Masterclass EnoMundus 2022: Hatzidakis Winery di Konstantina Chryssou
Redazione
La giornata di EnoMundus del 14 novembre 2022 inizia con un viaggio “ di vini, bollicine e acque di lusso” con il programma “EnoMundus Masterclass” .
Una serie di degustazioni guidate dedicate quest’anno a focus ben definiti: La Grecia, le acque e gli champagne.
Dall’isola di Santorini, alle acque dell’ associazione Acque minerali Academy Aps agli champagne selezionati da MB Bollicine di Francia.
Appuntamenti accompagnati da banchi di assaggio, affiancati a masterclass e abbinamenti con i formaggi di Le Direzioni del Gusto.
Un viaggio da percorrere nelle giornate di EnoMundus 2022, che come dalla prima edizione, con una interessante serie di assaggi e degustazioni coinvolge operatori, stampa e tecnici di settore, oltre al pubblico che domenica potrà soddisfare il proprio palato quanto la propria conoscenza.
La prima masterclass delle ore 13 condotta da Haris Papandreou, Segretario del Consolato Onorario della Grecia a Firenze, è sui vini dell’azienda Hatzidakis Winery di Konstantina Chryssou con i seguenti vini:
Santorini Familia Pdo Santorini Assyrtiko 100% Aidani Pgi Cyclades Aidani 100% Mavrotragano Pgi Cyclades Mavrotragano 100% Vinsanto 16 anni invecchiato in botti di rovere Dop Santorini Vino Bianco naturalmente dolce Assyrtiko 80% Aidani 20%.
La degustazione avrà in abbinamento i formaggi scelti appositamente da Le Direzioni del Gusto.
un’azienda nata da Carletto Donzelli con l’unico obiettivo di intraprendere un viaggio alla scoperta dei sapori, colori ed emozioni uniche abbinando tradizione e innovazione che solo la passione del proprio lavoro può creare.
La gamma vanta una lavorazione uniche e particolari, che nasce dalle tecniche del casaro e del norcino, dello chef e del pasticciere, unendo il tutto in un’unica e appassionante arte.
Le materie prime selezionate sono lavorate esclusivamente a mano; tutto questo li rende Prodotti innovativi gastronomici di pasticceria salata, creati con un nuovo concetto di “forme del gusto”, che si possono consumare sia freddi che riscaldati o come la “linea prospettive di gusto”, cucinandoli; sono pratici e moderni, sia nella presentazione che nel sapore.
La prima volta non si scorda mai. In anteprima Rossignoli Rinaldi e i loro 3 primi vini ad Hostaria Verona
Di Davide Zilio
L’intento era buono ma poi il racconto è finito per dar spazio al cuore. Sabato 15 ottobre sono partito per visitare l’evento dedicato al vino nel centro di Verona: Hostaria. Una manifestazione che ormai ha raggiunto l’ottava edizione e ha registrato ben 22 mila biglietti venduti, arrivando in sold out nei 3 giorni in poco tempo. Sono molto felice perché non vedevo la citta così piena da una vita.
Volevo raccontare di questo evento e dei tanti produttori presenti, cercando di riportare le loro esperienze e le sensazioni dei loro prodotti più rappresentativi e anche la gioia di poter rincontrare tanti amici che non abbracciavo da molto tempo, ma poi, ogni tanto, capitano cose inaspettate che non credevo più di trovare, ossia la genuinità della novità.
Bene o male quando vado ad una manifestazione trovo tante cantine conosciute, direttamente o indirettamente e tante altre che ancora non ho avuto il piacere di scoprire ma raramente cantine che non ho mai sentito e nate “ieri”.
Questo è il caso di “Rossignoli Rinaldi”, una realtà nata praticamente da pochissimo. Mi ferma, camminando, una ragazza molto solare, che scopro poi essere una delle figlie, che mi chiede semplicemente se avessi mai assaggiato vini dalle Colline Moreniche del Lago di Garda di Verona (strano modo per chiedermi se conoscessi la zona del Custoza e del Bardolino, ma nella realtà loro non producono e produrranno vini della denominazione perché vogliono dare libera espressione a questa terra tanto particolare per la conformazione di origine glaciale del suo suolo e per il clima prettamente mediterraneo mitigato dal Lago di Garda stesso).
I suoi occhi brillavano talmente tanto di quella passione per il mondo del vino, che non vedevo da tanto, che decisi di rispondere semplicemente… Molto poco! (in realtà sono cresciuto in quelle terre) I tuoi vini provengono da questa zona? Allora sarei curioso di assaggiarli.
Il racconto si sussegue tra piccoli aneddoti di quando era bambina e giocava in questo vigneto e ogni volta che alzava gli occhi ricordando quei momenti, si illuminavano. Ci tiene a precisare che il vigneto, tutto collinare, si trova sulle Colline Moreniche vicino a Villafranca di Verona. “È un piccolo appezzamento ricevuto in eredità dal nonno.” continua Marianna, questo il suo nome “ Quell’eredità, non lo sapevamo ancora, fu l’inizio di una grande avventura, di un sogno che stiamo vivendo ancora oggi e ancora facciamo fatica a crederci.
Non c’è mai stata, negli inizi, la volontà di diventare produttori perché tutti i componenti della famiglia, oggi, hanno un’attività da gestire. La prima volta che abbiamo visto quel vigneto, dopo la morte di nostro nonno, è stato drammatico. Negli ultimi anni della sua vita, non potendo più lavorare, aveva abbandonato quel pezzo di terra, che per noi è sempre stato un angolo di paradiso, perché ogni volta che lo vedevamo, rivivevamo i nostri ricordi più belli dell’infanzia: quel mondo onirico fatto di giochi, di aiuti in casa, di pranzi con il cibo coltivato e prodotto da noi con le varie famiglie che abitavano la “Casa Rossa”, così chiamata proprio per il colore della stessa.
L’idea di lavorare…” prosegue Marianna “i campi per farli tornare agli splendori di quei bellissimi ricordi, è stata doverosa in segno di rispetto e di omaggio ad un uomo che ha dato tutto a quella terra, per lei e per noi. Del tutto ci siamo presi particolarmente cura di un piccolo appezzamento, con un’età della vite di almeno 50 anni, una piccola parte che aveva sempre aricevuto le migliori attenzioni, perché, per lui, da lì veniva il vino più buono”.
Sentirla parlare è un trasporto di emozioni e il bello è che riesco ad immaginare il vino pur non avendolo assaggiato né sentito parlare.
“Severosso” è un vino prodotto da uve a bacca nera delle sole varietà presenti in questa particolare parcella. Le uve sono le autoctone Corvina e Rondinella con una buona percentuale di Cabernet Sauvignon.
Guardo l’etichetta, molto particolare e chiedo specifiche. Alla mia domanda Marianna si ferma, si volta e chiama Francesca, la sorella, che opportunamente ferma la degustazione con un’altra persona e si interscambia con la sorella che, come in una danza, continua, come se il discorso non si fosse mai interrotto. Lunghi secondi di silenzio, gli occhi si arrossiscono e con una timida voce quasi tremante mi racconta che quell’etichetta nella realtà è un quadro, girandosi me lo mostra appeso allo stand, che aveva dipinto durante il lutto di suo nonno e che non voleva diventare un’etichetta.
Mi mostra nel dipinto i lineamenti delle Colline Moreniche, parte del volto di suo nonno Severino e quella macchia rossa che rappresentava la sua passione per quel vigneto e il vino stesso. “Vedi…” continua Francesca “ questa prima annata, la 2019, voleva essere solo un vino in omaggio al lavoro di nostro nonno e le poche bottiglie prodotte, neanche 600, erano solo per noi, per la nostra cantina privata. Per questo motivo quel quadro, così intimo e privato per me, era perfetto per quel vino… perché sarebbe rimasto in casa per noi.
Ma poi… e c’è sempre un ma… succede che dopo mesi dall’imbottigliamento, arriva il momento o meglio il coraggio di assaggiarlo. Era un pomeriggio come tanti altri, dove eravamo tutti a casa dopo il pranzo domenicale e nel grigiume di quel momento piovoso decidemmo di provarlo, e stappato… la meraviglia!
Non ci aspettavamo grandi cose, ma il vino era veramente buono. Delicato, pieno di profumi e una persistenza gustativa equilibrata lunghissima. Mio padre che di solito è molto critico rimase in silenzio per parecchio tempo; mia madre, invece, è scoppiata in lacrime, lacrime di gioia e di liberazione, non aveva mai pianto nemmeno in quei giorni del funerale (ora stavo quasi piangendo anch’io). Credo che fu proprio quello il momento in cui, tra sguardi fugaci e scintillanti, comparve l’idea di iniziare a condividerlo. Era il vino più buono che avessimo mai assaggiato, o per lo meno lo era per noi”.
