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  • Rete D’Impresa V.I.P. 2024, garanzia dei Castelli Romani

    Rete D’Impresa V.I.P. 2024, garanzia dei Castelli Romani

    Da una nuova sinergia tra Aziende e Istituzioni, prende forma la RETE D’IMPRESA V.I.P. 2024: Vino, Innovazione e Pane dei Castelli Romani

    di Cristina Santini

    Nella Sala d’Armi di Palazzo Sforza Cesarini a Genzano di Roma, il 13 dicembre 2024, si è tenuta la presentazione ufficiale alla stampa e agli operatori Horeca della nuova Rete d’Impresa di Filiera dei Castelli Romani “V.I.P.” – Vino, Innovazione e Pane. L’evento si è svolto alla presenza delle amministrazioni comunali dei Castelli Romani.

    Rete D'Impresa V.I.P. 2024, garanzia dei Castelli Romani, foto dell'autrice
    Rete D’Impresa V.I.P. 2024, garanzia dei Castelli Romani, foto dell’autrice

    Finanziato dalla Regione Lazio ai sensi della DGR n. 68/22, questo innovativo progetto nasce da un’idea di Confesercenti in collaborazione con Umberto Trombelli, il miglior Sommelier del Lazio, e realizza una filiera produttiva intercomunale mirando a valorizzare le eccellenze agroalimentari locali e a promuovere il territorio.

    Rete D'Impresa V.I.P. 2024, garanzia dei Castelli Romani, foto dell'autrice
    Rete D’Impresa V.I.P. 2024, garanzia dei Castelli Romani, foto dell’autrice

    L’iniziativa coinvolge sei Comuni dei Castelli Romani: Albano, Ariccia, Lanuvio, Genzano di Roma, Nemi, Velletri; ventuno le aziende che hanno aderito, di cui 16 sono produttori di vino e olio, un forno e un panificatore, un’Azienda agro-ecologica di coltivazione e trasformazione di erbe officinali e prodotti botanici edibili, un’Azienda che produce capsule e tappi per l’industria vinicola e olearia, tre agriturismi che offrono vitto o vitto e alloggio.

    Rete D'Impresa V.I.P. 2024, garanzia dei Castelli Romani, foto dell'autrice
    Rete D’Impresa V.I.P. 2024, garanzia dei Castelli Romani, foto dell’autrice

    Numerose sono state le presenze istituzionali e gli interventi, a partire dalla Presidente della Rete, Nina Farrell (Azienda Agr. Bio Carafa-Jacobini), dal Vice Presidente Paolo Iacoangeli (Azienda Agr. Iacoangeli Mauro), dalla Manager operativa Saula Giusto, dalle Aziende della rete e dal partner progettuale CAT, Centro Assistenza Tecnica di Confesercenti di Roma e del Comprensorio dei Castelli Romani, rappresentato da Guido Ciarla.

    Il Vicesindaco di Lanuvio Valeria Viglietti, l’Assessore all’Agricoltura del Comune di Velletri Cristian Simonetti, la Consigliera della Città Metropolitana di Roma Marta Elisa Bevilacqua e numerosi esponenti politici ed amministrativi del Comune di Genzano di Roma, capofila del progetto, tra cui il Sindaco Carlo Zoccolotti, hanno partecipato alla conferenza con i propri interventi.

    Rete D'Impresa V.I.P. 2024, garanzia dei Castelli Romani, foto dell'autrice
    Rete D’Impresa V.I.P. 2024, garanzia dei Castelli Romani, foto dell’autrice

    Nina Farrell ci ha fornito una panoramica delle azioni intraprese finora e dei piani per il futuro.

    Sicuramente favorire la sinergia tra le imprese locali per raggiungere un bene comune è l’elemento principale fondamentale, in quanto promuove anche il turismo enogastronomico, valorizza i prodotti locali e rafforza le relazioni tra produttori e consumatori.

    Abbiamo già avviato diverse iniziative che hanno riscosso un ottimo successo, tra cui tre serate di degustazione e una serie di assaggi organizzati in occasione della Festa del Pane di Genzano – un grande esempio di sinergia tra i comuni e le nostre aziende, in questo splendido territorio. Inoltre, abbiamo tenuto masterclass guidate dal noto Umberto Trombelli, presentando i nostri prodotti di eccellenza. Solo questa settimana, abbiamo partecipato a una delle manifestazioni enologiche più importanti del Centro-Sud, “Beviamoci Sud”, con una masterclass condotta da Luciano Pignataro e un ricco banco d’assaggio che ha unito vini, pane e prodotti artigianali.

    Rete D'Impresa V.I.P. 2024, garanzia dei Castelli Romani, foto dell'autrice
    Rete D’Impresa V.I.P. 2024, garanzia dei Castelli Romani, foto dell’autrice

    Il calendario degli eventi di inizio anno 2025 sembra fitto. A febbraio, la V.I.P. ospiterà un evento di degustazione di due giorni al WeGil di Roma, con la domenica aperta al pubblico e il lunedì riservato alla stampa e ai funzionari, con masterclass che copriranno più del solo vino. Poi a marzo, si terrà l’evento di tre giorni Roma Wine Expo, con vari incontri e discussioni.

    Media e Comunicazione:

    La rete ha già stabilito una forte presenza online, con account sui social media attivi e un sito Web completo che copre tutti gli aspetti organizzativi. Sono stati creati materiali promozionali e badge di affiliazione alla rete per le aziende associate con il logo della Regione Lazio.

    Inoltre, è prevista una guida esperienziale dove la prima parte introdurrà tutti i membri della rete, mentre la seconda parte presenterà le varie esperienze disponibili nella regione dei Castelli Romani includendo i pacchetti turistici. Ciò rappresenta una sinergia tra produttori, aziende, ristoratori e l’industria del turismo.

    Saranno avviate delle presentazioni ufficiali in ogni comune, con masterclass, conferenze e postazioni di degustazione. Ciò fornirà visibilità a tutte le aziende partecipanti e rafforzerà le relazioni con le autorità locali.

    Oltre a ciò, sono previsti corsi introduttivi sul vino, guidati da Riserva Academy, Ars e Assovini, e la partecipazione alle manifestazioni fuori regione, come Vinitaly e l’Italian Wine Expo di Milano. L’obiettivo è quello di essere presenti ad eventi e occasioni che possano far conoscere e promuovere le aziende e i comuni associati, contribuendo ad accrescerne la visibilità e a valorizzarne l’offerta.

    Rete D'Impresa V.I.P. 2024, garanzia dei Castelli Romani, foto dell'autrice
    Rete D’Impresa V.I.P. 2024, garanzia dei Castelli Romani, foto dell’autrice

    Ergo dopo due anni di attività, il progetto finalmente prende forma. Di seguito riportiamo l’intervento di Guido Ciarla:

    Noi di Confesercenti abbiamo creduto in questa rete unica, che è atipica, perché come sapete le reti si formano tipicamente all’interno dei singoli comuni. Abbiamo immaginato una rete intercomunale perché volevamo mettere in mostra le realtà e le eccellenze dei territori. I comuni che ne fanno parte hanno chiaramente il vino come eccellenza primaria, e questo si è esteso anche all’industria del pane.

    Attualmente, ci sono 21 aziende partecipanti, ma ce ne sono già altre che vogliono aderire, poiché si tratta di una nuova rete. Eravamo decisi a stabilirlo qui a Genzano e ringrazio il sindaco Carlo Zoccolotti che per primo ha sostenuto questa iniziativa, facendo di Genzano il comune capofila. Ringrazio anche tutti gli altri comuni che hanno creduto e sostenuto questo progetto.

    Oggi è una realtà, con molte attività già intraprese e altre in arrivo. Al di là della fase iniziale di stesura del progetto, che è stato finanziato dalla Regione Lazio e ha ricevuto il loro investimento, la rete deve ora essere pronta ad andare oltre il programma esistente sviluppando un nuovo progetto per ottenere ulteriori finanziamenti.

    Rete D'Impresa V.I.P. 2024, garanzia dei Castelli Romani, foto dell'autrice, alcuni vini degustati
    Rete D’Impresa V.I.P. 2024, garanzia dei Castelli Romani, foto dell’autrice, alcuni vini degustati

    Il Vice Presidente Iacoangeli ha preso la parola: “Viviamo in un territorio dove non è mai stato facile fare rete e collaborare con aziende dello stesso settore. Questa rete mira a ribaltare l’eredità che abbiamo ereditato dalle generazioni precedenti, qualcosa che i nostri predecessori non sono riusciti a capire, ovvero che se lavoriamo insieme, abbiamo maggiori possibilità di distinguerci e crescere. Se un intero territorio cresce, cresciamo tutti insieme. La rete non consiste nell’elevare un’azienda, due aziende o tre aziende, ma nel valorizzare tutte le imprese e l’intero territorio.

    Abbiamo creato appositamente questi pacchetti turistici non solo per le degustazioni, ma per mostrare il nostro territorio, le sue meraviglie architettoniche e offrire un’esperienza immersiva. La guida servirà proprio a questo scopo: creare esperienze per turisti, romani e visitatori internazionali. Viviamo in un territorio davvero unico, con un ecosistema architettonico e ambientale unico nel suo genere, e un’offerta enogastronomica di alta qualità”.

    Rete D'Impresa V.I.P. 2024, garanzia dei Castelli Romani, foto dell'autrice, alcuni vini degustati
    Rete D’Impresa V.I.P. 2024, garanzia dei Castelli Romani, foto dell’autrice, alcuni vini degustati

    Il sindaco Zoccolotti del Comune di Genzano di Roma afferma che le reti d’impresa, un modello italiano esportato nel mondo, rappresentano una sfida importante per la Regione Lazio, che negli ultimi anni ha cercato di stimolarle. Crede particolarmente in questo progetto, poiché ci sono tante belle aziende e nuove generazioni imprenditoriali che si stanno affacciando, soprattutto nel settore vitivinicolo, con grandi sfide da affrontare per rappresentare il territorio dei Castelli Romani.

    Aderendo a questo progetto – continua il Sindaco – ” non vogliamo solo sfruttare il finanziamento regionale, che è stato lo spunto per mettere insieme le aziende e ragionare insieme come rete, creando sinergie e confronti. L’obiettivo è che possa essere d’esempio per altre esperienze imprenditoriali di gruppo che in passato non sono andate bene. Anche i Comuni stanno adottando questa modalità di fare rete.

    Inoltre, questo Comune è stato riconosciuto come Città del Vino 2025, il che garantirà una particolare attenzione a questo territorio l’anno prossimo, con Marino come capofila. Questa ulteriore iniziativa rappresenta un’opportunità anche per la rete di aziende.”

    Rete D'Impresa V.I.P. 2024, garanzia dei Castelli Romani, foto dell'autrice, alcuni vini degustati
    Rete D’Impresa V.I.P. 2024, garanzia dei Castelli Romani, foto dell’autrice, alcuni vini degustati

    A maggior ragione, in occasione del Vinitaly, il 7 aprile 2025, si terrà la presentazione delle Città del Vino dei Castelli Romani. Queste città avranno uno spazio espositivo all’interno dello stand della Regione Lazio.

    L’iniziativa Città del Vino 2025 è la sintesi di una rete fiorente, spiega Simonetti, Assessore all’Agricoltura di Velletri, che funziona quando tutti i membri condividono l’obiettivo comune di crescita e valorizzazione dei nostri prodotti e specialità. Il prossimo anno porterà la sfida del Giubileo e sono sicuro che molti visitatori che verranno a Roma faranno tappa anche nella regione dei Castelli Romani. Questo sarà un potente motore per noi per creare sinergie, come la Rete VIP, per portare persone nei nostri territori.”

    In chiusura, l’invito a partecipare ad un momento conviviale di degustazione dei vini e dei prodotti a buffet dell’azienda Fermenti 2020, tutti parte del network.

