Villa Santo Stefano presenta Nina, il nuovo Cabernet Franc in purezza
Redazione – Carol Agostini
La cantina di Wolfgang Reitzle, che lo scorso anno ha coronato il sogno di acquisire alcuni ettari di vigneto in Maremma, ha dato vita questa edizione limitata di sole duemila bottiglie.
Wolfgang Reitzle presenta un altro figlio vitivinicolo 2023, logo da comunicato stampa
Villa Santo Stefano presenta Nina, la sua nuova etichetta 100% Cabernet Franc. La cantina della Lucchesia, che dallo scorso anno si è impegnata anche in alcuni ettari nel cuore della Maremma, ha dato vita a questa prima annata, la 2020, disponibile in un’edizione limitata di sole duemila bottiglie.
Reitzle e la moglie Nina Ruge, foto da internet
Nina è la realizzazione di un sogno per Wolfgang Reitzle, imprenditore tedesco e proprietario dell’azienda: grande appassionato di questo vitigno, cercava un terroir che potesse esprimerne al meglio le peculiarità, trovandolo nella zona di Manciano, a sud della città di Grosseto. Villa Santo Stefano dallo scorso anno ha quindi diversificato le sue linee, rimanendo comunque fedele al territorio di origine sui colli di Lucca, ma scegliendo con questo progetto di impegnarsi sempre di più nella produzione di grandi vini toscani.
La bottaia di casa Wolfgang Reitzle, foto da internet
La prima etichetta interamente Cabernet Franc dell’azienda è stata proprio l’omonimo vino Villa Santo Stefano, prodotto in pochissime bottiglie in formato magnum, che si è dimostrato fin da subito molto apprezzato tra gli operatori di settore e i winelovers. Da qui la scelta di creare una nuova etichetta di pregio, che Reitlze ha voluto dedicare alla moglie Nina Ruge, noto volto della televisione tedesca e scrittrice di best seller.
Nina è la realizzazione di un sogno per Wolfgang Reitzle, immagine da comunicato stampa
Nina si presenta con toni rosso rubino intenso e un profumo caratteristico varietale con note di peperone dolce, lamponi, ciliegia e frutti di bosco. Affinato per 14 mesi in barrique di rovere francese, il vino in bocca è fresco, elegante con un tannino fine e molto equilibrato, mentre il finale è lungo, succoso e invita subito ad un altro bicchiere.
Nina sarà disponibile a partire da giugno 2023 al prezzo di 70 euro a bottiglia, nel formato di 6 bottiglie in box di legno.
Wolfgang Reitzle presenta un altro figlio vitivinicolo 2023, immagine da internet
VILLA SANTO STEFANO
Villa Santo Stefano è la scelta di Wolfgang Reitzle che, dopo molti anni come manager delle più importanti case automobilistiche in Europa e negli USA, ha scelto di produrre il suo vino e il suo olio in Lucchesia. Reitzle, nato vicino Neu-Ulm in Germania, fin da bambino passava in Italia le sue estati con la famiglia.
La passione per la Toscana lo ha portato ad acquistare Villa Santo Stefano con la moglie Nina Ruge, noto volto televisivo in Germania e scrittrice di best seller, e a trasformarla in un’azienda agricola dedita alla produzione di olio e vino, che accoglie anche uno spazio dedicato all’ospitalità. Principio fondante di Villa Santo Stefano è una gestione tecnologica e attenta all’ambiente.
A partire dal 2022 l’azienda alleverà 18 ettari totali di vigneto suddivisi tra Lucchesia e Maremma, per un totale di circa 60.000 bottiglie di vino prodotte, accanto a 5 ettari di uliveto per 1.500 litri di olio extra vergine.
Da comunicato stampa
Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer
Vini rosa, la fortuna di apprezzare un vino versatile per tipologia.
Di Carol Agostini
In previsione del Concorso enologico nazionale dedicato ai vini rosa che si terrà in più sessioni tra maggio e giugno vi voglio trasmettere alcuni dati su questa tipologia di vino:
Il consumo di vino rosé, o rosato o rosanel mondo è aumentato del 20% in meno di vent’anni: Una bottiglia su dieci bevuta sul mercato globale dei vini fermi è un vino rosato (rosa). L’Huffington post ha evidenziato come l’approccio a questo vino sia cambiato con l’hashtag “#roséallyear”.
Concorso Enologico Nazionale dedicato ai Vini Rosa, foto di Carol Agostini
Tuttavia, lo scenario è più articolato di quanto sembri, soprattutto per l’Italia dove il consumo è ancora basso ma la richiesta internazionale interessante.
Rosa Rosati Rosé la Guida al Bere Rosa, copertina della Guida di Renato Rovetta
L’Osservatorio mondiale dei vini rosé ha pubblicato la relazione annuale 2021 che analizza i dati pre-pandemia. Nel 2019 il consumo di rosé ha raggiunto i 23,6 milioni di ettolitri, rispetto al 2018 si registra un calo. Tuttavia, rispetto al 2002 i dati evidenziano una crescita del 20%. Il rosé si prende una quota del 10,5% dei consumi sul mercato dei vini fermi. I principali paesi consumatori sono Francia (35%), Stati Uniti (15%) e Germania (7%). L’Italia si piazza al 19° posto.
Logo, Rosa Rosati Rosè La Guida del Bere Rosa di Renato Rovetta
Per quanto riguarda la produzione, i dati globali rimangono più o meno stabili dal 2002 al 2019. I principali paesi produttori sono Francia, Stati Uniti, Spagna e Italia. La produzione italiana arriva a 2,2 milioni di ettolitri. Se si considerano i dati dell’export, la situazione cambia ancora. La Spagna guida la classifica per le esportazioni in volume con il 41% del totale. Seguono l’Italia (15%) e la Francia (14%). Se si considera invece il valore delle esportazioni, la Francia si conferma leader di mercato con il 34%, ma l’Italia è al secondo posto con il 21%.
I vini italiani rosé si stanno imponendo all’attenzione non solo dei consumatori ma anche degli esperti di settore. A testimoniarlo i risultati del Concours Mondial de Bruxelles – Selezione Rosé: tra i premiati spiccano le 64 medaglie conquistate dai vini rosati italiani. I giudici selezionati per valutare le etichette in concorso tratteggiano le tendenze del mercato mondiale dei vini rosé: il fenomeno è in ascesa e i consumatori scelgono i rosati soprattutto per celebrare un evento particolare o per accompagnare momenti conviviali.
Renato Rovetta ideatore del concorso e della guida assieme ad alcuni giurati: Christine Collins, Carol Agostini, Daniele Raspini, Roberto Mattozzi
La connotazione territoriale assume un valore specifico anche nel mercato dei vini rosati. Lo sanno bene i promotori di Rosautoctono, l’Istituto del Vino Rosa Autoctono Italiano nato nel 2019 per diffondere la cultura e la conoscenza del rosé italiano a livello nazionale e internazionale. Il progetto riunisce sei consorzi di tutela con l’obiettivo di coordinare iniziative di promozione e risorse.
