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  • Brassica Osteria Contemporanea 2024, delizioso percorso

    Brassica Osteria Contemporanea 2024, delizioso percorso

    Brassica Osteria Contemporanea: Un Angolo di Tradizione e Innovazione a San Miniato

    Di Carol Agostini

    Nel cuore di San Miniato, l’Osteria Brassica rappresenta un perfetto connubio tra tradizione culinaria toscana e innovazione gastronomica. Situata in una posizione suggestiva che permette di ammirare le bellezze paesaggistiche della zona, Brassica è diventata rapidamente un punto di riferimento per gli amanti della buona cucina e del buon vino.

    Brassica Osteria Contemporanea 2024, delizioso percorso, Chef Andrea Madonia, foto di Carol Agostini
    Brassica Osteria Contemporanea 2024, delizioso percorso, Chef Andrea Madonia, foto di Carol Agostini

    Un Menù che Celebra il Territorio

    L’Osteria si distingue per l’uso di ingredienti freschi e locali, provenienti dalle campagne circostanti e dai produttori della zona. Il menù varia stagionalmente, riflettendo la disponibilità dei prodotti e mantenendo un legame stretto con le tradizioni culinarie toscane. Tra i piatti più apprezzati troviamo la ribollita, una zuppa di verdure e pane tipica della regione, e il cinghiale in umido, cucinato secondo antiche ricette tramandate di generazione in generazione.

    Il Tartufo Bianco di San Miniato

    Un elemento distintivo di Brassica Osteria Contemporanea è la sua celebrazione del Tartufo Bianco di San Miniato. Durante la stagione del tartufo, il menù si arricchisce di piatti raffinati come le tagliatelle al tartufo bianco, l’uovo al tegamino con tartufo e il carpaccio di manzo al tartufo. Ogni piatto è studiato per esaltare il sapore unico di questo prezioso tubero, rendendo ogni pasto un’esperienza culinaria unica.

    L’atmosfera è accogliente e rustica, con un tocco di eleganza che rende l’ambiente adatto sia per cene intime che per eventi speciali. Le sale interne, arredate con gusto, richiamano le antiche osterie toscane, mentre la terrazza esterna offre una vista panoramica sulle colline di San Miniato, creando l’ambiente perfetto per una cena al tramonto.

    Brassica Osteria Contemporanea 2024, delizioso percorso, Chef Andrea Madonia, foto di Carol Agostini
    Brassica Osteria Contemporanea 2024, delizioso percorso, Chef Andrea Madonia, foto di Carol Agostini

    La cantina è ben fornita di vini locali, con un’attenzione particolare ai vitigni autoctoni della Toscana. Gli ospiti possono scegliere tra una selezione di Chianti, Vernaccia di San Gimignano e altre eccellenze enologiche, consigliate e abbinate con cura dai sommelier della casa per esaltare i sapori dei piatti.

    Un’Esperienza da Non Perdere

    Brassica Osteria Contemporanea non è solo un luogo dove mangiare, ma un vero e proprio viaggio nella cultura gastronomica toscana. Con la sua dedizione alla qualità e alla tradizione, unita a un’innovazione che rispetta i sapori autentici, Brassica è una tappa obbligata per chi visita San Miniato. Che si tratti di una cena romantica, di una festa tra amici o di un’occasione speciale, il ristorante promette un’esperienza indimenticabile, capace di soddisfare i palati più esigenti e di far innamorare chiunque della cucina toscana.

    Brassica Osteria Contemporanea 2024, delizioso percorso, Fabio Caputo durante la cena di Podere Pellicciano, foto di Carol Agostini
    Brassica Osteria Contemporanea 2024, delizioso percorso, Fabio Caputo durante la cena di Podere Pellicciano, foto di Carol Agostini

    Chi è Andrea Madonia?

    Chef Andrea Madonia: Il Custode della Tradizione e Innovatore della Cucina a San Miniato

    Nel panorama enogastronomico di San Miniato, lo chef Andrea Madonia si distingue per la sua capacità di unire tradizione e innovazione, creando piatti che raccontano la storia e la cultura del territorio toscano. Alla guida dell’Osteria, Madonia ha saputo trasformare questo locale in un punto di riferimento per gli amanti della cucina autentica e raffinata.

