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  • PIWI 2023 – sarà una Rivoluzione di Rosaria Benedetti

    PIWI 2023 – sarà una Rivoluzione di Rosaria Benedetti

    Il costante e decisivo incremento della produzione di vini PIWI è stato confermato nel corso della 2° Rassegna dei Vini da uve resistenti organizzata dalla Fondazione Mach.

    Di Rosaria Benedetti

    La Fondazione Edmund Mach, Scuola di Formazione ed Ente privilegiato di Ricerca, con sede nell’antico affascinante monastero agostiniano di San Michele all’Adige, ha organizzato nel novembre scorso la 2° edizione della Rassegna nazionale dei vini PIWI con l’obiettivo di valorizzare e promuovere le varietà “sostenibili”, nate per offrire resistenza (o meglio tolleranza) alle principali malattie della vite: oidio e peronospora.

    Rassegna dei vini da uve resistenti PIWI 2023 alla La Fondazione Edmund Mach, foto di Rosaria Benedetti
    Rassegna dei vini da uve resistenti PIWI 2023 alla La Fondazione Edmund Mach, foto di Rosaria Benedetti

    L’accresciuto numero dei vini presentati è la prova tangibile dell’interesse crescente con il quale il mondo vitivinicolo guarda alle varietà “pilzwiderstandfaehig” cioè resistenti agli attacchi fungini, nell’acronimo Piwi: 82 campioni per 44 aziende suddivisi in 6 categorie, bianchi, frizzanti, spumanti charmat, spumanti metodo classico, orange e rossi sono stati valutati in due sedute di degustazione alla cieca, il 9 e 10 novembre us.

    La doppia Commissione per totali 30 commissari era così composta: 5 giornalisti, 5 sommelier, 5 comunicatori del vino, 5 ricercatori universitari, 10 enologi-enotecnici.

    Lo stato dell’arte

    Il riscontro normativo, con il regolamento pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 6 dicembre 2021, nel quale l’Unione Europea ha concesso il suo via libera all’inserimento dei “PIWI” nei vini a Denominazione di Origine, ha dato maggiore solidità a progetti fino ad oggi sorretti quasi unicamente dalla volontà dei singoli, ma purtroppo l’ Italia ancora annaspa tra cavilli formali (se non addirittura meramente linguistici) ed è in grave ritardo nel recepire la disposizione europea.

    Batteria di vini bianchi fermi da uve Piwi, foto di Rosaria Benedetti
    Batteria di vini bianchi fermi da uve Piwi, foto di Rosaria Benedetti

    Nelle scelte legate all’innovazione genetica in viticoltura, la Germania invece, riconosciuto precursore delle ricerche nel campo degli incroci, è la nazione europea più avanzata mentre anche la Francia ha già predisposto e avviato un significativo quanto ambizioso programma di innovazione con l’obiettivo di selezionare, entro il 2030, varietà che siano durevolmente resistenti all’oidio e alla peronospora e che al contempo (cosa non da poco!) riescano a preservare la tipicità dei vini di Champagne.

    La degustazione

    Rosaria Benedetti in commissione di degustazione, immagine dell'autrice
    Rosaria Benedetti in commissione di degustazione, immagine dell’autrice

    Nonostante qualche spigolosità riscontrata nei rossi e nei frizzanti e la freschezza forse estrema di alcuni campioni di vini bianchi, l’impressione all’assaggio è generalmente molto positiva.

    Il livello qualitativo più elevato spetta ancora ai bianchi fermi seguiti dai macerati, grazie probabilmente al fatto che parecchi tra i produttori di queste tipologie hanno alle spalle consolidate esperienze con le varietà Piwi che necessitano sia nella fase agronomica che in vinificazione di estreme cure e attenzioni

    Per i rossi, benché sia ancora difficile misurare la tenuta temporale delle vinificazioni da varietà resistenti, il buon riscontro in termini degustativi dell’annata 2020 lascia immaginare scenari positivi in casi di parziale invecchiamento.

    La raccolta delle valutazioni sui parametri olfattivi ha messo in luce una costante presenza di toni fruttati dagli agrumi alla frutta esotica cui si aggiungono in percentuale significativa i sentori floreali.

    Alla beva, se la presenza di un retrogusto amaricante spesso incide positivamente sulla piacevolezza gustativa perché ne rafforza la percezione della mineralità, in altri, per altro molto pochi, preclude in parte la bevibilità.

