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  • Maremma, Terra del Ciliegiolo DOC, altri Ciliegioli d’Italia

    Maremma, Terra del Ciliegiolo DOC, altri Ciliegioli d’Italia

    Maremma, Terra del Ciliegiolo DOC e altri Ciliegioli d’Italia: al via la prima edizione

    Redazione

    L’evento, al suo esordio e dedicato interamente al vitigno autoctono, si terrà il 7 e l’8 maggio alla Fortezza Orsini di Sorano (GR) e vedrà la presenza di banchi d’assaggio, dove sarà possibile degustare il Ciliegiolo di Maremma e di altre parti d’Italia.

    Domenica 7 e lunedì 8 maggio appuntamento alla Fortezza Orsini di Sorano in provincia di Grosseto, per una rassegna senza precedenti.

    Maremma, Terra del Ciliegiolo DOC, altri Ciliegioli d’Italia, logo da comunicato stampa
    Maremma, Terra del Ciliegiolo DOC, altri Ciliegioli d’Italia, logo da comunicato stampa

    Il Ciliegiolo di Maremma e altri Ciliegioli d’Italia saranno presentati in una due-giorni, durante la quale stampa e operatori del settore avranno la possibilità di degustare i vini delle aziende produttrici di questo speciale vitigno, che saranno a disposizione alla mescita presso banchi d’assaggio. Nella giornata di domenica, su prenotazione, è prevista una masterclass tematica.

    Vigneto in Maremma, Toscana, articolo: Maremma, Terra del Ciliegiolo DOC, altri Ciliegioli d’Italia, foto da comunicato stampa
    Vigneto in Maremma, Toscana, articolo: Maremma, Terra del Ciliegiolo DOC, altri Ciliegioli d’Italia, foto da comunicato stampa

    Dal colore rosso rubino, con leggeri riflessi violacei, con sapore e profumo caratteristici che ricordano la frutta matura, piacevole ed equilibrato, il Ciliegiolo è stato recentemente riscoperto e valorizzato, e deve il suo nome al colore dell’acino e agli aromi del vino che richiamano in modo esplicito la ciliegia.

    A differenza di quanto avveniva in passato, quando veniva utilizzato per il consumo diretto o per preparare vini di pronta beva ma di poca longevità tanto che, per la maggior parte, le uve venivano vinificate in assemblaggio con altre varietà, in primis il Sangiovese, oggi è perlopiù impiegato in purezza per produrre alcuni interessantissimi vini DOC e IGT del Centro Italia.

    Viene coltivato in Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Liguria e, in modo minoritario, in altre zone d’Italia. La maggiore diffusione del Ciliegiolo è comunque in Toscana, dove si contano circa 525 ettari, quasi il 60% dei quali sono concentrati in provincia di Grosseto dove danno vita a numerose etichette della DOC Maremma Toscana Ciliegiolo.

    Articolo: Maremma, Terra del Ciliegiolo DOC, altri Ciliegioli d’Italia, foto da comunicato stampa
    Articolo: Maremma, Terra del Ciliegiolo DOC, altri Ciliegioli d’Italia, foto da comunicato stampa

    Il Ciliegiolo ha sicuramente una forte sensibilità al terroir per cui è di fondamentale importanza piantarlo sui terreni adeguati al risultato enologico che si vuole ottenere. Da questo punto di vista la Maremma grossetana rappresenta una delle aree più interessanti – se non la più interessante – per questa varietà, così come interpretazioni importanti si trovano in Umbria tra l’Orvietano e i Colli Amerini, nell’Alto Lazio e in alcune aree delle Marche.

    Logo articolo: Maremma, Terra del Ciliegiolo DOC, altri Ciliegioli d’Italia, immagine da comunicato stampa
    Loghi articolo: Maremma, Terra del Ciliegiolo DOC, altri Ciliegioli d’Italia, immagine da comunicato stampa

    L’iniziativa è organizzata dal Consorzio Tutela Vini Maremma Toscana e dai delegati FISAR sul territorio, con il patrocinio del Comune di Sorano.

    Da comunicato stampa

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  • Mattoda’ Irpinia DOC Campi Taurasini 2019 aglianico Fonzone

    Mattoda’ Irpinia DOC Campi Taurasini 2019 aglianico Fonzone

    FONZONE presenta MATTODA’

    Redazione

    IL NUOVO AGLIANICO DEI CAMPI TAURASINI CHE RACCONTA L’IRPINIA SECONDO L’ENOLOGO LUCA D’ATTOMA Marzo 2023 – Un Aglianico in purezza che nasce nella sottozona Campi Taurasini, in Irpinia.

    Mattoda’ Irpinia DOC Campi Taurasini 2019 aglianico Fonzone
    Mattoda’ Irpinia DOC Campi Taurasini 2019 aglianico Fonzone, Silvia Silvia Fonzone e l’enologo consulente Luca D’Attoma presentano Mattoda’ , foto da comunicato stampa

    Il primo realizzato con questo vitigno dall’enologo toscano Luca D’Attoma che, con l’azienda vitivinicola Fonzone Caccese di Paternopoli (AV), ha avviato un percorso incentrato sulla viticoltura sostenibile per creare vini sartoriali che raccontano questo territorio straordinario della Campania.

    Una sfida che l’enologo ha raccolto e che la famiglia Fonzone ha sostenuto con entusiasmo, al punto da battezzare il nuovo vino Mattoda’, un nome che rende omaggio a D’Attoma rievocandone il cognome, e che, al tempo stesso, sottolinea la volontà di creare un rosso fuori dagli schemi, innovativo, capace di interpretare in maniera originale un vitigno unico nel suo genere.

    Le bottiglie, articolo: Mattoda’ Irpinia DOC Campi Taurasini 2019 aglianico Fonzone, foto da comunicato stampa
    Le bottiglie, articolo: Mattoda’ Irpinia DOC Campi Taurasini 2019 aglianico Fonzone, foto da comunicato stampa

    Rosso rubino brillante, Mattoda’ Irpinia DOC Campi Taurasini 2019 rivela al naso note di mirtillo selvatico accompagnato dal profumo della sua foglia, mentolato. Al palato, l’ingresso è dolce e piacevole con sentori di pepe verde, note di eucalipto, bacca di vaniglia intera, molto balsamico.

    Un vino fresco, avvolgente, con una spiccata personalità che rispecchia fortemente quella dell’enologo e dei Fonzone, una grande famiglia che ha scelto di produrre vino per passione, con cura e precisione, assecondando i ritmi della natura e preservando la biodiversità di un territorio straordinario come l’Irpinia.

    Logo cantina Fonzone, articolo: Mattoda’ Irpinia DOC Campi Taurasini 2019 aglianico Fonzone, immagine da comunicato stampa
    Logo cantina Fonzone, articolo: Mattoda’ Irpinia DOC Campi Taurasini 2019 aglianico Fonzone, immagine da comunicato stampa

    Mattoda’ è un vino che si accompagna bene con carni rosse, piatti speziati, tartufo e formaggi stagionati.
    Il vigneto di Aglianico della Tenuta Fonzone, a Paternopoli, si estende lungo i due versanti di una collina ben ventilata, posta ad un’altitudine che varia dai 360 ai 430 m s.l.m. e circoscritta dai torrenti Fredane ed Ifalco.

    Le ottime esposizioni, i terreni argillosi e le bassissime rese consentono di ottenere uve di grande qualità che vengono raccolte in piena maturazione e vinificate nel rispetto rigoroso delle caratteristiche varietali.

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  • Il Rubesco Riserva Vigna Monticchio 2018 di Lungarotti

    Il Rubesco Riserva Vigna Monticchio 2018 di Lungarotti

    IL RUBESCO RISERVA VIGNA MONTICCHIO 2018 DI LUNGAROTTI SUL PODIO DEI MIGLIORI ROSSI D’ITALIA

    Redazione

    Il vino di punta della storica cantina umbra conquista il terzo posto dell’annuale classifica pubblicata dalla rivista Gentleman

    Il Rubesco Riserva Vigna Monticchio 2018 di Lungarotti, foto da comunicato stampa
    Il Rubesco Riserva Vigna Monticchio 2018 di Lungarotti, foto da comunicato stampa

    Il Rubesco Riserva Vigna Monticchio 2018 di Lungarotti è il terzo vino più premiato dalle guide italiane. A rivelarlo, la classifica 2023 dei 100 migliori rossi stilata dal mensile Gentleman che vede il portabandiera della storica azienda umbra salire sul podio dopo Sassicaia 2019 e Montiano 2019.

