Merano WineFestival 2024: Inizia la 33^ Edizione del Salone Enogastronomico tra Eccellenze, Premi e Riflessioni sul Futuro
di Carol Agostini
Domani, venerdì 8 novembre, la città di Merano accoglie l’inizio della 33ª edizione del Merano WineFestival, uno degli eventi più attesi e raffinati del settore enogastronomico italiano e internazionale. Il festival, che proseguirà fino al 12 novembre, vedrà premi, degustazioni e incontri di approfondimento con focus sulle migliori eccellenze di vini, birre, distillati e prodotti gastronomici. Tra gli appuntamenti più importanti, l’assegnazione dei prestigiosi The WineHunter Award Platinum e delle nuove WineHunter Stars, oltre a una serie di eventi esclusivi nel suggestivo scenario del Castello Principesco.
Inaugurazione con Premi e Novità: i The WineHunter Award Platinum e le WineHunter Stars.
Merano WineFestival 2024: straordinaria 33^ Edizione, foto da comunicato stampaLa cerimonia di apertura si terrà nel prestigioso Pavillon des Fleurs, dove, a partire dalle ore 17:30, sarà assegnato il The WineHunter Award Platinum, massimo riconoscimento della guida The WineHunter che premia le eccellenze enogastronomiche valutate oltre i 95 punti, suddivise nelle categorie Wine, Food, Spirits e Beer. L’evento sarà presentato da Maurizio Di Maggio, noto conduttore di Radio Monte Carlo, e vedrà la partecipazione del patron Helmuth Köcher e del giornalista Andrea Radic, che conferiranno anche cinque premi speciali a produttori distintisi per Genio, Innovazione, Conquista, Famiglia e Territorio.
La stessa sera, il Kurhaus ospiterà una cena di gala durante la quale saranno consegnate le nuove WineHunter Stars. Sette personalità di spicco del settore riceveranno questo premio per il loro contributo all’enogastronomia italiana e internazionale. Tra i vincitori, Gianna Nannini, premiata come Wine Producer; Oscar Farinetti, che riceverà la Communicator Star per il suo contributo alla diffusione della cultura del vino; e la chef Viviana Varese, insignita del titolo di Food Star per il suo impegno e talento nella ristorazione.
Tra i premiati anche Riccardo Cotarella come Winemaker Star, Anna Scafuri di Tg1 Economia come Wine & Food Journalist, Stefano Vitale come Wine Artist, e Valentina Bertini come miglior Wine Manager.
“Intrecci di Vite”: Le Masterclass Esclusive al Castello Principesco
Uno degli eventi più attesi del festival è Intrecci di Vite, un ciclo di quattro masterclass organizzate in collaborazione con Liber Experience, ospitate nella cornice storica del Castello Principesco. Questi incontri, esclusivi e di alto profilo, sono pensati per approfondire la cultura vitivinicola e sono condotti da nomi illustri del settore.
Sabato 9 novembre, alle ore 10:30, il noto imprenditore Oscar Farinetti modererà una conversazione tra Maurizio Zanella e Vittorio Moretti, rappresentanti delle celebri cantine di Franciacorta Cà del Bosco e Bellavista. Alle 16:00, l’attenzione si sposterà sul Sangiovese, protagonista del Brunello di Montalcino e di altre grandi produzioni italiane, con un confronto tra diverse interpretazioni del celebre vitigno.
Innovazione e Sostenibilità: Il Summit Quo Vadis?
Un’importante occasione di dibattito sul futuro del settore vitivinicolo è rappresentata dal summit Quo Vadis?, che si terrà sempre venerdì 8 novembre. Il tema centrale sarà il futuro della viticoltura, con particolare attenzione a sostenibilità, innovazione e internazionalizzazione. Tra i relatori, personalità di spicco del mondo agricolo e vitivinicolo si confronteranno sulle sfide e le opportunità per un settore in continua evoluzione, in risposta ai cambiamenti climatici e alle nuove tendenze di consumo.
Il Cuore del Festival: Degustazioni, Showcooking e Incontri con 440 Aziende da Tutto il Mondo
A partire da sabato 9 e fino a lunedì 11 novembre, il Merano WineFestival entrerà nel vivo, con 330 aziende vitivinicole italiane e 110 internazionali pronte a presentare i loro prodotti a un pubblico di esperti, appassionati e professionisti del settore. Gli eventi principali avranno luogo presso il Kurhaus, che ospiterà anche la GourmetArena, uno spazio dedicato a 130 aziende di prodotti gastronomici, birre e distillati, e che vedrà una serie di showcooking, masterclass e presentazioni di nuovi prodotti.
Tra gli eventi di punta ci sarà il bio&dynamica & more, una rassegna dedicata ai vini biologici, biodinamici, Piwi (vini da vitigni resistenti), e vini prodotti con metodi innovativi, come quelli affinati in anfore o in ambiente subacqueo. In Piazza della Rena, il Mercato della Terra Slow Food offrirà al pubblico la possibilità di conoscere e acquistare prodotti locali sostenibili.
Catwalk Champagne & More: Chiusura tra le Bollicine
Il gran finale del festival, martedì 12 novembre, sarà dedicato al Catwalk Champagne & More, un evento che celebrerà le bollicine del metodo classico. Più di 120 maison di Champagne e spumanti italiani e francesi offriranno degustazioni di alto livello, mettendo in evidenza la ricchezza delle bollicine d’autore. Sarà un’occasione unica per scoprire le migliori proposte nel panorama internazionale delle bollicine, tra cui maison rinomate e nuovi protagonisti del settore.
Merano WineFestival: Un Evento di Respiro Internazionale tra Cultura, Business ed Eleganza
Il Merano WineFestival, da sempre un punto di incontro per gli amanti dell’eccellenza enogastronomica, si fa quest’anno ancora più internazionale con l’introduzione di nuove iniziative come la WH Ambassador Exclusive Lounge e il WH Buyers’ Club. Questi spazi esclusivi sono stati pensati per incentivare incontri d’affari e scambi culturali tra produttori, esperti e acquirenti, consolidando Merano come una vetrina globale per i prodotti enogastronomici di alta qualità.
Il Santa Maria della Scala apre le sue maestose porte a Wine&Siena, il primo grande evento dell’anno dedicato al mondo del vino in Italia.
Redazione – Carol Agostini
Questa straordinaria manifestazione avrà luogo dal 27 al 29 gennaio 2024 e celebrerà le eccellenze premiate con il prestigioso The WineHunter Award.
L’iniziativa, ideata da Helmuth Köcher, Patron del Merano WineFestival, e da Stefano Bernardini, presidente di Confcommercio Siena, trasporterà produttori e visitatori nell’incantevole cornice di Siena, per un’immersione nella scoperta di una selezionata produzione wine&food. In collaborazione con l’Università degli Studi di Siena, l’evento sarà preceduto da una serie di iniziative culturali incentrate sui temi del vino e della sua connessione con la letteratura, la poesia, la storia e l’archeologia.
Un invito speciale è stato esteso a Sigfrido Ranucci, conduttore di Report, affinché partecipi a Wine&Siena 2024. L’obiettivo è promuovere una visione condivisa che tuteli un consumatore consapevole e promuova un vino sostenibile e di alta qualità, in linea con la filosofia difesa dal The WineHunter Award. Helmuth Köcherha espresso il desiderio di accogliere Ranucci a Wine&Siena, offrendogli la possibilità di organizzare un incontro pubblico con i numerosi produttori presenti per approfondire temi di comune interesse.
