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  • L’Italia del vino a Slow Wine Fair 2023

    L’Italia del vino a Slow Wine Fair 2023

    L’Italia del vino a Slow Wine Fair 2023

    Redazione

    Ecco un assaggio delle centinaia di realtà vitivinicole che si sono già registrate non solo degustazioni, masterclass e grandi vini: Slow Wine Fair è innanzitutto un’occasione di confronto e dibattito per vignaioli e vignerons provenienti da tutte le regioni d’Italia e dal mondo. Sono centinaia gli espositori che hanno già confermato la loro presenza alla seconda edizione che si terrà a BolognaFiere, dal 26 al 28 febbraio 2023, per affrontare insieme il dibattito sulla crisi climatica, scambiarsi idee e buone pratiche produttive e per farsi portavoce delle necessità di chi lavora già nel rispetto della terra.

    Locandina evento di febbraio 2023 BolognaFiere
    Locandina evento di febbraio 2023 BolognaFiere, articolo da comunicato stampa: L’Italia del vino a Slow Wine Fair 2023

    Tra questi troviamo i produttori che aderiscono alla rete internazionale della Slow Wine Coalition e che portano avanti i princìpi messi per iscritto nel Manifesto Slow Food per il vino buono, pulito e giusto: la sostenibilità ambientale, la tutela del paesaggio e il ruolo culturale e sociale che le aziende vitivinicole possono giocare nei territori in cui operano. Dal nord al sud del Paese, ecco qualche piccola anticipazione sul panorama vitivinicolo italiano che sarà presente alla
    Slow Wine Fair.

    Trentino-Alto Adige

    A San Giuseppe Lago, frazione del comune di Caldaro, nella provincia autonoma di Bolzano, la Tenuta Manincor porta avanti una perfetta simbiosi tra viticoltura biodinamica e fermentazioni spontanee. Sostenibilità e tradizione sono infatti i pilastri che Michael Goëss-Enzenberg tramanda dal 1996, secondo una visione illuminata che ha trovato nell’enologo Helmuth Zozin mani sicure per essere concretizzata al meglio.

    Lombardia

    Tenuta Mazzolino, foto da sito Slow Wine Fair
    Tenuta Mazzolino, foto da sito Slow Wine Fair

    Sono trascorsi pochi anni da quando Francesca Seralvo, terza generazione della famiglia proprietaria della Tenuta Mazzolino di Corvino San Quirico (Pavia), ha deciso di gettarsi a capofitto nella gestione dell’azienda. L’ha fatto con umiltà, visione e voglia di apprendere dai colleghi più virtuosi dell’Oltrepò. Senza dimenticare la determinazione che 40 anni fa ha spinto suo nonno Enrico a sfruttare le potenzialità che la cosiddetta collina del Pinot Nero poteva offrire.

    Piemonte

    Marco Capra foto da sito di Slow Wine Fair
    Marco Capra foto da sito di Slow Wine Fair, articolo: L’Italia del vino a Slow Wine Fair 2023

    Nonostante la giovane età, Marco Capra ha reso l’attività di famiglia una realtà di riferimento per la produzione artigianale di Santo Stefano Belbo (Cuneo), comune troppo spesso associato soltanto all’industria spumantistica. Sulla collina di Seirole, tra Langhe e Monferrato, Marco porta avanti la tradizione familiare dando la giusta spinta innovativa, privilegiando i vini autoctoni, frutto del miglior connubio tra vitigno e territorio, e una produzione limitata che rende a pieno le potenzialità del vigneto.

    Un altro giovane produttore è Nicholas Altare che, dopo un decina di anni di lavoro presso la cantina di Ferdinando Principiano (Dogliani, Cuneo), dove afferma di avere imparato tutto quello che sa del mestiere, ha deciso di dedicarsi solo alle vigne di famiglia, piantate in prevalenza a
    dolcetto. Il suo stile parla di vini immediati e diretti, prodotti in modo tradizionale, senza filtrazioni e con pochissima solforosa totale.

    Toscana

    «Gli scarti sono risorse»: questo è il pensiero lungimirante che guida Francesco Galgani e Flavia Del Seta, titolari dell’azienda Cappellasantandrea situata a San Gimignano (Siena).

    Protagonisti di una rinascita contadina rimasta fedele ai profumi e ai sapori di una volta, Francesco e Flavia portano avanti questa realtà biodinamica in cui viti, alberi da frutto e animali convivono in perfetta sinergia, secondo un’ottica di azienda a ciclo chiuso orientata a preservare la biodiversità. Un valore fondamentale anche per l’Erta di Radda, il progetto di Diego Fenocchi nato nel 2006 dalle forti pendenze dei vigneti situati a pochi passi dal centro storico di Radda in Chianti (Siena). L’azienda è il frutto del legame di Diego con il territorio, che viene lavorato secondo i princìpi della produzione biologica, nel rispetto dell’ambiente e del suolo.

    Veneto

    Incastonata sulle sponde del fiume Adige, tra il Monte Baldo e l’Altopiano della Lessinia, l’azienda agricola Roeno di Brentino Belluno (Verona) sorge nella cosiddetta Terra dei Forti, avamposto di confine in cui la famiglia Fugatti custodisce oltre 200 anni di storia, fortemente influenzata dalla convivenza con queste valli aspre e dure scavate dal secondo corso d’acqua più lungo d’Italia.

    La curiosità e lo studio ininterrotto delle potenzialità del territorio hanno reso l’azienda, condotta dai fratelli Giuseppe, Cristina e Roberta, uno tra i più espressivi testimoni e interpreti dei vini della zona. Merito anche di un patrimonio di
    vigne centenarie invidiabile, tra le quali spicca il vigneto a piede franco di enantio, da quest’anno Presidio Slow Food.

    Emilia Romagna

    A Imola (Bologna), l’azienda Tre Monti custodisce il lavoro di due generazioni: quella dei fondatori, Sergio Navacchia e la moglie Thea, e quella dei loro figli David e Vittorio, che hanno saputo far crescere l’azienda senza mai fermarsi nel campo della ricerca e della sperimentazione, arrivando anche a cambiare lo stile dei propri vini. Ne sono un esempio i rossi, sempre coerenti con le zone d’origine, resi più leggeri grazie a un minore impatto del legno.

    Lazio

    L’azienda agricola Damiano Ciolli si trova a Olevano Romano, borgo medievale a circa 600 metri slm, ai piedi del Monte Celeste, 45 chilometri a est della Capitale. In questo areale vocato alla viticoltura, Damiano inizia la sua attività nel 2001, forte di una tradizione familiare dedita alla vendita dello sfuso. Fin da subito si concentra sulla produzione di qualità, convinto che dal Cesanese si possano ottenere vini pregiati. Oggi, insieme alla compagna Letizia Rocchi, cerca di esprimere al meglio l’interazione tra suolo, microclima e vitigno attraverso un lavoro in campo sempre più curato e una grande conoscenza del territorio.

    Marche

    A pochi chilometri da Ascoli Piceno, nella frazione di Colonnata Alta, Federica e Francesca dell’azienda Pantaleone portano avanti la coraggiosa scelta del padre Nazzareno Pantaloni, che aveva visto in quei terreni scoscesi e inframezzati da boschi il giusto potenziale per dare vita a uve speciali. Equilibrio, natura e territorio sono le parole chiave di questa realtà biologica, dove la valorizzazione delle viti autoctone si unisce al desiderio di lasciare alla future generazioni terre e vigne migliori.

    Umbria

    Filippo Antonelli è l’anima dinamica di Antonelli San Marco, impresa di famiglia di Montefalco, in provincia di Perugia, che negli anni ha saputo scrivere pagine memorabili del vino umbro. Dal 2009 l’azienda ha effettuato la conversione integrale all’agricoltura biologica, mentre è in fase di ampliamento la cantina: si sta realizzando un percorso sotterraneo che comprenda tutte le fasi della produzione, da quando il grappolo raccolto entra in pressa fino all’imbottigliamento.

    Abruzzo

    I vini concettuali dell’azienda Cataldi Madonna, immersa nel Forno d’Abruzzo, l’altopiano che giace sotto l’unico ghiacciaio degli Appennini, il Calderone, sono espressione del territorio di Ofena (Aquila) e della filosofia del titolare Luigi: «Per fare bisogna prima pensare, e senza pensiero non si può fare un vino. Il pensiero, come l’arte, moltiplica la natura». Vinificati in purezza e in riduzione, ovvero in assenza di ossigeno, tutti i vini provengono da uve certificate biologiche dal 2016 e rispecchiano l’esclusività e l’autenticità della zona di produzione.

    Campania

    Espressione dell’eroica viticoltura di Tramonti (Salerno), nel cuore verde della Costa d’Amalfi, Tenuta San Francesco è l’ambiziosa avventura intrapresa nel 2004 da Gaetano Bove assieme ai soci Vincenzo D’Avino e Luigi Giordano. L’azienda agricola, che si estende su 14 ettari, produce vini provenienti da viti ultracentenarie prefillossera, tra cui spiccano i vitigni autoctoni del territorio: tintore, piedirosso e aglianico per i rossi, falanghina, biancolella, biancazita, biancatenera, pepella e ginestra per quanto riguarda i bianchi.

    Puglia

    Circondata da circa 100 ettari di vigneti e gli uliveti, a Cutrofiano (Lecce) nel cuore del tacco d’Italia a metà strada tra Gallipoli e Otranto, la Masseria L’Astore è il luogo ideale per immergersi nella cultura e nella tradizione del Salento. Il progetto di fare vino dai vigneti intorno alla masseria di famiglia e al suo antico frantoio ipogeo è nato negli anni Novanta, ma la dedizione e la consapevolezza di Paolo Benegiamo, medico contadino, lo hanno poi radicalmente trasformato: i vitigni internazionali hanno ceduto il posto agli autoctoni, e la volontà di espressione del terroir si è fatta stella polare.

    Sardegna

    I Garagisti della Sardegna, foto da sito Slow Wine Fair
    I Garagisti della Sardegna, foto da sito Slow Wine Fair

    A Sorgono (Nuoro), piccolo comune nel centro della Sardegna, Pietro Uras, Renzo Manca e Simone Murru si definiscono Garagisti. Se in Francia questo termine viene utilizzato per i vini di nicchia dai prezzi poco accessibili, qui si riferisce al fatto che le uve coltivate vengono poi lavorate proprio in un garage del paese, con attrezzature elementari ma efficaci. Il resto lo fanno il territorio, la storia, la vocazione e la passione dei produttori uniti da un sogno:
    valorizzare gli antichi vitigni impiantati dai nonni e genitori per fare della regione delMandrolisai la nuova frontiera dei vini sardi.

