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  • Export dei Fine Wines italiani da indagini 2023 verso l’Asia

    Export dei Fine Wines italiani da indagini 2023 verso l’Asia

    Frontiera asiatica: l’export dei Fine Wines italiani nei paesi del futuro secondo le indagini di mercato condotte da Wine Monitor e Istituto Grandi Marchi

    Di Cristina Santini

    L’incontro con l’Istituto Grandi Marchi e Wine Monitor Nomisma tenutosi il 13 dicembre, nelle sale del NH Collection Palazzo Cinquecento a Roma, ha messo in evidenza numeri, dati sul posizionamento dei Fine Wines italiani e abitudini di consumo con riferimento al Far East, in particolare verso due mercati, Giappone e Corea del Sud.

     

    Export dei Fine Wines italiani da indagini 2023 verso l'Asia, articolo e foto di Cristina Santini
    Export dei Fine Wines italiani da indagini 2023 verso l’Asia, articolo e foto di Cristina Santini

    Prima di tutto, l’istituto è un gruppo di famiglie del vino, famiglie storiche, ciascuna delle quali nel proprio territorio ha una forte rappresentatività nella produzione e commercializzazione di vino di pregio, che sostengono il modello del vino italiano attraverso due pilastri fondamentali, il brand territoriale e il brand privato che coincide, in questo caso, con il nome di una famiglia. Diciotto, tra le più importanti Aziende Vitivinicole Italiane, unite nel promuovere la cultura e la tradizione del vino di qualità nel mondo.

    Quando sono famiglie che in ciascuno territorio fanno tanto per portare valore a casa per tutti – ricorda il Presidente IGM Piero Mastroberardino – è chiaro che non viaggia un gruppo di imprese, ma viaggia il vino italiano. Ogni mese si fa una missione in giro per il mondo e il 2023 è stato un anno interminabile perché abbiamo cercato di cogliere al massimo tutte le opportunità di un ritorno a pieno regime dei viaggi, dei mercati, della disponibilità ad accogliere gli importatori, ristoratori, clienti in genere.

    Tanti gli investimenti in eventi sempre più efficaci e la concretizzazione quest’anno di un progetto che vede la partecipazione di un gruppo di giovani nella realizzazione di format del vino di pregio per i target più vicini a loro perché ci siamo resi conto che ci sono buchi generazionali che stiamo attraversando e che impattano su certi numeri di mercati che abbiamo sotto gli occhi.

    Un impegno necessario per la crescita delle nuove generazioni del vino italiano, tenendo al contempo la mente aperta a luoghi, occasioni, modalità di consumo che ci consentono di rimanere focalizzati sul vino di grande pregio, ma in un contesto che sta cambiando giorno per giorno.

    Da sx Stefano Carboni di Mg Logos, Denis Pantini Resp. Nomisma Wine Monitor e il Presidente dell’IGM Piero Mastroberardino, foto di Cristina Santini, articolo: Export dei Fine Wines italiani da indagini 2023 verso l'Asia
    Da sx Stefano Carboni di Mg Logos, Denis Pantini Resp. Nomisma Wine Monitor e il Presidente dell’IGM Piero Mastroberardino, foto di Cristina Santini, articolo: Export dei Fine Wines italiani da indagini 2023 verso l’Asia

    Le indagini di mercato hanno interessato quattro città tra Corea del Sud e Giappone: Tokyo, Osaka, Seoul e Busan dove sono stati intervistati 1600 consumatori di vino in relazione a comportamenti di consumo e al posizionamento dei vini italiani, soprattutto dei Fine Wines.

    I segni meno del vino in tutti i principali mercati, al netto del 2023, non sono incoraggianti ma quanto meno utili, dopo decise flessioni nell’export, per rivolgere l’attenzione verso aree dove i consumi di vino sono molto cresciuti, aspettando tempi migliori per quelli che hanno un segno negativo o sono stabili. In rosso c’è praticamente tutta l’Europa, mentre dagli Stati Uniti all’Asia il segno è positivo.

    Ci siamo concentrati sul Far East – afferma Denis Pantini, Responsabile Nomisma Wine Monitorperchè i consumi di vino si spostano e abbiamo evidenziato in verde i paesi che nel giro di vent’anni hanno aumentato il volume ed in rosso chi l’ha diminuito; si vede chiaramente come l’area tradizionale dell’Europa sia in un contesto dove il consumo progressivamente diminuisce anno dopo anno. Mentre tutto il resto del Mondo, a parte qualche zona del Sud America come Argentina o paesi più piccoli dell’Africa, vedono invece una crescita importante e tra questi c’è sicuramente l’Asia.

    Export dei Fine Wines italiani da indagini 2023 verso l'Asia, foto e articolo di Cristina Santini
    Export dei Fine Wines italiani da indagini 2023 verso l’Asia, foto e articolo di Cristina Santini

    L’Asia, da un punto di vista della percentuale di concentrazione di consumi di vino, pesa ancora poco, circa l’8%, su 240 milioni di ettolitri consumati nel Mondo. I due mercati presi a campione, sono il Giappone, identificato come un mercato maturo/consolidato, che conta quasi tre milioni di ettolitri, e la Corea del Sud che è un mercato emergente, consuma meno di un milione di ettolitri (740) ed è in rapida espansione grazie allo sviluppo economico.

    Dai dati di previsione forniti dal Fondo Monetario Internazionale si vede come nei prossimi anni la Corea del Sud arrivi a valori pro- capite più alti di quelli italiani dove ci sono fasce di popolazione alto spendenti che sono in grado di comprare dei vini di alta qualità. Quello coreano è sicuramente un mercato dalle opportunità non indifferenti.

    Export dei Fine Wines italiani da indagini 2023 verso l'Asia, foto e articolo di Cristina Santini
    Export dei Fine Wines italiani da indagini 2023 verso l’Asia, foto e articolo di Cristina Santini

    Altro aspetto che va considerato è la popolazione come si distribuisce dal punto di vista della generazionalità: intanto la Corea del Sud è molto più piccola rispetto al Giappone che ha una popolazione meno giovane dove gli over 60 rappresentano oltre il 35%, mentre al contrario le fasce più giovani in Corea del Sud hanno un’incidenza superiore (oltre il 17%) e rappresentano un mercato che cresce anche dal punto di vista economico.

    Anche nell’importazione di vino il Giappone è un mercato consolidato dove negli ultimi cinque anni si nota una certa stabilità a volume e una leggera crescita a valore (import per circa 1,8 miliardi di euro per 266 milioni di litri). Il 57% di questo valore è legato ai vini fermi dove i rossi sono predominanti. Stessa cosa in Corea, molto più rilevante la crescita in cinque anni (poco più di 550 milioni di euro di vino importato per circa 71 milioni di litri). Il peso dei vini fermi è ancora più rilevante, siamo all’ 80%.

    In entrambi i mercati, la Francia domina: in Giappone con una quota vicino al 58%, l’Italia seconda con il 12%. Suddividendo queste quote tra le categorie, la Francia è padrone assoluto del mercato degli spumanti con lo Champagne all’84% e 44% per i vini fermi, mentre l’Italia al 6% con un valore più alto, del 16%, per i fermi. Anche nel Sud Corea, la Francia si posiziona con una quota un pò più bassa, siamo al 35% suddivisa per categoria con il 73% sparkling e 28% vini fermi, mentre l’Italia ha una quota vicino al 15% suddivisa in eguale percentuale tra spumanti e vini fermi (15%).

    Export dei Fine Wines italiani da indagini 2023 verso l'Asia, foto e articolo di Cristina Santini
    Export dei Fine Wines italiani da indagini 2023 verso l’Asia, foto e articolo di Cristina Santini

    I rossi, soprattutto quelli toscani e piemontesi rappresentano le due tipologie più vendute dal nostro paese sul mercato sia giapponese che coreano. Al terzo posto Prosecco e Asti.

    Osservando i dati degli ultimi 5 anni (fino al 2022), c’è stata una crescita dell’import di vino nei top mkt mondiali, anche durante la pandemia. Contrariamente, il 2023 è un anno complicato, con una battuta d’arresto nelle importazioni un po’ ovunque.

    L’aumento iniziale ha portato ad uno stoccaggio eccessivo rispetto a quello che il mercato poteva recepire, poi con la crisi economica, l’inflazione, ad oggi i mercati sono saturi e fanno fatica a comprare ulteriore vino. Paradossalmente in controtendenza l’unico dato positivo per l’Italia è rappresentato dalle vendite in Francia nei primi 10 mesi dell’anno degli spumanti, soprattutto del Prosecco (+8,5%).

    Nell’indagine sui consumatori, capiamo cosa rappresenta l’Italia per questi due Paesi: al primo posto troviamo passione, creatività attestate al 43% per i giapponesi, mentre per i coreani siamo soprattutto cultura e tradizione al 25%; tra i settori economici, l’arredamento e il design rappresenta il primo settore che viene in mente ad entrambi. Il cibo per i coreani arriva al secondo posto, il vino invece è in fondo alla classifica e questo sta ad indicare che l’Italia è conosciuta per altro rispetto all’ambito vitivinicolo.

    Export dei Fine Wines italiani da indagini 2023 verso l'Asia, foto e articolo di Cristina Santini
    Export dei Fine Wines italiani da indagini 2023 verso l’Asia, foto e articolo di Cristina Santini

    Nei riguardi del consumo di vino in generale negli ultimi 12 mesi, il Giappone si attesta al 45% e al 39% il Sud Corea, sicuramente più alta la percentuale, in entrambi i casi, di chi lo consuma a casa. Interessante vedere come in un paese vecchio come Giappone, all’interno delle fasce generazionali, aumenti il consumo tra i Baby Boomer (49%), mentre invece in Sud Corea il tasso di predazione sia più basso essendo un mercato emergente che si è approcciato più tardi al suo utilizzo, con accezione al 46% della GenZ che sta a significare che tra gli under 25 è più alta la frequenza di chi ha bevuto vino negli ultimi 12 mesi.

    Vanno molto i piccoli formati (bottiglie fino a 375ml) soprattutto in Corea, sia tra le mura domestiche sia fuori casa, un dato legato alla nuova generazione. Ciò non incontra però il benestare della maggior parte dei produttori italiani quando si tratta di vino iconico.

    E’ un discorso che si può affrontare sotto il profilo tecnico – dichiara il Presidente – però è bene capire quanto questo tema sia grande e quanto questo fenomeno sia l’eccezione rispetto alla maggior parte dei mercati. Il segmento che ci riguarda dei Fine Wines resta comunque focalizzato sulla bottiglia con formato più grande.

    Export dei Fine Wines italiani da indagini 2023 verso l'Asia, foto e articolo di Cristina Santini
    Export dei Fine Wines italiani da indagini 2023 verso l’Asia, foto e articolo di Cristina Santini

    Nella scelta del vino, togliendo il prezzo, l’origine è un elemento molto importante che entrambi i consumatori guardano e riguarda i primi tre paesi per importazioni: Francia, Italia e Cile. Il passaparola non è da meno, il 15% dei consumatori quando sceglie un vino si fida di quello che dicono amici, sommelier o esperti del settore.

    A seguire le caratteristiche green che si posizionano al quarto posto con il 10% all’unisono e la percentuale aumenta tra le giovani generazioni coreane (14% GenZ). Il 12% per il brand prestigioso legato alla cantina storica è molto importante per i coreani rispetto ai giapponesi, e torna ad essere protagonista, tra gli attributi distintivi, anche nella scelta dei Fine Wines ove, tra l’altro, il prezzo elevato arriva come ultima indicazione proprio perché non si può affermare che un vino che costa tanto sia necessariamente un Fine Wines. Lo è in certi casi ma non è detto che per un consumatore sia l’unica ragione di acquisto.

    Al primo posto per i vini di pregio, c’è la questione delle eccezionali proprietà sensoriali ovvero tutto quello che fa la qualità di un vino è legato anche ad un Fine Wine. Il brand è visto come terzo indicatore di risposta soprattutto per il 19% degli intervistati coreani.

    Altro dato che desta curiosità è quello relativo all’acquisto di un vino di pregio, soprattutto in Corea del Sud dove i valori sono più alti e le percentuali incidono non solo per chi lo compra per regalarlo ma anche per conservarlo e rivenderlo come investimento.
    Il tasso di penetrazione dei Fine Wines arriva al 24% per i giapponesi e 18% per i coreani, per chi negli ultimi dodici mesi ha acquistato o consumato questa tipologia di vino. Non c’è molta differenza tra i canali di consumo.

    Tra i paesi di origine c’è sicuramente la Francia che ha un ruolo primario su questi mercati, al secondo posto l’Italia e poi il Cile, ma molto distaccato. Il 14% per il popolo giapponese e l’11% per quello coreano indica la percentuale di chi ha consumato Fine Wines italiani sul totale della popolazione (56% tra i consumatori giapponesi che hanno acquistato i Fine Wines negli ultimi anni e il 65% per i coreani).

    Export dei Fine Wines italiani da indagini 2023 verso l'Asia, foto e articolo di Cristina Santini
    Export dei Fine Wines italiani da indagini 2023 verso l’Asia, foto e articolo di Cristina Santini

    I Packaging hanno un’importanza non indifferente: sull’estetica della bottiglia e su quali siano gli elementi che rafforzano i vini pregevoli, si denota al primo posto le rifiniture eleganti, gli elementi di lusso; al secondo la Regione di provenienza e tra le Regioni che vengono considerate maggiormente ci sono Toscana, Piemonte e Sicilia; il tappo rigorosamente in sughero è qualcosa che riguarda sì i giapponesi ma non necessariamente i coreani che pensano che un tappo in sughero non faccia un Fine Wines.

    Differente invece è il discorso in etichetta delle immagini di vigneti, di paesaggi naturali che invece la Corea del Sud sembra apprezzare.

    Visto la crescita negli ultimi cinque anni, visto l’andamento nel 2023, cosa ci dobbiamo aspettare per il 2024?

    Per quanto concerne il consumo dei Fine Wines italiani, nei prossimi due-tre anni la Corea del Sud ha un approccio più ottimistico, tra chi ha risposto che aumenterà l’acquisto e chi invece lo diminuirà, il saldo prodotto è comunque positivo (+31%); in Giappone un pò più bassi (+14%). A differenza di chi ha risposto che continuerà a non consumare questa tipologia di vino in entrambi i Paesi, dove la Corea ha una percentuale più bassa in merito (26%) rispetto al mercato consolidato giapponese dove la quota, di chi dice di non voler cambiare le proprie abitudini, è più importante (55%).

    Export dei Fine Wines italiani da indagini 2023 verso l'Asia, foto e articolo di Cristina Santini
    Export dei Fine Wines italiani da indagini 2023 verso l’Asia, foto e articolo di Cristina Santini

    Per cavalcare quest’onda positiva, è stato chiesto ai consumatori quali siano le modalità migliori per approfondire o avvicinarsi al mondo dei Fine Wines italiani: su tutti svettano le degustazioni, gli eventi o show cooking presso i ristoranti legati soprattutto alla cucina italiana; il binomio cucina italiana e vini di pregio sembra essere vincente e rappresentare una leva in grado di aumentare ulteriormente la progressione dell’acquisto soprattutto per il popolo coreano.

    Il confronto di un dato importante da parte del consumatore giapponese (31%) al quale non interessa conoscerli meglio, dimostra quanto la Corea del sud abbia delle prospettive di crescita nei prossimi anni molto più rilevanti (3%) nei confronti dei Fine Wines italiani.

    Stessa cosa vale per i viaggi dedicati all’enoturismo nei territori di produzione dove è sempre la Corea del Sud ad essere più propensa verso il nostro Paese, mentre il dato equivalente in entrambi i mercati è il food pairing ad incuriosire maggiormente sia con la cucina italiana sia con quelle locali.

    La contaminazione culturale nel mondo sta producendo delle formule che spesso non si ricollocano più secondo i classici schemi e non metabolizzare questo porrebbe dei limiti. Il vino italiano può usare come volano la nostra cucina, uscendo dai propri confini e conquistando quella legittimazione verso la ristorazione in senso più ampio, soprattutto in paesi in cui la cultura delle cucine è così specifica.

    Questo è il modo migliore per entrare nella cultura di un popolo, uscire da una visione comunitaria di vestire italiano ed entrare invece in una logica più trasversale.