Dopo questo avevo il cuore in gola, non mi era mai capitato di avere un incipit del genere su un vino. Di solito iniziano tutti dalle scelte agronomiche, dalle varietà, dalle proprietà uniche del territorio e dalle caratteristiche quasi taumaturgiche di quella specifica vendemmia. Questa edizione di Hostaria, ben ideata dal suo presidente Alessandro Medici, è stata per loro la prima volta assoluta che si sono presentati in pubblico dove hanno fatto assaggiare in anteprima il vino al di fuori della famiglia. Da quel primo 2019 sono arrivati alla 2021, messa in bottiglia circa un mese fa. E ormai è arrivato il momento celebrativo dell’assaggio.
Mi consigliano di iniziare dalla 2020. Il naso è molto elegante, fine e delicato, è un continuo passaggio da frutti rossi maturi a speziature dolci di cioccolato, tabacco e noce moscata. La bocca è esplosiva e perfettamente bilanciata tra acidità e avvolgenza morbida, pur rimanendo sotto i 2 grammi litro di residuo zuccherino.
Il colore granato della 2019 è quasi uguale alla 2020, se non per il naturale trascorrere del tempo, è molto curioso perché nonostante le stesse uve e le medesime tecniche si presenta molto diversamente. Il naso è un tripudio di piccoli frutti rossi con leggere note di rosa selvatica e violette e marcate note speziate di pepe nero, di cacao, quasi cuoio e una delicata espressione di paprica e noce moscata. In bocca trionfa l’acidità che accompagna il gusto all’infinito, soavemente armonico.
Tutta questa diversità sta nell’espressione carismatica dell’annata. La 2020 è stata più calda e si è indirizzata verso note più mature, evolute e rotonde, mentre la 2019 è stata più equilibrata con un finale stagionale con ottime escursioni termiche e questo ha permesso di mantenere nel vino tutta la sua profondità, la sua freschezza ed evidenziare tutte le sue note speziate varietali. Sì perché la cosa magnifica di tutte queste espressioni è che sono naturali e proprie dell’uva infatti tutti i profumi terziari sono varietali e non provengono da una maturazione in legno perché il vino affina solo in bottiglia e questo, appunto, per preservare tutte le caratteristiche e peculiarità senza alterarlo o coprirlo con altri gusti.
“Sì, perché è già buono così” mi anticipa Laura, la madre di Francesca e Marianna, figlia di Severino, “il nostro compito è solo quello di curare questa terra e preservarla per le generazioni future. Vedi?!?” continua “se tu hai la pazienza di saper ascoltare la vigna e fai di tutto per lasciarla in equilibrio, allora non puoi far altro che raccogliere il miglior frutto possibile.
E poi abbiamo il dovere di riuscire a preservare anche la memoria storica di questo vigneto di oltre 50 anni. La cultura del biologico per noi non è una pratica, ma l’unica strada possibile. Il vino è quello che è e questo “Severosso” deve rimanere puro e intatto, dandomi la possibilità di poter rivivere ogni volta quella felicità che riesce a riportarmi a quella vita contadina, fatta sì di fatica e duro lavoro, ma spensierata costituita di unione familiare, cibo sano, di aria frizzante. Il vino altro non è che questo: felicità… dove ognuno vive la propria”.
Personalmente credo che nella realtà si vada oltre e credo che provare un’infinità di emozioni grazie al vino e alla voce che il produttore riesce a dargli, ossia quell’impronta unica che lo distingue tra tutti gli altri, sia una cosa extraterrena. Questo accade poche volte ma quando ci riesce è pura magia e queste magnifiche donne oggi mi hanno coccolato con tutto questo.
Rossignoli Rinaldi, questo il nome di questa realtà vitivinicola, mi ha fatto un regalo fantastico: ritornare ad emozionarmi con un solo vino e con semplici parole che venivano dal cuore. Sono solo agli inizi, devono ancora completare il proprio sito internet e gli altri vini, come il prossimo Metodo Classico, devono ancora arrivare, sono in cantina in fase di affinamento, perché come mi ricorda Angelo, padre di Francesca e Marianna, marito di Laura, i vini sono come i propri figli e dobbiamo lasciarli andare nel mondo nel momento giusto, né troppo presto, né troppo tardi.
Non posso far altro che aspettare i futuri vini e di augurare di non perdere mai quella genuinità familiare e di rispetto verso la campagna e il vino stesso, che, oggi, il più delle vote si fa fatica a percepire nello storytelling tanto costruito dalle aziende per attirare gli appassionati del vino. A volte basta veramente poco… un buon vino e persone vere.
Grazie
Azienda Agricola Luigi Boveri fa il pieno di premi 2022
Redazione Carol Agostini
Tre Bicchieri, Vino Slow e Corona: nel trentennale l’Azienda Agricola Luigi Boveri fa il pieno di premi.
Il Filari di Timorasso 2020 si aggiudica i Tre Bicchieri del Gambero Rosso e il Vino Slow di Slowine. Premiato anche la Barbera Poggio delle Amarene. L’azienda sarà presente sabato 8 ottobre dalle 14.00, con una propria postazione al banco di degustazione di Slowine presso Superstudio Più, e a quello di Gambero Rosso a Roma, previsto per sabato 15 ottobre.
Ottobre 2022. Un anno importante per l’Azienda Agricola Luigi Boveri, che festeggia i 30 anni di attività facendo incetta di premi conferiti dalle maggiori guide di settore. Il campione di quest’anno, già pluripremiato in passato, è il Filari di Timorasso 2020 che si aggiudica i Tre Bicchieri del Gambero Rosso e il premio Vino Slow di Slowine.
Proveniente da terreni marnoso-calcarei, questo bianco da invecchiamento è segnato da profumi eleganti e complessi di pesca bianca, susina, bergamotto, spezie dolci e netti ricordi di miele d’acacia.
Il sorso è ampio, meravigliosamente strutturato, con freschezza e buona sapidità, molto lungo ed elegante.
Il Filari di Timorasso 2020 ha una struttura e intensità tali da permettere abbinamenti impensabili per un bianco, andando persino sulle carni, come un coniglio arrosto alle castagne e un risotto alla Robiola di Roccaverano.
Ma non finisce qui, perché anche la Barbera Poggio delle Amarene 2019, già recensito sul Corriere nell’aprile scorso, è stato premiato con la Corona, il più alto riconoscimento previsto da Vini Buoni d’Italia, la guida sui prodotti da vitigni autoctoni.
Proveniente da terreno argilloso calcareo, questa Barbera che affina 12 mesi in cemento vetrificato, si veste di rubino nel calice, segnata da un intenso naso intenso di amarena, germoglio di ribes e ricordi balsamici.
Un vino al sorso di buona struttura, lungo e fresco, ideale con tutte le carni a partire da una tagliata al sangue, i formaggi stagionati ed erborinati.
Anche le due Edizioni Limitate e Numerate, nate per celebrare i questi 30 anni di vita della famiglia Boveri nei Colli Tortonesi fatti di amore, lavoro e passione, sono entrati in una prestigiosa guida di settore come Doctorwine, aggiudicandosi, nel caso del Filari di Timorasso Colli Tortonesi Doc 2015, i 94/100.
“Siamo felici e onorati che i nostri vini siamo stati apprezzati così tanto dalle guide di settore. – commenta Luigi Boveri – Sono riconoscimenti importanti che ci danno il senso del lavoro che ogni giorno, con dedizione e fatica, tutta la nostra famiglia porta avanti”.
Questo anno ha portato anche l’apertura di una nuova sala degustazione, con ampia terrazza sulle vigne, che da maggio è diventata un luogo d’incontro di tutti i winelover in cerca di vini territoriali. Ampia oltre 120mq, più 50mq di terrazzo, può accogliere 50-70 persone a sedere, un centinaio in piedi.
La prosecuzione naturale di molti altri anni di lavoro nel segno della passione per il territorio dei Colli Tortonesi.
Una selezione di sei annate pregiate del MCM Merlot: edizione limitata per appassionati e collezionisti
Ottobre 2022_ “I vini d’annata portano con sé fascino ed eleganza sono qualcosa di molto speciale ed unico!”, così Alois Lageder descrive la particolarità di questo progetto RARUM. “Questi vini hanno un’enorme personalità, un carisma molto speciale. Grazie alla loro conservazione prolungata, scopriamo i segreti che si celano dietro all’interazione tra il luogo, il clima, la vinificazione ed il tempo, che ogni vino racchiude in sé. Per questo motivo nella selezione di vini RARUM vengono scelti soltanto vini sviluppatisi particolarmente bene e di qualità eccellente”, spiega Helena Lageder.
L’edizione RARUM 2022 presenta sei annate del rinomato vino MCM Merlot, è dunque un’ottima opportunità per gli amanti del vino ed i collezionisti di confrontare lo stile e le caratteristiche delle migliori annate sperimentandone lo sviluppo e il potenziale di invecchiamento. La limited edition si presenta in una cassa di legno con uno stappa/tappa bottiglie di alta qualità.
