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  • Toscana IGT 2024: un patrimonio da preservare e valorizzare

    Toscana IGT 2024: un patrimonio da preservare e valorizzare

    Gambero Rosso e il Consorzio Vini Toscana uniti in un evento di territorio

    Di Cristina Santini

     

    Nel mese di ottobre, il Gambero Rosso e il Consorzio Vino Toscana hanno ospitato un evento per celebrare i vini IGT Toscana, i Supertuscan, una categoria di cui si parla molto da oltre 30 anni, ma che aveva già segnato il rinnovamento del vino italiano nei primi anni ’70.
    Durante la degustazione tenutosi presso l’Academy di Roma, Marco Sabellico del Gambero Rosso ha presentato e discusso 23 etichette di vino. Al suo fianco Stefano Campatelli, Direttore di uno dei più grandi consorzi vitivinicoli italiani, ha condiviso la visione del consorzio per il futuro e le sue importanti potenzialità di crescita.

    Toscana IGT 2024: un patrimonio da preservare e valorizzare, foto di Cristina Santini
    Toscana IGT 2024: un patrimonio da preservare e valorizzare, foto di Cristina Santini

    “Il Consorzio Vino Toscano IGT ha una lunga storia, ma è un’impresa relativamente giovane”, afferma il Direttore. “Se la denominazione IGT Toscana è nata oltre 30 anni fa, poco è stato fatto per promuoverla e non c’era praticamente nessun consorzio attivo a rappresentare i produttori. Tuttavia, negli ultimi tre anni, abbiamo lavorato duramente per riunire tutti i produttori e capitalizzare davvero questa indicazione geografica, poiché crediamo fermamente che il nome Toscana meriti di essere celebrato al meglio”.

    Toscana IGT 2024: un patrimonio da preservare e valorizzare, foto di Cristina SantiniToscana IGT 2024: un patrimonio da preservare e valorizzare, foto di Cristina Santini
    Toscana IGT 2024: un patrimonio da preservare e valorizzare, foto di Cristina Santini

    La denominazione Indicazione Geografica offre una flessibilità significativamente maggiore rispetto alla classificazione di Denominazione di Origine Controllata (DOC). I produttori possono lavorare con uno qualsiasi dei 97 vitigni autorizzati nella regione, ad eccezione dei vini spumanti. Ciò nondimeno, è stata presentata al Ministero una modifica al disciplinare di produzione e si spera che entro l’annata 2025 saranno consentiti sia il metodo Martinotti che quello Classico.

    Il Consorzio Vino Toscano ha ricevuto il riconoscimento ufficiale dal Ministero delle Politiche Agricole, della Sovranità Alimentare e delle Foreste con Decreto n. 423141 del 21 agosto 2023. Questo importante traguardo segna il completamento con successo del progetto di rinnovamento avviato nel 2019, in concomitanza con l’inizio della presidenza di Cesare Cecchi.
    Se tutto ciò che è stato raggiunto finora è un punto di partenza, di pari importanza è la realizzazione di iniziative promozionali per aumentare ulteriormente la conoscenza e l’apprezzamento dei vini Toscana IGT sia a livello nazionale che globale. Si tratta di un nuovo ruolo per il Consorzio, che andrà ad integrare le già consistenti responsabilità di gestione, tutela e promozione dei vini Toscana IGT.

    Facciamo chiarezza. Per essere riconosciuto dal MASAF, un Consorzio deve rappresentare almeno il 35% dei produttori e il 51% della produzione della Denominazione o Indicazione Geografica Protetta che intende tutelare. Il Consorzio Vino Toscana supera significativamente questi requisiti, rappresentando oltre il 39,5% dei produttori e più del 58% della produzione.

    Toscana IGT 2024: un patrimonio da preservare e valorizzare, foto di Cristina Santini
    Toscana IGT 2024: un patrimonio da preservare e valorizzare, foto di Cristina Santini

    La Toscana IGT comprende l’intera Regione, con oltre 1.500 aziende imbottigliatrici, un numero molto significativo. Una realtà, con oltre 13.000 ettari vitati e una produzione media annua di quasi 100 milioni di bottiglie ripartita in vini rossi 77%, vini bianchi 18%, vini rosati 5%. Per cui è quasi diventato obbligatorio considerare seriamente le strategie di crescita. Il rendimento degli Igt supera i 495 milioni di euro, con una ripartizione del 31% sul mercato italiano e il 69% verso l’export. Sensibile l’evoluzione delle vendite estere negli ultimi 10 anni, con un +126%. I principali mercati esteri sono l’Europa (46%), gli Stati Uniti (33%) e l’Asia (6%). Il restante 15% è distribuito su tutte le altre aree geografiche.

    Nel 1992 è stato istituito il sistema dei vini IGT, che ha finalmente previsto una denominazione formale. Tuttavia, molti di questi vini iconici sono stati creati prima di questa data. Ad esempio, il Sassicaia di Incisa della Rocchetta, così come la lunga serie di vini “Supertuscan” di produttori come Antinori, si erano già distinti utilizzando vitigni internazionali come Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Merlot, Chardonnay, Sauvignon Blanc e Syrah. Questi erano gli unici vitigni dell’epoca in grado di attrarre costantemente il mercato internazionale e di godere di un prestigio diffuso. Di conseguenza, le cantine di tutta Italia hanno iniziato a piantare queste stesse varietà nello stesso periodo, anche prima che entrasse in vigore la classificazione formale IGT.

    Comunque, qualcuno non si rassegnava a vedere il declino del vero Sangiovese di Montalcino – quello con la buccia spessa e i grappoli piccoli. La ricostruzione viticola e la nascita dei vari cloni di Sangiovese è una storia recente; negli anni ’70, nessuno sapeva cosa significasse. Solo negli anni successivi si è cominciato a lavorare seriamente sul Sangiovese, ma ci sono voluti più di dieci anni per produrre vini di rilievo.

    Toscana IGT 2024: un patrimonio da preservare e valorizzare, foto di Cristina Santini
    Toscana IGT 2024: un patrimonio da preservare e valorizzare, foto di Cristina Santini

    Degustazione 23 Etichette Igt Toscana
    Questa masterclass è una delle prime del suo genere nelle attività di promozione regionale e i vini presentati questa serata rappresentano la diversità e il potenziale di questa denominazione: diversi vitigni, stili diversi e abbondanti possibilità.

    Data la qualità costantemente elevata dell’intera gamma, condividerò solo le mie impressioni più significative. Poiché non mi piace assegnare punteggi e non esiste una classifica personale, le note di degustazione saranno presentate in ordine numerico di servizio. Complessivamente, i vini mostrano una gamma di sapori espressivi, alcuni dei quali sono più tenui e meno impattanti di altri. In alcuni casi, il frutto è messo in ombra dall’uso del legno, mentre in altri i vini sono vere gemme vitivinicole, dei capolavori.

    1. Quattro chiacchiere a oltrepoggio, Chardonnay 2022, Colognole in Pontassieve. Azienda della famiglia dei Conti Spalletti Trivelli, proprietaria da oltre 150 anni della moltitudine di case coloniche al suo interno che oggi prende il nome di Country Wine Estate Colognole. Il vigneto si trova a 330 metri di altitudine a La Rufina, una zona situata nei pressi di Firenze.
    Fermentazione malolattica svolta, maturazione per un quarto in acciaio e il resto in barrique. Dopo un lungo periodo di invecchiamento in bottiglia, il vino mostra un bouquet di frutta a polpa bianca, acidità tonificante, tannini setosi, freschezza, mineralità e note di nocciole e pepe bianco. Al palato, offre un’esperienza di beva lunga, ampia ed espansiva.

    2. Acciaiolo 2020 Cabernet Sauvignon, Castello di Albola in Radda in Chianti, appartenuta alle più nobili famiglie della Toscana, oggi di proprietà della Famiglia Zonin.

    Toscana IGT 2024: un patrimonio da preservare e valorizzare, foto di Cristina Santini
    Toscana IGT 2024: un patrimonio da preservare e valorizzare, foto di Cristina Santini

    3. Farnito 2019 Cabernet Sauvignon, Carpineto.
    Acclamata a livello internazionale, la Cantina è stata fondata da due enologi concentrati sulla produzione di vini per l’esportazione. Giunta alla seconda generazione di viticoltori, attualmente possiede 220 ettari di vigneti nelle zone più prestigiose della Toscana, tra cui Montalcino, Montepulciano e Chianti e produce 3,5 milioni di bottiglie all’anno.
    Il vino presenta un’intensa ricerca di austerità, con un importante carattere tannico che contribuisce a una struttura piena, ricca e verticale. Il colore è nitido e molto pulito, con sfumature viola decise e note erbacee tipiche del vitigno, oltre a sentori di sottobosco. La complessità aromatica è data dall’utilizzo di botti di diverse dimensioni, tra cui grandi botti, tonneau e piccole botti di secondo passaggio.

    4. Olmaia 2018, Cabernet Sauvignon, Tenuta Col d’Orcia in Montalcino, un’oasi biologica ed ora biodinamica appartenente alla Famiglia Marone Cinzano.

    Toscana IGT 2024: un patrimonio da preservare e valorizzare, foto di Cristina Santini
    Toscana IGT 2024: un patrimonio da preservare e valorizzare, foto di Cristina Santini

    5. Arcanum 2019, Cabernet Franc, Tenuta di Arceno.
    Situata nella parte meridionale del Chianti Classico, a Castelnuovo Berardenga, la tenuta, di proprietà di un’influente famiglia americana, oggi produce vini eccellenti. Questo grazie al coinvolgimento di giovani enologi italiani che lavorano a fianco della consulente francese Pierre Seillan, su terreni argillosi.
    Il vino mostra note di liquirizia, erba tagliata e prugna, mantenendo una tensione piacevolmente acida e una grande eleganza. Sebbene manchi del carattere vegetale tipico dell’uva, l’uso sapiente del legno, dell’invecchiamento e della macerazione da parte dell’enologo ha prodotto un vino di impressionante profondità, morbidezza e raffinatezza. La qualità sapida è ben integrata, mai prepotente, e la freschezza è splendidamente bilanciata in tutto.

    6. Vas 2019 Merlot, Villa a Sesta in Castelnuovo Berardenga.

    7. Guardiavigna 2019 Cabernet Franc biologico e biodinamico, Podere Forte, nella regione della Val d’Orcia, a Castiglione d’Orcia.
    500 ettari allevati su un terreno scistoso vitale con una presenza di argilla, di proprietà dell’imprenditore milanese Pasquale Forte dove uomini, piante e animali coesistono armoniosamente, rendendo il tutto autosufficiente e sostenibile. I vini maturano in legni nuovi, soprattutto in tonneaux al posto delle barrique.
    Questo vino offre un intenso aroma di ciliegia e frutti rossi, con un carattere fresco e raffinato e un colore non troppo forte. L’espressione complessiva è di eleganza e finezza, con un risultato eccellente. I tannini sono fini e setosi, con note di cacao. Succoso e carnoso al palato, dona una sensazione morbida e avvolgente, raffinata.

