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  • 11° FIVI, Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti

    11° FIVI, Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti

    TORNA ED ESPLODE A PIACENZA, IL MERCATO DEI VINI DEI VIGNAIOLI INDIPENDENT, FIVI.

    Redazione

    Si aprono oggi le prevendite per la manifestazione targata FIVI e Piacenza Expo, giunta all’11a edizione e ormai fondamentale appuntamento per appassionati e operatori.
    Dal 26 al 28 novembre 2022 a Piacenza Expo oltre 850 Vignaioli Indipendenti, per la prima volta disposti su tutti i tre i padiglioni della fiera.
    Firma d’eccezione, quella del maestro dell’illustrazione Guido Scarabottolo, sul Manifesto di un’edizione che si preannuncia da record.

    11° FIVI, Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti
    11° FIVI, Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti

     

    L’appuntamento per l’undicesima edizione del Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti è fissato per i prossimi 26, 27 e 28 novembre 2022 a Piacenza, grazie alla rinnovata collaborazione tra FIVI e Piacenza Expo. Dopo il grande successo ottenuto nel 2021, con
    20mila ingressi e più di 670 espositori, quest’anno il Mercato torna ed esplode letteralmente registrando la partecipazione di oltre 850 Vignaioli provenienti da tutte le regioni italiane.

    Per ospitare tutte le aziende iscritte al Mercato e il pubblico che da anni affolla la manifestazione, quest’anno saranno ben tre i padiglioni dedicati al vino, dove si potranno conoscere, assaggiare e acquistare migliaia di vini frutto del lavoro e della passione delle Vignaiole e dei Vignaioli FIVI. Una tensostruttura dedicata accoglierà infine l’area della gastronomia, dove gli artigiani del cibo completeranno la rassegna con
    le loro proposte.

    Dopo il successo delle ultime due edizioni, viene confermata la giornata del lunedì, in aggiunta al tradizionale weekend, con un occhio di riguardo quindi per operatori e professionisti del settore.

    A disegnare il manifesto dell’edizione – ulteriore bella novità grazie alla collaborazione con Corraini Edizioni – il maestro Guido Scarabottolo, illustratore e grafico dalla personalità e dal tratto che ben rispondono alla natura della FIVI, e che ha lavorato per i principali editori italiani, collaborato con la RAI, con agenzie di pubblicità e riviste nazionali e internazionali.

    Il pubblico cresce ogni anno nella tre giorni di manifestazione
    Il pubblico cresce ogni anno nella tre giorni di manifestazione

    Alla domanda sul suo lavoro Scarabottolo, con la flemma e il sorriso che lo contraddistinguono, dice: “Spiegare i disegni è vietato. Sarebbe come spiegare una barzelletta: dopo non c’è più gusto.

    E poi il bello dei disegni è la loro ambiguità, o meglio, la loro possibilità di piegarsi a letture diverse e anche divergenti.

    Così chi li guarda, praticamente, ne diventa coautore. Su questo manifesto posso solo dire che facendolo pensavo alle vigne, all’indipendenza, alla convivenza, all’allegria e anche alla pace”.

    “La collaborazione con Guido Scarabottolo è uno dei segni tangibili di cosa sono e di cosa voglio raccontare i Vignaioli indipendenti” dice Lorenzo Cesconi, presidente FIVI. “Qualità, originalità, professionalità: e, prima di tutto, amore per il proprio lavoro, amore per le cose fatte bene, eseguite con passione e cura artigiana. Noi nei nostri vigneti e nelle nostre cantine, coi nostri vini; Scarabottolo nel suo studio, con le sue illustrazioni. L’esito è lo stesso: cose belle, fatte bene, che parlano di un’Italia che guarda con gioia al futuro, con i piedi ben saldi nella propria tradizione”.

    Soddisfatta anche Piacenza Expo come dichiarato dal suo Amministratore Unico, Giuseppe Cavalli: “Prosegue il percorso di crescita della manifestazione che ci ha visto attori protagonisti già dalle prime fasi condividendo i progetti della Federazione. Per Piacenza e il suo territorio si tratta di un evento consolidato e di grande visibilità”.

    I biglietti d’ingresso da oggi sono disponibili in prevendita sul sito www.mercatodeivini.it al costo di 25 euro: acquistare il biglietto online significa non solo risparmiare (il biglietto acquistato direttamente in fiera costerà 30 euro) ma soprattutto garantirsi l’ingresso per una manifestazione che richiama ogni anno un interesse sempre crescente.


    11° Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti, informationi indispensabili

    Data: sabato 26, domenica 27 e lunedì 28 novembre 2022
    Luogo: PiacenzaExpo – Via Tirotti, 11 – Piacenza
    Orario di apertura al pubblico: sabato e domenica dalle 11.00 alle 19.00, lunedì dalle 11.00 alle
    17.00
    Parcheggio: gratuito
    Acquisto biglietti via Vivaticket: https://bit.ly/3C19BQA
    Ingresso giornaliero: in fiera € 30 (2 gg € 50); online € 25 (2 gg € 40) comprensivo di bicchiere.
    Ingresso ridotto: € 20 per soci AIS – FIS – FISAR – ONAV – AIES – ASPI -ASSOSOMMELIER e SLOW FOOD (il socio deve mostrare tessera valida dell’anno in corso).

    Info utili: 800 i carrelli disponibili per gli acquisti
    Per info su riduzioni per gruppi: telefonare a 0523/602711 o scrivere a mercatodeivini@fivi.it
    I minorenni non pagano l’ingresso e non possono effettuare degustazioni.
    Ufficio Stampa FIVI Axelle Brown Videau | 338 7848516 | axelle@origamiconsulting.it


    Sito manifestazione: http://www.mercatodeivini.it

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  • Anteprime del 31° MeranoWineFestival 2022

    Anteprime del 31° MeranoWineFestival 2022

    Anteprime del 31° MeranoWineFestival 2022

    Redazione

    Al via le anteprime del 31° Merano WineFestival: 24 e 25 settembre Gran Premio di Merano, 21 ottobre Lagundo, 28 ottobre Merano Arte con Casabella

    Anteprime del 31° Merano WineFestival 2022
    Anteprime del 31° MeranoWineFestival 2022

    In attesa di Merano WineFestival (4-8 novembre 2022), le anteprime che svelano in esclusiva le eccellenze selezionate da The WineHunter Award.

    Tre occasioni in tre eventi per conoscere e degustare alcuni prodotti wine, food, spirit & beer premiati da Helmuth Köcher. Appuntamento il 24 e 25 settembre al Gran Premio di Merano, il 21 e 22 ottobre a Lagundo e il 28 ottobre alla Merano Arte di Merano assieme a Casabella con la mostra “New Italian Wineries. Territories and Architectures”.

    Carol Agostini da oltre 20 anni accreditata alla manifestazione come winewriter
    Carol Agostini da oltre 20 anni accreditata alla manifestazione come winewriter

    Merano (BZ), 23 settembre 2022 – Cresce l’attesa per la 31^ edizione di Merano WineFestival, in programma dal 4 all’8 novembre. Intanto, vanno in scena importanti eventi meranesi esclusivi palcoscenici enogastronomici delle eccellenze wine, food, spirits & beer selezionate da The WineHunter. Tre le anteprime che svelano in esclusiva i prodotti premiati da Helmuth Köcher e protagonisti del festival.

    GRAN PREMIO DI MERANO
    Il 24 e 25 settembre è il Gran Premio di Merano, la corsa steeple per eccellenza in Italia, ad ospitare all’interno dell’Ippodromo ben 48 aziende, suddivise tra tavoli espositivi e WineHunter Area, selezionate e presenti a Merano WineFestival. Una cornice esclusiva di eleganza e prestigio che porta in scena alcuni dei migliori prodotti wine e food selezionati durante l’anno da The WineHunter Award.

    ANTEPRIMA A LAGUNDO CON CENA DI BENEFICIENZA
    Il 21 ottobre a Lagundo, nei locali della Casa della Cultura Thalguter, una speciale serata di anteprima del festival riunirà esperti e appassionati del settore, permettendo di conoscere e degustare in esclusiva prodotti wine e food. Specialità che saranno protagoniste anche di una cena di beneficienza, in programma il 22 ottobre, a favore di “Un pozzo per la vita”, organizzazione di volontariato impegnata nella crescita dei Paesi in via di sviluppo che Merano WineFestival sostiene da anni.

    Alessandro Scorsone e Carol Agostini al MeranoWinefestival
    Alessandro Scorsone e Carol Agostini al MeranoWinefestival

    NEW ITALIAN WINERIES. TERRITORIES AND ARCHITECTURES- Casabella (ELECTAarchitettura)
    Il 28 ottobre, presso la Merano Arte di Merano, in occasione dell’evento “New Italian Wineries.

    Territories and Architectures” organizzato da Casabella, Merano Arte, Merano WineFestival e il suo patron Helmuth Köcher saranno presenti con una degustazione all’insegna dell’eccellenza.

    L’evento, focalizzato sulle top 11 cantine più interessanti dal punto di vista architettonico, a favore della sostenibilità e dell’impatto ambientale, diventa così anche un’opportunità in più per valorizzare il mondo del vino e le sue produzioni di qualità.

     

    Anteprime del 31° MeranoWineFestival 2022
    Anteprime del 31° MeranoWineFestival 2022

    Il 31° Merano WineFestival si svolgerà dal 4 all’8 novembre e il tema della sostenibilità è al centro del dibattito: in programma, infatti, l’importante summit dal titolo “Respiro e grido della terra” nelle giornate del 4 e 5 novembre al teatro Puccini per discutere, assieme a grandi esperti, di soluzioni sostenibili attuabili nel mondo del vino e redigere un manifesto da presentare e consegnare al Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali.

    Ad attendere gli ospiti della kermesse meranese, un format tradizionale che coinvolge anche quest’anno le famose e storiche location come Kurhaus, GourmetArena, l’Hotel Therme Merano e il Teatro Puccini, mentre viene ampliato il Red Wave: il tappeto rosso del Fuori Salone che quest’anno percorre l’intero Corso Libertà e la Promenade, da Piazza Arena a Teatro Puccini.

    www.smstudiopr.it/it/news/dettagli/in-attesa-di-merano-winefestival-4-8-novembre-2022-le-anteprime-che-svelano-in-esclusiva-le-eccel.html


    Comunicato stampa generato da

    Ufficio Stampa: smstudio | pr & communication

    Stefania Mafalda press@smstudiopr.it M +39 345 5810 157

    Martina Tramontin martina.tramontin@smstudiopr.it M +39 327 7994 409

     

    Una della sale della manifestazione MeranoWinefestival
    Una della sale della manifestazione MeranoWinefestival  Kurhaus Merano C.so della Libertà, 33, 39012 Merano BZ

    Partner redazione: https://www.foodandwineangels.com/

    https://www.foodandwineangels.com/

  • ‘Burc 2017 Colli Tortonesi DOC Barbera Riserva Cantina di Tortona

    ‘Burc 2017 Colli Tortonesi DOC Barbera Riserva Cantina di Tortona

    ‘Burc 2017 Colli Tortonesi DOC Barbera Riserva Cantina di Tortona

    Di Piergiorgio Ercoli

     

    Cantina di Tortona dal 1931
    Cantina di Tortona dal 1931, degustazione in presenza dei vini dell’azienda.

    Storica Cantina (dal 1931) quella di Tortona, nata dall’unione delle forze e delle volontà di un gruppo di viticoltori che fortemente vollero tutelare le campagne, il lavoro nelle campagne e i frutti di questo operare nella tradizione. Il momento della nascita della Cantina coincise con un periodo di forte recessione innescatasi, qualche anno prima, nei mercati americani: l’Europa ne fu presto investita, segnando nelle zone rurali, in particolare, la fine di molte piccole attività private.

    Punto vendita della Cantina di Tortona dal 1931
    Punto vendita della Cantina di Tortona dal 1931

    Tra le varie conseguenze sociali ed economiche che ne derivarono, nel settore vitivinicolo fu che la vendita dei frutti del lavoro nei campi, il vino quindi, avveniva a prezzi davvero bassi e rovinosi.
    L’idea quindi fu quella di fondare una Cooperativa con lo scopo di vinificare in comune le uve: di li a poco i vantaggi, oltre all’immediato abbattimento dei costi di produzione, si allargarono ad altri aspetti. Di rilievo, fu il riconoscimento della qualità per lavoro svolto con il conseguimento della DOC Colli Tortonesi.

    Areale importante e di recente rivalutazione, quello dei Colli Tortonesi si estende ad ovest di Alessandria, tra il fiume Scrivia ed il torrente Curone: colline morbide, ondulate dove i terreni hanno impronta di marne e arenarie. La “barbera”, che notoriamente è il vitigno simbolo e più coltivato in Piemonte, nei Colli Tortonesi offre le sue massime espressioni sulle argille serravalliane e sulle marne di Sant’Agata Fossili.

    Il protagonista della degustazione di oggi è il Burc, annata 2017, Selezione Fiumana della Cantina, una barbera riserva della DOC Colli Tortonesi.

