Tag: vino

  • Città di Castello ospita l’evento Only Wine Festival 2023

    Città di Castello ospita l’evento Only Wine Festival 2023

    Only Wine Festival 2023 un viaggio negli assaggi

    Di Adriano Guerri

    Only Wine è un appassionante evento enoico che va in scena ogni anno a Città di Castello in provincia di Perugia ed è giunto alla decima edizione. I giorni scelti per l’anno 2023 sono stati il 22 e 23 aprile. La location attuale è negli ampi spazi esterni di Palazzo Vitelli.

    Città di Castello ospita l'evento Only Wine Festival 2023, foto di Adriano Guerri
    Città di Castello ospita l’evento Only Wine Festival 2023, foto di Adriano Guerri

    I produttori presenti dietro ai loro banchi d’assaggio erano ben 118 e provenienti da ogni regione italiana. Sono coinvolte aziende vitivinicole che hanno almeno uno di questi tre requisiti: under 40, meno di 15 anni di storia e al di sotto di 7 ettari vitati.

    Atmosfera durante la manifestazione Only Wine Festival 2023, foto di Adriano Guerri
    Atmosfera durante la manifestazione Only Wine Festival 2023, foto di Adriano Guerri

    L’evento è stato ideato da Andrea Castellani e organizzato sin dai suoi albori da A.I.S. Umbria con il patrocinio del Comune di Città di Castello.  Only Wine è una Mostra Mercato, pertanto, vi è la possibilità di acquistare vini direttamente dai produttori. Nel programma erano previste masterclass. Il percorso con il calice in mano iniziava con le bollicine più famose al mondo,  4 maisons di champagne provenienti da differenti zone della Champagne e di varie tipologie e dosaggi, proseguiva con le regioni del nord Italia,  per passare al centro, e terminare con il sud dello Stivale.

    Only Wine Festival 2023, foto di Adriano Guerri
    Only Wine Festival 2023, foto di Adriano Guerri

    Molti visitatori in questa edizione hanno varcato le logge di Palazzo Vitelli.
    Kermesse ideale per coloro che amano scoprire nuove e giovani realtà, senza dover rinunciare  alla qualità. Un format avvincente con aziende partecipanti, selezionate secondo standard qualitativi elevati.

    Alcuni assaggi a Città di Castello:

    Champagne Francois Lecompte Premier Cru Millésime 2015, ottenuto da uve di Chardonnay e Pinot Nero,  la permanenza sui lieviti va dai 7 agli 8 anni. Si presenta nel flûte con un bellissimo colore giallo dorato, perlage fine e persistente, al naso sprigiona sentori di pane fresco, crème noisettes, scorza d’arancia, frutta tropicale,  al palato è piacevolmente avvolgente e decisamente persistente.
    Sito di riferimento: https://www.champagne-lecompte.fr/fr/  

    Champagne Francois Lecompte Premier Cru Millésime 2015, Only Wine Festival, foto di Adriano Guerri
    Champagne Francois Lecompte Premier Cru Millésime 2015, Only Wine Festival, foto di Adriano Guerri

    Poggio Triale Grechetto Lazio Igt 2019 Tenuta la Pazzaglia, si veste di un bellissimo colore giallo paglierino con riflessi che virano sul dorato,  al naso emana sentori di fiori di campo,  camomilla,  pesca gialla,  papaya, mango, al palato è piacevolmente fresco e dotato di una buona piacevolezza di beva,  il sorso è duraturo.
    Sito di riferimento: http://tenutalapazzaglia.it/

     Poggio Triale Grechetto Lazio Igt 2019 Tenuta la Pazzaglia, Only Wine festival 2023, foto di Adriano Guerri
    Poggio Triale Grechetto Lazio Igt 2019 Tenuta la Pazzaglia, Only Wine festival 2023, foto di Adriano Guerri

    Ramatico Igt Lazio 2020 Az. Antonella Pacchiarotti, ottenuto interamente con uve di Aleatico, è di un bellissimo color rame, dal quale prende il nome, al naso rivela note di rosa canina,  gelsomino,  albicocca e pesca gialla,  al palato è pieno ed appagante, fresco e armonioso.
    Sito di riferimento: http://www.vinipacchiarotti.it/azienda/

    Ramatico Igt Lazio 2020 Az. Antonella Pacchiarotti, Only Wine festival 2023, foto di Adriano Guerri
    Ramatico Igt Lazio 2020 Az. Antonella Pacchiarotti, Only Wine festival 2023, foto di Adriano Guerri

    Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc Classico Superiore  Bianca  2020 Az. Socci. Colore giallo paglierino brillante, leggere sfumature oro, al naso libera note di camomilla,  tiglio, melone,  susina, mandorla e richiami agrumate, al palato è vibrante e sapido con chiusura lunga e retro-olfattiva di mandorla.
    Sito di riferimento: http://verdicchio.it/it/

    Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc Classico Superiore  Bianca  2020 Az. Socci, Only Wine Festival 2023, foto di Adriano Guerri
    Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc Classico Superiore  Bianca  2020 Az. Socci, Only Wine Festival 2023, foto di Adriano Guerri

    Montefalco Sagrantino Docg 2016 Le Cimate. Rosso rubino molto intenso e impenetrabile, al naso rimanda sentori di prugna, mora, amarena,  mirtillo e violetta accompagnate da nuances di spezie e cacao,  al palato rivela una copiosa ma setosa trama tannica, rotondo e lunghissimo.
    Sito di riferimento: http://www.lecimate.it/

    Montefalco Sagrantino Docg 2016 Le Cimate, Only Wine Festival 2023, foto di Adriano Guerri
    Montefalco Sagrantino Docg 2016 Le Cimate, Only Wine Festival 2023, foto di Adriano Guerri

    Barbaro Aglianico del Vulture 2020 Solagna del Principe. Rosso rubino molto intenso, trasparente e consistente, all’olfatto si percepiscono sentori di ciliegia, ribes e mirtillo che seguono una scia di chiodi di garofano e pepe, al gusto è piacevolmente tannico, fine e equilibrato.
    Sito di riferimento: https://solagnadelprincipe.com/

    Barbaro Aglianico del Vulture 2020 Solagna del Principe, Only Wine Festival 2023, foto di Adriano Guerri
    Barbaro Aglianico del Vulture 2020 Solagna del Principe, Only Wine Festival 2023, foto di Adriano Guerri

    Starse Taurasi Docg 2019 Fratelli Addimanda. Ottenuto interamente con uve di Aglianico da vite franca di piede, rosso rubino profondo, al naso rilascia note di frutta rossa, fiori di campo, tabacco, pepe e liquirizia, al gusto è avvolgente, pieno e leggiadro. Un vino espressivo.
    Sito di riferimento: http://www.cantineaddimandataurasi.it/

    Starse Taurasi Docg 2019 Fratelli Addimanda, Only Wine Festival 2023, foto di Adriano Guerri
    Starse Taurasi Docg 2019 Fratelli Addimanda, Only Wine Festival 2023, foto di Adriano Guerri

     

    Adriano Guerri, sommelier professionista, wine critic e blogger freelance
    Adriano Guerri, sommelier professionista, wine critic e blogger freelance

    Sito evento: https://onlywinefestival.it/

    Siti partner: https://www.foodandwineangels.com/ https://carol-agostini.tumblr.com/

    Blog autore: https://cloudwine9.com/

     

  • OnlyWine 2023, assaggi e considerazioni sulla manifestazione

    OnlyWine 2023, assaggi e considerazioni sulla manifestazione

    ONLYWINE, considerazioni finali della decima edizione

    Di Alberto Chiarenza

    Città di Castello, l’unica città dell’Umbria dove domina l’impronta rinascimente rispetto a quella medievale, in una cornice suggestiva quale il cinquecentesco Palazzo Vitelli a Sant’Egidio, si è svolta ONLYWINE.

    OnlyWine Festival 2023, foto di Alberto Chiarenza
    OnlyWine Festival 2023, foto di Alberto Chiarenza

    L’evento che promuove le piccole e giovani aziende, nasce da un’idea di Andrea Castellani, brillante e vivace giovane imprenditore che ha saputo portare nella storica cittadina dell’alta valle del Tevere, così tante persone.

    ONLYWINE 2023 si conferma così per il decimo anno consecutivo, un evento di grande rilievo per far emergere le eccellenze delle piccole cantine e dei giovani produttori e per far conoscere al grande pubblico le tradizioni vitivinicole italiane. Grazie alla sua impeccabile organizzazione, Andrea Castellani e il suo entourage di professionisti, ha inanellato un ulteriore successo di presenze in termini di produttori, addetti stampa, appassionati e operatori del settore HORECA.