    Toscana IGT 2024: un patrimonio da preservare e valorizzare, foto di Cristina Santini
    Toscana IGT 2024: un patrimonio da preservare e valorizzare, foto di Cristina Santini

    8. Auritea 2018 Cabernet Franc in biologico, Tenuta Podernovo appartenente alla Famiglia Lunelli, nel comune di Terricciola, all’interno della pregiata ed emergente zona vinicola delle colline pisane, a pochi km dalla costa toscana.

    9. Fsm 2019 Merlot, Castello Vicchiomaggio di John e Paola Matta in Greve in Chianti.

    10. Oreno 2022 45% Merlot, 40% Cab. Sauvignon, 10% Cab. Franc, 5% Petit Verdot, Tenuta Sette Ponti in Castiglion Fibocchi, Arezzo. Una storia antica: dalla Casa Reale Savoia-Aosta alla Famiglia Moretti Cuseri.

    Toscana IGT 2024: un patrimonio da preservare e valorizzare, foto di Cristina Santini Toscana IGT 2024: un patrimonio da preservare e valorizzare, foto di Cristina Santini

    11. Prima Pietra 2021 50% Merlot, 35% Cab. Sauvignon, 15% Cab. Franc, Tenuta Prima Pietra.
    Situato a nord di Bolgheri a Riparbella, questo resort di prim’ordine si estende su ben 200 ettari, di cui 11 dedicati ai vigneti e il resto ricoperto di foresta. Ciò che distingue Prima Pietra è il suo vigneto elevato, situato a un’altitudine di 450 metri, il più alto lungo la costa toscana.
    Cecilia Leoneschi, rinomata enologa, ha creato questo vino ben bilanciato e raffinato. Esalta il frutto del Merlot, la speziatura del Cabernet Franc e sfumature di cioccolato, erba appena tagliata e bacche rosse. Il vino è prodotto con un uso giudizioso di rovere di qualità, parte del quale è nuovo. Nel complesso, questo è un vino delizioso e armonioso da gustare.

    12. Ghiaie della Furba 2020, 40% Cab. Sauvignon, 25% Merlot, 35% Syrah, Tenuta di Capezzana in Carmignano della Famiglia Contini Bonacossi.

    Toscana IGT 2024: un patrimonio da preservare e valorizzare, foto di Cristina Santini
    Toscana IGT 2024: un patrimonio da preservare e valorizzare, foto di Cristina Santini

    13. Monteti 2019, 55% Petit Verdot, 25% Cab. Sauvignon, 20% Cab. Franc, Tenuta Monteti della Famiglia Baratta.
    Questa storica dimora, adagiata sulle colline della Maremma meridionale nei pressi di Capalbio, custodisce 30 ettari circondati da vasti boschi e accarezzati dalle dolci brezze che lambiscono l’intera valle.
    Naso accattivante in un mix di fresche note mediterranee, sentori di erbe selvatiche, muschio e un sottile carattere salino che riflette la sua posizione vicina al mare. Un delicato carattere speziato e la maturazione in un mix di botti di rovere francese nuove e usate conferiscono complessità. I ​​tannini sono maturi e vellutati, sostenendo un finale lungo e generoso che smentisce il suo contenuto alcolico del 14,5%. Un vino straordinariamente profondo e ricco.

    14. Banditaccia 2023, Ciliegiolo, Le Rogaie in Magliano in Toscana.

    15. Il Poderone 2021, Ciliegiolo di anfora, Terre dell’Etruria.
    Questa è una cooperativa di 3.660 aziende agricole associate, rappresentando la più importante realtà imprenditoriale del settore agricolo in Toscana. Per quanto riguarda il settore vitivinicolo, conta 70 soci con circa 100 ettari vitati che conferiscono tutta la loro uva all’unica cantina della cooperativa, situata a Magliano (GR) e nota come Poderone.
    L’esperienza è estremamente gradevole e intensa, con un bouquet che si avvicina a sottili note affumicate e a una speziatura emergente, piuttosto che al caratteristico aroma di ciliegia. Entra nel palato in modo fluido e aggraziato, con un carattere fresco e un piacevole contrasto saporito prolunga il sorso sottolineando la bevibilità disarmantemente facile del vino. Energia gustativa da vendere.

    Toscana IGT 2024: un patrimonio da preservare e valorizzare, foto di Cristina Santini
    Toscana IGT 2024: un patrimonio da preservare e valorizzare, foto di Cristina Santini

    16. Il Legato 2020, Mammolo, Azienda Agricola Cincinelli posizionata nel territorio del Chianti, sulle colline che sovrastano la città di Capolona, piccolo paese a poca distanza da Arezzo.

    Questa varietà storica e tradizionale di uva, un tempo utilizzata come componente complementare nei blend di Montepulciano, è ora vinificata da sola, producendo un vino di notevole freschezza. Ha un livello moderato di antociani, che forniscono colore, ed è fermentato in vasche di acciaio prima di invecchiare per un anno in grandi botti di rovere francese.
    Presenta note di frutto, spezie ed erbe aromatiche, con un piacevole bilanciamento di dolcezza e acidità data dal balsamico. Al palato è ampio, elegante e delicato, con sentori di more, mirtilli neri e uvetta. Un’interessante interpretazione del vitigno.

    17. Giramonte 2021, Merlot, Sangiovese, Marchesi Frescobaldi in Castiglioni.

    18. Concerto 2021, 80% Sangiovese, 20% Cab. Sauvignon, Castello di Fonterutoli in Castellina in Chianti della Famiglia Mazzei.

    19. Modus 2020 55% Merlot, 20% Sangiovese, 25% Cab. Sauvignon, Ruffino 1877 prodotto nella Tenuta di Poggio Casciano, cuore pulsante dell’Azienda. Della Famiglia Folonari in partnership con Icon Estates, nota realtà californiana di proprietà dell’azienda statunitense Constellation Brands.

    20. Balifico 2020 65% Sangiovese, 35% Cab. Sauvignon, Castello di Volpaia in Radda in Chianti.

    Toscana IGT 2024: un patrimonio da preservare e valorizzare, foto di Cristina Santini
    Toscana IGT 2024: un patrimonio da preservare e valorizzare, foto di Cristina Santini

    21. Isacco 2020 50% Teroldego, 50% Merlot, Tenuta Matteraia in Vicchio, nel cuore delle campagne del Mugello.

    22. Badesco 2019, 60% Sangiovese, 20% Merlot, 20% Cab. Sauvignon, Bonacchi in Quarrata vicino Pistoia.

    Toscana IGT 2024: un patrimonio da preservare e valorizzare, foto di Cristina Santini
    Toscana IGT 2024: un patrimonio da preservare e valorizzare, foto di Cristina Santini

    23. Solengo 2019, Cabernet Sauvignon, Petit Verdot, Merlot e Sangiovese, Tenuta di Argiano, all’epoca della Famiglia Marone Cinzano, oggi nelle mani dell’imprenditore Bernardino Sani.

    Il grande Supertuscan, l’eredità di G. Tachis per Montalcino, è un vino di potenza e longevità. Il legno è perfettamente integrato con il frutto, dando vita a un carattere fresco e vibrante. Note di confettura di amarene e foglie di peperone si mescolano a sentori di tabacco. Al palato, i tannini saporiti regalano una struttura potente ma elegante. Il naso è sorprendentemente ricco, raffinato e armonioso: non un singolo elemento è fuori posto. I tannini setosi creano un equilibrio meraviglioso e un’esperienza straordinariamente bevibile.

    Toscana IGT 2024: un patrimonio da preservare e valorizzare, foto di Cristina Santini
    Toscana IGT 2024: un patrimonio da preservare e valorizzare, foto di Cristina Santini

    Abbinamenti con i meravigliosi piatti colorati dello Chef Marco Brioschi:

    Uovo morbido, Cavolo nero e Alici
    Funghi, Topinambur e Castagne
    Trippa, Fegatini, Cannellini e Olive
    Ravioli di Cinghiale, salsa verde e fonduta di Pecorino

    Abbinamenti con i meravigliosi piatti colorati dello Chef Marco Brioschi, articolo: Toscana IGT 2024: un patrimonio da preservare e valorizzare, foto di Cristina Santini
    Abbinamenti con i meravigliosi piatti colorati dello Chef Marco Brioschi, articolo: Toscana IGT 2024: un patrimonio da preservare e valorizzare, foto di Cristina Santini

     

    Cristina Santini Sommelier, winewriter, esperta vitivinicola
    Cristina Santini Sommelier, winewriter, esperta vitivinicola

    Siti di riferimento: http://www.consorziovinotoscana.it/

  • Casale della Mandria, Champagne, vini e fantastici chef 2024

    Casale della Mandria, Champagne, vini e fantastici chef 2024

    La sera del 15 novembre, il Casale della Mandria ha ospitato una cena a quattro mani straordinaria, che ha celebrato il talento di due chef unici: Marco Davi e Giuseppe Verri, il “chef scultore.”

    di Carol Agostini

    Gli ospiti, accolti in una sala gremita e calorosa, hanno vissuto un’esperienza gastronomica intensa, in cui la cucina di altissima qualità e l’arte culinaria degli chef sono stati il cuore pulsante della serata.

    Casale della Mandria, Champagne, vini e fantastici chef 2024, foto di Carol Agostini
    Casale della Mandria, Champagne, vini e fantastici chef 2024, foto di Carol Agostini

    Il menù della cena, curato nei minimi dettagli, è stato arricchito da una selezione di Champagne, tra i quali la Maison Marguerite Guyot (https://it.champagnemargueriteguyot.com/), Maison Olivier Herbert (https://champagne-olivier-herbert.com/), Metodo Classico italiano di Tenuta Borgolano di Donatella Quaroni (https://www.tenutaborgolano.com/) e vini scelti con cura da Carol Agostini, tra cui Cantina Le Poggette (Umbria https://www.fattorialepoggette.it/), Cantina Demelas (Sardegna https://www.famigliademelas.com/index.php), Cantina del Castello (Veneto https://www.cantinacastello.it/ ).

    Carol è titolare dell’agenzia FoodandWineAngels. Questa realtà si distingue per il suo approccio multidisciplinare alla promozione dei prodotti enogastronomici, combinando esperienze sensoriali con una strategia di marketing raffinata. Carol, anche nota scrittrice e curatrice di eventi enogastronomici di spicco, ha contribuito a creare un’atmosfera esclusiva che ha reso indimenticabile ogni assaggio.

    Ogni portata è stata accompagnata da un vino perfettamente abbinato, esaltando i sapori e dimostrando la grande competenza e passione del team. Il connubio tra la maestria culinaria e la selezione enologica ha elevato la cena a un evento che non è stato solo un pasto, ma una celebrazione dell’arte e della convivialità. Gli ospiti sono stati conquistati dalla magia della serata, dove ogni piatto raccontava una storia e ogni calice celebrava l’eccellenza.
    Una vera e propria sinfonia di sapori che ha lasciato il segno e che resterà nella memoria di chi ha avuto il privilegio di partecipare.