    Il Rubesco Riserva Vigna Monticchio 2018 è risultato terzo incrociando e sommando i punteggi delle sei guide italiane più autorevoli: Vini d’Italia (Gambero Rosso), I vini di Veronelli, Bibenda (Fondazione Italiana Sommelier), Vitae (Associazione Italiana Sommelier), Annuario dei migliori vini italiani (Luca Maroni) e la Guida essenziale ai vini d’Italia (Daniele Cernilli). Un risultato importante per questa etichetta che ha scritto la storia di Lungarotti e dell’enologia italiana diventando uno dei rossi più conosciuti e apprezzati nel mondo.

    Il Rubesco Riserva Vigna Monticchio 2018, foto da comunicato stampa
    Il Rubesco Riserva Vigna Monticchio 2018, foto da comunicato stampa

    “Siamo felici di avere raggiunto la vetta di questa prestigiosa classifica che ogni anno incorona i migliori rossi d’Italia – dichiara Chiara Lungarotti, Amministratore Delegato dell’azienda di famiglia. Un risultato che premia il nostro vino portabandiera, ma soprattutto il lavoro quotidiano di tutta la nostra fantastica squadra!”

    La prima vendemmia del Rubesco Riserva Vigna Monticchio (Torgiano Rosso Riserva DOCG) risale al 1964 quando Giorgio Lungarotti, fondatore dell’azienda e pioniere della moderna enologia italiana, capì che dalla vigna Monticchio, sulle colline di Torgiano, grazie anche ad una perfetta esposizione, si ottenevano delle uve Sangiovese straordinarie.

    Innovativo per i tempi, già dalla prima annata, questo Sangiovese in purezza si è fatto subito notare per la sua personalità netta. Il colore è rubino brillante e i caratteri sono quelli tipici della gente dell’Umbria, riservata ma generosa. Un vino di grande struttura, adatto a un lungo invecchiamento, che sfodera un equilibrio unico tra potenza ed eleganza e che viene prodotto solo nelle migliori annate.

    Note sull’annata 2018

    Il Rubesco Riserva Vigna Monticchio 2018 è un vino di lunga vita in quanto la maturazione è stata perfettamente equilibrata, la gradazione alcolica più contenuta e l’acidità più marcata rispetto alla calda annata 2017. Il calice sprigiona l’intensità di una ciliegia sotto spirito, immediatamente rincorsa da note più profonde di liquirizia, china e polvere da sparo.

    Il Rubesco Riserva Vigna Monticchio 2018 di Lungarotti, foto da comunicato stampa
    Il Rubesco Riserva Vigna Monticchio 2018 di Lungarotti, foto da comunicato stampa

    La spinta aromatica è tipica dell’annata, regista della complessa narrazione degli aromi di Vigna Monticchio. Al naso subentrano sentori di visciola, cacao amaro, marzapane, dattero e tè nero, tenuti insieme da una delicata balsamicità che accompagna verso una chiusura più mediterranea incentrata su arancia sanguinella e mirto.

    Il sorso palesa una dosata concentrazione che guida a un’intensità costante e armoniosa nell’esprimere un tannino sartoriale simile a una carezza. Un passo di danza perfettamente coordinato per un’annata di Vigna Monticchio che lascerà il segno.

    Simbolo dell’eccellenza enologica umbra, Lungarotti ha contribuito a scrivere la storia del vino italiano nel mondo. Una storia cominciata con Giorgio Lungarotti, pioniere della moderna enologia italiana che nel dopoguerra ha trasformato l’azienda agricola di famiglia, a Torgiano, in una cantina di successo.

    Il Rubesco Riserva Vigna Monticchio - Torgiano Rosso Riserva DOCG, considerato tra i migliori rossi italiani, e il Rubesco – Rosso di Torgiano DOC, foto da comunicato stampa
    Il Rubesco Riserva Vigna Monticchio – Torgiano Rosso Riserva DOCG, considerato tra i migliori rossi italiani, e il Rubesco – Rosso di Torgiano DOC, foto da comunicato stampa

    Una storia che ancora oggi continua grazie all’impegno, la passione e la competenza di 3 generazioni della famiglia Lungarotti che hanno saputo innovare senza tradire il carattere inconfondibile di vini iconici come il Rubesco Riserva Vigna Monticchio – Torgiano Rosso Riserva DOCG, considerato tra i migliori rossi italiani, e il Rubesco – Rosso di Torgiano DOC.

    Lungarotti conta in tutto 250 ettari di vigneti, dislocati tra la Tenuta di Torgiano (230 ha, certificata VIVA dal 2018) e quella di Montefalco (20 ha, certificata biologica dal 2014), dove si pratica una viticoltura attenta alla sostenibilità e alla biodiversità.

    Tra i pilastri dell’azienda, anche la valorizzazione dell’enoturismo di qualità e la promozione della cultura del vino, dell’olio e del patrimonio artistico attraverso il Museo del Vino (MUVIT) e il Museo dell’Olivo e dell’Olio (MOO) di Torgiano.

    Da comunicato stampa

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  • Anteprima Vino Nobile di Montepulciano 2023 di Cristina Santini

    Anteprima Vino Nobile di Montepulciano 2023 di Cristina Santini

    Anteprima Vino Nobile di Montepulciano 2023, approfondimenti sulle Annate, Riserve e Selezioni

    Di Cristina Santini

    Verso la Fortezza Medicea di Montepulciano, foto di Cristina Santini
    Verso la Fortezza Medicea di Montepulciano, foto di Cristina Santini

    Sabato 18 febbraio, nell’incantevole borgo di Montepulciano, ho preso parte ad una delle due giornate sull’anteprima del Vino Nobile di Montepulciano organizzata dal Consorzio in un contesto esclusivo come la Fortezza Medicea, a pochi passi da Piazza Grande.

    Una cittadina medievale toscana, ubicata su una collina circondata da vigneti e dallo splendido paesaggio della Valdichiana e della Val d’Orcia, pronta ad accogliere pubblico e operatori della stampa con occhi puntati sulle nuove annate. Oltre 40 Produttori presenti ai banchi d’assaggio, più della metà della denominazione, che hanno raccontato le annate e i loro progetti futuri.

    Il Palazzo Comunale in Piazza Grande, articolo: Anteprima Vino Nobile di Montepulciano 2023 di Cristina Santini, foto dell'autrice
    Il Palazzo Comunale in Piazza Grande, articolo: Anteprima Vino Nobile di Montepulciano 2023 di Cristina Santini, foto dell’autrice

    Numeri in crescita per la denominazione poliziana che esporta ancora più sul mercato estero (68%) rispetto a quello italiano (32%) e che vede la Germania e gli Stati Uniti come i principali paesi esportatori del Nobile con un quantitativo di 7.1 milioni di bottiglie immesse nel 2022 (+6% sul 2021) e 2.8 milioni di Rosso di Montepulciano (+7.7% rispetto al 2021).

    Il progetto Pieve, tanto atteso che porterà all’approvazione di un nuovo disciplinare nel 2025, permetterà l’introduzione della tipologia in etichetta, identificando una particolare zona con l’impiego almeno del 90% di Sangiovese e la restante parte di vitigni autoctoni complementari (Canaiolo, Colorino, Mammolo ecc.) e con uve prodotte esclusivamente dall’azienda imbottigliatrice.

    Dodici le aree di studio identificate come UGA (Unità Geografiche Aggiuntive) e menzionate con il nome delle antiche Pievi, circoscrizioni territoriali religiose e civili risalenti all’epoca romana e longobarda: Argiano, Ascianello, Badia, Caggiole, Cervognano, Ciarliana, Gracciano, Le Grazie, San Biagio, Sant’Albino, Valardegna e Valiano.

    Da Palazzo Contucci in lontananza la Val d'Orcia, foto di Cristina Santini
    Da Palazzo Contucci in lontananza la Val d’Orcia, foto di Cristina Santini

    È sempre più crescente il numero delle aziende che si impegnano a vinificare il Prugnolo Gentile (così chiamato il Sangiovese da queste parti) in purezza o con una piccola aggiunta di vitigni autoctoni a dimostrazione della vera autenticità dei Nobile, abbandonando sempre più l’impiego delle uve internazionali.

    Riflettori puntati sulla 2020, considerata l’annata a cinque stelle, e la Riserva 2019, fino a degustare millesimi precedenti che ho assolutamente apprezzato e riportato nei miei assaggi migliori e dove, non solo per le percentuali delle varietà impiegate importanti, hanno contribuito sicuramente territorio, clima, legni utilizzati e l’inconfondibile mano dell’uomo.

    L’annata 2020 è stata piuttosto regolare caratterizzata da pochi sconvolgimenti climatici, con qualche rallentamento nella fase di crescita dei germogli tra aprile e maggio a causa della poca disponibilità idrica dei terreni recuperata poi con le piogge di giugno.
    La maturazione dei grappoli ha avuto fasi alterne tra agosto e settembre, passando da giornate limpide con una buona luminosità e temperature ottimali a cali bruschi e piogge frequenti. L’instabilità comunque non ha impedito il procedere della maturazione fenolica e ha portato vini con un gradevole corredo aromatico e un buon equilibrio tra struttura e acidità.