In sintesi, i rosé italiani si confermano una scelta apprezzata dai consumatori sul mercato mondiale e il prezzo delle singole bottiglie aumenta di pari passo con il riconoscimento della qualità delle etichette.
Renato Rovetta durante il concorso, foto di Carol Agostini
L’Osservatorio Mondiale dei Vini Rosé, ha documentato come nel 2018 una bottiglia di vini su dieci è rosa, già allora questa tipologia ha iniziato la sua ripresa con un aumento del 31% della produzione annuale.
In testa per consumi ed ettolitri prodotti troviamo la Francia, dove il rosa rappresenta una istituzione, a seguire nella classifica dei Paesi produttori, Italia (4.5 milioni di hl), Usa e Spagna (3.8 milioni ciascuno), che insieme alla Francia fanno il 74% della produzione.
Ha invece smesso di pensare in rosa il Portogallo, che esce dalla top ten dei produttori di rosa a livello internazionale in favore della Romania. Quest’ultima, insieme ad Austria, Ungheria, Svizzera e Moldavia costituiscono l’avamposto del rosato mitteleuropeo che, solo dagli ultimi dieci anni, ha attestato percentuali in attivo incredibili: dal +60% al +180%.
Renato Rovetta ideatore concorso e guida con alcuni giurati
L’attenzione verso il vino rosa aumenta soprattutto nei poli d’attrazione di fascia alta, come Germania e Regno Unito, da sempre legati al consumo di vitigni a bacca bianca. Paesi che, più di altri, hanno abbracciato l’ingresso sul mercato degli spumanti italiani in modo entusiasta e sono, per questo, lungimiranti verso scoperte di novità vitivinicole.
Più in generale, per ciò che concerne i Paesi Terzi, il mercato dei rosa è ancora tutto da costruire.Segue il resto del mondo, con Cile e Sud Africa che hanno rispettivamente raddoppiato e quadruplicato i volumi di produzione in pochi anni di vini rosa.Per quanto riguarda i volumi esportativi, il primo Paese è invece l’Ialia (36%), seguita da Spagna (26%), Francia (14%) e Usa (10%).
Il rosato costituisce da sempre un secondo vino di bandiera in alcuni territori italiani (come nel caso del Chiaretto di Bardolino, Cerasuolo D’Abruzzo o dei vini rosati in Puglia) ma negli ultimi anni altre zone produttive hanno risvegliato l’interesse verso la tipologia.
Alcuni bottiglie selezionate per il concorso Rosa,Rosati Rosé la Guida al Bere Rosa
A tal proposito a Verona è stato costituito il primo gruppo di Consorzi racchiusi nell’ Istituto Rosautoctono, per la valorizzazione del rosato italiano, dopo la coscienza sulle potenzialità di questa tipologia, che rappresenta una buona opportunità economica, ma soprattutto un’occasione per abbattere gli ultimi stereotipi ancora esistenti all’interno di un settore, oggi completamente aperto all’innovazione.
Ancora adesso si sente dire: “vino da donne”, “vino di avanzo”, “miscuglio di vino bianco e vino rosso di bassa qualità” e tanto altro, invece il vino rosa è capace di stravolgere i pregiudizi, i paradigmi, aprendo al pubblico un modo nuovo di bere, di avvicinarsi al settore vinicolo, alla sperimentazione e all’autenticità di prodotti e territori diversi che credono in questa tipologia, alla sostenibilità che sempre più è vicina alle richieste di mercato.
E non solo…cinque anni fa in Italia un’altra figura di settore si prende a cuore i vini rosa e decide di creare la Prima Guida italiana tutta dedicata a questa tipologia così versatile. (dati raccolti da diverse fonti online pubbliche risalenti al 2021)
Programma Concorso Enologico Nazionale dedicato ai vini rosa:
PROGRAMMA 21 / 22 / 23 Maggio 2023
Domenica 21 Maggio
Arrivo dei Membri della Giuria H 17.00 in Località Piazza Mercato Lovere Bg
I membri della Giuria che già conoscono l’Hotel B&B “Vulcano Village” a Castro Lago d’Iseo
potranno raggiungerlo direttamente, gli altri saranno accompagnati da un servizio Navetta.
H 20.00 Ristorante Al Guelfo – Cena della Tradizione Bergamasca
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Lunedì 22 Maggio
H 9.00 Arrivo Ristorante Al Guelfo
H 9.30 Inizio Degustazione
H 11.30 Coffie-Break (15 Minuti )
H 13.30 Pranzo – Light-Lunch
Al termine del pranzo i giurati avranno il pomeriggio libero,
oppure la possibilità di visitare in Franciacorta l’Azienda “La Fiorita”
Martedì 23 Maggio
H 9.00 Arrivo Ristorante Al Guelfo
H 9.30 Inizio Degustazione
H 11.30 Coffie-Break ( 15 Minuti )
H 13.30 Pranzo – Light-Lunch
Buona commissione a tutti i giurati tra cui ci sono anch’io per la mia quarta presenza di seguito, buon lavoro! Carol Agostini
Baglio di Pianetto, Dante Bonacina è il nuovo Amministratore Delegato
Redazione – Carol Agostini
Il Consiglio di Amministrazione ha reso noto il nome della nuova guida dell’azienda.
Dominique Marzotto: “È un piacere dare il benvenuto a Dante, che con la sua esperienza porterà avanti un percorso di ricerca dell’eccellenza.”
È Dante Bonacina, 55 anni, di cui oltre 25 trascorsi nel settore vinicolo, il nuovo Amministratore Delegato di Baglio di Pianetto, la cantina siciliana della famiglia Marzotto fondata nel 1997 a Santa Cristina Gela.
Logo Baglio di Pianetto, immagine da comunicato stampa
L’azienda è stata fondata con l’obiettivo di distinguersi per ricerca ed eccellenza, e da sempre investe nelle persone e nel loro “saper fare”. Per questo la scelta è ricaduta su un uomo che nel corso della sua carriera ha dimostrato di credere nelle persone, ma soprattutto di saper mettere al centro i loro bisogni, motivo per il quale, nel 2017, ha ricevuto il riconoscimento di Slow Boss, dedicato ai dirigenti in grado di ascoltare e creare modelli di leadership “slow”.
Da oltre 25 anni alla guida di Ca’ del Bosco e dopo averla resa una delle aziende più virtuose della Franciacorta, Dante Bonacina approda al timone di Baglio di Pianetto succedendo a Francesco Tiralongo, improvvisamente scomparso lo scorso marzo.
“Il Conte Paolo è stato pioniere nell’investire in un territorio sorprendente, quando si parla di viticoltura di montagna in Sicilia infatti, molti pensano esclusivamente all’Etna, ma qui a Santa Cristina Gela, a 20 minuti da Palermo e a 650 metri d’altitudine, il Conte ha scoperto un terroir unico e particolarmente vocato. Volentieri ho accolto l’invito degli eredi, che oggi portano avanti con dedizione ed entusiasmo il suo progetto”.
