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    Ferrara 2023: viaggio sensoriale e storico fatto di recente

    Ferrara, Tesoro Enogastronomico dell’Emilia-Romagna: DOP e DOC tra Storia e Passione

    Di Carol Agostini

    Situata nella rinomata regione dell’Emilia-Romagna, Ferrara è una città che evoca storia e tradizione in ogni suo angolo. Ma Ferrara non è solo un museo a cielo aperto; è anche un’autentica destinazione per gli amanti del cibo e del vino. Le denominazioni di origine protetta (DOP) e denominazioni di origine controllata (DOC) di questa regione regalano a Ferrara un ruolo di primo piano nella cultura culinaria italiana. In questo articolo, esploreremo il mondo affascinante dei prodotti DOP e DOC di Ferrara e come questi riflettono la passione e la maestria dei produttori locali.

    Ferrara 2023: viaggio sensoriale e storico fatto di recente, foto di Carol Agostini
    Ferrara 2023: viaggio sensoriale e storico fatto di recente, foto di Carol Agostini

    I Tesori DOP di Ferrara

    Ferrara è circondata da una campagna fertile e ricca di prodotti agricoli di alta qualità, alcuni dei quali sono stati insigniti della preziosa denominazione di origine protetta. Uno dei protagonisti indiscussi è il celebre Pane di Ferrara, orgogliosamente DOP dal 2003. Questo pane, preparato con farina di grano duro, lievito madre, sale, e acqua, è noto per la sua crosta croccante e la mollica soffice. Mangiare una fetta di Pane di Ferrara è come assaporare la storia e la tradizione culinaria di questa città.

    Non meno importante è il Salama da Sugo, un insaccato tradizionale che racconta le origini contadine di Ferrara. Realizzato con carne suina, aromi naturali, e cotto lentamente in un sugo ricco, il Salama da Sugo è stato insignito della DOP nel 1999. Questo piatto ricco e saporito è una vera delizia per il palato, perfetto per accompagnare un buon bicchiere di vino locale. Questa salsiccia, realizzata con carne suina e aromi naturali, viene lentamente cotta in un ricco sugo. La salamella ferrarese è un’altra delizia locale, spesso cotta sulla griglia o preparata in umidi e saporiti sughi.

    Aglio di Voghiera” o “Aglio di Comacchio,” è un prodotto agroalimentare tradizionale dell’Emilia-Romagna, ma non è specificamente legato alla città di Ferrara. Questo tipo di aglio è coltivato nella zona della Bassa Ferrarese, che comprende i territori di Voghiera, Comacchio, e alcune aree circostanti.

    L’Aglio di Ferrara è noto per la sua qualità e il suo sapore unico. Si tratta di un prodotto che ha ottenuto il riconoscimento come Denominazione d’Origine Protetta (DOP), il che significa che deve essere coltivato e prodotto in quest’area specifica per essere considerato autentico. Questo aglio è caratterizzato da una forma piatta e una buccia di colore bianco-argentato.

    Le abilità di coltivazione e la passione degli agricoltori locali sono alla base della produzione di questo prelibato aglio. Oltre a essere utilizzato in numerose ricette tradizionali dell’Emilia-Romagna, l’Aglio di Ferrara è apprezzato anche in tutta Italia e all’estero.

    Durante il periodo di raccolta, che solitamente avviene tra giugno e luglio, si tengono spesso feste e sagre locali per celebrare questo prodotto. Durante questi eventi, è possibile degustare piatti che esaltano il sapore dell’Aglio di Ferrara e scoprire le sue molteplici sfumature culinarie.

    Quindi, se sei un appassionato di gastronomia e ti trovi nei dintorni di Ferrara, non perdere l’occasione di assaporare l’Aglio di Ferrara e scoprire il suo legame con la tradizione culinaria locale.

    Ferrara 2023: viaggio sensoriale e storico fatto di recente, foto di Carol Agostini
    Ferrara 2023: viaggio sensoriale e storico fatto di recente, foto di Carol Agostini

    I Vini DOC: Un’Eccellenza da Scoprire

    La zona circostante Ferrara è famosa per la produzione vinicola di alta qualità, con diverse denominazioni di origine controllata (DOC) che producono vini straordinari. Uno dei DOC più noti è il Bosco Eliceo, che copre la provincia di Ferrara. Questa DOC è celebre per il suo vino bianco, spesso a base di uva Trebbiano, Sauvignon, e Chardonnay. I vini Bosco Eliceo offrono aromi fruttati e freschezza, ideali da gustare durante una calda giornata estiva.

    Non possiamo trascurare il Ferrara DOC, che produce sia vini bianchi che rossi di alta qualità. Il Ferrara Bianco è una miscela di uve locali, mentre il Ferrara Rosso spazia dalle uve Merlot al Cabernet Sauvignon, creando vini robusti e complessi che riflettono l’arte enologica della regione.

    Il Lambrusco, un altro vitigno emiliano, è noto per la produzione di vini frizzanti e leggermente dolci, perfetti per accompagnare piatti tradizionali ferraresi come i salumi e i formaggi locali.

    Un Brindisi nell’Osteria più Antica del Mondo

    Nelle pittoresche strade di Via Adelardi, accanto all’imponente Cattedrale di Ferrara, sorge un luogo intriso di storia: “Al Brindisi.” Con una storia documentata che risale al lontano 1435, questo affascinante locale è universalmente riconosciuto come l’enoteca più antica del mondo. Nel corso dei secoli, ha accolto illustri personaggi, tra cui il pittore Tiziano Vecellio, l’astronomo Nicolò Copernico, i poeti Torquato Tasso e Ludovico Ariosto. Oggi, questo gioiello del passato è una meta ambita dai turisti, ma costituisce anche un ritrovo consueto per i ferraresi.

    L'Osteria "Al Brindisi" a Ferrara, foto da internet
    L’Osteria “Al Brindisi” a Ferrara, foto da internet

    L’Osteria “Al Brindisi” rappresenta una tappa imprescindibile per chi visita Ferrara, e lo è non solo per la possibilità di assaporare deliziosi piatti della tradizione locale. La vera attrazione di questo luogo è la straordinaria varietà di vini proposti. Ogni bottiglia è un racconto di storia e tradizione, un brindisi alla cultura enologica che da secoli fa parte integrante della vita ferrarese. La cantina di “Al Brindisi” custodisce una selezione di etichette che rappresentano i migliori vigneti dell’Emilia-Romagna e del panorama vitivinicolo italiano.

    L’enoteca offre un’esperienza unica: immergersi in un’atmosfera intrisa di storia e cultura, degustando vini pregiati che raccontano storie secolari. Mentre sorseggiate un calice di vino, potrete percepire l’eredità dei grandi personaggi che un tempo frequentavano queste mura, unendo il presente al passato in un brindisi senza tempo. “Al Brindisi” è molto più di un semplice ristorante o un’enoteca; è un luogo dove il tempo sembra sospeso, e ogni bicchiere è un viaggio nella storia e nei sapori di Ferrara e dell’Italia.

    Ferrara 2023: viaggio sensoriale e storico fatto di recente, foto di Carol Agostini
    Ferrara 2023: viaggio sensoriale e storico fatto di recente, foto di Carol Agostini

    Passione e Tradizione nel Piatto

    La cucina ferrarese è un connubio di passione e tradizione, un vero inno alla bontà. Molti piatti tradizionali di Ferrara portano con sé storie di generazioni di famiglie che hanno mantenuto vive le ricette tramandate.

    Gnocchi di Zucca è uno di quei piatti che racconta una storia antica. Questi gnocchi, a base di zucca, farina e spezie, sono spesso conditi con burro fuso e salvia, creando un connubio dolce e salato che delizia il palato. Insieme a un bicchiere di Bosco Eliceo Bianco, questa combinazione è una vera delizia. Questa verdura è protagonista di molti piatti tradizionali ferraresi, è spesso utilizzata per preparare dolci tradizionali come la “Torta di Zucca” o la “Marmellata di Zucca”.

    E cosa dire del Cappellacci di Zucca, agnolotti ripieni di zucca? Questo piatto, spesso servito con una salsa al burro e salvia, è una vera festa per il gusto, un’esplosione di sapori che richiama la stagione autunnale.

    Ferrara 2023: viaggio sensoriale e storico fatto di recente, foto di Carol Agostini
    Ferrara 2023: viaggio sensoriale e storico fatto di recente, foto di Carol Agostini

    La Rinomata Pasta Fresca

    La pasta fresca è una delle eccellenze culinarie di Ferrara. Le tagliatelle, sottili strisce di pasta all’uovo, sono spesso servite con salse ricche a base di carne, come il celebre “Ragu’ Ferrarese”. Questa salsa, preparata con carne di maiale, carne bovina e aromi, è lentamente cotta per ore, garantendo un sapore intenso.

    Le “Pumpagnùle”, una varietà di pasta fresca a base di farina e acqua, sono un piatto tradizionale di Ferrara, spesso preparate durante le festività. Queste piccole sfere di pasta vengono servite con un condimento di “Sugolo,” una salsa a base di carne di maiale.

    Festival e Tradizioni Gastronomiche

    Ferrara ospita numerosi eventi legati alla gastronomia e alle tradizioni culinarie. Il “Palio di Ferrara”, una competizione tra i quartieri della città, include una “Corsa delle Dame” che celebra il ruolo delle donne nella preparazione dei piatti tradizionali. Durante il palio, le piazze della città si riempiono di bancarelle che offrono specialità locali, dai salumi ai dolci.

    Il “Corteo Storico” è un altro evento imperdibile, durante il quale gli abitanti di Ferrara si vestono con costumi medievali e sfilano per le strade della città. Questo corteo è spesso seguito da degustazioni di piatti tradizionali.

    Ferrara è una città che sa coniugare abilmente la sua storia con la sua passione per il cibo e il vino. Gli amanti della cucina italiana tradizionale troveranno in questa città un’autentica esperienza culinaria, dove i sapori genuini e le tradizioni si fondono in un connubio irresistibile.

    Ferrara 2023: viaggio sensoriale e storico fatto di recente, foto di Carol Agostini
    Ferrara 2023: viaggio sensoriale e storico fatto di recente, foto di Carol Agostini

    Il Castello Estense di Ferrara: Cuore Storico della Città

    Il Castello Estense, noto anche come Castello di San Michele, è uno dei monumenti più iconici di Ferrara. Questa imponente fortezza, con i suoi fossati e torri, è un importante luogo storico che racconta le vicende della città e della sua nobile casata.

    All’interno del Castello Estense, i visitatori possono immergersi nella storia e nell’arte di Ferrara. Il palazzo ospita il Museo di Arte Antica, che conserva una ricca collezione di opere d’arte che spaziano dal Rinascimento al Barocco. Le sontuose sale del castello offrono un’ambientazione unica per eventi e mostre.

    Un evento annuale di grande rilevanza legato al castello è il “Ferrara Buskers Festival”, un festival internazionale di artisti di strada. Durante questo festival, le strade intorno al Castello Estense si animano con spettacoli di musica, teatro e giocoleria. Questo evento è una celebrazione della cultura di strada e attira spettatori da tutto il mondo.

