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  • Gambero Rosso e la Guida Vini d’Italia 2024 e grandi novità

    Gambero Rosso e la Guida Vini d’Italia 2024 e grandi novità

    Convegno “Il futuro del vino tra algoritmo e cambiamento climatico” durante la presentazione della Guida Vini d’Italia 2024 del Gambero Rosso

    Di Cristina Santini

    Il 15 ottobre al Teatro Brancaccio di Roma, durante la presentazione della Guida Vini d’Italia 2024 del Gambero Rosso, è stato dedicato ampio spazio al tema “Il futuro del vino tra algoritmo e cambiamento climatico”.

    Il palco del Teatro Brancaccio di Roma, articolo: Gambero Rosso e la Guida Vini d'Italia 2024 e grandi novità, foto dell'autrice
    Il palco del Teatro Brancaccio di Roma, articolo: Gambero Rosso e la Guida Vini d’Italia 2024 e grandi novità, foto dell’autrice

    Il convegno che ha preceduto la cerimonia di premiazione Tre Bicchieri della guida, è stato moderato dal giornalista Gianluca Semprini che ha rivolto alcune domande ad una platea di esperti intervenuti ognuno nelle proprie competenze e dei quali riportiamo alcuni spunti per un aggiornamento o una riflessione personale.

    Gli ospiti al convegno, articolo: Gambero Rosso e la Guida Vini d'Italia 2024 e grandi novità, foto dell'autrice
    Gli ospiti al convegno, articolo: Gambero Rosso e la Guida Vini d’Italia 2024 e grandi novità, foto dell’autrice

    Sono intervenuti Renato Brunetta, presidente del Cnel , Silvia Puca, matematica e project manager Eumetsat Hydrology Saf per la Protezione Civile, Andrea Gasparri del dipartimento di Ingegneria civile dell’Università Roma Tre, Daniele Nardi del dipartimento di Ingegneria informatica dell’Università Sapienza di Roma, Paolo Cuccia, presidente di Gambero Rosso, Carlo Spallanzani, amministratore delegato di Gambero Rosso e Marco Mensurati, direttore responsabile di Gambero Rosso.

    Apertura con l’intervento del Presidente del Cnel, Renato Brunetta:

    “Non bisogna aver paura del progresso. In Inghilterra, nei primi decenni dell’800 i luddisti si aggiravano per le campagne per distruggere i telai meccanici, temendo che quelli distruggessero il loro lavoro. Ma sappiamo tutti come finì: ci furono tre rivoluzioni industriali, aumentò la produzione, il benessere e anche l’occupazione.

    Oggi anche il vino sta vivendo la sua rivoluzione. Di fronte ai cambiamenti climatici è sempre più difficile avere l’anno, che io definisco, della sincronizzazione, ovvero quello in cui va tutto bene. Quindi, la viticoltura è destinata a soccombere? No, perché l’uomo guarda al progresso. Da qui l’importanza che la transizione digitale potrà avere nei prossimi anni per costruire nuove annate straordinarie. Unica condizione mischiare l’intelligenza artificiale a quella umana”.

    Presidente Cnel Renato Brunetta, articolo: Gambero Rosso e la Guida Vini d'Italia 2024 e grandi novità, foto dell'autrice
    Presidente Cnel Renato Brunetta, articolo: Gambero Rosso e la Guida Vini d’Italia 2024 e grandi novità, foto dell’autrice

    A seguire il discorso di Silvia Puca, matematica e project manager Eumetsat Hydrology SAF:

    “Mi occupo del coordinamento del progetto satellitare europeo più grande che abbiamo in Europa per la stima dei parametri idrologici, quindi precipitazioni, umidità, neve, che hanno un impatto sul territorio, e lavoro nell’ambito della Protezione Civile. Ogni qual volta abbiamo, come recentemente in Emilia Romagna, eventi così intensi ed estremi, c’è una tecnologia satellitare italiana importante che ne segue l’evoluzione.

    Ci sono eventi intensi che sono più facilmente prevedibili ed altri in cui è veramente molto difficile; quelli di tipo meteorologico hanno una scala sinottica ovvero prendono aree molto ampie, si generano in territori molto lontani da noi, e ci sono modelli meteorologici che riescono a prevederli. Quello in Emilia Romagna è stato uno di questi, quindi la protezione civile a livello locale e nazionale si è mossa in tempo. Sono state evacuate centinaia di persone prima dell’evento e questo ha permesso la salvaguardia dei nostri cittadini.”

    Per quanto riguarda le previsioni a lungo raggio che riguardano soprattutto la siccità, con i modelli matematici a disposizione cosa possiamo sapere ed entro che lasso di tempo?

    “L’uomo, nell’aver creato grosse problematiche come l’innalzamento delle temperature e tutto ciò che vediamo sul cambiamento climatologico, è però allo stesso tempo avanzato con le tecnologie in modo molto importante. I primi satelliti che hanno iniziato a monitorare la Terra in modo continuativo e operativo sono degli anni ‘80, quindi sono cinquant’anni circa che raccogliamo una serie di parametri di tipo atmosferico e quelli riguardanti le nostre terre.

    Queste informazioni ora ci permettono di vedere giornalmente, se non anche più volte al giorno, alcuni dati fisici che ci aiutano a prevedere la precipitazione più o meno intensa o più o meno lunga, o di tipo grandigeno, ma anche di vedere una diminuzione dell’umidità del terreno associata a minori precipitazioni.

    Queste Informazioni ci portano mesi prima a capire le condizioni per una probabile siccità. Ormai si parla sempre in termini di probabilità, abbiamo ora delle condizioni che sono anomale e quindi non sono le precipitazioni che avremmo dovuto avere in questa stagione e, venendo anche da un anno povero di neve, non abbiamo avuto le risorse idriche che si mettono in cantiere.”

    Quindi cosa sappiamo adesso da qui ai prossimi mesi?

    In questo momento il nostro territorio nazionale, ma non solo l’Italia, è al di sotto di quelle che sono le risorse idriche che abbiamo in questo periodo rispetto agli anni precedenti. I modelli al momento non ci danno precipitazioni importanti per dire che recupereremo questo deficit, però cosa accadrà nei prossimi mesi non possiamo saperlo con certezza perché purtroppo i modelli nel lungo termine, da un mese in poi, fanno più fatica e spesso possono sbagliare.

    A breve termine cosa ci permettono di sapere le tecnologie ad esempio in vigna e capire fra quante ore accadrà cosa?

    Le previsioni sono di tipo meteorologico, non abbiamo altri tipi di previsioni, quindi la modellistica meteorologica ci dirà che nei prossimi giorni avremo delle precipitazioni. Però quello che sappiamo anche che al momento queste piogge previste non sono sufficienti per andare a recuperare questa anomalia che abbiamo.

    Silvia Puca, matematica e project manager Eumetsat Hydrology SAF, articolo: Gambero Rosso e la Guida Vini d'Italia 2024 e grandi novità, foto dell'autrice
    Silvia Puca, matematica e project manager Eumetsat Hydrology SAF, articolo: Gambero Rosso e la Guida Vini d’Italia 2024 e grandi novità, foto dell’autrice

    Per il lavoro svolto in ambito sostenibilità, è intervenuto il Vice Presidente di Equalitas, Michele Manelli:

    “Dieci anni fa, patrocinati a casa del Gambero per il Forum della sostenibilità, ci siamo accorti che un terzo della nostra economia del green si stava muovendo in questa direzione e che c’era però complessità nella rappresentazione. E’ stato fatto un percorso sotto la guida di Federdoc, riconosciuto anche dal ministero come progetto di interesse pubblico nazionale sul tema della sostenibilità, e oggi abbiamo in certificazione, perché Equalitas è “Standard Owner”, ovvero non certifica, ma accredita Enti di certificazione che svolgono le verifiche, circa il 20% della filiera italiana. Rappresentiamo quasi centomila ettari e otto miliardi di fatturato, sono numeri importanti.

    Certificazione riconosciuta a livello statale come una sorta di bollino di Stato, poi cosa è successo?

    E’ stato istituito un percorso che poi ha consentito alle Sqnpi (Sistema di Qualità Nazionale di Produzione Integrata) di integrarsi con nuovi requisiti e di definire che la sostenibilità deve essere multi pilastro e avere un’utilizzazione qualitativa che riflette tutte le istanze ambientali ed economiche. E’ chiaro è un inizio, noi ne abbiamo 147 di requisiti, è un sistema molto più articolato, forse non è sufficiente in questo momento né per essere riconosciuto dal mercato come qualificante né per mettere ordine su quella che è la definizione della sostenibilità.

    Se guardiamo solo al mondo del vino, cerchiamo con una serie di accordi internazionali di ricercare questa armonizzazione perchè se non facciamo ordine non troviamo la base con la quale definire questo sistema e faremmo fatica a convincere le aziende ad investire e i consumatori a scegliere. Stiamo parlando di circa 50 Standard che stiamo analizzando a livello internazionale per trovare delle sintesi e quasi 100 solo per il mondo del vino.

    Michele Manelli, Vice Presidente di Equalitas, articolo: Gambero Rosso e la Guida Vini d'Italia 2024 e grandi novità, foto dell'autrice
    Michele Manelli, Vice Presidente di Equalitas, articolo: Gambero Rosso e la Guida Vini d’Italia 2024 e grandi novità, foto dell’autrice

    Il consumatore più attento alla sostenibilità è sicuramente quello nord europeo, nord americano. In Italia sta cambiando qualcosa?

    In questo decennio si può notare chiaramente come sia triplicato l’interesse dei consumatori verso i temi della sostenibilità. Questo punto oramai è il secondo motivo di acquisto del consumatore dopo l’origine. E’ molto interessante come ci sia una chiara convergenza verso il prodotto di qualità, il prodotto sostenibile e nonostante le difficoltà contingenti di poteri di acquisto che si deteriorano, è inevitabile che la sostenibilità possa moltiplicare l’esperienza ed il racconto del vino.

    Sulla robotica in agricoltura e in vigna interviene il Prof. Andrea Gasparri del Dipartimento di Ingegneria Civile, Informatica e delle Tecnologie Aeronautiche Università degli Studi di Roma Tre:

    Quando parliamo di agricoltura di precisione, di cosa parliamo effettivamente?

    Parliamo di strategie di gestione che permettono di sviluppare modelli agricoli che siano sostenibili, riescano a garantire la sicurezza alimentare e al contempo mitigare la carenza di forza lavoro.
    La definizione che voglio dare di agricoltura di precisione presa da un articolo scientifico che ritengo molto interessante dice: “E’ il saper fare la cosa giusta nel posto giusto al momento giusto”, ma dietro questo concetto c’è una grossa complessità perché bisogna raccogliere molti dati ed avere una conoscenza puntuale della cultura e questo implica l’utilizzo di molte tecnologie abilitanti tra le quali sicuramente l’intelligenza artificiale e la robotica.

    Robotica agricola: il mercato, articolo: Gambero Rosso e la Guida Vini d'Italia 2024 e grandi novità, foto dell'autrice
    Robotica agricola: il mercato, articolo: Gambero Rosso e la Guida Vini d’Italia 2024 e grandi novità, foto dell’autrice

    Cosa abbiamo al momento per quanto riguarda la robotica?

    Se guardiamo dal punto di vista commerciale, abbiamo soluzioni che permettono, nelle colture erbacee e in quelle di serra, la rimozione delle erbe infestanti, la preparazione del terreno, il controllo dei parassiti e delle malattie, la raccolta.
    Per quanto riguarda la ricerca, si concentra principalmente sul concetto complesso di colture permanenti perché la presenza di filari, di sesti di impianto, chiaramente complica la vita del robot che in questo caso non riesce a fare la manovra. Quindi noi dobbiamo lavorare per dare intelligenza e capacità a questi robot di muoversi in maniera opportuna.

    Ad oggi quali robot abbiamo in agricoltura efficienti?

    Noi stiamo lavorando a dei progetti europei di ricerca nei quali abbiamo sviluppato delle soluzioni robotiche in cui i robot riescono, in maniera del tutto automatizzata, a fare operazioni varie come la spollonatura in un noccioleto. C’è anche il progetto in cui stiamo sviluppando un’architettura che permetta di condividere gli spazi operativi tra le macchine e l’umano.

    Sono delle piattaforme robotiche che, in questo caso lavorano sull’uva da tavola, devono fare un’operazione di aggancio per lo scambio delle cassette piene e lo devono fare nella stessa area in cui stanno lavorando anche degli operatori umani e devono essere in grado di considerare tale contesto. Abbiamo un esempio di come in maniera del tutto automatizzata la piattaforma robotica riesca a riconoscere un grappolo, valutarne lo stato di maturazione ed effettuare il taglio. Il passo successivo sarà passare all’uva da vino.

