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  • ‘Ngilù 2020 Colline di Levanto DOP Cà Du Ferrà

    ‘Ngilù 2020 Colline di Levanto DOP Cà Du Ferrà

    ‘Ngilù 2020 Colline di Levanto DOP Cà Du Ferrà

    Di Piergiorgio Ercoli

    Da uve Sangiovese, Merlot e Ciliegiolo allevate sulle colline di Bonassola (SP), sulla Costa Ligure di Levante, nell’ambito del Parco Nazionale delle Cinque Terre dove i terreni argillosi a medio impasto hanno origine vulcanica.

    Il clima è caldo e ventilato, con forti influenze delle salmastre brezze marine. Tipici i terrazzamenti che diradano sulla costa.

    Alcune vigne di CàduFerrà
    Alcune vigne di Cà du Ferrà azienda vinicola e agriturismo, espressione dialettale di “casa del fabbro” perché in queste terre, oggi solcate dai filari di vite, un tempo si ferravano i cavalli.
    ‘Ngilù 2020 Colline di Levanto DOP Cà Du Ferrà
    ‘Ngilù 2020 Colline di Levanto DOP Cà Du Ferrà

    La fermentazione avviene in vasche di acciaio a temperatura controllata, dopo la svinatura segue la malolattica. L’affinamento in di acciaio inox per minimo 6 mesi.Vino ben rappresentativo della filosofia aziendale di “valorizzare il luogo a partire dal rispetto della terra e per chi la abita”, fedeli alle tradizioni con uno sguardo al futuro.Vino rustico, dove i cloni degli uvaggi sono rappresentati in maniera semplice ma senza perdere un tocco di piacevolezza complessiva, in un gusto genuino.

    Degustazione

    Analisi visiva
    Nel calice rubino violaceo, poco trasparente. Limpido e con una buona densità.

    Analisi olfattiva
    Sufficientemente intenso, di media complessità e finezza. Dominante olfattiva fruttata e pungente, ciliegia e melograno, frutti rossi acidi; toni vinosi, fresco e balsamico. Evidenti richiami minerali sia nei toni del salmastro che dell’affumicato. Speziatura nel finale.

    Analisi gusto-olfattiva
    Secco, moderatamente caldo, moderatamente morbido. Fresco, tannini ruvidi, sapido. Corpo medio, sufficientemente armonico, inizialmente squilibrato verso la parte acida ma che poi evolve , integra i tannini ed i polialcoli. Sufficientemente fine e sufficientemente armonico. Pronto.

    ‘Ngilù 2020 Colline di Levanto DOP Cà Du Ferrà ( ngilu)
    ‘Ngilù 2020 Colline di Levanto DOP Cà Du Ferrà

    Azienda nata dall’unione di due anime e dalla stessa passione per il mondo vitivinicolo, Antonio Zoppi e Aida Forgione, lasciano le loro professioni per vivere assieme nel borgo di Bonassola, diventando così viticoltori, creando sinergia tra saperi e vino.

    Davide Zoppi articolo: ‘Ngilù 2020 Colline di Levanto DOP Cà Du Ferrà
    Davide Zoppi articolo: ‘Ngilù 2020 Colline di Levanto DOP Cà Du Ferrà

    Nel 2000 acquistato terreni e casolari fondano l’azienda vitivinicola e l’agriturismo; l’attività si espande ulteriormente con l’inserimento del figlio Davide portando Cà du Ferrà alla certificazione biologica dei propri prodotti.

    Un’area di paradiso tra panorama, brezza marina e i muretti a secco, Patrimonio Unesco che rappresentano un valore inestimabile per la regione, che attualmente conta 42mila ettari di aree terrazzate, tra cui le vigne dell’ azienda.

     

     

    Azienda seguita da due enologi in linea con la filosofia aziendale, il rispetto del territorio e della qualità di produzione: Barbara Tamburini e Vittorio Fiore, ormai da anni seguono personalmente la vigna, la produzione e l’etica di Cà du Ferrà.

    Spaghettini Carla Latini con cubetti di Speck di Asiago, pancetta tostata,mentuccia selvatica, crema di tartasale con ngilu vino càduferrà
    Spaghettini Carla Latini con cubetti di Speck di Asiago, pancetta tostata, mentuccia selvatica, crema di tartasale

    Ricetta in abbinamento eseguita da Carol Agostini

    Una ricetta composta da pochi ingredienti in un gioco di consistenze e sapori, forme e colori per un abbinamento decisamente intrigante quanto gustoso.

