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  • Al Sensoria Dolomites un percorso di sensi 2022

    Al Sensoria Dolomites un percorso di sensi 2022

    Al Sensoria Dolomites un percorso di sensi 2022

    Redazione

    Al Sensoria Dolomites, parte una nuova sperimentazione per un perfetto wellness psicofisico. Le essenze diventano profumazioni funzionali che portano a vivere esperienze rilassanti e rigeneranti, riducendo gli stati d’ansia, conciliando il sonno, donando buon umore e offrendo una sferzata di energia.

    Al Sensoria Dolomites un percorso di sensi 2022
    Al Sensoria Dolomites un percorso di sensi 2022

    L’olfatto gioca un ruolo centrale della vacanza e Lea Oberhofer propone dei percorsi personalizzati. Dalla Stanza Essence che diffonde fragranze fruttate, dolci, agrumate ed esplodono nelle fioriture mediterranee, si va alla Suite Grande che gioca il suo ruolo tra le inebrianti sfumature dei profumi di montagna con ambrati, speziati, note di pepe rosa e bergamotto, fino alla Stanza Bliss fresca, libertina con una testa di bergamotto, ribes, ananas, mela, uva rossa. Alla Zona Wellness con note muschiate, di vaniglia e lavanda.

    Zona Wellness all' Alpe di Siusi nel meraviglioso Sensoria Dolomites
    Zona Wellness all’ Alpe di Siusi nel meraviglioso Sensoria Dolomites

    Fragranze e memorie olfattive per un’esperienza immersiva che facilitano il riequilibrio psico fisico. Il Sensoria Dolomites, il quattro stelle all’Alpe di Siusi, lancia un nuovo progetto olfattivo, un giusto compromesso per un soggiorno che unisce una giornata outdoor a momenti di calore e di coccole. I profumi intimi, le fragranze funzionali, quelle più evocative sono alla base della proposta, un mix tra massaggi e sedute terapeutiche di rilassamento, di meditazione e di yoga, percorsi personalizzati che puntano sull’arte olfattiva.

    Al Sensoria Dolomites un percorso di sensi 2022
    Al Sensoria Dolomites un percorso di sensi 2022

    Programmi Skin scent per esaltare naturalmente la propria pelle attraverso le fragranze proposte dalla SPA Manager. Profumi per riconciliare corpo, mente e anima e da combinare a massaggi che vengono eseguiti con movimenti circolari per trasformare le tensioni in piacevoli momenti di rilassamento. E, così, se è vero che un aroma può evocare ricordi, suscitare emozioni, richiamare esperienze, il Sensoria Dolomites ha fatto di questo principio una personale filosofia di vita proposta agli ospiti.

    Programmi Skin scent per esaltare naturalmente la propria pelle attraverso le fragranze proposte dalla SPA
    Programmi Skin scent per esaltare naturalmente la propria pelle attraverso le fragranze proposte dalla SPA

    «Il profumo ha una forza di persuasione forte e determina l’umore e la personalità delle persone» spiega la proprietaria del Sensoria Dolomites, Lea Oberhofer. «Molto spesso ha un ruolo ancora più forte delle parole e, proprio per questo motivo, il nostro progetto è articolato e punta sulla condivisione di emozioni passando attraverso l’olfatto. Puntiamo sui profumi, le essenze naturali per un percorso che va a lavorare su un concetto profondo che riconcilia l’anima.

    Un programma complessivo che, dai sensi va a lavorare sui chakra della medicina olistica. È un percorso naturale alla riscoperta del corpo, della pelle e del suo calore, chi sceglie di farsi coccolare deve prima comprendere le proprie esigenze. Nella nostra SPA gli ambienti ricreati incontrano i fabbisogni degli ospiti e, prima di iniziare qualsiasi trattamento, le operatrici si confrontano e suggeriscono essenze in grado di contaminare i pensieri».

    La stanza Essence è uno degli spazi più frizzanti all’interno della quale si diffonde nell’ambiente una fragranza fruttata, dolce, muschiata con note di testa di pompelmo e di rabarbaro abbinate a gelsomino, bacche rosse, ciclamino e ginepro per terminare con legno di cedro e muschio bianco. La Suite Grande è un’evoluzione dell’esperienza outdoor quelle vissute in quota, in mezzo alla neve. Caratterizzata da sensazioni rigeneranti con un profumo ambrato, speziato, caldo dalle note di pepe rosa e bergamotto, che si combinano con l’artemisia, labdano, zafferano, vaniglia, legno di cedro, resina di mirra, ambra e benzoino.

    Stanze e Suite del Sensoria Dolomites
    Stanze e Suite del Sensoria Dolomites

    Il vero piacere che abbraccia e avvolge animando tutti i sensi, alla Stanza Bliss con un profumo fresco, fruttato, agrumato, muschiato, ambrato. Questa fragranza presenta note di testa di bergamotto, ribes, ananas, mela, uva rossa abbinate a legni di rosa, fico, ulivo per terminare con muschi, vaniglia, ambra e patchouli. Un’immersione di piacevoli essenze che si alternano e permettono un volo sensoriale profondo.

    Per i più dinamici, quelli più attivi, la Zona Wellness si caratterizza con una fragranza dolce declinata ai profumi del riso tostato. Qui si respira un’aria fresca fiorita, muschiata e vanigliata con note di testa di lavanda e bergamotto abbinate a ciclamino, gelsomino e foglie di viola per concludere il sogno abbracciati dai muschi, legno di cedro, ambra e vaniglia.

    Al Sensoria Dolomites, parte una nuova sperimentazione con formule innovative che lavorano per il riequilibrio e un perfetto wellness psicofisico. Le essenze diventano delle profumazioni funzionali, non solo ideali per piacersi, ma in grado di condizionare e indurre a comportamenti più rilassanti e detox, miscele che rilassano, riducono gli stati d’ansia, conciliano il sonno, donano buon umore e offrono una sferzata di energia.

    Comunicato stampa

    Una vacanza gourmet al Sensoria Dolomites: assaggiare, assaporare, gustare. Prodotti selezionati, creazioni eccellenti e un pizzico di passione.
    Una vacanza gourmet al Sensoria Dolomites: assaggiare, assaporare, gustare. Prodotti selezionati, creazioni eccellenti e un pizzico di passione.

    Sito Hotels: https://www.sensoriadolomites.com/it/vacanze-alpe-di-siusi

    Sito Ufficio Stampa: https://www.smstudiopr.it/

    Partner Redazione: https://carol-agostini.tumblr.com/ https://www.foodandwineangels.com/

  • Cena a quattro mani 22 Novembre 2022 Como Castello Del Nero

    Cena a quattro mani 22 Novembre 2022 Como Castello Del Nero

    Cena a quattro mani 22 Novembre 2022 Como Castello Del Nero

    Redazione

     

    In quest’ ode alla cucina toscana, Giovanni Luca Di Pirro, Executive Chef dello stellato La Torre al COMO Castello Del Nero nel cuore del Chianti, ospiterà Gaetano Trovato, Executive Chef del ristorante Arnolfo di Colle Val D’Elsa, due Stelle Michelin.
    I due chef riveleranno un viaggio gastronomico pieno di variazioni cromatiche e texture – una storia che parla della ricchezza del territorio insieme alla celebrazione del Km 0.
    La selezione e gli abbinamenti dei vini sono stati curati da Vinavie Wine Tasting and FoodandWineAngels.

    Autunno di stelle a COMO Castello Del Nero: il 22 novembre chef Gaetano Trovato ospite de La Torre

    Appuntamento all’insegna della grande cucina toscana a COMO Castello del Nero. La proprietà di COMO Hotels and Resorts, nel cuore del Chianti ospita il 22 novembre 2022 una speciale cena a 4 mani all’interno del ristorante La Torre, 1 Stella Michelin. Accanto all’Executive Chef Giovanni Luca Di Pirro sarà presente chef Gaetano Trovato del ristorante Arnolfo, 2 Stelle Michelin a Colle Val D’Elsa.
    La serata è aperta su prenotazione anche agli ospiti esterni  (a fine pezzo si trovano le indicazioni per partecipare alla cena).

    Cena a quattro mani 22 Novembre 2022 Como Castello Del Nero
    Cena a quattro mani 22 Novembre 2022 Como Castello Del Nero

    Nato in Sicilia ma toscano di adozione, Gaetano Trovato ha cominciato il suo percorso da uno dei più poveri ma simbolici cibi di sempre: il pane. Seguono alcuni anni di viaggi, a Rimini, Torino, Svizzera, fino ad arrivare in Francia, dove ha avuto la possibilità di lavorare con grandi maestri, come giovannilucadipirro. Ha inoltre lavorato per Angelo Paracucchi. Nel 1982 inizia l’avventura di Arnolfo che proprio quest’anno ha cambiato casa con una nuova struttura costruita ex novo.

    Chef Gaetano Trovato Ristorante Arnolfo in Colle Val d'Elsa
    Chef Gaetano Trovato Ristorante Arnolfo in Colle Val d’Elsa

    “Questa è solo la prima di una serie di iniziative che lanceremo da aprile 2023. COMO Hotels and Resorts ha sempre messo al centro della sua proposta gastronomica per gli ospiti, la qualità dei prodotti, delle materie prime e il rapporto con il territorio. Siamo nel Chianti, cuore della Toscana, ed è quindi naturale raccontarne le eccellenze attraverso il cibo”, ha detto Edvaldo Brito, General Manager di COMO Castello del Nero.

    Piatto dello Chef Gaetano Trovato Ristorante Arnolfo in Colle Val d'Elsa
    Piatto dello Chef Gaetano Trovato Ristorante Arnolfo in Colle Val d’Elsa

    “La serata vuole essere un omaggio ai prodotti e alla cucina del nostro territorio in chiave contemporanea. Un’occasione per confrontarsi tra stimati colleghi divertendosi tra vecchi amici” ha commentato Giovanni Luca Di Pirro, Executive Chef di COMO Castello del Nero, alla guida de La Torre. Tra i piatti che i due chef e amici proporranno in menù ci sono l’Astice blu con cime di rapa, crocchetta di ricotta del Mugello e caviale Asetra, firmato da Giovanni Luca di Pirro e Scampo, foies gras, passion fruit, firmato da Gaetano Trovato.