    Buñuelo al cumino con crema di melanzane, salsa di yogurt, manzo marinato, articolo: Brassica Osteria Contemporanea 2024, delizioso percorso, foto di Carol Agostini
    Buñuelo al cumino con crema di melanzane, salsa di yogurt, manzo marinato, articolo: Brassica Osteria Contemporanea 2024, delizioso percorso, foto di Carol Agostini

    Ha iniziato il suo viaggio culinario con una formazione nelle più prestigiose scuole di cucina italiane, arricchendo la sua esperienza con stage e collaborazioni in rinomati ristoranti stellati. La sua passione per la cucina è radicata in una profonda conoscenza delle materie prime e delle tecniche tradizionali, che ha saputo reinterpretare con un tocco moderno e creativo.

    La filosofia dello chef si basa su un rispetto rigoroso per gli ingredienti locali e di stagione. Ogni piatto è pensato per esaltare i sapori autentici del territorio, utilizzando prodotti freschi e di alta qualità provenienti dai migliori fornitori locali. Il Tartufo Bianco di San Miniato, le carni toscane, l’olio extravergine di oliva e i formaggi artigianali sono solo alcuni degli elementi che compongono il suo repertorio culinario.

    Lo chef Madonia è un maestro nell’arte di bilanciare tradizione e innovazione. Nei suoi piatti, si possono trovare le radici della cucina toscana, come la ribollita e il cinghiale in umido, rivisitate con tecniche moderne e presentazioni eleganti. Il suo obiettivo è offrire agli ospiti un’esperienza culinaria che sia al contempo familiare e sorprendente, facendo riscoprire sapori antichi attraverso una lente contemporanea.

    Battuta di manzo al coltello, maionese all'aglio nero, salsa al cocco e biscotto al parmigiano, Cena abbinamento vini Podere Pellicciano, foto di Carol Agostini
    Battuta di manzo al coltello, maionese all’aglio nero, salsa al cocco e biscotto al parmigiano, Cena abbinamento vini Podere Pellicciano, foto di Carol Agostini

    Riconoscimenti e Premi

    Grazie al suo talento e alla sua dedizione, Andrea Madonia ha ricevuto numerosi riconoscimenti nel corso della sua carriera. La sua cucina ha attirato l’attenzione di critici gastronomici e riviste specializzate, consolidando la sua reputazione come uno dei chef più promettenti e innovativi della Toscana.

    Un’Esperienza Indimenticabile all’Osteria Brassica

    Sotto la guida dello chef, il ristorante è diventato una destinazione imperdibile per chi visita San Miniato. Ogni piatto servito è una celebrazione del territorio e della sua storia, un invito a esplorare la ricchezza della cultura enogastronomica toscana. Che si tratti di un pranzo informale o di una cena gourmet, l’esperienza culinaria all’Osteria Brassica promette di essere un viaggio indimenticabile attraverso i sapori autentici e raffinati della Toscana.

    Lo chef Andrea Madonia rappresenta un punto di riferimento per la cucina toscana a San Miniato, grazie alla sua capacità di innovare nel rispetto della tradizione, offrendo piatti che raccontano storie di territorio e passione.

    Risotto allo zafferano, liquirizia e bocconcini di piccione arrosto, articolo: Brassica Osteria Contemporanea 2024, delizioso percorso, foto di Carol Agostini
    Risotto allo zafferano, liquirizia e bocconcini di piccione arrosto, articolo: Brassica Osteria Contemporanea 2024, delizioso percorso, foto di Carol Agostini

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  • Podere Pellicciano 2024, casa, vigne, famiglia, ultra vite

    Podere Pellicciano 2024, casa, vigne, famiglia, ultra vite

    La Toscana in Purezza: Un Viaggio tra i Vitigni Autoctoni Toscani di Podere Pellicciano

    Redazione – Carol Agostini

    Storia di una casa di campagna che diventa una prospettiva di vita

    Nel 2003, Concetta e Gerardo Caputo decisero di acquistare una casa in campagna per ospitare gli amici sportivi dei loro figli. Fabio e Federico erano impegnati a livello agonistico nel ciclismo, mentre la figlia Martina si dedicava agli studi. La scelta ricadde su un “Podere” che faceva parte dei Poderi storici della Famiglia Migliorati, una delle ultime famiglie nobili di San Miniato. La proprietà produceva già vino, olio e cereali, ma inizialmente nessuno pensava che potesse diventare il futuro della famiglia.