    Rete D'Impresa V.I.P. 2024, garanzia dei Castelli Romani, foto dell'autrice
    Rete D’Impresa V.I.P. 2024, garanzia dei Castelli Romani, foto dell’autrice

     

    L’ELENCO DELLE AZIENDE ADERENTI:

    • AZIENDA AGRICOLA PESOLI GIULIO (VINO/ OLIO/GELATINE DI VINO – ARICCIA)

    • CANTINA COSTANTINI (VINO/ OLIO/CONFETTURE – GENZANO DI ROMA)

    • AZIENDA AGRICOLA CARAFA JACOBINI (VINO BIO/OLIO BIO – GENZANO DI ROMA)

    • CANTINAMENA – AZ. AGRICOLA MINGOTTI (VINO BIO/OLIO BIO – LANUVIO)

    • LA LUNA DEL CASALE (VINO BIO/OLIO BIO – LANUVIO)

    • OMINA ROMANA – SOCIETA’ AGRICOLA FORESTALE LA TORRE (VINO/OLIO – VELLETRI)

    • CANTINA TENUTA IACOANGELI (VINO/OLIO – GENZANO DI ROMA)

    • AZIENDA AGRICOLA LE ERBE DELLA LUNA (ERBE OFFICINALI E PRODOTTI BOTANICI EDIBILI – NEMI)

    • METALSUGHERO (PRODUZIONE TAPPI E CAPSULE PER BOTTIGLIE – GENZANO)

    • CANTINA IL BOTTINO (VINO – LANUVIO)

    • AZIENDA AGRICOLA SILVIA MANCINI (TERRE PAOLINI) VINO – GENZANO

    • AZIENDA AGRICOLA CASALE 5 SCUDI (VINO – VELLETRI)

    • FERMENTI 2020 SRL (FORNO/PRODOTTI DI PANIFICAZIONE – GENZANO DI ROMA)

    • AGRITURISMO IL BORGO (OSPITALITA’/PRODOTTI TIPICI – GENZANO DI ROMA)

    • AGRITURISMO MONTE DUE TORRI (VINO/OLIO/FRUTTA/ORTAGGI – GENZANO DI ROMA)

    • CANTINE SILVESTRI SRL (VINO – LANUVIO)

    • AZIENDA AGRICOLA MARCO SERRA (VINO – VELLETRI)

    • CASALE DELLA MANDRIA (RISTORAZIONE/PRODOTTI BIO, DA ORTAGGI E ALLEVAMENTO)

    • AZIENDA AGRICOLA LE QUATTRO VASCHE (VINO – VELLETRI)

    • AZIENDA AGRICOLA LE ROSE (VINO BIO/OLIO BIO – GENZANO DI ROMA)

    • AZIENDA AGRICOLA FRATELLI CERACCHI (VINO – VELLETRI)

    Cristina Santini Sommelier, winewriter, esperta vitivinicola
    Cristina Santini Sommelier, winewriter, esperta vitivinicola

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  • Sparkle Day 2025 i vini premiati, trionfante giorno

    Sparkle Day 2025 i vini premiati, trionfante giorno

    SABATO 30 NOVEMBRE 2024 LA PRESENTAZIONE E LA GRANDE DEGUSTAZIONE PRESSO THE WESTIN EXCELSIOR HOTEL DI ROMA SPARKLE 2025: 87 I VINI PREMIATI CON LE “5 SFERE” DALLA VENTITREESIMA EDIZIONE DELLA GUIDA AI MIGLIORI VINI SPUMANTI SECCHI ITALIANI LA REGIONE PIÙ PREMIATA È LA LOMBARDIA (33) SEGUONO IL TRENTINO (19) E IL VENETO (16)

    redazione Carol Agostini

    Andrà in scena a Roma, sabato 30 novembre 2024, la presentazione di Sparkle 2025, 23esima edizione della guida ai migliori spumanti secchi italiani, edita dalla storica rivista di enogastronomia
    Cucina & Vini. A partire dalle ore 13.30, presso il The Westin Excelsior Hotel, saranno premiate con le ambite “5 sfere” 87 etichette tra le 936 presenti in guida, prodotte dalle migliori aziende vitivinicole del Bel Paese.

    La regione più rappresentata è la Lombardia, grazie ai 33 riconoscimenti ricevuti, 29 appartenenti alla denominazione Franciacorta DOCG, 2 all’area dell’Oltrepò Pavese; a quota 19 il Trentino, con soli Trento DOC; segue, con 16 premi il Veneto, 13 Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG, due Lessini Durello DOC e un Asolo Prosecco Superiore DOCG; quindi Piemonte (7), Alto Adige (3), Abruzzo (3), Puglia (2), Friuli Venezia Giulia, Toscana, Lazio e Sicilia con un 5 sfere.

    “Ormai i nostri assaggi sono compressi nel periodo estivo e nella prima parte dell’autunno.Anche questo è un indice dell’incremento di qualità del vino spumante italiano – afferma Francesco D’Agostino, curatore della guida Sparkle – È necessario infatti aspettare un tempo più lungo dall’imbottigliamento (nel caso dei vini realizzati con metodo Charmat) o dalla sboccatura (per il metodo classico) rispetto a quanto accadeva dieci anni fa. Non solo, oggi sono vini capaci di mantenere la loro qualità in bottiglia per anni. Alla fine del nostro lavoro di ricerca e selezione sentiamo l’esigenza di confrontarci con i dati, con le dichiarazioni di spumantizzazione fatte da tutti i produttori italiani e collezionate da Icqrf per ogni annata vitivinicola, dal primo agosto 2023 al 31 luglio 2024 in questo caso.

    I produttori italiani hanno spumantizzato l’equivalente di oltre un miliardo e ottanta milioni di bottiglie segnando un decremento dello 0,5%. È l’indicazione chiara di un settore in ottima salute che trova riscontro nei dati Istat di export da gennaio a luglio del 2024 che registrano un totale di un miliardo e duecentonovantasette milioni di euro, segnando una crescita del 7% sullo stesso periodo del 2023 e del 213% rispetto al 2014 (sempre gennaio-luglio).Unico neo è che quest’anno alla crescita in valore è corrisposta una crescita in volume percentualmente superiore e quindi un piccolo decremento in valore della bottiglia, oggi a 5,69 euro, lo scorso anno 5,87.” Conclude Francesco D’Agostino.

    Si partirà alle 13.30 con la presentazione dell’edizione 2025 della guida Sparkle e la relativa consegna delle ambite 5 sfere (in allegato l’elenco completo). E poi, come di consueto, alle 16 inizia la grande degustazione di bollicine italiane con l’apertura al pubblico. Un’appassionante degustazione con oltre duecento tra i migliori spumanti secchi italiani, tra quelli presenti in guida, tutti da scoprire e degustare attraverso un percorso strutturato in base all’appartenenza territoriale. Anche quest’anno possiamo contare sul supporto di importanti brand nazionali e internazionali che hanno scelto il nostro evento come occasione di comunicazione e promozione.

    Per la parte tecnica, un’importante conferma è la presenza consecutiva da ben 12 anni di Diam, marchio leader nella produzione di tappi tecnici in sughero presente in qualità di sponsor sin dalle prime edizioni del nostro evento. E poi la parte food che registra la quinta partecipazione di una grande famiglia dell’industria alimentare italiana di qualità. Parliamo di Antica Pasticceria Muzzi dal 1795, l’azienda dolciaria umbra leader nella produzione della pasticceria delle ricorrenze e non solo. Quest’anno, si unisce alla squadra di SparkleDay un altro noto marchio del made in Italy, parliamo di Caffè Toraldo, la storica torrefazione di Napoli che dal 1968 porta l’espresso napoletano in tutto il mondo.

    Tutte le info su come partecipare ed elenco delle aziende presenti in aggiornamento su www.cucinaevini.it. La guida Sparkle 2025 è in vendita sul sito www.shop.cucinaevini.it.

    GUIDA SPARKLE 2025
    Presentazione riservata alla stampa e agli addetti ai lavori
    Sabato 30 novembre 2024, ore 13.30
    The Westin Excelsior Hotel (Via Vittorio Veneto, 125), Roma
    In vendita su www.shop.cucinaevini.it.
    SPARKLEDAY
    Sabato 30 novembre 2024, dalle ore 16.00 alle 22.00
    The Westin Excelsior Hotel (Via Vittorio Veneto, 125), Roma
    Costo ingresso € 30,00 (sono inclusi calice e sacca porta bicchiere)
    info@cucinaevini.it, 0698872584
    Biglietteria on line: www.shop.cucinaevini.it
    Riduzione sommelier: € 20 presentando la tessera associativa in biglietteria il giorno dell’evento.
    Operatori: richiedere accredito scrivendo a: eventi@cucinaevini.it

    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer
    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer

    Siti di riferimento: http://www.cucinaevini.it

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  • Merano autentico paese di assaggi vinicoli 2024

    Merano autentico paese di assaggi vinicoli 2024

    Merano WineFestival 2024, nuove scoperte vinicole e tanti assaggi

    di Adriano Guerri

     

    A Merano in occasione dell’evento enogastronomico glamour più atteso dell’anno, Merano WineFestival, svoltosi dall’ 8 al 12 novembre 2024, come consuetudine nei suggestivi saloni del Kurhaus, ho partecipato ad alcune masterclass che sono state organizzate al prospiciente Hotel Therme. Quella in descrizione riguarda una perla enologica dell’Alto Adige “ Schiava non per scelta! – DNA Schiava“.

    Merano autentico paese di assaggi vinicoli 2024, foto dell'autore, Il Kurhaus visto dal Ponte che attraversa il Passirio
    Merano autentico paese di assaggi vinicoli 2024, foto dell’autore, Il Kurhaus visto dal Ponte che attraversa il Passirio

    La masterclass è stata magistralmente curata da Riccardo Polo e Hartmann Dona’.
    La varietà Schiava è considerata una varietà autoctona dell’Alto Adige, qui ha trovato condizioni pedoclimatiche propizie e viene allevata sin dal Cinquecento. Capace di dare origine a vini espressivi e di grande piacevolezza di beva, tuttavia, viene allevato anche in Trentino, Veneto e Lombardia. Il suo baricentro è tra il Lago di Caldaro e Merano.

    L’etimologia del termine viene ipotizzato che derivi dal latino, dal quale la vite veniva legata ad un supporto. Nota anche come Vernatsch o Trollinger nel sud della Germania. Dopo un periodo poco felice per questo singolare vitigno, da qualche anno a questa parte è stato riscoperto e ha avuto la valorizzazione e considerazione che merita.

    Discende dal Pinot Nero ed è genitore sia del Lagrein sia del Marzemino . Quattro sono le varietà tra le più diffuse: Schiava Nera, Schiava Gentile, Schiava Grossa e Schiava Grigia con caratteristiche ampelografiche diverse. Un vino molto apprezzato in gioventù, tuttavia, è molto piacevole anche con qualche anno in più sulle spalle.

    A tavola è il vino ideale a tutto pasto, si abbina bene con salumi, soprattutto lo speck, canederli, secondi piatti a base di carne bianca, zuppe e formaggi semi stagionati, io da toscano, lo vedo bene anche con cacciucco alla livornese.

    Merano autentico paese di assaggi vinicoli 2024, foto dell'autore, Riccardo Polo e Hartmann Dona'
    Merano autentico paese di assaggi vinicoli 2024, foto dell’autore, Riccardo Polo e Hartmann Dona’

    Ecco i vini degustati a Merano

    Fliederhof Gran Marie Sankt Magdalener Klassisch Alto Adige Doc 2022 Fliederhof – Bellissimo color rosso rubino intenso e trasparente, al naso sprigiona sentori di ciclamino, lampone, mora e ribes, il sorso è fresco, saporito, armonioso e leggiadro.
    Sito di riferimento: www.fliederhof.it

    Upupa Vigneti Dolomiti Igt 2021 Martin Abraham – Rosso rubino brillante, al naso emana sentori di rosa, fragola, lampone, ciliegia e mirtillo, al palato è setoso, vibrante, fine e persistente.
    Sito di riferimento: www.weingutabram.it

    Arena 2021 Alto Adige Doc Tenuta Oberstein – Joachim Wolf – Rosso rubino trasparente, al naso giungono sentori di violetta, ciliegia, frutti di bosco e mandorla, al gusto è avvolgente, coerente e accattivante.
    Sito di riferimento: www.oberstein.it

    Merano autentico paese di assaggi vinicoli 2024, foto dell'autore, i vini in degustazione
    Merano autentico paese di assaggi vinicoli 2024, foto dell’autore, i vini in degustazione

    Sea Kalterersee Klassisch 2018 Andi Soelva – Rosso rubino con riflessi che virano sul granato, sviluppa note di viola, ciliegia, lampone, pepe nero e liquirizia, al palato è pieno ed appagante con tannini setosi e un finale lungo e saporito.
    Sito di riferimento:www.andisoelva.com

    Der Pfannenstiel Alto Adige Doc Sankt Magdalener Classico 2015 Pfannenstiel – Rosso rubino con sfumature granato, al naso rimanda sentori di mammola, ciliegia matura, pepe, mandorla e spezie dolci, il sorso è avvolgente, appagante e incredibilmente persistente.
    Sito di riferimento: www.pfannenstielhof.it

    Dona’ Rouge 2011 Mitterberg Igt Hartmann Donà – Rosso granato intenso, trasparente e consistente, all’olfatto arrivano sentori di confettura di marasche, pepe, ginger, noce moscata e eucalipto, al palato è rotondo e di buona corrispondenza gusto-olfattiva, lungo e duraturo.
    Sito di riferimento: www.hartmanndona.it

    Adriano Guerri, sommelier professionista, wine critic e blogger freelance
    Adriano Guerri, sommelier professionista, wine critic e blogger freelance

    siti di riferimento: https://meranowinefestival.com/

    Blog autore: https://cloudwine9.com/

    Siti partners articolo: https://www.foodandwineangels.com/ https://carol-agostini.tumblr.com/ https://www.papillae.it/

  • Casale della Mandria, Champagne, vini e fantastici chef 2024

    Casale della Mandria, Champagne, vini e fantastici chef 2024

    La sera del 15 novembre, il Casale della Mandria ha ospitato una cena a quattro mani straordinaria, che ha celebrato il talento di due chef unici: Marco Davi e Giuseppe Verri, il “chef scultore.”

    di Carol Agostini

    Gli ospiti, accolti in una sala gremita e calorosa, hanno vissuto un’esperienza gastronomica intensa, in cui la cucina di altissima qualità e l’arte culinaria degli chef sono stati il cuore pulsante della serata.