    La Riserva 2019 è risultata, nella maggior parte delle degustazioni, elegante, longeva e solo in qualche caso con un’espressione tannica ancora ruvida.
    Comunque due annate degne che si sono presentate al calice con profili variegati a seconda dell’azienda, a dimostrazione del fatto che non c’è ancora una linea di congiunzione interpretativa e territoriale ma un approccio orientato più sulla singola referenza, superando però quel retaggio del passato dovuto ai tannini pesanti che hanno lasciato definitivamente spazio all’eleganza e all’equilibrio.

    L'entrata della Fortezza Medicea, foto di Cristina Santini, articolo: Anteprima Vino Nobile di Montepulciano 2023
    L’entrata della Fortezza Medicea, foto di Cristina Santini, articolo: Anteprima Vino Nobile di Montepulciano 2023

    I migliori assaggi, con le mie considerazioni di rito, in ordine di degustazione e suddivisi per Aziende:

    Podere Il Macchione:
    Nobile di Montepulciano 2019 – Intenso, fresco, goloso.
    Nobile di Montepulciano 2018 – Frutto deciso e tannini setosi.
    Riserva 2017 – Elegante e longevo, ha tutto il tempo per elevarsi ancora. Un gran Nobile.

    Vino Nobile Riserva 2017 Il Macchione, articolo: Anteprima Vino Nobile di Montepulciano 2023, foto di Cristina Santini
    Vino Nobile Riserva 2017 Il Macchione, articolo: Anteprima Vino Nobile di Montepulciano 2023, foto di Cristina Santini

    Podere Casanova Guidotti:
    Rosso di Montepulciano 2020 – Profondo e di grande potenza estrattiva.
    Nobile di Montepulciano 2020 – Appena imbottigliato ma un grande vino da attendere, scalpitante.
    Nobile di Montepulciano 2019 – Complesso e appagante.

    Batteria della Cantina Guidotti, foto di Cristina Santini
    Batteria della Cantina Guidotti, foto di Cristina Santini

    Fattoria della Talosa:
    Riserva 2019 – Intensità di frutto e freschezza
    Nobile di Montepulciano Selezione Filari Lunghi 2018 – Dinamico, godurioso e di lunga persistenza.

    I vini di Talosa, articolo: Anteprima Vino Nobile di Montepulciano 2023 di Cristina Santini, foto dell'autrice
    I vini di Talosa, articolo: Anteprima Vino Nobile di Montepulciano 2023 di Cristina Santini, foto dell’autrice

    Contucci:
    Rosso dì Montepulciano 2020 – Fragrante e succoso, buona bevibilità
    Nobile di Montepulciano Pietra Rossa 2018 – Sorso pieno di energia, vellutato e composto. Sorprendente.
    Riserva 2017 – Agile, corposo, di bella struttura.

    I vini della Cantina Contucci, foto di Cristina Santini
    I vini della Cantina Contucci, foto di Cristina Santini

    Il Molinaccio:
    Rosso di Montepulciano Il Golo 2021 – un effluvio di frutta rossa fresca, godibile e beverino.
    Nobile di Montepulciano La Spinosa 2019 – Frutto croccante, spalla acida alta, elegantemente sincero.
    Riserva La Poiana 2016 – Ampio al naso e al palato con un’incredibile struttura. Impeccable.

    Line up Il Molinaccio, articolo: Anteprima Vino Nobile di Montepulciano 2023 di Cristina Santini, foto dell'autrice
    Line up Il Molinaccio, articolo: Anteprima Vino Nobile di Montepulciano 2023 di Cristina Santini, foto dell’autrice

    Poliziano:
    Nobile di Montepulciano Selezione Asinone 2020 – Grande potenziale, bouquet generoso, rotondo e avvolgente.
    Nobile di Montepulciano Selezione Le Caggiole 2017 – Ampio il ventaglio degli aromi, raffinato e compatto dai tannini nobili.

    Asinone 2020 e Nobile Le Caggiole 2017, foto di Cristina Santini
    Asinone 2020 e Nobile Le Caggiole 2017, foto di Cristina Santini

    Poderi Boscarelli:
    Rosso di Montepulciano Prugnolo 2022 – Espressivo con un bel naso floreale fresco e minerale.
    Riserva 2019 – Fruttato e di grande struttura.
    Nobile Costa Grande 2018 – Beva elegante con ottimi tannini setosi, grande potere di invecchiamento. Indimenticabile.
    Nobile Il Nocio 2018 – Materico, complesso, ricco, di gran corpo.

    Line up Boscarelli, articolo: Anteprima Vino Nobile di Montepulciano 2023 di Cristina Santini, foto dell'autrice
    Line up Boscarelli, articolo: Anteprima Vino Nobile di Montepulciano 2023 di Cristina Santini, foto dell’autrice

    Cantine Dei:
    Rosso di Montepulciano 2021 – Complessità aromatica, sorso profondo ed elegante, già pronto alla beva. Mi chiedo quanto anni avrà davanti a sé.
    Nobile Selezione Madonna della Querce 2017 – Generoso all’olfatto, estroverso e ben strutturato.

    Nobile Madonne della Querce 2017, foto di Cristina Santini
    Nobile Madonne della Querce 2017, foto di Cristina Santini

    La Ciarliana:
    Rosso di Montepulciano 2020 – un vino che farà parlare di sé, con una buona acidità e grande estrazione.
    Nobile 2018 – Concentrazione piacevole di frutti rossi al naso, corposo, schietto e territoriale.
    Nobile Selezione Vigna ‘Scianello 2018 – Pieno, ricco di aromi, fresco con un tannino decisamente vellutato. Armonico e affascinante.

    I vini La Ciarliana, foto di Cristina Santini
    I vini La Ciarliana, foto di Cristina Santini
    Cristina Santini Sommelier, winewriter, esperta vitivinicola
    Cristina Santini Sommelier, winewriter, esperta vitivinicola

    Siti consorzio: https://www.anteprimavinonobile.it/

    Siti partners:https://www.foodandwineangels.com/ https://carol-agostini.tumblr.com/

  • Tour, fiere, il mondo dentro il calice di Tenuta Mazzolino 2023

    Tour, fiere, il mondo dentro il calice di Tenuta Mazzolino 2023

    TENUTA MAZZOLINO, AL VIA UN INTENSO TOUR NAZIONALE E INTERNAZIONALE TRA FIERE E APPUNTAMENTI DI SETTORE

    Redazione

    Si è partiti con la Slow Wine Fair di Bologna e si prosegue con lo Slow Wine Tour negli Stati Uniti, in mezzo una puntata a Londra, al Mondial Wine Annual Tasting.

    A seguire il Prowein di Düsseldorf e il Vinitaly a Verona.

    TENUTA MAZZOLINO, AL VIA UN INTENSO TOUR NAZIONALE E INTERNAZIONALE TRA FIERE E APPUNTAMENTI DI SETTORE, foto da sito
    TENUTA MAZZOLINO, AL VIA UN INTENSO TOUR NAZIONALE E INTERNAZIONALE TRA FIERE E APPUNTAMENTI DI SETTORE, foto da sito

    Un inizio anno davvero intenso per la Tenuta di Corvino San Quirico, dolcemente adagiata sulle colline, in quel territorio attraversato dal quarantaduesimo parallelo che è l’Oltrepò Pavese di cui se ne fa eccellente interprete enoica e portabandiera in Italia e nel mondo.

    “Siamo una piccola e virtuosa realtà vitivinicola”, racconta Francesca Seralvo, terza generazione, dal 2015 alla guida della cantina, fondata dal nonno nel 1980. “Poche referenze per la nostra zona, poche bottiglie ma un’idea ben chiara di come lavorare in vigna e in cantina: nel massimo rispetto della natura, e dei suoi tempi, un approccio biologico con grande attenzione alla terra e alla sue caratteristiche, complice il nostro enologo – Stefano Malchiodi – appassionato di carotaggi e di analisi della terreno”.

    Francesca Seralvo, articolo: Tour, fiere, il mondo dentro il calice di Tenuta Mazzolino 2023, foto da sito
    Francesca Seralvo, articolo: Tour, fiere, il mondo dentro il calice di Tenuta Mazzolino 2023, foto da sito

    Così la Tenuta ha inaugurato il 2023 con una fitta agenda di appuntamenti dedicati al mondo del vino per esportare e raccontare la propria filosofia attraverso l’assaggio dei suoi vini. Ha iniziato il suo tour con la partecipazione alla Slow Wine Fair di Bologna a fine di febbraio.