    Progetto europeo “Canopies”, articolo: Gambero Rosso e la Guida Vini d'Italia 2024 e grandi novità, foto dell'autrice
    Progetto europeo “Canopies”, articolo: Gambero Rosso e la Guida Vini d’Italia 2024 e grandi novità, foto dell’autrice

    Introduce il tema sull’intelligenza artificiale il Prof. Daniele Nardi del Dipartimento di Ingegneria Informatica Automatica e Gestionale “A. Ruberti” Sapienza Università di Roma:

    Io non riproporrei il classico tema ci fa paura, non ci fa paura l’intelligenza artificiale ma andrei alla situazione di oggi. Abbiamo fatto tanti passi in avanti, che cosa succede in particolar modo per le persone che abbiamo di fronte?

    Dopo l’intervento di Andrea Gasparri ho poco da dire rispetto all’intelligenza artificiale all’uso del vino e aver centrato questo concetto della sincronizzazione in maniera così precisa mi lascia poco spazio. Forse si può allargare il discorso, nel senso che l’intelligenza artificiale può essere utile anche nella lavorazione del prodotto e poi anche nella distribuzione. Parliamo di Chat GPT.

    Chat GPT e l’agricoltura, non ne vedo applicazione, quale può essere?

    C’è un’applicazione diretta che secondo me riguarda soprattutto i piccoli produttori e che ha a che vedere con il fatto che banalmente la traduzione di un testo per il mercato estero, la profilazione dell’utente, la sintesi comprensibile di strumenti complessi che possono essere anche documenti emanati dal Governo, tutto ciò che riguarda la parte di elaborazione dei testi, è qualcosa sicuramente di direttamente fruibile anche senza avere delle applicazioni dedicate.

    Poi si possono sviluppare anche tante applicazioni dedicate su tutti i problemi che sono stati sollevati in precedenza, dall’ottimizzazione dell’irrigazione a quello dell’individuazione delle pratiche da adottare a fronte di una particolare sequenza di eventi. In particolare, i modelli su cui si basa Chat GPT hanno alla base la capacità di lavorare su sequenze e analizzare i dati sul contesto meteorologico, quali trattamenti sono stati fatti per produrre poi una serie di azioni da svolgere. Questo è uno dei compiti che si potrà affidare in futuro ad un’applicazione.

    Daniele Nardi, Dipartimento di Ingegneria Informatica Automatica e Gestionale “A. Ruberti” Sapienza Università di Roma, articolo: Gambero Rosso e la Guida Vini d'Italia 2024 e grandi novità, foto dell'autrice
    Daniele Nardi, Dipartimento di Ingegneria Informatica Automatica e Gestionale “A. Ruberti” Sapienza Università di Roma, articolo: Gambero Rosso e la Guida Vini d’Italia 2024 e grandi novità, foto dell’autrice

    Quali possono essere le prospettive a lungo raggio sull’agricoltura e sulla viticoltura e dove ci potranno portare?

    L’uso della tecnologia migliorerà la produzione, la qualità del prodotto o aiuterà a migliorare e forse su questo si può fare una considerazione di carattere generale: studi recenti mostrano che, per esempio nell’uso dell’intelligenza artificiale applicata a Chat GPT, si ottiene un miglioramento delle prestazioni medie; mentre invece l’esperto rimane più bravo nello svolgere certi compiti. Ora da questo punto di vista, credo che la riflessione possa essere interessante perché questo è uno degli argomenti più dibattuti, ovvero come inserire questi sistemi all’interno di un contesto dove ci sia un esperto umano.

    Sulla media ci aiuta l’intelligenza artificiale, sull’annata più difficile o su una scelta più particolare può vincere ancora l’intelligenza umana soprattutto in vigna?

    Non ne farei una questione di chi vince o perde, è un approccio del tutto collaborativo. Quando ci sono tanti dati è un problema computazionalmente molto complesso e quindi è inevitabile che l’intelligenza artificiale abbia dei mezzi superiori alle nostre capacità di lavorazione.

    Staff Gambero Rosso, articolo: Gambero Rosso e la Guida Vini d'Italia 2024 e grandi novità, foto dell'autrice

    Cristina Santini Sommelier, winewriter, esperta vitivinicola
    Cristina Santini Sommelier, winewriter, esperta vitivinicola

    Sito guida:  https://www.gamberorosso.it/

    Siti partners articolo: https://carol-agostini.tumblr.com/

    https://www.foodandwineangels.com/

  • ViniAmo…d’Autunno 2023 a Roma di Minelli Wine Events

    ViniAmo…d’Autunno 2023 a Roma di Minelli Wine Events

    Il 28 ottobre 2023, presso la suggestiva Residenza di Santa Emilia de Vialar, situata in Via Paolo III, 16 a Roma, si terrà un evento enogastronomico straordinario presentato da Minelli Wine Events: “ViniAmo… d’Autunno 2023_Il Wine Tasting della Capitale!”.

    Redazione – Carol Agostini

     

    ViniAmo d’Autunno è un grande banco d’assaggio che celebra i sapori autunnali, offrendo ai partecipanti un’esperienza unica. Durante l’evento, avrete l’opportunità di degustare i migliori vini provenienti da oltre 50 rinomati produttori a livello nazionale. Ma le delizie non si fermano qui, poiché potrete anche esplorare stand gastronomici che offriranno prelibatezze locali, perfettamente abbinate ai vini in degustazione.

    ViniAmo...d’Autunno 2023 a Roma di Minelli Wine Events, da comunicato stampa
    ViniAmo…d’Autunno 2023 a Roma di Minelli Wine Events, da comunicato stampa

    L’appuntamento è fissato per sabato 28 ottobre, con un orario speciale: dalle 11.30 alle 13.30, l’evento sarà riservato agli operatori del settore, tra cui ristoratori, enotecari, agenti, distributori e giornalisti. A partire dalle 14.00, l’accesso sarà aperto al pubblico e si protrarrà fino alle 21 circa. Il biglietto d’ingresso garantirà l’opportunità di degustare oltre 160 vini, oltre a molte altre sorprese enogastronomiche.

    Inoltre, durante la degustazione, avrete la possibilità di acquistare i prodotti che vi incuriosiranno di più. “ViniAmo d’Autunno 2023_Il Wine Tasting della Capitale” rappresenta un’occasione unica per condividere e approfondire la cultura del vino, offrendo un’esperienza coinvolgente e appagante per tutti gli amanti del buon cibo e del buon vino.

    Il 28 ottobre 2023, presso la suggestiva Residenza di Santa Emilia de Vialar, situata in Via Paolo III, 16 a Roma, si terrà un evento enogastronomico straordinario presentato da Minelli Wine Events: "ViniAmo... d’Autunno 2023_Il Wine Tasting della Capitale!", da comunicato stampa
    Il 28 ottobre 2023, presso la suggestiva Residenza di Santa Emilia de Vialar, situata in Via Paolo III, 16 a Roma, si terrà un evento enogastronomico straordinario presentato da Minelli Wine Events: “ViniAmo… d’Autunno 2023_Il Wine Tasting della Capitale!”, da comunicato stampa

    PRODUTTORI ESPOSITORI 2023

    ABRUZZO
    • Cantine Roveri
    • Fattoria Gaglierano
    • San Lorenzo Vini
    • Tenuta Antonini
    • Tenuta Ulisse

    BASILICATA
    • Vitis in Vulture

    CALABRIA
    • Azienda Agricola Diana
    • Farneto del Principe
    • La Pizzuta del Principe

    CAMPANIA
    • Aroma Vini
    • Azienda Agricola Laura De Vito
    • Azienda Vitivinicola Iovino
    • Terre Caudium

    EMILIA ROMAGNA
    • Cantine Luretta
    • Cantina Tommaso Tobia Zucchi
    • Società Agricola San Francesco

    FRIULI-VENEZIA GIULIA
    • Gioia / Linea Voltis
    • Vini di Gaspero

    LAZIO
    • Azienda Agricola Vinicio Mita
    • Casa Divina Provvidenza
    • Gioia / Linea Eprus
    • L’Avventura
    • Monti Cecubi

    LOMBARDIA
    • La Manega

    MARCHE
    • Cantine Fontezoppa

    MOLISE
    • Di Majo Norante

    PIEMONTE
    • Cantina Careglio
    • Carlin de Paolo
    • Monchiero Vini
    • Poderi Moretti

    PUGLIA
    • Giancarlo Ceci

    SARDEGNA
    • Azienda Agricola Vigna de’ Luceri
    • Cantina Soberana
    • Contini 1898
    • Siddura
    • Tre Biddas

    SICILIA
    • Cantine Vinci
    • Tenute Mokarta

    TOSCANA
    • Colline San Biagio
    • La Ciarlana
    • Palazzo Massaini
    • Poggio degli Ulivi
    • Valdorcia Terre Senesi

    UMBRIA
    • Cantina Bettalunga
    • Cantina Napolini
    • Cantina Pomario

    VENETO
    • Azienda Agricola Cottini Marco
    • Azienda Agricola Zymè
    • Gemin
    • Luciano Arduini
    • Tenuta Amadio

    GASTRONOMIA
    • Azienda Agricola Benacquista
    • Rosticceria Alesse

    EXTRA WINE
    • Antolio Società Agricola
    • Az. Agricola di Apicoltura Pacienza
    • Bere Giapponese
    • Fruttanuda
    • L’Agro del Kiwi
    • Lavazza

    DISTRIBUTORI
    • Gioia SpA Distribuzioni
    • LapeWine Distribuzioni

    ViniAmo...d’Autunno 2023 a Roma di Minelli Wine Events da comunicato stampa
    ViniAmo…d’Autunno 2023 a Roma di Minelli Wine Events da comunicato stampa, foto Residenza di Santa Emilia de Vialar
    Informazioni generali:

    Ufficio Stampa:
    Never Give Up di Mariadele Borrelli
    mail: info@nevergiveupweb.it
    tel: +39 338 43.62.418

    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer
    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer

    Sito: https://m.facebook.com/p/Minelli-Wine-Events-100090291913141/

    Siti partners articolo: https://www.foodandwineangels.com/ https://carol-agostini.tumblr.com/

  • PROGETTO ROMA DOCet 2023, un viaggio sensoriale intenso

    PROGETTO ROMA DOCet 2023, un viaggio sensoriale intenso

    PROGETTO ROMA DOCet 2023, Primo Tour: da Frascati ai Monti Prenestini

    Di Cristina Santini

     

    Lago Albano con vista su Roma, articolo: PROGETTO ROMA DOCet 2023, un viaggio sensoriale intenso, foto di Cristina Santini
    Lago Albano con vista su Roma, articolo: PROGETTO ROMA DOCet 2023, un viaggio sensoriale intenso, foto di Cristina Santini

    Programmati nel progetto “Roma DOCet 2023”, di cui vi abbiamo già parlato in precedenza: https://www.papillae.it/progetto-roma-docet-attivita-lavoro-consorzio/, tra maggio e giugno sono stati organizzati dei Tour itineranti attraverso alcune delle Aziende vitivinicole nei territori di Roma, Castelli Romani e Agro Pontino, che rientrano in una delle Denominazione più giovani d’Italia, la Roma Doc. Pianificazione ideata dal Consorzio di Tutela Vini Roma Doc, nella persona del suo Presidente Tullio Galassini, supportato dall’Ufficio Stampa Mg Logos che ne ha curato nei dettagli tutta la permanenza della stampa nazionale ed estera.

    Racconteremo, in diversi articoli, quattro dei sei tour ai quali abbiamo partecipato e sui quali focalizzeremo l’attenzione sulla storia di ogni azienda che risale ai tempi antichi, valorizzando tutto il contesto, la bellezza e tutte le interazioni fondamentali della natura che fanno di questo territorio vulcanico lo straordinario complesso che dona vini minerali e sapidi.
    Da qui l’impegno da parte del Consorzio di promuovere e comunicare, attraverso le aziende associate, il valore, il potenziale, la fibra stratificata intessuta nel corso dei secoli dalle continue eruzioni vulcaniche.

    Parleremo di realtà vitivinicole che si trovano, in questo caso, all’interno del panorama dei Castelli Romani costituito da paesini collinari fondati dai Latini, molto più antichi di Roma stessa, senza i quali la Città Eterna non sarebbe esistita proprio perché Romolo e Remo nacquero ad Albalonga che oggi prende il nome di Monte Artemisio ovvero i Pratoni del Vivaro.