    ‘Burc 2017 Colli Tortonesi DOC Barbera Riserva Cantina di Tortona
    ‘Burc 2017 Colli Tortonesi DOC Barbera Riserva Cantina di Tortona

    Viti allevate nella Frazione Vho di Tortona, in Costa Vescovato e Viguzzolo dove i terreni, dal medio impasto con profondo scheletro calcareo, risultano esposti a sud, ad un’altezza media di 350 m. s.l.m..
    Il mosto viene lasciato in macerazione per circa 10 giorni a temperatura controllata, con almeno 3 delestage per accentuare l’estrazione delle sostanze solubili. Successivamente l’affinamento avviene in cemento per 12 mesi con risospensione periodica delle fecce fini.

    Degustazione

    ‘Burc 2017 Colli Tortonesi DOC Barbera Riserva Cantina di Tortona, calice di vino rosso rubino intenso
    ‘Burc 2017 Colli Tortonesi DOC Barbera Riserva Cantina di Tortona, calice di vino rosso rubino intenso

    Analisi visiva
    Rosso rubino scarico, trasparente, limpido e consistente.

    Analisi olfattiva
    Intenso, mediamente complesso sui toni di piccoli frutti rossi e fine. Dominante fruttata: ribes, mirtilli e ciliegia. Vegetale. Note balsamiche e speziatura scura.

    Analisi gusto-olfattiva
    Secco, caldo, moderatamente morbido. Sorso diretto, note dure in evidenza ma comunque equilibrate da tannini sufficientemente morbidi. Buona freschezza. Corpo e struttura ben espressi, sensazioni di fragranza e croccantezza di frutto, esemplari note di sottobosco.

    Beva sufficientemente armonica con finale sapido.

    Durante la degustazione confesso che lo sguardo è stato spesso rapito dall’immagine in etichetta:
    “il contadino del passato consumato dalla fatica, ma con la fierezza di portare a oggi vini di eccellenza” (cit. Sito della Cantina di Tortona).

    dipinto “Quarto Stato” di Pellizza da Volpedo, realizzato dall’artista intorno al 1880 durante una manifestazione di protesta per il caro-pane.
    “Quarto Stato” di Pellizza da Volpedo, realizzato dall’artista intorno al 1880 durante una manifestazione di protesta per il caro-pane.

    L’immagine è colta dal carboncino originale su carta, custodita nella pinacoteca di Alessandria, che raffigura uno studio del personaggio centrale del dipinto “Quarto Stato” di Pellizza da Volpedo, realizzato dall’artista intorno al 1880 durante una manifestazione di protesta per il caro-pane.

    Cheers!!!

    Tartare di Angus tagliata a coltello con altri ingredienti
    Tartare di Angus tagliata a coltello con altri ingredienti: pomodori secchi, acciughe del Cantabrico, peperoni, cipolla di Tropea e capperi di Pantelleria.

    Ricetta in abbinamento eseguita da Carol Agostini

    In abbinamento un gioco di consistenze e sapori, forme e colori per un abbinamento decisamente intrigante quanto gustoso di formaggi di varie tipologie e stagionature.

    Tartare in abbinamento alla barbera riserva 2017 degustata.
    Tartare in abbinamento alla Barbera Riserva 2017 degustata.

    Ingredienti per due Tartare:

    • carne di Angus 500 gr
    • pomodori secchi qualche pezzo
    • acciughe del Cantabrico 4
    • peperoni gialli o rossi metà di uno
    • cipolla dolce tritata 1
    • capperi di Pantelleria dissalati tritati q.b.
    • prezzemolo tritato finissimamente q.b.
    • senape q.b.
    • salsa Worcester q.b.
    • tabasco q.b.
    • olio di oliva extra vergine q.b.
    • sale q.b.
    • pepe macinato o pestato al momento q.b.
    • succo di limone q.b.
    • tuorlo d’uovo 4

    Procedimento:

    Preparate la tartare di manzo tagliando al coltello la carne di manzo e realizzando una sorta di trito non troppo fine.

    Aggiungete la cipolla dolce tritata, e condite con il prezzemolo e i capperi tritati, il sale, il pepe, il succo di limone, e l’olio. Mescolate bene il tutto.

    Nel frattempo tagliare a pezzi molti piccoli il peperone, le acciughe e i pomodori secchi, lasciatene 1/3 da tagliare a julienne sottile per la decorazione.

    Usando un coppapasta rotondo o quadrato ( a piacere ) formate con la carne di manzo una polpetta piatta e circolare e deponetela al centro di un piatto.

    Schiacciate la polpetta con un cucchiaio e ponete al centro di essa il rosso d’uovo.

    Presentate in tavola la tartare di manzo accompagnata da salsa worchester, tabasco e senape in diverse ciotoline.

    Degustazione di Piergiorgio Ercoli

    Piergiorgio Ercoli, sommelier, winewriter ed esperto marchigiano di enogastronomia territoriale
    Piergiorgio Ercoli, sommelier, winewriter ed esperto marchigiano di enogastronomia territoriale

    Sito Cantina: https://www.cantinaditortona.it/

    Partner: https://www.foodandwineangels.com/ https://carol-agostini.tumblr.com/

  • Vini Bajola: tempeste ischitane 2022.

    Vini Bajola: tempeste ischitane 2022.

    Vini Bajola: tempeste ischitane 2022.

    Di Zombiwine

    A Ischia, nel golfo di Napoli, non si produce solo Biancolella e Piedirosso. C’è anche chi produce vini diversi. Sicuramente da provare.

     

    Vini Bajola: tempeste ischitane 2022, articolo di Zombiwine
    Vini Bajola: tempeste ischitane 2022, articolo di Zombiwine

    Decomposti e decomposte, buona sera e bentornati con Zombiwine: l’unico sommelier che se non lo segui morde. Non potevo esimermi di parlare anche qui, su Papillae di una delle aziende vinicole che amo in assoluto di più al mondo.
    Badate bene, non si tratta di bottiglie costose. Non si tratta di uno Cheval Blanc del quale quasi sempre possiamo solo leggerne storia e recensioni e poi (almeno per la maggior parte di noi) dilungarci in atti di onanismo intellettuale\enologico.

    I vini Bajola non superano i trentacinque/quaranta euro, che anche se non è proprio il costo di un etto di lupini, ancora è affrontabile.
    Cominciamo a dire dove ci troviamo: Isola di Ischia, golfo di Napoli, Campania.
    Nonostante l’isola sia famosa per la vinificazione del Biancolella e del Piedirosso, la nostra azienda – Baiola – ha deciso di perseguire una strada diversa.

    Il loro vigneto di circa settemila mq (0,7 h, quindi quanto molti vigneti in Borgogna) è piantato con uve Vermentino, Viogner, Sauvignon Blanc, Incrocio Manzoni, Malvasia delle Lipari. Uve del Mediterraneo, queste, uve di popoli migranti, uve della storia.
    Su ogni bottiglia troverete scritto “foglia n 13, 14, 15…” ecc.; questo perché la prima vendemmia ufficiale è avvenuta dopo tredici anni (tredici foglie) da quando il vigneto è stato piantato, cioè nel 2000.
    Quindi, per osmosi, foglia 17 significherà vendemmia 2017, e così via.

    Vini Bajola: tempeste ischitane.

    Perché la scelta di queste uve?

    Perché nella loro essenza c’è il mare, ci sono i viaggi, le tempeste e la storia dell’Europa: in pochi metri si parte dai Fenici e si arriva alla Seconda guerra mondiale.
    I due vini Bajola sono davvero unici nella loro storia: andiamo a vedere perché e per poterlo fare, magari, può esserci utile avere sotto occhio il loro sito: https://bajoladalice.wordpress.com.

    Il vigneto di Bajole è coltivato seguendo le pratiche biodinamiche, in biologico dal 2011, ma già da prima non si praticava un’agricoltura interventista. Oggi le uniche sostanze usate sono il rame, lo zolfo, il corno letame e la corno silice e un sovescio studiato appositamente per il vigneto.
    Come potete già intuire da queste poche parole, l’azienda crede assolutamente nella filosofia naturale. Devo, per correttezza intellettuale, aggiungere che sono avvantaggiati dal terreno vulcanico di Ischia: un connubio perfetto quello fra biodinamica – supporto mio e microbiologico – e terreni vulcanici.
    Sul sito aziendale c’è l’andamento della vendemmia di ogni singola annata, questo perché le peculiari caratteristiche di questi vini fanno si che davvero ogni singola annata sia storia a sé. Ne parleremo.

    Vini Bajola: macchine del tempo

    "Un vino misterioso, massonico, che potrete capire solo dopo aver percorso una strada personale di studio dell’underworld del vino" di Zombiwine
    “Un vino misterioso, massonico, che potrete capire solo dopo aver percorso una strada personale di studio dell’underworld del vino” di Zombiwine

    Ora, perché dico che questi vini sono una macchina del tempo? Perché seguono un processo di vinificazione molto particolare. Comprenderlo ci permetterà di fare un viaggio lungo migliaia e migliaia di anni.

    Tutti (spero) saprete che il vino nasce in Georgia, in Iran, in Iraq e in Armenia e che poi è stato portato in Europa prima dai Fenici e poi dai Greci; infine, a Roma, la vite diventa la compagna dei popoli.

    All’epoca strumento di trasporto e di vinificazione era l’anfora di terracotta, questo contenitore sta vivendo oggi una nuova primavera; in Georgia ancora oggi le anfore interrate Qvevri (o Queveri) vengono utilizzate per verificare e invecchiare il vino.

    Tuttavia c’è anche di un altro archeo-metodo che sicuramente era utilizzato dai popoli ellenici: il Palmento. Ai fini di questo articolo non mi interessa decidere quale dei due sia nato prima, anche perché probabilmente erano entrambi utilizzati nel medesimo periodo.

    Ma cosa è un palmento?

    È una vasca in pietra che si utilizzava per la raccolta delle acque piovane, che poi erano impiegate per irrigare i campi; una forma che si prestava perfettamente ad essere usata come contenitore per uve da pigiare e per agevolare la partenza della fermentazione. Poi, probabilmente, il liquido vinoso veniva messo nelle anfore.

    In Italia, sopratutto sull’Etna e in Sicilia, i palmenti si sono utilizzati sino all’inizio del Novecento e qualcuno dei più tradizionalisti fra i produttori li usano ancora per pigiare le uve.

    Ma cosa centra questa storia con Ischia e con Bajola?

    Sull’isola ci sono ritrovamenti archeologici che attestano la presenza di grossi palmenti utilizzati, appunto, per la vinificazione. Quando i proprietari Francesco ed Alice decisero di vinificare la propria uva avevano un enorme problema: per vincoli paesaggistici non potevano costruire una cantina, e allora ebbero un lampo di genio: trasformare il palmento in una specie di anfora a modo loro.

    Vini Bajola: il lampo di genio

    Come funziona, quindi, il palmeto di Bajola? È tutto molto semplice.
    In mezzo alla vigna sono state ricavate tre vasche da una cisterna interrata utilizzata un tempo per la raccolta dell’acqua piovana.
    Le uve appena raccolte vengono solo di raspate e messe nelle vasche per caduta, senza l’uso di pompe o altro ausilio.
    La fermentazione parte spontanea.

    Non c’è nessuna aggiunta di solforosa, nessuna chiarifica e nessun filtraggio.
    Quando la fermentazione tumultuosa termina si svina e da questo momento in poi il vino affina sempre nelle stesse vasche sulle sue fecce fini.
    Le vasche sono mantenute sature di gas inerte per evitare ossidazioni.
    Dopo sei mesi si imbottiglia e, voilà, ecco il Bajola.

    A questo vino va affiancato, dal 2017, uno strano esperimento, ovvero il vino perpetuo Bajola in tiano.

    Bajola in “tiano”

    Bajola in “tiano”, articolo Vini Bajola: tempeste ischitane 2022.
    Bajola in “tiano”, articolo Vini Bajola: tempeste ischitane 2022.

    A questo punto si fa un salasso dal palmeto e lo si trasferisce nel tiano.

    Il tiano è un contenitore di terracotta della stessa forma e dimensioni di una barrique (circa 200-210 litri di capienza). Lo produce la fornace Masini di Impruneta (Firenze).

    Il tiano è protetto esternamente con un composto a base di cera d’api, olio di lino ed essenza di agrumi.

    La ricetta proviene da lunghi studi finalizzati a non renderlo completamente impermeabile, ma di mantenere una certo contatto con l’aria adatto all’affinamento del vino.

     

    Vino prodotto nel tiano è un contenitore di terracotta della stessa forma e dimensioni di una barrique (circa 200-210 litri di capienza). Lo produce la fornace Masini di Impruneta (Firenze).
    Vino prodotto nel tiano è un contenitore di terracotta della stessa forma e dimensioni di una barrique (circa 200-210 litri di capienza). Lo produce la fornace Masini di Impruneta (Firenze).

    Prima del primo utilizzo, l’interno del tiano viene sottoposto a una sorta di encausto esclusivamente a base di prodotti vinosi, ciò per ridurre la porosità della terracotta.

    Il tiano non si riempie mai totalmente, in modo da consentire un sostanziale contatto fra superficie vino e aria, favorendo così la creazione di un Flor di lieviti.

    Il tiano non viene mai svuotato; al momento dell’imbottigliamento si lascia almeno il 10% del vino ricco di feccia fine, memoria delle annate precedenti.

    È questo il metodo “perpetuo” di Bajola.

    Vini Bajola: come sono?

    Ma come sono questi due vini? Estremi e adatti. Chi non ha paura di sporcarsi il naso o il palato fanno per lui: non sono vini per novellini, insomma, o verginali enoici.