    Podere Pellicciano 2024, casa, vigne, famiglia, ultra vite, foto di Carol Agostini, Federico Caputo
    Podere Pellicciano 2024, casa, vigne, famiglia, ultra vite, foto di Carol Agostini, Federico Caputo

    Con il tempo, Concetta iniziò a vedere nuove prospettive per la proprietà e a pensare di trasformarla in una vera e propria azienda. La sua determinazione e amore per il luogo portarono tutta la famiglia a credere nel progetto. Nel 2008, Federico iniziò a studiare Enologia e Agraria all’Università di Pisa, e la passione per la viticoltura si consolidò. La vigna passò da 2,5 ettari a 8,5 ettari di vigneto e 2,5 di oliveti, circa 800 piante.

    Il primo passo fu lo studio dei vigneti e del patrimonio ampelografico presente. Si scoprì che nella proprietà erano coltivati solo vitigni autoctoni: malvasia nera, sangiovese, colorino, malvasia bianca, trebbiano e colombana. Dopo le selezioni massali e su suggerimento dei vecchi contadini, si decise di vinificare in purezza, delineando la strada della produzione dei monovarietali o “purezze”.

    Negli anni successivi, i vigneti furono ampliati e ristrutturati. Nel 2019, furono acquisite le vigne di Bucciano, tutte a sangiovese, situate tra i 170 e i 280 metri sul livello del mare. Nel 2015, fu piantato il vermentino, e nel 2020, l’ultimo impianto vide la presenza di alcune piante di grenache, ritrovate in un vigneto abbandonato acquistato nel 2016.

    Fabio Caputo, articolo: Podere Pellicciano 2024, casa, vigne, famiglia, ultra vite, foto di Carol Agostini
    Fabio Caputo, articolo: Podere Pellicciano 2024, casa, vigne, famiglia, ultra vite, foto di Carol Agostini

    Fabio, dal 2014, si occupa del commerciale e dei rapporti con i clienti, mentre Federico gestisce la parte produttiva. Martina, dopo aver completato gli studi di legge, offre supporto alla famiglia quando necessario.

    La proprietà si estende su suoli prevalentemente argillosi, con una superficie tufacea, caratteristici del territorio di San Miniato, noto per il pregiato Tartufo Bianco. Il clima fresco e gli sbalzi termici tra giorno e notte favoriscono la viticoltura. I vigneti, con una densità di circa 5000/6000 piante per ettaro, sono allevati principalmente a Guyot monolaterale. L’azienda è certificata Biologica dal 2019.

    Podere Pellicciano 2024, casa, vigne, famiglia, ultra vite, foto di Carol Agostini
    Podere Pellicciano 2024, casa, vigne, famiglia, ultra vite, foto di Carol Agostini

    DA LEGGERE ANCHE: https://www.papillae.it/podere-pellicciano-vini-valore-san-miniato/

    Podere Pellicciano 2024, casa, vigne, famiglia, ultra vite, Fabio Caputo e lineup degustata durante il press-tour organizzato da Claudia Marinelli
    Podere Pellicciano 2024, casa, vigne, famiglia, ultra vite, Fabio Caputo e lineup degustata durante il press-tour organizzato da Claudia Marinelli

    La produzione annuale è di circa 50.000 bottiglie, suddivise in dieci etichette:

    Family: Biondo (vermentino), Cimba (rosato di sangiovese, canaiolo e malvasia) e Tricche (stesso uvaggio del rosato). I nomi rappresentano i soprannomi dei figli dati da Gerardo.
    Monovarietali: Egola (malvasia nera), Buccianello (colorino) e Fonte Vivo (trebbiano 100%).
    Tradizione: Chianti, In Fermento (rosato di sangiovese, rifermentato in bottiglia) e Griso (Vin Santo del Chianti DOCG Occhio di Pernice).
    Prato della Rocca: L’ultimo nato in azienda, rappresenta l’azienda nella sua completezza con un blend di malvasia nera, sangiovese, colorino e canaiolo.