    Batteria di orange wine da uve Piwi, foto di Rosaria Benedetti
    Batteria di orange wine da uve Piwi, foto di Rosaria Benedetti

    Dal Trentino   Diadema – Frizzante

    Dal Trentino Diadema - Frizzante Az. Agricola Michele Sartori, immagine da sitoSolaris 100% coltivato a 700 mt di altitudine sulle sponde del Lago di Ledro.

    Una bollicina leggera ed elegante che ben si esprime sia versando il vino limpido sia mettendo in sospensione i lieviti lasciati nella bottiglia.

    La loro fragranza unitamente alle note agrumate e a una mineralità ben espressa invita al sorso vivace, fresco e sapido.

    Un frizzante che sorprende, inedito e gustoso.

    Az. Agricola Michele Sartori www.sartoriorganicfarm.com

     

    Dal Veneto   Oltre – Charmat VSQ Extra Brut 2018

    Cantine Umberto Bortolotti Valdobbiadene, immagine da sito
    Oltre

    Johanniter 55% Bronner 45% prodotto nel cuore del prosecco, a Valdobbiadene.

    Il suo nome indica la ferma volontà di andare “oltre” i protocolli e le certificazioni, per interpretare in chiave nuova l’agricoltura e l’enologia.

    Fiori bianchi, mela, cedro, ricordi di erbe aromatiche e di fiori di sambuco arricchiscono una mineralità ben delineata, mentre la tensione acida rinnova la freschezza del sorso.

    Le varietà resistenti vincono in questo spumante la sfida con il più tradizionale prosecco.

    Cantine Umberto Bortolotti Valdobbiadene www.bortolotti.com

    Dal Trentino   NaranMetodo Classico Extra Brut 2018

    Naran, foto da sito
    Naran

    Affinato sui lieviti per almeno 18 mesi, questo metodo classico ha un residuo zuccherino vicino ai 3gr/l ed è prodotto da uve johanniter 100% coltivate a ca 350 mt in Valle dei Laghi.

    Agrumato e fragrante, con ricordi di mela e di frutta secca, regala un sorso fresco e una tensione gustativa prolungata.

    La nota minerale è rafforzata nel finale dalla delicata presenza del tocco di mandorla della quale ben si percepisce l’elegante aromaticità.

     

    Pravis www.pravis.it

     

    Grafico dei parametri organolettici dei vini frizzanti, foto di Rosaria Benedetti
    Grafico dei parametri organolettici dei vini frizzanti, foto di Rosaria Benedetti

    Dal Friuli   Feltro Bianco 2021 – Vino bianco biologico

    Feltro Bianco, foto da sito
    Feltro Bianco

    Solaris e Bronner in produzione biologica a Villaga (PN) in altitudine compresa tra 10 e 350 m slm. Danno un vino ricco ed espressivo sia all’olfatto che in bocca.

    Le note di frutta fresca e fiori bianchi devono cedere il passo a ricordi di ananas e tocchi speziati.

    Fresco e sapido, sa sorprendere con un sorso elegante dalla mineralità che lo avvicina ai giovani riesling.

    La vinificazione è precisa e accurata come di chi ha ormai acquisito consolidata esperienza con la vinificazione dei Piwi.

    Terre di Ger www.terrediger.it

    Dal Trentino   El Losc 2020 – Vino rosso 13,50% alc

    El Losc, foto da sito
    El Losc

    Da uve termantis 100% coltivate nella valle del Chiese dall’unica cantina esistente nella zona, è un vino di estrema concentrazione.

    Nessuna trasparenza è concessa ad un color porpora vivace; il vino si esprime in tutta la sua succosità, ricco di note fruttate alternate alle spezie, quasi un concentrato di piccoli frutti.

    La tannicità è ardita, ancora non del tutto domata e il sorso si chiude estremamente asciutto.

    Il previsto passaggio in tonneau sarà in grado di ammorbidire le spigolosità di un vino davvero unico.

    Az Agr. Bondaion www.aziendaagricolabondaion.it

    Dalla Lombardia   Rukh 2018 Orange Wine Biologico

    Rusk Nove Lune, foto da sito
    Rusk Nove Lune

    Bronner e johanniter in parti uguali formano il blend di questo bianco macerato prodotto a ca 450 mt in provincia di Bergamo, che fermenta e poi matura in anfora di argilla per molti mesi.

    Vino sottile ed elegante dal tratto agrumato e floreale con ricordi di frutta sciroppata e un inconfondibile tocco di pietra focaia.