    Casale della Mandria, Champagne, vini e fantastici chef 2024, foto di Carol Agostini, Chef Marco Davi
    Casale della Mandria, Champagne, vini e fantastici chef 2024, foto di Carol Agostini, Chef Marco Davi

    Lo chef Marco Davi è un rinomato esponente della cucina italiana, noto per il suo approccio innovativo ai piatti di pesce. Ex chef del celebre Enoteca Perbacco, oggi guida il ristorante Davi dal 1973 in Piazza Roma, Aprilia, con la figlia Sara.

    Tra le sue creazioni iconiche spicca il “Panino di Triglia“, che combina la tradizione mediterranea con un tocco di modernità, unendo triglia, scarola, olive, capperi e pane al pomodoro, il tutto esaltato da una preparazione attenta e creativa. Marco è anche coinvolto in eventi benefici come “Con il cuore nel piatto”, dove collabora con altri chef di alto profilo per sostenere iniziative solidali legate alla salute e alla ricerca.

    Casale della Mandria, Champagne, vini e fantastici chef 2024, foto di Carol Agostini, Chef Marco Davi
    Casale della Mandria, Champagne, vini e fantastici chef 2024, foto di Carol Agostini, Chef Marco Davi

    Lo chef Giuseppe Verri, invece, è un maestro della cucina che combina sapientemente l’arte culinaria con la scultura gastronomica. Le sue creazioni vanno oltre il semplice gusto, trasformandosi in vere opere d’arte. Giuseppe è stato tra i protagonisti di progetti innovativi che uniscono cucina e design, collaborando con chef stellati e portando avanti la sua visione estetica della cucina come forma d’arte. Partecipa a eventi che celebrano la sinergia tra creatività e solidarietà, rappresentando un punto di riferimento per chi vede nel cibo non solo un’esperienza gustativa, ma anche visiva e culturale.

    Casale della Mandria, Champagne, vini e fantastici chef 2024, foto di Carol Agostini, Chef Giuseppe Verri
    Casale della Mandria, Champagne, vini e fantastici chef 2024, foto di Carol Agostini, Chef Giuseppe Verri

    Il Casale della Mandria, situato a Lanuvio nei Castelli Romani, è un agriturismo che combina tradizione, arte e natura, fondato da Giuseppe Verri nel 2005. Questo luogo si distingue per la sua attenzione all’agricoltura biologica e la trasformazione dei prodotti della terra in autentiche esperienze culinarie e artistiche. Gli eventi organizzati qui spesso includono una forte componente artistica, rendendo il casale un punto di riferimento per chi cerca un’esperienza che unisca buon cibo, cultura e relax in un contesto rurale accogliente.

    Casale della Mandria, Champagne, vini e fantastici chef 2024, foto di Carol Agostini, Chef Giuseppe Verri
    Casale della Mandria, Champagne, vini e fantastici chef 2024, foto di Carol Agostini, Chef Giuseppe Verri

    Lo chef-scultore Giuseppe Verri è una figura unica che coniuga la passione per la scultura con l’arte culinaria. Con oltre 700 opere distribuite in tutto il mondo, Verri ha saputo integrare le sue capacità artistiche anche nella gastronomia, soprattutto con un focus su carni alla brace e preparazioni artigianali come la Maza, un’antica ricetta romana. Nel Casale della Mandria, la cucina di Verri rispecchia il suo spirito innovativo, capace di reinterpretare la tradizione con un tocco di creatività e profondità personale.

    Il Casale e Verri incarnano una filosofia del “mangiare con amore”, che valorizza non solo il cibo, ma anche l’arte e il senso di comunità. Questo lo rende il luogo ideale per eventi enogastronomici e serate tematiche, dove l’esperienza multisensoriale coinvolge corpo e mente.

    Casale della Mandria, Champagne, vini e fantastici chef 2024, foto di Carol Agostini, Chef Giuseppe Verri e Chef Marco Davi
    Casale della Mandria, Champagne, vini e fantastici chef 2024, foto di Carol Agostini, Chef Giuseppe Verri e Chef Marco Davi

    Il menù

    Benvenuto di accoglienza Olio EVO Nuovo del Casale della Mandria, con pane casareccio e Dhéon Spumante Brut 100% Pinot Nero Tenuta Borgolano di Donatella Quaroni
    Tartare di pecora con puntarelle affumicato al luppolo in abbinamento Champagne Cuvée Désir Brut Maison Marguerite Guyot 100% Meunier

    Casale della Mandria, Champagne, vini e fantastici chef 2024, foto di Carol Agostini,Tartare di pecora in preparazione
    Casale della Mandria, Champagne, vini e fantastici chef 2024, foto di Carol Agostini,Tartare di pecora in preparazione

    Polpette di pollo al curry con Mayo allo zenzero in abbinamento Champagne Cuvée Désir Brut Maison Marguerite Guyot 100% Meunier
    Crema di Topinambur con carciofi fritti e paté di fegatini in abbinamento Champagne Cuvée Nature Premier Cru Maison Olivier Herbert 30% Pinot nero, 30% Meunier, 40% Chardonnay
    Passatelli in brodo in abbinamento Champagne Brut Tradition Maison Olivier Herbert 30% Pinot nero, 30% Meunier, 40% Chardonnay

    Passatelli in brodo in abbinamento Champagne Brut Tradition Maison Olivier Herbert, articolo: Casale della Mandria, Champagne, vini e fantastici chef 2024, foto di Carol Agostini
    Passatelli in brodo in abbinamento Champagne Brut Tradition Maison Olivier Herbert, articolo: Casale della Mandria, Champagne, vini e fantastici chef 2024, foto di Carol Agostini

    Gnocco di Patate cotte sotto la brace con ragù di coniglio in abbinamento Canaiolo Umbria IGT 2019 Le Poggette

    Gnocco di Patate cotte sotto la brace con ragù di coniglio, articolo: Casale della Mandria, Champagne, vini e fantastici chef 2024, foto di Carol Agostini
    Gnocco di Patate cotte sotto la brace con ragù di coniglio, articolo: Casale della Mandria, Champagne, vini e fantastici chef 2024, foto di Carol Agostini

    Costolette di abbacchio impanate e fritte con cicoria di campo del casale ripassata aglio/olio e peperoncino in abbinamento Domo Mandrolisai DOC 2021 Cannonau ( 30%), Bovale sardo (Muristeddu 45%), Monica (20%), Barbera Sarda ( 5%) Famiglia Demelas

    Costolette di abbacchio impanate e fritte con cicoria di campo del casale, articolo: Casale della Mandria, Champagne, vini e fantastici chef 2024, foto di Carol Agostini
    Costolette di abbacchio impanate e fritte con cicoria di campo del casale, articolo: Casale della Mandria, Champagne, vini e fantastici chef 2024, foto di Carol Agostini

    L’oca Porca cotta al forno a legna e cipolle cotte alla brace in abbinamento Amarone della Valpolicella DOCG 2016 Cantina del Castello
    Bonet Piemontese classica ricetta

    L’oca Porca cotta al forno a legna e cipolle cotte alla brace, articolo: Casale della Mandria, Champagne, vini e fantastici chef 2024, foto di Carol Agostini
    L’oca Porca cotta al forno a legna e cipolle cotte alla brace, articolo: Casale della Mandria, Champagne, vini e fantastici chef 2024, foto di Carol Agostini

     

    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer
    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer

    Siti di riferimento: https://www.daviaprilia.it/ http://www.casaledellamandria.it/

    Siti partners articolo: https://www.foodandwineangels.com/ https://www.papillae.it/ https://carol-agostini.tumblr.com/

  • Merano WineFestival 2024: straordinaria 33^ Edizione

    Merano WineFestival 2024: straordinaria 33^ Edizione

    Merano WineFestival 2024: Inizia la 33^ Edizione del Salone Enogastronomico tra Eccellenze, Premi e Riflessioni sul Futuro

    di Carol Agostini

    Domani, venerdì 8 novembre, la città di Merano accoglie l’inizio della 33ª edizione del Merano WineFestival, uno degli eventi più attesi e raffinati del settore enogastronomico italiano e internazionale. Il festival, che proseguirà fino al 12 novembre, vedrà premi, degustazioni e incontri di approfondimento con focus sulle migliori eccellenze di vini, birre, distillati e prodotti gastronomici. Tra gli appuntamenti più importanti, l’assegnazione dei prestigiosi The WineHunter Award Platinum e delle nuove WineHunter Stars, oltre a una serie di eventi esclusivi nel suggestivo scenario del Castello Principesco.
    Inaugurazione con Premi e Novità: i The WineHunter Award Platinum e le WineHunter Stars.

    Merano WineFestival 2024: straordinaria 33^ Edizione, foto da comunicato stampa
    Merano WineFestival 2024: straordinaria 33^ Edizione, foto da comunicato stampa

    Merano WineFestival 2024: straordinaria 33^ Edizione, foto da comunicato stampaLa cerimonia di apertura si terrà nel prestigioso Pavillon des Fleurs, dove, a partire dalle ore 17:30, sarà assegnato il The WineHunter Award Platinum, massimo riconoscimento della guida The WineHunter che premia le eccellenze enogastronomiche valutate oltre i 95 punti, suddivise nelle categorie Wine, Food, Spirits e Beer. L’evento sarà presentato da Maurizio Di Maggio, noto conduttore di Radio Monte Carlo, e vedrà la partecipazione del patron Helmuth Köcher e del giornalista Andrea Radic, che conferiranno anche cinque premi speciali a produttori distintisi per Genio, Innovazione, Conquista, Famiglia e Territorio.

    La stessa sera, il Kurhaus ospiterà una cena di gala durante la quale saranno consegnate le nuove WineHunter Stars. Sette personalità di spicco del settore riceveranno questo premio per il loro contributo all’enogastronomia italiana e internazionale. Tra i vincitori, Gianna Nannini, premiata come Wine Producer; Oscar Farinetti, che riceverà la Communicator Star per il suo contributo alla diffusione della cultura del vino; e la chef Viviana Varese, insignita del titolo di Food Star per il suo impegno e talento nella ristorazione.

    Tra i premiati anche Riccardo Cotarella come Winemaker Star, Anna Scafuri di Tg1 Economia come Wine & Food Journalist, Stefano Vitale come Wine Artist, e Valentina Bertini come miglior Wine Manager.

    Merano WineFestival 2024: straordinaria 33^ Edizione, foto da comunicato stampa
    Merano WineFestival 2024: straordinaria 33^ Edizione, foto da comunicato stampa

    “Intrecci di Vite”: Le Masterclass Esclusive al Castello Principesco

    Uno degli eventi più attesi del festival è Intrecci di Vite, un ciclo di quattro masterclass organizzate in collaborazione con Liber Experience, ospitate nella cornice storica del Castello Principesco. Questi incontri, esclusivi e di alto profilo, sono pensati per approfondire la cultura vitivinicola e sono condotti da nomi illustri del settore.