    Ferrara 2023: viaggio sensoriale e storico fatto di recente, foto di Carol Agostini
    Ferrara 2023: viaggio sensoriale e storico fatto di recente, foto di Carol Agostini

    Feste Paesane e Tradizione Culinaria

    Ferrara è rinomata per le sue feste paesane, molte delle quali sono legate alla tradizione culinaria e all’enogastronomia. Ecco alcune delle principali:

    1. Sagra della Salama da Sugo: Questa festa celebra uno dei piatti più emblematici di Ferrara, la “salama da sugo.” Durante l’evento, i ristoranti e i produttori locali offrono degustazioni di questa salsiccia speciale.
    2. Sagra della Zucca: In onore della zucca, una verdura ampiamente utilizzata nella cucina ferrarese, si tiene la “Sagra della Zucca.” Durante questa festa, è possibile assaporare piatti a base di zucca, dolci e altre specialità locali.
    3. Palio di Ferrara: Questa competizione storica tra i quartieri della città non riguarda solo le corse di cavalli, ma include anche una “Corsa delle Dame.” Durante questo evento, le donne partecipano a una gara culinaria in cui preparano piatti tradizionali. È una festa che celebra il legame tra la cucina, la cultura e la tradizione.
    4. Sagra del Lambrusco: Il vino Lambrusco, prodotto nelle vicinanze di Ferrara, è al centro di questa festa. Durante l’evento, è possibile degustare diverse varietà di Lambrusco abbinandole a piatti locali.

    Queste feste paesane non solo offrono un’opportunità per gustare i piatti tradizionali di Ferrara, ma rappresentano anche un’occasione unica per immergersi nella cultura e nelle tradizioni della città. Gli abitanti di Ferrara sono orgogliosi delle loro radici culinarie e amano condividerle con i visitatori.

    Ferrara 2023: viaggio sensoriale e storico fatto di recente, foto di Carol Agostini
    Ferrara 2023: viaggio sensoriale e storico fatto di recente, foto di Carol Agostini

    Alla Scoperta dei Sapori Autentici di Ferrara: I Locali con Cucina Tipica e i Loro Piatti Prelibati

    Ferrara, una città dalle radici storiche profonde, offre un’esperienza gastronomica unica che riflette la sua ricca tradizione culinaria. Nel cuore dell’Emilia-Romagna, questa destinazione culinaria è celebre per la sua pasta fresca, i formaggi squisiti, gli insaccati prelibati e il vino pregiato. Scopriremo alcune delle eccellenze culinarie di Ferrara e i locali dove puoi assaporarle.

    Trattoria La CapineraLa Trattoria La Capinera è un’accogliente gemma situata nel centro storico di Ferrara. Questo ristorante tradizionale è rinomato per la sua “Cappellacci di Zucca”, una pasta ripiena a forma di cappello, farcita con zucca, mostarda di frutta, amaretti e parmigiano. La delicatezza di questo piatto è un’esperienza culinaria imperdibile.

    Ricetta dei Cappellacci di Zucca Ferraresi:

    Ingredienti:

          • Per la pasta:
            • 300 g di farina
            • 3 uova
          • Per il ripieno:
            • 500 g di zucca
            • 100 g di mostarda di frutta
            • 50 g di amaretti
            • 50 g di parmigiano reggiano
    Ricetta dei Cappellacci di Zucca Ferraresi, Ferrara foto da internet
    Ricetta dei Cappellacci di Zucca Ferraresi, Ferrara foto da internet

    Osteria del Gatto e la Volpe

    L’Osteria del Gatto e la Volpe è un altro luogo incantevole per esplorare la cucina tipica ferrarese. Un piatto da non perdere è la “Salama da Sugo”, un insaccato stagionato servito in un ricco sugo di pomodoro e cipolla.

    Ricetta della Salama da Sugo:

    Ingredienti:

          • 1 Salama da Sugo (circa 500 g)
          • 1 cipolla
          • 1 bottiglia di vino rosso
          • Passata di pomodoro
          • Olio d’oliva extra vergine
          • Sale e pepe

    Ristorante Il Vegano

    Se sei un amante della cucina vegetariana, il Ristorante Il Vegano ti stupirà con le sue versioni inventive dei piatti tradizionali. Prova il “Ciccio e Panza”, una versione vegana del piatto tipico ferrarese, il “Cicciolata”, che di solito contiene carne.

    Ricetta del Ciccio e Panza Vegano:

    Ingredienti:

          • Ciccioli di soia (disponibili in negozi di alimenti naturali)
          • Pane raffermo
          • Aglio
          • Prezzemolo
          • Pepe nero
          • Olio d’oliva

    Osteria Sant’Anna

    L’Osteria Sant’Anna è un’altra destinazione da non perdere, situata in un edificio storico. Gusta l’“Anguilla in Umido”, un piatto a base di anguilla cotta in una salsa di pomodoro ricca e speziata.

    Ricetta dell’Anguilla in Umido:

    Ingredienti:

          • 1 anguilla fresca o affumicata
          • Passata di pomodoro
          • Aglio
          • Peperoncino
          • Olio d’oliva extra vergine
          • Sale e pepe

    Ristorante San Romano

    Il Ristorante San Romano è noto per i suoi piatti tradizionali ferraresi. Assapora un “Pasticcio di Maccheroni”, un piatto che combina maccheroni al forno con salsiccia e besciamella, il tutto gratinato al forno.

    Ricetta del Pasticcio di Maccheroni:

    Ingredienti:

          • Maccheroni
          • Salsiccia
          • Besciamella
          • Parmigiano reggiano grattugiato
          • Burro

    Questi sono solo alcuni dei luoghi a Ferrara dove puoi scoprire i piatti tipici e gustosi di questa incantevole città. La cucina ferrarese è un viaggio attraverso la tradizione e la passione culinaria, un’esperienza che non deluderà gli amanti del buon cibo e del vino.

    Pensiero personale

    Ferrara è molto più di una città ricca di storia e arte che abbia frequentato di recente. È un luogo dove il cibo e il vino DOP e DOC sono espressione di una passione che risale a secoli fa. Da pane fragrante a vini raffinati, è un vero tesoro enogastronomico dell’Emilia-Romagna. Quando visiterete questa città affascinante, assicuratevi di concedervi una deliziosa esplorazione dei suoi piatti e vini tradizionali, e scoprirete che il gusto di Ferrara è una vera esperienza sensoriale.

    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer
    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer
  • Camparo e l’annata 2023, conoscere le vigne è essenziale

    Camparo e l’annata 2023, conoscere le vigne è essenziale

    Prime riflessioni sull’annata 2023 per Camparo

    Redazione – Carol Agostini

    Conoscenza delle vigne, rigenerazione dei suoli ed esposizioni: tre fattori fondamentali per affrontare le difficoltà delle ultime annate e per provare a delineare un andamento futuro.

    Camparo e l'annata 2023, conoscere le vigne è essenziale, foto da comunicato stampa
    Camparo e l’annata 2023, conoscere le vigne è essenziale, foto da comunicato stampa

    Si è appena conclusa la vendemmia anche dell’Azienda Agricola Camparo di Diano d’Alba (CN). Per la famiglia Drocco, che in mezzo ai vigneti che coltiva vive e vinifica da quattro generazioni, è quindi venuto il tempo di fare un primo bilancio di un’annata della quale già molto si è parlato, non soltanto in questo lembo di Langa da Barolo.

    Sin dall’inizio del ciclo vegetativo di quest’anno, il leitmotiv generale è stato quello delle difficoltà di gestione dei vigneti. A una primavera tra le più piovose degli ultimi decenni – che ha fatto registrare come conseguenza un’ondata di peronospora di grande intensità – è seguita una stagione estiva estremamente calda e siccitosa.

    Camparo e l'annata 2023, conoscere le vigne è essenziale, foto da comunicato stampa
    Camparo e l’annata 2023, conoscere le vigne è essenziale, foto da comunicato stampa

    Tuttavia, nonostante le premesse e le previsioni fossero tutt’altro che rosee, a Camparo ci si dichiara comunque soddisfatti dei risultati: a fronte di un calo produttivo medio del 20% – che ha riguardato soprattutto la Barbera nel comune di Nizza Monferrato e che è stato, invece, meno evidente sul Nebbiolo nei comuni Langaroli di Diano, La Morra e Grinzane Cavour – la qualità dell’uva arrivata in cantina è stata decisamente soddisfacente, con alcol e fermentazioni nella norma. Nel complesso, la 2023 si va ad allineare, sul piano qualitativo, alla vendemmia 2022, un’annata caratterizzata soprattutto dalla mancanza di acqua e da temperature sopra la media ma che, ha dispetto delle previsioni, ha regalato risultati inattesi.

    La famiglia Drocco non ha dubbi: “Lavorando con metodo biologico da ormai 23 anni, possiamo dire che qui l’esperienza e la conoscenza dei propri vigneti è indispensabile ed è un fattore che fa la differenza, soprattutto in momenti così critici in cui bisogna intervenire con efficacia ed immediatezza per combattere le malattie fungine”. L’azienda è, infatti, certificata dal 2000, tra le prime di tutte le Langhe e la prima del suo Comune di appartenenza.

    Salvaguardia della biodiversità, sostenibilità e rigenerazione dei suoli costituiscono gli obiettivi da perseguire e si si possono raggiungere solo prestando quotidianamente la massima attenzione al vigneto e alla sua condizione sanitaria. In questo senso, le tecniche agronomiche adottate come inerbimento dei terreni e sovescio sono rivolte a ristrutturare il suolo, limitando al massimo l’evaporazione dell’acqua ed evitando fenomeni come il compattamento, l’asfissia, lo stress idrico.

    Un altro aspetto importante per Camparo, soprattutto per quanto riguarda la scelta dei vigneti di più recente acquisizione, è quello della loro esposizione. Rispetto ad un passato neanche troppo remoto, quando i migliori appezzamenti erano universalmente considerati i sorì, ovvero quelle parcelle esposte a mezzogiorno, oggigiorno, con gli effetti del cambiamento climatico che si fanno sempre più sensibili – temperature medie estive in costante aumento e fenomeni di escursione termica giorno-notte meno evidenti, cicli vegetativi anticipati e, conseguentemente, vendemmie anticipate di parecchie decadi, col rischio di maturità polifenoliche incomplete – si cercano esposizioni più fresche, rispetto alle tradizionali giaciture a sud e sud-ovest.

    Camparo e l'annata 2023, conoscere le vigne è essenziale, foto da comunicato stampa
    Camparo e l’annata 2023, conoscere le vigne è essenziale, foto da comunicato stampa

    I vigneti.

    I vigneti aziendali si estendono su 8 ettari dislocati nei comuni di Diano D’Alba – dove si trovano il corpo principale e la cantina -, La Morra e Grinzane Cavour. A questi si aggiungono altri 3 ettari di

    recente acquisizione, e non ancora produttivi, a Nizza Monferrato. I vitigni coltivati sono Nebbiolo, Barbera, Dolcetto, Arneis e Viognier.

    Vini prodotti.

    “Sempre” Dolcetto di Diano d’Alba D.O.C.G., “Sarà” Barbera d’Alba D.O.C., “Adesso” Langhe Rosso D.O.C., “Qui e ora” Langhe Rosato D.O.C., “Quando” Langhe Bianco D.O.C., “Così” Langhe Nebbiolo D.O.C. , “Domani”Barolo D.O.C.G.. “Domani” Barolo Boiolo Docg, “Domani” Barolo Coste di Vergne Docg

    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer
    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer

    Campàro Società Agricola Semplice,Via Carzello, 21 bis,12055 Diano d’Alba (CN) info@camparo.co,+39 0173 23 17 77

    Sito cantina: https://www.camparo.it/it/

    Sito ufficio stampa: https://www.affinamenti.it/progetti/

    Siti partners articolo: https://carol-agostini.tumblr.com/ https://www.foodandwineangels.com/

  • Il Metaverso nel 2023: cibo e vino virtuali o ancora reali?

    Il Metaverso nel 2023: cibo e vino virtuali o ancora reali?