Negli anni ’80, Alois Lageder si rese conto che il potenziale qualitativo di un vino si rifletteva soprattutto nei vini maturi. Dalla vendemmia del 1995, l’Azienda mette da parte una piccola quantità dei suoi vini della linea Capolavori, per poter poi attingere ad un tesoro che consiste appunto nelle riserve della cantina RARUM. Per la nuova edizione del progetto la selezione delle annate del Merlot MCM è composta dai vini del 2003, 2004, 2008, 2009, 2011 e 2013.
Nel 1995, un’annata eccezionale per i vini rossi in Alto Adige, le uve Merlot del vigneto “Punggl” si presentarono con un’eccellente qualità. Luis von Dellemann, l’allora enologo della Tenuta, si sentì ispirato dalla vendemmia e decise di vinificare in purezza. E sebbene le uve fossero destinate a far parte dell’assemblaggio del Casòn Hirschprunn Rosso, l’enologo, decise di pigiarle separatamente. Nacque così l’MCM. Da allora, questo vino proveniente dal più antico vigneto di Merlot della Tenuta viene prodotto solo in annate di qualità eccezionale.
Le viti del vigneto MCM Merlot raggiungono un’età di 70 anni, motivo per cui, nel 2020 è stata aggiunta all’etichetta la denominazione di “VECCHIE VITI”. I numeri romani “LVII” indicano l’anno in cui è stato piantato il vigneto, ovvero nel 1957.
Terre di Pisa Food&Wine festival 14-16 ottobre 2022
Redazione
TUTTO IL BUONO DELLE TERRE DI PISA IN UNA PIAZZA: SAPORI, PROFUMI, COLORI DEL TERRITORIO
Nel pieno centro storico di Pisa itinerari guidati tra formaggi, salumi, vino, olio.
E poi masterclass sul nettare di Bacco e sul cioccolato
Un intero territorio raccontato nella centralissima Piazza Vittorio Emanuele II, attraverso i sapori, i profumi, i colori dei prodotti che danno lustro alle Terre di Pisa. Non solo classiche degustazioni, ma anche veri e propri tour guidati su vino, salumi, formaggi, olio. Sono gli esperti AIS e FISAR, ONAF, ONAS e ASCOE a prendere per mano i visitatori per condurli tra gli 80 produttori locali, con i quali attivare i sensi attraverso assaggi “a misura di palato e desideri”, accompagnati dal racconto della storia, delle caratteristiche organolettiche, dei piccoli segreti del processo di trasformazione delle diverse eccellenze. Così, gli incontri ravvicinati con prodotti e artigiani, diventano tanti piccoli viaggi che partono da un’unica grande piazza.
Sensazioni gustative in quattro tappe – dal 14 al 16 ottobre tutti i giorni, differenti orari
Tappa 1: il vino.
Si parte dal “Gazebo Tour” armati di calice al seguito dei sommelier ed esperti di AIS e FISAR per raggiungere i banchi dove, guidati dagli esperti ha inizio l’assaggio di tre vini per cantina, tutte appartenenti alla DOC Terre di Pisa.
Un’ora di percorso “inebriante”.
Gruppi di massimo 20 persone.
È consigliata la prenotazione. (15 euro + 3 euro prevendita).
L’itinerario è tra i banchi di tre produttori locali, accompagnati dagli esperti della Federazione Nazionale Assaggiatori Formaggi (ONAF) capaci di costruire degustazioni che fanno calare dentro tutte le sfaccettature del sapore contenute in una fetta di Pecorino toscano DOP, di Formaggio baccellone, di Pecorino del Parco di San Rossore o magari nei tre latti a caglio vegetale di Lari, che danno vita a un sublime prodotto dalla lunga stagionatura in grotte tufacee, a base di latte di pecora, capra e vaccino.
Da ogni produttore si possono degustare tre tipi di formaggi arrivati in piazza direttamente dai caseifici vanto delle Terre di Pisa.
• L’itinerario dura un’ora. Gruppi di massimo 8 persone. È consigliata la prenotazione. (10 euro + 2 euro prevendita).
La formula: tre produttori tre assaggi presso gli stand in piazza, vale anche per il viaggio tra gli insaccati, che nelle Terre di Pisa hanno un posto importante in cucina.
Spesso mix di carni molto lavorate e stagionate, come per esempio la Gota di San Miniato o la Salciccia di Tartufo Bianco sempre di San Miniato, o i sanguinacci, la soppressata, i salami di pecora.
Sotto la guida degli esperti ONAS, i visitatori appassionati di “affettati” daranno al loro palato emozioni sicure.
• L’itinerario dura un’ora. Gruppi di massimo 8 persone. È consigliata la prenotazione. (10 euro + 2 euro prevendita).
La Strada dell’Olio dei Monti Pisani si snoda dalle pendici al mare ospitando frantoi e aziende olearie vocate alla produzione del “tesoro giallo extravergine”, base della dieta mediterranea: un tesoro capace di far mutare il sapore ai cibi, esaltandone le caratteristiche e, talvolta, perfino migliorandole.
L’olio è un viaggio da fare, più di ogni altro, accompagnati da chi lo conosce bene, come gli esperti ASCOE che durante le tappe da tre produttori negli stand in piazza, non solo narrano le storie delle piante da cui origina il condimento più prezioso al mondo, ma conducono dentro il sapore per apprezzarne ogni sfumatura che, senza una guida, sarebbero molto difficili intercettare.
• Punto di incontro e partenza dei tour presso l’Oil Bar. L’itinerario dura un’ora. Gruppi di massimo 5 persone. È consigliata la prenotazione. (tour gratuiti).
La X edizione di Terre di Pisa Food&Wine Festival offre al pubblico una masterclass sul cioccolato e quattro masterclass sul vino davvero pregevoli, tutte organizzate nella sala polifunzionale della Borsa Merci, sempre in Piazza Vittorio Emanuele II.
Si comincia venerdì 14 settembre alle 17.30 con il Mastro Cioccolatiere Giovanni Angiolini, che conduce nell’affascinante arte della lavorazione del cioccolato: Dal seme alla Tavoletta.
Come nasce il vero cioccolato.
Sabato 15 ottobre si prosegue con le prime due masterclass sul vino: dalle 11 alle 12,30 I vini gastronomici. L’importanza di avere vini territoriali nelle carte dei vini, con anfitrione Andrea Gori, sommelier, oste, giornalista, scrittore che guida alla scoperta dei vini che meglio si possono introdurre nelle liste dei ristoranti, con un rapporto qualità/prezzo adeguato.
Dalle 15 alle 16.30 il delegato AIS Toscana di Pisa Alessandro Balducci parla di vino del territorio da un punto di vista unico con un percorso mai affrontato finora: conduce alla riscoperta delle vecchie annate dei rossi delle Terre di Pisa, facendo un itinerario a ritroso. Titolo della masterclass: I vini rossi delle Terre di Pisa nel tempo: la prospettiva dell’invecchiamento.
Domenica 16 ottobre altre due masterclass: dalle 11 alle 12.30 è la DOC Terre di Pisa Rosso Sangiovese sul palcoscenico e a parlarne è la sommelier e divulgatrice enologica Carlotta Salvini che porta la sua visione su questa produzione tra tradizione e innovazione;dalle 15 alle 16.30 Vittorio Faluomi, docente FISAR delegato Pisa tratta un tema molto affascinante: i vini prodotti in anfore.
Durante la degustazione si confrontano le differenze organolettiche tra vini prodotti tradizionalmente e quelli prodotti in terracotta o cocciopesto, una pratica di cantina affascinante che trova radici nel modo antico di fare vino, dal Caucaso ai Romani. Titolo dell’incontro: Il ritorno delle anfore – Vinificazione innovativa oppure riappropriazione di tecniche antiche?
Ai salumi e all’olio sono dedicati due incontri spassosi: un aperitivo per divertirsi e un contest per giudicare. Aperiolio: a ogni piatto il suo olio, è un’iniziativa pensata perché il pubblico si metta alla prova negli abbinamenti, con l’aiuto degli esperti ASCOE (Associazione Assaggiatori e Cultori dell’Olio Extra Vergine di Oliva) che propongono ai partecipanti di “accoppiare” due oli diversi a ciascuna pietanza prevista in menu.
Due gli incontri: sabato 15 ottobre e domenica 16 dalle 19 alle 20, presso l’Oil Bar (prezzo: 10 euro).
Sempre domenica ma dalle 17.30 alle 19, si svolge il Pisalame contest: sei aziende produttrici locali metteranno in gioco il loro miglior prodotto, il salame toscano che, appositamente anonimizzato, sarà sottoposto alla degustazione di due giurie, una tecnica e una popolare. Il pubblico può far parte della seconda (sono previsti 60 giurati popolari), previa iscrizione, e trascorre due ore gustosissime sotto la guida di Dario Sarti di ONAS – Organizzazione Nazionale Assaggiatori Salumi • Info e prenotazioni: Aperiolio – Bar La Borsa tel. 050 500697 – Pisalame contest sul sito dell’evento nella sezione dedicata.
