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  • Podere Pellicciano 2024, casa, vigne, famiglia, ultra vite

    Podere Pellicciano 2024, casa, vigne, famiglia, ultra vite

    La Toscana in Purezza: Un Viaggio tra i Vitigni Autoctoni Toscani di Podere Pellicciano

    Redazione – Carol Agostini

    Storia di una casa di campagna che diventa una prospettiva di vita

    Nel 2003, Concetta e Gerardo Caputo decisero di acquistare una casa in campagna per ospitare gli amici sportivi dei loro figli. Fabio e Federico erano impegnati a livello agonistico nel ciclismo, mentre la figlia Martina si dedicava agli studi. La scelta ricadde su un “Podere” che faceva parte dei Poderi storici della Famiglia Migliorati, una delle ultime famiglie nobili di San Miniato. La proprietà produceva già vino, olio e cereali, ma inizialmente nessuno pensava che potesse diventare il futuro della famiglia.

    Podere Pellicciano 2024, casa, vigne, famiglia, ultra vite, foto di Carol Agostini, Federico Caputo
    Podere Pellicciano 2024, casa, vigne, famiglia, ultra vite, foto di Carol Agostini, Federico Caputo

    Con il tempo, Concetta iniziò a vedere nuove prospettive per la proprietà e a pensare di trasformarla in una vera e propria azienda. La sua determinazione e amore per il luogo portarono tutta la famiglia a credere nel progetto. Nel 2008, Federico iniziò a studiare Enologia e Agraria all’Università di Pisa, e la passione per la viticoltura si consolidò. La vigna passò da 2,5 ettari a 8,5 ettari di vigneto e 2,5 di oliveti, circa 800 piante.

    Il primo passo fu lo studio dei vigneti e del patrimonio ampelografico presente. Si scoprì che nella proprietà erano coltivati solo vitigni autoctoni: malvasia nera, sangiovese, colorino, malvasia bianca, trebbiano e colombana. Dopo le selezioni massali e su suggerimento dei vecchi contadini, si decise di vinificare in purezza, delineando la strada della produzione dei monovarietali o “purezze”.

    Negli anni successivi, i vigneti furono ampliati e ristrutturati. Nel 2019, furono acquisite le vigne di Bucciano, tutte a sangiovese, situate tra i 170 e i 280 metri sul livello del mare. Nel 2015, fu piantato il vermentino, e nel 2020, l’ultimo impianto vide la presenza di alcune piante di grenache, ritrovate in un vigneto abbandonato acquistato nel 2016.

    Fabio Caputo, articolo: Podere Pellicciano 2024, casa, vigne, famiglia, ultra vite, foto di Carol Agostini
    Fabio Caputo, articolo: Podere Pellicciano 2024, casa, vigne, famiglia, ultra vite, foto di Carol Agostini

    Fabio, dal 2014, si occupa del commerciale e dei rapporti con i clienti, mentre Federico gestisce la parte produttiva. Martina, dopo aver completato gli studi di legge, offre supporto alla famiglia quando necessario.

    La proprietà si estende su suoli prevalentemente argillosi, con una superficie tufacea, caratteristici del territorio di San Miniato, noto per il pregiato Tartufo Bianco. Il clima fresco e gli sbalzi termici tra giorno e notte favoriscono la viticoltura. I vigneti, con una densità di circa 5000/6000 piante per ettaro, sono allevati principalmente a Guyot monolaterale. L’azienda è certificata Biologica dal 2019.