    Info e prenotazioni: 200 € a persona, inclusi abbinamenti vino
    Tel. 0550981946; latorre.castellodelnero@comohotels.com

    Executive Chef Giovanni Luca Di Pirro
    Executive Chef Giovanni Luca Di Pirro

    Executive Chef Giovanni Luca Di Pirro

    Passione, semplicità e raffinatezza. E’ questa la cifra dello stile in cucina di Giovanni Luca Di Pirro, Executive Chef diCOMO Castello del Nero, la nuova proprietà firmata dal gruppo di Singapore COMO Hotels and Resorts, nel cuore del Chianti. Di Pirro ha tre anime:
    romagnolo di nascita, abruzzese di origini e toscano di adozione. Figlio di cuoco, intraprende la sua carriera da giovane facendo molte esperienze lavorative anche a livello internazionale. Sono anni importanti per la sua carriera, in cui conferma la sua passione per le diverse culture e tradizioni legate al cibo e ai prodotti locali. Durante tutti questi anni ha avuto il privilegio e il piacere di lavorare a fianco di chef prestigiosi, in particolare in Francia.

    ristorante La Torre, 1 Stella Ristorante La Torre, 1 Stella Michelin Executive Chef Giovanni Luca Di Pirro, uno dei suoi piatti in foto
    Ristorante La Torre, 1 Stella Michelin Executive Chef Giovanni Luca Di Pirro, uno dei suoi piatti in foto

    Ha poi lavorato in strutture 5 stelle lusso come Executive Chef sia all’estero che in Italia e nel 1999 è approdato in Toscana e precisamente a Montalcino dove per un breve periodo ha gestito un piccolo ristorante ottenendo ottimi risultati. Sempre a Montalcino, ha lavorato per un hotel 5 stelle. Nel marzo 2012 arriva a Castello del Nero come Executive Chef. Da novembre 2014 ha una stella Michelin per il ristorante La Torre all’interno della proprietà.
    Oltre al ristorante gourmet La Torre, gestisce il tipico La Taverna e The Pavilion in estate.

    La sua filosofia di cucina è ispirata al territorio, basata su materie prime locali e toscane con attenzione ai prodotti italiani ed europei. L’accento è sulla purezza, la qualità, la freschezza dei sapori e la stagionalità, sempre con un tocco di contemporaneità e modernità nele sue
    creazioni.

    COMO Castello Del Nero

    COMO Castello Del Nero in Toscana, è una tenuta storica di 3 ettari nella famosa regione vinicola del Chianti in Italia, e la prima proprietà di COMO nell’Europa continentale. Le città rinascimentali di Firenze e Siena sono entrambe raggiungibili in 30 minuti di auto. Al centro della struttura sorge un Castello del XII secolo con 50 camere e suite e interni curati dalla designer milanese Paola Navone. Navone ha affiancato un’estetica “COMO” leggera moderna all’architettura d’epoca del Castello, che si trova nel classico paesaggio toscano.

    Interni curati dalla designer milanese Paola Navone
    Interni curati dalla designer milanese Paola Navone, Como Castello Del Nero.

    Il ristorante stellato Michelin La Torre propone cucina italiana gourmet, utilizzando i migliori prodotti toscani, in gran parte provenienti dall’orto, dal vigneto, dagli alveari e dagli uliveti della nostra tenuta. Ci sono due ristoranti informali, La Taverna e il Pavilion, oltre a una
    cantina. Inoltre, ci sono campi da tennis e una piscina esterna riscaldata. La Spa COMO Shambhala Retreat offre ogni giorno lezioni di yoga ai residenti, massaggi terapeutici, pilates, e una guida esperta nel benessere olistico.

    La Spa COMO Shambhala Retreat offre ogni giorno lezioni di yoga ai residenti, massaggi terapeutici, pilates, e una guida esperta nel benessere olistico
    La Spa COMO Shambhala Retreat offre ogni giorno lezioni di yoga ai residenti, massaggi terapeutici, pilates, e una guida esperta nel benessere olistico

    COMO Group e COMO Hotels and Resorts

    Basato a Singapore, il gruppo COMO rappresenta la visione unica sullo stile contemporaneo della proprietaria Christina Ong. Del gruppo fanno parte la collezione di hotel conosciuta come COMO Hotels and Resorts, che offre esperienze personalizzate di viaggi lusso, grazie a un servizio individuale, un impegno sul benessere olistico e una cucina pluripremiata. Ogni hotel è pensato e progettato in armonia con la destinazione in cui si trova. Il gruppo inoltre include il fashion retailer di lusso Club 21, il brand benessere COMO Shambhala e l’organizzazione filantropica COMO Foundation.


    Contatti per la stampa in Italia COMO Hotels and Resorts:
    AG Studio-Alessandra Gesuelli
    m. + 39 347 6623358
    alegesuelli@gmail.co

    Per informazioni e prenotazioni:
    COMO Castello Del Nero, Strada Spicciano 7,
    50028 Barberino Tavarnelle, Toscana, Italia
    T. +39 055 80647704
    E. latorre.castellodelnero@comohotels.com

    Facebook: https://www.facebook.com/comocastellodelnero

    Instagram: https://www.instagram.com/comocastellodelnero/

    Instagram: https://www.instagram.com/comohotels/

     

  • Chef Stephan Zippl confermate la Stella Michelin e la Stella Verde 2022

    Chef Stephan Zippl confermate la Stella Michelin e la Stella Verde 2022

    Per il Restaurant 1908 guidato dallo Chef Stephan Zippl confermate la Stella Michelin e la Stella Verde 2022

    Redazione

    Presentata la Guida Michelin 2023 che conferma sia la Stella Michelin che la Stella Verde al Restaurant 1908 dello Chef Stephan Zippl: un viaggio gastronomico che continua all’insegna dell’eccellenza e del rispetto della sostenibilità, con un occhio di riguardo al territorio, alla filiera corta e alla stagionalità dei prodotti utilizzati.

    Confermate la Stella Michelin e la Stella Verde allo chef Stephan Zippl e al suo Ristorante 1908 di Soprabolzano, realtà a 1.200 mt di altitudine che conta 25 coperti ed è immersa nella natura dell’altopiano del Renon, tra le migliori eccellenze del panorama ristorativo altoatesino e italiano.

    Chef Stephan Zippl confermate la Stella Michelin e la Stella Verde 2022
    Chef Stephan Zippl confermate la Stella Michelin e la Stella Verde 2022

    Chef Zippl è promotore, da 7 anni, di una cucina che è continua ricerca di qualità nel rispetto della sostenibilità e della stagionalità dei prodotti; una missione, la sua, che porta avanti con passione e determinazione e che riesce a compiere, come lui stesso ricorda «solo grazie alla rete di produttori e contadini locali che, assieme a me, condividono valori legati alla sostenibilità e mi forniscono di giorno in giorno materia prima eccellente, allevata e coltivata nel pieno rispetto della natura e del territorio in cui abbiamo la fortuna di vivere».

    Classe 1988, Stephan Zippl è nato e cresciuto sul Renon; conosce molto bene il territorio altoatesino dove seleziona prodotti e materie prime regionali di qualità per la creazione di piatti che si distinguono per gli speciali aromi e consistenza; un scelta guidata dal concetto di sostenibilità che va oltre la stagionalità e trova la sua massima espressione nella volontà di sostenere i piccoli cicli economici locali con equità, collaborando con rispetto e lealtà assieme ai produttori locali.

    La sua sperimentazione di sapori nuovi e inconfondibili quali la dolcezza, l’acidità, la piccantezza e la croccantezza è rappresentata dai “quattro passi” che invita a fare nel suo mondo culinario dal nome RE:VIER – in lingua tedesca “revier” significa regno, territorio, e “vier” quattro – ossia i quattro elementi alla base della sua cucina del Restaurant 1908.

    Ristorante gourmet inaugurato nel 2016 con 7 tavoli e 25 coperti, situato all’interno del Parkhotel Holzner struttura alberghiera che da 120 anni è sinonimo di qualità, bellezza e linearità dello stile Liberty alpino, cordialità dei padroni di casa: la famiglia Holzner.

    Comunicato Stampa


    Sito ufficio Stampa: https://www.smstudiopr.it/

    Sito Ristorante: https://www.restaurant1908.com/it

    Partner: https://carol-agostini.tumblr.com/ https://www.foodandwineangels.com/

  • Masterclass EnoMundus 2022, Acque minerali Academy Aps

    Masterclass EnoMundus 2022, Acque minerali Academy Aps

    Masterclass EnoMundus 2022, Acque minerali Academy Aps

    Redazione

    La giornata di EnoMundus del 14 novembre 2022 inizia con un viaggio “ di vini, bollicine e acque di lusso” con il programma “EnoMundus Masterclass” .
    Una serie di degustazioni guidate dedicate quest’anno a focus ben definiti: La Grecia, le acque e gli champagne.
    Dall’isola di Santorini, alle acque dell’ associazione Acque minerali Academy Aps agli champagne selezionati da MB Bollicine di Francia.
    Appuntamenti accompagnati da banchi di assaggio, affiancati a masterclass e abbinamenti con i formaggi di Le Direzioni del Gusto.

    Un viaggio da percorrere nelle giornate di EnoMundus 2022, che come dalla prima edizione, con una interessante serie di assaggi e degustazioni coinvolge operatori, stampa e tecnici di settore, oltre al pubblico che domenica potrà soddisfare il proprio palato quanto la propria conoscenza.

    Masterclass EnoMundus 2022, Acque minerali Academy Aps
    Masterclass EnoMundus 2022, Acque minerali Academy Aps

    La seconda Masterclass di lunedì 14 ore 14,30 sarà dedicata alla presentazione dell’associazione Acque Minerali Academy Aps, condotta da Emanuele Murone e Carol Agostini.

    L’associazione Acque Minerali Academy Aps nasce da un’idea presso l’università della Calabria in Italia nel 2017, ha come scopo principale quello di favorire la conoscenza di un importante risorsa, quale le acque minerali come parte integrante della nostra alimentazione, sviluppare degli aspetti scientifici, alimentari e nutrizionali correlati a questo “elemento/alimento”.