La X edizione del “Terre di Pisa Food & Wine Festival” la mostra-mercato con degustazione dei prodotti, seminari, laboratori e degustazioni guidate del vino anche quest’anno farà convergere sulla centralissima piazza Vittorio Emanuele II, da venerdì 14 a domenica 16 ottobre, oltre 80 produttori che racconteranno in prima persona e offriranno in degustazione il tartufo, la pasta, il cioccolato, i salumi, i formaggi, il miele, i dolci, la birra, i liquori, la doc Terre di Pisa e l’olio extravergine d’oliva.
La “tre giorni enogastronomica”, organizzata dalla Camera di Commercio di Pisa in collaborazione con le associazioni di categoria, che punta a diffondere la cultura del cibo e del bere di qualità delle Terre di Pisa con uno sguardo attento alla salute e alla sicurezza alimentare, veste a tema tutta la città e il territorio attraverso un fitto calendario di visite guidate alle mostre e ai musei, itinerari nei giacimenti gastronomici. L’evento è una delle iniziative di punta di Vetrina Toscana, la rete della Regione che valorizza la cultura enogastronomica come attrattore turistico e come espressione dell’identità del territorio.
Il legame tra alimentazione e salute sarà in primo piano grazie agli esperti del centro Nutrafood dell’Università di Pisa che forniranno ai visitatori, attraverso laboratori, giochi e quiz, informazioni su acquisti e consumi consapevoli in ambito alimentare.
Particolare attenzione ai prodotti del mare: il pubblico sarà guidato alla lettura dell’etichettatura dei prodotti ittici per la verifica della loro origine e per un acquisto consapevole.
Intrigante il programma dedicato ai più piccoli. Il murales di Keith Haring farà da sfondo alle attività, tutte gratuite, riservate ai bambini che si concluderanno con una gustosa merenda “Terre di Pisa”.
ORARI E INFO
Prenotazioni e informazioni sono disponibili su www.pisafoodwinefestival.it.
Orari:
– venerdì 14 ottobre: dalle 17 alle 22
– sabato 15 dalle 11 alle 22
– domenica 16 dalle 11 alle 21
Camera di Commercio Toscana Nord-Ovest Sede di Pisa telefono 050.512280-229 promozione.pi@tno.camcom.it
Vini da terre estreme, Vini unici, Chiusura adesione per le cantine eroiche
Redazione
Decima edizioni, il 6/7 novembre a Villa Braida – Mogliano Veneto TV
“Vini da Terre Estreme” per la sua decima edizione che avrà luogo il 6 e 7 Novembre 2022 torna a Villa Braida di Mogliano Veneto (Treviso) dimora storica a pochi chilometri da Venezia, in uno dei più importanti crocevia commerciali tra il Nord Est Italia,
Austria e la Slovenia.
Dopo la sospensione dovuta alla pandemia e dopo la tappa di Matera, ritorna a Treviso l’appuntamento con “Vini da Terre Estreme”.
Sia i professionisti (distributori, Ho.Re.Ca., media) che gli appassionati wine lovers, avranno l’opportunità, nei due giorni del workshop, di conoscere e degustare la miglior produzione di etichette eroiche, in un percorso ideale che attraversa l’intero Paese: dal Trentino Alto Adige alla Sardegna, dalla Valle d’Aosta all’Isola di Pantelleria, passando per la Valtellina e la Costiera Amalfitana, le Cinque Terre e le pendici dell’Etna, il Friuli, le isole toscane, il Veneto, toccando l’Istria, la Dalmazia, la Serbia.
Nella settimana che precede “Vini da Terre Estreme” sono programmati micro-eventi, in ristoranti ed enoteche del territorio, per promuovere i vini e le cantine partecipanti all’evento.
La chiusura delle adesione da parte delle cantine eroiche è stata prorogata al 14/10/2022
Se sei una cantina che produce vini in zone impervie, produci vini eroici e interessati a partecipare al nostro evento, richiedi tutte le informazioni: info@pilotagreen.it
L’Italia possiede il più straordinario patrimonio d’arte al mondo ma anche di tradizioni, di feste patronali, di ricette culinarie e, come se non bastasse, il più vasto patrimonio di biodiversità in viticoltura fra tutti i paesi che si affacciano sul Mediterraneo. Chi ha la possibilità (e la sensibilità) di ammirare luoghi, da secoli coltivati a vite, come ad esempio le Cinqueterre, la Valtellina, la Costiera Amalfitana, la Costa Viola, Pantelleria e le isole della Sicilia, le pendici dell’Etna, la Sardegna, fino alle isole dell’Istria e della Dalmazia viene colto da stupore e ammirazione: sono paesaggi praticamente identici a quelli medievali o rinascimentali. Quella italiana non è solo viticoltura ma è anche viticultura.
Pilota Green con il progetto “Vini da Terre Estreme” intende rendere omaggio a quest’Italia originalissima e bellissima, alle sue Terre Estreme coltivate a vite, che la rendono unica nel panorama enoico mondiale. Da anni organizza in Italia e da quest’anno anche all’estero, “Vini da Terre Estreme” evento che ha l’obiettivo di valorizzare e far conoscere vini straordinari e unici – prodotti con uve coltivate in zone sconosciute, geograficamente impervie, in minuscoli fazzoletti di terra strappati in condizioni ardue alla montagna o al mare – al mondo dei consumatori evoluti, appassionati enogastronomi e ai professionisti del settore.
“Vini da Terre Estreme” vuole essere punto d’incontro privilegiato con la migliore tradizione enoica “estrema” italiana e non solo, con un patrimonio di esperienza e radicamento al territorio che non ha eguali altrove. Un patrimonio che, con tenacia, pochi e appassionati vignaioli continuano a salvaguardare regalandoci ancora dei vini straordinari, rari, e soprattutto preziosi per il loro carattere unico.
E questo esprimono i vini estremi: la sapienza e l’esperienza di vignaioli che con passione e sacrificio lavorano in una continua sfida, che diventa eroica, verso una natura difficile, inospitale, esigente. Da questo incontro-scontro nascono gemme rare, preziose, vini di alto valore, a volte ruvidi ma di forte carattere.
‘Burc 2017 Colli Tortonesi DOC Barbera Riserva Cantina di Tortona
Di Piergiorgio Ercoli
Storica Cantina (dal 1931) quella di Tortona, nata dall’unione delle forze e delle volontà di un gruppo di viticoltori che fortemente vollero tutelare le campagne, il lavoro nelle campagne e i frutti di questo operare nella tradizione. Il momento della nascita della Cantina coincise con un periodo di forte recessione innescatasi, qualche anno prima, nei mercati americani: l’Europa ne fu presto investita, segnando nelle zone rurali, in particolare, la fine di molte piccole attività private.
Tra le varie conseguenze sociali ed economiche che ne derivarono, nel settore vitivinicolo fu che la vendita dei frutti del lavoro nei campi, il vino quindi, avveniva a prezzi davvero bassi e rovinosi.
L’idea quindi fu quella di fondare una Cooperativa con lo scopo di vinificare in comune le uve: di li a poco i vantaggi, oltre all’immediato abbattimento dei costi di produzione, si allargarono ad altri aspetti. Di rilievo, fu il riconoscimento della qualità per lavoro svolto con il conseguimento della DOC Colli Tortonesi.
Areale importante e di recente rivalutazione, quello dei Colli Tortonesi si estende ad ovest di Alessandria, tra il fiume Scrivia ed il torrente Curone: colline morbide, ondulate dove i terreni hanno impronta di marne e arenarie. La “barbera”, che notoriamente è il vitigno simbolo e più coltivato in Piemonte, nei Colli Tortonesi offre le sue massime espressioni sulle argille serravalliane e sulle marne di Sant’Agata Fossili.
Il protagonista della degustazione di oggi è il Burc, annata 2017, Selezione Fiumana della Cantina, una barbera riserva della DOC Colli Tortonesi.
Viti allevate nella Frazione Vho di Tortona, in Costa Vescovato e Viguzzolo dove i terreni, dal medio impasto con profondo scheletro calcareo, risultano esposti a sud, ad un’altezza media di 350 m. s.l.m..
Il mosto viene lasciato in macerazione per circa 10 giorni a temperatura controllata, con almeno 3 delestage per accentuare l’estrazione delle sostanze solubili. Successivamente l’affinamento avviene in cemento per 12 mesi con risospensione periodica delle fecce fini.
Degustazione
Analisi visiva
Rosso rubino scarico, trasparente, limpido e consistente.
Analisi olfattiva
Intenso, mediamente complesso sui toni di piccoli frutti rossi e fine. Dominante fruttata: ribes, mirtilli e ciliegia. Vegetale. Note balsamiche e speziatura scura.