    Podere Pellicciano 2024, casa, vigne, famiglia, ultra vite, foto di Carol Agostini
    Podere Pellicciano 2024, casa, vigne, famiglia, ultra vite, foto di Carol Agostini

    Una curiosità riguarda il logo dell’azienda, che rappresenta un colino di bronzo etrusco usato per filtrare il vino, ritrovato negli scavi etruschi a San Genesio, l’antica Fonte Vivo.

    Questo viaggio tra i vitigni autoctoni toscani rappresenta non solo un’esperienza enogastronomica unica, ma anche una storia di passione e dedizione familiare che ha trasformato una casa di campagna in una realtà vitivinicola di successo.

    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer
    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer

    Sito cantina: https://poderepellicciano.it/

    Siti partners articolo: https://www.foodandwineangels.com/ https://carol-agostini.tumblr.com/ https://www.papillae.it/

    Riferimenti del press-tour: DarWine&Food di Claudia Marinelli  eventi@darwineandfood.com

  • Assaggi 2024, alla scoperta dell’enogastronomia Laziale

    Assaggi 2024, alla scoperta dell’enogastronomia Laziale

    ASSAGGI, salone dell’enogastronomia laziale, ci porta allo show cooking di Alain Rosica, grande curiosità!

    Di Cristina Santini

     

    Si è da poco conclusa, con ottimi risultati, la terza edizione di Assaggi – Salone dell’Enogastronomia Laziale di Viterbo, la kermesse delle eccellenze del nostro territorio e dei numerosi eventi collaterali.

    Assaggi 2024, alla scoperta dell'enogastronomia Laziale, foto dell'autrice
    Assaggi 2024, alla scoperta dell’enogastronomia Laziale, foto dell’autrice

    Tra le tante attività alle quali abbiamo partecipato, abbiamo dedicato uno spazio allo show cooking dello Chef Alain Rosica del Ristorante Belvedere dal 1933 situato a Frascati (RM), dal titolo “La profonda identità delle radici”.

    Un titolo, quello dell’incontro, a tema data la provenienza dal Venezuela dello Chef che si è portato un bagaglio di ricordi, sapori e conoscenze, e approdato ai Castelli Romani, la sua cucina si è contaminata con il nuovo ambiente. La matrice genetica, la biodiversità di una grande Capitale come Caracas, la cucina e la storia geologica castellana si fondono in un mosaico complesso e affascinante, un viaggio culinario, omaggio alla storia personale e alla passione per la cucina, un ponte tra due mondi che si incontrano in un piatto.

    Assaggi 2024, alla scoperta dell'enogastronomia Laziale, foto dell'autrice, show cooking
    Assaggi 2024, alla scoperta dell’enogastronomia Laziale, foto dell’autrice, show cooking

    Il viaggio che abbiamo intrapreso con Alain e Matteo è stato il riflesso di questa storia bellissima:

    “E’ un’emozione e un onore rappresentare un territorio così vicino a Roma e così complesso. Al ristorante Belvedere, al centro di Frascati, abbiamo trovato una dimensione locale importante, in questi tempi riuscire ad avere questo nesso con il territorio, così quotidiano, è l’unica chiave che possiamo utilizzare per avere la stagionalità invece che la grande distribuzione, quindi il fruttarolo della piazza, il pastificio o il nostro macellaio di fiducia, i formaggi come la ricotta che ci viene consegnata calda.

    Quest’anno facciamo 25 anni di attività e conserviamo ancora alcuni dei nostri fornitori storici.
    Qui oggi abbiamo portato un piatto che rappresenta una unione di culture, siamo andati anche molto indietro nel tempo, a cogliere l’essenziale di quello che è quel territorio che circonda Roma, la Roma di un tempo che ritroviamo nell’agnello, nelle erbe spontanee di campagna e nel pecorino.”

    Assaggi 2024, alla scoperta dell'enogastronomia Laziale, foto dell'autrice, degustazione prodotti
    Assaggi 2024, alla scoperta dell’enogastronomia Laziale, foto dell’autrice, degustazione prodotti

    La cucina romana è fatta di ingredienti poveri e la sua evoluzione nei secoli è stata arricchita da contaminazioni virtuose e influenze regionali, ne è un chiaro esempio l’unione gastronomica giudaico-romana. Come anche le spezie, gli amidi di riso, il pepe oggi utilizzato tanto nella nostra alimentazione.

