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  • Montefalco Sagrantino DOCG e non solo, autentico giugno 2024

    Montefalco Sagrantino DOCG e non solo, autentico giugno 2024

    Montefalco Sagrantino DOCG nella ruota sensoriale con le altre denominazioni di territorio

    Di Adriano Guerri

    In occasione di “A Montefalco”, anteprima dedicata non solo al Montefalco Sagrantino Docg, ma anche ad altre denominazioni locali, quali, Spoleto Trebbiano Spoletino Doc, Montefalco Grechetto Doc, Montefalco Bianco Doc, Montefalco Rosso Doc e Montefalco Rosso Riserva Doc, andata in scena nei giorni 12 e 13 giugno 2024 nell’ incantevole cittadina umbra, sulla via del rientro verso casa, ho colto l’occasione per visitare la Cantina Briziarelli.

    Vigneto con vista digradante verso Montefalco, articolo: Montefalco Sagrantino DOCG e non solo, autentico giugno 2024, foto dell'autore
    Vigneto con vista digradante verso Montefalco, articolo: Montefalco Sagrantino DOCG e non solo, autentico giugno 2024, foto dell’autore

    Sono stato accolto dall’amministratore delegato Alessandro Giannoni, con me c’erano anche altri colleghi. Alessandro ci ha accompagnato nel vigneto adiacente alla cantina, poi siamo entrati nella cantina sottostante, completamente ipogea, sia in zona vinificazione sia in zona affinamento dei loro capolavori enoici. Una cantina moderna ben realizzata e molto funzionale con attrezzature all’avanguardia. È seguita la degustazione di alcuni dei loro vini abbinati a specialità locali. Prima di passare all’analisi sensoriale dei vini degustati, alcuni cenni sull’azienda.

    Botti e tonneaux della cantina visitata, articolo: Montefalco Sagrantino DOCG e non solo, autentico giugno 2024, foto dell'autore
    Botti e tonneaux della cantina visitata, articolo: Montefalco Sagrantino DOCG e non solo, autentico giugno 2024, foto dell’autore

    L’azienda vitivinicola Briziarelli si trova a poca distanza sia da Bevagna sia da Montefalco, in provincia di Perugia, all’interno della denominazione del Montefalco Sagrantino. Dalla parte superiore della cantina si può osservare la vasta vallata umbra, che si sviluppa da Perugia a Spoleto, con l’ammaliante scenario di Assisi, Spello, Bevagna, Foligno e Montefalco. La nuova cantina è accogliente ed è stata realizzata nel 2012, con il preciso obiettivo di produrre vini di elevata qualità. Tuttavia, l’azienda risale al 1906, fondata da Pio Briziarelli.

     

    Posta sulla sommità della collina, vanta 50 ettari, di cui 22 sono vitati. Le varietà coltivate sono oltre al Sagrantino: Sangiovese, Merlot, Trebbiano e Viognier. Una collina sempre ben ventilata, condizioni favorevoli per avere uve sane. Nella patria del Sagrantino, i vigneti di questa varietà sono posti ad altimetrie più elevate rispetto ad altre. Condizioni ideali per dare origine a vini di eccellente qualità. La vendemmia viene svolta rigorosamente a mano.

    Ecco i vini degustati

    L’ Affabile Umbria Bianco Igt 2023 – Viognier – Giallo paglierino luminoso, rivela sentori di susina, melone, pesca e bergamotto, al gusto è vibrante e sapido e dotato di una buona facilità di beva.

    L' Affabile Umbria Bianco Igt 2023, articolo: Montefalco Sagrantino DOCG e non solo, autentico giugno 2024, foto dell'autore
    L’ Affabile Umbria Bianco Igt 2023, articolo: Montefalco Sagrantino DOCG e non solo, autentico giugno 2024, foto dell’autore

    Sua Signoria Umbria Bianco Igt 2023 – Trebbiano – Di un bellissimo colore giallo paglierino intenso, al naso sprigiona sentori di fiori di campo, frutta esotica, agrumi e erbe aromatiche, al palato è piacevolmente fresco, saporito e coerente.

    Sua Signoria Umbria Bianco Igt 2023, articolo: Montefalco Sagrantino DOCG e non solo, autentico giugno 2024, foto dell'autore
    Sua Signoria Umbria Bianco Igt 2023, articolo: Montefalco Sagrantino DOCG e non solo, autentico giugno 2024, foto dell’autore

    Montefalco Rosso Doc 2021 – 60% Sangiovese, 30% Merlot, 10 Sagrantino – Colore rosso rubino intenso, emana note di marasca, mora e spezie dolci, il sorso è avvolgente con tannini nobili e di lunga persistenza aromatica.

    Montefalco Rosso Doc 2021, articolo: Montefalco Sagrantino DOCG e non solo, autentico giugno 2024, foto dell'autore
    Montefalco Rosso Doc 2021, articolo: Montefalco Sagrantino DOCG e non solo, autentico giugno 2024, foto dell’autore

    Montefalco Sagrantino Docg 2020 – Bellissima tonalità rosso rubino, all’olfatto giungono sentori di frutti di bosco uniti a note di tabacco, spezie orientali e balsamiche, attacco tannico poderoso ma setoso, vibrante e duraturo.

    Montefalco Sagrantino Docg 2020, articolo: Montefalco Sagrantino DOCG e non solo, autentico giugno 2024, foto dell'autore
    Montefalco Sagrantino Docg 2020, articolo: Montefalco Sagrantino DOCG e non solo, autentico giugno 2024, foto dell’autore

    Montefalco Sagrantino Docg Vitruvio 2018 – Rosso rubino profondo, libera sentori di rosa appassita, frutti di bosco maturi, anice stellato, cannella e nuances balsamiche, il sorso è pieno ed appagante, setoso ed armonioso.

    Montefalco Sagrantino Docg Vitruvio 2018, articolo: Montefalco Sagrantino DOCG e non solo, autentico giugno 2024, foto dell'autore
    Montefalco Sagrantino Docg Vitruvio 2018, articolo: Montefalco Sagrantino DOCG e non solo, autentico giugno 2024, foto dell’autore

    Uno Nove Zero Sei Umbria Rosso Igt 2018 – Sagrantino 50% Merlot 50% – Rosso rubino profondo, dipana note di melagrana, fragola, mirtillo, violacciocca e polvere di cacao, al palato è invitante, rotondo, setoso e equilibrato.

    Uno Nove Zero Sei Umbria Rosso Igt 2018, articolo: Montefalco Sagrantino DOCG e non solo, autentico giugno 2024, foto dell'autore
    Uno Nove Zero Sei Umbria Rosso Igt 2018, articolo: Montefalco Sagrantino DOCG e non solo, autentico giugno 2024, foto dell’autore
    Per concludere, qualche cenno sul Sagrantino

    Il Montefalco Sagrantino è entrato a pieno titolo nella cerchia dei grandi vini rossi italiani , una gemma enologica, molto apprezzato sia in Italia sia altrove. L’areale si trova in Umbria, in provincia di Perugia. Il Montefalco Sagrantino Docg, viene prodotto oltre che nel comune di Montefalco e nei comuni di Bevagna, Gualdo Cattaneo, Giano dell’Umbria e Castel Ritaldi. Il Sagrantino viene ipotizzato che sia giunto in Umbria ad opera dei frati Francescani dall’Asia Minore, mentre altri sostengono che sia arrivato dai monaci bizantini provenienti dalla Grecia, intorno al 1100.

    Montefalco Sagrantino DOCG e non solo, autentico giugno 2024, foto dell'autore
    Montefalco Sagrantino DOCG e non solo, autentico giugno 2024, foto dell’autore

    Altra ipotesi dell’etimologia del termine, sembra che derivi da sacrestia, in quanto veniva usato durante le messe. In tempi remoti veniva prodotto unicamente nella tipologia passito, da alcuni decenni viene prodotto anche nella tipologia secca. Il Sagrantino dà origine a vini dotati di una fitta trama tannica, pertanto, necessitano di un periodo di elevage per poter essere apprezzati al meglio. A tavola trova abbinamento con svariate preparazioni a base di carne, ottimo con l’agnello al forno. La meritatissima Docg è arrivata nel 1992.