Analisi gusto-olfattiva
Secco, caldo, moderatamente morbido. Sorso diretto, note dure in evidenza ma comunque equilibrate da tannini sufficientemente morbidi. Buona freschezza. Corpo e struttura ben espressi, sensazioni di fragranza e croccantezza di frutto, esemplari note di sottobosco.
Beva sufficientemente armonica con finale sapido.
Durante la degustazione confesso che lo sguardo è stato spesso rapito dall’immagine in etichetta: “il contadino del passato consumato dalla fatica, ma con la fierezza di portare a oggi vini di eccellenza” (cit. Sito della Cantina di Tortona).
L’immagine è colta dal carboncino originale su carta, custodita nella pinacoteca di Alessandria, che raffigura uno studio del personaggio centrale del dipinto “Quarto Stato” di Pellizza da Volpedo, realizzato dall’artista intorno al 1880 durante una manifestazione di protesta per il caro-pane.
Cheers!!!
Ricetta in abbinamento eseguita da Carol Agostini
In abbinamento un gioco di consistenze e sapori, forme e colori per un abbinamento decisamente intrigante quanto gustoso di formaggi di varie tipologie e stagionature.
Ingredienti per due Tartare:
carne di Angus 500 gr
pomodori secchi qualche pezzo
acciughe del Cantabrico 4
peperoni gialli o rossi metà di uno
cipolla dolce tritata 1
capperi di Pantelleria dissalati tritati q.b.
prezzemolo tritato finissimamente q.b.
senape q.b.
salsa Worcester q.b.
tabasco q.b.
olio di oliva extra vergine q.b.
sale q.b.
pepe macinato o pestato al momento q.b.
succo di limone q.b.
tuorlo d’uovo 4
Procedimento:
Preparate la tartare di manzo tagliando al coltello la carne di manzo e realizzando una sorta di trito non troppo fine.
Aggiungete la cipolla dolce tritata, e condite con il prezzemolo e i capperi tritati, il sale, il pepe, il succo di limone, e l’olio. Mescolate bene il tutto.
Nel frattempo tagliare a pezzi molti piccoli il peperone, le acciughe e i pomodori secchi, lasciatene 1/3 da tagliare a julienne sottile per la decorazione.
Usando un coppapasta rotondo o quadrato ( a piacere ) formate con la carne di manzo una polpetta piatta e circolare e deponetela al centro di un piatto.
Schiacciate la polpetta con un cucchiaio e ponete al centro di essa il rosso d’uovo.
Presentate in tavola la tartare di manzo accompagnata da salsa worchester, tabasco e senape in diverse ciotoline.
A Ischia, nel golfo di Napoli, non si produce solo Biancolella e Piedirosso. C’è anche chi produce vini diversi. Sicuramente da provare.
Decomposti e decomposte, buona sera e bentornati con Zombiwine: l’unico sommelier che se non lo segui morde. Non potevo esimermi di parlare anche qui, su Papillae di una delle aziende vinicole che amo in assoluto di più al mondo.
Badate bene, non si tratta di bottiglie costose. Non si tratta di uno Cheval Blanc del quale quasi sempre possiamo solo leggerne storia e recensioni e poi (almeno per la maggior parte di noi) dilungarci in atti di onanismo intellettuale\enologico.
I vini Bajola non superano i trentacinque/quaranta euro, che anche se non è proprio il costo di un etto di lupini, ancora è affrontabile.
Cominciamo a dire dove ci troviamo: Isola di Ischia, golfo di Napoli, Campania.
Nonostante l’isola sia famosa per la vinificazione del Biancolella e del Piedirosso, la nostra azienda – Baiola – ha deciso di perseguire una strada diversa.
Il loro vigneto di circa settemila mq (0,7 h, quindi quanto molti vigneti in Borgogna) è piantato con uve Vermentino, Viogner, Sauvignon Blanc, Incrocio Manzoni, Malvasia delle Lipari. Uve del Mediterraneo, queste, uve di popoli migranti, uve della storia.
Su ogni bottiglia troverete scritto “foglia n 13, 14, 15…” ecc.; questo perché la prima vendemmia ufficiale è avvenuta dopo tredici anni (tredici foglie) da quando il vigneto è stato piantato, cioè nel 2000.
Quindi, per osmosi, foglia 17 significherà vendemmia 2017, e così via.
Vini Bajola: tempeste ischitane.
Perché la scelta di queste uve?
Perché nella loro essenza c’è il mare, ci sono i viaggi, le tempeste e la storia dell’Europa: in pochi metri si parte dai Fenici e si arriva alla Seconda guerra mondiale.
I due vini Bajola sono davvero unici nella loro storia: andiamo a vedere perché e per poterlo fare, magari, può esserci utile avere sotto occhio il loro sito: https://bajoladalice.wordpress.com.
Il vigneto di Bajole è coltivato seguendo le pratiche biodinamiche, in biologico dal 2011, ma già da prima non si praticava un’agricoltura interventista. Oggi le uniche sostanze usate sono il rame, lo zolfo, il corno letame e la corno silice e un sovescio studiato appositamente per il vigneto.
Come potete già intuire da queste poche parole, l’azienda crede assolutamente nella filosofia naturale. Devo, per correttezza intellettuale, aggiungere che sono avvantaggiati dal terreno vulcanico di Ischia: un connubio perfetto quello fra biodinamica – supporto mio e microbiologico – e terreni vulcanici.
Sul sito aziendale c’è l’andamento della vendemmia di ogni singola annata, questo perché le peculiari caratteristiche di questi vini fanno si che davvero ogni singola annata sia storia a sé. Ne parleremo.
Vini Bajola: macchine del tempo
Ora, perché dico che questi vini sono una macchina del tempo? Perché seguono un processo di vinificazione molto particolare. Comprenderlo ci permetterà di fare un viaggio lungo migliaia e migliaia di anni.
Tutti (spero) saprete che il vino nasce in Georgia, in Iran, in Iraq e in Armenia e che poi è stato portato in Europa prima dai Fenici e poi dai Greci; infine, a Roma, la vite diventa la compagna dei popoli.
All’epoca strumento di trasporto e di vinificazione era l’anfora di terracotta, questo contenitore sta vivendo oggi una nuova primavera; in Georgia ancora oggi le anfore interrate Qvevri (o Queveri) vengono utilizzate per verificare e invecchiare il vino.
Tuttavia c’è anche di un altro archeo-metodo che sicuramente era utilizzato dai popoli ellenici: il Palmento. Ai fini di questo articolo non mi interessa decidere quale dei due sia nato prima, anche perché probabilmente erano entrambi utilizzati nel medesimo periodo.
Ma cosa è un palmento?
È una vasca in pietra che si utilizzava per la raccolta delle acque piovane, che poi erano impiegate per irrigare i campi; una forma che si prestava perfettamente ad essere usata come contenitore per uve da pigiare e per agevolare la partenza della fermentazione. Poi, probabilmente, il liquido vinoso veniva messo nelle anfore.
In Italia, sopratutto sull’Etna e in Sicilia, i palmenti si sono utilizzati sino all’inizio del Novecento e qualcuno dei più tradizionalisti fra i produttori li usano ancora per pigiare le uve.
Ma cosa centra questa storia con Ischia e con Bajola?
Sull’isola ci sono ritrovamenti archeologici che attestano la presenza di grossi palmenti utilizzati, appunto, per la vinificazione. Quando i proprietari Francesco ed Alice decisero di vinificare la propria uva avevano un enorme problema: per vincoli paesaggistici non potevano costruire una cantina, e allora ebbero un lampo di genio: trasformare il palmento in una specie di anfora a modo loro.
Vini Bajola: il lampo di genio
Come funziona, quindi, il palmeto di Bajola? È tutto molto semplice.
In mezzo alla vigna sono state ricavate tre vasche da una cisterna interrata utilizzata un tempo per la raccolta dell’acqua piovana.
Le uve appena raccolte vengono solo di raspate e messe nelle vasche per caduta, senza l’uso di pompe o altro ausilio.
La fermentazione parte spontanea.
Non c’è nessuna aggiunta di solforosa, nessuna chiarifica e nessun filtraggio.
Quando la fermentazione tumultuosa termina si svina e da questo momento in poi il vino affina sempre nelle stesse vasche sulle sue fecce fini.
Le vasche sono mantenute sature di gas inerte per evitare ossidazioni.
Dopo sei mesi si imbottiglia e, voilà, ecco il Bajola.
A questo vino va affiancato, dal 2017, uno strano esperimento, ovvero il vino perpetuo Bajola in tiano.
Bajola in “tiano”
A questo punto si fa un salasso dal palmeto e lo si trasferisce nel tiano.
Il tiano è un contenitore di terracotta della stessa forma e dimensioni di una barrique (circa 200-210 litri di capienza). Lo produce la fornace Masini di Impruneta (Firenze).
Il tiano è protetto esternamente con un composto a base di cera d’api, olio di lino ed essenza di agrumi.