    Visitatori durante la manifestazione OnlyWine Festival 2023, foto di Alberto Chiarenza
    Visitatori durante la manifestazione OnlyWine Festival 2023, foto di Alberto Chiarenza

    La ricetta del successo ha nei suoi ingredienti persone come Sandro Camilli, Presidente della Associazione Italiana Sommelier, la famosa giornalista Chiara Giannotti, Francesco Saverio Russo, wine blogger di successo, Chiara Giorleo critica enogastronomica e docente AIS, la giornalista free lance Sara Cintelli e altre persone note che hanno reso unico e senza cliché, l’evento che si è svolto in un clima gioviale che si instaura in un ambiente raffinato e coinvolgente nello stesso tempo, rendendo gli assaggi, un momento divertente e informale.

    Alcuni dei giornalisti della manifestazione OnlyWine Festival 2023, foto di Alberto Chiarenza
    Alcuni dei giornalisti della manifestazione OnlyWine Festival 2023, foto di Alberto Chiarenza

    Quasi 200 le cantine presenti tra cui anche una dalla Svizzera Italiana, ovvero dal Canton Ticino, e poi tant’è belle cantine provenienti da ogni regione.

    Piccola o giovane non significa assolutamente poco valore, tutt’altro, infatti grazie a Francesco Saverio Russo, a ONLYWINE erano presenti aziende che esprimevano la vera essenza del territorio. Anche se non sono riuscito a provarle tutte, ho trovato tanta passione che nei fatti si esprime con vini di grande finezza e qualità.

    Panoramica della manifestazione OnlyWine Festival 2023, foto di Alberto Chiarenza
    Panoramica della manifestazione OnlyWine Festival 2023, foto di Alberto Chiarenza

    Tra le cantine che ho provato ne cito alcune che mi sono piaciute in modo particolare.

    Ho iniziato gli assaggi proprio con il Lazio dove ho trovato Antonella Pacchiarotti, conosciuta come “La donna dell’aleatico” in quanto lo vinifica in nove versioni del bianco al passito. La cantina si trova a Grotte di Castro in provincia di Viterbo dove il vigneto è vicino al lago di Bolsena e gode di un microclima e terreni particolari che conferiscono ai vini di Antonella caratteristiche uniche.

    Antonella Pacchiarotti, conosciuta come “La donna dell’aleatico” con Alberto Chiarenza
    Antonella Pacchiarotti, conosciuta come “La donna dell’aleatico” con Alberto Chiarenza

    Rimanendo a nord della regione, ho provato i vini della Tenuta La Pazzaglia che si trova a Castiglione in Teverina provincia di Viterbo, dove Laura mi ha parlato della piccola azienda a conduzione familiare che produce quattro tipologie di vini a base di vari cloni di Grechetto insieme alla sorella.

    Laura di Tenuta La Pazzaglia, OnlyWine festival 2023, foto di Alberto Chiarenza
    Laura di Tenuta La Pazzaglia, OnlyWine festival 2023, foto di Alberto Chiarenza

    Andando invece nella zona del Cesanese, era presente la famosa Cantina Giovanni Terenzi dove Cecilia mi ha fatto provare, anche se a me già noti, tre versioni di Cesanese del Piglio DOCG. Il Classico Velobra, il Superiore Colle Forma e il Riserva Vajoscuro. Ottime interpretazioni di un vitigno molto particolare e di difficile vinificazione, ma che grazie alla sapienza e esperienza Di Giovanni Terenzi, sono riusciti ad ottenere vini di grande struttura ed eleganza.

    Cantina Giovanni Terenzi, OnlyWine Festival 2023, foto di Alberto Chiarenza
    Cantina Giovanni Terenzi, OnlyWine Festival 2023, foto di Alberto Chiarenza

    Passando nelle Marche ho avuto il piacere di conoscere Oreta Manieri della Cantina Casaleta nel territorio del Verdicchio Classico dei Castelli di Jesi. Dopo la morte del marito, Alberto Biancini, Oreta e la figlia Cristina Biancini hanno continuato il lavoro iniziato da Alberto portando avanti la viticoltura di vigneti di 70 anni e selezionando le piante migliori, hanno riprodotto i cloni ampliando la produzione di vini, con rese basse e tanta qualità.

    Casaleta vini, foto di Alberto Chiarenza
    Casaleta vini, foto di Alberto Chiarenza

    Grazie alla nota freschezza delle uve Verdicchio, producono una gamma di vini che va dalla bolla Metodo Classico al vino ottenuto da uve appassite. Dal 2010 ad oggi è stata una evoluzione continua che ha portato ad ottenere vini senza alcun utilizzo di fitofarmaci e senza utilizzare rame o zolfo.

    Oreta Manieri della Cantina Casaleta, OnlyWine Festival 2023, foto di Alberto Chiarenza
    Oreta Manieri della Cantina Casaleta, OnlyWine Festival 2023, foto di Alberto Chiarenza

    Altra azienda che ho apprezzato molto, sempre nelle Marche ma a Massignano in provincia di Ascoli,è COSSIGNANI L.E. TEMPO. Edoardo e Letizia, fratelli, hanno vitigni tra i 200 e i 400 mslm e producono soltanto spumante Metodo Classico. Un Sangiovese in purezza nella versione rosata e Pecorino 100% nella versione blanc de blanc. Terreni molto particolari costituiti essenzialmente da arenaria, scheletro e calcare conferiscono freschezza e mineralità oltre che sapidità.

    COSSIGNANI L.E. TEMPO. OnlyWine Festival, foto di Alberto Chiarenza
    COSSIGNANI L.E. TEMPO. OnlyWine Festival, foto di Alberto Chiarenza

    Tra i Vignaioli dell’Alta Calabria ho incontrato Simona Belmonte della Cantina L’Antico Fienile Belmonte in località Altomonte. Costituiscono una rete d’impresa tra dieci piccoli produttori appunto dell’Alta Calabria che valorizzano il loro vitigno autoctono, il Magliocco.

    Simona Belmonte della Cantina L’Antico Fienile Belmonte, OnlyWine Festival 2023, foto di Alberto Chiarenza
    Simona Belmonte della Cantina L’Antico Fienile Belmonte, OnlyWine Festival 2023, foto di Alberto Chiarenza

    In Sicilia ho conosciuto Calogero della Cantina Leonarda Tardi di Salaparuta in provincia di Trapani. Leonarda Tardi è la mamma di Calogero e della sorella con cui condivide il lavoro in azienda producendo quattro vini a bacca bianca e un rosso. Partendo dai vini bianchi, un blend di Catarratto e Chardonnay, uno Chardonnay in purezza, è un grillo. Per i vini rossi la bacca è quella del Nero d’Avola.

    Cantina Leonarda Tardi di Salaparuta, OnlyWine Festival 2023, foto di Alberto Chiarenza
    Cantina Leonarda Tardi di Salaparuta, OnlyWine Festival 2023, foto di Alberto Chiarenza

    Tommaso Cavalli della Azienda Piccolo Bacco dei Quaroni in Lombardia, siamo esattamente in Oltrepo Pavese. Una estensione di dieci ettari di cui sei sono vitati a Pinot Nero. Quindi una produzione di varie tipologie di vino esclusivamente fatti con lo stesso vitigno, a partire da un Metodo Classico 36 mesi sulle fecce fini, un Metodo Martinotti e un vino fermo.

    Azienda Piccolo Bacco dei Quaroni in Lombardia, OnlyWine Festival 2023, foto di Alberto Chiarenza
    Azienda Piccolo Bacco dei Quaroni in Lombardia, OnlyWine Festival 2023, foto di Alberto Chiarenza

    Una azienda che produce vino dagli inizi dello scorso secolo, acquisita nel 2000 dai genitori facendone una azienda a conduzione familiare, ma che Tommaso porta avanti dal 2017. La filosofia di famiglia è produrre vini naturali con metodo biologico e massimo rispetto dell’ambiente.

    Conclusioni
    Alberto Chiarenza alla manifestazione OnlyWine Festival 2023
    Alberto Chiarenza alla manifestazione OnlyWine Festival 2023

    Queste sono solo alcune delle esperienze dirette tra le numerose aziende presenti che hanno consentito di tastare il polso della crescita nella produzione vitivinicola italiana che vede un significativo incremento di giovani che si mettono in gioco e contribuiscono a fare vino. Un successo dell’evento che ha attratto tanti visitatori e che fa ben sperare per le prossime edizioni.

    Alberto Chiarenza, Winelover, sommelier e assaggiatore esperto
    Alberto Chiarenza, Winelover, sommelier e assaggiatore esperto

    Sito manifestazione: https://onlywinefestival.it/

    Siti partners: https://carol-agostini.tumblr.com/ https://www.foodandwineangels.com/

  • Cascina Boschetti vissuta di sensi al Vinitaly 2023

    Cascina Boschetti vissuta di sensi al Vinitaly 2023

    Cascina Boschetti, la degustazione di 3 prodotti rappresentativi

    Di Marco Germani

    Il territorio di Barolo, nel cuore delle Langhe rappresenta un punto di riferimento per gli appassionati di tutto il mondo, da queste colline nasce uno dei vini più famosi mai prodotti, icona della viticoltura italiana di qualità.