    Podere Pellicciano 2024, casa, vigne, famiglia, ultra vite, foto di Carol Agostini
    Podere Pellicciano 2024, casa, vigne, famiglia, ultra vite, foto di Carol Agostini

    DA LEGGERE ANCHE: https://www.papillae.it/podere-pellicciano-vini-valore-san-miniato/

    Podere Pellicciano 2024, casa, vigne, famiglia, ultra vite, Fabio Caputo e lineup degustata durante il press-tour organizzato da Claudia Marinelli
    Podere Pellicciano 2024, casa, vigne, famiglia, ultra vite, Fabio Caputo e lineup degustata durante il press-tour organizzato da Claudia Marinelli

    La produzione annuale è di circa 50.000 bottiglie, suddivise in dieci etichette:

    Family: Biondo (vermentino), Cimba (rosato di sangiovese, canaiolo e malvasia) e Tricche (stesso uvaggio del rosato). I nomi rappresentano i soprannomi dei figli dati da Gerardo.
    Monovarietali: Egola (malvasia nera), Buccianello (colorino) e Fonte Vivo (trebbiano 100%).
    Tradizione: Chianti, In Fermento (rosato di sangiovese, rifermentato in bottiglia) e Griso (Vin Santo del Chianti DOCG Occhio di Pernice).
    Prato della Rocca: L’ultimo nato in azienda, rappresenta l’azienda nella sua completezza con un blend di malvasia nera, sangiovese, colorino e canaiolo.

    Podere Pellicciano 2024, casa, vigne, famiglia, ultra vite, foto di Carol Agostini
    Podere Pellicciano 2024, casa, vigne, famiglia, ultra vite, foto di Carol Agostini

    Una curiosità riguarda il logo dell’azienda, che rappresenta un colino di bronzo etrusco usato per filtrare il vino, ritrovato negli scavi etruschi a San Genesio, l’antica Fonte Vivo.

    Questo viaggio tra i vitigni autoctoni toscani rappresenta non solo un’esperienza enogastronomica unica, ma anche una storia di passione e dedizione familiare che ha trasformato una casa di campagna in una realtà vitivinicola di successo.

    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer
    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer

    Sito cantina: https://poderepellicciano.it/

    Siti partners articolo: https://www.foodandwineangels.com/ https://carol-agostini.tumblr.com/ https://www.papillae.it/

    Riferimenti del press-tour: DarWine&Food di Claudia Marinelli  eventi@darwineandfood.com

  • Marco Capitoni e le emozioni in Val D’Orcia del 2024

    Marco Capitoni e le emozioni in Val D’Orcia del 2024

    Un Viaggio nella Val D’Orcia: Alla Scoperta della Cantina Marco Capitoni

    Di Carol Agostini

    La Val D’Orcia, una delle perle della Toscana, è stata inserita nella prestigiosa World Heritage List nel 2004, grazie al suo paesaggio incantevole che si estende intorno all’entroterra di Siena. Qui, arte e natura si fondono in un connubio magico, testimoniato dai borghi rinascimentali disseminati nella regione. È un luogo che invita alla scoperta e alla contemplazione, dove ogni angolo cela una storia da raccontare.

    Marco Capitoni e le emozioni in Val D'Orcia del 2024, foto di Cristina Santini e Carol Agostini
    Marco Capitoni e le emozioni in Val D’Orcia del 2024, foto di Cristina Santini e Carol Agostini

    Nonostante il clima invernale possa far pensare che non sia il momento ideale per una passeggiata tra i vigneti, molti sono coloro che credono che non esista momento migliore per avventurarsi nella bellezza della Val D’Orcia. E così, durante la programmazione delle giornate dedicate al “Benvenuto Brunello” a Montalcino, molti hanno deciso di concedersi una visita alla Cantina Marco Capitoni, situata proprio nel cuore di questa regione incantevole.

    BENVENUTO BRUNELLO

    LECCIO D’ORO

    Il Consorzio del Vino Brunello di Montalcino assegna ogni anno un premio denominato LECCIO D’ORO.
    Il premio si divide in due sezioni: Sezione Ristoranti (Italia e Estero), Sezione Enoteche (Italia e Estero).