    Ingredienti per 4 porzioni:

    • 400 gr di spaghetti
    • 100 g di speck affettato e tagliato a pezzetti
    • 100 g di pancetta
    • 4 cucchiai di olio di oliva
    • 1 spicchio di aglio
    • 1 peperoncino
    • 4 cucchiai di pomodori a pezzettoni
    • Basilico q.b.
    • un rametto di mentuccia selvatica
    • Parmigiano grattugiato q.b.
    • Sale q.b.

    Procedimento:

    Mentre lessate gli spaghetti rosolate in 2 o 3 cucchiai di olio, l’aglio senza camicia, oppure a piacere leggermente schiacciato per un sapore più intenso, il peperoncino e la pancetta tagliata a dadini come lo speck, avendo cura di girarli spesso.

    A distanza di qualche minuto aggiungere i pezzettoni di pomodoro per completare la salsa.

    Fate cuocere per una decina di minuti, aggiungete il parmigiano grattugiato, salate e pepate quanto basta e togliete dal fuoco. Condite gli spaghetti e serviteli subito con una spolverata di parmigiano grattugiato e qualche fogliolina di mentuccia selvatica.

    Degustazione di  Piergiorgio Ercoli

    Piergiorgio Ercoli autore articolo Iloghe 2019 Isola dei Nuraghi IGT Cantine Spanu
    Piergiorgio Ercoli autore articolo Iloghe 2019 Isola dei Nuraghi IGT Cantine Spanu

     


    Sito Cantina: https://caduferra.wine/it/

    Partner: https://www.foodandwineangels.com/ https://carol-agostini.tumblr.com/

  • Domaine Ternynck 2022…Figli d’arte nel vino…Si o no?

    Domaine Ternynck 2022…Figli d’arte nel vino…Si o no?

    Domaine Ternynck 2022…Figli d’arte nel vino…Si o no?

    Di Olfa Haniche

    Ho avuto il piacere di incontrare Laurent Ternynck e sua moglie Marie – Noëlle a Parigi durante il Wine Paris.

    Un mio carissimo amico che conosce bene il mio approccio diffidente verso i vini Naturali / Biodinamici (soprattutto per certe appellations), mi consigliò di andare ad assaggiare i loro vini dicendomi semplicemente che ne valeva la pena.

    Marronniers Mauperthuis Vignes, articolo Figli d’arte nel vino… Si o No? Domaine Ternynck 2022
    Marronniers Mauperthuis Vignes, articolo Domaine Ternynck 2022…Figli d’arte nel vino…Si o no?

    Grata per questo prezioso consiglio mi avvio al padiglione della Borgogna piena di curiosità ed aspettative, anche se non avendo appuntamento temevo già di ricevere poca considerazione… Ma così non è stato, Laurent mi riceve con un incoraggiante sorriso e mi fa accomodare per iniziare la degustazione senza troppe chiacchiere, un uomo pratico, competente e con tutto il suo focus sui vini (di solito ti fanno il terzo grado sul chi sei, cosa vuoi e in do vai ).

    Cominciamo con uno Petit Chablis 2020 di un bel giallo oro brillante, mentre ne godo i profumi fruttati e minerali Laurent ribadisce che tutti i suoi vini sono Biologici e Biodinamici, a questa affermazione il mio naso insiste a cercare puzze e difetti ma non ne trova.

    Degustazione

    Petit Chablis Bottiglia Domaine Ternynck
    Petit Chablis Bottiglia Domaine Ternynck

    Il Petit Chablis di Laurent è pulito, si apre ancora regalando sentori di albicocca polposa ed un piacevole finale agrumato. Al palato spicca la freschezza che fa salivare invitando ad un nuovo sorso che mi fa gustare una buona sapidità. Un vino fine senza eccessiva struttura, il che lo rende ancor più apprezzato per una quotidianità ed abbinamenti non troppo impegnativi.

    Si passa al Premier Cru Côte de Jouan, nel calice un luminoso giallo oro con una bella intensità che mi fa presagire una notevole complessità che in effetti non tarda a manifestarsi all’olfatto: Profumi di roccia bagnata, sambuco, nocciola ed un lieve accenno di vaniglia mi confermano il suo importante affinamento in botti di varie dimensioni (da 132l a 400l).

    Al palato è rotondo, equilibrato con una bella armonia tra le sue durezze e morbidezze. Un vino elegante che chiude con note di caramello ed una notevole lunghezza.