    Cascina Boschetti vissuta di sensi al Vinitaly 2023, il titolare, foto Murialdo Gomba
    Cascina Boschetti vissuta di sensi al Vinitaly 2023, il titolare, foto Murialdo Gomba Winery

    C’è una collina, che sovrasta i tetti di Barolo e le mura del castello dei Marchesi Falletti, dove gli ordinati filari di nebbiolo sembrano disegnati da un pittore, la collina Boschetti.
    Cascina Boschetti nasce sulla sommità di questa collina, dall’azienda si gode di una vista mozzafiato a 360°, sulle colline di Langa e sui numerosi castelli che le costellano.

    Cascina Boschetti vissuta di sensi al Vinitaly 2023, i vigneti, foto da sito
    Cascina Boschetti vissuta di sensi al Vinitaly 2023, i vigneti, foto da sito

    Sergio Gomba

    Quando parliamo di Cascina Boschetti parliamo di Sergio Gomba. E’ lui l’uomo che ha firmato la rinascita dell’azienda, una vita passata a coltivare un sogno. Tenace e capace, Sergio Gomba ha trasformato una casa e le sue vigne in una tenuta maestosa con una vista mozzafiato.

    “Il lavoro non mi ha mai spaventato, anche adesso che ho una certa età” dice senza enfasi, quest’uomo di poche parole. Per capire che non mente, basta guardargli le mani.

    Cascina Boschetti vissuta di sensi al Vinitaly 2023, foto da sito
    Cascina Boschetti vissuta di sensi al Vinitaly 2023, foto da sito

    La Cantina

    Cascina Boschetti, nasce nel 1977, i vigneti attorno alla cantina appartengono da anni alla famiglia Gomba. Nel 1991 l’acquisto della cascina e successivamente di altre vigne nel Roero.

    “Ci piace dire che le uve sono tutte nostre, raccolte a mano, selezionate a mano. La vendemmia è un momento importantissimo per tutti noi, di lavoro ma anche di festa, di riunione della famiglia e degli amici”.

    Cascina Boschetti vissuta di sensi al Vinitaly 2023, la cantina, foto da sito
    Cascina Boschetti vissuta di sensi al Vinitaly 2023, la cantina, foto da sito

    “I nostri 30 ettari si dividono tra Langhe e Roero, garantendo il meglio delle nostre uve, delle nostre viti e dei nostri terroir, per ottenere un vino unico, ogni anno diverso, ma sempre ineguagliabile”
    Oggi la produzione si attesta intorno alle 300 mila bottiglie, di cui 160 mila di Barolo.
    “La vigna parla: bisogna saperla ascoltare”.

    Cascina Boschetti vissuta di sensi al Vinitaly 2023, foto da sito
    Cascina Boschetti vissuta di sensi al Vinitaly 2023, foto da sito

    Grande cura quindi per tutte le lavorazioni del vigneto: dagli umori di terreno e viti fino all’ecosistema in cui sono inseriti.
    Sergio custodisce non solo i suoi filari, ma anche dei boschi attorno alla tenuta. Qui vivono animali e alberi che contribuiscono a mantenere un equilibrio importante per il vigneto.

    Nasce anche il tartufo bianco d’Alba. Una curiosità: il nuovo vigneto a Scaparoni, tra Alba e Piobesi d’Alba, è stato piantato sopra la “grotta dei pipistrelli”, una vecchia cava di gesso dismessa che ora è un rifugio per centinaia di pipistrelli.

    Lineup degustata da Marco Germani di Cascina Boschetti, foto autore articolo
    Lineup degustata da Marco Germani di Cascina Boschetti, foto autore articolo

    Nebbiolo d’Alba DOC 2021

    Nebbiolo d’Alba DOC 2021, Cascina Boschetti vissuta di sensi al Vinitaly 2023, foto di Marco Germani
    Nebbiolo d’Alba DOC 2021, Cascina Boschetti vissuta di sensi al Vinitaly 2023, foto di Marco Germani

    Luminoso rubino scarico. Olfattivo deciso declinato su mora, ribes, e fragolina di bosco in maturazione, rosa canina e viola fresche. In bocca domina la freschezza, in coerenza con una beva non troppo impegnativa. Il tannino, ancora deciso, porta ad un medio finale su scie di frutti di bosco maturi.

    Barbera d’Alba DOC 2021

    Barbera d’Alba DOC 2021, Cascina Boschetti vissuta di sensi al Vinitaly 2023, foto di Marco Germani
    Barbera d’Alba DOC 2021, Cascina Boschetti vissuta di sensi al Vinitaly 2023, foto di Marco Germani

    Rubino carico con screzi purpurei. Al naso si presenta piacevolmente variegato, passando da un fruttato maturo di ciliegia, amarena e mirtillo ad un floreale in appassimento di viola, rosa e peonia. Eleganti tocchi di pepe bianco, sottobosco e legno di rovere ne completano il profilo. In bocca è morbido, pieno, con tannini ben dosati e media persistenza su note di ciliegia succosa.

    Barolo DOCG del Comune di Barolo 2019

    Barolo DOCG del Comune di Barolo 2019, Cascina Boschetti vissuta di sensi al Vinitaly 2023, foto di Marco Germani
    Barolo DOCG del Comune di Barolo 2019, Cascina Boschetti vissuta di sensi al Vinitaly 2023, foto di Marco Germani

    Rubino vivace con sfumatura granata, sfoggia un olfattivo declinato al frutto sottospirito. Mora, ribes, ciliegia, lampone e fragolina di bosco sono seguiti da freschi fiori di viola e rosa. Completano il profilo piacevoli rimandi di pepe, noce moscata, liquirizia, vaniglia, smalto. Di ottima struttura, fine, dal tannino ben dosato e la fresca e dinamica evoluzione. Molto gradevole la lunga chiusura su rimandi di liquirizia e polvere di caffè.

    Marco Germani, autore articolo, Wine Blogger
    Marco Germani, autore articolo, Wine Blogger

    Sito cantina: https://www.gombaboschetti.it/

    Blog autore: https://www.tuscanysommelier.com/

    Siti partners: https://www.foodandwineangels.com/ https://carol-agostini.tumblr.com/

  • Terre di Toscana 2023 – Ad alto Impatto degustativo

    Terre di Toscana 2023 – Ad alto Impatto degustativo

    TERRE DI TOSCANA 2023 – AD ALTO IMPATTO DEGUSTATIVO

    Di Elsa Leandri

    Terre di Toscana 2023 è giunta alla quindicesima edizione. Si è svolta nell’ultimo week end di marzo all’UNA Hotel Esperienze a Lido di Camaiore, location ormai ben rodata.

    Terre di Toscana, foto di Elsa Leandri
    Terre di Toscana, foto di Elsa Leandri

    Dopo le varie anteprime dei mesi precedenti questo è il primo evento che racchiude tutta la Toscana in un luogo permettendo di spaziare da Bolgheri alle Colline Lucchesi, dal Chianti Classico alla Vernaccia di San Gimignano, dal Morellino di Scansano al Brunello di Montalcino offrendo in questo modo un vero e proprio elogio della produzione in terra etrusca.

    Evento Terre di Toscana, foto di Elsa Leandri
    Evento Terre di Toscana, foto di Elsa Leandri

    Circa 140 cantine presenti tra le quali dei nomi di eccezione come Tenuta San Guido, Ricasoli, Petra, Montevertine, Panizzi, Il Marroneto, Tiezzi, Due Mani.. solo per citarne alcune; nomi che parlano anche a quelle persone che conoscono poco il mondo enologico e che sono diventati quasi uno status symbol della Toscana. Le vecchie annate protagoniste del lunedì hanno offerto inoltre delle degustazioni uniche, rare e indimenticabili.

    Alcune bottiglie degustate a Terre di Toscana 2023, foto di Elsa Leandri
    Alcune bottiglie degustate a Terre di Toscana 2023, foto di Elsa Leandri

    Organizzazione eccellente con un’area food ben isolata dalle sale di assaggio in cui venivano proposti dei prodotti tipici toscani quali salumi o formaggi. Tuttavia potrebbe essere migliorabile la distanza tra un produttore e l’altro così da permettere una maggiore fruibilità. Speriamo inoltre che nella sedicesima edizione, che avrà luogo il 24 e 25 marzo 2024, tornino nuovamente le Degustazioni de l’Acquabuona che nel 2020 avevano avuto come argomenti il Brunello di Montalcino, la Syrah e i vini passiti.