    Sicilia

    Dalla vendemmia alla cantina, dalla commercializzazione alla distribuzione: nell’azienda agricola Possente di Salaparuta (Trapani), nella Valle del Belice, ogni fase viene seguita con la massima attenzione. I fratelli Stefania, Maria e Antonio condividono l’esperienza trasmessa dal padre e continuano a lavorare in vigna rispettando il terreno e valorizzando le varietà autoctone, come il Catarratto, il Grillo e lo Zibibbo, che negli ultimi anni hanno acquisito maggiore definizione varietale e territoriale.

     

    La commissione di assaggio

    Per Slow Wine, il vino che vorremmo si definisce attraverso tre aggettivi: buono, pulito e giusto. Gli elementi del pulito e del giusto sono garantiti dall’adesione delle aziende al Manifesto, che durante la Slow Wine Fair sarà presentato nella sua forma aggiornata e arricchita dai contributi della Slow Wine Coalition. Una delle novità dell’edizione 2023, importante per certificare ulteriormente l’elemento del buono è la presenza di una commissione internazionale di assaggio composta da membri della redazione Slow Wine e da altri degustatori professionisti:

    Antonio Boco, Paolo De Cristofaro e Giampaolo Gravina, per quanto riguarda l’Italia; Juan Gualdoni e Deborah Parker Wong, per quanto riguarda i vini internazionali. La commissione costituisce un importante elemento distintivo rispetto alle altre fiere del settore.

    Antonio Boco

    È uno dei più apprezzati wine writer italiani, con esperienza ventennale e collaborazioni di pregio con riviste e guide di settore. Curiosità, sensibilità e molte esperienze sul campo gli hanno permesso di accumulare un’enorme conoscenza dei più importanti territori del vino internazionale. Nel 2009, con il collega Paolo De Cristofaro, fonda il magazine online Tipicamente, spazio narrativo indipendente che di recente ha realizzato il podcast Vino al vino 50 anni dopo, sulle orme dei viaggi d’assaggio di Mario Soldati.
    Nell’aprile 2010 l’Associazione Grandi Cru d’Italia gli conferisce il titolo di Miglior giovane giornalista del vino italiano.

    Paolo De Cristofaro

    Paolo De Cristofaro è giornalista, assaggiatore, divulgatore e autore radio-televisivo. Da circa 20 anni collabora con alcune fra le più importanti testate del settore, tra cui Enogea di Alessandro Masnaghetti, che ha coadiuvato nella realizzazione del libro Chianti Classico.
    L’Atlante dei Vigneti e delle UGA (2022). Con l’amico e collega Antonio Boco ha fondato nel 2009 il magazine multimediale indipendente Tipicamente, per il quale ha ideato e curato la serie di podcast Vino al vino 50 anni dopo.

    Giampaolo Gravina

    Già collaboratore delle riviste Enogea e Pietre Colorate, è stato coordinatore nazionale della guida I Vini d’Italia dell’Espresso dalla prima edizione del 2002 fino al 2015. Dal 2015 è docente a contratto presso l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, nel master in Wine culture and communication, e presso l’Università San Raffaele di Milano, nel master in Filosofia del cibo e del vino. Tra i suoi libri più recenti, Vini e terre di Borgogna (con Camillo Favaro, Edizioni Artevino); Vini da scoprire – La riscossa dei vini leggeri (Giunti, 2016-17) e Vini artigianali italiani (Paolo Buongiorno Editore, 2018), tutti e tre scritti insieme ad

    Armando Castagno e Fabio Rizzari.

    Nel 2023 è in uscita un suo libro dedicato alla lingua e all’estetica del vino artigianale, nella collana Habitus dell’editore DeriveApprodi.

    Deborah Parker Wong

    Deborah Parker Wong è una giornalista californiana specializzata in vini e distillati. Scrive da anni sulle prestigiose pubblicazioni The SOMM Journal e The Tasting Panel magazine. È insegnante ai corsi WSET ed è membro della California Teachers’ Association. Giudice nei principali concorsi mondiali e curatrice dal 2020 della guida Slow Wine USA, che recensisce 300 cantine di California, Oregon, Washington State e New York State.

    I 15 anni di L’assemblea della FIVI e l’Assemblea nazionale dei soci

    Tra gli espositori, molti fanno parte della FIVI, Federazione Italiana Vignaioli indipendenti, che conta 1300 vignaioli iscritti e che si batte per difendere gli interessi di tutti i vignaioli che in Italia hanno lo stesso approccio alla vigna e alla produzione di vino.
    Lorenzo Cesconi, presidente nazionale FIVI, racconta così il coinvolgimento della Federazione nella prossima edizione di Slow Wine Fair:

    «Nel 2023 FIVI festeggerà i suoi primi 15 anni. È un’associazione ancora giovane, ma che in poco tempo si è ritagliata un ruolo centrale nella rappresentanza e nella valorizzazione del ruolo dei vignaioli e delle vignaiole italiane.

    Questo successo lo dobbiamo a chi, nel 2008, vide lontano e mise le basi per costruire un’associazione basata su responsabilità e spirito di servizio, ma senza scordare mai il calore umano e il piacere dello stare assieme. Slow Food ebbe un ruolo importante, nella nascita di FIVI, e quindi è stato naturale per noi decidere di festeggiare questo compleanno nel contesto della Slow Wine Fair.

    Domenica 26 febbraio ci sarà una piccola cerimonia, coi protagonisti di allora e di oggi, alla quale seguirà l’Assemblea nazionale dei soci»

    Slow Wine Fair Febbraio 2023 BolognaFiere
    Slow Wine Fair Febbraio 2023 BolognaFiere

    Vino e non solo…


    Numerose, poi, le novità che Slow Wine Fair 2023 ha in serbo per il proprio pubblico, che comprende vignaioli e vigneron, professionisti (importatori, distributori, osti, ristoratori, sommelier, enotecari e giornalisti) e wine lover che frequentano il mondo del vino in modo consapevole.

    La prima consiste nell’allargamento della platea degli operatori coinvolti, che comprenderanno anche i produttori di soluzioni tecnologiche innovative, impianti,
    attrezzature e servizi connessi alla filiera del vino, i veri partner della sostenibilità. La seconda new entry riguarda, invece, l’universo delle bevande spiritose, dei distillati, degli amari, dei liquori e molto altro. Slow Wine Fair proporrà, dunque, un’esperienza unica e completa, che va dall’aperitivo al dopo pasto.

    La Fiera dell’Amaro d’Italia ospite di Slow Wine Fair


    Tra le novità di questa edizione, Slow Wine Fair ospita la terza edizione della Fiera dell’Amaro d’Italia, con un’area dedicata, dove produttori d’eccellenza potranno esporre i loro amari. Alcuni fra questi, selezionati da Amaroteca e dall’Associazione Nazionale Amaro d’Italia, potranno organizzare masterclass esclusive per raccontare la propria produzione.

    Un’occasione imperdibile per tutti gli operatori del settore, gli appassionati e potenziali acquirenti per scoprire una selezione qualificata di professionisti e partner della filiera dell’Amaro d’Italia.

    Nessuna carta dedicata al ristorante, nessun sommelier, nessuna denominazione d’origine controllata, nessun consorzio. Eppure l’amaro è un prodotto tipico italiano per eccellenza: con una lunga tradizione, legata a ingredienti e ricette del territorio, un prodotto che all’estero non si trova quasi da nessuna parte.

    Fra le presenze confermate, l’azienda siciliana Paesano che presenterà l’Amaro al carciofo Paesano, realizzato con un ingrediente chiave davvero unico: il carciofo nostrale di Niscemi, Presidio Slow Food. E ancora l’azienda abruzzese Scuppoz, l’unica in Italia con una sua produzione di Genziana Lutea.

    Un evento a misura di buyer


    Nord Europa, con prevalenza di Germania e Danimarca, e Stati Uniti sono stati i Paesi con la maggiore presenza di buyer a Slow Wine Fair 2022, i quali hanno espresso grande soddisfazione per l’altissima selezione delle cantine, con prevalenza di aziende biologiche e biodinamiche, per la salubrità dei vini naturali proposti e per l’attenzione al consumo consapevole.

    Tutti elementi che hanno fatto di Slow Wine Fair un nuovo punto di riferimento nel panorama fieristico internazionale per chi vuole soddisfare le esigenze di un mercato che va oltre alle caratteristiche del vino nel bicchiere e cerca il buono a 360 gradi.

    Nel 2023 la proposta dedicata ai professionisti del settore, forte anche della partnership con la Italian Trade Agency (ICE) e del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale (MAECI) si arricchisce, poiché la qualità dei vini esposti sarà ulteriormente certificata dal lavoro delle commissioni di assaggio italiana e internazionale e da incontri appositamente progettati per loro. Inoltre, la piattaforma B2Match svolgerà una funzione fondamentale nell’ambito di un evento fortemente connotato sul B2B.

    Grazie a questo strumento, infatti, i buyer potranno profilare nella maniera più dettagliata possibile le aziende e le etichette che corrispondono ai loro interessi, individuando facilmente annate, terroir, tipologie di vini, ma anche dettagli relativi al terroir (ad esempio tutti i vini provenienti da un suolo argilloso, marnoso, sabbioso eccetera), all’affinamento, e alla commercializzazione dei vini stessi. Potranno inoltre crearsi una propria agenda di appuntamenti, in modo da rendere l’esperienza di visita il più proficua possibile.

    Il premio alle migliori Carte dei vini

    Appassionati e professionisti del settore sono chiamati a dar vita a una delle principali iniziative e novità di Slow Wine Fair 2023: il Premio alle migliori Carte dei vini. Si tratta di un ulteriore tassello per valorizzare il lavoro di chi promuove la cultura del bere bene e del vino buono pulito e giusto, e per rafforzare il legame tra locali che incentrano le proprie selezioni su vini di questo tipo e winelovers.

    I premi, territoriali e tematici, saranno conferiti a 12 diverse categorie. Fra i premi territoriali italiani, migliore selezione di Barolo e di Chianti Classico (per le denominazioni più affermate) e migliore selezione di vini irpini e di Trebbiano d’Abruzzo (per le denominazioni emergenti). Per i premi territoriali internazionali i focus sono invece la Loira e la Mosella e, per quanto riguarda i territori emergenti l’Austria e la Slovenia.

    Slow Wine Fair del 2022, articolo: L’Italia del vino a Slow Wine Fair 2023
    Slow Wine Fair del 2022, articolo: L’Italia del vino a Slow Wine Fair 2023

    Non solo i terroir!

    Alla Slow Wine Fair diamo spazio anche ad alcune categorie tematiche, che rendono protagonisti i vitigni, le certificazioni, o l’idea stessa di vino buono, pulito e
    giusto.


    Migliore selezione di vini provenienti da vitigni autoctoni
    Migliore selezione di vini certificati (biologici e/o biodinamici)
    Migliore selezione di vini con un buon rapporto qualità/prezzo
    Migliore selezione di vini italiani buoni, puliti e giusti all’estero

    Per tutto dicembre, il pubblico potrà candidare i propri locali del cuore sul sito dell’evento e, dopo una prima scrematura, affidata sempre al voto degli appassionati, subentrerà il lavoro della giuria internazionale di esperti, che decreterà i tre indirizzi premiati per ogni categoria.