La nona edizione di Wine&Siena, denominata “Capolavori del gusto”, si svolgerà nelle prestigiose sale del Santa Maria della Scala, gioiello urbano del 1300. La manifestazione inaugurerà l’anno enoico in Toscana e in Italia, presentando una selezione di vini di alta qualità e delizie enogastronomiche. La collaborazione con l’Università degli Studi di Siena aggiunge un tocco culturale, anticipando l’evento con una serie di iniziative che esplorano il connubio tra vino e diverse espressioni artistiche e culturali.
La polemica scaturita dall’inchiesta sulla produzione del vino, condotta dalla redazione di Report, troverà un momento di riconciliazione a Wine&Siena 2024. Helmuth Köcher ha esteso un invito a Sigfrido Ranucci, aprendo la porta a un dialogo costruttivo che mira a promuovere valori come l’ecosostenibilità ed eccellenza nel mondo del vino.
La manifestazione, voluta da Helmuth Köcher e Stefano Bernardini, ospiterà produttori e visitatori, dove il patrimonio culturale si fonderà con le migliori produzioni enologiche e gastronomiche premiate da The WineHunter Award. Le collaborazioni con Camera di Commercio di Arezzo Siena, il Comune di Siena, Regione Toscana e Università degli Studi di Siena confermano l’importanza di Wine&Siena nel panorama enogastronomico.
Programma veloce:
L’evento inizierà venerdì 26 gennaio 2024 con il taglio del nastro a Palazzo Comunale per l’inaugurazione e proseguirà alle 20 con la Small Plates Dinner al Santa Maria Della Scala – Palazzo Squarcialupi. Sabato 27 gennaio sarà dedicato ai percorsi sensoriali presso il Santa Maria della Scala, con degustazioni di prodotti enogastronomici degli espositori Wine, Food & Spirits, Extrawine e i Consorzi, mentre domenica 28 gennaio gli stand saranno aperti dalle 11 alle 18. La giornata di lunedì 29 gennaio sarà riservata agli operatori del settore e alla stampa, offrendo un’opportunità unica per scoprire nuovi prodotti e interagire con le aziende produttrici.
La manifestazione ha ricevuto commenti positivi, con Helmuth Köcher che sottolinea il rinnovato spirito e l’entusiasmo che caratterizzano Wine&Siena. Marco Tansini, presidente Delegazione Siena Confcommercio Siena, evidenzia il ruolo cruciale della città nella scena enologica e l’apertura della stagione degli eventi del vino in Toscana. Nicoletta Fabio, Sindaco di Siena, elogia l’unione di eccellenze in una tre giorni di “capolavori” che fa di Siena la capitale del vino.
Il Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Siena, Roberto Di Pietra, sottolinea l’aspetto culturale del vino, proponendo attività di salotti letterari che precederanno l’evento, mentre Gianpaolo Betti di Enotempora evidenzia la sinergia con il territorio e la collaborazione con diverse realtà locali.
Wine&Siena 2024 si conferma dunque come un evento straordinario che unisce eccellenze enogastronomiche e culturali, ponendo Siena al centro dell’attenzione nazionale. La manifestazione è supportata da numerosi partner e media, confermando il suo ruolo di punto di riferimento nel mondo del vino italiano.
FORST Beer and RONER Distilleries Introduce TER Lignum Whisky
Redazione – Carol Agostini
In a harmonious collaboration, FORST Beer and RONER Distilleries proudly present TER Lignum Whisky, a precious, elegant, and balanced creation paying homage to the memory of the brewing pioneer, Engineer Luis Fuchs, who served as the head brewer at FORST Beer.
The name “TER Lignum” translates to “three woods” in Latin, referring to the barrels where the whisky ages for five years. The cherry wood bottom imparts a slight reddish hue and fruity plum notes to the spirit. The staves, crafted from oak, contribute to the whisky’s robust and complex aromas. The bold choice of larch for the lid introduces hints of dark chocolate with undertones of fresh mint in the aftertaste, ensuring a lasting pleasure.
This new TER Lignum Whisky is the result of a collaboration between two significant traditional Alto Adige (South Tyrol) companies: FORST Beer and RONER Distilleries. This premium whisky, courageously peaty and long-lasting with mature malt notes, perfectly encapsulates the essence of its origin.
Alto Adige’s influence is evident from the raw materials and maturation process to the name and incomparable taste, making it unmistakably unique. Moreover, this fifth-generation whisky pays homage to Engineer Luis Fuchs, who, alongside his wife Margarethe, directed FORST Beer for over 50 years, starting in 1933.
During the 32nd edition of the Merano WineFestival, slated for November 3rd to 7th, Helmuth Köcher, renowned as “The WineHunter” and the event organizer, had the privilege of tasting TER Lignum Whisky.
Collaborating with Cellina von Mannstein of FORST Beer and Karin Roner of RONER Distilleries, he lauded the successful partnership, stating, “Congratulations on this important and successful collaboration between the two traditional companies, FORST Beer and Roner. In combination with the brewery, this high-quality product takes on an entirely new dimension. Who else, if not FORST Beer, can provide such optimal raw materials in Alto Adige? I find the origin of TER Lignum particularly inspiring, aged in barrels of three woods. This element is also reflected in the history of FORST Beer, deeply rooted in the land and its people.“
The South Tyrolean identity is vividly expressed here, and it’s fantastic that this identity can be conveyed in a glass, in the form of whisky. “Back to the roots,” is the motto of our wine festival this year, and TER Lignum fits perfectly.” Finally, the wine expert delved into the whisky’s production and storage, explicitly praising the successful packaging and overall presentation.
As a special event during the WineFestival, TER Lignum Whisky was also savored by participants during the inaugural gala dinner.
TER Lignum Whisky is available at FORST Beer, RONER Distilleries, their respective online shops, the FORST Shop, selected beverage stores, and restaurants, packaged uniquely in 0.7-liter bottles.
Yesterday evening, the names of the winners of The WineHunter Award Platinum 2023 were announced. This year, a new feature includes special awards dedicated to producers.
Di Carol Agostini
The 32nd edition of the Merano WineFestival (November 3-7, 2023) was inaugurated, and during the opening night, Helmuth Köcher, the patron of the Merano event, along with the tasting commission, awarded the Wine and Food – Spirits – Beer producers with the highest recognition in his guide, The WineHunter Award Platinum. A total of 36 awards were given in the Wine category and 28 in the Food – Spirits – Beer section, with 5 special awards recognizing the work behind each production company. Additionally, Dolcissimo Alto Adige and Italy were acknowledged.
The culmination of an entire year dedicated to the pursuit of excellence, Merano WineFestival and The WineHunter Award guide serve as a prestigious showcase for producers selected by Helmuth Köcher. During the Merano WineHunter event, accompanied by experts from his tasting committee, products in the Wine, Food – Spirits – Beer categories that achieved the highest rating (95-100 points) were honored with the Platinum Award. Helmuth Köcher, alongside Andrea Radic, a journalist and a member of The WineHunter tasting committee, decided to recognize the efforts of the companies by introducing 5 awards this year, highlighting elements of Genius, Family, Innovation, Conquest, and Territory.
Genius: Oenologists and agronomists focusing on sustainability and interpreting the land’s offerings were recognized. Dr. Camillo Zulli of Bio Cantina Orsogna received the award.
Family is Wine: Families producing wine for centuries, where all members work together with strength and beauty, were honored. The Colosi Winery received the award.
