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  • I Magnifici 16 delle Marche dell’esperta Cristina Mercuri

    I Magnifici 16 delle Marche dell’esperta Cristina Mercuri

    I Magnifici 16

    Di Adriano Guerri

    Martedì 16 aprile, durante la 56° edizione di Vinitaly ho partecipato ad una degustazione guidata dei vini delle Marche, magistralmente condotta dall’esperta Wine Educator Cristina Mercuri. Avvenuta in Sala Raffaello,all’interno del Padiglione Marche. Le Marche sono una splendida regione e tutta da scoprire soprattutto per quanto riguarda l’enoturismo, ho sottolineato il Presidente di IMT (Istituto Marchigiano di Tutela Vini) Michele Bernetti. Concordo pienamente con il presidente, durante le mie visite in alcuni areali della regione, ho scoperto e visitato alcuni suggestivi e medievali borghi di rara bellezza con panorami mozzafiato. Prima di passare all’analisi sensoriale dei vini, alcuni cenni sulle Marche vinicole.

    Cristina Mercuri in Sala Raffaello, foto dell'autore, articolo: I Magnifici 16 delle Marche dell'esperta Cristina Mercuri
    Cristina Mercuri in Sala Raffaello, foto dell’autore, articolo: I Magnifici 16 delle Marche dell’esperta Cristina Mercuri

    I magnifici 16 sono appunto 16 denominazioni, di cui 4 sono Docg e 12 sono Doc di questa stupenda regione tutelate da IMT (Istituto Marchigiano di Tutela Vini). Le Docg sono : Castelli di Jesi Verdicchio Riserva, Conero Riserva, Verdicchio di Matelica Riserva, Vernaccia di Serrapetrona. Le Doc, Bianchello del Metauro, Colli Maceratesi, Colli Pesaresi, Esino, I Terreni di Sanseverino, Lacrima di Morro d’Alba, Pergola, Rosso Conero, San Ginesio, Serrapetrona, Verdicchio dei Castelli di Jesi, Verdicchio di Matelica.

    I Magnifici 16 delle Marche dell'esperta Cristina Mercuri, vini degustati, foto dell'autore
    I Magnifici 16 delle Marche dell’esperta Cristina Mercuri, vini degustati, foto dell’autore

    Un territorio piuttosto variegato contraddistinto dal 70% di rilievi collinari ed il 30% montuosi. Il clima è di carattere mediterraneo lungo la fascia costiera verso sud e più continentale nell’entroterra verso nord. Le escursioni termiche tra le ore diurne e notturne sono notevoli ovunque. Le condizioni pedoclimatiche sono propizie per l’allevamento della vite nell’intero territorio collinare. I vitigni che affondano le radici sono sia autoctoni sia alloctoni, per quanto riguarda le varietà a bacca bianca è il Verdicchio il più diffuso, ma anche Pecorino, Passerina, Trebbiano, Malvasia e Biancame, tra quelli a bacca nera, Montepulciano, Sangiovese, Vernaccia Nera e Lacrima.

    Al tavolo di degustazione, foto dell'autore, articolo: I Magnifici 16 delle Marche dell'esperta Cristina Mercuri
    Al tavolo di degustazione, foto dell’autore, articolo: I Magnifici 16 delle Marche dell’esperta Cristina Mercuri

    Sedici le Denominazioni, 12 i vini degustati:

    1) Garofanata Marche Igt Bianco 2022 Terracruda – Giallo paglierino con sfumature dorate, rivela note di fiori di campo, agrumi e spezie, piacevole spalla fresca e altrettanto la vena sapida, coerente e persistente.
    Sito di riferimento: www.terracruda.it

    2) Ribona ‘D’ Colli Maceratesi Doc 2022 Saputi – Giallo paglierino luminoso, emana note di fiori di camomilla, pesca, albicocca e frutta esotica, sorso vibrante e saporito, lungo e duraturo.
    Sito di riferimento: www.saputi.it

    3) Il Famoso Grottino 2022 Marche Bianco Igt Bruscia – Giallo paglierino, al naso arrivano note di rosa bianca, litchi, maracuja e pepe bianco, palato coerente e saporito, il sorso rimane in bocca a lungo.
    Sito di riferimento: www.brusciavini.it

    4) Bellantonio Marche Igt 2021 Tenuta Santi Giacomo e Filippo – Incrocio Bruni 54 – Giallo paglierino tenue, rimanda sentori di fiori di campo, mela verde, susina e lime, gusto fresco e ben equilibrato, armonioso e lungo.
    Sito di riferimento: www.tenutasantigiacomoefilippo.it

    5) Chiaraluce Bianchello del Metauro Doc Superiore 2021 Crespaia – Giallo paglierino brillante, sprigiona note di albicocca, pesca e zagara, palato delicato e leggiadro.
    Sito di riferimento: www.crespaia.it

    6) Fiori Pergola Doc Aleatico Rosato 2023 Fattoria Villa Ligi – Rosa tenue, dipana note di fragolina di bosco, ribes e rosa canina, sorso accattivante e persistente
    Sito di riferimento: www.villaligi.it

    7) Guardengo Lacrima di Morro d’Alba Superiore Guardengo 2022 Lucchetti – Rosso rubino con riflessi carminio, con note di amarena, ribes, tamarindo e pepe nero, palato carezzevole, pieno, appagante e durevole.
    Sito di riferimento: mariolucchetti.it

    8) Focara Rive Colli Pesaresi Doc 2021 Fattoria Mancini – Di un bel rubino trasparente, palesa sentori di frutti di bosco, melagrana e spezie dolci, palato avvolgente, aggraziato e persistente.
    Sito di riferimento: www.fattoriamancini.com

    9) Collequanto Serrapetrona Doc 2018 Terre di Serrapetrona – Rosso rubino profondo con sfumature granata, emergono sentori di pot-pourri floreale, prugna, amarena, polvere di cacao e pepe, al gusto è rotondo e di buona corrispondenza gusto-olfattiva
    Sito di riferimento: www.terrediserrapetrona.it

    10) Il Cacciatore di Sogni 2022 Rosso Conero Doc La Calcinara – Montepulciano 100% – Rosso rubino intenso, naso intenso di prugna, marasca, sottobosco e bacche di ginepro, attacco tannico poderoso ma setoso, avvolgente e persistente.
    Sito di riferimento: www.lacalcinara.it

    11) Sassi Neri Conero Riserva Docg 2020 Fattoria Le Terrazze – Montepulciano 100% – Rosso rubino profondo con riflessi granata, libera sentori di frutti di bosco maturi, spezie orientali e balsamiche, al palato è deciso e preciso, armonico e lungo.
    Sito di riferimento: wwwfattorialeterrazze.it

    12) Luigi Fiorini Colli Pesaresi Riserva Doc 2019 Fiorini – Sangiovese 100% – Rosso rubino trasparente, si percepiscono note di violetta, ciliegia, ribes, mora e tabacco, al palato è fine, generoso ed armonioso.
    Sito di riferimento: wwwfioriniwines.it

    Adriano Guerri, sommelier professionista, wine critic e blogger freelance
    Adriano Guerri, sommelier professionista, wine critic e blogger freelance

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    Siti partners articolo: https://carol-agostini.tumblr.com/

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  • Vinitaly 2024: Un Viaggio nel Cuore della Cultura Enologica

    Vinitaly 2024: Un Viaggio nel Cuore della Cultura Enologica

    Vinitaly, grandi curiosità e scoperte per questa nuova edizione

    Di Carol Agostini

    Dal 14 al 17 aprile 2024, la storica città di Verona ha ospitato la 57ª edizione di Vinitaly, uno degli eventi enologici più prestigiosi a livello mondiale. Questo evento, che si tiene annualmente presso il centro fieristico di Verona Fiere, rappresenta un appuntamento imperdibile per professionisti del settore, appassionati di vino e curiosi, desiderosi di esplorare le ultime tendenze, innovazioni e prodotti dell’industria vinicola e dei distillati.

    Un Evento di Rilevanza Internazionale

    Vinitaly 2024 è stato un’esperienza unica, con oltre 4.500 espositori provenienti da circa 40 paesi diversi. Gli spazi espositivi hanno coperto un’area di 89.192 metri quadrati, offrendo una vasta gamma di vini, distillati, oli extravergine d’oliva e prodotti correlati. Tra i partecipanti, si sono contati più di 29.600 buyer internazionali, rendendo Vinitaly una piattaforma chiave per la promozione e la commercializzazione del vino italiano su scala globale.

    Vinitaly 2024: Un Viaggio nel Cuore della Cultura Enologica, Carol Agostini al Vinitaly 2024
    Vinitaly 2024: Un Viaggio nel Cuore della Cultura Enologica, Carol Agostini al Vinitaly 2024

    Le Aree Tematiche

    La manifestazione ha offerto diverse aree tematiche per soddisfare i gusti e gli interessi di tutti i visitatori:

    Sol – Salone Internazionale dell’Olio d’Oliva: Un’area dedicata all’olio d’oliva di alta qualità, dove i visitatori hanno potuto scoprire le eccellenze del settore oleario italiano e internazionale​.
    Vinitaly Bio: Spazio dedicato ai vini biologici certificati, italiani e stranieri, con degustazioni e un negozio di vini biologici.
    Micro Mega Wines: Una sezione esclusiva per le piccole produzioni di vini di alta qualità, sia autoctoni che internazionali, curata da Ian D’Agata​ .
    Mixology: Area dedicata ai cocktail e ai distillati, con masterclass tenute da bartender di fama nazionale e internazionale​.
    International Wine Hall: Una vetrina delle produzioni vinicole e dei distillati di cinque continenti, con un focus sui migliori vini internazionali​.

    Vinitaly 2024: Un Viaggio nel Cuore della Cultura Enologica, Carol Agostini al Vinitaly 2024, Carol Agostini con Luciano Pignataro
    Vinitaly 2024: Un Viaggio nel Cuore della Cultura Enologica, Carol Agostini al Vinitaly 2024, Carol Agostini con Luciano Pignataro

    Attività e Degustazioni

    Il programma di Vinitaly 2024 è stato ricco di eventi, tra cui degustazioni guidate, masterclass e seminari. Tra le degustazioni più attese ci sono stati i “Grand Tastings”, che hanno incluso sessioni dedicate ai vini spumanti italiani, alle grandi denominazioni come Barbaresco, Barolo, Bolgheri e Brunello, e una esplorazione dei vini italiani in relazione al mercato cinese.