    La prima tappa dell’itinerario “da Frascati ai Monti Prenestini” parte dalla Cantina Fontana Candida, simbolo per i vini di Frascati ma anche per tutta l’enologia regionale, che nasce nel 1958 a Monte Porzio Catone ed è parte del Gruppo Italiano Vini, il primo Gruppo di Cantine sparse in tutta Italia. Due grossi vigneti vanno a costituire la proprietà, quello intorno alla tenuta di otto ettari risalente al 2006 e il vigneto Santa Teresa di tredici ettari ubicato nel Comune di Roma, a due km di distanza, le cui uve vanno ad originare l’omonimo vino.

    Le grotte di origine vulcanica, articolo: PROGETTO ROMA DOCet 2023, un viaggio sensoriale intenso, foto di Cristina Santini
    Le grotte di origine vulcanica, articolo: PROGETTO ROMA DOCet 2023, un viaggio sensoriale intenso, foto di Cristina Santini

    Il suolo scuro, fortemente vulcanico, considerato il più fertile al mondo, è composto da sabbia caratterizzata da pozzolane, dette anche terrinelle, ovvero ceneri vulcaniche che generano suoli ricchi di potassio. E’ evidente come la natura vulcanica si percepisca nettamente nei vini generando una spiccata acidità e una sapidità preponderante tipica di questi suoli, da arrivare a classificarsi vini salini, salmastri.

    Rappresentano il 45% della Denominazione Frascati in quanto si vendemmia su 350 ettari dei 900 totali della Denominazione stessa che interessa per il 40% il Comune di Roma, Monte Porzio Catone, Montecompatri e Grottaferrata. Questo è possibile grazie a dei conferitori storici, dalle piccole realtà alle grandi cooperative, che conferiscono le proprie uve.
    Per garantire lo standard qualitativo, tutti i fornitori sono soggetti a dei protocolli di difesa integrati all’interno dei quali l’azienda stabilisce in quale periodo dell’anno o in quale determinata fase fenologica vanno somministrati i trattamenti. Appena giunte in cantine, le uve vengono selezionate in base al contenuto zuccherino dividendole per le tre categorie: base, selezione e top.

    Tutte le varietà sono allevate a guyot, tranne quella accanto alla bottaia la cui gestione è costituita da cordone speronato e di conseguenza la produzione è nettamente più bassa. Esiste ancora una forma di allevamento ad alberello, molto antica e particolare, chiamata Conocchia, ove le viti sono sostenute da quattro canne intrecciate sulle quali si distendono i tralci che vanno ad incrociarsi alla canna opposta.

    La Conocchia, articolo: PROGETTO ROMA DOCet 2023, un viaggio sensoriale intenso, foto di Cristina Santini
    La Conocchia, articolo: PROGETTO ROMA DOCet 2023, un viaggio sensoriale intenso, foto di Cristina Santini

    E’ un vigneto con tante varietà divenuto didattico poichè, nonostante la produzione in passato fosse limitata per pianta e la qualità per grappolo maggiore, le operazioni si svolgevano interamente a mano e quindi scomode e poco economiche da indurre ad abbandonare questo sistema.
    Dopo la grande crisi che portò trent’anni fa ad una diminuzione degli ettari vitati, da 2000 ai 900 attuali, la Cantina oggi contribuisce alla valorizzazione della Roma Doc e del Frascati Doc e Superiore Docg, lavorando in collaborazione con il Crea – Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’Economia Agraria – e l’Arsial – Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l’Innovazione dell’Agricoltura del Lazio – all’omologazione di un clone di Malvasia del Lazio e ai cloni di Malvasia resistenti alle malattie della vite attraverso l’ibridazione con cloni di vite americana.

    L’inerbimento è assente poichè nel periodo estivo, andando incontro a carenze idriche, porterebbe ad una competizione con l’apparato radicale della pianta; mentre invece viene praticato il sovescio che consiste nel piantare tra i filari specie leguminose, come lupino e favino, che nel momento della fioritura vengono tagliate e interrate nel suolo per l’apporto di azoto e di sostanze organiche.
    Al centro del vigneto, costituito prevalentemente da Malvasia Puntinata e Malvasia di Candia, è presente una stazione metereologica grazie alla quale si riesce a monitorare l’andamento stagionale ed eventuali perturbazioni.

    La produzione si aggira intorno ai quattro milioni di bottiglie, di cui 50000 dedicate all’etichetta Roma Doc con due referenze: il bianco composto da Malvasia Puntinata o del Lazio e Bombino bianco, le cui uve vengono fatte macerare a freddo per un’intera notte prima della pressatura soffice, il mosto fiore dopo la fermentazione sosta sui lieviti a bassa temperatura per lungo tempo estraendo profumi varietali e sapori intensi; il rosso ottenuto dal blend di uve ben mature di Montepulciano e Cabernet Sauvignon è vinificato in acciaio con macerazione sulle bucce di circa 12 giorni.
    Il 70% del mercato di Fontana Candida è costituito dall’export nei Paesi del Nord Europa, nei paesi asiatici e qualcosa negli Stati Uniti. La Roma Doc viene esportata totalmente in Giappone.

    La barricaia, articolo: PROGETTO ROMA DOCet 2023, un viaggio sensoriale intenso, foto di Cristina Santini
    https://www.papillae.it/progetto-roma-docet-attivita-lavoro-consorzio/

    La visita prosegue dai vigneti alla barricaia dove affinano i Rossi nelle barriques di rovere francese di vari passaggi e dai quali si ottengono i diversi blend; mentre il Frascati Superiore Docg Luna Mater, vino di punta dell’Azienda, nato in occasione dei 50 anni della Cantina, attraversa due fasi contemporanee: la prima vinificazione in bianco delle tre varietà, Malvasia del Lazio, Candia, Bombino (a volte anche il Greco) dove una piccola percentuale della Malvasia Puntinata subisce una leggera asciugatura nei fruttai per 20 giorni, poi viene diraspata a mano e unita al primo mosto vinificato normalmente.

    L’intera massa subisce una seconda fermentazione all’interno delle botti di acacia con macerazione sulle uve appassite per un periodo di sei mesi e un affinamento almeno di due anni in bottiglia all’interno della grotta.
    La grotta di tufo e lapilli scavata a mano risale ad un centinaio di anni fa, testimonianza visiva delle eruzioni del vulcano laziale e delle varie colate laviche che hanno formato strati di colore differente e uno strato potassico riflesso. La grotta conserva l’archivio storico del Luna Mater che va dal 2007 fino ad oggi.

    Per questa prima azienda degustiamo:

    Roma Doc Bianco 2022 da Malvasia del Lazio e Bombino;
    Frascati Superiore Docg Vigneto Santa Teresa 2022;
    Frascati Superiore Docg Riserva Luna Mater annate 2019 e 2008 da Malvasia Puntinata, Malvasia di Candia e Greco;
    Roma Doc Rosso 2021 da Montepulciano e Cabernet Sauvignon.

    Roma Doc Fontana Candida, articolo: PROGETTO ROMA DOCet 2023, un viaggio sensoriale intenso, foto di Cristina Santini
    Roma Doc Fontana Candida, articolo: PROGETTO ROMA DOCet 2023, un viaggio sensoriale intenso, foto di Cristina Santini

    Nella seconda tappa siamo ospiti dell’Azienda di Famiglia Poggio Le Volpi che ha radici molto antiche che risalgono al secolo scorso. Tutto nasce nel 1920 quando Manlio Mergè inizia a produrre e commerciare vino sfuso ed olio, trasmettendo la sua passione dapprima al figlio Armando e poi al nipote Felice.
    E’ chiaro che all’inizio non si concepivano ancora vini imbottigliati e lo sfuso veniva portato, come da tradizione, a Roma con il famoso carretto. Importante nella storia del tessuto laziale, è la figura del carrettiere, il più abbiente con il cavallo, il meno con il somaro, che trainava il carretto con le botticelle e, dopo aver pagato il dazio che attraversava Via Casilina e Via Prenestina, consegnava il vino nelle osterie di Roma.

    Ben presto Armando e Felice nel 1996 danno vita al sogno di Manlio e creano l’Azienda Agricola Poggio Le Volpi a Monte Porzio Catone, una zona collinare situata nell’areale dell’antico Tusculum, il vulcano più grande dei Castelli Romani che per storia e cultura è da sempre considerato un territorio estremamente vocato alla produzione vitivinicola. Mentre il figlio dà vita all’insediamento produttivo trasformandolo da azienda locale in azienda nazionale, il nipote passa alla conduzione di Poggio Le Volpi portandola ad un livello qualitativo superiore. Valori come tradizione, identità ma anche tanta esperienza condivisi dall’azienda che da tre generazioni continua a valorizzare i vitigni autoctoni sfruttando al meglio le potenzialità del suolo vulcanico, così ricco di minerali, rocce laviche, tufi e sabbie.

    La Tenuta di Poggio Le Volpi, articolo: PROGETTO ROMA DOCet 2023, un viaggio sensoriale intenso, foto di Cristina Santini
    La Tenuta di Poggio Le Volpi, articolo: PROGETTO ROMA DOCet 2023, un viaggio sensoriale intenso, foto di Cristina Santini

    I 35 ettari di proprietà sono localizzati intorno alla tenuta e nella zona di Calatrava Roma con rese molto basse e impianti a spalliera dedicati alla Malvasia del Lazio, Malvasia di Candia, Trebbiano e Montepulciano. L’azienda ha oltre 200 ettari di proprietà e in affitto anche nella provincia di Brindisi, in Puglia.
    La filosofia è valorizzare la ricchezza ampelografica del proprio territorio. Come la carbonara o la cacio e pepe è un piatto tipico di Roma – afferma Rossella Macchia, responsabile Comunicazione e Marketing di Poggio Le Volpi – anche il vino deve appartenere al suo territorio e avere le caratteristiche di quel terreno. Nel calice, il vino deve saper raccontare il suo territorio.

    Parliamo di un grande polo composto da Poggio Le Volpi di Monteporzio Catone e Masca del Tacco della Puglia che sono aziende agricole e la Femar che rappresenta invece una realtà commerciale di famiglia e produce da oltre vent’anni, nello stabilimento accanto, vini con uve conferite provenienti principalmente dai comuni dell’Abruzzo, della Puglia e della Sicilia, perseguendo una partecipazione forte e competitiva sul mercato con un’ampia gamma di prodotti. Il gruppo unificato produce circa 16 milioni di bottiglie l’anno distribuite in tutto il mondo.

    I vigneti sulla città eterna, articolo: PROGETTO ROMA DOCet 2023, un viaggio sensoriale intenso, foto di Cristina Santini
    I vigneti sulla città eterna, articolo: PROGETTO ROMA DOCet 2023, un viaggio sensoriale intenso, foto di Cristina Santini

    In cantina i vini riposano in barrique a volte di terzo passaggio o nelle botti di rovere francese e americana di media tostatura, poi ci sono delle vecchie vasche in cemento che sono state ripristinate per la fermentazione e lo stoccaggio. Ogni settimana si fa la degustazione in laboratorio per capire se il vino è pronto per il travaso e l’imbottigliamento.

    Rossella Macchia, oltre che occuparsi dell’Azienda, è anche Vice Presidente del Consorzio Roma Doc e asserisce:

    E’ come fare una rete di imprese, un gruppo che ha come volontà quella di fare non solo vini buoni, ma comunque di comunicare, condividere con il mondo esterno che è una Regione molto importante. Il Consorzio oltre che un organo di vigilanza ha come missione quella di tutelare e valorizzare, ma anche comunicare alle aziende che ne fanno parte che è importante essere orgogliosi di avere un fine unico per la produzione del vino.

    Questo è stato uno dei motivi della nascita di questo consorzio. Non è semplice perchè quando la famiglia è grande, è più difficile mettersi tutti d’accordo ma il consorzio è molto giovane, abbiamo grandi prospettive e grandi obiettivi proprio perché si valuta dove siamo, dove possiamo arrivare, studiare il come e cercare di fare sempre più squadra coinvolgendo le aziende, dando entusiasmo a partecipare e aumentando il senso di appartenenza. Roma, la città, ha il suo vino perché storicamente si produceva ed è giusto che si conosca il Roma Doc e il Consorzio che rappresenta il contenitore di tutte queste realtà.”

     

    La sala degustazione, articolo: PROGETTO ROMA DOCet 2023, un viaggio sensoriale intenso, foto di Cristina Santini
    La sala degustazione, articolo: PROGETTO ROMA DOCet 2023, un viaggio sensoriale intenso, foto di Cristina Santini

    Dopo aver visitato la splendida sala degli eventi dove riposano le barrique colme del Roma Doc Riserva, le opere d’arte che richiamano le tradizioni e dove vengono celebrati i matrimoni con rito civile, ci accomodiamo nel ristorante di proprietà, l’Epos Bistrot, altro fiore all’occhiello ideato da Felice Mergè e gestito da Rossella, che offre una particolare selezione di piatti della tradizione locale di gran gusto e specialità di carni pregiate alla brace provenienti da tutto il mondo. Il tutto abbinato ai vini di propria produzione e alle migliori etichette del panorama internazionale.