Innovation: Recognizing the ability to change paradigms while respecting traditions, Emanuele Kottakhs of UnderWaterWines was awarded.
Conquest: Recognizing the Italian brand that achieves international leadership in the wine world, Maurizio Zanella, Founder of Ca’ Del Bosco, was honored.
Territory: Acknowledging the ability to create a consortium and association supporting producers, Vitaliano Maccario, President of the Barbera d’Asti and Wines of Monferrato Consortium, received the award. Merano WineFestival marked the synergy between institutions, producers, and agronomists, confirming its status as a cultural reference point in the wine world with the Summit “Breath and Scream of the Earth.”
During the two days at Teatro Puccini, Merano WineFestival hosted discussions between institutions, wine producers, and the agro-scientific community on the future of gastronomy and wine in the context of sustainability. The presence of Undersecretary Luigi D’Eramo emphasized the government’s concrete collaboration and openness to productive realities, starting with streamlining the approval process for IGP denominations.
The 32nd edition of Merano WineFestival opened with the international sustainability summit “Breath and Scream of the Earth,” attended by Undersecretary to the Ministry of Agriculture, Food Sovereignty, and Forests Luigi D’Eramo. Producers and technicians engaged in dialogue with institutions and the agricultural-scientific world reached a unanimous conclusion at the Puccini Theater in Merano: good agriculture, respectful of the environment and the Earth, leads to excellent wine.
“With the ‘Breath and Scream of the Earth’ summit, we wanted to address the issue of climate change, its effects on viticulture, and possible solutions, considering new scenarios,” explained Helmuth Köcher, founder and soul of the Merano WineFestival. “The warning signs are there and cannot be ignored; the climate crisis demands evolution. That’s why we wanted to open a dialogue among producers, agronomists, and institutions, looking to the future.”
The two days of November 3 and 4 featured the Sustainability Summit, an opportunity to assess the situation after a year of events focused on climate change. Merano WineFestival 2023 raised the bar, establishing itself as an international cultural salon for the wine industry. Two days of talks and meetings, starting from the experience of producers and advanced agronomic studies in sustainable viticulture, provided insight into environmentally friendly techniques and technologies for both industry professionals and conscious consumers.
The first part of scientific conferences, organized by the International Viticulture and Enology Society (IVES), saw professors and university researchers present the latest studies on organic viticulture techniques and issues related to climatic variability. They highlighted how a vine management approach respectful of the territory and the environment translates into excellent quality organic and biodynamic wines.
Following this, the focus shifted to the Abruzzo region, an avant-garde in biodiversity, featuring the example of Bio Cantina Orsogna presented by oenologist Camillo Zulli. The New Zealand experience, a pioneer in sustainable cultivation techniques, was also showcased. Both testimonies shared a common belief: treating the planet with respect helps produce high-quality wines.
The debate was enriched by the presence of notable institutional figures such as Undersecretary Luigi D’Eramo, with ministerial executives Pietro Gasparri and Roberta Cafiero, Vice President of the Abruzzo Region Emanuele Imprudente, President of the Pescara Chamber of Commerce Gennaro Strever, Director of the Agriculture Department for the Abruzzo Region Elena Sico, Dr. Michele Scognamiglio, specialist in Food Science, Biochemistry, and Clinical Pathology, as well as the Consul General of New Zealand Austin Brick. This marked a sort of “twinning” between New Zealand Sauvignons and Abruzzo whites.
Merano WineFestival, therefore, embraced the “Scream of the Earth” with reflections on possible solutions to the effects of climate change on viticulture and agriculture. This materialized from the findings collected by The WineHunter Helmuth Köcher and his collaborators over the past year.
6,500 attendees at the 32nd Merano WineFestival during the five days of the event celebrating the enogastronomic excellences selected by The WineHunter Helmuth Köcher and his tasting commissions. A dialogue among producers, the public, the agro-scientific world, institutions, and an increasing number of national and international industry operators thanks to the introduction of The WineHunter Buyers’ Club.
“Back to the roots” was the theme of the event, marking a return to the scent of the earth with a shift toward a future of full sustainability, introducing the new concept of “Sosteconomicità” coined by visionary patron Helmuth Köcher: “In terms of respecting and caring for the land handed down to future generations, it’s a no to the half-full glass and a yes to the full traceability of the entire supply chain.” Save the date for the 33rd edition from November 8 to 12, 2024.
A turnaround for the entire sector was set by the 32nd Merano WineFestival, with a growing focus on industry operators for whom the event will be increasingly tailored. With a deliberate total attendance of 6,500, patron Helmuth Köcher confirmed his goal to make spaces more accessible for visitors and industry operators.
The new term “Sosteconomicità,” coined by The WineHunter Helmuth Köcher, indicates the container within which the parameters of “sustainability” must be interpreted. “The precious concept of sustainability must be placed within a broader context where those who produce respect the land in every sector of the supply chain. At the same time, not giving up on doing business, they imagine the future of their company in these terms,” Köcher summarized.
Therefore, a turning point for Merano WineFestival, which with its 32nd edition, conceived by Helmuth Köcher in 1992 and held from November 3 to 7, takes a leap into the future of gastronomy and viticulture, delivering a clear message to the new generations. “When we talk about the Earth that hosts us, the guest’s task is to respect the host capable of providing so much wealth and variety,” Köcher began.
Numerous events characterized the festival, including debates conducted by Andrea Radic within the framework of the “Breath and Scream of the Earth” Summits, various workshops with the participation of important stakeholders who choose Merano as the venue to discuss the future of viticulture in a rapidly evolving geopolitical and environmental context.
Renowned figures such as Attilio Scienza, Luca D’Attoma, Nicola Biasi, Julien Dumercq, and representatives of Coldiretti participated. As usual, Merano WineFestival was a perfect occasion for the awarding of important recognitions in the enogastronomic sector, such as The WineHunter Award Platinum, the “Nel Segno di Zierock” Award given to Silvano Clementi, the Godio Award conferred to Martino Longo, and the Emerging Room competition, which named the four finalists participating in the final stage of EmergingRoom scheduled for mid-May 2024 at Villa Reale in Monza: Gianluca Grossi of Glam in Venice, Andrea D’Alonzo of Il Fenicottero Rosa Gourmet inside Villa Abbondanzi in Faenza (RA), Alessandro Scarsi of Trattoria Contemporanea in Lomazzo (CO), and Alessia Rivano of Hostaria Ducale in Genoa.
For this edition, many media were present, including national private networks such as Mediaset and Rai, with live coverage every day on RaiNews24 and the Austrian TV ORF, along with some official media partners such as Radio Monte Carlo and wine influencers, totaling over 300 accredited journalists. Simultaneously, the official social media channels of Merano WineFestival resonated widely, reaching over 650,000 accounts during the five days of the event and 200,000 website visits.
FOR MERANO WINEFESTIVAL, EXCELLENCE AS A BEACON SINCE 1992
In this edition, the “The Festival” section was dedicated to the special mentions of The WineHunter Helmuth Köcher, who decided to go beyond. In addition to the PLATINUM mention – for products that achieved a score above 95/100 in 2023 – and NEXT PLATINUM – where the promises of the future already awarded The WineHunter Award Gold in different categories are encapsulated – the festival’s patron also introduced two new mentions: ICONIC is the special mention given to wines representing a reference of national and international excellence for a territory.