    Un’altra attrazione è stata l’evento “Walk Around Tasting”, organizzato da Gambero Rosso, che ha offerto ai partecipanti la possibilità di degustare una selezione dei migliori vini premiati con i Tre Bicchieri​​.

    DA LEGGERE ANCHE: https://www.papillae.it/veronafiere-nuovo-assetto-di-governance-dei-soci/

    Vinitaly e il Territorio

    Non è stato solo un’esposizione di vino, ma anche un’occasione per esplorare e apprezzare la ricchezza culturale e storica di Verona. La città, famosa per il suo patrimonio architettonico e per essere la città di Romeo e Giulietta, ha offerto un’ambientazione suggestiva per questo evento di portata mondiale. Durante il periodo della fiera, si è tenuto “Vinitaly and The City“, un evento parallelo che si è svolto nel centro storico di Verona e che ha permesso ai visitatori di godere di degustazioni, spettacoli e percorsi culturali​.

    Vinitaly 2024: Un Viaggio nel Cuore della Cultura Enologica, Carol Agostini al Vinitaly 2024, Carol Agostini con Roberto Cipresso
    Vinitaly 2024: Un Viaggio nel Cuore della Cultura Enologica, Carol Agostini al Vinitaly 2024, Carol Agostini con Roberto Cipresso

    Innovazione e Tecnologia

    La manifestazione ha segnato anche la 25ª edizione di Enolitech, la fiera internazionale delle tecnologie applicate alla viticoltura, olivicoltura e alle bevande. Questo evento si è espanso ulteriormente, occupando un’area di 7.600 metri quadrati con circa 150 espositori, di cui il 10% provenienti dall’estero. Enolitech è stata un’opportunità per scoprire le ultime innovazioni tecnologiche che stanno trasformando l’industria vinicola e oleicola.

    Vinitaly 2024: Un Viaggio nel Cuore della Cultura Enologica, foto di Carol Agostini
    Vinitaly 2024: Un Viaggio nel Cuore della Cultura Enologica, foto di Carol Agostini

    DA LEGGERE ANCHE. https://www.papillae.it/ca-rovere-al-vinitaly-momenti-scambio-assaggi/

    Come Partecipare

    Per partecipare è stato possibile acquistare biglietti giornalieri o richiedere un freebadge, riservato ai professionisti del settore. La registrazione poteva essere effettuata online, e il freebadge ha permesso l’accesso a tutte le aree della fiera e la partecipazione alle degustazioni gratuite incluse nel programma ufficiale​.
    Conclusione

    L’Evento si è rivelato come un evento imperdibile per tutti gli appassionati di vino e i professionisti del settore. Con la sua vasta gamma di espositori, eventi tematici, degustazioni e seminari, ha offerto un’opportunità unica per esplorare le tendenze globali del mercato vinicolo, fare networking e scoprire le eccellenze del territorio italiano. Verona, con la sua bellezza storica e culturale, ha fatto da cornice perfetta a questo straordinario evento, rendendo Vinitaly 2024 un’esperienza indimenticabile per tutti i partecipanti​.

    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer
    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer

    Sito evento: https://www.vinitaly.com/

    Siti partners articolo: https://www.papillae.it/ https://carol-agostini.tumblr.com/ https://www.foodandwineangels.com/

  • Cà Rovere al Vinitaly 2024, momenti di scambio e assaggi

    Cà Rovere al Vinitaly 2024, momenti di scambio e assaggi

    Cà Rovere 2024

    Di Adriano Guerri

    In occasione della 56esima edizione di Vinitaly che ha avuto luogo a Verona all’interno dei padiglioni di Veronafiere dal 14 al 17 aprile, dietro al gentile invito di Alessandra dall’ O, ho visitato lo stand  dell’azienda Cà Rovere. L’ incontro è avvenuto sia con Alessandra sia con Marcella Biasin. Un’azienda a forte vocazione spumantistica. Prima di passare all’analisi sensoriale dei vini,  sottopongo alcuni cenni sull’azienda.

    Bollicine di Cà Rovere, articolo: Cà Rovere al Vinitaly 2024, momenti di scambio e assaggi
    Bollicine di Cà Rovere, articolo: Cà Rovere al Vinitaly 2024, momenti di scambio e assaggi

    Cà  Rovere si trova sui Colli Berici in provincia di Vicenza nel piccolo borgo di Alonte. Di proprietà della famiglia Biasin, vanta 30 ettari vitati su terreni prevalentemente calcarei, ricchi di minerali e fossili marini, le  cui vigne sono circondate da secolari e spontanei boschi, soprattutto di rovere, dal quale prende il nome e poste ad un’ altimetria di 150 metri s.l.m.. Le prime viti sono state piantate oltre 40 anni fa, laddove milioni di anni fa c’era il mare.  Inizialmente le uve venivano vendute a terzi. Solo all’inizio degli anni novanta iniziarono a produrre spumanti Metodo Classico. L’ esperienza acquisita negli anni e le basse rese per ettaro sono elementi imprescindibili e sinonimi di qualità.

    Articolo: Cà Rovere al Vinitaly 2024, momenti di scambio e assaggi, foto dell'autore, Marcella Biasin e Alessandra Dell'O
    Articolo: Cà Rovere al Vinitaly 2024, momenti di scambio e assaggi, foto dell’autore, Marcella Biasin e Alessandra Dell’O

    Le varietà coltivate sono: l’autoctona GarganegaChardonnayPinot Nero, Merlot e Cabernet Sauvignon attuando viticoltura ragionata, attenta alla sostenibilità ambientale.

    Al timone dell’azienda, ci sono oggi i dinamici fratelli Matteo, Marco e Marcella Biasin, la terza generazione. Ognuno dei quali ha ruoli e competenze diverse, Matteo è agronomo, Marco enologo e Marcella si occupa di marketing. Ben sette sono le etichette di bollicine ottenute con rifermentazione in bottiglia e con vari dosaggi.

    Vini molto eleganti, contraddistinti da una spiccata freschezza e una buona sapidità. Durante questa edizione di Vinitaly  è stata presentata la tipologia extra brut, sulla quale campeggia una “M”, acronimo del nome dei tre fratelli. Oltre alle bollicine producono anche un vino bianco,  un rosso ed un passito fermi. Lieto di aver approfondito la conoscenza di questa splendida realtà che avevo incontrato a Bologna, in occasione di Slow Wine Fair.

    Articolo: Cà Rovere al Vinitaly 2024, momenti di scambio e assaggi, foto dell'autore
    Articolo: Cà Rovere al Vinitaly 2024, momenti di scambio e assaggi, foto dell’autore

    I vini degustati a Verona nella Hall 8 Fivi:

    Extra Brut Millesimato 2021 – Garganega 100% – 24 mesi di affinamento sui lieviti – Giallo paglierino con perlage fine e persistente, con note di fiori d’acacia, rosa bianca, mela e sottili note agrumate,  il sorso è rinfrescante, invitante e persistente.

    Brut Nature Millesimato 2018 – Chardonnay e Garganega – 48 mesi sui lieviti – Giallo paglierino brillante con perlage sottile e continuo, emana sentori di fiori di biancospino, acacia,  pera, pesca e bergamotto,  al palato è vibrante,  sapido e duraturo.

    Brut Millesimato 2019 – Chardonnay e Garganega – 36 mesi sui lieviti –  Giallo paglierino con sfumature dorate,  perlage fine e brioso, sprigiona note di fiori di ginestra,  ananas, pompelmo e mandorla, la freschezza stimola l’avvolgente sorso che rimane in bocca a lungo.

    Brut Blanc de Blancs Millesimato 2018 – Chardonnay 100% – 48 mesi sui lieviti – Giallo paglierino brillante, bollicine fini,  al naso rivela sentori di zagara, cedro, albicocca e pasticceria da forno,  gusto cremoso e saporito, dotato di una lunga persistenza aromatica.

    Brut Rosé Millesimato 2018 – Chardonnay e Garganega, il Pinot Nero viene aggiunto al momento della sboccatura – 48 mesi sui lieviti – Rosa tenue con riflessi ramati, perlage finissimo e continuo,  rimanda sentori di uva spina, fragolina di bosco e agrumi uniti a note di nocciola, sorso dinamico, sapido, coerente e incredibilmente persistente.

    Cuvée del Fondatore Millesimato 2013 – Chardonnay e Garganega – 9 anni sui lieviti è lungo affinamento in bottiglia – Giallo dorato intenso,  perlage finissimo,  dipana eleganti sentori di mela,  mandorla,  eucalipto e crosta di pane,  al palato è cremoso, avvolgente, vibrante e dinamico.

    Demi-Sec Millesimato 2018 – Chardonnay e Garganega – 48 mesi sui lieviti – Il liquer d’expedition e a base di Garganega passito – Giallo paglierino brillante, perlage fine,  al naso libera sentori di frutta esotica,  bergamotto,  miele e crème noisettes, il sorso è avvolgente, cremoso ed armonioso. Chapeau!

    Adriano Guerri, sommelier professionista, wine critic e blogger freelance
    Adriano Guerri, sommelier professionista, wine critic e blogger freelance

    Riferimenti:
    Cà Rovere Società Agricola
    Via Bocara, 5 – 36045 Alonte (VI)
    Sito di riferimento: www.carovere.it

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  • Amarone Opera Prima 2024, un viaggio nel rouge profondo

    Amarone Opera Prima 2024, un viaggio nel rouge profondo

    Un viaggio tra il passato, il rosso e l’Amarone Opera Prima

    Di Carol Agostini

     

    Nel prestigioso scenario del Palazzo della Gran Guardia, il Consorzio Vini Valpolicella celebra con orgoglio il 3 e 4 febbraio l’evento dedicato all’eccellenza della denominazione Valpolicella: Amarone Opera Prima.