    I premi vengono assegnati ai locali che hanno la Carta dei Vini, ovvero il listino, con una gamma ampia e rappresentativa di vino BRUNELLO DI MONTALCINO e degli altri vini di Montalcino, in relazione sia alle diverse annate che al numero di etichette di aziende produttrici

    I PRODUTTORI

    Una varietà incredibile di cantine in una piccola porzione di territorio, questa è Montalcino. Storie da raccontare, esperienze da condividere e interpretazioni uniche del Brunello di Montalcino e della denominazione.

    Un Viaggio nella Val D’Orcia: Alla Scoperta della Cantina Marco Capitoni, foto di Cristina Santini e Carol Agostini
    Un Viaggio nella Val D’Orcia: Alla Scoperta della Cantina Marco Capitoni, foto di Cristina Santini e Carol Agostini

    L’accoglienza presso l’Azienda Capitoni è calorosa e genuina, proprio come il sorriso di Marco Capitoni e la moglie Antonella, il cui entusiasmo sembra illuminare la giornata più cupa. Circondati dai vigneti che brillano ancora dei colori dell’autunno, ci si sente immediatamente avvolti da un senso di tranquillità e benessere, tipico della campagna toscana, anche in una giornata uggiosa, tra rari spiragli di sole e pioggia, creando dei meravigliosi arcobaleni.

    Decidiamo di seguire il consiglio di Marco e ci concediamo una degustazione dei suoi vini nel casolare. Qui, nella frescura della cantina, ci immergiamo in un viaggio sensoriale alla scoperta dei vini di Marco Capitoni.

    Marco Capitoni e le emozioni in Val D'Orcia del 2024, le vigne di Marco, foto di Cristina Santini e Carol Agostini
    Marco Capitoni e le emozioni in Val D’Orcia del 2024, le vigne di Marco, foto di Cristina Santini e Carol Agostini

    Tra i vini proposti, spiccano il Troccolone Orcia Sangiovese DOC, il Capitoni Orcia Riserva DOC e il Frasi Orcia DOC Sangiovese Riserva. Ogni nome racchiude una storia unica, come quella del Troccolone, che prende il nome da un personaggio del mondo agricolo della Val D’Orcia e rappresenta un omaggio alla tradizione e alla storia di questa terra.

    La nostra visita prosegue con un pranzo d’eccezione e  con una passeggiata tra i vigneti, dove possiamo toccare con mano la terra sabbiosa e limosa, ricca di fossili e conchiglie, che conferisce ai vini di Marco quel carattere unico e inconfondibile.

    Ma la vera magia di questa esperienza risiede nella generosità e nella passione di Marco, un vignaiolo che ascolta la sua terra, cura le sue viti e trasmette il suo sapere con un rispetto profondo per la tradizione e la storia della Val D’Orcia.

    Perché la Val D’Orcia è molto più di un semplice paesaggio: è un luogo dove il tempo sembra fermarsi e dove ogni sorso di vino racconta una storia millenaria.

    Un Viaggio nella Val D’Orcia: Alla Scoperta della Cantina Marco Capitoni, foto di Cristina Santini e Carol Agostini
    Un Viaggio nella Val D’Orcia: Alla Scoperta della Cantina Marco Capitoni, foto di Cristina Santini e Carol Agostini
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  • Rosso Morellino: maggio 2023 denominazione storica Maremma

    Rosso Morellino: maggio 2023 denominazione storica Maremma

    Rosso Morellino: il 14 e il 15 maggio si è celebrata la denominazione storica della Maremma.

    Redazione – Carol Agostini

    Anche in caso di maltempo fu confermato il grande banco d’assaggio aperto al pubblico e l’imperdibile concerto di Joe Bastianich & La Terza Classe, la domenica sera. Il lunedì ci fu un walk around tasting e masterclass di approfondimento per i più esperti.