    Il Metaverso e il Mondo del vino e cibo: Esplorare Gusti e Terroir Virtuali

    Di Carol Agostini

    Nel contesto in continua evoluzione dell’era digitale, un nuovo e affascinante orizzonte si apre per il mondo del vino: il metaverso. Questa realtà virtuale in continua crescita offre opportunità di esplorare, apprezzare e persino degustare vini in modi che sfidano i confini tradizionali. Mentre il mondo del vino rimane strettamente legato al terroir e all’esperienza fisica, l’immersione nel metaverso presenta nuovi scenari affascinanti.

    Il Metaverso nel 2023: cibo e vino virtuali o ancora reali?
    Il Metaverso nel 2023: cibo e vino virtuali o ancora reali? foto da internet

    Il Terroir Virtuale e le Degustazioni Olografiche

    Nel metaverso, l’idea di terroir, che rappresenta il connubio tra suolo, clima e coltivazione delle uve, può essere reinterpretata in modi innovativi. I produttori di vino possono creare terroir virtuali, ricreando digitalmente i paesaggi, i suoli e le condizioni climatiche che contribuiscono a creare i sapori unici dei loro vini.
    Le degustazioni olografiche consentono ai partecipanti di assaporare vini virtuali, con simulazioni che riproducono i sapori, gli aromi e le sensazioni tattili di un bicchiere di vino. Questa esperienza sensoriale avanza la tradizionale degustazione di vini, consentendo ai consumatori di esplorare i vini da tutto il mondo senza lasciare il comfort delle proprie case.

    Enoteche Digitali e Mercati Virtuali del Vino

    Nel metaverso, le enoteche digitali fungono da spazi di socializzazione virtuali dove gli appassionati di vino possono incontrarsi, condividere esperienze e scoprire nuovi vini. Questi spazi consentono ai produttori di promuovere le proprie etichette, sia reali che virtuali, offrendo degustazioni e racconti coinvolgenti sul processo di produzione.
    I mercati virtuali del vino offrono piattaforme di acquisto di vino digitali, con un’ampia selezione di etichette provenienti da tutto il mondo. Questi spazi consentono ai consumatori di esplorare e acquistare vini con facilità, creando ponti tra produttori e amanti del vino.

    Eventi e Festival Virtuali del Vino

    Mentre gli eventi fisici rimangono fondamentali per l’industria vinicola, gli eventi e i festival virtuali del vino stanno guadagnando popolarità. Queste manifestazioni consentono a migliaia di partecipanti da tutto il mondo di connettersi per scoprire nuove etichette, partecipare a seminari, ascoltare esperti e, naturalmente, degustare vini virtuali.

    Il Metaverso nel 2023: cibo e vino virtuali o ancora reali? foto da internet
    Il Metaverso nel 2023: cibo e vino virtuali o ancora reali? foto da internet

    Gli Aspetti Etici e Sostenibili del Metaverso del Vino

    Mentre l’esperienza virtuale offre una serie di vantaggi, il mondo del vino non è immune alle sfide etiche e sostenibili legate alla digitalizzazione. La produzione e la gestione delle piattaforme virtuali richiedono risorse elettriche considerevoli e possono sollevare questioni relative alla sostenibilità ambientale.

    Tuttavia, questo nuovo orizzonte digitale apre anche opportunità per promuovere pratiche sostenibili nel mondo del vino. La riduzione dei trasporti, delle bottiglie fisiche e dei rifiuti correlati all’imballaggio potrebbe contribuire a una riduzione complessiva dell’impatto ambientale.
    Il metaverso del vino offre un nuovo modo di esplorare l’universo del vino, sfidando le tradizioni e creando opportunità per produttori e consumatori. La sua crescita continua rappresenta una testimonianza del potenziale innovativo del settore vinicolo e delle infinite possibilità di esplorare, degustare e condividere il vino in modi che una volta sembravano appartenere esclusivamente al mondo reale.

    Gli Aspetti Etici e Sostenibili del Metaverso del Vino

    Mentre l’esperienza virtuale offre una serie di vantaggi, il mondo del vino non è immune alle sfide etiche e sostenibili legate alla digitalizzazione. La produzione e la gestione delle piattaforme virtuali richiedono risorse elettriche considerevoli e possono sollevare questioni relative alla sostenibilità ambientale.
    Tuttavia, questo nuovo orizzonte digitale apre anche opportunità per promuovere pratiche sostenibili nel mondo del vino. La riduzione dei trasporti, delle bottiglie fisiche e dei rifiuti correlati all’imballaggio potrebbe contribuire a una riduzione complessiva dell’impatto ambientale.

    La Crescita e il Futuro del Metaverso del Vino

    Mentre il metaverso del vino è ancora in fase embrionale, il suo potenziale è promettente. Man mano che le tecnologie immersiva e la connettività migliorano, ci si può aspettare una crescita significativa in questo settore. I produttori, i sommelier e gli appassionati di vino stanno già sperimentando nuove possibilità attraverso eventi virtuali e degustazioni in realtà virtuale.
    Il futuro del metaverso del vino potrebbe vedere una fusione sempre più stretta tra le esperienze virtuali e fisiche. Gli appassionati potrebbero partecipare a eventi virtuali per scoprire nuovi vini e poi visitare fisicamente le cantine per un’esperienza più tangibile. Questa ibridazione potrebbe ampliare ulteriormente il mondo del vino e coinvolgere un pubblico ancora più vasto.

    Riflessione personale: il metaverso del vino rappresenta una delle affascinanti sinergie tra tradizione e tecnologia. Mentre il terroir e l’esperienza fisica rimarranno fondamentali per il mondo del vino, il metaverso offre nuove modalità di esplorazione, degustazione e condivisione del vino. Questa evoluzione digitale amplia gli orizzonti del settore vinicolo e promette di soddisfare l’appetito degli amanti del vino per l’innovazione e l’esplorazione continua.

    Il Metaverso: Un Viaggio nel Futuro della Realtà Virtuale

    Nel mondo digitale in continua evoluzione, il termine “metaverso” è diventato sempre più comune, catturando l’immaginazione delle persone e aprendo le porte a nuove possibilità. Ma cos’è esattamente il metaverso?

    Un Universo Virtuale Integrato

    Il metaverso è un universo virtuale completamente integrato, in cui gli utenti possono immergersi, comunicare e interagire attraverso avatar digitali. Questo spazio digitale è molto più di un videogioco o di una simulazione; è un mondo in cui le persone possono lavorare, socializzare, creare, esplorare e sperimentare una vasta gamma di attività.

    Il Metaverso nel 2023: cibo e vino virtuali o ancora reali? foto da internet
    Il Metaverso nel 2023: cibo e vino virtuali o ancora reali? foto da internet

    Realtà Virtuale e Aumentata

    Il metaverso incorpora sia la realtà virtuale (RV) che la realtà aumentata (RA). Nella RV, gli utenti sono completamente immersi in ambienti digitali, mentre nella RA, elementi virtuali si sovrappongono al mondo reale. Questa convergenza tra RV e RA offre infinite opportunità.

    L’Impatto su Diversi Settori

    Il metaverso sta influenzando numerosi settori, tra cui il mondo del lavoro, dell’intrattenimento, dell’istruzione e anche del vino, come discusso in precedenza. Le aziende stanno sperimentando nuovi modi di interagire con i clienti, mentre gli educatori stanno portando l’apprendimento in spazi virtuali. Le possibilità sono infinite.

    Un Mondo di Opportunità e Sfide

    Il metaverso offre infinite opportunità, ma anche sfide uniche. La privacy e la sicurezza digitale sono questioni cruciali. Inoltre, l’accesso a queste esperienze digitali deve essere equo e inclusivo, al fine di non escludere nessuno.

    Il Futuro del Metaverso

    Il futuro del metaverso è aperto a molte interpretazioni. Molte aziende stanno investendo ingenti risorse nello sviluppo di queste realtà digitali, mentre gli utenti stanno iniziando a esplorare i confini di questo nuovo universo. Con il progresso tecnologico, il metaverso promette di essere una parte sempre più integrata della nostra vita quotidiana, offrendo esperienze mai viste prima.
    Riflessione personale: rappresenta un nuovo orizzonte digitale in cui l’immaginazione e la tecnologia convergono, aprendo infinite possibilità. Mentre il mondo reale rimane il nostro punto di riferimento principale, il metaverso offre uno spazio parallelo in cui possiamo sognare, lavorare e connetterci con gli altri in modi mai sperimentati prima.

    Il Metaverso e il Cibo: L’Innovazione Culinaria nell’Era Digitale

    Negli ultimi anni, il concetto di metaverso ha fatto il suo ingresso nella nostra coscienza collettiva grazie a visionari del settore tecnologico e a grandi aziende come Meta, ex Facebook, che stanno investendo pesantemente in questa nuova frontiera digitale. Ma come si lega il metaverso al mondo del cibo e della gastronomia? E quali sono le implicazioni di questa connessione per il futuro dell’alimentazione e della ristorazione?

    L’Influenza del Metaverso sulla Cucina e il Food

    Il metaverso ha iniziato a permeare anche il mondo del cibo, aprendo nuove possibilità e prospettive inaspettate. Vediamo come:
    Esperienze gastronomiche virtuali: Alcuni ristoranti e chef stanno esplorando il metaverso per creare esperienze culinarie virtuali. Gli utenti possono partecipare a cene virtuali, imparare a cucinare da chef stellati e persino esplorare piantagioni virtuali. Questo apre nuove opportunità per l’industria alimentare di raggiungere un pubblico globale.

    Condivisione di ricette e lezioni di cucina: Gli utenti del metaverso possono condividere ricette, organizzare lezioni di cucina virtuali e partecipare a concorsi di cucina digitali. Questo favorisce lo scambio globale di idee culinarie e la diffusione di tradizioni gastronomiche provenienti da tutto il mondo.
    Ristoranti virtuali: Alcuni imprenditori hanno aperto ristoranti esclusivamente virtuali nel metaverso. Qui, gli chef digitali preparano pasti virtuali, che i clienti possono gustare tramite avatar. Questo solleva interessanti questioni sulla natura dell’esperienza culinaria e della condivisione del cibo.
    Esplorazione delle catene alimentari: Il metaverso offre l’opportunità di esplorare le catene alimentari in modi nuovi ed educativi. Gli utenti possono immergersi in simulazioni per comprendere meglio l’origine dei cibi, la loro produzione e il loro impatto ambientale.

    Cosa significa tutto ciò per il futuro dell’alimentazione?

    Sebbene il metaverso stia ancora prendendo piede, le implicazioni per il settore alimentare sono intriganti. Ciò potrebbe portare a una maggiore consapevolezza sulla provenienza dei cibi, sull’adozione di diete più sostenibili e sulla condivisione globale di tradizioni culinarie. Tuttavia, ci sono anche sfide da affrontare, come la necessità di garantire standard di sicurezza alimentare nei ristoranti virtuali.

    Riflessione personale: offre un’opportunità unica per trasformare la nostra relazione con il cibo e per aprire nuove prospettive nella gastronomia. Come questo influenzerà la nostra dieta quotidiana rimane da vedere, ma è certo che stiamo entrando in un’era in cui il cibo virtuale e reale si fondono in modi sorprendenti.

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  • DiVinoInCanto 2023 a Villa Braida per Vini Terre Estreme

    DiVinoInCanto 2023 a Villa Braida per Vini Terre Estreme

    DiVinoInCanto  apre l’appuntamento “Vini Terre Estreme” che si terrà in Villa Braida il 19 e 20 Novembre 2023

    Redazione – Carol Agostini

    Dodicesima edizione all’insegna delle novità per operatori e appassionati wine lovers.