    Casale della Mandria, Champagne, vini e fantastici chef 2024, foto di Carol Agostini
    Casale della Mandria, Champagne, vini e fantastici chef 2024, foto di Carol Agostini

    Il menù della cena, curato nei minimi dettagli, è stato arricchito da una selezione di Champagne, tra i quali la Maison Marguerite Guyot (https://it.champagnemargueriteguyot.com/), Maison Olivier Herbert (https://champagne-olivier-herbert.com/), Metodo Classico italiano di Tenuta Borgolano di Donatella Quaroni (https://www.tenutaborgolano.com/) e vini scelti con cura da Carol Agostini, tra cui Cantina Le Poggette (Umbria https://www.fattorialepoggette.it/), Cantina Demelas (Sardegna https://www.famigliademelas.com/index.php), Cantina del Castello (Veneto https://www.cantinacastello.it/ ).

    Carol è titolare dell’agenzia FoodandWineAngels. Questa realtà si distingue per il suo approccio multidisciplinare alla promozione dei prodotti enogastronomici, combinando esperienze sensoriali con una strategia di marketing raffinata. Carol, anche nota scrittrice e curatrice di eventi enogastronomici di spicco, ha contribuito a creare un’atmosfera esclusiva che ha reso indimenticabile ogni assaggio.

    Ogni portata è stata accompagnata da un vino perfettamente abbinato, esaltando i sapori e dimostrando la grande competenza e passione del team. Il connubio tra la maestria culinaria e la selezione enologica ha elevato la cena a un evento che non è stato solo un pasto, ma una celebrazione dell’arte e della convivialità. Gli ospiti sono stati conquistati dalla magia della serata, dove ogni piatto raccontava una storia e ogni calice celebrava l’eccellenza.
    Una vera e propria sinfonia di sapori che ha lasciato il segno e che resterà nella memoria di chi ha avuto il privilegio di partecipare.

    Casale della Mandria, Champagne, vini e fantastici chef 2024, foto di Carol Agostini, Chef Marco Davi
    Casale della Mandria, Champagne, vini e fantastici chef 2024, foto di Carol Agostini, Chef Marco Davi

    Lo chef Marco Davi è un rinomato esponente della cucina italiana, noto per il suo approccio innovativo ai piatti di pesce. Ex chef del celebre Enoteca Perbacco, oggi guida il ristorante Davi dal 1973 in Piazza Roma, Aprilia, con la figlia Sara.

    Tra le sue creazioni iconiche spicca il “Panino di Triglia“, che combina la tradizione mediterranea con un tocco di modernità, unendo triglia, scarola, olive, capperi e pane al pomodoro, il tutto esaltato da una preparazione attenta e creativa. Marco è anche coinvolto in eventi benefici come “Con il cuore nel piatto”, dove collabora con altri chef di alto profilo per sostenere iniziative solidali legate alla salute e alla ricerca.

    Casale della Mandria, Champagne, vini e fantastici chef 2024, foto di Carol Agostini, Chef Marco Davi
    Casale della Mandria, Champagne, vini e fantastici chef 2024, foto di Carol Agostini, Chef Marco Davi

    Lo chef Giuseppe Verri, invece, è un maestro della cucina che combina sapientemente l’arte culinaria con la scultura gastronomica. Le sue creazioni vanno oltre il semplice gusto, trasformandosi in vere opere d’arte. Giuseppe è stato tra i protagonisti di progetti innovativi che uniscono cucina e design, collaborando con chef stellati e portando avanti la sua visione estetica della cucina come forma d’arte. Partecipa a eventi che celebrano la sinergia tra creatività e solidarietà, rappresentando un punto di riferimento per chi vede nel cibo non solo un’esperienza gustativa, ma anche visiva e culturale.

    Casale della Mandria, Champagne, vini e fantastici chef 2024, foto di Carol Agostini, Chef Giuseppe Verri
    Casale della Mandria, Champagne, vini e fantastici chef 2024, foto di Carol Agostini, Chef Giuseppe Verri

    Il Casale della Mandria, situato a Lanuvio nei Castelli Romani, è un agriturismo che combina tradizione, arte e natura, fondato da Giuseppe Verri nel 2005. Questo luogo si distingue per la sua attenzione all’agricoltura biologica e la trasformazione dei prodotti della terra in autentiche esperienze culinarie e artistiche. Gli eventi organizzati qui spesso includono una forte componente artistica, rendendo il casale un punto di riferimento per chi cerca un’esperienza che unisca buon cibo, cultura e relax in un contesto rurale accogliente.

    Casale della Mandria, Champagne, vini e fantastici chef 2024, foto di Carol Agostini, Chef Giuseppe Verri
    Casale della Mandria, Champagne, vini e fantastici chef 2024, foto di Carol Agostini, Chef Giuseppe Verri

    Lo chef-scultore Giuseppe Verri è una figura unica che coniuga la passione per la scultura con l’arte culinaria. Con oltre 700 opere distribuite in tutto il mondo, Verri ha saputo integrare le sue capacità artistiche anche nella gastronomia, soprattutto con un focus su carni alla brace e preparazioni artigianali come la Maza, un’antica ricetta romana. Nel Casale della Mandria, la cucina di Verri rispecchia il suo spirito innovativo, capace di reinterpretare la tradizione con un tocco di creatività e profondità personale.

    Il Casale e Verri incarnano una filosofia del “mangiare con amore”, che valorizza non solo il cibo, ma anche l’arte e il senso di comunità. Questo lo rende il luogo ideale per eventi enogastronomici e serate tematiche, dove l’esperienza multisensoriale coinvolge corpo e mente.

    Casale della Mandria, Champagne, vini e fantastici chef 2024, foto di Carol Agostini, Chef Giuseppe Verri e Chef Marco Davi
    Casale della Mandria, Champagne, vini e fantastici chef 2024, foto di Carol Agostini, Chef Giuseppe Verri e Chef Marco Davi

    Il menù

    Benvenuto di accoglienza Olio EVO Nuovo del Casale della Mandria, con pane casareccio e Dhéon Spumante Brut 100% Pinot Nero Tenuta Borgolano di Donatella Quaroni
    Tartare di pecora con puntarelle affumicato al luppolo in abbinamento Champagne Cuvée Désir Brut Maison Marguerite Guyot 100% Meunier

    Casale della Mandria, Champagne, vini e fantastici chef 2024, foto di Carol Agostini,Tartare di pecora in preparazione
    Casale della Mandria, Champagne, vini e fantastici chef 2024, foto di Carol Agostini,Tartare di pecora in preparazione

    Polpette di pollo al curry con Mayo allo zenzero in abbinamento Champagne Cuvée Désir Brut Maison Marguerite Guyot 100% Meunier
    Crema di Topinambur con carciofi fritti e paté di fegatini in abbinamento Champagne Cuvée Nature Premier Cru Maison Olivier Herbert 30% Pinot nero, 30% Meunier, 40% Chardonnay
    Passatelli in brodo in abbinamento Champagne Brut Tradition Maison Olivier Herbert 30% Pinot nero, 30% Meunier, 40% Chardonnay

    Passatelli in brodo in abbinamento Champagne Brut Tradition Maison Olivier Herbert, articolo: Casale della Mandria, Champagne, vini e fantastici chef 2024, foto di Carol Agostini
    Passatelli in brodo in abbinamento Champagne Brut Tradition Maison Olivier Herbert, articolo: Casale della Mandria, Champagne, vini e fantastici chef 2024, foto di Carol Agostini

    Gnocco di Patate cotte sotto la brace con ragù di coniglio in abbinamento Canaiolo Umbria IGT 2019 Le Poggette

    Gnocco di Patate cotte sotto la brace con ragù di coniglio, articolo: Casale della Mandria, Champagne, vini e fantastici chef 2024, foto di Carol Agostini
    Gnocco di Patate cotte sotto la brace con ragù di coniglio, articolo: Casale della Mandria, Champagne, vini e fantastici chef 2024, foto di Carol Agostini

    Costolette di abbacchio impanate e fritte con cicoria di campo del casale ripassata aglio/olio e peperoncino in abbinamento Domo Mandrolisai DOC 2021 Cannonau ( 30%), Bovale sardo (Muristeddu 45%), Monica (20%), Barbera Sarda ( 5%) Famiglia Demelas

    Costolette di abbacchio impanate e fritte con cicoria di campo del casale, articolo: Casale della Mandria, Champagne, vini e fantastici chef 2024, foto di Carol Agostini
    Costolette di abbacchio impanate e fritte con cicoria di campo del casale, articolo: Casale della Mandria, Champagne, vini e fantastici chef 2024, foto di Carol Agostini

    L’oca Porca cotta al forno a legna e cipolle cotte alla brace in abbinamento Amarone della Valpolicella DOCG 2016 Cantina del Castello
    Bonet Piemontese classica ricetta

    L’oca Porca cotta al forno a legna e cipolle cotte alla brace, articolo: Casale della Mandria, Champagne, vini e fantastici chef 2024, foto di Carol Agostini
    L’oca Porca cotta al forno a legna e cipolle cotte alla brace, articolo: Casale della Mandria, Champagne, vini e fantastici chef 2024, foto di Carol Agostini

     

    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer
    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer

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    Siti partners articolo: https://www.foodandwineangels.com/ https://www.papillae.it/ https://carol-agostini.tumblr.com/

  • Concorsi internazionali: efficace sfida aziendale 2024?

    Concorsi internazionali: efficace sfida aziendale 2024?

    Concorsi Internazionali: Opportunità e Sfide per Giurati e Aziende

    di Carol Agostini

    I concorsi internazionali rappresentano uno degli strumenti più potenti per promuovere la qualità e l’eccellenza in vari settori, in particolare nell’enogastronomia e nelle produzioni alimentari. Partecipare come giurato a queste competizioni, così come presentare i propri prodotti aziendali, offre numerosi vantaggi ma pone anche sfide considerevoli. In questo articolo, analizzeremo perché partecipare come giurato, i benefici e gli svantaggi per le aziende che prendono parte a tali concorsi e le opportunità professionali che ne possono derivare.

    Concorsi internazionali: efficace sfida aziendale 2024? foto di Pavel Danilyuk
    Concorsi internazionali: efficace sfida aziendale 2024? foto di Pavel Danilyuk

    Perché Partecipare Come Giurato a un Concorso Internazionale?

    Essere selezionato come giurato a un concorso internazionale è considerato un onore e un riconoscimento della propria competenza e professionalità nel settore. I giurati possono provenire da vari ambiti, come quello enologico, gastronomico o artigianale, e la loro presenza è fondamentale per garantire l’imparzialità e la qualità delle valutazioni.

    1. Crescita Professionale e Networking
    Partecipare come giurato a un concorso internazionale significa entrare in contatto con professionisti di alto livello. Questo crea opportunità di networking che possono aprire nuove porte a collaborazioni future, sia a livello nazionale che internazionale. L’incontro con esperti del settore, produttori e altri giurati aumenta la visibilità del professionista e rafforza la propria rete di contatti.