    In questa preparazione si è mantenuta l’identità locale castellana, con l’impiego di un formaggio, stravecchio, di un produttore di Grottaferrata e l’agnello in bianco, una preparazione certamente di provenienza abruzzese-laziale. Un tipo di carne che richiama le origini abruzzesi da parte paterna, perché il papà era di Guardiagrele, dove Alain ha vissuto per alcuni anni conservando questo forte legame, anche contadino, con il territorio.

    “Ragionandoci abbiamo voluto proporre un piatto antico, dai sapori e dalle radici antiche, di queste parti prima che arrivasse la cultura dell’antica Roma con tutto ciò che si è portata dietro, ovvero quello che mangiavano le comunità autoctone dei Castelli, prima che arrivasse la Roma imperiale raccontando per alcuni versi anche la biodiversità territoriale.”

    Assaggi 2024, alla scoperta dell'enogastronomia Laziale, foto dell'autrice, degustazione piatto
    Assaggi 2024, alla scoperta dell’enogastronomia Laziale, foto dell’autrice, degustazione piatto

    Arriviamo al nostro meraviglioso e buonissimo piatto: si tratta di una sfoglia particolare, una pasta di grano antico saragolla, un po’ amaro, utilizzata per comporre i cappellacci che sposano perfettamente la dolcezza della carne di agnello con fonduta di pecorino e salsa di melograno e l’aggiunta di erbe amare spontanee e uvetta. C’è complessità ma anche tanta bontà in questo delizioso piatto, con il cumino tostato a corredo che lega perfettamente con la carne, insieme a chiodi di garofano, pepe, cannella, dal tocco orientale come le origini dello Chef, tutte spezie dell’antica Roma, ma anche del Nord Africa e del bacino del Mediterraneo. Un piatto dal sapore delicato, dove ogni ingrediente è riconoscibile e ben integrato, con gli aromi speziati a dominare la scena. Una riduzione lenta di melograno, senza zuccheri, quasi neutra, a colorare e condire con maestria la pietanza.

    L’utilizzo del succo, secondo noi, ha colto l’essenza finale del piatto, un elemento poco utilizzato in cucina che invece sarebbe appropriato reinserire nella nostra cultura perché regala tanta aromaticità, molto usato ad esempio nella gastronomia dei balcani. Profumi inebrianti provengono dai formaggi e dalle erbe aromatiche che compongono la ricetta, soprattutto dalle misticanze ripassate con l’uvetta.

    Assaggi 2024, alla scoperta dell'enogastronomia Laziale, foto dell'autrice, show cooking
    Assaggi 2024, alla scoperta dell’enogastronomia Laziale, foto dell’autrice, show cooking

    Dulcis in fundo, i cappellacci, prima di essere serviti, sono stati tostati un pochino – quasi mai mantecati nel loro sugo, come racconta Alain – per dare più intensità aromatica e croccantezza al palato. Si vuole, a ragion veduta, esaltare la fragranza dell’impasto e creare una specie di “dumpling”.

    “Abbiamo utilizzato le ossa, che oggi nei ristoranti è difficile trovare, per fare il fondo. E’ un piatto che ha quel gusto e quel ricordo di una volta perché nelle ricette tradizionali bisogna ritrovare la nonna, la mamma.”

    Una storia importante che si riflette nelle proposte, quei ricordi di Alain, della sua nonna in Venezuela che cucinava e si riscaldava con le braci in quel paesino a 1800 metri di altitudine lontano dal clima torrido di Caracas. E la casa in Italia, quella connessione indissolubile con il nostro Paese sin da piccolo dove passava le feste insieme al papà.
    Ma la crisi economica che stravolse la Nazione, portò tutti a spostarsi e ricominciare da capo.

    Ciò nonostante, è affascinante come le tradizioni e i dialetti possano creare una relazione così profonda con un territorio.
    Frascati è davvero un gioiello. La sua atmosfera pittoresca e il legame con la tradizione culinaria italiana lo rendono un luogo unico. La famiglia che gestisce il ristorante sembra aver fatto un ottimo lavoro nel preservare queste tradizioni e creare un’identità autentica. È sempre bello vedere come la cultura locale si intrecci con la cucina e l’ambiente circostante creando sinergie.