    Sabato 9 novembre, alle ore 10:30, il noto imprenditore Oscar Farinetti modererà una conversazione tra Maurizio Zanella e Vittorio Moretti, rappresentanti delle celebri cantine di Franciacorta Cà del Bosco e Bellavista. Alle 16:00, l’attenzione si sposterà sul Sangiovese, protagonista del Brunello di Montalcino e di altre grandi produzioni italiane, con un confronto tra diverse interpretazioni del celebre vitigno.
    Innovazione e Sostenibilità: Il Summit Quo Vadis?

    Un’importante occasione di dibattito sul futuro del settore vitivinicolo è rappresentata dal summit Quo Vadis?, che si terrà sempre venerdì 8 novembre. Il tema centrale sarà il futuro della viticoltura, con particolare attenzione a sostenibilità, innovazione e internazionalizzazione. Tra i relatori, personalità di spicco del mondo agricolo e vitivinicolo si confronteranno sulle sfide e le opportunità per un settore in continua evoluzione, in risposta ai cambiamenti climatici e alle nuove tendenze di consumo.

    Merano WineFestival 2023, Carol Agostini press
    Merano WineFestival 2023, Carol Agostini press

    Il Cuore del Festival: Degustazioni, Showcooking e Incontri con 440 Aziende da Tutto il Mondo

    A partire da sabato 9 e fino a lunedì 11 novembre, il Merano WineFestival entrerà nel vivo, con 330 aziende vitivinicole italiane e 110 internazionali pronte a presentare i loro prodotti a un pubblico di esperti, appassionati e professionisti del settore. Gli eventi principali avranno luogo presso il Kurhaus, che ospiterà anche la GourmetArena, uno spazio dedicato a 130 aziende di prodotti gastronomici, birre e distillati, e che vedrà una serie di showcooking, masterclass e presentazioni di nuovi prodotti.

    Tra gli eventi di punta ci sarà il bio&dynamica & more, una rassegna dedicata ai vini biologici, biodinamici, Piwi (vini da vitigni resistenti), e vini prodotti con metodi innovativi, come quelli affinati in anfore o in ambiente subacqueo. In Piazza della Rena, il Mercato della Terra Slow Food offrirà al pubblico la possibilità di conoscere e acquistare prodotti locali sostenibili.

    The WineHunter Award Platinum 2023 at Merano WineFestival, Photo's Carol Agostini
    The WineHunter Award Platinum 2023 at Merano WineFestival, Photo’s Carol Agostini

    Catwalk Champagne & More: Chiusura tra le Bollicine

    Il gran finale del festival, martedì 12 novembre, sarà dedicato al Catwalk Champagne & More, un evento che celebrerà le bollicine del metodo classico. Più di 120 maison di Champagne e spumanti italiani e francesi offriranno degustazioni di alto livello, mettendo in evidenza la ricchezza delle bollicine d’autore. Sarà un’occasione unica per scoprire le migliori proposte nel panorama internazionale delle bollicine, tra cui maison rinomate e nuovi protagonisti del settore.
    Merano WineFestival: Un Evento di Respiro Internazionale tra Cultura, Business ed Eleganza

    Il Merano WineFestival, da sempre un punto di incontro per gli amanti dell’eccellenza enogastronomica, si fa quest’anno ancora più internazionale con l’introduzione di nuove iniziative come la WH Ambassador Exclusive Lounge e il WH Buyers’ Club. Questi spazi esclusivi sono stati pensati per incentivare incontri d’affari e scambi culturali tra produttori, esperti e acquirenti, consolidando Merano come una vetrina globale per i prodotti enogastronomici di alta qualità.

    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer
    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer

    Sito evento: https://meranowinefestival.com/wine/

    Siti partners articolo: https://www.papillae.it/ https://carol-agostini.tumblr.com/ https://carol-agostini.tumblr.com/

  • Modena Champagne Experience 2024, evento affascinante

    Modena Champagne Experience 2024, evento affascinante

    A Modena il 20 e 21 ottobre 2024 ha avuto luogo la settima edizione dell’appassionante kermesse “Modena Champagne Experience”.

    Di Adriano Guerri

    All’ interno degli ampi spazi di Modenafiere è tornata la più grande manifestazione italiana dedicata esclusivamente ad una delle bollicine più note e apprezzate al mondo. I visitatori, in questa edizione hanno avuto la possibilità di presentarsi al banco d’ assaggio di ben 168 espositori, tra maison e vigneron con oltre 800 etichette in degustazione.

    Modena Champagne Experience 2024, evento affascinante, foto dell'autore
    Modena Champagne Experience 2024, evento affascinante, foto dell’autore

    L’ evento è stato ben organizzato da Excellence srl SIDI, prestigiosa società che raduna 21 importatori e distributori di vino italiani. Gli espositori sono stati divisi in cinque zone e con colori diversi: Maison Classiche, Montagne de Reims, Côte des Bar, Côte des Blancs e Vallée de la Marne. Molti Champagne da poter assaporare con vari dosaggi, e varie tipologie: Blanc de Noirs, Blanc de Blancs Cuvée e permanenze sui lieviti che vanno dai tre anni sino ed oltre 12 anni. Ce n’erano per soddisfare l’esigenza di ogni palato. Sottopongo alcuni assaggi avvenuti nella zona verde, ossia la Montagne de Reims.

    La Montagne de Reims si trova nella parte settentrionale della regione Champagne, più precisamente tra Reims ed Epernay. Vanta più comuni classificati come Grand Cru di altri distretti. Il vitigno maggiormente allevato è il Pinot Noir, tuttavia vengono coltivati anche il Meunier e lo Chardonnay. Caratterizzata da dolci colline, rilievi montuosi piuttosto bassi e pianure. Ho avuto il piacere di soggiornare a Reims, durante la mia breve permanenza nella regione. Non vedo l’ora di tornarci.

    Modena Champagne Experience 2024, evento affascinante, foto dell'autore
    Modena Champagne Experience 2024, evento affascinante, foto dell’autore

     Ecco alcuni assaggi da me effettuati

    Grand Assemblage Extra Brut Jeeper – Chardonnay 60%,Pinot Noir 25% e Meunier 15% – Dosaggio: 0 g/l – 48 mesi sui lieviti –  Bel paglierino brillante, al naso rivela note di pesca, pompelmo, frutti di bosco e pan brioche, il sorso è vibrante, cremoso e armonioso, decisamente duraturo.
    Sito di riferimentowww.champagne-jeeper.com

    Modena Champagne Experience 2024, evento affascinante, foto dell'autore
    Modena Champagne Experience 2024, evento affascinante, foto dell’autore

    Millesimè  2016 Barons de Rothschild – Chardonnay 51% e Pinot Noir 49% – Dosaggio: 5 g/l – 90 mesi sui lieviti – Giallo dorato luminoso, perlage fine e persistente, al naso svela note di zagara, pera , creme noisettes e pasticceria mignon, il sorso è fresco, setoso, armonioso, dal finale lungo.

    Sito di riferimento: www.champagne-brd.com

    Modena Champagne Experience 2024, evento affascinante, foto dell'autore
    Modena Champagne Experience 2024, evento affascinante, foto dell’autore

    L’Autre R Grand Cru Extra Brut Jacques Rousseaux– Pinot Noir 100% – Dosaggio: 6,5 g/l – 84 mesi sui lieviti – Giallo dorato luminoso, al naso si percepiscono note rosa canina, ribes, lampone, lime e croissant caldo, al palato è avvolgente, pieno e con una rinfrescante piacevolezza di beva.

    Sito di riferimento: www.champagne-jacquesrousseaux.com

    Modena Champagne Experience 2024, evento affascinante, foto dell'autore
    Modena Champagne Experience 2024, evento affascinante, foto dell’autore

    Epître Act Blanc de Noirs  Millésimé Premier Cru Extra Brut 2018 Crucifix Pere & Fils – Pinot Noir 100% – Dosaggio: 3,5 g/l – 84 mesi sui lieviti – Giallo dorato brillante, bollicine finissime, al naso sviluppa note di scorza d’agrumi, miele, frutta tropicale e crosta di pane, al gusto è  saporito e la sua freschezza ti invita ad un sorso successivo.

    Sito di riferimento: www.champagne-crucifix.fr

    Modena Champagne Experience 2024, evento affascinante, foto dell'autore
    Modena Champagne Experience 2024, evento affascinante, foto dell’autore

    L’ Alchime Charles Beaudouin – Chardonnay 100% – Dosaggio: 4,8 g/l – 72 mesi sui lieviti – Paglierino luminoso con riflessi dorati, perlage fine, al naso emana sentori di fiori bianchi, pera, melone, frutta esotica e croissant, il sorso è vibrante, fine, cremoso e delizioso. Rimane in bocca a lungo.

    Sito di riferimento: www.champagne-charles-beaudouin.com

    Modena Champagne Experience 2024, evento affascinante, foto dell'autore
    Modena Champagne Experience 2024, evento affascinante, foto dell’autore

    Extra Brut Millésimé Le Nid d’Agace Premier Cru Monmarthe – Pinot Noir 60% e Chardonnay 40% – Dosaggio. 5 g/l – 84 mesi sui lieviti – Giallo oro brillante, perlage finissimo, al naso sprigiona note di pesca, pan brioche, mandorla che ben si integrano con sottili nuances agrumate, al gusto è saporito, dinamico ed avvolgente, con finale veramente durevole.

    Sito di riferimento: www.champagne-monmarthe

    Modena Champagne Experience 2024, evento affascinante, foto dell'autore
    Modena Champagne Experience 2024, evento affascinante, foto dell’autore

    Extra Brut Millesimé 2013 Gardet – Pinot Noir 70% e Chardonnay 30% – Dosaggio: 4 g/l – 60 mesi sui lieviti – Tonalità oro brillante, perlage fine e persistente, al naso dipana sentori di biancospino, frutti di bosco e note di pompelmo rosa, il sorso è ricco, vibrante, cremoso e coerente, dotato e una lunga persistenza aromatica.

    Sito di riferimento: www.champagne-gardet.com

    Modena Champagne Experience 2024, evento affascinante, foto dell'autore
    Modena Champagne Experience 2024, evento affascinante, foto dell’autore

    MMIX Cuvée Millésimè  2009 Brimoncourt – Chardonnay 100% – Dosaggio 5 g/l – 144 mesi sui lieviti – Dorato luminoso, bollicine sottili, giungono al naso raffinati sentori di agrumi, mela cotogna, prugna mirabella, creme noisette e pan brioche, al palato è ricco, suadente, saporito e incredibilmente duraturo.