    Rosso Morellino: maggio 2023 denominazione storica Maremma, foto da comunicato stampa
    Rosso Morellino: maggio 2023 denominazione storica Maremma, foto da comunicato stampa

    Ancora pochi giorni a “Rosso Morellino”, l’evento più prestigioso dedicato alla conoscenza della denominazione che da quest’anno si svolse in due giornate entrambe confermate anche in caso di maltempo.

    Attimi di degustazione, articolo: Rosso Morellino: maggio 2023 denominazione storica Maremma, foto da comunicato stampa
    Attimi di degustazione, articolo: Rosso Morellino: maggio 2023 denominazione storica Maremma, foto da comunicato stampa

    Il Consorzio di Tutela Morellino di Scansano infatti decise di aprirsi al grande pubblico, a cui dedicò la giornata inaugurale del 14 maggio con un appuntamento che vide protagonisti i produttori, in un importante banco d’assaggio, e il concerto di Joe Bastianich & La Terza Classe. Fu confermata anche la parte dedicata agli operatori del settore, che si svolse lunedì 15 come di consueto presso le ex scuole elementari di Scansano, con approfondimenti e masterclass che misero in risalto le tipicità del Sangiovese della Costa Toscana.

    Atmosfera durante l'evento; Rosso Morellino, foto da comunicato stampa
    Atmosfera durante l’evento; Rosso Morellino, foto da comunicato stampa

    Programma

    Domenica 14 maggio: il grande banco d’assaggio e il concerto di Joe Bastianich & La Terza Classe

    Fu la novità di “Rosso Morellino” 2023. Il sipario sull’evento che celebrò la denominazione si alzò domenica 14 maggio all’Aeroporto Militare Corrado Beccarini di Grosseto (in Via Provinciale Castiglionese, 70). A partire dalle ore 18.00 il 4° Stormo divenne il luogo d’eccezione della prima giornata dell’evento. Qui fu allestito il Salone a cielo aperto del Morellino di Scansano dove oltre 40 aziende, ognuna con il proprio banco di assaggio, accolsero il pubblico per favorire la conoscenza delle tipicità di questo grande rosso toscano.

    Concerto di Joe Bastianich & La Terza Classe durante il Rosso Morellino, foto da comunicato stampa
    Concerto di Joe Bastianich & La Terza Classe durante il Rosso Morellino, foto da comunicato stampa

    Un’occasione unica per conoscere, attraverso le versioni Annata e Riserva, le sfumature del Sangiovese della Costa Toscana. Alle 21.00 spazio alla grande musica dal vivo con Rosso Morellino che ospitò la data di esordio del tour 2023 di Joe Bastianich & La Terza Classe.

    Questo progetto nacque dalla passione sconfinata di Joe Bastianich per la musica rock, blues, soul e folk americana, che lo portò al sodalizio artistico con La Terza Classe, una delle poche realtà musicali italiane che sin dalla sua nascita si occupò di ricercare e di comporre musica ispirandosi al folk americano.

    Bastianich, oltre ad essere uno dei maggiori imprenditori della ristorazione italiana nel mondo, è anche un produttore di Morellino di Scansano: la sua passione per questa zona della Toscana infatti portò la sua famiglia oltre venti anni fa a dar vita al proprio progetto produttivo con l’obiettivo di far scoprire la grandezza enologica di quest’area della Maremma.

    Ci fu anche la possibilità di gustare alcuni prodotti gastronomici grazie alla presenza dei food truck. La serata fu garantita anche in caso di pioggia e avvenne presso l’Hangar dell’Aeroporto Militare.

    L’evento fu gratuito con posti limitati. LaTerzaClasse_BancoAssaggio e fu obbligatorio rispettare le disposizioni dell’Aeronautica Militare indicate.

