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  • Skiworld Ahrntal, al via la stagione sciistica in Valle Aurina 2022

    Skiworld Ahrntal, al via la stagione sciistica in Valle Aurina 2022

    Al via la stagione sciistica nell’area vacanze Valle Aurina: dal 3 dicembre, gli oltre 74 km di piste della Skiworld Ahrntal accolgono gli amanti della neve e degli sport invernali

    Redazione

    È la conca laterale più estesa dell’Alto Adige, conta 630 kmq di superficie e vanta panorami senza eguali con vette che toccano, e in molti casi superano, i 3.000 metri di altitudine:

    si tratta della Valle Aurina, composta dai 4 comuni Campo Tures, Valle Aurina, Selva dei Molini e Predoi, che dà il via alla stagione sciistica ‘22-‘23 programmata, quest’anno, da sabato 3 dicembre a domenica 16 aprile. La Skiworld Ahrntal vanta oltre 74 km di piste e 21 impianti di risalita di ultima generazione divisi tra i quattro comprensori di Klausberg, Speikboden, Rio Bianco e Riva di Tures, luoghi ideali per gli amanti della neve, sportivi e non solo, che qui vengono accolti, oltre che sulle piste, nelle numerose baite aperte al pubblico anche in inverno per godersi una pausa gourmet al sole e all’aria aperta tra una discesa e l’altra.

    Skiworld Ahrntal, al via la stagione sciistica in Valle Aurina 2022 @FilippoGalluzzi_Anna, foto da comunicato stampa
    Skiworld Ahrntal, al via la stagione sciistica in Valle Aurina 2022 @FilippoGalluzzi_Anna, foto da comunicato stampa

    In Valle Aurina, una delle regioni più caratteristiche dell’Alto Adige, inizia ufficialmente la stagione invernale: dal 3 dicembre 2022 al 16 aprile 2023, gli impianti sciistici della Skiworld Ahrntal sono aperti a tutti coloro che vogliono trascorrere giornate sulla neve tra una sciata e una passeggiata, a piedi o con le ciaspole, o semplicemente immersi nella natura innevata e particolarmente suggestiva tipica della regione, specialmente in questo periodo dell’anno.

    Skiworld Ahrntal, al via la stagione sciistica in Valle Aurina 2022, cartina delle piste, foto da sito:https://www.skiworldahrntal.it/it/info/piste_impianti/mappa-piste
    Skiworld Ahrntal, al via la stagione sciistica in Valle Aurina 2022, cartina delle piste, foto da sito:https://www.skiworldahrntal.it/it/info/piste_impianti/mappa-piste

    Le piste del comprensorio, per di più, sono idonee sia per gli esperti che per i principianti e in tutta la valle si trovano 30 baite aperte che offrono diverse soluzioni gourmet per chiunque desideri abbinare all’attività sportiva una pausa di gusto.

    Dal 3 dicembre prende il via la stagione invernale nella Skiworld Ahrntal, l’area sciistica della Valle Aurina con oltre 74 km di piste e 21 impianti di risalita moderni e sicuri, ad altitudini comprese tra i 950 e 2.510 mt s.l.m. Il comprensorio accoglie famiglie e bambini, giovani ed esperti così come amatori alle prime armi e amanti della neve.

    klausberg-winter, articolo: Skiworld Ahrntal, al via la stagione sciistica in Valle Aurina 2022, foto da sito:https://www.skiworldahrntal.it/it/info/piste_impianti/mappa-piste
    klausberg-winter, articolo: Skiworld Ahrntal, al via la stagione sciistica in Valle Aurina 2022, foto da sito:https://www.skiworldahrntal.it/it/info

    I due principali sono quelli di Klausberg e Speikboden che contano rispettivamente 33 e 41 km di piste; sono molto dinamici e offrono anche occasioni di puro svago ai più piccolini che, in modo particolare lungo le piste di Klausberg, possono divertirsi nel parco di Klausiland tra slalom, tappeti magici e scivoli, e sulla Alpine Coaster Klausberg-Flitzer, un fun-bob su rotaia lungo ben 1.800 mt su cui sfrecciare fino alla velocità di 40 km/h. Riva di Tures e Rio Bianco, con due piste ciascuno, sono invece più piccoli e ideali per i principianti di qualsiasi età che desiderano imparare.

    Non è tutto, però. Oltre allo sci di discesa, la Valle Aurina offre la possibilità di praticare altri sport e attività divertenti: prima tra tutte lo sci d’alpinismo, magari accompagnati da una guida esperta sulle cime Achsel, Faden e Henne, oppure sulle 83 vette che superano i 3.000 metri se si ha già un ottimo livello di preparazione.

