Scuola aperta 2025: “un Tuffo nelle origini”, Magliano Sabina
di Carol Agostini
Nel cuore della Sabina, Magliano Sabina si erge come un piccolo gioiello ricco di storia, tradizioni e una forte identità culturale legata al territorio. Situata in una posizione strategica lungo il confine tra Lazio e Umbria, questa cittadina vanta un patrimonio unico, che intreccia arte, agricoltura, allevamenti e una cucina che affonda le sue radici nella genuinità e nella sapienza del passato.
Un territorio ricco di storia e cultura
Magliano Sabina è un luogo intriso di storia. Antiche rovine romane si mescolano a chiese medievali e a vicoli che raccontano secoli di vita e di tradizioni. Tra i monumenti di spicco, la chiesa di San Liberatore o cattedrale dei Sabini è il duomo di Magliano Sabina e concattedrale della diocesi di Sabina-Poggio Mirteto, con il suo campanile romanico, e il Museo Civico Archeologico, che conserva reperti unici della civiltà romana e sabina.
Ma Magliano Sabina non è solo arte e storia: il suo legame con la terra è altrettanto profondo. La campagna circostante, punteggiata da oliveti, vigneti e pascoli, è la testimonianza di una comunità che ha saputo preservare le sue tradizioni agricole.
Coltivazioni e allevamenti tipici
L’agricoltura a Magliano Sabina è dominata dalla produzione di olio extravergine di oliva, un prodotto che rappresenta l’eccellenza del territorio, grazie alle varietà di olive locali come il Frantoio e il Leccino. Non mancano i vigneti, dai quali si ricavano vini robusti e profumati, perfetti per accompagnare i piatti della tradizione.
Gli allevamenti, prevalentemente ovini e suini, offrono carni e derivati che arricchiscono la gastronomia locale. Il pecorino sabino, con il suo gusto deciso, e le salsicce stagionate, spesso aromatizzate con finocchietto selvatico, sono solo alcune delle delizie che il territorio offre.
La cucina locale e le ricette della tradizione
La cucina di Magliano Sabina riflette la semplicità e la ricchezza dei suoi ingredienti. Tra i piatti più rappresentativi troviamo:
Fregnacce alla sabinese: una pasta fatta a mano condita con un sugo semplice di pomodoro, aglio, peperoncino e olio extravergine d’oliva. Agnello alla cacciatora: un secondo piatto preparato con carne locale, cotto lentamente con vino bianco, rosmarino, aglio e acciughe. Ciambelline al vino: biscotti rustici fatti con vino bianco, olio d’oliva e zucchero, perfetti da gustare a fine pasto.
Un antico detto locale recita: “Chi magna e nun beve è come un carretto senza ruote”, a sottolineare l’importanza del vino come compagno inseparabile del cibo.
Un tuffo nelle origini: l’evento del 18 gennaio 2025
A celebrare questo patrimonio culturale ed enogastronomico sarà l’evento “SCUOLA APERTA: UN TUFFO NELLE ORIGINI”, organizzato dall’Istituto Alberghiero Sandro Pertini di Magliano Sabina. Sabato 18 gennaio 2025, dalle 15:00 alle 19:00, gli ambienti della scuola si trasformeranno in un palcoscenico dedicato alle eccellenze del territorio.
L’evento offrirà:
Banchi di assaggio per degustare prodotti locali, dagli oli ai vini, dai formaggi ai dolci tradizionali. Showcooking e creazioni di cocktail, in cui gli studenti mostreranno le loro competenze culinarie e creative. Attività dimostrative, con produttori locali pronti a raccontare il loro lavoro e la loro passione.
Magliano Sabina è un esempio di come storia, tradizione e territorio possano fondersi per creare un’identità forte e autentica. L’evento del 18 gennaio sarà un’occasione imperdibile per scoprire queste radici e per sostenere il futuro delle giovani generazioni, che attraverso la scuola imparano a preservare e valorizzare le risorse locali.
Vi aspettiamo numerosi, per un pomeriggio all’insegna della condivisione e della riscoperta delle origini!
Il Re dei Vini torna a Roma: Nebbiolo Nel Cuore, l’evento da non perdere
di Carol Agostini
Roma si prepara ad accogliere l’XI edizione di “Nebbiolo Nel Cuore”, l’evento dedicato a uno dei vitigni più prestigiosi d’Italia. L’appuntamento è fissato per domenica 12 e lunedì 13 gennaio 2025 presso il suggestivo Grand Hotel Palatino, situato in via Cavour 213. Due giornate intense di degustazioni, masterclass e scoperte enologiche che celebrano l’eccellenza del Nebbiolo nei suoi territori d’elezione.
Un appuntamento consolidato per appassionati e professionisti
Dopo anni di successo, “Nebbiolo Nel Cuore” è ormai un punto di riferimento per gli amanti del vino e gli operatori del settore nella Capitale. La manifestazione si distingue non solo per la qualità dei vini presentati, ma anche per l’approccio didattico che la caratterizza. Attraverso banchi di assaggio e masterclass, i partecipanti avranno l’opportunità di scoprire le nuove annate e conoscere cantine emergenti che si affacciano per la prima volta a questo importante palcoscenico.
L’obiettivo dell’evento non è solo quello di celebrare la qualità del Nebbiolo, ma anche di raccontare le storie e le tradizioni che ne fanno uno dei simboli più rappresentativi dell’enologia italiana. Cultura, sorrisi, volti e racconti si intrecciano per offrire un’esperienza unica e autentica.
Novità dell’edizione 2025
Per questa nuova edizione, l’evento si svolgerà in due giorni consecutivi, posticipando la conclusione a lunedì 13 gennaio. Questa giornata sarà interamente dedicata agli operatori del settore, con una serie di iniziative pensate per favorire il networking e l’approfondimento professionale.
Modalità di ingresso:
Per gli operatori del settore, l’ingresso è gratuito previa registrazione, acquistando il calice da degustazione al costo simbolico di 5€.
Per il pubblico generale, l’ingresso è previsto esclusivamente domenica 12 gennaio, con accrediti limitati a causa dell’elevata richiesta di partecipazione.
Programma dettagliato dell’evento
Domenica 12 gennaio 2025
Ore 12:00: Apertura dei Banchi di Assaggio
Ore 11:30: Masterclass “I Coup De Coeur in degustazione”, dedicata ai vini che hanno ottenuto la massima menzione nella guida “Il Nebbiolo”.
Ore 14:30: Verticale parallela dei Barbaresco della Cantina Renato Fenocchio di Neive.
Ore 17:00: Masterclass “Il Timorasso: la rivoluzione bianca dei Colli Tortonesi”.
Ore 20:00: Chiusura dei Banchi di Assaggio.
Lunedì 13 gennaio 2025
Ore 11:00: Apertura dei Banchi di Assaggio.
Ore 14:00: Premiazione dei vini selezionati nella guida “Il Nebbiolo”.
Ore 18:00: Chiusura dei Banchi di Assaggio.
Masterclass: un viaggio nella cultura enologica
Le masterclass, cuore pulsante dell’evento, si svolgeranno nella sala conferenze del Grand Hotel Palatino e saranno curate da esperti del settore. Con approfondimenti sulle diverse espressioni del Nebbiolo e delle sue declinazioni territoriali, ogni sessione offrirà ai partecipanti un’esperienza formativa e sensoriale indimenticabile.
Perché partecipare?