    “Viviamo in cucina, facciamo cucina, un lavoro di ricerca sui prodotti, sulle materie prime, di identità ma anche di amore. E quindi il nostro pecorino non sarà mai del supermercato come anche una bottiglia di vino non arriverà dalla grande distribuzione, questo per dare al nostro ospite un servizio completo”.

    Assaggi 2024, alla scoperta dell'enogastronomia Laziale, foto da sito ristorante
    Assaggi 2024, alla scoperta dell’enogastronomia Laziale, foto da sito ristorante

    Lo Chef Rosica ci racconta del suo “Belvedere dal 1933” che già dal nome possiamo intuirne la posizione.

    “Abbiamo in mente di allargare un po’ la sala anche all’esterno, dove abbiamo una veranda permanente. E vogliamo renderla fruibile anche d’inverno. L’estate invece si apre alle Terrazze proprio dall’altra parte. Abbiamo una cucina sempre stagionale, ma un po’ più leggera d’estate per il grande numero di persone, cercando sempre una formula comunque che mantenga la qualità nei nostri piatti.
    Altro piccolo progetto, sarà quello di inserire una cottura un po’ più primitiva. Tornare proprio alla semplicità e ai profumi veri della cucina, questa voglia di rimettere le erbe spontanee al centro, di ritrovare l’olio quello giusto. Insomma si è alzata moltissimo la soglia di attenzione sulla materia prima, e siamo anche fortunati di essere fuori in campagna, ci aiuta tantissimo questa vicinanza al produttore e questa conoscenza del suo lavoro.”

    Assaggi 2024, alla scoperta dell'enogastronomia Laziale, foto di Cristina Santini
    Assaggi 2024, alla scoperta dell’enogastronomia Laziale, foto di Cristina Santini

    Ad accompagnare il piatto di Alain, un calice di Roscetto in purezza prodotto dall’Antica Cantina Leonardi di Montefiascone (VT), i cui vigneti sono esposti sulle colline vulcaniche del Lago di Bolsena. Una realtà enologica nata agli inizi del ‘900 dalla passione di un giovane imprenditore che, innamorato della sua terra e del vino, ha piantato le basi per quella che è diventata la più storica e prestigiosa cantina del luogo.

     

    Luce del Lago – Lazio Igp Roscetto 2022 affinata in acciaio

    Il Trebbiano giallo, localmente chiamato Roscetto per via della colorazione degli acini rosata anziché dorata in fase di maturazione, presenta un bouquet delicato di note fruttate come la pesca e l’albicocca, accompagnate da erbe aromatiche che lasciano una bocca fresca, leggera nella struttura e armonica.
    Il suo sorso minerale e deciso, dall’acidità spiccata, si sposta sulla dorsale agrumata, sulle note fumé, di pietra focaia che rendono tutta l’esperienza degustativa gradevole e di ottima morbidezza con un finale lievemente ammandorlato.

    Assaggi 2024, alla scoperta dell'enogastronomia Laziale, foto di Cristina Santini
    Assaggi 2024, alla scoperta dell’enogastronomia Laziale, foto di Cristina Santini

    Un successo accertato l’abbinamento con la pasta nel mix dei suoi ingredienti, concedendoci l’esaltazione al gusto della riduzione e delle sue erbette integrate alle note aromatiche e fruttate del vino. Un vino che esalta il piatto lasciando la bocca pulita e ben appagata.

     

    Cristina Santini Sommelier, winewriter, esperta vitivinicola
    Cristina Santini Sommelier, winewriter, esperta vitivinicola

    Sito evento: https://www.assaggisalone.com/

    Sito ristorante: https://www.belvedere1933.com/ 

    Siti partners articolo: https://carol-agostini.tumblr.com/ https://www.foodandwineangels.com/ 

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  • Champagne Experience 2023 a Modena risplende di bollicine

    Champagne Experience 2023 a Modena risplende di bollicine

    Modena: Il Regno dello Champagne Continua a Brillare – Champagne Experience 2023

    Redazione – Carol Agostini

    Più aziende, più vini, più visitatori: il bilancio trionfale di Champagne Experience a Modena, l’amore per le bollicine d’oltralpe non conosce confini, e Champagne Experience rimane un faro europeo per gli appassionati del settore e gli amanti del vino alla ricerca delle ultime novità che animano la produzione del celebre Champagne.