    Sito di riferimento: www.brimoncourt.com

    Modena Champagne Experience 2024, evento affascinante, foto dell'autore
    Modena Champagne Experience 2024, evento affascinante, foto dell’autore

     

    Adriano Guerri, sommelier professionista, wine critic e blogger freelance
    Adriano Guerri, sommelier professionista, wine critic e blogger freelance

    Sito evento: https://www.champagneexperience.it/evento/

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  • Modena Champagne 2024: un evento irresistibile

    Modena Champagne 2024: un evento irresistibile

    Modena Champagne 2024 e le sue bollicine, ma non solo

    di Elsa Leandri

    Impossibile non resistere al richiamo delle bollicine d’Oltralpe! Anche quest’anno partecipare all’evento promosso e organizzato, in modo eccelso, da Excellence Srl nei giorni del 20 e 21 ottobre era d’obbligo: Modena Champagne un appuntamento annuale che è giunto alla sua settima edizione! Ben 168 produttori presenti tra grandi e piccole maison e ovviamente non sono mancate delle masterclass per approfondire più da vicino la conoscenza di questo territorio che continua a affascinare sempre più persone.

    Elsa Leandri a Modena Champagne, articolo: Modena Champagne 2024: un evento irresistibile, foto dell'autrice
    Elsa Leandri a Modena Champagne, articolo: Modena Champagne 2024: un evento irresistibile, foto dell’autrice

    Solitamente ci dedichiamo alle bollicine (e per dire il vero del tempo lo abbiamo dedicato a questo), ma come è noto a tutti la Champagne racchiude altre 2 AOC: Rosé des Riceys e Coteaux Champenois. Quest’ultima, il cui riconoscimento è del 1974, in realtà rappresenta proprio la prima tipologia di vino che veniva prodotta in questa zona del nord est francese. Nel 1950 si è assistito all’affermazione dello champagne tale da oscurare la produzione di vini bianchi, rosati o rossi fermi. In questo ultimo periodo invece i viticoltori si stanno nuovamente indirizzando verso i Coteaux e Modena Champagne ha fatto lo stesso proponendo una masterclass guidata da Alberto Lupetti sui Coteaux Champenois, a cui abbiamo partecipato con grande interesse.

    Cinque i vini in degustazione:

    • Coteaux Champenois Rouge Cuvée Athenais Rouge 2019 (Champagne Gonet Medeville)
    • Coteaux Champenois Hauts Tourets 2019 (Champagne Rodez)
    • Coteaux Champenois Rouge 2020 ( Champagne Pierre Gerbais)
    • Coteaux Champenois Rouge 2018 (Champagne de Venoge)
    • Coteaux Champenois Rouge En Chanzeux 2020 (Champagne Devaux)
    BICCHIERI MASTERCLASS E VINI DELLA MASTERCLASS COTEAUX CHAMPENOIS, articolo: Modena Champagne 2024: un evento irresistibile, foto dell'autrice
    BICCHIERI MASTERCLASS E VINI DELLA MASTERCLASS COTEAUX CHAMPENOIS, articolo: Modena Champagne 2024: un evento irresistibile, foto dell’autrice

    Champagne Gonet Medeville: i terreni di questa maison si trovano nei dintorni di Epernay sia in zone Grand Cru che Premier Cru. La Cuvée Athenais è ottenuta da vigne vecchie di pinot nero della zona di Ambonnay (Grand Cru) allevato in una zona ricca di craie. La malolattica viene effettuata in barrique a cui segue una maturazione di 18 mesi con un utilizzo del 30% di barrique nuove. Frutto di unannata eccezionale si rende interessante per l’impatto di peonia e rosa rossa, cosparso da echi di cenere di camino e di grafite, con in chiusura un richiamo vegetale. Ottimo dinamismo tra acidità e tannino che rende il sorso piacevole.

    Champagne Rodez: rimaniamo ad Ambonnay ma in una zona in cui il terreno diventa più argilloso. La vinificazione è molto simile a quella di Gonet Medeville in quanto la malolattica viene svolta in barrique con una maturazione in legno di 18 mesi. Sentori di matita, di ciliegia in confettura, di ruggine che anticipano un sorso fresco con una trama tannica decisa.

    Champagne Pierre Gerbais: ci spostiamo ora nell’Aube, più precisamente a Celles sur Ource con un’esposizione delle vigne a nord e con l’uso di solo acciaio sia durante la fermentazione che la maturazione. In questo caso si avverte un profilo olfattivo floreale che si intreccia con la marasca e la fragolina di bosco. Un’eleganza che si riflette con una struttura più leggera in cui la freschezza guida il sorso accompagnato da tannini ben levigati.

    Champagne de Venoge: in questo caso il pinot nero proviene sempre dall’Aube, ma dalla zona di Les Riceys, la zona più vitata della regione Champagne e l’unica a accogliere le tre AOC. La fermentazione e la maturazione avviene in barrique e in acciaio. Frutta scura e nota speziata introducono sorprendentemente una freschezza di succo di ribes e un’elevata sapidità.

    Champagne Devaux: altra rappresentante della Côte des Bar sita a Bar-sur-Seine. Anche in questo caso il pinot nero deriva dal villaggio dalle tre chiese da un vigneto con esposizione a sud, le cui viti hanno più di 70 anni. Fermentazione e maturazione in barrique d’Argonne. Delicato e seducente con cenni di rosa rossa e peonia accarezzati da effluvi balsamici d’eucalipto e cosparsi da piccola frutta rossa. Connubio perfetto tra freschezza e tannini.

    Una degustazione che ha toccato principalmente due zone in cui il pinot nero è il vitigno principale e che ci ha permesso di apprezzarne la sua vinificazione come vino fermo, declinato in diverso modo a seconda delle scelte attuate dalle differenti maison.

    Tuttavia per concludere non possiamo non citare alcune maison di Champagne soprattutto della Vallée de la Marne e della Côte des Blancs, zone su cui ci siamo maggiormente focalizzati: il nostro amore per l’effervescenza è difficile da domare!

    Nella Côte des Blancs:

    • Pierre Legras a Chouilly con Monographie Blanc de Blancs Grand Cru in cui lo chardonnay si declina in tutta la sua specificità con scorza di cedro, fiori bianchi e ananas arrostito
    CHAMPAGNE PIERRE LEGRAS, articolo: Modena Champagne 2024: un evento irresistibile, foto dell'autrice
    CHAMPAGNE PIERRE LEGRAS, articolo: Modena Champagne 2024: un evento irresistibile, foto dell’autrice
    • Champagne Cazals a Le Mesnil sur Oger con Extra Brut Cuvée Vive Grand Cru in cui il bouquet di caprifoglio e mughetto è da preludio a una vivace freschezza con finale di kumquat
    • André Robert a Le Mesnil sur Oger con Terre du Mesnil 2018 che dai ricordi di mango e papaya sorprende per la sua mineralità.
    ANDRÉ ROBERT TERRE DU MESNIL 2018, articolo: Modena Champagne 2024: un evento irresistibile, foto dell'autrice
    ANDRÉ ROBERT TERRE DU MESNIL 2018, articolo: Modena Champagne 2024: un evento irresistibile, foto dell’autrice

    Nella Vallée de la Marne:

    • Henri Giraud a Aÿ Champagne con Esprit in cui i frutti di bosco fragranti ci guidano verso un sorso caratterizzato dalla sapidità.
    • Vincent D’Astrée a Pierry con Collection 1997. Mandorle e noccioline tostate, ananas candito e fiori gialli si proiettano su una seducente ampiezza in bocca con chiusura di mandarino cinese. 
    COLLECTION 1997 Vincent D’Astrée, articolo: Modena Champagne 2024: un evento irresistibile, foto dell'autrice
    COLLECTION 1997 Vincent D’Astrée, articolo: Modena Champagne 2024: un evento irresistibile, foto dell’autrice
    • Roulot Fournier a Festigny con la Cuvée Brut Réserve in cui si sente la presenza del meunier con i tipici sentori di albicocca e di fiori gialli. Ottima integrazione delle bollicine e elegante sapidità finale

    Nella Montagne de Reims:

    • Crucifix Père et Fils con Epitre Act Blanc de Noirs Millesimé 2018 Premier Cru Extra Brut il pinot nero invita con i richiami di ciliegia marasca, ribes rosso e fragoline di bosco. Sorso dettato da una dinamicità tra freschezza e sapidità concludendosi su dei richiami agrumati.
    ELSA E CRUCIFIX ET FILS, articolo: Modena Champagne 2024: un evento irresistibile, foto dell'autrice
    ELSA E CRUCIFIX ET FILS, articolo: Modena Champagne 2024: un evento irresistibile, foto dell’autrice

     

    Elsa Leandri autrice articolo, è sommelier, blogger, esperta vitivinicola.
    Elsa Leandri autrice articolo, è sommelier, blogger, esperta vitivinicola.

    Siti partners articolo: https://www.foodandwineangels.com/ https://carol-agostini.tumblr.com/ 

    https://www.papillae.it/

    Sito evento: https://www.champagneexperience.it/evento/ 

  • Wine and Food Academy 2024, Vini di Monastero di successo

    Wine and Food Academy 2024, Vini di Monastero di successo

    La Wine and Food Academy, in collaborazione con la Trattoria del Gatto Gambarone, ha presentato l’evento “Vini di Monastero” il 30 ottobre a Noceto (PR), nel contesto di un ricco programma che si svolge da ottobre 2024 a giugno 2025 e che mira a promuovere la cultura enogastronomica. Per l’occasione, i vini del Monastero di San Masseo di Assisi, prodotti dalla Comunità Monastica di Bose, sono stati abbinati a un menù parmense ideato per celebrare i sapori e le tradizioni locali. Il piatto protagonista della serata è stato lo stracotto di asinina, una specialità tipica della zona di Noceto, certificata DE.C.O. (Denominazione Comunale di Origine), che rappresenta l’impegno della regione nella valorizzazione delle ricette e dei prodotti locali.

    Trattoria del Gatto Gambarone, articolo: Wine and Food Academy 2024, Vini di Monastero di successo, foto di Raffaele D'Angelo
    Trattoria del Gatto Gambarone, articolo: Wine and Food Academy 2024, Vini di Monastero di successo, foto di Raffaele D’Angelo

    La Wine and Food Academy, fondata a Parma nel 2016 e oggi sotto la guida di Raffaele D’Angelo, si è distinta negli anni come un importante punto di riferimento per la promozione dei prodotti enogastronomici di alta qualità. L’evento presso la Trattoria del Gatto Gambarone, recentemente riaperta sotto la nuova direzione dello chef Urbano Tozzi, ha visto la partecipazione di ospiti d’eccezione, tra cui frate Michele Badino della Comunità Monastica di Bose e Lamberto Colla, presidente della Commissione DE.C.O. di Noceto. Durante la cena, frate Michele ha condiviso aneddoti e riflessioni sull’esperienza della vinificazione, comparando il ciclo della vite alla vita spirituale, in cui il dolore della potatura riflette le difficoltà che portano a una rinascita, simboleggiata dal germogliare primaverile.

    Il percorso di degustazione ha avuto inizio con il Grechetto Assisi DOP Biologico 2023, vinificato in purezza e affinato in acciaio, accompagnato a un piatto d’antipasto di zampone in crosta di pane con zabaione, che ha esaltato la freschezza e le note acidule del vino. Al primo, invece, è stato servito il Masseum 2022, un Grechetto affinato per sei mesi in barrique, accostato a tagliatelle con ragù di pasta di salame.