“Nebbiolo Nel Cuore” è un’occasione imperdibile per scoprire le peculiarità di uno dei vitigni più nobili d’Italia e per entrare in contatto con produttori, appassionati e professionisti. Inoltre, rappresenta un momento di celebrazione del legame tra vino e territorio, promuovendo la conoscenza e l’apprezzamento di una cultura enologica ricca e variegata.
Per ulteriori informazioni e prenotazioni delle masterclass, è possibile contattare gli organizzatori via e-mail.
Non perdete questa straordinaria occasione per celebrare il Nebbiolo, il suo fascino senza tempo e i territori che ne custodiscono il segreto. Vi aspettiamo a Roma per brindare insieme al Re dei Vini!
Finanziato dalla Regione Lazio ai sensi della DGR n. 68/22, questo innovativo progetto nasce da un’idea di Confesercenti in collaborazione con Umberto Trombelli, il miglior Sommelier del Lazio, e realizza una filiera produttiva intercomunale mirando a valorizzare le eccellenze agroalimentari locali e a promuovere il territorio.
L’iniziativa coinvolge sei Comuni dei Castelli Romani: Albano, Ariccia, Lanuvio, Genzano di Roma, Nemi, Velletri; ventuno le aziende che hanno aderito, di cui 16 sono produttori di vino e olio, un forno e un panificatore, un’Azienda agro-ecologica di coltivazione e trasformazione di erbe officinali e prodotti botanici edibili, un’Azienda che produce capsule e tappi per l’industria vinicola e olearia, tre agriturismi che offrono vitto o vitto e alloggio.
Numerose sono state le presenze istituzionali e gli interventi, a partire dalla Presidente della Rete, Nina Farrell (Azienda Agr. Bio Carafa-Jacobini), dal Vice Presidente Paolo Iacoangeli (Azienda Agr. Iacoangeli Mauro), dalla Manager operativa Saula Giusto, dalle Aziende della rete e dal partner progettuale CAT, Centro Assistenza Tecnica di Confesercenti di Roma e del Comprensorio dei Castelli Romani, rappresentato da Guido Ciarla.
Il Vicesindaco di Lanuvio Valeria Viglietti, l’Assessore all’Agricoltura del Comune di Velletri Cristian Simonetti, la Consigliera della Città Metropolitana di Roma Marta Elisa Bevilacqua e numerosi esponenti politici ed amministrativi del Comune di Genzano di Roma, capofila del progetto, tra cui il Sindaco Carlo Zoccolotti, hanno partecipato alla conferenza con i propri interventi.
Nina Farrell ci ha fornito una panoramica delle azioni intraprese finora e dei piani per il futuro.
Sicuramente favorire la sinergia tra le imprese locali per raggiungere un bene comune è l’elemento principale fondamentale, in quanto promuove anche il turismo enogastronomico, valorizza i prodotti locali e rafforza le relazioni tra produttori e consumatori.
“Abbiamo già avviato diverse iniziative che hanno riscosso un ottimo successo, tra cui tre serate di degustazione e una serie di assaggi organizzati in occasione della Festa del Pane di Genzano – un grande esempio di sinergia tra i comuni e le nostre aziende, in questo splendido territorio. Inoltre, abbiamo tenuto masterclass guidate dal noto Umberto Trombelli, presentando i nostri prodotti di eccellenza. Solo questa settimana, abbiamo partecipato a una delle manifestazioni enologiche più importanti del Centro-Sud, “Beviamoci Sud”, con una masterclass condotta da Luciano Pignataro e un ricco banco d’assaggio che ha unito vini, pane e prodotti artigianali.”
Il calendario degli eventi di inizio anno 2025 sembra fitto. A febbraio, la V.I.P. ospiterà un evento di degustazione di due giorni al WeGil di Roma, con la domenica aperta al pubblico e il lunedì riservato alla stampa e ai funzionari, con masterclass che copriranno più del solo vino. Poi a marzo, si terrà l’evento di tre giorni Roma Wine Expo, con vari incontri e discussioni.
Media e Comunicazione:
La rete ha già stabilito una forte presenza online, con account sui social media attivi e un sito Web completo che copre tutti gli aspetti organizzativi. Sono stati creati materiali promozionali e badge di affiliazione alla rete per le aziende associate con il logo della Regione Lazio.
Inoltre, è prevista una guida esperienziale dove la prima parte introdurrà tutti i membri della rete, mentre la seconda parte presenterà le varie esperienze disponibili nella regione dei Castelli Romani includendo i pacchetti turistici. Ciò rappresenta una sinergia tra produttori, aziende, ristoratori e l’industria del turismo.
Saranno avviate delle presentazioni ufficiali in ogni comune, con masterclass, conferenze e postazioni di degustazione. Ciò fornirà visibilità a tutte le aziende partecipanti e rafforzerà le relazioni con le autorità locali.
Oltre a ciò, sono previsti corsi introduttivi sul vino, guidati da Riserva Academy, Ars e Assovini, e la partecipazione alle manifestazioni fuori regione, come Vinitaly e l’Italian Wine Expo di Milano. L’obiettivo è quello di essere presenti ad eventi e occasioni che possano far conoscere e promuovere le aziende e i comuni associati, contribuendo ad accrescerne la visibilità e a valorizzarne l’offerta.
Ergo dopo due anni di attività, il progetto finalmente prende forma. Di seguito riportiamo l’intervento di Guido Ciarla:
“Noi di Confesercenti abbiamo creduto in questa rete unica, che è atipica, perché come sapete le reti si formano tipicamente all’interno dei singoli comuni. Abbiamo immaginato una rete intercomunale perché volevamo mettere in mostra le realtà e le eccellenze dei territori. I comuni che ne fanno parte hanno chiaramente il vino come eccellenza primaria, e questo si è esteso anche all’industria del pane.
Attualmente, ci sono 21 aziende partecipanti, ma ce ne sono già altre che vogliono aderire, poiché si tratta di una nuova rete. Eravamo decisi a stabilirlo qui a Genzano e ringrazio il sindaco Carlo Zoccolotti che per primo ha sostenuto questa iniziativa, facendo di Genzano il comune capofila. Ringrazio anche tutti gli altri comuni che hanno creduto e sostenuto questo progetto.
Oggi è una realtà, con molte attività già intraprese e altre in arrivo. Al di là della fase iniziale di stesura del progetto, che è stato finanziato dalla Regione Lazio e ha ricevuto il loro investimento, la rete deve ora essere pronta ad andare oltre il programma esistente sviluppando un nuovo progetto per ottenere ulteriori finanziamenti.”
Il Vice Presidente Iacoangeli ha preso la parola: “Viviamo in un territorio dove non è mai stato facile fare rete e collaborare con aziende dello stesso settore. Questa rete mira a ribaltare l’eredità che abbiamo ereditato dalle generazioni precedenti, qualcosa che i nostri predecessori non sono riusciti a capire, ovvero che se lavoriamo insieme, abbiamo maggiori possibilità di distinguerci e crescere. Se un intero territorio cresce, cresciamo tutti insieme. La rete non consiste nell’elevare un’azienda, due aziende o tre aziende, ma nel valorizzare tutte le imprese e l’intero territorio.
Abbiamo creato appositamente questi pacchetti turistici non solo per le degustazioni, ma per mostrare il nostro territorio, le sue meraviglie architettoniche e offrire un’esperienza immersiva. La guida servirà proprio a questo scopo: creare esperienze per turisti, romani e visitatori internazionali. Viviamo in un territorio davvero unico, con un ecosistema architettonico e ambientale unico nel suo genere, e un’offerta enogastronomica di alta qualità”.