    DiVinoInCanto  apre l'appuntamento “Vini Terre Estreme” che si terrà in Villa Braida il 19 e 20 Novembre 2023, foto da internet
    DiVinoInCanto  apre l’appuntamento “Vini Terre Estreme” che si terrà in Villa Braida il 19 e 20 Novembre 2023, foto da internet

    Le due giornate di workshop di degustazione dei vini eroici, che si svolgeranno a Villa Braida il 19 e 20 Novembre, saranno precedute da un evento nell’evento, un concerto che si terrà sabato 18 Novembre, alle ore 19.30, nell’Auditorium Fondazione Cassamarca di Treviso: “DiVinoInCanto“, un percorso-spettacolo per la valorizzazione dei vini “eroici”.

    Un viaggio attraverso la prosa, la musica e la terra. Un’apologia della vite che coinvolgerà il pubblico in un grande brindisi finale con una selezione di etichette eroiche.

    DiVinoInCanto 2023 a Villa Braida per Vini Terre Estreme, logo da comunicato stampa
    DiVinoInCanto 2023 a Villa Braida per Vini Terre Estreme, logo da comunicato stampa

    Le musiche del Maestro Ennio Morricone, arrangiate da Massimo Scattolin per chitarra, il violino di Paolo Tagliamento e l’orchestra d’archi dei giovani talenti del Venice Dream Ensemble e la prosa di Fabio Sartor, conquisteranno la scena con una scaletta che prevede brani espressamente dedicati al vino “Il vino e l’uva” e due medley: “Spaghetti western” e “Love Themes”, perfetta sintesi del lavoro del Maestro.

    DiVinoInCanto 2023 a Villa Braida per Vini Terre Estreme, logo da comunicato stampa, foto da internet
    DiVinoInCanto 2023 a Villa Braida per Vini Terre Estreme, logo da comunicato stampa, foto da internet

    Per chiudere con “Here’s to You” la ballata composta e interpretata da Joan Baez come parte della colonna sonora del film Sacco e Vanzetti.

    Logo da sito, articolo di redazione: DiVinoInCanto 2023 a Villa Braida per Vini Terre Estreme
    Logo da sito, articolo di redazione: DiVinoInCanto 2023 a Villa Braida per Vini Terre Estreme

    Dove: 
    Auditorium Fondazione Cassamarca, Piazza delle Istituzioni, 7 Area Appiani – Treviso
    Villa Braida, Via Bonisiolo 16 b – Mogliano Veneto TV

    per la prevendita e l’acquisto biglietti online e per maggiori informazioni: 
    info@pilotagreen.it      www.pilotagreen.it    www.vinidaterrestreme.com 

    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer
    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer

    Siti partners: https://carol-agostini.tumblr.com/ https://www.foodandwineangels.com/

  • Montespertoli alla ribalta coi produttori vitivinicoli 2023

    Montespertoli alla ribalta coi produttori vitivinicoli 2023

    LA RIVOLUZIONE A MONTESPERTOLI, il 12 novembre la II edizione dell’evento organizzato dall’Associazione Viticoltori di Montespertoli. Banchi di assaggio e degustazioni guidate all’isegna del bere di qualità.

    Redazione – Carol Agostini

    Dopo il successo di pubblico e critica della prima edizione, si rinnova anche quest’anno l’appuntamento con “La rivoluzione a Montespertoli”. La “rivoluzione”, che lo scorso anno ha destato grande interesse anche per il titolo provocatorio, è portata avanti dall’Associazione Viticoltori di Montespertoli. Nata nel 2022, essa raggruppa 17 aziende accomunate da pratiche agricole sostenibili e dalla volontà di promuovere un territorio tra i più vitati della Toscana, la cui vocazione vitivinicola non ha, fin qui, goduto dell’attenzione che merita.

    Montespertoli alla ribalta coi produttori vitivinicoli 2023, foto da comunicato stampa
    Montespertoli alla ribalta coi produttori vitivinicoli 2023, foto da comunicato stampa

     L’evento, patrocinato dal Comune di Montespertoli, è aperto al pubblico e si svolgerà nella giornata di domenica 12 novembre nei locali del Museo della Vite e del Vino di Montespertoli. Qui presso i rispettivi banchi d’assaggio, si potranno incontrare personalmente i 17 vignaioli associati, degustare i loro vini ed acquistarli.

    Non mancherà anche quest’anno un momento di approfondimento con una masterclass sulle diverse sfumature dei vini di Montespertoli, condotta dal wine expert Bernardo Conticelli.

    Lunedì 13 novembre sarà, invece, su invito e dedicato ai giornalisti e agli operatori di settore con una degustazione guidata da Giampaolo Gravina, scrittore e critico tra i più apprezzati nel panorama nazionale. Questo sarà un momento per un’analisi approfondita non solo sul percorso dell’Associazione ma anche sugli elementi distintivi che connotano quest’area.

    Insomma, anche il 2023 propone un programma ricco di contenuti, a dimostrazione della volontà di far conoscere il più possibile questo territorio, ancora poco valorizzato, ad appassionati e addetti ai lavori. Come dichiara Giulio Tinacci, presidente dell’Associazione Viticoltori di Montespertoli: “Siamo arrivati alla seconda edizione dell’evento più importante per noi viticoltori. L’intento è quello di mostrare a consumatori, giornalisti e operatori di settore le qualità e le unicità del nostro territorio. Abbiamo lavorato per ripetere il successo della prima edizione; ci aspettiamo di rivedere chi ha avuto modo di conoscerci da un anno a questa parte, così come di coinvolgere ancora più persone!”

    LA RIVOLUZIONE A MONTESPERTOLI, il 12 novembre la II edizione dell'evento organizzato dall'Associazione Viticoltori di Montespertoli. Banchi di assaggio e degustazioni guidate all'isegna del bere di qualità, foto edizione precedente da comunicato stampa
    LA RIVOLUZIONE A MONTESPERTOLI, il 12 novembre la II edizione dell’evento organizzato dall’Associazione Viticoltori di Montespertoli. Banchi di assaggio e degustazioni guidate all’isegna del bere di qualità, foto edizione precedente da comunicato stampa

    AZIENDE PARTECIPANTI: Podere all’Anselmo, Tenuta Barbadoro, Fattoria di Bonsalto, Tenuta Coeli Aula, Fattoria La Gigliola, Le Fonti a San Giorgio, Podere Ghisone, Podere Guiducci, Fattoria La Leccia, La Lupinella, Montalbino, Tenuta Moriano, Fattorie Parri, La Querce Seconda, Tenuta Ripalta, Castello Sonnino e Valleprima.

    Montespertoli alla ribalta coi produttori vitivinicoli 2023, foto da comunicato stampa
    Montespertoli alla ribalta coi produttori vitivinicoli 2023, foto da comunicato stampa

    PROGRAMMA COMPLETO DOMENICA 12 NOVEMBRE 2023

     BANCHI DI ASSAGGIO AL MUSEO DELLA VITE E DEL VINO

    ORE 11 – 21

    Via Lucardese 74 – Montespertoli  (FI)

    ·       Ore 11: apertura al pubblico con format walk-around tasting dei banchi di assaggio delle aziende di Montespertoli

    ·       Ore 17: masterclass “Le sfumature di Montespertoli” a cura di Bernardo Conticelli (25 euro comprensivo dell’ingresso e del calice)

    ·       Ore 21: chiusura

    EVENTO APERTO AL PUBBLICO A PAGAMENTO – INGRESSO 13 EURO (BICCHIERE E PORTABICCHIERE OMAGGIO)

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  • Back to the Wine 2023 tra Piwi e vino artigianale

    Back to the Wine 2023 tra Piwi e vino artigianale

    Immergiti nelle Meraviglie del Vino Artigianale a Back to the Wine 2023!

    Redazione – Carol Agostini

    Siamo entusiasti di condividere le ultime notizie che stanno agitando il panorama del vino artigianale in Italia. Preparati per un’esperienza enologica straordinaria a Back to the Wine 2023, in programma il 12-13 novembre a Venezia. Questo evento ti porterà alla scoperta del terroir vulcanico del Lazio, della rivoluzione dei vitigni resistenti PIWI e della magia della Sicilia, un autentico tesoro per i vini artigianali, tutto in un unico evento imperdibile.

    Back to the Wine 2023 tra Piwi e vino artigianale, foto da comunicato stampa
    Back to the Wine 2023 tra Piwi e vino artigianale, foto da comunicato stampa

    La Rinascita del Lazio: Esplora il Terroir Vulcanico

    Il Lazio, una regione prevalentemente collinare di origine vulcanica, sta catturando l’interesse degli appassionati di vino. I suoli lavici e tufacei conferiscono alle viti un ricco apporto di potassio, mentre la vicinanza del Mar Mediterraneo regala fresche brezze marine che moderano le temperature. Le montagne proteggono i vigneti dai venti freddi dell’Appennino. Qui potrai scoprire i vitigni autoctoni del Lazio e incontrare produttori artigianali come Abbia Nòva (Piglio, FR), Andrea Occhipinti (Gradoli, VT), Aurete (Esperia, FR) e molti altri.

    PIWI: La Rivoluzione dei Vitigni Naturalmente Resistenti

    I vitigni naturalmente resistenti, noti come PIWI, stanno rivoluzionando il mondo del vino. Queste varietà resistenti alle malattie offrono una straordinaria diversità di aromi e sapori. A Back to the Wine, avrai l’opportunità unica di degustare vini a base di PIWI e partecipare a masterclass per approfondire la tua conoscenza su questo settore in crescita. Potrai anche incontrare produttori come Thomas Niedermayr, Alberto Lot (Sacile, PN), Terre Grosse (Zenson di Piave, TV) e Paolo Babini dell’azienda Vigne dei Boschi (Brisighella, RA).

    Back to the Wine 2023 tra Piwi e vino artigianale, foto da comunicato stampa
    Back to the Wine 2023 tra Piwi e vino artigianale, foto da comunicato stampa

    Un Viaggio tra l’Etna e Pantelleria: Esplora la Sicilia del Vino Artigianale

    La Sicilia, con la sua storia millenaria e il fascino unico, è una vera miniera d’oro per i vini artigianali. Da Marsala alle saline, dall’eccellenza vitivinicola di Alcamo ai boschi collinari intorno a Palermo, fino al terroir poetico di Siracusa e ai segreti di Pantelleria, la Sicilia offre una varietà di sapori unici. Incontra i produttori siciliani come Abbazia San Giorgio (Pantelleria, TP), Agricola Virà (Gratteri, PA), Biologica Stellino (Alcamo, TP) e molti altri.

    Cosa ti aspetta a Back to the Wine:

    Degustazioni guidate direttamente dai produttori
    Incontri con i produttori che condivideranno le loro storie e i segreti delle loro terre
    Opportunità di business per creare connessioni nel settore

    Perché partecipare:

    Scopri la realtà del vino artigianale italiano in soli due giorni attraverso conversazioni e degustazioni con 130 produttori. Crea connessioni con colleghi ed esperti del settore e approfondisci la tua conoscenza del vino artigianale.

    Non lasciarti sfuggire questa straordinaria opportunità di esplorare il mondo del vino artigianale italiano. Registrati entro il 30 ottobre per ottenere una tariffa di ingresso speciale per gli operatori del settore!

    Back to the Wine 2023 tra Piwi e vino artigianale, foto da comunicato stampa
    Back to the Wine 2023 tra Piwi e vino artigianale, foto da comunicato stampa

    REGISTRATI QUI!

    Scopri l’incantevole mondo del vino artigianale a Back to the Wine 2023, ti aspettiamo per un’avventura enologica indimenticabile!