    Sapido in bocca, affilato, sfoggia una impercettibile tannicità che prolunga la persistenza.

    Az. Agricola Nove Lune www.nove-lune.com

    Batteria di vini rossi da uve Piwi, foto di Rosaria Benedetti
    Batteria di vini rossi da uve Piwi, foto di Rosaria Benedetti
    Conclusioni

    La diffusione delle varietà Piwi è aumentata considerevolmente e progressivamente nell’ultimo decennio, soprattutto in alta Italia con nuovi impianti localizzati sia in vicinanza di aree urbane che in altura.

    Due temi rimangono però ancora aperti. In primis quello legislativo: alla Ricerca e alla conoscenza capillare, fondamentali per il consolidamento di un concetto di viticoltura del futuro è indispensabile affiancare normative solide che consentano direttive chiare e adeguate ad una coltivazione della vite ispirata alla sostenibilità. Secondo, quello del rapporto con il consumatore finale: è un dato acquisito per tutti il fatto che l’agricoltura in genere dovrà essere fondata sulla qualità dei prodotti, ma il cliente finale fatica ancora a cambiare la sua percezione nei confronti dell’innovazione genetica.

    Si rende quindi indispensabile rafforzare il rapporto di fiducia tra scienza, agricoltura e consumatori.

    Rosaria Benedetti autrice dell'articolo GIOIA DEL COLLE: GENESI E FUTURO DEL PRIMITIVO 2020 2019, degustatore, sommelier, relatore ed esperta vitivinicola
    Rosaria Benedetti degustatore, sommelier, relatore ed esperta vitivinicola

    Sito fondazione: http://www.piwi-international.de/   www.fmach.it

    Siti partners: https://carol-agostini.tumblr.com/ https://www.foodandwineangels.com/

  • 1000 CAVALLI PER UN’ ETICHETTA – Falezze di Luca Anselmi, a Illasi in Valpolicella

    1000 CAVALLI PER UN’ ETICHETTA – Falezze di Luca Anselmi, a Illasi in Valpolicella

    1000 CAVALLI PER UN’ ETICHETTA – Falezze di Luca Anselmi, a Illasi in Valpolicella

    Di Rosaria Benedetti

    Quando le linee dell’arte e quelle del vino si incontrano

    1000 CAVALLI PER UN’ ETICHETTA - Falezze di Luca Anselmi, a Illasi in Valpolicella
    1000 CAVALLI PER UN’ ETICHETTA – Falezze di Luca Anselmi, a Illasi in Valpolicella

    La giornata era davvero torrida come tante in questa estate anomala e pensare di assaggiare Amaroni in Valpolicella mi aveva creato qualche preoccupazione, ma come ben si poteva prevedere, il racconto del vino e la degustazione presso l’Azienda Falezze di Luca Anselmi hanno annullato completamente l’intensità dell’effetto termico e mi sono trovata accolta in un paesaggio dolcissimo, una sorta di “piccolo mondo antico” dai contorni ritmati di sfumature verdi: quelle dei filari di vigna interrotte dalle macchie di olivi.

     

    Strumenti del passato in azienda Anselmi
    Strumenti del passato in azienda Anselmi, articolo di Rosaria Benedetti

    L’Azienda ha sede nel Comune di Illasi, nella Valle di Mezzane e vanta radici territoriali profonde e grande lungimiranza di progetti. La sua storia inizia con il nonno e il padre di Luca Anselmi, tradizionali ed illuminati coltivatori di uve in Valpolicella. Da loro l’attuale proprietario e gestore ha appreso la fiducia nella sua terra e la consapevolezza che il primo patrimonio di una famiglia è costituito dalla sua storia unita al rispetto per ciò che nel tempo si è ricevuto.

    Dopo gli studi come perito agrario Luca diventa biologo molecolare e nutrizionista con specializzazione in genetica e microbiologia enologica. La sua preparazione gli consente di applicare minuziose analisi sui terreni e sulle varietà di uva che vi si producono, diventando nel tempo riconosciuto esperto del proprio terroir. Segue oggi tutta la filiera di produzione determinato a valorizzare nei vini la personalità dei suoi cru.

    Il vigneto “Falezze”
    Il vigneto “Falezze”tra boschi di rovere a ca 250 mt s/l

    Il vigneto “Falezze”, primo nucleo di proprietà acquisito dal nonno di Luca già consapevole dell’estrema potenzialità della valle di Mezzane, è incastonato tra boschi di rovere a ca 250 mt s/l e conferisce il nome all’Azienda. Da quell’acquisto fino agli attuali 5 ettari sono passati 85 anni di progetti e vendemmie, rigorosamente improntati ad esaltare la tradizionale vocazionalità della Valpolicella e imbottigliare solamente vini di pregio.