Il sindaco Zoccolotti del Comune di Genzano di Roma afferma che le reti d’impresa, un modello italiano esportato nel mondo, rappresentano una sfida importante per la Regione Lazio, che negli ultimi anni ha cercato di stimolarle. Crede particolarmente in questo progetto, poiché ci sono tante belle aziende e nuove generazioni imprenditoriali che si stanno affacciando, soprattutto nel settore vitivinicolo, con grandi sfide da affrontare per rappresentare il territorio dei Castelli Romani.
Aderendo a questo progetto – continua il Sindaco – ” non vogliamo solo sfruttare il finanziamento regionale, che è stato lo spunto per mettere insieme le aziende e ragionare insieme come rete, creando sinergie e confronti. L’obiettivo è che possa essere d’esempio per altre esperienze imprenditoriali di gruppo che in passato non sono andate bene. Anche i Comuni stanno adottando questa modalità di fare rete.
Inoltre, questo Comune è stato riconosciuto come Città del Vino 2025, il che garantirà una particolare attenzione a questo territorio l’anno prossimo, con Marino come capofila. Questa ulteriore iniziativa rappresenta un’opportunità anche per la rete di aziende.”
A maggior ragione, in occasione del Vinitaly, il 7 aprile 2025, si terrà la presentazione delle Città del Vino dei Castelli Romani. Queste città avranno uno spazio espositivo all’interno dello stand della Regione Lazio.
“L’iniziativa Città del Vino 2025 è la sintesi di una rete fiorente, spiega Simonetti, Assessore all’Agricoltura di Velletri, che funziona quando tutti i membri condividono l’obiettivo comune di crescita e valorizzazione dei nostri prodotti e specialità. Il prossimo anno porterà la sfida del Giubileo e sono sicuro che molti visitatori che verranno a Roma faranno tappa anche nella regione dei Castelli Romani. Questo sarà un potente motore per noi per creare sinergie, come la Rete VIP, per portare persone nei nostri territori.”
In chiusura, l’invito a partecipare ad un momento conviviale di degustazione dei vini e dei prodotti a buffet dell’azienda Fermenti 2020, tutti parte del network.
L’ELENCO DELLE AZIENDE ADERENTI:
AZIENDA AGRICOLA PESOLI GIULIO (VINO/ OLIO/GELATINE DI VINO – ARICCIA)
CANTINA COSTANTINI (VINO/ OLIO/CONFETTURE – GENZANO DI ROMA)
AZIENDA AGRICOLA CARAFA JACOBINI (VINO BIO/OLIO BIO – GENZANO DI ROMA)
CANTINAMENA – AZ. AGRICOLA MINGOTTI (VINO BIO/OLIO BIO – LANUVIO)
LA LUNA DEL CASALE (VINO BIO/OLIO BIO – LANUVIO)
OMINA ROMANA – SOCIETA’ AGRICOLA FORESTALE LA TORRE (VINO/OLIO – VELLETRI)
CANTINA TENUTA IACOANGELI (VINO/OLIO – GENZANO DI ROMA)
AZIENDA AGRICOLA LE ERBE DELLA LUNA (ERBE OFFICINALI E PRODOTTI BOTANICI EDIBILI – NEMI)
METALSUGHERO (PRODUZIONE TAPPI E CAPSULE PER BOTTIGLIE – GENZANO)
“PERCORSI DI GUSTO” a Roma: i vini di Roberto Sarotto protagonisti al Ristorante Allegrìo
di Cristina Santini
Il 26 novembre abbiamo avuto il privilegio di partecipare alla prima di due esclusive cene di degustazione che fanno parte del tour “Percorsi di gusto. Un Viaggio tra Roma e Torino“, un emozionante viaggio culinario immersivo alla scoperta dei sapori e degli abbinamenti di queste due città iconiche.
Questa esperienza enogastronomica è il prodotto di una collaborazione tra il Gambero Rosso e la stimata cantina Roberto Sarotto presente con alcune delle etichette rappresentative, sapientemente abbinate a voci di menu attentamente realizzate e concepite dai talentuosi chef del ristorante di Roma.
Situato nel cuore di Via Veneto, Allegrìo è un magnifico ristorante realizzato nel periodo più drammatico vissuto da tutti, che porta con sé un’ondata rinfrescante di stile moderno ed elegante, richiamando il passato glamour di quella strada simbolo della Dolce Vita, conosciuta in tutto il mondo.
Le vivaci sale da pranzo tematiche trasudano un senso di raffinatezza e tranquillità, progettate con un tocco eclettico dalla proprietaria Sabrina Corbo, non senza il contributo di artisti ed artigiani di fama internazionale.
L’offerta gastronomica si concentra sulla rivisitazione della classica pizza napoletana, infondendola con una serie di sapori audaci e stuzzicanti che fondono perfettamente le amate tradizioni della cucina romana e italiana. Ogni fetta è un’opera d’arte, l’impasto funge da tela per combinazioni creative di condimenti che danzano sul palato, senza trascurare le specialità regionali della cucina tradizionale italiana.
Dal momento in cui varchi la soglia, sei avvolto in un’atmosfera emozionante, dove ogni elemento di design e ogni piatto servito contribuiscono ad un percorso davvero memorabile.
Il nostro tavolo era in una delle quattro room, la Intrepid Room, ispirata alle esplorazioni dei più famosi e coraggiosi personaggi italiani della nostra storia, come Cristoforo Colombo, Marco Polo, Amerigo Vespucci. Offre un’eleganza senza tempo per un cammino di esplorazione senza limiti attraverso l’arte e l’esperienza della rinomata cucina italiana.
La prima portata ha dato il tono al banchetto che ci attendeva, risvegliando i nostri sensi con l’interazione delle consistenze e l’armoniosa miscela di ingredienti. Man mano che il pasto procedeva, siamo stati deliziati da una magistrale esibizione di arte culinaria, ogni pietanza raccontava una storia del ricco patrimonio gastronomico della nostra regione. I vini, selezionati dal portfolio di Roberto Sarotto, sono stati l’accompagnamento perfetto, le loro caratteristiche distintive completavano e accentuavano l’espressività dei sapori in una danza senza soluzione di continuità.
Roberto Sarotto, il produttore, e la figlia Elena erano presenti e ci hanno raccontato la storia dell’azienda vinicola di famiglia, che conta oggi 95 ettari di vigneti ripartiti tra le zone più pregiate del Piemonte.
Giunta ormai alla sesta generazione, la produzione vitivinicola ha avuto origine sulle colline delle Langhe. Per oltre 200 anni, gli antenati della famiglia hanno coltivato queste colline nella zona di Alba, concentrandosi principalmente sulla produzione di Dolcetto e una piccola quantità di uva Moscato.
“Chiaramente l’azienda è cambiata – ci racconta il produttore – sono diventato enologo nel lontano 1984 e da questo momento ho sognato di dare un’espansione all’azienda.
Però la vedevo molto piccola, limitata ad una certa zona, e ad un certo punto ho cominciato a pensare di allargare la base di produzione, e da quella piccola azienda famigliare che da più di 200 anni produceva vino, abbiamo cominciato a produrre, dai nostri vigneti, prima nell’area del Barolo, poi nell’area del Barbaresco, successivamente nell’area del Monferrato fino ad arrivare a Gavi.”