    Adriano Guerri, sommelier professionista, wine critic e blogger freelance
    Adriano Guerri, sommelier professionista, wine critic e blogger freelance

    Sito evento e consorzio: https://www.consorziomontefalco.it/

    Blog autore: https://cloudwine9.com/

    Siti partners articolo: https://carol-agostini.tumblr.com/ https://www.papillae.it/ https://www.foodandwineangels.com/

     

  • Podere Pellicciano 2024, casa, vigne, famiglia, ultra vite

    Podere Pellicciano 2024, casa, vigne, famiglia, ultra vite

    La Toscana in Purezza: Un Viaggio tra i Vitigni Autoctoni Toscani di Podere Pellicciano

    Redazione – Carol Agostini

    Storia di una casa di campagna che diventa una prospettiva di vita

    Nel 2003, Concetta e Gerardo Caputo decisero di acquistare una casa in campagna per ospitare gli amici sportivi dei loro figli. Fabio e Federico erano impegnati a livello agonistico nel ciclismo, mentre la figlia Martina si dedicava agli studi. La scelta ricadde su un “Podere” che faceva parte dei Poderi storici della Famiglia Migliorati, una delle ultime famiglie nobili di San Miniato. La proprietà produceva già vino, olio e cereali, ma inizialmente nessuno pensava che potesse diventare il futuro della famiglia.

    Podere Pellicciano 2024, casa, vigne, famiglia, ultra vite, foto di Carol Agostini, Federico Caputo
    Podere Pellicciano 2024, casa, vigne, famiglia, ultra vite, foto di Carol Agostini, Federico Caputo

    Con il tempo, Concetta iniziò a vedere nuove prospettive per la proprietà e a pensare di trasformarla in una vera e propria azienda. La sua determinazione e amore per il luogo portarono tutta la famiglia a credere nel progetto. Nel 2008, Federico iniziò a studiare Enologia e Agraria all’Università di Pisa, e la passione per la viticoltura si consolidò. La vigna passò da 2,5 ettari a 8,5 ettari di vigneto e 2,5 di oliveti, circa 800 piante.

    Il primo passo fu lo studio dei vigneti e del patrimonio ampelografico presente. Si scoprì che nella proprietà erano coltivati solo vitigni autoctoni: malvasia nera, sangiovese, colorino, malvasia bianca, trebbiano e colombana. Dopo le selezioni massali e su suggerimento dei vecchi contadini, si decise di vinificare in purezza, delineando la strada della produzione dei monovarietali o “purezze”.

    Negli anni successivi, i vigneti furono ampliati e ristrutturati. Nel 2019, furono acquisite le vigne di Bucciano, tutte a sangiovese, situate tra i 170 e i 280 metri sul livello del mare. Nel 2015, fu piantato il vermentino, e nel 2020, l’ultimo impianto vide la presenza di alcune piante di grenache, ritrovate in un vigneto abbandonato acquistato nel 2016.

    Fabio Caputo, articolo: Podere Pellicciano 2024, casa, vigne, famiglia, ultra vite, foto di Carol Agostini
    Fabio Caputo, articolo: Podere Pellicciano 2024, casa, vigne, famiglia, ultra vite, foto di Carol Agostini

    Fabio, dal 2014, si occupa del commerciale e dei rapporti con i clienti, mentre Federico gestisce la parte produttiva. Martina, dopo aver completato gli studi di legge, offre supporto alla famiglia quando necessario.

    La proprietà si estende su suoli prevalentemente argillosi, con una superficie tufacea, caratteristici del territorio di San Miniato, noto per il pregiato Tartufo Bianco. Il clima fresco e gli sbalzi termici tra giorno e notte favoriscono la viticoltura. I vigneti, con una densità di circa 5000/6000 piante per ettaro, sono allevati principalmente a Guyot monolaterale. L’azienda è certificata Biologica dal 2019.

    Podere Pellicciano 2024, casa, vigne, famiglia, ultra vite, foto di Carol Agostini
    Podere Pellicciano 2024, casa, vigne, famiglia, ultra vite, foto di Carol Agostini

    DA LEGGERE ANCHE: https://www.papillae.it/podere-pellicciano-vini-valore-san-miniato/

    Podere Pellicciano 2024, casa, vigne, famiglia, ultra vite, Fabio Caputo e lineup degustata durante il press-tour organizzato da Claudia Marinelli
    Podere Pellicciano 2024, casa, vigne, famiglia, ultra vite, Fabio Caputo e lineup degustata durante il press-tour organizzato da Claudia Marinelli

    La produzione annuale è di circa 50.000 bottiglie, suddivise in dieci etichette:

    Family: Biondo (vermentino), Cimba (rosato di sangiovese, canaiolo e malvasia) e Tricche (stesso uvaggio del rosato). I nomi rappresentano i soprannomi dei figli dati da Gerardo.
    Monovarietali: Egola (malvasia nera), Buccianello (colorino) e Fonte Vivo (trebbiano 100%).
    Tradizione: Chianti, In Fermento (rosato di sangiovese, rifermentato in bottiglia) e Griso (Vin Santo del Chianti DOCG Occhio di Pernice).
    Prato della Rocca: L’ultimo nato in azienda, rappresenta l’azienda nella sua completezza con un blend di malvasia nera, sangiovese, colorino e canaiolo.

    Podere Pellicciano 2024, casa, vigne, famiglia, ultra vite, foto di Carol Agostini
    Podere Pellicciano 2024, casa, vigne, famiglia, ultra vite, foto di Carol Agostini

    Una curiosità riguarda il logo dell’azienda, che rappresenta un colino di bronzo etrusco usato per filtrare il vino, ritrovato negli scavi etruschi a San Genesio, l’antica Fonte Vivo.

    Questo viaggio tra i vitigni autoctoni toscani rappresenta non solo un’esperienza enogastronomica unica, ma anche una storia di passione e dedizione familiare che ha trasformato una casa di campagna in una realtà vitivinicola di successo.

    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer
    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer

    Sito cantina: https://poderepellicciano.it/

    Siti partners articolo: https://www.foodandwineangels.com/ https://carol-agostini.tumblr.com/ https://www.papillae.it/

    Riferimenti del press-tour: DarWine&Food di Claudia Marinelli  eventi@darwineandfood.com

  • Podere Pellicciano 2024, vini di valore di San Miniato

    Podere Pellicciano 2024, vini di valore di San Miniato

    Scoprire San Miniato Attraverso i Vini di Podere Pellicciano: un viaggio enogastronomico tra tradizione, cultura e bellezze paesaggistiche

    Di Carol Agostini

    San Miniato, incastonata tra le colline toscane, è una città che incanta con la sua ricca storia, le tradizioni secolari e una cultura enogastronomica senza pari. Al centro di questo microcosmo, Podere Pellicciano si erge come simbolo della dedizione al territorio e alla qualità, producendo vini che sono veri e propri ambasciatori dei vitigni autoctoni locali.

    Podere Pellicciano 2024, vini di valore di San Miniato, foto di Carol Agostini
    Podere Pellicciano 2024, vini di valore di San Miniato, foto di Carol Agostini

    Podere Pellicciano: L’anima del vino toscano

    La storia di Podere Pellicciano inizia nel 2003, quando Concetta e Gerardo Caputo acquistarono una casa di campagna con l’idea di creare uno spazio conviviale per la famiglia e gli amici. Da questa semplice iniziativa, è nata un’azienda vitivinicola che oggi si estende su 8,5 ettari di vigneto e 2,5 di oliveti, con una produzione annua di circa 50.000 bottiglie. I vitigni autoctoni coltivati includono malvasia nera, sangiovese, colorino, malvasia bianca, trebbiano e colombana, riflettendo la ricchezza del patrimonio ampelografico toscano.

    Podere Pellicciano e alcune vigne della cantina, foto di Carol Agostini
    Podere Pellicciano e alcune vigne della cantina, foto di Carol Agostini

    Il legame con il territorio

    San Miniato è famosa per il Tartufo Bianco, considerato uno dei migliori al mondo. I suoli argillosi e tufacei della zona, ideali per la viticoltura, contribuiscono anche alla crescita di questo prezioso tubero. Ogni autunno, la città ospita la Sagra del Tartufo Bianco, un evento che attira appassionati da ogni dove e offre l’opportunità di degustare piatti tradizionali a base di tartufo, come le tagliatelle al tartufo, uova al tegamino con tartufo e carpaccio di manzo al tartufo.

    Un’esperienza turistica completa

    Oltre alla straordinaria esperienza enogastronomica offerta da Podere Pellicciano, San Miniato vanta numerose attrazioni storiche e culturali. Il Duomo di San Miniato, con il suo splendido campanile detto “La Torre di Matilde”, e la Rocca di Federico II, che offre una vista panoramica mozzafiato sulla Val d’Elsa, sono tappe imperdibili. Il Museo Diocesano d’Arte Sacra custodisce una ricca collezione di opere d’arte religiosa, mentre la Chiesa di San Domenico e il Convento di San Francesco raccontano storie di fede e arte.