    Vetrofania, articolo: Wine and Food Academy 2024, Vini di Monastero di successo, foto di Raffaele D'Angelo
    Vetrofania, articolo: Wine and Food Academy 2024, Vini di Monastero di successo, foto di Raffaele D’Angelo

    La serata è proseguita con il Rubeum Rosso Umbria IGT 2023, vino rosso giovane da uve Merlot e Malbec, abbinato al celebre stracotto di asinina. L’affinamento in acciaio ha conservato la freschezza del vino, che ha equilibrato la ricchezza aromatica delle spezie del brodo dello stracotto. La cena si è conclusa con una torta di noci, accompagnata dal Doron, un passito da uve Grechetto, e dal pregiato Vermut del monastero, arricchito da erbe officinali e caratterizzato da note balsamiche e agrumate​.

    La serata ha anche segnato un importante riconoscimento per la Trattoria del Gatto Gambarone, che ha ricevuto ufficialmente la vetrofania DE.C.O. per lo stracotto di asinina, impegnandosi a rispettare rigorosamente la ricetta tradizionale. Il piatto rappresenta uno degli emblemi della cucina locale e appare nel ricettario Noceto a tavola, una raccolta di ricette curata dalla Proloco di Noceto per preservare e tramandare le specialità tipiche del territorio, come l’asinina della frazione di Costamezzana.

    Piatto in degustazione, articolo: Wine and Food Academy 2024, Vini di Monastero di successo, foto di Raffaele D'Angelo
    Piatto in degustazione, articolo: Wine and Food Academy 2024, Vini di Monastero di successo, foto di Raffaele D’Angelo

    Oltre a eventi di valorizzazione come questo, la Wine and Food Academy, ora riconosciuta come Associazione di Promozione Sociale (APS), continua a promuovere iniziative che coinvolgono produttori, viticoltori e appassionati di enogastronomia. Tra gli appuntamenti più prossimi, è prevista una degustazione di Barbera piemontesi ed emiliane il 22 novembre, guidata dai sommelier Roberta Lanero e Thomas Coccolini Haertl. Il calendario completo delle iniziative, che esploreranno fino all’estate 2025 il mondo del cibo e del vino, è disponibile sul sito ufficiale della Wine and Food Academy

    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer
    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer

    Informazioni generali

    Nella foto di gruppo: Barbara Boni, Raffaele D’Angelo, Nelso Bazzini, Raffaele D’Angelo, Pasquale Massaro, Desolina Bizzi e Lamberto Colla.

    Foto:Trattoria Gatto Gambarone

    Foto vetrofonia De.C.O.Noceto

    Foto: Stracotto di Asinina De. C.O. Noceto

    Link interviste:

    Frate Michele Badino

    https://youtu.be/4Uybrl5Kyn0

    Lamberto Colla Presidente De. CO Noceto

    Nelso Bazzini Pro Loco di Costamezzana

    https://youtu.be/6ayGsgw659s

     

    Wine and Food Academy – APS

    Via Baganzola 189 – loc. Baganzola (PR)

    www.wineandfooacademy.it – info@wineandfoodacademy.it

  • Slow Social Market 2024, una serata completamente gustosa

    Slow Social Market 2024, una serata completamente gustosa

    CON IL CUORE NEL PIATTO PER SLOW SOCIAL MARKET: UNA SERATA DI GUSTO E SOLIDARIETÀ AL PALAZZO DEL FREDDO

    Di Carol Agostini

    Il prossimo 14 novembre alle ore 19:00, le porte del celebre Palazzo del Freddo – Gelateria Artigianale Fassi, in Via Principe Eugenio 65-67, si apriranno per una speciale serata all’insegna della solidarietà: Con il cuore nel piatto per Slow Social Market. L’evento, organizzato da Slow Social Market, in collaborazione con Associazione Con il Cuore nel Piatto, Slow Food Roma, Nonna Roma e con il supporto di Gelateria Artigianale Fassi e Carol Agostini (FoodandWineAngels) sarà un’occasione unica per unire alta cucina e sostegno alle persone in difficoltà.

    Chef Laura Marciani di Con il Cuore nel Piatto, articolo: Slow Social Market 2024, una serata completamente gustosa
    Chef Laura Marciani di Con il Cuore nel Piatto, articolo: Slow Social Market 2024, una serata completamente gustosa

    Più di 15 chef parteciperanno all’evento, allestendo postazioni culinarie in cui realizzeranno piatti gourmet per gli ospiti, che con un contributo di 50 euro potranno accedere su prenotazione via email a una serata esclusiva di degustazione. I fondi raccolti saranno interamente destinati a sostenere. Slow Social Market, l’emporio solidale nel Rione Esquilino nel quale si distribuisce cibo e beni di prima necessità per contrastare concretamente la povertà, rendendo accessibili prodotti di qualità a tutte e tutti, indistintamente dalle condizioni economiche.

    Chef Marco Davi di Con il Cuore nel Piatto, articolo: Slow Social Market 2024, una serata completamente gustosa
    Chef Marco Davi di Con il Cuore nel Piatto, articolo: Slow Social Market 2024, una serata completamente gustosa

    Cos’è Slow Social Market?

    Lo Slow Social Market è stato inaugurato a dicembre 2023 e al momento supporta circa 80 famiglie, anche con minori, del I Municipio di Roma, in particolare all’Esquilino, un territorio di frontiera dove, per la presenza della Stazione Termini e di diverse strutture di ospitalità, si concentrano marginalità e privazione. Le richieste sono in costante aumento a causa dell’acuirsi del disagio legato alla povertà alimentare. In questo spazio si incontrano il lavoro che Nonna Roma porta avanti in vari territori periferici e l’azione di Slow Food Roma per affermare il diritto universale al cibo buono e sano, che rispetta la biodiversità ambientale e i lavoratori.

    Chef Davide Del Duca di Con il Cuore nel Piatto, articolo: Slow Social Market 2024, una serata completamente gustosa
    Chef Davide Del Duca di Con il Cuore nel Piatto, articolo: Slow Social Market 2024, una serata completamente gustosa

    Attività di Slow Social Market

    L’ Emporio si oppone ad un sistema alimentare iniquo e si batte per un diverso modello sociale ed economico che contrasti la povertà e tenga insieme la lotta per la giustizia sociale e la sostenibilità ambientale. Si prodiga per affermare il diritto inalienabile di ogni individuo di scegliere ciò che desidera mangiare attraverso un sistema di distribuzione che rispetti la dignità e garantisca l’autodeterminazione.

    Gelatiere Andrea Fassi di Gelateria Fassi, articolo: Slow Social Market 2024, una serata completamente gustosa
    Gelatiere Andrea Fassi di Gelateria Fassi, articolo: Slow Social Market 2024, una serata completamente gustosa

    Inoltre, è spazio antirazzista, dedicato a Jerry Essan Masslo, rifugiato politico sudafricano che si batteva contro razzismo e schiavitù del caporalato, vittima della criminalità a Villa Literno (Caserta). Siamo in un bene confiscato, sottratto alle mafie e restituito alla collettività. Lavoriamo in stretto contatto con i servizi
    sociali del Primo Municipio e con le altre realtà del territorio.

    Pastificio Mauro e Arianna Secondi di Con il Cuore nel Piatto, articolo: Slow Social Market 2024, una serata completamente gustosa
    Pastificio Mauro e Arianna Secondi di Con il Cuore nel Piatto, articolo: Slow Social Market 2024, una serata completamente gustosa

    Perché partecipare a “Con il Cuore nel piatto per Slow Social Market”?

    Partecipare a “Con il cuore nel piatto per Slow Social Market” non è solo un modo per gustare piatti gourmet, ma anche un gesto concreto di sostegno alla comunità. Ogni piatto preparato dagli chef presenti contribuirà a mantenere attivo l’emporio solidale e a garantire cibo e beni essenziali alle famiglie assistite da
    Slow Social Market. Gli chef che partecipano a questa serata mettono il loro talento al servizio di una causa importante, schierandosi a favore di un sistema alimentare più giusto e inclusivo.

    Chef Giuseppe Verri di Con il Cuore nel Piatto, articolo: Slow Social Market 2024, una serata completamente gustosa
    Chef Giuseppe Verri di Con il Cuore nel Piatto, articolo: Slow Social Market 2024, una serata completamente gustosa

    L’intero ricavato della serata sarà fondamentale per continuare a supportare le famiglie più vulnerabili che ogni giorno si affidano a Slow Social Market per poter mettere un pasto in tavola. Grazie alla rete di solidarietà che Slow Social Market ha costruito, ogni euro raccolto rappresenta un passo avanti nella creazione di una comunità più equa e solidale.

    Chef Gabriele Amicucci di Con il Cuore nel Piatto, articolo: Slow Social Market 2024, una serata completamente gustosa
    Chef Gabriele Amicucci di Con il Cuore nel Piatto, articolo: Slow Social Market 2024, una serata completamente gustosa
    Informazioni utili:

    Data e ora: 14 novembre 2024, ore 19:00
    Luogo: Palazzo del Freddo – Gelateria Artigianale Fassi, Via Principe Eugenio, 65-67, 00185 Roma
    Costo di partecipazione: 50,00 €
    Prenotazioni ingresso evento: Obbligatorie tramite email slowsocialmarket@gmail.com
    Organizzato da: Slow Food Roma e Nonna Roma
    In collaborazione con: Associazione Con il Cuore nel Piatto
    Con il sostegno di Gelateria Artigianale Fassi, Carol Agostini (FoodandWineAngels), Pastificio Secondi di Mauro e Arianna Secondi
    Con il sostegno tecnico di S.C.IMPIANTI

    Patrocinato da CNA Artigiani Imprenditori d’Italia Roma -Area Metropolitana

    Chef Pierluigi Gallo di Con il Cuore nel Piatto, articolo: Slow Social Market 2024, una serata completamente gustosa
    Chef Pierluigi Gallo di Con il Cuore nel Piatto, articolo: Slow Social Market 2024, una serata completamente gustosa

    Per ulteriori informazioni e per prenotazioni, è possibile contattare Slow Social Market all’indirizzo email indicato e al numero whatsapp 3666731161.
    Partecipate per sostenere il diritto al cibo dignitoso e di qualità per tutte e tutti. Insieme possiamo fare la differenza!

    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer
    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer

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  • Enogastronomia italiana, notevole crisi e cambiamenti 2024

    Enogastronomia italiana, notevole crisi e cambiamenti 2024

    Enogastronomia italiana, quale sarà lo sviluppo nel 2025, crisi confermata nel 2024?

    di Carol Agostini

     

    Il futuro dell’enogastronomia italiana, in un periodo segnato da crisi economiche e cambiamenti nei modelli di consumo, rappresenta una sfida complessa ma anche un’opportunità per innovare e consolidare la posizione di eccellenza del nostro Paese in questo settore. Nonostante le difficoltà legate all’aumento dei costi e alla riduzione del potere d’acquisto delle famiglie italiane, il comparto enogastronomico continua a essere uno dei pilastri dell’economia nazionale, sia a livello interno che internazionale.