    Federica Randazzo

    Federica Randazzo è vice curatrice nazionale della guida Slow Wine. Metà altoatesina e metà siciliana, dopo una laurea in giurisprudenza e una diploma da sommelier inizia a occuparsi di vino. Oltre al lavoro di critica, scrive articoli, idea e cura progetti ed eventi, conduce degustazioni e corsi e crea contenuti per la comunicazione online ed offline.

    Giancarlo Gariglio

    Giancarlo Gariglio nel 2001 entra nelle commissioni regionali di degustazione della guida Vini d’Italia (Gambero Rosso e Slow Food), per poi entrare a far parte in pianta stabile delle commissioni finali che assegnano i Tre Bicchieri. È il curatore dell’edizione 2008 della Guida al vino quotidiano di Slow Food Editore. Nel 2007 organizza l’evento Vignerons d’Europe a Montpellier in Francia.

    È tra i fondatori, il 29 luglio del 2008, della Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti (FIVI). Il Consiglio Direttivo della FIVI lo sceglie come primo Segretario generale dell’associazione. Nel 2010 partecipa all’ideazione della guida Slow Wine e dall’edizione 2011 diventa cocuratore della stessa. Dal 2021 è coordinatore della rete tematica internazionale dedicata al vino Slow Wine Coalition

    Da Comunicato Stampa


    Sito Evento: https://slowinefair.slowfood.it/

    Partners Redazione: https://carol-agostini.tumblr.com/ https://www.foodandwineangels.com/

     

     

  • LA WINE LIST DI PARTESA PER I BRINDISI DI FINE ANNO 2022

    LA WINE LIST DI PARTESA PER I BRINDISI DI FINE ANNO 2022

    Le feste 2022? A tutto Sparkling!Dagli Champagne Eric Taillet agli spumanti italiani della nuova linea B-Simple.

    Redazione

    Partesa porta in Italia il “re del Meunier” Eric Taillet con sei dei suoi inconfondibili champagne e lancia B-Simple, la sua nuova linea private label, con cinque spumanti italianissimi. E le festività si preannunciano più spumeggianti che mai.C’è chi le ama rosè e chi rigorosamente bianche. Chi le preferisce Dry e chi assolutamente a dosaggio zero.

    Chi le ordina all’aperitivo e chi le gusta a tutto pasto. Ma su una cosa sono tutti d’accordo: le bollicine sono le regine indiscusse dei brindisi. E sono pronte a conquistare i calici degli italiani per le Feste 2022.

    PARTESA Eric Taillet Des Grillons aux Clos
    PARTESA Eric Taillet Des Grillons aux Clos, foto da comunicato stampa

    Ben lo sa Partesa, società specializzata nei servizi di vendita, distribuzione, consulenza e formazione per il canale Ho.Re.Ca., che quasi 25 anni fa ha dato vita all’innovativo progetto “Partesa per il Vino” costruendo un vasto e variegato portfolio di vini di qualità, con centinaia di referenze da circa 120 cantine italiane ed europee. Un portfolio che si fa sempre più sparkling, portando in Italia gli champagne di Eric Taillet e lanciando, proprio in vista delle Feste 2022, la nuova linea di spumanti Made in Italy, B-Simple.Ecco, quindi, tra Francia e Italia, la wine list di Partesa per le Feste più spumeggianti dell’anno.

    PARTESA Eric Taillet Renaissance, foto da comunicato stampa
    PARTESA Eric Taillet Renaissance, foto da comunicato stampa

    CHAMPAGNE ERIC TAILLET

    Dopo Drappier e Diebolt-Vallois, Partesa porta in Italia un altro gioiello della Champagne: le produzioni di Eric Taillet, il “re del Meunier”. Alla guida della maison dopo quattro generazioni di vignaioli, negli anni Eric Taillet si è fatto conoscere per il suo perfezionismo e una filosofia radicata nel rapporto tra il terreno e la sua cuvée.

    Il terreno è quello della valle di Beval, zona settentrionale della Vallè de la Marne, di cui oltre 4 piantati a Meunier, vitigno emblema della maison. Viene coltivato solo da viti molto vecchie (alcune risalgono agli Anni ’50) e con certificazione biologica. Risultato? Champagne con una tipicità e uno stile riconoscibili fin dal primo sorso.

    A partire dal Renaissance, champagne Extra Brut frutto di una cuvée di antichissime viti su terra battuta che matura 72 mesi in cantina, dando risalto a un’espressione del Meunier densa, complessa e di infinita eleganza: un vero e proprio Rinascimento, da gustare a tutto pasto, con piatti a base di pesce o carni bianche, oppure con formaggi stagionati.

    PARTESA Eric Taillet Bansionensi Rosae, foto da comunicato stampa
    PARTESA Eric Taillet Bansionensi Rosae, foto da comunicato stampa

    Altro re della tavola, il Bansionensi – dal nome latino del villaggio di Baslieux-sous-Châtillon – colpisce per la sua freschezza e complessità. Nasce da una rigorosa selezione di vecchie viti e da un invecchiamento di almeno 36 mesi sui lieviti. Naso fresco e intenso, questo champagne Extra Brut è un’esplosione di frutta esotica e agrumi, che si ritrovano al palato tra aromi dolci, morbidi ed eleganti, rendendolo ottimo per gli antipasti, ma anche con piatti più elaborati che esaltano la delicata freschezza del vino.

    A riflettere l’alto potenziale del terroir di Baslieux anche il Bansionensi Rosae, Rosè de Meunier Brut Nature (99% Blanc de Meunier, 1% Rouge de Meunier) che esprime l’equilibrio perfetto tra maturità, finezza e delicatezza. Con un elegante colore di rosa bianca.

    E sempre da Baslieux-sous-Châtillon provengono il Meunier (90%) e lo Chardonnay (10%) che danno vita al Brut Nature Sur Le Grand Marais, perfetto per un brunch o un aperitivo: i profumi di agrumi e frutti bianchi lasciano spazio a quelli di brioches più delicati e leggeri, che dal naso riecheggiano nel palato in una continuità a cui le bollicine conferiscono freschezza e dinamismo.

    Definito “un vino per buongustai”, Le Bois de Binson, Cuvée Blanc de Meunier, Extra Brut, nasce invece da una sola vigna del 1956 nella parcella Lieu-Dit, a Montigly, e si distingue per la sua aromaticità: avvolge il naso con aromi tostati di brioche, nocciole e noci e un tocco di frutta delicata, che si ritrovano in un assaggio che regala pienezza e rotondità, con gusto ricco e finale lungo.

    Da abbinare a carni rosse e selvaggina per un’esplosione di sapori, ben accompagna anche pesce e carni bianche. Infine, il Des Grillons Aux Clos, altro 100% Meunier Extra Brut che ben si presta ad abbinamenti gastronomici: al naso è fresco, con note di agrumi, frutta tropicale, tostature e spezie dolci, mentre l’assaggio è netto, in un raffinato equilibrio tra il fruttato e il minerale, sostenuto da un perlage cremoso, fine e persistente, e un finale sapido.

    B-SIMPLE.

     PARTESA Serena B-Simple Cuvee Brut
    PARTESA Serena B-Simple Cuvee Brut

    Sono invece italianissime le bollicine di B-Simple, la nuova linea private label di Partesa che debutta nei locali e nei ristoranti del Belpaese proprio con l’avvicinarsi delle Festività.

    Un nome emblematico (“B” come bollicine e “Simple” come il suo carattere schietto) per una collezione di cinque spumanti freschi, giovani, facilmente leggibili, perfetti per accompagnare momenti di convivialità all’insegna dell’essere (e del bere) semplice.

    In una parola, appunto: B-Simple.

    Prodotto in esclusiva per Partesa da Serena Wines 1881 nel cuore della regione del Prosecco, B-Simple è un full che si compone di due Cuvée e di tre denominazioni.

    Agli spumanti metodo Charmat Cuvée Brut e Cuvée Extra Dry, si affiancano il Prosecco Rosé Doc Brut (90% Glera, 10% Pinot Nero), e il Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg Extra Dry Millesimato (annata 2020) e il Prosecco Doc Treviso Extra Dry ottenuti da una soffice pressatura delle uve (85% Glera e un 15% di Chardonnay, Pinot Bianco e Pinot Grigio), lasciate poi fermentare ad una temperatura compresa tra 20 e 22°C.

    PARTESA Serena B-Simple Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg
    PARTESA Serena B-Simple Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg, foto da comunicato stampa

    Il processo di spumantizzazione avviene secondo il metodo Charmat in autoclavi di acciaio secondo le regole dettate dal disciplinare di produzione.

    Perfetti sia da soli sia come base per la miscelazione, questi vini si distinguono per la loro freschezza e per i sentori floreali, che vengono richiamati anche nella grafica delle loro etichette dai colori accesi e brillanti, in un gioco di contrasti con il nome e il carattere.

    E che sia con vini francesi o italiani, da provare con abbinamenti gourmet o da gustare da soli, quello del brindisi è un momento di convivialità tutto da condividere.

    Anche sui social, dove Partesa per il Vino è da poco sbarcata con la nuova pagina @PartesaForWine, che affianca ed espande il portale Partesa for Wine – la piattaforma dedicata al racconto delle etichette e delle cantine partner -, proponendo novità, aneddoti e approfondimenti, appunti di degustazione, foto e video da produttori partner, esperti di Partesa e protagonisti del vino italiano e mondiale.

    PARTESA

    E’ una società specializzata nei servizi di vendita, distribuzione, consulenza e formazione per il canale Ho.Re.Ca. Attiva da 33 anni, oggi opera in 13 regioni con 40 depositi, impiega circa 1.000 persone e conta oltre 42.000 clienti, a cui offre un ampio portfolio di prodotti di qualità (oltre 8.000 referenze nell’ambito della birra, del vino, degli spirits, delle bevande analcoliche e del food), nonché efficienza logistica, servizi personalizzati, formazione, consulenza mirata e innovativi strumenti digitali per supportare i professionisti del fuoricasa a rafforzare e sviluppare il proprio business.

    Partesa è parte del Gruppo HEINEKEN Italia.

    Da Comunicato Stampa


    Sito Azienda: https://www.partesa.it/vino

    Sito Champagne: https://www.champagne-eric-taillet.fr/renaissance

    Partners Redazione: https://carol-agostini.tumblr.com/ https://www.foodandwineangels.com/

  • GARBERHOF in Alta Val Venosta, Silent Luxury 2022

    GARBERHOF in Alta Val Venosta, Silent Luxury 2022

    Nasce il nuovo concetto di “Silent Luxury” al GARBERHOF in Alta Val Venosta. Nuova veste architettonica nel rispetto dell’ambiente e che regala il lusso di vivere la vacanza in hotel in ampi spazi.