    Podere Pellicciano e alcune vigne della cantina, foto di Carol Agostini
    Podere Pellicciano e alcune vigne della cantina, foto di Carol Agostini

    Tradizioni e feste in un territorio unico

    San Miniato è un luogo dove le tradizioni sono ancora vive. Oltre alla Sagra del Tartufo, altre feste importanti includono la Festa del Grillo, che celebra la primavera, e la Festa di San Genesio, patrono della città. Durante queste feste, i visitatori possono immergersi nelle tradizioni locali, assaporare piatti tipici e partecipare a eventi folkloristici.

    Piatti tipici e ingredienti locali

    La cucina di questa cittadina è una celebrazione dei sapori toscani. Oltre ai piatti a base di tartufo, il cinghiale in umido, la ribollita, una zuppa di verdure e pane raffermo, e la pappa al pomodoro, sono piatti che raccontano la storia e la cultura del luogo. Ingredienti come l’olio extravergine di oliva, i salumi toscani e i formaggi locali, completano l’offerta gastronomica.

    Podere Pellicciano e alcune vigne della cantina, foto di Carol Agostini
    Podere Pellicciano e alcune vigne della cantina, foto di Carol Agostini

    Un viaggio da vivere attraverso le degustazioni in cantina di Podere Pellicciano

    Un viaggio in questa zona è un’esperienza che coinvolge tutti i sensi. La visita a Podere Pellicciano, con le sue degustazioni di vini autoctoni, offre un tuffo nella viticoltura toscana, mentre le bellezze storiche e naturali della città arricchiscono il soggiorno di cultura e meraviglia. Assaporare i piatti tipici in una trattoria locale, partecipare a una delle numerose feste e passeggiare tra le colline toscane, rende San Miniato una meta ideale per chi cerca autenticità e tradizione.

    Podere Pellicciano e alcune vigne della cantina, foto da internet
    Podere Pellicciano e alcune vigne della cantina, foto da internet

    Questo podere non è solo un’azienda vitivinicola, ma un punto di partenza per scoprire e vivere la vera essenza di San Miniato, un luogo dove la storia, la cultura e la gastronomia si intrecciano in un’esperienza indimenticabile.

    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer
    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer

    Sito cantina: https://poderepellicciano.it/

    Siti partners articolo: https://www.foodandwineangels.com/ https://www.papillae.it/ https://carol-agostini.tumblr.com/

    Riferimenti del press-tour: DarWine&Food di Claudia Marinelli  eventi@darwineandfood.com

    Riferimenti: https://www.terredipisa.it/

  • Oleificio Traldi: Piacere della Tuscia in Ogni Goccia 2024

    Oleificio Traldi: Piacere della Tuscia in Ogni Goccia 2024

    La Tuscia e il suo splendido territorio attraverso l’olio Traldi

    Di Carol Agostini – Degustazione di Rosaria Benedetti

    L’Oleificio Traldi, situato nel cuore della Tuscia, è un simbolo della tradizione olearia di un territorio ricco di storia, cultura e sapori autentici. La Tuscia, regione che si estende tra Lazio, Umbria e Toscana, offre un paesaggio collinare unico, ideale per la coltivazione dell’olivo grazie al suo clima mite e terreno fertile.

    Oleificio Traldi: Piacere della Tuscia in Ogni Goccia 2024, foto da sito, Resort dell'Oleificio Traldi
    Oleificio Traldi: Piacere della Tuscia in Ogni Goccia 2024, foto da sito, Resort dell’Oleificio Traldi

    Territorio, Storia e Tradizione

    La Terra della Tuscia

    La Tuscia, conosciuta anche come Etruria, è una terra che affonda le sue radici nella storia antica. Qui, gli Etruschi, e successivamente i Romani, hanno lasciato un’eredità culturale e agricola straordinaria. Il territorio è caratterizzato da borghi medievali, necropoli etrusche e paesaggi rurali che sembrano dipinti. La posizione geografica della Tuscia, con il suo mix di influenze climatiche marittime e continentali, crea condizioni ideali per la produzione di olio di oliva di altissima qualità.

    Prodotti Tipici e Tradizioni Gastronomiche

    La gastronomia della Tuscia è un viaggio attraverso sapori autentici e ricette tramandate di generazione in generazione. Tra i piatti tipici della regione spiccano la zuppa di legumi, i pici all’aglione e la celebre acquacotta, una zuppa di verdure e pane raffermo arricchita con l’olio extravergine d’oliva locale.

    Una ricetta tradizionale che esalta l’olio dell’Oleificio citato è la bruschetta con olio novello: pane casareccio tostato, strofinato con aglio e condito con olio appena franto, un vero e proprio inno alla semplicità e alla bontà dei prodotti locali.

    Personaggi Storici e Culturali della Tuscia

    La Tuscia ha dato i natali a numerosi personaggi illustri. Tra questi spicca la figura di Fra’ Giovanni da Pian del Carpine, uno dei primi esploratori europei a raggiungere la Mongolia nel XIII secolo. Inoltre, il territorio è stato una fonte d’ispirazione per artisti come il pittore rinascimentale Benozzo Gozzoli, le cui opere adornano diverse chiese della regione.

    Oleificio Traldi: Piacere della Tuscia in Ogni Goccia 2024, foto da sito,
    Oleificio Traldi: Piacere della Tuscia in Ogni Goccia 2024, foto da sito

    L’Oleificio Traldi: Tradizione e Innovazione

    Si distingue per l’eccellenza dei suoi prodotti, ottenuti da olive coltivate con cura e passione. Le varietà di olive tipiche della Tuscia includono il Canino, il Frantoio e il Leccino, ognuna con caratteristiche organolettiche uniche. L’olio extravergine d’oliva prodotto da queste varietà si contraddistingue per il suo gusto fruttato, con note di erba fresca e carciofo, e per la sua bassissima acidità, segno di qualità superiore.

    Valorizza i frutti della terra con una visione anticonformista e una cura quotidiana. Le scelte dell’azienda mirano a creare capolavori dedicati a chi apprezza la bellezza pura della natura, offrendo un gusto autentico nell’olio extra vergine di oliva.

    Oleificio Traldi: Piacere della Tuscia in Ogni Goccia 2024, foto da sito
    Oleificio Traldi: Piacere della Tuscia in Ogni Goccia 2024, foto da sito

    La Storia dell’Azienda

    Nel 1960, Angelo Traldi, in controtendenza rispetto all’industrializzazione, acquistò una tenuta agricola a Vetralla, nella rigogliosa Tuscia. Oggi, la figlia Elisabetta Traldi e la nipote Francesca Boni portano avanti questa visione con dedizione, creando esperienze sensoriali uniche.

    L’Evoluzione dell’Oleificio Traldi

    • 1960: Nasce l’Azienda Agricola con l’acquisto della tenuta a Vetralla.
    • 1988: Elisabetta Traldi affianca il padre nella gestione, espandendo le relazioni con il mercato romano.
    • 2014: Francesca Boni lancia il marchio Olio Traldi.
    • 2015: Debuttano i primi oli con il marchio in questione: Eximius, Elektia e Athos, premiati a livello nazionale e internazionale.
    • 2016: Apre il Resort Traldi Agriwellness, arricchendo l’esperienza con il benessere degli oliveti.
    • 2019: l’Olio riceve il premio Flos Olei per il miglior olio fruttato intenso.
    • 2020: L’immagine dell’olio viene rinnovata con etichette artistiche e creative.
    • 2023: Il Resort Traldi Agriwellness inaugura il ristorante EaT, dedicato alla valorizzazione dell’Olio Traldi e della buona cucina.

    L’Azienda Agricola

    L’azienda si estende per 150 ettari sulle colline di Vetralla, con 5.550 olivi di varietà tipiche del Centro Italia, inclusa la Caninese. Recentemente, sono state aggiunte 1.200 piante di cultivar dal Sud Italia per oli più delicati. L’oliveto si alterna a campi seminativi e frutteti che producono pere, mele, ciliegie, e molti altri frutti.

    Produzione e Qualità

    Si distingue per un profilo sensoriale eccezionale, frutto di studio e cura costante. Le olive sono raccolte nelle prime ore del mattino e portate in frantoio entro 4 ore per minimizzare i processi ossidativi. L’olio è conservato in contenitori saturi di ozono e imbottigliato solo al momento dell’ordine, garantendo freschezza e qualità.

    Con le sue scelte visionarie e anticonformiste, l’Oleificio Traldi crea autentici capolavori sensoriali, mantenendo vivo l’amore per la natura e la tradizione.