    Alcune bottiglie degustate a Terre di Toscana 2023, foto di Elsa Leandri
    Alcune bottiglie degustate a Terre di Toscana 2023, foto di Elsa Leandri

    Come tante api volano di fiore in fiore, così i vari avventori si muovono da un banchetto all’altro: alcuni hanno preparato un percorso studiato a tavolino, altri si fanno semplicemente attrarre dallo styling di un’etichetta, altri pur avendo un iter ben prestabilito non resistono e si lasciano comunque sedurre da una bottiglia che esula dai “progetti” iniziali.

    Locandina evento Terre di Toscana, foto di Elsa Leandri
    Locandina evento Terre di Toscana, foto di Elsa Leandri

    In questa manifestazione possiamo dire che dove ti fermi non rimarrai deluso, tanto è elevato il livello qualitativo delle aziende presenti. Diventa pertanto difficile e superfluo stipulare una classifica dei migliori assaggi perché sarebbe fare un torto a altre cantine altrettanto meritevoli. Ci limiteremo quindi a indicare quelle bottiglie, forse meno conosciute ai più, che ci hanno suscitato un interesse e che speriamo che per voi siano una scoperta.

    L’étrange 2020 (100% Vermentino)Podere Sant’Agnese

    L’étrange 2020 (100% Vermentino) - Podere Sant’Agnese, Evento Terre di Toscana, foto di Elsa Leandri
    L’étrange 2020 (100% Vermentino) – Podere Sant’Agnese, Evento Terre di Toscana, foto di Elsa Leandri

    Giallo paglierino con riflessi dorati. Impatto olfattivo accattivante con sentori di fiori di tiglio e ginestra, echi di albicocca e pesca e in chiusura pasta di mandorle. In bocca si distingue per una sapidità che prolunga il sorso su frutta candita.

    Ventisei 2019 (100% Pinot Nero) Il Rio

    Ventisei 2019 (100% Pinot Nero), Evento Terre di Toscana, foto di Elsa Leandri
    Ventisei 2019 (100% Pinot Nero), Evento Terre di Toscana, foto di Elsa Leandri

    Rosso carminio vivace. Apertura di ciliegia, mirtillo e mora con ricordi di erbette balsamiche arricchite da una spolverata di grafite. Freschezza e tannino ben integrato per un lungo finale di bocca.

    Vintage 2017 (50% Vermentino e 50% Viognier) Montepepe

    Vintage 2017 (50% Vermentino e 50% Viognier), Evento Terre di Toscana, foto di Elsa Leandri
    Vintage 2017 (50% Vermentino e 50% Viognier), Evento Terre di Toscana, foto di Elsa Leandri

    Paglierino con luminosi riflessi dorati. Attrattivi i sentori di ginestra e di fiori di acacia, con cenni di agrumi disidratati, propoli e note di pasticceria appena sfornata. Il sorso è pieno e avvolgente. La sapidità e una leggera tannicità ravvivano il cavo orale con un finale fruttato.

    Somatico 2020 ( 100% Pugnitello) – Podere il Castellaccio

    Somatico 2020 ( 100% Pugnitello) Podere Il Castellaccio, Evento Terre di Toscana, foto di Elsa Leandri
    Somatico 2020 ( 100% Pugnitello) Podere Il Castellaccio, Evento Terre di Toscana, foto di Elsa Leandri

    Carminio impenetrabile. Insieme di frutti di bosco che si distinguono nitidamente dalla mora al mirtillo, dalla ciliegia al lampone. Cenni speziati e floreali ne completano il profilo. Tannino ben marcato con la freschezza che dinamicizza la beva promettendo una lunga evoluzione in bottiglia.

    Rosso di Montalcino Il Jeccardo 2018 ( 100% sangiovese) Fattoria del Pino

    Rosso di Montalcino Il Jeccardo 2018 ( 100% sangiovese) - Fattoria del Pino, Evento Terre di Toscana, foto di Elsa Leandri
    Rosso di Montalcino Il Jeccardo 2018 ( 100% sangiovese) – Fattoria del Pino, Evento Terre di Toscana, foto di Elsa Leandri

    Carminio di media intensità. Elegante apertura floreale di violetta e iris a cui seguono le classiche note di ciliegia marasca. Finale balsamico. Al sorso freschezza e tannini ci accompagnano e lasciano la bocca su una scia agrumata.

    Malìe 2022 ( Vermentino 60%, Chardonnay 30%, Grechetto 10%) Valle del Sole

    Malìe 2022 ( Vermentino 60%, Chardonnay 30%, Grechetto 10%) - Valle del Sole, Evento Terre di Toscana, foto di Elsa Leandri
    Malìe 2022 ( Vermentino 60%, Chardonnay 30%, Grechetto 10%) – Valle del Sole, Evento Terre di Toscana, foto di Elsa Leandri

    Paglierino vivace. Profilo olfattivo che trova nella pesca bianca, negli agrumi e nelle erbette aromatiche la sua essenza. Note di fiori di zagara in chiusura. La bocca viene scossa da una vibrante acidità che seduce il palato con ricordi di melissa e lemongrass.

    Elsa Leandri autrice articolo, è sommelier, blogger, esperta vitivinicola.
    Elsa Leandri autrice articolo, è sommelier, blogger, esperta vitivinicola.

    Sito evento: https://www.acquabuona.it/2023/01/terre-di-toscana-2023-in-vendita-i-biglietti-on-line/

    Siti partners: https://carol-agostini.tumblr.com/ https://www.foodandwineangels.com/

  • Romagna Albana alla 55° edizione di Vinitaly, Adriano Guerri

    Romagna Albana alla 55° edizione di Vinitaly, Adriano Guerri

    Romagna Albana alla 55° edizione di Vinitaly

    Di Adriano Guerri

    Nell’ occasione della 55esima edizione del Vinitaly che è andata in scena dal 2 al 5 aprile 2023 nella città di Giulietta e Romeo, tra i tanti padiglioni, i numerosi espositori e migliaia di etichette in degustazione, ho fatto un excursus nella regione Emilia Romagna. Tra gli assaggi che mi hanno suscitato maggiore interesse ci sono quelli di un noto vino bianco, quale Romagna Albana. Prima di passare alle note di degustazione, una piccola descrizione della denominazione.

    Alcuni scatti della manifestazione Vinitaly, foto di Adriano Guerri, articolo: Alcuni scatti della manifestazione Vinitaly, foto di Adriano Guerri
    Alcuni scatti della manifestazione Vinitaly, foto di Adriano Guerri, articolo:Romagna Albana alla 55° edizione di Vinitaly, Adriano Guerri

    La Romagna Albana o Albana di Romagna, così denominato sino al 2011 è stato il primo vino bianco italiano ad ottenere la meritata certificazione Docg nel 1987, già a Doc dal lontano 1967. Reputata a giusto titolo un’icona dell’Emilia Romagna. La coltivazione del vitigno Albana affonda le radici in tempi remoti, introdotto, consumato e valorizzato dai Romani.

    La sua etimologia può essere ricollegata al termine latino “albus”, ossia bianco, ma potrebbe addirittura prendere il nome dai monti Albani nel Lazio. Le province ove viene coltivato questo singolare vitigno sono: Bologna in 7 comuni, Forlì-Cesena in 10 comuni e Ravenna in 5 comuni.

    Romagna Albana alla 55° edizione di Vinitaly, foto di Adriano Guerri
    Romagna Albana alla 55° edizione di Vinitaly, foto di Adriano Guerri

    Tuttavia, a Bertinoro, considerata la culla, l’Albana ha trovato un habitat ideale e capace di dare origine a vini di eccellente qualità. Galla Placidia, imperatrice romana trovatasi di fronte a questo vino servito in un rudimentale calice di coccio, esclamò “vorrei berti in oro”.

    Da allora il piccolo Borgo dell’entroterra ha preso il suo attuale nome. Con questo vitigno vengono ottenute varie tipologie di vino e sono: Romagna Albana secco, dolce, passito, passito riserva e la versione spumante che attualmente è classificata Doc. Un vino bianco unico nel suo genere, grazie alla presenza di tannini e dotato di una notevole capacità d’invecchiamento.

    Degustato alla cieca e a una temperatura intorno ai 18°C.,non si ipotizzerebbe mai che sia un vino bianco, ma bensì, potrebbe essere scambiato tranquillamente per un vino rosso.
    A tavola, in funzione della tipologia trova abbinamento con molte preparazioni culinarie; la versione secco si sposa bene con salumi, zuppe di pesce e pasta con verdure, la versione amabile con pasticceria secca, mentre il passito con formaggi erborinati e dolci complessi, ma è ideale anche come vino da meditazione. I produttori di questa enclave sono oltre 60.

    Alcuni assaggi a Verona

    Arlus Romagna Albana secco Docg 2021 Az. Trerè. Si presenta nel calice con un bellissimo colore giallo paglierino brillante, al naso sprigiona eleganti note di gelsomino, albicocca e agrumi, al palato è sapido e fresco, dotato di una buona piacevolezza di beva.