    Amarone Opera Prima 2024, un viaggio nel rouge profondo, foto da sito dei vigneti in Valpolicella
    Amarone Opera Prima 2024, un viaggio nel rouge profondo, foto da sito dei vigneti in Valpolicella

    Questa manifestazione, giunta alla ventesima edizione, è l’evoluzione dell’evento Anteprima Amarone, consolidando la sua reputazione nel panorama vinicolo. Il pubblico e gli operatori di settore avranno l’opportunità di degustare il millesimo di Amarone di Valpolicella il sabato dopo le 16:30 e durante l’intera giornata di domenica. L’Amarone, riconosciuto come il “Grande Rosso,” sarà accompagnato da raffinati assaggi gastronomici ispirati alla ricca tradizione locale.

    Amarone Opera Prima 2024, un viaggio nel rouge profondo, foto da sito dell'appassimento
    Amarone Opera Prima 2024, un viaggio nel rouge profondo, foto da sito dell’appassimento

    Il territorio della Valpolicella, celebre per la produzione di vini di alta qualità, ospita il Consorzio Vini Valpolicella, un’organizzazione dedicata alla promozione e alla tutela dei vini della zona. Il Consorzio svolge un ruolo fondamentale nel garantire la qualità e la tipicità dei vini prodotti, promuovendo la valorizzazione delle uve autoctone.

    Amarone Opera Prima 2024, un viaggio nel rouge profondo, logo da sito
    Amarone Opera Prima 2024, un viaggio nel rouge profondo, logo da sito

    Parlando della produzione di vino in Valpolicella, è essenziale menzionare i vitigni dell’Amarone, che conferiscono a questo vino la sua personalità unica. Tra i vitigni predominanti spiccano la Corvina, la Corvinone e la Rondinella, che contribuiscono alla complessità e all’eleganza del prodotto finale.

    L’Amarone, definito un vino da meditazione, rappresenta un’eccellenza tra i vini mondiali e si posiziona al vertice della scena vinicola veronese. La sua storia affonda le radici nella tradizione, con la denominazione Amarone che ha preso forma nella Cantina Sociale Valpolicella nel 1936. Il capocantina Adelino Lucchese, ispirato dal fortunato ritrovamento di una botte di Recioto dimenticata in cantina, con entusiasmo esclamò: “Questo non è un Amaro, è un Amarone!”

    Amarone Opera Prima 2024, un viaggio nel rouge profondo, foto da sito, arele e appassimento
    Amarone Opera Prima 2024, un viaggio nel rouge profondo, foto da sito, arele e appassimento

    L’evento Amarone Opera Prima non solo celebra la storia e la tradizione di questo vino straordinario ma offre anche un’occasione unica per esplorare il territorio di Valpolicella e apprezzare la sua ricchezza enologica e culturale.

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  • Veneto conferma e certezza 2023 per il DOP Economy dell’Italia

    Veneto conferma e certezza 2023 per il DOP Economy dell’Italia

    DOP ECONOMY, VENETO 1° IN ITALIA

    Redazione – Carol Agostini

    Il Rapporto Ismea-Qualivita 2023 sulla Dop economy italiana descrive un comparto in crescita che vale 20,2 miliardi di euro a livello nazionale grazie al contributo delle filiere agroalimentari e vitivinicole DOP IGP del Paese.

    Veneto conferma e certezza 2023 per il DOP Economy dell'Italia, immagine da sito
    Veneto conferma e certezza 2023 per il DOP Economy dell’Italia, immagine da sito

    Il Veneto si conferma prima regione in Italia per impatto economico del settore IG con un valore pari a 4.836 milioni di euro nel 2022 generato dalle 89 filiere del cibo e del vino DOP IGP che ricadono sul territorio. La Dop economy del Veneto cresce del +5,8% sul 2021 e ha un peso del 42% sul valore complessivo del settore agroalimentare regionale, grazie al lavoro di 26.067 operatori coordinati da 44 Consorzi di tutela delle filiere del vino e del cibo riconosciuti dal Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste.

    Le prime province per impatto economico sono Treviso (2.185 mln €) e Verona (1.468 mln €), seguite da Vicenza (507 mln €), Padova (323 mln €), Venezia (311 mln €), Belluno (35 mln €) e Rovigo (7 mln €). La filiera che apporta il contributo maggiore in termini economici è il vino, seguita dai formaggi e a seguire i prodotti a base di carne e gli ortofrutticoli.

    Veneto conferma e certezza 2023 per il DOP Economy dell'Italia, immagine da sito
    Veneto conferma e certezza 2023 per il DOP Economy dell’Italia, immagine da sito

    Sul vino la regione è 1° in Italia per valore economico generato e il comparto coinvolge 22.429 operatori. Le denominazioni con il maggiore ritorno economico in regione sono il Prosecco DOP, il Conegliano Valdobbiadene – Prosecco DOP, l’Amarone della Valpolicella DOP, il Delle Venezie DOP e il Valpolicella Ripasso DOP.

    Veneto conferma e certezza 2023 per il DOP Economy dell'Italia, immagine da sito
    Veneto conferma e certezza 2023 per il DOP Economy dell’Italia, immagine da sito

    Il Presidente di Cultura & Cucina Paolo Caratossidis al timone del più rappresentativo network d’imprese legate al Food in Veneto – le Eccellenze Venete – guarda già avanti:

    “I risultati raggiunti dal Veneto nel settore agroalimentare possono sorprendere solo chi non conosce profondamente questo territorio. Qui le imprese hanno ancora una forte tradizione che tutela in primis il consumatore. Le nuove sfide sono molto avvincenti: a partire dalla comunicazione su scala internazionale fino ad arrivare ad un approccio consapevole alle nuove tecnologie, in primis l’intelligenza artificiale. Abbiamo ancora grossi margini di crescita e se facciamo rete possiamo ambire alla conquista di nuovi mercati”.

    Veneto conferma e certezza 2023 per il DOP Economy dell'Italia
    Veneto conferma e certezza 2023 per il DOP Economy dell’Italia

    Sul cibo la regione è 4° in Italia per valore economico generato e il comparto coinvolge 3.638 operatori. Le denominazioni che partecipano maggiormente al valore economico in regione sono il Grana Padano DOP e l’Asiago DOP, seguite dal Montasio DOP, il Piave DOP, il Provolone Valpadana DOP e il Prosciutto Veneto Berico-Euganeo DOP.

    “Sul cibo possiamo aspirare a scalare velocemente le primissime posizioni, bisogna far capire in Italia e nel mondo che la nostra tradizione gastronomica è ricchissima, primo esempio di cucina fusion della storia; il Veneto a tavola ha sintetizzato il meglio delle cucine dei tantissimi popoli e nazioni con cui per secoli ha stretto rapporti politici e commerciali.” conclude Caratossidis.

    Approfondimenti

    Articolo: Veneto conferma e certezza 2023 per il DOP Economy dell'Italia, immagine da sito
    Articolo: Veneto conferma e certezza 2023 per il DOP Economy dell’Italia, immagine da sito

    Festival della Cucina Veneta, Tour Eccellenze Veneto 2023 cosa sono?

    SOSTEGNO ALLA CANDIDATURA DELLA CUCINA ITALIANA COME PATRIMONIO IMMATERIALE UNESCO

    Il Tour 2023 delle Eccellenze Venete, quinta edizione del Festival della Cucina Veneta, prende il via in sostegno alla candidatura della cucina italiana come patrimonio immateriale UNESCO, focalizzandosi su sostenibilità e diversità bioculturale. Dopo il debutto al Giro d’Italia e la trasferta bavarese dello scorso anno, il tour si propone la mission ambiziosa di promuovere la Regione Veneto come rappresentante di un territorio insignito dall’UNESCO con 9 siti nella Lista del Patrimonio Mondiale.

    Durante l’evento, verranno valorizzate le eccellenze locali, vere e proprie rappresentazioni culturali e metaculturali della tradizione del territorio. Il focus sarà sulle visioni che hanno contribuito a creare nella cucina veneta un modello esclusivo di fusione. Tradizioni lontane si sono intrecciate, formando un crocevia gastronomico in cui Occidente e Oriente si sono fusi in modo unico.

    La Regione del Veneto, guidata dall’Assessore al Turismo e Agricoltura Federico Caner, parteciperà all’evento con il truck ospitalità “Veneto the Land of Venice”. Il vivace truck accoglierà chef, enogastronomi, presentatori e tecnici, coordinando vari eventi che metteranno in luce i sapori distintivi delle sette province venete attraverso cooking show di ricette tradizionali e reinterpretate.

    LA CUCINA VENETA: PRIMA ESPERIENZA ‘FUSION’

    LA CUCINA VENETA: PRIMA ESPERIENZA 'FUSION', articolo: Veneto conferma e certezza 2023 per il DOP Economy dell'Italia, immagine da sito
    LA CUCINA VENETA: PRIMA ESPERIENZA ‘FUSION’, articolo: Veneto conferma e certezza 2023 per il DOP Economy dell’Italia, immagine da sito

    La tradizione gastronomica veneta costituisce una delle principali espressioni della Cucina Italiana e mediterranea, rappresentando un luminoso esempio di modello culinario ‘fusion’ che, nel corso dei secoli, ha integrato varie tradizioni gastronomiche di regioni toccate dalla dominazione o dal contatto privilegiato con la Serenissima. Nel corso della storia culinaria veneta, si sono sedimentate conoscenze, tecniche, ricette e prodotti provenienti da Oriente, Balcani, Mitteleuropa, Americhe e Indie.

    PER LA CANDIDATURA UNESCO DELLA CUCINA ITALIANA – CAMPAGNA DI SOSTEGNO

    PER LA CANDIDATURA UNESCO DELLA CUCINA ITALIANA – CAMPAGNA DI SOSTEGNO, articolo: Veneto conferma e certezza 2023 per il DOP Economy dell'Italia, immagine da sito
    PER LA CANDIDATURA UNESCO DELLA CUCINA ITALIANA – CAMPAGNA DI SOSTEGNO, articolo: Veneto conferma e certezza 2023 per il DOP Economy dell’Italia, immagine da sito

    La recente candidatura della Cucina Italiana come patrimonio immateriale UNESCO, orientata verso sostenibilità e biodiversità culturale, rappresenta una sfida ambiziosa che coinvolgerà la Cucina Veneta fino al 2025. Questa candidatura assume un’importanza strategica per la promozione turistica del Veneto, la cui industria turistica è leader in Italia.