Dante Bonaccina Amministratore delegato baglio di Pianetto, foto da comunicato stampa
Riferendosi poi alle sue prime iniziative da neo Amministratore Delegato, Bonacina ha precisato:
“Baglio di Pianetto non sarà la copia di Ca’ del Bosco, sicuramente prioritaria sarà la razionalizzazione del portafoglio prodotti. Dobbiamo concentrarci sui vini identitari dell’azienda, l’obiettivo è quello di tornare a fare vini di Chateau, ritornando al sogno del Conte Paolo, una sfida oggi raccolta dalla figlia Dominique Marzotto e dal nipote Gregoire Desforges.”
In riferimento alla proprietà e alla squadra che lo ha accolto in azienda, ha detto: “Ho il privilegio, ancora una volta, di lavorare e interagire con le giovani leve del mondo del vino che condividono con me un modello d’impresa dedicato all’eccellenza, da parte mia offrirò esperienza e curiosità, rigore e creatività, ma sopratutto uno spazio, non solo fisico, dove potersi esprimere liberamente senza il timore di essere giudicati”.
Dominique Marzotto presidente Baglio di Pianetto, foto da comunicato stampa
“Francesco Tiralongo – aggiunge Dominique Marzotto, presidente di Baglio di Pianetto – ci ha permesso di raggiungere risultati importanti e ha messo le basi per un necessario percorso di rinnovamento e crescita. Dante Bonacina ha raccolto il testimone con entusiasmo, e siamo sicuri che porterà avanti l’ambizioso progetto nel rispetto dell’ambiente e della centralità delle persone. Siamo quindi pienamente fiduciosi che Dante condurrà il sogno di mio padre, il Conte Paolo, a nuovi traguardi, in lui abbiamo individuato le qualità umane e professionali giuste per poter proseguire il lavoro svolto in passato e per affrontare le sfide di un settore complesso come quello del vino”.
Da comunicato stampa
Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer
IL CONSORZIO DEL VINO VERNACCIA DI SAN GIMIGNANO PRESENTE A VINITALY 2023 CON EVENTI E UNA SALA RISERVATA AGLI ASSAGGI
Redazione
Il Consorzio del vino Vernaccia di San Gimignano, sarà presente a Vinitaly 2022 al Padiglione 9 stand C14 per promuovere i vini della denominazione, con uno spazio dedicato a degustazioni ed eventi pensati per gli operatori e i winelover.
Consorzio del vino vernaccia di San Gimignano Vinitaly 2023Consorzio del vino vernaccia di San Gimignano Vinitaly 2023, foto da comunicato stampa
La Regina Bianca di Toscana proporrà in assaggio – da domenica a mercoledì dalle 9:30 alle 11:30 e dalle 16:30 alle 18:00 e mercoledì dalle 9:30 alle 17:30 – oltre 90 etichette di vini, una degustazione che sarà ad accesso libero in sala dedicata.
Questo il programma degli eventi in calendario da domenica a martedì, tutti a ingresso gratuito e su prenotazione fino a esaurimento dei posti disponibili:
Domenica 2 Aprile ore 12:00
Simon Staffler
Dalla Toscana alle Terre d’Oltralpe: il successo della Vernaccia di San Gimignano in Germania
Domenica 3 Aprile ore 15:00
Winerylovers (Simone Roveda )
La bianca Toscana in un calice di Vernaccia di San Gimignano: alla scoperta del territorio.
Lunedì 3 Aprile ore 12:00
Chef Kohsuke Sugihara – Ristorante Campo Cedro
Vernaccia di San Gimignano e abbinamenti fusion: in viaggio tra Toscana e Oriente
Lunedì 3 aprile ore 15.00
Simona Geri
La versatilità della Vernaccia di San Gimignano
Martedì 4 Aprile ore 12:00
Andrea Gori – Ristorante Da Burde
Triangoli e duetti, la Vernaccia di San Gimignano e la cucina in toscana
Martedì 4 Aprile ore 15:00
Italian wines ( Stefano Quaglierini )
La Vernaccia, un vitigno da raccontare
LUCCA GUSTOSA E L’ANTEPRIMA VINI DELLA COSTA 2023: CIBO E VINO UN’UNIONE VINCENTE
Di Elsa Leandri
Potremmo forse parlare di una nuova rinascita? Questa è l’impressione che ci ha dato l’Anteprima Vini della Costa che si è svolta a Lucca presso il Real Collegio nel primo week end primaverile del 2023 (12-13 marzo), data insolita per questo evento che aveva solitamente luogo nei primi giorni di maggio.
Vini della Costa, l’anteprima a Lucca Gustosa 2023, foto di Elsa Leandri
È entrata, infatti, a far parte di Lucca Gustosa, quest’anno alla sua prima edizione, in cui oltre a Anteprima Vini della Costa Toscana, si sono svolte molte iniziative in tutta la città: piazza dell’Anfiteatro con salumi, zuppe, castagne, mieli e formaggi, Piazza Napoleone con un mercato di prodotti tipici, l’Atelier Ricci con una mostra dei prodotti locali e Palazzo Pretorio con il Lounge Club Amici del Toscano.Iniziativa ampia e molto apprezzata che ha permesso di richiamare molte persone lucchesi e non all’interno della cinta muraria.
Sala Anteprima Vini della Costa di Elsa Leandri
Proprio per questo motivo al Real Collegio accanto alla presenza di diverse cantine (circa 70) rappresentanti le varie province di Lucca, Massa-Carrara, Livorno ( in misura minore rispetto alle aspettative), Pisa e Grosseto, ruolo importante lo ha svolto anche il food sia nella versione “Abbinamenti” che nella “Edizione Zero”, come l’ha definita Cristiano Tomei, noto chef stellato e conduttore di vari programmi culinari, di CONDI_MENTI.
Il legame indissolubile tra cibo e vino si fa sempre più stretto e Lucca risponde a piena voce.
Abbinamenti e CONDI_MENTI
“Abbinamenti” ha permesso a alcune realtà locali di proporre i propri prodotti dall’olio, ai salumi, al formaggio e le caratteristiche di ogni pietanza è stata sottolineata ed enfatizzata dall’accompagnamento con il vino proposto dai sommelier AIS.
Abbinamenti durante l’evento, articolo: Vini della Costa, l’anteprima a Lucca Gustosa 2023 , foto di Elsa Leandri
CONDI_MENTI è invece il nuovo format che l’organizzazione ha offerto per potere Condire gustosamente le proprie Menti.