    Redazione

    L’Hotel a 4 stelle lusso a conduzione familiare riapre il 25 dicembre 2022 dopo l’intervento di ristrutturazione con l’obiettivo di offrire ai propri ospiti un ambiente all’insegna del lusso silenzioso ossia il “Silent Luxury” che non risiede in aspetti superficiali, ma nella possibilità di potersi esprimere e muoversi in libertà con i propri tempi e spazi durante la vacanza. Tra le attrazioni, il vigneto in giardino a 1.000 metri di altitudine, l’Hamam tra i più grandi d’Italia e la linea di cosmesi a base di albicocca, cultivar dell’Alto Adige.

    Außenfassade, GARBERHOF in Alta Val Venosta, Silent Luxury 2022, foto da comunicato stampa
    Außenfassade, GARBERHOF in Alta Val Venosta, Silent Luxury 2022, foto da comunicato stampa

    Smstudio presenta GARBERHOF, hotel 4 stelle in Alta Val Venosta nato alla fine degli anni 70 dall’idea della Famiglia Pobitzer e inaugurato nel 1981. Garberhof è un’esperienza di puro piacere che si declina in una proposta gourmet d’eccellenza, in un’architettura amica dell’ambiente e in spazi benessere progettati per mettere al centro la persona, ispirandosi alla Val Venosta e ai suoi prodotti d’eccezione.

    Con la nuova stagione invernale 2022/2023 GARBERHOF riapre le proprie porte dopo un importante intervento di ristrutturazione con l’obiettivo di offrire ai propri ospiti un ambiente all’insegna del “lusso silenzioso” che non risiede in aspetti superficiali, ma nella possibilità di potersi esprimere e muoversi in libertà con i propri tempi e spazi durante la vacanza in Alto Adige, immersi in un’oasi di quiete.

    GARBERHOF Laguna, foto da comunicato stampa
    GARBERHOF Laguna, foto da comunicato stampa

    L’HAMAM TRA I PIU’ GRANDI D’ITALIA E LA LINEA DI COSMESI A BASE DI ALBICOCCA, CULTIVAR DELL’ALTO ADIGE.

    Guidata dal proprietario Klaus Pobitzer, con la collaborazione dell’architetto nonché amico di famiglia Thomas Rampp, questa trasformazione ha coinvolto le camere, gli ambienti comuni e l’architettura esterna. Gli spazi abitativi si rinnovano nel look e si ampliano con 23 nuove stanze per una nuova offerta complessiva di 20 camere, 20 suite e 2 chalet. Il giardino esterno si arricchisce di un laghetto balneare naturale trattato in modo completamente biologico.

    L’ampia area benessere “Mii: Amo” di 2200 mq si rinnova completamente nell’interior design introducendo materiali naturali quali l’argilla, il larice, il legno di abete rosso e rovere che rispecchiano la natura circostante e donano comfort, calore e benessere, migliora l’isolamento acustico e si arricchisce di una nuova spaziosa sala relax con accesso al giardino.

    GARBERHOF Bar, foto da comunicato stampa
    GARBERHOF Bar, foto da comunicato stampa

    Vanno ad aggiungersi l’Hamam – tra i più grandi d’Italia e comprensivo di 6 diverse aree per il rituale di purificazione – biosauna, sauna finlandese panoramica, docce emozionali, zona esterna con vasca ad acqua fredda, piscina interna ed esterna riscaldata panoramica, area fitness e zona beauty per massaggi e trattamenti con la linea cosmetica sviluppata in esclusiva per GARBERHOF a base di albicocca PRUNUS ARMENIACA, antica cultivar dell’Alto Adige.

    Infine il cuore pulsante del GARBERHOF, il Lounge Bar 1981 che, oltre ad offrire una selezione di 70 etichette di gin – incluso il Felix Luis realizzato in esclusiva per il proprietario Klaus a base di albicocca – si arricchisce di una nuova sala dedicata alle bollicine e una stanza per le degustazioni di vini locali per un’esperienza di piacere del palato che si completa con l’esperienza enogastronomica del Ristorante Pobitzer, guidato dallo chef Christian Lechthaler, che esalta le ricette tradizionali altoatesine, strizzando un occhio alla cucina mediterranea e internazionale, utilizzando prodotti regionali e di stagione e le erbe dell’orto.

    IL RISPETTO PER L’AMBIENTE, IL VIGNETO A 1.000 METRI E L’OBIETTIVO DI RAGGIUNGERE IL 90% DI SOSTENIBILITA’ ENERGETICA.

    Sin dalla sua nascita, GARBERHOF ha sempre avuto l’amore per la natura circostante tra i suoi principali interessi, da qui l’intuizione di piantare un vigneto di vitigni autoctoni – Souvignier Gris, Solaris e Johanniter – nel giardino della struttura, a oltre 1000 metri di altitudine, che quest’anno è stato vendemmiato per la prima volta con un risultato molto soddisfacente.

    Anche nella progettazione della struttura alberghiera l’attenzione all’ambiente è sempre stata alla base della filosofia della famiglia Pobitzer: già nel 1983, solo dopo 2 anni dall’inaugurazione, il riscaldamento di tutti gli ambienti proviene unicamente dall’utilizzo del cippato; GARBERHOF fu tra i primi in Val Venosta a utilizzare questo tipo di riscaldamento naturale. Nel corso degli anni, si è aggiunto l’uso del fotovoltaico da cui oggi proviene il 25% del fabbisogno energetico elettrico ed è già nei progetti della famiglia Pobitzer un nuovo impianto per arrivare al 50%.

    L’utilizzo di apparecchiature elettriche e luci a basso consumo e un sistema di programmazione e automatismi in grado di utilizzare in modo intelligente l’energia già attivo all’interno delle camere e in tutta la struttura.

    Inoltre, l’hotel utilizza la filtrazione e riciclo dell’acqua delle piscine per il riutilizzo come irrigazione nel giardino. La nuova ristrutturazione ha visto coinvolta anche l’architettura esterna: la facciata esposta a sud viene lavorata con la sabbiatura del legno affinché la struttura possa inserirsi al meglio nel paesaggio alpino circostante; una riqualificazione energetica e un progetto di isolamento della struttura attraverso l’utilizzo del legno sulle facciate esterne crea elementi di ombreggiamento volti a migliorare la termoregolazione e a favorire la riduzione del calore dovuto all’esposizione solare.

    L’obiettivo nei prossimi tre anni è quello di ottenere le principali certificazioni ambientali e arrivare ad essere sostenibili energeticamente, fino al 90%.

    Immerso in un contesto paesaggistico al confine tra Italia, Svizzera ed Austria, il GARBERHOF regala viste sconfinate sulle ampie distese di prati, oltrepassando i fitti boschi per posarsi sulle cime innevate di otre 3.000 metri di altitudine che si ergono in lontananza. Per la scoperta di questo splendido territorio, la famiglia Pobitzer organizza escursioni guidate con guide alpine e numerose attività outdoor che si possono praticare in ogni stagione, impreziosite da un servizio attento al dettaglio che garantisce all’ospite le soluzioni adeguate ad ogni desiderio.

    Da Comunicato Stampa


    Sito Hotel:https://www.garberhof.com/it/

    Sito Ufficio Stampa: https://www.smstudiopr.it/

    Partners Redazione: https://carol-agostini.tumblr.com/ https://www.foodandwineangels.com/

  • Lungarotti, i vini per festeggiare Natale 2022

    Lungarotti, i vini per festeggiare Natale 2022

    Due grandi vini della tradizione e le bollicine del Brut Millesimato per festeggiare il Natale con Lungarotti

    Redazione

    Il Natale si avvicina ed è tempo di pensare ai regali e alla tavola delle feste.

    Lungarotti, i vini per festeggiare Natale 2022, logo azienda
    Lungarotti, i vini per festeggiare Natale 2022

    Per rendere ancora più speciali i momenti di convivialità in famiglia, le serate con gli amici o semplicemente per andare sul sicuro regalando dei grandi vini, dal cuore dell’Umbria, Lungarotti propone due fuoriclasse come il Rubesco Riserva Vigna Monticchio 2017 – Torgiano Rosso Riserva DOCG, Sangiovese in purezza nato nel 1964 da una felice intuizione di Giorgio Lungarotti e oggi considerato tra i migliori rossi italiani.

     

    Il Torre di Giano Vigna il Pino 2019 – Bianco di Torgiano DOC a base di Vermentino, Trebbiano e Grechetto, antesignano dei bianchi italiani affinati in legno, inserito quest’anno da Doctor Wine tra i migliori vini per rapporto qualità-prezzo.

     

    Due etichette ideali da mettere sotto l’albero e da servire in abbinamento con i menu di carne e di pesce che onoreranno le nostre tavole da nord a sud del Bel Paese.
    E per concludere in bellezza il 2022 e brindare al nuovo anno, la storica azienda umbra consiglia il suo Brut Millesimato – Vino Spumante Metodo Classico 2017 da uve Chardonnay e Pinot Nero, nato da un’idea di Giorgio Lungarotti che decise di provare a produrre a Torgiano un suo metodo classico, convinto che le peculiarità pedoclimatiche del territorio potessero dare uve di buona acidità ideali per realizzare degli ottimi spumanti. Intenso e avvolgente, il Brut Millesimato di Lungarotti è la scelta perfetta per festeggiare in allegria ogni nuovo inizio.

    Rubesco Riserva Vigna Monticchio

    Lungarotti Rubesco Riserva, foto da comunicato stampa
    Lungarotti Rubesco Riserva, foto da comunicato stampa

    Sangiovese in purezza apprezzato per il suo straordinario equilibrio tra potenza ed eleganza.

    Il colore è rubino brillante e i caratteri sono quelli tipici della gente dell’Umbria, riservata ma generosa.

    Un vino di grande struttura, adatto a un lungo invecchiamento, che viene imbottigliato solo nelle migliori annate.

    In particolare, la 2017 sorprende con una freschezza inattesa, viste le condizioni climatiche difficili che hanno caratterizzato la stagione e le rese particolarmente basse, rivelando un grande equilibrio.

    Torre di Giano Vigna il Pino

    A base di Vermentino, Trebbiano e Grechetto, è un vino bianco con una bella struttura, equilibrio ed eleganza.

    Al naso presenta note floreali e di tiglio, timo e fiori di acacia che si alternano a delicate sfumature di cocco, vaniglia e cioccolato bianco.

    Il gusto è sapido e fragrante con una lunga persistenza nel finale, bilanciato da un’acidità rinfrescante.

    Brut Millesimato – Vino Spumante Metodo Classico

    Spumante da uve Chardonnay e Pinot Nero. Dorato, limpido e brillante, con perlage a grana molto fine e persistente, ha un profumo intenso e avvolgente che richiama la mandorla, la nocciola e una lieve espressione di crosta di pane. Il gusto è secco e pieno, fruttato e di bella struttura, e lascia nel finale un tocco agrumato con un’acidità fresca e pulita.