    Azienda Falezze di Luca Anselmi
    Azienda Falezze di Luca Anselmi foto di Antonio Cossu

    Dalle tre varietà tradizionali, corvina, corvinone e rondinella, affiancate talvolta dalla più delicata oseleta, si producono mediamente poco più di 10.000 bottiglie per vendemmia, fino a 15.000 nelle annate più generose. A fare di questi vini un progetto non solo vitienologico ma anche artistico, ha contribuito il tratto raffinato della mano di Sofia Kerkeladze compagna nella vita di Luca Anselmi, che in Falezze ha trovato a sua volta un modo personale di declinare e caratterizzare l’arte della vinificazione. Il connubio tra i due porta ad un risultato di rara finezza sia dentro che fuori la bottiglia.

    I VINI DI FALEZZE

    I VINI DI FALEZZE
    I VINI DI FALEZZE

    Il Valpolicella Superiore, da corvinone, rondinella e oseleta, nasce dopo un breve appassimento e una maturazione in tonneaux di rovere francese. Vino dalla bevibità scorrevole, esprime comunque un’ottima struttura e una lunga persistenza. Si alternano con grande coerenza al naso e in bocca note speziate e ritorni fruttati.

    Giocato in seconda fermentazione sulle bucce dell’Amarone, il Valpolicella Superiore Ripasso si produce con uve leggermente appassite e vinificate a novembre, il giorno dopo San Martino. Su uno sfondo minerale dovuto alla presenza di celle vulcaniche nel terreno, si rincorrono sentori floreali e di frutta matura. Il vino è solido in bocca pur mantenendosi verticale e asciutto.

     

    Le etichette frontali dei vini degustati in azienda
    Le etichette frontali dei vini degustati in azienda foto di Antonio Cossu

    L’Amarone della Valpolicella DOCG, direttamente dal cru Falezze è accompagnato nel suo percorso di produzione dalla cura attentissima di Luca che seleziona le uve sia in vigna che durante l’appassimento per modellarlo con le sue mani come un’opera di pregio. Elegante e profondo, profuma di chiodi di garofano, cannella, spezie dolci, tabacco e grafite. Il sorso è ampio, di grande struttura, rotondo e vellutato.

    Solo quando l’annata permette un estratto secco importante, Luca Anselmi produce poi il suo Amarone della Valpolicella Riserva, un grande vino, una vera un’opera d’arte. Sul vestito e nel contenuto di queste 1000 bottiglie, si intersecano infatti progetti grafici esclusivi e vinificazioni cesellate.

    Il retro etichette dei vini degustati in azienda Anselmi
    Il retro etichette dei vini degustati in azienda Anselmi

    Al pregio del vino, ottenuto solo nelle migliori annate, si aggiunge infatti l’unicità delle etichette, disegnate dell’artista georgiano Nico Kerkeladze che ha tratteggiato 1000 ritratti diversi di cavalli, uno per ogni bottiglia. A chi avrà la fortuna, la possibilità e la costanza di collezionare il prezioso Amarone Riserva, sarà garantita la continuità dello stesso ritratto su ogni annata, siglato in maniera esclusiva per una collezione personale di elevato valore sia artistico che enologico.

     

    Il ripasso

    La tecnica del “ripasso” legata a doppia corda con i vini della Valpolicella non è poi così moderna come si può immaginare. L’uso virtuoso di “ripassare” il vino sulle bucce dell’Amarone non è infatti nato come vezzo commerciale al seguito del successo dell’autorevole passito ma viene da una tradizione storica ben fondata in una terra dove la vite e il vino sono sempre stati fonte di sostentamento per intere famiglie.

    Nel positivo ciclo naturale ed economico di chi vive di agricoltura nulla andava buttato, tanto meno il prezioso frutto della vite che doveva essere utilizzato fino all’ultimo residuo. La storia del “ripasso” nasce nella zona classica verso Illasi, forse la più povera della Valpolicella, dove pur di sfruttare ogni cellula del frutto, si usava spremerne una seconda volta le bucce riversandovi il vino appena fatto.