    Qui, le emozioni sono assicurate. C’è poi la possibilità di fare sci di fondo in alta quota ungo le piste di Rio Bianco, sulla pista ad anello a Riva di Tures, la pista del Sole a Casere e quella Selva dei Molini Lappago.

    klausberg-winter, articolo: Skiworld Ahrntal, al via la stagione sciistica in Valle Aurina 2022, foto da sito:https://www.skiworldahrntal.it/it/info/piste_impianti/mappa-piste
    klausberg-winter, articolo: Skiworld Ahrntal, al via la stagione sciistica in Valle Aurina 2022, foto da sito:https://www.skiworldahrntal.it/

    Chi ama camminare può godersi passeggiate più o meno difficili, a piedi o con le ciaspole, tra boschi e prati innevati: i percorsi, anche in questo caso, sono tanti e di lunghezze diverse, dai più brevi di appena due o tre km, ai più lunghi di 15 km e più. Per chi non vuole faticare ed è alla ricerca del solo divertimento, la Valle Aurina offre anche 38 km di tracciati destinati esclusivamente a bob e slitte.

    Infine, per gli amanti delle sfide e dello sport di alto livello, c’è l’evento di Coppa Europa di slalom femminile ‘’Queens of Goasleitn’’, in programma nelle giornate di giovedì 8 e venerdì 9 dicembre: lungo i 581 mt dell’omonima pista nera, nel comprensorio di Klausberg, le migliori atlete gareggiano su pendenze da paura che sanno regalare brividi d’emozione.

    Dopo la gara, l’after-race party attende tutti con buon cibo grazie all’iniziativa ‘’gusto in pista’’ che propone specialità altoatesine e ottimi drinks da gustare a bordo pista e a ritmo di musica.

    La Valle Aurina si distingue indubbiamente per l’unicità dei suoi paesaggi, capaci di renderla una regione incontaminata e pura, ma anche per la sua forte vocazione al turismo e all’accoglienza che, di anno in anno, si rinnova con passione e attenzione. Qui, infatti, tra vette maestose e panorami suggestivi, si cerca sempre di agevolare ogni visitatore con iniziative convenienti come, ad esempio, quella delle Settimane dello skipass gratuito che permette, dal 3 al 23 dicembre, di ricevere per 3 o 6 giorni uno skipass gratuito oppure a metà prezzo con un pernottamento di, rispettivamente, almeno 4 o 7 notti nelle strutture convenzionate.

    Da Comunicato Stampa


    Sito Impianti: https://www.skiworldahrntal.it/it

    Sito Ufficio Stampa: https://www.smstudiopr.it/

    Partners Redazione: https://www.foodandwineangels.com/ https://carol-agostini.tumblr.com/

  • Etna Doc: qualità eccellente e ottime prospettive per la vendemmia 2022

    Etna Doc: qualità eccellente e ottime prospettive per la vendemmia 2022

    Etna Doc: qualità eccellente e ottime prospettive per la vendemmia 2022

    Redazione

    Quantità in linea con la passata stagione, qualità delle uve molto positiva. Si è da poco conclusa la raccolta sui quattro versanti dell’Etna: uve sane e mature, che lasciano presagire le potenzialità per dare origine a vini longevi.

    Etna Doc: qualità eccellente e ottime prospettive per la vendemmia 2022, foto da comunicato stampa
    During the Harvest in Mt Etna Vineyards, articolo: Etna Doc: qualità eccellente e ottime prospettive per la vendemmia 2022, foto da comunicato stampa

    Una produzione quantitativamente simile a quella dell’anno scorso, ma una qualità complessiva di ottimo livello che soddisfa pienamente la stragrande maggioranza dei produttori etnei. Sono molto positivi i primi riscontri che il Consorzio di Tutela Etna DOC sta, come di consueto, raccogliendo sui quattro versanti del vulcano a qualche settimana dalla conclusione della vendemmia.

    “È stata un’annata che, a causa delle importanti e frequenti ondate di calore e della siccità che abbiamo registrato all’inizio dell’estate, aveva destato più di qualche preoccupazione, ma che poi ha riservato un finale di stagione perfetto, consentendo ai produttori di portare in cantina uve dal potenziale qualitativo ottimale e in perfetto stato dal punto di vista fitosanitario” commenta Francesco Cambria, presidente del Consorzio Tutela Vini Etna DOC.