    IL FESTIVAL FOCALIZZATO SULLA CUCINA SOSTENIBILE

    IL FESTIVAL FOCALIZZATO SULLA CUCINA SOSTENIBILE, articolo: Veneto conferma e certezza 2023 per il DOP Economy dell'Italia, immagine da sito
    IL FESTIVAL FOCALIZZATO SULLA CUCINA SOSTENIBILE, articolo: Veneto conferma e certezza 2023 per il DOP Economy dell’Italia, immagine da sito

    Il tema centrale dell’edizione di quest’anno sarà la ‘Cucina Sostenibile’, che si riferisce a pratiche culinarie volte a minimizzare l’impatto ambientale. Le ricette considerate sostenibili coinvolgeranno metodi di cottura a basso consumo energetico e una gestione oculata delle risorse, come l’acqua.

    UN FESTIVAL SOCIAL

    UN FESTIVAL SOCIAL, articolo: Veneto conferma e certezza 2023 per il DOP Economy dell'Italia, immagine da sito
    UN FESTIVAL SOCIAL, articolo: Veneto conferma e certezza 2023 per il DOP Economy dell’Italia, immagine da sito

    Il Festival della Cucina Veneta sarà accessibile e coinvolgente online attraverso vari canali interattivi dedicati alla nostra vasta community e agli appassionati di cucina e cultura gastronomica. Su Facebook, Instagram, YouTube e sul sito ufficiale del Festival (www.festivalcucinaveneta.it) verranno condivisi quotidianamente articoli, webinar, conferenze, dibattiti e ricette della tradizione culinaria veneta.

    CAMPAGNA CONTRO LO SPRECO ALIMENTARE

    CAMPAGNA CONTRO LO SPRECO ALIMENTARE, articolo: Veneto conferma e certezza 2023 per il DOP Economy dell'Italia, immagine da sito
    CAMPAGNA CONTRO LO SPRECO ALIMENTARE, articolo: Veneto conferma e certezza 2023 per il DOP Economy dell’Italia, immagine da sito

    Il Festival assume anche un ruolo sociale, promuovendo la sensibilizzazione contro lo spreco alimentare, una problematica attuale in Italia con uno spreco annuo di 15 miliardi di euro, di cui 13 legati alla vita quotidiana. Con la campagna online #ilcibononsigetta & #ilcibosirispetta su Instagram (https://www.instagram.com/festivalcucinaveneta/), condivideremo ricette di recupero.

    LO SLOGAN ‘NOT ORDINARY SPAGHETTI’

    LO SLOGAN 'NOT ORDINARY SPAGHETTI', articolo: Veneto conferma e certezza 2023 per il DOP Economy dell'Italia, immagine da sito
    LO SLOGAN ‘NOT ORDINARY SPAGHETTI’, articolo: Veneto conferma e certezza 2023 per il DOP Economy dell’Italia, immagine da sito

    Un claim provocatorio, “Not Ordinary Spaghetti”, è stato ideato per trasmettere il messaggio sulla ricchezza dell’offerta gastronomica veneta, invitando a scoprire le particolarità di una scuola culinaria internazionale che merita un’attenta valorizzazione e promozione globale.

    Articolo: Veneto conferma e certezza 2023 per il DOP Economy dell'Italia, immagine da sito
    Articolo: Veneto conferma e certezza 2023 per il DOP Economy dell’Italia, immagine da sito
    Informazioni generiche:

    Presidente Cultura & Cucina:

    Dr. Paolo Caratossidis
    +39 329 6960 084
    www.FestivalCucinaVeneta.it
    https://m.facebook.com/festivalcucinaveneta/

    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer
    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer

    Siti partners articolo: https://www.papillae.it/ https://www.foodandwineangels.com/ https://carol-agostini.tumblr.com/

  • VeronaFiere per Vinitaly politici, premi e buyers 2023

    VeronaFiere per Vinitaly politici, premi e buyers 2023

    VeronaFiere un Vinitaly all’insegna di molte novità

    Di Carol Agostini

    Vinitaly è la più grande manifestazione dedicata al mondo del vino e dei distillati rivolta agli operatori del business sui mercati internazionali. Vinitaly nasce in Italia, a Verona, ma la sua vocazione è internazionale. Da 55 anni è sinonimo di coinvolgimento dell’intera filiera vinicola globale.

    VeronaFiere per Vinitaly politici, premi e buyers 2023, logo da sito
    VeronaFiere per Vinitaly politici, premi e buyers 2023, logo da sito

    L’edizione 2023 di Vinitaly si è svolta dal 2 al 5 aprile a Veronafiere. Oltre 4mila espositori hanno partecipato all’evento.

    Ecco alcuni dei vini più famosi presentati a Vinitaly 2023 secondo un articolo di Slowine:

    1. Borgo Maragliano – Pad. 10 O4 Federico Galliano Brut Nature Blanc de Blanc 2014
    2. Vicara – Pad 10 Stand H3 Grignolino del Monferrato Casalese .G
    3. Tenuta Mazzolino – Palaexpo Stand B11 Pinot Nero Terrazze Alte
    4. Tenuta Roveglia – Palaexpo Stand A4/A5 Lugana Limne

    Al Vinitaly con la collega Cristina Santini durante uno scambio di opinioni vinicole e letterarie di settore con Cena con Fattura d'Amore di Carol Agostini
    Al Vinitaly con la collega Cristina Santini durante uno scambio di opinioni vinicole e letterarie di settore con Cena con Fattura d’Amore di Carol Agostini, VeronaFiere

    Premi vari

    Inoltre, il premio speciale “Gran Vinitaly 2023” è stato assegnato ad AL-CANTÀRA. Il miglior vino italiano selezionato per l’inserimento nella guida “5StarWines – the Book 2024” è stato COSTA D’AMALFI DOC FURORE BIANCO FIORDUVA 2021 MARISA CUOMO con un punteggio di 97; il premio di miglior vino bianco è stato vinto da un altro vino campano, il Greco di Tufo Docg della cantina Terre D’Aione.

    Angelo Carpenito, proprietario della cantina, si è dichiarato felice e stupito di questa vittoria dopo tanti anni di attività e sacrifici. Ha raccontato la storia della cantina a conduzione familiare, nata nel 2006 come coronamento del sogno di Pellegrino, padre di Angelo.

    Miglior rosé e miglior vino rosso sono rispettivamente un Etna Rosato Doc dell’azienda siciliana Al-Cantàra (citato precedentemente) e un Barolo Docg dei Marchesi di Barolo.

    Le bollicine italiane sono state grandi protagoniste del Vinitaly e rimangono la categoria di vini più venduta all’estero. Il premio di best sparkling wine è stato ottenuto da un Trento Doc Extra Brut Riserva 907 del 2017 della Cantina d’Isera diretta da Massimo Tarter.

    La Cantina d’Isera diretta da Massimo Tarter è una realtà guidata da esperti enologi che mettono al primo posto il rispetto e la valorizzazione delle peculiarità del territorio. Nicola Rasotto, enologo della cantina, ha spiegato come il successo del loro spumante sia dovuto alla qualità estrema che la cantina punta a raggiungere e alla particolarità dei propri vigneti ubicati sulle colline più alte di Isera tra i 500 e i 600 metri slm.

    Tra i vini dolci premiati ci sono il Passito di Pantelleria Doc di Donnafugata e l’Aleatico Passito dell’Elba Docg della Tenuta La Chiusa.

    Durante la kermesse vinicola sono stati lanciati nuovi trend come l‘Orange Wine, una tipologia di vino prodotto da vitigni a bacca bianca ma con una macerazione più lunga del solito. L’affermazione dei vini biologici sul panorama vinicolo italiano e internazionale è stata confermata. Tra le novità in tale ambito si segnala lo Sheep, vino campano prodotto dalla cantina Il Verro, ubicata a Formicola in provincia di Caserta, che si occupa principalmente di vini biologici. Tale vino deve il suo nome al coda di pecora, vitigno a partire dal quale è prodotto.

    Colleghi e amici di Carol Agostini, Vinitaly 2023 a VeronaFiere
    Colleghi e amici di Carol Agostini, Vinitaly 2023 a VeronaFiere

    Altra cantina emersa in questa edizione è lAzienda Vitivinicola Vanzini ha ottenuto il prestigioso riconoscimento di entrare a far parte di 5StarWine-The Book. Con il suo Pinot Nero Metodo Classico D.O.C.G. Blanc de Noir AIACE, l’azienda è entrata nell’olimpo dei grandi vini e ha portato con sé le terre dell’Oltrepò Pavese.

    In gara c’erano quasi 2300 vini e la giuria era composta da 35 esperti provenienti da tutto il mondo: Canada, Svezia, Italia, Hong Kong, Francia, Australia, USA, Lussemburgo, Giappone, Sud Corea, UK, Brasile, Lettonia, Nigeria e Slovenia. Tra i giudici c’erano anche 15 enologi di Assoenologi Italia e 10 giudici associati. L’Azienda Vitivinicola Vanzini ha conquistato un punteggio di 92/100.

    Carol Agostini Vinitaly 2023 da anni presente a questa manifestazione con Luca Gardini
    Carol Agostini Vinitaly 2023 da anni presente a questa manifestazione con Luca Gardini, VeronaFiere

    Tutti i vini partecipanti sono stati valutati dalla giuria durante tre giorni di degustazioni alla cieca. A ciascun vino è stato assegnato un punteggio da parte di ogni giudice del Panel sulla base di un’analisi visiva e di gusto-olfattiva. I vini che hanno ottenuto un punteggio da 90/100 in su sono passati alla fase successiva: la degustazione del Comitato Scientifico dei General Chair tra cui troviamo Gabriele Gorelli, uno dei più stimati esperti di vino italiani.