    2. Acquisire Nuove Competenze
    Essere parte di una giuria significa anche mantenersi aggiornati sulle nuove tendenze del mercato e sui prodotti innovativi. I giurati hanno l’opportunità di confrontarsi con le ultime tecnologie, le tecniche di produzione e le strategie commerciali, il che è particolarmente importante in un settore altamente competitivo come quello enogastronomico.

    3. Aumentare la Propria Reputazione
    Un giurato selezionato per un concorso di alto livello ottiene visibilità e prestigio. Questo può tradursi in nuove opportunità professionali, come consulenze per aziende o incarichi accademici. La partecipazione regolare a concorsi internazionali permette di posizionarsi come esperti nel proprio settore, aumentando la propria autorevolezza.

    4. Opportunità di Esplorare Nuovi Mercati
    Molti concorsi internazionali si svolgono in diversi paesi e sono frequentati da produttori di tutto il mondo. Partecipare come giurato permette di avere una visione globale del mercato e delle nuove opportunità che si stanno sviluppando. Questo può essere utile per chi desidera ampliare il proprio orizzonte professionale o lavorare su progetti che richiedono una comprensione internazionale delle tendenze di mercato.

    Concorsi internazionali: efficace sfida aziendale 2024? foto di Pavel Danilyuk
    Concorsi internazionali: efficace sfida aziendale 2024? foto di Pavel Danilyuk

    Sfavore di Essere Giurato

    Tuttavia, come ogni attività professionale, fare il giurato in concorsi internazionali ha anche alcune criticità.

    1. Impegno di Tempo
    I concorsi internazionali possono richiedere un grande impegno in termini di tempo. Le sessioni di valutazione possono durare diversi giorni e includere assaggi di centinaia di prodotti. Questo richiede non solo tempo, ma anche una capacità di concentrazione continua, soprattutto in settori come il vino, dove il palato può affaticarsi facilmente.

    2. Responsabilità e Pressione
    Essere un giurato comporta un livello di responsabilità elevato. Le decisioni prese possono avere un impatto significativo sulle aziende partecipanti, influenzando la loro reputazione e il loro posizionamento sul mercato. Inoltre, c’è sempre la pressione di garantire giudizi obiettivi e di alta qualità, poiché la credibilità del concorso e dei giurati stessi può essere messa in discussione.

    3. Eventuali Conflitti di Interesse
    Un giurato può trovarsi di fronte a possibili conflitti di interesse, specialmente se ha legami con una delle aziende partecipanti. Anche se questi casi vengono spesso gestiti con la massima trasparenza, situazioni di questo tipo possono complicare la posizione del giurato.

    Concorsi internazionali: efficace sfida aziendale 2024? foto da Pexel
    Concorsi internazionali: efficace sfida aziendale 2024? foto da Pexel

    Vantaggi per le Aziende Partecipanti

    Dal punto di vista delle aziende, i concorsi internazionali rappresentano una piattaforma unica per dimostrare la qualità dei propri prodotti a livello globale. Partecipare a queste competizioni può portare numerosi benefici, a condizione che l’azienda sia consapevole delle opportunità e delle sfide che affronta.

    1. Visibilità e Riconoscimento del Marchio
    Uno dei principali vantaggi di partecipare a un concorso internazionale è la visibilità che l’azienda può ottenere. I prodotti vincitori o premiati in concorsi di alto livello acquisiscono immediatamente un riconoscimento che può essere sfruttato a livello commerciale. I consumatori tendono a fidarsi dei prodotti che hanno ricevuto premi, associando automaticamente la vittoria con qualità e prestigio.

    2. Accesso a Nuovi Mercati
    Un premio ottenuto in un concorso internazionale può aprire le porte a mercati esteri. Questo è particolarmente vero per settori come quello del vino, dove l’ottenimento di una medaglia in una competizione rinomata può facilitare l’ingresso in paesi stranieri o negoziazioni con nuovi distributori. Inoltre, i concorsi internazionali sono spesso seguiti da buyer e distributori, offrendo un’opportunità diretta per espandere il proprio business.

    3. Benchmarking della Qualità
    Partecipare a un concorso internazionale consente alle aziende di confrontare i propri prodotti con quelli dei concorrenti. Questo benchmarking della qualità permette all’azienda di valutare il proprio posizionamento nel mercato e di identificare aree di miglioramento. La partecipazione ai concorsi non è solo una sfida per vincere, ma anche un’occasione per imparare e migliorarsi costantemente.

    4. Rafforzare la Reputazione
    Un premio ottenuto in una competizione internazionale può aumentare notevolmente la reputazione di un’azienda, sia a livello locale che internazionale. Questo può tradursi in una maggiore fidelizzazione dei clienti esistenti e in una maggiore capacità di attrarre nuovi clienti, grazie alla garanzia di qualità fornita dal premio ricevuto.

    Concorsi internazionali: efficace sfida aziendale 2024? foto di Pavel Danilyuk
    Concorsi internazionali: efficace sfida aziendale 2024? foto di Pavel Danilyuk

    Svantaggi per le Aziende Partecipanti

    Sebbene i concorsi internazionali offrano grandi opportunità, esistono anche degli svantaggi che le aziende devono considerare.

    1. Costi
    Partecipare a un concorso internazionale non è sempre economico. Oltre ai costi di iscrizione, ci sono spese legate al trasporto dei prodotti, alla promozione e alla logistica generale. Per le piccole e medie imprese, questi costi possono rappresentare un investimento considerevole, e non sempre garantiscono un ritorno immediato.

    2. Rischio di Non Ottenere Riconoscimenti
    Non tutte le aziende che partecipano a un concorso riescono a ottenere premi o riconoscimenti. In questi casi, il rischio è quello di non vedere un ritorno tangibile sull’investimento, sia in termini economici che di visibilità. Non vincere può anche rappresentare una delusione per l’azienda e influenzare negativamente il morale del team.

    3. Necessità di Garantire Qualità Costante
    Una volta che un prodotto vince un premio, l’aspettativa dei consumatori riguardo alla sua qualità rimane molto alta. Questo significa che l’azienda deve continuare a mantenere standard elevati, poiché una diminuzione della qualità può avere un impatto negativo sulla reputazione dell’azienda.

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    Concorsi internazionali: efficace sfida aziendale 2024? foto di Pavel Danilyuk
    Concorsi internazionali: efficace sfida aziendale 2024? foto di Pavel Danilyuk

    Sbocchi Professionali e Opportunità per le Aziende

    Partecipare a concorsi internazionali offre alle aziende non solo visibilità, ma anche opportunità di crescita professionale.

    1. Collaborazioni con Buyer Internazionali
    Molti concorsi sono frequentati da buyer internazionali in cerca di prodotti di alta qualità da distribuire nei loro mercati. Questo può rappresentare un’opportunità per le aziende di stabilire nuove collaborazioni commerciali, espandendo la propria rete di distribuzione e migliorando la propria posizione sul mercato globale.

    2. Opportunità di Marketing e Promozione
    Ottenere un riconoscimento in un concorso internazionale può essere un forte strumento di marketing. Le aziende possono sfruttare questo successo per promuovere i propri prodotti, utilizzando medaglie, certificati e premi come parte delle loro strategie pubblicitarie. Questo rafforza la credibilità del brand agli occhi dei consumatori e aumenta le vendite.

    3. Innovazione e Crescita
    Partecipare a concorsi internazionali spinge le aziende a innovare e migliorare costantemente i propri prodotti. Questo impegno verso l’innovazione non solo porta a un miglioramento della qualità, ma può anche favorire la crescita a lungo termine, permettendo alle aziende di rimanere competitive in un mercato in continua evoluzione.

    I concorsi internazionali rappresentano una sfida interessante sia per i giurati che per le aziende partecipanti. Per i giurati, offrono opportunità di networking, crescita professionale e riconoscimento. Per le aziende, possono portare benefici significativi in termini di visibilità, accesso a nuoviI concorsi internazionali offrono importanti opportunità di crescita, visibilità e sviluppo professionale per le aziende partecipanti, così come per i giurati. Tuttavia, come in ogni campo, ci sono anche sfide da affrontare. Questo articolo esplora i motivi per partecipare a concorsi internazionali, il ruolo dei giurati, i benefici e i potenziali svantaggi per le aziende, e le opportunità che derivano da tali competizioni.

    (altro…)

  • Suvereto in prima linea all’Anteprima L’Altra Toscana 2024

    Suvereto in prima linea all’Anteprima L’Altra Toscana 2024

    Focus su Suvereto all’anteprima del vino “L’Altra Toscana

    Di Adriano Guerri

    Lo scorso 19 febbraio a Palazzo degli Affari a Firenze è andata in scena l’Anteprima dei vini di Toscana provenienti da areali e consorzi più piccoli riuniti in un’unica Kermesse.

    Vigneto a Suvereto, foto dell'autore, articolo: Suvereto in prima linea all'Anteprima L'Altra Toscana 2024
    Vigneto a Suvereto, foto dell’autore, articolo: Suvereto in prima linea all’Anteprima L’Altra Toscana 2024

    La degustazione era rivolta alla stampa nazionale ed internazionale, dalle ore 9:00 alle 14:00  e dalle 14:00 alle 19:00 anche a operatori del settore e winelover, vi erano vini delle DOP e IGP:

    Maremma Toscana, Montecucco e Montecucco Sangiovese, Orcia, Cortona, Valdarno di Sopra, Terre di Pisa, Chianti Rufina, Terre di Casole, Grance Senesi, Montescudaio, Suvereto, Val di Cornia e Rosso della Val di Cornia, Carmignano, Barco Reale di Carmignano e Vin Santo di Carmignano e Toscana.

    È dell’enclave di Suvereto che vogliamo condividere le nostre impressioni sui vini degustati, alcuni cenni della denominazione anticipano le note di degustazione.

    Suvereto foto dell'autore, articolo: Suvereto in prima linea all'Anteprima L'Altra Toscana 2024
    Suvereto foto dell’autore, articolo: Suvereto in prima linea all’Anteprima L’Altra Toscana 2024, foto dell’autore

    L’areale della denominazione Suvereto si trova in Val di Cornia in provincia di Livorno,  contermine con la provincia di Grosseto a sud,  a poca distanza dal mare. Siamo sulla Costa degli Etruschi ed in Maremma Toscana.

    Ingresso Palazzo degli Affari di Firenze, articolo: Suvereto in prima linea all'Anteprima L'Altra Toscana 2024, foto dell'autore
    Ingresso Palazzo degli Affari di Firenze, articolo: Suvereto in prima linea all’Anteprima L’Altra Toscana 2024, foto dell’autore

    La produzione di vini è  estesa a tutto il comune di Suvereto. La docg è  nata nel 2011 dalla sottozona Val di Cornia Doc, da allora è possibile produrre vini con etichetta Docg Suvereto.

    Quattro sono le tipologie: Suvereto, Suvereto Sangiovese, Suvereto Merlot e  Suvereto Cabernet Sauvignon. I vitigni che danno origine a questo singolare vino sono il Cabernet Sauvignon, il Merlot ed il Sangiovese,  tuttavia, tra i filari si trovano anche altri vitigni autoctoni e alloctoni sia bianchi che rossi. I terreni sono in prevalenza argillosi e sabbiosi ed anche ricchi di limo.