La ricetta proviene da lunghi studi finalizzati a non renderlo completamente impermeabile, ma di mantenere una certo contatto con l’aria adatto all’affinamento del vino.
Prima del primo utilizzo, l’interno del tiano viene sottoposto a una sorta di encausto esclusivamente a base di prodotti vinosi, ciò per ridurre la porosità della terracotta.
Il tiano non si riempie mai totalmente, in modo da consentire un sostanziale contatto fra superficie vino e aria, favorendo così la creazione di un Flor di lieviti.
Il tiano non viene mai svuotato; al momento dell’imbottigliamento si lascia almeno il 10% del vino ricco di feccia fine, memoria delle annate precedenti.
È questo il metodo “perpetuo” di Bajola.
Vini Bajola: come sono?
Ma come sono questi due vini? Estremi e adatti. Chi non ha paura di sporcarsi il naso o il palato fanno per lui: non sono vini per novellini, insomma, o verginali enoici.
Io li amo molto.
Il Bajola foglia
Il Bajola foglia è un vino in cui coesistono piacevolezze e difetti, proprio come nel ciclo della natura: il colore è intenso e scuro, quasi marsalato, e il vino ha una sua personale quantità di volatile e una riduzione per cui bisogna berlo, se ci si crede. Che voglio dire? Che se per te il vino è solo giallo paglierino lascia stare, questo non è un vino da bacetti sotto al muschio. È un vino che ti prende e ti zompa addosso come una pazza meretrice! Ti strappa l’anima, il cuore e ci gioca a carte e poi – non contenta – ti chiede anche di sposarla!
Ma dietro quella volatile c’è tutta la bellezza dell’isola di Ischia! Odore di pesca percoca, quella gialla. Macchia mediterranea, ginepro, profumo di mare e risacca, quella sensazione olfattiva prima che venga a piovere e su tutto, poi, al sorso, una strabiliante complessità aromatica. Questo è uno di quei vini che o lo ami o lo odi, e non sono io a volerne tessere per forza le lodi. Se non dovesse piacervi potrei capirlo, io lo amerei comunque.
Amo tutto di lui, amo i suoi difetti, la sua brutta abitudine di mordere e urlare. La sua assoluta autenticità, annata dopo annata.
Il Tano
Diversa è la storia del Tano, che invece è un vino oscuro e tempestoso: qui le sensazioni sono portate al limite della sopportazione, arricchite anche dall’ossidazione. Un vino misterioso, massonico, che potrete capire solo dopo aver percorso una strada personale di studio dell’underworld del vino. Io, ancora, non ci sono riuscito, ma – avendone bevuto solo una bottiglia – mi concedo il diritto di riberlo. Assolutamente assurdo, credetemi, e so benissimo che, per la metà di voi, è una cosa profondamente sbagliata.
Di colore quasi neutro, va aperto e lasciato almeno qualche ora a decantare, meglio se proprio in un decanter. Poi da tutti quegli strati di sensazioni assolute lentamente sorgerà un fiore, un profumo di tè, di tabacco, di caffè, con note tostate, un sentore di funghi, di fior scuri, di pietra vulcanica, di mare in tempesta, con vaghe note ossidative.Un’esperienza assolutamente unica.
Il sorso non si può descrivere. Sappiate solo che io l’ho bevuto in tre giorni, come se fosse una turista misteriosa con cui trascorrere un weekend folle di sesso.
Conclusioni
Questo è Bajola, una storia d’amore per un isola, per una terra, per un modo di fare vino e per un approccio al vino stesso: non ho la pretesa che a piaccia. ma visto che ormai siamo in un mondo che accetta le altrui differenze, datemi retta: non fate gli enofobici! Prendetevene una bottiglia (meglio due) e cercate di capire cosa mi ha emozionato in questi cinque meravigliosi anni, da quando mio sono avvicinato per la prima volta ai vini di Bajola.
1000 CAVALLI PER UN’ ETICHETTA – Falezze di Luca Anselmi, a Illasi in Valpolicella
Di Rosaria Benedetti
Quando le linee dell’arte e quelle del vino si incontrano
La giornata era davvero torrida come tante in questa estate anomala e pensare di assaggiare Amaroni in Valpolicella mi aveva creato qualche preoccupazione, ma come ben si poteva prevedere, il racconto del vino e la degustazione presso l’Azienda Falezze di Luca Anselmi hanno annullato completamente l’intensità dell’effetto termico e mi sono trovata accolta in un paesaggio dolcissimo, una sorta di “piccolo mondo antico” dai contorni ritmati di sfumature verdi: quelle dei filari di vigna interrotte dalle macchie di olivi.
L’Azienda ha sede nel Comune di Illasi, nella Valle di Mezzane e vanta radici territoriali profonde e grande lungimiranza di progetti. La sua storia inizia con il nonno e il padre di Luca Anselmi, tradizionali ed illuminati coltivatori di uve in Valpolicella. Da loro l’attuale proprietario e gestore ha appreso la fiducia nella sua terra e la consapevolezza che il primo patrimonio di una famiglia è costituito dalla sua storia unita al rispetto per ciò che nel tempo si è ricevuto.
Dopo gli studi come perito agrario Luca diventa biologo molecolare e nutrizionista con specializzazione in genetica e microbiologia enologica. La sua preparazione gli consente di applicare minuziose analisi sui terreni e sulle varietà di uva che vi si producono, diventando nel tempo riconosciuto esperto del proprio terroir. Segue oggi tutta la filiera di produzione determinato a valorizzare nei vini la personalità dei suoi cru.
Il vigneto “Falezze”, primo nucleo di proprietà acquisito dal nonno di Luca già consapevole dell’estrema potenzialità della valle di Mezzane, è incastonato tra boschi di rovere a ca 250 mt s/l e conferisce il nome all’Azienda. Da quell’acquisto fino agli attuali 5 ettari sono passati 85 anni di progetti e vendemmie, rigorosamente improntati ad esaltare la tradizionale vocazionalità della Valpolicella e imbottigliare solamente vini di pregio.
Dalle tre varietà tradizionali, corvina, corvinone e rondinella, affiancate talvolta dalla più delicata oseleta, si producono mediamente poco più di 10.000 bottiglie per vendemmia, fino a 15.000 nelle annate più generose. A fare di questi vini un progetto non solo vitienologico ma anche artistico, ha contribuito il tratto raffinato della mano di Sofia Kerkeladze compagna nella vita di Luca Anselmi, che in Falezze ha trovato a sua volta un modo personale di declinare e caratterizzare l’arte della vinificazione. Il connubio tra i due porta ad un risultato di rara finezza sia dentro che fuori la bottiglia.
I VINI DI FALEZZE
Il Valpolicella Superiore, da corvinone, rondinella e oseleta, nasce dopo un breve appassimento e una maturazione in tonneaux di rovere francese. Vino dalla bevibità scorrevole, esprime comunque un’ottima struttura e una lunga persistenza. Si alternano con grande coerenza al naso e in bocca note speziate e ritorni fruttati.
Giocato in seconda fermentazione sulle bucce dell’Amarone, il Valpolicella Superiore Ripasso si produce con uve leggermente appassite e vinificate a novembre, il giorno dopo San Martino. Su uno sfondo minerale dovuto alla presenza di celle vulcaniche nel terreno, si rincorrono sentori floreali e di frutta matura. Il vino è solido in bocca pur mantenendosi verticale e asciutto.
L’Amarone della Valpolicella DOCG, direttamente dal cru Falezze è accompagnato nel suo percorso di produzione dalla cura attentissima di Luca che seleziona le uve sia in vigna che durante l’appassimento per modellarlo con le sue mani come un’opera di pregio. Elegante e profondo, profuma di chiodi di garofano, cannella, spezie dolci, tabacco e grafite. Il sorso è ampio, di grande struttura, rotondo e vellutato.
Solo quando l’annata permette un estratto secco importante, Luca Anselmi produce poi il suo Amarone della Valpolicella Riserva, un grande vino, una vera un’opera d’arte. Sul vestito e nel contenuto di queste 1000 bottiglie, si intersecano infatti progetti grafici esclusivi e vinificazioni cesellate.
Al pregio del vino, ottenuto solo nelle migliori annate, si aggiunge infatti l’unicità delle etichette, disegnate dell’artista georgiano Nico Kerkeladze che ha tratteggiato 1000 ritratti diversi di cavalli, uno per ogni bottiglia. A chi avrà la fortuna, la possibilità e la costanza di collezionare il prezioso Amarone Riserva, sarà garantita la continuità dello stesso ritratto su ogni annata, siglato in maniera esclusiva per una collezione personale di elevato valore sia artistico che enologico.
Il ripasso
La tecnica del “ripasso” legata a doppia corda con i vini della Valpolicella non è poi così moderna come si può immaginare. L’uso virtuoso di “ripassare” il vino sulle bucce dell’Amarone non è infatti nato come vezzo commerciale al seguito del successo dell’autorevole passito ma viene da una tradizione storica ben fondata in una terra dove la vite e il vino sono sempre stati fonte di sostentamento per intere famiglie.