Locandina Condi-Menti, articolo: LUCCA GUSTOSA E L’ANTEPRIMA VINI DELLA COSTA 2023: CIBO E VINO UN’UNIONE VINCENTE, foto di Elsa Leandri
In questa “edizione zero” lo chef e direttore artistico Cristiano Tomei e il noto pasticciere Damiano Carrara, che trovano nella città di Lucca il palcoscenico della propria attività, si sono quindi susseguiti in diversi incontri il cui scopo era fondamentalmente quello di educare, attorno a una lunga tavolata, il consumatore alla scelta di prodotti eccelsi in termine di qualità e di porre maggiore attenzione nella preparazione e nella lavorazione del cibo.
Non sono mancati ospiti come Marco Malvaldi, scrittore di gialli (celeberrima la serie del Bar Lume e i casi di Pellegrino Artusi, padre della gastronomia italiana) e chimico o il giornalista Leonardo Romanelli.
Cristiano Tomei e Marco Malvaldi, articolo: Vini della Costa, l’anteprima a Lucca Gustosa 2023, foto di Elsa Leandri
In questo frangente, che potremmo assimilare a una chiacchierata tra amici, erano ospitati a rotazione anche tre produttori di vino che avevano in questo modo la possibilità di narrare la loro storia e il loro know-how: peccato che il concetto di abbinamento cibo-vino veniva messo in secondo piano dando l’impressione di viaggiare su due binari diversi e lasciando in questo modo il palato già educato interdetto e spiazzato.
Cibo e vino Condi-Menti, foto di Elsa Leandri, articolo: Vini della Costa, l’anteprima a Lucca Gustosa 2023
Anteprima Vini Della Costa Toscana- 22esima edizione
Delle 69 cantine presenti erano preponderanti le cantine lucchesi e pisane, evidente la minor partecipazione della provincia di Massa Carrara, Livorno (che accoglie peraltro la doc più importante della parte costiera) e Grossetana. Purtroppo quest’anno non è stata proposta nessuna Masterclass che in passato suscitava sempre molto interesse e aspettativa.
Ci siamo pertanto dedicati ai banchi di assaggio e di seguito ne riportiamo alcuni aspettando la 23esima edizione con la speranza di poter contare sulla maggior presenza di produttori e di laboratori dedicati al nettare di Bacco.
Articolo: Vini della Costa, l’anteprima a Lucca Gustosa 2023 di Elsa Leandri
La Nascosta
Sita nel cuore della Val d’Orcia, Luca Mastrojanni sta investendo tutto se stesso puntando su vitigni internazionali. Senz’altro l’esperienza passata del padre di Luca nelle terre ilcinesi hanno permesso di affinare quelle proprietà e quelle attenzioni per ottenere dei prodotti di elevata fattura.
Produttore con bottiglia della cantina La Nascosta, articolo: Vini della Costa, l’anteprima a Lucca Gustosa 2023, foto di Elsa Leandri
Moscaminer (50% Moscato e 50% Traminer) di cui abbiamo potuto apprezzare la diversità di espressione nell’annata 2020 piacevole e beverina con note di salvia e litchi e nella 2019 marcata da sentori agrumati e di lemongrass, vibrante e saporita.
Bottiglie La Nascosta, articolo: Vini della Costa, l’anteprima a Lucca Gustosa 2023, foto di Elsa Leandri
Gisso 2019 (100% Sauvignon) che esplode nei sentori tropicali di papaya, frutto della passione e ananas mantenendo una vivacità in bocca squisitamente ravvivata da un lungo finale agrumato.
Chard’o’ 2020 (100% Chardonnay) Elegante e suadente con note di ananas, pompelmo giallo e di pietra bagnata. Bocca sedotta da un lungo finale con ricordi di lemongrass.
Cantina Biagiotti
Azienda a conduzione familiare nata dalla passione del padre Ferdinando Biagiotti per la viticoltura e situata in Lucchesia in Valfreddana. Il motto del loro casato “Humilitas in coscientia” rispecchia egregiamente il modo con cui si pongono nel rapporto sia con la terra ma anche con la gente.
Produttore e bottiglia Donna Paola di Cantina Biagiotti, articolo: Vini della Costa, l’anteprima a Lucca Gustosa 2023, foto di Elsa Leandri
Donna Paola 2020 IGT Toscana (Trebbiano, Vermentino, Malvasia e Moscato) è ottenuto grazie a una macerazione di 10 giorni sulle bucce. Attraente al naso con sentori di pesca matura, tiglio e camomilla e ricordi di pepe bianco. Offre un sorso appagante e lungo con richiami di mango.
Bottiglia Donna Paola Cantina Biagiotti, articolo: Vini della Costa, l’anteprima a Lucca Gustosa 2023, foto di Elsa Leandri
Arrighi
Proprio dietro Porto Azzurro sull’isola d’Elba Antonio Arrighi, ora affiancato da sua figlia Giulia, continua a esplorare e a valorizzare la sua amata terra. Tantissimi prodotti proposti da un metodo classico a vini vinificati in anfora o in barrique. Molti ricorderanno questa cantina per il loro vino marino, Nesos, frutto di una collaborazione con il Prof. Attilio Scienza e del cortometraggio pluripremiato Vinum Insulae.
Bottiglia Valerius di Arrighi, articolo: Vini della Costa, l’anteprima a Lucca Gustosa 2023, foto di Elsa Leandri
Valerius 2021 IGT Toscana (100% Ansonica). La lunga macerazione sulle bucce e l’affinamento in anfora regala dei sentori accattivanti di fiori di campo, erbette aromatiche e di frutta a polpa bianca. L’Impatto in bocca è sostenuto da una viva sapidità che lascia lentamente il cavo orale con echi di scorza d’agrumi.
Fattoria Ruschi Noceti
Siamo sopra Pontremoli. Questa cantina ci ha sorpreso per la sua proposta. Infatti crede molto nei vitigni tipici del territorio lunigianese tanto da aver collaborato nel 1994 con l’Università di Pisa per la creazione di un Vigneto Collezione, volto a individuare e a raccogliere i vitigni autoctoni di questa parte di Appenino Tosco-Emiliano.
Bottiglie di Ruschi Noceti, articolo: Vini della Costa, l’anteprima a Lucca Gustosa 2023, foto di Elsa Leandri
Super Otto 2018 IGT Val di Magra (60% Durella, 40% altre uve autoctone) prodotto unicamente in questa annata in cui le condizioni climatiche sono state tali da permettere di ottenere un vino di notevole pregio. L’impatto olfattivo è ampio con richiami di frutta a polpa gialla quale ananas, pesca e albicocca, di pompelmo e cedro canditi e di un’elegante speziatura di zafferano. In bocca si percepisce una leggera astringenza, che affiancata dalla sapidità contribuisce a rendere il sorso indimenticabile.
Produttore Ruschi Noceti, articolo: Vini della Costa, l’anteprima a Lucca Gustosa 2023, foto di Elsa Leandri
Super Pòllera 2018 IGT Val di Magra (100% Pollera) Viola e rosa rossa, confettura di ciliegia e lamponi, leggere note balsamiche trovano perfetta corrispondenza nel cavo orale. La gradevolezza al sorso dettata da morbidezza e da tannini ben integrati e di ottima fattura si conclude con un lungo finale con richiami di arancia sanguinella essiccata.