Secondo la filosofia di Roberto, un vino deve offrire la massima soddisfazione e un beneficio al bevitore. Il principio guida è quello dell’equilibrio e dell’armonia, dove tutti gli elementi sono in perfetto accordo.
Attraverso uno studio rigoroso, la sperimentazione e i test, è emersa una linea di pensiero chiara e un’identità collettiva, guidata da un team di giovani collaboratori che eccellono nel dialogo aperto, nella sintesi e nel lavorare verso una visione condivisa.
La cantina, eccezionalmente ben attrezzata, è tecnologicamente avanzata e attenta all’ambiente nonostante le sue dimensioni. Situata al centro del vigneto, ha un impatto minimo sulle piante e utilizza sistemi di energia solare e un sistema di purificazione dell’acqua per l’irrigazione.
Senza ulteriori indugi, passiamo al menù che propone piatti realizzati con ingredienti locali e di stagione, abbinati in maniera egregia ai vini che metteremo in evidenza.
L’uovo nero – La paura
Uovo biologico fritto con panatura al carbone vegetale su crema di Parmigiano Reggiano 24 mesi nera.
Lo Spumante Metodo Classico Alta Langa Docg Pas Dosé 2018, è prodotto da uve Chardonnay coltivate su terreni calcarei di marna e affina per oltre 50 mesi nelle antiche cantine della tenuta. Vanta un intenso aroma di lievito, crosta di pane e croissant. Regala al sorso una cremosità impeccabile e inaspettata, una freschezza che lascia un’impressione duratura che lo rende perfetto per questo piatto prelibato. È un’esperienza di beva davvero avvolgente. Non ostacolato da zucchero residuo, il suo carattere autentico risplende, rendendolo un compagno ideale.
Piazza zucca, funghi e tartufo
Crema di zucca, funghi trifolati, crema di Parmigiano Reggiano sul cornicione; all’uscita: tartufo e olio Evo
Il Langhe Doc Arneis Runcneuv 2023, coltivato attorno alla cantina, è un vero classico: fresco, con un aroma seducente di fiori e frutti delicati, di acacia e agrumi. Alla beva è vigoroso, ben strutturato e piacevolmente acido, lasciando una leggera traccia di nocciola. La sua eleganza floreale e fruttata, insieme alla sua freschezza saporita e morbida, rendono questo vino davvero delizioso.
Il Gavi Docg Aurora 2023, è un vino, dedicato alla moglie di Roberto, accattivante che si distingue per la sua intensa luminosità, la mineralità salina e le delicate note agrumate, tutti attributi derivati dal terroir unico. Prodotto da uve Cortese provenienti dai vigneti della Tenuta Manenti, incanta il naso con vivaci sentori di ananas, albicocca e pesca. Al palato, è rinfrescante, piacevole, con pronunciati sapori di mela verde che si fondono armoniosamente con le delicate sfumature di frutta tropicale. Fin dal primo sorso, è raffinato, autentico, cattura i sensi, rivela la sua bellezza e tessitura gustativa.
Pizza “La Matta” – La Rabbia
Ragù Napoletano, Parmigiano Reggiano 24 mesi grattugiato, basilico e germogli
Il Barbera d’Alba Doc Elena La Luna 2022 (premio Tre Bicchieri 2025), stavolta dedicato alla figlia,è prodotto da uve meticolosamente selezionate, che danno vita ad un profilo profondo, intenso e aromatico.
Questo vino offre un’armoniosa miscela di ciliegie scure, perfettamente intrecciate con note di mora matura, prugna rossa e vaniglia. La bocca è esaltata da tannini vellutati e da un impeccabile equilibrio tra acidità e dolcezza, culminando in un finale lungo, accentuato da sentori di liquirizia e anice.
Contemplativo, inebriante e stimolante.
Il Brasato
Brasato di manzo al vino rosso su purè di patate al burro di alpeggio.
Il Barbaresco Riserva Currà 2017, prodotto da uve Nebbiolo coltivate nella limitata area di produzione nota come “Currà”, passa il suo tempo in grandi botti di rovere per circa un anno. Questa particolare annata è stata colpita da una significativa grandinata in quella parte del vigneto, con conseguente produzione utilizzabile per la riserva molto ridotta.
Nonostante le condizioni difficili, le uve Nebbiolo hanno prodotto un vino fresco, elegante e composto. Nel calice si respirano sentori di rosa e violetta mentre al sorso i suoi tannini sono carezzevoli, offrendo un delizioso carattere speziato, con note di prugna, cioccolato, tabacco e pepe nero. Armonioso e piacevole.
La Fortuna
Torta Pastiera di grano e ricotta al profumo di arancio, limone e vaniglia, canditi all’arancio.
Il Moscato d’Asti Solatìo 2023, è uno dei vini rappresentativi della cantina, in quanto prodotto all’interno della denominazione Moscato d’Asti, prevalentemente nel vigneto Neviglie di Sorì Ciabot.
È dolce e aromatico che evita la pesantezza stucchevole grazie alla sua freschezza rinfrescante. Le invitanti note di frutta matura e miele si fondono in un bouquet eterogeneo e mellifluo, in cui prevalgono le sensazioni balsamiche di salvia.
Angela Fiorini e il successo del laboratorio “Meraviglie in Pasta”
di Carol Agostini
Zagarolo, un borgo ricco di storia e cultura gastronomica, ospita una delle realtà più interessanti della pasta fresca italiana: Meraviglie in Pasta di Angela Fiorini. Questa imprenditrice ha saputo trasformare un’antica tradizione familiare in un laboratorio artigianale d’eccellenza, celebrato per la qualità dei prodotti e l’attenzione all’innovazione. Recentemente, Angela ha ampliato la sua attività con un nuovo spazio, inaugurato nel cuore di Zagarolo, che non è solo un luogo di produzione, ma anche un simbolo del legame tra tradizione, territorio e creatività.
La storia della pasta fresca: un’arte secolare
La pasta fresca è un pilastro della cucina italiana, con radici che risalgono all’epoca romana. L’uso di grano e acqua per creare impasti semplici è documentato fin dall’antichità, mentre durante il Rinascimento si svilupparono ricette più elaborate grazie all’introduzione delle uova. Nel corso dei secoli, la pasta fresca è diventata un simbolo di artigianalità e qualità, capace di raccontare le storie dei territori attraverso forme e sapori unici.
Angela Fiorini si inserisce in questa tradizione con una proposta che rispetta i metodi tradizionali, ma che guarda al futuro attraverso ricette innovative. Dai tortellini ai ravioli ripieni di zucca e amaretto, fino alle lasagne con guanciale e provola, ogni prodotto del laboratorio esprime la fusione tra memoria e innovazione.
L’evoluzione del laboratorio: qualità e passione al servizio della tradizione.
Dal 2004, Meraviglie in Pasta è diventato un punto di riferimento per la pasta fresca artigianale. Con il recente trasferimento in un nuovo laboratorio a Zagarolo, Angela ha voluto creare un ambiente più ampio e accogliente, dove poter dare spazio alla creatività.
Il laboratorio offre una vasta gamma di prodotti, tra cui:
Ravioli creativi, come quelli con ripieni stagionali di broccoli e salsiccia o pomodoro e mozzarella con sfoglia verde.
Lasagne artigianali, che combinano ingredienti tradizionali con accostamenti gourmet.
Fettuccine e gnocchi, preparati con farine selezionate e materie prime di alta qualità.