    Arlus Romagna Albana secco Docg 2021 Az. Trerè, foto di Adriano Guerri
    Arlus Romagna Albana secco Docg 2021 Az. Trerè, foto di Adriano Guerri

    Amar-Cord d’un Bianc Romagna Albana secco Docg 2019 Az.Trerè. giallo dorato, al naso note di camomilla, zagara, pesca, albicocca e cannella, al palato è pieno ed avvolgente, decisamente lungo e persistente.

    Amar-Cord d’un Bianc Romagna Albana secco Docg 2019 Az.Trerè, foto di Adriano Guerri
    Romagna Albana secco Docg 2019 Az.Trerè, foto di Adriano Guerri

    Sito di riferimento: www.trere.com

    Frangipane Romagna Albana Secco Docg 2022 Ten. La Viola. Giallo paglierino luminoso, dipana sentori di mimosa, mela golden, pera ed albicocca, piacevolmente fresco, sapido e leggiadro.

    Frangipane Romagna Albana Secco Docg 2022 Ten. La Viola, e Interra Bianco Romagna Albana Secco Docg 2021 Ten. foto di Adriano Guerri
    Frangipane Romagna Albana Secco Docg 2022 Ten. La Viola, e Interra Bianco Romagna Albana Secco Docg 2021 Ten. foto di Adriano Guerri

    Interra Bianco Romagna Albana Secco Docg 2021 Ten. La Viola. Giallo paglierino con sfumature dorate, libera sentori di fiori di campo, tè verde, mela, pesca, melone e spezie dolci, è giustamente sapido con piacevole trama tannica, vibrante e duraturo.

    Sito di riferimento: www.tenutalaviola.it

    I Croppi Romagna Albana Secco Docg 2022 Az Celli. Veste color giallo paglierino con leggeri riflessi dorati, fiori di genziana, zagara, melone ed albicocca, palato contraddistinto da una buona sapidità e una lunga persistenza aromatica.

    I Croppi Romagna Albana Secco Docg 2022 Az Celli, foto di Adriano Guerri
    I Croppi Romagna Albana Secco Docg 2022 Az Celli, foto di Adriano Guerri

    Sol Ara Romagna Albana Passito Docg 2021 Az.Celli. Bellissima tonalità giallo dorato, emana nuances di frutta candita, albicocca, miele e scorza di arancia, sorso piacevolmente amabile e armonioso, un vino di stoffa. Molto fine.

    Sol Ara Romagna Albana Passito Docg 2021 Az.Celli, foto di Adriano Guerri
    Sol Ara Romagna Albana Passito Docg 2021 Az.Celli, foto di Adriano Guerri

    Sito di riferimento: www.celli-vini.com

    La Signora Romagna Albana Secco Docg 2021 Az. Maria Galassi. Colore giallo dorato, complesso e ricco di note agrumate, albicocca, frutta esotica e zagara , buona freschezza accompagnata da un tocco di tannicità tipica del vitigno e spiccata mineralità e sapidità. Lunga persistenza.

    La Signora Romagna Albana 2021 Maria Galassi, foto di Adriano Guerri
    La Signora Romagna Albana 2021 Maria Galassi, foto di Adriano Guerri

    Sito di riferimento: www.galassimaria.it

    Bissoni Romagna Albana passito Docg 2020 Az.Bissoni. Giallo dorato intenso, rivela sentori di confettura di pesche, dattero, albicocca, miele, fichi secchi, vaniglia e zafferano, coerente, suadente e persistente. Ottenuto con appassimento su pianta e attaccato da botrytis cinerea.

    Bissoni Romagna Albana passito Docg 2020 Az.Bissoni, foto di Adriano Guerri
    Bissoni Romagna Albana passito Docg 2020 Az.Bissoni, foto di Adriano Guerri

    Sito di rifetimento: www.vinibissoni.com

    Adriano Guerri, sommelier professionista, wine critic e blogger freelance
    Adriano Guerri, sommelier professionista, wine critic e blogger freelance

    Sito manifestazione: https://www.vinitaly.com/

    Blog autore: https://cloudwine9.com/

    Siti partners: https://carol-agostini.tumblr.com/ https://www.foodandwineangels.com/

  • Dalla Trinacria a Terre Sikane, azienda nata nel 2012

    Dalla Trinacria a Terre Sikane, azienda nata nel 2012

    Dalla Trinacria a Terre Sikane

    Di Elsa Leandri

    Trinacria. Così veniva chiamata anticamente la Sicilia, racchiudendo nel nome stesso i “tre promontori” che identificano i tre vertici di questa magnifica isola.

    Trinacria. È anche il nome che viene dato al simbolo che la rappresenta: gli elementi che possiamo riconoscere sono la testa della Gorgone, figura mitologica nota per avere al posto dei capelli dei serpenti tali da pietrificare chiunque la guardasse, le spighe di grano e le tre gambe piegate all’altezza del ginocchio, ovvero i tre capi dell’isola, Capo Boeo, Capo Peloro e Capo Passero.

    Simbolo Trinacria, articolo: Dalla Trinacria a Terre Sikane, azienda nata nel 2012, immagine da internet
    Simbolo Trinacria, articolo: Dalla Trinacria a Terre Sikane, azienda nata nel 2012, immagine da internet

    Trinacria. È un’icona altresì carica di significati: la testa di Medusa grazie alla sua capacità di paralizzare ci mette al riparo del male, le spighe di grano richiamano la fertilità, i serpenti che effettuano la muta la rinascita e le tre gambe il cambiamento della vita o il tempo che scorre (passato, presente e futuro).

    Terre Sikane

    Sarà per tutto questo che Terre Sikane ha scelto come “marchio” una figura che richiama molto la Trinacria: sono infatti raffigurate tre S che rimandano alle iniziali della propria terra, la Sicilia, del popolo che abitava Butera e le zone limitrofe in periodo pre-ellenico, i Sicani, e della propria famiglia, i Sciacchitano.

    Terre Sikane di Francesco Sciacchitano, logo da sito
    Terre Sikane di Francesco Sciacchitano, logo da sito

    Terre Sikane è un’azienda di Riesi, fondata nel 2012 e che conta 58 ettari di terreno di cui 23 impiantati a vigneto siti nel comune di Butera, nelle contrade di Turchiotto-Gurgazzi.

    Fin dai primi passi in viticoltura Francesco e Rosy, affiancati dal savoir faire dell’enologo Francesco Paolo Urone, hanno investito moltissimo in questa terra sita a un’altezza di circa 400m s.l.m. dove arrivano le brezze marine a accarezzare le vigne.

    La famiglia Sciacchitano, con i prodotti ottenuti da questo areale, ha affermato fin da subito sia la propria filosofia, in cui tradizione abbraccia innovazione, che la propria qualità nel mercato internazionale riportando moltissimi e prestigiosi premi.

    Vitigni autoctoni e vitigni internazionali sono le varietà coltivate in questo lembo sicano che vengono vinificati come monovitigno o in uvaggio e che andremo a scoprire con grande curiosità.

    Porta Reale Gran Galà Vino Spumante (Grillo e Chardonnay)
    Questo metodo Martinotti ci regala delle bollicine fini che ravvivano il calice paglierino con riflessi verdolini. Si esprime con accattivanti sentori di gelsomino e di fiori di zagara freschi, abbracciati da note agrumate, di frutta tropicale (ananas, melone bianco) e di lemongrass e salvia. La bolla solletica piacevolmente il cavo orale offrendo un finale che evoca il mandarino.

    Calice e bottiglia di Porto Reale Terre Sikane, foto di Elsa Leandri
    Calice e bottiglia di Porto Reale Terre Sikane, foto di Elsa Leandri

    Turchiotto Grillo Sicilia Doc 2021 (100% Grillo)
    Paglierino con riflessi dorati. Impatto olfattivo che evoca erbe officinali come timo e salvia. Biancospino, frutto della passione e una leggera speziatura di noce moscata ne completano il profilo. Vibrante e saporito persiste a lungo lasciando richiami ammandorlati.

    Calice e bottiglia di Turchiotto Terre Sikane, foto di Elsa Leandri
    Calice e bottiglia di Turchiotto Terre Sikane, foto di Elsa Leandri

    Il Sikano Sicilia Doc 2021 (60% Merlot- 40% Nero d’Avola)
    Rubino impenetrabile. Si apre con ricordi di ciliegia e prugna accarezzati da effluvi di lavanda e di macchia mediterranea. In chiusura paté d’oliva. Il sorso è appagante con tannini e freschezza che vanno a braccetto. Prolungato epilogo con cenni di pepe nero.