     

    Gennaro e Emanuele Murone Distributori esclusivi di Acqua Aur'a
    Gennaro e Emanuele Murone Distributori esclusivi di Acqua Aur’a

    Lo studio e la ricerca delle acque internazionali finalizzata alla promozione e al giusto abbinamento acqua-cibo. A tal fine l’associazione svolge incontri per la formazione e corsi per abilitare alla figura professionale dell’hydrosommelier.
    L’associazione è riconosciuta in Italia con l’estensione APS (associazione a promozione sociale) iscritto con il numero identificativo CS 279 registro regionale delle associazioni, fondazioni e istituiti culturali, certificata ISO 9001:2005 . L’associazione essendo regolarmente iscritto può rilasciare diplomi e certificati di qualità.

    Con il diploma rilasciato, si diventa “ hydrosommelier” un esperto qualificato e certificato, capace di consigliare non solo le proprietà dei minerali più adatte all’esigenze del momento o quelle individuali, ma anche il giusto abbinamento cibo/acqua.
    Acque minerali academy è stata fondata dal presidente ed hydrosommelier Daniele Salvatore Valente dove ha scritto un libro guida per la formazione dei corsisti.

    Emanuele Murone, articolo Masterclass EnoMundus, Acque minerali Academy Aps
    Emanuele Murone, articolo Masterclass EnoMundus, Acque minerali Academy Aps

    In questo libro intitolato “ I segreti delle acque minerali” ci sono informazioni che riguardano le acque certificate dall’associazione, esempi di associazioni tra acqua e cibo, conoscenza e approfondimenti per il mondo “ acqua”.
    Questo lavoro che noi stiamo portando avanti è strutturato principalmente per il mondo della ristorazione, rivalutare un elemento indispensabile che fino ad oggi è stato trattato con molta superficialità; nella maggior parte dei casi si pone tanta attenzione al settore food e wine , ma noi crediamo che, anche il settore “ acqua” può fare la differenza in una esperienza gastronomica.

    Scegliere l’acqua adatta può diventare un punto di forza per il settore dell’alta ristorazione e può soddisfare le esigenze del cliente che richiede un trattamento al di sopra della media.
    Il nostro obbiettivo è formare gli operatori di sala e creare una carta delle acque che il ristoratore può scegliere tra le varie etichette presentate. Insomma una consulenza a 360° sul settore, dove crediamo fermamente possa aprire un nuovo panorama per la ristorazione

    In degustazione le seguenti acque:

    ACQUA LOFOTEN ARTIC (Vorvegia) Lofoten Arctic Water è un marchio premium di acqua in bottiglia proveniente dal paradiso della natura, le isole Lofoten nel nord della Norvegia, situate a nord del circolo polare artico tra il 68 ° e il 69 ° parallelo.
    Le Isole Lofoten si trovano tra il 68 ° e il 69 ° parallelo, a nord del Circolo Polare Artico. L’arcipelago costruisce un’alta parete di montagne e scogliere, creando un paesaggio da sogno di aspre cime montuose che si ergono direttamente dal mare.

    Famosa per la loro bellezza naturale, aria fresca, acqua pura, natura incontaminata e paesaggi montani mozzafiato che contrastano con fiordi profondi, insenature riparate e tratti di spiaggia vergine, la terra dell’aurora boreale e il sole di mezzanotte è straordinariamente bella. Acqua leggerissima , solo 24 ml/g di Residuo Fisso

    ACQUA AUR’A – (ROMANIA) Aur’a, unica al mondo per le sue proprietà, un’acqua alcalina naturale con ph 8,3 imbottigliata ai piedi del Cracul de Aur nelle montagne del Banat, in località Ocna de Fier, Caras-Severin in Romania.
    Aur’a è un acqua di lusso che contiene colloidi naturali sia d’oro che d’argento, oltre ad elementi chimici della natura perfettamente dosati. È alcalina: il ph di 8,3 è la prima indicazione che certifica le proprietà dell’acqua AUR’A, l’alcalinità è la garanzia di una corretta idratazione del corpo umano. Viene imbottigliata solo in vetro: l’imballaggio più sicuro per qualsiasi alimento o bevanda.

    È un’acqua pura che viene direttamente imbottigliata dalla sorgente della montagna, non contiene batteri, materie organiche,metalli pesanti e nessuna concentrazione di nitriti e nitrati. Proviene da una zona senza attività industriali o agricole, a centinaia di chilometri di distanza da possibili fonti di inquinamento. È una fonte di energia.
    L’alcalinità naturale comporta l’arricchimento con colloidi d’oro e d’argento, risorse nelle profondità delle montagne della zona, oltre a elementi come magnesio, calcio e potassio. Viene imbottigliato secondo gli standard di qualità e sicurezza imposti dalla certificazione IES Food prodotto dalla società svizzera SGS


    Sito acqua: https://www.auracqua.it/?fbclid=IwAR0v_YxkPimgKEZNn2WCQNzXxXWYQPVGTz4ZK3croARgAZ4OZqzK0-5xCkk

    Sito Accademia: http://acquemineraliacademy.com/

    Sito evento EnoMundus: https://www.vinaviewinetasting.com/

  • Masterclass EnoMundus 2022: Hatzidakis Winery di Konstantina Chryssou

    Masterclass EnoMundus 2022: Hatzidakis Winery di Konstantina Chryssou

    Masterclass EnoMundus 2022: Hatzidakis Winery di Konstantina Chryssou

    Redazione

    La giornata di EnoMundus del 14 novembre 2022 inizia con un viaggio “ di vini, bollicine e acque di lusso” con il programma “EnoMundus Masterclass” .
    Una serie di degustazioni guidate dedicate quest’anno a focus ben definiti: La Grecia, le acque e gli champagne.
    Dall’isola di Santorini, alle acque dell’ associazione Acque minerali Academy Aps agli champagne selezionati da MB Bollicine di Francia.
    Appuntamenti accompagnati da banchi di assaggio, affiancati a masterclass e abbinamenti con i formaggi di Le Direzioni del Gusto.

    Un viaggio da percorrere nelle giornate di EnoMundus 2022, che come dalla prima edizione, con una interessante serie di assaggi e degustazioni coinvolge operatori, stampa e tecnici di settore, oltre al pubblico che domenica potrà soddisfare il proprio palato quanto la propria conoscenza.

    Cantina e Collezione privata
    Cantina e Collezione privata, Hatzidakis Winery di Konstantina Chryssou con Olfa Haniche

    La prima masterclass delle ore 13 condotta da Haris Papandreou, Segretario del Consolato Onorario della Grecia a Firenze, è sui vini dell’azienda Hatzidakis Winery di Konstantina Chryssou con i seguenti vini:

    Santorini Familia Pdo Santorini Assyrtiko 100%
    Aidani Pgi Cyclades Aidani 100%
    Mavrotragano Pgi Cyclades Mavrotragano 100%
    Vinsanto 16 anni invecchiato in botti di rovere Dop Santorini Vino Bianco naturalmente dolce Assyrtiko 80% Aidani 20%.

    vino rosso Mavrotragano
    vino rosso Mavrotragano Hatzidakis Winery

    La degustazione avrà in abbinamento i formaggi scelti appositamente da Le Direzioni del Gusto.

    EnoMundus Masterclass, gli champagne di MB Bollicine di Francia in abbinamento i formaggi di Le Direzioni del Gusto
    EnoMundus Masterclass, gli champagne di MB Bollicine di Francia in abbinamento i formaggi di Le Direzioni del Gusto

    un’azienda nata da Carletto Donzelli con l’unico obiettivo di intraprendere un viaggio alla scoperta dei sapori, colori ed emozioni uniche abbinando tradizione e innovazione che solo la passione del proprio lavoro può creare.

     

    Masterclass EnoMundus 2022: Hatzidakis Winery di Konstantina Chryssou i formaggi di Le Direzioni del Gusto
    Masterclass EnoMundus 2022: Hatzidakis Winery di Konstantina Chryssou i formaggi di Le Direzioni del Gusto

    La gamma vanta una lavorazione uniche e particolari, che nasce dalle tecniche del casaro e del norcino, dello chef e del pasticciere, unendo il tutto in un’unica e appassionante arte.

    I formaggi di Le Direzioni del Gusto di Carlo Donzelli
    I formaggi di Le Direzioni del Gusto di Carletto Donzelli

    Le materie prime selezionate sono lavorate esclusivamente a mano; tutto questo li rende Prodotti innovativi gastronomici di pasticceria salata, creati con un nuovo concetto di “forme del gusto”, che si possono consumare sia freddi che riscaldati o come la “linea prospettive di gusto”, cucinandoli; sono pratici e moderni, sia nella presentazione che nel sapore.

    Praline di formaggio di vario tipo, le Direzioni del Gusto a EnoMundus 2022
    Praline di formaggio di vario tipo, le Direzioni del Gusto a EnoMundus 2022

    Sito evento: https://www.vinaviewinetasting.com/

    Sito Cantina: http://www.hatzidakiswines.gr/en.html

    Sito Selezione formaggi: https://ledirezionidelgusto.it/

  • EnoMundus Masterclass, gli champagne di MB Bollicine di Francia

    EnoMundus Masterclass, gli champagne di MB Bollicine di Francia

    MB Bollicine di Francia Marco Maini e Stefano Bazzoni

      EnoMundus Masterclass, gli champagne di MB Bollicine di Francia

    Redazione

    La giornata di EnoMundus del 14 novembre 2022 inizia con un viaggio “ di vini, bollicine e acque di lusso” con il programma “EnoMundus Masterclass” .

    EnoMundus Masterclass, gli champagne di MB Bollicine di Francia
    EnoMundus Masterclass, gli champagne di MB Bollicine di Francia

    Una serie di degustazioni guidate dedicate quest’anno a focus ben definiti: La Grecia, le acque e gli champagne.
    Dall’isola di Santorini, alle acque dell’ associazione Acque minerali Academy Aps agli champagne selezionati da MB Bollicine di Francia.
    Appuntamenti accompagnati da banchi di assaggio, affiancati a masterclass e abbinamenti con i formaggi di Le Direzioni del Gusto.