    Data: 12-13 novembre 2023 Luogo: Terminal 103, Venezia

    Per ulteriori dettagli, visita il sito web ufficiale: www.backtothewine.com

    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer
    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer

    Sito evento: http://www.backtothewine.com

    Sito ufficio stampa: https://www.absitdaily.it/

    Siti partners articolo: https://www.foodandwineangels.com/ https://carol-agostini.tumblr.com/

  • ViniAmo…d’Autunno 2023 a Roma di Minelli Wine Events

    ViniAmo…d’Autunno 2023 a Roma di Minelli Wine Events

    Il 28 ottobre 2023, presso la suggestiva Residenza di Santa Emilia de Vialar, situata in Via Paolo III, 16 a Roma, si terrà un evento enogastronomico straordinario presentato da Minelli Wine Events: “ViniAmo… d’Autunno 2023_Il Wine Tasting della Capitale!”.

    Redazione – Carol Agostini

     

    ViniAmo d’Autunno è un grande banco d’assaggio che celebra i sapori autunnali, offrendo ai partecipanti un’esperienza unica. Durante l’evento, avrete l’opportunità di degustare i migliori vini provenienti da oltre 50 rinomati produttori a livello nazionale. Ma le delizie non si fermano qui, poiché potrete anche esplorare stand gastronomici che offriranno prelibatezze locali, perfettamente abbinate ai vini in degustazione.

    ViniAmo...d’Autunno 2023 a Roma di Minelli Wine Events, da comunicato stampa
    ViniAmo…d’Autunno 2023 a Roma di Minelli Wine Events, da comunicato stampa

    L’appuntamento è fissato per sabato 28 ottobre, con un orario speciale: dalle 11.30 alle 13.30, l’evento sarà riservato agli operatori del settore, tra cui ristoratori, enotecari, agenti, distributori e giornalisti. A partire dalle 14.00, l’accesso sarà aperto al pubblico e si protrarrà fino alle 21 circa. Il biglietto d’ingresso garantirà l’opportunità di degustare oltre 160 vini, oltre a molte altre sorprese enogastronomiche.

    Inoltre, durante la degustazione, avrete la possibilità di acquistare i prodotti che vi incuriosiranno di più. “ViniAmo d’Autunno 2023_Il Wine Tasting della Capitale” rappresenta un’occasione unica per condividere e approfondire la cultura del vino, offrendo un’esperienza coinvolgente e appagante per tutti gli amanti del buon cibo e del buon vino.

    Il 28 ottobre 2023, presso la suggestiva Residenza di Santa Emilia de Vialar, situata in Via Paolo III, 16 a Roma, si terrà un evento enogastronomico straordinario presentato da Minelli Wine Events: "ViniAmo... d’Autunno 2023_Il Wine Tasting della Capitale!", da comunicato stampa
    Il 28 ottobre 2023, presso la suggestiva Residenza di Santa Emilia de Vialar, situata in Via Paolo III, 16 a Roma, si terrà un evento enogastronomico straordinario presentato da Minelli Wine Events: “ViniAmo… d’Autunno 2023_Il Wine Tasting della Capitale!”, da comunicato stampa

    PRODUTTORI ESPOSITORI 2023

    ABRUZZO
    • Cantine Roveri
    • Fattoria Gaglierano
    • San Lorenzo Vini
    • Tenuta Antonini
    • Tenuta Ulisse

    BASILICATA
    • Vitis in Vulture

    CALABRIA
    • Azienda Agricola Diana
    • Farneto del Principe
    • La Pizzuta del Principe

    CAMPANIA
    • Aroma Vini
    • Azienda Agricola Laura De Vito
    • Azienda Vitivinicola Iovino
    • Terre Caudium

    EMILIA ROMAGNA
    • Cantine Luretta
    • Cantina Tommaso Tobia Zucchi
    • Società Agricola San Francesco

    FRIULI-VENEZIA GIULIA
    • Gioia / Linea Voltis
    • Vini di Gaspero

    LAZIO
    • Azienda Agricola Vinicio Mita
    • Casa Divina Provvidenza
    • Gioia / Linea Eprus
    • L’Avventura
    • Monti Cecubi

    LOMBARDIA
    • La Manega

    MARCHE
    • Cantine Fontezoppa

    MOLISE
    • Di Majo Norante

    PIEMONTE
    • Cantina Careglio
    • Carlin de Paolo
    • Monchiero Vini
    • Poderi Moretti

    PUGLIA
    • Giancarlo Ceci

    SARDEGNA
    • Azienda Agricola Vigna de’ Luceri
    • Cantina Soberana
    • Contini 1898
    • Siddura
    • Tre Biddas

    SICILIA
    • Cantine Vinci
    • Tenute Mokarta

    TOSCANA
    • Colline San Biagio
    • La Ciarlana
    • Palazzo Massaini
    • Poggio degli Ulivi
    • Valdorcia Terre Senesi

    UMBRIA
    • Cantina Bettalunga
    • Cantina Napolini
    • Cantina Pomario

    VENETO
    • Azienda Agricola Cottini Marco
    • Azienda Agricola Zymè
    • Gemin
    • Luciano Arduini
    • Tenuta Amadio

    GASTRONOMIA
    • Azienda Agricola Benacquista
    • Rosticceria Alesse

    EXTRA WINE
    • Antolio Società Agricola
    • Az. Agricola di Apicoltura Pacienza
    • Bere Giapponese
    • Fruttanuda
    • L’Agro del Kiwi
    • Lavazza

    DISTRIBUTORI
    • Gioia SpA Distribuzioni
    • LapeWine Distribuzioni

    ViniAmo...d’Autunno 2023 a Roma di Minelli Wine Events da comunicato stampa
    ViniAmo…d’Autunno 2023 a Roma di Minelli Wine Events da comunicato stampa, foto Residenza di Santa Emilia de Vialar
    Informazioni generali:

    Ufficio Stampa:
    Never Give Up di Mariadele Borrelli
    mail: info@nevergiveupweb.it
    tel: +39 338 43.62.418

    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer
    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer

    Sito: https://m.facebook.com/p/Minelli-Wine-Events-100090291913141/

    Siti partners articolo: https://www.foodandwineangels.com/ https://carol-agostini.tumblr.com/

  • PROGETTO ROMA DOCet 2023, un viaggio sensoriale intenso

    PROGETTO ROMA DOCet 2023, un viaggio sensoriale intenso

    PROGETTO ROMA DOCet 2023, Primo Tour: da Frascati ai Monti Prenestini

    Di Cristina Santini

     

    Lago Albano con vista su Roma, articolo: PROGETTO ROMA DOCet 2023, un viaggio sensoriale intenso, foto di Cristina Santini
    Lago Albano con vista su Roma, articolo: PROGETTO ROMA DOCet 2023, un viaggio sensoriale intenso, foto di Cristina Santini

    Programmati nel progetto “Roma DOCet 2023”, di cui vi abbiamo già parlato in precedenza: https://www.papillae.it/progetto-roma-docet-attivita-lavoro-consorzio/, tra maggio e giugno sono stati organizzati dei Tour itineranti attraverso alcune delle Aziende vitivinicole nei territori di Roma, Castelli Romani e Agro Pontino, che rientrano in una delle Denominazione più giovani d’Italia, la Roma Doc. Pianificazione ideata dal Consorzio di Tutela Vini Roma Doc, nella persona del suo Presidente Tullio Galassini, supportato dall’Ufficio Stampa Mg Logos che ne ha curato nei dettagli tutta la permanenza della stampa nazionale ed estera.

    Racconteremo, in diversi articoli, quattro dei sei tour ai quali abbiamo partecipato e sui quali focalizzeremo l’attenzione sulla storia di ogni azienda che risale ai tempi antichi, valorizzando tutto il contesto, la bellezza e tutte le interazioni fondamentali della natura che fanno di questo territorio vulcanico lo straordinario complesso che dona vini minerali e sapidi.
    Da qui l’impegno da parte del Consorzio di promuovere e comunicare, attraverso le aziende associate, il valore, il potenziale, la fibra stratificata intessuta nel corso dei secoli dalle continue eruzioni vulcaniche.

    Parleremo di realtà vitivinicole che si trovano, in questo caso, all’interno del panorama dei Castelli Romani costituito da paesini collinari fondati dai Latini, molto più antichi di Roma stessa, senza i quali la Città Eterna non sarebbe esistita proprio perché Romolo e Remo nacquero ad Albalonga che oggi prende il nome di Monte Artemisio ovvero i Pratoni del Vivaro.

    La prima tappa dell’itinerario “da Frascati ai Monti Prenestini” parte dalla Cantina Fontana Candida, simbolo per i vini di Frascati ma anche per tutta l’enologia regionale, che nasce nel 1958 a Monte Porzio Catone ed è parte del Gruppo Italiano Vini, il primo Gruppo di Cantine sparse in tutta Italia. Due grossi vigneti vanno a costituire la proprietà, quello intorno alla tenuta di otto ettari risalente al 2006 e il vigneto Santa Teresa di tredici ettari ubicato nel Comune di Roma, a due km di distanza, le cui uve vanno ad originare l’omonimo vino.

    Le grotte di origine vulcanica, articolo: PROGETTO ROMA DOCet 2023, un viaggio sensoriale intenso, foto di Cristina Santini
    Le grotte di origine vulcanica, articolo: PROGETTO ROMA DOCet 2023, un viaggio sensoriale intenso, foto di Cristina Santini

    Il suolo scuro, fortemente vulcanico, considerato il più fertile al mondo, è composto da sabbia caratterizzata da pozzolane, dette anche terrinelle, ovvero ceneri vulcaniche che generano suoli ricchi di potassio. E’ evidente come la natura vulcanica si percepisca nettamente nei vini generando una spiccata acidità e una sapidità preponderante tipica di questi suoli, da arrivare a classificarsi vini salini, salmastri.

    Rappresentano il 45% della Denominazione Frascati in quanto si vendemmia su 350 ettari dei 900 totali della Denominazione stessa che interessa per il 40% il Comune di Roma, Monte Porzio Catone, Montecompatri e Grottaferrata. Questo è possibile grazie a dei conferitori storici, dalle piccole realtà alle grandi cooperative, che conferiscono le proprie uve.
    Per garantire lo standard qualitativo, tutti i fornitori sono soggetti a dei protocolli di difesa integrati all’interno dei quali l’azienda stabilisce in quale periodo dell’anno o in quale determinata fase fenologica vanno somministrati i trattamenti. Appena giunte in cantine, le uve vengono selezionate in base al contenuto zuccherino dividendole per le tre categorie: base, selezione e top.

    Tutte le varietà sono allevate a guyot, tranne quella accanto alla bottaia la cui gestione è costituita da cordone speronato e di conseguenza la produzione è nettamente più bassa. Esiste ancora una forma di allevamento ad alberello, molto antica e particolare, chiamata Conocchia, ove le viti sono sostenute da quattro canne intrecciate sulle quali si distendono i tralci che vanno ad incrociarsi alla canna opposta.

    La Conocchia, articolo: PROGETTO ROMA DOCet 2023, un viaggio sensoriale intenso, foto di Cristina Santini
    La Conocchia, articolo: PROGETTO ROMA DOCet 2023, un viaggio sensoriale intenso, foto di Cristina Santini

    E’ un vigneto con tante varietà divenuto didattico poichè, nonostante la produzione in passato fosse limitata per pianta e la qualità per grappolo maggiore, le operazioni si svolgevano interamente a mano e quindi scomode e poco economiche da indurre ad abbandonare questo sistema.
    Dopo la grande crisi che portò trent’anni fa ad una diminuzione degli ettari vitati, da 2000 ai 900 attuali, la Cantina oggi contribuisce alla valorizzazione della Roma Doc e del Frascati Doc e Superiore Docg, lavorando in collaborazione con il Crea – Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’Economia Agraria – e l’Arsial – Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l’Innovazione dell’Agricoltura del Lazio – all’omologazione di un clone di Malvasia del Lazio e ai cloni di Malvasia resistenti alle malattie della vite attraverso l’ibridazione con cloni di vite americana.