    Export dei Fine Wines italiani da indagini 2023 verso l'Asia, foto e articolo di Cristina Santini
    Export dei Fine Wines italiani da indagini 2023 verso l’Asia, foto e articolo di Cristina Santini

    Nella zona Asia – assicura Piero Mastroberardino – c’è una varietà culturale e un approccio ai consumi enorme. Il Giappone, dopo tanti anni di stasi, sembra iniziare il 2024 con un pò più di ottimismo dal punto di vista economico generale e ci auguriamo che questo possa essere interessante anche per noi. Quest’anno la Corea ha sofferto ma ha avuto una crescita importante negli anni precedenti e in questo momento sta accusando un problema di stock.

    Ma c’è grande entusiasmo, c’è grande attenzione sul vino di pregio, c’è la voglia di entrare sempre più nel concetto di brand, di storicità, di classicità e tutto questo richiede più attenzione nei prossimi mesi. La Cina è anche un altro mercato che sta soffrendo, pensavamo potesse ripartire dopo il fermo totale connesso alla fase pandemica, ci sono alcune zone che recuperano prima e altre che sono più lente a ripartire.

    Anche questo Paese non si annuncia come un mercato di grande traino per il 2024, ma in ogni caso ci si aspetta una ripartenza in modo diverso dopo il Covid. Il mercato sta cambiando strutturalmente, non siamo in grado di prevedere quando questi cambiamenti si tradurranno in valori e quindi bisogna presidiare.”

    L’Istituto Grandi Marchi ha programmato quest’anno investimenti rilevanti in Asia, rivalutando anche Paesi che per qualche anno non sono stati battuti. La grande partita verrà giocata sulla capacità di recuperare valore e remunerare gli investimenti, ci sono molti mercati più piccoli che sono interessanti:

    Hong Kong, al momento in fase riflessiva, continua ad essere un hub importante; Singapore è un altro piccolo mercato di grande immagine; il Vietnam è percepito come in trend favorevole (21% di vino italiano importato all’anno e circa venti milioni di euro di vini fermi, al netto degli spumanti) per il grande investimento in resorts e sta diventando una meta ricercata dai turisti asiatici e non solo.

    Su Taiwan, sebbene piccola, c’è una bella opportunità di crescita che si attesta al 14% con 18 milioni di euro di importazioni di vino italiano e la Thailandia con il 18% all’anno di crescita negli ultimi cinque anni con 18 milioni di euro di import.

    Il mercato asiatico, per quanto oggi sia ancora piccolo da un punto di vista dei consumi delle importazioni, si sta muovendo e trova conferma nei numeri. Per l’anno che verrà l’Istituto, come anche Wine Monitor, si dice fiducioso e pronto a scommettere sulla ripresa dei mercati.

    Cristina Santini Sommelier, winewriter, esperta vitivinicola
    Cristina Santini Sommelier, winewriter, esperta vitivinicola

    Siti di riferimento indagini: https://www.winemonitor.it/ https://www.istitutograndimarchi.it/

    Siti partners articolo: https://www.papillae.it/ 

    https://www.foodandwineangels.com/ https://carol-agostini.tumblr.com/

     

  • Cantina La Marchesa vendemmia 2023, progetti e attualità

    Cantina La Marchesa vendemmia 2023, progetti e attualità

    CANTINA LA MARCHESA – Vendemmia 2023, Progetti di spiccata attualità declinati con antiche competenze:
    Marika Maggi e Sergio Grasso

    Di Rosaria Benedetti

    Un gomitolo di sogni in continuo divenire, una realtà aziendale che già c’era, ma che trova ora la sua concreta espressione territoriale: Cantina La Marchesa, a Lucera, nasce e rinasce ogni giorno con progetti innovativi e sapienze antiche, dalle mani, dal cuore e dall’intelligenza di Marika Maggi e Sergio Grasso. Il connubio non può essere più proficuo!

    Cantina La Marchesa vendemmia 2023, progetti e attualità, foto da sito
    Cantina La Marchesa vendemmia 2023, progetti e attualità, foto da sito

    Tra distese di oliveti che sfumano all’orizzonte il loro verde argentato, i 15 ettari vitati si ritagliano lo spazio più vicino alla vasta area della masseria e della cantina. L’estensione totale dei terreni dell’Azienda è importante, ma l’impronta al cancello, è quella di un piccolo mondo agricolo, disteso ai piedi di Lucera e sorvegliato severamente dall’impressionante fortezza di Ferdinando ll.

    CANTINA LA MARCHESA - Vendemmia 2023, Progetti si spiccata attualità che declinati con antiche competenze:Marika Maggi e Sergio Grasso, Fortezza Lucera foto da sito
    CANTINA LA MARCHESA – Vendemmia 2023, Progetti di spiccata attualità  declinati con antiche competenze: Marika Maggi e Sergio Grasso, Fortezza Lucera foto da sito

    La fortezza di Federico II Lucera

    Tenuta La Marchesa Marika Maggi e Sergio Lucio Grasso

    Regina incontrastata e illuminata presenza organizzativa non solo per la propria realtà aziendale, ma per tutto il territorio circostante, è Marika Maggi, Donna del Vino, che con intuito e profonda preparazione ha portato qui progetti di valorizzazione enoturistica che arrivano a far conoscere in America questo angolo di Puglia.

    La affianca il marito Sergio, super competente quanto generoso Vignaiolo che sa interpretare tradizioni antiche in chiave attuale, assecondando obiettivi e propositi di Marika.

    Marika Maggi e Sergio Grasso, articolo: Cantina La Marchesa vendemmia 2023, progetti e attualità, foto da sito
    Marika Maggi e Sergio Grasso, articolo: Cantina La Marchesa vendemmia 2023, progetti e attualità, foto da sito

    Ispirata da un palpabile senso di appartenenza, l’accoglienza è decisamente “territoriale”. Una passeggiata che consente di conoscere da vicino la terra e la vigna, conduce in una cantina ordinata e pulitissima che profuma di vendemmia appena conclusa. Qui il tavolo, allestito con cura tra thank e barriques, racconta del cibo, del vino, delle tradizioni e del lavoro in questa terra.

    Marika Maggi e Rosaria Benedetti durante la degustazione La Marchesa
    Marika Maggi e Rosaria Benedetti durante la degustazione La Marchesa

    Lo scambio con Marika e Sergio è genuino, immediata sgorga la cordialità tra nodini di mozzarella, bruschette e focacce. Te ne vai carico di doni, di vino e di olio, con un’ondata di calore e serenità che rimane a lungo nel cuore.

    Il tavolo in Cantina La Marchesa

    Cantina La Marchesa vendemmia 2023, progetti e attualità, Rosaria Benedetti con Marika Maggi, foto dell'autrice articolo
    Cantina La Marchesa vendemmia 2023, progetti e attualità, Rosaria Benedetti con Marika Maggi, foto dell’autrice articolo

    LA DEGUSTAZIONE – 23 OTTOBRE 2023

    Daunia Igt Metodo Classico L’ISTANTE della Marchesa 2019 – Aglianico 100% nasce un metodo classico con lunga maturazione sui lieviti, 42 mesi. Vino ricco, masticabile, dal grande potenziale di abbinamento. La bacca rossa conferisce concretezza al centro bocca che sfocia in una persistente nota agrumata ben bilanciata dalla mineralità.

    Daunia Igt Rosato IL MELOGRANO della Marchesa 2022 – Un rosato da uva di Troia dal colore luminosissimo e dalla personalità ben espressa che trova la sua cifra precisa all’assaggio, con ritorni fruttati, un centro bocca concreto, quasi morbido ma scorrevole, a richiamare immediato un appagante secondo sorso.

    Daunia Igt Fiano IL CAPRICCIO della Marchesa 2021 – Un bianco importante da sole uve fiano con fermentazione in barriques e affinamento in bottiglia. Una ampia complessità olfattiva anticipa l’entrata di bocca fresca: il sorso è ben equilibrato tra tostatura e frutto e rilascia in chiusura una significativa traccia aromatica.

    Cacc’e Mmitte di Lucera DOC 2022 – Blend di Nero di Troia, montepulciano e bombino bianco dal colore impenetrabile e dai sentori di fiori e bacche scure. In bocca la tannicità è ben delineata, bilanciata dal volume alcolico; il sorso ripercorre nell’ordine il sentiero segnato dall’olfatto con mora, prugna, vaniglia che anticipano la chiusura balsamica.

    Alcuni prodotti della cantina La Marchesa, foto dell'autrice
    Alcuni prodotti della cantina La Marchesa, foto dell’autrice
    Rosaria Benedetti degustatore, sommelier, relatore ed esperta vitivinicola
    Rosaria Benedetti degustatore, sommelier, relatore ed esperta vitivinicola

    Sito cantina: https://www.cantinalamarchesa.it/

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  • Azienda Agricola FABIO PERRONE dal 1970, assaggi e storia

    Azienda Agricola FABIO PERRONE dal 1970, assaggi e storia

    Azienda Agricola FABIO PERRONE dal 1970, tre generazioni per una scelta di continuità territoriale

    Di Rosaria Benedetti

    Una ventina di ettari di vigneto, tra proprietà e affitto, circondano l’Azienda di Fabio Perrone nel cuore dell’astigiano a Valdivilla, frazione di Santo Stefano Belbo. Fondata da Mario negli anni 70, passata a Mauro, l’Azienda è oggi con Fabio alla sua terza generazione.

    Tre generazioni della famiglia Perrone

    Immutati nel tempo gli obiettivi di grande rispetto peri i ritmi naturali della terra e per la meticolosa cura della filiera gestita per intero dalla famiglia.
    Le referenze, tra le più classiche dalla viticoltura piemontese, riflettono vocazionalità e carattere del territorio mentre sulle etichette, nel delicato tratto figurativo che riproduce antiche piante di vigna, diverso per ogni tipologia, si specchia la positiva immagine della famiglia Perrone: tre tralci, tre generazioni in vigna.

    Azienda Agricola FABIO PERRONE dal 1970, tre generazioni per una scelta di continuità territoriale, foto dal sito
    Azienda Agricola FABIO PERRONE dal 1970, tre generazioni per una scelta di continuità territoriale, foto dal sito

    DA LEGGERE ANCHE: https://www.papillae.it/piwi-sara-una-rivoluzione-di-rosaria-benedetti/

     

    Azienda Agricola FABIO PERRONE dal 1970, assaggi e storia. foto dal sito
    Azienda Agricola FABIO PERRONE dal 1970, assaggi e storia. foto dal sito

    Vigneti a Valdivilla

    Azienda Agricola FABIO PERRONE dal 1970, assaggi e storia, Barbera D'Asti DOCG Superiore
    FABIO PERRONE Barbera D’Asti DOCG Superiore 2021

    Barbera d’Asti Docg Superiore – 2021

    Prodotto a 350 mt slm e affinato per ca 12 mesi in botti di rovere, si presenta con una bella complessità olfattiva, giocata sui tocchi floreali e fruttati con gradevoli ricordi di spezie dolci. In bocca entra fresco, la trama tannica ancora dinamica, per farsi poi generoso in centro bocca e riprendere nel finale il timbro fruttato arricchito di delicata vaniglia. Piacevolissimo.

    FABIO PERRONE Dolcetto d’ Alba DOC “Fontana” - 2022
    FABIO PERRONE Dolcetto d’ Alba DOC “Fontana” – 2022

    Dolcetto d’ Alba doc “Fontana” – 2022

    Colore rubino brillante, possiede un olfatto delicato dove primeggiano fiori e piccoli frutti. Il sorso è immediato e recupera in bocca un gradevole tratto speziato. La trama tannica, mai invadente, contribuisce all’equilibrio gustativo tra morbidezza e acidità. Vino quotidiano.

    FABIO PERRONE Langhe DOC Nebbiolo “Ciabot” 2021
    FABIO PERRONE Langhe DOC Nebbiolo “Ciabot” 2021

    Langhe doc Nebbiolo “Ciabot” 2021

    Rubino di bella trasparenza e olfatto ricco di note speziate, fiori rossi e frutti di bosco. Il sorso è varietale, fresco in ingresso, con trama tannica astringente ma già domata dalla buona struttura e dal prolungato contatto con il legno di secondo passaggio, che conferisce un gradito timbro vanigliato al finale.

    FABIO PERRONE Moscato d’Asti DOCG - 2022 Cascina Galletto
    FABIO PERRONE Moscato d’Asti DOCG – 2022 Cascina Galletto

    Moscato d’Asti DOCG – 2022 Cascina Galletto

    Dalla varietà più tradizionale, moscato bianco di Canelli, il vino simbolo dell’Azienda Perrone: Moscato d’Asti DOCG. Prodotto con passaggio in autoclave, il moscato conserva nel calice giallo dorato, l’ampio spettro aromatico varietale: generose note fruttate primarie legano con coerenza l’olfatto al sorso, generando una continuità gustativa fresca e piacevole. L’equilibrio tra acidità e residuo zuccherino garantisce l’armonia della beva.

    Rosaria Benedetti degustatore, sommelier, relatore ed esperta vitivinicola
    Rosaria Benedetti degustatore, sommelier, relatore ed esperta vitivinicola

    Sito cantina: https://www.fabioperrone.com/

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  • BEUX 2023, Bellussera User Experience tra Raboso e vendemmia tardiva

    BEUX 2023, Bellussera User Experience tra Raboso e vendemmia tardiva

    La Rivoluzione della Forma di Allevamento Bellussera: Un Connubio Tra Tradizione e Innovazione nell’Agricoltura Vitivinicola, BEUX 2023

    Di Carol Agostini

    “Siamo tutti mortali fino al primo bacio e al secondo bicchiere di vino. (Eduardo Hughes Galeano)”

     

    Logo di Beux 2023, da sito
    Logo di Beux 2023, da sito

    Nel panorama della viticoltura, una forma di allevamento ha destato notevole interesse per la sua fusione armoniosa tra la tradizione secolare e le più recenti innovazioni tecnologiche: la Bellussera. Questo metodo, nato da un’originale intuizione e perfezionato nel corso degli anni, si è affermato come una soluzione all’avanguardia nell’arte della coltivazione della vite.

    La Rivoluzione della Forma di Allevamento Bellussera: Un Connubio Tra Tradizione e Innovazione nell'Agricoltura Vitivinicola, Beux 2023, foto da internet
    La Rivoluzione della Forma di Allevamento Bellussera: Un Connubio Tra Tradizione e Innovazione nell’Agricoltura Vitivinicola, Beux 2023, foto da internet

    L’origine di questa forma di allevamento può essere ricondotta alla genialità dei fratelli Girolamo e Antonio, due agricoltori di Tezze di Piave (TV). Partendo dalla necessità di consentire ai tralci fruttiferi della vite di rimanere al di fuori della zona d’ombra prodotta dai tutori, i due fratelli svilupparono un metodo che prevedeva l’alzamento dei vitigni a circa 2,50 metri da terra. Questa prima fase, pur brillante, presentava però inconvenienti di ingombro e fragilità.

    Tuttavia, l’ingegno dei fratelli Bellussi non si fermò qui. Apportarono modifiche sostanziali, introducendo un palo alto 4 metri accanto al tutore vivo, che sorreggeva fili di ferro disposti in modo tale da permettere ai tralci di assumere direzioni oblique. Questa evoluzione non solo conferì maggiore stabilità al sistema ma ridusse significativamente l’uso di pali, rendendo il metodo più efficiente ed economico.

    Il riconoscimento dell’eccezionalità di questa innovazione arrivò con l’investitura di Antonio Bellussi a Cavaliere del Lavoro, un tributo meritato per l’impatto rivoluzionario di questa forma di allevamento.

    Oggi, la Bellussera rappresenta un punto cardine nell’ambito dell’agricoltura vitivinicola, grazie alla sua capacità di adattarsi alle esigenze moderne mantenendo intatto il legame con la tradizione. La sua flessibilità si evidenzia nella varietà di sistemi di coltivazione adottati, dal GDC alla contro spalliera, che garantiscono la produzione di uve di alta qualità.

    Il vigneto di Bellussera dell'azienda Enotria Tellus con l'impianto di nuove piante, Beux 2023, foto dell'autrice
    Il vigneto di Bellussera dell’azienda Enotria Tellus con l’impianto di nuove piante, Beux 2023, foto dell’autrice

    La sostenibilità è un valore fondamentale di questa pratica: i trattamenti antiparassitari seguono criteri di lotta integrata, guidati dalle direttive tecniche del Consorzio di Difesa di Treviso, per ridurre al minimo l’impatto ambientale.