    Di Rosaria Benedetti

    Credits: foto di Antonio Cossu

    Rosaria Benedetti autrice dell'articolo GIOIA DEL COLLE: GENESI E FUTURO DEL PRIMITIVO 2020 2019, degustatore, sommelier, relatore ed esperta vitivinicola
    Rosaria Benedetti autrice dell’articolo 1000 CAVALLI PER UN’ ETICHETTA – Falezze di Luca Anselmi, a Illasi in Valpolicella degustatore, sommelier, relatore ed esperta vitivinicola

    Siti: https://www.comune.illasi.vr.it/

    https://www.consorziovalpolicella.it/en/types-of-wines/valpolicella-ripasso-doc/

    https://www.falezze.it/

    Sito Partner: https://www.foodandwineangels.com/

    https://carol-agostini.tumblr.com/

  • Casauria: eccellenza enologica da scoprire Terzini 2022

    Casauria: eccellenza enologica da scoprire Terzini 2022

    Casauria: eccellenza enologica da scoprire Terzini 2022

    Di Rosaria Benedetti

    Famiglia Terzini articolo: Casauria: eccellenza enologica da scoprire luglio 2022 di Rosaria Benedetti
    Famiglia Terzini articolo: Casauria: eccellenza enologica da scoprire luglio 2022 di Rosaria Benedetti

    In un angolo d’Abruzzo, la famiglia Terzini concentra nelle sue bottiglie una duplice vocazione, quella famigliare antica e quella della terra di Casauria, mantenendo intatto il valore varietale dei vitigni e conferendo loro, nel contempo, la giusta dose di personalità e carattere.

    Tocco da Casauria Abruzzo Famiglia Terzini
    Tocco da Casauria Abruzzo dove si trova la Famiglia Terzini

    Sarà una nuova denominazione, Casauria Docg, a conferire un valore aggiunto e un ulteriore sigillo di qualità, già comunque meritato sul campo, ai vini di Terzini. Questa Azienda famigliare dell’entroterra abruzzese, adagiata all’ombra della Maiella, ha sede a Tocco da Casauria, e ha conosciuto uno sviluppo tanto rapido quanto solido e fruttuoso. Dal suo debutto quasi in sordina con soli 6 ettari di vigneto nel 2009, l’Azienda Terzini, lavora oggi circa 28 ettari, e prosegue senza soluzione di continuità il suo qualitativo progetto di produzione orientato principalmente alle varietà locali.

    Territorio e ambiente pedoclimatico

    Queste sono alcune delle vigne Terzini Abruzzo
    Queste sono alcune delle vigne Terzini Abruzzo

    I vigneti adagiati a ca 350 mt sul livello del mare, ai confini del parco del Monte Morrone e all’ombra della Maiella, godono di una posizione pedoclimatica invidiabile dove l’unico vero pericolo è costituito dalla presenza dei cinghiali, devastatori seriali e divoratori di germogli. Lontane da nuclei industriali e da qualsiasi fonte di inquinamento, le viti, allevate prevalentemente a pergola abruzzese, in gergo “a capanna”, crescono in un terroir dalla biodiversità garantita.

    Ruscelli e torrenti che scendono dalle montagne circostanti favoriscono la presenza di zone dai riporti ghiaiosi che interrompono la prevalente presenza di argille. Una elevata escursione termica favorisce la formazione dei terpeni responsabili poi della aromaticità nei vini, mentre il soffio costante dei venti incanalati nella Gola di Popoli e testimoniati dalla presenza di un

    Parco eolico nelle vicinanze della proprietà, mantiene i grappoli asciutti e garantisce la salubrità delle uve. Già sottozona della Doc Montepulciano d’Abruzzo dal 2006, Casauria vanta dunque un quadro dalle peculiarità territoriali, microclimatiche ed enologiche di eccellenza, con una vocazione produttiva di elevata qualità grazie anche a rese per ettaro molto basse.

    L’Azienda Agricola Terzini

    L’Azienda è condotta da Domenico Terzini, figlio del fondatore Aldo, la cui famiglia coltivava da decenni i vigneti di Tocco di Casauria per conferirne le uve a una piccola cantina della zona.

    A Domenico competono le scelte agronomiche e il lavoro in vigna, a lui il compito di dare seguito operativo ai progetti di qualità che si concludono in cantina. Da qualche anno l’enologo che segue la vinificazione è Franco Bernabei. Il settore vendite è invece curato dal fratello Roberto Terzini che si occupa della commercializzazione e della promozione dei vini.