Podere Fedespina
Altra realtà lunigianese. Il podere dapprima si era dedicato alla vinificazione di Merlot e Ciliegiolo, ma in seguito all’acquisto di un vigneto sito in Valle di Caprio e teatro di una sperimentazione per produrre un metodo classico negli anni settanta, ha iniziato a dedicarsi anche alla produzione di un altro vino fermo a base di Pinot Nero.
Bottiglia Fedespina, articolo: Vini della Costa, l’anteprima a Lucca Gustosa 2023, foto di Elsa Leandri
Fedepina 2019 IGT Toscana(100% Pinot Nero) è tipico e varietale. La piccola frutta rossa, la ciliegia, la viola e il glicine, le leggere note balsamiche e il lieve ricordo di sottobosco sono tutti cadenzati e ben identificabili. Arricchito infine da spezie dolci e non invasive. Freschezza e tannino ben integrato rendono il sorso elegante e durevole.
Produttore Fedespina, articolo: Vini della Costa, l’anteprima a Lucca Gustosa 2023, foto di Elsa LeandriElsa Leandri autrice articolo, è sommelier, blogger, esperta vitivinicola.
Aria di primavera per la cantina dell’Oltrepò Pavese, pronta a celebrare le prossime feste brindando con Première e Allure, i due Metodo Classico nati da uve di Pinot Nero.
Sartieri 1931, aria di primavera in cantina dell’Oltrepò, foto da comunicato stampa
Perfetti per le ricette della tradizione e per l’immancabile pic-nic di Pasquetta.
Sartieri 1931, aria di primavera in cantina dell’Oltrepò, foto da comunicato stampa
Aria di primavera tra le colline dell’Oltrepò Pavese e… assieme al clima mite e al risveglio della natura si aspettano Pasqua e Pasquetta. Per dare il benvenuto alla nuova stagione la cantina Sartieri 1931 ha già preparato bottiglie e calici, le prime pronte per essere stappate e i secondi per essere riempiti, magari nell’accogliente Wine Bistrot inaugurato da pochi mesi.
La Famiglia Saviotti cantina Sartieri 1931, foto da comunicato stampa
Ricca la gamma di etichette proposte dalla famiglia Saviotti – titolari della cantina – ma per le prossime festività pasquali non può mancare l’eleganza, l’allegria e la finezza del perlage dei due Spumanti Metodo Classico, Première e Allure, nati da uve pinot nero in purezza, rispettivamente in veste bianca e rosata.
Foto di uno dei due spumanti da metodo classico della cantina Sartieri 1931, immagine da comunicato stampa
Saranno loro i protagonisti delle tavole imbandite con i piatti della tradizione pavese e con le immancabili uova di cioccolato e colombe, quest’ultimo dolce assai azzeccato visto che, stando a quanto la leggenda narra, parrebbe essere nato proprio a Pavia, in occasione della tentata conquista del Re Longobardo Alboino della città. Racconti a parte, ciò che caratterizza Première e Allure è una spiccata versatilità che li rende adatti per essere affiancati a diverse pietanze, andando così a proporre esperienze di gusto esclusive e nuove al tempo stesso.
Alcuni filari della vigne della cantina Sartieri 1931, foto da comunicato stampa
Lasciando sul finale le tipiche ‘dolcezze pasquali’, la cucina pavese, tra le varie ricette annovera i gustosi agnolotti al sugo di brasato, il cui ripieno contempla, per l’appunto, un bel brasato di manzo (preparato il giorno prima) assieme a mortadella, formaggio grattugiato e altri saporiti ingredienti.
Ebbene, in questo caso, rompendo un poco i classici schemi, lo Spumante Oltrepò Pavese Metodo Classico Rosé Allure è in grado di dare un tocco di raffinatezza. Merito della grande personalità, di una nota croccante e di una struttura inconfondibile, elementi in grado di bilanciare i sapori del piatto.
L’uva sana della cantina Sartieri 1931, foto da comunicato stampa
Per onorare le primizie vegetali non può mancare la Frittata di Pasqua, una ricetta diffusa non solo in tutta la Lombardia ma in molte altre regioni italiane, preparata con le punte degli asparagi e con un mix di erbe selvatiche, arricchita da un tocco di salsiccia o, in questo caso, da un paio di fettine del tipico Salame di Varzi tagliate a tocchetti.
La Famiglia Saviotti, cantina Sartieri 1931, foto da comunicato stampa
Qui, per esaltare al meglio la nota vegetale – e non sempre di facile abbinamento vista la presenza degli asparagi – si affianca l’equilibrio aromatico ed elegante del Metodo Classico Première, reso strutturato grazie alle uve pinot nero e grazie anche all’affinamento in bottiglia per 36 mesi.
Alcuni vini della cantina Sartieri 1931, foto da comunicato stampa
Finita la Pasqua bisogna riverire la tradizione delle scampagnate all’aria aperta e dei pic-nic di Pasquetta. Ceste piene di salumi, formaggi e prelibatezze di ogni tipo… anche in questa circostanza senza rinunciare alla qualità delle etichette firmate Sartieri 1931. Per passare una giornata all’insegna del buon gusto basterà stendere sull’erba la classica tovaglia a quadri e brindare alzando i calici, magari assaporando la Schita pavese, una sorta di ‘frittella’, da sempre mangiata come merenda.
Foto di mescita di un vino rosso fermo della cantina Sartieri 1931, immagine da comunicato stampa
Un’altra antica bontà della tradizione, la cornice perfetta per lodare non solo gli Spumanti Metodo Classico Première e Allure, ma pure gli altri vini di Sartieri 1931 quali Tuxedo in versione Red e Gold, prodotto con uve barbera, Madagascar, 100% cabernet sauvignon, Suit, con uva croatina, Figurino, nato da merlot in purezza, e il Bianco Zefir da riesling renano.
Sartieri 1931, logo da comunicato stampa
Info e contatti per il Wine Bar Sartieri 1931
Orari punto vendita:
Mercoledì 10.00 – 13.30 / 15.30 – 19.30
Giovedì 10.00 – 13.30 / 15.30 – 19.30
Venerdì 10.00 – 13.30 / 15.30 – 19.30
Sabato 10.00 – 13.30 / 15.30 – 19.30
Orari degustazioni:
Mercoledì 17.30 – 19.30
Giovedì 17.30 – 19.30
Venerdì 17.30 – 19.30
Sabato 16.30 – 19.30
Per info prenotazioni: tel. 0383.175.5446 – info@sartieriwines.it
Le degustazioni per gruppi di min 4 persone, possono essere richieste anche in giorni e orari differenti da quelli proposti.