La produzione si distingue per l’uso di ingredienti freschi e locali, come le uova a chilometro zero e l’olio extra vergine d’oliva proveniente da piccoli produttori del Lazio. Questa attenzione alla filiera corta non solo garantisce la qualità, ma valorizza anche il territorio, rafforzando il legame tra cucina e cultura locale.
Il mercato della pasta fresca in Italia e nel mondo
La pasta fresca rappresenta un segmento in costante crescita nel mercato italiano. Secondo dati dell’Associazione delle Industrie del Dolce e della Pasta Italiane (AIDEPI), il consumo di pasta fresca ha raggiunto un valore di oltre 500 milioni di euro nel 2021, rappresentando circa il 10% del mercato complessivo della pasta.
A livello globale, la domanda di prodotti italiani continua a crescere: l’export di pasta ha registrato un aumento del 20% nel 2022, per un valore di 2,9 miliardi di euro. Questa tendenza è trainata dall’interesse per i prodotti artigianali e sostenibili, caratteristiche che contraddistinguono l’offerta di Meraviglie in Pasta.
Tradizione e innovazione: il modello di Angela Fiorini
Il successo di Angela Fiorini si basa su una formula vincente: rispetto per la tradizione e apertura all’innovazione. Le sue creazioni riflettono un equilibrio perfetto tra ricette classiche e proposte creative, pensate per soddisfare le esigenze di una clientela moderna.
Uno degli esempi più emblematici di questa filosofia è la creazione di prodotti tematici, come i ravioli a forma di cuore per San Valentino o le fettuccine al cacao, ideali per piatti gourmet. L’attenzione al dettaglio e la capacità di reinterpretare la tradizione rendono il laboratorio un punto di riferimento per gli appassionati di cucina artigianale.
Un’esperienza che va oltre il cibo
Meraviglie in Pasta non si limita a produrre eccellenze culinarie. Il laboratorio di Angela Fiorini è anche un luogo dove si valorizza l’educazione alimentare, attraverso la condivisione di ricette, consigli e curiosità sugli ingredienti. Questa attenzione alla divulgazione trasforma ogni visita in un’esperienza culturale e gastronomica, capace di avvicinare i clienti alla tradizione della pasta fresca fatta a mano.
Angela Fiorini ha recentemente avviato una collaborazione con Buh Prodotti di Bufala da Paura, portando le sue specialità nel cuore di Roma. Questa partnership rappresenta un passo importante per l’espansione del marchio, combinando la tradizione della pasta fresca con eccellenze come la mozzarella di bufala.
Guardando al futuro, Angela punta a rafforzare la sua presenza nel mercato, continuando a sperimentare nuove ricette e a valorizzare il territorio attraverso progetti che promuovano la sostenibilità e l’innovazione.
Meraviglie in Pasta: una storia di successo
Angela Fiorini e il suo laboratorio rappresentano un esempio di come la passione e l’artigianalità possano trasformarsi in un modello di successo. Con il suo impegno per la qualità e la creatività, Meraviglie in Pasta è diventato un punto di riferimento per la pasta fresca in Italia, incarnando i valori della tradizione gastronomica italiana.
Per chiunque voglia scoprire l’autenticità dei suoi prodotti, il laboratorio di Zagarolo è una tappa obbligata. È possibile visitare il sito ufficiale di Meraviglie in Pasta per approfondire l’offerta e conoscere le ultime novità: www.meraviglieinpasta.it.
L’evoluzione della figura del bartender, un mix di arte, innovazione e crescita professionale, come quella di Alessandro Silvi
di Carol Agostini
La figura del bartender è diventata sempre più centrale nel panorama della ristorazione e del lifestyle globale. Questo professionista non si limita più a preparare cocktail: oggi è un artista della miscelazione, un esperto di esperienza sensoriale e un ambasciatore della cultura del bere responsabile.
La professione del bartender: dati e crescita
Il settore del bartending ha conosciuto una forte crescita negli ultimi anni, con un’accelerazione significativa post-pandemia. In Italia, le retribuzioni medie di un bartender oscillano tra i 1.500€ e i 2.500€ al mese, con possibilità di guadagni superiori per i professionisti esperti che lavorano in locali di alto livello. La domanda di bartender specializzati è in aumento, con un numero crescente di corsi professionali che formano nuove generazioni di mixologist.
A livello globale, il mercato della mixology e del bartending sta evolvendo rapidamente. Ad esempio, negli Stati Uniti, il valore del mercato delle bevande alcoliche è cresciuto del 2,9% annualmente dal 2017, con il segmento dei cocktail di fascia alta che rappresenta una parte significativa di questa crescita. Anche in Europa, l’industria sta sperimentando un’espansione, con un rinnovato interesse per la tradizione e l’innovazione nella preparazione dei drink.
La mixology è oggi considerata una vera e propria forma d’arte. Non si tratta solo di mescolare ingredienti, ma di creare esperienze uniche attraverso una combinazione perfetta di sapori, estetica e narrazione. Cocktail come il Negroni o il Manhattan sono reinterpretati in chiave moderna, mantenendo un legame con la tradizione ma introducendo tecniche avanzate come la miscelazione molecolare.
Alessandro Silvi, noto bartender di Lanuvio, incarna questa fusione di tradizione e innovazione con il suo progetto Skill Up Bartender. La sua collezione di sei cocktail iconici confezionati sottovuoto (inclusi il Sazerac e il Boulevardier) dimostra come l’arte della miscelazione possa essere adattata alle esigenze moderne senza perdere di vista la qualità. Questo approccio non solo valorizza la creatività del bartender, ma permette anche di offrire esperienze raffinate a un pubblico più ampio, portando i cocktail di alta gamma direttamente nelle case.
La figura del bartender oggi e nel futuro
Oggi, il bartender è molto più che un semplice barman. È un mixologist, un consulente per i gusti dei clienti, e spesso anche una figura mediatica. Come gli chef stellati, i bartender stanno acquisendo sempre più visibilità, grazie anche alla popolarità dei social media. Piattaforme come Instagram sono diventate un veicolo per mostrare le proprie creazioni e attirare clienti in cerca di esperienze uniche e “instagrammabili”.
Tra le sfide future per la professione, si evidenziano:
Digitalizzazione: molti bartender stanno esplorando modi per integrare la tecnologia nel loro lavoro, ad esempio con menu digitali interattivi o con l’uso di strumenti avanzati per la preparazione dei cocktail.
Sostenibilità: cresce l’attenzione verso l’uso di ingredienti a chilometro zero e metodi di lavoro ecologici.
Espansione globale: la cultura del cocktail si sta diffondendo in nuove aree geografiche, aprendo opportunità per bartender di tutto il mondo.
La figura del bartender non è mai stata così rilevante e apprezzata. Professionisti come Alessandro Silvi dimostrano come creatività e competenza possano trasformare un mestiere in un’arte. Grazie a progetti innovativi e alla crescente attenzione verso la qualità e l’esperienza del cliente, il futuro della mixology appare più brillante che mai. Sia in Italia che nel mondo, il bartender è destinato a diventare un’icona culturale, simbolo di tradizione, innovazione e convivialità.
“VerriGud Morning 2024”: Un Viaggio nel Cuore delle Eccellenze Enogastronomiche Italiane a Lanuvio
di Carol Agostini
La prima edizione di “VerriGud Morning 2024” si è tenuta nella pittoresca cittadina di Lanuvio, regalando ai presenti una giornata memorabile all’insegna delle eccellenze enogastronomiche italiane. Organizzato dall’agenzia FoodandWineAngels e da Papillae Magazine, diretto da Carol Agostini, l’evento ha riunito produttori, istituzioni e giornalisti per celebrare il patrimonio culinario e agricolo italiano.