    “Il 6 marzo saremo invece a San Francisco per la prima tappa dello Slow Wine Tour Usa”, continua Francesca. “Gli Stati Uniti si confermano un mercato di riferimento, in crescita e sempre più maturo. Il contesto Slow Wine ci porta a confrontarci proprio con quel target di clienti e di consumatori che piacciono a noi: ovvero interessati a piccole aziende biologiche con filiera corta. In queste manifestazioni ci troviamo con colleghi come noi a parlare a un pubblico realmente interessato”.

    La cantina dell’Oltrepò Pavese, con la sua filosofia di produzione ha conquistato dunque il pubblico internazionale grazie alla sua sostenibilità ambientale e alla qualità delle materie prime.

    Inoltre, ci facciamo portavoce sui mercati internazionali di un territorio – l’Oltrepò Pavese – sempre più vocato al Pinot Noir”, aggiunge Francesca. “In questi anni – inoltre – sta crescendo anche l’interesse del pubblico straniero verso la bollicina dell’Oltrepò, il nostro metodo classico, quando prima sui mercati esteri si conoscevano solo lo Champagne e il Prosecco”.

    La famiglia di Tenuta mazzolino, articolo: Tour, fiere, il mondo dentro il calice di Tenuta Mazzolino 2023, foto da sito
    La famiglia di Tenuta mazzolino, articolo: Tour, fiere, il mondo dentro il calice di Tenuta Mazzolino 2023, foto da sito

    Tenuta Mazzolino è pronta a farsi conoscere in tutto il mondo, con il suo stile unico e la sua attenzione alla qualità e alla sostenibilità ambientale. Non perdete l’occasione di assaggiare i loro vini durante il loro tour mondiale. San Francisco, Seattle, Londra, Dallas, Miami, New York, Düsseldorf e poi, per chiudere il cerchio, Verona con il Vinitaly!

    Da comunicato stampa

    Approfondimenti sulla Tenuta Mazzolino

    La Tenuta Mazzolino è un’azienda vinicola situata nell’Oltrepò Pavese, in Lombardia, Italia. L’azienda produce vini di alta qualità, tra cui Pinot Nero, Barbera, Moscato, Chardonnay e altri ancora.

    Si trova a pochi chilometri dal centro di Canneto Pavese, immersa in un paesaggio di colline e vigneti. L’azienda ha una storia che risale al 1700 e la tenuta comprende una villa storica, una cantina e un’area degustazione.

    La cantina è stata recentemente ristrutturata e modernizzata, ma ha mantenuto la tradizione nella lavorazione delle uve. La Tenuta Mazzolino produce vini di alta qualità, che hanno vinto numerosi premi e riconoscimenti a livello nazionale e internazionale.

    L’azienda offre visite guidate alla cantina e degustazioni di vini, che sono prenotabili online o tramite telefono. Inoltre, la Tenuta Mazzolino organizza eventi e manifestazioni durante tutto l’anno, tra cui cene a tema, concerti e molto altro ancora.

    Di Carol Agostini

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  • Enoturismo, qual’è il trend di mercato 2023? Webinar

    Enoturismo, qual’è il trend di mercato 2023? Webinar

    Qual è il trend di mercato dell’enoturismo? I dati presentati in anteprima in un webinar gratuito

    Redazione

    Cantine.wine leader in Italia nella vendita di esperienze in cantina online, Giovedì 16 Marzo dalle ore 16.00 ha organizzato un webinar gratuito nel corso del quale renderà pubblici in anteprima, i dati e trend di mercato del 2022 e le tendenze per il prossimo 2023. Un appuntamento rivolto alle aziende vitivinicole italiane che desiderano migliorare la relazione con i propri clienti e incrementare le vendite di vino dirette.

     

    Enoturismo, qual'è il trend di mercato 2023? Webinar , foto da comunicato stampa
    Enoturismo, qual’è il trend di mercato 2023? Webinar , foto da comunicato stampa

    L’enoturismo in Italia è in grande salute e segna numeri positivi, i dati ci raccontano che in vacanza sei italiani su dieci scelgono di visitare cantine, agriturismo piuttosto che frantoi. In grande ascesa anche l’enoturismo di prossimità, che avvicina tutti coloro che vogliono entrare in contatto con la natura, oltre che alla possibilità di gustare piatti tipici locali e vivere qualche giorno all’insegna del relax e del benessere.

    Ma le cantine sono attrezzate per accogliere un turismo in crescita e sempre più esigente? Hanno gli strumenti per promuovere correttamente ed in modo efficace i propri servizi? Conoscono i trend di mercato e cosa  chiede la domanda?

    Enoturismo, qual'è il trend di mercato 2023? Webinar gratuito di Cantine.wine, foto da comunicato stampa
    Enoturismo, qual’è il trend di mercato 2023? Webinar gratuito di Cantine.wine, foto da comunicato stampa

    Per fare enoturismo oggi non basta più aprire le cantine a tutti, ma occorre conoscere e gestire molti aspetti dell’esperienza che oggi un enoturista richiede, piuttosto che proporre e favorire una serie di attività che, combinate tra di loro, ottimizzano gli sforzi dell’azienda stessa.

    Alessandro Belloni Webinar Cantinewine, immagine da comunicato stampa
    Alessandro Belloni Webinar Cantine.wine, immagine da comunicato stampa, articolo: Enoturismo, qual’è il trend di mercato 2023? Webinar 

    Alessandro Bellosi, CEO di Cantine.wine, Davide Valin founder di XeniaPro e Marco Minghini, consulente marketing per il mondo dell’enoturismo. sono i tre esperti che Giovedì 16 Marzo dalle ore 16.00 condurranno un webinar gratuito rivolto alle aziende vitivinicole italiane che desiderano migliorare la relazione con i propri clienti e incrementare le vendite di vino dirette.

    Davide Valin di Cantine.wine, enoturista, foto da comunicato stampa
    Davide Valin di Cantine.wine, enoturista, foto da comunicato stampa, articolo: Enoturismo, qual’è il trend di mercato 2023? Webinar 

    Momento importante della videoconferenza sarà quando verranno presentati in anteprima, i dati e trend di mercato del 2022 e le tendenze per il prossimo 2023 raccolti ed elaborati da Cantine.wine, ospite speciale dell’incontro Silvano Brescianini, CEO Barone Pizzini.

    Silvano Brescianini, CEO Barone Pizzini, foto da comunicato stampata, articolo: Enoturismo, qual'è il trend di mercato 2023? Webinar
    Silvano Brescianini, CEO Barone Pizzini, foto da comunicato stampata, articolo: Enoturismo, qual’è il trend di mercato 2023? Webinar

    Quali saranno gli argomenti di formazione trattati durante il webinar?

    “Sonderemo l’evoluzione della figura dell’enoturista e della customer journey, verranno affrontati temi legati alla best practices e di come una cantina dovrebbe promuoversi online.” – dichiarano gli organizzatori – “Parleremo di Wine Club e di Brand Indentity, strumenti oggi fondamentali per valorizzare il proprio vino e le esperienze in cantina.

    Molto importante anche il tema dello storytelling e poi vedremo i dati in anteprima del 2022 e i risultati di vendita del vino derivanti dalle esperienze in cantina vendute da Cantine.wine. Infine ci soffermeremo sulle tendenze e i trend emersi da questi ultimi dati per la stagione in arrivo.”

    La piattaforma Cantine.wine

    Cantine.wine è una piattaforma online che permette di prenotare le più belle esperienze nelle cantine Italiane dando la possibilità di viverle insieme a coloro che producono i loro vini. Tra i  leader in Italia il portale web conta più di 300 cantine aderenti, 20.000 visite e utenti al mese, 30.000 utenti registrati per un totale di 21.000 esperienze vendute.

    Progettato e realizzato per aiutare le cantine a migliorare l’esperienza d’acquisto online e facilitare la gestione dell’ospitalità, cantine.wine offre servizi di booking e vendita dei vini in modo innovativo, con buoni regali, offerte e wine box.

    Uno sguardo ai relatori e ospiti del webinar sull’enoturismo

    Alessandro Bellosi – CEO cantine.wine
    Ideatore e fondatore del portale di riferimento per il mondo dell’enoturismo, ho deciso di investire le mie energie nella mia passione: l’accoglienza in cantina.

    Cantine.wine è online dal 2017 e ad oggi siamo il primo portale dedicato alle visite in cantina con più di 300 cantine aderenti. Siamo uno staff di professionisti specializzati nel settore enogastronomico, attenti alle esigenze degli appassionati di vino: ogni cantina sul nostro portale è stata personalmente visitata al fine di garantire un servizio d’eccellenza.

    Silvano Brescianini – CEO Barone Pizzini
    Dal 2019 è presidente del Consorzio Franciacorta. Nato ad Erbusco, nel cuore della Franciacorta, è cresciuto nella fattoria del nonno, che produceva vino molto prima che quel territorio diventasse famoso per i suoi “metodo classico”.