    Champagne Experience 2023 a Modena risplende di bollicine, foto da comunicato stampa
    Champagne Experience 2023 a Modena risplende di bollicine, foto da comunicato stampa

    La sesta edizione di Champagne Experience, organizzata da Società Excellence, una realtà che riunisce ventuno dei principali importatori e distributori italiani di vini e distillati d’eccellenza, ha chiuso con un bilancio positivo. Questa manifestazione è diventata un punto di riferimento per gli operatori del settore e i wine lovers desiderosi di immergersi nelle meraviglie del vino frizzante più famoso al mondo.

    Con oltre 6.000 visitatori registrati durante i due giorni della manifestazione presso ModenaFiere, Champagne Experience ha confermato i successi dell’anno precedente. La percentuale di visitatori professionali è aumentata, rappresentando il 78% del totale, sottolineando il suo ruolo chiave rivolto principalmente agli operatori del settore Horeca e del dettaglio specializzato. I visitatori provenienti da tutta Italia hanno potuto esplorare oltre 900 vini grazie alla presenza di 176 aziende, tra le prestigiose Maison e i piccoli vigneron.

    Luca Cuzziol, Presidente di Società Excellence, afferma: “L’obiettivo di Champagne Experience è sempre stato quello di offrire ai numerosi appassionati di Champagne in Italia l’opportunità di approfondire la loro conoscenza su questo magnifico vino. L’Italia è uno dei mercati di riferimento a livello mondiale per il consumo di Champagne, in particolare per quanto riguarda le cuvée de prestige. Oggi possiamo affermare che il nostro Paese, e in particolare Modena, ospita la manifestazione europea più importante sia in termini di quantità che di qualità delle aziende espositrici del mondo dello Champagne”.

    Modena: Il Regno dello Champagne Continua a Brillare - Champagne Experience 2023, foto da comunicato stampa
    Modena: Il Regno dello Champagne Continua a Brillare – Champagne Experience 2023, foto da comunicato stampa

    Questo riconoscimento è stato condiviso da produttori che hanno incrementato la loro partecipazione di anno in anno. Quest’anno sono state 35 le aziende in più rispetto all’edizione 2022, il che dimostra il crescente interesse e l’entusiasmo sia a livello nazionale che internazionale. Michel Bettane, uno dei critici più influenti in Francia, ha partecipato a Modena per la prima volta come conduttore di una delle master class in programma. Ha affermato: “Sono rimasto sorpreso ed estremamente entusiasta durante la mia prima esperienza a Champagne Experience. Sebbene abbia frequentato molti eventi dedicati allo Champagne, questo è sicuramente il più importante a cui abbia mai partecipato, sia per la quantità che per la qualità dei Champagne presentati”.

    La cena di gala esclusiva, ospitata nell’incantevole Palazzo Ducale di Modena e preparata dallo chef tre stelle Michelin Massimo Bottura, ha attirato una nutrita partecipazione di produttori francesi. L’edizione di quest’anno ha presentato un ricco programma di master class, alcune delle quali hanno esaurito i posti giorni prima dell’evento. Queste master class hanno offerto approfondimenti tematici, tra cui una guidata da Geoffrey Orbán, “L’uomo che assaggia la terra”, che ha guidato un’intensa esplorazione dei terroir dello Champagne attraverso sorprendenti dimostrazioni basate su analisi tattili e olfattive.

    Champagne Experience 2023 a Modena, foto da comunicato stampa
    Champagne Experience 2023 a Modena, foto da comunicato stampa

    Pietro Pellegrini, vicepresidente di Società Excellence, conclude con orgoglio: “Siamo estremamente soddisfatti dell’entusiastico sostegno che Champagne Experience riceve da tutti i partecipanti, in particolare dai produttori. Questo è il risultato di un modello imprenditoriale unico, portato avanti da Società Excellence e dalle principali realtà nazionali operanti nella distribuzione di vini e distillati di alta qualità. Siamo un esempio unico in Europa, che riunisce concorrenti che collaborano per un obiettivo comune. Il successo di Champagne Experience è evidente grazie all’entusiasmo dei migliaia di visitatori, in gran parte professionisti del settore, che arrivano a Modena ogni anno. Questo dimostra la validità del nostro progetto e il nostro impegno a crescere ancora più in futuro.”