    L’Oleificio Traldi non è solo un produttore di olio d’oliva, ma un custode della tradizione e della cultura della Tuscia. Ogni bottiglia racchiude il sapore di una terra antica e generosa, portando sulla tavola dei consumatori un pezzo di storia e di natura. La sinergia tra tradizione e innovazione rende l’Oleificio Traldi un esempio brillante di come l’eccellenza locale possa competere su scala globale, mantenendo intatta l’autenticità dei suoi prodotti.

    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer
    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer

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  • Cantina Divinja dal 2008, un viaggio speciale nel Lambrusco

    Cantina Divinja dal 2008, un viaggio speciale nel Lambrusco

    CANTINA DIVINJA dal 2008

    La tradizione della famiglia Barbanti e il Lambrusco come si faceva una volta

    di Rosaria Benedetti

    La Cantina Divinja è una Azienda situata alle porte di Sorbara, in provincia di Modena, gestita fin dai primi del 1900 dalla famiglia Barbanti. Dei ca 6 ettari di proprietà, ben 5 erano, prima degli anni 2000, vocati a frutteto con l’immancabile, per la zona, coltivazione delle pere. All’unico ettaro restante erano destinati alcuni vigneti rigorosamente con sistema “semibelucci”, per l’allevamento di varietà storiche come l’uva d’oro e naturalmente il lambrusco di Sorbara.

    Cantina Divinja dal 2008, un viaggio speciale nel Lambrusco, foto da sito
    Cantina Divinja dal 2008, un viaggio speciale nel Lambrusco, foto da sito

    Negli anni 2000 la diffusione drammatica del “colpo di fuoco batterico” ha costretto la famiglia a estirpare completamente il frutteto sostituendolo definitivamente con un moderno impianto a spalliera dedicato in via definitiva al lambrusco di Sorbara.

    Cantina Divinja dal 2008, un viaggio speciale nel Lambrusco, logo da sito
    Cantina Divinja dal 2008, un viaggio speciale nel Lambrusco, logo da sito

    Porta la data dell’8 dic. 2008, la conversione dell’azienda agricola in cantina vitivinicola, un primo passo verso progetti futuri purtroppo interrotti nel 2012 dal grave sisma che ha colpito la regione e nel 2014 dall’alluvione del Secchia. La conseguente ricostruzione ha dato origine alla nuova efficiente cantina tecnologica dove ha attualmente sede l’Azienda.

    Cantina Divinja dal 2008, un viaggio speciale nel Lambrusco, foto da sito
    Cantina Divinja dal 2008, un viaggio speciale nel Lambrusco, foto da sito

    Vi operano Denis Barbanti coadiuvato dalla consulenza dell’enologo Enzo Mattarei. I vini vengono prodotti oggi ancora nei poderi a Sorbara di Bomporto in provincia di Modena secondo la tradizionale alternanza delle due varietà nel vigneto che per favorire l’impollinazione, deve essere rigorosamente composto come da disciplinare: Lambrusco di Sorbara 60% e salamino 40%. Si lavora secondo il sistema di lotta integrata, solo con prodotti naturali e lieviti selezionati.

    Cantina Divinja dal 2008, un viaggio speciale nel Lambrusco, Denis Barbanti, foto da sito
    Cantina Divinja dal 2008, un viaggio speciale nel Lambrusco, Denis Barbanti, foto da sito

    Quattro dei vini prodotti sono lavorati dal mosto, con metodo tradizionale, come si faceva una volta; una tipologia di lavorazione che richiede tempo e una lunga refrigerazione delle celle.

    Tutti i vini rossi provengono da varietà esclusivamente in purezza. Oggi la Cantina Divinja con i suoi 6 ha di vigna ca, ne dedica 5 alla produzione del Lambrusco riservando il restante al pignoletto (su terreni di limo e sabbia) e a una ridottissima produzione di merlot, per una media di ca. 60.000 bottiglie l’anno. Delle 10 etichette, escludendo il merlot, ben sette sono dedicate al lambrusco (di cui una al salamino) e tre ai bianchi.

    Cantina Divinja dal 2008, un viaggio speciale nel Lambrusco, foto dell'autrice dei vini degustati
    Cantina Divinja dal 2008, un viaggio speciale nel Lambrusco, foto dell’autrice dei vini degustati

    IN DEGUSTAZIONE:

    UNICO – Lambrusco di Sorbara DOC Brut 2023 – lambrusco di sorbara 100%

    Presa di spuma in autoclave prolungata per 90 giorni. Colore rosso rubino, illuminato da un perlage fitto e persistente con una brillante vena rosata. Decisamente fragrante al naso con tracce di viola e sentori fruttati di ciliegia e fragola. Sorso fresco, di bell’ equilibrio con finale sapido e un ritorno delle note di piccoli frutti.

    IL MORRO – Lambrusco di Modena Doc Extra Dry 2023 – lambrusco salamino 100%

    Presa di spuma in autoclave per un minimo di 60 giorni. Rosso rubino deciso e intenso con spuma vivace e continua. I marcatori di frutta rossa scura, la mora e il lampone, si alternano a fugaci tocchi vegetali. Il vino è corposo, asciutto e quasi austero, con buon equilibrio gustativo e un finale delicatamente speziato.

    S. AMALIA – Pignoletto di Modena Brut 2023 – pignoletto 85% trebbiano 15% malvasia 5%4

    Metodo Charmat. Il colore giallo paglierino tenue, è solcato da un finissimo perlage. Il bouquet rilascia note floreali eleganti e fresche. In bocca il sorso è vivace, piacevolmente acidulo e croccante. Il finale agrumato richiama i sentori della primavera.

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    **********************

    Per saperne di più:

    SEMIBELUCCI: termine dialettale utilizzato in Emilia-Romagna, in particolare nella zona di Modena, per indicare un tradizionale metodo di coltivazione del vitigno lambrusco che consiste nel tirare i tralci altissimi da un filare all’altro creando un affascinante effetto a scacchiera.

    LAMBRUSCO DI SORBARA: vitigno autoctono di antiche origini, che deriva dall’addomesticamento di viti selvatiche, la Vitis Labrusca, detta anche “uzelina” o “oselina, viti che crescevano spontaneamente al limitare dei boschi e venivano depredate dagli uccelli. Sua caratteristica peculiare è l’acinellatura: solo alcuni acini sul grappolo arrivano a maturazione, mentre i restanti rimangono del diametro di pochi millimetri. Il fenomeno è dovuto ad una anomalia floreale e provoca una sensibile perdita di prodotto nonché una concentrazione di acidi superiore alla media.

    L’antico metodo dei “semibelucci” è oggi ampiamente sostituito dal guyot ma permane rigidamente sancito dal disciplinare l’obbligo per la denominazione di alternare nel vigneto le due varietà salamino e sorbara con un rapporto da due a uno: durante la fase di fioritura, il polline del Salamino feconda i fiori del Sorbara, assicurando così la produzione. La zona classica e storicamente più vocata in provincia di Modena si trova compresa tra i fiumi Panaro e Secchia.

    Rosaria Benedetti degustatore, sommelier, relatore ed esperta vitivinicola
    Rosaria Benedetti degustatore, sommelier, relatore ed esperta vitivinicola

    https://www.cantinadivinja.com

    https://enotecaemiliaromagna.it

    https://lambrusco.net

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  • Sensorialità e Memoria Olfattiva ai giorni d’oggi 2024

    Sensorialità e Memoria Olfattiva ai giorni d’oggi 2024

    Sensorialità e Memoria Olfattiva: Un Viaggio tra Chimica, Psicologia e Cultura

    Di Carol Agostini

     

    L’olfatto è uno dei sensi più antichi e complessi, dotato di un potere unico nel suscitare emozioni e risvegliare ricordi. A differenza degli altri sensi, l’olfatto ha un legame diretto con il sistema limbico del cervello, il centro delle emozioni e della memoria. Questo articolo esplorerà la natura della sensorialità olfattiva, i suoi collegamenti chimici e fisici, il ruolo nel corpo umano, e il suo impatto psicologico. Inoltre, analizzeremo le implicazioni storiche, culturali e tradizionali di questo senso straordinario.

    Sensorialità e Memoria Olfattiva ai giorni d'oggi 2024, foto di Carol Agostini
    Sensorialità e Memoria Olfattiva ai giorni d’oggi 2024, foto di Carol Agostini

    La Chimica e la Fisica dell’Olfatto

    L’olfatto inizia con le molecole odorose che si disperdono nell’aria e vengono inalate attraverso il naso. Queste molecole si legano ai recettori olfattivi situati nell’epitelio olfattivo, una piccola area di tessuto all’interno della cavità nasale.
    Struttura dei Recettori Olfattivi

    I recettori olfattivi sono proteine situate sulle membrane delle cellule olfattive. Ogni recettore è specifico per una particolare molecola odorosa o una classe di molecole. Quando una molecola odorosa si lega a un recettore, provoca un cambiamento conformazionale nella proteina, innescando una cascata di segnali chimici all’interno della cellula.