    Figli d’arte nel vino… Si o No? Domaine Ternynck 2022
    Domaine Ternynck 2022…Figli d’arte nel vino…Si o no?, alcuni vini della gamma produttiva

    Laurent mi chiede se voglio continuare con i bianchi o se passiamo ai rossi dei quali vorrebbe con entusiasmo farmi conoscere un paio fatti in anfora nel villaggio di Irancy, ma in realtà assaggiati i primi due vini volevo saperne di più, no solo sui loro vini, ma su di loro come vignerons. Gli chiedo quindi la loro storia aspettandomi le solite “il mio bisnonno ha iniziato nel 1800 e rotti… di padre in figlio ect ect…”, ed invece no!

    Con uno sguardo carico di emozione guarda la moglie, impegnata in un’altra degustazione al tavolo accanto, e mi dice che più di 20 anni fa all’età di 25 anni, finiti gli studi di contabilità si lanciò nel mondo del vino per pura passione piantando le sue prime vigne, 3 anni dopo produce il suo primo vino che commercializza già l’anno successivo. 5 anni dopo anche Marie-Noëlle lascia la sua boutique a Parigi per raggiungerlo in Borgogna.

    Oltre a sposare lui sposa anche le vigne ed insieme crescono quello che è adesso Domaine Ternynck. Niente nonni quindi  e genitori che ti lasciano una storia secolare da mandare avanti.

    Intervista a Laurent e Marie Noëlle

    Qui la storia se la sono fatta con le proprie mani. Sempre più intrigata da questi personaggi, gli chiedo se secondo lui è più facile diventare vigneron avendo alle spalle generazioni di famiglia produttori di vino, ovvero, se pensa che sia più difficile in questo settore scrivere su una pagina totalmente bianca come hanno fatto loro?

    Mi risponde convinto che per loro è stato un bene il fatto di non avere famiglie e storie precedenti sulle quali appoggiarsi, ma anche paragonarsi e ahimè, misurarsi…
    Da soli forse ci è stato più facile crescere sempre di più, abbiamo cominciato da zero e adesso ci stiamo specializzando nei vini naturali con sempre più voglia di fare qualità eccellente rispettando il nostro terroir e la natura.

    Uva sana del Domaine Ternynck
    Uva sana del Domaine Ternynck

    Mentre riflettevo sul fatto che mi spiegavo perfettamente l’entusiasmo e la passione di questa coppia che li ha spinti a non accontentarsi di appartenere ad una regione chiamata Borgogna adagiandosi nel produrre vini Chablis e via, tanto meno si sono fatti intimorire dal fatto di non avere bisnonni vignerons proprietari terreni da secoli…

    D’altronde se non si è “Brave” come lo sono loro, la scelta di vita che hanno fatto neanche ti passa per il cervello, Laurent si scusa dicendomi che è arrivato il suo cliente con appuntamento e che mi aspettava più tardi per continuare con i rossi.

    Lascio lo stand con dispiacere ma anche con un paio di consapevolezze: non ci sarò tornata quel pomeriggio perché a mia volta avevo un paio di appuntamenti prima di andare in aeroporto, e soprattutto, che quei vini e questa coppia mi avevano lasciato una bella traccia, un misto di ammirazione e certezza che avrei trovato il modo di assaggiare i famosi vini rossi di Irancy!

    Marie-Noëlle et Laurent Ternynck
    Marie-Noëlle et Laurent Ternynck, articolo di Olfa Haniche Domaine Ternynck 2022…Figli d’arte nel vino…Si o no?

    Giugno scorso dovevo organizzare una degustazione di Chablis con il tema affinamento acciao vs legno…Non c’ho pensato due volte: “Allo! Laurent, ti ricordi di me? Sono Olfa la sommelière italiana… ci siamo incontrati al Wine Paris, ho bisogno dei tuoi Chablis e magari se puoi fare un salto qui a Firenze!” …
    ” Ma certo Olfa che mi ricordo di te!!!….”

    E niente, la degustazione è stata assolutamente fantastica, non solo perché guidata maestosamente dal collega Davide d’Alterio dell’Enoteca Pinchiorri Firenze, ma anche perché al mio invito a Laurent di prendere un aereo e venire a Firenze a farsi conoscere da noi non ha esitato neanche un secondo.

    La passione è sempre il faro illuminante del meraviglioso percorso di queste rarissime persone che seguono il cuore in tutto quello che fanno.Ascoltare Laurent raccontare la sua relativamente recente ma intensa storia spiegando i suoi obiettivi al nostro pubblico è stata una vera soddisfazione.