    Durante i pasti abbiamo sorseggiato il Roma Doc bianco 2022 da Malvasia Puntinata, il Roma Doc rosato 2022 da Montepulciano, Cesanese e Syrah prodotto con la tecnica del salasso, Olio extra vergine di oliva monocultivar Moraiolo.

    articolo: PROGETTO ROMA DOCet 2023, un viaggio sensoriale intenso, foto di Cristina Santini, foto ospitalità cantina
    Articolo: PROGETTO ROMA DOCet 2023, un viaggio sensoriale intenso, foto di Cristina Santini, foto ospitalità cantina

    Terza tappa: Cantina Principe Pallavicini

    La storia di questa nobile famiglia parte da molto lontano, da Nicolò Pallavicini originario di Genova che nel 1670 trasferisce un ramo della Famiglia a Roma vicino al Papa e acquista dalla Famiglia Ludovisi i casali seicenteschi con annesse grotte di epoca romana.
    Viene organizzato il matrimonio tra i Pallavicini e i Rospigliosi, e la nipote Maria Camilla viene data in dote al nipote di Clemente IX, per aspirazione a Cardinale del figlio maggiore, già prete, di Nicolò Pallavicini.
    Arriviamo ai giorni nostri. Nel gennaio 2022 la Cantina Pallavicini ha visto l’ingresso di nuovi soci accanto alla famiglia, dall’amministratore delegato Giulio Senni, a tre grandi esperti di vino che hanno creato una squadra forte unita da un obiettivo comune, quello di portare i vini di Roma al loro giusto posto nell’enologia italiana ed internazionale.

    I vigneti terrazzati, Articolo: PROGETTO ROMA DOCet 2023, un viaggio sensoriale intenso, foto di Cristina Santini
    I vigneti terrazzati, Articolo: PROGETTO ROMA DOCet 2023, un viaggio sensoriale intenso, foto di Cristina Santini

    La tenuta “Le Marmorelle”, con i suoi 70 ettari di vigneto di cui 10 di Malvasia Puntinata dei 90 totali, si trova nel mezzo di tre comuni dei Castelli Romani: Osteria della Colonna, il polo nevralgico con l’imbottigliamento, le sale degustazione, gli uffici e lo shop all’interno di una vecchia stazione delle poste nel comune di Colonna; i vigneti ubicati in altri due comuni, Montecompatri e Roma che ha i maggiori ettari vitati (70). La proprietà punta molto sui vitigni autoctoni, come la Malvasia Puntinata e il Cesanese, giunti ad oggi al 70% dell’intera superficie vitata per portare avanti un discorso di autenticità territoriale e credendo fermamente nel progetto della Roma Doc. Ma non mancano varietà internazionali sia a bacca bianca sia a bacca rossa che vanno a costituire i blend.

    Dietro le colline di Montecompatri c’è il cratere del vulcano laziale che oggi ospita i due laghi, Nemi e Albano. Da un lato ci sono due piccoli coni vulcanici dominati dalla torre medievale del 1067 appartenuta alla Famiglia Colonna, dove sono coltivate su terrazzamenti le varietà internazionali, Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon e Petit Verdot. Questi vigneti, di trent’anni, hanno trovato la dimora perfetta per crescere, ad un’altitudine di 350 metri su un terreno drenante, ben esposto che non soffre la siccità.
    La semi-aromatica Malvasia Puntinata utilizzata per il Roma Doc è disposta su tre appezzamenti separati, di età compresa tra i sessanta e i settant’anni, allevati come il resto dei vigneti con impianti, a filare e non a pergola, introdotti già all’epoca. I primi anche a praticare nella zona l’inerbimento alternato per estrarre i nutrienti utili alla radice apicale per crescere in profondità attraverso i vari depositi vulcanici di ben tre periodi diversi e proteggere le piante dalla siccità.

    Osserviamo il vigneto coltivato esclusivamente a Cesanese, il cru aziendale, di novant’anni dal quale è stata fatta una selezione massale dopo la fillossera e reimpiantato su piede americano con un’età media, oggi, di 15 anni. Il Vigneto Vigne della Corte di Greco chiamato così dalla Famiglia precedente, i Ludovisi, il cui vino di Cabernet giungeva alla Corte del Papa Gregorio XV nel 1586 (all’epoca chiamato Cabernette).

    I vigneti beneficiano del vento ponentino che con la sua brezza marina nel primo pomeriggio soffia e asciuga regalando uve sane e ottime escursioni termiche. La proprietà dispone anche di 1200 piante miste di ulivo sparse su circa 10 ettari e produrre poche bottiglie di olio extra vergine.
    La vendemmia svolta nelle prime ore del mattino, parte da metà agosto e finisce a fine ottobre, un tempo così lungo dovuto alle venti varietà coltivate.

    La cisterna romana, Articolo: PROGETTO ROMA DOCet 2023, un viaggio sensoriale intenso, foto di Cristina Santini
    La cisterna romana, Articolo: PROGETTO ROMA DOCet 2023, un viaggio sensoriale intenso, foto di Cristina Santini

    Nel sottosuolo si articolano antiche grotte di tufo e pozzolana, i cui materiali un tempo venivano impiegati per edificare le fondamenta delle ville romane, e una doppia cisterna dell’acquedotto Claudio che un tempo portava l’acqua prima alle ville e poi a Roma. Di undici acquedotti, sette si trovano ai Castelli Romani. Salendo delle scale arriviamo in una sala dove ci sono delle grandi botti di acacia e rovere di slovenia.

    Barricaia, Articolo: PROGETTO ROMA DOCet 2023, un viaggio sensoriale intenso, foto di Cristina Santini
    Barricaia, Articolo: PROGETTO ROMA DOCet 2023, un viaggio sensoriale intenso, foto di Cristina Santini

    Giunti nella sala degustazione, troviamo un bellissimo tavolo imbandito di cibo e iniziamo con l’assaggio delle migliori etichette:
    Frascati Superiore Docg 2022 “Poggio Verde” composta dal 70% Malvasia Puntinata, Greco, Grechetto e Bombino;
    Roma Doc Malvasia Puntinata in purezza le cui uve vengono raffreddate con il ghiaccio secco già nel vigneto e subisco criomacerazione di qualche ora in cantina per estrarre il maggior numero di profumi contenuti all’interno delle bucce;
    Roma Doc Rosso 2019 da 50% Montepulciano e 30% Syrah e 20% Cesanese che affina dodici mesi in tonneau;
    Passito “Stillato” Malvasia Puntinata 2017 di cui una parte viene raccolta in anticipo per mantenere l’acidità in modo che il vino non risulti stucchevole.

    Una produzione di circa 400.000 bottiglie per anno, contando dodici vini diversi.

    Vini Roma Doc, Articolo: PROGETTO ROMA DOCet 2023, un viaggio sensoriale intenso, foto di Cristina Santini
    Vini Roma Doc, Articolo: PROGETTO ROMA DOCet 2023, un viaggio sensoriale intenso, foto di Cristina Santini

    La quarta tappa del nostro tour termina nell’Azienda Vinicola Federici. Un’altra bellissima storia di tradizioni familiari che risale agli anni del dopoguerra quando nonno Antonio Federici produceva vino sfuso fino poi al 2001, anno del cambiamento sostanziale, durante il quale l’azienda passa alla coltivazione diretta dei propri vigneti. La Cantina, giunta alla terza generazione, si trova a Zagarolo, antico borgo di origine medievale situato a circa 30 km da Roma.

    La sala ospiti, Articolo: PROGETTO ROMA DOCet 2023, un viaggio sensoriale intenso, foto di Cristina Santini
    La sala ospiti, Articolo: PROGETTO ROMA DOCet 2023, un viaggio sensoriale intenso, foto di Cristina Santini

    La vinificazione avviene con il 60% delle uve di proprietà, il restante è acquisito da fornitori storici con cui si sono create collaborazioni di lungo periodo, rispettando gli standard qualitativi comuni.
    Vista la quantità di varietà presenti, la vendemmia impegna molto l’Azienda, non solo nello stabilimento di produzione di Zagarolo con i 40 ettari coltivati maggiormente a bacca bianca, ma anche nella proprietà di 16 ettari di Cesanese situata al Piglio.
    Quindi finita la vendemmia a Zagarolo che termina i primi di ottobre con il Montepulciano che va a comporre il Roma Doc e Doc Riserva, si spostano ad Anagni per la lavorazione della Passerina del Frusinate e del Cesanese del Piglio Docg, altra azienda che dalla vendemmia 2024 sarà certificata biologica.

    Altro progetto in via di sviluppo è quello di terminare entro due anni l’impianto complessivo di 16 ettari condotti in regime biologico e posti nella zona del Divino Amore, nel Comune di Roma, dedicati maggiormente al Roma Doc Rosso. Nove ettari dei sedici entreranno già in produzione l’anno prossimo, quindi Cesanese e Montepulciano che ricadono nella zona classica dove verrà costruita un’altra cantina.

    Tutte le lavorazioni nei vigneti sono manuali, compresa la vendemmia, rispettando rese che variano dai 90 ai 110 q/h, molto meno sul cesanese.
    In cantina si lavora con una pressa inertizzata utilizzata esclusivamente per i vini bianchi che in questo modo regalano il contributo dei tioli – presenti già nell’uva e trasformati grazie al lievito – all’aroma del vino surclassando quei sentori primari tipici; palese anche il vulcano che in fondo tesse questa pietra pomice, pietra focaia, sua caratteristica peculiare. Siamo a pochi passi dall’antico lago Regillo e a Zagarolo il terreno è molto particolare, si tratta di tufo rosso di origine vulcanica che dona tanta sapidità e la tipica nota minerale ai vini di questo areale.

    I grandi serbatori, Articolo: PROGETTO ROMA DOCet 2023, un viaggio sensoriale intenso, foto di Cristina Santini
    I grandi serbatori, Articolo: PROGETTO ROMA DOCet 2023, un viaggio sensoriale intenso, foto di Cristina Santini

    Visitiamo la sala dei serbatoi in acciaio, dove avviene la maggior parte del lavoro, adibiti a termo vinificazioni e termo stoccaggio, con ampia scelta per il controllo delle temperature in fermentazione e per l’applicazione dei protocolli di vinificazione differenti specialmente per le varietà a bacca bianca, come la Malvasia Puntinata che va a comporre il Roma Doc Bianco.

    L’Enologo Francesco Di Certo ci confida che questo lavoro viene effettuato a causa del caldo torrido che si è registrato nelle ultime vendemmie, ovvero si impone una raccolta a scalare: una piccola partita d’uva leggermente anticipata per andare a mantenere la freschezza; una intermedia per avere struttura e una quasi surmatura per garantire un prodotto finale di alta qualità. Sotto di noi, a sei metri, ad una temperatura costante per tutto l’anno, c’è la sala dove riposeranno i vini rossi maggiormente in tonneau ma anche in qualche barrique.

    Improntati molto sull’estero, i numeri crescono anche nell’Horeca di anno in anno. L’anno scorso sono state prodotte circa 850.000 bottiglie distribuite maggiormente, oltre che nella Capitale, in Giappone, Stati Uniti, Germania, Repubblica Ceca, Cina, Messico e Norvegia con piccoli numeri in questi ultimi paesi.
    Con l’etichetta Roma Doc si realizzano circa 400.000 bottiglie all’anno e rappresenta il 40% del fatturato estero dell’Azienda.

    Ecco i vini presentati:

    Azienda Vinicola Federici Roma Doc Bianco 2022 da Malvasia Puntinata e 5% Sauvignon Blanc;
    Damiano Federici Roma Doc bianco Classico 2021 fa un affinamento più lungo minimo di sei mesi, composto da Malvasia Puntinata (60% dell’uva raccolta il 17 settembre, la restante parte più matura il 4 ottobre, vinificazione separata e blend successivo) e 5% Sauvignon Blanc a completare l’ampio bouquet;
    Azienda Vinicola Federici Roma Doc Rosso 2021 (60% Montepulciano e 40% Cesanese in acciaio);
    Damiano Federici Roma Doc Classico 2021 (rese basse per Montepulciano, Cesanese e 10% Cabernet Franc e lungo affinamento sulle fecce nobili in acciaio).