    Transduzione del Segnale

    La transduzione del segnale avviene quando il legame della molecola odorosa al recettore provoca l’attivazione di una proteina G, che a sua volta attiva una cascata di reazioni chimiche all’interno della cellula. Questo porta alla produzione di un segnale elettrico che viaggia lungo l’assone della cellula olfattiva fino al bulbo olfattivo nel cervello.

    Bulbo Olfattivo e Corteccia Olfattiva

    Il bulbo olfattivo è la prima stazione di elaborazione del segnale olfattivo. Qui, i segnali delle cellule olfattive vengono riorganizzati e trasmessi alla corteccia olfattiva, dove vengono ulteriormente elaborati. La corteccia olfattiva è collegata direttamente al sistema limbico, che include l’ippocampo (coinvolto nella memoria) e l’amigdala (coinvolta nelle emozioni).

    Sensorialità e Memoria Olfattiva ai giorni d'oggi 2024, foto di Carol Agostini
    Sensorialità e Memoria Olfattiva ai giorni d’oggi 2024, foto di Carol Agostini

    Il Ruolo del Corpo e la Psicologia dell’Olfatto

    Influenza sul Sistema Limbico

    L’olfatto è unico tra i sensi per la sua connessione diretta al sistema limbico, il che spiega perché gli odori possono evocare ricordi ed emozioni con tale intensità. Questa connessione permette agli odori di influenzare il nostro stato emotivo e mentale in modi profondi e immediati.

    Memoria Olfattiva

    La memoria olfattiva è sorprendentemente duratura. Studi hanno dimostrato che le persone possono ricordare un odore con precisione anche dopo diversi anni dall’esposizione iniziale. Questo fenomeno è dovuto alla forte connessione tra l’olfatto e l’ippocampo, l’area del cervello responsabile della formazione delle memorie a lungo termine.

    Condizionamento e Olfatto

    Gli odori possono essere potenti trigger di memorie e associazioni emotive. Questo fenomeno è noto come condizionamento olfattivo. Per esempio, l’odore di una determinata pietanza può riportare alla mente ricordi di infanzia, suscitando emozioni legate a quei momenti.

    Sensorialità e Memoria Olfattiva ai giorni d'oggi 2024, foto di Carol Agostini
    Sensorialità e Memoria Olfattiva ai giorni d’oggi 2024, foto di Carol Agostini

    Implicazioni Storiche e Culturali

    L’Antichità e il Valore dell’Olfatto

    Nelle antiche civiltà, l’olfatto aveva un ruolo centrale nella vita quotidiana e nelle pratiche religiose. Gli Egizi, per esempio, utilizzavano oli profumati e incensi non solo per piacere personale, ma anche per scopi spirituali e di purificazione. Anche i Greci e i Romani attribuivano grande importanza agli odori, utilizzando profumi e incensi nelle cerimonie religiose e nei riti funebri.

    Tradizioni e Riti

    Molte culture hanno tradizioni che coinvolgono l’uso degli odori per scopi rituali. Nella cultura indiana, gli incensi sono utilizzati durante le cerimonie religiose per purificare l’ambiente e creare un’atmosfera sacra. Anche nella tradizione cristiana, l’incenso ha un ruolo simbolico importante, rappresentando la preghiera che sale verso il cielo.

    La Modernità e il Marketing Olfattivo

    Nel mondo moderno, l’olfatto è diventato un potente strumento di marketing. Le aziende utilizzano fragranze specifiche nei loro negozi per creare un ambiente accogliente e influenzare il comportamento dei clienti. Questo approccio, noto come marketing olfattivo, si basa sulla capacità degli odori di evocare emozioni e migliorare l’esperienza del cliente.

    Sensorialità e Cibo

    L’Olfatto nella Degustazione

    L’olfatto gioca un ruolo cruciale nella degustazione del cibo e delle bevande. Quando mangiamo, le molecole odorose vengono rilasciate dal cibo e raggiungono i recettori olfattivi attraverso la via retronasale, ovvero attraverso la cavità orale. Questo contribuisce in modo significativo alla percezione del sapore.
    Gastronomia Sensoriale

    La gastronomia sensoriale è una disciplina che esplora l’interazione tra i sensi e la percezione del cibo. Chef e scienziati collaborano per creare esperienze culinarie che stimolino tutti i sensi, non solo il gusto. L’olfatto è particolarmente importante in questo contesto, poiché gli odori possono amplificare l’esperienza gustativa e influenzare la percezione del piatto.

    Sensorialità e Memoria Olfattiva ai giorni d'oggi 2024, foto da internet
    Sensorialità e Memoria Olfattiva ai giorni d’oggi 2024, foto da internet

    Il Futuro dell’Olfatto

    Innovazioni Tecnologiche

    La tecnologia sta aprendo nuove frontiere nello studio e nell’applicazione dell’olfatto. Gli scienziati stanno sviluppando “nasi elettronici”, dispositivi in grado di rilevare e analizzare gli odori con grande precisione. Questi dispositivi hanno potenziali applicazioni in vari campi, dalla sicurezza alimentare alla diagnosi medica.
    Terapia Olfattiva

    La terapia olfattiva è un campo emergente che utilizza gli odori per trattare vari disturbi psicologici e neurologici. Per esempio, alcune terapie utilizzano profumi specifici per aiutare i pazienti a rilassarsi o a evocare ricordi positivi. Questa tecnica si basa sulla comprensione dei profondi legami tra l’olfatto, le emozioni e la memoria.

    L’olfatto è un senso straordinario con un potere unico nel connettere la mente, il corpo e le emozioni. Attraverso la chimica, la fisica e la psicologia, possiamo capire meglio come funziona l’olfatto e come influisce sulla nostra vita quotidiana. La storia e la cultura ci mostrano come gli odori abbiano sempre avuto un ruolo centrale nelle pratiche umane, mentre le innovazioni tecnologiche e le nuove applicazioni terapeutiche aprono nuove possibilità per il futuro. In definitiva, l’olfatto è un senso che continua a stupirci e a influenzare profondamente la nostra esistenza.

    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer
    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer

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  • Blauburgundertage 2024, le giornate del Pinot Nero

    Blauburgundertage 2024, le giornate del Pinot Nero

    Giornate del pinot nero 2024, Blauburgundertage 2024, degustazione dei VINCITORI delle Regioni italiane

    Di Rosaria Benedetti

    Il Concorso legato alle Giornate del Pinot Nero/Blauburgundertage giunto alla sua 26° edizione, si è svolto a Montagna nelle giornate precedenti l’Evento, mentre nel Week End dal 10 al 13 maggio si sono susseguite le Masterclass e le libere degustazioni dei più di 100 pinot nero presentati.

    Blauburgundertage 2024, le giornate del Pinot Nero, foto dell'autrice
    Blauburgundertage 2024, le giornate del Pinot Nero, foto dell’autrice

    In particolare sabato 11 maggio si è svolta la Masterclass con la presentazione dei Campioni, i migliori Pinot Nero classificati in Concorso di ciascuna regione italiana. La Presidente Ines Giovanett, Donna del Vino TAA ha sottolineato il grande apprezzamento che le Giornate del Pinot Nero di Egna e Montagna, veri centri di eccellenza della varietà, riscuotono nel panorama vitivinicolo italiano attirando nella bassa atesina produttori, enologi, appassionati e giornalisti.

    La presidente delle Giornate del Pinot Nero Ines Giovanett e il Sommelier André Senoner, foto dell'autrice, articolo: Blauburgundertage 2024, le giornate del Pinot Nero
    La presidente delle Giornate del Pinot Nero Ines Giovanett e il Sommelier André Senoner, foto dell’autrice, articolo: Blauburgundertage 2024, le giornate del Pinot Nero

    Guida di spessore per questa degustazione André Senoner, miglior Sommelier del Pinot Nero nel 2021: chi meglio di lui! nato all’ombra dei vigneti altoatesini, esperto relatore, docente e raffinato cultore di questa varietà. Il suo breve prologo illustra le caratteristiche ampelografiche che il pinot nero richiede per produrre vini di qualità: buona esposizione ma zone fresche, asciutte e ventilate, con escursioni termiche importanti.

    Padre riconosciuto e oscuro genitore di molte varietà ad oggi ascritte nell’elenco degli autoctoni, il pinot nero è di fatto vitigno internazionale. Il variegato panorama italiano è ricco di interpretazioni legate a clima, latitudine e gestione enologica. L’Italia, con i suoi quasi 6000 ettari è al quarto posto per superfice vitata dedicata al pinot nero, dopo Francia, Stati Uniti e Germania.