They have already been awarded The WineHunter Award Gold, have been on the market for at least 25 years, and are produced by historic companies with at least 50 years of activity. UNIQUE, on the other hand, is the mention certifying products already recognized by The WineHunter Award Gold, considered unique for vinification and/or aging, as well as for grape variety or extreme if not heroic pedo-climatic conditions.
Furthermore, Helmuth Köcher, along with journalist and WineHunter tasting committee member Andrea Radic, decided to recognize the work of individuals by introducing 5 awards in this edition, honoring those who distinguished themselves in the elements of Genius, Family, Innovation, Conquest, and Territory, respectively awarded to Dr. Camillo Zulli, Bio Cantina Orsogna, Colosi Winery, Emanuele Kottakhs of UnderWaterWines, Maurizio Zanella, Founder of Ca’ Del Bosco, and Vitaliano Maccario, President of the Barbera d’Asti and Wines of Monferrato Consortium.
THE UNFORGETTABLE OF MERANO WINEFESTIVAL
Among the many unforgettable moments of the 32nd Merano WineFestival, the opening with the bio&dynamic exhibition featuring organic, biodynamic, natural, orange, PIWI, and integrated agriculture wines stood out. Helmuth Köcher is a true pioneer in this regard, and these products are increasingly carving out a significant space in the festival, especially for their ability to express the genuineness of the territories. This year, Merano WineFestival showcased 160 exhibitors and more than 300 bio&dynamic labels.
The much-appreciated Masterclass signed by oenologist Luca D’Attoma focused on territoriality. Then, the “Market of the Earth,” curated by Slow Food Alto Adige, was dedicated to Agitu Ideo Gudeta, the shepherd of Ethiopian origin but a Trentino adoptee, who was tragically murdered. Barbara Nappini, national president of Slow Food, participated in the naming ceremony. In the large hall of the Kurhaus, the Gala evening, attended by 450 people, featured many important guests who had the opportunity to taste the “Freedom Blend 2014.
Il 32° Merano WineFestival: Bio&Dynamica e Sostenibilità al Centro dell’Interesse
Redazione – Carol Agostini
Il futuro del mondo vinicolo si svela a Merano con l’apertura del 32° Merano WineFestival. Quest’anno, il patron Helmuth Köcher ha deciso di ritornare alle origini, aprendo la manifestazione venerdì 3 novembre con la rassegna dedicata a “Bio&Dynamica“. Questa scelta sottolinea l’impegno costante di Köcher verso un’agricoltura sostenibile e il benessere delle future generazioni, mantenendo al contempo alti standard di eccellenza.
Spiega Köcher: «Puntare su vitigni resistenti e sostenibili significa intraprendere la strada migliore e più efficace per una reale viticoltura sostenibile. Infatti, è nota la loro naturale resistenza alle malattie fungine grazie alla quale è possibile ridurre drasticamente il numero dei trattamenti, in questo modo aumentando di molto la tutela dell’ambiente, dei territori e delle persone. Allo stesso tempo, questi vini sono capaci di raggiungere vette di eccellenza assoluta»,
rimarca il patron del Merano WineFestival che aggiunge: «Sostengo quanto detto, dopo avere visitato decine tra le aziende presenti nella rassegna bio&dinamica, alcune di queste trasformate anche in fattorie didattiche o fattorie sociali. Ho toccato con mano come la drastica riduzione dei trattamenti in queste aziende coincida con un minor consumo energetico e il compattamento del suolo, oltre all’abbattimento delle emissioni di CO2. Aziende presenti al Merano WineFestival perché capaci di produrre eccellenze sostenibili, spesso anticipando quello che dovrà essere il solco della viticoltura di domani», chiude Helmuth Köcher.
La 32^ edizione del Merano WineFestival registra un aumento del 50% nella partecipazione delle aziende nel settore “Bio&Dynamica”, una tendenza in costante crescita sia in termini di produzione che di risonanza mediatica rispetto al 2019. Venerdì 3 novembre, nel suggestivo scenario delle sale del Kurhaus, i protagonisti saranno i vini biologici, biodinamici, naturali, orange, PIWI e i vini da agricoltura integrata. La manifestazione ospiterà 160 produttori e oltre 300 etichette bio&dynamica, dimostrando il crescente interesse del mercato verso questi prodotti.
Tra gli eventi imperdibili, spicca “Percorrendo l’Italia” con l’enologo Luca D’Attoma, che esplorerà i vini biodinamici e le varietà PIWI, ovvero vitigni resistenti alle malattie fungine. Secondo Köcher, investire in vitigni resistenti e sostenibili rappresenta la chiave per una viticoltura veramente sostenibile. Questi vitigni presentano una resistenza naturale alle malattie fungine, consentendo una drastica riduzione dei trattamenti e, di conseguenza, una minore emissione di CO2 nell’ambiente.
Uno studio scientifico condotto presso l’azienda Albafiorita in provincia di Udine, in collaborazione con “Climate Partners“, ha dimostrato che i vitigni resistenti producono il 37,98% di CO2 in meno rispetto a quelli tradizionali. Questo studio pionieristico ha analizzato l’impronta di carbonio nella produzione di vini da varietà tradizionali e resistenti, evidenziando l’importanza delle scelte aziendali sull’ambiente.
Il Merano WineFestival vuole anche onorare la memoria di Agitu Ideo Gudeta, imprenditrice originaria dell’Etiopia, fondatrice dell’azienda casearia “La Capra Felice” in Trentino, tragicamente scomparsa nel 2020. Il Mercato della Terra di Slow Food Alto Adige Südtirol, che si terrà il 4 novembre in Piazza della Rena a Merano, sarà dedicato alla sua visione di un futuro migliore. Quindici piccole aziende agroalimentari e artigiani del gusto parteciperanno a questo mercato, che simboleggia la lungimiranza di Agitu Ideo Gudeta nel promuovere un’antropizzazione sostenibile del territorio.
Il Merano WineFestival, che si terrà dal 3 al 6 novembre, è più che una semplice manifestazione enologica. È un viaggio nel futuro del vino, un futuro guidato dalla sostenibilità, dalla qualità e dalla consapevolezza ambientale. La rassegna Bio&Dynamica rappresenta il cuore pulsante di questa edizione, evidenziando il cambiamento positivo che sta avvenendo nel mondo del vino e il ruolo fondamentale che la sostenibilità gioca in questo contesto.
Precisiamo che il 7 novembre sarà una giornata a sè con gli Champagne & More, vi aspettiamo anche in questo giorno.
Ufficio Stampa: smstudio | pr & communication Stefania Mafalda press@smstudiopr.it
Media Partners: Radio Monte Carlo (Radio Partner), Baccus, I Grandi Vini, Pambianco Wine&Food, Vinum, Glance, Il Gusto Enoblogger, Hipster Wine, Simona Geri, WineMob, WineTv, Vino Tv, Italian Wines, Italian WineLovers, WineBlog Roll, Il Cucchiaio D’Argento, Reporter Gourmet, WineNews, Cantina Social, Luca Grippo, Andrea Radic
Merano WineFestival: dalle origini al futuro dell’enogastronomia passando per la sostenibilità.
Redazione – Carol Agostini e F.P.
La 32^ edizione della nota rassegna internazionale supera il concetto di eccellenza con le nuove menzioni: Iconic, Unique, Platinum e Next Platinum. E alla Terra, preda di sconvolgimenti climatici, dedica il summit “Respiro e Grido della Terra” che mette al centro il tema della sostenibilità.