    In questo meraviglioso lembo di Toscana, a due passi dal Mar Tirreno e a poca distanza dalle colline Metallifere con una vicinanza all’Isola d’ Elba, beneficia di buona  ventilazione,  un toccasana per le piante e di buone escursioni termiche tra il giorno e la notte, la vite ha trovato un habitat ideale ed è capace di dare origine a vini di elevata qualità. Le rese per ettaro nei vigneti sono molto basse. Il suggestivo Borgo é di origine medievale e nel punto più alto ci sono i ruderi dell’antica Rocca Aldobrandesca.
    La Rocca porta il nome dell’antica famiglia comitale degli Aldobrandeschi. Suvereto, inoltre, fa parte del circuito de ”I Borghi più belli d’Italia”.  Ma, ora passiamo all’analisi sensoriale di alcuni vini che mi hanno maggiormente colpito.
    Scaffale vini con servizio Sommelier per la stampa, articolo: Suvereto in prima linea all'Anteprima L'Altra Toscana 2024, foto dell'autore
    Scaffale vini con servizio Sommelier per la stampa, articolo: Suvereto in prima linea all’Anteprima L’Altra Toscana 2024, foto dell’autore

     

    Bulichella Suvereto Docg Coldipietrrosse 2018 – Cabernet Sauvignon 70%, Merlot 20 % e Petit Verdot 10% – Rosso rubino vivace,  rilascia note di ribes, mirtillo, fragola, tabacco e polvere di cacao,  buona e setosa la trama tannica e la lunga persistenza aromatica.
    Sito di riferimento: www.bulichella.it
    Macchion dei Lupi Costa Toscana Merlot Igt 2016 – Merlot 100% – Rosso rubino profondo, si percepiscono netti sentori di confettura di frutti di bosco, resina, spezie orientali e eucalipto, sorso articolato, ricco e di buona struttura.
    Sito di riferimento: www.info@macchiondeilupi.it
    Petra Toscana Merlot Igt Quercegobbe 2021 – Merlot 100% – Rosso rubino scuro, libera sentori di amarena, cassis, erbe aromatiche,  e macchia mediterranea,  sorso fresco ed appagante con finale duraturo.
    Sito di riferimento: www.petrawine.it
    Petricci Del Pianta Suvereto Sangiovese Docg Buca di Cleonte 2020 – Sangiovese 100% – Rosso rubino trasparente e consistente, rimanda note di rosa, ciliegia,  prugna,  bacche di ginepro e tabacco,  gusto avvolgente e generoso.
    Sito di riferimento: www.petriccidelpianta.it

    Sala degustazione per la Stampa a Palazzo degli Affari, articolo: Suvereto in prima linea all'Anteprima L'Altra Toscana 2024, foto dell'autore
    Sala degustazione per la Stampa a Palazzo degli Affari, articolo: Suvereto in prima linea all’Anteprima L’Altra Toscana 2024, foto dell’autore

    Renis Toscana Rosso Igt Renis 2021 – Syrah 100% – Rosso rubino impenetrabile,  sprigiona note di mora,  mirtillo, prugna e liquirizia,  sorso fresco, accattivante e durevole.
    Sito di riferimento: www.renis.it

    San Rocco Costa Toscana Syrah Igt San Rocco 19 2021 – Syrah 100% – Rosso rubino profondo, dipana sentori di violetta,  amarena, ribes e pepe nero,  al palato è setoso e armonioso,  lungo e duraturo.
    Sito di riferimento: www.agriturismosanrocco.it

    Tenuta La Batistina Costa Toscana Rosso Igt Nero Galestro 2021 – Merlot 60%, Cabernet Franc 30% e Malbech 10% – Rosso rubino vivace, rivela note di marasca, frutti di bosco, tamarindo e macchia mediterranea,  sorso sapido, leggiadro e decisamente lungo.
    Sito di riferimento: www.tenutalabatistina.it

    Tua Rita Toscana Sangiovese Igt Perlato del Bosco Rosso 2021 – Sangiovese 100% – Rosso rubino intenso, emana sentori di violacciocca, una cascata di frutta rossa, sottobosco e ginepro, sorso vibrante, avvolgente e durevole.

    Sito di riferimento: www.tuarita.it

    Adriano Guerri, sommelier professionista, wine critic e blogger freelance
    Adriano Guerri, sommelier professionista, wine critic e blogger freelance

    Siti partners articolo: https://carol-agostini.tumblr.com/ 
  • Vini da Terre Estreme, eroicamente a Roma a febbraio 2024

    Vini da Terre Estreme, eroicamente a Roma a febbraio 2024

    Vini da Terre Estreme: Celebrando l’Eccellenza Vitivinicola Eroica a Roma

    Redazione – Carol Agostini

    Nato con l’obiettivo di promuovere vini straordinari e unici al mondo, il evento “Vini da Terre Estreme” continua a essere un punto d’incontro privilegiato per consumatori evoluti, appassionati enogastronomi e professionisti del settore. Questa tredicesima edizione, la seconda a Roma, si terrà il 25 e 26 Febbraio presso l’Hotel Palatino, posizionato strategicamente nel cuore della città eterna.

    Vini da Terre Estreme, eroicamente a Roma a febbraio 2024, locandina evento da comunicato stampa
    Vini da Terre Estreme, eroicamente a Roma a febbraio 2024, locandina evento da comunicato stampa

    Il Cuore Eroico della Tradizione Vitivinicola Italiana

    L’evento, dedicato alla valorizzazione dei vini eroici, si propone di dare visibilità alle aziende partecipanti, coinvolgendo sia il consumatore evoluto che il settore commerciale. Questo appuntamento è un’occasione imperdibile per i produttori “eroici” interessati a stabilire o consolidare rapporti con operatori del settore come ristoranti, hotel, enoteche, wine-bar e acquirenti.

    Gli Oli Eroici debuttano accanto ai Vini Eroici

    In una novità di quest’anno, “Vini da Terre Estreme” ospiterà anche gli Oli Eroici selezionati da Jessica Iozza. Una Master Class guidata da Fabrizio De Biasi, Docente AIS, offrirà l’opportunità di esplorare la storia, la cultura e le caratteristiche organolettiche degli Oli Eroici.

    Programma di Due Giornate Intense

    Le due giornate saranno ricche di eventi, con workshop sui “Vini Eroici” aperti al pubblico professionale e agli appassionati wine lovers. Inoltre, saranno proposte MasterClass riservate a un pubblico selezionato su prenotazione, offrendo momenti di approfondimento sui vini e gli oli “eroici”.

    Vini da Terre Estreme, eroicamente a Roma a febbraio 2024, foto da facebook
    Vini da Terre Estreme, eroicamente a Roma a febbraio 2024, foto da facebook

    MasterClass in Evidenza

    • “Il coraggio di essere unici: paesaggio Chilometrico Consapevole” (25 Febbraio, ore 11:30): Questa MasterClass, condotta da Carlo Catani, presidente dell’Associazione Tempi di Recupero, esplorerà gli scenari di consapevolezza legati al paesaggio vitivinicolo eroico, con una degustazione di otto etichette eroiche delle “Cantine del Recupero”. Si approfondiranno le strategie per il futuro, il recupero dei terreni e dei vitigni abbandonati, promuovendo una viticoltura sostenibile.
    • “Il coraggio di essere unici: le bolle estreme d’annata” (25 Febbraio, ore 16:00): Andrea Petrini (SlowFood Roma) guiderà la degustazione di dieci etichette di spumanti, metodi classici di vecchie annate, provenienti da dieci aree impervie della Penisola.
    • MasterClass “OLI EROICI d’ITALIA” (26 Febbraio, ore 18:00): Fabrizio De Biasi illustrerà la storia, la cultura e le caratteristiche organolettiche degli Oli Eroici.
    Vini da Terre Estreme, eroicamente a Roma a febbraio 2024, foto da facebook
    Vini da Terre Estreme, eroicamente a Roma a febbraio 2024, foto da facebook
    Biglietti e Informazioni:
    • Il biglietto giornaliero per la degustazione libera ai banchi d’assaggio è di €25, con riduzioni disponibili per prenotazioni online.
    • I biglietti per le MasterClass sono disponibili al costo di €35, con l’opzione di accedere anche alla degustazione libera ai banchi d’assaggio.
    • Operatori del settore Ho.Re.Ca. in possesso di invito hanno accesso gratuito.
    • Tariffe ridotte sono disponibili per operatori professionali e associati ad alcune associazioni enogastronomiche.
    • Gli accrediti per la stampa e gli operatori del settore sono disponibili su richiesta tramite email a info@pilotagreen.it.

    LEGGI ANCHE: https://www.papillae.it/pilota-green-con-progetto-vini-da-terre-estreme/

    “Vini da Terre Estreme” continua a essere il luogo dove l’eccellenza vitivinicola eroica incontra l’apprezzamento e la curiosità di un pubblico appassionato, contribuendo a preservare e promuovere la ricchezza di queste produzioni straordinarie.

    Vini da Terre Estreme, eroicamente a Roma a febbraio 2024, foto da facebook
    Vini da Terre Estreme, eroicamente a Roma a febbraio 2024, foto da facebook

    Per acquistare i ticket online: https://app.nowr.in/events/1652856 oppure https://www.eventbrite.it

    Dalla ferrea volontà dello chef Carmelo Carnevale, nasce a Londra ICC – Italian Culinary Consortium, consorzio internazionale di chef professionisti e membri della ristorazione con la passione per l’ospitalità italiana.
    ICC ha come obiettivo la valorizzazione della professione in tutti i rami dell’ospitalità promuovendone le attività del comparto nell’interesse di tutti i membri associati e nel riconoscimento della professione dell’alta arte culinaria.

    Collabora con vari enti esaminatori e istituti di istruzione professionale nel settore dell’alberghiero.
    Oggi annovera delegazioni nelle Isole Canarie, Romania, Georgia, Russia, Austria, Danimarca, Belgio e Canada. Prossime le aperture delle delegazioni di Singapore, Hong Kong, Thailandia, India, Dubai, Serbia e Repubblica Ceca.

    In Italia, si sta consolidando con delegazioni ufficiali in varie regioni quali Sicilia, Marche, Lazio e Puglia.

    Vini da Terre Estreme, eroicamente a Roma a febbraio 2024, foto da facebook
    Vini da Terre Estreme, eroicamente a Roma a febbraio 2024, foto da facebook

    ICC è partner ufficiale dell’evento Vini da Terre Estreme che si terrà a Roma il 25 e 26 Febbraio prossimi.

    Vini da Terre Estreme si riconferma come importante evento di promozione commerciale italiano, e non solo, per la comunicazione e valorizzazione della viticoltura eroica quella prodotta con uve coltivate in zone sconosciute, geograficamente impervie, in minuscoli fazzoletti di terra strappati alla montagna o al mare.

    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer
    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer

    Sito evento: http://www.pilotagreen.it 

    http://www.vinidaterrestreme.com

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  • Il Vino e l’Identità 2023: Scelta Consapevole delle Cantine?

    Il Vino e l’Identità 2023: Scelta Consapevole delle Cantine?

    Il Vino e l’Identità: Una Scelta Consapevole delle Cantine nel Mondo Enologico

    Di Carol Agostini

    Nel vasto universo del vino, le cantine si pongono dinanzi a una cruciale decisione: definire la propria identità. Oltre a produrre pregiati nettari, esse devono delineare la propria personalità commerciale, di produzione e d’immagine. Questa scelta, delicata e strategica, riflette la consapevolezza delle sfide e delle opportunità che il mondo vinicolo offre.

    Il Vino e l'Identità 2023: Scelta Consapevole delle Cantine? foto da internet
    Il Vino e l’Identità 2023: Scelta Consapevole delle Cantine? foto da internet

    Identità di Produzione

    Le cantine, sinuose orchestratrici di gusti e aromi, si confrontano con la definizione del proprio stile enologico. Da qui sorgono le scelte riguardanti il terroir, le varietà di uve coltivate e le tecniche di vinificazione. Alcune si distinguono per la passione per le tradizioni, producendo vini legati al territorio e alle antiche pratiche. Al contrario, altre abbracciano l’innovazione, sperimentando con nuove tecnologie e varietà di uve per creare vini distintivi e contemporanei.

    Identità Commerciale

    La scelta dell’identità commerciale riflette la volontà di posizionarsi sul mercato. Alcune cantine si concentrano sulla produzione di vini di alta gamma, mirando a conquistare il cuore di collezionisti e intenditori. Altre, invece, puntano alla democratizzazione del vino, offrendo opzioni più accessibili al grande pubblico. La diversificazione delle linee di prodotto, l’attenzione alla sostenibilità e la creazione di esperienze uniche contribuiscono a plasmare l’identità commerciale di ogni cantina.

    Identità d’Immagine

    La percezione visiva e comunicativa di una cantina gioca un ruolo cruciale. L’etichetta di una bottiglia diventa il biglietto da visita, raccontando la storia e i valori del produttore. Le cantine moderne sfruttano il potere del branding per creare un’immagine riconoscibile, attraverso un design elegante o audace. L’apertura al mondo digitale, con la presenza sui social media e la valorizzazione di esperienze turistiche, contribuisce a plasmare l’identità d’immagine delle cantine.

    “In un panorama vinicolo in continua evoluzione, la scelta dell’identità rappresenta una mossa strategica. Le cantine che riescono a coniugare tradizione e innovazione, produzione e comunicazione, delineano la propria strada nel mondo del vino, offrendo al consumatore non solo un prodotto, ma un’esperienza completa che si riflette in ogni sorso”, pensiero personale.

    Letrari grandi vini e bollicine, foto originale dall'azienda
    Letrari grandi vini e bollicine, foto originale dall’azienda, articolo: Il Vino e l’Identità 2023: Scelta Consapevole delle Cantine?