    La notevole complessità che caratterizza lo scenario della viticoltura etnea non consente mai di trarre conclusioni uniformi per tutti i versanti: le diverse condizioni climatiche che, in molti casi, assumono ulteriori specificità nelle singole contrade, la presenza di terreni originatisi con colate laviche differenti, la posizione dei vigneti ad altitudini anche molto variabili e, infine, l’età delle piante, creano un mosaico difficile da catalogare in modo omogeneo.

    “Nonostante questa situazione certamente molto frammentata, tutte le prime testimonianze ci stanno restituendo un quadro molto positivo, sia per le varietà a bacca bianca che rossa – continua Francesco Cambria –. Acidità e maturità non mancano e tutto lascia presagire a futuri vini che potranno sfidare il tempo”.

    La vendemmia 2022, articolo: Etna Doc: qualità eccellente e ottime prospettive per la vendemmia 2022, foto da comunicato stampa
    La vendemmia 2022, articolo: Etna Doc: qualità eccellente e ottime prospettive per la vendemmia 2022, foto da comunicato stampa

    Dopo un inverno generoso dal punto di vista delle piogge, la primavera di quest’anno, lungo un po’ tutto il comprensorio dell’Etna è stata particolarmente asciutta, caratterizzata da scarse precipitazioni da marzo sino a maggio. All’inizio dell’estate, poi, l’innalzamento delle temperature e il clima particolarmente siccitoso ha messo in allarme i viticoltori, sebbene nel complesso le piante abbiano goduto di un ottimo sviluppo vegetativo che ha portato ad uno stato sanitario ottimale delle uve.

    “L’arrivo delle piogge ad agosto è stato sicuramente decisivo e ha determinato una situazione molto favorevole nelle ultime determinanti fasi di crescita dei grappoli – aggiunge Maurizio Lunetta, direttore del Consorzio –. Queste precipitazioni, infatti, hanno fornito una sorta di refrigerio alle piante e hanno permesso alle uve di raggiungere una ottimale maturazione tecnologica, aromatica e soprattutto fenolica”.

    Le operazioni di raccolta sono iniziate con un anticipo di circa una settimana rispetto alla normalità, anche se in alcuni areali hanno raggiunto anche i 15 giorni. La vendemmia etnea ha preso il via ufficialmente tra la fine di agosto e l’inizio di settembre con le uve che vanno a comporre le basi per gli spumanti, ed è poi proseguita, da nord a sud, sino alla fine di ottobre, confermando il suo lungo percorso e la sua conclusione tra le ultime in Italia.

    Etna Doc: qualità eccellente e ottime prospettive per la vendemmia 2022, foto da comunicato stampa
    Etna Doc: qualità eccellente e ottime prospettive per la vendemmia 2022, foto da comunicato stampa

    “Siamo sicuramente molto contenti” commenta Pucci Giuffrida, proprietario dell’azienda Al-Cantàra a Randazzo, sul versante Nord e con vigne a oltre 600 metri di altitudine. “Abbiamo registrato un leggero calo quantitativo per le uve a bacca bianca, mentre quelle a bacca rossa sono in linea con la passata stagione. La raccolta è iniziata con un leggero anticipo, nella prima decade di settembre con le uve per le basi spumante, per poi proseguire con intervalli di 5/10 giorni con il Carricante, il Nerello Cappuccio e il Nerello Mascalese, nell’ultima decade di ottobre. Sul fronte della qualità abbiamo raccolto uve eccellenti e dalle ottime prospettive”.

    Spostandoci sul versante Sud-Est, anche Cirino Biondi, che con la sua azienda agricola Ciro Biondi a Trecastagni ha vigne sino a 700 metri sul livello del mare, conferma sia l’ottimo stato fitosanitario delle uve che la qualità complessiva. “Le piogge di fine agosto sono state determinanti perché hanno consentito una maturazione ottimale delle uve. Abbiamo registrato, soprattutto nei bianchi, una grande acidità e una bella freschezza complessiva, con grado alcolico che fa presagire vini di ottima longevità. Ci aspettiamo vini importanti che si caratterizzano soprattutto per note agrumate e una sapidità spiccata”.

    Spostandoci ancora più sud, sul versante Sud-Ovest, troviamo la Masseria Setteporte, anche in questo caso con vigneti che si trovano tra i 650 e i 700 metri di altitudine. “La vendemmia è andata molto bene” commenta Piero Portale.Il maggiore irraggiamento solare presente nel nostro areale quest’anno ha permesso una maturazione ottimale dei grappoli e ci riteniamo molto soddisfatti della qualità delle uve che abbiamo portato in vinificazione. Le grandi escursioni termiche che abbiamo registrato insieme alle importanti acidità ci fanno prevedere vini ancora più longevi e fragranti”.