Nella “Città delle Palme” più a nord d’Europa è in programma dal 3 al 7 novembre Merano WineFestival. L’appuntamento con gli amanti della qualità enogastronomica quest’anno segna anche il ritorno al format lanciato dal patron Helmuth Köcher: bio&dynamica e GourmetArena in apertura, seguita dalle giornate centrali di The Festival, con espositori presenti per tutte le giornate di sabato, domenica e lunedì.
Un ritorno alla tradizione che guarda, però, al futuro. Le nuove menzioni speciali che certificano una selezione oltre ogni aspettativa (ICONIC, UNIQUE, PLATINUM e NEXT PLATINUM), più spazio per gli espositori internazionali, super Masterclass nella cornice del Castello Principesco, un’area dedicata a Luca D’Attoma “Luca D’Attoma: percorrendo l’Italia” ma anche il Summit internazionale sulla Sostenibilità “Respiro e Grido della Terra”, oltre al The WH Buyers’ Club che andrà a completare il programma della manifestazione.
«La ricerca dell’eccellenza nel mondo dell’enogastronomia non ha mai fine, perché l’evoluzione stessa delle tecnologie e delle tecniche agricole non ha limiti definiti. Eccellenza è un concetto che deve andare di pari passo con il rispetto per la fertilità del nostro pianeta. Dove l’uomo non accarezza il territorio nel quale vive, la Terra risponde con tutta quella serie di stravolgimenti che sempre più osserviamo», sono le parole con le quali Helmuth Köcher inaugura la 32^ edizione del Merano WineFestival, dal 3 al 7 novembre 2023.
Sostenibilità è la parola chiave, perché solo in questa direzione è possibile perseguire eccellenza, fino a superarla, come certificato dalle nuove menzioni: ICONIC, UNIQUE, PLATINUM e NEXT PLATINUM. La 32^ edizione del Merano WineFestival rinnova l’appuntamento con il Summit sulla sostenibilità a 360°: “Respiro e Grido della Terra” dove si fa il punto della situazione dopo un anno di eventi targati The WineHunter legati al cambiamento climatico che questa estate, nella siccità e nelle inondazioni, ha mostrato segnali inequivocabili.
Sempre più internazionale, unico nel suo genere per via del perfetto connubio tra eventi riferibili al mondo dell’enologia e quelli relativi alla gastronomia oltre a una serie di eventi collaterali, Merano WineFestival 2023 spinge ancora di più in alto l’asticella della qualità tra eleganza, cultura e business.
32^ EDIZIONE ALL’INSEGNA DELLE NOVITÀ
Ritorno alla tradizione ormai decennale, per la 32^ edizione del Merano WineFestival con venerdì 3 novembre dedicato alla rassegna bio&dynamica che suggella l’importanza del focus sul biologico, biodinamico, organico e orange.
Quindi, da sabato 4 a lunedì 6 novembre la scena è per le selezioni del The WineHunter nella cornice liberty del Kurhaus che dal 1874 ospita eventi di respiro internazionale. Da quest’anno, ancora più ricca la sezione International con selezioni provenienti dai cinque continenti. Come da tradizione, il martedì è targato Catwalk Champagne per gli amanti delle bollicine d’oltralpe, ma anche nazionali.
Wine ma anche Food al festival meranese, con la Gourmet Arena capace di sprigionare i sapori della tradizione gastronomica italiana del Food – Spirits and Beer. Merano WineFestival è anche sinonimo di show cooking, che partiranno già venerdì alla Gourmet Arena negli spazi dedicati alla Campania e all’Abruzzo, così molti eventi collaterali e Masterclass tra il Fuori Salone e l’Hotel Therme Merano.
OLTRE L’ECCELLENZA CI SONO “ICONIC”, “UNIQUE”, “PLATINUM” e “NEXT PLATINUM”
La sezione “The Festival” è come al solito dedicata alle menzioni speciali del The WineHunter Helmuth Köcher con uno sguardo che dalla tradizione guarda a 360 gradi al futuro. Quest’anno Helmuth Köcher ha voluto spingersi oltre l’eccellenza, già raggiunta con la menzione PLATINUM, per quei prodotti che nel 2023 hanno raggiunto un punteggio superiore a 95/100, e NEXT PLATINUM dove sono racchiuse le promesse del futuro già insignite del The WineHunter Award Gold nelle diverse categorie.
«Eccellenza significa rappresentatività iconica del territorio ma anche unicità di prodotti che nascono solo in condizioni particolarissime e non riproducibili in altri contesti. Un patrimonio che deve essere tanto protetto quanto valorizzato al punto che abbiamo immaginato nuove e specifiche menzioni: ICONIC, UNIQUE, PLATINUM E NEXT PLATINUM», spiega The WineHunter.
Presentante anche le due nuove menzioni: ICONIC, attribuita a quei vini che rappresentano un riferimento di eccellenza nazionale ed internazionale per un territorio, insigniti del The WineHunter Award Gold; presenti sul mercato da almeno 25 anni, vengono prodotti da aziende storiche, con almeno 50 anni di attività. UNIQUE, invece, è la menzione che certifica i prodotti unici per tipologia di vinificazione e/o affinamento, così come per vitigno unico oppure per condizioni pedo-climatiche estreme se non eroiche, anche questi già riconosciuti dal The WineHunter Award Gold.
HIGHLIGHTS, I CONSIGLI DEL WINEHUNTER. GLI EVENTI DA NON PERDERE.
Il Merano WineFestival è come un menu dalle mille portate capace di solleticare qualsiasi tipo di palato. Difficile se non impossibile fare una selezione tra eventi nel e fuori dal Festival. Partendo da venerdì, imperdibile la super Masterclass al Kurhaus con Luca D’Attoma, enologo sperimentatore della viticoltura biologica in Italia capace di innovare fino alle eccellenze biodinamiche della sua cantina senese.
Venerdì è anche la giornata del DNA Vernatsch, ovvero la schiava gentile caratteristica dell’Alto Adige in presenza di nove produttori locali nelle sale del Kurhaus.
Venerdì pomeriggio appuntamento alla Palm Lounge dell’Hotel Therme Merano con la presentazione del libro “Terradivina” di Riccardo Corazza. Nell’ambito di bio&dynamica, inoltre, dalle ore 14:30 alle 16:00, la Masterclass “Resistenti Nicola Biasi – I vini del futuro” con Helmuth Köcher, Attilio Scienza e Nicola Biasi.
Sabato mattina è in programma dalle ore 10:00 in Piazza della Rena, il “Mercato della Terra” a cura di Slow Food Alto Adige. Alle ore 13:00, nella cornice del Teatro Puccini il Summit “Respiro e Grido della Terra” con esperti che si confronteranno sul tema della sostenibilità. Alle ore 15.00 alla Palm Lounge presentazione del libro “”Intrepide, Storie di donne, vino e libertà” firmato da Laura Donadoni. Dalle 16:00 alle 17:00 la Masterclass “Eccellenza dall’Albania” by Cobo Winery con il wine critic Luca Gardini. Alle ore 20:00 presso la GourmetArena Campania showcooking con Antonio Tubelli e Umberto Mazza.
Domenica la presentazione della Guida Vini Buoni d’Italia al Teatro Puccini, dalle ore 10:30 e dalle dalle ore 11:00 alle ore 13:00 nella Sala dei 30 presso l’Hotel Therme Merano Tavolo Rotondo e Masterclass “La nuova filosofia del calice sensoriale secondo Italesse L’importanza della cultura del calice per esaltare l’unicità di ogni singolo vino” organizzato in collaborazione con Italesse e, a seguire, alle ore 14:00 Masterclass Georgia con i “Vini Qvevri – I vini in anfora”.