    Esempi Concreti di Identità nelle Cantine Vinicole

    Identità di Produzione

    Cantine come Château Margaux in Bordeaux incarnano l’identità di produzione orientata alla tradizione. Con un impegno radicato nel terroir, coltivano rigorosamente varietà di uve autoctone, come il Cabernet Sauvignon, preservando la tipicità del territorio. D’altra parte, la vinicola californiana Ridge Vineyards si distingue per un approccio innovativo. Integra metodologie biodinamiche e biologiche, puntando sull’espressione autentica delle uve in un contesto californiano più sperimentale.

    Cantina Letrari, ancor oggi, fonde armoniosamente tradizione e innovazione per creare vini spumanti che hanno diffuso la fama del Trento DOC non solo in Italia, ma anche al di là dei confini nazionali. Un assortimento completo di vini, con la Riserva del Fondatore a incarnare l’etichetta di maggior rilevanza. Mano sapiente e saggia di Lucia Letrari, enologa e proprietaria dell’azienda di famiglia omonima dal 1987, anno in cui si è diplomata presso la Fondazione E. Mach di S. Michele all’Adige.

    Fin da giovane, segue le orme di suo padre Leonello sia in vigna che in cantina. Dopo il diploma, diventa responsabile della produzione dei Trentodoc e dei vini marchiati con il nome di famiglia. Appassionata di viticoltura e enologia, trasforma la sua passione in una professione a tutto tondo, contribuendo con la sua esperienza a diverse associazioni di promozione del territorio, sia a livello locale nel Trentino che a livello nazionale.

    Lucia letrari durante la vendemmia, foto originale dall'azienda
    Lucia letrari durante la vendemmia, foto originale dall’azienda

    Identità Commerciale

    La Maison Louis Jadot in Borgogna adotta un’identità commerciale orientata verso l’eccellenza. Concentrandosi su vini di alta gamma, posiziona le sue etichette tra le più prestigiose del mercato. In contrasto, la vinicola argentina Trapiche, con la sua linea di vini accessibili, ha conquistato una vasta fetta di consumatori, dimostrando che la qualità può essere accessibile a tutti.

    Identità d’Immagine

    La cantina spagnola Vega Sicilia ha saputo plasmare un’identità d’immagine iconica. Il suo design classico e l’eleganza delle etichette trasmettono un senso di prestigio e storia. Al contrario, la vinicola australiana Two Hands Wines si è distinta con un’immagine fresca e moderna, utilizzando etichette colorate e uno stile visivo accattivante per catturare l’attenzione dei consumatori più giovani.

    “In ogni esempio, la scelta consapevole dell’identità riflette le peculiarità di ogni cantina. La flessibilità nel coniugare tradizione e innovazione, nel posizionarsi sul mercato e nella creazione di un’immagine coerente, contribuisce a determinare il successo e la risonanza nel mondo vinicolo, evidenziando che l’identità è una risorsa preziosa tanto quanto il vino stesso”, pensiero personale.

    Il Vino e l'Identità 2023: Scelta Consapevole delle Cantine? foto di Elina Sazonova
    Il Vino e l’Identità 2023: Scelta Consapevole delle Cantine? foto di Elina Sazonova

    L’Identità delle Cantine nel Mondo del Vino: Un Viaggio tra Storia e Cultura

    Il Richiamo Storico

    L’identità delle cantine si intreccia con il patrimonio storico e culturale delle regioni vinicole. Cantina Antinori, fondata nel 1385 in Toscana, rappresenta un anello vitale tra passato e presente. La sua longevità riflette la tradizione toscana di coltivare il vino come arte, con rispetto per la terra e l’eredità familiare. Analogamente, la cantina francese Bollinger, risalente al 1829, incarna l’essenza della Champagne. La sua storia è la storia stessa della regione, segnata da momenti di gioia e di sfide, riflesse nei sorrisi di chi sorseggia il suo celebre Champagne.

    Cultura nel Calice

    Le cantine, oltre a produrre vino, fungono da custodi di una cultura enologica unica. La cantina italiana Gaja, con radici che si perdono nel XIX secolo, ha contribuito a ridefinire il panorama vinicolo italiano. La loro dedizione a varietà di uve autoctone e metodi innovativi rappresenta una connessione profonda con la ricca tradizione enologica italiana. Un altro esempio è la vinicola spagnola Vega Sicilia, le cui bottiglie raccontano una storia millenaria di coltivazione della vite nella regione di Ribera del Duero.

    Espressione Artistica

    L’identità delle cantine si manifesta come un’opera d’arte, un’interpretazione artistica della terra e della coltivazione delle uve. La vinicola californiana Opus One, fondata da Robert Mondavi e Baron Philippe de Rothschild, è un esempio di collaborazione tra culture enologiche. La loro missione è creare un vino simbolo di unione tra l’arte vinicola europea e quella americana. In un contesto diverso, la cantina argentina Catena Zapata, con la sua struttura architettonica innovativa, fonde la produzione di vino con l’arte moderna, trasmettendo un senso di estetica e impegno.

    Tradizioni Celebrate

    Le cantine, spesso, diventano custodi delle tradizioni locali, celebrando eventi e feste che radicano la comunità nella sua storia. Cantina Marchesi di Barolo, nel cuore del Piemonte, organizza eventi legati alle tradizioni locali, come la Festa del Barolo, rafforzando così il legame tra vino, territorio e cultura. Altrettanto, la vinicola neozelandese Cloudy Bay, con il suo Sauvignon Blanc iconico, celebra la cultura del vino in un contesto moderno, legando la sua identità al paesaggio unico della regione di Marlborough.

    “In questo viaggio tra storia e cultura, le cantine emergono come narratori di racconti unici, legati indissolubilmente alle terre da cui provengono. La loro identità è una tela tessuta con fili di tradizione, innovazione, arte e celebrazione delle radici culturali, offrendo ai consumatori non solo un vino da gustare ma un capitolo affascinante della storia enologica mondiale”, riflessione tematica personale.

    Il Vino e l'Identità 2023: Scelta Consapevole delle Cantine? foto di Math
    Il Vino e l’Identità 2023: Scelta Consapevole delle Cantine? foto di Math

    Le Cantine come Custodi di Identità: Una Continuità nel Tempo e nello Spirito

    Resilienza e Trasformazione

    Le cantine, testimoni del tempo, incarnano la resilienza delle comunità vinicole di fronte a sfide storiche e trasformazioni sociali. La Cantina San Felice in Toscana, risalente al 1200, è un esempio di adattamento alle mutevoli dinamiche storiche. In passato, fungeva da rifugio durante le guerre, oggi è un faro di produzione sostenibile, dimostrando come la storia di una cantina sia un continuum di adattamento e rinascita.

    Le Icone Culturali

    Icone culturali come la cantina francese Château Margaux,citata sopra, sopravvissuta a rivoluzioni e guerre, incarnano l’essenza di una cultura enologica millenaria. La sua architettura sontuosa e i vigneti secolari narrano una storia senza tempo, celebrando l’arte di coltivare la vite. Allo stesso modo, la cantina spagnola Codorníu, fondata nel 1551, è più di una cantina: è un simbolo della cultura catalana. La sua immagine è stata plasmata nel corso dei secoli, diventando un’icona di tradizione e innovazione.

    Le Radici Territoriali

    L’identità di una cantina è ancorata profondamente alle radici del territorio. Cantina Planeta in Sicilia, con la sua dedizione alle varietà autoctone, rappresenta una testimonianza di come la terra possa ispirare la produzione del vino. La vinicola neozelandese Felton Road, con un focus sul terroir centrale di Otago, crea vini che riflettono il paesaggio unico della Nuova Zelanda, diventando un’ambasciatrice dell’identità territoriale.

    Patrimonio e Futuro Intrecciati

    La Cantina Antica Tenuta Pietramore nel cuore dell’Abruzzo, con le sue vigne antiche, è una custode del patrimonio viticolo regionale. Tuttavia, la sua adozione di pratiche agricole moderne mostra come il passato e il futuro possano intrecciarsi in un dialogo continuo. Un’altra espressione di questa sinergia è la cantina californiana Tablas Creek Vineyard, che, ispirandosi alle tradizioni del Châteauneuf-du-Pape in Francia, ha piantato le radici del Rinascimento viticolo californiano.

    “Le mie riflessioni convertono verso le cantine, con le loro storie e identità, trasmettono un senso di continuità e connessione. La loro capacità di evolversi senza perdere il legame con il passato è ciò che le rende guardiani dell’eredità culturale e vinicola. Ogni sorso di vino diventa un viaggio nel tempo, un’esperienza che collega le generazioni attraverso il filo narrativo delle cantine, scrivendo un nuovo capitolo di storia ogni vendemmia”.

    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer
    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer

    Siti partners articolo: https://carol-agostini.tumblr.com/ https://www.foodandwineangels.com/

  • Beviamoci Sud 2023 tra recupero e valorizzazioni autoctoni

    Beviamoci Sud 2023 tra recupero e valorizzazioni autoctoni

    BEVIAMOCI SUD 2023 Consorzi: il recupero e la valorizzazione dei vitigni autoctoni

    Di Cristina Santini

    Il Grand Hotel Palatino di Roma ha ospitato con grande successo a maggio la quinta edizione di Beviamoci Sud 2023, organizzata da Marco Cum di Riserva Grande, in collaborazione con Andrea Petrini di Percorsi di Vino e con il giornalista enogastronomico Luciano Pignataro, dedicata da sempre alla promozione delle aziende vitivinicole del Meridione e con la partecipazione di una piccola delegazione di vignaioli del territorio laziale.

    Beviamoci Sud 2023 tra recupero e valorizzazioni autoctoni, foto di Cristina Santini
    Beviamoci Sud 2023 tra recupero e valorizzazioni autoctoni, foto di Cristina Santini

    Manifestazione quest’anno non solo rivolta al consueto pubblico di appassionati, ma volta a consolidare ed incrementare la presenza dei professionisti della stampa, dell’Horeca e dei mediatori commerciali di settore.

    Alcuni visitatori in degustazione all'evento Beviamoci Sud Roma, foto di Cristina Santini
    Alcuni visitatori in degustazione all’evento Beviamoci Sud Roma, foto di Cristina Santini

    Il grande vantaggio per noi in quel periodo è stata la novità rispetto all’edizione precedente della giornata di lunedì 8 maggio dedicata esclusivamente alla stampa e agli operatori di settore permettendoci di approfondire meglio le referenze esposte ai Consorzi e di partecipare a due fasi importanti dell’evento: la prima riservata alla consegna del premio per “Eccellenze di Beviamoci Sud 2023” per le etichette di maggior pregio selezionate da una giuria tecnica di livello; la seconda riservata all’assegnazione del riconoscimento “Ambasciatori di Beviamoci Sud 2023” agli esercizi che maggiormente valorizzano il tessuto vitivinicolo del Sud Italia.

    Sono stati premiati ben 50 esercizi provenienti dalle più importanti regioni del Meridione e del Lazio (Elenchi completi delle Eccellenze e degli Ambasciatori designati per l’edizione 2023 ai link:

    LE ECCELLENZE https://www.beviamocisudroma.it/le-eccellenze-di-beviamoci-sud/
    GLI AMBASCIATORI https://www.beviamocisudroma.it/gli-ambasciatori-di-beviamoci-sud/

    Premitati all'evento Beviamoci Sud Roma 2023, foto di Cristina Santini
    Premitati all’evento Beviamoci Sud Roma 2023, foto di Cristina Santini

    Ma torniamo a parlare di alcuni degli assaggi della giornata che ci ha visto impegnati con i Consorzi e con gli amici Produttori del Lazio presenti, Vigna – Vignaioli Gajardi nel Lazio, un progetto di unione pensato e ideato lo scorso anno che coinvolge un gruppo di sei giovani vignaioli, alcuni forieri di un passato vitivinicolo già esistente, altri con nuove idee nate da pochi anni, sicuramente uniti per far emergere un territorio che ha tanto da dire a livello enologico.

    Un’unica grande forza per garantire qualità e unicità di vini prodotti attraverso vitigni, interpretazioni, terroir differenti. Parliamo di Cantina Raparelli e Vin Viandante di Lanuvio, Cantine il Moro di San Vito Romano, Gianmarco Iachetti di Cisterna di Latina, Tenuta Iacoangeli di Genzano di Roma e il Quadrifoglio di Doganella di Ninfa (LT).