    Un viaggio da percorrere nelle giornate di EnoMundus 2022, che come dalla prima edizione, con una interessante serie di assaggi e degustazioni coinvolge operatori, stampa e tecnici di settore, oltre al pubblico che domenica potrà soddisfare il proprio palato quanto la propria conoscenza.

    L’ultima masterclass della giornata alle ore 16,00 vede protagoniste le bollicine francesi di MB Bollicine di Francia, condotta da Marco Maini e Stefano Bazzoni con Carol Agostini, commissario internazionale enologico, titolare dell’Agenzia FoodandWineAngels.

    MB Bollicine di Francia Marco Maini e Stefano Bazzoni
    MB Bollicine di Francia Marco Maini e Stefano Bazzoni

    Gli Champagne in assaggio sono:

    Champagne NOËL Bazin
    Brut Nature Blanc de Blancs Millésime 2017 La Révélation 100% raro Chardonnay della Montagne de Reims, 100% vendemmia 2017, da un vigneto di 50 anni “Les Basses Alouettes”, dosaggio zero.
    Brut en fût Blanc de Blancs l’Étonnante 100% Chardonnay di Villers-Marmery, raccolto nel 2015 e affinato in botti di rovere per 12 mesi, dosaggio: 8g/l.

    Champagne NOËL Bazin Brut en fût Blanc de Blancs l'Étonnante, alcuni champagne selezionati da MB Bollicine di Francia
    Champagne NOËL Bazin Brut en fût Blanc de Blancs l’Étonnante, alcuni champagne selezionati da MB Bollicine di Francia

    Champagne Mangin Et Fils Leuvrigny
    Brut nature 100% Meunier Medaglia d’oro al Concorso Mondiale Femminile 2022, non dosato, 3 anni minimo sui lieviti.
    Millésime bottiglie a numero limitato, vendemmia 2018, 100% Meunier, dosaggio 10g/l, invecchiato per un minimo di 5 anni sui lieviti in cantina.

    Champagne Perron Beauvineau
    Cuvée Haubette 100% Blanc de Noirs, 100% Pinot Nero, dosaggio zero, invecchiamento 6 anni sui lieviti.
    Cuvée Abraham Vieilles Vignes, Millésime 2004, Prodotta da Vieilles Vignes, con un’età media di 46 anni e mezzo, la cuvée Abraham è vendemmiata al 100% nel 2004, è composto per il 34% da Pinot Nero, per il 33% da Chardonnay e per il 33% da Pinot Meunier.

    Uve per lo champagne selezionato da MB Bollicine di Francia
    Uve per lo champagne selezionato da MB Bollicine di Francia

    Marco e Stefano dopo anni di esperienza e passione hanno selezionato i loro “vignerons” e si sono specializzati nell’importazione e distribuzione di champagne di altissimo pregio. La loro filosofia aziendale si incentra sulla ricerca di piccole aziende familiari che producono con estrema qualità, serietà e continuità nel corso del tempo.
    Si tratta di un approccio molto rigoroso, che rifiuta le mode e che li ha portati verso l’importazione di prodotti a volte molto rari e prestigiosi spesso di piccolissimo mercato ricercati da coloro che aspirano a prodotti d’eccellenza.

    La vendemmia in champagne, articolo EnoMundus Masterclass, gli champagne di MB Bollicine di Francia
    La vendemmia in champagne, articolo EnoMundus Masterclass, gli champagne di MB Bollicine di Francia

    Era una BOTTE buia e tempestosa…ops notte volevo dire notte, cominciamo bene con i lapsus freudiani …dunque dicevo era una notte buia e tempestosa….mi pare si dica così… ogni storia con un pizzico di suspense inizia cosi…riprendiamo… io ed un amico, anzi più di un amico, ci trovavamo a cena a casa di un altro amico, un carissimo amico che come noi è un grande estimatore del nettare del Dio BACCO, ecco eravamo a cena quando tra un lampo, un tuono ed il fragor della pioggia, il nostro amico appunto ci annuncia con il tono trionfale delle trombe dell’Aida..

    Ragazzi vi faccio assaggiare uno champagne di un piccolo produttore che è una meraviglia e che non viene importato in Italia, assaggiate e ditemi cosa ne pensate”

    Noi quello champagne lo abbiamo assaggiato anzi ad onor del vero ce ne saremmo bevuto una bacinella tanto era buono, diciamo uno champagne stupefacente nel senso della parola perché non appena bevuto abbiamo avuto visioni mistiche.

    Da quel momento il danno fu fatto e furono creati due inguaribili appassionati del re dei vini o se preferite del vino dei Re, da quel momento è iniziato un amore che ci ha condotto a studiare seriamente e tanto ed a viaggiare in lungo ed in largo per quella terra baciata da Dio (BACCO) che è la champagne andando a conoscere di persona i vignerons che ti ricevono, dopo aver lavorato in vigna, con le scarpe sporche di terra orgogliosissimi del loro lavoro e delle meraviglie che producono.

    Ed è a questo punto che abbiamo deciso di iniziare la nostra avventura per condividere la nostra passione per lo champagne” Marco Maini e Stefano Bazzoni.

    EnoMundus Masterclass, gli champagne di MB Bollicine di Francia in abbinamento i formaggi di Le Direzioni del Gusto
    EnoMundus Masterclass, selezione formaggi

    Gli Champagne saranno accompagnati dalla selezione di formaggi di: Le Direzioni del Gusto.


    Sito per la partecipazione all’evento EnoMundus del 13 e 14 novembre Hotel Albani di Firenze: https://www.vinaviewinetasting.com/

     

     

  • Torna la Mostra Mercato EnoMundus 2022

    Torna la Mostra Mercato EnoMundus 2022

    Torna la Mostra Mercato EnoMundus 2022

    Redazione

    EnoMundus 2022, due giornate in cui vanno in scena solo vini esteri con il supporto di alcuni prodotti gastronomici di nicchia.

    Torna la Mostra Mercato EnoMundus 2022
    Torna la Mostra Mercato EnoMundus 2022

    I giorni 13 e 14 novembre 2022 la kermesse mostra mercato in cui tutto quello che si assaggia può essere acquistato immediatamente vengono condividi con un parterre di esperti divulgatori di settore.
    Oltre a questi ospiti Media Partners che racconteranno l’evento attraverso aggiornamenti, approfondimenti e collegamento diretti da Firenze tra stampa, web, radio, social.

    Torna la Mostra Mercato EnoMundus 2022
    Torna la Mostra Mercato EnoMundus 2022

    A Firenze un evento culturale di soli vini esteri, provenienti da diversi stati in un panorama italiano che racchiude molto della cultura e storia nazionale, in origine un’area fortificata, che si trovava all’incrocio delle strade che conducevano alla costa del Tirreno e quelle che portavano agli Appennini, unite per percorrere l’altra valle dell’Arno in direzione Roma.

    Ponte vecchio Firenze, evento EnoMundus 2022
    Ponte vecchio Firenze, evento EnoMundus 2022

    Città scelta dall’export Manager Olfa Haniche, ideatrice di questa Mostra Mercato EnoMundus, appunto per la simbologia che rappresenta la cittadina, un luogo di incontro, crocevia di proclami, di vittorie, di arte e bellezza e condivisione.

    A divulgare ma soprattutto a vivere e condividere la bellezza di Firenze e i vini esteri in degustazione ci sono diversi media partners e stampa di settore:

    Flavio Birri ha pubblicato Nel segno del baccalà, Cade a fagiolo e Sua Maestà il maiale. Si occupa di “Food Culture&Communications” collaboratore di diverse riviste del settore enogastronomico per anni con il mensile “Gambero Rosso”, Aldo Grandi Direttore Gazzette della Toscana, Lorenzo Bertolacci giornalista, Nicoletta Curradi AgenFood, Fabrizio del Bimbo Toscana Tutto Vino, Carlo Macchi Winesurf, Giorgio Bottari Il Faro, Barbara Amoroso La La Wine, Sergio Cintioli Enogastronomia.it, Elisabetta Failla Gazzetta di Firenze, Stella Mughini FUL Magazine, Raffaele D’Angelo Wine&FoodAcademy.

    Guide:
    Roberto Mattozzi Gambero Rosso Roma
    Carol Agostini commissario internazionale e titolare Agenzia FoodandWineAngels, editore di Papillae Magazine, giurato della Guida Rosa Rosati Rosé.

    Esperti di settore:
    Haris Papandreou Segretario del Consolato Onorario della Grecia a Firenze
    Paolo Baracchino esperto di Champagne, Fine Wine Critic, Daniele Raspini commissario internazionale enologico, Andrea Gori sommelier informatico, oste e giornalista.

    WEB Magazine:
    Ilaria Castagna e Cristina Santini Papillae

    Radio:
    Radio Serena.net che trasmetterà la intervista a Carol Agostini come referente dell’evento

    WhiteRadio che trasmetterà l’intervista a Olfa Haniche ideatrice dell’evento

    StoryTime che trasmetterà l’intervista sempre a Olfa Haniche

    WEB Channel:
    Pietro Marcellino Gusto Channel che riprenderà la due giorni di Mostra Mercato

    Wineinfluencer e blogger documenteranno la loro esperienza durante tutto l’evento.


    Sito Evento:https://www.vinaviewinetasting.com/enomundus

    Per registrazione B2B: https://www.vinaviewinetasting.com/accredito-sommelier-1

    Sito Partner: https://www.vinaviewinetasting.com/accredito-sommelier-1 https://carol-agostini.tumblr.com/

  • Terre di Pisa – Terre di Vino 2022

    Terre di Pisa – Terre di Vino 2022

    Terre di Pisa 2022 di Elsa Leandri

    Di Elsa leandri

    Poco più di una settimana fa si è svolta a Pisa la manifestazione Terre di Pisa Food&Wine Festival, un appuntamento annuale, giunto ormai alla sua decima edizione, che raccoglie tutte le eccellenze del territorio pisano con prodotti alimentari e vinicoli. Non sono mancate durante l’evento dei percorsi di scoperta dei prodotti enogastronomici guidati da maestri assaggiatori ONAS e ONAF, sommelier AIS e FISAR.