    L’evoluzione tecnologica ha poi affiancato l’antica manualità della vendemmia con macchinari moderni, mentre in cantina sistemi avanzati di vinificazione mantengono elevati standard qualitativi, gestendo grandi quantità d’uva senza comprometterne la qualità.

    In cantina dei fratelli Bellussi ad esempio, sistemi all’avanguardia di pigiatura e vinificazione mantengono intatta la qualità, anche con grandi quantità d’uva. Tutto ciò è orchestrato da un sofisticato software che ottimizza la produzione, combinando sapientemente l’esperienza millenaria con la tecnologia contemporanea.

    Beux 2023, Bellussera User Experience tra Raboso e vendemmia tardiva, grappolo di Raboso, foto da internet
    Beux 2023, Bellussera User Experience tra Raboso e vendemmia tardiva, grappolo di Raboso, foto da internet

    Vantaggi Innati per un’Eccellenza Enologica

    La forma di allevamento Bellussera, ha rivoluzionato la viticoltura non solo per la sua praticità ma anche per i benefici tangibili che apporta alla qualità dell’uva, alla resa della produzione vinicola e ai requisiti organolettici e chimici che definiscono un vino di alta qualità.

    Una delle chiavi del successo di questa tipologia risiede nell’elevazione dei vitigni da terra, permettendo ai tralci fruttiferi di beneficiare di maggiore esposizione alla luce solare. Questo si traduce in un processo di fotosintesi più efficace, con un’ottimizzazione della maturazione dell’uva. La distribuzione uniforme della luce solare contribuisce alla produzione di uve più sane e dall’equilibrata concentrazione di zuccheri, acidi e polifenoli.

    La disposizione dei fili di ferro su pali alti 4 metri, che sorreggono i tralci in direzioni oblique, favorisce una corretta aerazione della vegetazione, riducendo l’umidità e mitigando il rischio di malattie fungine. Questo sistema, insieme a un’adeguata gestione dei trattamenti antiparassitari, seguendo i criteri della lotta integrata, contribuisce a preservare la salute delle viti e a ridurre l’uso di pesticidi dannosi per l’ambiente.

    Flavio Birri e Carol Agostini tra gli ospiti di Beux 2023
    Flavio Birri e Carol Agostini tra gli ospiti di Beux 2023

    La Bellussera si rivela anche un alleato prezioso per la resa della produzione vinicola. L’altezza dei vitigni agevola l’operatività durante la vendemmia, permettendo una raccolta più agevole e con minori rischi di contaminazione delle uve. L’uso di macchinari moderni affiancati alla manualità garantisce una raccolta efficiente senza compromettere la qualità dell’uva.

    La gestione ottimizzata del vigneto, supportata da un sistema di conduzione dei tralci più arioso e ben esposto alla luce, si riflette nei requisiti organolettici e chimici del vino. Le uve provenienti da sistemi Bellussera offrono una maggiore concentrazione di aromi e composti fenolici, conferendo al vino una complessità e un carattere distintivo. La combinazione di fattori come l’equilibrio tra zuccheri e acidi, uniti alla presenza di tannini ben sviluppati, contribuisce a vini strutturati e di lunga conservazione.

    Beux 2023, foto di Carol Agostini
    Beux 2023, foto di Carol Agostini

    Questa forma di allevamento non solo rappresenta un metodo di coltivazione innovativo ma incarna una filosofia enologica che mira a esaltare la qualità dell’uva e a preservare l’autenticità del vino. La sua capacità di coniugare tradizione e innovazione continua a essere una fonte di ispirazione per produttori e enologi, assicurando la creazione di vini di pregio e di carattere distintivo.

    L’eccezionale eredità dei fratelli Bellussi continua a vivere attraverso l’operato dei discendenti, che mantengono viva la passione e l’eccellenza nel settore vitivinicolo.

    Beux 2023, Bellussera User Experience tra Raboso e vendemmia tardiva, articolo e foto di Carol Agostini
    Beux 2023, Bellussera User Experience tra Raboso e vendemmia tardiva, articolo e foto di Carol Agostini

    Tre anni fa nasce Beux: un evento alla scoperta della tradizione vitivinicola veneta, ideato dalla Cantina Enotria Tellus, anche quest’anno porta avanti egregiamente il progetto.

    Questo straordinario evento affonda le sue radici nel desiderio di congiungere le forze, mirando a diffondere la cultura delle terre vitivinicole che si estendono lungo le rive del fiume Piave.

    Beux 2023, Bellussera User Experience tra Raboso e vendemmia tardiva, articolo e foto di Carol Agostini, Anisa e Fabio di Enotria Tellus
    Beux 2023, Bellussera User Experience tra Raboso e vendemmia tardiva, articolo e foto di Carol Agostini, Anisa e Fabio di Enotria Tellus

    La terza edizione di questo evento è stato coadiuvato da cinque realtà del nostro territorio: Enotria Tellus, Bonotto Vini, Tenuta Giol, Casera Frontin e Casa Roma, incarnando così lo spirito di collaborazione e unione.

    Beux, acronimo di Bellussera User Experience, è nato con l’intento appunto, di promuovere questo metodo di coltivazione dell’uva unico e affascinante: il sistema a Bellussi (o Bellussera). Questo innovativo metodo di coltivazione, osservato da una prospettiva sopraelevata, svela l’incredibile schema a rete disegnato con maestria dai filari.

    Oltre a garantire una maggiore esposizione alla luce per le viti, aumentando la produzione, tiene le piante lontane dal suolo, dove il pericolo della peronospora si sviluppava, permettendo allo stesso tempo l’impiego dello spazio sottostante per altre colture.

    Beux 2023, Bellussera User Experience tra Raboso e vendemmia tardiva, articolo e foto di Carol Agostini
    Beux 2023, Bellussera User Experience tra Raboso e vendemmia tardiva, articolo e foto di Carol Agostini

    L’avvento dell’abbandono della mezzadria ha modificato anche l’approccio alla viticoltura, ma il fascino della Bellussera non è affatto scemato. Ha invece continuato a preservare le tradizioni tramandate da generazioni passate.

    Con questo evento, si vuole celebrare e valorizzare questo antico metodo di coltivazione, portandolo alla ribalta anche al di fuori di questa limitata regione. È nato così un evento esclusivo che ha attirato esperti comunicatori del vino, wine blogger, giornalisti e operatori turistici.

    Beux 2023, Bellussera User Experience tra Raboso e vendemmia tardiva, articolo e foto di Carol Agostini, alcuni produttori del progetto
    Beux 2023, Bellussera User Experience tra Raboso e vendemmia tardiva, articolo e foto di Carol Agostini, alcuni produttori del progetto

    Durante due giornate impeccabilmente organizzate, gli ospiti sono stati accolti nella suggestiva tenuta di Enotria Tellus, con la calorosa presenza dei proprietari Anisa e Fabio. La giornata è stata arricchita dalla partecipazione di Maurizio Donadi e Fabiola di Casera Frontin, insieme a Jacopo di Casa Roma, i quali hanno dato il benvenuto agli ospiti durante un aperitivo imbandito con prelibatezze della gastronomia G&g Catering e Banqueting di Ponzano Veneto.

    Le attività della giornata sono proseguite con assaggi alla cieca e un contest interno sul tema della “vendemmia tardiva”, sia in vigna che in cantina. La giornata si è conclusa con una sontuosa cena di gala presso il Castello Papadopoli Giol, in compagnia delle cinque realtà vitivinicole, guidate da Vittorio dell’Azienda Agricola Giol (Tenuta Giol). Prima della cena, sono stati proposti assaggi dei vini delle diverse cantine e durante il pasto sono stati serviti i vini selezionati dai produttori in perfetto abbinamento ai piatti.

    Beux 2023, Bellussera User Experience tra Raboso e vendemmia tardiva, articolo e foto di Carol Agostini
    Beux 2023, Bellussera User Experience tra Raboso e vendemmia tardiva, articolo e foto di Carol Agostini

    Il secondo giorno è stato dedicato alla visita delle diverse realtà partecipanti all’evento. Le visite sono state ricche di storia, cultura del territorio, assaggi enologici e piacevoli conversazioni sul vino.

    Tesori Enogastronomici Lungo il Fiume Piave: Vitigni Autoctoni e Case Vinicole Uniche

    Il territorio che si estende lungo il corso del fiume Piave, nella regione veneta, è una vera e propria culla di tradizioni enogastronomiche, ricco di vitigni autoctoni e case vinicole che incarnano l’autenticità del territorio.

    I vitigni locali, conosciuti per la loro resilienza e caratteristiche uniche, si sono radicati in queste terre grazie a un connubio perfetto di suolo, clima e antiche tecniche di coltivazione. Il Refosco dal Peduncolo Rosso, vigoroso e dal carattere deciso, è uno dei più emblematici vitigni autoctoni della zona, offrendo vini robusti e strutturati, tipici delle terre che si affacciano sul Piave.

    Ma non è solo il Refosco a regnare sovrano: lungo queste sponde, troviamo anche il Raboso Piave, un’uva particolarmente adatta al territorio grazie alle sue peculiarità e al suo adattamento al microclima locale. Questo vitigno regala vini intensi, dal colore profondo e dai profumi intriganti, rappresentando una vera e propria gemma dell’enologia veneta.

    Beux 2023, Bellussera User Experience tra Raboso e vendemmia tardiva, articolo e foto di Carol Agostini, alcuni vini degustati durante il contest
    Beux 2023, Bellussera User Experience tra Raboso e vendemmia tardiva, articolo e foto di Carol Agostini, alcuni vini degustati durante il contest

    Le case vinicole situate lungo il corso del Piave non sono solo luoghi di produzione, ma autentiche custodi di una cultura millenaria. L’ubicazione strategica di queste cantine, che si susseguono lungo le sponde del fiume, non solo offre un paesaggio mozzafiato ma garantisce anche un’ottima logistica per la coltivazione e la produzione vinicola.

    Queste cantine, immerse in una cornice naturale di straordinaria bellezza, sfruttano le risorse offerte dal fiume Piave: un’abbondante riserva d’acqua che, oltre a favorire la coltivazione dei vigneti, conferisce un’impronta unica ai vini prodotti in queste zone. La freschezza dei venti che scendono dalle vicine montagne, la varietà dei suoli e il clima mediterraneo contribuiscono a creare condizioni ideali per la viticoltura.

    Beux 2023, Bellussera User Experience tra Raboso e vendemmia tardiva, articolo e foto di Carol Agostini, alcuni vini degustati durante il contest
    Beux 2023, Bellussera User Experience tra Raboso e vendemmia tardiva, articolo e foto di Carol Agostini, alcuni vini degustati durante il contest

    In questo contesto, le case vinicole diventano vere e proprie ambasciatrici della tradizione locale, promuovendo una produzione che si fonda sull’esperienza tramandata da generazioni. Esse rappresentano il connubio tra passato e presente, dove la tecnologia si incontra con la saggezza dei metodi tradizionali per ottenere vini che portano in sé l’anima di queste terre.

    Questi vigneti e cantine lungo il Piave non sono solo luoghi di produzione vinicola, ma autentiche oasi di cultura, tradizione e passione enologica. La loro posizione strategica e l’attenzione alla qualità della produzione rendono questi vini dei veri e propri gioielli da scoprire e assaporare, offrendo un viaggio attraverso sapori unici e una storia millenaria.

    La commissione di Beux 2023, foto dell'autrice
    La commissione di Beux 2023, foto dell’autrice

    LEGGI ANCHE: https://www.papillae.it/casera-frontin-presente-beux-promozione-territorio/

    Un Tributo a Giorgio Cecchetto: Custode della Tradizione del Raboso del Piave

    La scomparsa di Giorgio Cecchetto ha lasciato un vuoto nel mondo dell’enologia, in particolare tra coloro che hanno conosciuto e ammirato il suo impegno instancabile nel preservare e promuovere il Raboso del Piave.

    Giorgio Cecchetto non era solo un viticoltore, ma un custode della tradizione, un appassionato devoto alla valorizzazione di uno dei vitigni più iconici e rappresentativi della regione veneta. La sua dedizione al Raboso del Piave era palpabile in ogni vigneto, in ogni grappolo d’uva, in ogni sorso di vino.

    Carol Agostini ospite di Giorgio Cecchetto, articolo: Beux 2023, Bellussera User Experience tra Raboso e vendemmia tardiva
    Carol Agostini ospite di Giorgio Cecchetto, articolo: Beux 2023, Bellussera User Experience tra Raboso e vendemmia tardiva

    La sua storia è intrecciata con la storia stessa di questa terra. Le sue mani, segnate dal lavoro nei campi, incarnavano la perseveranza e l’amore per la viticoltura. Cresciuto tra i filari di Raboso, ha imparato fin da giovane l’importanza di coltivare e preservare questo vitigno autoctono.

    Giorgio non si limitava a essere un produttore di vino, ma un ambasciatore della cultura enologica veneta. Ogni sua bottiglia di Raboso del Piave raccontava una storia: la storia di una terra, delle sue tradizioni, dei suoi saperi tramandati di generazione in generazione.

    La passione di Giorgio Cecchetto per il Raboso del Piave si rifletteva non solo nella qualità dei suoi vini, ma anche nella sua volontà di diffondere la conoscenza su questo vitigno e sulla sua storia. Era solito condividere con chiunque fosse interessato la sua conoscenza, la sua esperienza e la sua visione per il futuro del Raboso.

    Giorgio Cecchetto, articolo: Beux 2023, Bellussera User Experience tra Raboso e vendemmia tardiva
    Giorgio Cecchetto, articolo: Beux 2023, Bellussera User Experience tra Raboso e vendemmia tardiva

    Il suo impegno non si limitava alla produzione, ma abbracciava anche la sostenibilità e il rispetto per l’ambiente. Giorgio era consapevole dell’importanza di custodire e preservare non solo il Raboso del Piave, ma anche l’ecosistema che lo circondava.

    La sua eredità vive nei vigneti che ha curato con tanto amore, nei vini che ha prodotto con maestria e nella passione che ha trasmesso a coloro che hanno avuto la fortuna di incrociare il suo cammino.

    Giorgio Cecchetto, articolo: Beux 2023, Bellussera User Experience tra Raboso e vendemmia tardiva
    Giorgio Cecchetto, articolo: Beux 2023, Bellussera User Experience tra Raboso e vendemmia tardiva

    Giorgio Cecchetto resterà un faro nell’universo dell’enologia veneta, un’icona che ha incarnato l’autenticità e la dedizione per il Raboso del Piave. La sua memoria continuerà a ispirare generazioni future di viticoltori, rimanendo un punto di riferimento per coloro che desiderano scoprire e apprezzare la ricchezza dei vini della regione, portando avanti il suo prezioso lascito.

    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer
    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer

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    Siti partners articolo: https://www.papillae.it/ https://www.foodandwineangels.com/ https://carol-agostini.tumblr.com/

     

  • BereBene del Gambero Rosso, grandi novità del 2024 in Guida

    BereBene del Gambero Rosso, grandi novità del 2024 in Guida

    BEREBENE 2024: la guida del Gambero Rosso con i migliori vini italiani entro i 20 euro

    Di Cristina Santini

    Pochi giorni fa si è concluso l’evento di presentazione della guida “Berebene 2024” – I migliori vini italiani entro i 20 euro, redatta dalla squadra del Gambero Rosso, la guida dei cambiamenti, rinnovata e pensata come una carta vini centrata sull’accessibilità del vino italiano. Una soglia di prezzo, per tutte le tasche, più alta rispetto allo scorso anno, che ha consentito l’ingresso a tante etichette, vitigni e stili differenti.

    BereBene del Gambero Rosso, grandi novità del 2024 in Guida, articolo e foto di Cristina Santini
    BereBene del Gambero Rosso, grandi novità del 2024 in Guida, articolo e foto di Cristina Santini

     Dall’Almanacco del berebene degli anni passati, nel tempo la pubblicazione è cambiata pur mantenendo sempre un’analogia con quegli anni, grazie al lavoro di ricerca, passione e curiosità dei suoi curatori, Lorenzo Ruggeri e William Pregentelli. Insieme a loro, sul palco a condurre e intrattenere la sala, anche Giuseppe Carrus e Marzio Taccetti della Redazione.

    Le splendide sale del Palazzo Brancaccio di Roma hanno ospitato oltre alla premiazione, anche il tour di degustazione ai banchi d’assaggio delle cantine che ha dato la possibilità a tutto il pubblico di assaggiare gli ottimi vini dal prezzo contenuto.