    Io li amo molto.

     

    Il Bajola foglia

    Il Bajola foglia, articolo Vini Bajola: tempeste ischitane 2022.
    Il Bajola foglia, articolo Vini Bajola: tempeste ischitane 2022.

    Il Bajola foglia è un vino in cui coesistono piacevolezze e difetti, proprio come nel ciclo della natura: il colore è intenso e scuro, quasi marsalato, e il vino ha una sua personale quantità di volatile e una riduzione per cui bisogna berlo, se ci si crede.
    Che voglio dire? Che se per te il vino è solo giallo paglierino lascia stare, questo non è un vino da bacetti sotto al muschio. È un vino che ti prende e ti zompa addosso come una pazza meretrice! Ti strappa l’anima, il cuore e ci gioca a carte e poi – non contenta – ti chiede anche di sposarla!

    Ma dietro quella volatile c’è tutta la bellezza dell’isola di Ischia! Odore di pesca percoca, quella gialla. Macchia mediterranea, ginepro, profumo di mare e risacca, quella sensazione olfattiva prima che venga a piovere e su tutto, poi, al sorso, una strabiliante complessità aromatica. Questo è uno di quei vini che o lo ami o lo odi, e non sono io a volerne tessere per forza le lodi. Se non dovesse piacervi potrei capirlo, io lo amerei comunque.

    Amo tutto di lui, amo i suoi difetti, la sua brutta abitudine di mordere e urlare. La sua assoluta autenticità, annata dopo annata.

    "Amo tutto di lui, amo i suoi difetti, la sua brutta abitudine di mordere e urlare. La sua assoluta autenticità, annata dopo annata" di Zombiwine
    “Amo tutto di lui, amo i suoi difetti, la sua brutta abitudine di mordere e urlare. La sua assoluta autenticità, annata dopo annata” di Zombiwine

    Il Tano

    Diversa è la storia del Tano, che invece è un vino oscuro e tempestoso: qui le sensazioni sono portate al limite della sopportazione, arricchite anche dall’ossidazione. Un vino misterioso, massonico, che potrete capire solo dopo aver percorso una strada personale di studio dell’underworld del vino. Io, ancora, non ci sono riuscito, ma – avendone bevuto solo una bottiglia – mi concedo il diritto di riberlo. Assolutamente assurdo, credetemi, e so benissimo che, per la metà di voi, è una cosa profondamente sbagliata.

    Di colore quasi neutro, va aperto e lasciato almeno qualche ora a decantare, meglio se proprio in un decanter. Poi da tutti quegli strati di sensazioni assolute lentamente sorgerà un fiore, un profumo di tè, di tabacco, di caffè, con note tostate, un sentore di funghi, di fior scuri, di pietra vulcanica, di mare in tempesta, con vaghe note ossidative. Un’esperienza assolutamente unica.
    Il sorso non si può descrivere. Sappiate solo che io l’ho bevuto in tre giorni, come se fosse una turista misteriosa con cui trascorrere un weekend folle di sesso.

    Conclusioni

    Questo è Bajola, una storia d’amore per un isola, per una terra, per un modo di fare vino e per un approccio al vino stesso: non ho la pretesa che a piaccia. ma visto che ormai siamo in un mondo che accetta le altrui differenze, datemi retta: non fate gli enofobici! Prendetevene una bottiglia (meglio due) e cercate di capire cosa mi ha emozionato in questi cinque meravigliosi anni, da quando mio sono avvicinato per la prima volta ai vini di Bajola.

    Di Zombiwine

    Il sopravvissuto che ama il vino, grande esperto di vini naturali, il racconta storie vere e reali senza peli sulla lingua
    Il sopravvissuto che ama il vino, grande esperto di vini naturali, il racconta storie vere e reali senza peli sulla lingua

     


    Sito Cantina:https://bajoladalice.wordpress.com.

    Sito Autore: https://www.zombiwine.com/

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    Partner: https://www.foodandwineangels.com/ https://carol-agostini.tumblr.com/

  • Eventi Enoici e non solo da ottobre 2022 a 2023

    Eventi Enoici e non solo da ottobre 2022 a 2023

    Eventi Enoici e non solo da ottobre 2022 a 2023

    Redazione

    Eventi Enoici e non solo da ottobre 2022 a 2023
    Eventi Enoici e non solo da ottobre 2022 a 2023

    Calendario

    Settembre calendario delle date eventi enoici 2022 e 2023
    Settembre calendario delle date eventi enoici 2022 e 2023

    16-19 settembre 2022 – Enologica Montefalco – Montefalco (PG)
    22-26 settembre 2022, Torino presso Parco Dora, Piemonte – Terra madre salone del gusto con un programma fitto di appuntamenti
    23-25 settembre 2022, Roma, Lazio – Vendemmiata Romana per vivere la vendemmia all’Orto Botanico di Roma. Tanti laboratori e attività gratuite per scoprire la magia del vigneto.

    23-24 settembre 2022, Cupramontana (Ancona) Marche – Il Grande Verdicchio. Un programma ricco di appuntamenti (anche su prenotazione) per degustare e conoscere il territorio
    23-25 settembre 2022, Giovo, Trentino Alto Adige – Festa dell’uva. La festa dell’Uva più antica del Trentino compie quest’anno 65 anni
    24-25 settembre 2022, Landscape Festival Berlucchi visita speciale in cantina. Un’esperienza all’insegna della natura e del total relax, assaporando il gusto della Franciacorta nel calice.

    24-26 settembre 2022, Agrigento, Sicilia – Sicilia in Bolle evento dedicato alle bollicine siciliane e non solo, con tanta musica e divertimento oltre a cultura, arte, natura e territorio
    25 settembre 2022, Alba (Cuneo) Piemonte– Festa del Vino Il centro storico di Alba diventa per due domeniche una “via del vino” – questa la seconda
    26 settembre 2022, Pavia, Lombardia – Oltrepò – Terra di Pinot Nero. Evento riservato e su prenotazione
    29 settembre – 3 ottobre 2022, Bardolino (Verona) Veneto – Festa dell’uva e del vino, 5 giorni di festa con: concerti musicali serali, chioschi enogastronomici, vino Bardolino, degustazioni guidate a cura del Consorzio Tutela Vino Classico DOC, sfilate di bande musicali, spettacoli teatrali, convegni, incontri sul tema del vino, mostre delle migliori uve e del miglior vino Bardolino

    OTTOBRE 2022

    Ottobre calendario delle date eventi enoici 2022 e 2023
    Ottobre calendario delle date eventi enoici 2022 e 2023

    Tutti i weekend: Divin Ottobre Strada del Vino e dei Sapori del Trentino

    1-31 ottobre 2022, Pisa, Toscana – cantine aperte in Vendemmia con molte attività organizzate sul territorio info a Strada del Vino delle Colline Pisane
    8-16 ottobre 2022 – Milano Wine Week – Milano
    9 ottobre 2022, Valpolicella (Verona) – Val Polis Cellae 6 percorsi – 25 cantine della Valpolicella per degustare ottimo vino, il tutto circondato da gustosi piatti tipici e arte
    16-17 ottobre 2022 – Modena Champagne Experience – Modena
    17-18 ottobre 2022 Autochtona Award 2022 – Forum nazionale dei vini autoctoni – Bolzano

    20-21 ottobre 2022 EnoNautilus Wine Metaverse Conference online – www.ewmc.enonautilus.it
    22-24 ottobre 2022, Taormina (Messina) Sicilia – Taormina Gourmet evento in collaborazione con centinaia di cantine, birrifici e aziende agroalimentari
    22-23 ottobre 2022, Villa Cavazza, Bomporto (Modena) – Terre di Vite
    23 ottobre 2022 – Life of Wine – Roma
    23 ottobre 2022 – Fermento Milano – Milano
    30-31 ottobre 2022 – Vini di Vignaioli – Fornovo di Taro (PR)

    NOVEMBRE 2022

    Novembre calendario delle date eventi enoici 2022 e 2023
    Novembre calendario delle date eventi enoici 2022 e 2023

    Cantine Aperte in Vendemmia: settembre e ottobre con Movimento Turismo Vino
    + Cantine Aperte a San Martino: dal 5 al 13 novembre

    4-8 novembre 2022 – Merano Wine Festival – Merano (BZ)
    5-7 novembre 2022 – VAN Vignaioli Artigiani Naturali – Roma
    Dall’11 novembre – Benvenuto Brunello, Montalcino, Toscana
    13-14 novembre 2022 – The Wine Revolution – Sestri Levante (GE)
    21-22 novembre 2022 – World Bulk Wine Exhibition – Amsterdam (Olanda)
    21-22 novembre 2022 – Biennale Internazionale del Vino (B2B) – Sovizzo (VI)
    24 novembre -11 dicembre Trentodoc: Bollicine sulla città, il metodo classico di montagna incontra le eccellenze gastronomiche locali lungo la Strada del Vino e dei Sapori del Trentino
    26-28 novembre 2022 – Mercato dei Vini FIVI – Piacenza

    DICEMBRE 2022

    Dicembre calendario delle date eventi enoici 2022 e 2023
    Dicembre calendario delle date eventi enoici 2022 e 2023

    Cantine Aperte a Natale: dicembre con Movimento Turismo del Vino

    3-4 dicembre 2022, Livorno, Toscana – Mare di Vino prodotti gastronomici toscani proposti in degustazione al pubblico di operatori e di appassionati
    8-11 dicembre 2022, Santa Massenza (Trento) Trentino Alto Adige – La notte degli Alambicchi. Uno spettacolo itinerante per le vie del borgo, un momento magico per rivivere il passato, celebrare la finezza della grappa di oggi e brindare al suo futuro
    9 dicembre 2022, presso Palazzo Caetani, Latina (Fondi) Lazio – Brunello a palazzo: un percorso enogastronomico dedicato al Brunello di Montalcino in abbinamento a specialità gastronomiche del territorio
    Prosegue fino all’11 dicembre 2022, Trentodoc: Bollicine sulla città, per scoprire le eccellenze gastronomiche locali lungo la Strada del Vino e dei Sapori del Trentino

    GENNAIO 2023

    Gennaio calendario delle date eventi enoici 2022 e 2023
    Gennaio calendario delle date eventi enoici 2022 e 2023

    15-16 gennaio 2023 – Nebbiolo nel Cuore – Roma
    21-25 gennaio 2023, Rimini, Emilia Romagna – Fiera di Rimini Sigep Salone Internazionale della Gelateria, Pasticceria, Panificazione Artigianali e Caffè evento dedicato ai professionisti del settore

    DATE DA CONFERMARE MA TROVATE QUI SOTTO LA TIPOLOGIA DI EVENTI CHE SONO OGNI ANNO CONFERMATI

    Bologna fiere, Emilia Romagna – Biennale internazionale del Vino e del vino bio evento riservato agli operatori con degustazioni e appuntamenti con le aziende italiane e internazionali
    gennaio 2023, Milano, Lombardia – Autoctono si nasce. Evento da non perdere per professionisti e appassionati organizzato da GoWine
    31 gennaio 2022, Bologna – Buono… non lo conoscevo! Winter Edition: una degustazione tematica riservata ai soci Go Wine, ai loro amici e agli enoappassionati

    FEBBRAIO 2022

    Febbraio calendario delle date eventi enoici 2022 e 2023
    Febbraio calendario delle date eventi enoici 2022 e 2023

    13-15 febbraio 2023, Wine Paris & Vinexpo Paris evento dedicato ai professionisti del settorepresso Paris Expo
    26-28 febbraio 2023, Bologna – Slow Wine Fair un programma ricco di degustazioni e masterclass per professionisti e appassionati
    26-27 marzo 2023 – Terre di Toscana – Lido di Camaiore (LU)
    27-28 febbraio 2023, febbraio 2023, Cesena, Emilia Romagna – CesenaInBolla evento riservato ai professionisti del settore Ho.Re.Ca.
    febbraio 2023, Bardolino (Verona) Veneto – Lago di Garda in Love. La manifestazione dedicata a tutti gli innamorati colora il lungolago e il centro storico con decine di appuntamenti e di intrattenimenti per rendere ancora più romantica la passeggiata tra le vie di Bardolino

    MARZO 2023

    Marzo calendario delle date eventi enoici 2022 e 2023
    Marzo calendario delle date eventi enoici 2022 e 2023

    DiVinNosiola per celebrare l’unico vitigno autoctono a bacca bianca della provincia. Tante degustazioni e occasioni per conoscere i prodotti della zona: il vino Nosiola trentino, il Vino Santo Trentino Doc, le grappe di Nosiola e di Vino Santo. Organizzata anche la DiVinNosiola Ecorunning: una corsa tra i vigneti, le cantine e i borghi della valle.