    Rosso Morellino: il 14 e il 15 maggio si è celebrata la denominazione storica della Maremma, foto da comunicato stampa
    Rosso Morellino: il 14 e il 15 maggio si è celebrata la denominazione storica della Maremma, foto da comunicato stampa

    Lunedì 15 maggio: la giornata dedicata agli operatori del settore

    Il lunedì si svolse la consueta giornata dedicata agli operatori del settore. Il programma iniziò con il Walk Around Tasting. Dalle ore 11 sino alle ore 18 al piano superiore dell’ex Scuole Elementari di Scansano, in via XX Settembre, 30, fu presente un’ampia selezione di Morellino di Scansano in degustazione libera.

    Previsti anche due momenti di approfondimento con una degustazione alla cieca alla scoperta delle differenti espressioni di Morellino condotta da Andrea Gori e Leonardo Romanelli che vide la partecipazione di Joe Bastianich alle ore 10.45 e una masterclass di approfondimento sempre condotta dai due critici e giornalisti enogastronomici alle ore 15.

    Dalle 12.30 alle 14.30 fu inoltre aperto un buffet con assaggi dei prodotti tipici del territorio in abbinamento al Morellino.

    Momenti di degustazione Rosso Morellino, foto da comunicato stampa
    Momenti di degustazione Rosso Morellino, foto da comunicato stampa

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  • Divinea e il Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana 2023

    Divinea e il Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana 2023

    Formazione su Enoturismo e vendite in cantina: la formula vincente promossa da Divinea e il Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana

    Redazione

    L’impresa tecnologica Divinea e il Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana hanno collaborato per offrire una giornata di formazione dedicata ai soci del Consorzio. Si è tenuta lo scorso 20 gennaio a Rocca di Frassinello ed ha riscosso un grande interesse

    Divinea e il Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana 2023, foto da comunicato stampa
    Divinea e il Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana 2023, foto da comunicato stampa

    Grande interesse per l’evento formativo “Come incrementare le vendite dirette e ottimizzare l’attività enoturistica”, promosso dall’impresa tecnologica Divinea e il Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana e che si colloca all’interno di un progetto di formazione ai territori del vino. Lo scorso 20 gennaio le cantine associate del Consorzio si sono date appuntamento a Rocca di Frassinello, Gungiarico (Grosseto), per parlare di enoturismo, vendite online e in cantina, CRM e analisi dei dati, marketing online e vendite direct to consumer.

    La giornata di formazione dello scorso 20 gennaio, per la quale ringraziamo ancora Divinea per la professionalità e la disponibilità dimostrata, – dichiara Luca Pollini, Direttore del Consorzio Tutela Vini Maremma Toscanaha fatto riscontrare un’ampia partecipazione tra le aziende del Consorzio, segno che l’argomento è fortemente sentito e di grande attualità. E non può essere diversamente quando si parla di Enoturismo – al quale è direttamente correlato anche il tema delle vendite dirette in cantina e di quelle online – che, per il territorio della Maremma Toscana, rappresenta un tema strategico.

    Dal consolidamento e dalla crescita dell’enoturismo in Maremma dipende anche lo sviluppo del nostro territorio e delle aziende vitivinicole che operano in questo meraviglioso ambiente, che ha ampie potenzialità di crescita.”

    Formazione su Enoturismo e vendite in cantina: la formula vincente promossa da Divinea e il Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana, foto da comunicato stampa
    Formazione su Enoturismo e vendite in cantina: la formula vincente promossa da Divinea e il Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana, foto da comunicato stampa

    La formazione è un elemento fondante di Divinea che, oltre a proporre cicli di webinar gratuiti per le cantine (il prossimo calendario avrà inizio a febbraio), ha creato il portale Wine Suite Academy, lo spazio digitale di formazione continua e gratuita dedicata alle cantine e ai professionisti del vino con contenuti di digital marketing, enoturismo, vendite online e strumenti pratici per fare crescere il business del vino.