    Calice e bottiglia Il Sikano Terre Sikane, foto di Elsa Leandri
    Calice e bottiglia Il Sikano Terre Sikane, foto di Elsa Leandri

    Turchiotto Rosato Nero D’Avola Sicilia Doc 2021 (100% Nero D’Avola)
    Veste salmone con riflessi ramato. Si declina con echi di lavanda, peonia e garrigue; attraenti richiami di ciliegia, ribes rosso e fragolina di bosco. La beva è piacevole grazie al connubio di freschezza e sapidità. Il sorso si allunga su cenni di buccia di mandarino.

    Calice e bottiglia Turchiotto Rosato Terre Sikane, foto di Elsa Leandri
    Calice e bottiglia Turchiotto Rosato Terre Sikane, foto di Elsa Leandri

    Turchiotto Syrah e Merlot Sicilia Doc 2021 (60% Syrah- 40%Merlot)
    Rubino fitto. Si avvertono immediatamente i sentori di ciliegia matura e mora di gelso cosparsi da pepe nero e cacao. Tannini vigorosi sovrastano il palato. Finale leggermente amaricante.

    Calice e bottiglia Turchiotto Syrah e Merlot Terre Sikane, foto di Elsa Leandri
    Calice e bottiglia Turchiotto Syrah e Merlot Terre Sikane, foto di Elsa Leandri

    Frasciano Rosso Nero D’Avola Sicilia Doc 2020 (100% Nero d’Avola)
    Carminio vivace. Al naso è una scoperta continua: ciliegia, prugna, mirtillo si rincorrono su un sottofondo di macchia mediterranea, menta ed eucalipto. Speziatura di cannella e chiodi di garofano, note empireumatiche di tabacco dolce e cacao ne completano il profilo. Ottima piacevolezza in bocca in cui il tannino è ben integrato. Chiusura su echi balsamici.

    Calice e bottigllia Frasciano Terre Sikane, foto di Elsa Leandri
    Calice e bottigllia Frasciano Terre Sikane, foto di Elsa Leandri

    Oltre alla produzione di varie tipologie di vini, una parte degli ettari della proprietà trovano dimora degli oliveti che accolgono le cultivar locali come la Tonda Iblea, la Nocellara Messinese e la Nocellara Etnea da cui si ottiene l’autentico olio extravergine d’oliva.

    Bottiglia Orofino Sikano, Terre Sikane, foto di Elsa Leandri
    Bottiglia Orofino Sikano, Terre Sikane, foto di Elsa Leandri
    Elsa Leandri autrice articolo, è sommelier, blogger, esperta vitivinicola.
    Elsa Leandri autrice articolo, è sommelier, blogger, esperta vitivinicola.

    Sito cantina: https://www.terresikane.com/

    Siti partners: https://www.foodandwineangels.com/ https://carol-agostini.tumblr.com/

  • Vignaioli Contrari, a maggio con banchi e masterclass 2023

    Vignaioli Contrari, a maggio con banchi e masterclass 2023

    Sabato 13 e Domenica 14 Maggio all’interno della splendida cornice della Rocca Rangoni di Spilamberto torna l’appuntamento con Vignaioli Contrari.

    Redazione

    La manifestazione, giunta alla settima edizione, si presenta come un punto di riferimento per il mondo dei vini artigianali, prodotti da vitigni autoctoni, con straordinari momenti dedicati alla conoscenza e alla degustazione, grazie a oltre sessanta produttori provenienti da tutta Italia e da diversi paesi Europei.

    Vignaioli Contrari, a maggio con banchi e masterclass 2023 , foto da comunicato stampa
    Vignaioli Contrari, a maggio con banchi e masterclass 2023 , foto da comunicato stampa

    I produttori inviatati a prendere parte a Vignaioli Contrari hanno come obiettivo primario la valorizzazione delle varietà di vite autoctone e tradizionali del territorio di appartenenza e coltivano direttamente la terra secondo criteri sostenibili, biologici, biodinamici, in linea con un criterio di rispetto ambientale.

    Durante la manifestazione sarà possibile degustare più di trecento etichette, tra cui quelle di un nutrito numero di produttori artigianali locali, ognuna delle quali verrà raccontata direttamente dal vignaiolo che ne ha curato tutta la produzione. La scelta di selezionare accuratamente le cantine partecipanti ha da sempre contraddistinto il tenore della manifestazione, elevando sempre di più la qualità dei vini che si potranno degustare.

    Luoghi della manifestazione edizione 2022, Vignaioli Contrari, foto da comunicato stampa
    Luoghi della manifestazione edizione 2022, Vignaioli Contrari, foto da comunicato stampa

    Torneranno anche i laboratori A tavola col produttore, divenuti negli anni un vero e proprio segno distintivo dell’evento: quattro tavoli, quattro produttori, quattro terroir, quattro storie da raccontare. Una Roulette de Vin dove ogni Vignaiolo ha a disposizione venti minuti per dialogare con i partecipanti e proporre due vini, prima di passare a un nuovo tavolo e lasciare il posto a un nuovo produttore.

    Apprezzatissimo dal pubblico e dai produttori, i laboratori A tavola col produttore hanno in particolare il merito di aver in ogni edizione messo in luce annate storiche o produzioni limitate di grande valore.
    Inoltre Vignaioli Contrari rinnova e consolida il proprio legame con la Condotta Slow Food “Vignola e Valle del Panaro” che, per l’occasione, propone ai partecipanti l’opportunità di degustare i piatti ed i prodotti provenienti dai contadini ed artigiani del territorio.

    Luoghi evento, Vignaioli Contrari 2022, foto da comunicato stampa
    Luoghi evento, Vignaioli Contrari 2022, foto da comunicato stampa

    Infatti una grande novità di questa edizione sarà lo Slow Food Park, un’area all’interno del parco di Rocca Rangoni interamente dedicata al cibo ed ai prodotti tipici artigianali provenienti non solo dal nostro territorio. Saranno presenti banchetti allestiti per la vendita di prodotti (formaggi, salumi, latticini, liquori, ecc.) nonché punti degustazione per poter soddisfare tutte le esigenze e le curiosità degli ospiti. Slow Food Park sarà ad accesso libero da parte di tutti i visitatori e curiosi, quindi non riservato a chi avrà acquistato il biglietto d’ingresso a Vignaioli Contrari.

    Esterno evento, Vignaioli Contrari, foto da comunicato stampa
    Esterno evento, Vignaioli Contrari, foto da comunicato stampa

    Vignaioli Contrari e Condotta Slow Food “Vignola e Valle del Panaro” vogliono così mettere ancora una volta al centro il territorio, che dalla pianura alle colline, fino ad arrivare all’Appennino Modenese è ricchissimo di una biodiversità che è necessario preservare, tutelare, ma soprattutto far conoscere.

    L’evento è patrocinato dalla Regione Emilia-Romagna, Comune di Spilamberto, Unione Terre di Castelli, e vede la partecipazione dell’Ordine del Nocino Modenese e della Consorteria dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena.

    A causa del limite alla capienza dell’evento si consiglia l’acquisto dei biglietti in prevendita. Sarà possibile acquistare i vini direttamente dai banchi dei produttori

    Programma

    Sabato 13 Maggio
    Ore 10.45 – Inaugurazione: Saluto delle autorità
    Ore 11.00 – Apertura dei banchi di assaggio
    Ore 15 – Laboratorio “A tavola col produttore” – LE ANIME DEL TREBBIANO
    Ore 19 – Chiusura primo giorno di manifestazione

    Domenica 14 Maggio
    Ore 10 – Apertura: apertura dei banchi di assaggio
    Ore 16 – Laboratorio “A tavola col produttore” – tema in fase di definizione
    Ore 19 – Chiusura manifestazione

    Locandina evento da sito Vignaioli Contrari
    Locandina evento da sito Vignaioli Contrari

    Modalità di ingresso

    Ingresso Giornaliero: 25€ – ridotto per soci Slow Food, AIS, AIES, FIS, FISAR, ONAV, ASSOSOMMELIER 20€
    Abbonamento 2 giorni: 40€ – ridotto per soci Slow Food, AIS, AIES, FIS, FISAR, ONAV, ASSOSOMMELIER 35€
    Partecipazione a laboratori “A tavola col produttore”: 20€
    Cauzione calice: 5€
    L’ingresso include: omaggio enologico professionale con logo Vignaioli Contrari, tasca porta-bicchiere, catalogo della manifestazione, assaggio libero dei vini presenti

    Link biglietti: https://www.eventbrite.it/e/biglietti-vignaioli-contrari-7a-edizione-545322583527

    Chi sono i vignaioli contrari

    I Vignaioli Contrari sono coloro che fanno comprendere il territorio di appartenenza e raccontano la loro storia mediante i vini che producono, con metodi artigianali ed autentici. Sono i responsabili del lavoro in vigna ed in cantina, nel pieno rispetto dell’ambiente e sono Contrari all’omologazione del gusto e alla standardizzazione dei vini.