    19-21 marzo 2023 – Prowein Düsseldorf (Germania) – riservato ai professionisti del settore
    marzo 2023, Firenze, Toscana – Vini Migranti. Con la pratecipazione di oltre 60 produttori e 250 vini da degustare e acquistare
    marzo 2023, Roma, Lazio – VAN Vignaioli Artigiani Naturali.
    marzo 2023, Siena, Toscana –Wine&Siena – Capolavori del gusto
    marzo 2023, Roma, Lazio –Vini Selvaggi fiera indipendente del vino naturale. Presenti oltre 500 etichette di vino naturale: Italia, Spagna, Francia, Slovenia, Slovacchia e Germania
    marzo 2023, Milano, Lombardia –Live Milano Wine.

    marzo 2023, Anteprime Toscane
    marzo 2023, Lido di Camaiore, Lucca, Toscana Terre di Toscana un evento organizzato con la collaborazione di 130 produttori cha hanno come obiettivo quello di fare conoscere la Toscana attreaverso il bicchiere
    marzo 2023, Fiera di Trento, Trentino – 4 edizione del salone dedicato ai vini e ai cibi dei territori dell’arco alpino Vinifera 2023
    31 marzo-10 aprile 2023, Strada del Vino e dei Sapori del Trentino – A tutto Nosiola. Un evento per degustare l’unico vitigno bianco autoctono del territorio e del Vino Santo

    APRILE 2023

    Aprile calendario delle date eventi enoici 2022 e 2023
    Aprile calendario delle date eventi enoici 2022 e 2023

    1-2 aprile 2023 – Summa – Magrè (BZ)
    2-5 aprile 2023 – Vinitaly– Verona (VR)
    15-17 aprile 2023 – Contrade dell’Etna – Castiglione di Sicilia (CT)
    22-23 aprile 2023 – Only Wine Festival – Città di Castello (PG)

    DATE DA CONFERMARE

    aprile 2023, Le Contrade dell’Etna tante le degustazioni e gli incontri dedicati alle cantine dell’Etna
    aprile 2023, Torino, Piemonte – Anteprima Grandi Langhe con la degustazione dedicata alle nuove annate delle Docg e Doc di Langhe e Roero presso gli spazi dell’Ogr (Officine Grandi Riparazioni).
    aprile 2023, Gambellara (Vicenza) Veneto –VinNatur. Degustazione dei vini di 180 vignaioli da tutta Europa
    aprile 2023, Isola della Scala (Verona) Veneto – Natural Born Wines fiera dei Vignaioli Naturali
    aprile 2023, Verona, Veneto – VANItaly. Vignaioli Artigiani Naturali – Natural Critical Wine in tour
    aprile 2023, Lido di Camaiore (Lucca) Toscana –Terre di Toscana

    Cerea (Verona) Veneto – ViniVeri storica manifestazione italiana di vini e prodotti alimentari ottenuti da processi naturali
    aprile 2023, Sicilia Anteprima Tre Bicchieri
    aprile 2023, Bardolino (Verona) Veneto –Anteprima del Chiaretto di Bardolino 2022 presso Istituto Salesiano Tusini
    aprile 2023, Roma – Vignaioli Naturali evento con tante degustazioni dedicato al vino naturale

    MAGGIO 2023

    Cantine aperte – scopri il programma Movimento Turismo Vino

    Maggio calendario delle date eventi enoici 2022 e 2023
    Maggio calendario delle date eventi enoici 2022 e 2023

    15-17 maggio – London Wine Fair – Londra
    Wine week end Scandicci (Firenze) –organizzato da L’angolo del vino con 50 aziende e oltre 100 etichette in degustazione
    Festa del Bonarda a Rovescala (Pavia)– tutte le domeniche di Maggio.
    Gemme di gusto– tutti i weekend del mese appuntamento in Trentino con gli eventi organizzati dalla Strada del Vino e dei Sapori del Trentino

    maggio 2023, Milano, Lombardia, Cantine & Motori @Malpensafiere. Una realtà innovativa dove vino, cibo e motori si uniscono alla perfezione per creare un grande evento mai visto nella zona
    maggio 2023, Nibbiano Alta Val Tidone Piacenza (Emilia Romagna) – Vin in curte
    maggio 2023, Grottaglie (Taranto) Puglia – Evoluzione Naturale. Con laboratori, incontri e tante degustazioni: apertura dei banchi di assaggio con oltre 60 vignaioli in degustazione libera.

    maggio 2023, Pesaro, Marche – Pesaro Wine Festival. Degustazioni, assaggi, spettacoli teatrali e seminari per appassionati ed esperti
    maggio 2023, Spilamberto (Modena) Emilia Romagna – Vignaioli Contrari oltre 50 vignaioli da tutta Italia.
    maggio 2023, San Felice del Benaco, Brescia (Lombardia) – Tasta e Camina, una passeggiata enogastronomica sul territorio, evento su prenotazione!

    maggio 2023, Pescara (Abruzzo) – Viva la Vite – ARTIGIANI DEL VINO con tante degustazioni ed eventi
    maggio 2023, Milano, Lombardia – Best Wine Stars Palazzo del Ghiaccio. Oltre tante degustazioni direttamente con i produttori
    maggio 2023, Milano, Lombardia – Distillo nuovo evento dedicato alle microdistillerie presso Officine del Volo
    maggio 2023, Roma, Lazio – Roma Wine Expo. Banchi di assaggio, masterclass e meeting, amicizia e passione, business e incontri
    maggio 2023, Napoli, Campania – VitignoItalia.
    maggio 2023,Bardolino (Verona) Veneto – Palio del Chiaretto Lago di Garda si colora di rosa in onore del Chiaretto, prodotto all’omonimo vitigno.

    GIUGNO 2023

    Giugno calendario delle date eventi enoici 2022 e 2023
    Giugno calendario delle date eventi enoici 2022 e 2023

    8-12 giugno 2023 – Radici del Sud – Bari
    Anteprima Amarone – focus sull’annata 2017 e con due convegni dedicati al settore Horeca organizzati da Consorzio Tutela Vini Valpolicella
    giugno 2023, Torrazza Coste, Pavia – Tramonto diVino con Emilia Pennac.
    giugno 2023, Napoli, Campania – Salone VitignoItalia: 300 cantine con oltre 2000 etichette: tante le degustazioni nazionali, i buyer e i visitatori
    giugno 2023, Castelletto di Cuggiono, Milano (Lombardia) –Camminar Mangiando passeggiata gastronomica nel Parco del Ticino: ogni tappa un piatto da scoprire
    giugno 2023, Roma – Vinofòrum
    giugno 2023, Roma – Roma Hortus Vini

    LUGLIO 2023

    Luglio calendario delle date eventi enoici 2022 e 2023
    Luglio calendario delle date eventi enoici 2022 e 2023

    luglio 2023, Santa Vittoria d’Alba (Cuneo) Piemonte – Sotto il Cielo del Roero cena tra i filari organizzata presso la cantina Cornarea di Canale

    Agosto 2023

    Agosto calendario delle date eventi enoici 2022 e 2023
    Agosto calendario delle date eventi enoici 2022 e 2023

    Prosegue fino al 15 agosto la rassegna Calici di stelle 2023 scopri le degustazioni e gli appuntamenti vicino a te

    Calici di Stelle Abruzzo
    Calici di Stelle Basilicata
    Calici di Stelle Emilia Romagna
    Calici di Stelle Friuli-Venezia Giulia
    Calici di Stelle Toscana
    Calici di Stelle Trentino Alto Adige
    Calici di Stelle Umbria
    Calici di Stelle Veneto

    SCOPRI LE CANTINE APERTE DI OGNI REGIONE!
    Regione Abruzzo
    Regione Basilicata
    Regione Campania
    Regione Friuli-Venezia Giulia
    Regione Piemonte
    Regione Puglia
    Regione Sardegna
    Regione Sicilia
    Regione Toscana
    Regione Trentino Alto Adige
    Regione Umbria
    Regione Veneto

    SETTEMBRE 2023

    Settembre calendario delle date eventi enoici 2022 e 2023
    Settembre calendario delle date eventi enoici 2022 e 2023

    Proseguono gli appuntamenti del Movimento Turismo del Vino

    • Cantine Aperte in Vendemmia: settembre e ottobre
    • Cantine Aperte a San Martino: dal 5 al 13 novembre
    • Cantine Aperte a Natale: dicembre

    settembre 2023, Pisa, Toscana – cantine aperte in Vendemmia tante le attività organizzate sul territorio info a Strada del Vino delle Colline Pisane
    settembre 2023, Serralunga d’Alba (Cuneo) Piemonte – Festa della Vendemmia: manifestazione dedicata a grandi e piccini, all’insegna della sostenibilità, del territorio di Langhe, Monferrato e Roero e del vino. Visite guidate alle cantine storiche di Fontanafredda con spettacoli musicali
    settembre 2023, Roma, Lazio – Vendemmiata Romana
    settembre 2023, Bardolino (Verona) Veneto – Festa dell’uva e del vino, 5 giorni di festa con: concerti musicali serali, chioschi enogastronomici, vino Bardolino, degustazioni guidate a cura del Consorzio Tutela Vino Classico DOC, sfilate di bande musicali, spettacoli teatrali, convegni, incontri sul tema del vino, mostre delle migliori uve e del miglior vino Bardolino

    OTTOBRE 2023

    Ottobre calendario delle date eventi enoici 2022 e 2023
    Ottobre calendario delle date eventi enoici 2022 e 2023

    Ottobre 2023, Pisa, Toscana – cantine aperte in Vendemmia con molte attività organizzate sul territorio info a Strada del Vino delle Colline Pisane
    ottobre 2023, Spello (Perugia) Umbria. Borgo diVino in tour. La bellezza di un borgo arroccato dove degustare una selezione dei migliori vini italiani e vini locali come: il Grechetto, il Merlot e il Sangiovese
    ottobre 2023, Taormina (Messina) Sicilia – Taormina Gourmet evento in collaborazione con centinaia di cantine, birrifici e aziende agroalimentari

    Novembre 2023

    Novembre calendario delle date eventi enoici 2022 e 2023
    Novembre calendario delle date eventi enoici 2022 e 2023

    Cantine Aperte in Vendemmia: settembre e ottobre con Movimento Turismo Vino
    + Cantine Aperte a San Martino: dal 5 al 13 novembre
    Benvenuto Brunello, Montalcino, Toscana

    DICEMBRE 2023

    Dicembre calendario delle date eventi enoici 2022 e 2023
    Dicembre calendario delle date eventi enoici 2022 e 2023

    Cantine Aperte a Natale: dicembre con Movimento Turismo del Vino

    LE DATE DEGLI EVENTI ENOICI 2023 SONO IN DIVENIRE, stiamo aspettando le conferme dagli organizzatori, intanto trovate le indicazioni della tipologia di manifestazione e mese, il prima possibile verranno introdotte anche le giornate esatte di evento.
    Per la chiusura dell’anno 2022 si possono acquistare biglietti e/o di richiedere accrediti per gli eventi segnalati, vi invitiamo a consultare i siti di ciascuna manifestazione, per vagliare le offerte economiche, i programmi e le procedure di iscrizione.

    Se siete a conoscenza di eventi di rilievo nazionale o internazionale potete segnalarli a questa email info@papillae.it o contattandoci tramite i canali social di Carol Agostini, FoodandWineAngels, Papillae.

    Redazione


    Sito Partner: https://www.foodandwineangels.com/ 

    https://carol-agostini.tumblr.com/

  • TUSCIA 2022: Le grandi sfumature del Grechetto

    TUSCIA 2022: Le grandi sfumature del Grechetto

    TUSCIA 2022: LE GRANDI SFUMATURE DEL GRECHETTO

    Ilaria Castagna e Cristina Santini
    Partners in Wine

    Alcuni giorni fa spinte dalla passione e dalla curiosità, ormai fedeli Partners in WINE, abbiamo deciso di immergerci in questo grande FOCUS sul Grechetto. Il vitigno che ha, in alcune zone del Centro Italia, trovato il suo terroir come unico comun denominatore.

     

    Sala di degustazione MUVIS Castiglione in Teverina VT, articolo TUSCIA 2022: Le grandi sfumature del Grechetto
    Sala di degustazione MUVIS Castiglione in Teverina VT, articolo TUSCIA 2022: Le grandi sfumature del Grechetto

    Partecipando ad un incontro tenutosi nello splendido scenario del MUVIS “ Museo del Vino e delle Scienze Agroalimentari” a Castiglione in Teverina in prov. di Viterbo, diretto da Carlotta Salvini (Miglior Sommelier Fisar 2019) ed organizzato dalla Delegazione Fisar Viterbo in collaborazione con il Comune, abbiamo ascoltato il racconto sulle molteplici sfumature e declinazioni di questo particolare vitigno, e abbiamo confrontato, nel calice, il lavoro di sette Produttori della Tuscia.

    Particolarità che vengono esaltate anche dalle diverse vinificazioni, dai differenti tempi di affinamento e dai distinti materiali per la maturazione che vanno dall’acciaio al legno, finendo anche alla sperimentazione, da parte di alcuni produttori nel corso degli anni, dell’anfora.

    Da sinistra Leonardo Zannini (Sindaco di Castiglione in Teverina), Giuseppe Mottura, Cristina Baglioni (Delegata Fisar Viterbo), Carlotta Salvini (Relatore Fisar), Laura Verdecchia (Tenuta La Pazzaglia), Ludovico Trebotti e Erminio Papalino.
    Da sinistra Leonardo Zannini (Sindaco di Castiglione in Teverina), Giuseppe Mottura, Cristina Baglioni (Delegata Fisar Viterbo), Carlotta Salvini (Relatore Fisar), Laura Verdecchia (Tenuta La Pazzaglia), Ludovico Trebotti e Erminio Papalino.

    Ma la prima domanda ovviamente che ci sorge spontanea è:
    COME MAI QUESTO VITIGNO E’ COSI’ SPECIALE?