     

    La nostra attenzione si è volta in particolare alle Masterclass dedicate a TERRE DI PISA-TERRA DEL VINO organizzate con estrema attenzione da Claudia Marinelli con la partecipazione della Camera di Commercio Toscana Nord-Ovest.

    Terre di Pisa - Terre di Vino 2022
    Terre di Pisa – Terre di Vino 2022

    Quattro le Masterclass in programma condotte da Andrea Gori, Carlotta Salvini, Alessandro Balducci e Vittorio Faluomi; noi abbiamo partecipato a tre di queste. Scopriamole insieme aspettando l’evento dell’anno prossimo!

    I VINI ROSSI DELLE TERRE DI PISA NEL TEMPO – La prospettiva dell’invecchiamento
    Condotta da Alessandro Balducci, delegato AIS Pisa .

    Avreste mai pensato come questi vini possano evolvere negli anni? Questa masterclass ha voluto rispondere a questo quesito offrendo un percorso sensoriale tra il 2015 e il 2007 con vini ottenuti da soli sangiovese e da vitigni internazionali.
    Undici i vini in degustazione ma il nostro cuore è stato particolarmente colpito dall’espressione del sangiovese in questo territorio pliocenico in cui la sapidità è un’immancabile protagonista.

    I nostri coup de cœur:

    • IL VOLTERRANO 2015 Fontemorsi (100% sangiovese).
    IL VOLTERRANO 2015 Fontemorsi (100% sangiovese).

    • IL VOLTERRANO 2015 Fontemorsi (100% sangiovese).Granato vivace di media intensità.

    Naso attraente con richiami netti al varietale: ciliegia e frutta nera matura, iris e viola appassite, eleganti note balsamiche d’eucalipto e menta ed echi di speziatura dolce e di tabacco.

    Equilibrio in bocca con tannini setosi e ben integrati, decisa sapidità. Finale medio lungo con richiami alla scorza d’arancia.

    Vignaalta Badia di Morrona articolo Terre di Pisa - Terre di Vino 2022
    Vignaalta Badia di Morrona articolo Terre di Pisa – Terre di Vino 2022

    VIGNAALTA 2011 Badia di Morrona (100% sangiovese).
    Granato luminoso con riflessi aranciato.

    Ampio corredo olfattivo con note di confettura di mora, prugna essiccata, scorza di arancia, pot pourri arricchite da echi di legno di sandalo, cuoio e delicati richiami empireumatici di tabacco e cacao. Equilibrio e lunga persistenza in bocca.

    Sezzana Casanova della Spinetta articolo Terre di Pisa - Terre di Vino 2022
    Sezzana Casanova della Spinetta articolo Terre di Pisa – Terre di Vino 2022

    • SEZZANA 2008 Casanova della Spinetta (100% sangiovese).
    Aranciato deciso vivace. Pot pourri di fiori, frutta nera e ciliegia sottospirito, evoluzione sottolineata anche da note vegetali di sottobosco, humus e funghi. Sorso avvolgente con tannini ben levigati in perfetta armonia. Lunga chiusura con echi fruttati.

    LA DOC TERRE DI PISA – ROSSO E SANGIOVESE: un territorio, le aziende e le sue peculiarità.
    Condotta da Carlotta Salvini, Sommelier e consulente per aziende vitivinicole

    Masterclass a Terre di Pisa condotta da Carlotta Salvini
    Masterclass a Terre di Pisa condotta da Carlotta Salvini

    Vini in degustazione a Terre di Pisa 2022, 13 i vini in degustazioni declinati nella versione sangiovese e rosso della Terre di Pisa DOC.
    I nostri coup de cœur uno nella batteria Sangiovese e uno nella batteria Rosso:

     

    Ceppatella “Terre di Pisa” Sangiovese DOC
    Ceppatella “Terre di Pisa” Sangiovese DOC 2018

    • CEPPATELLA 2018- Fattoria di Fibbiano (100% sangiovese)
    Carminio di media intensità. Note scure di mora, cassis, mirtillo aprono il ventaglio olfattivo che si arricchisce di delicata speziatura di cannella e vaniglia e di un intrigante eco di incenso. Freschezza e sapidità decise che dinamicizzano la bocca accarezzando un tannino ben levigato. Lunga persistenza.

    • GRANO DELLE FORMICHE 2018- Podere Spazzavento
    (70% sangiovese, 30% colorino)
    Carminio luminoso. Freschezza data da ciliegia, lampone e ribes rosso. Viola e iris con echi di sottobosco. Ottimo equilibrio in bocca con una decisa salivazione che ravviva il tannino perfettamente integrato con richiami di arancia rossa.

    Grano delle Formiche Podere Spazzavento articolo Terre di Pisa - Terre di Vino 2022
    Grano delle Formiche 2018 Podere Spazzavento articolo Terre di Pisa – Terre di Vino 2022

    Il RITORNO DELLE ANFORE – Vinificazione innovativa oppure possiamo parlare di riappropriazione di tecniche antiche?
    Condotta da Vittorio Faluomi, Sommelier FISAR

    Approfondimento sui vari tipi di anfora ( cocciopesto e terracotta) in cui è stato sottolineato come il cocciopesto (costituito da frammenti lapidei e coccio essiccato al sole) sia soggetto a una minore microossigenazione rispetto alla terracotta, che viene invece cotta in forno e che presenta, quindi, dei pori di maggiore dimensione. Tali differenze si sono cercati di notare nei 7 campioni in degustazione.

    Vini in anfora a Terre di Pisa 2022
    Vini in anfora a Terre di Pisa 2022

    I nostri coup de cœur

    • MIMESI 2020- Tenuta di Ghizzano (100% Vermentino)
    Paglierino di media intensità. Richiami varietali di erette aromatiche, fiori di campo e macchia mediterranea. Ottima beva con una nota sapida ben caratterizzante. Chiusura con richiami di lime.

    • L’UVA E LA TERRA 2019- Podere Spazzavento (100% Trebbiano)
    Ambrato vivace. Lunga macerazione che si riflette nei profumi di fiori di tiglio, di camomilla negli echi di miele e di curcuma con un richiamo mentolato. Bocca avvolgente con una leggera tannicità percettibile e con un finale lungo con richiami di albicocca e pesca.

    • SOTTERFUGIO 2019 – Le Palaie (100% Sangiovese)
    Carminio luminoso. Sangiovese ben riconoscibile con le classiche note di ciliegia, iris e viola. Eleganti richiami di cannella e di tabacco arricchiscono il corredo olfattivo. Ben equilibrato in bocca con un tannino fine. Finale di pompelmo rosa.

    Di Elsa Leandri

    Elsa Leandri autrice articolo: Il nostro Wine&Siena 2022 tra Timorasso e Il Borro,è sommelier, blogger, esperta vitivinicola.
    Elsa Leandri autrice articolo: Il nostro Wine&Siena 2022 tra Timorasso e Il Borro,è sommelier, blogger, esperta vitivinicola.

    Sito Evento: https://www.terredipisa.it/

    Partner sito: https://www.foodandwineangels.com/ https://carol-agostini.tumblr.com/

     

  • Rossignoli Rinaldi i loro 3 primi vini ad Hostaria Verona 2022

    Rossignoli Rinaldi i loro 3 primi vini ad Hostaria Verona 2022

    La prima volta non si scorda mai. In anteprima Rossignoli Rinaldi e i loro 3 primi vini ad Hostaria Verona

    Di Davide Zilio

    L’intento era buono ma poi il racconto è finito per dar spazio al cuore. Sabato 15 ottobre sono partito per visitare l’evento dedicato al vino nel centro di Verona: Hostaria. Una manifestazione che ormai ha raggiunto l’ottava edizione e ha registrato ben 22 mila biglietti venduti, arrivando in sold out nei 3 giorni in poco tempo. Sono molto felice perché non vedevo la citta così piena da una vita.

    Volevo raccontare di questo evento e dei tanti produttori presenti, cercando di riportare le loro esperienze e le sensazioni dei loro prodotti più rappresentativi e anche la gioia di poter rincontrare tanti amici che non abbracciavo da molto tempo, ma poi, ogni tanto, capitano cose inaspettate che non credevo più di trovare, ossia la genuinità della novità.
    Bene o male quando vado ad una manifestazione trovo tante cantine conosciute, direttamente o indirettamente e tante altre che ancora non ho avuto il piacere di scoprire ma raramente cantine che non ho mai sentito e nate “ieri”.

    Rossignoli Rinaldi, articolo: La prima volta non si scorda mai. In anteprima Rossignoli Rinaldi e i loro 3 primi vini ad Hostaria Verona
    Rossignoli Rinaldi, articolo: La prima volta non si scorda mai. In anteprima Rossignoli Rinaldi e i loro 3 primi vini ad Hostaria Verona

    Questo è il caso di “Rossignoli Rinaldi”, una realtà nata praticamente da pochissimo. Mi ferma, camminando, una ragazza molto solare, che scopro poi essere una delle figlie, che mi chiede semplicemente se avessi mai assaggiato vini dalle Colline Moreniche del Lago di Garda di Verona (strano modo per chiedermi se conoscessi la zona del Custoza e del Bardolino, ma nella realtà loro non producono e produrranno vini della denominazione perché vogliono dare libera espressione a questa terra tanto particolare per la conformazione di origine glaciale del suo suolo e per il clima prettamente mediterraneo mitigato dal Lago di Garda stesso).

    I suoi occhi brillavano talmente tanto di quella passione per il mondo del vino, che non vedevo da tanto, che decisi di rispondere semplicemente… Molto poco! (in realtà sono cresciuto in quelle terre) I tuoi vini provengono da questa zona? Allora sarei curioso di assaggiarli.