    Vigna - Vignaioli Gajardi nel Lazio, evento Beviamoci Sud Roma 2023, foto di Cristina Santini
    Vigna – Vignaioli Gajardi nel Lazio, evento Beviamoci Sud Roma 2023, foto di Cristina Santini

    Vitica – Il Consorzio di Tutela dei vini di Caserta ,nato nel 2004, è stato il primo consorzio ad essere riconosciuto in Campania e le denominazioni che ne fanno parte sono Falerno del Massico, Aversa e Galluccio Doc, Roccamonfina e Terre del Volturno Igt.

    Al banco d’assaggio ci ha accolto Maria Ida Avallone, una grande Donna del Vino alla guida della cantina Villa Matilde Avallone che ci ha raccontato l’Azienda e il suo vino, il Falerno del Massico Dop Collecastrese 2021, una Falanghina dalla spiccata personalità e finezza, proveniente da un terreno ai piedi dell’antico vulcano di Roccamonfina, ricco di cenere e pomice scura, che fermenta e sosta sui lieviti sia in anfora sia in acciaio.

    Maria Ida Avallone della Cantina Villa Matilde Avallone, foto di Cristina Santini a Beviamoci Sud Roma 2023
    Maria Ida Avallone della Cantina Villa Matilde Avallone, foto di Cristina Santini a Beviamoci Sud Roma 2023

    Il percorso prosegue su un altro vitigno autoctono molto raro, la coda di pecora “Sheep Terre del Volturno Igt” (non coda di volpe e in fase di riconoscimento ufficiale dal Ministero), che solo Il Verro coltiva, recuperato dalla sua certa estinzione, dalle origini antichissime risalenti alla Magna Grecia. Vinificato in purezza è un trionfo di profumi di primavera e una gioia per il palato.

    Per non parlare dell’Asprinio di Aversa de I Borboni, nome dato al popolo meridionale che visse l’epoca d’oro del sud Italia, sia spumantizzato sia fermo che non delude mai. Viti di età compresa tra i 50 e i 350 anni, maritate agli olmi o ai pioppi che superano i 20 metri di altezza (si dice che i Borboni usassero queste barriere di viti per difendersi dai nemici) coltivate su un terreno di genesi vulcanica e salvate dall’estinzione grazie alla Famiglia Numeroso con il riconoscimento prima della Igt e poi nel 1993 della Doc Asprinio di Aversa.

    Non per ultimo il Falerno del Massico Dop Mille880 bio 2021, un vino sapido che si lascia bere con eleganza, proveniente dalle aree vitate dell’Ager Falernus dell’Azienda Bianchini Rossetti, che in epoca romana veniva trasportato in anfore di terracotta sigillate e certificate per riconoscere la provenienza autentica e inviate via mare in tutte le località del mondo conosciuto fino a quale momento.

    Alcuni vini degustati da Cristina Santini all'evento Beviamoci Sud
    Alcuni vini degustati da Cristina Santini all’evento Beviamoci Sud

    Vesuvio – Consorzio di Tutela Vini Vesuvio Dop e Pompeiano Igp
    Territorio dalle antiche tradizioni vitivinicole attraversato da storie millenarie di popoli colonizzatori e miti leggendari tant’è che si narra che un pezzo di Paradiso precipitò nel Golfo di Napoli quando Lucifero fu cacciato. Cristo, addolorato per la perdita di colui che era stato l’angelo più buono, pianse. Là dove caddero le sue lacrime, nacquero delle viti il cui vino si chiamò appunto Lacryma Christi.

    La degustazione parte proprio dal Lacryma Christi bianco superiore Doc 2021 (100% Caprettone) della Cantina del Vesuvio Russo Family dal 1930, un vino morbido, piacevole, dalla potente sapidità le cui uve sono allevate in biologico sulle falde del vulcano su un suolo lavico, scuro e poroso. In passato ha rischiato l’estinzione ed è stato confuso spesso con la Coda di Volpe, ma dopo il censimento del dopoguerra e con le nuove generazioni è stata data molta più attenzione ai vitigni autoctoni. Successivamente con gli studi effettuati dall’Università Federico II di Napoli in raccordo con la Regione Campania si è dimostrata la differente genetica delle due varietà.

    Come anche il secondo calice di Caprettone Doc 2021 Aryete di Casa Setaro che fermenta e affina in anfora e tonneaux di rovere offrendo un’esplosione di note di ginestra e cedro legate a nuance balsamiche accompagnate da una perfetta vena acida che regala un sorso ampio e lungo.

    Altri vini degustati da Cristina Santini evento Beviamoci Sud 2023
    Altri vini degustati da Cristina Santini evento Beviamoci Sud 2023

    Senza tralasciare il Lacryma Christi bianco superiore Doc 2021 di Cantine Villa Regina, un vino armonico dai profumi delicati di mimosa e pesca e dalla beva fresca e piena di vitalità e il Pompeiano bianco Igt 2022 di Bosco de’ Medici POMPEII da Caprettone macerato e fermentano in anfora che sprigiona al naso sentori di frutta a polpa bianca e flora vesuviana che si accompagnano a note iodate. Ottimo equilibrio tra acidità e sapidità.
    Per concludere con il Lacrima Nero Doc 2021 di Cantine Olivella prodotto da uve Piedirosso, Aglianico ed Olivella, ricco di frutta rossa come ciliegia e frutti di bosco, dal sorso ampio di spiccata freschezza e mineralità, ricco di energia e dai tannini sottili.

    Lacrima Nero Doc 2021 di Cantine Olivella, foto di Cristina Santini evento Beviamoci Sud
    Cantine Olivella, foto di Cristina Santini evento Beviamoci Sud

    Consorzio di Tutela Vini ETNA DOC
    Nel 2022 si è concluso il lungo e minuzioso lavoro – che andrà a modificare poi il Disciplinare – di identificazione dei confini e della posizione esatta delle 133 Contrade, legalmente equiparate a Unità Geografiche Aggiuntive (UGA), presenti all’interno del territorio di produzione dell’Etna DOC, riportandole all’interno di una vera e propria mappa predisposta dal Consorzio.
    L’identificazione delle contrade sino ad oggi si basava sull’interpretazione di vecchie carte catastali, mai aggiornate e limiti territoriali che oggi non esistono più, anche a causa della continua attività eruttiva dell’Etna.

    Questo rappresenta il primo tassello di un progetto di studio ancor più articolato del territorio etneo con tante differenze che si esprimono non solo all’interno dei diversi versanti del vulcano ma anche nelle tante Contrade a partire dalle diverse stratificazioni delle colate laviche e dall’esposizione dei vigneti. Tutti fattori che rendono ogni Contrada peculiare all’interno dell’areale etneo in grado di donare sfumature differenti ai vini.

    Un ulteriore passaggio sarà il futuro lavoro di zonazione che il Consorzio sta predisponendo insieme all’Università di Catania e all’Università degli Studi di Milano-Bicocca che permetterà di interpretare tutte le variabili presenti all’interno delle Contrade in modo dettagliato, sulla base delle differenze che ci sono tra suoli, altitudini, microclimi.

    Consorzio Tutela Vini Etna Doc, alcune cantine presenti all'evento Beviamoci Sud, foto di Cristina Santini
    Consorzio Tutela Vini Etna Doc, alcune cantine presenti all’evento Beviamoci Sud, foto di Cristina Santini

    La prima ad accoglierci al banco consortile è Michela Luca dell’Azienda Agricola Fischetti di Castiglione di Sicilia CT che ci fa emozionare con una verticale di “Muscamento” Etna Rosso Doc 2015-2014-2012 , blend di uve a piede franco di Nerello Mascalese e Nerello Cappuccio prodotte da alberelli centenari a 650 mt. slm. e affinato in botti grandi di rovere.

    La 2015 di grande eleganza, figlia di un’identità vulcanica importante, sposa la frutta rossa, i fiori secchi avvolti da note balsamiche fresche per un palato memorabile.
    La 2014 si apre su toni più profondi, speziati, di frutta rossa matura con una struttura imponente, tannini scalpitanti e una beva lunga e vigorosa.
    Infine la 2012, dalla profonda seduzione, è il ricordo di tante cose, coinvolge come le parole del film Troy “E tu non sarai mai più bella di quanto sei ora, questo momento non tornerà…”

    Cantine di Nessuno
    Viti centenarie tra conetti vulcanici spenti che contemplano un grande sforzo, quello eroico, del versante etneo sud est dove si trova la Contrada Monte Ilice con pendenze che superano il 60%, senza muretti, ad un’altitudine che varia dai 700 ai 900 mt slm. Una produzione “fuori dall’ordinario”, limitata, preziosa, autentica che regala percezioni sensoriali straordinarie.

    Assaggiamo due rossi sorprendenti come il “Milice Doc 2017 Etna Rosso”, il Cru le cui uve di Nerello Mascalese provengono dal Monte Ilice, affinato in tonneau di rovere.
    La sensazione ammaliante di fragoline, ribes, prugna matura accompagna il delicato manto di foglie fresche unite a percezioni balsamiche d’eucalipto, cuoio, tabacco e vaniglia. Un palato dinamico, dai tannini nobili, avvolto da una ricca mineralità vulcanica.

    Il “Nuddu Doc 2017 Etna Rosso” da uve Nerello Mascalese e Nerello Cappuccio, affinato in botti in castagno, mostra la sua eleganza in tutte le fibre, piacevole per i suoi aromi di frutta rossa, spezie e goudron, dal sorso pieno e possente dal tannino dolce e vellutato. Invita alla seconda beva.

    Cantine di Nessuno, foto di Cristina Santini evento Beviamoci Sud 2023
    Cantine di Nessuno, foto di Cristina Santini evento Beviamoci Sud 2023

    Consorzio di Tutela Tintilia del Molise
    Di recente costituzione è il risultato di una sinergia volta alla promozione di uno dei simboli identitari della viticoltura molisana, la Tintilia, vitigno presente in questi luoghi già dal 1700, parente di nessuno, ma che dopo il 1960, ha avuto un drastico arresto in ragione di una politica di espansione della produzione vitivinicola locale che ne ha finanziato l’espianto perchè geneticamente poco produttivo, a favore di varietà internazionali più produttive. Grazie poi ad agronomi, produttori e al Dipartimento di Scienze Forestali dell’UNIMOL, gli è stata riconosciuta la sua originaria dignità di grande autoctono salvandolo dall’estinzione.

    Ecco alcune delle cantine presenti che abbiamo degustato:

    Consorzio di Tutela Tintilia del Molise, foto di Cristina Santini evento beviamoci Sud 2023
    Consorzio di Tutela Tintilia del Molise, foto di Cristina Santini evento beviamoci Sud 2023

    Tenimenti Grieco “200 metri Doc 2021” un vino affinato in acciaio dall’identità salmastra coltivato sull’alta collina baciata dal sole che guarda il mare, ricco di profumi fragranti di ciliegia, prugna ed erbe aromatiche e dal sorso morbido e fresco con un gradevole ritorno di speziatura.

    La Cantina di Remo “Uvanera Doc 2020”
    Nell’entroterra, a Ferrazzano, c’è un borgo in pietra bianca arroccato che sovrasta Campobasso e da questa collina a 600 mt di altitudine si coltiva la Tintilia Uvanera, lavorata con lunghi affinamenti tra acciaio e bottiglia. La forza di un vino ammaliato dalla frutta rossa e dalla liquirizia, dalla beva vibrante, dinamica che lascia spazio ad un tannino leggero e setoso.

    La Cantina di Remo “Uvanera Doc 2020”, foto di Cristina Santini Beviamoci Sud Roma 2023
    La Cantina di Remo “Uvanera Doc 2020”, foto di Cristina Santini Beviamoci Sud Roma 2023

    Cantine Salvatore “Rutilia Doc 2018
    Sulle rigogliose colline del Basso Molise, a Ururi, nasce il Rutilia su un terreno ricco di scheletro e un clima tipicamente mediterraneto. Il calice offre una fragranza complessa e avvolgente di frutti rossi come la ciliegia e la marasca ma anche quella leggera nota speziata di noce moscata e pepe nero, che poi ritroviamo ampiamente al palato. Ricco e coinvolgente.

    Per chiudere l’intensa giornata abbiamo conosciuto il Gran Fornaio 2020 di Genzano di Roma, grande punto di riferimento per la panificazione di tutto il Lazio.
    Il pane, come ogni altro alimento, è estremamente leggero grazie alle farine di ottima qualità. Lui è Marco Bocchini, fornaio di quarta generazione, sempre alla costante ricerca della giusta lavorazione per la qualità e la salute.