    Piccole realtà artigiane che cercano di valorizzare al meglio il vino prodotto da vitigni autoctoni, preservando la tradizione del terroir a cui appartengono.
    Persone che danno continuità alla storia enologica del nostro Paese, impegnandosi a mantenere in vita le varietà di cultivar in via di estinzione, producendo vini di Terroir.

    Da comunicato stampa (altro…)

  • Summa 2023 pronta ai tornelli di inizio a Alois Lageder

    Summa 2023 pronta ai tornelli di inizio a Alois Lageder

    Tutto pronto per Summa 2023: in degustazione i vini biologico-dinamici di un centinaio di cantine di otto paesi

    Redazione

    Appuntamento a Casòn Hirschprunn & Tòr Löwengang di Tenuta Alois Lageder.Evento aperto a professionisti, giornalisti e wine lover.

    La rassegna delle eccellenze enologiche biologiche e biodinamiche dal mondo, torna l’1 e il 2 Aprile 2023 con la sua 24a edizione. Come da tradizione, l’evento si svolgerà a Magrè sulla Strada del Vino (BZ), a Casòn Hirschprunn & Tòr Löwengang della Tenuta Alois Lageder, organizzatrice dell’evento.

    Alla mostra, aperta al pubblico, saranno presenti un centinaio di cantine selezionate per l’altissima qualità dei vini prodotti in armonia con l’ambiente. Grazie ai tanti luoghi di origine rappresentati, la varietà proposta è come ogni anno molto ampia, con etichette provenienti, oltre che dall’Italia, per la prima volta dalla Grecia e poi ancora da Germania, Nuova Zelanda, Austria, Portogallo, Svizzera e Francia, con la partecipazione, in rappresentanza di quest’ultimo Paese, di nuove aziende dalla Champagne.

    L’offerta italiana si arricchisce per questa edizione dei vini di prestigiose e storiche cantine, pioniere di una scelta produttiva naturale, a cominciare da Gravner, Federico Graziani, Giulia Negri – Serradenari, Occhipinti, Passopisciaro Andrea Franchetti, Braida.

    Summa 2023 pronta ai tornelli di inizio a Alois Lageder, foto da comunicato stampa
    Summa 2023 pronta ai tornelli di inizio a Alois Lageder, foto da comunicato stampa

    “Quando si parla di vitivinicoltura biologica e biodinamica qualcuno ancora pensa che si tratti di qualcosa di semplice perché legato al passato o alla sola produzione del vino.

    Per chi partecipa a Summa, invece, si tratta di uno stile di vita globale, che richiede capacità di osservare il proprio ambiente, di fare progetti, sperimentare e adottare soluzioni di economia circolare seguendo il ritmo della natura, affinché il vino, che è pur sempre un prodotto dell’uomo, sia espressione di un territorio incontaminato.

    Oltre all’altissima qualità, i vini di Summa portano un messaggio di rispetto e fusione con il nostro pianeta”, spiega Helena Lageder, Chief Marketing Officer dell’Azienda.

    Per questi motivi la mostra è diventata il punto di riferimento per un numero sempre crescente di operatori e wine lover che desiderano fare scelte di acquisto e consumo consapevoli. A loro Summapropone degustazioni guidate, verticali, prove di botte e walk around tasting, con la presenza dei produttori che raccontano come nascono i propri vini.

    Summa 2022, foto di Carol Agostini
    Summa 2022, foto di Carol Agostini

    Durante l’evento, vengono proposte anche visite tra vigneti e in cantina, per far toccare con mano la filosofia biodinamica di Tenuta Alois Lageder, basata sull’economia circolare.

    Inoltre, il Paradeis, ristorante della Tenuta, proporrà piatti preparati con prodotti a km zero di produzione propria e di altri partner.

    Summa 2023 non è solo vino e mercato. L’organizzazione ha deciso di devolvere parte del ricavato dalla vendita dei biglietti d’ingresso al Progetto Dormizil – dormitorio per persone senzatetto. Basato sul concetto dell’”Housing first“, il progetto intende realizzare una struttura a lungo termine per i senzatetto, con 9 piccoli appartamenti, uno spazio per l’accoglienza di emergenza, docce e lavatoi.

    Per informazioni e ticket: www.summa-al.eu

    Da comunicato stampa

    (altro…)

  • Bolgheri alla 15° edizione di Terre di Toscana di Acquabona

    Bolgheri alla 15° edizione di Terre di Toscana di Acquabona

    Bolgheri alla 15° edizione di Terre di Toscana

    Di Adriano Guerri

    A Lido di Camaiore, all’interno degli ampi saloni dell’Hotel Versilia Lido I Una Esperienze ha avuto luogo la 15°edizione di  Terre di Toscana “Eccellenze nel Bicchiere “. Una passerella tra 140 aziende vitivinicole toscane con la possibilità di degustare oltre 700 etichette . Un evento ben organizzato che porta la firma di Acquabuona.it. Uno stupendo evento dedicato interamente a tutte le denominazioni della Regione menzionata.

    Bolgheri alla 15° edizione di Terre di Toscana di Acquabona, foto di Adriano Guerri
    Bolgheri alla 15° edizione di Terre di Toscana di Acquabona, foto di Adriano Guerri

    I vini in degustazione erano tutti di elevata qualità, proporrei alcuni assaggi di perle provenienti da Bolgheri, prima di passare all’analisi sensoriale dei vini, qualche cenno su questa meravigliosa enclave.

    Bolgheri

    E’ uno straordinario lembo di terra nel Comune di  Castagneto Carducci in provincia di Livorno. A poca distanza dal litorale etrusco.  Patria e feudo dei Conti della Gherardesca. Un’areale noto per il viale di cipressi disposti in duplice filar, dei quali il poeta e  premio Nobel Giosuè Carducci gl’ aveva dedicato ben 116 versi in una delle più celebri poesie,  altresì nota per il Bolgheri Doc.

    Bolgheri alla 15° edizione di Terre di Toscana di Acquabona, foto di Adriano Guerri
    Bolgheri alla 15° edizione di Terre di Toscana di Acquabona, foto di Adriano Guerri

    Un’areale che a differenza degli altri, posti nella stessa regione ha puntato su vitigni diversi dal Sangiovese. I Conti della Gherardesca prima dell’avvento della fillossera avevano già messo a dimora tra i filari vitigni di origine francese,  quali Syrah,  Gamay e Cabernet. Con l’attechimento di questo afide verranno distrutti totalmente i vigneti di questa enclave.

    La svolta è arrivata con l’arrivo a Bolgheri del Marchese Mario Incisa della Rocchetta, piemontese e amante dei vini di Bordeaux, ivi trasferitosi dopo aver sposato la Contessa Clarice della Gherardesca. Aveva riscontrato alcune similitudini con i terreni della zona bordolese di Graves, pertanto inizia a piantare Cabernet nella vigna di Sassicaia a ridosso della costa. I vini prodotti, inizialmente  erano  consumati esclusivamente in famiglia e con amici.

    Alcune degustazioni fatte da Adriano Guerri, articolo: Bolgheri alla 15° edizione di Terre di Toscana di Acquabona
    Alcune degustazioni fatte da Adriano Guerri, articolo: Bolgheri alla 15° edizione di Terre di Toscana di Acquabona

    Il 1968 è l’anno della svolta, esce la prima annata di Sassicaia, la cui commercializzazione è stata affidata al parente, Marchese Antinori. Attualmente, i vitigni maggiormente coltivati sono: Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot, Petit Verdot, Syrah, Sangiovese, Sauvignon,  Viogner e Vermentino. I vigneti sono posti ad un’ altitudine che varia dai 10 ai 380 metri s.l.m., le escursioni termiche tra le ore diurne e notturne sono notevoli, i terreni sono alcalini e composti da sabbia e argilla con forte presenza di scheletro.

    A Bolgheri ci sono vigneti che superano il mezzo secolo di età,  tuttavia l’età media dei vigneti è di 16 anni, pertanto, la qualità dei vini che è già ottima, diventerà eccellente nel prossimo futuro. La Doc Bolgheri prevede varie tipologie dal Bolgheri  Bianco, Bolgheri  Vermentino,  Bolgheri Sauvignon, Bolgheri Rosato,  Bolgheri Rosso, Bolgheri  Rosso Superiore e Bolgheri Sassicaia (unica Doc in Italia  ad avere un unico vino).

    Nel 2021 è nata Bolgheri DiVino, un evento diffuso che ha luogo a Castagneto Carducci sia al Frantoio di Casa Carducci sia al Castello della Gherardesca. Bolgheri vanta sessantasei produttori. Alcuni assaggi a Terre di Toscana.