    Dopo gli studi di sommelier e gestione alberghiera, e dopo le prime esperienze nella ristorazione, è entrato a far parte del team dell’Antica Osteria del Ponte a Cassinetta di Lugagnano, uno dei primi ristoranti coronati dalle tre stelle Michelin, dove si è appassionato al mondo dei grandi vini.

    Successivamente al San Domenico di Imola, con cui ha partecipato all’apertura a New York nel 1988, poi l’ingresso nel 1993 nell’Azienda vinicola Barone Pizzini, per coordinare l’apertura del ristorante della tenuta. Dal 1994 ha ricoperto i ruoli di direttore di produzione, amministratore delegato e, oggi, di CEO.

    Davide Valin – Consulente marketing per gli operatori Turistici, founder di XeniaPro
    Appassionato e attivo nel settore turistico da 20 anni ora con Xeniapro supporto le aziende del settore nel processo di ideazione, gestione e coordinamento di un piano di Comunicazione e Marketing Digitali.

    La nostra missione: aiutiamo gli operatori turistici a catturare e trasformare chi pianifica un viaggio online in cliente, utilizzando strategie di Inbound Marketing dove tutti i servizi sono coordinati tra loro in linea con il ciclo di acquisto del cliente.

    Marco Minghini – Consulente di digital marketing & comunicazione per il mondo dell’ospitalità | Assaggiatore ONAV

    Da 10 anni lavoro nel settore del marketing e negli ultimi 6 mi sono specializzato nell’accoglienza turistica ed enoturismo. Aiuto le aziende a comunicare i propri valori al giusto pubblico di riferimento e a vendere i propri prodotti a chi è disposto a pagare di più. Supporto le realtà a realizzare percorsi di accoglienza in cantina e ospitalità. Sono assaggiatore di vino ONAV e giro per il mondo andando a visitare le cantine di vino.

    Marco Minghini, articolo: Enoturismo, qual'è il trend di mercato 2023? Webinar , foto da comunicato stampa
    Marco Minghini, articolo: Enoturismo, qual’è il trend di mercato 2023? Webinar , foto da comunicato stampa

    Il webinar si svolgerà Giovedì 16 Marzo dalle ore 16.00, sarà possibile registrarsi e partecipare gratuitamente attraverso questo link: https://tinyurl.com/463h2zjd

    Da comunicato stampa Carol Agostini


    Sito ufficio stampa: https://www.thewinelinker.it/

    Sito progetto: https://www.cantine.wine/

    Siti Partners: https://www.foodandwineangels.com/ https://carol-agostini.tumblr.com/

     

  • WineCup 2023 RossoRubino TV, le 13 cantine vincitrici

    WineCup 2023 RossoRubino TV, le 13 cantine vincitrici

    WineCup 2023, le 13 cantine vincitrici

    Redazione

    Sono tredici le cantine premiate nel corso del contest WineCup 2023 organizzato dalla redazione di RossoRubino.tv in collaborazione con Thewinelinker.it.

    WineCup 2023 RossoRubino TV, le 13 cantine vincitrici, locandina da comunicato stampa
    WineCup 2023 RossoRubino TV, le 13 cantine vincitrici, icona da comunicato stampa

    Il Chianti Classico, la Vernaccia di San Gimignano ed il Morellino di Scansano sono i tre consorzi di tutela che hanno aderito alla prima edizione del contest.

    E’ giunta al termine la prima edizione del contest WineCup organizzato dalla redazione di RossoRubino.tv e da Thewinelinker.it, le 13 cantine vincitrici sono state premiate al termine dell’ultima edizione di Anteprime di Toscana.

    Milko Chilleri e Sara Cintelli organizzatori del contest WineCup 2023, foto da comunicato stampa
    Milko Chilleri e Sara Cintelli organizzatori del contest WineCup 2023, foto da comunicato stampa

    Tre i consorzi di tutela coinvolti, il Chianti Classico con la tipologia Gran Selezione 2019, la Vernaccia di San Gimignano con la Riserva 2019 ed il Morellino di Scansano con le versioni annata e riserva 2019. Per ogni tipologia di vino è previsto un vincitore assoluto e tre menzioni speciali: miglior vino rapporto qualità prezzo, migliore etichetta grafica, miglior vino gastronomico.

    Podere Castellinuzza con Milko Chilleri e Sara Cintelli, WineCup 2023, foto da comunicato stampa
    Podere Castellinuzza con Milko Chilleri e Sara Cintelli, WineCup 2023, foto da comunicato stampa

    Ogni vino è stato sottoposto a una degustazione alla cieca, seguendo un metodo di valutazione legato alla consistenza, integrità, equilibrio e tipicità del campione stesso, la valutazione dei vini presentati è quindi orientata sulle qualità organolettiche.

    Ecco i vincitori della WineCup edizione 2023:

    Chianti Classico Gran Selezione 2019
    Vincitore assoluto: Castello di Meleto – 97 punti
    Miglior vino rapporto qualità prezzo: Terreno, A Sofia – 96 punti
    Migliore etichetta grafica: Podere Castellinuzza, Vecchie Vigne – 94 punti
    Miglior vino gastronomico: Riecine – 96 punti

    Castello di Meleto con Milko Chilleri e Sara Cintelli WineCup 2023, foto da comunicato stampa
    Castello di Meleto con Milko Chilleri e Sara Cintelli WineCup 2023, foto da comunicato stampa

    Vernaccia di San Gimignano Riserva 2019
    Vincitore assoluto: Palagetto 95 punti
    Miglior vino rapporto qualità prezzo: Guicciardini Strozzi 95 punti
    Miglior vino gastronomico: Fornacelle, Fiora 94 punti
    Migliore etichetta grafica: Il Palagione, Lyra 93 punti
    Migliore etichetta grafica: Teruzzi, Sant’Elena 93 punti

    Palagetto con Milko Chilleri e Sara Cintelli WineCup 2023, foto da comunicato stampa
    Palagetto con Milko Chilleri e Sara Cintelli WineCup 2023, foto da comunicato stampa

    Morellino di Scansano annata e riserva 2019
    Vincitore assoluto: La Selva, Colli dell’Uccellina 94 punti
    Miglior vino rapporto qualità prezzo: Bruni, Laire con 92 punti
    Miglior vino gastronomico: Conte Guicciardini, Massi di Mandorlaia 91 punti
    Migliore etichetta grafica: Mantellassi 91 punti

    Conte Guicciardini con Milko Chilleri e Sara Cintelli, WineCup 2023, foto da comunicato stampa
    Conte Guicciardini con Milko Chilleri e Sara Cintelli, WineCup 2023, foto da comunicato stampa

    “Si tratta di un percorso che punta a valorizzare l’attività delle aziende vitivinicole del nostro territorio” – dichiarano Milko Chilleri e Sara Cintelli, organizzatori del contest – “per noi è stata una grande soddisfazione poterci confrontare con realtà e prodotti che si caratterizzano per clima, territorio e tecniche produttive.

    Dagli assaggi è emersa ancora una volta, un’eccellenza sempre più elevata con grandi diversità di vitigni che si traducono nel bicchiere in vini dai sapori unici. Le schede produttori della WineCup come per la Guida Vini sono consultabili gratuitamente sul sito RossoRubino.tv, due strumenti che permettono di leggere e approfondire le caratteristiche organolettiche di un vino in modo semplice e chiaro.”

    Podere Terreno con Milko Chilleri e Sara Cintelli, WineCup 2023, foto da comunicato stampa
    Podere Terreno con Milko Chilleri e Sara Cintelli, WineCup 2023, foto da comunicato stampa

    Tutti i risultati sono fruibili attraverso questi link:

    Chianti Classico Gran Selezione 2019
    Vernaccia di San Gimignano Riserva 2019
    Morellino di Scansano annata e riserva 2019

    gli organizzatori stanno già lavorando all’edizione 2024, che coinvolgerà anche altre importanti denominazioni italiane

    Fornacelle con Milko Chilleri e Sara Cintelli, WineCup 2023, foto da comunicato stampa
    Fornacelle con Milko Chilleri e Sara Cintelli, WineCup 2023, foto da comunicato stampa

    Da Comunicato stampa

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  • Cantina Morichelli 2023 di Partners in Wine

    Cantina Morichelli 2023 di Partners in Wine

    Cantina Morichelli 2023, un omaggio al passato e uno sguardo al futuro: le sfide di una piccola azienda in crescita.

    Di Ilaria Castagna e Cristina Santini

    Partners in Wine

    Vigneto Montecardeto, articolo: Cantina Morichelli 2023 di Partners in Wine, foto delle autrici
    Vigneto Montecardeto, articolo: Cantina Morichelli 2023 di Partners in Wine, foto delle autrici

    In una giornata tersa piena di vento, noi Partners in Wine, abbiamo visitato la Cantina Morichelli, dei fratelli Matteo e Pietro, a Trevignano Romano, località Monte Cardeto, nel cuore della Tuscia romana. Un antico borgo medievale situato sulle rive del lago di Bracciano e costruito su una rupe di lava leucitica all’estremità del cratere di un antico vulcano.