    Gran Fornaio 2020 di Genzano di Roma, foto di Cristina Santini
    Gran Fornaio 2020 di Genzano di Roma, foto di Cristina Santini

    La scelta del grano è alla base del suo lavoro ed è tutto un equilibrio tra spezie e farine quasi tutte macinate a pietra. Presso il suo forno si possono trovare una molteplicità di materie prime d’eccellenza: dal pane di Genzano Igp a quello integrale, semintengrale, pane nero, pani speziati come alla curcuma e pepe nero, pani proteici per diete vegane e vegetariane, pizze, dolci e biscotti di tutti i tipi.
    Il profumo del pane appena sfornato non si scorda mai ed è parte integrante della tavolozza dei profumi della nostra vita.

    Attimi degustativi culinari, foto di Cristina Santini
    Attimi degustativi culinari, foto di Cristina Santini
    Cristina Santini Sommelier, winewriter, esperta vitivinicola
    Cristina Santini Sommelier, winewriter, esperta vitivinicola

    Sito evento: https://www.beviamocisudroma.it/

    Siti partners: https://carol-agostini.tumblr.com/ https://www.foodandwineangels.com/

  • Monastero dei Frati Bianchi, le nuove annate dalla 2021

    Monastero dei Frati Bianchi, le nuove annate dalla 2021

    I vitigni rari del Monastero dei Frati Bianchi. Presentate alla stampa le nuove annate

    Redazione – Carol Agostini

    La società agricola a sede a Fivizzano (MS), dal 2004 è impegnata nel recupero e valorizzazione dei vitigni storici di questo angolo di Toscana.

    Pranzo degustazione Monastero dei Frati Bianchi, alcune immagini, foto da comunicato stampa
    Pranzo degustazione Monastero dei Frati Bianchi, alcune immagini, foto da comunicato stampa

    Sono state presentate ieri nel corso di un evento di degustazione press l’Osteria Pratellino a Firenze, le nuove annate dei vini del Monastero dei Frati Bianchi (MS), l’azienda nata nella primavera del 2004 grazie a Giorgio Tazzara che intravide la possibilità di ristrutturare i suoi vigneti e impiantarne di nuovi recuperando le antiche terre che erano già possedimenti dell’antico Monastero. Dal 2019, con l’entrata in società della famiglia Bernardini, iniziano le opere di ampliamento dei vigneti: dopo “Monte dei Bianchi”, nasce il vigneto “La Rocca.

    Monastero dei Frati Bianchi, le nuove annate dalla 2021, alcune foto da comunicato stampa
    Monastero dei Frati Bianchi, le nuove annate dalla 2021, alcune foto da comunicato stampa

    La società agricola Monastero dei Frati Bianchi è situata nella parte più settentrionale della Toscana, la Lunigiana è circondata dall’Appennino Tosco-Emiliano, le Alpi Apuane ed il Mar Tirreno. 7 ettari vitati inseriti in una terra aspra e selvaggia, con vallate e colline soleggiate su cui poggiano antichi borghi di rara bellezza. Uno di questi è sicuramente Monte dei Bianchi che a 400 m di altitudine domina l’intera Valle del Lucido.

    I vitigni rari del Monastero dei Frati Bianchi. Presentate alla stampa le nuove annate, foto da comunicato stampa
    I vitigni rari del Monastero dei Frati Bianchi. Presentate alla stampa le nuove annate, foto da comunicato stampa

    La formazione di queste colline deriva dai fondi degli antichi oceani, dove rocce magmatiche nel corso dei millenni sono state ricoperte da depositi marini, argille abissali e calcari marnosi. L’innalzamento delle catene montuose ha fatto affiorare in superficie queste terre e dato origine all’attuale composizione geologica del terreno dove l’Alberese ed il Galestro si presentano in grande abbondanza.

    Le infiltrazioni di acqua nei millenni hanno disgregato queste rocce rendendole materia viva, liberando quei sali minerali, traccia distintiva di questo territorio, che rappresentano la vera identità del Monastero dei Frati Bianchi. Le viti nel cercare la profondità trovano questi minerali nascosti, che nutrendo la pianta, ne addomesticano i frutti e quindi il vino dove risuona l’eco della sua origine.

    Il clima è caratterizzato da due periodi ben definiti: uno autunnale-primaverile durante il quale le precipitazioni sono abbondanti e uno estivo con intervalli anche prolungati di assenza di precipitazioni con una conseguente ed opportuna tensione idrica alle vigne.

    Monastero dei Frati Bianchi, foto da comunicato stampa
    Monastero dei Frati Bianchi, foto da comunicato stampa

    I VIGNETI

    La splendida posizione collinare con esposizione a Sud Ovest permette un forte irraggiamento solare su tutto il podere; inoltre, grazie all’altitudine e alla vicinanza delle montagne, il clima è spesso fresco, ventilato ed asciutto.

    L’abbondante presenza di Galestro ed Alberese ne fanno tra i tipi di terreno più vocati alla viticoltura. Grazie alla tessitura ricca di scheletro sono molto drenanti, asciugano in fretta e consentono alla vite di concentrare il frutto.

    Tra i vitigni internazionali, abbiamo scelto il Syrah ed il Merlot, ma più recentemente abbiamo investito nella valorizzazione di vitigni autoctoni come la Barsagliana e la Pollera. I nuovi impianti al Podere “La Rocca“ sono infatti dedicati interamente a Barsaglina e Pollera.

    • LA POLLERA

    Cenni storici sulla viticoltura indicano la presenza del Pollera nel comprensorio Lunigianese già prima del 1800. La Pollera si presenta con grappoli serrati di medie dimensioni che talvolta possono avere un’ala. Le bucce sono sottili, gli acini di media grandezza e quando raggiungono la loro maturazione, assumono sfumature che variano tra il rosa ed il viola. Il vino si caratterizza per l’eleganza dei profumi. Al palato la buona struttura è affiancata da tannini setosi e buona acidità che ne sospingono lo sviluppo gustativo verticale nel finale persistente.

    • LA BARSAGLINA

    La Barsaglina è un vitigno autoctono della provincia di Massa e Carrara, dove fin dalle prime ricerche ampelografiche, se ne riscontra la presenza. Per decenni lo si ritrova coltivato quasi esclusivamente nei dintorni del capoluogo, dove il vino ottenuto è da sempre chiamato la Massaretta. Le uve si presentano con un grappolo di media grandezza alato, con acidi medio – piccoli e spargoli dai colori che variano nelle tonalità del rosso rubino. Il vino, al naso, risulta complesso, con profumi intensi. Al palato, ha grande corpo e struttura. La buona acidità e l’importante componente tannica gli donano grande profondità gustativa e longevità.

    Monastero dei Frati Bianchi, vini in degustazione, foto da comunicato stampa
    Monastero dei Frati Bianchi, vini in degustazione, foto da comunicato stampa

    MONASTERO FRATI BIANCHI

    Il primo Monastero risale al VII secolo d.c. e fu edificato per volere di Ato, figlio di Egenio il Longobardo, il quale donò parte dei suoi possedimenti a Padre Fratellus e lo incaricò di costruirvi un centro di culto.

    Alcuni secoli dopo, nel 1106, Papa Pasquale II inviò in questi luoghi il monaco benedettino Bernardo degli Uberti per incontrare i discendenti di Rodolfo da Casola e dei Bosoni della Verrucola. Questi dopo aver ascoltato le suppliche delle due famiglie, decise di far edificare un nuovo Monastero sulle fondamenta del precedente e di dedicarlo a San Michele annettendolo al dominio della potente Abazia di Canossa.

    A gestirne le attività furono chiamati i frati canonici regolari, detti anche Frati Bianchi per il colore del loro saio ed anche per una certa etica morale ben diversa dalla corruzione diffusa negli ambienti monastici del tempo.

    Monastero dei Frati Bianchi, foto da comunicato stampa
    Monastero dei Frati Bianchi, foto da comunicato stampa

    LA FAMIGLIA D’HERBERIA

    In seguito, il Monastero ed il borgo che vi si formò intorno vennero ereditati dalla famiglia D’Herberia originaria di Rubiera di Modena. Qui la famiglia spostò il centro amministrativo delle proprie attività, conservando come centro religioso e sepolcro gentilizio il Cenobio di San Michele.

    La vita del Monastero si protrasse fino al 1500 circa quando l’avvento dei Malaspina in Lunigiana segnò profondi cambiamenti tra cui l’acquisizione dei possedimenti della famiglia D’Herberia. La Parrocchia del Monte dei Bianchi rimase il punto di riferimento ecclesiastico della zona.

    TRADIZIONE E IDENTITÀ LOCALE

    Le colture tipiche dei luoghi collinari divennero ben presto simbolo e tradizione del luogo. Nei secoli i vari parroci che hanno prestato la loro opera spirituale e guidato la comunità locale si sono anche impegnati nelle attività agricole con l’ausilio di mezzadri e contadini.

    I vini prodotti e degustati

    Margine 2021

    UVE: Vermentino 50% | Albarola 20% | Durella 20% | Chardonnay 10%
    ALTITUDINE : 200/250 m s.l.m.
    ESPOSIZIONE: Sud-Ovest
    ETÀ: 20 anni
    RACCOLTA UVE: 2°/3° decade di Settembre

    RESA PER ETTARO: 80q

    BOTTIGLIE PRODOTTE: 3000

    MATURAZIONE: 9 MESI IN VASCA DI ACCIAIO E 6 MESI IN BOTTIGLIA, da vitigni locali Albarola e Durella e varietà internazionali Vermentino e Chardonny , nasce quello che al momento e l’ unico vino bianco dell’ azienda e raggruppa tutte le uve che coltiviamo .Leggermente macerativo (sulle bucce per 3giorni) con naso territoriale e minerale con frutti gialli, ed erbe aromatiche, in bocca è sapido, piacevole  e dotato di una buona struttura che lo rende adatto a molti piatti dal aperitivo al pesce e dagli antipasti alle carni bianche.

    Barsarè 2020

    UVE: Barsaglina 100% vitigno autoctono della provincia di Massa Carrara

    ZONA PRODUZIONE: Monte dei Bianchi , Lunigiana.

    ALTITUDINE : 350/400 m s.l.m.

    SUOLO: Galestro-Alberese

    ESPOSIZIONE: Est | Sud-Est
    ETÀ: 15-18 anni

    RESA PER ETTARO : 60 q circa

    RACCOLTA UVE: 3° decade di Settembre

    MATURAZIONE : 15 MESI IN TONNEAU e 12 MESI IN BOTTIGLIA

    BOTTIGLIE PRODOTTE: 2000

    DESCRIZIONE :Dai profumi ricorda il territorio con sentori di piccoli frutti scuri, spezie balsamiche  e un abbraccio minerale. Al gusto ha un tannino presente ma di buona maturazione e ottima profondità gustativa. Adatto a primi piatti importanti, carni e cacciagione, formaggi stagionati.

    Pòlleo 2020

    UVE: Pollera 100% varietà autoctona della Lunigiana
    ESPOSIZIONE: Est | Sud-Est

    ETÀ: 15-16 anni

    RACCOLTA UVE: 2°/3° decade di Settembre

    RESA PER ETTARO: 70q

    BOTTIGLIE PRODOTTE: 2000

    MATURAZIONE : 15 MESI IN TONNEAU, varietà storica della Lunigiana che si contraddistingue per trama fine ed elegante. ll profumo e molto identitario con ricordi che spaziano dal minerale ai piccoli frutti rossi e bacche di ginepro. Bocca di eleganza,  freschezza e lunghezza gustativa con tannini morbidi e setosi, si incontra con i piatti che hanno nella delicatezza le propri caratteristiche portanti , un pesce saporito le carni bianche i piatti della tradizione contadina , le verdure ripiene le torte d’ erbi i formaggi freschi o semi stagionati e il panigaccio della Lunigiana

    Deir 2018

    UVE: Syrah 60% | Merlot 40%
    ESPOSIZIONE: Est | Sud-Est
    ETÀ: 16-17 anni
    RACCOLTA UVE: 3° decade di Settembre / 1° decade di Ottobre

    RESA PER ETTARO: 50q

    BOTTIGLIE PRODOTTE: 5000

    MATURAZIONE : 15 mesi in Barrique e Tonneaux, dalla selezione delle migliori uve di Syrah e Merlot nasce il vino Deir . Naso di grande espressività con ciliegia, pepe nero, spezie ed erbe officinali. Al gusto ha una struttura importante e al contempo piacevolezza gustativa, i tannini sono maturi e donano una beva di grande pienezza e persistenza. Adatto a piatti di buona struttura , i primi piatti le carni i formaggi purché vi sia complessità di aromi.

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