Lanuvio: Un Palcoscenico Ideale per le Tradizioni Italiane
Lanuvio, parte del comprensorio dei Castelli Romani, è un borgo ricco di storia e cultura, famoso per la sua tradizione vitivinicola. Situato a pochi chilometri da Roma, è rinomato per i suoi vigneti che beneficiano di un terreno vulcanico particolarmente fertile, ideale per la coltivazione di uve pregiate. Con una storia che risale all’epoca romana, quando era conosciuta come Lavinium, Lanuvio è un luogo in cui passato e presente convivono armoniosamente.
L’Evento: Promuovere il Made in Italy
L’evento, esclusivo e a porte chiuse, ha visto la partecipazione di un pubblico selezionato, tra cui il sindaco di Lanuvio, l’Onorevole Andrea Volpi, e il vice sindaco Valeria Viglietti, con delega alla Città del Vino. L’obiettivo principale era valorizzare i piccoli produttori italiani, offrendo loro una piattaforma per raccontare le storie dietro le loro creazioni.
Dalla tarda mattinata, i partecipanti hanno avuto l’opportunità di immergersi in un’esperienza sensoriale unica, degustando prodotti di alta qualità. Vini pregiati, salumi, formaggi, miele, frutta martorana e zafferano biologico sono stati solo alcune delle delizie proposte.
Situata in Lombardia, la Tenuta Borgolano è un esempio virtuoso di viticoltura sostenibile. Con una produzione annua di circa 100.000 bottiglie, la tenuta offre vini pregiati come il Barando e la Donna Bonarda, simboli di un territorio autentico. La fondatrice, Donatella Quaroni, ha dedicato decenni a promuovere un approccio rispettoso dell’ambiente, trasformando la sua azienda in un punto di riferimento per il turismo enogastronomico.
Il Salame di Varzi DOP Gran Varzi rappresenta un’eccellenza lombarda. Con il suo profilo aromatico unico, richiama le antiche tradizioni della Val Staffora, dove la produzione artigianale incontra tecniche moderne per garantire qualità e autenticità.
Da oltre 60 anni, la Casearia Carpenedo, con sede nel Veneto, è sinonimo di innovazione nel settore caseario. Il celebre “Ubriaco®” è uno dei primi formaggi affinati con vinacce, un processo che ha rivoluzionato il mercato, trasformando formaggi di alta qualità in esperienze sensoriali uniche.
Con sede a Catania, Dolce Barocco celebra l’arte della frutta martorana, dolci incredibilmente realistici realizzati in pasta di mandorle. Alessandro Marchese, erede di una lunga tradizione familiare, ha innovato questa pratica riducendo la dolcezza e migliorando la qualità degli ingredienti.
L’azienda I Mandriani Carni rappresenta tre generazioni di maestria nella lavorazione delle carni. Il loro impegno nel mantenere ricette tradizionali, unito all’uso di tecnologie avanzate, garantisce prodotti privi di glutine e lattosio, lavorati artigianalmente con un processo di essiccazione naturale.
Nata nel 2020 in piena pandemia, Sughi Vestalia offre sughi artigianali che portano il sapore della tradizione italiana direttamente nelle case dei consumatori. I fondatori, Luca Chiaese e Roberto Guarino, hanno trasformato una passione comune in un progetto imprenditoriale di successo.
La Golosa di Maurizio Curi si distingue per l’uso esclusivo di frutta lavorata a mano, priva di additivi chimici. Emblematiche sono le Mele Rosa, un frutto antico recuperato e valorizzato nel territorio dei Monti Sibillini.
Fondata nel 1978, l’azienda agricola Milletti Funghi combina tradizione e tecnologia per produrre funghi di qualità superiore. I loro prodotti, ricchi di nutrienti e vitamine, rappresentano un esempio eccellente di agricoltura sostenibile.
Con sede nelle Marche, il Pastificio Agricolo Mancini utilizza esclusivamente grano coltivato nei propri campi per creare paste artigianali di alta qualità. La lavorazione tradizionale, come la trafilatura al bronzo e l’essiccazione lenta, conferisce ai prodotti un sapore autentico e riconoscibile.
Specializzata nella produzione di zafferano biologico, Pura Crocus promuove pratiche agricole sostenibili. Ogni prodotto, dal miele alle tisane, incarna l’essenza della Val d’Orcia e l’impegno dell’azienda per la qualità.
Dalla provincia di Avellino, Petra Marzia è una giovane azienda vinicola che celebra i grandi vini campani come il Taurasi DOCG e il Fiano. Ogni bottiglia riflette il legame profondo con il territorio e la passione dei produttori.
Alessandro Silvi, bartender della zona di Lanuvio noto per la sua esperienza e spirito innovativo, presenta il suo nuovo progetto: una linea esclusiva di 6 cocktail iconici confezionati sottovuoto, ciascuno accompagnato dalla propria bottiglia dedicata. Tra i protagonisti di questa collezione spiccano il Sazerac, Manhattan, Old Fashioned, Negroni, Boulevardier e Milano-Torino. Un’idea che unisce tradizione e creatività per celebrare l’arte della mixology
Il pranzo, cuore dell’evento, è stato un trionfo di sapori. Ogni portata è stata realizzata utilizzando i prodotti degli espositori, abbinati a vini selezionati. Tra le proposte, spiccavano piatti come le mezze maniche Mancini con funghi cardoncelli, zucca e guanciale, e la carne alla brace accompagnata da cicoria ripassata.
Un Successo Annunciato
La prima edizione di “VerriGud Morning 2024” ha rappresentato un’esperienza unica per celebrare l’eccellenza enogastronomica italiana. Grazie a un’organizzazione impeccabile e a una selezione di produttori d’élite, l’evento si pone come un appuntamento imperdibile per promuovere il Made in Italy, la tradizione e l’innovazione dei territori italiani.
BEVIAMOCI SUD – VI EDIZIONE 7, 8, 9 Dicembre 2024 – Grand Hotel Palatino, Roma
redazione – Carol Agostini
Riserva Grande è lieta di annunciare il ritorno di Beviamoci Sud, l’evento dedicato ai grandi vini del Sud Italia, giunto alla sua sesta edizione. Dal 7 al 9 dicembre 2024, presso il Grand Hotel Palatino, nel cuore di Roma (via Cavour 213/M, Rione Monti), vi aspetta una manifestazione imperdibile che celebra l’eccellenza della viticoltura del Meridione.
Un’esperienza unica tra banchi di assaggio e masterclass
Con oltre 100 espositori, tra consorzi, grandi e piccole cantine, e più di 300 vini in degustazione, Beviamoci Sud offre un’occasione straordinaria per scoprire il potenziale di una delle aree vitivinicole più affascinanti del mondo.
L’evento si distingue per il suo approccio didattico, con 4 masterclass esclusive che approfondiscono storia, cultura e tradizioni delle terre del Sud Italia.
LE MASTERCLASS DA NON PERDERE
Verticale storica del Fiano di Avellino – Celebriamo il ventennale della cantina Rocca del Principe di Lapio con una verticale imperdibile guidata dal maestro Ercole Zarrella.
I Sapori dei Castelli Romani – Una masterclass che unisce cibo e vino, presentando ben 17 produttori dei Castelli Romani.