    Le sale di Palazzo Brancaccio, Roma, articolo: BereBene del Gambero Rosso, grandi novità del 2024 in Guida, articolo e foto di Cristina Santini
    Brancaccio, Roma, articolo: BereBene del Gambero Rosso, grandi novità del 2024 in Guida, articolo e foto di Cristina Santini

    Quando assaggiamo vini francesi – afferma Lorenzo Ruggeriil vino base è veramente un vino base, nove volte su dieci. Ecco quando assaggiamo un vino italiano, ci capita spesso che il prodotto d’ingresso superi l’aspettativa, almeno quanto i vini di fascia superiore e questo indica la serietà delle aziende. Quest’anno la guida, l’abbiamo veramente ripensata, siamo partiti immaginando di andare al ristorante, di sederci e di sfogliare le pagine di una carta dei vini.

    E’ suddivisa in categorie (bollicine, bianchi, rosati, rossi, dolci), abbiamo lavorato sul dettaglio e in profondità, aggiungendo una serie di informazioni di servizio per il lettore, dal numero di bottiglie alle specifiche di lavorazione, indicando il biologico e biodinamico solamente quando certificato, con tanto di finestra di consumo, perché tanti di questi vini che abbiamo premiato invecchiano benissimo, invecchiano di più rispetto a quella che è la percezione media.

    Ci sono vini bianchi italiani che possono invecchiare almeno 12 anni e l’abbiamo indicato, anche per le altre categorie. Poi la novità, il punteggio in centesimi: non l’abbiamo mai usato prima su una guida dei vini del Gambero Rosso e l’abbiamo declinato poi su quella che è la nostra visione del bere italiano; per noi un vino che ha 82 centesimi è già un gran bel vino mantenendo quella che è la struttura classica del Berebene, quindi premio qualità prezzo, premio regionale e nazionale”.

    Presentatori Gambero Rosso: da sx Giuseppe Carrus, Marzio Taccetti, William Pregentelli e Lorenzo Ruggeri, articolo: BereBene del Gambero Rosso, grandi novità del 2024 in Guida, articolo e foto di Cristina Santini
    Presentatori Gambero Rosso: da sx Giuseppe Carrus, Marzio Taccetti, William Pregentelli e Lorenzo Ruggeri, articolo: BereBene del Gambero Rosso, grandi novità del 2024 in Guida, articolo e foto di Cristina Santini

    Giuseppe Carrus chiede: “Sono tanti i vini che hanno preso il premio, possiamo parlare a prescindere dal prezzo che questi vini sono buoni, e per “buono” intendiamo quello che diciamo sempre al Gambero non semplicemente a livello organolettico, ma buoni anche perché sono vini che rispecchiano un territorio, la varietà, la denominazione? Possiamo dirlo questo?”

    Assolutamente sì – risponde William Pregentelli qui abbiamo recensito 921 vini, frutto di uno scrupoloso assaggio alla cieca nei consorzi e in redazione, una cinquantina in più rispetto allo scorso anno. Abbiamo cercato di fare un lavoro completo, ovviamente recensire tutti i vini dall’ottimo rapporto qualità prezzo che ci sono in Italia sarebbe stato un lavoro tre volte più grande rispetto a questa guida, sarebbe stata un’altra guida dei vini. Quindi abbiamo messo quelli che sono davvero molto buoni, è una selezione della selezione di quelli che sono i vini con il miglior rapporto qualità prezzo in Italia”.

    Ecco allora i magnifici sei, come sono stati appellati, al vertice di ogni categoria che abbiamo degustato al seminario e che vi andiamo a presentare con le nostre considerazioni di rito.

    Premi Nazionali

    Lo spumante:

    Oltrepò Pavese Pinot Nero Metodo Classico Brut ’17 – Ca del Gè, azienda di piccole dimensioni di Montalto Pavese, zona di elezione per i Riesling e i Pinot Nero composta da suoli gessosi. Un metodo classico da 50 mesi sui lieviti che esprime tutta la qualità del pinot nero di alta collina che regala tanta intensità al naso, dalle sensazioni accentuate dei lieviti, di pan di spagna, al frutto rosso come il lampone, alle leggere note di liquirizia. In bocca c’è tanta freschezza: è succoso, pieno, un frutto rosso carnoso, un lampone pieno e maturo, largo, intenso, goloso, veramente gastronomico. Finale leggermente salino, con un residuo zuccherino (6 gr/l), caratterizzato da una ricchezza concentrata (17€).

    Articolo: BereBene del Gambero Rosso, grandi novità del 2024 in Guida, articolo e foto di Cristina Santini
    Articolo: BereBene del Gambero Rosso, grandi novità del 2024 in Guida, articolo e foto di Cristina Santini

    Il bianco:

    Frascati Superiore 2022 – Casale Marchese

    Sono 50 ettari situati all’interno del territorio del Frascati Docg di proprietà da oltre due secoli della Famiglia Carletti. E’ un vino molto mediterraneo, a livello olfattivo ha una grande carica aromatica, sorretto e bilanciato da una bellissima sapidità. Carattere sfumato, delicato, dal tratto aromatico dolce, molto equilibrato con note di mandorla, di rosa, cedro, anice dalle quali emerge e sfuma molto bene la sapidità. Rappresentativo, tipico, con una bella persistenza, complesso, sfaccettato. Bisogna attendere ancora qualche anno per degustarlo nella sua migliore fase di maturità, presentando ora leggere note di lievito soprattutto a livello di profumi ma dal sorso progressivo (9.90€).

    Articolo: BereBene del Gambero Rosso, grandi novità del 2024 in Guida, articolo e foto di Cristina Santini
    Articolo: BereBene del Gambero Rosso, grandi novità del 2024 in Guida, articolo e foto di Cristina Santini

    Il rosato:

    Chiaretto di Bardolino Classico Vigne Alte ’22 – Zeni 1870. Con questo calice siamo sulla sponda sud orientale del Garda, a base di Corvina, Rondinella e Molinara. All’olfatto è ricco di note floreali, frutti rossi, come lampone e fragola; alla bocca, la dolcezza viene un pò equilibrata da una bella acidità, una freschezza vivace con delle note agrumate sul fondo, di mandarino.

    Estremamente piacevole, dalle sensazioni fresche e solari. Essenziale, non alla moda e dai sentori scarni, è un bardolino di integrità, tensione, fragranza, con un grande carattere e una beva tesa, fine, dalla chiusura precisa, netta, con un sprint finale leggermente speziato di pepe bianco, di rafano, zenzero, che da un movimento sul palato, una piccola scossa molto leggiadra ed espressiva. Complessità, equilibrio e precisione ad un prezzo per chi è un appassionato di vino davvero interessante (8.40€).

    Articolo: BereBene del Gambero Rosso, grandi novità del 2024 in Guida, articolo e foto di Cristina Santini
    Articolo: BereBene del Gambero Rosso, grandi novità del 2024 in Guida, articolo e foto di Cristina Santini

    Giuseppe Carrus interviene: “A parte alcune zone che hanno sempre avuto il rosato come vino di riferimento, fortunatamente quel tempo è passato però negli anni ‘90 la qualità del vino rosato in Italia non è che fosse così alta. Veniva visto come completamento di gamma, e alla richiesta da parte di qualche commerciale per alcune zone o soprattutto per l’estero, veniva prodotto con uve rosse non utilizzate assolutamente per produrre un vino rosso.

    Questo ha portato ad un disinnamoramento, dell’Italia in particolare, nei confronti di questa tipologia, per cui tanti appassionati avevano il pregiudizio. Ci è voluto poi del tempo per ricominciare a far capire invece che il rosato può essere un grande vino, se fatto con la stessa concezione dei grandi bianchi e dei grandi rossi. Non a caso, da qualche anno a questa parte, abbiamo introdotto nella guida maestro, Vini d’Italia, il premio Vino Rosato dell’Anno che non c’era fino a qualche anno fa.”

    Il vino rosso:

    Primitivo di Manduria Anima di Primitivo ’21 – Tenute Eméra Claudio Quarta Vignaiolo

    Dalle parole di Alessandra Quarta: “Anima perché vuole essere l’essenziale del vitigno, andare a raccontare il territorio. Questa guida credo che valorizzi i vini più semplici a contatto con il territorio, non puntano ad essere particolarmente lavorati, anche la nostra è un’espressione abbastanza immediata del primitivo. A nome di tutti i pugliesi posso dire che è un grande orgoglio che venga riconosciuta la qualità delle nostre denominazioni, perchè sono stati vini da taglio per tantissimo tempo, c’è stato un forte riavvicinamento dei produttori al proprio territorio.

    Premio per un vino verticale, diretto, bevibile, piacevole, quotidiano. L’alcolicità si avverte ma non disturba il palato, è un vino di grande morbidezza che mantiene un ritmo di beva per nulla seduto, non un vino pesante marmellatoso, ma una grande interpretazione di Primitivo di Manduria.

    Una Puglia – continua Alessandrache non sia opulenta, ma che sia accessibile, piacevole da bere, da continuare a bere. Non è solo un lavoro della nostra azienda, il mercato si sta muovendo in questa direzione per cui abbiamo cercato di stemperare quei caratteri estremi del Primitivo di Manduria. Fa un brevissimo passaggio in legno di due/tre mesi solo di una parte del vino per avere un pò più di struttura perché è una varietà che ha pochissimo tannino.”

    Articolo: BereBene del Gambero Rosso, grandi novità del 2024 in Guida, articolo e foto di Cristina Santini
    Articolo: BereBene del Gambero Rosso, grandi novità del 2024 in Guida, articolo e foto di Cristina Santini

    Ha una trama tannica importante, un finale amaricante, e si rimane un pò spaesati da questa complessità che di solito non hanno i Primitivo di Manduria che oltre a dare struttura, ha tanta freschezza dovuta anche alla vicinanza al mare e ad un terreno un tempo sommerso dalle acque, una caratteristica ben diversa dal classico vitigno più grasso dell’entroterra che ha fatto da apripista.

    Nel finale c’è un ritorno di arancia amara, una lieve nota amaricante che contrasta la percezione olfattiva di dolcezza caratteristica del bouquet aromatico che parla di mora, mirtillo maturo, di ciliegia matura poi in bocca è tutt’altro registro. Un sorso che ha una bella dinamica conferita da questo ritmo dato dal tannino e soprattutto dominato da un finale in crescita, in spinta che non è banale, di leggera speziatura scura e che porta a berne ancora.

    E’ l’unione del frutto nero e della scorza di agrumi che dà una sensazione leggermente agrodolce che incentivano la beva e dà movimento al vino. E’ un calice che ha una concentrazione e una complessità da grande vino da abbinare a piatti importanti. Una visione sul Primitivo di Manduria che esprime dove può andare una Denominazione senza andare su un ricorso eccessivo di frutto, di concentrazione, di dolcezza. (12.80€)

    Ogni anno viene assegnato un ulteriore Premio Nazionale per il Miglior Vino sotto i 10 Euro:

    Articolo: BereBene del Gambero Rosso, grandi novità del 2024 in Guida, articolo e foto di Cristina Santini
    Articolo: BereBene del Gambero Rosso, grandi novità del 2024 in Guida, articolo e foto di Cristina Santini

    Aglianico del Vulture Baliaggio ’21 della Cantina di Venosa, cooperativa che nasce intorno alla seconda metà degli anni ‘50 a Venosa in Basilicata sul Vulture, un vulcano spento, con i suoi 350 conferitori situati anche in altri comuni per circa 800 ettari vitati.

    Un prezzo fin troppo ragionevole per un vino dalla costanza qualitativa che offre tanto al naso, dal frutto nero, alle note fumé che danno ricchezza; al palato si avverte una bella freschezza, al di là di cosa si possa pensare dell’Aglianico ovvero un vino pesante, ha tanta vivacità, scorrevolezza, piacevolissimo nella sua speziatura finale con un ritorno al frutto intenso che non lascia mai il sorso.

    Due profili diversi: c’è l’idea di non sovrastrutturare l’Aglianico, quindi di non andare sull’eccesso soprattutto in questa annata calda, e dall’altro lato si avverte sul finale, rispetto al precedente rosso a parità d’annata, una coda più calda e matura, più alcolica con un ritorno di tannino scuro, un pochino più chiuso, più cupo, con note di grafite, pepe nero.

    Il vino procede bene, non è contratto nonostante si avvertono picchi di tannini, di calore, di percezione calda molto accentuata, dall’inizio alla fine con continuità. Ampio, scorrevole che arriva in profondità con un tannino piacevole (6.40€).

    Articolo: BereBene del Gambero Rosso, grandi novità del 2024 in Guida, articolo e foto di Cristina Santini, lineup degli assaggi fatti
    Articolo: BereBene del Gambero Rosso, grandi novità del 2024 in Guida, articolo e foto di Cristina Santini, lineup degli assaggi fatti

    Il dolce:

    Moscato d’Asti Lumine ‘22 – Ca’ d’Gal

    A Valdivilla, frazione di Santo Stefano Belbo (CN), la Famiglia Boido ha saputo rilanciare i vini dolci frizzanti a base moscato. Percezione netta di pepe bianco, di noce moscata, di pesca, amalgamate a tante erbe aromatiche, con una leggera sfumatura di timo, salvia.

    Di grande complessità e carattere, mostra una leggera piccantezza e una bevibilità estrema che lascia un palato fresco dalle note fragranti, agrumate. Tutto molto accennato, molto elegante e fine, dalla dolcezza delicata che si avverte ma non è mai sovradosata. Un vino mosso, dalla bollicina che quasi sparisce nel calice ma riesce a dare quel bellissimo ritmo al sorso. Sicuramente più interessante tra un paio d’anni. (14 €).

    Articolo: BereBene del Gambero Rosso, grandi novità del 2024 in Guida, articolo e foto di Cristina Santini
    Articolo: BereBene del Gambero Rosso, grandi novità del 2024 in Guida, articolo e foto di Cristina Santini

    I sei premi nazionali in degustazione all’incontro, tutti vini di grande bevibilità e di grande carattere, sono stati egregiamente accompagnati dalle due Dop della Sardegna, il Pecorino Sardo, nella versione Dolce e Maturo, e il Fiore Sardo a latte crudo, eccellenze della tradizione casearia dell’isola.

    I formaggi “Filiera Qualità Sepi” rientrano in una nuova partnership tra produttori del latte virtuosi, 15 aziende agricole sarde e un’azienda di trasformazione, Sepi Formaggi. Un bellissimo progetto che coinvolge tutte le fasi e gli attori della filiera, a partire dai pascoli, dalla produzione agricola, fino alla trasformazione e stagionatura, coniugando l’esperienza e i valori millenari della produzione casearia sarda con i migliori standard qualitativi, garantendo la completa tracciabilità dei prodotti.

    Articolo: BereBene del Gambero Rosso, grandi novità del 2024 in Guida, articolo e foto di Cristina Santini
    Articolo: BereBene del Gambero Rosso, grandi novità del 2024 in Guida, articolo e foto di Cristina Santini

    Concludiamo con i premi regionali assegnati:

    Valle d’Aosta – VdA Nebbiolo Barmet ‘22 Caves de Donnas

    Piemonte – Verduno Pelaverga ‘22 G.B. Burlotto

    Liguria – Riviera Ligure di Ponente Vermentino ‘22 Deperi

    Lombardia – OP Riesling V. Costa ‘21 Bruno Verdi

    Trentino – Teroldego Rotaliano ‘21 Dorigati

    Alto Adige – A.A. Santa Maddalena Cl. ‘22 Tenuta Ansitz Waldgries

    Veneto – Soave Cl. Otto ‘22 Graziano Prà

    Friuli Venezia Giulia – Collio Pinot Bianco ‘22 Alessio Komjanc

    Emilia Romagna – Lambrusco Grasparossa di Castelvetro Rosato Sbiadì ‘22 Fattoria Moretto

    Toscana – Rosé Scuro ‘22 Val delle Corti

    Marche – Verdicchio dei Castelli di Jesi Cl. Sup. San Michele ‘22 Campanelli

    Umbria – Ciliegiolo ‘21 Marchesi Ruffo della Scaletta

    Lazio – Castore Bellone ‘22 Cincinnato

    Abruzzo – Cerasuolo d’Abruzzo Fonte Cupa ‘22 Camillo Montori

    Molise – Molise Tintilia 200 metri ‘22 Tenimenti Grieco

    Campania – Campi Flegrei Falanghina ‘22 La Sibilla

    Basilicata – Aglianico del Vulture Serra del prete ‘20 Musto Carmelitano

    Puglia – Castel del Monte Bombino Nero Pungirosa ‘22 Rivera

    Calabria – Cirò Bianco ‘22 Vigneti Vumbaca

    Sicilia – Rosse del Soprano ‘19 Palari

    Sardegna – Vermentino di Sardegna Tuvaoes ‘22 Giovanna Maria Cherchi

    Cristina Santini Sommelier, winewriter, esperta vitivinicola
    Cristina Santini Sommelier, winewriter, esperta vitivinicola

    Sito Guida: https://www.gamberorosso.it/

    Siti partners articolo: https://www.foodandwineangels.com/ https://carol-agostini.tumblr.com/ https://www.papillae.it/

  • The Red Thread: Wine, Food, and Seduction Awaiting 2024

    The Red Thread: Wine, Food, and Seduction Awaiting 2024

    The Red Thread: Wine, Food, and Seduction Awaiting 2024

    By Carol Agostini

    The allure of red extends far beyond its hue: it embodies passion, an amour fou that intertwines with various aspects of life. It’s a color that exudes complexity, with meanings that delve into psychology, chromotherapy, fashion, and even beauty. According to Helen Venables, primary red is an essential color in every woman’s wardrobe, possessing the power to infuse strength and a healthy glow in those who wear it.
    Red instantly captivates attention; wherever it appears, the gaze naturally gravitates towards it. It represents energy, associated with movement, speed, and power. It embodies desire, passion, excitement, and fervor.