    L’inerbimento è assente poichè nel periodo estivo, andando incontro a carenze idriche, porterebbe ad una competizione con l’apparato radicale della pianta; mentre invece viene praticato il sovescio che consiste nel piantare tra i filari specie leguminose, come lupino e favino, che nel momento della fioritura vengono tagliate e interrate nel suolo per l’apporto di azoto e di sostanze organiche.
    Al centro del vigneto, costituito prevalentemente da Malvasia Puntinata e Malvasia di Candia, è presente una stazione metereologica grazie alla quale si riesce a monitorare l’andamento stagionale ed eventuali perturbazioni.

    La produzione si aggira intorno ai quattro milioni di bottiglie, di cui 50000 dedicate all’etichetta Roma Doc con due referenze: il bianco composto da Malvasia Puntinata o del Lazio e Bombino bianco, le cui uve vengono fatte macerare a freddo per un’intera notte prima della pressatura soffice, il mosto fiore dopo la fermentazione sosta sui lieviti a bassa temperatura per lungo tempo estraendo profumi varietali e sapori intensi; il rosso ottenuto dal blend di uve ben mature di Montepulciano e Cabernet Sauvignon è vinificato in acciaio con macerazione sulle bucce di circa 12 giorni.
    Il 70% del mercato di Fontana Candida è costituito dall’export nei Paesi del Nord Europa, nei paesi asiatici e qualcosa negli Stati Uniti. La Roma Doc viene esportata totalmente in Giappone.

    La barricaia, articolo: PROGETTO ROMA DOCet 2023, un viaggio sensoriale intenso, foto di Cristina Santini
    https://www.papillae.it/progetto-roma-docet-attivita-lavoro-consorzio/

    La visita prosegue dai vigneti alla barricaia dove affinano i Rossi nelle barriques di rovere francese di vari passaggi e dai quali si ottengono i diversi blend; mentre il Frascati Superiore Docg Luna Mater, vino di punta dell’Azienda, nato in occasione dei 50 anni della Cantina, attraversa due fasi contemporanee: la prima vinificazione in bianco delle tre varietà, Malvasia del Lazio, Candia, Bombino (a volte anche il Greco) dove una piccola percentuale della Malvasia Puntinata subisce una leggera asciugatura nei fruttai per 20 giorni, poi viene diraspata a mano e unita al primo mosto vinificato normalmente.

    L’intera massa subisce una seconda fermentazione all’interno delle botti di acacia con macerazione sulle uve appassite per un periodo di sei mesi e un affinamento almeno di due anni in bottiglia all’interno della grotta.
    La grotta di tufo e lapilli scavata a mano risale ad un centinaio di anni fa, testimonianza visiva delle eruzioni del vulcano laziale e delle varie colate laviche che hanno formato strati di colore differente e uno strato potassico riflesso. La grotta conserva l’archivio storico del Luna Mater che va dal 2007 fino ad oggi.

    Per questa prima azienda degustiamo:

    Roma Doc Bianco 2022 da Malvasia del Lazio e Bombino;
    Frascati Superiore Docg Vigneto Santa Teresa 2022;
    Frascati Superiore Docg Riserva Luna Mater annate 2019 e 2008 da Malvasia Puntinata, Malvasia di Candia e Greco;
    Roma Doc Rosso 2021 da Montepulciano e Cabernet Sauvignon.

    Roma Doc Fontana Candida, articolo: PROGETTO ROMA DOCet 2023, un viaggio sensoriale intenso, foto di Cristina Santini
    Roma Doc Fontana Candida, articolo: PROGETTO ROMA DOCet 2023, un viaggio sensoriale intenso, foto di Cristina Santini

    Nella seconda tappa siamo ospiti dell’Azienda di Famiglia Poggio Le Volpi che ha radici molto antiche che risalgono al secolo scorso. Tutto nasce nel 1920 quando Manlio Mergè inizia a produrre e commerciare vino sfuso ed olio, trasmettendo la sua passione dapprima al figlio Armando e poi al nipote Felice.
    E’ chiaro che all’inizio non si concepivano ancora vini imbottigliati e lo sfuso veniva portato, come da tradizione, a Roma con il famoso carretto. Importante nella storia del tessuto laziale, è la figura del carrettiere, il più abbiente con il cavallo, il meno con il somaro, che trainava il carretto con le botticelle e, dopo aver pagato il dazio che attraversava Via Casilina e Via Prenestina, consegnava il vino nelle osterie di Roma.

    Ben presto Armando e Felice nel 1996 danno vita al sogno di Manlio e creano l’Azienda Agricola Poggio Le Volpi a Monte Porzio Catone, una zona collinare situata nell’areale dell’antico Tusculum, il vulcano più grande dei Castelli Romani che per storia e cultura è da sempre considerato un territorio estremamente vocato alla produzione vitivinicola. Mentre il figlio dà vita all’insediamento produttivo trasformandolo da azienda locale in azienda nazionale, il nipote passa alla conduzione di Poggio Le Volpi portandola ad un livello qualitativo superiore. Valori come tradizione, identità ma anche tanta esperienza condivisi dall’azienda che da tre generazioni continua a valorizzare i vitigni autoctoni sfruttando al meglio le potenzialità del suolo vulcanico, così ricco di minerali, rocce laviche, tufi e sabbie.

    La Tenuta di Poggio Le Volpi, articolo: PROGETTO ROMA DOCet 2023, un viaggio sensoriale intenso, foto di Cristina Santini
    La Tenuta di Poggio Le Volpi, articolo: PROGETTO ROMA DOCet 2023, un viaggio sensoriale intenso, foto di Cristina Santini

    I 35 ettari di proprietà sono localizzati intorno alla tenuta e nella zona di Calatrava Roma con rese molto basse e impianti a spalliera dedicati alla Malvasia del Lazio, Malvasia di Candia, Trebbiano e Montepulciano. L’azienda ha oltre 200 ettari di proprietà e in affitto anche nella provincia di Brindisi, in Puglia.
    La filosofia è valorizzare la ricchezza ampelografica del proprio territorio. Come la carbonara o la cacio e pepe è un piatto tipico di Roma – afferma Rossella Macchia, responsabile Comunicazione e Marketing di Poggio Le Volpi – anche il vino deve appartenere al suo territorio e avere le caratteristiche di quel terreno. Nel calice, il vino deve saper raccontare il suo territorio.

    Parliamo di un grande polo composto da Poggio Le Volpi di Monteporzio Catone e Masca del Tacco della Puglia che sono aziende agricole e la Femar che rappresenta invece una realtà commerciale di famiglia e produce da oltre vent’anni, nello stabilimento accanto, vini con uve conferite provenienti principalmente dai comuni dell’Abruzzo, della Puglia e della Sicilia, perseguendo una partecipazione forte e competitiva sul mercato con un’ampia gamma di prodotti. Il gruppo unificato produce circa 16 milioni di bottiglie l’anno distribuite in tutto il mondo.

    I vigneti sulla città eterna, articolo: PROGETTO ROMA DOCet 2023, un viaggio sensoriale intenso, foto di Cristina Santini
    I vigneti sulla città eterna, articolo: PROGETTO ROMA DOCet 2023, un viaggio sensoriale intenso, foto di Cristina Santini

    In cantina i vini riposano in barrique a volte di terzo passaggio o nelle botti di rovere francese e americana di media tostatura, poi ci sono delle vecchie vasche in cemento che sono state ripristinate per la fermentazione e lo stoccaggio. Ogni settimana si fa la degustazione in laboratorio per capire se il vino è pronto per il travaso e l’imbottigliamento.

    Rossella Macchia, oltre che occuparsi dell’Azienda, è anche Vice Presidente del Consorzio Roma Doc e asserisce:

    E’ come fare una rete di imprese, un gruppo che ha come volontà quella di fare non solo vini buoni, ma comunque di comunicare, condividere con il mondo esterno che è una Regione molto importante. Il Consorzio oltre che un organo di vigilanza ha come missione quella di tutelare e valorizzare, ma anche comunicare alle aziende che ne fanno parte che è importante essere orgogliosi di avere un fine unico per la produzione del vino.

    Questo è stato uno dei motivi della nascita di questo consorzio. Non è semplice perchè quando la famiglia è grande, è più difficile mettersi tutti d’accordo ma il consorzio è molto giovane, abbiamo grandi prospettive e grandi obiettivi proprio perché si valuta dove siamo, dove possiamo arrivare, studiare il come e cercare di fare sempre più squadra coinvolgendo le aziende, dando entusiasmo a partecipare e aumentando il senso di appartenenza. Roma, la città, ha il suo vino perché storicamente si produceva ed è giusto che si conosca il Roma Doc e il Consorzio che rappresenta il contenitore di tutte queste realtà.”

     

    La sala degustazione, articolo: PROGETTO ROMA DOCet 2023, un viaggio sensoriale intenso, foto di Cristina Santini
    La sala degustazione, articolo: PROGETTO ROMA DOCet 2023, un viaggio sensoriale intenso, foto di Cristina Santini

    Dopo aver visitato la splendida sala degli eventi dove riposano le barrique colme del Roma Doc Riserva, le opere d’arte che richiamano le tradizioni e dove vengono celebrati i matrimoni con rito civile, ci accomodiamo nel ristorante di proprietà, l’Epos Bistrot, altro fiore all’occhiello ideato da Felice Mergè e gestito da Rossella, che offre una particolare selezione di piatti della tradizione locale di gran gusto e specialità di carni pregiate alla brace provenienti da tutto il mondo. Il tutto abbinato ai vini di propria produzione e alle migliori etichette del panorama internazionale.

    Durante i pasti abbiamo sorseggiato il Roma Doc bianco 2022 da Malvasia Puntinata, il Roma Doc rosato 2022 da Montepulciano, Cesanese e Syrah prodotto con la tecnica del salasso, Olio extra vergine di oliva monocultivar Moraiolo.

    articolo: PROGETTO ROMA DOCet 2023, un viaggio sensoriale intenso, foto di Cristina Santini, foto ospitalità cantina
    Articolo: PROGETTO ROMA DOCet 2023, un viaggio sensoriale intenso, foto di Cristina Santini, foto ospitalità cantina

    Terza tappa: Cantina Principe Pallavicini

    La storia di questa nobile famiglia parte da molto lontano, da Nicolò Pallavicini originario di Genova che nel 1670 trasferisce un ramo della Famiglia a Roma vicino al Papa e acquista dalla Famiglia Ludovisi i casali seicenteschi con annesse grotte di epoca romana.
    Viene organizzato il matrimonio tra i Pallavicini e i Rospigliosi, e la nipote Maria Camilla viene data in dote al nipote di Clemente IX, per aspirazione a Cardinale del figlio maggiore, già prete, di Nicolò Pallavicini.
    Arriviamo ai giorni nostri. Nel gennaio 2022 la Cantina Pallavicini ha visto l’ingresso di nuovi soci accanto alla famiglia, dall’amministratore delegato Giulio Senni, a tre grandi esperti di vino che hanno creato una squadra forte unita da un obiettivo comune, quello di portare i vini di Roma al loro giusto posto nell’enologia italiana ed internazionale.

    I vigneti terrazzati, Articolo: PROGETTO ROMA DOCet 2023, un viaggio sensoriale intenso, foto di Cristina Santini
    I vigneti terrazzati, Articolo: PROGETTO ROMA DOCet 2023, un viaggio sensoriale intenso, foto di Cristina Santini

    La tenuta “Le Marmorelle”, con i suoi 70 ettari di vigneto di cui 10 di Malvasia Puntinata dei 90 totali, si trova nel mezzo di tre comuni dei Castelli Romani: Osteria della Colonna, il polo nevralgico con l’imbottigliamento, le sale degustazione, gli uffici e lo shop all’interno di una vecchia stazione delle poste nel comune di Colonna; i vigneti ubicati in altri due comuni, Montecompatri e Roma che ha i maggiori ettari vitati (70). La proprietà punta molto sui vitigni autoctoni, come la Malvasia Puntinata e il Cesanese, giunti ad oggi al 70% dell’intera superficie vitata per portare avanti un discorso di autenticità territoriale e credendo fermamente nel progetto della Roma Doc. Ma non mancano varietà internazionali sia a bacca bianca sia a bacca rossa che vanno a costituire i blend.