    Degustazione con Laurent Ternynck e Davide d'Alterio dell'Enoteca Pinchiorri Firenze, organizzata da Olfa Haniche
    Degustazione con Laurent Ternynck e Davide d’Alterio dell’Enoteca Pinchiorri Firenze, organizzata da Olfa Haniche

    Ho cercato di ricambiare la gentilezza e considerazione da parte di Laurent andando di persona a Luglio a trovarli, spinta anche dalla mia di passione e della curiosità di quei vini rossi mancati a Parigi. Arrivo nel domaine e lo trovo che mi aspetta con stivali fangosi ed il solito sorriso incoraggiante.

    Non perde tempo neanche sta volta, mi fa visitare personalmente la sua bellissima tenuta,mi spiega le sue tecniche di affinamento, le sue anfore e parla di nuovi progetti eco sostenibili per le loro vigne: Sta infatti introducendo la selvicoltura nei vigneti per apportare ombra alle viti, ma anche per creare una rete di micorrize che aiuta le piante a comunicare tra loro ed assimilare gli elementi minerali della piante. Quest’uomo non si ferma mai!

    Irancy Bottiglia Domaine Ternynck
    Irancy Bottiglia Domaine Ternynck

    Ci raggiunge Marie – Noëlle e andiamo nella cave sotterranea ad assaggiare finalmente l’Irancy:
    Vino prodotto nel villaggio di Irancy nel Auxerrois, un altopiano vicino al fiume Yonne che scorre ai piedi dei vigneti esposti a sud, con spesso forti pendenze. Blend di Pinot nero e César, si dice vitigno portato dai romani ( Ave Cesare!).

    Nel calice color porpora con riflessi granati, sprigiona intensi profumi fruttati di cassis, mora e ciliegia matura ma dona un finale speziato grazie a questo singolare vitigno che da struttura e spalla tannica al Pinot nero. In bocca una bella armonia tra acidità e tannino integrato da una parte, morbidezza vellutata ed elegante dall’altra. Finale fruttato con una buona persistenza, una gran bella scoperta!

    Irancy Mazelot Bottiglia Domaine Ternynck
    Irancy Mazelot Bottiglia Domaine Ternynck

    Si passa a Irancy Mazelot: Vino prodotto da un’unica parcella (Cru) di vecchie vigne dove predomina la singolare geologia del terroir risalente al Kimmeridgiano, 100% Pinot Nero, di color porpora intenso e luminoso, al naso sprigiona intensi e molto piacevoli profumi fruttarti ma anche il floreale di violette ed un bel finale di chiodi di garofano, una travolgente complessità.

    Al palato è pulito con tannini setosi ed una bella struttura.

    Un gran bel vino…

    Irancy Mazelot: Vino prodotto da un'unica parcella (Cru) di vecchie vigne
    Irancy Mazelot: Vino prodotto da un’unica parcella (Cru) di vecchie vigne

    Ero più che soddisfatta e grata, ma il meglio doveva ancora arrivare in quanto Marie – Noëlle aveva già fissato la nostra cena in uno dei più tradizionali ristoranti; Le Mafoux Chablis, dove non solo mi sono gustata le buonissime “Escargots à la Chablisienne” ma ho avuto l’abbinamento più azzeccato provato fin’ora: Chablis Amphore 2018.

    Se mi avessero un giorno detto che un vino in anfora mi avrebbe lasciato senza parole avrei inteso tutto un altro senso della frase…invece le parole mancano perché c’è posto solo per l’emozione.

    Non avrei potuto chiudere meglio la giornata, avevo ancora da fare 300km per essere al mio appuntamento nel Beaujolais il giorno dopo… ma non avevo fretta, avevo tutta la notte ancora per guidare ripassando ogni singola emozione che mi hanno trasmesso questi vini.

    Figli d’arte nel vino… Si o No? Domaine Ternynck 2022
    Domaine Ternynck 2022…Figli d’arte nel vino…Si o no?

     

    Conclusione e riflessione emozionale

    Prima di salutarvi torniamo insieme al titolo dell’articolo; Figli d’arte nel vino, Si o No? Personalmente la penso come Laurent, il farsi da soli può essere più difficile inizialmente e ci vuole più tempo ma si ha un’energia, una voglia di farcela ed una libertà di azione tali da ritenere questo status una benedizione…

    E voi cosa ne pensate?

    Di Olfa Haniche

    Olfa Haniche sommelier Ais e lavoro come export manager per alcuni produttori italiani e come consulente commerciale per i vini esteri sul mercato italiano
    Olfa Haniche sommelier Ais e lavoro come export manager per alcuni produttori italiani e come consulente commerciale per i vini esteri sul mercato italiano

    Sito Maison: https://ternynck.com/

    Partner: https://carol-agostini.tumblr.com/ https://www.foodandwineangels.com/