Dalle ore 17:00 alle ore 19:00 presso il Castello Principesco: “La Storia di Masseto”, degustazione di 3 annate in una tavola rotonda a cura di Roberto Camuto Wine Storyteller con la presenza di Lamberto Frescobaldi. Imperdibile il lunedì, dalle 10:00 alle 12:00 al Castello Principesco assieme a Oscar Farinetti, Albiera Antinori e Priscilla Incisa della Rocchetta l’evento “Le Vite Parallele di Tignanello & Sassicaia” delle annate 1990/2008/2018.
Alle ore 16:00, invece, Premio Godio meets Premio Zierock che celebra la cucina genuina e vicina al territorio nonché una visione olistica della produzione del vino e alle ore 19.30 presentazione della Guida “Osterie D’Italia” by Slow Wine alla Cantina di Merano. Quindi, martedì dalle ore 15.30 al Kursaal premiazione del concorso “Emergente Sala 2023”.
SOSTENIBILITA’: MERANO WINEFESTIVAL RACCOGLIE IL “GRIDO DELLA TERRA”
«La scorsa è stata una estate che dal punto di vista climatico ha mostrato una serie di eventi naturali come siccità e inondazioni di una intensità che non si era mai vista prima d’ora» sottolinea Helmuth Köcher. «Dalle terrazze del Kurhaus dal quale storicamente si snoda il Merano WineFestival è quasi possibile intravedere le cime orientali dei ghiacciai del Similaun che di anno in anno si ritirano sempre di più. È del 2017 la notizia che dopo 7000 anni di inerzia anche il ghiacciaio sul monte Ortles ha iniziato a ritirarsi.
Allo stesso tempo, la viticoltura sale di quota ben oltre i 1000 m e nel fondovalle il caldo torrido e la siccità rendono sempre più complessa l’agricoltura». Non c’è da meravigliarsi quindi che al patron del festival Helmuth Köcher stia particolarmente a cuore l’appuntamento con il Summit “Respiro e Grido della Terra”: momento riflessivo caratterizzante il venerdì pomeriggio al Merano Wine Festival.
Quali sono le proposte di soluzione alle conseguenze del cambiamento climatico in corso, in particolare quando si parla di viticoltura e agricoltura? Una domanda sulla quale, dalle ore 13:00 alle ore 15:00 di venerdì 3 e sabato 4 novembre presso il Teatro Puccini, un panel di esperti internazionali si confronteranno, sistematizzando il materiale raccolto dal WineHunter e dai suoi collaboratori nel corso dell’ultimo anno.
I NUMERI DEL MERANO WINEFESTIVAL
Le giornate di festival, 10.000 visitatori attesi, più di 600 espositori, oltre 1.500 vini in degustazione, 350 etichette nella WineHunter Area, più di 1750 WineHunter Awards, 26 masterclass, 22 showcooking, 2 presentazioni di libri e 6 talk al Summit “Respiro e Grido della Terra”.
LA PRESENZA DELLE ISTITUZIONI
Numerose le istituzioni presenti durante le giornate del festival, coinvolti anche in cerimonie, tavole rotonde e talk in programma nel Summit e non solo. Tra i nomi spiccano: il Sottosegretario di stato Luigi D’Eramo, il Vicepresidente della Regione Abruzzo Emanuele Imprudente, l’Assessore alle politiche agricole Calabria Gianluca Gallo, l’Assessore alle politiche agricole Piemonte Marco Protopapa, l’Assessore alle politiche agricole Campania Nicola Caputo, l’Assessore alle politiche agricole Molise Nicola Cavaliere, il Presidente nazionale di Coldiretti Ettore Prandini, il Presidente Slow Food Italia Barbara Nappini, il Console della Nuova Zelanda Austin Brik.
ALMARANTO, il nuovo relais cosmopolita che celebra i vini unici da tutto il mondo, da degustare al fine dining o in cantina.
Redazione – Carol Agostini
Immerso nelle dolci colline del Monferrato, ALMARANTO Boutique Hotel e Relais vanta una delle carte vini più insolite della regione, con una scelta di 200 etichette provenienti da tutto il mondo. Una selezione di nicchia che dà voce al territorio e incarna lo spirito cosmopolita del nuovo Piemonte.
Lo spirito del nuovo Piemonte trova espressione nella carta vini di ALMARANTO Boutique Hotel e Relais, il progetto della cuoca e formatrice tedesca Alexa Schulte: oltre 200 referenze locali e internazionali, frutto di viaggi, incontri e amicizie, selezionate dal marito esperto di vini Markus Schulz. Una scelta che esalta le qualità del territorio attraverso uve autoctone dimenticate, etichette rinomate e artigiani di nicchia, con cui Markus ha instaurato legami personali.
Senza gerarchie, solo una selezione di vini per ogni occasione, ambiente e piatto, perfettamente abbinati ai menu degustazione dello Chef Mario Maniscalco nel ristorante gourmet ADAGIO, l’elegante fine dining all’interno del relais. Da non dimenticare anche gli abbinamenti LIGHT e ZERO, con una scelta inclusiva di 12 accompagnamenti analcolici, tra cui la Champagner Bratbirne di Manufaktur Jörg Geiger a base di pere, perfetto per i sober curious o per chi, anche per necessità, è alla ricerca di un’esperienza più leggera.
Davvero eccezionale è la straordinaria collezione di vini internazionali spesso importati direttamente, con denominazioni difficilmente reperibili non solo nella regione, ma in tutta Italia: Lodi, Franschhoek, Luján de Cuyo. Una lista vini itinerante che narra una vita di viaggi che hanno portato i proprietari in tutto il mondo, prima di realizzare il loro sogno di stabilirsi a Calamandrana.
DEGUSTAZIONI IN CANTINA E CONCERTI LIVE
Nell’antico fienile risalente al 1700 e sapientemente ristrutturato nel 2021, le 200 etichette sono ospitate in una cantina verticale realizzata con mattoni recuperati, nascosta dietro una scala a spirale che conduce alla suggestiva sala degustazione e alla sala da biliardo. Una scelta che abbraccia il restyling rispettoso del contesto circostante, un omaggio al suo passato. Nella sala degustazione, che si affaccia su un cortile incantevole, gli ospiti possono immergersi in degustazioni intime con i produttori del posto guidate da Markus Schulz, il tutto accompagnato da stuzzichini preparati con ingredienti a filiera corta, la filosofia culinaria che guida l’offerta gastronomica del relais.
Esperienze enologiche che si sposano perfettamente con l’atmosfera d’inizio autunno del relais: prelibatezze gastronomiche DOP e vini locali accompagnati da concerti di artisti rinomati in collaborazione con “Resort in Concerto“. Tra questi spicca il pianista Andrea Bacchetti, che il 26 ottobre riempirà gli affascinanti spazi di ALMARANTO con la sua musica classica.
Il relais ALMARANTO è il risultato di anni di viaggi e passione, un sogno che si è concretizzato a Calamandrana con 23 suite e camere, i due ristoranti ADAGIO ristorante gourmet e ANIMA ristorante bistro, e una scuola di cucina, ADAGIO ACCADEMIA. Un progetto moderno e ambizioso che conserva il fascino del vecchio mondo e infonde una nuova energia cosmopolita nell’Alta Langa.