    Vanzini ha presentato questo vino dal gusto secco, vellutato, elegante, sapido e di ottima struttura e persistenza retro-olfattiva. È ottimo come aperitivo e delizioso a tutto pasto in particolar modo con piatti a base di pesce. È anche gradevole con carni bianche e formaggi in genere. Questo vino è stato apprezzato non solo in Italia ma premiato in una competizione che mette in evidenza tutto il sapere e la storia delle cantine presenti.

    Elena Lucchini, assessore alla famiglia della Regione Lombardia; Giovanni Palli presidente della Provincia di Pavia e Giovanni Merlino commissario straordinario della Camera di Commercio di Pavia hanno partecipato al riconoscimento consegnato ad Antonio Vanzini.

    Carol Agostini Vinitaly 2023 da anni presente a questa manifestazione
    Carol Agostini Vinitaly 2023 da anni presente a questa manifestazione, VeronaFiere

    Alcune cifre…

    Vinitaly 2023 è stata un’edizione record per numero di top buyer selezionati. Oltre 4.000 aziende espositrici provenienti da più di 30 nazioni hanno partecipato all’evento. L’area espositiva netta era di 100mila metri quadrati e 17 padiglioni erano occupati.

    L’industria vitivinicola nazionale vale 31,3 miliardi di euro e impegna 530mila aziende con circa 870mila addetti.

    Si è conclusa registrando circa 93.000 presenze. La crescita rispetto all’edizione precedente è stata determinata anche dalla partecipazione di buyer esteri provenienti da tutto il mondo, oltre che di chef famosi, giornalisti e politici italiani. Le piccole realtà che con dedizione e impegno hanno saputo elevare i propri prodotti a livelli di qualità eccellenti hanno riscosso grande successo tra le cantine regionali premiate.

    VeronaFiere Vinitaly, Carol Agostini con Carmine Fusco cantina agricola Il Poggio e Roberto Mattozzi
    VeronaFiere Vinitaly, Carol Agostini con Carmine Fusco cantina agricola Il Poggio e Roberto Mattozzi

    Alcune Masterclass

    Durante Vinitaly 2023 sono state organizzate diverse masterclass. Ad esempio, Assovini Sicilia ha celebrato l’entrata della nuova generazione di imprenditori siciliani nelle aziende con la masterclass “Next generation, il nuovo volto della Sicilia” che si è tenuta il 2 aprile dalle 15.45 alle 16.45 nella Hall meeting del Padiglione 2.

    Masterclass organizzate da Vite in Riviera durante la fiera. Lunedì 3 aprile dalle 13.00 alle 14.00 c’è stata una masterclass sui bianchi del Ponente Ligure e martedì 4 aprile dalle 13.00 alle 14.00 c’è stata una masterclass sui rossi del Ponente Ligure 1.

    Inoltre, c’è stata una masterclass italo-francese di “Rosé Connection” organizzata dal Consorzio Valtènesi e CIVP-Conseil Interprofessionel des Vins de Provence per la promozione della cultura del vino rosé in Europa.

    Mentre,  Confagricoltura ha portato al Vinitaly 2023 un ricco calendario di eventi dedicato alle migliori produzioni italiane e ai confronti tra gli stakeholder.

    Carol Agostini con Andy Luotto a Vinitaly VeronaFiere
    Carol Agostini con Andy Luotto a Vinitaly VeronaFiere

    Politici

    Tra i volti noti che hanno partecipato al Vinitaly 2023 spiccano nomi del panorama politico italiano come il presidente del consiglio Giorgia Meloni, il ministro dell’agricoltura Francesco Lollobrigida e il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, il presidente della Camera dei Deputati Lorenzo Fontana, il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, il ministro degli Affari esteri Antonio Tajani e il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, riuniti nel sostenere l’importanza del Vinitaly come pezzo importante della nostra identità e della nostra cultura.

    Dal mondo della cucina è stata fondamentale la presenza di importanti nomi come Rosanna Marziale, chef del ristorante Le Colonne e San Bartolomeo, che ha presentato i prodotti del territorio casertano in una degustazione e come il vincitore di Masterchef 12 Edoardo Franco.L’ultimo, recentemente impegnato nella promozione del suo libro “Daje! La mia cucina senza confini”, era accompagnato da Mattia Tagetto, Leonardo Colavito, Roberto Resta e Sara Messaoudi, tutti protagonisti di Masterchef 12.

    Carol Agostini con Roberto Cipresso a Vinitaly VeronaFiere
    Carol Agostini con Roberto Cipresso a Vinitaly VeronaFiere

    Alcuni assaggi di Carol Agostini

    Bonzano Vini

    Meridiana 2019 Monferrato Chiaretto DOC BonzanoVini, foto di Carol Agostini
    Meridiana 2019 Monferrato Chiaretto DOC BonzanoVini, foto di Carol Agostini, VeronaFiere

    Il nome si riferisce alla Meridiana presente alla tenuta Mandoletta, residenza della Famiglia Bonzano, a cui si ispira anche il logo di Bonzano
    Vini.
    Si presenta di un rosato tenue e lucente, dai profumi di piccoli frutti rossi e soffi floreali.
    In bocca vince per freschezza ed equilibrio, da uve 80% Barbera, 20% Pinot Nero.

    Nel cuore del Monferratopatrimonio Unesco dal 2014, per volontà dei fratelli EnricoStefano e Massimo Bonzano e Simonetta Ghia, moglie di Enrico, inizia un’avventura enoica che ha come obiettivo quello di far riemergere un territorio estremamente vocato alla viticoltura. A credere fermamente in questa impresa non è altro che l’enologo e “scienziato” di fama internazionale Donato Lanati, con il quale continua una forte amicizia e collaborazione sin dal principio, nel 2011.

    La Tenuta Mandoletta e le dolci colline del Monferrato Casalese sono luoghi vicini al cuore dei Bonzano poiché rappresentano allo stesso tempo le origini della famiglia e la fonte di ispirazione per questo ambizioso progetto imprenditoriale incentrato sulla qualità, senza compromessi.

    Cantina di Tortona 1931

    Selezione Fiumana Derthona Timorasso COLLI TORTONESI DOC Cantina di Tortona, foto di Carol Agostini
    Selezione Fiumana Derthona Timorasso COLLI TORTONESI DOC Cantina di Tortona, foto di Carol Agostini, VeronaFiere

    È stato coltivato in provincia di Alessandria fin dall’antichità: se ne hanno testimonianze già nel XIV secolo, nel Trattato di agronomia di Pietro de’ Crescenzi, e nel Bollettino Ampelografico del Di Rovasenda, del 1885 che segnalava tale vitigno come il maggiormente coltivato nel Tortonese.

    Data la sua scarsa adattabilità a condizioni climatiche diverse da quelle della regione di origine, nel corso dei secoli è stato lentamente abbandonato a favore delle uve a bacca rossa più produttive e meno delicate come barbera e croatina.

    Dopo l’invasione della fillossera, le vigne di timorasso sono state quasi completamente sostituite.

    Negli anni ’80 alcuni vignaioli del tortonese, hanno deciso di riportarlo in vita, scommettendo sulle sue grandi potenzialità. Attualmente viene prodotto nel territorio delle valli del basso Piemonte: val Curone, val Grue, valle Ossona, val Borbera.

    Lineup Azienda Agricola Diego Filippa, foto di Carol Agostini, Vinitaly 2023 VeronaFiere
    Lineup Azienda Agricola Diego Filippa, foto di Carol Agostini, Vinitaly 2023 VeronaFiere

    Dalla passione tramandata da quattro generazioni nasce l’Azienda Agricola Filippa Diego.

    Diego e il padre Arturo, con la sua esperienza, coltivano le viti e producono il loro vino.

    Vinificando le proprie uve nasce la Barbera d’Asti D.O.C.G., il vino bianco “La Valle Bianca”, il mosto parzialmente fermentato “La Goccia d’Oro”, il rosato “DiMi” e il vino rosso “Gagiu”.Vini prodotti

              • Barbera d’Asti D.O.C.G.
              • Vino bianco “La Valle Bianca”
              • “La Goccia d’Oro”, mosto parzialmente fermentato
              • “DiMi”, vino rosato
              • “Gagiu”, vino rosso
              • Moscato d’Asti D.O.C.G.
              • Langhe Bianco
    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer
    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer

    Sito manifestazione: https://www.vinitaly.com/

    Siti partners: https://www.foodandwineangels.com/ https://carol-agostini.tumblr.com/

     

  • Vinitaly 2023, un viaggio di apertura e di non solo vino

    Vinitaly 2023, un viaggio di apertura e di non solo vino

    Il mio Vinitaly 2023, un viaggio di apertura, innovazione e non di solo vino

    Di Carol Agostini

    Quest’anno il Vinitaly si è presentato in una veste nuova, fresca e all’avanguardia. La manifestazione ha offerto proposte interessanti e approcci quasi futuristici in un contesto consolidato da anni. L’aria di innovazione si è respirata in ogni angolo della fiera, con un’apertura solida e tenace verso l’estero e verso prodotti differenti dal vivo.

    Vinitaly 2023 con la collega Cristina Santini
    Vinitaly 2023 con la collega Cristina Santini

    Il pubblico presente alla manifestazione era attento, consapevole e curioso. Negli padiglioni c’era sempre meno confusione di avventori senza conoscenza e sempre meno “ubriaconi dal calice facile” che non conoscono le differenze di territorio nè di produzione. Uno champagne non era più confuso con un vino frizzante veneto come il prosecco.

    In questo contesto di grande interesse e curiosità, abbiamo avuto l’opportunità di partecipare a incontri e degustazioni molto interessanti. Il Vinitaly si è confermato come una manifestazione proiettata verso il futuro, capace di offrire esperienze uniche ai suoi visitatori.

    Vinitaly 2023 con alcuni colleghi Sara Cappanna e Roberto Garofalo
    Vinitaly 2023 con alcuni colleghi Sara Cappanna e Roberto Garofalo
    Approfondimenti di alcuni assaggi fatti

    Cantina sociale Bergamasca

    La Cantina Sociale Bergamasca è stata fondata nel 1957 e ha iniziato la sua produzione nel 1960. Da allora, è diventata il centro propulsore della viticoltura bergamasca, attorno al quale ruotano innovazioni e ricerche.