I numeri di Sartieri 1931
L’Azienda Agricola Sartieri 1931 può contare su 40 ettari di proprietà, di cui 20 vitati, nel comune di Borgoratto Mormorolo. Le vigne sono state impiantate in periodi diversi, dal 1978 al 2018.
I vitigni presenti sono: Barbera, Cabernet Sauvignon, Croatina, Merlot, Pinot Grigio, Pinot Nero, Riesling Renano. Sartieri 1931, riportando il suo anno di nascita, vuole onorare Vitale Perucchini, zio di Enrica Saviotti, titolare dell’azienda, ma soprattutto fondamentale protagonista nel rilancio e rinascita del progetto aziendale, grazie alle sue idee innovative e visione imprenditoriale. La cantina dell’Oltrepò Pavese comprende una ricca gamma di vini bianchi e rossi.
Provincia di Pavia Riesling Igt Zefir, Provincia di Pavia Barbera Igt Tuxedo in versione Red e Gold, Provincia di Pavia Cabernet Sauvignon Igt Madagascar, Provincia di Pavia Igt Croatina Suit, e Provincia di Pavia Merlot Igt Figurino. Tra le bollicine Première e Allure, spumanti Metodo Classico bianco e rosato.
Da comunicato stampa
Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer
La vendemmia 2022 racconta vini unici, figli di un’estate di grandi contrasti, Cusumano: i vini bianchi di collina anticipano la primavera 2023.
Redazione
Angimbé dalla Tenuta Ficuzza a 700 metri e Shamaris dalla Tenuta Monte Pietroso a 400 metri.
Cusumano Tenuta Ficuzza, articolo: Cusumano i vini bianchi di collina anticipano la primavera 2023, foto da comunicato stampa
La primavera in Sicilia si fa annunciare dalle nuove annate di due vini bianchi distintivi provenienti da territori collinari, entrambi in provincia di Palermo: Tenuta Ficuzza, all’interno dell’area protetta dove sorge anche la Reggia di caccia voluta da Re Ferdinando IV di Borbone e Tenuta Monte Pietroso a Monreale, il borgo noto per il Duomo che è stato riconosciuto dall’Unesco patrimonio dell’Umanità.
Europe, Italy, Sicilly, Partinico, Cusumano main cellar, Alberto Cusumano, Diego Cusumano are the owners of Cusumano wines.
Tenuta Ficuzza
A Ficuzza origina la storia vinicola di Cusumano. La tenuta si trova all’interno della riserva naturale orientata “Bosco della Ficuzza”, a Piana degli Albanesi, su colline che superano i 700 metri sul livello del mare. Questo fa sì che ci sia una buona escursione termica: di giorno fa caldo per via dell’esposizione al sole dei vigneti, la sera la temperatura cala, complice il vento di collina.
Angimbé Terre siciliane IGT, articolo: Cusumano i vini bianchi di collina anticipano la primavera 2023, foto da comunicato stampa
Qui, Angimbé Terre siciliane IGT nasce dal matrimonio di uve di Insolia al 70% e chardonnay al 30% provenienti da parcelle di vigneti allevati in collina ad una altitudine di 700m slm, esposti a sud-est i primi e ad est i secondi, con una densità di ceppi pari a 5000 piante per ettaro con una resa pari a 60 ettolitri. La raccolta viene effettuata nella prima decade di settembre esclusivamente a mano in cassette.
“Siamo andati contro corrente – racconta Diego Cusumano – Abbiamo scelto di tenere su parte della proprietà i boschi e la macchia mediterranea tipica della zona. Così i vigneti ricordano un mosaico. Anche questo contribuisce alla qualità del vino”.
Tenuta Monte Pietroso
“La tenuta di Monreale – continua Diego Cusumano – si chiama Monte Pietroso anche se non ci sono i sassi che affiorano dalla terra. Piuttosto qui il terreno è franco sabbioso, un terreno sciolto che abbiamo individuato come ideale per allevare il Grillo. Siamo in alta collina, a 400 metri sul livello del mare.
Un’ambientazione speciale per il Grillo che qui riesce a tirare fuori una freschezza naturale e una sapidità che ne aumentano il carattere, l’eleganza e la capacità di invecchiamento. E ancora, sul versante nord soffia spesso la tramontana che porta il fresco dal mare e rende ancora più eleganti gli aromi del Grillo. Difficile trovare un luogo così per il Grillo che qui si esprime con grande complessità ed eleganza: Shamaris Sicilia DOC, un nome che richiama il mare, quel mare vicino che respira quando soffia la tramontana.
Shamaris Sicilia DOC 2022, articolo: Cusumano i vini bianchi di collina anticipano la primavera 2023, foto da comunicato stampa
“In sintesi – spiega l’enologo Mario Ronco – l’annata 2022 in Sicilia ha visto un inverno con buone scorte idriche seguito da una primavera senza problemi dal punto di vista fitosanitario. L’estate è poi iniziata con il tipico andamento caldo, caratteristico della nostra bella isola, senza però creare problemi ai vigneti situati in collina.
Le piogge tra il 9 e l’11 agosto (circa 80 mm) hanno sparigliato le carte creando un punto di frattura nella calda estate siciliana e donando acqua e importanti, benefiche escursioni termiche tra il giorno e la notte.
La parte finale di maturazione delle uve bianche è avvenuta nel modo migliore, graduale, priva di accelerazioni dovute a momenti di eccessivo caldo agostano; si può così raccontare di uve sane, mature e profumate”.
Cusumano ingresso della cantina, foto da comunicato stampa
TENUTA FICUZZA
Piana degli Albanesi (PA) a 700/800m slm Terreno franco argilloso, 60 microaree
Angimbé terre siciliane IGT 2022
Insolia 70%, Chardonnay 30%. Vigneti allevati in collina ad una altitudine di 700m slm, esposizione sud-est per l’Insolia, est per lo Chardonnay, con una densità di ceppi pari a 5000 piante per ettaro e una resa pari a 60 ettolitri per ettaro. Raccolta manuale in cassette nella prima decade di settembre.
Vinificazione
Macerazione a freddo delle bucce per 12 ore a 8°C, pressatura pneumatica, decantazione a freddo, fermentazione a 18°-20°C, permanenza in acciaio sulle fecce fini per 4 mesi e successivo affinamento in bottiglia.
Barricaia Partinico Cusumano, foto da comunicato stampa
TENUTA MONTE PIETROSO
Monreale (PA) a 400m slm Terreno franco argilloso, 12 microaree
Shamaris Sicilia DOC 2022
Grillo 100%. Vigneti allevati in collina ad una altitudine di 400m slm, esposizione nord, con una densità di ceppi pari a 5000 piante per ettaro e una resa pari a 75 quintali per ettaro. Raccolta manuale in cassette nella prima metà di settembre.
Vinificazione
Macerazione a freddo delle bucce per 5 ore a 14°C, pressatura pneumatica, saturazione di azoto, decantazione a freddo, fermentazione a 18°-20°C, permanenza in acciaio sulle fecce fini per 4 mesi e successivo affinamento in bottiglia.