    “Formare e in-formare fa parte della nostra identità e come impresa tecnologica vogliamo essere sempre più un punto di riferimento per le cantine che vogliono far decollare le vendite in cantina attraverso strumenti innovativi. – sottolinea Filippo Galanti, CBO e Co-founder di Divinea – Occasioni come quella nata con il Consorzio Tutela Vini Maremma Toscana sono per noi stimolanti e vitali perché crediamo fortemente nei temi che divulghiamo e nel confronto diretto con chi il vino lo fa e speriamo che questa esperienza possa essere da esempio e ispirazione per altre realtà simili.”

    Formazione sul territorio Maremma e vendite, articolo: Divinea e il Consorzio Tutela Vini Maremma Toscana 2023, foto da comunicato stampa
    Formazione sul territorio Maremma e vendite, articolo: Divinea e il Consorzio Tutela Vini Maremma Toscana 2023, foto da comunicato stampa

    La giornata ha visto i soci coinvolti in momenti teorici e coinvolti dalla presentazione di strumenti innovativi per l’analisi dei dati e dalla condivisione di case history di successo.

    “Siamo felici di aver accolto in cantina i tanti operatori che hanno partecipato a questa importante giornata di formazione – dichiara Pericle Paciello, Direttore Marketing e Comunicazione di Rocca di FrassinelloL’enoturismo è un volano fondamentale per la crescita del nostro comparto. In Maremma Toscana stiamo puntando sempre di più sulla qualità e i risultati raggiunti dal punto di vista enologico lo dimostrano, adesso però dobbiamo raggiungere livelli di eccellenza anche nell’accoglienza in cantina affinché il nostro splendido territorio diventi una delle wine destination più amate del Paese”.

    Da comunicato stampa

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  • Soffocone di Vincigliata IGT Toscana 2017 di Bibi Graetz

    Soffocone di Vincigliata IGT Toscana 2017 di Bibi Graetz

    Soffocone di Vincigliata IGT Toscana 2017 di Bibi Graetz

    Di Gaetano Cataldo

     

    Potremmo stupirvi con effetti speciali principiando questo pezzo col raccontarvi dello scontatissimo doppio senso che si cela dietro al termine ambubaia, di origine persiana e poi rientrato nella lingua latina, sino ad analizzare il perché della trasmutazione delle orecchie di Monica Samille Lewinsky in maniglie dell’amore da parte di Bill Clinton, un simpatico jazzista dal sax facile, pervenendo comunque alla conclusione che in entrambi i casi trattasi, musicalmente e non, di blowjob per certi versi…

    …ma a costo di dover sopportare la vista di qualcuno di voi allibito e a bocca aperta alla stregua di quei romani quando videro certi affreschi ateniesi raffigurare la fellatio, restando come degli allocchi nello scoprire che pure quello si poteva fare, giuro che lo faremo e senza dover arrivare fino alla Casa Bianca o passare necessariamente per neologismi volgarucci come sala orale e via dicendo: verremo al dunque restando nella mediterraneità più colta, genuina e disinvolta possibile.

    “give and take style”

    Insomma, non occorre mica arrivare ai giorni nostri e riesumare certi scandali di ruolo uso “give and take style” per affermare che il sesso orale, se fatto a dovere, farebbe resuscitare anche i morti… dubbi, incertezze? Nella mitologia egizia la dea Iside rianimò lo sposo Osiride con tutta la dovizia amorosa proprio grazie alla padronanza di quest’arte.

    A parte la meticolosa descrizione nel Kāma Sūtra di antologica saggezza orientale, la pratica del sesso orale era ben nota nell’Antica Persia, in Egitto ed in Grecia, ce lo dicono numerose testimonianze in forma d’arte pittorica di gusto erotico e ritrovamenti di kylix a figure rosse provenienti dall’Attica risalente al 520 a.C.

    Grazie a quanto raffigurato all’interno delle necropoli etrusche si apprende quanto questo popolo apprezzasse certe pratiche e fosse promotore della libertà sessuale maschile, femminile ed omosessuale, deplorando la pratica del “vizio greco” e quindi il coinvolgimento dei fanciulli.