    Iniziamo con il raccontarvelo usando le parole della stessa Carlotta, con le quali ci spiega un po’ la storia di questo vitigno, emozionante e intrinseco di sfaccettature. “Da Grechetto Greco o Greci ci sono tanti vitigni con rappresentanze simili. Per motivi storici, per Greco o Grechetto in passato si intendevano quei vitigni che, o venivano importati dalla Grecia o che, nel medioevo si facevano alla Greca. Caratteristiche simili ma con nomi differenti, in altri casi, si trova lo stesso Grechetto ma con biotipi e caratteristiche ampelografiche differenti”.

    In questo incontro, abbiamo affrontato il tema sulla diversità dei due biotipi del vitigno: il Clone G109 o Grechetto di Orvieto e il clone G5 o Grechetto di Todi, declinati in tante denominazioni e caratteristiche differenti, e diffusi esclusivamente in Toscana, Umbria e Lazio. Prima di parlarvi delle caratteristiche di questi due grandi cloni, vi scriviamo qualche riga sul percorso e sul cammino di questi differenti ma così uniti Grechetti.

    La Storia e le sue differenze

    Il Grechetto è un vitigno introdotto sicuramente nelle regioni del sud Italia dai Greci per poi trovare il suo habitat ideale soprattutto in Umbria e Lazio. Anche il nome della varietà ci suggerisce un’origine greca, proprio come altri vitigni aventi un nome simile, ma con caratteristiche ampelografiche diverse, come il Greco, il Grecanico, il Greco Bianco o il Grechetto Gentile. Probabilmente, nel VIII secolo a.C. in Magna Grecia, i coloni importarono e diffusero nell’entroterra della penisola fino ad arrivare in Umbria anche le barbatelle di Grechetto. La famiglia di questo vitigno si compone quindi di due cloni, il Grechetto di Orvieto (clone G109) e il Grechetto di Todi (clone G5).

    Questi cloni presentano diverse analogie e caratteristiche che vanno sottolineate per capirne la diversità. Innanzitutto il G5, detto anche e non per caso Grechetto Gentile, ha dei toni più aromatici, una più marcata freschezza e un finale meno ammandorlato. Ha anche una maturazione più precoce rispetto il G109; il Grechetto di Orvieto, invece, ha più scontrosità e carattere quindi un semi aromatico, con un’acidità più vestita; si sposa benissimo in blend con altri vitigni (Procanico, Trebbiano, Malvasia e/o autoctoni a bacca bianca) che danno più note di freschezza alla sua struttura e alcolicità.

    Ottima riuscita anche nella versione passita e muffata, dove lo zucchero residuo maschera il carattere “poco morbido” del vitigno, ma che si sposa perfettamente con tutte le sue caratteristiche.
    Nonostante le note organolettiche e aromatiche siano diverse, molti vini provenienti da uve Grechetto hanno una sorprendente capacità di invecchiamento ed una nota inconfondibile in tutti di mandarla sul finale.

    sette calici di grechetto a confronto articolo TUSCIA 2022: Le grandi sfumature del Grechetto
    sette calici di grechetto a confronto, articolo TUSCIA 2022: Le grandi sfumature del Grechetto

    La degustazione: il confronto

    Importanti e diverse le aziende che troviamo in degustazione e con le parole, le spiegazioni e le emozioni di Carlotta iniziamo:

    Fattoria MADONNA DELLE MACCHIE Grechetto Belcapo Lazio IGT 2021

    L’Azienda è situata su una delle splendide colline in Castiglione in Teverina e ha radici ben salde nel territorio dell’alta Tuscia. Una passione, quella di fare vino ed olio, che si tramanda da tre generazioni, lavorando la terra in maniera sostenibile e bio in via di certificazione, con il minimo intervento in campagna e una grande attenzione alle materie prime.

    Azienda che utilizza il clone G109 e lo vinifica in acciaio.
    Insieme a Carlotta ci immergiamo nella descrizione delle emozioni e dei sentori che proviamo nel degustare il primo calice della serata.
    Ai nostri occhi si presenta di un bel giallo paglierino con sfumature verdoline.

    All’olfatto non abbiamo picchi aromatici, ma sentori che “somigliano a strati di nuvole” come suggerisce la Salvini. Molto floreale, sentori di fieno e frutta a pasta bianca, nel bicchiere pian piano si apre donandoci sentori di macchia mediterranea e di vegetale. Palato molto fine, delicato, buona freschezza e sapidità ben bilanciata; nel finale si perde un po’ data l’annata ancora giovane. Un vino semplice, di piacevolissima bevuta. Presenti note molto interessanti di mughetto, fiori delicati, fiori di campo e una nota che vira sull’anice attraente e delicata. Buona struttura, buon equilibrio e un’acidità vestita che non crea squilibri.

    TREBOTTI “INCANTHUS” Tuscia Grechetto DOP 2021

    Qui a spiegarci la sua azienda è direttamente Ludovico che, con passione e costanza, porta avanti, insieme ai due suoi fratelli, l’azienda ereditata dal nonno. Bio certificata dal 2006, la TREBOTTI è leader in Italia per innovazione ed ecosostenibilità con molti progetti attuati contro lo spreco energetico, con l’utilizzo di prodotti riciclati, riducendo al minimo l’impatto ambientale.

    Ludovico ci racconta:
    “Nella nostra azienda seguiamo una selezione massale dei vecchi vigneti, scegliamo quelli che hanno delle caratteristiche peculiari. Il nostro Grechetto, ad esempio, è un vigneto piantato nel 2010 e ci sta dando degli ottimi risultati. Facciamo vinificazione in acciaio ed il colore sarà più tendente al dorato poiché l’annata è stata molto più calda“.

    Al calice riscontriamo effettivamente un colore che verte al dorato più che al verdolino e al naso una parte aromatica più pronunciata del vino precedente. Un mix di Sentori che vanno dalla frutta a guscio alla pesca gialla, con una leggera nota di mela cotogna e mela gialla che si sposano perfettamente ai sentori di ginestra, fiori gialli, spezie e zafferano.

    Al palato un’acidità vestita, un incontro molto accogliente in bocca di frutta matura. Un vino succoso e giustamente alcolico che va in larghezza, rotondo. Più strutturato del precedente con note amaricanti leggere ma con un finale di bocca sospeso come se attendesse qualcosa. Solido, piacevole e compatto.

    TRAPPOLINI Grechetto Lazio IGT 2021

    L’Azienda, consolidata nel territorio dagli anni 60, giunta anch’essa alla terza generazione, ha un profondo rispetto per la terra natia, uno sguardo sempre puntato verso la qualità mantenendo un sano equilibrio tra la vite e l’ambiente circostante. Distribuiti tra Castiglione in Teverina, Civitella D’Agliano e Montefiascone, i vigneti poggiano sia su suolo vulcanico, che dona una buona sapidità ai vini, sia su suolo argilloso, di origine alluvionale, che regala una struttura importante.

    Il vino in degustazione è un Grechetto composto da più cloni, il G109, il G5 e cloni di selezioni massali dei loro vigneti vinificato in acciaio.
    Per cui ci aspettiamo ed immaginiamo subito una complessità maggiore, dato che, dal momento che si assemblano 5 cloni insieme, si mira ad estrapolare tutte le proprietà positive del vino che i produttori vogliono ottenere e quindi, molto probabilmente avremo un picco aromatico più alto dei precedenti.

    Avvicinando il calice al naso lo abbiamo trovato, infatti, più intenso e con un grande slancio in più, note di uva spina e di gelso che all’improvviso ci portano alla mente questa distesa di vigneti dell’azienda. Una nota di agrumi molto interessante si abbraccia perfettamente a note floreali e fiori di arancio. Note citriche dolci si sposano a pennello con quelle del mandarino e della macchia mediterranea.

    Ritroviamo tutto questo anche al palato con più note vegetali e un’intensità marcata, un mix di fiori e frutta in equilibrio tra di loro. Ci colpisce soprattutto questa freschezza intrigante e questa eleganza vestita come la sua acidità, chiudendo con una leggera alcolicità e una lieve scia sapida.

    PAOLO E NOEMIA D’AMICO “AGYLLA” Grechetto IGP

    Arrivate a questo vino ci rendiamo conto che loro sono l’unica azienda ad avere vinificato il loro Grechetto in anfora. Grande innovazione che negli ultimi anni sta prendendo piede. Azienda biologica che troviamo nel Vaiano, nel cuore della Tuscia, tra i “Calanchi”, zona vulcanica che si estende nell’alta valle del Tevere, al confine tra Toscana, Lazio ed Umbria.

    Lasciano invecchiare il loro Grechetto in purezza in anfora per circa 8 mesi e 3 mesi di bottiglia. Una prova che tradizione ed innovazione possono coesistere insieme. L’anfora qui gioca la stessa funzione del legno, solo che non vi è cessione ma un alto potere traspirante che micro ossigena il vino senza cedere nulla. E’ un materiale poroso, apprezzato infatti da alcuni produttori perché, con esso, non si alterano le caratteristiche del vitigno.

    Ci immergiamo con la vista in un colore giallo paglierino con dolci sfumature dorate. Al naso ci dona subito sensazioni di frutta matura, spezie ed erbette. Una leggera nota di noce moscata si unisce al fieno, al pepe bianco e alla frutta a guscio. Al palato riscopriamo una nota tropicale di mango legata alla pesca matura, fiori secchi appassiti e agrumi che si uniscono per donarci sensazioni meravigliose ed un finale di fico, scorza di arancia e mandorla che rende questo vino fluido, compatto e diretto.

    Un’acidità che spicca, un’importante eleganza sul finale e una scia sapida che in bocca un po’ si blocca. Una bella struttura ed un bell’impatto ci fanno capire che sì, al momento questo vino è ancora giovane, ma che potrebbe regalarci altre grandissime meraviglie durante l’affinamento in bottiglia negli anni.

     

    Ludovico Trebotti, Erminio Papalino e con la visita gradita dell’Azienda Vigne del Patrimonio
    Ludovico Trebotti, Erminio Papalino e con la visita gradita dell’Azienda Vigne del Patrimonio

    PAPALINO “AMETIS” Grechetto IGP 2019

    Piccola realtà nel cuore di Castiglione in Teverina, l’Azienda Papalino, a conduzione famigliare, nata negli anni 60, fino al 1997 non ha subito cambiamenti sostanziali. Da qualche anno, Erminio, l’attuale proprietario, ha iniziato un processo di ristrutturazione e modernizzazione, ancora in corso, con il quale vuole portare l’azienda a produrre vino di qualità, sperimentando in Cantina le varie soluzioni e mantenendo inalterati gli antichi sapori.

    Durante l’incontro, Erminio ci racconta che, per produrre il suo Grechetto, utilizza una tecnica interessante ovvero la vendemmia a scalare per ottenere un ventaglio aromatico più generoso e più ampio.

    Inizialmente opera una vendemmia anticipata, poiché predilige la parte varietale del vitigno, la parte più delicata, più sensibile alle temperature di fermentazione troppo alte, concedendo un’importante spalla acida alla prima massa. In seguito la vendemmia va a scalare fino a quella più tardiva. Le masse poi prendono strade diverse, il 90% matura in acciaio e il 10 % in tonneaux di secondo passaggio. Il blend ha una percentuale maggiore di Clone G109 e una piccola percentuale di G5.

    Questo ci fa capire subito che avremo un vino al calice molto più complesso con una texture e una bocca più consistente e piena di aromi. Al calice, infatti, ritroviamo un vino fine, elegante e molto definito. Un mix di frutta agrumata sposata benissimo con note di mela, pera e fiori freschi.

    Una piccola sensazione di cerino appena spento, macchia mediterranea, erbe officinali, speziature e una lieve nota sulfurea molto interessante fa da cornice alle nostri emozioni che sentiamo al naso. Capiamo subito la complessità di questo vino. Sulla bocca ritroviamo la stessa complessità, una sua consistenza gentile, un impatto di bocca molto fine. Una nota salata che non dispiace affatto e un’acidità al centro che ci sgrassa la bocca. Note di miele, anice e fiori di sambuco ci inondano il palato con un finale di speziature e fiori secchi. Questa parte terziaria sul finale lo rende identitario e riconoscibile. Questo vino è NARRATIVO.

    TENUTA LA PAZZAGLIA “POGGIO TRIALE” Grechetto IGP 2018

    L’Azienda, ben nota agli appassionati del Grechetto, è della Famiglia Verdecchia che dal 1990 ne è proprietaria. Tradizioni di famiglia e rispetto per il territorio sono i mantra aziendali che conducono ad un unico obiettivo: fare vino di elevata qualità partendo dalla cura dei vigneti fino alla raccolta di uve sane e perfette.

    Il Grechetto, ad oggi, è il fiore all’occhiello della loro produzione, in degustazione noi abbiamo il loro G5 in purezza . Uve raccolte a mano nelle ore fresche della mattina, selezione e pressatura immediata del grappolo con fermentazione a temperatura controllata. Lavorazione sulle fecce fini per 6 mesi, vinificazione in acciaio e affinamento in bottiglia di 9/12mesi. Lo troviamo attualmente in commercio con qualche anno di ritardo per scelta aziendale.