    The Red Thread: Wine, Food, and Seduction Awaiting 2024, photo by internet
    The Red Thread: Wine, Food, and Seduction Awaiting 2024, photo by internet

    Food and wine, like inseparable siblings, walk hand in hand, seeking a common goal: delighting diners and transforming every meal into a noteworthy gastronomic journey. When it comes to food-wine pairing, commonly referred to as wine pairing, one enters a delicate, almost sacred territory. Broadly speaking, the relationships between food and wine can be narrowed down to two guiding principles: contrast and harmony.

    Contrasting pairings seek opposite characteristics in both the wine and the food, creating a delightful play of flavors. Conversely, harmony enhances the similarities between the two, accentuating shared traits and qualities.
    In the realm of culinary seduction, understanding these relationships is crucial. A successful pairing not only tantalizes the taste buds but also creates an experience that engages all the senses, inviting diners on an unforgettable exploration of flavors and sensations.

    The Red Thread: Wine, Food, and Seduction Awaiting 2024, photo by internet
    The Red Thread: Wine, Food, and Seduction Awaiting 2024, photo by internet

    The Intricacy of Contrast and Harmony

    Contrast in pairings creates a dynamic experience, where opposing elements in both the food and wine combine to create a symphony of flavors. Imagine the richness of a decadent chocolate dessert heightened by the acidity of a robust red wine or the tanginess of a citrusy dish complemented by a buttery Chardonnay. These pairings engage in a delightful tug-of-war, each enhancing the uniqueness of the other.

    Contrasting pairings offer an intriguing path: the courage to juxtapose the sharpness of a dish with the elegance of a wine, generating a play of contrasts that brings out the best in both. The robustness of a red wine could perfectly balance a meat-based dish, while a buttery Chardonnay could splendidly contrast a light fish dish.

    The Red Thread: Wine, Food, and Seduction Awaiting 2024, photo by internet
    The Red Thread: Wine, Food, and Seduction Awaiting 2024, photo by internet

    On the other hand, harmony aims to create a homogeneous blend of flavors. In this case, the goal is to find common ground between the food and the wine, marrying shared characteristics to elevate the culinary experience. For example, the delicate flavors of a fish-based dish might harmonize perfectly with an aromatic and sparkling white wine, enhancing the overall pleasure of the meal.

    However, harmony encapsulates a different magic. It’s the art of finding a perfect alignment, an intimate dialogue between the characteristics of the food and those of the wine. A fruity rosé wine might magnificently complement a fresh salad, while an aromatic white wine could embrace the delicate flavors of a cheese-based dish.

    The Art of Pairing: A Sensory Journey

    Mastering the art of food-wine pairing requires a delicate balance of knowledge, intuition, and experimentation. It’s an intricate dance between flavors, textures, aromas, and palates, where each combination tells a unique story.
    This journey is not just about taste but the sensory orchestra that unfolds with every bite and sip. It’s the subtle play of acidity, sweetness, bitterness, and umami that creates a tapestry of sensations that caress the senses.

    Food, wine, and the subtle game of seduction intertwine in a timeless sensory embrace, where red becomes the guiding thread of a fascinating story. This vibrant hue, loaded with meaning, transforms into an ideal companion in the dance of flavors and aromas.
    In the refined world of gastronomy, the art of pairing food and wine is more than just a mere union of flavors. It’s the synergy of two worlds, a meeting between the essence of elaborate dishes and the complexity of oenological notes, all orchestrated in a culinary ballet that engages the senses in a memorable experience.

    In this intricate maze of tastes, colors, and sensations, red continues to be the unbreakable thread that binds food, wine, and seduction, weaving together precision, passion, and understanding, transforming each meal into a gustatory poetry destined to be etched in memory. Whether in contrast or in harmony, the interaction reflects a timeless art that continues to fascinate and delight connoisseurs and enthusiasts.

    The Red Thread: Wine, Food, and Seduction Awaiting 2024, photo by internet
    The Red Thread: Wine, Food, and Seduction Awaiting 2024, photo by internet

    The Seductive Power of Recipes: A Journey through Flavors

    Recipes are not just a combination of ingredients but an expression of creativity and culinary passion that can tantalize the senses and captivate the heart. In the vast world of cuisine, there are dishes that go beyond mere taste; they are authentic works of art capable of seducing not only the palate but also the soul.

    The Art of Seduction through Flavors

    Salmon Carpaccio with Cucumber and Mint Sauce A delicate combination of smoked salmon slices gracefully arranged on a bed of crisp vegetables, seasoned with a refreshing sauce made from cucumbers and mint. This recipe not only delights the palate but also fascinates with its elegant and sophisticated presentation.

    Porcini Mushroom and Black Truffle Risotto Creamy risotto, enriched by the depth of porcini mushrooms and the earthy note of black truffle, is a culinary poem that caresses the senses. Its enveloping aroma and comforting texture transform this dish into a culinary seduction.

    Dark Chocolate Dessert with Berries The seduction culminates in a sweet and irresistible finale. Dark chocolate, with its intensity and richness, elegantly pairs with the freshness of berries. A combination that evokes emotions and elicits an unforgettable sensory pleasure.

    The Red Thread: Wine, Food, and Seduction Awaiting 2024, photo by internet
    The Red Thread: Wine, Food, and Seduction Awaiting 2024, photo by internet

    The Enchantment of the Table

    It’s not just the taste that plays a role in culinary seduction; presentation and preparation also contribute to the enchanting atmosphere. A carefully set table, the anticipation while preparing a seductive dish, and the aesthetic presentation of each course are vital components of this experience.

    The Sensory Experience

    Culinary seduction engages all the senses. From the captivating colors of the dishes to the enveloping aroma of spices, from the creamy and smooth textures to the crispy and succulent ones, each element collaborates to create an unforgettable experience.

    Ultimately, seductive recipes are not just a way to satiate hunger but an opportunity to immerse oneself in a world of emotions, creating connections through flavors and transforming a meal into a seductive and memorable experience.

    Exploring the Art of Seduction: When Food and Wine Enchant the Senses

    The relationship between food, wine, and seduction has captivated generations, inspiring authors and enthusiasts to explore the union between these elements. Texts, articles, and books rich in suggestions narrate stories and offer insights into this sensual and engaging synergy.
    Intriguing Books.

    In approaching this topic, I’ve had the fortune of reading these texts over the years:

    • “Like Water for Chocolate” by Laura Esquivel, a novel that tells the story of a woman whose emotional state is reflected in the preparation of dishes, connecting food to her inner world.
    “The Physiology of Taste” by Jean Anthelme Brillat-Savarin, a classic that explores the relationship between food, pleasure, and the senses, offering a rich perspective on gastronomy.
    “The Wine Bible” by Karen MacNeil, an exhaustive guide on wine that not only explores its characteristics but also its seductive union with food.
    Captivating Articles.

    For further exploration on the discussed theme:

    • Magazines and cooking websites often present articles exploring seductive culinary techniques, offering tips and ideas for irresistible dishes.
    • Esteemed Enogastronomic publications like “Wine Spectator” or “Decanter” provide insights into food-wine pairing in a seductive manner, with reviews and suggestions.

    Incisive Online Resources

    Food Blogs, where culinary bloggers share recipes and tips on creating captivating dishes, sometimes suggesting enticing wine-food pairings, as well as Enogastronomic websites, specialized portals in enogastronomy offering guides and advice on how to combine food and wine in a seductive manner, with detailed analyses of successful pairings.

    Exquisite Examples

    In “Like Water for Chocolate,” food becomes an emotional expression, conveying feelings that seduce and engage the reader. Novels exploring this dimension are often fascinating journeys through the senses.
    “The Wine Bible” by MacNeil offers an immersion into the world of wine, highlighting how the nuances of a good wine can amplify the culinary experience, creating an affinity between food and wine that stimulates curiosity and the desire to experiment.

    Additionally, articles in enogastronomic magazines such as “Wine Spectator” can provide insights into specific pairings that enhance the flavor of a dish and wine, transforming the culinary experience into a sensual journey.
    Online resources, including cooking blogs and enogastronomic websites, offer a practical approach, with suggestions on creating dishes and pairings that engage the senses.

    Ultimately, these texts and resources offer a broad perspective on the theme of seduction through food and wine, inviting exploration into a fascinating world where the senses intertwine in a ballet of flavors, aromas, and sensations.

    The Red Thread: Wine, Food, and Seduction Awaiting 2024, photo by Wendel Moretti
    The Red Thread: Wine, Food, and Seduction Awaiting 2024, photo by Wendel Moretti

    The Sensory Chemistry

    It plays a significant role in the context of seduction at the table, influencing our sensory experiences and perception of food and wine. Sensory perception mainly involves the senses of smell, taste, and sight and can have a direct impact on how we relate to food and people during a seductive meal.

    Smell and Taste: The Power of Sensations

    Smell
    Smell is one of the key senses that influence our perception of food and wine. During a seductive encounter at the table, appetizing scents can evoke memories, emotions, and even influence our mood. The sensory chemistry of aromas can be engaging and incite an emotional connection by evoking past memories or creating a romantic atmosphere.

    Taste

    The variety of flavors and taste combinations during a seductive meal can stimulate the sensory chemistry of taste. Contrasting or harmonious flavors can create engaging sensory experiences. A food-wine pairing or refined dishes can delight the palate and add a level of sensory pleasure that enriches the overall experience.

    Impact on Emotional Well-being

    Sensory chemistry can also influence our emotional and mental well-being. Pleasant flavors and seductive aromas can trigger the production of endorphins, chemicals linked to pleasure and well-being in the brain. These chemical reactions can contribute to creating a more engaging and satisfying culinary experience, adding to the context of seduction at the table.

    Connection with Seduction

    In the context of seduction, the sensory experience can be instrumental in igniting an emotional spark between people. Smell and taste are intimately linked to attraction and emotions. A meal with surprising flavors or a wine with a seductive aroma can contribute to creating an intimate and engaging atmosphere, enhancing the connection and complicity between diners.

    Ultimately, sensory chemistry during a seductive meal can play a significant role in elevating the sensory experience and contribute to the emotional connection between people, adding an element of seduction and pleasure to the shared moment at the table.

    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer
    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer

    website partners’ article: https://www.foodandwineangels.com/ https://carol-agostini.tumblr.com/ https://www.papillae.it/

  • In 2023, do various foodandwine professions have a style?

    In 2023, do various foodandwine professions have a style?

    “What should the style of professionalism in foodandwine be like in 2023?

    By Carol Agostini

     

    In the captivating universe of foodandwine, the debate on the stylistic approach to professionalism is always alive. The question is posed: should it adapt to the lightness of modern times or maintain an elegant, sober, and tasteful tone? It’s a dilemma reflected in contemporary gastronomic culture, where the evolution of tastes and trends meets tradition and sophistication.

    In 2023, do various foodandwine professions have a style? Carol Agostini
    In 2023, do various foodandwine professions have a style? Carol Agostini

    The world of foodandwine is a stage in constant evolution, where chefs, sommeliers, gastronomic critics, and industry experts move skillfully between creativity, knowledge, and precision. Professionalism in this field requires a subtle balance between innovation and respect for roots, between boldness and refinement.

    On one hand, there are those who argue that modernity demands a transformation in the style of professionalism in foodandwine. The digital era and the acceleration of the pace of life lead to a growing preference for simplicity, accessibility, and lightness in gastronomic experiences. This approach suggests that even professionalism should adapt to a more informal language, closer to people, less formal, and more inclusive.

    On the other hand, there is a firmly rooted opinion that advocates for the beauty and intrinsic value of sobriety and elegance in the world of food and wine. Professionalism is seen as an untouchable pillar, an embodiment of savoir-faire, where respect for history, etiquette, and the refinement of gestures remains essential. This approach argues that maintaining an elegant and tasteful style is what truly distinguishes professionals in this sector and should never be sacrificed on the altar of modern trends.

    In 2023, do various foodandwine professions have a style? Carol Agostini
    In 2023, do various foodandwine professions have a style? Carol Agostini

    The main challenge lies in the ability to find a meeting point between these seemingly opposite perspectives. Is it possible to integrate the innovation and freshness of modern times without compromising quality and elegance? The answer might lie in the flexibility and adaptability of industry operators, in the art of balancing the ancient and the new, the sophisticated and the casual, without losing sight of the essence of the food and wine experience.

    In the global market, the evolution of professional style in food and wine can significantly influence commercial success. The trend towards more accessible and informal communication can attract a wide range of consumers, increasing the visibility and popularity of a brand or restaurant. However, maintaining a refined and classy approach can ensure the loyalty of a more traditional and sophisticated audience.

    A tangible example of this challenge is represented by the increasingly prominent presence of social media in the world of food and wine. Platforms like Instagram and TikTok have revolutionized how gastronomy is presented and consumed. The question is: how can industry professionals adapt their style and professionalism to these new channels without compromising their integrity and quality?

    In 2023, do various foodandwine professions have a style? Photo by Kindel Media
    In 2023, do various foodandwine professions have a style? Photo by Kindel Media

    The world of food and wine, with its variety of flavors, aromas, and cultures, reflects the complexity of modern tastes. Professionalism in this field is not just a matter of culinary or oenological competence but also of presentation, communication, and adaptability.

    The simplicity and lightness of current times have brought about a sort of democratization in the sector, pushing many to seek more accessible, less formal but equally satisfying culinary experiences. This has influenced not only how dishes and wines are prepared and presented but also the communication surrounding these products. The use of social media and digital platforms has become crucial to reach an increasingly vast and diversified audience. The ability to communicate clearly, engagingly, and authentically has become an essential part of professionalism in the industry.

    In 2023, do various foodandwine professions have a style? Photo by Elina Sazonova
    In 2023, do various foodandwine professions have a style? Photo by Elina Sazonova

    On the other hand, there is still a solid base of consumers who appreciate and seek elegance, refinement, and good taste in their gastronomic experiences. Professionalism for this audience means preserving tradition, respecting the history behind each dish and wine, maintaining a level of exclusivity and distinction.

    The meeting point between these two perspectives could be represented by intentional flexibility. Chefs, sommeliers, and industry experts in foodandwine could adopt a style that embraces both the informal and modern approach as well as elegance and sophistication. This does not mean compromising quality or authenticity but rather adapting to the changing needs of a diversified clientele.

    In fact, many prominent figures in the gastronomic world have embraced this idea, trying to combine the best of both worlds. Presenting exquisite dishes in an informal context, creating high-quality wines without being excessively elitist in their promotion are just some of the strategies adopted.

    In terms of the market, adapting professional style seems to bring tangible benefits. Brands and restaurants that have embraced this flexibility have been able to reach a wider audience, appealing to both traditional and modern, young consumers. The key seems to be consistency in offering authentic and quality experiences, regardless of the adopted communicative style.