    Linea up Roma Doc, Articolo: PROGETTO ROMA DOCet 2023, un viaggio sensoriale intenso, foto di Cristina Santini
    Linea up Roma Doc, Articolo: PROGETTO ROMA DOCet 2023, un viaggio sensoriale intenso, foto di Cristina Santini
    Cristina Santini Sommelier, winewriter, esperta vitivinicola
    Cristina Santini Sommelier, winewriter, esperta vitivinicola

    Sito Consorzio: http://www.vinidocroma.it/

    Siti partners articolo: https://www.foodandwineangels.com/ https://carol-agostini.tumblr.com/

  • OIKOS di Fonzone alla Milano Wine Week 2023

    OIKOS di Fonzone alla Milano Wine Week 2023

    OIKOS – GRECO DI TUFO RISERVA 2021 DI FONZONE ALLA MILANO WINE WEEK

    Redazione – Carol Agostini

    La Riserva di Greco di Tufo dell’azienda Irpina, conosciuta come OIKOS, ha recentemente ricevuto una serie di prestigiosi riconoscimenti. Sarà uno dei vini principali nella Masterclass guidata da Luca D’Attoma, un esperto riconosciuto nel mondo del vino, durante la Milano Wine Week.

    OIKOS – Greco di Tufo DOCG Riserva 2021, prodotto dall’azienda Fonzone, è alla sua seconda annata ed è stato premiato con il massimo riconoscimento Tre Bicchieri dal Gambero Rosso, è stato inserito nella categoria Top Wine dalla Guida Slow Wine 2024 e ha ottenuto la Medaglia Gold al Merano Wine Festival 2023.

    OIKOS di Fonzone alla Milano Wine Week 2023, immagine da comunicato stampa
    OIKOS di Fonzone alla Milano Wine Week 2023, immagine da comunicato stampa

    Questo eccezionale vino bianco è realizzato esclusivamente con uve provenienti da un clone rarissimo di Greco Antico, caratterizzato da acini più piccoli e un succo molto concentrato. OIKOS è un vino bianco strutturato, complesso e profumato che conquista immediatamente con le sue caratteristiche evolutive piacevoli. Al naso, si possono percepire profumi di grande intensità e complessità, con leggere note iodate, sentori di mela gialla matura e una leggera speziatura con accenni di noce moscata. Al palato, emerge il fiore di lavanda. L’acidità, pur essendo importante, non rende il vino secco, ma contribuisce a creare un equilibrio unico.

    Inoltre, Fonzone Caccese è una cantina con una ricca storia di famiglia, fondata nel 2005, che si trova nel cuore dell’Irpinia, in provincia di Avellino. La cantina è circondata da vigneti coltivati in modo sostenibile e produce una gamma di vini che riflettono l’amore per il territorio e l’impegno per la qualità.

    OIKOS - GRECO DI TUFO RISERVA 2021 DI FONZONE ALLA MILANO WINE WEEK, immagine da sito
    OIKOS – GRECO DI TUFO RISERVA 2021 DI FONZONE ALLA MILANO WINE WEEK, immagine da sito

    Storia aziendale

    L’azienda agricola Fonzone Caccese è stata fondata nel 2005 ed è situata nelle affascinanti campagne di Paternopoli, uno dei diciassette comuni all’interno della prestigiosa DOCG Taurasi, nella provincia di Avellino, nel cuore dell’Irpinia. La cantina moderna, che si estende su 2000 mq, si trova su un colle nella sottozona “Campi Taurasini”, circondato da vigneti situati a un’altitudine che varia dai 360 ai 430 metri sul livello del mare.

    Fonzone Caccese produce un totale di 8 diverse etichette, seguendo un approccio sostenibile e mettendo in evidenza le varietà autoctone come l’Aglianico, la Falanghina, il Fiano d’Avellino e il Greco di Tufo. Questo è un marchio che si concentra sulla produzione di vini artigianali di alta qualità, anziché sulla quantità. L’enologo di fama internazionale Luca D’Attoma è un pilastro di supporto per questa azienda a conduzione familiare.

    Situata su un colle di circa trenta ettari, nelle campagne di Paternopoli, all’interno della DOCG Taurasi, la cantina domina un paesaggio straordinario caratterizzato da vigneti di Aglianico, Falanghina, Fiano d’Avellino e Greco di Tufo. Questa è la terra dell’Irpinia, famosa per i suoi grandi vini ammirati in tutto il mondo. La famiglia Fonzone Caccese coltiva con passione le varietà autoctone per produrre 8 vini artigianali che riflettono l’amore per il territorio e la tradizione di una famiglia unita dalla passione per la viticoltura di precisione e l’alta qualità.

    L’azienda è stata fondata nel 2005 da Lorenzo Fonzone Caccese, un medico chirurgo appassionato di vino. Fin dall’inizio, l’azienda ha adottato un approccio sostenibile sia in vigna che in cantina, producendo vini bianchi, rossi e rosati aromatici, cremosi e longevi, rispettando i ritmi della natura e preservando la biodiversità. La nuova generazione della famiglia, rappresentata dai figli e dalle loro mogli, ha preso il testimone e continua a cercare l’eccellenza nella produzione di vini di alta qualità.

    I vigneti della tenuta coprono 30 ettari e coltivano le varietà simbolo dell’Irpinia: Aglianico, Fiano d’Avellino, Falanghina e Greco di Tufo. L’azienda pratica l’agricoltura sostenibile, evita l’uso di diserbanti chimici e segue i principi della lotta integrata per la difesa fitopatologica. Il suolo è trattato con concimi organici e sovesci, e la potatura è mirata a rispettare le piante e a mantenere basse rese per migliorare la qualità delle uve. L’azienda favorisce la biodiversità gestendo gli spazi tra le file di viti con l’inerbimento di piante spontanee.

    Il territorio di Paternopoli si colloca nella sottozona “Campi Taurasini” della DOCG Taurasi, ed è circondato da paesi come Villamaina, Castelfranci e Gesualdo. I vigneti beneficiano di esposizioni multiple e altitudini che variano dai 360 ai 430 metri sul livello del mare. I torrenti Fredane ed Ifalco influenzano il microclima, caratterizzato da notevoli escursioni termiche tra il giorno e la notte. Inoltre, la presenza di polvere vulcanica nel terreno, a causa delle eruzioni del Vesuvio avvenute nel corso dei secoli, aggiunge un elemento unico al territorio.

    Logo aziendale, articolo: OIKOS di Fonzone alla Milano Wine Week 2023, immagine da comunicato stampa
    Logo aziendale, articolo: OIKOS di Fonzone alla Milano Wine Week 2023, immagine da comunicato stampa

    Fonzone Caccese produce 8 vini monovarietali che esaltano le caratteristiche straordinarie delle varietà autoctone dell’Irpinia. Tra questi, spicca lo Scorzagalline Taurasi DOCG Riserva, un Aglianico di grande struttura e complessità aromatica. Altri vini includono Mattoda’ Irpinia DOC Campi Taurasini, Irpinia Rosato DOC, Le Mattine Falanghina Irpinia DOC, Sequoia Fiano D’Avellino DOCG Riserva, Fiano d’Avellino DOCG, Greco di Tufo DOCG e Oikois Greco di Tufo DOCG Riserva.

    La cantina moderna, progettata per integrarsi con l’ambiente circostante, copre circa 2.000 mq ed è quasi completamente ipogea. Lo spazio dedicato alle bottiglie è caratterizzato da pavimenti rossi, elementi in vetro e acciaio, creando un ambiente visivamente accattivante per degustazioni e incontri. Fonzone Caccese è impegnata nel raggiungere la certificazione biologica e ha l’enologo consulente di fama Luca D’Attoma, esperto di viticoltura biologica e biodinamica, a guidarli in questo percorso.

    Conclusioni

    In sintesi, Fonzone Caccese è una cantina che incarna la passione per il vino, l’amore per il territorio dell’Irpinia e l’impegno per la produzione di vini di alta qualità, sottolineando il valore della tradizione familiare e della sostenibilità.

    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer
    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer

    Sito cantina: http://www.fonzone.it

    Sito ufficio stampa: https://www.zedcomm.it/

    Siti partners articolo: https://carol-agostini.tumblr.com/ https://www.foodandwineangels.com/

  • Emozioni in Malga dal 14 ottobre al 4 novembre Rio Pusteria

    Emozioni in Malga dal 14 ottobre al 4 novembre Rio Pusteria

    Emozioni in Malga tra le sfumature e il calore dell’autunno 2023

    Redazione – Carol Agostini

    Ritorna l’evento Emozioni in Malga dal 14 ottobre al 4 novembre, alla scoperta di tradizioni e colori dell’autunno nell’area vacanze sci & malghe Rio Pusteria.

    Emozioni in Malga dal 14 ottobre al 4 novembre Rio Pusteria, immagine da comunicato stampa
    Emozioni in Malga dal 14 ottobre al 4 novembre Rio Pusteria, immagine da comunicato stampa

    Un’esperienza immersiva e autentica quella di Emozioni in Malga, per assaporare il lato più genuino di questo territorio in una stagione ricca di fascino e di cambiamenti. Dal 14 ottobre al 4 novembre l’area vacanze sci & malghe Rio Pusteria propone una vasta gamma di appuntamenti che stimolano i sensi e permettono una connessione profonda con la natura e le tradizioni locali. Il programma si snoda tra diverse località del territorio e si compone di attività variegate e adatte a tutti.

    L’autunno si presenta come la stagione ideale per esplorare le meraviglie che l’area vacanze sci & malghe Rio Pusteria ha da offrire, quando le giornate autunnali regalano panorami e colori inediti per lunghe passeggiate alla scoperta o riscoperta delle malghe locali, mentre il foliage avvolge il paesaggio in una tavolozza di tonalità autunnali. Dal 14 ottobre al 4 novembre viene riproposto Emozioni in Malga, evento con un ricco programma di escursioni e attività dove poter immergersi nelle tradizioni locali, scoprire i punti panoramici mozzafiato della valle ed entrare nelle malghe tipiche, custodi del patrimonio culturale e gastronomico della regione.

    Emozioni in Malga tra le sfumature e il calore dell'autunno 2023, foto da comunicato stampa
    Emozioni in Malga tra le sfumature e il calore dell’autunno 2023, foto da comunicato stampa

    ESCURSIONI, PASSEGGIATE ED EMOZIONI DA VIVERE

    Esplorare a fondo la regione, conoscere la cultura locale e assaporare le tradizioni per arricchire la propria vacanza, questo è l’obiettivo di Emozioni in Malga, progetto che offre una selezione variegata di appuntamenti, organizzati dal lunedì al venerdì. Le attività sono pensate per chi ama le escursioni all’aria aperta, e abbracciare la cultura e i gusti autentici dell’Alto Adige. Si inizia lunedì con un’escursione con una guida esperta, accompagnata da una degustazione di deliziosi formaggi locali, il tutto con un viaggio dalla cabinovia Gitschberg a Maranza e un tragitto di 13,5 chilometri a piedi. Si continua martedì con una passeggiata consapevole sull’Alpe di Rodengo e Luson, nel pomeriggio, con la preparazione di un gustoso strudel di mele nel Maso Walderhof a Naz con la ricetta segreta di Kathrin.

    Mercoledì è la volta di un’escursione a Pino per visitare il Maso di Johanna per carpire i segreti della gastronomia del territorio. Giovedì si parte dalla stazione a valle della funivia Jochtal a Valles per un’escursione all’alba. Venerdì si conclude il programma con un adrenalinico tour guidato in e-bike tra Bressanone e Rio Pusteria, e nel pomeriggio una visita guidata ai meleti di Naz per degustare uno dei simboli dell’Alto Adige, la mela, ma anche per comprendere come viene coltivata. Si può scegliere di partecipare a tutti gli eventi del programma o solamente ad alcuni degli appuntamenti proposti.

    Emozioni in Malga dal 14 ottobre al 4 novembre Rio Pusteria, foto da comunicato stampa
    Emozioni in Malga dal 14 ottobre al 4 novembre Rio Pusteria, foto da comunicato stampa

    UN PROGRAMMA PIENO DI EMOZIONI

    L’esperienza autunnale nell’area vacanze sci & malghe Rio Pusteria permette di osservare le montagne dell’Alto Adige da un’altra prospettiva, scoprendone le sfumature stagionali attraverso attività che coinvolgono tutta la famiglia: appassionati di montagna, sportivi e amanti delle attività all’aria aperta di tutte le età in un ambiente stimolante e pieno di sfaccettature. A fare da collante tra le proposte in programma sono il contatto con la natura, la scoperta della tradizione e la ricerca dell’autentico che solo un territorio come questo può offrire.