    “Provarci” con questa varietà è una sfida per moltissimi produttori in tutto il mondo, ma rimane indiscutibile la vocazionalità del territorio altoatesino e in particolare dei vigneti di Mazon e Gleno. Statisticamente l’Alto Adige presidia con il pinot nero, ca 600 ettari, dei ca 3700 di superficie vitata, una presenza che contribuisce non poco ad innalzare il già elevato spessore qualitativo della produzione nazionale.

    Blauburgundertage 2024, le giornate del Pinot Nero, i vini degustati, foto di Rosaria Benedetti
    Blauburgundertage 2024, le giornate del Pinot Nero, i vini degustati, foto di Rosaria Benedetti

    La sequenza dei Campioni delle singole regioni, tutti 2021, non può che partire dal vincitore assoluto.

    ALTO ADIGE: Elena walch – Suedtirol/Alto Adige Doc Pinot Nero “Ludwig” 2021.

    Già primo classificato per tre volte in annate diverse, il vino è l’accurata sintesi della vinificazione di alcune vocate parcelle collocate sui versanti opposti della valle, a Gleno sulla sinistra dell’Adige e a Caldaro sulla destra. La varietale trasparenza rosso rubino si fa più fitta nel centro calice, quasi ad anticipare l’efficace consistenza del sorso. Lampone e piccoli frutti scuri ricorrono con costanza, lasciando affiorare di tanto in tanto delicate note di pepe. Il segno del passaggio in barrique è piacevolmente percepibile in sottofondo, mentre l’ingresso di bocca fresco apre un sorso deciso, asciutto ma ricco, dalla trama tannica ben integrata e di lunga persistenza gustativa.

    Blauburgundertage 2024, le giornate del Pinot Nero, i vini degustati, foto di Rosaria Benedetti
    Blauburgundertage 2024, le giornate del Pinot Nero, i vini degustati, foto di Rosaria Benedetti

    Tenuto conto che i limiti climatici impongono severe selezioni e che il Concorso prevede un numero minimo di partecipanti per stabilire un vincitore regionale (almeno 5 vini per regione presenti in Concorso) la sequenza di degustazione risale l’Italia dal basso verso l’alto, dal sud, si fa per dire, al nord. Si parte dal centro Italia, latitudine al di sotto della quale difficilmente il pinot nero trova efficaci collocazioni, fatte salve alcune pregevoli produzioni numericamente esili.

    https://www.elenawalch.com/it/

    UMBRIA: Azienda Agricola Poggio Petroso – Umbria Igt Pinot nero “Fab” 2021

    Un vigneto di 20 ca in zona ventilata a ca 500 mt/slm è la culla del Pinot Nero 1° classificato per la regione Umbria. Il calice si presenta con una colorazione decisa, rosso rubino dal riflesso violaceo, quasi fitto. Un importante affinamento in anfora di cocciopesto (antica tradizione risalente all’impero romano) dopo la fermentazione, conferisce al vino una cifra personalissima al naso, ricco di piccoli frutti rossi, che lascia la speziatura in sottofondo per mettere in risalto un piacevole timbro giovanile.

    Il sorso è asciutto con entrata fresca e un centro bocca che richiama la ricchezza del frutto; ancora molto efficace la trama tannica che sostiene a lungo la persistenza e fa presagire longevità.

    Blauburgundertage 2024, le giornate del Pinot Nero, i vini degustati, foto di Rosaria Benedetti
    Blauburgundertage 2024, le giornate del Pinot Nero, i vini degustati, foto di Rosaria Benedetti

    https://www.poggio-petroso.com/?lang=it

    TOSCANA: Fattoria San Felo – Toscana Igt Pinot Nero 2021

    Un Pinot Nero di Maremma, prodotto in un areale quanto meno insolito, dove sangiovese e vermentino la fanno da padroni. Si presenta con una veste calda, e una trasparenza tipica della varietà. Il frutto rosso maturo si fa strada tra sentori di foglie di tabacco essiccate, erbe aromatiche e rosa appassita. Più delicata la presenza speziata che conferisce comunque insieme alla leggera vaniglia un tratto maturo. Il sorso è coerente, con entrata fresca e centro bocca affilato. Una tannicità piacevole ed elegante allunga la beva che nel retrogusto racconta di mandorla.

    Blauburgundertage 2024, le giornate del Pinot Nero, i vini degustati, foto di Rosaria Benedetti
    Blauburgundertage 2024, le giornate del Pinot Nero, i vini degustati, foto di Rosaria Benedetti

    https://fattoriasanfelo.com/

    PIEMONTE: Bricco Maiolica – Lange Doc Pinot Nero “Perlei” 2021

    Un omaggio all’anima femminile del Pinot Nero nel nome di questo vino, prodotto nelle Langhe su un versante ombroso di nord-est, soggetto a importanti escursioni termiche. Il calice rosso rubino è luminoso e brillante, presagio di freschezza. Piccoli frutti e note floreali di rosa rossa si alternano con una decisa speziatura. Il sorso si conferma giovanile, con un centro bocca sottile e ben modulato. I nove mesi in rovere hanno affilato i tannini che rimangono comunque grintosi e prolungano la persistenza dal ritorno vanigliato.

    Blauburgundertage 2024, le giornate del Pinot Nero, i vini degustati, foto di Rosaria Benedetti
    Blauburgundertage 2024, le giornate del Pinot Nero, i vini degustati, foto di Rosaria Benedetti

    https://www.briccomaiolica.it/

    VALLE D’AOSTA: Grosjean Vins – Valle d’Aosta Doc Pinot Noir “Vigne Tzeriat” 2021

    L’altitudine, con il vigneto a 900 mt/slm, è la cifra indiscutibile di questo pinot nero, rubino luminoso e trasparente. Il frutto scuro, prugna e mora, si cela dietro le tonalità vanigliate del passaggio in tonneaux per rivelarsi in bocca. Sorprende, dopo l’ingresso fresco, la morbidezza che avvolge setosa il palato; una tannicità già domata e ben integrata arricchisce il gusto asciutto e accompagna lungamente la percezione di una piacevole sapidità finale.

    Blauburgundertage 2024, le giornate del Pinot Nero, i vini degustati, foto di Rosaria Benedetti
    Blauburgundertage 2024, le giornate del Pinot Nero, i vini degustati, foto di Rosaria Benedetti

    https://grosjeanvins.it/

    LOMBARDIA: Conte Vistarino – Pinot Nero dell’Oltrepò pavese Doc “Pernice” 2021

    Prodotto di spicco dell’Azienda, tra le prime in Italia a produrre Pinot Nero, si presenta nel calice con la tradizionale trasparenza ed un riflesso color carminio che lo caratterizza. Sottili note fruttate accompagnato un eco di spezie dolci, liquirizia e sottobosco. Austero ed elegante il sorso ma ancora dinamico, aperto a prospettive di longevità. Non indugia a morbidezze eccessive; il centro bocca snello sfoggia tannini raffinati mentre i 12 mesi in barriques segnano il finale vanigliato.

    Blauburgundertage 2024, le giornate del Pinot Nero, i vini degustati, foto di Rosaria Benedetti
    Blauburgundertage 2024, le giornate del Pinot Nero, i vini degustati, foto di Rosaria Benedetti

    https://www.contevistarino.it/

    VENETO: Borgo Stajnbech – Tre Venezie Igt Pinot Nero 2021

    Nato nel Veneto orientale, questo pinot nero non conosce passaggi in legno e possiede un timbro decisamente fresco e giovanile. Rubino scarico, trasparente nel calice, si fa un poco attendere prima di sprigionare le varietali componenti fruttate, ciliegia in primis, che ben si legano a timidi profumi di macchia, timo e rosmarino. Il sorso è sottile, vi prevale con coerenza la freschezza mentre la trama tannica sfuma in un finale dalla vena floreale di viola.

    Blauburgundertage 2024, le giornate del Pinot Nero, i vini degustati, foto di Rosaria Benedetti
    Blauburgundertage 2024, le giornate del Pinot Nero, i vini degustati, foto di Rosaria Benedetti

    https://www.borgostajnbech.com/

    FRIULI: Castello di Spessa – Collio Doc Pinot Nero “Casanova” 2021

    Da Collio Goriziano un pinot nero cromaticamente ricco, color rubino con riflesso quasi aranciato. Un fondo speziato con slanci di piacevole tostatura dovuti ai 12 mesi di passaggio in barrique di legno francese, fa da sfondo alle note di piccoli frutti rossi maturi, quasi in confettura. Dopo l’entrata fresca, il centro bocca è morbido e avvolgente e la trama tannica, già vellutata, ha il compito di affilare il sorso e prolungarne la piacevolezza gustativa.