    In the foodandwine sector, market trends related to the evolution of style and professionalism have been observed. For instance, studies and market analysis have highlighted an increase in demand from consumers for more accessible, authentic, and less formal gastronomic experiences, in line with the social and cultural changes of modern times.

    In 2023, do various foodandwine professions have a style? Photo by Shvets Production
    In 2023, do various foodandwine professions have a style? Photo by Shvets Production

    This change in trend has led many restaurants, chefs, and wine producers to adopt more informal and engaging marketing and communication strategies, often through social media and other digital platforms. The informal approach, the valorization of the story behind each dish or wine, and transparency in the production process have become key elements in capturing the attention of an increasingly diverse and quality-conscious audience.

    On the other hand, there is still strong demand for refined, exclusive, and high-class culinary experiences. There are market segments that continue to seek tradition, elegance, and sophistication in their foodandwine experiences.

    This duality in the food and wine market has led many industry professionals to seek a balance between these two extremes, adopting flexible approaches that can satisfy a wide range of consumers. Marketing and communication strategies that blend elements of simplicity and lightness with refinement and elegance seem to attract a wider and diversified audience, allowing brands and restaurants to reach a broader and more varied customer base.

    In 2023, do various foodandwine professions have a style? Photo By Corinna Widmer
    In 2023, do various foodandwine professions have a style? Photo By Corinna Widmer

    Remember that the foodandwine market is extremely dynamic and varied, with many facets and different segments. Successful strategies can vary based on geographical location, target clientele, and the peculiarities of the product or service offered.

    Professionalism in the food and wine world is no longer solely defined by a single aesthetic or style but rather by a set of skills, adaptability, and authenticity. Finding a balance between tradition and innovation, between elegance and simplicity, seems to be the key to lasting success in an ever-evolving culinary landscape, without completely abandoning one style in favor of the other but rather blending both to satisfy an increasingly diversified and demanding audience.

    Italian gastronomy: A journey through culinary history that conquers the world

    Italian gastronomy is a true culinary saga that unfolds between the past and the present, having traversed epochs of triumphs and evolutions that have made it an icon of international cuisine. With a heritage of over 70,000 recipes, Italian cuisine rests its foundations on the quality of raw materials and the essence of regional flavors.

    The journey of this culinary tradition underwent an epochal transformation during the twentieth century. While in the 1950s, international tourism counted 25 million visitors worldwide, by 2014, this number exploded, reaching over one billion and one hundred million. Such growth triggered an exponential increase in the turnover of the tourism sector, with exports reaching 1,159 billion dollars (equivalent to 873 billion euros) in 2013.

    At a time when the United States was already experiencing mass tourism, Italy presented itself as a country undergoing transformation, with a predominant rural population and a newly initiated industrialization process. Tourism in Italy was then an elitist phenomenon, accessible to only a few privileged individuals.

    In 2023, do various foodandwine professions have a style? Photo by Ron Lach
    In 2023, do various foodandwine professions have a style? Photo by Ron Lach

    Italian gastronomy has traversed centuries of evolution, stemming from a French hegemony that extended for over three centuries in Europe. The grand Italian hotels, emerging between the late nineteenth century and the First World War, bore French names like Des Bains, Excelsior, Ritz, Palace, Splendid, Royale, De Russie, D’Angleterre, Hermitage.

    During the Renaissance period, Italy not only dominated Europe culturally but also gastronomically. Italian cuisine was at the center of a European rebirth, serving as a bridge between the rich Islamic civilization of the southern Mediterranean and a resurging Europe emerging from Germanic invasions.

    Italy’s rise as a protagonist in global tourism manifested in the second half of the twentieth century, partly thanks to the Marshall Plan for the reconstruction of Europe. The country industrialized, became modern while retaining an ancient heart, a rebirth of the Renaissance.

    This international success was fueled by the valorization of the territory, excellent raw materials, and the aesthetics of the dishes. Italy, thanks to the Mediterranean climate and the diversity of its productions, boasts an enviable position in the world of food and wine.

    Italian cuisine, with its fusion of aristocratic and popular traditions, stands out for its antiquity and its use of excellent raw materials. This unique tradition has been enriched by international influences, transforming tomatoes, corn, potatoes, and other ingredients into Italian culinary symbols.

    The peak of Italian cuisine’s success reached its zenith between the mid-1970s and 1980s, marking the decline of French Nouvelle Cuisine. Italian superiority was manifested through the excellence of products, the technical skills of chefs, and the beauty in culinary presentation.

    Personalities like Carlo Petrini, the founder of Slow Food, and Oscar Farinetti, with Eatitaly, have contributed to valorizing and promoting Italian gastronomy worldwide, representing an excellent response to the dilemma of how to effectively promote the Italian enogastronomic style.

    Italy now positions itself as one of the most coveted enogastronomic destinations in the world, thanks to its ability to engineer its history and tradition, emerging with a combination of ancient flavors and rigorous contemporary techniques.

    The future of Italian Style lies in the valorization of the territory, cultural and biological biodiversity, natural agriculture, and respect for the biological cycles of plants and animals. EXPO 2015, held in Milan, was an occasion to compare the Italian approach with the chemical and GMO approaches of other countries, promoting Italianity with rigor, merit, and professionalism.

    Italy, with its enogastronomic heritage, continues to represent a winning marketing model, a blend of history and modernity, steeped in passion and tradition, which fascinates and conquers the world with its dishes, wines, and unparalleled culinary culture.”

    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer
    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer

    Siti partners articles: https://www.foodandwineangels.com/ https://carol-agostini.tumblr.com/ https://www.papillae.it/

  • “Il Viaggio di Papillae mediante gli Eventi Vinicoli 2023”

    “Il Viaggio di Papillae mediante gli Eventi Vinicoli 2023”

    Sfumature degustative il viaggio di Papillae nell’anno 2023

    Di Carol Agostini

    L’anno 2023 è stato un periodo ricco di emozionanti eventi e iniziative nel mondo del vino, e il magazine Papillae ha fatto un viaggio attraverso un susseguirsi di articoli che hanno raccontato le storie coinvolgenti di manifestazioni, progetti e iniziative promosse da consorzi vitivinicoli, agenzie e enti nel corso dell’anno.

    DA LEGGERE ANCHE: https://www.papillae.it/vinitaly-un-viaggio-diapertura-e-non-solo-vino/

    Uno dei momenti salienti raccontati da Papillae è stata la partecipazione e la copertura dettagliata dell’evento “Vinitaly“, la celebre fiera internazionale del vino a Verona. Attraverso reportage approfonditi e interviste esclusive, il magazine ha offerto ai lettori uno sguardo privilegiato sulle ultime tendenze e sui migliori vini presentati dai produttori di tutto il mondo.

    Vinitaly in cui ci saranno dei percorsi degustativi di Mixology 2023, immagine da comunicato stampa
    Vinitaly in cui ci saranno dei percorsi degustativi di Mixology 2023, immagine da comunicato stampa

    Inoltre, il magazine ha dedicato spazio a manifestazioni regionali, come la “Festa del Vino” nelle colline toscane o la “Sagra dell’Uva” nel cuore della Provenza francese. Gli articoli hanno offerto un’immersione nelle tradizioni enogastronomiche locali, raccontando storie suggestive e presentando le eccellenze vitivinicole delle rispettive regioni.

    Carol Agostini Press al Vinitaly da anni
    Carol Agostini Press al Vinitaly da anni

    Identità Golose” è un prestigioso evento gastronomico che si svolge in Italia. Si tratta di un congresso internazionale dedicato alla cucina e all’enogastronomia di alta qualità, che coinvolge chef rinomati, esperti del settore alimentare e appassionati di cucina.
    L’evento “Identità Golose” rappresenta un’importante occasione per gli chef di tutto il mondo di condividere le proprie esperienze, conoscenze e creazioni culinarie.

    Logo di Identità Golose, foto da sito, articolo: "Il Viaggio di Papillae mediante gli Eventi Vinicoli 2023"
    Logo di Identità Golose, foto da sito, articolo: “Il Viaggio di Papillae mediante gli Eventi Vinicoli 2023”

    Durante il congresso, vengono organizzate conferenze, presentazioni, show cooking e degustazioni, offrendo agli appassionati di cucina l’opportunità di conoscere le ultime tendenze gastronomiche e di apprezzare il talento di chef di fama mondiale.
    Questo evento è considerato uno dei momenti più significativi nel calendario gastronomico italiano e internazionale, un luogo dove la creatività culinaria e l’innovazione si incontrano, promuovendo la cultura del cibo di alta qualità e l’eccellenza gastronomica.

    Champagne Experience 5° edizione 2022 a Modena
    Champagne Experience 5° edizione 2022 a Modena, articolo: “Il Viaggio di Papillae mediante gli Eventi Vinicoli 2023”

    La “Modena Champagne Experience” è un evento dedicato agli amanti dello champagne e si tiene a Modena, in Italia. Questo evento offre un’esperienza unica per conoscere, assaggiare e scoprire i migliori champagne provenienti da diverse case vinicole rinomate.
    Durante la Modena Champagne Experience, i partecipanti hanno l’opportunità di degustare una selezione di champagne provenienti da diverse regioni della Francia, apprendendo al contempo informazioni dettagliate sul processo di produzione, sulle varietà di uve utilizzate e sulle caratteristiche sensoriali di ciascun vino.

    DA LEGGERE ANCHE: https://www.papillae.it/modena-champagne-experience-omaggio-bollicine/

    L’evento di solito prevede la partecipazione di produttori di champagne di prestigio, esperti del settore e sommelier, che condividono la propria conoscenza e passione per questo vino effervescente, offrendo una prospettiva approfondita sulla cultura e sull’arte di degustare lo champagne.
    La Modena Champagne Experience rappresenta un’occasione unica per gli appassionati di vino e per coloro che desiderano approfondire la propria conoscenza sul mondo dello champagne, offrendo la possibilità di esplorare una vasta gamma di etichette di alta qualità in un ambiente accogliente e ricco di informazioni.

    Carol Agostini all'evento Modena Champagne Experience presentando il suo libro, articolo: "Il Viaggio di Papillae mediante gli Eventi Vinicoli 2023"
    Carol Agostini all’evento Modena Champagne Experience presentando il suo libro, articolo: “Il Viaggio di Papillae mediante gli Eventi Vinicoli 2023”

    Il “Consorzio del Vino Brunello di Montalcino” organizza diversi eventi legati a questa rinomata denominazione vinicola. Il “Benvenuto Brunello” è uno di questi eventi e rappresenta un momento significativo nel mondo del vino.
    Il “Benvenuto Brunello” è una celebrazione annuale che si tiene a Montalcino, in Toscana, per presentare il nuovo anno della vendemmia di Brunello di Montalcino. Solitamente si svolge nel mese di febbraio o marzo, e offre agli appassionati di vino l’opportunità di degustare le nuove annate dei vini Brunello appena imbottigliati, oltre a molte altre attività.

    Benvenuto Brunello, articolo: "Il Viaggio di Papillae mediante gli Eventi Vinicoli 2023", logo da sito
    Benvenuto Brunello, articolo: “Il Viaggio di Papillae mediante gli Eventi Vinicoli 2023”, logo da sito

    Durante il “Benvenuto Brunello“, le cantine del Consorzio aprono le loro porte al pubblico per degustazioni guidate delle nuove annate di Brunello di Montalcino. È un’occasione per conoscere da vicino il territorio, le tradizioni e il processo di produzione di questo prestigioso vino.
    Inoltre, l’evento comprende spesso seminari, conferenze e degustazioni guidate condotte da esperti del settore, sommelier e enologi, offrendo approfondimenti sulle caratteristiche organolettiche, la storia e le tecniche di produzione del Brunello di Montalcino.

    Il “Benvenuto Brunello” è un momento molto atteso sia dagli operatori del settore che dagli appassionati di vino, in quanto offre l’opportunità di scoprire le nuove annate di un vino iconico e di immergersi nella cultura vinicola di questa affascinante regione della Toscana e conoscere in anteprima le nuove annate dei vini toscani, offrendo un’opportunità unica di scoprire le caratteristiche e le potenzialità delle annate in arrivo.

    Questi eventi sono organizzati solitamente all’inizio dell’anno e coinvolgono diverse denominazioni vinicole toscane, come il Chianti, il Brunello di Montalcino, il Vino Nobile di Montepulciano e molti altri. Le degustazioni delle Anteprime della Toscana permettono agli operatori del settore, ai sommelier, ai giornalisti specializzati e agli appassionati di vino di provare in anteprima i vini della nuova annata prima che vengano messi sul mercato.

    Anteprima Vino Nobile di Montepulciano 2023 di Cristina Santini
    Anteprima Vino Nobile di Montepulciano 2023 di Cristina Santini, articolo: “Il Viaggio di Papillae mediante gli Eventi Vinicoli 2023”

    Durante queste manifestazioni, le cantine e i produttori presentano le loro nuove annate, spesso accompagnate da eventi collaterali come seminari, sessioni di degustazione guidata e incontri con gli enologi. È un’occasione non solo per assaggiare il vino, ma anche per comprendere meglio il territorio, il lavoro dei produttori e le specificità di ogni denominazione.

    DA LEGGERE ANCHE: https://www.papillae.it/anteprima-vino-nobile-di-montepulciano-2023/

    Le “Anteprime della Toscana” rappresentano un momento di grande interesse per gli appassionati di vino, permettendo loro di essere tra i primi a scoprire le nuove annate e le peculiarità che caratterizzano i vini toscani, rinomati in tutto il mondo per la loro qualità e tradizione.

    DA LEGGERE ANCHE: https://www.papillae.it/anteprima-vino-nobile-di-montepulciano-annata-2020/

    Anteprima Vino Nobile di Montepulciano 2020, Riserva 2019
    Anteprima Vino Nobile di Montepulciano 2020, Riserva 2019, articolo: “Il Viaggio di Papillae mediante gli Eventi Vinicoli 2023”

    La Vernaccia di San Gimignano è un vino bianco rinomato e celebrato nella regione toscana. Per quanto riguarda eventi specifici dedicati alla Vernaccia di San Gimignano, esiste l’”Anteprima Vernaccia di San Gimignano”.
    Questo evento si svolge solitamente all’inizio dell’anno, spesso nel mese di febbraio o marzo, e offre l’opportunità di presentare in anteprima la nuova annata della Vernaccia di San Gimignano. Le cantine della zona aprono le loro porte ai produttori, agli esperti del settore, ai giornalisti e agli appassionati di vino per permettere loro di degustare le nuove annate del vino Vernaccia di San Gimignano, appena imbottigliate.

    Regina Ribelle Vernaccia di San Gimignano Wine Fest 2023, logo del Consorzio da comunicato stampa
    Regina Ribelle Vernaccia di San Gimignano Wine Fest 2023, logo del Consorzio da comunicato stampa, articolo: “Il Viaggio di Papillae mediante gli Eventi Vinicoli 2023”

    Durante l‘Anteprima della Vernaccia di San Gimignano, oltre alle degustazioni delle nuove annate, vengono spesso organizzati eventi collaterali come visite guidate alle cantine, incontri con gli enologi e seminari che approfondiscono la conoscenza di questo vino particolare e delle sue caratteristiche.
    Questo evento offre una preziosa opportunità per coloro che amano la Vernaccia di San Gimignano di essere tra i primi a degustare le nuove annate e di immergersi nell’esperienza enogastronomica e culturale offerta da questa denominazione vinicola toscana.

    DA LEGGERE ANCHE: https://www.papillae.it/vernaccia-di-san-gimignano-disciplinare/

    “Taste” è un evento enogastronomico di grande prestigio che si svolge in diverse città del mondo, offrendo un’esperienza culinaria unica e coinvolgente. Le manifestazioni “Taste” sono organizzate da “Taste Festivals Limited” e si tengono in diverse località, tra cui Londra, Milano, Amsterdam e altre città di rilievo.
    Gli eventi “Taste” sono caratterizzati da una selezione accurata di ristoranti e chef di fama, che presentano i loro piatti più iconici e creazioni culinarie innovative. I partecipanti hanno l’opportunità di assaporare piccoli piatti gourmet, provare vini di alta qualità e partecipare a sessioni di degustazione guidata, incontri con chef e dimostrazioni culinarie dal vivo.

    Inoltre, “Taste” offre spesso un ambiente vivace e sociale, con diverse attività collaterali come concerti dal vivo, spettacoli di intrattenimento e la presenza di produttori artigianali di cibo e bevande.
    Gli eventi “Taste” sono considerati occasioni straordinarie per gli amanti del cibo e del vino, offrendo l’opportunità di esplorare una vasta gamma di sapori e scoprire la cucina innovativa di chef di fama, il tutto in un’atmosfera di festa e divertimento.