    Emozioni in Malga dal 14 ottobre al 4 novembre Rio Pusteria, foto da comunicato stampa
    Emozioni in Malga dal 14 ottobre al 4 novembre Rio Pusteria, foto da comunicato stampa

    Per tutta la durata della manifestazione, le 16 baite e taverne che aderiscono all’iniziativa propongono specialità gastronomiche autunnali quali i canederli al cirmolo, zuppa di fieno e golosi dolci per concludere un ottimo pasto. In più gli ospiti possono contare sull’uso gratuito delle cabinovie Gitschberg a Maranza e Jochtal a Valles, dei mezzi di trasporto pubblico in Alto Adige, l’ingresso gratuito ad oltre 90 musei ed esposizioni e dello shuttle Almbus per l’alpe di Rodengo e Luson. Dal 14 ottobre al 4 novembre Emozioni in Malga invita a conoscere da vicino l’Alto Adige, la sua gente e le sue usanze per vivere una vacanza indimenticabile.

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  • Cibus 2023 apre con un Molise a tradizione integrale

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    Cibus 2023 apre con un Molise a trazione integrale

    Redazione

    Cibus 2023, ancor prima di aprire i battenti, il Molise ha già formalizzato il suo successo di partecipazione. Da anni il Cibus di Parma è la giusta vetrina del food mondiale; il Molise non è quasi mai mancato all’appuntamento. Negli anni passati la partecipazione non vedeva più di venti aziende Molisane.

    Cibus 2023 apre con un Molise a tradizione integrale, immagine da sito
    Cibus 2023 apre con un Molise a tradizione integrale, immagine da sito

    Una politica di rete, costante nel tempo, pianificata dall’Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo Molise – Termoli, guidata dal Commissario straordinario, on.le Remo Di Giandomenico, che ha saputo condurre una macchina dai motori spenti a divenire una vera e propria Ferrari, ampliando il parterre dei collaboratori, dei consulenti e delle maestranze, gestendo in maniera oculata risorse umane ed economiche, ha invertito la rotta dell’autoreferenzialità e del commerciale personalistico, ponendo le basiper una vera e propria risposta da parte di aziende che, mai sin d’ora, pongono la sinergia ai primi posti della loro attività di marketing.

    Cibus 2023 apre con un Molise a tradizione integrale, foto da sito
    Cibus 2023 apre con un Molise a tradizione integrale, foto da sito

    Il Cibus 2023, infatti, vedrà circa cinquanta aziende proporsi in un unico contenitore e collaborare per la riuscita di un evento fiera, che già in agenda ha oltre 100 contatti/incontri. Uno stand, quello del Molise, che vedrà ospitare anche una parte della Puglia nel segno di un patto : il cibo della Transumanza lungo l’asse tratturale Abruzzo-Molise-Puglia, anche ai fini di una collaborazione progettuale che vede attualmente spenta l’enfasi del riconoscimento Unesco della Transumanza che ricordiamo, ha visto la Puglia come grande sponsor, a partire dal Parco Nazionale del Gargano.

    Due giorni, quelli del 29 e 30 marzo, che segnano una svolta e determinano un sorta di rivincita di territori, sempre marginali e mai presi come modello. A dar voce a tale armoniosa condivisione CiBiMolisani, consorzio di rete che ha aperto le danze per una collaborazione territoriale senza precedenti. Partendo dall’idroponica, prodotto che ha visto l’interessamento dei più, garantisce fasce di nicchia con prodotto scelti e di assoluta eccellenza quali olio, farine e derivati, vini, miele.

    A seguire la pasticceria di Gerry e Ricci, i derivati del latte con i caseifici Pallotta, Roccolana, Gustosamente, Santo Stefano, Ranallo, i vini delle cantine Rotoletti, Salvatore, Catabbo oltre Cantine di Remo del Consorzio Cibi Molisani, i tartufi del Centro Tartufi Molise e Tesori del Matese, i salumi di Casa Florio, la pasta Frentania, i confetti e non solo, della premiata ditta Papa, le confetture e pelati di Molise Goloso, il Miele targato Biosannio, i liquor di Matese Officinale, il Pane del forno a Legna di Di Cesare Maria Lucia, le uova di quaglia dell’azienda Agricola del Zingaro, la Birra Artigianale Passo Lento, il caffè Camardo, la cantina Crunus, l’olio dell’azienda Marina Colonna, i sottolio di Orto d’Autore.

    Una manifestazione molto importante a Parma Fiera, articolo: Cibus 2023 apre con un Molise a tradizione integrale, foto da sito
    Una manifestazione molto importante a Parma Fiera, articolo: Cibus 2023 apre con un Molise a tradizione integrale, foto da sito

    Insieme per un Molise Biodiverso, di qualità e di altissima professionalità. Cooking Show e degustazioni avranno principali attori in Filindo Russo, Pasquale Felice, Simone Conte.

    L’interpretazione della tradizione con uno sguardo all’innovazione per garantire un successo sulle ali del “Sapore” con innesti di poesia e musica a cura di Lino Rufo e la magia di uno stand, a cura di Luca Mastrangelo e GSM, anche grazie all’impulso dell’Assessorato Regionale al Turismo in attuazione del programma “ Le Autentiche Emozioni del Molise” , garantiranno qualità e visibilità.

    Cibus 2023, foto da sito
    Cibus 2023, foto da sito

    L’occasione permetterà di parlare del progetto europeo “ Innotourclut” Italia-Albania e Montenegro, proprio in tal senso, e nel solco tracciato volto alla crescita in ambito turistico culturale del Molise.

    Da comunicato stampa

    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer
    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer

    Sito evento: https://www.cibus.it/

    Siti partners: https://carol-agostini.tumblr.com/ https://www.foodandwineangels.com/

  • Wine Cube a Great Experience di Partesa a Roma

    Wine Cube a Great Experience di Partesa a Roma

    A ROMA CON “WINE CUBE – A GREAT EXPERIENCE”

    OLTRE 400 VINI, SEI MASTERCLASS E TUTTO UN NUOVO RACCONTO DEL VINO PARTESA PER IL VINO COMPIE 25 ANNI E APRE I FESTEGGIAMENTI

    Redazione

    6 masterclass esclusive, vini di 67 cantine italiane ed europee e incontri con esperti e protagonisti del vino nazionale e mondiale: Partesa porta a Roma “Wine Cube – A Great Experience”, dando il via ai festeggiamenti per il 25° compleanno del progetto “Partesa per il Vino”. Per l’occasione, nuovo look e contenuti per il portale Partesa for Wine, dove i protagonisti del vino si raccontano ai nuovi wine lovers tra news, video, talk show e podcast.

    Alessandro Rossi di Partesa, articolo: Wine Cube a Great Experience di Partesa a Roma, foto da comunicato stampa
    Alessandro Rossi di Partesa, articolo: Wine Cube a Great Experience di Partesa a Roma, foto da comunicato stampa

    Wine Cube – A Great Experience
    20 e 21 marzo 2023, dalle 11.00 alle 19.00
    Salone delle Fontane – via Ciro il Grande 10/12, Roma

    Era il 1998 quando Partesa, azienda leader in Italia nei servizi di vendita, distribuzione, consulenza e formazione per il canale Ho.Re.Ca., diede avvio a Partesa per il Vino, un progetto assolutamente innovativo capace di coniugare la forza sul territorio di un distributore leader del settore beverage alla capacità di gestire e proporre un portfolio vasto e variegato di eccellenze vinicole. E ora Partesa, affermato punto di riferimento per il vino di qualità in Italia, si prepara per i festeggiamenti del 25° anniversario, iniziando dalla Capitale.

    Wine Cube a Great Experience di Partesa a Roma, logo da comunicato stampa
    Wine Cube a Great Experience di Partesa a Roma, logo da comunicato stampa

    Arriva infatti per la prima volta a Roma “Wine Cube – A Great Experience”, il grande evento, ideato per creare vere occasioni di condivisione, dialogo, incontro e di business tra gli operatori del fuoricasa e i produttori vinicoli, che il 20 e il 21 marzo al Salone delle Fontane eleverà al cubo l’esperienza del vino, tra Degustazione, Formazione e Comunicazione.

    Locandina evento, articolo: Wine Cube a Great Experience di Partesa a Roma, foto da comunicato stampa
    Locandina evento, articolo: Wine Cube a Great Experience di Partesa a Roma, foto da comunicato stampa

    Le due giornate saranno infatti occasione per conoscere 67 cantine italiane ed europee partner di Partesa, incontrarne i produttori e degustarne i vini – oltre 400 etichette tra rossi, bianchi e sparkling. Per scoprire quanto (ultra) leggero possa essere un calice con WunderGlass, la linea di bicchieri per l’alta ristorazione, realizzata da Sophienwald in esclusiva per Partesa. E soprattutto per approfondire le proprie conoscenze nelle sei esclusive Masterclass guidate da grandi esperti.

    Partesa spazio antologico Wine Cube, foto da comunicato stampa
    Partesa spazio antologico Wine Cube, foto da comunicato stampa

    Si inizia lunedì 20 con Charlie Arturaola, wine expert, attore e tra i 10 migliori palati dell’American Sommelier Association, che accompagnerà i partecipanti nell’assaggio di nove icone del vino nostrano nella masterclass “Le grandi denominazione italiane” (ore 14.30); a seguire “Lettura della vinificazione in bianco” (ore 16.00), in cui Daniele Cernilli, giornalista e critico enogastronomico, guiderà alla scoperta di 12 bianchi da Nord a Sud dello Stivale.

    Chiude la giornata Matteo Zappile, restaurant manager e sommelier del ristorante due stelle Michelin Il
    Pagliaccio di Roma e due volte Miglior Sommelier d’Italia (Gambero Rosso nel 2014 e L’Espresso nel 2017), con “Annata 2016. Orizzontale sulle sfumature di nebbiolo” (ore 17.30). Martedì 21 sarà invece la volta di “Sparkling: Italia e Francia” (ore 11.30) con Vania Valentini, Degustatrice Ufficiale AIS e Vice Curatore per la Guida Grandi Champagne, che svelerà i segreti del perlage nostrano e d’oltralpe guidando nella degustazione di nove vini di tre cantine italiane e tre francesi.

    Wine Cube a Great Experience di Partesa a Roma, foto da comunicato stampa
    Wine Cube a Great Experience di Partesa a Roma, foto da comunicato stampa

    Il pomeriggio prevede quindi due verticali: la prima, guidata da Eros Teboni, Best Sommelier of the World WSA 2018, esplora una delle più interessanti terre del vino in Austria con “Verticale Domäne Wachau: Riesling e Grüner Veltliner” (ore 14.30), mentre la seconda sarà un viaggio in cinque annate in una tra le più rinomate cantine del Sauternes, con Costantino Antonio Gabardi, esperto gourmet e degustatore internazionale, in “Verticale Château de Fargues: la storia del Sauternes” (ore 17.00).

    Wine Cube – A Great Experience darà inoltre modo di esplorare un’altra dimensione del vino: la Comunicazione, tassello imprescindibile in un mondo sempre più digitale e interconnesso, in cui i nuovi wine lovers esplorano, si informano, si confrontano, cercano e assaggiano vini da ogni angolo del pianeta, scegliendoli non più tanto in base al “grande nome”, ma lasciandosi conquistare dalle storie che si nascondono dietro la bottiglia.

    Partesa Wine Cube Masterclass, foto da comunicato stampa
    Partesa Wine Cube Masterclass, foto da comunicato stampa

    Proprio per comunicare in modo innovativo con i nuovi wine lovers italiani, ma anche con esperti ed appassionati di lungo corso, Partesa ha realizzato il portale “Partesa for Wine”, una vera e propria finestra sul mondo delle cantine partner, che, proprio in occasione del 25° anniversario di Partesa per il Vino, aggiorna la sua veste grafica, affidata alla creatività del graphic designer Gianni Rossi: colori brillanti, linea
    moderna ed elegante, per raccontare un mondo del vino sempre più smart, veloce e vivace.

    Tra i contenuti che arricchiscono il portale, accanto alle news da Partesa e dai produttori, nuovi format come il talk show di “Fulgor Wine Theatre”, con video-puntate da una ventina di minuti in cui i
    produttori raccontano storia, terre, vini e segreti delle loro cantine nelle interviste condotte in modo coinvolgente e appassionante da Alessandro Rossi, National Category Manager Wine di Partesa.

    O come la nuova serie podcast “Wine Cube: storie dal mondo del vino” con pillole audio da 3 minuti che risponderanno a tutte le curiosità degli appassionati, tra storia del vino, approfondimenti tecnici e racconti dedicati alle cantine partner. Senza dimenticare la pagina Instagram @PartesaForWine, dove condividere tutta la propria passione per il vino.