    Nel 1974, anno di concessione della DOC, la Cantina Sociale Bergamasca è diventata il maggior produttore di Valcalepio DOC. I suoi 52 soci hanno sempre creduto che, oltre alla cura dei vigneti, solo vinificando ed imbottigliando in maniera ottimale si potesse ottenere il miglior risultato possibile.

    Alcuni vini della cantina sociale Bergamasca e terre del Colleoni Doc al Vinitaly 2023, foto di Carol Agostini
    Alcuni vini della cantina sociale Bergamasca e terre del Colleoni Doc al Vinitaly 2023, foto di Carol Agostini

    I vigneti dei soci si estendono complessivamente su una superficie di 200 ettari e sono distribuiti su tutto il territorio disciplinato dalla doc valcalepio, dalla doc colleoni e dall’igt bergamasca.

    Tutta la fascia collinare gode di un’ottima esposizione a sud, sud-est.
    Il suolo e` calcareo-argilloso e il clima offre una buona escursione termica tra il giorno e la notte, ideale per l’accumulo di sostanze aromatiche nelle uve.

    Accanto alla pergola tradizionale, i sistemi di allevamento della vite, introdotti negli ultimi anni sono il guyot ed il cordone speronato con una densità media di 4.000 ceppi per ettaro.

    E` su queste terre che i nostri vitigni più rappresentativi quali Merlot, Cabernet Sauvignon, Pinot Bianco e Pinot Grigio, Chardonnay, Schiava Lombarda, Incrocio Manzoni, Franconia e Moscato di Scanzo, hanno trovato le condizioni più favorevoli per dare origine a splendidi vini.

    Grazie a questa filosofia e ad una politica di piccoli passi sempre finalizzati alla qualità, la Cantina Sociale Bergamasca è arrivata ad oggi. Attualmente, la sua struttura produttiva le permette di affrontare qualsiasi tipo di mercato e di sfida e di soddisfare appieno le esigenze del consumatore.

    Inoltre, la Cantina offre la possibilità di visitare le sue strutture aziendali, i vigneti e di degustare i propri vini in qualsiasi periodo dell’anno.

    Abbiamo degustato diversi vini della cantina e di zona, prodotti che rappresentano un territorio seguito e curato dai produttori e da tutta la squadra che porta avanti questo progetto territoriale.

    Sito di riferimento: https://www.cantinabergamasca.it/

    Maison Champagne Encry

    La storia della giovane realtà di Champagne ENCRY è segnata dal coraggio e dal forte desiderio di voler intraprendere un cammino unico e imparagonabile nel mondo degli Champagne. Una storia ricca di aneddoti che potrebbero essere usati come sceneggiatura di un film spettacolare, con colpi di scena che non mancano come nell’evoluzione delle cuvée della maison.

    Maison Encry con Enrico Baldin, articolo: Vinitaly 2023, un viaggio di apertura e di non solo vino
    Maison Encry con Enrico Baldin, articolo: Vinitaly 2023, un viaggio di apertura e di non solo vino

    La trama della storia di Champagne ENCRY è squisitamente elegante, dinamica e fresca, specchio dei suoi creatori. Il vino è infatti il risultato dell’anima di chi lo produce. Ogni anno, la maison è alla ricerca della creazione perfetta che non esiste in questo mondo dettato da troppe regole. Ma per i palati degli appassionati, la sinfonia che suonano i vini di Champagne ENCRY raggiunge livelli tali per cui l’impiego di altre tecniche non garantirebbe lo stesso risultato.

    Champagne Encry Dosage 0, Vinitaly 2023, foto di Carol Agostini
    Champagne Encry Dosage 0, Vinitaly 2023, foto di Carol Agostini

    Il pregio e la grandezza dei vini di Champagne ENCRY risiedono nell’arte del fare lo Champagne che si è fusa sapientemente con l’emozione e l’intuizione che hanno spinto i suoi creatori a realizzare il progetto. L’esclusivo e originale “Terroir” da cui provengono le uve Chardonnay lascia traccia ad ogni degustazione. Le orme che i vini della maison Veuve Blanche Estelle – Champagne ENCRY lasciano sono un’impronta unica e irripetibile.

    Ogni grande storia porta con sé grandi colpi di scena e personaggi che segnano e concorrono alla formazione della trama e sceneggiatura. In questo caso i protagonisti sono Enrico Baldin e la sua compagna sia nel lavoro che nella vita, Nadia. Due italiani (un fatto insolito per la zona) che realizzano lo champagne insieme al loro “vigneron” (Récoltant-Manipulant e “chef the cave”).

    Champagne Encry Blanc et Noir, Vinitaly 2023, foto di Carol Agostini
    Champagne Encry Blanc et Noir, Vinitaly 2023, foto di Carol Agostini

    Enrico ha sempre avuto una grande passione per le bollicine, pur occupandosi nella vita d’ingegneria naturalistica e ripristino ambientale. Il suo lavoro consiste oltre che a reinserire l’ambiente là dove le nuove infrastrutture hanno causato danni.

    Che dire…champagne che portiamo nel cuore per la qualità, vivacità ed espressione territoriale, con il nuovo ingresso del dosage 0, incredibilmente strepitoso.

    Sito di riferimento: https://www.champagne-encry.com

    Azienda Agricola Boschetto di Montiano

    La tenuta è costituita da un’Azienda Agricola di circa 765 ettari, dove sono presenti diverse attività agricole. Tra queste troviamo l’attività di Agriturismo, la produzione di Olio extra vergine di oliva, la produzione di Vini e grappa, la coltivazione di Farro e la produzione di insaccati di “Cinta Senese DOP”.

    Al primo piano del centro aziendale, nei vecchi granai dei contadini dell’epoca, è stata allestita una spaziosa ed accogliente sala degustazione di circa 170 metri quadrati. Qui è possibile ospitare gruppi fino a 70 persone interessati all’assaggio dei prodotti dell’azienda.

    Vinitaly 2023, un viaggio di apertura e di non solo vino di Carol Agostini, in presenza di Azienda Agricola Boschetto di Montiano
    Vinitaly 2023, un viaggio di apertura e di non solo vino di Carol Agostini, in presenza di Azienda Agricola Boschetto di Montiano

    Al piano terra, dove un tempo venivano pesati e vagliati i cereali raccolti, oggi si trova il punto vendita dell’azienda. L’interno è rimasto autentico nei soffitti ed esterni ed è possibile trovare in esposizione e vendita la gamma di prodotti provenienti esclusivamente dall’azienda: vini rossi e bianchi, vini dolci passiti, vinsanto, grappe, olio e salumi di Cinta Senese.

    Azienda Agricola Boschetto di Montiano alcuni prodotti, foto di Carol Agostini, Vinitaly 2023
    Azienda Agricola Boschetto di Montiano alcuni prodotti, foto di Carol Agostini, Vinitaly 2023

    L’agriturismo “Il Boschetto di Mantiano” a Magliano in Toscana è nato nella metà degli anni ’90 con la ristrutturazione di 3 casolari. Ad oggi è possibile ospitare fino a 30 persone nei casolari Bengasi, Roviccione e Poggettone. Questi sono ubicati presso la vetta di una splendida collina da cui si può apprezzare il panorama in tutte le stagioni e la brezza marina nella stagione estiva.

    Azienda Agricola Boschetto di Montiano ci ha ospitato nello stand per degustare vini e prodotti, Vinitaly 2023, foto di Carol Agostini
    Azienda Agricola Boschetto di Montiano ci ha ospitato nello stand per degustare vini e prodotti, Vinitaly 2023, foto di Carol Agostini

    Per una piacevole vacanza balneare è possibile visitare le note località di Talamone (a 10 km), Marina di Alberese (12 km), il Promontorio dell’Argentario e la Spiaggia di Ansedonia (20 km). Per gli amanti dello sport è possibile praticare equitazione, bicicletta, tennis e golf nelle immediate vicinanze. Per chi vuole visitare le città d’arte è possibile raggiungere in tempi abbastanza brevi grandi città come Siena, Firenze e Roma oppure l’Isola d’Elba, l’Isola del Giglio, le Terme di Saturnia e Sovana.

    Sito di riferimento: https://www.boschettodimontiano.it

    (altro…)

  • Filari di Timorasso 2020 dell’Azienda Agricola Luigi Boveri

    Filari di Timorasso 2020 dell’Azienda Agricola Luigi Boveri

    Al Vinitaly il pluripremitato Filari di Timorasso 2020

    Redazione

    Per la prima volta a Vinitaly il pluripremiato Filari di Timorasso 2020 dell’Azienda Agricola Luigi Boveri.In assaggio anche il Sensazioni 2021, la Croatina che non ti aspetti prodotta solo sette volte in trent’anni.

    Azienda Agricola Luigi Boveri, articolo: Filari di Timorasso 2020 dell’Azienda Agricola Luigi Boveri, foto da comunicato stampa
    Azienda Agricola Luigi Boveri, articolo: Filari di Timorasso 2020 dell’Azienda Agricola Luigi Boveri, foto da comunicato stampa

    Da domenica 2 aprile a mercoledì 5 aprile, presso lo stand H2 Padiglione 10 di Vinitaly (Veronafiera), è possibile incontrare l’Azienda Agricola Luigi Boveri col suo Filari di Timorasso 2020, il bianco da lungo invecchiamento che si è aggiudicato i Tre Bicchieri del Gambero Rosso, il premio Vino Slow di Slowine e le Quattro Viti della guida Vitae AIS. In assaggio anche il Sensazioni 2021, un vino prodotto solo nelle annate migliori.

    Una parte della famiglia all'opera nelle vigne, articolo: Filari di Timorasso 2020 dell’Azienda Agricola Luigi Boveri, foto da comunicato stampa
    Una parte della famiglia all’opera nelle vigne, articolo: Filari di Timorasso 2020 dell’Azienda Agricola Luigi Boveri, foto da comunicato stampa

    Un Vinitaly ricco di attese per l’Azienda Agricola Luigi Boveri, che dal 2 al 5 aprile, presso Veronafiere (stand H2 Padiglione 10), lancia il suo pluripremiato campione, il Filari di Timorasso 2020, il vino pigliatutto, che l’anno scorso si è aggiudicato i Tre Bicchieri del Gambero Rosso, il premio Vino Slow di Slowine e le Quattro Viti della guida Vitae di AIS.