Nel positivo ciclo naturale ed economico di chi vive di agricoltura nulla andava buttato, tanto meno il prezioso frutto della vite che doveva essere utilizzato fino all’ultimo residuo. La storia del “ripasso” nasce nella zona classica verso Illasi, forse la più povera della Valpolicella, dove pur di sfruttare ogni cellula del frutto, si usava spremerne una seconda volta le bucce riversandovi il vino appena fatto.
16-19 settembre 2022 – Enologica Montefalco – Montefalco (PG)
22-26 settembre 2022, Torino presso Parco Dora, Piemonte – Terra madre salone del gusto con un programma fitto di appuntamenti
23-25 settembre 2022, Roma, Lazio – Vendemmiata Romana per vivere la vendemmia all’Orto Botanico di Roma. Tanti laboratori e attività gratuite per scoprire la magia del vigneto.
23-24 settembre 2022, Cupramontana (Ancona) Marche – Il Grande Verdicchio. Un programma ricco di appuntamenti (anche su prenotazione) per degustare e conoscere il territorio
23-25 settembre 2022, Giovo, Trentino Alto Adige – Festa dell’uva. La festa dell’Uva più antica del Trentino compie quest’anno 65 anni
24-25 settembre 2022, Landscape Festival Berlucchi visita speciale in cantina. Un’esperienza all’insegna della natura e del total relax, assaporando il gusto della Franciacorta nel calice.
24-26 settembre 2022, Agrigento, Sicilia – Sicilia in Bolle evento dedicato alle bollicine siciliane e non solo, con tanta musica e divertimento oltre a cultura, arte, natura e territorio
25 settembre 2022, Alba (Cuneo) Piemonte– Festa del Vino Il centro storico di Alba diventa per due domeniche una “via del vino” – questa la seconda
26 settembre 2022, Pavia, Lombardia – Oltrepò – Terra di Pinot Nero. Evento riservato e su prenotazione
29 settembre – 3 ottobre 2022, Bardolino (Verona) Veneto – Festa dell’uva e del vino, 5 giorni di festa con: concerti musicali serali, chioschi enogastronomici, vino Bardolino, degustazioni guidate a cura del Consorzio Tutela Vino Classico DOC, sfilate di bande musicali, spettacoli teatrali, convegni, incontri sul tema del vino, mostre delle migliori uve e del miglior vino Bardolino
OTTOBRE 2022
Tutti i weekend: Divin Ottobre Strada del Vino e dei Sapori del Trentino
1-31 ottobre 2022, Pisa, Toscana – cantine aperte in Vendemmia con molte attività organizzate sul territorio info a Strada del Vino delle Colline Pisane
8-16 ottobre 2022 – Milano Wine Week – Milano
9 ottobre 2022, Valpolicella (Verona) – Val Polis Cellae 6 percorsi – 25 cantine della Valpolicella per degustare ottimo vino, il tutto circondato da gustosi piatti tipici e arte
16-17 ottobre 2022 – Modena Champagne Experience – Modena
17-18 ottobre 2022 Autochtona Award 2022 – Forum nazionale dei vini autoctoni – Bolzano
20-21 ottobre 2022 EnoNautilus Wine Metaverse Conference online – www.ewmc.enonautilus.it
22-24 ottobre 2022, Taormina (Messina) Sicilia – Taormina Gourmet evento in collaborazione con centinaia di cantine, birrifici e aziende agroalimentari
22-23 ottobre 2022, Villa Cavazza, Bomporto (Modena) – Terre di Vite
23 ottobre 2022 – Life of Wine – Roma
23 ottobre 2022 – Fermento Milano – Milano
30-31 ottobre 2022 – Vini di Vignaioli – Fornovo di Taro (PR)
NOVEMBRE 2022
Cantine Aperte in Vendemmia: settembre e ottobre con Movimento Turismo Vino + Cantine Aperte a San Martino: dal 5 al 13 novembre
4-8 novembre 2022 – Merano Wine Festival – Merano (BZ)
5-7 novembre 2022 – VAN Vignaioli Artigiani Naturali – Roma
Dall’11 novembre – Benvenuto Brunello, Montalcino, Toscana
13-14 novembre 2022 – The Wine Revolution – Sestri Levante (GE)
21-22 novembre 2022 – World Bulk Wine Exhibition – Amsterdam (Olanda)
21-22 novembre 2022 – Biennale Internazionale del Vino (B2B) – Sovizzo (VI)
24 novembre -11 dicembre Trentodoc: Bollicine sulla città, il metodo classico di montagna incontra le eccellenze gastronomiche locali lungo la Strada del Vino e dei Sapori del Trentino
26-28 novembre 2022 – Mercato dei Vini FIVI – Piacenza
DICEMBRE 2022
Cantine Aperte a Natale: dicembre con Movimento Turismo del Vino
3-4 dicembre 2022, Livorno, Toscana – Mare di Vino prodotti gastronomici toscani proposti in degustazione al pubblico di operatori e di appassionati
8-11 dicembre 2022, Santa Massenza (Trento) Trentino Alto Adige – La notte degli Alambicchi. Uno spettacolo itinerante per le vie del borgo, un momento magico per rivivere il passato, celebrare la finezza della grappa di oggi e brindare al suo futuro
9 dicembre 2022, presso Palazzo Caetani, Latina (Fondi) Lazio – Brunello a palazzo: un percorso enogastronomico dedicato al Brunello di Montalcino in abbinamento a specialità gastronomiche del territorio
Prosegue fino all’11 dicembre 2022, Trentodoc: Bollicine sulla città, per scoprire le eccellenze gastronomiche locali lungo la Strada del Vino e dei Sapori del Trentino
GENNAIO 2023
15-16 gennaio 2023 – Nebbiolo nel Cuore – Roma
21-25 gennaio 2023, Rimini, Emilia Romagna – Fiera di Rimini Sigep Salone Internazionale della Gelateria, Pasticceria, Panificazione Artigianali e Caffè evento dedicato ai professionisti del settore
DATE DA CONFERMARE MA TROVATE QUI SOTTO LA TIPOLOGIA DI EVENTI CHE SONO OGNI ANNO CONFERMATI
Bologna fiere, Emilia Romagna – Biennale internazionale del Vino e del vino bio evento riservato agli operatori con degustazioni e appuntamenti con le aziende italiane e internazionali
gennaio 2023, Milano, Lombardia – Autoctono si nasce. Evento da non perdere per professionisti e appassionati organizzato da GoWine
31 gennaio 2022, Bologna – Buono… non lo conoscevo! Winter Edition: una degustazione tematica riservata ai soci Go Wine, ai loro amici e agli enoappassionati
FEBBRAIO 2022
13-15 febbraio 2023, Wine Paris & Vinexpo Paris evento dedicato ai professionisti del settorepresso Paris Expo
26-28 febbraio 2023, Bologna – Slow Wine Fair un programma ricco di degustazioni e masterclass per professionisti e appassionati
26-27 marzo 2023 – Terre di Toscana – Lido di Camaiore (LU)
27-28 febbraio 2023, febbraio 2023, Cesena, Emilia Romagna – CesenaInBolla evento riservato ai professionisti del settore Ho.Re.Ca.
febbraio 2023, Bardolino (Verona) Veneto – Lago di Garda in Love. La manifestazione dedicata a tutti gli innamorati colora il lungolago e il centro storico con decine di appuntamenti e di intrattenimenti per rendere ancora più romantica la passeggiata tra le vie di Bardolino
MARZO 2023
DiVinNosiola per celebrare l’unico vitigno autoctono a bacca bianca della provincia. Tante degustazioni e occasioni per conoscere i prodotti della zona: il vino Nosiola trentino, il Vino Santo Trentino Doc, le grappe di Nosiola e di Vino Santo. Organizzata anche la DiVinNosiola Ecorunning: una corsa tra i vigneti, le cantine e i borghi della valle.