    Il racconto si sussegue tra piccoli aneddoti di quando era bambina e giocava in questo vigneto e ogni volta che alzava gli occhi ricordando quei momenti, si illuminavano. Ci tiene a precisare che il vigneto, tutto collinare, si trova sulle Colline Moreniche vicino a Villafranca di Verona. “È un piccolo appezzamento ricevuto in eredità dal nonno.” continua Marianna, questo il suo nome “ Quell’eredità, non lo sapevamo ancora, fu l’inizio di una grande avventura, di un sogno che stiamo vivendo ancora oggi e ancora facciamo fatica a crederci.

    Non c’è mai stata, negli inizi, la volontà di diventare produttori perché tutti i componenti della famiglia, oggi, hanno un’attività da gestire. La prima volta che abbiamo visto quel vigneto, dopo la morte di nostro nonno, è stato drammatico. Negli ultimi anni della sua vita, non potendo più lavorare, aveva abbandonato quel pezzo di terra, che per noi è sempre stato un angolo di paradiso, perché ogni volta che lo vedevamo, rivivevamo i nostri ricordi più belli dell’infanzia: quel mondo onirico fatto di giochi, di aiuti in casa, di pranzi con il cibo coltivato e prodotto da noi con le varie famiglie che abitavano la “Casa Rossa”, così chiamata proprio per il colore della stessa.

    L’idea di lavorare…” prosegue Mariannai campi per farli tornare agli splendori di quei bellissimi ricordi, è stata doverosa in segno di rispetto e di omaggio ad un uomo che ha dato tutto a quella terra, per lei e per noi. Del tutto ci siamo presi particolarmente cura di un piccolo appezzamento, con un’età della vite di almeno 50 anni, una piccola parte che aveva sempre aricevuto le migliori attenzioni, perché, per lui, da lì veniva il vino più buono”.

    Sentirla parlare è un trasporto di emozioni e il bello è che riesco ad immaginare il vino pur non avendolo assaggiato né sentito parlare.
    Severosso” è un vino prodotto da uve a bacca nera delle sole varietà presenti in questa particolare parcella. Le uve sono le autoctone Corvina e Rondinella con una buona percentuale di Cabernet Sauvignon.

    Marianna e Francesca Rinaldi
    Marianna e Francesca Rinaldi

    Guardo l’etichetta, molto particolare e chiedo specifiche. Alla mia domanda Marianna si ferma, si volta e chiama Francesca, la sorella, che opportunamente ferma la degustazione con un’altra persona e si interscambia con la sorella che, come in una danza, continua, come se il discorso non si fosse mai interrotto. Lunghi secondi di silenzio, gli occhi si arrossiscono e con una timida voce quasi tremante mi racconta che quell’etichetta nella realtà è un quadro, girandosi me lo mostra appeso allo stand, che aveva dipinto durante il lutto di suo nonno e che non voleva diventare un’etichetta.

    Mi mostra nel dipinto i lineamenti delle Colline Moreniche, parte del volto di suo nonno Severino e quella macchia rossa che rappresentava la sua passione per quel vigneto e il vino stesso. “Vedi…” continua Francesca “ questa prima annata, la 2019, voleva essere solo un vino in omaggio al lavoro di nostro nonno e le poche bottiglie prodotte, neanche 600, erano solo per noi, per la nostra cantina privata. Per questo motivo quel quadro, così intimo e privato per me, era perfetto per quel vino… perché sarebbe rimasto in casa per noi.

    Ma poi… e c’è sempre un ma… succede che dopo mesi dall’imbottigliamento, arriva il momento o meglio il coraggio di assaggiarlo. Era un pomeriggio come tanti altri, dove eravamo tutti a casa dopo il pranzo domenicale e nel grigiume di quel momento piovoso decidemmo di provarlo, e stappato… la meraviglia!

    Non ci aspettavamo grandi cose, ma il vino era veramente buono. Delicato, pieno di profumi e una persistenza gustativa equilibrata lunghissima. Mio padre che di solito è molto critico rimase in silenzio per parecchio tempo; mia madre, invece, è scoppiata in lacrime, lacrime di gioia e di liberazione, non aveva mai pianto nemmeno in quei giorni del funerale (ora stavo quasi piangendo anch’io). Credo che fu proprio quello il momento in cui, tra sguardi fugaci e scintillanti, comparve l’idea di iniziare a condividerlo. Era il vino più buono che avessimo mai assaggiato, o per lo meno lo era per noi”.

    Dopo questo avevo il cuore in gola, non mi era mai capitato di avere un incipit del genere su un vino. Di solito iniziano tutti dalle scelte agronomiche, dalle varietà, dalle proprietà uniche del territorio e dalle caratteristiche quasi taumaturgiche di quella specifica vendemmia. Questa edizione di Hostaria, ben ideata dal suo presidente Alessandro Medici, è stata per loro la prima volta assoluta che si sono presentati in pubblico dove hanno fatto assaggiare in anteprima il vino al di fuori della famiglia. Da quel primo 2019 sono arrivati alla 2021, messa in bottiglia circa un mese fa. E ormai è arrivato il momento celebrativo dell’assaggio.

    vino Severosso di Rossignoli Rinaldi
    Vino Severosso di Rossignoli Rinaldi

    Mi consigliano di iniziare dalla 2020. Il naso è molto elegante, fine e delicato, è un continuo passaggio da frutti rossi maturi a speziature dolci di cioccolato, tabacco e noce moscata. La bocca è esplosiva e perfettamente bilanciata tra acidità e avvolgenza morbida, pur rimanendo sotto i 2 grammi litro di residuo zuccherino.

    Il colore granato della 2019 è quasi uguale alla 2020, se non per il naturale trascorrere del tempo, è molto curioso perché nonostante le stesse uve e le medesime tecniche si presenta molto diversamente. Il naso è un tripudio di piccoli frutti rossi con leggere note di rosa selvatica e violette e marcate note speziate di pepe nero, di cacao, quasi cuoio e una delicata espressione di paprica e noce moscata. In bocca trionfa l’acidità che accompagna il gusto all’infinito, soavemente armonico.

    Tutta questa diversità sta nell’espressione carismatica dell’annata. La 2020 è stata più calda e si è indirizzata verso note più mature, evolute e rotonde, mentre la 2019 è stata più equilibrata con un finale stagionale con ottime escursioni termiche e questo ha permesso di mantenere nel vino tutta la sua profondità, la sua freschezza ed evidenziare tutte le sue note speziate varietali. Sì perché la cosa magnifica di tutte queste espressioni è che sono naturali e proprie dell’uva infatti tutti i profumi terziari sono varietali e non provengono da una maturazione in legno perché il vino affina solo in bottiglia e questo, appunto, per preservare tutte le caratteristiche e peculiarità senza alterarlo o coprirlo con altri gusti.

    “Sì, perché è già buono così” mi anticipa Laura, la madre di Francesca e Marianna, figlia di Severino, “il nostro compito è solo quello di curare questa terra e preservarla per le generazioni future. Vedi?!?” continua “se tu hai la pazienza di saper ascoltare la vigna e fai di tutto per lasciarla in equilibrio, allora non puoi far altro che raccogliere il miglior frutto possibile.

    E poi abbiamo il dovere di riuscire a preservare anche la memoria storica di questo vigneto di oltre 50 anni. La cultura del biologico per noi non è una pratica, ma l’unica strada possibile. Il vino è quello che è e questo “Severosso” deve rimanere puro e intatto, dandomi la possibilità di poter rivivere ogni volta quella felicità che riesce a riportarmi a quella vita contadina, fatta sì di fatica e duro lavoro, ma spensierata costituita di unione familiare, cibo sano, di aria frizzante. Il vino altro non è che questo: felicità… dove ognuno vive la propria”.

    la Famiglia Rossignoli Rinaldi con Marianna, Francesca, Federico e Angelo Rinaldi e Laura Rossignoli
    la Famiglia Rossignoli Rinaldi con Marianna, Francesca, Federico e Angelo Rinaldi e Laura Rossignoli

    Personalmente credo che nella realtà si vada oltre e credo che provare un’infinità di emozioni grazie al vino e alla voce che il produttore riesce a dargli, ossia quell’impronta unica che lo distingue tra tutti gli altri, sia una cosa extraterrena. Questo accade poche volte ma quando ci riesce è pura magia e queste magnifiche donne oggi mi hanno coccolato con tutto questo.

    Rossignoli Rinaldi, questo il nome di questa realtà vitivinicola, mi ha fatto un regalo fantastico: ritornare ad emozionarmi con un solo vino e con semplici parole che venivano dal cuore. Sono solo agli inizi, devono ancora completare il proprio sito internet e gli altri vini, come il prossimo Metodo Classico, devono ancora arrivare, sono in cantina in fase di affinamento, perché come mi ricorda Angelo, padre di Francesca e Marianna, marito di Laura, i vini sono come i propri figli e dobbiamo lasciarli andare nel mondo nel momento giusto, né troppo presto, né troppo tardi.

    Non posso far altro che aspettare i futuri vini e di augurare di non perdere mai quella genuinità familiare e di rispetto verso la campagna e il vino stesso, che, oggi, il più delle vote si fa fatica a percepire nello storytelling tanto costruito dalle aziende per attirare gli appassionati del vino. A volte basta veramente poco… un buon vino e persone vere.
    Grazie

    Davide Zilio

    Davide Zilio consulente, formatore, docente e come produttore di vino
    Davide Zilio consulente, formatore, docente e produttore di vino

    Sito Autore: http://www.tastinglover.com/?page_id=419

    Sito Partner: https://carol-agostini.tumblr.com/  https://www.foodandwineangels.com/

     

  • A CASALE DELLA MANDRIA ARTE E CUCINA: NEL REGNO DEI 5 SENSI

    A CASALE DELLA MANDRIA ARTE E CUCINA: NEL REGNO DEI 5 SENSI

    A CASALE DELLA MANDRIA ARTE E CUCINA: NEL REGNO DEI 5 SENSI

    Ilaria Castagna e Cristina Santini
    Partners in Wine

    Ci sono pochi luoghi in una vita, forse persino uno solo, in cui succede qualcosa, luoghi che respiri e senti tuoi. Certi luoghi hanno il grande potere di lasciarti addosso la curiosità di conoscerli più a fondo. Questo, è un luogo che non si guarda soltanto ma si respira.