    Partesa Wine Cube ingresso, foto da comunicato stampa
    Partesa Wine Cube ingresso, foto da comunicato stampa

    «Il progetto Partesa per il Vino ha saputo affermarsi come punto di riferimento in Italia, crescendo di anno in anno sia per numeri, superando le 10 milioni di bottiglie l’anno, sia, soprattutto, per la qualità tanto dei vini che compongono il nostro vasto portfolio, come del servizio offerto a produttori e gestori di locali, che seguiamo con passione e soprattutto competenza – racconta Alessandro Rossi, National Category Manager Wine di Partesa.

    Negli ultimi anni, in particolare, abbiamo accelerato sulla formazione, inaugurando la Cantera del Vino e i format Wine Lab e Tasting Lab, perché le nostre persone siano veri consulenti capaci di guidare la crescita. E sulla comunicazione, con l’obiettivo di creare un nuovo approccio culturale al mondo vino, che, tra digitalizzazione e nuove tecnologie, evolve sempre più velocemente, insieme con i gusti, le richieste e le abitudini dei nuovi wine lovers.

    Degustazione, Formazione, Comunicazione: proprio le tre dimensioni che esploreremo con Wine Cube a Roma, dove siamo orgogliosi di dare il via ai festeggiamenti per il nostro 25° compleanno insieme con produttori, professionisti e alcuni tra più grandi esperti del settore».

    (altro…)

  • Anteprima Vino Nobile di Montepulciano 2023 di Cristina Santini

    Anteprima Vino Nobile di Montepulciano 2023 di Cristina Santini

    Anteprima Vino Nobile di Montepulciano 2023, approfondimenti sulle Annate, Riserve e Selezioni

    Di Cristina Santini

    Verso la Fortezza Medicea di Montepulciano, foto di Cristina Santini
    Verso la Fortezza Medicea di Montepulciano, foto di Cristina Santini

    Sabato 18 febbraio, nell’incantevole borgo di Montepulciano, ho preso parte ad una delle due giornate sull’anteprima del Vino Nobile di Montepulciano organizzata dal Consorzio in un contesto esclusivo come la Fortezza Medicea, a pochi passi da Piazza Grande.

    Una cittadina medievale toscana, ubicata su una collina circondata da vigneti e dallo splendido paesaggio della Valdichiana e della Val d’Orcia, pronta ad accogliere pubblico e operatori della stampa con occhi puntati sulle nuove annate. Oltre 40 Produttori presenti ai banchi d’assaggio, più della metà della denominazione, che hanno raccontato le annate e i loro progetti futuri.

    Il Palazzo Comunale in Piazza Grande, articolo: Anteprima Vino Nobile di Montepulciano 2023 di Cristina Santini, foto dell'autrice
    Il Palazzo Comunale in Piazza Grande, articolo: Anteprima Vino Nobile di Montepulciano 2023 di Cristina Santini, foto dell’autrice

    Numeri in crescita per la denominazione poliziana che esporta ancora più sul mercato estero (68%) rispetto a quello italiano (32%) e che vede la Germania e gli Stati Uniti come i principali paesi esportatori del Nobile con un quantitativo di 7.1 milioni di bottiglie immesse nel 2022 (+6% sul 2021) e 2.8 milioni di Rosso di Montepulciano (+7.7% rispetto al 2021).

    Il progetto Pieve, tanto atteso che porterà all’approvazione di un nuovo disciplinare nel 2025, permetterà l’introduzione della tipologia in etichetta, identificando una particolare zona con l’impiego almeno del 90% di Sangiovese e la restante parte di vitigni autoctoni complementari (Canaiolo, Colorino, Mammolo ecc.) e con uve prodotte esclusivamente dall’azienda imbottigliatrice.

    Dodici le aree di studio identificate come UGA (Unità Geografiche Aggiuntive) e menzionate con il nome delle antiche Pievi, circoscrizioni territoriali religiose e civili risalenti all’epoca romana e longobarda: Argiano, Ascianello, Badia, Caggiole, Cervognano, Ciarliana, Gracciano, Le Grazie, San Biagio, Sant’Albino, Valardegna e Valiano.

    Da Palazzo Contucci in lontananza la Val d'Orcia, foto di Cristina Santini
    Da Palazzo Contucci in lontananza la Val d’Orcia, foto di Cristina Santini

    È sempre più crescente il numero delle aziende che si impegnano a vinificare il Prugnolo Gentile (così chiamato il Sangiovese da queste parti) in purezza o con una piccola aggiunta di vitigni autoctoni a dimostrazione della vera autenticità dei Nobile, abbandonando sempre più l’impiego delle uve internazionali.

    Riflettori puntati sulla 2020, considerata l’annata a cinque stelle, e la Riserva 2019, fino a degustare millesimi precedenti che ho assolutamente apprezzato e riportato nei miei assaggi migliori e dove, non solo per le percentuali delle varietà impiegate importanti, hanno contribuito sicuramente territorio, clima, legni utilizzati e l’inconfondibile mano dell’uomo.

    L’annata 2020 è stata piuttosto regolare caratterizzata da pochi sconvolgimenti climatici, con qualche rallentamento nella fase di crescita dei germogli tra aprile e maggio a causa della poca disponibilità idrica dei terreni recuperata poi con le piogge di giugno.
    La maturazione dei grappoli ha avuto fasi alterne tra agosto e settembre, passando da giornate limpide con una buona luminosità e temperature ottimali a cali bruschi e piogge frequenti. L’instabilità comunque non ha impedito il procedere della maturazione fenolica e ha portato vini con un gradevole corredo aromatico e un buon equilibrio tra struttura e acidità.

    La Riserva 2019 è risultata, nella maggior parte delle degustazioni, elegante, longeva e solo in qualche caso con un’espressione tannica ancora ruvida.
    Comunque due annate degne che si sono presentate al calice con profili variegati a seconda dell’azienda, a dimostrazione del fatto che non c’è ancora una linea di congiunzione interpretativa e territoriale ma un approccio orientato più sulla singola referenza, superando però quel retaggio del passato dovuto ai tannini pesanti che hanno lasciato definitivamente spazio all’eleganza e all’equilibrio.

    L'entrata della Fortezza Medicea, foto di Cristina Santini, articolo: Anteprima Vino Nobile di Montepulciano 2023
    L’entrata della Fortezza Medicea, foto di Cristina Santini, articolo: Anteprima Vino Nobile di Montepulciano 2023

    I migliori assaggi, con le mie considerazioni di rito, in ordine di degustazione e suddivisi per Aziende:

    Podere Il Macchione:
    Nobile di Montepulciano 2019 – Intenso, fresco, goloso.
    Nobile di Montepulciano 2018 – Frutto deciso e tannini setosi.
    Riserva 2017 – Elegante e longevo, ha tutto il tempo per elevarsi ancora. Un gran Nobile.

    Vino Nobile Riserva 2017 Il Macchione, articolo: Anteprima Vino Nobile di Montepulciano 2023, foto di Cristina Santini
    Vino Nobile Riserva 2017 Il Macchione, articolo: Anteprima Vino Nobile di Montepulciano 2023, foto di Cristina Santini

    Podere Casanova Guidotti:
    Rosso di Montepulciano 2020 – Profondo e di grande potenza estrattiva.
    Nobile di Montepulciano 2020 – Appena imbottigliato ma un grande vino da attendere, scalpitante.
    Nobile di Montepulciano 2019 – Complesso e appagante.

    Batteria della Cantina Guidotti, foto di Cristina Santini
    Batteria della Cantina Guidotti, foto di Cristina Santini

    Fattoria della Talosa:
    Riserva 2019 – Intensità di frutto e freschezza
    Nobile di Montepulciano Selezione Filari Lunghi 2018 – Dinamico, godurioso e di lunga persistenza.

    I vini di Talosa, articolo: Anteprima Vino Nobile di Montepulciano 2023 di Cristina Santini, foto dell'autrice
    I vini di Talosa, articolo: Anteprima Vino Nobile di Montepulciano 2023 di Cristina Santini, foto dell’autrice

    Contucci:
    Rosso dì Montepulciano 2020 – Fragrante e succoso, buona bevibilità
    Nobile di Montepulciano Pietra Rossa 2018 – Sorso pieno di energia, vellutato e composto. Sorprendente.
    Riserva 2017 – Agile, corposo, di bella struttura.

    I vini della Cantina Contucci, foto di Cristina Santini
    I vini della Cantina Contucci, foto di Cristina Santini

    Il Molinaccio:
    Rosso di Montepulciano Il Golo 2021 – un effluvio di frutta rossa fresca, godibile e beverino.
    Nobile di Montepulciano La Spinosa 2019 – Frutto croccante, spalla acida alta, elegantemente sincero.
    Riserva La Poiana 2016 – Ampio al naso e al palato con un’incredibile struttura. Impeccable.

    Line up Il Molinaccio, articolo: Anteprima Vino Nobile di Montepulciano 2023 di Cristina Santini, foto dell'autrice
    Line up Il Molinaccio, articolo: Anteprima Vino Nobile di Montepulciano 2023 di Cristina Santini, foto dell’autrice

    Poliziano:
    Nobile di Montepulciano Selezione Asinone 2020 – Grande potenziale, bouquet generoso, rotondo e avvolgente.
    Nobile di Montepulciano Selezione Le Caggiole 2017 – Ampio il ventaglio degli aromi, raffinato e compatto dai tannini nobili.

    Asinone 2020 e Nobile Le Caggiole 2017, foto di Cristina Santini
    Asinone 2020 e Nobile Le Caggiole 2017, foto di Cristina Santini

    Poderi Boscarelli:
    Rosso di Montepulciano Prugnolo 2022 – Espressivo con un bel naso floreale fresco e minerale.
    Riserva 2019 – Fruttato e di grande struttura.
    Nobile Costa Grande 2018 – Beva elegante con ottimi tannini setosi, grande potere di invecchiamento. Indimenticabile.
    Nobile Il Nocio 2018 – Materico, complesso, ricco, di gran corpo.

    Line up Boscarelli, articolo: Anteprima Vino Nobile di Montepulciano 2023 di Cristina Santini, foto dell'autrice
    Line up Boscarelli, articolo: Anteprima Vino Nobile di Montepulciano 2023 di Cristina Santini, foto dell’autrice

    Cantine Dei:
    Rosso di Montepulciano 2021 – Complessità aromatica, sorso profondo ed elegante, già pronto alla beva. Mi chiedo quanto anni avrà davanti a sé.
    Nobile Selezione Madonna della Querce 2017 – Generoso all’olfatto, estroverso e ben strutturato.

    Nobile Madonne della Querce 2017, foto di Cristina Santini
    Nobile Madonne della Querce 2017, foto di Cristina Santini

    La Ciarliana:
    Rosso di Montepulciano 2020 – un vino che farà parlare di sé, con una buona acidità e grande estrazione.
    Nobile 2018 – Concentrazione piacevole di frutti rossi al naso, corposo, schietto e territoriale.
    Nobile Selezione Vigna ‘Scianello 2018 – Pieno, ricco di aromi, fresco con un tannino decisamente vellutato. Armonico e affascinante.

    I vini La Ciarliana, foto di Cristina Santini
    I vini La Ciarliana, foto di Cristina Santini
    Cristina Santini Sommelier, winewriter, esperta vitivinicola
    Cristina Santini Sommelier, winewriter, esperta vitivinicola

    Siti consorzio: https://www.anteprimavinonobile.it/

    Siti partners:https://www.foodandwineangels.com/ https://carol-agostini.tumblr.com/

  • Enoturismo, qual’è il trend di mercato 2023? Webinar

    Enoturismo, qual’è il trend di mercato 2023? Webinar

    Qual è il trend di mercato dell’enoturismo? I dati presentati in anteprima in un webinar gratuito

    Redazione

    Cantine.wine leader in Italia nella vendita di esperienze in cantina online, Giovedì 16 Marzo dalle ore 16.00 ha organizzato un webinar gratuito nel corso del quale renderà pubblici in anteprima, i dati e trend di mercato del 2022 e le tendenze per il prossimo 2023. Un appuntamento rivolto alle aziende vitivinicole italiane che desiderano migliorare la relazione con i propri clienti e incrementare le vendite di vino dirette.

     

    Enoturismo, qual'è il trend di mercato 2023? Webinar , foto da comunicato stampa
    Enoturismo, qual’è il trend di mercato 2023? Webinar , foto da comunicato stampa

    L’enoturismo in Italia è in grande salute e segna numeri positivi, i dati ci raccontano che in vacanza sei italiani su dieci scelgono di visitare cantine, agriturismo piuttosto che frantoi. In grande ascesa anche l’enoturismo di prossimità, che avvicina tutti coloro che vogliono entrare in contatto con la natura, oltre che alla possibilità di gustare piatti tipici locali e vivere qualche giorno all’insegna del relax e del benessere.