    Blauburgundertage 2024, le giornate del Pinot Nero, i vini degustati, foto di Rosaria Benedetti
    Blauburgundertage 2024, le giornate del Pinot Nero, i vini degustati, foto di Rosaria Benedetti

    https://www.castellodispessa.it/

    TRENTINO: Tenuta Le Volpare – Trentino Doc Pinot Nero “Tenuta Volpare”2021

    Il Pinot Nero trentino, dai vigneti delle colline di Trento, è intrigante e per certi aspetti sorprendente. Rubino vivace e brillante espone subito l’elegante marchio di delicate tostature dovute al passaggio in legno cui si affiancano le note dei tradizionali piccoli frutti, di buccia d’agrume rosso e un sottile ricordo di erbe aromatiche. Senza eccedere in struttura, la beva è carezzevole e setosa mentre la tannicità scorrevole dona eleganza al sorso sostenendo e prolungando il retrogusto speziato.

    Blauburgundertage 2024, le giornate del Pinot Nero, i vini degustati, foto di Rosaria Benedetti
    Blauburgundertage 2024, le giornate del Pinot Nero, i vini degustati, foto di Rosaria Benedetti

    https://www.tenutavolpare.com/

    Rosaria Benedetti degustatore, sommelier, relatore ed esperta vitivinicola
    Rosaria Benedetti degustatore, sommelier, relatore ed esperta vitivinicola

    Siti evento: https://www.blauburgunder.it/?lang=it

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  • La scuola del Contadino 2024, una vera e propria eccellenza

    La scuola del Contadino 2024, una vera e propria eccellenza

    LA SCUOLA DEL CONTADINO. UN PROGETTO AD ALTO IMPATTO SOCIALE

    Di Danilo Amapani

    Nasce a Gioia del Colle, provincia di Bari, la prima “Scuola del Contadino” del Sud Italia. Il progetto, proposto da Tracceverdi, ha origine nel 2019 con obbiettivo il coinvolgimento sociale di ragazzi con difficoltà in attività come agricoltura, riciclo del legno, erboristeria. 

    La scuola del Contadino 2024, una vera e propria eccellenza
    La scuola del Contadino 2024, una vera e propria eccellenza

    Sin dal primo istante, il comune di Gioia del Colle ha aiutato questa cooperativa, capitanata da Cecilia Posca, nella crescita costante del progetto. Oggi a distanza di 5 anni è stato presentato il libro “- La Scuola del Contadino. Un Progetto ad Alto impatto sociale-“ con lo scopo di raccontare ciò che la cooperativa svolge insieme ai ragazzi e alle loro famiglie.

    Durante la presentazione sono intervenuti la senatrice Maria Nocco, membro della Commissione programmazione economica; Cecilia Posca, presidente della Cooperativa sociale Tracceverdi; Giovanni Barnaba, presidente della Cooperativa sociale Soleluna. A fare gli onori di casa è stato il sindaco Giovanni Mastrangelo assieme all’assessora alle politiche sociali e giovanili del comune di Gioia del Colle Marianna Milano. Il tutto moderato da Rosangela Silletti, ufficio stampa e componente della Cooperativa Tracceverdi. 

    La scuola del Contadino 2024, una vera e propria eccellenza
    La scuola del Contadino 2024, una vera e propria eccellenza

    Le parole che hanno accompagnato l’incontro sono state concretezza e comunità. Concretezza nel credere e tuffarsi pienamente nel progetto. Il sindaco ha ribadito più volte gli obiettivi: avvicinare i ragazzi al mondo contadino, un mondo che oramai si sta lasciando sempre più in secondo piano; integrazione e socialità, un risultato che può essere vincente solo con l’inclusione di questi ragazzi. 

    La difficoltà sta soprattutto nella continuità progettuale, una continuità che tutti i coordinatori devono trasmettere ai ragazzi poiché li forma come contadini, ma soprattutto come cittadini del futuro.

    L’’agricoltura è un cardine fondamentale per la società. Accresce il turismo e l’enogastronomia”, queste le parole della senatrice Maria Nocco che inoltre spiega come l’agricoltura diventa terapia per questi ragazzi divenendo anche un benessere psicofisico.

    Un punto importante è stata la proposta fatta alla senatrice di presentare in Senato il progetto con l’intento di far crescere la comunità portandone l’attenzione nelle altre regioni.

    La scuola del Contadino 2024, una vera e propria eccellenza
    La scuola del Contadino 2024, una vera e propria eccellenza

    È Cecilia Posca che approfondisce e ci racconta le origini di questa iniziativa. Il libro è proprio un racconto di tutte le esperienze e dei lavori portati a termine nella scuola del contadino. Il grande lavoro svolto dai ragazzi è stato possibile anche grazie alle piccole aziende che hanno voluto collaborare con Tracceverdi: se ne contano circa 20.

    La pubblicazione del libro “La Scuola del Contadino. Un progetto ad alto impatto sociale” è il mezzo con cui la cooperativa Tracceverdi vuole portare il progetto ad un livello superiore: partendo da piccole realtà e arrivando a coinvolgere le aziende più grandi. Questo progetto può diventare promotrice dei prodotti di punta del territorio regionale e nazione, mantenendo lo scopo di scommettere su questi ragazzi per un’integrazione nel mondo lavorativo. (altro…)

  • Vinitaly 2024: Un Viaggio nel Cuore della Cultura Enologica

    Vinitaly 2024: Un Viaggio nel Cuore della Cultura Enologica

    Vinitaly, grandi curiosità e scoperte per questa nuova edizione

    Di Carol Agostini

    Dal 14 al 17 aprile 2024, la storica città di Verona ha ospitato la 57ª edizione di Vinitaly, uno degli eventi enologici più prestigiosi a livello mondiale. Questo evento, che si tiene annualmente presso il centro fieristico di Verona Fiere, rappresenta un appuntamento imperdibile per professionisti del settore, appassionati di vino e curiosi, desiderosi di esplorare le ultime tendenze, innovazioni e prodotti dell’industria vinicola e dei distillati.

    Un Evento di Rilevanza Internazionale

    Vinitaly 2024 è stato un’esperienza unica, con oltre 4.500 espositori provenienti da circa 40 paesi diversi. Gli spazi espositivi hanno coperto un’area di 89.192 metri quadrati, offrendo una vasta gamma di vini, distillati, oli extravergine d’oliva e prodotti correlati. Tra i partecipanti, si sono contati più di 29.600 buyer internazionali, rendendo Vinitaly una piattaforma chiave per la promozione e la commercializzazione del vino italiano su scala globale.

    Vinitaly 2024: Un Viaggio nel Cuore della Cultura Enologica, Carol Agostini al Vinitaly 2024
    Vinitaly 2024: Un Viaggio nel Cuore della Cultura Enologica, Carol Agostini al Vinitaly 2024

    Le Aree Tematiche

    La manifestazione ha offerto diverse aree tematiche per soddisfare i gusti e gli interessi di tutti i visitatori:

    Sol – Salone Internazionale dell’Olio d’Oliva: Un’area dedicata all’olio d’oliva di alta qualità, dove i visitatori hanno potuto scoprire le eccellenze del settore oleario italiano e internazionale​.
    Vinitaly Bio: Spazio dedicato ai vini biologici certificati, italiani e stranieri, con degustazioni e un negozio di vini biologici.
    Micro Mega Wines: Una sezione esclusiva per le piccole produzioni di vini di alta qualità, sia autoctoni che internazionali, curata da Ian D’Agata​ .
    Mixology: Area dedicata ai cocktail e ai distillati, con masterclass tenute da bartender di fama nazionale e internazionale​.
    International Wine Hall: Una vetrina delle produzioni vinicole e dei distillati di cinque continenti, con un focus sui migliori vini internazionali​.

    Vinitaly 2024: Un Viaggio nel Cuore della Cultura Enologica, Carol Agostini al Vinitaly 2024, Carol Agostini con Luciano Pignataro
    Vinitaly 2024: Un Viaggio nel Cuore della Cultura Enologica, Carol Agostini al Vinitaly 2024, Carol Agostini con Luciano Pignataro

    Attività e Degustazioni

    Il programma di Vinitaly 2024 è stato ricco di eventi, tra cui degustazioni guidate, masterclass e seminari. Tra le degustazioni più attese ci sono stati i “Grand Tastings”, che hanno incluso sessioni dedicate ai vini spumanti italiani, alle grandi denominazioni come Barbaresco, Barolo, Bolgheri e Brunello, e una esplorazione dei vini italiani in relazione al mercato cinese.