    Barricaia della Cantina Lungarotti foto da comunicato stampa
    Barricaia della Cantina Lungarotti foto da comunicato stampa

    Simbolo dell’eccellenza enologica umbra, Lungarotti ha contribuito a scrivere la storia del vino italiano nel mondo. Una storia cominciata con Giorgio Lungarotti, pioniere della moderna enologia italiana che nel dopoguerra ha trasformato l’azienda agricola di famiglia, a Torgiano, in una cantina di successo.

    Una storia che ancora oggi continua grazie all’impegno, la passione e la competenza di 3 generazioni della famiglia Lungarotti che hanno saputo innovare senza mai tradire il carattere inconfondibile dei loro vini iconici tra cui il Rubesco Riserva Vigna Monticchio – Torgiano Rosso Riserva DOCG, considerato tra i migliori rossi italiani, e il Rubesco – Rosso di Torgiano DOC.

    Vini Natale Lungarotti foto da comunicato stampa
    Vini Natale Lungarotti foto da comunicato stampa

    Lungarotti conta in tutto 250 ettari di vigneti, dislocati tra la Tenuta di Torgiano (230 ha, certificata VIVA dal 2018) e quella di Montefalco (20 ha, certificata biologica dal 2014), dove si pratica una viticoltura attenta alla sostenibilità e alla biodiversità. Tra i pilastri dell’azienda, anche la valorizzazione dell’enoturismo di qualità e la promozione della cultura del vino, dell’olio e del patrimonio artistico attraverso il Museo del Vino (MUVIT) e il Museo dell’Olivo e dell’Olio (MOO) di Torgiano.

    Da Comunicato Stampa


    Sito Cantina: https://lungarotti.it/

    Sito Ufficio Stampa: https://www.zedcomm.it/

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  • Rosso di sera gran galà vini rossi marchigiani 2022

    Rosso di sera gran galà vini rossi marchigiani 2022

    “Rosso di Sera”, il gran galà dei migliori vini rossi delle Marche, l’evento dedicato alla conoscenza e promozione del vasto patrimonio vitivinicolo regionale.

    Redazione

    L’appuntamento è per sabato 10 e domenica 11 dicembre a Porto San Giorgio, presso l’ottocentesca Villa Bonaparte, residenza di Girolamo Bonaparte, fratello di Napoleone, che innamorato della marchesa Anna Azzolino, “la più amabile gentildonna di Fermo”, scelse proprio il Fermano per stabilirsi alcuni anni.

    Rosso di Sera, prima edizione 2022 Marche
    Rosso di Sera, prima edizione 2022 Marche, foto logo evento

    Protagonista di questa prima edizione la DOC Rosso Piceno, la denominazione più estesa delle Marche, prodotta ovunque tranne che nella provincia di Pesaro – Urbino. Un vino in cui spicca il carattere del Montepulciano, col suo tannino irruento smorzato dalle parti fruttate del Sangiovese, in particolare nella versione Superiore, prodotta nel ristretto areale tra San Benedetto del Tronto e Ascoli Piceno. Oltre ad essa, anche gli altri rossi DOCG, DOC e IGT della nostra regione.

    Sarà un viaggio esperienziale unico in compagnia delle aziende vitivinicole marchigiane più rappresentative, perché è l’incontro diretto con il produttore il miglior modo per diffondere la cultura del vino e del bere bene.

     

    Rosso di Sera locandina evento 2022
    Rosso di Sera locandina evento 2022

    Banchi d’assaggio, degustazioni guidate, talk show, lezione – spettacolo sul dio Dioniso a cura del filosofo e performer teatrale Cesare Catà, asta di beneficenza, cena di gala con il sommelier e presentazione in anteprima nazionale di un frigo cantina per la conservazione del vino gestibile da smartphone e della nuova BMW i7 … questo e altro ancora è “Rosso di Sera”.

    Rosso di Sera Locandina evento retro
    Rosso di Sera Locandina evento retro

    L’iniziativa, patrocinata dal Comune di Porto San Giorgio e dal Consiglio Regionale Assemblea Legislativa Marche, è posta all’interno del cartellone degli eventi natalizi del Comune di Porto San Giorgio; organizzatrice è l’Associazione “La luce e i sentieri” in collaborazione con l’Associazione Italiana Sommelier Marche, i Rotary Club del territorio e la CNA.

    Da Comunicato Stampa


    Sito Acquisto Ticket: https://www.vivaticket.com/it/ticket/abbonamento-rosso-di-sera-gran-gala-dei-migliori-vini-rossi-delle-marche/198101

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  • CasaClima Wine QUOTA 101 sempre più green nel 2022

    CasaClima Wine QUOTA 101 sempre più green nel 2022

    QUOTA 101 sempre più green: la cantina padovana ottiene la Certificazione CasaClima Wine

    Redazione

    La cantina padovana riceve l’importante certificazione rilasciata dall’agenzia altoatesina CasaClima: un ulteriore passo verso il percorso di sostenibilità della famiglia Gardina. Premiate le scelte per la costruzione di una nuova cantina in legno certificato con l’innovativo sistema X-lam e per la gestione delle risorse idriche ed energetiche

    Cantina casaCima Wine, la sosteibilità, articolo: QUOTA 101, l’identità dei vini biologici buoni per natura
    Cantina casaCima Wine, la sosteibilità, articolo: QUOTA 101 sempre più green nel 2022

    L’azienda agricola Quota 101 della famiglia Gardina compie un importante passo nella sua strategia di sostenibilità ambientale: è infatti la nona cantina in Italia a ricevere la prestigiosa certificazione CasaClima Wine per avere soddisfatto i criteri di sostenibilità definiti dall’ente certificatore altoatesino. Una certificazione che ha attestato le scelte compiute nella costruzione di una nuova cantina efficiente e attenta al consumo di risorse idriche ed energetiche, con l’adozione di un impianto fotovoltaico e la scelta di un innovativo sistema costruttivo in legno X-Lam.

    Quota 101 la certificaizone casaClima Wine 2022
    Quota 101 la certificazione CasaClima Wine 2022

    CasaClima Wine ha tenuto in considerazione anche di tutto il sistema di gestione ambientale dell’azienda. “Fin dai primissimi passi abbiamo sempre avuto l’obiettivo di produrre vino in armonia con la natura e la biodiversità dei Colli Euganei. Un percorso, tutt’ora in essere, fatto di tappe importanti, come quella di oggi”, spiega Roberto Gardina, co-titolare di Quota 101 con le figlie Silvia e Roberta e Presidente della Strada del vino dei Colli Euganei. “

    Roberto Gardina Quota 101
    Roberto Gardina Quota 101

    Quota 101 ha da subito posto attenzione alla tutela e alla valorizzazione dell’ambiente in cui opera e della natura ricca e diversificata dei Colli Euganei, parco naturale regionale di recente candidato a Riserva della Biosfera di Unesco. L’azienda pratica un’agricoltura organica in un ambiente ricco di biodiversità, salvaguardando la fertilità dei suoli, gestendo al meglio le risorse idriche, controllando infestanti e parassiti attraverso metodi naturali.

    Questo perché un vigneto che fa parte di un mosaico di ambienti diversi, ricco di specie animali e vegetali, è meno soggetto a trattamenti perché già ricco ed equilibrato. Per il consumatore, ciò si traduce nel bere un vino più autentico, salubre e genuino. A partire dalla vendemmia 2018, l’azienda è certificata biologica, sia per le uve che per i vini.

    Quota 101 Tenuta di Torreglia Famiglia Gardina
    Quota 101 Tenuta di Torreglia Famiglia Gardina

    “Quando poi nell’autunno del 2019 – prosegue Gardina – abbiamo iniziato la costruzione di una nuova cantina in uno spazio già esistente, per noi era chiaro che questa non doveva essere solo una scelta estetica o operativa, ma era fondamentale farlo nel modo più rispettoso possibile nei confronti della natura in cui crescono le nostre uve e dell’ambiente ricco di storia e ad alto valore naturalistico in cui siamo inseriti.

    Ci siamo affidati ad un ente competente e abbiamo curato ogni minino dettaglio per dare forma ad una nuova idea di design della cantina, dove non esiste solo il bello e funzionale, ma anche il green è un valore fondamentale”.

    Quota 101, articolo QUOTA 101 sempre più green nel 2022
    Quota 101, articolo QUOTA 101 sempre più green nel 2022

    Il percorso per raggiungere la certificazione è iniziato con la costruzione della nuova cantina, che oltre ad essere un edificio di design in un contesto di natura, ha scelto di rispettare i parametri e i criteri stabiliti da CasaClima Wine in termini di efficienza energetica e consumo di risorse, con un impianto fotovoltaico da 50 KW, una gestione idrica con un sistema di vasche di raccolta che consente il recupero dell’acqua piovana e garantisce l’invarianza idraulica, cioè di mantenere le stesse condizioni idriche esistenti prima della costruzione.

    Alle radici del progetto della cantina c’è un lavoro condiviso, rappresentato dall’Architetto progettista Fiorenza Degli Esposti, che si è occupata del progetto della cantina, e dall’Architetto Mariadonata Bancher dell’Agenzia CasaClima, che insieme alla sua squadra ha seguito la parte relativa la certificazione.

    Dal punto di vista progettuale la priorità è stata di costruire un edificio rispettoso dell’ambiente, moderno, ma capace di integrarsi all’ambiente circostante. L’azienda si trova infatti dentro un Parco Regionale, in una zona agricola ad alto valore naturalistico e a pochi passi da due monumenti di interesse storico fondamentale come l’Abbazia di Praglia e la Villa dei Vescovi.

    Silvia Gardina Quota 101, CasaClima Wine Cantina
    Silvia Gardina Quota 101, CasaClima Wine Cantina

    “Insieme al committente, – spiega l’Architetto Fiorenza Degli Esposti abbiamo scelto di rivestire le pareti esterne con delle tavole di larice naturale creando così una parete ventilata che, sfruttando le naturali caratteristiche del legno permettesse di mantenere nel tempo un dialogo con l’ambiente circostante, mentre una quinta di alberi preesistente, è stata mantenuta e salvaguardata durante la costruzione per fare da filtro tra il manufatto moderno e l’ambiente esterno alla proprietà.

    L’edificio, al piano superiore, è dotato di uno spazio che ha come prima funzione quella di essere luogo di appassimento delle uve, ma nel resto dei mesi è lo spazio destinato agli eventi e alle degustazioni dotato di grandi vetrate per dare alla natura intorno la possibilità di mostrarsi.

    Qui le pareti sono rivestite da uno speciale pannello fono assorbente che elimina il riverbero acustico, rendendo confortevole la conversazione e, attraverso l’ampia superficie vetrata, dialogano con il rigoglioso panorama circostante dove è possibile intravvedere la vicina Villa dei Vescovi”.