    La vite, articolo: Filari di Timorasso 2020 dell’Azienda Agricola Luigi Boveri, foto da comunicato stampa
    La vite, articolo: Filari di Timorasso 2020 dell’Azienda Agricola Luigi Boveri, foto da comunicato stampa

    Territorio e degustazione

    Proveniente da terreni marnoso-calcarei, questo bianco da invecchiamento è segnato da profumi eleganti e complessi di pesca bianca, susina, bergamotto, spezie dolci e netti ricordi di miele d’acacia.

    Il sorso è ampio, meravigliosamente strutturato, con freschezza e buona sapidità, molto lungo ed elegante. Il Filari di Timorasso 2020 ha una struttura e intensità tali da permettere abbinamenti impensabili per un bianco, andando persino sulle carni, come un coniglio arrosto alle castagne e un risotto alla Robiola di Roccaverano. In anteprima anche l’annata 2021 del Filari di Timorasso, appena uscito in commercio.

    Siamo felici di tornare quest’anno a Vinitaly con questo vino, che ci riempie di orgoglio da oltre un anno, per il quale immagino una potenzialità di invecchiamento che può tranquillamente superare la decina d’anni. – commenta il vignaiolo Luigi BoveriI riconoscimenti di questo vino, e degli altri in tanti anni, ci danno il senso del lavoro che ogni giorno, con dedizione e fatica, tutta la nostra famiglia porta avanti”.

    Ma non finisce qui, perché durante la quattro giorni veronese, la nota cantina di Costa Vescovato, presenterà anche il Sensazioni 2021, un rosso che esce solo nelle migliori annate, a base di Croatina in purezza, che affina 12 mesi in tonneaux, e che nella trentennale storia della Luigi Boveri è stato prodotto solo sette volte.

    Proveniente da terreni argilloso-calcareo, con esposizione a sud-est, a 250 mt slm, questo rosso sa stupire per la sua complessità, che vira verso profumi di fiori rossi (garofano), karkadè, confettura di prugne, succo di mirtilli e ricordi di miele di castagna, sorso strutturato e lungo. Un rosso che sa permettersi abbinamenti complessi come un controfiletto con salsa alle prugne e un peposo toscano.

    Un appuntamento importante quello di Vinitaly 2023 per il consolidamento e la crescita dell’export della Luigi Boveri, sia a livello internazionale che per l’Italia. E per chi non potrà assaggiare i loro vini durante Vinitaly, si può rimediare organizzando una degustazione a Costa Vescovato, provincia di Alessandria, presso la nuova sala degustazione, con ampia terrazza sulle vigne, che in pochi mesi è diventata un luogo d’incontro di tutti i winelover in cerca di vini territoriali.

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  • Sol d’Oro 2023 in programma a Veronafiere fino 26 febbraio

    Sol d’Oro 2023 in programma a Veronafiere fino 26 febbraio

    Sol d’Oro 2023 è in programma a Veronafiere fino a domenica 26 febbraio

    OLTRE 400 CAMPIONI DA 11 PAESI AL 21° SOL D’ORO NUOVA SFIDA PER GLI OLI EVOO PIÚ PRESTIGIOSI A LIVELLO INTERNAZIONALE

    Redazione

    Al via domani il Concorso Internazionale riservato agli oli extravergine d’oliva più selettivo al mondo, uno dei più importanti in blind tasting.

    Sol d’Oro 2023 in programma a Veronafiere fino 26 febbraio, Vinitaly, foto da comunicato stampa
    Sol d’Oro 2023 in programma a Veronafiere fino 26 febbraio, Vinitaly, foto da comunicato stampa

    A Veronafiere torna il più importante concorso internazionale dedicato agli oli extravergine di oliva. Da domani e fino al 26 febbraio va in scena la 21ª edizione di Sol d’Oro, con 420 campioni di evoo in gara, provenienti da Italia, Albania, Cile, Croazia, Grecia, Marocco, Perù, Portogallo, Slovenia, Spagna e Tunisia. Grande novità di quest’anno è la partnership con Aipo d’Argento, concorso che rappresenta il meglio della filiera olearia nazionale, organizzato da vent’anni dall’Associazione interregionale produttori olivicoli Verona.

    A valutare gli oli presentati a Verona è un panel internazionale di giurati guidato dal capo-panel Marino Giorgetti, affiancato da Milena Bucar Miklavcic (Slovenia), Anunciacion Carpio (Spagna), Simone De Nicola (Italia), Yara El Ghalayini (Giordania), Selin Ertur (Turchia), Madhi Fendri (Tunisia), Giuseppe Giordano (Italia), Ernest Kante (Slovenia), Alberto Morreale (Italia), Carlotta Pasetto (Italia), Giulio Scatolini (Italia), Piergiorgio Sedda (Italia), Roberta Ruggeri (Italia), Na Xie (Cina), Miciyo Yamada (Giappone) e Antonio Volani (Italia).

    Blind Tasting oli, foto da comunicato stampa, articolo: Sol d’Oro 2023 in programma a Veronafiere fino 26 febbraio
    Blind Tasting oli, foto da comunicato stampa, articolo: Sol d’Oro 2023 in programma a Veronafiere fino 26 febbraio

    Blind tasting – Gli oli in concorso sono sottoposti alla valutazione del panel dopo il lavoro di anonimizzazione delle bottiglie, curato dal legale incaricato da Veronafiere; proprio la degustazione alla cieca è una delle caratteristiche che rende il concorso internazionale Sol d’Oro tra i più conosciuti al mondo. Sei le categorie ammesse al concorso: Extravergine (Fruttato leggero, medio e intenso), Monovarietale, Biologico e DOP.

    Sono ammessi gli oli d’oliva extravergini di aziende e frantoi che dimostrano di produrre un quantitativo minimo di 1.500 litri per ciascun olio in gara. A chi produce e commercializza un olio evo in un quantitativo compreso tra i 500 e i 1.499 litri, è riservata la categoria ‘Absolute Beginners’.

    Sol d’Oro 2023 è in programma a Veronafiere fino a domenica 26 febbraio, degustatori a lavoro, foto da comunicato stampa
    Sol d’Oro 2023 è in programma a Veronafiere fino a domenica 26 febbraio, degustatori a lavoro, foto da comunicato stampa

    Risultati in diretta – Domenica 26 febbraio, alle ore 17, è in programma una diretta Facebook sulla pagina di Sol&Agrifood per annunciare in tempo reale sia i vincitori della 21ª edizione che l’azienda vincitrice del Premio Sol d’Oro Challenge 2023, assegnato a chi ottiene il punteggio più alto con la somma delle valutazioni degli oli presentati in concorso.

    Gli oli vincitori di una medaglia e quelli insigniti di Gran Menzione ricevono i bollini di qualità con la dicitura “Concorso Internazionale Sol d’Oro 2023” con colori e indicazioni diverse a seconda del premio attribuito (Sol d’Oro – Sol d’Argento – Sol di Bronzo – Gran Menzione).

    Blind Tasting Sol D'Oro, Vinitaly, foto da comunicato stampa
    Blind Tasting Sol D’Oro, Vinitaly, foto da comunicato stampa

    La consegna dei diplomi alle aziende vincitrici, invece, è prevista domenica 2 aprile 2023, nel corso della prima giornata di Vinitaly e Sol&Agrifood (Veronafiere 2-5 aprile 2023). In occasione dell’Evo Gala Dinner di martedì 4 aprile, invece, è prevista la consegna dei premi ai vincitori di Sol d’Oro, Sol d’Argento e Sol di Bronzo.


    Informazioni utili

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    Tel.: + 39.045.8298.350 – 210 – 242 – 427 | E-mail: pressoffice@veronafiere.it
    Web: www.solagrifood.com – Twitter: @pressVRfiere

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    Da comunicato stampa

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  • Rossignoli Rinaldi i loro 3 primi vini ad Hostaria Verona 2022

    Rossignoli Rinaldi i loro 3 primi vini ad Hostaria Verona 2022

    La prima volta non si scorda mai. In anteprima Rossignoli Rinaldi e i loro 3 primi vini ad Hostaria Verona

    Di Davide Zilio

    L’intento era buono ma poi il racconto è finito per dar spazio al cuore. Sabato 15 ottobre sono partito per visitare l’evento dedicato al vino nel centro di Verona: Hostaria. Una manifestazione che ormai ha raggiunto l’ottava edizione e ha registrato ben 22 mila biglietti venduti, arrivando in sold out nei 3 giorni in poco tempo. Sono molto felice perché non vedevo la citta così piena da una vita.

    Volevo raccontare di questo evento e dei tanti produttori presenti, cercando di riportare le loro esperienze e le sensazioni dei loro prodotti più rappresentativi e anche la gioia di poter rincontrare tanti amici che non abbracciavo da molto tempo, ma poi, ogni tanto, capitano cose inaspettate che non credevo più di trovare, ossia la genuinità della novità.
    Bene o male quando vado ad una manifestazione trovo tante cantine conosciute, direttamente o indirettamente e tante altre che ancora non ho avuto il piacere di scoprire ma raramente cantine che non ho mai sentito e nate “ieri”.

    Rossignoli Rinaldi, articolo: La prima volta non si scorda mai. In anteprima Rossignoli Rinaldi e i loro 3 primi vini ad Hostaria Verona
    Rossignoli Rinaldi, articolo: La prima volta non si scorda mai. In anteprima Rossignoli Rinaldi e i loro 3 primi vini ad Hostaria Verona

    Questo è il caso di “Rossignoli Rinaldi”, una realtà nata praticamente da pochissimo. Mi ferma, camminando, una ragazza molto solare, che scopro poi essere una delle figlie, che mi chiede semplicemente se avessi mai assaggiato vini dalle Colline Moreniche del Lago di Garda di Verona (strano modo per chiedermi se conoscessi la zona del Custoza e del Bardolino, ma nella realtà loro non producono e produrranno vini della denominazione perché vogliono dare libera espressione a questa terra tanto particolare per la conformazione di origine glaciale del suo suolo e per il clima prettamente mediterraneo mitigato dal Lago di Garda stesso).