La Sardegna enoica – Un viaggio nei terroir sardi con il Movimento Turismo del Vino Sardegna, alla scoperta dei migliori vini di ogni zona dell’isola.
Il Nero di Troia – Per la prima volta a Roma, l’Associazione Terre d’Alta Puglia racconta le sfumature di questo vitigno straordinario.
Novità 2024: i vini in vendita direttamente in loco!
Quest’anno, sarà possibile acquistare i vini degustati direttamente all’evento, a prezzi scontati.
PROGRAMMA DELL’EVENTO
Sabato 7 Dicembre 2024
14:00: Apertura banchi di assaggio
14:00: Masterclass – Verticale storica Fiano di Avellino
18:00: Masterclass – I Sapori dei Castelli Romani
20:00: Chiusura banchi di assaggio
Domenica 8 Dicembre 2024
14:00: Apertura banchi di assaggio
14:30: Masterclass – La Sardegna enoica
18:00: Masterclass – Terre d’Alta Puglia e il Nero di Troia
20:00: Chiusura banchi di assaggio
Lunedì 9 Dicembre 2024
11:00: Apertura banchi di assaggio
14:00: Premiazione Concorso “Eccellenze di Beviamoci Sud”
16:00: Premiazione Concorso “Ambasciatori di Beviamoci Sud”
17:00: Chiusura banchi di assaggio
MODALITÀ DI INGRESSO
Ingresso all’evento: €25 (acquisto presso il desk accoglienza).
Biglietto ridotto (€20) per gli amici di Riserva Grande e per i sommelier (previa comunicazione o convenzione).
Masterclass acquistabili, salvo disponibilità, presso il desk dell’evento.
ULTERIORI EVENTI IN PROGRAMMA
13 Dicembre 2024: Verticale di Barolo “Aurelio Settimo” (Barolando).
17 Dicembre 2024: Cena di Natale Riserva Grande.
Per maggiori dettagli sui vini in degustazione e costi delle masterclass, visitate il sito ufficiale: www.riservagrande.com.
Non mancate a questa tre giorni di cultura, tradizione e passione per il vino del Sud Italia.
Vi aspettiamo per vivere insieme un’esperienza indimenticabile!
Riserva Grande Academy
Marco, Andrea, Luciano e tutto lo staff di Beviamoci Sud
Berebene 2025: 34° edizione della Guida del vino dal miglior rapporto qualità prezzo secondo Gambero Rosso
Di Cristina Santini
Si è conclusa ieri, 18 novembre, a Palazzo Brancaccio a Roma con la chiusura della degustazione al banco d’assaggio, la presentazione della nuova edizione della guida “Berebene 2025” – I Migliori Vini d’Italia sotto i 20 euro, curata da William Pregentelli e dal team del Gambero Rosso sotto la direzione di Lorenzo Ruggeri.
Il Bere Bene quest’anno ha raggiunto un nuovo record, con 937 etichette premiate che soddisfano sia il gusto che il budget. In particolare, 92 di questi hanno un prezzo inferiore ai 10 euro, e la selezione comprende 6 premi nazionali e 21 premi regionali, in rappresentanza di ciascuna delle regioni vinicole italiane.
Lorenzo Ruggeri, Direttore del Gambero Rosso, racconta:
“Questa mattina ho esaminato attentamente i dati Istat sull’export vinicolo. Sorprendentemente, nel 2024 la bilancia commerciale risulta in attivo, addirittura del 4%, con il valore delle esportazioni che cresce più dei volumi. Gli Stati Uniti, mercato storico di riferimento, stanno attualmente performando bene, con un prezzo di riferimento relativamente basso di 3,46 euro al litro. Ciò indica che abbiamo ancora del lavoro da fare, poiché rimaniamo un paese concentrato sulla quantità. Mentre è vero che le generazioni più giovani bevono meno alcol, le abitudini di consumo della mia generazione e di quella di William erano molto diverse 18 anni fa. All’epoca non si acquistavano vini di fascia alta, né si spendeva tanto per il vino quanto si spende oggi.
Il consumo di vino tende a coincidere con alcune fasi della vita, ad esempio quando le persone hanno un reddito più elevato, mettono su famiglia o raggiungono un punto di maggiore stabilità finanziaria. Questo perché il vino è spesso associato a determinati valori e momenti significativi nella vita. Questa guida all’accessibilità del vino deve continuamente sperimentare e comunicare le sue informazioni in modo altamente efficace. Nonostante le sfide, l’industria vinicola richiede ancora uno sforzo concertato da parte di giornalisti e produttori per comprendere appieno il panorama attuale e fornire approfondimenti significativi.”
William Pregentelli, curatore della guida, spiega che i modelli di consumo del vino stanno cambiando. Osserva che il consumo giornaliero sta diminuendo, probabilmente a causa dello stile di vita moderno più veloce rispetto a 20, 30 o 40 anni fa. Inoltre, il vino sta diventando più un’esperienza sociale e celebrativa da gustare fuori casa piuttosto che all’interno. Di conseguenza, l’apertura di una bottiglia a casa è in calo, mentre il consumo nei ristoranti e nei bar è in aumento. Dovremmo infatti riflettere su queste tendenze di consumo in evoluzione.
L’edizione di quest’anno ha mantenuto la struttura dello scorso anno, che ha subito un’importante revisione e presenta un’ampia carta dei vini con 937 recensioni e valutazioni fino ai centesimi, novità dell’anno precedente. Si tratta della più grande edizione del “Bere Bene” fino ad oggi.
La denominazione più premiata è la Barbera d’Asti, con 16 vini, in testa ai riconoscimenti del Piemonte come la regione con la migliore selezione per il consumo di qualità, vantando 112 vini. Seguono il Veneto con 92 vini e la Toscana con 84.
Si tratta di vini etichettati impropriamente come “base”, eppure dimostrano come la serietà di un’azienda si misuri dalla qualità di queste etichette. Non è necessario cercare i vini più costosi per gustare un buon vino: queste opzioni più convenienti possono comunque catturare l’identità di una regione vinicola, i tratti distintivi di un vitigno e la filosofia di produzione di un enologo o di un’azienda vinicola.
La guida non solo evidenzia la qualità e l’economicità, ma presenta anche vini di grande carattere e tipicità. I vini degustati ai banchi d’assaggio offrono freschezza, ottima bevibilità e memorabili note di frutta o terziarie. Seppur giovanili di età, sono di notevole fascino, rispettando i vitigni e i terroir da cui provengono. In sostanza, si tratta etichette da bere tutti i giorni. Questo è l’obiettivo della guida.
Novità a breve
Il sito del Gambero Rosso è stato completamente rivisto e ottimizzato per una fruizione mobile. La grafica e alcuni elementi chiave sono stati aggiornati per migliorare la lettura. Inoltre, oltre un mese fa è stata lanciata la piattaforma OTT di Gambero Rosso TV, che offre una vasta libreria di contenuti, tra cui reportage dall’Italia e dal mondo, talent show, ricette e viaggi. È inoltre possibile visualizzare il canale lineare di Gambero Rosso TV sul digitale terrestre al canale 257. In questo modo, gli utenti possono accedere ai contenuti ovunque si trovino. Saranno pubblicati tre nuovi contenuti a settimana, e da gennaio verranno introdotti ulteriori contenuti completamente nuovi.