    Per raggiungere i vigneti, abbiamo percorso una bellissima strada immersa nel verde, la strada del vino delle Terre Etrusco Romane che corre lungo le sponde del lago, attraversa il Parco Naturale Regionale di Bracciano-Martignano, una riserva naturale protetta del Lazio, e giunge fino a Cerveteri e Tolfa. Luogo a lungo vissuto dagli Etruschi e dai Romani che vi costruirono molte ville, alcune ora sott’acqua.

    Incontriamo Matteo, un ragazzo genuino e gentile, in uno dei suoi fazzoletti vitati e rimaniamo per un istante a contemplare questo piccolo angolo di paradiso, rapite dalla bellezza della vigna a riposo in questo periodo.

    Dormiente ma allo stesso tempo così viva. Mentre camminiamo tra i filari, Matteo ci racconta con entusiasmo la sua storia:

    “Abbiamo quattro ettari di vigneto di cui uno in affitto, tutte le nostre colline si affacciano sul Lago di Bracciano, di origine vulcanica, ed alcune delle nostre vigne hanno tra i 20 e i 25 anni di età impiantate dai miei nonni molti anni fa. Quella che vediamo qui ne ha nove ed è la più giovane e molto vigorosa.

    Sono circa 1,5 ettari a 270 metri di altitudine coltivati metà a Violone e metà a Vermentino; abbiamo deciso di tenere divisa la parte bassa per il rosso e quella alta per il bianco perché tra le due colline il terreno cambia tantissimo. In discesa è più argilloso e vulcanico quindi con una terra che drena tanto l’acqua, nel bene e nel male, fino ad arrivare ad un terreno quasi sabbioso. Questa è una zona molto ventosa, tutto l’anno, e questo ci consente di lavorare in biologico perché fa molto bene alle piante e, al contrario di quanto si possa pensare, qui c’è pochissima umidità”.

    La vigna che genera dei vini strepitosi della cantina Morichelli, foto di partners in Wine
    La vigna che genera dei vini strepitosi della cantina Morichelli, foto di partners in Wine

    Notiamo come in questa vigna giovane la vigoria e il fusto delle piante cambi in così pochi metri e nonostante la sua tenera età abbia un diametro piuttosto grande in alcuni punti probabilmente per merito del terreno più ricco di minerali.

    I vigneti sono dislocati su tre colline, più o meno distanti un chilometro l’una dall’altra, caratterizzate tutte da suoli vulcanici e dove sono coltivati Violone, Sangiovese, Incrocio Manzoni, Vermentino e Syrah. L’anno prossimo verrà impiantata la Malvasia Puntinata al posto di una parte improduttiva dell’Incrocio Manzoni e acquistato un fazzoletto limitrofo sul quale verrà messo a dimora un altro vitigno a bacca rossa.

    Pochissimi i trattamenti impiegati, perlopiù rame, zolfo e un prodotto a base di tannino di castagno, il quale è molto funzionale contro peronospora e oidio. Una piccola curiosità ci viene raccontata sulle concimazioni che avvengono solo con il letame delle pecore del vicino.

    I filari del Vigneto Montecardeto, cantina Morichelli, foto di Partners in Wine
    I filari del Vigneto Montecardeto, cantina Morichelli, foto di Partners in Wine

    I Fratelli Morichelli lavorano insieme in vigna e si avvalgono della collaborazione di Roberto Muccifuori, agronomo e enologo di Orvieto. Certificati biologici, si occupano di tutte le fasi, dalle lavorazioni in campo alla cantina, fino alla vendita. È per questo che dal 2019, l’Azienda è entrata a far parte della FIVI (Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti) e da quest’anno, grazie al suo impegno, Matteo ha assunto la carica di Vice Delegato del Lazio.

    Matteo continua:“L’azienda è nata ufficialmente nel 2017, la nostra prima vendemmia è stata quindi nel 2018. La mia famiglia è da sempre stata in vigna. Papà la maggior parte dell’uva la vendeva ai privati o alla Cantina Sociale di Cerveteri e una piccola parte provava a vinificarla; quando ha iniziato a vedere dei risultati positivi, ha lasciato le redini a noi figli. È rimasto ad aiutarci nel punto vendita che abbiamo proprio sul lago dove vendiamo anche il vino sfuso.”

    Le lavorazioni in vigna

    Il Montepulciano, localmente chiamato Violone, è un’uva unica, da sempre coltivata da queste parti. Ha trovato il suo habitat naturale su queste colline lagunari accarezzate da un clima caldo e ventilato. Per le potature, si lascia il ramo più lungo, soprattutto per questa varietà, perché tende a spezzarsi facilmente quando si va in legatura e poi si scorcia.

    Rappresenta un doppio lavoro ma fondamentale. Si esegue una potatura molto ramificata, rasando i rami superiori e non in basso e alternando la lavorazione dei filari di anno in anno. Si raccoglie alle prime ore del mattino, si porta in cantina dove l’uva viene pigiata e pressata. Quest’anno la vendemmia è partita i primi di agosto con la raccolta dell’Incrocio Manzoni, a seguire quella del Vermentino a fine agosto e infine dai primi di settembre fino ad Ottobre con le uve a bacca rossa.

    I capi a frutto e la legatura del Violone, cantina Morichelli, foto di Partners in Wine
    I capi a frutto e la legatura del Violone, cantina Morichelli, foto di Partners in Wine

    Apprezziamo tantissimo il rispetto che questa Azienda ha nei confronti del territorio, dalle lavorazioni manuali in vigna e nella raccolta delle uve fino all’imbottigliamento, non da meno la scelta di utilizzare i tappi Nomacorc, un polimero della canna da zucchero completamente riciclabile e le etichette in fibra di cotone.

    Nella botte piccola c’è il vino buono

    La loro piccola ma funzionale cantina si trova interrata sotto il vigneto e nel passato era la capanna del nonno che poi è stata ristrutturata e adibita alla vinificazione. C’è tutto l’essenziale: la pressa, la pigiatrice, due tonneau e per finire quattro piccole barrique di rovere francese in un angolo, dove affina il Violone.

    La Cantina interrata, cantina Morichelli, foto di Partners in Wine
    La Cantina interrata, cantina Morichelli, foto di Partners in Wine

    Matteo afferma:“Devo dire che io non amo molto il legno ma ammetto che per un vitigno come il Violone è fondamentale altrimenti non sprigionerebbe quei sentori unici che ha. Mentre in acciaio affina il Vermentino, l’Incrocio Manzoni e il blend rosso inizialmente nato da Violone e Syrah, sostituito quest’ultimo con il Sangiovese. Per quanto riguarda il nostro Spumante Metodo Classico è Violone in purezza, vinificato in bianco. Quest’anno ne abbiamo prodotte 850 bottiglie con un affinamento di 12 mesi sui lieviti ma arriverà nei prossimi anni a 24 mesi. In totale produciamo quasi 10.000 bottiglie l’anno”.

    Matteo Morichelli e il suo metodo classico, cantina Morichelli, foto di Partners in Wine
    Matteo Morichelli e il suo metodo classico, cantina Morichelli, foto di Partners in Wine

    Dopo aver passeggiato tra le vigne e visitato la cantina, riprendiamo le macchine per dirigerci verso il punto vendita situato nel borgo a due passi dalla riva del Lago di Bracciano, oggi un po’ burrascoso ma pur sempre affascinante.

    Cristina Santini e Ilaria Castagna Partners in Wine con Matteo della Cantina Morichelli, foto delle autrici
    Cristina Santini e Ilaria Castagna Partners in Wine con Matteo della Cantina Morichelli, foto delle autrici

    Appena arrivate al locale ci piace molto curiosare tra le foto di famiglia e dei vigneti che troviamo appese sulle pareti e che ci confermano ancora una volta la passione per questo “mestiere” e la tradizione vitivinicola familiare tramandata alle generazioni.

    Il punto vendita sul Lago di Bracciano, cantina Morichelli, foto di Partners in Wine
    Il punto vendita sul Lago di Bracciano, cantina Morichelli, foto di Partners in Wine
    Degustazione vini cantina Morichelli

    Si parte con la degustazione iniziando dal Cardo 2021 Igt – Dal nome della zona Monte Cardeto ricca di cardi, questo Vermentino in purezza segue il processo di pigiatura, pressatura, chiarifica statica per 12 ore sulle fecce pesanti e fermentazione in acciaio per 7/10gg. Dopo la fermentazione riposa circa nove mesi sulle fecce fini prima della bottiglia.