    I suoi occhi brillavano talmente tanto di quella passione per il mondo del vino, che non vedevo da tanto, che decisi di rispondere semplicemente… Molto poco! (in realtà sono cresciuto in quelle terre) I tuoi vini provengono da questa zona? Allora sarei curioso di assaggiarli.

    Il racconto si sussegue tra piccoli aneddoti di quando era bambina e giocava in questo vigneto e ogni volta che alzava gli occhi ricordando quei momenti, si illuminavano. Ci tiene a precisare che il vigneto, tutto collinare, si trova sulle Colline Moreniche vicino a Villafranca di Verona. “È un piccolo appezzamento ricevuto in eredità dal nonno.” continua Marianna, questo il suo nome “ Quell’eredità, non lo sapevamo ancora, fu l’inizio di una grande avventura, di un sogno che stiamo vivendo ancora oggi e ancora facciamo fatica a crederci.

    Non c’è mai stata, negli inizi, la volontà di diventare produttori perché tutti i componenti della famiglia, oggi, hanno un’attività da gestire. La prima volta che abbiamo visto quel vigneto, dopo la morte di nostro nonno, è stato drammatico. Negli ultimi anni della sua vita, non potendo più lavorare, aveva abbandonato quel pezzo di terra, che per noi è sempre stato un angolo di paradiso, perché ogni volta che lo vedevamo, rivivevamo i nostri ricordi più belli dell’infanzia: quel mondo onirico fatto di giochi, di aiuti in casa, di pranzi con il cibo coltivato e prodotto da noi con le varie famiglie che abitavano la “Casa Rossa”, così chiamata proprio per il colore della stessa.

    L’idea di lavorare…” prosegue Mariannai campi per farli tornare agli splendori di quei bellissimi ricordi, è stata doverosa in segno di rispetto e di omaggio ad un uomo che ha dato tutto a quella terra, per lei e per noi. Del tutto ci siamo presi particolarmente cura di un piccolo appezzamento, con un’età della vite di almeno 50 anni, una piccola parte che aveva sempre aricevuto le migliori attenzioni, perché, per lui, da lì veniva il vino più buono”.

    Sentirla parlare è un trasporto di emozioni e il bello è che riesco ad immaginare il vino pur non avendolo assaggiato né sentito parlare.
    Severosso” è un vino prodotto da uve a bacca nera delle sole varietà presenti in questa particolare parcella. Le uve sono le autoctone Corvina e Rondinella con una buona percentuale di Cabernet Sauvignon.

    Marianna e Francesca Rinaldi
    Marianna e Francesca Rinaldi

    Guardo l’etichetta, molto particolare e chiedo specifiche. Alla mia domanda Marianna si ferma, si volta e chiama Francesca, la sorella, che opportunamente ferma la degustazione con un’altra persona e si interscambia con la sorella che, come in una danza, continua, come se il discorso non si fosse mai interrotto. Lunghi secondi di silenzio, gli occhi si arrossiscono e con una timida voce quasi tremante mi racconta che quell’etichetta nella realtà è un quadro, girandosi me lo mostra appeso allo stand, che aveva dipinto durante il lutto di suo nonno e che non voleva diventare un’etichetta.

    Mi mostra nel dipinto i lineamenti delle Colline Moreniche, parte del volto di suo nonno Severino e quella macchia rossa che rappresentava la sua passione per quel vigneto e il vino stesso. “Vedi…” continua Francesca “ questa prima annata, la 2019, voleva essere solo un vino in omaggio al lavoro di nostro nonno e le poche bottiglie prodotte, neanche 600, erano solo per noi, per la nostra cantina privata. Per questo motivo quel quadro, così intimo e privato per me, era perfetto per quel vino… perché sarebbe rimasto in casa per noi.

    Ma poi… e c’è sempre un ma… succede che dopo mesi dall’imbottigliamento, arriva il momento o meglio il coraggio di assaggiarlo. Era un pomeriggio come tanti altri, dove eravamo tutti a casa dopo il pranzo domenicale e nel grigiume di quel momento piovoso decidemmo di provarlo, e stappato… la meraviglia!

    Non ci aspettavamo grandi cose, ma il vino era veramente buono. Delicato, pieno di profumi e una persistenza gustativa equilibrata lunghissima. Mio padre che di solito è molto critico rimase in silenzio per parecchio tempo; mia madre, invece, è scoppiata in lacrime, lacrime di gioia e di liberazione, non aveva mai pianto nemmeno in quei giorni del funerale (ora stavo quasi piangendo anch’io). Credo che fu proprio quello il momento in cui, tra sguardi fugaci e scintillanti, comparve l’idea di iniziare a condividerlo. Era il vino più buono che avessimo mai assaggiato, o per lo meno lo era per noi”.

    Dopo questo avevo il cuore in gola, non mi era mai capitato di avere un incipit del genere su un vino. Di solito iniziano tutti dalle scelte agronomiche, dalle varietà, dalle proprietà uniche del territorio e dalle caratteristiche quasi taumaturgiche di quella specifica vendemmia. Questa edizione di Hostaria, ben ideata dal suo presidente Alessandro Medici, è stata per loro la prima volta assoluta che si sono presentati in pubblico dove hanno fatto assaggiare in anteprima il vino al di fuori della famiglia. Da quel primo 2019 sono arrivati alla 2021, messa in bottiglia circa un mese fa. E ormai è arrivato il momento celebrativo dell’assaggio.

    vino Severosso di Rossignoli Rinaldi
    Vino Severosso di Rossignoli Rinaldi

    Mi consigliano di iniziare dalla 2020. Il naso è molto elegante, fine e delicato, è un continuo passaggio da frutti rossi maturi a speziature dolci di cioccolato, tabacco e noce moscata. La bocca è esplosiva e perfettamente bilanciata tra acidità e avvolgenza morbida, pur rimanendo sotto i 2 grammi litro di residuo zuccherino.

    Il colore granato della 2019 è quasi uguale alla 2020, se non per il naturale trascorrere del tempo, è molto curioso perché nonostante le stesse uve e le medesime tecniche si presenta molto diversamente. Il naso è un tripudio di piccoli frutti rossi con leggere note di rosa selvatica e violette e marcate note speziate di pepe nero, di cacao, quasi cuoio e una delicata espressione di paprica e noce moscata. In bocca trionfa l’acidità che accompagna il gusto all’infinito, soavemente armonico.

    Tutta questa diversità sta nell’espressione carismatica dell’annata. La 2020 è stata più calda e si è indirizzata verso note più mature, evolute e rotonde, mentre la 2019 è stata più equilibrata con un finale stagionale con ottime escursioni termiche e questo ha permesso di mantenere nel vino tutta la sua profondità, la sua freschezza ed evidenziare tutte le sue note speziate varietali. Sì perché la cosa magnifica di tutte queste espressioni è che sono naturali e proprie dell’uva infatti tutti i profumi terziari sono varietali e non provengono da una maturazione in legno perché il vino affina solo in bottiglia e questo, appunto, per preservare tutte le caratteristiche e peculiarità senza alterarlo o coprirlo con altri gusti.

    “Sì, perché è già buono così” mi anticipa Laura, la madre di Francesca e Marianna, figlia di Severino, “il nostro compito è solo quello di curare questa terra e preservarla per le generazioni future. Vedi?!?” continua “se tu hai la pazienza di saper ascoltare la vigna e fai di tutto per lasciarla in equilibrio, allora non puoi far altro che raccogliere il miglior frutto possibile.

    E poi abbiamo il dovere di riuscire a preservare anche la memoria storica di questo vigneto di oltre 50 anni. La cultura del biologico per noi non è una pratica, ma l’unica strada possibile. Il vino è quello che è e questo “Severosso” deve rimanere puro e intatto, dandomi la possibilità di poter rivivere ogni volta quella felicità che riesce a riportarmi a quella vita contadina, fatta sì di fatica e duro lavoro, ma spensierata costituita di unione familiare, cibo sano, di aria frizzante. Il vino altro non è che questo: felicità… dove ognuno vive la propria”.

    la Famiglia Rossignoli Rinaldi con Marianna, Francesca, Federico e Angelo Rinaldi e Laura Rossignoli
    la Famiglia Rossignoli Rinaldi con Marianna, Francesca, Federico e Angelo Rinaldi e Laura Rossignoli

    Personalmente credo che nella realtà si vada oltre e credo che provare un’infinità di emozioni grazie al vino e alla voce che il produttore riesce a dargli, ossia quell’impronta unica che lo distingue tra tutti gli altri, sia una cosa extraterrena. Questo accade poche volte ma quando ci riesce è pura magia e queste magnifiche donne oggi mi hanno coccolato con tutto questo.

    Rossignoli Rinaldi, questo il nome di questa realtà vitivinicola, mi ha fatto un regalo fantastico: ritornare ad emozionarmi con un solo vino e con semplici parole che venivano dal cuore. Sono solo agli inizi, devono ancora completare il proprio sito internet e gli altri vini, come il prossimo Metodo Classico, devono ancora arrivare, sono in cantina in fase di affinamento, perché come mi ricorda Angelo, padre di Francesca e Marianna, marito di Laura, i vini sono come i propri figli e dobbiamo lasciarli andare nel mondo nel momento giusto, né troppo presto, né troppo tardi.

    Non posso far altro che aspettare i futuri vini e di augurare di non perdere mai quella genuinità familiare e di rispetto verso la campagna e il vino stesso, che, oggi, il più delle vote si fa fatica a percepire nello storytelling tanto costruito dalle aziende per attirare gli appassionati del vino. A volte basta veramente poco… un buon vino e persone vere.
    Grazie

    Davide Zilio

    Davide Zilio consulente, formatore, docente e come produttore di vino
    Davide Zilio consulente, formatore, docente e produttore di vino

    Sito Autore: http://www.tastinglover.com/?page_id=419

    Sito Partner: https://carol-agostini.tumblr.com/  https://www.foodandwineangels.com/