    Dietro le colline di Montecompatri c’è il cratere del vulcano laziale che oggi ospita i due laghi, Nemi e Albano. Da un lato ci sono due piccoli coni vulcanici dominati dalla torre medievale del 1067 appartenuta alla Famiglia Colonna, dove sono coltivate su terrazzamenti le varietà internazionali, Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon e Petit Verdot. Questi vigneti, di trent’anni, hanno trovato la dimora perfetta per crescere, ad un’altitudine di 350 metri su un terreno drenante, ben esposto che non soffre la siccità.
    La semi-aromatica Malvasia Puntinata utilizzata per il Roma Doc è disposta su tre appezzamenti separati, di età compresa tra i sessanta e i settant’anni, allevati come il resto dei vigneti con impianti, a filare e non a pergola, introdotti già all’epoca. I primi anche a praticare nella zona l’inerbimento alternato per estrarre i nutrienti utili alla radice apicale per crescere in profondità attraverso i vari depositi vulcanici di ben tre periodi diversi e proteggere le piante dalla siccità.

    Osserviamo il vigneto coltivato esclusivamente a Cesanese, il cru aziendale, di novant’anni dal quale è stata fatta una selezione massale dopo la fillossera e reimpiantato su piede americano con un’età media, oggi, di 15 anni. Il Vigneto Vigne della Corte di Greco chiamato così dalla Famiglia precedente, i Ludovisi, il cui vino di Cabernet giungeva alla Corte del Papa Gregorio XV nel 1586 (all’epoca chiamato Cabernette).

    I vigneti beneficiano del vento ponentino che con la sua brezza marina nel primo pomeriggio soffia e asciuga regalando uve sane e ottime escursioni termiche. La proprietà dispone anche di 1200 piante miste di ulivo sparse su circa 10 ettari e produrre poche bottiglie di olio extra vergine.
    La vendemmia svolta nelle prime ore del mattino, parte da metà agosto e finisce a fine ottobre, un tempo così lungo dovuto alle venti varietà coltivate.

    La cisterna romana, Articolo: PROGETTO ROMA DOCet 2023, un viaggio sensoriale intenso, foto di Cristina Santini
    La cisterna romana, Articolo: PROGETTO ROMA DOCet 2023, un viaggio sensoriale intenso, foto di Cristina Santini

    Nel sottosuolo si articolano antiche grotte di tufo e pozzolana, i cui materiali un tempo venivano impiegati per edificare le fondamenta delle ville romane, e una doppia cisterna dell’acquedotto Claudio che un tempo portava l’acqua prima alle ville e poi a Roma. Di undici acquedotti, sette si trovano ai Castelli Romani. Salendo delle scale arriviamo in una sala dove ci sono delle grandi botti di acacia e rovere di slovenia.

    Barricaia, Articolo: PROGETTO ROMA DOCet 2023, un viaggio sensoriale intenso, foto di Cristina Santini
    Barricaia, Articolo: PROGETTO ROMA DOCet 2023, un viaggio sensoriale intenso, foto di Cristina Santini

    Giunti nella sala degustazione, troviamo un bellissimo tavolo imbandito di cibo e iniziamo con l’assaggio delle migliori etichette:
    Frascati Superiore Docg 2022 “Poggio Verde” composta dal 70% Malvasia Puntinata, Greco, Grechetto e Bombino;
    Roma Doc Malvasia Puntinata in purezza le cui uve vengono raffreddate con il ghiaccio secco già nel vigneto e subisco criomacerazione di qualche ora in cantina per estrarre il maggior numero di profumi contenuti all’interno delle bucce;
    Roma Doc Rosso 2019 da 50% Montepulciano e 30% Syrah e 20% Cesanese che affina dodici mesi in tonneau;
    Passito “Stillato” Malvasia Puntinata 2017 di cui una parte viene raccolta in anticipo per mantenere l’acidità in modo che il vino non risulti stucchevole.

    Una produzione di circa 400.000 bottiglie per anno, contando dodici vini diversi.

    Vini Roma Doc, Articolo: PROGETTO ROMA DOCet 2023, un viaggio sensoriale intenso, foto di Cristina Santini
    Vini Roma Doc, Articolo: PROGETTO ROMA DOCet 2023, un viaggio sensoriale intenso, foto di Cristina Santini

    La quarta tappa del nostro tour termina nell’Azienda Vinicola Federici. Un’altra bellissima storia di tradizioni familiari che risale agli anni del dopoguerra quando nonno Antonio Federici produceva vino sfuso fino poi al 2001, anno del cambiamento sostanziale, durante il quale l’azienda passa alla coltivazione diretta dei propri vigneti. La Cantina, giunta alla terza generazione, si trova a Zagarolo, antico borgo di origine medievale situato a circa 30 km da Roma.

    La sala ospiti, Articolo: PROGETTO ROMA DOCet 2023, un viaggio sensoriale intenso, foto di Cristina Santini
    La sala ospiti, Articolo: PROGETTO ROMA DOCet 2023, un viaggio sensoriale intenso, foto di Cristina Santini

    La vinificazione avviene con il 60% delle uve di proprietà, il restante è acquisito da fornitori storici con cui si sono create collaborazioni di lungo periodo, rispettando gli standard qualitativi comuni.
    Vista la quantità di varietà presenti, la vendemmia impegna molto l’Azienda, non solo nello stabilimento di produzione di Zagarolo con i 40 ettari coltivati maggiormente a bacca bianca, ma anche nella proprietà di 16 ettari di Cesanese situata al Piglio.
    Quindi finita la vendemmia a Zagarolo che termina i primi di ottobre con il Montepulciano che va a comporre il Roma Doc e Doc Riserva, si spostano ad Anagni per la lavorazione della Passerina del Frusinate e del Cesanese del Piglio Docg, altra azienda che dalla vendemmia 2024 sarà certificata biologica.

    Altro progetto in via di sviluppo è quello di terminare entro due anni l’impianto complessivo di 16 ettari condotti in regime biologico e posti nella zona del Divino Amore, nel Comune di Roma, dedicati maggiormente al Roma Doc Rosso. Nove ettari dei sedici entreranno già in produzione l’anno prossimo, quindi Cesanese e Montepulciano che ricadono nella zona classica dove verrà costruita un’altra cantina.

    Tutte le lavorazioni nei vigneti sono manuali, compresa la vendemmia, rispettando rese che variano dai 90 ai 110 q/h, molto meno sul cesanese.
    In cantina si lavora con una pressa inertizzata utilizzata esclusivamente per i vini bianchi che in questo modo regalano il contributo dei tioli – presenti già nell’uva e trasformati grazie al lievito – all’aroma del vino surclassando quei sentori primari tipici; palese anche il vulcano che in fondo tesse questa pietra pomice, pietra focaia, sua caratteristica peculiare. Siamo a pochi passi dall’antico lago Regillo e a Zagarolo il terreno è molto particolare, si tratta di tufo rosso di origine vulcanica che dona tanta sapidità e la tipica nota minerale ai vini di questo areale.

    I grandi serbatori, Articolo: PROGETTO ROMA DOCet 2023, un viaggio sensoriale intenso, foto di Cristina Santini
    I grandi serbatori, Articolo: PROGETTO ROMA DOCet 2023, un viaggio sensoriale intenso, foto di Cristina Santini

    Visitiamo la sala dei serbatoi in acciaio, dove avviene la maggior parte del lavoro, adibiti a termo vinificazioni e termo stoccaggio, con ampia scelta per il controllo delle temperature in fermentazione e per l’applicazione dei protocolli di vinificazione differenti specialmente per le varietà a bacca bianca, come la Malvasia Puntinata che va a comporre il Roma Doc Bianco.

    L’Enologo Francesco Di Certo ci confida che questo lavoro viene effettuato a causa del caldo torrido che si è registrato nelle ultime vendemmie, ovvero si impone una raccolta a scalare: una piccola partita d’uva leggermente anticipata per andare a mantenere la freschezza; una intermedia per avere struttura e una quasi surmatura per garantire un prodotto finale di alta qualità. Sotto di noi, a sei metri, ad una temperatura costante per tutto l’anno, c’è la sala dove riposeranno i vini rossi maggiormente in tonneau ma anche in qualche barrique.

    Improntati molto sull’estero, i numeri crescono anche nell’Horeca di anno in anno. L’anno scorso sono state prodotte circa 850.000 bottiglie distribuite maggiormente, oltre che nella Capitale, in Giappone, Stati Uniti, Germania, Repubblica Ceca, Cina, Messico e Norvegia con piccoli numeri in questi ultimi paesi.
    Con l’etichetta Roma Doc si realizzano circa 400.000 bottiglie all’anno e rappresenta il 40% del fatturato estero dell’Azienda.

    Ecco i vini presentati:

    Azienda Vinicola Federici Roma Doc Bianco 2022 da Malvasia Puntinata e 5% Sauvignon Blanc;
    Damiano Federici Roma Doc bianco Classico 2021 fa un affinamento più lungo minimo di sei mesi, composto da Malvasia Puntinata (60% dell’uva raccolta il 17 settembre, la restante parte più matura il 4 ottobre, vinificazione separata e blend successivo) e 5% Sauvignon Blanc a completare l’ampio bouquet;
    Azienda Vinicola Federici Roma Doc Rosso 2021 (60% Montepulciano e 40% Cesanese in acciaio);
    Damiano Federici Roma Doc Classico 2021 (rese basse per Montepulciano, Cesanese e 10% Cabernet Franc e lungo affinamento sulle fecce nobili in acciaio).

    Linea up Roma Doc, Articolo: PROGETTO ROMA DOCet 2023, un viaggio sensoriale intenso, foto di Cristina Santini
    Linea up Roma Doc, Articolo: PROGETTO ROMA DOCet 2023, un viaggio sensoriale intenso, foto di Cristina Santini
    Cristina Santini Sommelier, winewriter, esperta vitivinicola
    Cristina Santini Sommelier, winewriter, esperta vitivinicola

    Sito Consorzio: http://www.vinidocroma.it/

    Siti partners articolo: https://www.foodandwineangels.com/ https://carol-agostini.tumblr.com/

  • Emozioni dal Mondo 2023, concorso enologico internazionale

    Emozioni dal Mondo 2023, concorso enologico internazionale

    Emozioni dal Mondo 2023 19 anni di Merlot e Cabernet Insieme a Bergamo

    Redazione – Carol Agostini

    Torna a Bergamo, per il 19esimo anno consecutivo, l’unico concorso enologico internazionale al mondo ufficialmente riconosciuto da OIV (Organisation International de la Vigne et du Vin) per i tagli cosiddetti bordolesi (ovvero i vini prodotti con uve Merlot, Cabernet e con loro blend), “Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme”.

    Emozioni dal Mondo 2023, concorso enologico internazionale, logo concorso da comunicato stampa
    Emozioni dal Mondo 2023, concorso enologico internazionale, logo concorso da comunicato stampa

    La manifestazione, nata nel 2004 da un’idea dell’enologo Sergio Cantoni e supportata negli anni da Vignaioli Bergamaschi e dal Consorzio Tutela Valcalepio richiama ogni anno a Bergamo numerosi giudici internazionali e campioni di vino da tutto il mondo.