    Cardo Vermentino, cantina Morichelli, foto di Partners in Wine
    Cardo Vermentino, cantina Morichelli, foto di Partners in Wine

    Di colore giallo paglierino con riflessi verdolini, all’olfatto domina la sua parte minerale preponderante per poi gradualmente aprirsi su sentori di frutta bianca fresca, di macchia mediterranea, uniti a sbuffi balsamici e fiori di camomilla che ricordano i prati in fiore.

    Al sorso mostra tutta la sua gioventù (imbottigliato da circa tre mesi), la sua nervatura e sorprende per acidità e sapidità. Un vino molto piacevole che arriva lungo nella sua complessità.

    Ci piacerebbe assaggiarlo nuovamente tra qualche mese.

    Prato di papaveri nei vigneti e Incrocio Manzoni Antheios cantina Morichelli, foto di Partners in Wine
    Prato di papaveri nei vigneti e Incrocio Manzoni Antheios cantina Morichelli, foto di Partners in Wine

    ANTHEiOS 2020 Igt Incrocio Manzoni in purezza da vigne di 24 anni di età, stessa vinificazione del Cardo.

    Il nome deriva dalla parola greca Antheios che significa floreale, com’è il vino e com’è la vigna, costeggiata da papaveri e fiori. Il Manzoni ha un grande difetto quello di fare pochissima uva.

    A maggior ragione degustiamo questo gioiello lentamente apprezzando il suo colore giallo paglierino tendente al dorato, con una bella frutta gialla al naso come la pesca, fieno e leggere note ossidate di mandorla tostata.

    Alla beva è avvolgente, rotondo, bilanciato da una bella sapidità e un finale persistente di canditi. Ha tempo davanti per esprimere la stoffa da vero campione.

    Fenice Blend di Violone e Syrah cantina Morichelli, foto di Partners in Wine
    Fenice Blend di Violone e Syrah cantina Morichelli, foto di Partners in Wine

    FENICE 2020 Igt 50% Syrah e 50% Violone, dal 2022 Sangiovese e Violone.

    Succoso e avvolgente nei suoi frutti rossi freschi, dalla ciliegia alla prugna, dove prevalgono più le sfumature ampie e fruttate del Violone rispetto alla speziatura del Syrah con lievi note di pepe nero in chiusura e un bel tannino morbido.

    Apertura organolettica più netta e chiara dopo qualche minuto atteso nel calice.

    Nato come Syrah in purezza, dopo l’incendio del 2019 che devastò più della metà delle piante, è stato sostituito dal Sangiovese.

    Violone in purezza cantina Morichelli, foto di Partners in Wine
    Violone in purezza cantina Morichelli, foto di Partners in Wine

    VIOLO 2020 Igt.

    Vino di punta dell’azienda che affina 12 mesi in barriques e tonneaux piccole da 350 litri di secondo passaggio.

    Denso, dal colore impenetrabile e dalla speziatura dolce con richiami finali di cannella e pepe nero.

    La beva, ampia e sostanziosa, termina con una perfetta maturazione del frutto rosso. Persistente e intenso con un’ottima freschezza e un tannino vellutato, mostra il grande potenziale del vitigno. Sembra non finire mai.

    Sabatae Metodo Classico da Violone cantina Morichelli, foto di Partners in Wine
    Sabatae Metodo Classico da Violone cantina Morichelli, foto di Partners in Wine

    SABATAE: la leggenda narra che la città di Sabate fu distrutta da un’entità divina facendola sprofondare in fondo al Lago di Bracciano per vendetta nei confronti dei suoi abitanti, risparmiando solo una fanciulla che fuggì sul colle dove oggi sorge la Chiesa della Madonna del Riposo.

    Dal punto di vista geologico, deriverebbe dal complesso vulcanico (quattro crateri) che poi crollando nel tempo ha formato una conca dalla quale si è generato il lago.
    E’ un Violone in purezza vinificato in bianco, pas dosé che affina al momento dodici mesi sui lieviti.

    Non viene pigiato e va diretto nel torchio a mano. Bellissimo colore rosa antico intenso, con un perlage fine ma non molto persistente.

    Un metodo classico con un’ottima struttura di base, pieno e complesso, che evidenzia un tannino levigato e un finale sapido. Non ancora in perfetta armonia e bisognoso di tempo per esprimere le sue meravigliose qualità intrinseche. Un grande destriero.

    Line Up della cantina Morichelli, foto di Partners in Wine
    Line Up della cantina Morichelli, foto di Partners in Wine

    E’ il secondo anno che esce sul mercato ed è ancora in fase sperimentale. Grande scommessa la bollicina per questa Cantina che, dopo vari esperimenti sul Vermentino, ha deciso di utilizzare il Violone per il metodo classico. I primi a farlo in questa zona e con questa varietà. Riposando ulteriori mesi sui lieviti, siamo convinte che raggiungerà la complessità e quel passo in più verso quella profondità che si acquisisce solo con il tempo.

    Ilaria Castagna e Cristina Santini Sommelier, winewriter, esperte vitivinicole.
    Ilaria Castagna e Cristina Santini Sommelier, winewriter, esperte vitivinicole.

    Sito cantina: https://cantinamorichelli.it/
    Siti Partners: https://www.foodandwineangels.com

    https://carol-agostini.tumblr.com/

     

  • Slow Wine Fair 2023: Focus su la Romagna e Albana

    Slow Wine Fair 2023: Focus su la Romagna e Albana

    Slow Wine Fair 2023: Focus su la Romagna e la sua Albana

    Di Elsa Leandri

    A fine febbraio si è svolta a BolognaFiera la seconda edizione dello Slow Wine Fair, manifestazione diretta da Slow Food alla quale hanno partecipato ben 750 cantine selezionate provenienti da tutte le regioni italiane e da ben 21 paesi internazionali.

    SLOW WINE FAIR 2023 panoramica della manifestazione, foto di Elsa Leandri
    SLOW WINE FAIR 2023 panoramica della manifestazione, foto di Elsa Leandri

    Oltre ai numerosi banchi di assaggio sono state organizzate diverse Masterclass e incontri il cui argomento spaziava dal futuro enoico in termini di sostenibilità al rapporto vino-salute nell’ottica della revisione dell’Ocm.
    Importante la rappresentanza della regione che ospita l’evento, l’Emilia-Romagna, con ben 65 produttori: Sangiovese, Trebbiano, Albana, Ortrugno, Pignoletto e Lambruschi ne sono i vitigni maggiormente identificativi.
    Non potevamo non tenere di conto di questa opportunità e di conseguenza il nostro Slow Wine Fair si è dedicato a un particolare vitigno romagnolo: l’Albana.

    Elsa Leandri a Slow Wine Fair 2023, foto dell'autrice articolo
    Elsa Leandri a Slow Wine Fair 2023, foto dell’autrice articolo

    L’Albana e il suo territorio

    L’Albana è un vitigno a bacca bianca, già conosciuto nell’antica Roma tanto da essere citato da Plinio il Vecchio e da Catone. La sua diffusione interessa principalmente i Colli che vanno dall’imolese al cesenate, nelle province di Bologna, Forlì/Cesena e Ravenna. Dopo continue affermazioni nei vari secoli viene insignito nel 1987 con lo status di Denominazione d’Origine Controllata e Garantita, diventando così il primo vino bianco italiano con tale menzione.

    Alcuni assaggi di Elsa Leandri durante la manifestazione, Dolyus Marta Valpiani
    Alcuni assaggi di Elsa Leandri durante la manifestazione, Dolyus Marta Valpiani

    In contemporanea a questa ascesa si assiste però anche al suo declino essendo visto come vitigno ad elevata produzione e associato a vino da mescita tale da sminuirne la sua notorietà. Ha attraversato quindi un periodo di oblio, visto come un vino da tutti i giorni, da pasto. Oggi stiamo assistendo finalmente al suo rinascimento grazie all’attività dei viticoltori che si approcciano a questo vitigno con una nuova consapevolezza e con una visione a ampio raggio cercando di darne un’interpretazione a 360 gradi.

    Alcuni assaggi di Elsa Leandri durante la manifestazione, Codronchio Fattoria Monticino Rosso
    Alcuni assaggi di Elsa Leandri durante la manifestazione, Codronchio Fattoria Monticino Rosso

    In questo lembo di terra i terreni sono diversi: si passa infatti da zone sabbiose-argillose (basso faentino e imolese) a zone ricche di Spungone romagnolo (tra Forlimpopoli e Cesena) a zone costituite dalla Vena di Gesso (basso imolese e Brisighella).

    Tale morfologia così differente unita alla maestria dei viticoltori permettono di ottenere dei vini la cui identità va ben oltre la classica rappresentazione di un’uva a bacca bianca. Cinque le tipologie previste da disciplinare in cui l’Albana deve essere presente min. al 95%: secco, amabile, dolce, passito e passito riserva.