    Enogastronomia italiana, notevole crisi e cambiamenti 2024, foto da Pexel
    Enogastronomia italiana, notevole crisi e cambiamenti 2024, foto da Pexel

    Il panorama attuale: una ripresa ancora fragile

    Secondo il report Deloitte “Foodservice Market Monitor 2023”, il mercato della ristorazione italiana è in ripresa dopo il crollo causato dalla pandemia, con un valore complessivo di 75 miliardi di euro. Tuttavia, la crisi economica, caratterizzata dall’aumento dell’inflazione e dal calo del potere d’acquisto delle famiglie, ha modificato in modo significativo i comportamenti di consumo, spingendo molti consumatori a ridurre la frequenza con cui mangiano fuori casa o acquistano prodotti gourmet. La ripresa globale del settore della ristorazione, che ha raggiunto i 2.600 miliardi di euro nel 2022, ha visto il delivery aumentare la sua quota di mercato fino al 19%, a conferma di un cambiamento strutturale nelle abitudini di consumo che sembra destinato a perdurare.

    A livello mondiale, il mercato della cucina italiana ha un valore complessivo di 228 miliardi di euro, con un tasso di crescita dell’11% rispetto all’anno precedente. Il marchio “Italia” continua a essere sinonimo di qualità e autenticità, con la cucina italiana che rappresenta il 19% del mercato globale dei ristoranti tradizionali. Tuttavia, l’Asia-Pacifico e il Nord America dominano il mercato della ristorazione, mentre l’Europa, pur rimanendo un attore chiave, mostra segni di stagnazione.

    Uno degli aspetti più critici per l’enogastronomia italiana riguarda l’aumento dei costi di produzione, che colpisce in particolare i produttori di vino e olio d’oliva, due simboli del nostro patrimonio alimentare. Gli agricoltori e i produttori devono far fronte a una combinazione di fattori avversi: l’aumento dei prezzi dell’energia, dei trasporti e delle materie prime, nonché le conseguenze dei cambiamenti climatici, come le recenti siccità che hanno ridotto la resa delle colture.
    Inoltre, la competizione sui mercati internazionali è sempre più agguerrita.

    Enogastronomia italiana, notevole crisi e cambiamenti 2024, foto di Karolina Grabowska
    Enogastronomia italiana, notevole crisi e cambiamenti 2024, foto di Karolina Grabowska

    Se da un lato il “Made in Italy” continua a essere apprezzato e richiesto, dall’altro i produttori devono affrontare sfide legate alle contraffazioni e alle imitazioni di prodotti italiani, che danneggiano l’immagine e la qualità percepita dei prodotti originali. La valorizzazione delle denominazioni d’origine e delle certificazioni di qualità rappresenta una leva fondamentale per contrastare questo fenomeno e per mantenere alta la competitività del settore.

    Nonostante le difficoltà, esistono numerose opportunità per rilanciare il settore enogastronomico italiano. Una di queste è rappresentata dalla crescente attenzione dei consumatori verso la sostenibilità. Le aziende che riescono a coniugare tradizione e innovazione, investendo in produzioni biologiche, a basso impatto ambientale e in filiere corte, possono distinguersi e conquistare nuove fette di mercato, sia in Italia che all’estero.

    Il turismo enogastronomico rappresenta un altro segmento in forte crescita, con i viaggiatori che scelgono sempre più spesso destinazioni italiane per vivere esperienze culinarie autentiche. Secondo l’Osservatorio sul Turismo Enogastronomico Italiano, questo settore ha mostrato segnali di ripresa già nel 2022, grazie alla domanda crescente da parte di turisti stranieri, soprattutto provenienti dagli Stati Uniti e dai Paesi asiatici.

    Enogastronomia italiana, notevole crisi e cambiamenti 2024, foto diKarolina Grabowska
    Enogastronomia italiana, notevole crisi e cambiamenti 2024, foto diKarolina Grabowska

    Le prospettive per il 2024 e oltre

    Le previsioni per il futuro dell’enogastronomia italiana sono contrastanti. Da un lato, le difficoltà economiche e l’incertezza politica a livello internazionale potrebbero continuare a influire negativamente sulla domanda interna ed estera. Dall’altro, le aziende italiane hanno dimostrato nel tempo una grande capacità di adattamento e innovazione, riuscendo a rimanere competitive anche nei momenti di crisi.

    Secondo recenti studi di mercato, l’export dei prodotti enogastronomici italiani continuerà a crescere nei prossimi anni, soprattutto nei mercati emergenti come la Cina e l’India, dove la domanda di prodotti alimentari di alta qualità è in aumento. Tuttavia, per cogliere queste opportunità, sarà fondamentale investire in strategie di marketing innovative e in canali di distribuzione digitali, che consentano alle aziende italiane di raggiungere un pubblico globale.

    Enogastronomia italiana, notevole crisi e cambiamenti 2024, foto diKarolina Grabowska
    Enogastronomia italiana, notevole crisi e cambiamenti 2024, foto diKarolina Grabowska
    Riflessione personale

    In qualità di titolare dell’agenzia Foodandwineangels, Carol Agostini conosce bene le sfide e le opportunità del settore enogastronomico. La sua esperienza nel mondo dell’export e della selezione di prodotti per mercati esteri le ha permesso di comprendere l’importanza di creare connessioni solide tra produttori italiani e distributori internazionali. In un contesto globale sempre più competitivo, è essenziale che le aziende italiane riescano a distinguersi non solo per la qualità dei loro prodotti, ma anche per la capacità di adattarsi ai cambiamenti del mercato.

    Il futuro dell’enogastronomia italiana dipenderà dalla capacità delle imprese di innovare, di investire in sostenibilità e di valorizzare le eccellenze locali, mantenendo al contempo un forte legame con le tradizioni. Solo in questo modo sarà possibile superare le sfide attuali e garantire un futuro prospero a uno dei settori più iconici del nostro Paese.

    L’esportazione di vino da Malta verso il mercato internazionale, compreso quello americano, è un settore di nicchia ma in crescita. Secondo i dati del 2022, Malta ha esportato vino per un valore di circa 300.000 dollari, con i principali mercati di destinazione che includono Paesi europei come Paesi Bassi, Francia, Spagna e Grecia. Tuttavia, gli Stati Uniti non risultano tra le principali destinazioni dell’esportazione di vino maltese, suggerendo che la penetrazione di questo prodotto in America è limitata.

    Per quanto riguarda l’importazione, Malta ha importato vino per un valore di circa 30,5 milioni di dollari nel 2022, principalmente dall’Italia, seguita dalla Francia e dalla Spagna. Questa dipendenza dai mercati europei potrebbe indicare che gli sforzi per esportare verso altre regioni come gli Stati Uniti non sono ancora così sviluppati, ma esistono opportunità di crescita.

    Se ti servono ulteriori dettagli o dati specifici sulle esportazioni vinicole maltesi verso l’America, puoi consultare le statistiche pubblicate dall’Osservatorio del Complesso Economico (OEC) o dal National Statistics Office di Malta.

    Enogastronomia italiana, notevole crisi e cambiamenti 2024, foto di Gustavo Fring
    Enogastronomia italiana, notevole crisi e cambiamenti 2024, foto di Gustavo Fring

    L’esportazione di vino dall’Italia verso gli Stati Uniti, in particolare verso regioni come New York, continua a ricoprire un ruolo fondamentale nel commercio globale del vino. Secondo rapporti recenti, gli Stati Uniti rimangono il maggior importatore di vino al mondo, con importazioni che hanno raggiunto i 6,79 miliardi di dollari nel 2022. L’Italia rappresenta uno dei principali esportatori verso questo mercato, con circa 2,03 miliardi di dollari di vino esportato, posizionandosi come il secondo maggior fornitore dopo la Francia. I vini italiani sono particolarmente apprezzati per la loro qualità e varietà, con etichette popolari come Chianti, Barolo e Prosecco in testa alle vendite.

    Il mercato di New York, in particolare, riveste un’importanza cruciale grazie al suo status di centro culturale ed economico, caratterizzato da una scena ristorativa vivace e da una base di consumatori sofisticata. La domanda di vini italiani premium continua a crescere, supportata dalla numerosa popolazione italo-americana della città e dall’influenza di sommelier di alto livello e critici del vino. Inoltre, eventi come Vinitaly International e altre fiere vinicole tenute a New York aiutano i produttori italiani a connettersi con i distributori americani, contribuendo ulteriormente all’aumento delle esportazioni.

    Tuttavia, non mancano le sfide. L’aumento dei costi di produzione, insieme all’inflazione e all’incertezza economica, ha influenzato le abitudini di spesa dei consumatori, causando una leggera diminuzione nell’acquisto di vini di lusso. Allo stesso tempo, le difficoltà logistiche, comprese le tariffe e le interruzioni della catena di approvvigionamento, hanno impattato il flusso generale di vino tra Italia e Stati Uniti. Nonostante questi ostacoli, gli analisti rimangono ottimisti sulla resilienza dei vini italiani nel mercato americano, soprattutto perché i consumatori più giovani stanno mostrando un interesse crescente per vini biologici e sostenibili.

    In conclusione, sebbene l’industria vinicola italiana affronti alcune difficoltà, la sua forte presenza a New York e nel mercato statunitense più ampio, supportata da solidi legami culturali e da una tradizione di eccellenza, suggerisce una prospettiva positiva per una crescita e un successo continui.

    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer
    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer

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  • Lo Champagne Experience 2024, esclusivo evento a Modena

    Lo Champagne Experience 2024, esclusivo evento a Modena

    Lo Champagne Experience è alle porte per sedurre con tutte le bollicine francesi

    di Carol Agostini

    Lo Champagne Experience 2024, che si terrà il 20 e 21 ottobre a ModenaFiere, rappresenta un appuntamento imperdibile per gli amanti dello champagne e i professionisti del settore. Con oltre 150 produttori partecipanti, tra grandi maison e piccoli vigneron, la manifestazione offre la possibilità di degustare più di 800 etichette, suddivise in base alle principali zone di produzione della Champagne. Saranno presenti espositori di fama mondiale, e sarà possibile scoprire le ultime tendenze e le tecniche di produzione sostenibile, come l’agricoltura biologica e biodinamica, adottate da molte delle cantine presenti.

    Lo Champagne Experience 2024, esclusivo evento a Modena, foto da comunicato stampa
    Lo Champagne Experience 2024, esclusivo evento a Modena, foto da comunicato stampa

    Modena si conferma una sede ideale per eventi di questo tipo, grazie alla sua posizione strategica nel cuore dell’Italia e alla sua tradizione enogastronomica. Durante l’evento, sono previste anche masterclass e seminari guidati da esperti internazionali, oltre a incontri con critici, buyer e importatori, il che rende l’evento una vetrina di networking per gli operatori del settore.