    Il format scelto per la kermesse ha sempre avuto un’attenzione particolare al territorio ospite: uno degli obiettivi che da sempre Emozioni dal Mondo si prefigge è quello di comunicare Bergamo e i suoi prodotti nel Mondo. Ogni anno una location diversa ospita le degustazioni ufficiali del Concorso Enologico in cornici che, di volta in volta, comprendono palazzi nobiliari, castelli e strutture particolari e tipiche (musei, fiere, palazzetti…).

    “Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme” foto di Carol Agostini
    “Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme” foto di Carol Agostini

    Una manifestazione unica nel suo genere che coniuga in un felice matrimonio territorio, vino, gastronomia, storia e cultura e attrae ogni anno giornalisti e tecnici da tutto il mondo. Una vetrina di grande rilevanza per Bergamo e il suo territorio che diventa, per tre giorni, il palcoscenico internazionale dei vini a base Merlot e Cabernet con il Valcalepio a fare da padrone di casa.

    Per il 2023 è stata scelta l’affascinante cornice di Villa Malliana ad Almenno San Bartolomeo per ospitare, venerdì 13 ottobre 2023, la degustazione che coinvolgerà più di 90 giudici internazionali provenienti da 30 paesi e oltre 200 campioni di vino prodotti in tutto il mondo.

    Il programma comprende anche momenti di scoperta del territorio, degustazioni organizzate dal Consorzio Tutela Valcalepio per promuovere e far conoscere sempre di più la realtà enologica bergamasca e visite alle aziende vitivinicole del territorio.

    Emozioni dal Mondo 2023, concorso enologico internazionale, foto edizione 2022, da comunicato stampa
    Emozioni dal Mondo 2023, concorso enologico internazionale, foto edizione 2022, da comunicato stampa

    INVITO Convegno con scaletta 14.10.2023

    Altro momento di grande rilevanza sarà il Convegno organizzato dal Consorzio Tutela Valcalepio sul tema “Vitigni Resistenti: passato, presente e futuro” in programma per sabato 14 ottobre 2023 alle ore 9 presso il Centro Congressi Papa Giovanni XXIII con interventi nazionali e internazionali.

    (altro…)

  • Argea gruppo vinicolo privato leader del vino italiano 2022

    Argea gruppo vinicolo privato leader del vino italiano 2022

    ARGEA DAY: a un anno dalla nascita del Gruppo, una giornata dedicata alla sostenibilità e al debutto delle degustazioni delle aziende Artists.

    Redazione – Carol Agostini

    ARGEA, Gruppo leader del vino italiano con un fatturato 2022 di 455 milioni di euro, ha festeggiato il suo primo compleanno dando vita all’Argea Day, tenutosi nei giorni scorsi a Milano, a Identità Golose.

    Argea gruppo vinicolo privato leader del vino italiano 2022, foto da comunicato stampa
    Argea gruppo vinicolo privato leader del vino italiano 2022, foto da comunicato stampa

    Ad aprire le danze in mattinata è stato HABITAT, il secondo appuntamento dedicato alla sostenibilità organizzato da ARGEA. Tema di quest’anno: “L’Innovazione nella Sostenibilità di Packaging”. L’evento ha visto la partecipazione dei principali operatori del settore e dei rappresentanti della filiera del vino e ha preso in esame tutto il comparto:

    dai designer, ai produttori di packaging, passando dai distributori e i ristoratori, fino ai consumatori finali. Citando le parole di Massimo Romani, AD di ARGEA, lo scopo finale deve diventare la creazione di un ecosistema industriale che ponga al centro del proprio agire la responsabilità, non solo delle singole aziende, ma piuttosto delle aziende come parte di un patto di sostenibilità.

    Nel pomeriggio gli ospiti hanno invece assistito al debutto in degustazione di una selezione di vini delle aziende Artists di ARGEA, condotto dal Wine Educator Filippo Bartolotta. Durante la presentazione sono stati degustati i vini delle cantine Cuvage, Ricossa, Nespoli e Zaccagnini.

    ARGEA DAY: a un anno dalla nascita del Gruppo, una giornata dedicata alla sostenibilità e al debutto delle degustazioni delle aziende Artists, foto da comunicato stampa
    ARGEA DAY: a un anno dalla nascita del Gruppo, una giornata dedicata alla sostenibilità e al debutto delle degustazioni delle aziende Artists, foto da comunicato stampa

    Gli Artists di ARGEA: le eccellenze di territorio del primo gruppo vinicolo privato italiano.

    A un anno dalla nascita, il più grande gruppo vinicolo privato italiano festeggia il primo ARGEA DAY e presenta le etichette testimonial delle sue Tenute. Nei giorni scorsi, a Identità Golose, con la degustazione The Anthology of Italian Wines guidata dal wine expert Filippo Bartolotta, è stato proposto un viaggio enologico da Nord a Sud Italia, fra territori, vitigni e persone che raccontano realtà vinicole di nicchia, dal Piemonte all’Abruzzo, passando per l’Emilia-Romagna, con le cantine Cuvage, Ricossa, Poderi dal Nespoli e Zaccagnini.

    A un anno dalla nascita, ARGEA presenta per la prima volta le sue eccellenze di territorio. L’edizione numero uno di ARGEA DAY, che si è svolta a Milano nei giorni scorsi a Identità Golose, è stata la cornice di The Anthology of Italian Wines, una doppia degustazione rivolta a sommelier professionisti e stampa in cui sono state presentate le etichette di punta delle tenute Artists del gruppo. Cuvage, Zaccagnini, Poderi dal Nespoli e Ricossa sono le cantine coinvolte, realtà rigorosamente verticali, produttrici di vini che nascono da una profonda conoscenza della cultura vinicola e dalla sua interpretazione, valorizzando storia e tradizione.

    Gli Artists di ARGEA: le eccellenze di territorio del primo gruppo vinicolo privato italiano, foto da comunicato stampa
    Gli Artists di ARGEA: le eccellenze di territorio del primo gruppo vinicolo privato italiano, foto da comunicato stampa

    Un vero e proprio viaggio enologico nel territorio italiano, dove ad essere protagonisti sono quei vini che più di altri raccontano storie di eccellenza e valore. A guidare la degustazione dei vini ARGEA, il wine expert Filippo Bartolotta che ha condotto un percorso enoico tra Piemonte, dove operano le cantine Cuvage e Ricossa, Emilia-Romagna con la tenuta Poderi dal Nespoli e Abruzzo con Cantina Zaccagnini.

    Quattro tenute e otto vini, espressione autentica di alcune delle zone vinicole più importanti del territorio italiano: piccole realtà che fanno della tutela del territorio e della valorizzazione dei vitigni autoctoni i propri capisaldi; e vini – tre bianchi, un orange wine e tre rossi – che sono in grado di narrare al meglio le caratteristiche del terroir da cui provengono, la dedizione di chi da decenni li produce, la qualità di una filiera che dalla vigna alla cantina combina salvaguardia delle tradizioni e ricerca dell’innovazione.

    Filippo Bartolotta per Argea, foto da comunicato stampa
    Filippo Bartolotta per Argea, foto da comunicato stampa

    «La selezione che ho fatto, assaggiando i vini di ARGEA» racconta Filippo Bartolotta «mi ha portato a scegliere quattro Tenute, come se viaggiassi attraverso il territorio italiano. La sorpresa più straordinaria è stata quella del contrasto tra i grandi numeri del gruppo – che figurano ARGEA come primo player vinicolo privato in Italia – e la geografia produttiva delle piccole realtà Artists che ne fanno parte. Inoltre, avere a fianco i quattro interpreti che hanno realizzato i vini ha permesso di dare un volto a quelle etichette, facendo emergere il lato umano e le storie che sono dietro le etichette.

    Valori che rappresentano la forza del gruppo, nonché l’impegno e la forte passione che li caratterizza. I vini che ho scelto esprimono prima di tutto autenticità, come i territori che rappresentano».

    Filippo Bartolotta, Federica Lauterio (Zaccagnini), Soledad Adriasola (Poderi dal Nespoli), Patrizia Terzano (Ricossa), Franco Brezza (Cuvage), immagine da comunicato stampa
    Filippo Bartolotta, Federica Lauterio (Zaccagnini), Soledad Adriasola (Poderi dal Nespoli), Patrizia Terzano (Ricossa), Franco Brezza (Cuvage), immagine da comunicato stampa

    IL VIAGGIO – The Anthology of Italian Wines

    «Siamo partiti da ALTA LANGA DOCG BRUT METODO CLASSICO 2019 di Cuvage, che, prodotto nel basso Piemonte racconta una storia di grande competenza del gruppo: un vino molto fresco, minerale, reattivo e pulito – ha commentato Bartolotta. A seguire il NEBBIOLO D’ALBA DOC BRUT ROSÉ METODO CLASSICO 2019, sempre Cuvage, che ha riscosso un grandissimo successo soprattutto nella platea dei sommelier; un vino di un’acidità straordinaria in cui emergono elementi salini, il tannino, ma anche tanta dolcezza.

    Ci siamo poi spostati in Abruzzo con il SAN CLEMENTE TREBBIANO D’ABRUZZO DOC 2022 di Zaccagnini, un Trebbiano d’Abruzzo che rispetto ad altri ha una nota floreale e una fibrosità incredibili, frutto delle grandi escursioni termiche che contraddistinguono la zona di coltivazione delle uve. Poi in Romagna, con Poderi dal Nespoli abbiamo degustato ORANGE WINE BIANCO RUBICONE IGT 2022, un vino originale e innovativo che nasce da un “errore”: un aumento di temperatura incontrollato durante la criomacerazione di un trebbiano che si voleva produrre “scarico” lo trasforma in vino macerato, molto complesso, che si rivela molto interessante».

    «Tornando in Abruzzo, il CHRONICON, CERASUOLO D’ABRUZZO DOC 2022 di Zaccagnini ha raccontato l’essenza del Montepulciano d’Abruzzo, un vino definito, trasparente, puntuale, un esercizio che racconta veramente la natura del territorio, attraverso una leggerezza non frivola. Di nuovo in Romagna il GUALDO, ROMAGNA DOC SANGIOVESE PREDAPPIO BIOSIMBIOTICO 2021 esprime terreno, vino e frutto con un’energia incredibile, un tannino vibrante e reattivo – caratteristico del Sangiovese di Predappio – che può essere arrotondato dall’affinamento in bottiglia.

    Dalla Romagna siamo quindi passati al Piemonte con il CAMPOLIBERO, BARBARESCO DOCG BIOLOGICO 2020 di Ricossa, dal frutto fresco e leggero, ma molto profondo e strutturato al palato, un tannino intellettuale che si presta a un buon invecchiamento. Il viaggio si è concluso infine in Abruzzo con il SAN CLEMENTE MONTEPULCIANO D’ABRUZZO DOC RISERVA CASAURIA di Zaccagnini, di cui l’annata 2019 rappresenta la migliore interpretazione di sempre: un vino pensato in sottrazione, non affinato in barrique, che si presenta versatile, lirico e leggiadro».

    «Abbiamo voluto portare, nel contesto di Argea Day, le nostre tenute di punta non solo perché rappresentano l’eccellenza, ma perché vogliamo testimoniare come un grande gruppo sia attento anche a micro-realtà territoriali, alla verticalità dei vini e all’espressione autentica dei territori.” afferma Massimo RomaniUn cammino iniziato da tempo, che si arricchirà anche di nuove progettualità nei prossimi anni, e che siamo contenti abbia riscosso apprezzamento sia da parte dei sommelier che dei giornalisti specializzati.

    Per noi queste etichette non rappresentano un elemento di business primario, ma sono i gioielli di una reputazione complessiva del gruppo di cui siamo orgogliosi e che continueremo a fare crescere sia in termini di qualità che a livello di distribuzione nazionale e internazionale».

    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer
    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer

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