    Interno della cantina nuova Quota 101
    Interno della cantina nuova Quota 101

    L’Agenzia CasaClima ha quindi analizzato le scelte dell’azienda, e ha dato indicazioni dettagliate verso la sostenibilità, a supporto dei criteri di valutazione per ottenere la certificazione.

    Quota 101 e la certificazione CasaClima Wine
    Quota 101 e la certificazione CasaClima Wine

    Come ente certificatore – spiega Mariadonata Bancher Architetto di CasaClima Wine – non valutiamo solo l’efficienza energetica, ma ci preoccupiamo di considerare anche altri aspetti, come il riciclo dell’acqua, il comfort degli ambienti, la qualità dell’aria, oltre a focalizzarci anche su requisiti specifici, come il packaging, l’impronta di CO2 delle bottiglie o la valorizzazione degli scarti di lavorazione.

    Silvia Gardina Quota 101
    Silvia Gardina Quota 101

    Per quanto riguarda Quota 101 l’aspetto fondamentale è stato quello di costruire una cantina in legno con la tecnologia X-Lam. L’azienda si è preoccupata di curare l’isolamento termico e gli aspetti di fono-assorbimento nel locale di accoglienza, utilizzando fonti rinnovabili attraverso un impianto fotovoltaico e preferendo illuminazione ad alta efficienza. Quota 101 ha scelto di adottare delle bottiglie più leggere per il mercato di vendita. La sostenibilità è fatta di tante scelte e Quota 101 ha scelto di dare un segnale forte guardando verso il futuro”.

    Da Comunicato Stampa


    Sito Cantina: https://quota101.com/

    Sito Ufficio Stampa: https://www.zedcomm.it/

    Partners: https://carol-agostini.tumblr.com/ https://carol-agostini.tumblr.com/

  • QUOTA 101, l’identità dei vini biologici buoni per natura

    QUOTA 101, l’identità dei vini biologici buoni per natura

    QUOTA 101, l’identità dei vini biologici buoni per natura

    Redazione

    “Fare vini buoni, significa prima di ogni cosa essere responsabili e rispettosi del luogo in cui i vini nascono. Solo così il concetto di buono può assumere un valore più profondo, che ha le sue radici nella natura incontaminata e protetta dei nostri Colli Euganei.”
    Famiglia Gardina

    Roberto Gardina e la sua famiglia, articolo: QUOTA 101, l’identità dei vini biologici buoni per natura
    Roberto Gardina e la sua famiglia, articolo: QUOTA 101, l’identità dei vini biologici buoni per natura

    Quota 101 è il progetto della famiglia Gardina che ha scelto di intraprendere un percorso legato alla tutela del luogo in cui nasce. L’azienda si trova a Torreglia, all’interno del Parco Regionale dei Colli Euganei, e tutte le scelte sono state fatte nel pieno rispetto della natura e della bellezza di questi luoghi. I vini sono certificati biologici e prodotti nel rispetto dell’ambiente, e sebbene produrre abbia sempre un impatto, la sfida è quella di ridurlo al minimo, migliorando continuamente la sostenibilità delle proprie azioni.

    Quota 101 Tenuta Baone della Famiglia Gardina
    Quota 101 Tenuta Baone della Famiglia Gardina

    Con questa ambizione l’azienda si è certificata CasaClima Wine nel 2022, una certificazione che oltre ad assicurare una costruzione della cantina secondo termini rigorosi, si assicura che la cantina si impegni ad utilizzare imballaggi leggeri e riciclabili ed essere attentissima nella gestione dei rifiuti. Quota 101 è anche un’azienda Fivi, la federazione italiana vignaioli indipendenti, per difendere e dare voce alla figura del vignaiolo impegnato a seguire ogni fase del suo vino, dalla vigna alla vendita.

    L’AZIENDA, LA FAMIGLIA GARDINA

    Quota 101 è un’azienda vitivinicola a conduzione familiare immersa nei Colli Euganei, area D.O.C. di origine vulcanica. Prende il proprio nome dall’altitudine, perché è situata a 101 m. s.l.m. sulla cima di una collina, nel mezzo del Parco Regionale dei Colli Euganei, lontano da strade trafficate e con una vista mozzafiato che arriva fino a Venezia.

    Silvia e Roberta Gardina, articolo: QUOTA 101, l’identità dei vini biologici buoni per natura
    Silvia e Roberta Gardina, articolo: QUOTA 101, l’identità dei vini biologici buoni per natura

    La famiglia Gardina ha scelto la strada della viticoltura, una strada che non era segnata dalle generazioni precedenti. Oggi questa sfida è diventata uno stile di vita e vede tutti impegnati nella produzione del vino, in particolare papà Roberto Gardina con le figlie Silvia e Roberta.

    IL TERRITORIO, i Colli Euganei

    I Colli Euganei sono l’incredibile risultato geologico di fenomeni vulcanici risalenti a oltre 40 milioni di anni fa. Molte colline hanno perciò un cuore vulcanico, ma non assomigliano ad una tipica catena montuosa. Ciascun colle è il risultato di uno specifico spostamento della crosta terrestre e di conseguenza possiede una forma unica e una particolare composizione del suolo e minerale. Questo spiega l’esistenza di colline solitarie, dal fascino insolito ed evocativo, circondate dalla pianura.

    Cantina casaCima Wine, la sosteibilità, articolo: QUOTA 101, l’identità dei vini biologici buoni per natura
    Cantina casaCima Wine, la sosteibilità, articolo: QUOTA 101, l’identità dei vini biologici buoni per natura

    Dalla cantina, allungando un po’ l’occhio è facile vedere Villa dei Vescovi, meravigliosa opera del Cinquecento italiano e sede dell’enoteca della Strada dei vini dei Colli Euganei. Nelle vicinanze, inoltre, sorgono numerosi borghi storici come Arquà Petrarca, Teolo o Monselice. I Colli Euganei sono anche famosi per essere rimasti luoghi ben preservati e selvaggi dove ritrovare la natura, tra filari di vigne, olivi secolari e boschi di castagno e querce.

    More, lamponi, melagrani, giuggiole, corbezzoli, nocciole, nespole e mandorle sono alcune delle più apprezzate delizie di queste colline, dove il consiglio è di perdersi tra i sentieri a piedi, a cavallo o in bicicletta. La fauna è ancora intatta e si possono riconoscere più di cento specie di uccelli. Dall’upupa al pettirosso, dal gufo all’allodola. Mentre tra i boschi si possono incontrare anche cervi, lepri, volpi, tassi, faine e donnole.

    I VIGNETI, Torreglia e Baone

    Quota 101 Tenuta di Torreglia Famiglia Gardina
    Quota 101 Tenuta di Torreglia Famiglia Gardina

    I vigneti aziendali sono localizzati in due dei terroir più vocati dei Colli Euganei. Il più vecchio, di 7,5 ha, si trova a Luvigliano di Torreglia, nella parte nord-orientale dell’area, dove il suolo è principalmente argilloso e marnoso. Ideale per l’equilibrio aromatico delle uve bianche che qui per la maggior parte dimorano.

    I filari di vigna più recenti, invece, si estendono per 9 ha a Baone, nella parte meridionale dei Colli. Qui il suolo è calcareo e ricco di scaglie rocciose, un terroir vocato per le uve rosse. La vinificazione avviene esclusivamente con uve di proprietà e tutte le fasi produttive sono gestite direttamente dall’azienda come richiesto dalla Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti.

    Cantina casaCima Wine, la sosteibilità, articolo: QUOTA 101, l’identità dei vini biologici buoni per natura
    Cantina casaCima Wine, la sosteibilità, articolo: QUOTA 101, l’identità dei vini biologici buoni per natura

    L’attenzione e il rispetto per l’ambiente hanno portato ad ottenere la certificazione biologica a partire dalla vendemmia 2018. Praticare un’agricoltura organica, in un ambiente ricco di biodiversità, significa salvaguardare la fertilità dei suoli, gestire al meglio le risorse idriche, controllare infestanti e parassiti attraverso metodi naturali. La biodiversità è la ricchezza di specie animali e vegetali che vivono in un ecosistema, la base della vita del pianeta.

    Cantina Quota 101
    Cantina Quota 101

    Un vigneto che fa parte di un mosaico di ambienti diversi è, infatti, meno soggetto a trattamenti perché già ricco ed equilibrato. Per il consumatore, tutto ciò significa bere un vino più autentico, salubre e genuino.

    Dopo il restauro della vecchia cantina, oggi diventata bottaia per l’affinamento dei vini, nell’autunno del 2019 la famiglia Gardina ha dato inizio alla costruzione di una nuova cantina completamente rivestita in legno di larice naturale. Nel farla ha scelto di essere più rispettosa possibile nei confronti di quello in cui crede di più: la natura.

    La cantina è stata progettata in un’ottica di efficienza energetica e sostenibilità dell’edificio, oltre ad una grande attenzione al rispetto di un ciclo produttivo attento all’ambiente ed efficiente in termini di risorse. Questo permetterà di ottenere la prestigiosa certificazione Casa Clima Wine, una certificazione che hanno in pochissimi in Italia. Oltre ad una costruzione secondo termini rigorosi, le cantine certificate devono impegnarsi ad utilizzare imballaggi leggeri e riciclabili ed essere attentissimi nella gestione dei rifiuti.

    Interno della cantina nuova Quota 101
    Interno della cantina nuova Quota 101

    Negli spazi di lavoro e di accoglienza sono garantiti un elevato comfort microclimatico e acustico per la salute e il benessere di lavoratori e visitatori e particolare attenzione è stata posta alla eliminazione delle barriere architettoniche per garantire la massima fruibilità a tutti i visitatori.

    I NUMERI, BOTTIGLIE E VIGNETI

    Quota 101 produce attualmente circa 60.000 bottiglie all’anno, con la previsione di attestarsi nel prossimo futuro a ca. 100.000, quando saranno a regime tutti i vigneti.

    Vigneti Cantina Quota 101
    Vigneti Cantina Quota 101

    Le varietà di uva si dividono in:

    uve a bacca bianca – Moscato Giallo (Fior d’Arancio), Tocai, Garganega, Manzoni bianco, Chardonnay, Sauvignon, Glera, Bronner (PIWI)
    uve a bacca nera – Cabernet Sauvignon, Merlot, Cabernet Franc, Carmenere, Raboso Piave, Cabernet Cortis (PIWI)

    I VINI, CERTIFICAZIONE BIOLOGICA

    Una produzione limitata per numero di bottiglie, ma grande nella cura e nell’attenzione.
    I vini (quasi tutti DOC o DOCG) sono:

    Serprino, La Gobbetta (frizzante sur lie) Tai, Manzoni bianco, Garganega, Sauvignon, Chardonnay, Malterreno (blend di vini bianchi), Poggio Ameno (blend Cabernet Franc e Cabernet Sauvignon), Silvano (Merlot) Ortone (blend di Merlot, Cabernet Franc e Cabernet Sauvignon), Fior d’Arancio secco (Moscato giallo), Fior d’Arancio spumante dolce (Moscato giallo) e Il Gelso di Lapo Fior d’Arancio passito (Moscato giallo) prodotti con le uve che nascono in questo territorio. Quota 101 li presenta in etichetta abbinati ad una canzone, un film, a una ricetta insolita.