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  • Masterclass EnoMundus 2022: Hatzidakis Winery di Konstantina Chryssou

    Masterclass EnoMundus 2022: Hatzidakis Winery di Konstantina Chryssou

    Masterclass EnoMundus 2022: Hatzidakis Winery di Konstantina Chryssou

    Redazione

    La giornata di EnoMundus del 14 novembre 2022 inizia con un viaggio “ di vini, bollicine e acque di lusso” con il programma “EnoMundus Masterclass” .
    Una serie di degustazioni guidate dedicate quest’anno a focus ben definiti: La Grecia, le acque e gli champagne.
    Dall’isola di Santorini, alle acque dell’ associazione Acque minerali Academy Aps agli champagne selezionati da MB Bollicine di Francia.
    Appuntamenti accompagnati da banchi di assaggio, affiancati a masterclass e abbinamenti con i formaggi di Le Direzioni del Gusto.

    Un viaggio da percorrere nelle giornate di EnoMundus 2022, che come dalla prima edizione, con una interessante serie di assaggi e degustazioni coinvolge operatori, stampa e tecnici di settore, oltre al pubblico che domenica potrà soddisfare il proprio palato quanto la propria conoscenza.

    Cantina e Collezione privata
    Cantina e Collezione privata, Hatzidakis Winery di Konstantina Chryssou con Olfa Haniche

    La prima masterclass delle ore 13 condotta da Haris Papandreou, Segretario del Consolato Onorario della Grecia a Firenze, è sui vini dell’azienda Hatzidakis Winery di Konstantina Chryssou con i seguenti vini:

    Santorini Familia Pdo Santorini Assyrtiko 100%
    Aidani Pgi Cyclades Aidani 100%
    Mavrotragano Pgi Cyclades Mavrotragano 100%
    Vinsanto 16 anni invecchiato in botti di rovere Dop Santorini Vino Bianco naturalmente dolce Assyrtiko 80% Aidani 20%.

    vino rosso Mavrotragano
    vino rosso Mavrotragano Hatzidakis Winery

    La degustazione avrà in abbinamento i formaggi scelti appositamente da Le Direzioni del Gusto.

    EnoMundus Masterclass, gli champagne di MB Bollicine di Francia in abbinamento i formaggi di Le Direzioni del Gusto
    EnoMundus Masterclass, gli champagne di MB Bollicine di Francia in abbinamento i formaggi di Le Direzioni del Gusto

    un’azienda nata da Carletto Donzelli con l’unico obiettivo di intraprendere un viaggio alla scoperta dei sapori, colori ed emozioni uniche abbinando tradizione e innovazione che solo la passione del proprio lavoro può creare.

     

    Masterclass EnoMundus 2022: Hatzidakis Winery di Konstantina Chryssou i formaggi di Le Direzioni del Gusto
    Masterclass EnoMundus 2022: Hatzidakis Winery di Konstantina Chryssou i formaggi di Le Direzioni del Gusto

    La gamma vanta una lavorazione uniche e particolari, che nasce dalle tecniche del casaro e del norcino, dello chef e del pasticciere, unendo il tutto in un’unica e appassionante arte.

    I formaggi di Le Direzioni del Gusto di Carlo Donzelli
    I formaggi di Le Direzioni del Gusto di Carletto Donzelli

    Le materie prime selezionate sono lavorate esclusivamente a mano; tutto questo li rende Prodotti innovativi gastronomici di pasticceria salata, creati con un nuovo concetto di “forme del gusto”, che si possono consumare sia freddi che riscaldati o come la “linea prospettive di gusto”, cucinandoli; sono pratici e moderni, sia nella presentazione che nel sapore.

    Praline di formaggio di vario tipo, le Direzioni del Gusto a EnoMundus 2022
    Praline di formaggio di vario tipo, le Direzioni del Gusto a EnoMundus 2022

    Sito evento: https://www.vinaviewinetasting.com/

    Sito Cantina: http://www.hatzidakiswines.gr/en.html

    Sito Selezione formaggi: https://ledirezionidelgusto.it/