Europe, Italy, Sicilly, Partinico, Cusumano main cellar, Baglio Torre Saracena Cusumano, foto da comunicato stampa
CUSUMANO
“La luce è vita per i nostri territori. Esplorarne il rapporto simbiotico con la nostra Terra significa evocare la nostra identità”, questo è lo slogan della cantina
Fondata da Alberto e Diego Cusumano nel 2001 a Partinico dove ha sede, produce vini eleganti e identitari in cinque tenute: Ficuzza a Piana degli Albanesi in provincia di Palermo, San Giacomo a Butera (Caltanissetta), Presti e Pegni sulle colline di Monreale, Monte Pietroso a Monreale, San Carlo a Partinico (Palermo).
Nel 2013 la famiglia Cusumano ha creato Alta Mora racchiudendo sotto un unico nuovo marchio le contrade di Guardiola, Pietramarina, Verzella, Feudo di Mezzo e Solicchiata sull’Etna.
Da Comunicato stampa
Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer
Al Vinitaly il pluripremitato Filari di Timorasso 2020
Redazione
Per la prima volta a Vinitaly il pluripremiato Filari di Timorasso 2020 dell’Azienda Agricola Luigi Boveri.In assaggio anche il Sensazioni 2021, la Croatina che non ti aspetti prodotta solo sette volte in trent’anni.
Azienda Agricola Luigi Boveri, articolo: Filari di Timorasso 2020 dell’Azienda Agricola Luigi Boveri, foto da comunicato stampa
Una parte della famiglia all’opera nelle vigne, articolo: Filari di Timorasso 2020 dell’Azienda Agricola Luigi Boveri, foto da comunicato stampa
Un Vinitaly ricco di attese per l’Azienda Agricola Luigi Boveri, che dal 2 al 5 aprile, presso Veronafiere (stand H2 Padiglione 10), lancia il suo pluripremiato campione, il Filari di Timorasso 2020, il vino pigliatutto, che l’anno scorso si è aggiudicato i Tre Bicchieri del Gambero Rosso, il premio Vino Slow di Slowine e le Quattro Viti della guida Vitae di AIS.
La vite, articolo: Filari di Timorasso 2020 dell’Azienda Agricola Luigi Boveri, foto da comunicato stampa
Territorio e degustazione
Proveniente da terreni marnoso-calcarei, questo bianco da invecchiamento è segnato da profumi eleganti e complessi di pesca bianca, susina, bergamotto, spezie dolci e netti ricordi di miele d’acacia.
Il sorso è ampio, meravigliosamente strutturato, con freschezza e buona sapidità, molto lungo ed elegante. Il Filari di Timorasso 2020 ha una struttura e intensità tali da permettere abbinamenti impensabili per un bianco, andando persino sulle carni, come un coniglio arrosto alle castagne e un risotto alla Robiola di Roccaverano. In anteprima anche l’annata 2021 del Filari di Timorasso, appena uscito in commercio.
“Siamo felici di tornare quest’anno a Vinitaly con questo vino, che ci riempie di orgoglio da oltre un anno, per il quale immagino una potenzialità di invecchiamento che può tranquillamente superare la decina d’anni. – commenta il vignaiolo Luigi Boveri – I riconoscimenti di questo vino, e degli altri in tanti anni, ci danno il senso del lavoro che ogni giorno, con dedizione e fatica, tutta la nostra famiglia porta avanti”.
Ma non finisce qui, perché durante la quattro giorni veronese, la nota cantina di Costa Vescovato, presenterà anche il Sensazioni 2021, un rosso che esce solo nelle migliori annate, a base di Croatina in purezza, che affina 12 mesi in tonneaux, e che nella trentennale storia della Luigi Boveri è stato prodotto solo sette volte.
Proveniente da terreni argilloso-calcareo, con esposizione a sud-est, a 250 mt slm, questo rosso sa stupire per la sua complessità, che vira verso profumi di fiori rossi (garofano), karkadè, confettura di prugne, succo di mirtilli e ricordi di miele di castagna, sorso strutturato e lungo. Un rosso che sa permettersi abbinamenti complessi come un controfiletto con salsa alle prugne e un peposo toscano.
Un appuntamento importante quello di Vinitaly 2023 per il consolidamento e la crescita dell’export della Luigi Boveri, sia a livello internazionale che per l’Italia. E per chi non potrà assaggiare i loro vini durante Vinitaly, si può rimediare organizzando una degustazione a Costa Vescovato, provincia di Alessandria, presso la nuova sala degustazione, con ampia terrazza sulle vigne, che in pochi mesi è diventata un luogo d’incontro di tutti i winelover in cerca di vini territoriali.
Maremma, Terra del Ciliegiolo DOC e altri Ciliegioli d’Italia: al via la prima edizione
Redazione
L’evento, al suo esordio e dedicato interamente al vitigno autoctono, si terrà il 7 e l’8 maggio alla Fortezza Orsini di Sorano (GR) e vedrà la presenza di banchi d’assaggio, dove sarà possibile degustare il Ciliegiolo di Maremma e di altre parti d’Italia.
Domenica 7 e lunedì 8 maggio appuntamento alla Fortezza Orsini di Sorano in provincia di Grosseto, per una rassegna senza precedenti.
Maremma, Terra del Ciliegiolo DOC, altri Ciliegioli d’Italia, logo da comunicato stampa
Il Ciliegiolo di Maremma e altri Ciliegioli d’Italia saranno presentati in una due-giorni, durante la quale stampa e operatori del settore avranno la possibilità di degustare i vini delle aziende produttrici di questo speciale vitigno, che saranno a disposizione alla mescita presso banchi d’assaggio. Nella giornata di domenica, su prenotazione, è prevista una masterclass tematica.
Vigneto in Maremma, Toscana, articolo: Maremma, Terra del Ciliegiolo DOC, altri Ciliegioli d’Italia, foto da comunicato stampa
Dal colore rosso rubino, con leggeri riflessi violacei, con sapore e profumo caratteristici che ricordano la frutta matura, piacevole ed equilibrato, il Ciliegiolo è stato recentemente riscoperto e valorizzato, e deve il suo nome al colore dell’acino e agli aromi del vino che richiamano in modo esplicito la ciliegia.
A differenza di quanto avveniva in passato, quando veniva utilizzato per il consumo diretto o per preparare vini di pronta beva ma di poca longevità tanto che, per la maggior parte, le uve venivano vinificate in assemblaggio con altre varietà, in primis il Sangiovese, oggi è perlopiù impiegato in purezza per produrre alcuni interessantissimi vini DOC e IGT del Centro Italia.
Viene coltivato in Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Liguria e, in modo minoritario, in altre zone d’Italia. La maggiore diffusione del Ciliegiolo è comunque in Toscana, dove si contano circa 525 ettari, quasi il 60% dei quali sono concentrati in provincia di Grosseto dove danno vita a numerose etichette della DOC Maremma Toscana Ciliegiolo.