    Al calice notiamo subito un giallo paglierino con sfumature dorate e nuance di verde. All’olfatto ha una vividezza e un impatto notevole che ci lascia immaginare quello che troveremo da ora in poi. Si apre con sentori di frutta generosa, lime, frutta tropicale e note floreale di gelsomino. Una nota leggera sulfurea è il valore aggiunto di questo vino. Man mano che si apre, ci avvolgono note balsamiche, note di miele, anice e fiore di sambuco.

    Al palato abbiamo un impatto molto diretto, verticale, secco e salato. Si apre molto sul finale con una bella struttura ed un buon equilibrio. La sapidità sostiene l’acidità ancora più vestita rispetto agli altri. Una dinamica gustativa complessa con note balsamiche, di mele e di spezie sul finale che lasciano il segno facendotelo sicuramente ricordare.

    Giuseppe Mottura e Laura Verdecchia
    Giuseppe Mottura e Laura Verdecchia

    SERGIO MOTTURA “LATOUR A CIVITELLA” Grechetto di Civitella d’Agliano IGT 2020

    A presentarci questa azienda troviamo il figlio di Sergio Mottura, Giuseppe con il quale apriamo il dibattito:
    “Dei sette Grechetto in degustazione, questo non è di Castiglione in Teverina ma di Civitella D’Agliano. La differenza la fa il terroir, perché i nostri vigneti sono piantati in un’area, principalmente alluvionale, circoscritta tra i due Comuni, Civitella D’Agliano e Castiglione in Teverina, data dal Tevere che 300.000 anni fa, dopo una grande alluvione lasciò sul terreno una grossa quantità di ghiaia e sabbia; quindi la tessitura diretta del terreno è completamente diversa da quella di Orvieto che è prettamente vulcanica “.

    Della nascita e della storia della Famiglia Mottura ve ne abbiamo già parlato nell’articolo del 2 settembre dedicato interamente alla “Tana dell’Istrice” e al lavoro sul loro Grechetto.In questo calice di Latour a Civitella del 2020 troviamo un mondo. Questa bottiglia rappresenta un grechetto di estrema potenza e di grande raffinatezza. La caratteristica principale per capire fino in fondo un Grechetto, è quella di percepire la tannicità, come un vino rosso. Qui la sua potenza e la sua identità sono molto forti.

    Al naso note interessanti di agrumi freschi, scorza di arancio, mandarino e lime si avvolgono in un mix sensazionale con sentori di ginestra, fiori gialli, erbette e macchia mediterranea. Nonostante l’affinamento in barrique non si percepiscono sentori forti di legno; questo ci fa capire che viene utilizzato bene ed a supporto nel processo produttivo. Al palato è molto elegante, fine e sottile.

    La sua sensazione, gradevolmente lineare, si percepisce lenta in bocca; non è un vino diretto, che sparisce, ma costante. Sul finale abbiamo note di una leggerissima parte terziaria ma che essenzialmente vira sulla frutta, sulla croccantezza, sulla freschezza e sulla parte citrica. È presente una leggera scia sapida ma con un tenore alcolico composto.
    Un vino che EMOZIONA.

     

    bottiglie degustate
    Bottiglie degustate

    Alla fine di questa degustazione, con un solenne applauso ci guardiamo e ci rendiamo conto che il nostro amato Lazio ha tanto ancora da dare, da dimostrare e tante emozioni da farci provare.
    Una panoramica finale coinvolgente di sensazioni, aromi e sentori che ci fa comprendere innanzitutto la diversità dei vari terroir esistenti, del lavoro di affinamento e delle diverse filosofie aziendali. Nonostante ciò, i produttori sono rimasti uniti da una passione comune e costante, quella per un grande ed eclettico vitigno: IL GRECHETTO.

     

    Relatore Carlotta Salvini, Miglior Sommelier Fisar d’Italia 2019
    Relatore Carlotta Salvini, Miglior Sommelier Fisar d’Italia 2019

    Amiamo chiudere, come sempre, con una frase stavolta “farina del nostro sacco”.
    “Per creare tutto ciò ci vuole caparbietà, costanza, solidarietà, tenacia nel lavoro e un pizzico di fantasia.Perché diciamocelo gli Artigiani sono sempre gli artisti più veri.”

    Ilaria Castagna e Cristina Santini
    Partners in Wine

    Ilaria Castagna e Cristina Santini Sommelier, winewriter, esperte vitivinicole.
    Ilaria Castagna e Cristina Santini Sommelier, winewriter, esperte vitivinicole.

    Partner: https://www.foodandwineangels.com/

  • “Nelle Terre del Grechetto Edizione 2022”

    “Nelle Terre del Grechetto Edizione 2022”

    “Nelle Terre del Grechetto Edizione 2022”
    Sergio Mottura e il Grechetto, il racconto di un’antica storia d’Amore

    Di Ilaria Castagna e Cristina Santini
    Partners in Wine

    Civitella D'Agliano, nell'Alta Tuscia viterbese, all’evento “Nelle Terre del Grechetto XIX edizione “
     “Nelle Terre del Grechetto XIX edizione “

    Ci troviamo rapite nella “Tana dell’Istrice” come nel film “Le Cronache di Narnia“, entrando nell’armadio ci ritroviamo in un’altra dimensione. Inondate da pareti di pietra, scendendo molte scale, sempre più in profondità, veniamo immerse in una grotta scavata nel tufo risalente al XV Sec.
    Adornato da così tanta storia, tradizione e cultura riposa qui lo spumante, in un accumulo stratificato di cenere vulcanica che isola e mantiene una temperatura di 13 gradi che improvvisamente ci da una sensazione rigenerativa dopo il gran caldo vissuto in questa giornata .
    Ci colpisce la muffa ovunque depositata sulle bottiglie a riposo, la stessa che troviamo nelle cantine dello Champagne.

    “Nelle Terre del Grechetto Edizione 2022” SERGIO MOTTURA E IL GREGHETTO IL RACCONTO DI UN’ANTICA STORIA D’AMORE
    “Nelle Terre del Grechetto Edizione 2022”
    Sergio Mottura e il Grechetto, il racconto di un’antica storia d’Amore

    Siamo a Civitella D’Agliano, nell’Alta Tuscia viterbese, all’evento “Nelle Terre del Grechetto XIX edizione “ organizzato dalla Proloco e condotto dal giornalista enogastronomico Carlo Zucchetti.
    Ci troviamo dal grande Sergio Mottura, pioniere del biologico dagli anni 90 e grande icona del grechetto, vitigno emblema di questo territorio. Colui che ha fondato la propria immagine e la propria produzione su di esso.
    Ritrovandoci in questa suggestiva piazza medievale, ci accoglie Giuseppe che, accompagnandoci all’interno della sala di degustazione, ci racconta la storia della sua Famiglia che noi vi riportiamo con immenso piacere.

    Civitella D'Agliano, nell'Alta Tuscia articolo: “Nelle Terre del Grechetto Edizione 2022” SERGIO MOTTURA E IL GREGHETTO IL RACCONTO DI UN’ANTICA STORIA D’AMORE
    Civitella D’Agliano, nell’Alta Tuscia articolo: “Nelle Terre del Grechetto Edizione 2022”
    Sergio Mottura e il Grechetto, il racconto di un’antica storia d’Amore

    Una bella storia: la volete sentire?

    Giuseppe Mottura, figlio del “Boss” Sergio Mottura, così da lui soprannominato, ci porta con la mente direttamente al 1933, quando Sergio, giovane ragazzo intraprendente e grande sognatore, eredita da un suo prozio paterno, originario del Piemone, la tenuta a Civitella D’Agliano.

    Fino agli anni 60 molte zone d’Italia, compresa questa dove ci troviamo, erano gestite con contratti di mezzadria, finché nel Settembre del 64 fu rivoluzionato tutto il sistema agrario.

     

    Le scelte che cambiano la prospettiva

    Qui, Sergio, inizia a prendere delle decisioni fondamentali per lo sviluppo dell’azienda e una delle più importanti in assoluto fu quella di innamorarsi follemente del grechetto. Oggi la chiameremmo intuizione, all’inizio fu una semplice scelta derivata dall’aspetto organolettico.
    Tra tutti i vitigni presenti in questa zona, principalmente vitigni della denominazione dell’Orvieto doc, Malvasia, Trebbiano, Procanico, Grechetto e altri, Sergio si rende conto che quest’ultimo era quello che dava risultati migliori e qualitativamente più alti, assaggiandolo nelle cisterne dei mezzadri.

    Ha inizio così questa lunga storia d’amore con il grechetto, partendo proprio dal “Poggio della costa”, vigneto piantato a filare negli anni 70. Giacché negli anni precedenti, i mezzadri, non potendo impiegare un ettaro di terra per la coltivazione della vite, utilizzavano il terreno per altre colture. Quindi la vite era maritata ad un albero da frutto o ad un olmo (stucchio).
    Tutto questo, ovviamente, cadde con l’arrivo dell’imprenditoria agricola, con i proprietari che divennero imprenditori e con l’impianto dei primi vigneti.

    Altra scelta fondamentale arrivò alla fine degli anni 80, quando Sergio decise di imbottigliare i propri vini, passando da conferitore di uve a produttore, occupandosi di tutte la fasi produttive fino alla commercializzazione, creando il proprio marchio aziendale e divenendo così vignaiolo al 100%.
    Terza scelta, anche questa estremamente importante per il progresso aziendale, è stata quella di dedicarsi completamente al biologico da subito, conversione che inizia nel 91 per poi ottenere la certificazione nel 96.

    Perche l’istrice in etichetta ?

    “L’idea dell’istrice nasce quando mio padre, accanito sostenitore del biologico, comincia a lavorare la terra in maniera più salutare, sostenibile e si accorge del ritorno degli istrici nei vigneti come parte integrante dell’eco sistema.
    Le tane sono bellissime sotto i nostri 37 ettari vitati.

    L’istrice diventa così un simbolo di unificazione dei vignaioli che decidono di seguire le orme del bio, del rispetto per la natura creando un mondo agricolo diverso da come era apparso negli anni 70/80. Un mondo fatto di chimica.
    Per tanti anni siamo stati produttori anche di soia e di grano e questo significava usare prodotti chimici, di nitro. Ma dalla conversione al bio è cambiato tutto e l’istrice oggi, rappresenta proprio questo cambiamento, questa conversione al mondo che si apre”.

    Dopo anni di utilizzo del verde rame come prodotto previsto per la coltivazione biologica contro la malattia peronospora, oggi alcuni produttori bio di questo territorio, hanno abbandonato questo metallo pesante che si accumula nel terreno per fare spazio al tannino di castagno. L’azienda Mottura da quest’anno utilizza esclusivamente questo prodotto con un grande vantaggio che è quello di essere organico al 100%. Inoltre, viene usata la zeolite come prodotto naturale per rendere la vite più resistente alla siccità e migliorare le caratteristiche fisiche e chimiche del terreno, in collaborazione a sorgenti idriche di soccorso.

    Oggi, l’ azienda fa parte di un gruppo di produttori di Orvieto, l’ORV (oltre le radici della vite), che da anni sta cercando di ricostruire l’immagine dell’Orvieto Doc e di lavorare insieme per una sua identità. Assaggiando e confrontando i vini, questi produttori sono giunti alla conclusione che il grechetto non è un’uva che vale per tutti i territori.

    Un territorio diversificato

    A questo proposito facciamo un’analisi sulla distinzione delle tre macro-aree che troviamo in questa parte della Tuscia e che hanno origini geologiche completamente diverse: c’è l’area vulcanica che parte del lago di Bolsena e arriva ad Orvieto; c’è la parte nord sedimentale e marina con grosse percentuali di argilla nei terreni; e infine la terza area, principalmente alluvionale, circoscritta tra i due Comuni, Civitella D’Agliano e Castiglione in Teverina, data dal Tevere che 300.000 anni fa, dopo una grande alluvione lasciò sul terreno una grossa quantità di ghiaia e sabbia.

    Produzioni diverse e terroir completamente diversi fanno sì che la percentuale di uve nell’Orvieto Doc cambi di zona in zona. Chiaramente in questa azienda il grechetto ne è protagonista.
    Dalla rivalutazione dei vitigni autoctoni, alla ricerca scientifica ed alla sperimentazione su campo, agli studi sul DNA e alle varie vinificazioni scelte per esaltare al meglio le grandi potenzialità del vitigno grechetto, la Famiglia Mottura ha voluto creare soprattutto un lavoro d’ identità e di qualità del prodotto, selezionando come unico denominatore, il Clone G109 ovvero il Grechetto di Orvieto.
    E’ un’uva difficile, tannica, bisognosa di una pressatura delicata ma una garanzia per la sua longevità come ci dimostrano le bottiglie degustate in questa occasione.

    Ascoltando Giuseppe:

    “L’atteggiamento giusto del vignaiolo è considerare il vigneto eterno. Poiché la vite per 40/50 anni subisce stress, bisogna andare a lavorare con la sostituzione delle fallanze della vite che muore il prima possibile in modo che l’età media del vigneto rimanga alta, soprattutto facendo sì che tutte le viti rimangano in produzione”.