    Il colore del cielo, l’odore intenso del terreno , il suono delle foglie mosse dal vento e la sensazione di libertà ci fanno capire che pochi posti esistono così al mondo. Un posto che si respira con l’anima.
    E poi accade che, girovagando tra l’erba alta e l’arte sospesa, ci guardiamo come a riconoscere che qualcosa è entrato in noi e che non possiamo farne a meno. Ne vogliamo godere e non vogliamo più lasciarlo andare.

    A Casale della Mandria. Arte e cucina: nel regno dei cinque sensi
    A Casale della Mandria. Arte e cucina: nel regno dei cinque sensi

    La meravigliosa storia del Casale della Mandria della Famiglia Verri

    Una storia particolare. Un padre da sempre costruttore fino al 69, uno dei più grandi costruttori su Roma.
    “Papà mi costruì a due anni una cassetta della frutta con quattro cuscinetti e mi fece questa macchinetta; io ci sono montato due volte però mi annoiavo perché per me erano giochi inutili. Quindi, caricavo la cortina in questa cassetta, salivo sulle palanche e portavo i mattoni agli operai”.
    Questo era Giuseppe Verri a due anni. E lo è ancora oggi, un grande lavoratore pieno di buoni propositi, pieno di fantasie e sogni come lo sono i veri artisti.

    Nel 1996, dopo l’inizio della crisi edilizia, Papà Verri, capace a fare un po’ di tutto, trasferisce al figlio la passione per il legno ed insieme cominciano a costruire tavoli, ma tavoli artistici, con le gambe intarsiate di castagno belle resistenti.
    Giuseppe ci racconta che in quel periodo venne una famiglia gitana che desiderava un tavolino da otto metri per la sua numerosa famiglia, dodici figli che vivevano tutti di elemosina. Al che tutti pensarono che questo fosse un lavoro non pagato, ma l’animo buono del padre prevalse e il tavolo venne ultimato e pagato.

    Nel 1999, vendendo un capannone a Lariano e avendo una piccola disponibilità, la famiglia Verri aveva desiderio di cambiare posto per cui Giuseppe andò alla ricerca di un casale in Toscana.
    Nel frattempo ai castelli, il papà, con atto di generosità, portava il pane fatto a legna a questi gitani e tornando a casa una sera notò un agriturismo completamente distrutto, ma con il cartello vendesi. Fu amore a prima vista, staccò il cartello e lo mise nel furgone. Un casale abbandonato da dieci anni, passato in eredità a molte famiglie facoltose, originariamente di 5000 ettari.
    Il 19 luglio del 1999 la Famiglia Verri divenne proprietaria del casale.

    Foto di Giuseppe Verri esposte all’interno delle sale
    Foto di Giuseppe Verri esposte all’interno delle sale

    Ad oggi la proprietà è di otto ettari, in regime biologico dal 1956, di cui un ettaro di luppolo per fare la birra, un ettaro a cereali utile per fare il pane, cucinato a legna ogni settimana fino a prima della pandemia, a rotazione tra farro, grano duro e grano tenero, il resto ortaggi e alberi da frutta.

    Anche un ettaro di Ulivi per fare l’olio perlopiù per un consumo interno come la frutta per le marmellate. Così anche la pasta, gli spaghetti di farro, targati “Verrigud” , ricevendo il certificato per il biologico nel 2001.
    Dopo la crisi della ristorazione intorno al 2018, l’agriturismo ha avuto un picco in discesa. Con la pandemia poi è venuta a mancare la gente, come ben sappiamo, soprattutto il sabato sera con il locale pieno.
    “A me manca il brusio del sabato sera”.

    Giuseppe ci rincuora dicendo che da settembre finalmente il casale sta riprendendo pian piano il suo ritmo; c’è molto da fare, c’è molto da sistemare, ma c’è una ripresa. C’è da dire che, essendo l’agriturismo situato in un posto più isolato in mezzo alla campagna di Lanuvio, la ripresa ha tardato a farsi sentire.

    OLTRE L’IMMAGINAZIONE

    Il posto per noi è veramente bello, sprigiona energia positiva, ha uno stato un po’ dimenticato, però non c’è finzione, è quello che è senza nessuna maschera, dall’aria un po’ malinconica, come lo è Giuseppe, ma vero, autentico in tutti i suoi aspetti. L’erba alta nasconde tante cose o perlomeno così ci sembra. È una sensazione!

    Quanti luoghi ci sono nel mondo che appartengono così a qualcuno? Giuseppe questo lo ha nel cuore, l’arte gli scorre nelle vene e la dona ad ogni persona che, anche solo di passaggio, lascia un pezzetto di sé.
    All’entrata veniamo subito sorprese e meravigliate dalle sue opere, sculture fatte negli anni da Giuseppe, perché Giuseppe è tante cose, ma soprattutto è un grande artista con una fervida immaginazione. Noi lo definiremmo un uomo d’altri tempi.

    Varie opere in giardino
    Varie opere in giardino

    Uno dei cardini del Casale della Mandria è l’accoglienza. Appena arrivate, dovendo fotografare il luogo, siamo state accolte dal papà nel salone di casa che fa parte del ristorante, dove ci sono le fotografie di famiglia.
    Giuseppe, andato a prenderci la buona carne a Rieti, appena arrivato, ci ha fatto subito sentire a casa, accendendo il suo grande braciere e preparandoci salumi e formaggi per deliziare il nostro palato. Ovviamente anche il vino. Più di un vino.

    Salumi, formaggi, vino Azienda Marco Carpineti di Cori e Azienda Di Marzio di Lanuvio
    Salumi, formaggi, vino Azienda Marco Carpineti di Cori e Azienda Di Marzio di Lanuvio

    Ci sorprende con un pensiero profondo, così all’improvviso, dicendoci che non si mangia soltanto con la pancia ma si mangia con gli occhi, con la pelle, con gli odori e con i colori.
    Il suo progetto è quello di portare a tavola cibo buono, biologico, cotto in quel momento. “Voglio pensare ai colori, all’arredamento esterno. L’idea di mangiare arte sui tavoli colorati. Ma questa è la mia velleità artistica”.
    Ci lascia lì, a riflettere. Si, perché lui ti parla e poi ti lascia riflettere, fantasticare, mettere a fuoco la tua vita.

    Giuseppe Verri felice al taglio della carne
    Giuseppe Verri felice al taglio della carne

    UN NOME ANTICO, UNA DIMORA ANTICA

    Il casale è stato edificato nel 500 a.c. su una villa romana; ci sono resti di capanne, tribù, mosaici romani, anfore, monete, tutti reperti lasciati alla natura e coperti dall’erba alta.

    Nel 1600, essendo stato proprietà dei romani, c’era il pozzo. Un unico pozzo di acqua pura, perché tutt’intorno era palude, scavato a mano a ottanta metri di profondità, con un fontanile che dava acqua a tutte le zone limitrofe. Quindi tutte le mandrie della zona venivano ad abbeverarsi. Da qui il nome dell’attuale Casale.
    Nel 1603 era di proprietà dei Sforza Cesarini e la sua posizione viene menzionata su tutte le cartine geografiche storiche. Che storia.

    Casale della Mandria è conosciuto tantissimo sia in Italia sia all’estero; ci sono clienti di Seul, americani, tedeschi, belgi, francesi che sostano in questo splendido luogo beneficiando sia dell’ospitalità delle camere sia del cibo genuino. Per il benessere dei suoi ospiti, Giuseppe si occupa anche degli spostamenti con una navetta da e per la stazione Termini.

    UNA VITA RICCA DI IDEE

    “Sono un ingegnere, un cuoco, un falegname, un pizzaiolo, un contadino, un muratore , tutto faccio, ma la cosa che più mi piace è essere un contadino, l’idea di camminare scalzi tra i campi”.

    Da qui anche l’idea di fare una scultura alta 1,20 che rappresentasse un contadino, un guerriero contadino, come lui ama definirsi, alto e grosso.

    Non sapendo che nell’antica Roma esistevano veramente questi guerrieri contadini che facevano parte del popolo dei Volsci e abitavano Velletri e Anzio. Polusca era un’antica città del “Latium Vetus” nel territorio dei Volsci e riconquistata poi dai romani. Il Nibby, storico famoso, la colloca proprio presso il casale delle mandrie, nella località di Campoleone, nel comune di Lanuvio. Da qui l’origine.

    Cartina storica zone dei Volsci
    Cartina storica zone dei Volsci

    All’interno del campo troviamo una statua molto particolare, un blocco unico di pietra leccese, che con le intemperie è diventata nera. Giuseppe ci racconta che il terzo occhio rappresenta la testa, sul collo ha una bocca, il resto è donna, il seno sono gli occhi, il naso al centro del seno, e l’organo femminile è la bocca. Particolare curioso è che da 10 anni è diventata tutta nera tranne l’organo femminile che è rimasto originariamente bianco.

    Varie opere esterne, articolo: A CASALE DELLA MANDRIA ARTE E CUCINA: NEL REGNO DEI 5 SENSI
    Varie opere esterne, articolo: A CASALE DELLA MANDRIA ARTE E CUCINA: NEL REGNO DEI 5 SENSI

    Prima di metterci questa scultura, in questo spazio, c’era l’idea di creare un anfiteatro naturale. Durante i lavori per portare le condutture del gas, la ruspa non è riuscita a scavare in profondità, perché sotto c’era un blocco di calce e detriti che costituiscono ad oggi un’ara pagana. Questo punto è un punto di energia dichiarato. Sono stati anche eseguiti studi trigonometrici: il centro del lago di Castelgandolfo è il punto di energia bianca e nera, il monte Circe è il punto di energia bianco e nera e questo segmento che unisce questi due luoghi ha il suo centro proprio dove ora è posizionata la scultura.

    Casale della Mandria è un luogo intrinseco di arte, energia e amore; un luogo dove Giuseppe ad oggi, ha trasmesso quest’arte oltre a tutte le persone che vi fanno visita, anche alla figlia Viola, alla quale ha dedicato un’opera gigantesca situata sul suo terreno più grande, a testimonianza del suo amore smisurato per lei.