    Un’altra attrazione è stata l’evento “Walk Around Tasting”, organizzato da Gambero Rosso, che ha offerto ai partecipanti la possibilità di degustare una selezione dei migliori vini premiati con i Tre Bicchieri​​.

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    Vinitaly e il Territorio

    Non è stato solo un’esposizione di vino, ma anche un’occasione per esplorare e apprezzare la ricchezza culturale e storica di Verona. La città, famosa per il suo patrimonio architettonico e per essere la città di Romeo e Giulietta, ha offerto un’ambientazione suggestiva per questo evento di portata mondiale. Durante il periodo della fiera, si è tenuto “Vinitaly and The City“, un evento parallelo che si è svolto nel centro storico di Verona e che ha permesso ai visitatori di godere di degustazioni, spettacoli e percorsi culturali​.

    Vinitaly 2024: Un Viaggio nel Cuore della Cultura Enologica, Carol Agostini al Vinitaly 2024, Carol Agostini con Roberto Cipresso
    Vinitaly 2024: Un Viaggio nel Cuore della Cultura Enologica, Carol Agostini al Vinitaly 2024, Carol Agostini con Roberto Cipresso

    Innovazione e Tecnologia

    La manifestazione ha segnato anche la 25ª edizione di Enolitech, la fiera internazionale delle tecnologie applicate alla viticoltura, olivicoltura e alle bevande. Questo evento si è espanso ulteriormente, occupando un’area di 7.600 metri quadrati con circa 150 espositori, di cui il 10% provenienti dall’estero. Enolitech è stata un’opportunità per scoprire le ultime innovazioni tecnologiche che stanno trasformando l’industria vinicola e oleicola.

    Vinitaly 2024: Un Viaggio nel Cuore della Cultura Enologica, foto di Carol Agostini
    Vinitaly 2024: Un Viaggio nel Cuore della Cultura Enologica, foto di Carol Agostini

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    Come Partecipare

    Per partecipare è stato possibile acquistare biglietti giornalieri o richiedere un freebadge, riservato ai professionisti del settore. La registrazione poteva essere effettuata online, e il freebadge ha permesso l’accesso a tutte le aree della fiera e la partecipazione alle degustazioni gratuite incluse nel programma ufficiale​.
    Conclusione

    L’Evento si è rivelato come un evento imperdibile per tutti gli appassionati di vino e i professionisti del settore. Con la sua vasta gamma di espositori, eventi tematici, degustazioni e seminari, ha offerto un’opportunità unica per esplorare le tendenze globali del mercato vinicolo, fare networking e scoprire le eccellenze del territorio italiano. Verona, con la sua bellezza storica e culturale, ha fatto da cornice perfetta a questo straordinario evento, rendendo Vinitaly 2024 un’esperienza indimenticabile per tutti i partecipanti​.

    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer
    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer

    Sito evento: https://www.vinitaly.com/

    Siti partners articolo: https://www.papillae.it/ https://carol-agostini.tumblr.com/ https://www.foodandwineangels.com/

  • Terre Estreme 2024: Un Trionfo della Viticoltura Eroica

    Terre Estreme 2024: Un Trionfo della Viticoltura Eroica

    Terre Estreme 2024: Un Trionfo della Viticoltura in Condizioni Estreme

    Di Carol Agostini

    L’evento “Terre Estreme” si è confermato uno degli appuntamenti più significativi del 2024 nel panorama enogastronomico italiano. Questa manifestazione ha celebrato i vini prodotti in condizioni estreme, mettendo in risalto le sfide e le peculiarità della viticoltura in territori difficili e promuovendo una profonda connessione tra il vino e il territorio, sottolineando l’importanza della biodiversità e della sostenibilità.

    Terre Estreme 2024: Un Trionfo della Viticoltura Eroica, locandina da sito
    Terre Estreme 2024: Un Trionfo della Viticoltura Eroica, locandina da sito

    Il Concept di Terre Estreme

    “Terre Estreme” si è focalizzato sui vini che nascono in aree con condizioni ambientali particolarmente impegnative, come terreni ripidi, altitudini elevate, climi severi o suoli poveri. Questi vini rappresentano il risultato di una viticoltura eroica, dove il lavoro dei vignaioli si fonde con la natura in un rapporto di rispetto e valorizzazione del territorio.

    Collegamenti con il Territorio

    La manifestazione si è svolta in diverse località italiane note per la loro viticoltura eroica, come la Valtellina, le Cinque Terre, il Trentino e la Sicilia. Questi territori offrono un panorama variegato di tradizioni vitivinicole che rispecchiano la diversità del paesaggio italiano. La scelta delle location non è stata casuale: ogni area ha rappresentato un esempio di come la viticoltura possa adattarsi e prosperare in condizioni estreme, creando vini unici e di alta qualità.

    Terre Estreme 2024: Un Trionfo della Viticoltura Eroica,foto vigne cantina Walter De Battè
    Terre Estreme 2024: Un Trionfo della Viticoltura Eroica,foto vigne cantina Walter De Battè

    Attività e Programma

    L’edizione 2024 di “Terre Estreme” ha offerto una serie di attività pensate per coinvolgere sia gli appassionati di vino che i professionisti del settore. Tra gli eventi principali ci sono stati:

    Degustazioni Guidate: Masterclass con esperti sommelier e produttori che hanno guidato i partecipanti alla scoperta delle caratteristiche uniche dei vini estremi. Queste sessioni hanno offerto una panoramica sui metodi di produzione, le varietà di uve utilizzate e le peculiarità organolettiche di questi vini.

    Conferenze e Workshop: Seminari tematici su argomenti come la sostenibilità, la biodiversità e le tecniche innovative di viticoltura. Questi incontri hanno visto la partecipazione di ricercatori, agronomi e viticoltori che hanno condiviso le loro esperienze e conoscenze.

    Visite ai Vigneti: Tour guidati nei vigneti delle regioni ospitanti, permettendo ai visitatori di vedere da vicino le condizioni estreme in cui queste vigne crescono e di incontrare i produttori locali.

    Abbinamenti Enogastronomici: Esperienze culinarie con chef rinomati che hanno creato menu abbinati ai vini estremi, esaltando le caratteristiche di ogni vino attraverso piatti preparati con ingredienti locali.

    Terre Estreme 2024: Un Trionfo della Viticoltura Eroica, foto vigneti di Villa Corniole
    Terre Estreme 2024: Un Trionfo della Viticoltura Eroica, foto vigneti di Villa Corniole

    Presenze e Partecipazione

    L’edizione 2024 è stata ricca di partecipazioni, con la presenza di oltre 100 produttori provenienti da diverse regioni d’Italia e dall’estero. Tra questi, ci sono state cantine famose per la loro produzione in condizioni estreme, come le aziende vinicole delle Cinque Terre, note per i loro terrazzamenti sul mare, e quelle della Valtellina, con i loro vigneti situati su pendii ripidissimi.

    L’evento ha attirato numerosi appassionati di vino, giornalisti, enologi e operatori del settore, rendendo “Terre Estreme” un’occasione imperdibile per networking e scambio di idee. Inoltre, la manifestazione è stata aperta al pubblico, offrendo a tutti la possibilità di scoprire e apprezzare i vini estremi attraverso degustazioni e attività didattiche.

    Terre Estreme 2024: Un Trionfo della Viticoltura Eroica, foto vigneti di Val di Scalve
    Terre Estreme 2024: Un Trionfo della Viticoltura Eroica, foto vigneti di Val di Scalve

    Sostenibilità e Innovazione

    Un tema centrale di “Terre Estreme” è stata la sostenibilità. Molti dei produttori partecipanti adottano pratiche di agricoltura biologica e biodinamica, cercando di ridurre l’impatto ambientale e preservare la biodiversità del territorio. Durante l’evento, sono stati presentati progetti innovativi volti a migliorare la resilienza delle vigne e a promuovere una viticoltura sostenibile.
    Conclusione

    “Terre Estreme 2024” è stato un evento di grande importanza per il mondo del vino, mettendo in luce la passione e la dedizione dei viticoltori che lavorano in condizioni difficili. Questo appuntamento non ha solo celebrato i vini estremi e i territori da cui provengono, ma ha rappresentato anche un’opportunità per riflettere su temi cruciali come la sostenibilità e la biodiversità. Per chi ama il vino e la natura, “Terre Estreme” è stata un’occasione unica per scoprire e degustare vini straordinari e per approfondire la conoscenza di un settore in continua evoluzione.

     

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    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer
    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer

    Sito evento: https://www.vinidaterrestreme.com/

    Siti partners articolo: https://carol-agostini.tumblr.com/ https://www.papillae.it/ https://www.foodandwineangels.com/