    Partiamo con la degustazione

    Spumante Metodo Classico Brut Magnum 100% Chardonnay millesimato 2011 10 anni sui lieviti sboccatura 05/22.
    Nasce da uve Chardonnay, provenienti dal Cru San Martino, situato sulla parte alta dell’azienda.
    Nobile con un perlage fine ed elegante. Intreccio di sentori di erbe aromatiche con nuances complesse di crema pasticcera e nocciola. In bocca si avverte una grande freschezza vibrante con ritorni di agrumi e frutta secca.
    Acidità molto alta, poiché nelle annate in cui la maturazione avviene in giornate ancora molto calde, le uve sono raccolte nelle prime ore mattutine proprio per avere delle uve fresche e acidità maggiore.

    le prime prove di metodo classico furono fatte con uve Verdello e grechetto
    Le prime prove di metodo classico furono fatte con uve Verdello e grechetto

    “Mio padre mi racconta che nell’ 83 le prime prove di metodo classico furono fatte con uve Verdello e grechetto, ma con scarsissimi risultati, quindi molto velocemente passò ai vitigni classici quali Chardonnay e Pinot Nero.

    Prima annata ufficiale però uscì nell’ 84 da uve verdicchio e grechetto”.

     

     

     

    Tragugnano Orvieto Doc 2021 vs 2011 50% Procanico 50% Grechetto. Acciaio. (Entrambi tappi a vite plus)

    In questo caso l’obiettivo è quello di rilanciare la DOC sia dal punto di vista comunicativo che organolettico. La strategia è quella di mantenere sempre alto l’interesse del proprio territorio.
    L’ azienda si regge sulla produzione dell’orvieto doc e del grechetto in purezza; insieme rappresentano quasi il 90% della produzione.
    L’ orvieto doc è stato il vino fondamentale per questa zona e se, ad oggi si coltiva grechetto, è proprio perché nella doc da sempre c’è la sua presenza.

    L’annata 2021 è stata molto generosa, creando un vino semplice, godurioso e dinamico con piacevoli sentori di mela smith, glicine, pera williams, zenzero e mandorla amara , che rappresentano il connubio perfetto centrando l’equilibrio tra la sapidità e l’acidità alta pur mantenendo un tenore alcolico più alto.
    Tornando 10 anni indietro, ci troviamo a degustare la 2011 che ci colpisce per la sua spalla acida ancora alta e non spigolosa. La mandorla è sempre presente ma più dolce al palato con un arricchimento di frutta a polpa matura e miele con ritorni di pera, mela e nocciola.

    POGGIO DELLA COSTA CIVITELLA D’AGLIANO IGT 100% Grechetto CRU 2020 vs 2014 (50% tappo a vite plus e 50% sughero a scelta del cliente)

    Uve raccolte rigorosamente a mano, pressate in maniera soffice con decantazione a freddo. Fermentazione e maturazione in acciaio per 6 mesi più due mesi in bottiglia.
    La 2020 è un vino molto giovane caratterizzato da grande acidità e sapidità. Venature minerali, evidenti note balsamiche e richiami di nocciola tostata e miele di castagno. La sua vibrante freschezza lo rende godibile in qualsiasi occasione. Poliedrico.
    ESTREMA.

    Questa è la nostra parola assegnata alla 2014 a conferma della longevità del Grechetto.
    Il colore dorato ci conquista prima ancora di poggiare il calice al naso, abbiamo l’oro nelle mani. Un mix di frutta tropicale, frutta secca e miele di castagno ci avvolgono l’olfatto che ritroviamo anche al palato. Un leggero picco di ossidazione ci fa sorridere ma uno spiccato e bellissimo finale di fiori appassiti e erbe secche ci convince.

    Alcune bottiglie degustate della cantina
    Alcune bottiglie degustate della cantina

    COS’E’ POGGIO DELLA COSTA?

    Dalle parole di Giuseppe:

    “Poggio della costa è un vigneto piantato nel 1970; solo 7 ettari di grechetto. Inizialmente mio padre prese tralci di grechetto da chi, per tradizione, coltivava e vinificava il grechetto “buono”.
    In realtà dopo tanti anni di lavorazione, questo vigneto è diventato il nostro CRU aziendale. Io ho una definizione tutta nostrana e paesana di CRU, ovvero che se da un vigneto, 10 volte su 10, esce il vino più buono della cantina allora quella è sicuramente una vigna di pregio.
    E’ un vitigno che ha tutta una serie di elementi che in realtà neanche il produttore conosce fino in fondo.

    Il Grechetto non sbaglia mai sia per qualità sia per costanza; sa vivere a lungo e dopo tanti anni per questa azienda è stato un successo “.

    LATOUR A CIVITELLA 2020 vs 2016 Grechetto in purezza fermentato in barriques di rovere francese (95% sughero e 5% tappo a vite plus)

    Prima parte di fermentazione in acciaio, seconda fase di fermentazione in barrique fino a giugno; affinamento 9 mesi in legno e riposo in acciaio nella cantina sotterranea per 6 mesi prima dell’imbottigliamento.
    Il percorso fatto per questo prodotto è un percorso più ampio rispetto a quello su Poggio della costa.
    In realtà la prima annata fu prodotta nel 94.
    In quel periodo, Sergio Mottura conosce l’ amico produttore francese, Louis Fabrice Latour, il quale rimasto colpito dalla qualità del suo vino, ne suggerì l’affinamento in legno, donandogli cinque barrique di sua proprietà. Da qui il nome riportato in etichetta.

    Chiaramente da allora ad oggi l’ affinamento è cambiato moltissimo. L’obiettivo principale è stato quello di mantenere l’idea di un grechetto elaborato in legno ma senza perdere l’ espressione autentica del vitigno unita all’identità dell’azienda.
    Una 2020 intensa e luminosa con un impatto olfattivo complesso ed elegante, con sentori di frutta a polpa bianca, burro fuso e nocciola. Decisamente morbido e tattile al palato con un finale piacevole di vaniglia e scorza di agrumi.

    SOLENNE E POTENTE la 2016 ci fa innamorare partendo già dal colore. Un dorato intenso che si riflette al calice. Al naso un connubio perfetto di fiori appassiti, sentori di nocciola, fiori bianchi e burro; assaggio solido, complesso con sentori di pasticceria per un finale di gran classe. Chapeau!

    MUFFO LAZIO IGT Grechetto Passito 2016

    Elegante e complessa espressione di Grechetto passito, ottenuta da uve colpite da muffa nobile e maturato in barrique per 12 mesi.
    Suntuoso vino da meditazione dal colore ambrato, affascinante nei suoi sentori di miele, burro, fiori gialli, scorza di agrumi canditi e pietra focaia.
    Intrigante al naso, ci dona anche sentori di frutta esotica. Al palato cremoso, armonico e di buon corpo con una sapidità travestita da dolcezza con timide nuances eteree. Finale speziato. SUBLIME!

    Tanta materia a conferma del grande potenziale di questo vitigno.

    La cantina di Giuseppe Mottura
    La cantina di Giuseppe Mottura

    Un ringraziamento speciale a Giuseppe Mottura che ci ha ospitate nella sua dimora regalandoci emozioni, nozioni, curiosità su un grande vitigno, il Grechetto, che ha fatto e farà la storia della nostra Regione.

    Ilaria Castagna, Cristina Santini e l'Azienda Sergio Mottura
    Ilaria Castagna, Cristina Santini e l’Azienda Sergio Mottura
    Conclusioni

    Vi lasciamo, a conclusione di questa bellissima esperienza, con una citazione di Andy Warhol perfetta per questa occasione.
    Citazione che rispecchia totalmente la filosofia della Famiglia Mottura.
    “ Credo che avere la terra e non rovinarla sia la più bella forma d’arte che si possa desiderare”

    Di Ilaria Castagna e Cristina Santini
    Partners in Wine

    Ilaria Castagna e Cristina Santini Sommelier, winewriter, esperte vitivinicole.
    Ilaria Castagna e Cristina Santini Partners in Wine, Sommelier, winewriter, esperte vitivinicole.

    Sito cantina: http://www.sergiomottura.com/it/#

    Partner: https://www.foodandwineangels.com/ https://carol-agostini.tumblr.com/

  • Rosavite 2019 Rosato Terre degli Osci IGT Terresacre

    Rosavite 2019 Rosato Terre degli Osci IGT Terresacre

    Rosavite 2019 Rosato Terre degli Osci IGT Terresacre

    Di Piergiorgio Ercoli

    Da uve montepulciano in purezza, coltivate sulle colline molisane a Montenero di Bisaccia (CB) ad un’altezza di circa 300 metri slm, terreni argillo-calcarei, dove il clima è caratterizzato dall’influenza delle correnti marittime dall’Adriatico che favoriscono l’arieggiamento del corpo vitato evitando la formazione di muffe e donando una identitaria sapidità.

    Raccolta manuale, diraspatura, pigiatura morbida per mantenere l’integrità degli acini.
    Macerazione di circa 10 ore cui segue una pressatura soffice del mosto, quindi fermentazione in bianco per circa 10 giorni a temperatura controllata di 16°-18°.

    Rosavite 2019 Rosato Terre degli Osci IGT Terresacre
    Rosavite 2019 Rosato Terre degli Osci IGT Terresacre

    Degustazione

    Vino rosa della Cantina Terresacre Molise Rosavite 2019 Rosato Terre degli Osci IGT Terresacre
    Vino rosa Rosavite 2019 Rosato Terre degli Osci IGT Terresacre

    Analisi visiva
    Nel calice rosa corallo, trasparente e limpido. Di consistenza media.

    Analisi olfattiva
    Sufficientemente intenso, di media complessità e finezza. Dominante olfattiva fruttata, ciliegia e fragoline di bosco; toni vegetali di erba appena tagliata, toni minerali di humus e terra bagnata.
    Leggera spezia scura.

    Analisi gusto-olfattiva
    Secco, moderatamente caldo, morbido. Fresco, tannini duri, sapido. Corpo medio, sufficientemente armonico, buona permanenza. Sufficientemente fine e sufficientemente armonico. Pronto.

    Alcuni vini della Cantina Terresacre
    Alcuni vini della Cantina Terresacre arrivati in degustazione in Agenzia FoodandWineAngels

    Ricetta in abbinamento eseguita da Carol Agostini

    In abbinamento un gioco di consistenze e sapori, forme e colori per un abbinamento decisamente intrigante quanto gustoso di formaggi di varie tipologie e stagionature.

    Tagliere in abbinamento al Rosavite di Terresacre
    Tagliere in abbinamento al Rosavite di Terresacre

    Tagliere di formaggi provenienti dall’Altopiano di Asiago da Asiago pressato dolce, a quello saporito, al mezzano di 6 mesi di malga, con fragole, crostini tostati, asparagi in agrodolce, cestino di grana padano con erbette di montagna stufate, caciotta di pecorino di malga alle foglie di olivo.

    Degustazione di Piergiorgio Ercoli

    Piergiorgio Ercoli autore articolo Iloghe 2019 Isola dei Nuraghi IGT Cantine Spanu
    Piergiorgio Ercoli autore articolo Iloghe 2019 Isola dei Nuraghi IGT Cantine Spanu

    Sito Cantina: https://www.terresacre.com/

    Partner: https://www.foodandwineangels.com/ https://carol-agostini.tumblr.com/

     

  • Evento ROSAROSATIROSE’ a “Le Vigne di Clementina Fabi” 2022

    Evento ROSAROSATIROSE’ a “Le Vigne di Clementina Fabi” 2022

    Evento ROSA ROSATI ROSE’ Sabato 23 Aprile 2022 a “Le Vigne di Clementina Fabi” organizzato da FoodandWineAngels

    Di Piergiorgio Ercoli

    Le MARCHE si tingono di ROSA

     

    Evento ROSAROSATIROSE’ a “Le Vigne di Clementina Fabi” 2022
    Evento ROSAROSATIROSE’ a “Le Vigne di Clementina Fabi” 2022

    Si è svolto a Montedinove (AP), Sabato 23 Aprile 2022, l’evento “ROSA ROSATI ROSE’” con la presenza di Renato Rovetta, pioniere del Vino Rosa in Italia e fondatore della Guida omonima.
    Organizzato dall’Agenzia FOODANDWINEANGELS di Carol Agostini, nella splendida cornice della Tenuta di “Le Vigne di Clementina Fabi”, ospiti di Loretta Di Maulo e Gianluca Giorgi, eleganti padroni di casa.

    Tavola Rotonda coi protagonisti della giornata di territorio, Renato Rovetta, Carol Agostini e Le Vigne di Clementina Fabi
    Tavola Rotonda coi protagonisti della giornata di territorio, Renato Rovetta, Carol Agostini e Le Vigne di Clementina Fabi

    Hanno partecipato alla Tavola Rotonda, esperti di settore, giornalisti, rappresentanti di Associazioni territoriali dal carattere enogastronomico ed autorità locali: spiccano la Dottoressa Paola Cocci Grifoni, enologa e vera Donna del Vino Made in Marche, l’enologo Luigi Costantini, il giornalista Francesco Massi per il Corriere Adriatico, il Sig. Domenico Sacconi dell’ Associazione Gemme Marche, il Sig. Enzo Malavolta , Presidente Marche del Biodistretto Picenum ed il Sindaco di Montedinove, il Sindaco di Montedinove Dott. Antonio Del Duca.

    E’ stata l’opportunità quindi per conoscere, innanzi tutto, la realtà della Cantina ospite, che vanta una storia che affonda le radici nel 1800, quando la Famiglia Fabi acquista alcuni poderi nella Marca Picena, provenendo dal Lazio, e vi avvia la pratica dell’arte contadina impiantando già allora le vigne.