    FIVI sta per “Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti” ed è un’associazione che rappresenta e sostiene i vignaioli indipendenti in Italia. Fondata nel 2008, la FIVI riunisce produttori di vino che si distinguono per la gestione diretta e personale dei vigneti e delle cantine, nonché per la produzione di vino di qualità.
    L’obiettivo principale della FIVI è quello di tutelare e promuovere l’attività dei piccoli e medi produttori vitivinicoli indipendenti, difendendo la loro autonomia, la diversità dei territori e delle tradizioni vinicole locali. L’associazione s’impegna anche a sensibilizzare l’opinione pubblica sul valore e sull’importanza di sostenere la produzione di vino artigianale e di qualità.

    11° FIVI, Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti
    11° FIVI, Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti, articolo: “Il Viaggio di Papillae mediante gli Eventi Vinicoli 2023”

    La FIVI organizza diverse iniziative, eventi e manifestazioni in Italia per favorire la conoscenza dei vini dei suoi associati, promuovendo la partecipazione a fiere, degustazioni e incontri enogastronomici. Inoltre, si impegna attivamente per tutelare l’ambiente, promuovere la sostenibilità e incoraggiare pratiche di produzione responsabili tra i suoi membri.
    L’associazione FIVI svolge un ruolo significativo nel panorama vitivinicolo italiano, sostenendo la produzione di vino di qualità, valorizzando la tradizione e l’autenticità dei territori e contribuendo alla promozione dei produttori vitivinicoli indipendenti.

    DA LEGGERE ANCHE: https://www.papillae.it/11-fivi-mercato-vini-dei-vignaioli-indipendenti/

    “Beviamoci sud è un evento che celebra la cultura, le tradizioni e la cucina del Sud Italia. Questi eventi possono comprendono degustazioni di prodotti tipici, e molto altro.
    L’obiettivo principale di tali eventi è quello di promuovere e valorizzare le peculiarità e le ricchezze culturali del Sud Italia, offrendo al pubblico l’opportunità di scoprire e apprezzare le tradizioni locali, i prodotti tipici e la calda ospitalità di questa regione.

    Beviamoci Sud a Roma dal 6 maggio 2023 quinta edizione, locandina da comunicato stampa
    Beviamoci Sud a Roma dal 6 maggio 2023 quinta edizione, locandina da comunicato stampa, articolo: “Il Viaggio di Papillae mediante gli Eventi Vinicoli 2023”

    Beviamoci sud” è un modo per esplorare e celebrare la cultura meridionale italiana, creando un ponte tra le diverse tradizioni italiane e promuovendo la conoscenza e l’apprezzamento delle peculiarità regionali del Paese.

    DA LEGGERE ANCHE: https://www.papillae.it/category/appuntamenti/masterclass-aziendali/

    Beviamoci Sud 2023 tra recupero e valorizzazioni autoctoni
    Beviamoci Sud 2023 tra recupero e valorizzazioni autoctoni, articolo: “Il Viaggio di Papillae mediante gli Eventi Vinicoli 2023”

    “Vignaioli Contrari” è un movimento o un gruppo di vignaioli italiani che si identificano per la loro posizione contraria alle pratiche convenzionali della viticoltura e della produzione vinicola. Questi vignaioli aderiscono a filosofie e approcci più alternativi, sperimentando tecniche di coltivazione biodinamiche, biologiche o naturali e privilegiando la produzione di vini artigianali, spesso senza l’uso di additivi chimici.
    L’associazione o il movimento “Vignaioli Contrari” può anche essere un gruppo di produttori che si unisce per difendere la loro visione artigianale e indipendente della viticoltura, distinguendosi dall’approccio più industriale e convenzionale presente in certi settori della produzione vinicola.

    Vignaioli Contrari, articolo: "Il Viaggio di Papillae mediante gli Eventi Vinicoli 2023", locandina da comunicato stampa
    Vignaioli Contrari, articolo: “Il Viaggio di Papillae mediante gli Eventi Vinicoli 2023”, locandina da comunicato stampa

    Solitamente, questi produttori condividono valori comuni come la sostenibilità ambientale, il rispetto per il territorio, la biodiversità e la produzione di vini che riflettano il carattere del luogo e l’autenticità del produttore.
    Tuttavia, è importante notare che potrebbe non esistere un’unica organizzazione ufficiale denominata “Vignaioli Contrari“, ma piuttosto un insieme di vignaioli o piccoli produttori che si identificano con questi principi di produzione alternativa e di valorizzazione della tradizione artigianale nella produzione del vino.

    Papillae ha anche messo in evidenza progetti innovativi di consorzi e enti che mirano a promuovere la sostenibilità nel settore vinicolo. Le iniziative di certificazione ambientale e le strategie volte a ridurre l’impatto ambientale nella produzione del vino sono state al centro di articoli approfonditi, offrendo ai lettori una visione delle pratiche sostenibili adottate nell’industria vinicola.

    DA LEGGERE ANCHE: https://www.papillae.it/a-spilamberto-vignaioli-contrari-assaggi-notizie/

    Partesa Vini, un appuntamento imperdibile nel calendario enologico, si distingue come un’occasione straordinaria per esplorare la ricchezza dei vini italiani. Il Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano offre invece uno sguardo privilegiato sulle etichette di questo rinomato vino toscano, con degustazioni guidate e approfondimenti sulla sua storia millenaria.

    DA LEGGERE ANCHE: https://www.papillae.it/wine-cube-2023-seminari-e-degustazioni-di-partesa/

    Partesa, articolo: "Il Viaggio di Papillae mediante gli Eventi Vinicoli 2023", locandina da comunicato stampa
    Partesa, articolo: “Il Viaggio di Papillae mediante gli Eventi Vinicoli 2023”, locandina da comunicato stampa

    Altrettanto prestigioso è il Consorzio Tutela Morellino di Scansano, che porta in primo piano il carattere unico del Morellino, un vino rosso di Maremma dal sapore avvolgente e raffinato. La Slow Wine Fair, con il suo approccio attento e sostenibile, promuove un’esperienza enogastronomica all’insegna della qualità e dell’autenticità, evidenziando produttori che abbracciano pratiche eco-friendly.

    DA LEGGERE ANCHE: https://www.papillae.it/morellino-di-scansano-protagonista-firenze-rocks/

    Consorzio Tutela Morellino Di Scansano, logo da comunicato stampa, articolo: "Il Viaggio di Papillae mediante gli Eventi Vinicoli 2023", locandina da comunicato stampa
    Consorzio Tutela Morellino Di Scansano, logo da comunicato stampa, articolo: “Il Viaggio di Papillae mediante gli Eventi Vinicoli 2023”, locandina da comunicato stampa

    Il Rome Wine Expo di Riservagrande, una vetrina per le eccellenze vinicole italiane e internazionali, attrae gli appassionati del settore con degustazioni esclusive e incontri con produttori di spicco.

    DA LEGGERE ANCHE: https://www.papillae.it/rome-wine-expo-2023-riservagrande-carol-agostini/

    ROME WINE EXPO 2023 di RiservaGrande, Carol Agostini
    ROME WINE EXPO 2023 di RiservaGrande, Carol Agostini, articolo: “Il Viaggio di Papillae mediante gli Eventi Vinicoli 2023”

    L’Anteprima Chianti Classico, invece, si distingue per presentare in anteprima le ultime annate di questo rinomato vino toscano, offrendo un’occasione unica di apprezzarne l’evoluzione e la complessità.

    DA LEGGERE ACHE: https://www.papillae.it/chianti-classico-collection-stazione-leopolda/

    Anteprima del Chianti Classico, logo da comunicato stampa, articolo: "Il Viaggio di Papillae mediante gli Eventi Vinicoli 2023"
    Anteprima del Chianti Classico, logo da comunicato stampa, articolo: “Il Viaggio di Papillae mediante gli Eventi Vinicoli 2023”

    Il Consorzio Vini di Abruzzo celebra invece la diversità dei vini abruzzesi, dal Montepulciano d’Abruzzo al Trebbiano d’Abruzzo, attraverso eventi che valorizzano le peculiarità di questa regione vitivinicola.

    DA LEGGERE ANCHE: https://www.papillae.it/interventi-straordinari-dei-vini-dabruzzo-2023/

    Logo Consorzio Tutela Vini d'Abruzzo, immagine da comunicato stampa
    Logo Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo, immagine da comunicato stampa, articolo: “Il Viaggio di Papillae mediante gli Eventi Vinicoli 2023”

    Il Merano WineFestival rappresenta un faro nel mondo degli enoappassionati, attirando gli amanti del vino, esperti del settore e produttori nell’affascinante città di Merano, nel cuore dell’Alto Adige, nel Nord Italia. Rinomato per la sua esclusività e raffinatezza, questo festival cura una prestigiosa selezione di vini eccezionali provenienti da tutto il mondo.

    Merano, il festival e la sostenibilità a 360 gradi 2023
    Merano, il festival e la sostenibilità a 360 gradi 2023, articolo: “Il Viaggio di Papillae mediante gli Eventi Vinicoli 2023”

    I partecipanti possono immergersi in un’atmosfera di eleganza e sofisticatezza, gustando una vasta gamma di vini di alta qualità, accuratamente selezionati tra le cantine e i vigneti più rinomati. Gli espositori, scelti con cura, presentano le loro migliori etichette, spaziando dalle varietà classiche a vini innovativi e di nicchia.

    Oltre alle degustazioni, il Merano WineFestival offre una serie di eventi collaterali, tra cui degustazioni guidate condotte da esperti del settore, seminari, conferenze e workshop che approfondiscono vari aspetti del mondo del vino. Questi momenti permettono agli appassionati di approfondire le loro conoscenze, scoprire nuove tendenze e apprezzare la complessità e la diversità dei vini presentati.

    DA LEGGERE ANCHE: https://www.papillae.it/the-winehunter-award-platinum-merano-winefestival/

    Inoltre, è comune che il festival includa la partecipazione di produttori di prodotti gastronomici di alta qualità, offrendo un’esperienza completa che non solo celebra il vino ma mette anche in luce l’eccellenza culinaria della regione.

    La suggestiva location, l’ampia selezione di vini di pregio e la possibilità di interagire direttamente con produttori ed esperti del settore fanno del Merano WineFestival un evento imperdibile per gli amanti del buon vino e della cultura enogastronomica.

    DA LEGGERE ANCHE: https://www.papillae.it/merano-winefestival-vincitori-the-winehunter/

    Merano WineFestival 2023, Carol Agostini press
    Merano WineFestival 2023, Carol Agostini press, articolo: “Il Viaggio di Papillae mediante gli Eventi Vinicoli 2023”

    Inoltre, il magazine ha esplorato progetti di ricerca e sviluppo che hanno portato a nuove tecniche di coltivazione e vinificazione, evidenziando l’importanza dell’innovazione nel mantenere l’eccellenza e la competitività del settore vitivinicolo.

    Attraverso una ricca selezione di articoli, Papillae ha tracciato un percorso entusiasmante attraverso gli eventi, le manifestazioni e i progetti nel mondo del vino nel corso del 2023. Offrendo un mix di informazioni dettagliate, storie coinvolgenti e approfondimenti sulle tendenze emergenti, il magazine ha continuato a essere un’importante fonte di conoscenza e ispirazione per gli appassionati del settore vinicolo.

    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer
    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer

    Siti partners articolo: https://carol-agostini.tumblr.com/ https://www.foodandwineangels.com/ https://www.papillae.it/

  • Amor Primera a Copa dalla Sicilia alla Spagna in calice 2023

    Amor Primera a Copa dalla Sicilia alla Spagna in calice 2023

    Amor a Primera a Copa dalla Sicilia alla Spagna in un calice

    Di Marco Fabio M. Marcialis

    Amor a Primera Copa non è un evento come ci tiene a specificare Castro, ma un incontro lungo con una serie di eventi, tra due terre che tanto ama e per le quali ha tanto contribuito a costruire.

    Amor Primera a Copa dalla Sicilia alla Spagna in calice 2023, foto di Marco Marcialis, Alessandro Castro, Marco Marcialis, il presidente della Cofradía dell'Alvariño e il poroteoatoro della Pluripremiata cantina Suertes del Marques
    Amor Primera a Copa dalla Sicilia alla Spagna in calice 2023, foto di Marco Marcialis, Alessandro Castro, Marco Marcialis, il presidente della Cofradía dell’Alvariño e il poroteoatoro della Pluripremiata cantina Suertes del Marques

    Il 24 Novembre a Tenerife in occasione della presentazione delle attività e del gran Capitulo della Cofradia de Los vinos de Las Canarias, si svolgerà un importante masterclass ideata tra confronti e parallelismi tra i vulcani Teide e Etna e della Sicilia orientale.

    Amor Primera a Copa dalla Sicilia alla Spagna in calice 2023, foto di Marco Marcialis, bottiglie delle cantine partecipanti sulla terrazza dell'iconica Bodega Monje
    Amor Primera a Copa dalla Sicilia alla Spagna in calice 2023, foto di Marco Marcialis, bottiglie delle cantine partecipanti sulla terrazza dell’iconica Bodega Monje

    Castro in quanto membro del direttivo della Cofradia ha voluto fortemente questo evento dove parteciperanno 4 Cantine Siciliane:
    Cantine Nicosia, Cantine Gurrieri, Verderame Winery, Licciardello Vini.

    Amor Primera a Copa dalla Sicilia alla Spagna in calice 2023, foto di Marco Marcialis con Alessandro Castro, Felipe Monje, Lorelay De Armas
    Amor Primera a Copa dalla Sicilia alla Spagna in calice 2023, foto di Marco Marcialis con Alessandro Castro, Felipe Monje, Lorelay De Armas

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  • Carol Agostini, FoodandWineAngels e il Magazine Papillae 2023

    Carol Agostini, FoodandWineAngels e il Magazine Papillae 2023

    Formazione, sviluppo, progetti e vita di Carol Agostini

    Redazione

    Carol Agostini

     

    Carol Agostini, foodandWineAngels e il Magazine Papillae 2023, foto di Carol Agostini
    Carol Agostini, FoodandWineAngels e il Magazine Papillae 2023, foto di Carol Agostini

    Sommelier, commissario enologico internazionale, cuoca e creativa partita dall’Accademia del Gusto e divenuta, successivamente, Chocolate Tester, degustatore di olio, formaggi e miele.
    Ama ricercare, analizzare e abbinare ingredienti, tecnica e vini ai suoi piatti, là dove tutto diventa colore, equilibrio e consistenze.
    Marketing strategist, titolare dell’agenzia FoodandWineAngels, e, soprattutto, esploratrice appassionata del gusto italiano, sempre alla ricerca di sensazioni organolettiche e della chimica dei componenti sensoriali.
    Qualificata come Maestro Sun, insegna e organizza corsi di cucina asiatica.
    Selezionatrice food&wine per mercati esteri e e-commerce internazionale, scrive su testate nazionali di settore.

    Altro giurato, Carol Agostini a lavoro al Concorso Emozioni dal Mondo
    Altro giurato, Carol Agostini a lavoro al Concorso Emozioni dal Mondo

    Conduce presso alcuni canali web radio una serie di trasmissioni basate sul format ”Il viaggio degli Umami”.
    Carol è curatrice di masterclass e degustazioni guidate in eventi fieristici del settore.

    Puoi ascoltare: https://www.youtube.com/watch?v=zPePrGjQ2iY

    Inoltre, conduce una rubrica dal nome “In viaggio con Carol” con la creazione di podcast enogastronomici, che raccontano realtà produttive e territori, attraverso visite e interviste con i produttori.

    Puoi ascoltare: https://www.mixcloud.com/radioserena/il-retrocucina-con-carol-agostini-251121/

    Instancabile networker, è sempre alla ricerca di sinergie e opportunità per progetti che uniscono persone e professionisti vincenti.
    Autrice del libro “Cena con Fattura D’amore” pubblicato ad ottobre 2021 da Ronca Editore, un libro sulla gastronomia sensoriale ripercorsa sotto forma di romanzo, con una componente di manuale e di crescita introspettiva personale per raggiungere lo scopo di stare bene attraverso la complicità e i sensi.