Il Merano WineFestival, noto per il suo lusso, la sua internazionalità e la sua dedizione alla sostenibilità, sta per tornare nella sua 32ª edizione, programmata dal 3 al 7 novembre 2023.
Redazione – Carol Agostini
L’evento è stato ideato da The WineHunter Helmuth Köcher ed è caratterizzato da parole chiave come Platinum, Iconic, Unique e International. Quest’anno, il festival si concentra sul tema “Respiro e Grido della Terra”, con un summit dedicato ai cambiamenti climatici e alla sostenibilità.
Il Merano WineFestival è un’occasione unica che celebra i migliori vini e prodotti enogastronomici italiani e internazionali, selezionati da Helmuth Köcher e dal suo team di degustazione. L’evento presenta un programma ricco di ospiti d’eccezione e offre cinque giorni di alta qualità e raffinatezza.
Le novità della 32ª edizione includono il ritorno al format classico, con un giorno dedicato ai vini bio e dinamici (Naturae et Purae), un focus sulle eccellenze The WineHunter nei giorni successivi e un giorno dedicato allo champagne (Catwalk Champagne). Inoltre, tornano alla Gourmet Arena i migliori prodotti alimentari, spiriti e birre, insieme agli showcooking. Due nuove aggiunte includono uno spazio dedicato ai prodotti internazionali chiamato “International” e “The Festival”, che presenta le menzioni speciali Platinum, Iconic e Unique. Next Platinum riconosce le promesse future nelle diverse categorie. Complessivamente, oltre 600 aziende parteciperanno al festival, coprendo il settore culinario, vinicolo e dello champagne.
Le nuove menzioni “Iconic”rappresentano vini di eccellenza con almeno 25 anni di esperienza e aziende con almeno 50 anni di storia nel settore. “Unique” identifica prodotti straordinari per vinificazione, vitigno, o condizioni pedoclimatiche, inclusi vini in commercio dopo almeno 10 anni dall’imbottigliamento. “Next Platinum” riconosce le future promesse con almeno un riconoscimento The WineHunter Award Gold.
L’evento ospita anche appuntamenti firmati The WineHunter, che combinano eccellenze selezionate da Helmuth Köcher con eventi culturali, conferenze e talk sulla sostenibilità e i cambiamenti climatici. Il summit “Respiro e Grido della Terra” è il punto focale di questa edizione, affrontando le sfide legate ai cambiamenti climatici e alla sostenibilità nell’industria vinicola e agricola. Questi temi sono discussi da esperti e comunicatori del settore e saranno centrali nel contesto del festival.
Il Merano WineFestival è parte di una serie di eventi The WineHunter, inclusi Wine & Siena, Farm Food Festival, Monferrato WineFestival, Tasting More Time a Monza e un evento internazionale in Georgia. Questi eventi promuovono prodotti di alta qualità e la cultura del vino in tutto il mondo, contribuendo a sensibilizzare sulle sfide ambientali e climatiche che interessano il settore
ARGEA DAY: a un anno dalla nascita del Gruppo, una giornata dedicata alla sostenibilità e al debutto delle degustazioni delle aziende Artists.
Redazione – Carol Agostini
ARGEA, Gruppo leader del vino italiano con un fatturato 2022 di 455 milioni di euro, ha festeggiato il suo primo compleanno dando vita all’Argea Day, tenutosi nei giorni scorsi a Milano, a Identità Golose.
Ad aprire le danze in mattinata è stato HABITAT, il secondo appuntamento dedicato alla sostenibilità organizzato da ARGEA. Tema di quest’anno: “L’Innovazione nella Sostenibilità di Packaging”. L’evento ha visto la partecipazione dei principali operatori del settore e dei rappresentanti della filiera del vino e ha preso in esame tutto il comparto:
dai designer, ai produttori di packaging, passando dai distributori e i ristoratori, fino ai consumatori finali. Citando le parole di Massimo Romani, AD di ARGEA, lo scopo finale deve diventare la creazione di un ecosistema industriale che ponga al centro del proprio agire la responsabilità, non solo delle singole aziende, ma piuttosto delle aziende come parte di un patto di sostenibilità.
Nel pomeriggio gli ospiti hanno invece assistito al debutto in degustazione di una selezione di vini delle aziende Artists di ARGEA, condotto dal Wine Educator Filippo Bartolotta. Durante la presentazione sono stati degustati i vini delle cantine Cuvage, Ricossa, Nespoli e Zaccagnini.
Gli Artists di ARGEA: le eccellenze di territorio del primo gruppo vinicolo privato italiano.
A un anno dalla nascita, il più grande gruppo vinicolo privato italiano festeggia il primo ARGEA DAY e presenta le etichette testimonial delle sue Tenute. Nei giorni scorsi, a Identità Golose, con la degustazione The Anthology of Italian Wines guidata dal wine expert Filippo Bartolotta, è stato proposto un viaggio enologico da Nord a Sud Italia, fra territori, vitigni e persone che raccontano realtà vinicole di nicchia, dal Piemonte all’Abruzzo, passando per l’Emilia-Romagna, con le cantine Cuvage, Ricossa, Poderi dal Nespoli e Zaccagnini.
A un anno dalla nascita, ARGEA presenta per la prima volta le sue eccellenze di territorio. L’edizione numero uno di ARGEA DAY, che si è svolta a Milano nei giorni scorsi a Identità Golose, è stata la cornice di The Anthology of Italian Wines, una doppia degustazione rivolta a sommelier professionisti e stampa in cui sono state presentate le etichette di punta delle tenute Artists del gruppo. Cuvage, Zaccagnini, Poderi dal Nespoli e Ricossa sono le cantine coinvolte, realtà rigorosamente verticali, produttrici di vini che nascono da una profonda conoscenza della cultura vinicola e dalla sua interpretazione, valorizzando storia e tradizione.
Un vero e proprio viaggio enologico nel territorio italiano, dove ad essere protagonisti sono quei vini che più di altri raccontano storie di eccellenza e valore. A guidare la degustazione dei vini ARGEA, il wine expert Filippo Bartolotta che ha condotto un percorso enoico tra Piemonte, dove operano le cantine Cuvage e Ricossa, Emilia-Romagna con la tenuta Poderi dal Nespoli e Abruzzo con Cantina Zaccagnini.
Quattro tenute e otto vini, espressione autentica di alcune delle zone vinicole più importanti del territorio italiano: piccole realtà che fanno della tutela del territorio e della valorizzazione dei vitigni autoctoni i propri capisaldi; e vini – tre bianchi, un orange wine e tre rossi – che sono in grado di narrare al meglio le caratteristiche del terroir da cui provengono, la dedizione di chi da decenni li produce, la qualità di una filiera che dalla vigna alla cantina combina salvaguardia delle tradizioni e ricerca dell’innovazione.
«La selezione che ho fatto, assaggiando i vini di ARGEA» racconta Filippo Bartolotta «mi ha portato a scegliere quattro Tenute, come se viaggiassi attraverso il territorio italiano. La sorpresa più straordinaria è stata quella del contrasto tra i grandi numeri del gruppo – che figurano ARGEA come primo player vinicolo privato in Italia – e la geografia produttiva delle piccole realtà Artists che ne fanno parte. Inoltre, avere a fianco i quattro interpreti che hanno realizzato i vini ha permesso di dare un volto a quelle etichette, facendo emergere il lato umano e le storie che sono dietro le etichette.