    Lo Champagne Experience non è solo un viaggio tra le bollicine, ma anche un’immersione nella cultura dello champagne, un vino legato alla storia, alla leggenda e al territorio della regione francese da cui prende il nome. La Champagne, situata nel nord-est della Francia, ha una lunga tradizione vitivinicola che risale all’epoca romana, ma è diventata celebre nel XVII secolo grazie alla figura leggendaria di Dom Pérignon, un monaco benedettino che perfezionò il metodo champenoise, il processo di spumantizzazione che conferisce al vino le sue caratteristiche bollicine.

    Lo Champagne Experience 2024, esclusivo evento a Modena, foto da comunicato stampa
    Lo Champagne Experience 2024, esclusivo evento a Modena, foto da comunicato stampa

    Oltre alla degustazione, l’evento offrirà un’area ristorazione curata dagli chef di “Modena a Tavola”, con un menu ricco di piatti della tradizione modenese, unendo così due eccellenze: lo champagne e la gastronomia italiana.

    Per i visitatori, sarà disponibile un servizio di navetta gratuito da e per la stazione ferroviaria di Modena, rendendo facile l’accesso a ModenaFiere. La partecipazione richiede l’acquisto dei biglietti in anticipo, dato il grande afflusso previsto.

    Lo Champagne Experience 2024, esclusivo evento a Modena, foto da comunicato stampa
    Lo Champagne Experience 2024, esclusivo evento a Modena, foto da comunicato stampa

    Questa edizione si distingue anche per l’attenzione alla sostenibilità, con numerosi produttori che hanno scelto di adottare pratiche rispettose dell’ambiente, confermando che il futuro della viticoltura guarda sempre più alla responsabilità ambientale.

    Lo Champagne Experience 2024 è una celebrazione del mondo dello champagne, un’occasione unica per scoprire le sfumature di uno dei vini più prestigiosi al mondo e per immergersi in una cultura che fonde tradizione, innovazione e lusso.

    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer
    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer

    Sito evento: https://www.champagneexperience.it/

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  • Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme 2024 Concorso

    Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme 2024 Concorso

    Concorso Internazionale Enologico “Emozioni dal Mondo: Merlot e Cabernet Insieme”: Un Incontro di Eccellenza tra Vitigni e Cultura Vinicola

    di Carol Agostini

    Nel vasto panorama enologico internazionale, il concorso “Emozioni dal Mondo: Merlot e Cabernet Insieme” rappresenta uno degli eventi più prestigiosi dedicati a due delle varietà di uva più conosciute e apprezzate al mondo: il Merlot e il Cabernet. La manifestazione, organizzata ogni anno a Bergamo, in Italia, non è solo un’occasione per celebrare il vino, ma anche un momento di confronto tra culture vinicole diverse, unite dalla passione per la qualità e l’innovazione. Questo evento, che raccoglie vini da ogni angolo del globo, rappresenta un omaggio ai vitigni che hanno modellato l’industria vinicola mondiale e continua a farlo anno dopo anno.

    Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme 2024 Concorso, foto di repertorio di tutti i commissari
    Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme 2024 Concorso, foto di repertorio di tutti i commissari

    Il Fascino del Concorso “Emozioni dal Mondo”

    Dal 2005, il concorso internazionale enologico “Emozioni dal Mondo: Merlot e Cabernet Insieme” riunisce produttori, esperti e appassionati del vino in un evento unico nel suo genere. Organizzato dal Consorzio Tutela Valcalepio, in collaborazione con l’OIV (Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino) e con il patrocinio di enti pubblici e privati, l’evento si svolge in provincia di Bergamo, una delle zone vinicole emergenti del nord Italia.

    La particolarità del concorso risiede nel fatto che i vini protagonisti sono tutti ottenuti da almeno l’85% di uve Merlot e/o Cabernet Sauvignon o Cabernet Franc, due vitigni che hanno scritto la storia del vino sia in Europa che nel resto del mondo. Ogni anno, centinaia di produttori inviano i propri vini da oltre 30 paesi per partecipare a questa competizione, che offre un palcoscenico internazionale per mettere in luce la qualità e la diversità delle produzioni basate su questi vitigni iconici.

    Merlot e Cabernet: Due Protagonisti del Mondo Vinicolo

    Per comprendere appieno l’importanza di questo concorso, è essenziale esplorare le caratteristiche e il ruolo che i vitigni Merlot e Cabernet hanno giocato nella storia del vino.

    Il Merlot: Eleganza e Morbidezza

    Il Merlot è uno dei vitigni più coltivati al mondo, apprezzato per la sua capacità di dare vita a vini morbidi, rotondi e dal carattere fruttato. Originario della regione di Bordeaux, in Francia, il Merlot si distingue per la sua versatilità e capacità di adattarsi a diversi terroir, contribuendo a creare vini di grande fascino. Il Merlot è spesso associato a note di frutti rossi maturi come ciliegie, prugne e more, arricchite da toni speziati e cioccolatosi nelle versioni invecchiate.

    È un vitigno che si presta sia alla vinificazione in purezza sia all’assemblaggio, dove spesso apporta morbidezza e rotondità ad altri vini più strutturati.
    La popolarità del Merlot ha superato i confini francesi, trovando una seconda patria in paesi come l’Italia, gli Stati Uniti (particolarmente in California e Washington), il Cile e l’Australia. La sua capacità di adattarsi a climi diversi e di esprimere caratteristiche uniche a seconda del terroir lo rende un vitigno estremamente apprezzato sia dai produttori che dai consumatori.

    Il Cabernet Sauvignon: Struttura e Longevità

    D’altro canto, il Cabernet Sauvignon è universalmente riconosciuto come uno dei vitigni più nobili del mondo. Anche questo vitigno ha le sue origini a Bordeaux, dove è spesso utilizzato insieme al Merlot per creare i famosi vini della regione. Il Cabernet Sauvignon si distingue per la sua struttura tannica, la sua longevità e la complessità aromatica, che varia dai frutti neri come ribes e mirtilli, alle spezie, al tabacco, al cuoio, fino alle note erbacee e mentolate.

    Grazie alla sua buccia spessa e al suo elevato contenuto di tannini, il Cabernet Sauvignon produce vini con un’ottima capacità di invecchiamento. Nel corso degli anni, questi vini sviluppano una complessità straordinaria, con l’integrazione perfetta di frutta, spezie e componenti terziarie. Oltre alla Francia, dove è il re indiscusso dei vini di Bordeaux, il Cabernet Sauvignon è coltivato con successo in numerosi altri paesi, tra cui l’Italia, la Spagna, gli Stati Uniti, il Sudafrica, l’Australia e il Cile.

    Il Ruolo dell’Assemblaggio: Merlot e Cabernet Insieme

    La combinazione di Merlot e Cabernet è una delle più celebri e iconiche della storia del vino, soprattutto nella regione di Bordeaux. Questi due vitigni si completano a vicenda: il Merlot apporta morbidezza, rotondità e frutto, mentre il Cabernet contribuisce con struttura, tannini e capacità di invecchiamento. È questa sinergia tra i due vitigni che ha dato vita ai grandi vini di Bordeaux, e che è celebrata con tanta passione nel concorso “Emozioni dal Mondo”.

    L’arte dell’assemblaggio tra Merlot e Cabernet non è tuttavia limitata alla Francia. Questo blend è stato adottato con grande successo in altre parti del mondo, dove i produttori sperimentano diverse percentuali e tecniche per esaltare le caratteristiche uniche dei due vitigni, creando vini che riflettono il terroir locale pur mantenendo la firma inconfondibile del blend Merlot-Cabernet.

    Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme 2024 Concorso, logo di OIV, partner del concorso
    Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme 2024 Concorso, logo di OIV, partner del concorso

    Il Concorso: Oltre il Vino

    Seppur focalizzato su Merlot e Cabernet, il concorso “Emozioni dal Mondo” è molto più di una semplice competizione enologica. Ogni anno, l’evento diventa un’opportunità di incontro e scambio tra professionisti del settore, con degustazioni, seminari e conferenze che esplorano le nuove tendenze del mercato, le tecniche di vinificazione all’avanguardia e l’importanza della sostenibilità nella produzione vinicola.

    Uno degli aspetti più interessanti del concorso è la giuria internazionale. Composta da enologi, giornalisti, sommelier e esperti del settore provenienti da tutto il mondo, la giuria valuta i vini partecipanti attraverso una degustazione alla cieca, garantendo imparzialità e rigore. I vini vengono giudicati non solo per la loro qualità intrinseca, ma anche per la loro capacità di emozionare, un criterio che pone l’accento sulla connessione emotiva che un vino può creare con chi lo degusta.

    I premi assegnati durante il concorso sono un riconoscimento importante per i produttori, poiché offrono visibilità internazionale e la possibilità di entrare in nuovi mercati. Le categorie principali comprendono le medaglie d’oro, d’argento e di bronzo, ma vengono assegnati anche riconoscimenti speciali per i vini che si distinguono per particolari caratteristiche o innovazioni.

    Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme 2024 Concorso, logo partner concorso
    Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme 2024 Concorso, logo partner concorso

    L’Impatto sul Territorio

    Nonostante la vocazione internazionale del concorso, l’evento ha anche un forte impatto sul territorio locale. Bergamo e la sua provincia, con le sue colline e vigneti, sono diventate una destinazione sempre più apprezzata dagli amanti del vino e del turismo enogastronomico. Il concorso contribuisce a promuovere l’immagine del territorio come una zona di eccellenza vinicola, mettendo in luce non solo i produttori locali, ma anche le ricchezze storiche, culturali e gastronomiche della regione.

    Il Valcalepio, il vino simbolo della zona, è spesso protagonista durante il concorso, permettendo ai partecipanti di scoprire una delle denominazioni più interessanti del panorama vinicolo lombardo. Ottenuto da uve Merlot e Cabernet Sauvignon, il Valcalepio rappresenta un perfetto esempio di come i vitigni internazionali possano essere interpretati in modo originale e autentico in un contesto locale.

    Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme 2024 Concorso, logo partner concorso
    Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme 2024 Concorso, logo partner concorso

    Il concorso internazionale “Emozioni dal Mondo: Merlot e Cabernet Insieme” è una celebrazione dell’eccellenza vinicola, che unisce produttori e appassionati di vino da tutto il mondo. Attraverso la competizione, i vini a base di Merlot e Cabernet trovano una vetrina prestigiosa dove esprimere la propria unicità e qualità, mentre la giuria internazionale garantisce un giudizio imparziale e rigoroso.

    L’evento non solo promuove i vini di eccellenza, ma favorisce anche il dialogo e lo scambio tra culture vinicole diverse, contribuendo a diffondere la conoscenza e l’apprezzamento per questi due vitigni iconici. Il concorso rappresenta, infine, un’opportunità per il territorio di Bergamo di affermarsi sempre più come una meta di riferimento per il turismo enologico e culturale, consolidando il suo ruolo nel panorama vinicolo internazionale.

    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer
    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer

    Sito concorso: https://www.emozionidalmondo.it/it/

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