    Opera che raffigura Viola Verri, figlia di Giuseppe
    Opera che raffigura Viola Verri, figlia di Giuseppe

    Vogliamo parlare del racconto di un paesano anziano del luogo? Si narra che, dove si trova il casale, preso di mira in tempo di guerra, dai tedeschi e dagli americani sotto lo sbarco di Anzio, nel suolo, ci sia sepolta una jeep con quattro tedeschi. Giuseppe, da grande artista, ha ben pensato di collocare, nel punto esatto dei manichini, uno che raffigura se stesso insieme agli altri, a testimoniare tutte le persone che sono passate di lì e sono morte.

    UN’ANIMA A COLORI

    Tutto ciò che vediamo è lo specchio dell’anima di Giuseppe, tutte le sue esperienze, le sue pene, i suoi sentimenti espressi in opere d’arte e complementi d’arredo.
    Una dei suoi progetti futuri è quello di organizzare cene per poche persone, portando un menù a tavola rivoluzionario, non scritto, ma fatto come una tavolozza di colori. Quindi abbinando un cibo studiato per quel colore.
    Il colore diventa l’essenza di una persona fatta cibo; ad esempio, il colore rosso è un colore carico; il giallo anche, ma con più sfumature di calore.

    L’idea meravigliosa quindi, è quella di pensare a tutte le sensazioni che una persona ci possa trasmettere e riproporla poi nel suo piatto.
    Un grandioso progetto che arriverà presto sulla tavola e noi non vediamo l’ora di provarne tutte le emozioni.
    Tante idee, tanto estro, tanta arte e sensibilità nel trasformare un’idea geniale in un’esperienza sensoriale goliardica.

    Un gioco fantastico che parte dai menù a colori, un colore che si trasforma in cibo e, dulcis in fundo, un tavolo completamente disegnato dove vivere, insieme ad altre persone, questa esperienza sensoriale.
    Perché “mangiare è una gioia” , adagiando gli ingredienti allo stato d’animo di quel momento dello chef, giocando su varie concordanze culinarie, sostituendo dov’è possibile sapori più o meno forti, perché come dice Giuseppe “io oggi cucino così, cucino come mi sento io”.

    Oggi si parla tanto di esperienze culinarie o di vino ma ben pochi sanno cosa veramente voglia dire, la maggior parte delle volte è marketing.
    Portare a tavola un’esperienza non riguarda soltanto il piatto, ci sono vari elementi che contribuiscono alla buona riuscita di un’esperienza.

    Il progetto di un tavolo ad arte
    Il progetto di un tavolo ad arte

    UN INGEGNERE, UNO CHEF, UN’ARTISTA

    Da ingegnere, a chef, a scultore in ben 38 anni. L’ingegnere è subentrato dopo quello che ama mangiare.
    “Ho mangiato la vita, ora mi sto nutrendo e ho capito finalmente che cosa vuol dire nutrirsi. Cucinare mettendoci quindi l’arte, l’ingegneria, la sapienza. La cosa più bella è far stare bene le persone, è l’accoglienza dall’inizio alla fine”.

    Prima della pandemia, qui si faceva la birra con il luppolo del proprio campo, la carne proveniva dai bovini che bevevano la stessa acqua della stessa fonte della birra, il pane era fatto a legna con il proprio grano come anche la pasta.
    Quindi si portava a tavola un pezzo di pane per far sentire il sapore del cotto a legna, un boccale di birra in cui c’era il grano con cui era fatto il pane, la pasta con lo stesso grano, la carne che aveva bevuto la stessa acqua della birra. Le persone si sentivano in un turbine di sapori, e a fine pasto si aveva la sensazione, per la leggerezza dei cibi, di avere ancora fame.

    Nato e cresciuto in una famiglia dove il mangiare è sempre stato fondamentale, con un’attenzione spasmodica per il cibo, coltivando tutto, allevando maiali, conigli, galline. Tuttora ci sono galline e oche registrate per le uova.
    Giuseppe ci racconta che da piccolo osservava la nonna sudare davanti al fuoco, per cuocere la carne. Lui le diceva di spostarsi, mentre lei gli rispondeva sempre che la carne andava guardata, perché se non la guardavi si bruciava.
    Ed è vero perché la carne ha un punto di viraggio che è millesimale, e ti cambia tutto quanto come la pasta, un sughetto al pomodoro semplice o meglio la doratura dell’aglio.

    Scottona 40 giorni di frollatura pronta per la brace
    Scottona 40 giorni di frollatura pronta per la brace

    Nel 2020 entra nell’Associazione APCI – “Associazione Professionale Cuochi Italiani” facendo molta esperienza e continuando tuttora a catturare ogni momento.

    “Grazie ai colleghi dell’associazione ho capito molti passaggi, spinto dalla mia curiosità di imparare e dall’opinione di non sentirsi mai arrivati.
    Dalle mie esperienze, mi rendo conto che sono un cane solitario, è un bene da un parte perché riesco ad esprimere quello che ho dentro, il mio obiettivo.
    Mi sono iscritto per le persone che ho conosciuto nei vari eventi e che mi hanno incuriosito per molti aspetti, uno di questi è la figura dello chef designer. Bravissimi Chef, attenti all’unione dei sapori e al decoro”.

    Non si definisce uno Chef come tanti, bensì un cuciniere, anche se molte persone non condividono il suo pensiero, sentendosi più vicino alla figura dell’oste, alla persona che accoglie, che ti fa sentire a casa e poi ti fa mangiare emozionandoti con il cibo.

    OBIETTIVI FUTURI

    Tanti gli obiettivi futuri che fanno di questo luogo e del suo proprietario una meta imprescindibile; c’è la voglia di far uscire Giuseppe Verri in maniera fusa, l’idea di portare a tavola cibo e arte. Nelle altre realtà di solito non è mai il cuoco che fa arte, in questo caso ci troviamo di fronte la medesima persona, il cuoco e l’artista. C’è la voglia di tornare a tutte quelle attività interrotte, a tutte quelle produzioni fatte in casa, al chilometro zero.

    “L’idea è quella di far mangiare emozioni a tavola, non solo con lo stomaco. Al tempo dei social oggi mangiamo sicuramente con gli occhi, in maniera futile. Io vorrei saziare l’anima e la pancia. Noi siamo composti da diversi elementi, principalmente cervello, cuore e pancia. Dobbiamo imparare a utilizzare tutti i nostri sensi, vista, gusto, olfatto, tatto, e tornare anche a mangiare con le mani. Invito spesso i miei clienti a mangiare l’antipasto con le mani” .

    Oggi c’è un ritorno alla bontà, alla genuinità, alla ricercatezza dei buoni prodotti, non solo da parte dei ristoratori, ma anche da parte dei produttori. E questo è un ottimo motivo per tornare a mangiare bene e sano anche con un costo un po’ più alto.
    Giuseppe ci racconta che tutta la parte di Rieti e Bassiano sono una fonte di ispirazione perché trova realtà genuine come salumi, carne e formaggi.

    Fino a prima della pandemia, la frutta e la verdura erano di produzione propria, questo era il loro cavallo di battaglia; hanno sempre utilizzato il chilometro zero, perché va a salvaguardia della digestione del cliente, cosa che per questa bellissima realtà è fondamentale.
    Mangiare e digerire.
    “Noi italiani, nel mangiare, nel preparare i piatti, non ci mettiamo il mondo dentro, ci mettiamo l’Italia e qui da me ci mettiamo Roma, la Provincia, al massimo la Regione Lazio”.

    L’OPERA

    C’è una parete a Casale della Mandria, un’opera d’arte che si trasforma pian piano a colori. Rappresenta tanti volti tutti insieme che ci osservano e che sottolineano tutte le mille sfaccettature.
    Ogni sfaccettatura è stata dettata da un incontro con ogni persona, e anche noi per un giorno siamo state due artiste immortalate su quella parete.

    L’idea è quella di mettere il nome di ogni persona sotto il proprio disegno; poi fondamentalmente ognuno di noi quando tornerà in questo luogo saprà dell’impronta lasciata e al colore al quale appartiene.
    Questo è un bellissimo rapporto a due, “la persona che viene qui sa che un pezzetto suo sta in Giuseppe e che io assorbo da tutti” .
    Di alcuni luoghi ti resta sulla pelle il profumo della gratitudine. Come di alcune persone, e a noi, con Giuseppe e il suo Casale ci è capitato proprio questo.

    Una parete tutta a colori
    Una parete tutta a colori

    Questo è un luogo dove meditare, riflettere sulla propria dimensione, dove catturare ogni piccolo gesto, colore, filo d’erba, un sorriso, dove si respira l’energia che sta per esplodere in ogni sua forma. Fa bene all’anima, ai sensi e ai pensieri che ci portiamo dietro ogni giorno nella vita quotidiana, dove poter respirare e lasciar andare ogni cosa. Un luogo dove lasciarci andare.

    Cerchiamo a fine giornata di rielaborare tutte le sensazioni che ci siamo portate a casa, il bagaglio che si costruisce pian piano nella vita di ognuno di noi.
    E qui, a Casale della Mandria, l’energia è tutto. La respiri parlando con quest’uomo poliedrico, la respiri rubando con gli occhi ogni minimo movimento, la percepisci assaggiando un piatto. È nell’aria, è ovunque.

    Ilaria Castagna e Cristina Santini Partners in Wine con Giuseppe Verri
    Ilaria Castagna e Cristina Santini Partners in Wine con Giuseppe Verri

    Poche volte ci siamo imbattute in così tanta beltà. Ci sembra appropriato chiudere con queste parole di Emanuela Breda che dettano il vero significato di questa giornata.

    “L’empatia fra le persone è come l’acqua nel deserto: si incontra di rado, ma quando capita di trovarla ti calma e ti rigenera”.

    Ilaria Castagna e Cristina Santini
    Partners in Wine

    Ilaria Castagna e Cristina Santini Sommelier, winewriter, esperte vitivinicole.
    Ilaria Castagna e Cristina Santini Sommelier, winewriter, esperte vitivinicole.

    Sito Artista: https://www.facebook.com/giuseppeverriartist/

    Sito Partner: https://carol-agostini.tumblr.com

    https://www.foodandwineangels.com/