19-21 marzo 2023 – Prowein Düsseldorf (Germania) – riservato ai professionisti del settore
marzo 2023, Firenze, Toscana – Vini Migranti. Con la pratecipazione di oltre 60 produttori e 250 vini da degustare e acquistare
marzo 2023, Roma, Lazio – VAN Vignaioli Artigiani Naturali.
marzo 2023, Siena, Toscana –Wine&Siena – Capolavori del gusto
marzo 2023, Roma, Lazio –Vini Selvaggi fiera indipendente del vino naturale. Presenti oltre 500 etichette di vino naturale: Italia, Spagna, Francia, Slovenia, Slovacchia e Germania
marzo 2023, Milano, Lombardia –Live Milano Wine.
marzo 2023, Anteprime Toscane
marzo 2023, Lido di Camaiore, Lucca, Toscana Terre di Toscana un evento organizzato con la collaborazione di 130 produttori cha hanno come obiettivo quello di fare conoscere la Toscana attreaverso il bicchiere
marzo 2023, Fiera di Trento, Trentino – 4 edizione del salone dedicato ai vini e ai cibi dei territori dell’arco alpino Vinifera 2023
31 marzo-10 aprile 2023, Strada del Vino e dei Sapori del Trentino – A tutto Nosiola. Un evento per degustare l’unico vitigno bianco autoctono del territorio e del Vino Santo
APRILE 2023
1-2 aprile 2023 – Summa – Magrè (BZ)
2-5 aprile 2023 – Vinitaly– Verona (VR)
15-17 aprile 2023 – Contrade dell’Etna – Castiglione di Sicilia (CT)
22-23 aprile 2023 – Only Wine Festival – Città di Castello (PG)
DATE DA CONFERMARE
aprile 2023, Le Contrade dell’Etna tante le degustazioni e gli incontri dedicati alle cantine dell’Etna
aprile 2023, Torino, Piemonte – Anteprima Grandi Langhe con la degustazione dedicata alle nuove annate delle Docg e Doc di Langhe e Roero presso gli spazi dell’Ogr (Officine Grandi Riparazioni).
aprile 2023, Gambellara (Vicenza) Veneto –VinNatur. Degustazione dei vini di 180 vignaioli da tutta Europa
aprile 2023, Isola della Scala (Verona) Veneto – Natural Born Wines fiera dei Vignaioli Naturali
aprile 2023, Verona, Veneto – VANItaly. Vignaioli Artigiani Naturali – Natural Critical Wine in tour
aprile 2023, Lido di Camaiore (Lucca) Toscana –Terre di Toscana
Cerea (Verona) Veneto – ViniVeri storica manifestazione italiana di vini e prodotti alimentari ottenuti da processi naturali
aprile 2023, Sicilia Anteprima Tre Bicchieri
aprile 2023, Bardolino (Verona) Veneto –Anteprima del Chiaretto di Bardolino 2022 presso Istituto Salesiano Tusini
aprile 2023, Roma – Vignaioli Naturali evento con tante degustazioni dedicato al vino naturale
MAGGIO 2023
Cantine aperte – scopri il programma Movimento Turismo Vino
15-17 maggio – London Wine Fair – Londra Wine week end Scandicci (Firenze) –organizzato da L’angolo del vino con 50 aziende e oltre 100 etichette in degustazione Festa del Bonarda a Rovescala (Pavia)– tutte le domeniche di Maggio. Gemme di gusto– tutti i weekend del mese appuntamento in Trentino con gli eventi organizzati dalla Strada del Vino e dei Sapori del Trentino
maggio 2023, Milano, Lombardia, Cantine & Motori @Malpensafiere. Una realtà innovativa dove vino, cibo e motori si uniscono alla perfezione per creare un grande evento mai visto nella zona
maggio 2023, Nibbiano Alta Val Tidone Piacenza (Emilia Romagna) – Vin in curte
maggio 2023, Grottaglie (Taranto) Puglia – Evoluzione Naturale. Con laboratori, incontri e tante degustazioni: apertura dei banchi di assaggio con oltre 60 vignaioli in degustazione libera.
maggio 2023, Pesaro, Marche – Pesaro Wine Festival. Degustazioni, assaggi, spettacoli teatrali e seminari per appassionati ed esperti
maggio 2023, Spilamberto (Modena) Emilia Romagna – Vignaioli Contrari oltre 50 vignaioli da tutta Italia.
maggio 2023, San Felice del Benaco, Brescia (Lombardia) – Tasta e Camina, una passeggiata enogastronomica sul territorio, evento su prenotazione!
maggio 2023, Pescara (Abruzzo) – Viva la Vite – ARTIGIANI DEL VINO con tante degustazioni ed eventi
maggio 2023, Milano, Lombardia – Best Wine Stars Palazzo del Ghiaccio. Oltre tante degustazioni direttamente con i produttori
maggio 2023, Milano, Lombardia – Distillo nuovo evento dedicato alle microdistillerie presso Officine del Volo
maggio 2023, Roma, Lazio – Roma Wine Expo. Banchi di assaggio, masterclass e meeting, amicizia e passione, business e incontri
maggio 2023, Napoli, Campania – VitignoItalia.
maggio 2023,Bardolino (Verona) Veneto – Palio del Chiaretto Lago di Garda si colora di rosa in onore del Chiaretto, prodotto all’omonimo vitigno.
GIUGNO 2023
8-12 giugno 2023 – Radici del Sud – Bari Anteprima Amarone – focus sull’annata 2017 e con due convegni dedicati al settore Horeca organizzati da Consorzio Tutela Vini Valpolicella
giugno 2023, Torrazza Coste, Pavia – Tramonto diVino con Emilia Pennac.
giugno 2023, Napoli, Campania – Salone VitignoItalia: 300 cantine con oltre 2000 etichette: tante le degustazioni nazionali, i buyer e i visitatori
giugno 2023, Castelletto di Cuggiono, Milano (Lombardia) –Camminar Mangiando passeggiata gastronomica nel Parco del Ticino: ogni tappa un piatto da scoprire
giugno 2023, Roma – Vinofòrum
giugno 2023, Roma – Roma Hortus Vini
LUGLIO 2023
luglio 2023, Santa Vittoria d’Alba (Cuneo) Piemonte – Sotto il Cielo del Roero cena tra i filari organizzata presso la cantina Cornarea di Canale
Agosto 2023
Prosegue fino al 15 agosto la rassegna Calici di stelle 2023 scopri le degustazioni e gli appuntamenti vicino a te
Calici di Stelle Abruzzo
Calici di Stelle Basilicata
Calici di Stelle Emilia Romagna
Calici di Stelle Friuli-Venezia Giulia
Calici di Stelle Toscana
Calici di Stelle Trentino Alto Adige
Calici di Stelle Umbria
Calici di Stelle Veneto
SCOPRI LE CANTINE APERTE DI OGNI REGIONE!
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SETTEMBRE 2023
Proseguono gli appuntamenti del Movimento Turismo del Vino
• Cantine Aperte in Vendemmia: settembre e ottobre
• Cantine Aperte a San Martino: dal 5 al 13 novembre
• Cantine Aperte a Natale: dicembre
settembre 2023, Pisa, Toscana – cantine aperte in Vendemmia tante le attività organizzate sul territorio info a Strada del Vino delle Colline Pisane
settembre 2023, Serralunga d’Alba (Cuneo) Piemonte – Festa della Vendemmia: manifestazione dedicata a grandi e piccini, all’insegna della sostenibilità, del territorio di Langhe, Monferrato e Roero e del vino. Visite guidate alle cantine storiche di Fontanafredda con spettacoli musicali
settembre 2023, Roma, Lazio – Vendemmiata Romana
settembre 2023, Bardolino (Verona) Veneto – Festa dell’uva e del vino, 5 giorni di festa con: concerti musicali serali, chioschi enogastronomici, vino Bardolino, degustazioni guidate a cura del Consorzio Tutela Vino Classico DOC, sfilate di bande musicali, spettacoli teatrali, convegni, incontri sul tema del vino, mostre delle migliori uve e del miglior vino Bardolino
OTTOBRE 2023
Ottobre 2023, Pisa, Toscana – cantine aperte in Vendemmia con molte attività organizzate sul territorio info a Strada del Vino delle Colline Pisane
ottobre 2023, Spello (Perugia) Umbria. Borgo diVino in tour. La bellezza di un borgo arroccato dove degustare una selezione dei migliori vini italiani e vini locali come: il Grechetto, il Merlot e il Sangiovese
ottobre 2023, Taormina (Messina) Sicilia – Taormina Gourmet evento in collaborazione con centinaia di cantine, birrifici e aziende agroalimentari
Novembre 2023
Cantine Aperte in Vendemmia: settembre e ottobre con Movimento Turismo Vino + Cantine Aperte a San Martino: dal 5 al 13 novembre
Benvenuto Brunello, Montalcino, Toscana
DICEMBRE 2023
Cantine Aperte a Natale: dicembre con Movimento Turismo del Vino
LE DATE DEGLI EVENTI ENOICI 2023 SONO IN DIVENIRE, stiamo aspettando le conferme dagli organizzatori, intanto trovate le indicazioni della tipologia di manifestazione e mese, il prima possibile verranno introdotte anche le giornate esatte di evento.
Per la chiusura dell’anno 2022 si possono acquistare biglietti e/o di richiedere accrediti per gli eventi segnalati, vi invitiamo a consultare i siti di ciascuna manifestazione, per vagliare le offerte economiche, i programmi e le procedure di iscrizione.
Se siete a conoscenza di eventi di rilievo nazionale o internazionale potete segnalarli a questa email info@papillae.it o contattandoci tramite i canali social di Carol Agostini, FoodandWineAngels, Papillae.