Articolo: Maremma, Terra del Ciliegiolo DOC, altri Ciliegioli d’Italia, foto da comunicato stampa
Il Ciliegiolo ha sicuramente una forte sensibilità al terroir per cui è di fondamentale importanza piantarlo sui terreni adeguati al risultato enologico che si vuole ottenere. Da questo punto di vista la Maremma grossetana rappresenta una delle aree più interessanti – se non la più interessante – per questa varietà, così come interpretazioni importanti si trovano in Umbria tra l’Orvietano e i Colli Amerini, nell’Alto Lazio e in alcune aree delle Marche.
Loghi articolo: Maremma, Terra del Ciliegiolo DOC, altri Ciliegioli d’Italia, immagine da comunicato stampa
3B Untold, Il contest sulle 3B del Vino Italiano, Salerno, foto da comunicato stampa
Questa edizione rappresenta l’apice della rubrica Untold che ha visto il nostro team negli ultimi 24 mesi. assaggiare oltre 350 vini esclusivamente delle seguenti denominazioni:
Il 25 Marzo quattro commissioni, ciascuna composta da 6 esperti di settore, andranno ad eleggere i migliori Barolo, Barbaresco e Brunello di Montalcino che si aggiudicheranno i Tre Cavatappi.
Alcuni momenti degustativi, articolo: 3B Untold, Il contest sulle 3B del Vino Italiano, Salerno, foto da comunicato stampa
Le commissioni valutatrici
Due commissioni composte da enologi, giornalisti di settore e sommelier di varie associazioni assaggeranno alla cieca 52 referenze di Barolo e Barbaresco per eleggere i migliori vini di Barolo e Barbaresco Untold. Di seguito la lista dei giurati valutatori di Barolo e Barbaresco Untold:
Ulteriori due commissioni composte da enologi, giornalisti di settore e sommelier di varie associazioni assaggeranno alla cieca 44 referenze di Brunello di Montalcino per eleggere i migliori vini di Brunello di Montalcino Untold. Di seguito la lista dei giurati valutatori di Brunello di Montalcino Untold:
Le referenze in assaggio di Barolo e Barbaresco Untold
Nel corso dell’evento ciascuno dei 12 giurati assaggerà e valuterà alla cieca tutte le 52 referenze partecipanti organizzate in batterie da 6 vini e di seguito elencate in ordine di azienda:
Le referenze in assaggio di Brunello di Montalcino Untold
Nel corso dell’evento ciascuno dei 12 giurati assaggerà e valuterà alla cieca tutte le 44 referenze partecipanti organizzate in batterie da 5 vini e di seguito elencate in ordine di azienda:
Argiano – Brunello di Montalcino, 2018
Bellaria – Brunello di Montalcino “Assunto”, 2018
Bellaria – Brunello di Montalcino, 2018
Cantina di Montalcino – Brunello di Montalcino, 2018
Carpineto – Brunello di Montalcino Riserva, 2017
Carpineto – Brunello di Montalcino, 2018
Casa Raia – Brunello di Montalcino, 2018
Chiusa Grossa – Brunello di Montalcino, 2018
Col d’Orcia – Brunello di Montalcino Riserva “Nastagio”, 2016
Col d’Orcia – Brunello di Montalcino, 2018
Col di Lamo – Brunello di Montalcino, 2018
Ferrero – Brunello di Montalcino, 2018
Franco Pacenti – Brunello di Montalcino, 2018
Frescobaldi – Brunello di Montalcino “CastelGiocondo”, 2018
Geografico – Brunello di Montalcino, 2018
La Colombina – Brunello di Montalcino, 2018
La Fiorita – Brunello di Montalcino “Fiore di NO”, 2018
La Gerla – Brunello di Montalcino, 2018
La Palazzetta – Brunello di Montalcino, 2018
La Poderina – Brunello di Montalcino Riserva “Poggio Abate”, 2017
La Poderina – Brunello di Montalcino, 2018
Lambardi – Brunello di Montalcino, 2018
Le Gode – Brunello di Montalcino “Vigna Montosoli”, 2018
Máté – Brunello di Montalcino, 2018
Mocali – Brunello di Montalcino “Le Raunate”, 2018
Mocali – Brunello di Montalcino, 2018
Patrizia Cencioni – Brunello di Montalcino “Ofelio”, 2018
Patrizia Cencioni – Brunello di Montalcino, 2018
Pian di Macina – Brunello di Montalcino, 2018
Poggiarellino – Brunello di Montalcino, 2018
Poggio dell’Aquila – Brunello di Montalcino Riserva, 2017
Poggio dell’Aquila – Brunello di Montalcino, 2018
Poggio Lucina – Brunello di Montalcino, 2018
Poggio Nardone – Brunello di Montalcino, 2018
San Polo – Brunello di Montalcino “Podernovi”, 2017
SassodiSole – Brunello di Montalcino, 2018
Scopone – Brunello di Montalcino, 2018
Sesti – Brunello di Montalcino, 2018
Tenuta di Sesta – Brunello di Montalcino, 2018
Tenute Silvio Nardi – Brunello di Montalcino “Vigneto Manachiara”, 2018
Tenute Silvio Nardi – Brunello di Montalcino, 2018
Terre Nere – Brunello di Montalcino, 2018
Tiezzi – Brunello di Montalcino “Vigna Soccorso”, 2018
Tornesi – Brunello di Montalcino, 2018
I criteri di valutazione di Untold
Per questa edizione di Untold abbiamo deciso di evolvere i criteri di valutazione in centesimi adottati nel corso delle precedenti edizioni per passare ad una metrica più sintetica e maggiormente espressiva della metodologia di confronto adottata.
La valutazione sarà, infatti, espressa da ciascun giurato attraverso un punteggio in scala da 1 a 5 su ciascuno dei seguenti cinque attributi:
Sviluppando la media dei punteggi attribuiti dai 12 degustatori andremo ad assegnare i Cavatappi di Decanto ai vini che totalizzeranno una media di:
15 – 17 punti: UN CAVATAPPI
18 – 20 punti: DUE CAVATAPPI
21 – 25 punti: TRE CAVATAPPI
I premi assegnati nel corso di Untold
Al termine del contest andremo a premiare i vini che totalizzeranno il punteggio più alto nelle seguenti categorie:
Miglior vino Vino più tipico Vino con il miglior rapporto qualità-prezzo Vino con la migliore etichetta (assegnato dai nostri follower sui social network)
Andremo, inoltre, ad assegnare il riconoscimento di Migliore Cantina all’azienda che avrà realizzato il punteggio più alto sommando quelli ottenuti da due referenze.
Infine, si assegnerà il riconoscimento di Migliore Cantina Emergente all’azienda fondata negli ultimi 20 anni che avrà realizzato il punteggio più alto sommando quelli ottenuti da due referenze.