    I sensi, ricette, Cena con Fattura D'Amore di Carol Agostini
    I sensi, ricette, Cena con Fattura D’Amore di Carol Agostini

    Titolare dell’Agenzia FoodandWineAngels che opera nel settore enogastronomico, editore del Magazine Papillae.it

    Nadia Toppino scrittrice, e foodwriter in alcune testate di settore svizzere e Blog Storie di Cibo
    Nadia Toppino scrittrice, e foodwriter in alcune testate di settore svizzere e Blog Storie di Cibo

    Ideatore del progetto editoriale che comprende radio web e altre testate di settore con lo scopo di fare squadra editoriale di divulgazione e comunicazione.
    Selezionatrice di prodotti per realtà estere con una carriera di molti anni consolidati dagli assaggi di ogni singolo prodotto con una analisi accurata tramite una scheda organolettica sensoriale e commerciale che io stessa ho creato moltissimi anni fa.

    Per acquistare il libro: https://www.roncaeditore.it/site/index.php/varia/39-cena-con-fattura-d-amore

    Ogni prodotto assaggiato viene fotografato, abbinato, schedato nelle mia attuale anagrafica che contiene ormai 40 mila attività nel settore food&wine, il tutto viene documentato con un report e una micro articolo in regalo alle attività in cambio delle campionature omaggio.

    Piergiorgio Ercoli autore articolo, winewriter, sommelier.
    Piergiorgio Ercoli autore articolo, winewriter, sommelier.

    Papillae

    Siamo un magazine online specializzato nel settore Food & Wine con approfondimenti di vario genere: prodotti Made in Italy e il resto del mondo, fine dining, turismo, ospitalità italiana, eventi nazionali e internazionali, ricette e l’internalizzazione dei prodotti nella sua eccezione più ampia.

    Cristina Santini Sommelier, winewriter, esperta vitivinicola
    Cristina Santini Sommelier, winewriter, esperta vitivinicola

     

    Ilaria Castagna e Cristina Santini Sommelier, winewriter, esperte vitivinicole.
    Ilaria Castagna e Cristina Santini Sommelier, winewriter, esperte vitivinicole.

    La nostra redazione è composta da giornalisti, blogger, sommelier ed esperti/ critici enogastronomici con esperienza ultra decennale, capitanati dalla fondatrice Carol Agostini, commissario internazionale enologico, esperta enogastronomica e consulente di settore.

    Elsa Leandri autrice articolo, è sommelier, blogger, esperta vitivinicola.
    Elsa Leandri autrice articolo, è sommelier, blogger, esperta vitivinicola.

    Siamo partner di FoodandWineAngels di Carol Agostini, agenzia di sviluppo progetti di comunicazione e marketing, ufficio stampa ( su richiesta ), creazione e realizzazione di eventi sul territorio e su misura, ricerca di mercati italiani ed esteri con posizionamento e sviluppo di prodotti enogastronomici, consulenze di vario genere tecniche e sensoriali, formazione e docenze di settore.

    Sito Agenzia: https://www.foodandwineangels.com/

    Davide Zilio consulente, formatore, docente e come produttore di vino
    Davide Zilio consulente, formatore, docente e produttore di vino

    Siamo aperti a collaborazioni di vario genere, disponibili a divulgare informazioni sulle vostre attività e notizie.

    Rosaria Benedetti degustatore, sommelier, relatore ed esperta vitivinicola
    Rosaria Benedetti degustatore, sommelier, relatore ed esperta vitivinicola

    Vogliamo espandere la nostra presenza fisica in eventi, guide e commissioni con lo scopo di raccontare ai nostri lettori ciò che accade nel panorama enogastronomico italiano.

    Michele Nasoni sommelier, autore del libro Wineblogger Wine Not? fondatore del blog
    Michele Nasoni sommelier, autore del libro Wineblogger Wine Not? fondatore del blog sommelier naso dvino

    A richiesta siamo disponibili ad accostarvi coi nostri servizi di divulgazione ( articoli lingua italiana e inglese, social media partner) e di agenzia.

    Adriano Guerri, sommelier professionista, wine critic e blogger freelance
    Adriano Guerri, sommelier professionista, wine critic e blogger freelance
    "Amo tutto di lui, amo i suoi difetti, la sua brutta abitudine di mordere e urlare. La sua assoluta autenticità, annata dopo annata" di Zombiwine
    “Amo tutto di lui, amo i suoi difetti, la sua brutta abitudine di mordere e urlare. La sua assoluta autenticità, annata dopo annata” di Zombiwine

    Vi racconto un po’ il  libro

    L’amore e la passione travolgono il cuore e la mente e questa è una storia di sensi.
    Cornelia è alla ricerca dell’amore, ma soltanto dopo un intenso percorso di confronto e di crescita riuscirà a esprimere la propria personalità anche attraverso ricette e piatti speciali che accendono la passione.
    Due uomini entrano nella sua vita, quale sceglierà? Riuscirà poi a conquistarlo seducendolo con la sua cucina? L’intreccio tra cibo e passione è per lei fondamentale, ma è anche una fonte di energia vitale e di comunicazione con il prossimo.

    The WineHunter Award Platinum 2023 at Merano WineFestival, Photo's Carol Agostini
    The WineHunter Award Platinum 2023 at Merano WineFestival, Photo’s Carol Agostini

    Infine, le venti semplici ricette proposte in coda al libro serviranno da guida per accendere i sensi e per aprire nuovi orizzonti nel mondo della seduzione.
    Questa è la trama che racconta la storia, ma è una storia che racchiuse in forma romanzata la Gastronomia sensoriale, quella dottrina nata molti secoli fa ad opera dei nostri avi, che ha un ruolo molto importante ma spesso non ci facciamo caso, quanto un percorso di crescita introspettiva, dove il rapporto con noi stessi, anima e consapevolezza sono fonte di energia come il cibo e vino, come l’accettazione e l’amore.

     

    Se iniziate a farci caso molti piatti particolarmente elaborati, con ingredienti selezionati creano sensazione di benessere nell’immediato, basta solo guardarli per sentire vibrazioni positive.
    Il potere di stimolare ogni nostro senso e sensazione derivante dal cibo e vino diventa molte volte la soluzione a problemi di carattere amoroso, senza rendercene conto a tavola consumando un determinato cibo rispetto ad un altro, la nostra apertura e predisposizione di accoglienza verso i problemi e verso l’altra persona sfumano in gesti più naturali e meno arrabbiati.

    Carol Agostini, foodandWineAngels e il Magazine Papillae 2023, libro "Cena con Fattura D'Amore" Ronca Editore di Carol Agostini
    Carol Agostini, foodandWineAngels e il Magazine Papillae 2023, libro “Cena con Fattura D’Amore” Ronca Editore di Carol Agostini

    Ci sono appunto alimenti che suscitano in noi sentimenti di dolcezza, di tenerezza, di pace, attraverso la produzione di “sostanze amiche” portandoci alla capacità di guardare la persona davanti a noi senza provare odio.
    Ecco perché viene definita gastronomia sensoriale, dove la pace dei sensi è uguale alla pace delle emozioni.
    In questa pratica si usa maggiormente la frutta, gli ortaggi, le radici, la cioccolata, i prodotti ittici tendenzialmente crudi, le spezie, tutto in piccole porzioni o mono.
    Associazioni visive, collegamenti sensoriali, gesti e movenze, le giuste ricette e l’ambiente confortevole aprono il paradiso dell’anima attraverso le vibrazioni dei sensi.

    Carol Agostini, foodandWineAngels e il Magazine Papillae 2023
    Carol Agostini, FoodandWineAngels e il Magazine Papillae 2023

    I viaggi sensoriali di Carol, biografia

    La mia gavetta nel mondo enogastronomico parte nel 1997, sono andata alla ricerca di informazioni sul cacao, elemento da me sempre amato.
    Proprio dall’esigenza di comprendere la sua composizione e suoi benefici ha avuto inizio il mio viaggio.
    Dopo qualche mese mi sono avvicinato al mondo vitivinicolo; mi sono formata e sono diventata un commissario enologico internazionale.

    Con il tempo è cresciuto il mio desiderio di conoscere nella propria essenza ogni singolo prodotto gastronomico che potrebbe accompagnare ogni sorso degustato.
    Con il passare del tempo sono diventata sommelier, chocholate taste tester, maestro Sun, e ho avuto l’onore di frequentare dei master impegnativi sulle tecniche di cottura degli alimenti, sulla micro-pasticceria, sulla cioccolateria artistica, sui sottovuoto, e tanto altro.
    Amo ricercare, analizzare e abbinare ingredienti, esplorare tecniche di rielaborazione della materia che prima seleziono e scelgo appositamente nei miei piatti, là dove tutto diventa colore, equilibrio e consistenze.

    Carol Agostini con Roberto Cipresso a Vinitaly VeronaFiere
    Carol Agostini con Roberto Cipresso a Vinitaly VeronaFiere

    Passano gli anni e la mia curiosità è cresciuta sempre di più. Ho iniziato il mio percorso verso la programmazione neuro linguistica e verso il marketing, acquisendo una qualifica in marketing strategist e approfondendo sempre più il gusto italiano per quello che riguardano le mie competenze enogastronomiche.
    Sempre affamata di conoscenze, sempre pronta a ogni sfida, sento l’esigenza di vivere di emozioni, di continue prove tecniche, di assaggi, di viaggi.
    Colgo il bello in una pentola bruciata, vissuta da cotture veloci, da quelle lente, dagli ingredienti che spesso dimentico sul fuoco e l’odore di bruciato invade tutta la cucina.

    Guido Invernizzi e il Professore Luigi Moio Cantina Quintodecimo, foto di Carol Agostini
    Guido Invernizzi e il Professore Luigi Moio Cantina Quintodecimo, foto di Carol Agostini

    Ciò nonostante mi sento gratificata, perché ho avuto la possibilità di sperimentare e di sbagliare.
    Mi entusiasmo nel cercare soluzioni ai miei errori, ai calcoli sbagliati sulle dosi e ai tempi di cottura non precisi.
    Dai miei errori inizio a consolidare la mia abilità di esecuzione e di risoluzione.
    Imparo, sbaglio, correggo, insegno e scrivo, un nuovo viaggio, mediante la cucina asiatica che amo, quella sudamericana, la cucina medioevale, quella futurista che mi insegna ad apprezzare ogni consistenza e forma.

    A volte penso di compiere un viaggio senza fine, di quelli che hanno senso solo se vissuti direttamente e non attraverso le foto o i racconti altrui.
    Mi entusiasma sempre di più condividere i miei errori agli altri affinché questi non vengano ripetuti.
    Ed è proprio questo percorso come insegnante che mi porta a frequentare sempre di più ristoratori, chef, cucine.

    The WineHunter Award Platinum 2023 at Merano WineFestival, Carol Agostini, Attilio Scienza, Nere Pederzolli
    The WineHunter Award Platinum 2023 at Merano WineFestival, Carol Agostini, Attilio Scienza, Nere Pederzolli

    Cresce la mia esperienza come selezionatrice, occupandomi di prodotti enogastronomici per mercati esteri e per importanti e-commerce di settore.
    Ne parlo ma anche ne scrivo e questo mi porta a collaborare costruttivamente con testate nazionali di settore. Non per ultima arriva la TV con alcune partecipazioni a trasmissioni televisive e, subito dopo, la radio con un mio format dal nome “Il viaggio degli Umami”, nel quale racconto le esperienze degustative in occasione di concorsi nazionali ed internazionali vinicoli.

    Ciò mi porta a curare personalmente masterclass e degustazioni guidate in occasioni di eventi fieristici del settore.
    Per quello che riguarda le attività audio, porto avanti altri progetti in parallelo, ad esempio la rubrica “In viaggio con Carol” con la creazione di podcast enogastronomici, che raccontano realtà produttive e territori, con le visite e interviste ai produttori.

    Renato Rovetta Guida Rosa Rosati Rosè e Carol Agostini dell'Agenzia FoodandWineAngels
    Renato Rovetta Guida Rosa Rosati Rosè e Carol Agostini dell’Agenzia FoodandWineAngels

    In tutto questo strutturo squadre di collaboratori che mi seguono spesso in weekend end impegnativi, finalizzati al network ing fra professionisti del settore.
    La mia gavetta continua, non smetto mai di studiare, di aggiornare la mia conoscenza, i miei corsi diventano sempre più frequentati e le diverse Camere di Commercio mi ingaggiano per sviluppare progetti formativi.

    Cantine sociali mi chiedono progetti di sviluppo territoriale e di identità produttiva.
    Insomma, sfide su sfide, che accrescono la mia voglia di fare parte di questo mondo.

    Qualche anno fa sono stata contattata da una casa editrice che mi chiesto di scrivere un ricettario, proposta che si è di fatto trasformata in un libro sulla gastronomia sensoriale, “Cena con Fattura D’amore” pubblicato a fine ottobre 2021 da Ronca Editore si tratta di un libro che ripercorre sotto forma di romanzo la gastronomia sensoriale, dove i sensi la fanno da padrone in ogni nostra azione.

    Alessandro Scorsone e Carol Agostini al Merano Winefestival
    Alessandro Scorsone e Carol Agostini al Merano Winefestival

    La caratteristica di questo romanzo è proprio al componente di manuale e di crescita introspettiva personale per raggiungere lo scopo di stare bene attraverso la complicità dei sensi.
    Sono passati due mesi e siamo già alla seconda ristampa, un successo inaspettato per me.
    Scrivendo queste righe ho potuto guardare indietro il mio percorso con occhi diversi, con una consapevolezza totalmente priva di giudizio, anche se sento ancora il peso dei sacrifici e delle rinunce.

    Sono soddisfatta di tutto il mio viaggio? Si, ma non è ancora finito, ci sono tante cose che devo ancora assaggiare, esplorare e conoscere.
    La scrittura mi permette di registrare nel mio cervello ogni sensazione, ogni emozione che ho vissuto ad ogni morso e a ogni sorso.
    Sono grata anche di questo, perché la ragazzina di vent’anni che approcciava questo mondo ora è una donna.

    Carol Agostini che cucina i pizzocheri valtellinesi
    Carol Agostini che cucina i pizzocheri valtellinesi

    FoodandWineAngels

    Ho fondato la mia agenzia si chiama “FoodandwineAngels”, unica agenzia in Italia in grado di applicare le più avanzate attività di marketing intelligence al settore dell’enogastronomia.
    Ho una squadra di professionisti al mio fianco, facciamo valutazioni tecniche accurate di prodotti agroalimentari ed enologici, indagini di mercato basate sui più avanzati concetti di marketing intelligence, servizi di comunicazioni alle imprese e supporto alla vendita a livello di territorio nazionale e internazionale.
    Questi sono solo alcuni dei tanti servizi che espletiamo nel panorama enogastronomico italiano.

    Carol Agostini con Iginio Massari
    Carol Agostini con Iginio Massari

    Con lo staff di specialisti dell’agenzia garantiamo valutazioni approfondite organolettiche e degustative di prodotti, basandoci su schede tecniche di analisi che io stessa ho ideato e creato.
    Crediamo, così, di dare un grande supporto alla nostra rete vendita, attraverso anche servizi di comunicazione avanzata mediante i canali tradizionale e digitali (giornalistici e social).
    Insomma, sono molto orgogliosa di questa agenzia che prepara le basi per strategie commerciali avanzate e mirate, offrendo alle aziende-partner la soluzione dei numerosi problemi di vendita e di brand awareness che costituiscono oggi lo scoglio più arduo da superare nel settore enogastronomico.

    Carol Agostini Vinitaly 2023 da anni presente a questa manifestazione con Luca Gardini
    Carol Agostini Vinitaly 2023 da anni presente a questa manifestazione con Luca Gardini
    Conclusione

    In un mondo veramente complesso, fortemente concorrenziale, in cui la qualità e l’unicità dei prodotti deve essere evidenziata e portata alla luce nel modo più efficace.
    Il mio obiettivo è quello del mio staff è quello di diventare un punto di riferimento per produttori e distributori, un partner che consenta di massimizzare le vendite e la presenza sul mercato, ma anche e soprattutto offrire a quei produttori che ancora non dispongano di una visibilità accurata e di una presenza capillare sul mercato una soluzione ai loro problemi.
    Il mio viaggio, quindi, ancora oggi, non ha una fine, ma solo mete da raggiungere.

    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer
    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer

    Siti partners racconto: https://www.foodandwineangels.com/ https://carol-agostini.tumblr.com/ https://www.papillae.it/