    Tre linee di prodotto

    Casauria: eccellenza enologica da scoprire luglio 2022, Gamma Terzini
    Casauria: eccellenza enologica da scoprire luglio 2022, Gamma Terzini

    Nella linea TERZINI si imbottigliano in purezza quattro vini DOC mentre per l’IGP Colline Pescaresi la linea è DUMĺ a ricordare nonno Domenico. Completano le serie i due spumanti Charmat, Terzini Pecorino e Terzini Rosé con maturazione di 4/6 mesi sulle fecce in autoclave e il “Vigna Vetum”, un montepulciano 100% prodotto solo in alcune annate dalle uve del vero e proprio cru dell’azienda, la vigna più vecchia. Sarà questo vino a rappresentare Terzini nella ormai prossima Docg CASURIA.

    Risultati della degustazione

    Degustazione Terzini di Rosaria Benedetti
    Degustazione Terzini di Rosaria Benedetti

    In degustazione affiorano per tutti i vini due denominatori comuni: la finezza olfattiva e la pulizia di bocca. I due autoctoni per eccellenza, montepulciano e pecorino sono disegnati attentamente e il calice riflette con precisione i loro tratti varietali. Oltre agli abbinamenti con la cucina territoriale meritano incursioni gastronomiche più vaste sia di tradizione marinara che più squisitamente di terra.

    Il Dumì Pecorino ha una veste luminosa e quasi trasparente, si apre con aromi di fiori bianchi delicati e di mela renetta ananas; in bocca è fresco, ha una sapidità ben delineata e buona persistenza con una chiusura in evoluzione verso note leggermente amaricanti. Il suo valore aggiunto è l’ottimo rapporto qualità/prezzo.

    Varietale e preciso anche il Pecorino Doc che si svela complesso sia al naso che in bocca. Sentori di susina bianca e mela red delicious con ricordi quasi mielati affiorano su una trama sostanzialmente vegetale che ritroviamo in un finale di bocca dal timbro decisamente minerale.

    Tra le due declinazioni del montepulciano le riviste di settore hanno già meritatamente premiato il Cerasuolo Doc come uno dei migliori rosati d’Italia grazie al suo carattere eclettico espresso in piacevolezza di beva e solidità gustativa.

    Il rosso Montepulciano Doc non è però da meno per struttura e complessità: un vino che convoglia i tratti varietali del vitigno in un calice espressivo e ricco. Il manto è rubino fitto, impenetrabile con un vivace guizzo porpora, l’olfatto si apre con un deciso frutto rosso maturo ed evolve in confettura di prugne, spezia dolce e vaniglia; in bocca il tocco tostato armonizza presto con la bella percezione di frutta rossa sotto spirito, e radice di liquirizia. La trama tannica è ben integrata e il vino chiude armonico con una piacevole lunga persistenza.

    Vigneti a pergola abruzzese famiglia Terzini
    Vigneti a pergola abruzzese famiglia Terzini

    In questo angolo abruzzese, la famiglia Terzini ha dunque concentrato nelle sue bottiglie una duplice vocazione, quella famigliare antica e quella della terra di Casauria. La cifra dei vini di Terzini sta nel pregio di mantenere intatto il valore varietale dei vitigni conferendo loro al contempo la giusta dose di personalità e carattere.

    CASAURIA DOCG

    Per completezza di informazione, di seguito alcune note sulla futura denominazione “CASAURIA Docg”. Nel 2019 si è costituita l’Associazione “Casauria” che raccoglie oltre 100 produttori della filiera vitivinicola del territorio casauriense, presieduta da Concezio Marulli, con lo scopo di ottenere dal Ministero il riconoscimento della Denominazione Controllata e Garantita “Casauria”.

    Obiettivo:

    migliorare un prodotto qualitativamente elevato e dare un nome che individui un territorio su cui lavorare in termini di promozione enoturistica. La richiesta trova fondanti motivazioni nell’eccellenza delle peculiarità territoriali, microclimatiche ed enologiche della zona che già dal 2006 ha rivendicato con successo la menzione di “sottozona” nella Doc Montepulciano d’Abruzzo. L’iter di riconoscimento è ormai in fase conclusiva.

     

    Rosaria Benedetti autrice dell'articolo GIOIA DEL COLLE: GENESI E FUTURO DEL PRIMITIVO 2020 2019, degustatore, sommelier, relatore ed esperta vitivinicola
    Rosaria Benedetti autrice dell’articolo, degustatore, sommelier, relatore ed esperta vitivinicola

    Sito Cantina: https://cantinaterzini.it/

    Partner: https://www.foodandwineangels.com/