    Alcuni assaggi di Elsa Leandri durante la manifestazione, Antiqua Francesconi Paolo
    Alcuni assaggi di Elsa Leandri durante la manifestazione, Antiqua Francesconi Paolo

    La macerazione o meno sulle bucce, una vendemmia precoce o tardiva (talvolta con lo sviluppo della muffa nobile, Botrytis Cinerea), l’uso di materiali riduttivi come l’acciaio o porosi quali terracotta o anfora permettono di dar luce a vini da una parte con una bevibilità eccezionale e con sentori piuttosto floreali, dall’altra di regalare vini maggiormente fruttati con la tipica espressività dell’albicocca, strutturati e con una lieve tannicità.

    Alcuni assaggi di Elsa Leandri durante la manifestazione, Albana di Cà di Sopra
    Alcuni assaggi di Elsa Leandri durante la manifestazione, Albana di Cà di Sopra

    Queste diverse interpretazioni spesso vengono proposte all’interno di una stessa cantina così da far percepire la versatilità di questo vitigno rosso mascherato di bianco.Ultimamente inoltre si assiste anche alla produzione di qualche Albana spumante che rientra nella denominazione Romagna doc Albana Spumante.

    Le aziende che proponevano vinificazioni di Albana allo Slow Wine Fair erano veramente numerose. Di seguito riportiamo i nostri migliori assaggi.

    Alcuni assaggi di Elsa Leandri durante la manifestazione, Vitalba di Tremonti
    Alcuni assaggi di Elsa Leandri durante la manifestazione, Vitalba di Tremonti

    I migliori assaggi

    Albana 2021 di Ca’ di SopraRomagna Docg Albana Secco

    (100% Albana)
    Giallo paglierino fitto. Sentori floreali di tiglio e camomilla accompagnati da albicocca e pera con effluvi di erbette aromatiche. Il sorso è pieno con una marcata freschezza e sapidità. Si percepisce una lieve tannicità tipica del vitigno che caratterizza la beva. Lenta dissolvenza con richiami fruttati.

    PRODUTTORE CA’ DI SOPRA E FOTO ALBANA CA’DI SOPRA, immagine di Elsa Leandri, articolo: Slow Wine Fair 2023: Focus su la Romagna e Albana
    PRODUTTORE CA’ DI SOPRA E FOTO ALBANA CA’DI SOPRA, immagine di Elsa Leandri, articolo: Slow Wine Fair 2023: Focus su la Romagna e Albana

    Vitalba 2022 di Tre Monti Romagna Docg Albana Secco
    (100% Albana)
    Giallo dorato. Attraente dai sentori di albicocca disidratata e pot pourri, arricchite da echi balsamici e resinosi e da pepe bianco. Al sorso è pieno e avvolgente impreziosito da una lieve tannicità. Offre un lento epilogo con richiami agrumati.

    PRODUTTORE TRE MONTI E FOTO VITALBA, immagine di Elsa Leandri, articolo: Slow Wine Fair 2023: Focus su la Romagna e Albana
    PRODUTTORE TRE MONTI E FOTO VITALBA, immagine di Elsa Leandri, articolo: Slow Wine Fair 2023: Focus su la Romagna e Albana

    Codronchio 2020 di Fattoria Monticino RossoRomagna Docg Albana Secco
    ( 100% Albana)
    Giallo dorato e vivace. Impatto olfattivo avvolgente e suadente in cui albicocca, pesca e fiori gialli sono circondati da miele di zagara e da erbe officinali. In bocca si ha corrispondenza con quanto evidenziato al naso. Freschezza e sapidità vivacizzano l’impatto con un lungo finale di scorza di arancia.
    Vino con un’elevato potenziale d’invecchiamento: la fortuna di aver degustato anche la 2016, in cui i sentori si spostano maggiormente su una frutta esotica pur mantenendo freschezza e sapidità, ci permette di affermarlo.

    PRODUTTORE FATTORIA DI MONTICINO E FOTO CODRONCHIO, immagine di Elsa Leandri, articolo: Slow Wine Fair 2023: Focus su la Romagna e Albana
    PRODUTTORE FATTORIA DI MONTICINO E FOTO CODRONCHIO, immagine di Elsa Leandri, articolo: Slow Wine Fair 2023: Focus su la Romagna e Albana

    Trapunta 2020 di Giovanna MadoniaRomagna Docg Albana Secco Macerato
    (100% Albana)
    Giallo dorato vivace. Sentori tipicamente varietali: albicocca, pesca, ginestra, salvia e timo. Entrata in bocca avvolgente e appagante. Freschezza e una leggera tannicità dinamicizzano il sorso e lasciano il cavo orale con richiami di agrumi e di ananas.

    Trapunta 2020 di Giovanna Madonia, articolo: Slow Wine Fair 2023: Focus su la Romagna e Albana, foto di Elsa Leandri
    Trapunta 2020 di Giovanna Madonia, articolo: Slow Wine Fair 2023: Focus su la Romagna e Albana, foto di Elsa Leandri

    Antiqua 2021 di Francesconi PaoloVino Bianco
    (100% Albana)
    Giallo dorato con riflessi ambrato. Ricordi di tarassaco, tiglio, pesca e albicocca quasi disidrata cosparsi da note speziate. Pieno l’impatto gustativo caratterizzato da moderata tannicità e da una suadente sapidità. Lungo finale con echi di frutta gialla.

    PRODUTTORE FRANCESCONI PAOLO E FOTO ANTIQUA, immagine di Elsa Leandri, articolo: Slow Wine Fair 2023: Focus su la Romagna e Albana
    PRODUTTORE FRANCESCONI PAOLO E FOTO ANTIQUA, immagine di Elsa Leandri, articolo: Slow Wine Fair 2023: Focus su la Romagna e Albana

    Delyus 2022 di Marta ValpianiRomagna Docg Albana Secco
    (100% Albana)
    Giallo paglierino fitto. Entrata floreale di fiori bianchi, lemongrass sorretta da frutta a polpa gialla e da delicate note agrumate. Vibrante e saporito, rende il sorso piacevole e immediato. Chiusura di lime.

    PRODUTTORE VALPIANI E FOTO DELYUS, immagine di Elsa Leandri, articolo: Slow Wine Fair 2023: Focus su la Romagna e Albana
    PRODUTTORE VALPIANI E FOTO DELYUS, immagine di Elsa Leandri, articolo: Slow Wine Fair 2023: Focus su la Romagna e Albana

     

    Elsa Leandri autrice articolo, è sommelier, blogger, esperta vitivinicola.
    Elsa Leandri autrice articolo, è sommelier, blogger, esperta vitivinicola.

    Sito evento: https://slowinefair.slowfood.it/

    Siti partners: https://carol-agostini.tumblr.com/ https://www.foodandwineangels.com/

  • Prowein 2023 e il Consorzio del vino Vernaccia di San Gimignano

    Prowein 2023 e il Consorzio del vino Vernaccia di San Gimignano

    IL CONSORZIO DEL VINO VERNACCIA DI SAN GIMIGNANO IN TRASFERTA A PROWEIN 2023

    Redazione

    Il Consorzio vino Vernaccia di San Gimignano parteciperà anche quest’anno dal 19 al 21 marzo a PROWEIN 2023 al padiglione 16 Stand A71, per promuovere i vini della denominazione, con uno spazio dedicato a degustazioni ed eventi pensati per gli operatori e la stampa di settore.

    Prowein 2023 e il Consorzio del vino Vernaccia di San Gimignano, foto da comunicato stampa
    Prowein 2023 e il Consorzio del vino Vernaccia di San Gimignano, foto da comunicato stampa

    In assaggio 53 vini di 27 aziende consorziate.

    Questo il programma delle masterclass a ingresso gratuito fino a esaurimento dei posti disponibili:

    Lunedì 20 marzo – 11.00 hall 13 F80
    Vernaccia di San Gimignano DOCG: Annata e Riserva
    Conduce Markus Del Monego – Master of wine
    Degustazione di 6 vini Vernaccia di San Gimignano
    Modera Ulrich Kohlmann

    Logo del consorzio, articolo: Prowein 2023 e il Consorzio del vino Vernaccia di San Gimignano, foto da comunicato stampa
    Logo del consorzio, articolo: Prowein 2023 e il Consorzio del vino Vernaccia di San Gimignano, foto da comunicato stampa

    Martedì 21 marzo – 11.00 hall 13 F80
    Il vino Vernaccia di San Gimignano DOCG:
    il bianco dalla lunga vita.
    Conduce Othmar kiem
    Degustazione di 6 vecchie annate di Vernaccia di San Gimignano
    Modera Ulrich Kohlmann

    Da comunicato stampa

    (altro…)