    ACCOGLIENZA, BIO WINE EXPERIENCE

    L’accoglienza è un aspetto caratterizzante dell’attività di Quota 101. L’obiettivo quello di raccontare la bellezza e la natura del luogo, dove sembra di essere in una cartolina. Fare un giro tra i vigneti, entrare in cantina e assaggiare i vini guardando villa dei Vescovi è un’emozione che non sin può replicare, se non invitando il pubblico a venire direttamente in cantina.

    E l’accoglienza fa da filo conduttore della comunicazione dell’azienda: un tour in cantina che si chiama “Postcard Quota 101” e un Bed&Wine per l’ospitalità, dove la colazione diventa una degustazione in cantina.

    VISITE IN CANTINA PERSONALIZZATE

    Si organizzino su prenotazione visite guidate e degustazioni nella sala attrezzata o nel grande porticato. Le visite e le degustazioni sono il più possibile su misura per assecondare le reali esigenze e aspettative dell’ospite.

    VISITA IN CANTINA “POSTCARD QUOTA 101”

    Fior D'Arancio Spumante Dolce Cantina Quota 101
    Fior D’Arancio Spumante Dolce Cantina Quota 101

    Un percorso a piedi nei luoghi della tenuta, durante il quale sembrerà di fare un viaggio dentro una cartolina.

    Il giro comprende la visita ai vigneti e alla cantina, la degustazione guidata dei vini e l’assaggio dell’olio extravergine oliva.

    Il tutto accompagnato da un piccolo spuntino con prodotti della tradizione gastronomica del territorio.

    SHOPS

    La cantina dispone di tre punti vendita. Si trovano tutti in Veneto: uno è proprio a Luvigliano di Torreglia dove c’è anche la cantina, uno è ad Arquà Petrarca dove c’è anche il Bed&Wine, il terzo è a Rovigo dove ha origine la famiglia.

    Tai Cantina Quota 101
    Tai Cantina Quota 101

    BED&WINE

    Bed & Wine è l’idea di ospitalità di Quota 101, dove al pernottamento viene unita l’esperienza di una visita e una degustazione dei vini biologici in cantina.

    La famiglia Gardina ha ristrutturato e rivalorizzato quattro appartamenti, mantenendo intatto tutto il fascino di un vecchio edificio del ‘400 in uno dei borghi medievali più belli d’Italia e dei colli Euganei, Arquà Petrarca. Le stanze sono proprio al centro del paese e in quindici minuti si può raggiungere la cantina per una degustazione immersa nei colli.

    MANIFESTO | UN DECALOGO DEL VINO

    Quota 101 ha scelto di presentare il suo modo di intendere il vino attraverso un manifesto. In 10 punti si racconta il concetto di avanguardia bucolica, che semplicemente significa vivere la natura nel segno di una convivialità creativa.

    Ortone Colli Euganei Rosso Quota 101
    Ortone Colli Euganei Rosso Quota 101

    Noi di Quota 101 crediamo:

    1 – Nel vino come esperienza, quando viene degustato ascoltando una canzone o perdendosi in un film.
    2 – Nel bicchiere mezzo pieno, come mezzo di riconnessione culturale.
    3 – Nella forza del vino di saper veicolare idee, incontri, persone.
    4 – Nell’emozione di incrociare e lasciarsi coinvolgere dalle storie.

    5 – Nelle persone che con un bicchiere di vino in mano si sciolgono in chiacchiere infinite.
    6 – Nella bellezza della fatica, come quella di una salita in bicicletta e di un vino ristoratore.
    7 – Nella responsabilità di sensibilizzare al rispetto della natura.
    8 – Nella ricerca di luoghi silenziosi per ritrovarsi, come l’ombra di un albero di ulivo.
    9 – Nell’impegno e nella costante ricerca di crescita e maggiore qualità, senza risparmi di energia.
    10 – Nel rispetto della terra che coltiviamo come prestito per il domani.

    Da Comunicato Stampa


    Sito Cantina: https://shop.quota101.com/

    Sito Ufficio Stampa: https://www.zedcomm.it/

    Partners Redazione: https://carol-agostini.tumblr.com/ https://www.foodandwineangels.com/

  • Gualdo il sangiovese biosimbiotico di Poderi dal Nespoli 2022

    Gualdo il sangiovese biosimbiotico di Poderi dal Nespoli 2022

    Gualdo il sangiovese biosimbiotico di Poderi dal Nespoli 2022

    Redazione

    Si chiama GUALDO il sangiovese biosimbiotico di Poderi dal Nespoli 2022, realizzato nel primo Distretto Agroalimentare Biosimbiotico certificato in Italia.

    Gualdo il sangiovese biosimbiotico di Poderi dal Nespoli 2022
    Gualdo il sangiovese biosimbiotico di Poderi dal Nespoli 2022

    GUALDO, Romagna DOC Sangiovese Predappio è il primo vino biosimbiotico della cantina romagnola Poderi dal Nespoli. Il risultato di un connubio tra passione per la viticoltura, amore per il territorio e una particolare attenzione alla sostenibilità che oggi si arricchisce del progetto sperimentale di viticoltura simbiotica. Un vino che guarda al futuro mantenendo salda la tradizione viticola locale, in sintonia con l’obiettivo aziendale a lungo termine di una conversione totale al biologico.

    La cantina romagnola Poderi dal Nespoli presenta GUALDO
    La cantina romagnola Poderi dal Nespoli presenta GUALDO

    La cantina romagnola Poderi dal Nespoli presenta GUALDO, un sangiovese biosimbiotico Romagna DOC che proviene da uve coltivate con una particolare tecnica agricola volta ad arricchire e preservare la biodiversità microbica del suolo e delle piante, nonché migliorare la salubrità dei prodotti e le loro qualità organolettiche, con benefici per l’ambiente, per la salute dell’uomo e l’economia locale.

    Bottega del vino, articolo Gualdo il sangiovese biosimbiotico di Poderi dal Nespoli 2022
    Bottega del vino, articolo Gualdo il sangiovese biosimbiotico di Poderi dal Nespoli 2022

    Una viticoltura d’avanguardia con la quale la cantina ha aderito al consorzio Romagna Distretto Bio-simbiotico, primo distretto agroalimentare in Romagna e primo distretto Bio-simbiotico certificato in Italia. Il vino GUALDO, Romagna DOC Sangiovese Predappio è espressione della tradizione vinicola della Valle del Bidente e della sua identità e traduce la filosofia di Poderi dal Nespoli di tutela del territorio e di salvaguardia del benessere dato dall’armonia tra uomo, natura e tradizioni.

    LA VITICOLTURA BIOSIMBIOTICA A PODERI DAL NESPOLI

    La caratteristica principale dell’agricoltura simbiotica si fonda sulle micorrize, ovvero l’inoculazione di microorganismi fungini che creano un’associazione positiva con le radici della pianta, nutrendo il suolo e creando un ambiente favorevole a microorganismi utili alla crescita delle piante e sfavorevole a patogeni e parassiti.

    Alfeo Martini Poderi dal Nespoli 2022
    Alfeo Martini Poderi dal Nespoli 2022

    Questa tecnica riduce quindi l’impatto ambientale, perché esclude l’utilizzo di sostanze chimiche, sia fertilizzanti che fitosanitarie, e favorisce la rigenerazione del terreno, arricchendolo e preservandone la biodiversità microbica. Una pratica che rende quindi più forti anche le viti: vigore e ricchezza che vengono trasmessi al frutto, migliorandone le sue proprietà organolettiche.

    Marco Martini, Gualdo il sangiovese biosimbiotico di Poderi dal Nespoli 2022
    Marco Martini, Gualdo il sangiovese biosimbiotico di Poderi dal Nespoli 2022

    “L’agricoltura simbiotica è una tecnica agricola impostata già alcuni decenni fa, ma raramente utilizzata in maniera strutturata in produzione. I vantaggi che consente di avere nella cura del vigneto e nel minore impatto ambientale che genera, ne fanno un tradizionale, ma al contempo innovativo, metodo di coltivazione.

    I benefici principali di questo modello sostenibile riguardano suolo, piante e ambiente. Il suolo risulta più sano, fertile e pulito; le piante sono più resistenti alle malattie e agli stress ambientali, come ad esempio i periodi di siccità sempre più frequenti, più capaci di assorbire le sostanze nutritive e in grado di essere più efficienti rispetto alle necessità idriche. Per questi motivi abbiamo scelto di produrre il nostro primo Sangiovese Biosimbiotico, che guarda al futuro con rispetto mantenendo salda la tradizione viticola romagnola.” Dichiara Marco Martini, presidente di Poderi dal Nespoli.

    GUALDO, ROMAGNA DOC SANGIOVESE PREDAPPIO

    Il sangiovese biosimbiotico GUALDO di Poderi dal Nespoli è un sangiovese schietto di colore rosso brillante con riflessi violacei. Al naso è ricco di aromi di frutta rossa, al gusto presenta note tipiche di ciliegia e viola. Un vino fresco e fruttato, di media struttura e contraddistinto da un tannino giovane e delicato, che si abbina perfettamente con primi piatti come tagliatelle al ragù di coniglio, arrosti di carne bianca o formaggi parzialmente stagionati.

    GUALDO, prodotto in 10.000 bottiglie per l’annata 2021, nasce da un vigneto biologico di 13,5 ettari piantato nel 2017 e coltivato con la tecnica dell’agricoltura simbiotica; una tecnica che ha reso forti le piante sin da subito, regalando una particolare complessità alle uve seppur le viti siano giovani. GUALDO rientra nella MGA (Menzione Geografica Aggiuntiva) Sangiovese Predappio.

    Soledad Adriasola enologa Podere dei Nespoli
    Soledad Adriasola enologa Podere dal Nespoli

    Un areale limitato ad alta vocazione del rinomato cru di Sangiovese Romagna, dove il terroir, grazie alla particolare combinazione di terreni, altitudini e microclimi, consente la massima espressione delle sue peculiarità organolettiche – e nel pieno rispetto della tradizione vinicola romagnola e del terroir da cui nasce, rappresenta il primo passo concreto verso la realizzazione di una filiera certificata biosimbiotica che evita lo sfruttamento eccessivo delle risorse naturali, rafforza il legame tra uomo e natura e apporta benefici tangibili al territorio.