    Bottiglia assaggiata durante l'evento, articolo: Bolgheri alla 15° edizione di Terre di Toscana di Acquabona, foto di Adriano Guerri
    Bottiglia assaggiata durante l’evento, articolo: Bolgheri alla 15° edizione di Terre di Toscana di Acquabona, foto di Adriano Guerri

    Tasting notes

    Sapaio Toscana Igt 2019 Podere Sapaio – Ottenuto con uve di Cabernet Sauvignon 70% Cabernet Franc 10%  e Petit Verdot 20%, rosso rubino intenso e impenetrabile,  rivela eleganti sentori di frutti di bosco maturi, prugna,  bacche di ginepro e humus  che ben si fondono con note di spezie dolci, piacevolmente avvolgente,  fine e decisamente lungo.

    Sapaio Toscana Igt 2019 Podere Sapaio, articolo: Bolgheri alla 15° edizione di Terre di Toscana di Acquabona, foto di Adriano Guerri
    Sapaio Toscana Igt 2019 Podere Sapaio, articolo: Bolgheri alla 15° edizione di Terre di Toscana di Acquabona, foto di Adriano Guerri

    Bolgheri Rosso Superiore Sondraia 2019 Poggio al Tesoro – Ottenuto con uve di Cabernet Sauvignon,  Cabernet Franc e Merlot, si veste di un bellissimo colore rosso rubino intenso,  sprigiona sentori di mora, ciliegia,  prugna ed erbe aromatiche unite a sottili nuances speziate, pieno ed appagante,  tannini poderosi ma setosi e anch’esso dura in bocca a lungo.

    Bolgheri Rosso Superiore Sondraia 2019 Poggio al Tesoro, articolo: Bolgheri alla 15° edizione di Terre di Toscana di Acquabona, foto di Adriano Guerri
    Bolgheri Rosso Superiore Sondraia 2019 Poggio al Tesoro, articolo: Bolgheri alla 15° edizione di Terre di Toscana di Acquabona, foto di Adriano Guerri

    Guidalberto Toscana Igt 2021 Tenuta San Guido – Ottenuto con uve di Cabernet Sauvignon 60% e Merlot 40%, rosso rubino brillante, dipana note di rosa, fiori di glicine, lampone,  ciliegia, note tostate e sottobosco,  piacevolmente fresco,  vivido e  vibrante.

    L’Alberello Bolgheri Superiore Rosso 2020 Grattamacco – Ottenuto da uve di Cabernet Sauvignon 70% e Cabernet Franc 30%, rosso rubino intenso, rimanda sentori di prugna, melagrana, mirtillo rosso e bacche di ginepro che vanno a seguire una scia balsamica, sorso pieno e morbido.

    Petra Toscana Igt 2019 Petra (Suvereto) – Ottenuto con uve di Cabernet Sauvignon 60%, Merlot 28% e Cabernet Franc 12%,  rosso rubino intenso con riflessi che virano sul granato,  libera eleganti sentori di frutta rossa matura,  macchia mediterranea  ben unite a note balsamiche,  attacco tannico poderoso,  morbido e generoso. Finale duraturo.

    Bottiglia di Petra, articolo: Bolgheri alla 15° edizione di Terre di Toscana di Acquabona, foto di Adriano Guerri
    Bottiglia di Petra, articolo: Bolgheri alla 15° edizione di Terre di Toscana di Acquabona, foto di Adriano Guerri

     

    Adriano Guerri, sommelier professionista, wine critic e blogger freelance
    Adriano Guerri, sommelier professionista, wine critic e blogger freelance

    Sito evento: https://www.acquabuona.it/eventi-acquabuona/terre-di-toscana/

    Siti partners: https://www.foodandwineangels.com/ https://carol-agostini.tumblr.com/

  • Terre d’Oltrepò presenta la nuova linea di La Versa 2019

    Terre d’Oltrepò presenta la nuova linea di La Versa 2019

    Terre d’Oltrepò presenta la nuova linea di La Versa e i vini della Viticoltori in Broni, la cooperativa lombarda punta sulle bollicine che hanno fatto la storia del Metodo Classico

    Redazione

    Terre d’Oltrepò, la più grande realtà cooperativa lombarda con sede a Broni, che raggruppa circa 800 soci in tutto l’Oltrepò e tre cantine a Casteggio, a Broni e Santa Maria della Versa, parteciperà a Vinitaly 2023 (PalaExpo Lombardia D11) con due importanti novità.

    Terre d’Oltrepò presenta la nuova linea di La Versa 2019, logo da comunicato stampa
    Terre d’Oltrepò presenta la nuova linea di La Versa 2019, logo da comunicato stampa

    Lunedì 3 aprile alle 17 presso lo stand della cooperativa la nuova linea di La Versa sarà protagonista di un aperitivo per raccontare le bollicine che hanno fatto la storia del Metodo Classico. In più di cento anni di produzione, La Versa è rimasta fedele all’idea originaria del suo fondatore, Cesare Gustavo Faravelli, che il 21 maggio 1905 decise, con i primi ventidue soci, di produrre vini di ottima qualità, capaci di esprimere al meglio le caratteristiche delle migliori uve del suo territorio natale.

    Punto vendita, articolo: Terre d’Oltrepò presenta la nuova linea di La Versa 2019, foto da sito
    Punto vendita, articolo: Terre d’Oltrepò presenta la nuova linea di La Versa 2019, foto da sito

    La Versa è, oggi, un brand riconosciuto e premiato a livello internazionale (Decanter Wine Awards, Slow Wine, Gambero Rosso e nel 2019Miglior azienda vitivinicola dell’Oltrepò pavese” da parte di Vinitaly). La sua vocazione nella spumantistica trae forza dal suo prestigioso passato: La Versa è stato di fatto il primo Millesimato italiano, brand riconosciuto e proposto in tutte le migliori tavole della ristorazione mondiale.

    Oggi un nuovo “vestito” ne esalta ancora di più il valore in relazione a diversi fattori: l’unicità del territorio di provenienza e del suo modo di intendere il vino: l’Oltrepò pavese. Un passato che implica esperienza e tradizione nel campo della spumatistica italiana; un legame con il mondo dell’eccellenza italiana e il “saper fare” tipico del Made in Italy.

    Il territorio, articolo: Terre d’Oltrepò presenta la nuova linea di La Versa 2019, foto da sito
    Il territorio, articolo: Terre d’Oltrepò presenta la nuova linea di La Versa 2019, foto da sito

    L’altra importante novità è la linea di vini di Viticoltori in Broni. Con oltre 600 soci conferitori, è il marchio dedicato ai consumatori della moderna distribuzione italiana ed internazionale, nato per offrire la più autentica espressione della viticoltura dell’Oltrepò Pavese con una gamma completa di vini fermi e frizzanti DOC prodotti con cura, passione e competenza.

    Per Terre d’Oltrepò fare vino è una missione. Parte da questo concetto il nostro modo di lavorare, altamente vocato alla sostenibilità ambientale e all’eccellenza. Una cantina cooperativa deve essere il punto di riferimento enologico, storico e sociale. L’Oltrepò Pavese è una grande ricchezza da salvaguardare e da promuovere attraverso i suoi vini, capaci di esprimere l’essenza del terroir” spiega il presidente Lorenzo Callegari.

    Terre d’Oltrepò presenta la nuova linea di La Versa 2019, locandina da comunicato stampa
    Terre d’Oltrepò presenta la nuova linea di La Versa 2019, locandina da comunicato stampa

    Chi siamo

    Terre d’Oltrepò nasce il 1 luglio 2008 a seguito dell’Atto di fusione tra la Cantina Sociale Intercomunale di Broni nata nel 1960 e la Cantina di Casteggio nata nel 1907. Due storiche realtà vitivinicole che hanno fatto una scelta ben precisa, quella di guardare al futuro rimettendosi in gioco sotto il marchio cappello di Terre d’Oltrepò. Oggi realtà che ne tramanda tradizioni e storicità. Questa fusione ha originato la più importante realtà vitivinicola di tutto l’Oltrepò Pavese e dell’Italia Nord-Occidentale.

    L’ultimo importante cambiamento, in ordine cronologico, è datato fine 2019 quanto La Versa torna ad essere un bene dell’Oltrepò Pavese grazie all’acquisizione totale del brand da parte di Terre d’Oltrepò.

    Informazioni

    3 CANTINE sul territorio (Casteggio, Broni, S.Maria della Versa)

    3 WINE POINT (Casteggio, Broni, S.Maria della Versa)

    35 MILIONI DI FATTURATO

    65 DIPENDENTI

    450-500 MILA Q.li di uva conferita

    610 SOCI

    65% della totalità delle uve prodotte in Oltrepò

    Terre d’Oltrepò S.C.A.P.A.

    Sede Amministrativa: Via Sansaluto, 81 – 27043 Broni (PV)

    +39 0385/51505 – F. +39 0385/56025 | www.terredoltrepo.it

    Da comunicato stampa

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