    Ma le cantine sono attrezzate per accogliere un turismo in crescita e sempre più esigente? Hanno gli strumenti per promuovere correttamente ed in modo efficace i propri servizi? Conoscono i trend di mercato e cosa  chiede la domanda?

    Enoturismo, qual'è il trend di mercato 2023? Webinar gratuito di Cantine.wine, foto da comunicato stampa
    Enoturismo, qual’è il trend di mercato 2023? Webinar gratuito di Cantine.wine, foto da comunicato stampa

    Per fare enoturismo oggi non basta più aprire le cantine a tutti, ma occorre conoscere e gestire molti aspetti dell’esperienza che oggi un enoturista richiede, piuttosto che proporre e favorire una serie di attività che, combinate tra di loro, ottimizzano gli sforzi dell’azienda stessa.

    Alessandro Belloni Webinar Cantinewine, immagine da comunicato stampa
    Alessandro Belloni Webinar Cantine.wine, immagine da comunicato stampa, articolo: Enoturismo, qual’è il trend di mercato 2023? Webinar 

    Alessandro Bellosi, CEO di Cantine.wine, Davide Valin founder di XeniaPro e Marco Minghini, consulente marketing per il mondo dell’enoturismo. sono i tre esperti che Giovedì 16 Marzo dalle ore 16.00 condurranno un webinar gratuito rivolto alle aziende vitivinicole italiane che desiderano migliorare la relazione con i propri clienti e incrementare le vendite di vino dirette.

    Davide Valin di Cantine.wine, enoturista, foto da comunicato stampa
    Davide Valin di Cantine.wine, enoturista, foto da comunicato stampa, articolo: Enoturismo, qual’è il trend di mercato 2023? Webinar 

    Momento importante della videoconferenza sarà quando verranno presentati in anteprima, i dati e trend di mercato del 2022 e le tendenze per il prossimo 2023 raccolti ed elaborati da Cantine.wine, ospite speciale dell’incontro Silvano Brescianini, CEO Barone Pizzini.

    Silvano Brescianini, CEO Barone Pizzini, foto da comunicato stampata, articolo: Enoturismo, qual'è il trend di mercato 2023? Webinar
    Silvano Brescianini, CEO Barone Pizzini, foto da comunicato stampata, articolo: Enoturismo, qual’è il trend di mercato 2023? Webinar

    Quali saranno gli argomenti di formazione trattati durante il webinar?

    “Sonderemo l’evoluzione della figura dell’enoturista e della customer journey, verranno affrontati temi legati alla best practices e di come una cantina dovrebbe promuoversi online.” – dichiarano gli organizzatori – “Parleremo di Wine Club e di Brand Indentity, strumenti oggi fondamentali per valorizzare il proprio vino e le esperienze in cantina.

    Molto importante anche il tema dello storytelling e poi vedremo i dati in anteprima del 2022 e i risultati di vendita del vino derivanti dalle esperienze in cantina vendute da Cantine.wine. Infine ci soffermeremo sulle tendenze e i trend emersi da questi ultimi dati per la stagione in arrivo.”

    La piattaforma Cantine.wine

    Cantine.wine è una piattaforma online che permette di prenotare le più belle esperienze nelle cantine Italiane dando la possibilità di viverle insieme a coloro che producono i loro vini. Tra i  leader in Italia il portale web conta più di 300 cantine aderenti, 20.000 visite e utenti al mese, 30.000 utenti registrati per un totale di 21.000 esperienze vendute.

    Progettato e realizzato per aiutare le cantine a migliorare l’esperienza d’acquisto online e facilitare la gestione dell’ospitalità, cantine.wine offre servizi di booking e vendita dei vini in modo innovativo, con buoni regali, offerte e wine box.

    Uno sguardo ai relatori e ospiti del webinar sull’enoturismo

    Alessandro Bellosi – CEO cantine.wine
    Ideatore e fondatore del portale di riferimento per il mondo dell’enoturismo, ho deciso di investire le mie energie nella mia passione: l’accoglienza in cantina.

    Cantine.wine è online dal 2017 e ad oggi siamo il primo portale dedicato alle visite in cantina con più di 300 cantine aderenti. Siamo uno staff di professionisti specializzati nel settore enogastronomico, attenti alle esigenze degli appassionati di vino: ogni cantina sul nostro portale è stata personalmente visitata al fine di garantire un servizio d’eccellenza.

    Silvano Brescianini – CEO Barone Pizzini
    Dal 2019 è presidente del Consorzio Franciacorta. Nato ad Erbusco, nel cuore della Franciacorta, è cresciuto nella fattoria del nonno, che produceva vino molto prima che quel territorio diventasse famoso per i suoi “metodo classico”.

    Dopo gli studi di sommelier e gestione alberghiera, e dopo le prime esperienze nella ristorazione, è entrato a far parte del team dell’Antica Osteria del Ponte a Cassinetta di Lugagnano, uno dei primi ristoranti coronati dalle tre stelle Michelin, dove si è appassionato al mondo dei grandi vini.

    Successivamente al San Domenico di Imola, con cui ha partecipato all’apertura a New York nel 1988, poi l’ingresso nel 1993 nell’Azienda vinicola Barone Pizzini, per coordinare l’apertura del ristorante della tenuta. Dal 1994 ha ricoperto i ruoli di direttore di produzione, amministratore delegato e, oggi, di CEO.

    Davide Valin – Consulente marketing per gli operatori Turistici, founder di XeniaPro
    Appassionato e attivo nel settore turistico da 20 anni ora con Xeniapro supporto le aziende del settore nel processo di ideazione, gestione e coordinamento di un piano di Comunicazione e Marketing Digitali.

    La nostra missione: aiutiamo gli operatori turistici a catturare e trasformare chi pianifica un viaggio online in cliente, utilizzando strategie di Inbound Marketing dove tutti i servizi sono coordinati tra loro in linea con il ciclo di acquisto del cliente.

    Marco Minghini – Consulente di digital marketing & comunicazione per il mondo dell’ospitalità | Assaggiatore ONAV

    Da 10 anni lavoro nel settore del marketing e negli ultimi 6 mi sono specializzato nell’accoglienza turistica ed enoturismo. Aiuto le aziende a comunicare i propri valori al giusto pubblico di riferimento e a vendere i propri prodotti a chi è disposto a pagare di più. Supporto le realtà a realizzare percorsi di accoglienza in cantina e ospitalità. Sono assaggiatore di vino ONAV e giro per il mondo andando a visitare le cantine di vino.

    Marco Minghini, articolo: Enoturismo, qual'è il trend di mercato 2023? Webinar , foto da comunicato stampa
    Marco Minghini, articolo: Enoturismo, qual’è il trend di mercato 2023? Webinar , foto da comunicato stampa

    Il webinar si svolgerà Giovedì 16 Marzo dalle ore 16.00, sarà possibile registrarsi e partecipare gratuitamente attraverso questo link: https://tinyurl.com/463h2zjd

    Da comunicato stampa Carol Agostini


    Sito ufficio stampa: https://www.thewinelinker.it/

    Sito progetto: https://www.cantine.wine/

    Siti Partners: https://www.foodandwineangels.com/ https://carol-agostini.tumblr.com/

     

  • WineCup 2023 RossoRubino TV, le 13 cantine vincitrici

    WineCup 2023 RossoRubino TV, le 13 cantine vincitrici

    WineCup 2023, le 13 cantine vincitrici

    Redazione

    Sono tredici le cantine premiate nel corso del contest WineCup 2023 organizzato dalla redazione di RossoRubino.tv in collaborazione con Thewinelinker.it.

    WineCup 2023 RossoRubino TV, le 13 cantine vincitrici, locandina da comunicato stampa
    WineCup 2023 RossoRubino TV, le 13 cantine vincitrici, icona da comunicato stampa

    Il Chianti Classico, la Vernaccia di San Gimignano ed il Morellino di Scansano sono i tre consorzi di tutela che hanno aderito alla prima edizione del contest.

    E’ giunta al termine la prima edizione del contest WineCup organizzato dalla redazione di RossoRubino.tv e da Thewinelinker.it, le 13 cantine vincitrici sono state premiate al termine dell’ultima edizione di Anteprime di Toscana.

    Milko Chilleri e Sara Cintelli organizzatori del contest WineCup 2023, foto da comunicato stampa
    Milko Chilleri e Sara Cintelli organizzatori del contest WineCup 2023, foto da comunicato stampa

    Tre i consorzi di tutela coinvolti, il Chianti Classico con la tipologia Gran Selezione 2019, la Vernaccia di San Gimignano con la Riserva 2019 ed il Morellino di Scansano con le versioni annata e riserva 2019. Per ogni tipologia di vino è previsto un vincitore assoluto e tre menzioni speciali: miglior vino rapporto qualità prezzo, migliore etichetta grafica, miglior vino gastronomico.

    Podere Castellinuzza con Milko Chilleri e Sara Cintelli, WineCup 2023, foto da comunicato stampa
    Podere Castellinuzza con Milko Chilleri e Sara Cintelli, WineCup 2023, foto da comunicato stampa

    Ogni vino è stato sottoposto a una degustazione alla cieca, seguendo un metodo di valutazione legato alla consistenza, integrità, equilibrio e tipicità del campione stesso, la valutazione dei vini presentati è quindi orientata sulle qualità organolettiche.

    Ecco i vincitori della WineCup edizione 2023:

    Chianti Classico Gran Selezione 2019
    Vincitore assoluto: Castello di Meleto – 97 punti
    Miglior vino rapporto qualità prezzo: Terreno, A Sofia – 96 punti
    Migliore etichetta grafica: Podere Castellinuzza, Vecchie Vigne – 94 punti
    Miglior vino gastronomico: Riecine – 96 punti

    Castello di Meleto con Milko Chilleri e Sara Cintelli WineCup 2023, foto da comunicato stampa
    Castello di Meleto con Milko Chilleri e Sara Cintelli WineCup 2023, foto da comunicato stampa

    Vernaccia di San Gimignano Riserva 2019
    Vincitore assoluto: Palagetto 95 punti
    Miglior vino rapporto qualità prezzo: Guicciardini Strozzi 95 punti
    Miglior vino gastronomico: Fornacelle, Fiora 94 punti
    Migliore etichetta grafica: Il Palagione, Lyra 93 punti
    Migliore etichetta grafica: Teruzzi, Sant’Elena 93 punti

    Palagetto con Milko Chilleri e Sara Cintelli WineCup 2023, foto da comunicato stampa
    Palagetto con Milko Chilleri e Sara Cintelli WineCup 2023, foto da comunicato stampa

    Morellino di Scansano annata e riserva 2019
    Vincitore assoluto: La Selva, Colli dell’Uccellina 94 punti
    Miglior vino rapporto qualità prezzo: Bruni, Laire con 92 punti
    Miglior vino gastronomico: Conte Guicciardini, Massi di Mandorlaia 91 punti
    Migliore etichetta grafica: Mantellassi 91 punti

    Conte Guicciardini con Milko Chilleri e Sara Cintelli, WineCup 2023, foto da comunicato stampa
    Conte Guicciardini con Milko Chilleri e Sara Cintelli, WineCup 2023, foto da comunicato stampa

    “Si tratta di un percorso che punta a valorizzare l’attività delle aziende vitivinicole del nostro territorio” – dichiarano Milko Chilleri e Sara Cintelli, organizzatori del contest – “per noi è stata una grande soddisfazione poterci confrontare con realtà e prodotti che si caratterizzano per clima, territorio e tecniche produttive.

    Dagli assaggi è emersa ancora una volta, un’eccellenza sempre più elevata con grandi diversità di vitigni che si traducono nel bicchiere in vini dai sapori unici. Le schede produttori della WineCup come per la Guida Vini sono consultabili gratuitamente sul sito RossoRubino.tv, due strumenti che permettono di leggere e approfondire le caratteristiche organolettiche di un vino in modo semplice e chiaro.”

    Podere Terreno con Milko Chilleri e Sara Cintelli, WineCup 2023, foto da comunicato stampa
    Podere Terreno con Milko Chilleri e Sara Cintelli, WineCup 2023, foto da comunicato stampa

    Tutti i risultati sono fruibili attraverso questi link:

    Chianti Classico Gran Selezione 2019
    Vernaccia di San Gimignano Riserva 2019
    Morellino di Scansano annata e riserva 2019

    gli organizzatori stanno già lavorando all’edizione 2024, che coinvolgerà anche altre importanti denominazioni italiane

    Fornacelle con Milko Chilleri e Sara Cintelli, WineCup 2023, foto da comunicato stampa
    Fornacelle con Milko Chilleri e Sara Cintelli, WineCup 2023, foto da comunicato stampa

    Da Comunicato stampa

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