    Senza dilungarci troppo nel tema è chiaro che persino gli antichi romani non fossero avulsi dal ricercare piacere nella pratica del sesso orale, anzi si spesero molto nel marcare la differenza delle varie modalità di impiego nei termini fellatio, penilingus e irrumatio, e gli affreschi nei lupanari di Pompei e di Ercolano, assieme alla letteratura latina, ne sono la dimostrazione.

    Cantina di Bibi Graetz Fiesole (FI)
    Cantina di Bibi Graetz Fiesole (FI)

    In tutto ciò il vino, oggetto del desiderio e fonte di piacere allo stesso tempo, diventava elemento di fusione tra la gioia di banchettare e quella dell’amoreggiare se non addirittura l’innesco delle pulsioni che esplodevano in orge collettive tra cibi raffinati e corpi sinuosi.

    Bibi Graetz, la sua vigna, la sua uva, il soffocone

    D’altronde oggi come allora se ne sono visti entrare di calici nelle camere da letto per allietare le pause tra un amplesso e l’altro e per rendere più giocoso il sesso tra amanti ed altrettanto giocosamente Bibi Graetz avrà voluto sottolineare tutto ciò chiamando una sua bottiglia Soffocone di Vincigliata, trovata goliardica che magari vorrebbe suggerire, strizzando l’occhio al bevitore, “quant’è bella giovinezza che si fugge tuttavia chi vuol esser lieto sia del doman non v’è certezza”.

    Bibi Graetz nella sua nuova vigna
    Bibi Graetz nella sua nuova vigna

    Descrizione organolettica

    Soffocone di Vincigliata IGT Toscana 2017 di Bibi Graetz
    Soffocone di Vincigliata IGT Toscana 2017 di Bibi Graetz

    Questa bottiglia è l’unica a riportare il nome del vigneto, Vincigliata appunto, e da cui si può godere di una vista panoramica davvero invidiabile sulla città di Firenze, circondati da boschi. Le uve provenienti dalla località di Fiesole, dove il vigneto di Vincigliata è stato impiantato, vengono raccolte da viti di quarant’anni che immergono le radici su terreni collinari, prevalentemente argillosi e ricchi di galestro, allevate a guyot e con esposizione a Sud-Ovest.

    Il blend di Sangiovese al 90%, di Canaiolo al 7% e di Colorino al 3% vede una fermentazione alcolica, innescata da lieviti indigeni, in vasche di acciaio per almeno dieci giorni e con follature svolte manualmente, per poi affinare in botti di rovere da 30 ettolitri per 15 mesi prima di essere imbottigliato.

    L'uva sana e di qualità di Bibi Graetz
    L’uva sana e di qualità di Bibi Graetz

    L’annata siccitosa nella regione e le poche piogge verificatesi in primavera hanno comportato una riduzione delle rese ma hanno conferito alle uve un’ottima concentrazione tanto che il Soffocone di Vincigliata IGT Toscana 2017 ad oggi presenta queste caratteristiche:

    rosso rubino di limpidissima eleganza con tendenza al granato e di buona consistenza all’esame visivo, note di rosa appassita, grande impatto di frutta quale lampone ed amarena, a cui fa seguito un sentore di scorza d’arancia candita, dunque cacao amaro, lieve nota piperita e cinerea all’esame olfattivo; al palato il sorso arriva tondo e sapido, con in mezzo una trama tannica ben calibrata e per niente irruenta, a cui fa seguito la piacevole freschezza a dare agilità di beva ad un vino comunque corposo.

    Abbinamento

    Abbinatelo mescolando almeno due distinti piaceri per volta mentre ascoltate mon manège à moi di Edith Piaf.

    Di Gaetano Cataldo


    Sito Cantina: https://www.bibigraetz.com/

    Partner: https://carol-agostini.tumblr.com/

    https://www.foodandwineangels.com/