L’ultima proposta è un corso on-demand di 150 ore dal titolo “Il vino del futuro”, sviluppato in collaborazione con il Professor Scienza. Il programma in quattro moduli copre una gamma completa di argomenti critici, dall’agronomia alla comunicazione e includono lo storytelling, il linguaggio, l’uso efficace dei social media e la massimizzazione dell’identità digitale del marchio attraverso i canali essenziali di oggi.
Concludiamo con i dati essenziali:
937 vini premiati di cui 64 spumanti e frizzanti, 412 vini bianchi, 69 vini rosati, 377 vini rossi, 15 vini dolci.
6 Premi Nazionali:
Miglior Bollicina: La Matta Dosaggio Zero ’23, Casebianche
Miglior Bianco: Falerio Pecorino Maree ’23, Madonnabruna
Miglior Rosato: FCO Pinot Grigio Ramato ’23, Sirch
Miglior Rosso: Chianti Cl. ’21, Borgo Salcetino
Miglior Dolce: Canelli Tenuta del Fant ’23, Il Falchetto
Miglior Vino sotto i 10 euro: Barbera d’Asti Sup. Savej ’21, Terre Astesane
21 Campioni Regionali:
Valle d’Aosta: VdA Petite Arvine ’23, Les Crêtes
Piemonte: Barbera d’Asti Sup. I Tre Vescovi ’22, Vinchio Vaglio
Liguria: Riviera Ligure di Ponente Vermentino ’23, Durin
Lombardia: RGC Groppello ’23, Cantrina
Trentino: Trentino Riesling ’23, Maso Poli
Alto Adige: A. A. Pinot Bianco ’23, Kettmeir
Veneto: Bardolino Montebaldo Delara ’22, Guerrieri Rizzardi
Friuli Venezia Giulia: FCO Pinot Bianco ’23, Roberto Scubla
Emilia Romagna: Romagna Albana Albena ’23, Assirelli
Toscana: Chianti Colli Fiorentini Sorrettole ’22, La Querce Marche: Bianchello del Metauro Sup. Rocho ’22, Roberto Lucarelli Umbria: Spoleto Trebbiano Spoletino ’23, Le Cimate Lazio: Lepino ’20, Donato Giangirolami Abruzzo: Cerasuolo d’Abruzzo Baldovino ’23, Tenuta I Fauri Molise: Molise Tintilia ’21, Tenute Martarosa Campania: Rosato ’23, Cenatiempo Basilicata: Aglianico del Vulture Synthesi ’20, Paternoster Puglia: Terra d’Otranto Negroamaro Notte Rossa ’22, Terre Di Sava Calabria: Cirò Rosso Cl. Sup. Colli del Mancuso Ris. ’21, Ippolito 1845 Sicilia: Sicilia Giato ’23, Centopassi Sardegna: Vermentino di Sardegna Chlamys ’23, Tenute Fois – Accademia Olearia
Lanuvio celebra le eccellenze enogastronomiche e culturali: il successo della prima edizione del progetto “VerriGud Morning Lanuvio”
di Carol Agostini
Sabato 23, Lanuvio è stata protagonista della prima edizione del progetto “VerriGud Morning Lanuvio”, un evento che ha unito degustazioni, cultura e tradizione grazie alla partecipazione di straordinarie realtà italiane. L’iniziativa ha offerto un viaggio tra sapori autentici e storie di aziende che incarnano l’eccellenza del made in Italy.
Tenuta Borgolano: biodiversità e sostenibilità nel cuore dell’Oltrepò Pavese
Con i suoi 30 ettari di terreno nella provincia di Pavia, la Tenuta Borgolano si distingue per la viticoltura sostenibile e l’impegno nella valorizzazione della biodiversità. Fondata da Donatella Quaroni nel 1992, produce circa 100.000 bottiglie all’anno, distribuite in Italia e all’estero. Tra i vini di spicco, uno dei rossi della tenuta simboleggia il legame con il territorio e la qualità produttiva.
Salumificio Gran Varzi: l’autenticità del Salame di Varzi DOP
Il Salame di Varzi DOP Gran Varzi si distingue per la complessità sensoriale e il richiamo alla tradizione. Con profumi di carne stagionata e note vegetali, il salumificio celebra il patrimonio gastronomico locale con prodotti artigianali dal carattere unico.
I Mandriani Carni: tre generazioni di tradizione e qualità
Con un nuovo stabilimento che unisce tecnologia avanzata e lavorazione artigianale, I Mandriani si impone come eccellenza nella trasformazione delle carni. I prodotti sono naturalmente privi di glutine e lattosio, rappresentando un perfetto equilibrio tra tradizione e innovazione.
Sughi Vestalia: il sapore del “sugo del nonno” in un barattolo
Nata nel 2020, durante la pandemia, l’azienda Vestalia si dedica alla produzione di sughi artigianali. Fondata da Roberto Guarino e Luca Chiaese, punta a portare il gusto della tradizione direttamente nelle case, con ricette autentiche e packaging che valorizza la qualità.
La Golosa di Maurizio Curi: il trionfo dell’artigianalità
L’azienda agricola La Golosa si distingue per l’assenza di additivi chimici nei suoi prodotti, lavorati rigorosamente a mano. Tra le eccellenze spiccano le Mele Rosa, recuperate grazie all’impegno della Comunità Montana dei Sibillini, simbolo del legame tra tradizione e innovazione.
Milletti Funghi: tecnologia e natura nei Castelli Romani
Dal 1978, l’azienda agricola Milletti Funghi produce funghi naturali e nutrienti. Grazie a impianti tecnologici avanzati, garantisce elevati standard qualitativi, offrendo alimenti ricchi di proteine, vitamine e minerali.
Mancini Pastificio Agricolo: dalla tradizione agricola alla pasta di qualità
Nelle Marche, il Pastificio Mancini utilizza esclusivamente il grano dei propri campi per creare una pasta trafilata al bronzo e essiccata a bassa temperatura. Con una storia familiare che inizia nel 1938, rappresenta un esempio di unione tra tradizione e innovazione.
Pura Crocus: lo zafferano biologico della Val d’Orcia
Specializzata nella produzione di zafferano biologico, l’azienda Pura Crocus si distingue per la qualità dei suoi prodotti, tra cui miele e tisane aromatizzate, tutti rigorosamente privi di additivi artificiali.
La Meridiana Resort: ospitalità tra Roma e il mare
Il Resort La Meridiana a Lanuvio è una cornice ideale per eventi, cerimonie e soggiorni rilassanti. Tra piscina, ristorante e camere raffinate, offre un’esperienza di charme in sintonia con la natura circostante.
Tenuta Pantanacci: storia e natura nel cuore del Lazio
La Tenuta Pantanacci affonda le radici nel passato di Lanuvio, con resti archeologici e tradizioni legate a riti propiziatori. Le visite guidate offrono un’immersione nella storia, tra rovine millenarie e passeggiate a cavallo.
Petra Marzia Vini: tradizione e passione campana
Nel Vallo di Lauro, l’azienda vinicola Petra Marzia produce vini che celebrano il territorio campano. Tra i prodotti spiccano il Taurasi DOCG Riserva “Parlami” e il bianco “Ramia” Fiano, frutto di una filosofia artigianale che unisce tradizione e modernità.
La prima edizione di “VerriGud Morning Lanuvio” ha offerto un’occasione unica per scoprire e valorizzare queste eccellenze, testimoniando il ricco patrimonio enogastronomico e culturale che rende l’Italia unica nel mondo.