    Da Comunicato Stampa


    Sito Cantina: https://www.poderidalnespoli.com/

    Sito Ufficio Stampa: https://www.smstudiopr.it/

    Partners Redazione: https://carol-agostini.tumblr.com/ https://www.foodandwineangels.com/

  • The Official WineHunter Guide 2022 – 2023

    The Official WineHunter Guide 2022 – 2023

    The Official WineHunter Guide 2022 – 2023
    La guida ufficiale firmata da The WineHunter, che racchiude tutte le eccellenze selezionate durante l’anno.
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    ­Redazione
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    La presentazione ufficiale della guida firmata The WineHunter, una rassegna di tutte le eccellenze selezionate da The WineHunter Helmuth Koecher e le commissioni d’assaggio da lui designate, i The WineHunter Scouts.

    Nella splendida cornice della Terrazza Martini a Milano, la presentazione ufficiale della Guida The WineHunter, già presentata in anteprima alla 31° Edizione del Merano WineFestival.

    Una guida frutto del lavoro di un anno da parte di Helmuth Koecher e dalle commissioni d’assaggio, i The WineHunter Scouts, che hanno degustato e selezionato quei prodotti che più rappresentano la filosofia The WineHunter “Excellence is an attitude”!

    SAVE THE DATECaro collega, siamo lieti di invitarti a THE WINEHUNTER GUIDE EVENT 2022   Martedì 6 dicembre 2022 Terrazza Martini - Milano  Helmuth Köcher presenta la Guida The WineHunter Award 2022 con le sue novità interviene inoltre: Andrea Pilotti (Amministratore 5Hats) che presenta le novità “Ambassador” e il nuovo format 2023 relativo al progetto “Buyering&Financial” in collaborazione con The WineHunter PROGRAMMA: Ore 15:00 - Accredito Ora 15:30 - Conferenza Stampa post Merano WineFestival e Wine&Siena Ore 16:00-18:30 - The WineHunter Guide Event 2022 Ore 18:30-19:45 - Cocktail e Serendipity The Official WineHunter Guide 2022 - 2023
    The Official WineHunter Guide 2022 – 2023, articolo da comunicato stampa, , foto da comunicato stampa

    Non solo una guida ma un vero e proprio viaggio tra le regioni italiane, dove si raccontano i territori più vocati alla produzione di vino e di prodotti gastronomici di qualità.

    La suddivisione in regioni permette di scoprire, passo dopo passo, i prodotti selezionati, da quelli vitivinicoli ai prodotti gastronomici, fino ai distillati e alle birre artigianali, ma anche quali sono le peculiarità dei vari territori della nostra penisola.

    Novità di quest’anno è l’inserimento in Guida di “Itinerari Miscelati”, un percorso che porta alla scoperta dei locali, incentrati sull’attività di mixology per drink e cocktail, selezionati da The WineHunter attraverso l’annuale competition che vede sfidarsi i migliori bartender italiani.

    Si troveranno i locali premiati con i The WineHunter Globe Rosso, The WineHunter Globe Gold e The WineHunter Globe Platinum, la massima espressione d’eccellenza nell’ambito della miscelazione di cocktail e drink. Itinerari Miscelati è un progetto in partnership con 5-Hats studiato per le aziende spirits presenti nella Guida.

    Helmuth Köcher
    Helmuth Köcher, articolo The Official WineHunter Guide 2022 – 2023, , foto da comunicato stampa

    Una Guida rappresentativa per la filosofia The WineHunter che ha l’obiettivo non solo di valorizzare i prodotti a livello nazionale, ma e soprattutto a livello internazionale, grazie alle nuove figure introdotto nel 2022, i The WineHunter Ambassador.

    Copertina Manifestazione Merano Winefestival 2022
    Copertina di Papillae Magazine I Sensi Online, Manifestazione Merano Winefestival 2022

    5-Hats è anche il Partner del servizio “Buyering&Financial” che coinvolge oltre agli Ambassador anche buyers e importatori da tutto il mondo che hanno sposato la filosofia di Helmuth Koecher per la selezione e la valorizzazione delle eccellenze enogastronomiche. I The WineHunter Ambassador si fanno ambasciatori per il brand The WineHunter, veicolandolo attraverso i mercati internazionali di loro competenze per commercializzare e promuovere i produttori in Guida.

    La Guida sarà presentata ufficialmente martedì 6 dicembre 2022 ad un evento esclusivo organizzato nella splendida location della Terrazza Martini di Milano.

    L’evento verrà ripreso e trasmesso in streaming sul canale Facebook di Merano WineFestival dalle ore 15:30 di martedì 6 dicembre 2022.

    Vi invitiamo a seguirci e ricordiamo che dal 7 dicembre sarà possibile acquistare la Guida attraverso i nostri canali.

    Carol Agostini a Merano Winefestival presente da 28 anni
    Carol Agostini a Merano Winefestival presente da 28 anni, articolo THE WINEHUNTER GUIDE EVENT 2022  

    SAVE THE DATE

    THE WINEHUNTER GUIDE EVENT 2022  

    Martedì 6 dicembre 2022
    Terrazza Martini – Milano 

    Helmuth Köcher presenta

    la Guida The WineHunter Award 2022 con le sue novità

    interviene inoltre:

    Andrea Pilotti (Amministratore 5Hats) che presenta le novità “Ambassador” e il nuovo format 2023 relativo al progetto “Buyering&Financial” in collaborazione con The WineHunter

    PROGRAMMA:

    Ore 15:00 – Accredito
    Ora 15:30 – Conferenza Stampa post Merano WineFestival e Wine&Siena
    Ore 16:00-18:30 – The WineHunter Guide Event 2022
    Ore 18:30-19:45 – Cocktail e Serendipity
    Da Comunicato Stampa

  • VININCONTRI, I° edizione con Vini da Terre Estreme Tokyo 2022

    VININCONTRI, I° edizione con Vini da Terre Estreme Tokyo 2022

    VININCONTRI Prima edizione con la partecipazione di “Vini da Terre Estreme”Academie du Vin, Tokyo 14/18 Novembre 2022

    Redazione

    L’edizione “Vinincontri 2022”, che ha ospitato una rassegna di aziende vitivinicole produttrici di “vini eroici”, è stata portata a termine con piena soddisfazione e… fortunatamente, nonostante il periodo “pandemico” in cui il Giappone ancora si trova, le degustazioni si sono svolte senza troppe restrizioni.

    VININCONTRI Prima edizione con la partecipazione di "Vini da Terre Estreme"Academie du Vin, Tokyo 14/18 Novembre 2022
    VININCONTRI Prima edizione con la partecipazione di “Vini da Terre Estreme”Academie du Vin, Tokyo 14/18 Novembre 2022

    “Vini da Terre Estreme” ha realizzato l’evento di Tokyo in collaborazione con “Vinincontri” di Flavia Milesi e Kei Echigo esperti del mercato del Sol Levante.

    Yamatologa e dal 1999 consulente ed export manager di aziende italiane per l’apertura dei mercati giapponese e sud-coreano. La sua società è KIFRA SAS di Flavia Milesi ed è situata a Bergamo, dove vive.
    Yamatologa e dal 1999 consulente ed export manager di aziende italiane per l’apertura dei mercati giapponese e sud-coreano. La sua società è KIFRA SAS di Flavia Milesi ed è situata a Bergamo, dove vive.

    A Tokyo si è svolto l’evento b2b esclusivo per il vino italiano che ha consentito alle aziende vitivinicole di entrare in contatto con le più importanti strutture di importazione, distribuzione, import-export, HoReCa di Tokyo e delle prefetture del Giappone in generale.
    Durante i tre giorni del workshop le cantine hanno avuto modo di incontrare un alto numero di operatori professionali del Giappone e ogni azienda ha potuto far degustare le proprie etichette e far conoscere la propria realtà vitivinicola con appuntamenti programmati scaglionati nelle tre giornate.

    Kei-Echigo, Nato a Osaka e laureato in lingue straniere, Kei lavora per un grosso spedizioniere giapponese, prima a Firenze per 6 anni e poi per altri 6 a Tokyo, dove attualmente vive.
    Kei-Echigo, Nato a Osaka e laureato in lingue straniere, Kei lavora per un grosso spedizioniere giapponese, prima a Firenze per 6 anni e poi per altri 6 a Tokyo, dove attualmente vive.

    Un evento mirato a fare business, quindi, e sviluppare rapporti solidi e duraturi con seri e consolidati professionisti.
    Il Giappone, il secondo più grande mercato vinicolo dell’Asia e il sesto più grande importatore del mondo, rappresenta un mercato sofisticato, maturo, stabile politicamente, in cui si valorizzano relazioni durature. Vanta anche uno dei business della ristorazione più coltivato al mondo.
    I migliori ristoranti del Giappone sono meta di buongustai provenienti da tutto il mondo e soprattutto da altri paesi asiatici che vengono influenzati dal gusto della cucina giapponese.

    Nel 2021 il mercato asiatico ha dimostrato di aver retto l’urto della pandemia ma non tutti i mercati stanno guidando la crescita. In generale hanno tutti subito il calo delle vendite on-trade, il ritardo delle spedizioni globali, la cancellazione di quasi tutte le fiere sul vino e food.
    Il Giappone sta ripartendo ed è importante esserci. I vini italiani devono riconquistare la loro giusta posizione, in un mercato che vede la leadership assoluta della Francia, soprattutto per quanto riguarda i vini di qualità.

    Alvaro De Anna da 40 anni in comunicazione. Pilota Green è agenzia di Comunicazione, Marketing ed Eventi a servizio completo, che ha sempre puntato sull’evoluzione del gusto, in sintonia con i cambiamenti della società e delle tecniche di comunicazione.
    Alvaro De Anna da 40 anni in comunicazione. Pilota Green è agenzia di Comunicazione, Marketing ed Eventi a servizio completo, che ha sempre puntato sull’evoluzione del gusto, in sintonia con i cambiamenti della società e delle tecniche di comunicazione.

    L’esperienza a Tokyo di Alvaro De Anna, fondatore di Pilota Green è stata di grande responsabilità nel “raccontare” la viticoltura eroica e i vini provenienti da terre impervie, estreme quei vini cioè – pochi e di produzione limitata – che possono, a ragione, definirsi “eroici”:

    VININCONTRI, I° edizione con Vini da Terre Estreme Tokyo 2022
    VININCONTRI, I° edizione con Vini da Terre Estreme Tokyo 2022, foto da comunicato stampa

    C’è ancora molto lavoro da fare in Giappone ma noi ci saremo, pronti ad affrontate le sfide di un mercato così impegnativo e importante assieme ai nostri partner Flavia e Kei che ringrazio di cuore per averci accompagnati in questo bellissimo viaggio, dichiara De Anna.

    I prossimi appuntamenti: Monaco di Baviera e Matera, Marzo 2023

    Da Comunicato Stampa


    Sito evento: https://www.pilotagreen.it/en/

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