    Vini rosa in degustazione durante l'Evento ROSAROSATIROSE’ a “Le Vigne di Clementina Fabi” 2022
    Vini rosa in degustazione durante l’Evento ROSAROSATIROSE’ a “Le Vigne di Clementina Fabi” 2022

    Vigne che poi, rinnovate negli anni, vedono protagoniste prima Clementina e poi sua figlia Loretta, dal 2008, nel continuare l’arte della produzione del vino, fino ai giorni nostri.

    Storia antica, tecnologia moderna, sempre puntando all’eccellenza, valorizzando ed interpretando un terroir unico e ricco di risorse, ai piedi dei Sibillini e poco distante dal Mar Adriatico.

    Tema fortemente rappresentato ed eviscerato dai presenti, poi, è stata la ricerca della migliore eccellenza del territorio, vero e proprio obiettivo ma anche motore per il raggiungimento di un livello di produzione qualitativo e di offerta turistica concorrenziale del Piceno.

    Renato Rovetta Guida Rosa Rosati Rosé e Carol Agostini dell'Agenzia FoodandWineAngels
    Renato Rovetta Guida Rosa Rosati Rosé e Carol Agostini dell’Agenzia FoodandWineAngels

    Vino Rosa

    Guida Rosa Rosati Rosé di Renato Rovetta
    Guida Rosa Rosati Rosé di Renato Rovetta

    Ma la giornata, dalla scaletta davvero serrata, è stata soprattutto l’opportunità per far conoscere in territorio vinicolo ben definito, dal carattere “rossista” come il Piceno, tutte le sfumature del “ROSA”, del Vino Rosa, guidati da un istrionico Renato Rovetta che ha introdotto in maniera coinvolgente tematiche circa la natura, la storia, le qualità e le potenzialità di questa tipologia di vini, fortemente in espansione in Italia e nel Mondo.

     

    Tavola Rotonda coi suoi protagonisti

    La Tavola Rotonda è stata arricchita da due principali momenti di degustazione.

    Guida Rosa Rosati Rosé di Renato Rovetta
    Guida Rosa Rosati Rosé di Renato Rovetta

    In apertura, masterclass di Rovetta sul Vino Rosa Nazionale, con i vini selezionati dall’esperta enogastronomica, sommelier, commissario enologico internazionale, esperta di comunicazione e marketing (…e potrei continuare) Carol Agostini, “deus ex machina” dell’Agenzia FOODANDWINEANGELS:

    tutte le sfumature di Rosa, tutte le fragranze aromatiche e sensoriali che il Vino Rosa riesce esprimere da tutto il territorio nazionale italiano, dal Piemonte alla Campania passando per Liguria ed Abruzzo.

     

    La Platea di ospiti, giornalisti ed esperti vitivinicoli, alcune cariche politiche della zona, l'assoziazione Le Gemme dei Sibillini
    La Platea di ospiti, giornalisti ed esperti vitivinicoli, alcune cariche politiche della zona, l’assoziazione Le Gemme dei Sibillini

    Vini Rosa fermi ma anche bollicine, vini che affascinano con le loro nuances brillanti ed i sapori delicati ma decisi, capaci di abbinamenti a tavola sia con piatti tradizionali locali che a quelli di più ampio respiro internazionale.

    La partecipazione attiva dei presenti, continuamente coinvolti dal Rovetta, ha dato un piglio frizzante alla masterclass.

    Nella seconda degustazione sono stati invece protagonisti i vini della Tenuta ospite:
    naturalmente la loro interpretazione in rosa di uno dei vitigni principe delle Marche “rossiste”, il sangiovese, proposto in due annate, la 2018 e la 2020, che hanno stupito per capacità di interpretazione identitaria, in una vinificazione in rosa che ha esaltato comunque il varietale, donandone una sfaccettatura davvero piacevole alla beva e comunque dalle sensazioni gusto-olfattive davvero ampie.

    Radio Serena con Carla Latini e Luca Tortuga, enologo Paola Cocci Grifoni, Carol Agostini, le Vigne di Clementina Fabi con Loretta di Maulo e Gianluca Giorgi, Renato Rovetta
    Radio Serena con Carla Latini e Luca Tortuga, enologo Paola Cocci Grifoni, Carol Agostini, le Vigne di Clementina Fabi con Loretta di Maulo e Gianluca Giorgi, Renato Rovetta

    Spazio anche ai vitigni bianchi autoctoni del territorio, passerina e pecorino, in una veste importante, per la Linea Cerì (top di gamma dell’Azienda): brillanti, freschi, agrumati e con una evidente mineralità; le uve, infatti, allevate ai piedi dei Sibillini (le vigne sono a circa 600 m. s.l.m) sono accarezzate dalle correnti di valle dal vicino Mar Adriatico che dona particolare carattere di sapidità nel lungo finale.

    I vini di Le Vigne di Clementina Fabi in degustazione
    I vini di Le Vigne di Clementina Fabi in degustazione

    Davvero entusiasmante la versione spumantizzata della passerina, nel “Terre di Offida DOC”: un metodo charmat lungo di circa 15 mesi (in base alle annate, con certificazione in retroetichetta dei tempi della permanenza sui lieviti), fortemente voluto da Gianluca Giorgi che pure ha portato lustro alla DOC “Terre di Offida”, con delle bollicine fini e persistenti, dove alle note agrumate e di leggera spezia bianca si accompagna una cremosità tipica di un metodo classico, con le sensazioni di tostatura e piccola pasticceria che arrivano nel finale del sorso.

    Chiude il blend Rosso Piceno (montepulciano e sangiovese), vero cavallo di razza per i rossi marchigiani, qui in un rubino intenso e brillante, con note di frutti rossi di sottobosco e fragoline, tannini ben integrati in un armonico sorso fresco.

    Conclusioni

    Arrivano gli applausi, per la chiusura delle masterclass:

    Locandina evento articolo: Evento ROSAROSATIROSE’ a “Le Vigne di Clementina Fabi” 2022
    Locandina evento articolo: Evento ROSAROSATIROSE’ a “Le Vigne di Clementina Fabi” 2022

    A Renato Rovetta profeta del “Vino Rosa” nelle Marche, ha sicuramente conquistato il gusto dei presenti e lasciato vari spunti per l’educazione al buon bere, alla piacevolezza da ricercare nel calice; a Carol Agostini che ci lascia l’esempio di come un evento va organizzato, quando la qualità dell’eccellenza si distingue; a Loretta e Gianluca per l’accoglienza e la disponibilità dimostrata per l’intera giornata.

    Appuntamento

    Appuntamento sul Lago d’Iseo per la fine di Maggio, a Riva di Solto (BG), quando si è tenuto il Concorso Nazionale dei Vini Rosa, che è stato una nuova vetrina per il mondo del “Rosa” in Italia.

    Cheers!!!

    Di Piergiorgio Ercoli

    Piergiorgio Ercoli autore articolo Iloghe 2019 Isola dei Nuraghi IGT Cantine Spanu
    Piergiorgio Ercoli autore articolo Iloghe 2019 Isola dei Nuraghi IGT Cantine Spanu

    Sito Guida Rosa Rosati Rosè di Renato Rovetta: https://rosarosatirose.eu/

    Sito Cantina: https://www.levignediclementinafabi.it/

    Partner: https://www.foodandwineangels.com/

    https://carol-agostini.tumblr.com/

  • ‘Ngilù 2020 Colline di Levanto DOP Cà Du Ferrà

    ‘Ngilù 2020 Colline di Levanto DOP Cà Du Ferrà

    ‘Ngilù 2020 Colline di Levanto DOP Cà Du Ferrà

    Di Piergiorgio Ercoli

    Da uve Sangiovese, Merlot e Ciliegiolo allevate sulle colline di Bonassola (SP), sulla Costa Ligure di Levante, nell’ambito del Parco Nazionale delle Cinque Terre dove i terreni argillosi a medio impasto hanno origine vulcanica.

    Il clima è caldo e ventilato, con forti influenze delle salmastre brezze marine. Tipici i terrazzamenti che diradano sulla costa.

    Alcune vigne di CàduFerrà
    Alcune vigne di Cà du Ferrà azienda vinicola e agriturismo, espressione dialettale di “casa del fabbro” perché in queste terre, oggi solcate dai filari di vite, un tempo si ferravano i cavalli.
    ‘Ngilù 2020 Colline di Levanto DOP Cà Du Ferrà
    ‘Ngilù 2020 Colline di Levanto DOP Cà Du Ferrà

    La fermentazione avviene in vasche di acciaio a temperatura controllata, dopo la svinatura segue la malolattica. L’affinamento in di acciaio inox per minimo 6 mesi.Vino ben rappresentativo della filosofia aziendale di “valorizzare il luogo a partire dal rispetto della terra e per chi la abita”, fedeli alle tradizioni con uno sguardo al futuro.Vino rustico, dove i cloni degli uvaggi sono rappresentati in maniera semplice ma senza perdere un tocco di piacevolezza complessiva, in un gusto genuino.

    Degustazione

    Analisi visiva
    Nel calice rubino violaceo, poco trasparente. Limpido e con una buona densità.

    Analisi olfattiva
    Sufficientemente intenso, di media complessità e finezza. Dominante olfattiva fruttata e pungente, ciliegia e melograno, frutti rossi acidi; toni vinosi, fresco e balsamico. Evidenti richiami minerali sia nei toni del salmastro che dell’affumicato. Speziatura nel finale.

    Analisi gusto-olfattiva
    Secco, moderatamente caldo, moderatamente morbido. Fresco, tannini ruvidi, sapido. Corpo medio, sufficientemente armonico, inizialmente squilibrato verso la parte acida ma che poi evolve , integra i tannini ed i polialcoli. Sufficientemente fine e sufficientemente armonico. Pronto.

    ‘Ngilù 2020 Colline di Levanto DOP Cà Du Ferrà ( ngilu)
    ‘Ngilù 2020 Colline di Levanto DOP Cà Du Ferrà

    Azienda nata dall’unione di due anime e dalla stessa passione per il mondo vitivinicolo, Antonio Zoppi e Aida Forgione, lasciano le loro professioni per vivere assieme nel borgo di Bonassola, diventando così viticoltori, creando sinergia tra saperi e vino.

    Davide Zoppi articolo: ‘Ngilù 2020 Colline di Levanto DOP Cà Du Ferrà
    Davide Zoppi articolo: ‘Ngilù 2020 Colline di Levanto DOP Cà Du Ferrà

    Nel 2000 acquistato terreni e casolari fondano l’azienda vitivinicola e l’agriturismo; l’attività si espande ulteriormente con l’inserimento del figlio Davide portando Cà du Ferrà alla certificazione biologica dei propri prodotti.

    Un’area di paradiso tra panorama, brezza marina e i muretti a secco, Patrimonio Unesco che rappresentano un valore inestimabile per la regione, che attualmente conta 42mila ettari di aree terrazzate, tra cui le vigne dell’ azienda.

     

     

    Azienda seguita da due enologi in linea con la filosofia aziendale, il rispetto del territorio e della qualità di produzione: Barbara Tamburini e Vittorio Fiore, ormai da anni seguono personalmente la vigna, la produzione e l’etica di Cà du Ferrà.

    Spaghettini Carla Latini con cubetti di Speck di Asiago, pancetta tostata,mentuccia selvatica, crema di tartasale con ngilu vino càduferrà
    Spaghettini Carla Latini con cubetti di Speck di Asiago, pancetta tostata, mentuccia selvatica, crema di tartasale

    Ricetta in abbinamento eseguita da Carol Agostini

    Una ricetta composta da pochi ingredienti in un gioco di consistenze e sapori, forme e colori per un abbinamento decisamente intrigante quanto gustoso.

    Ingredienti per 4 porzioni:

    • 400 gr di spaghetti
    • 100 g di speck affettato e tagliato a pezzetti
    • 100 g di pancetta
    • 4 cucchiai di olio di oliva
    • 1 spicchio di aglio
    • 1 peperoncino
    • 4 cucchiai di pomodori a pezzettoni
    • Basilico q.b.
    • un rametto di mentuccia selvatica
    • Parmigiano grattugiato q.b.
    • Sale q.b.

    Procedimento:

    Mentre lessate gli spaghetti rosolate in 2 o 3 cucchiai di olio, l’aglio senza camicia, oppure a piacere leggermente schiacciato per un sapore più intenso, il peperoncino e la pancetta tagliata a dadini come lo speck, avendo cura di girarli spesso.

    A distanza di qualche minuto aggiungere i pezzettoni di pomodoro per completare la salsa.

    Fate cuocere per una decina di minuti, aggiungete il parmigiano grattugiato, salate e pepate quanto basta e togliete dal fuoco. Condite gli spaghetti e serviteli subito con una spolverata di parmigiano grattugiato e qualche fogliolina di mentuccia selvatica.

    Degustazione di  Piergiorgio Ercoli

    Piergiorgio Ercoli autore articolo Iloghe 2019 Isola dei Nuraghi IGT Cantine Spanu
    Piergiorgio Ercoli autore articolo Iloghe 2019 Isola dei Nuraghi IGT Cantine Spanu

     


    Sito Cantina: https://caduferra.wine/it/

    Partner: https://www.foodandwineangels.com/ https://carol-agostini.tumblr.com/