Valori che rappresentano la forza del gruppo, nonché l’impegno e la forte passione che li caratterizza. I vini che ho scelto esprimono prima di tutto autenticità, come i territori che rappresentano».
IL VIAGGIO – The Anthology of Italian Wines
«Siamo partiti da ALTA LANGA DOCG BRUT METODO CLASSICO 2019 di Cuvage, che, prodotto nel basso Piemonte racconta una storia di grande competenza del gruppo: un vino molto fresco, minerale, reattivo e pulito – ha commentato Bartolotta.A seguire il NEBBIOLO D’ALBA DOC BRUT ROSÉ METODO CLASSICO 2019, sempre Cuvage, che ha riscosso un grandissimo successo soprattutto nella platea dei sommelier; un vino di un’acidità straordinaria in cui emergono elementi salini, il tannino, ma anche tanta dolcezza.
Ci siamo poi spostati in Abruzzo con il SAN CLEMENTE TREBBIANO D’ABRUZZO DOC 2022 di Zaccagnini, un Trebbiano d’Abruzzo che rispetto ad altri ha una nota floreale e una fibrosità incredibili, frutto delle grandi escursioni termiche che contraddistinguono la zona di coltivazione delle uve. Poi in Romagna, con Poderi dal Nespoli abbiamo degustato ORANGE WINE BIANCO RUBICONE IGT 2022, un vino originale e innovativo che nasce da un “errore”: un aumento di temperatura incontrollato durante la criomacerazione di un trebbiano che si voleva produrre “scarico” lo trasforma in vino macerato, molto complesso, che si rivela molto interessante».
«Tornando in Abruzzo,il CHRONICON, CERASUOLO D’ABRUZZO DOC 2022 di Zaccagnini ha raccontato l’essenza del Montepulciano d’Abruzzo, un vino definito, trasparente, puntuale, un esercizio che racconta veramente la natura del territorio, attraverso una leggerezza non frivola. Di nuovo in Romagna il GUALDO, ROMAGNA DOC SANGIOVESE PREDAPPIO BIOSIMBIOTICO 2021 esprime terreno, vino e frutto con un’energia incredibile, un tannino vibrante e reattivo – caratteristico del Sangiovese di Predappio – che può essere arrotondato dall’affinamento in bottiglia.
Dalla Romagna siamo quindi passati al Piemonte con il CAMPOLIBERO, BARBARESCO DOCG BIOLOGICO 2020 di Ricossa, dal frutto fresco e leggero, ma molto profondo e strutturato al palato, un tannino intellettuale che si presta a un buon invecchiamento. Il viaggio si è concluso infine in Abruzzo con il SAN CLEMENTE MONTEPULCIANO D’ABRUZZO DOC RISERVA CASAURIA di Zaccagnini, di cui l’annata 2019 rappresenta la migliore interpretazione di sempre: un vino pensato in sottrazione, non affinato in barrique, che si presenta versatile, lirico e leggiadro».
«Abbiamo voluto portare, nel contesto di Argea Day, le nostre tenute di punta non solo perché rappresentano l’eccellenza, ma perché vogliamo testimoniare come un grande gruppo sia attento anche a micro-realtà territoriali, alla verticalità dei vini e all’espressione autentica dei territori.” afferma Massimo Romani “Un cammino iniziato da tempo, che si arricchirà anche di nuove progettualità nei prossimi anni, e che siamo contenti abbia riscosso apprezzamento sia da parte dei sommelier che dei giornalisti specializzati.
Per noi queste etichette non rappresentano un elemento di business primario, ma sono i gioielli di una reputazione complessiva del gruppo di cui siamo orgogliosi e che continueremo a fare crescere sia in termini di qualità che a livello di distribuzione nazionale e internazionale».
Jacopo Vagaggini terza generazione di enologo senese
Redazione – Carol Agostini
Jacopo Vagaggini, il brillante enologo senese di terza generazione, è stato recentemente insignito del prestigioso titolo di “Miglior Giovane Enologo Italiano” per il 2024 da Vinoway Selection. Questo riconoscimento, di grande importanza nel mondo del vino italiano, sarà ufficialmente conferito a Vagaggini il 21 ottobre prossimo presso il Castello Monaci Resort di Salice Salentino, in Puglia.
Jacopo Vagaggini è una figura enologica dinamica e versatile che ha dimostrato una notevole creatività nel settore vinicolo italiano. Le sue idee fresche e innovative hanno già prodotto risultati tangibili nelle numerose aziende con cui ha collaborato nel corso della sua carriera sempre in ascesa. La sua eccellente performance nel campo dell’enologia ha attirato l’attenzione dell’importante evento Vinoway Selection, che celebra annualmente i migliori vini italiani e le personalità più influenti del settore.
Nato a Siena nel 1991, Jacopo Vagaggini è un enologo di terza generazione e si è affermato come un punto di riferimento nel mondo del vino contemporaneo e futuro. La sua particolare dedizione alla viticoltura sostenibile, all’innovazione e all’importanza della territorialità lo rende un protagonista di spicco nel settore. La sua formazione eccezionale include una laurea in Biologia a Oxford con specializzazione in Environmental Changes, seguita da una laurea in Enologia presso il DNO di Bordeaux.
Le sue prime esperienze lavorative lo hanno portato in diversi Château francesi e in Argentina, dove ha approfondito la coltivazione e la produzione del Malbec, un vitigno noto per la sua forte identità territoriale. Vagaggini sostiene che un grande vino è in grado di comunicare istantaneamente la sua origine, il terroir da cui proviene, i vitigni utilizzati e l’annata di produzione. Questa filosofia si riflette nel suo lavoro, dalle consulenze enologiche alle sperimentazioni presso Amantis, l’azienda di famiglia. In quest’ultimo contesto, Jacopo conduce ricerche mirate per sviluppare un’enologia moderna che rispetti al contempo la tradizione.
Jacopo Vagaggini non si limita alla sua terra natale, ma espande le sue attività anche all’estero. Nel luglio del 2022 è stato coinvolto nello sviluppo di una promettente realtà enologica sull’isola di Gozo, un progetto ambizioso che promette di scrivere una nuova pagina nell’agricoltura maltese.
Parlando del riconoscimento ottenuto da Vinoway Italia, Jacopo Vagaggini ha dichiarato:
“Sono grato e onorato di aver ricevuto questo riconoscimento da Vinoway Italia. È un momento importante per la mia carriera, che conferma e motiva la mia missione di guardare al futuro dell’enologia con occhi sempre più attenti all’ambiente e alla territorialità.”
Vagaggini sottolinea l’importanza di preservare il patrimonio viticolo italiano, soprattutto in un contesto di cambiamenti climatici e sfide sempre nuove per i produttori. La sua visione si basa sulla valorizzazione dei vitigni autoctoni, che si sono adattati nel corso del tempo a specifiche nicchie ecologiche, garantendo una produzione di alta qualità anche in situazioni ambientali difficili.
Il titolo di “Miglior Giovane Enologo Italiano” è un prestigioso riconoscimento che conferma il talento, la passione e l’impegno di Jacopo Vagaggini nel mondo del vino. Questa vittoria rappresenta per lui un ulteriore incentivo a continuare a cercare la perfezione nell’estrapolare l’anima dei grandi vini, del terroir e delle persone che li producono. La sua carriera promette di essere ancora più luminosa e di contribuire in modo significativo all’eccellenza della produzione vinicola italiana.