    La Denominazione di Origine Controllata dei vini Etna nasce nel 1968, come la prima fondata in Sicilia e tra le prime create in Italia, foto da comunicato stampa
    La Denominazione di Origine Controllata dei vini Etna nasce nel 1968, come la prima fondata in Sicilia e tra le prime create in Italia, foto da comunicato stampa, le vigne

    La Denominazione di Origine Controllata dei vini Etna nasce nel 1968, come la prima fondata in Sicilia e tra le prime create in Italia.

    Nel 1994 viene istituito il Consorzio di Tutela Etna DOC che per la sua rappresentatività, con il decreto ministeriale del 18 febbraio 2018, ottiene il riconoscimento Erga Omnes. Il Consorzio svolge le funzioni di tutela e valorizzazione del brand Etna Doc, del territorio e delle sue produzioni e vigila sul rispetto delle norme previste dal disciplinare di produzione a garanzia dei consumatori e dei produttori.

    Inoltre promuove la crescita di visibilità e reputazione del marchio e dei vini in Italia e all’estero attraverso la partecipazione alle principali fiere di settore e l’organizzazione di eventi autoprodotti. Il Consorzio di Tutela Etna DOC con la sua governance partecipa attivamente ai temi di interesse vitivinicolo, favorisce le relazioni tra i produttori e i mercati e lo sviluppo della cultura legata al mondo del vino tra i consumatori.

    Da Comunicato Stampa


    Sito Consorzio di Tutela Etna DOC: https://www.consorzioetnadoc.com/

    Sito Ufficio Stampa: http://www.fruitecom.it

    Partners Redazione: https://carol-agostini.tumblr.com/ https://www.foodandwineangels.com/

  • Quellenhof Luxury Resort: il benessere corpo, mente 2023

    Quellenhof Luxury Resort: il benessere corpo, mente 2023

    Lo spettacolo dell’Aufguss con il Maestro di Sauna Giuliano Grigolo e il suo braccio destro Manuela Schwaiger al Quellenhof Luxury Resort Lazise: performance coreografica per il benessere del corpo e della mente.

    Redazione

    Un legame indivisibile fra trattamento benessere e spettacolo: questo è l’Aufguss, una pratica nata trent’anni fa in Germania e diffusasi col tempo anche in Italia. Un momento di relax, al Quellenhof Luxury Resort Lazise, da vivere e godere appieno con tutti i cinque sensi attraverso i gesti, i profumi degli oli essenziali, la musica e il potere terapeutico del calore grazie al Maestro di Sauna Giuliano Grigolo e il suo sauna team.

    L’Aufguss al Quellenhof Luxury Resort Lazise, gestito dalla famiglia Dorfer, foto da comunicato stampa, Alexander Haiden event sauna
    L’Aufguss al Quellenhof Luxury Resort Lazise, gestito dalla famiglia Dorfer, foto da comunicato stampa, Alexander Haiden event sauna

    L’Aufguss al Quellenhof Luxury Resort Lazise, sul Lago di Garda, è un rituale affascinante e ipnotico: molto più di una sauna rilassante, è una vera e propria performance dove l’ospite è parte integrante dello spettacolo. In uso tra chi fa la sauna e, in particolare, nei paesi di lingua tedesca, l’Aufguss nasce trent’anni fa e consiste nel versare del ghiaccio o semplicemente dell’acqua sulle pietre roventi della stufa, in modo da scatenare un forte getto di vapore molto caldo che impregna l’aria e accelera la sudorazione.

    Al Quellenhof Luxury Resort Lazise, questo rituale è svolto dagli esperti Giuliano Grigolo e Manuela Schwaiger, entrambi veronesi residenti a Lazise e limitrofi, che hanno iniziato questa avventura assieme, all’apertura del Quellenhof Luxury Resort Lazise nel 2019. Con la loro maestria, assieme all’altra componente del team Sauna Jessica Bottura, garantiscono ad ognuno il relax e i benefici che questo rituale sa donare.

     «Un Aufugss non è mai uguale all’altro, cambiano le gestualità, l’utilizzo di oli essenziali e le musiche selezionate» afferma Giuliano Grigolo, Maestro di Sauna del Quellenhof Luxury Resort Lazise. «Dal 2019, data di apertura della struttura, diversifichiamo il programma dell’Aufguss a seconda del momento, incominciando con una pratica più rilassante e dolce ad inizio giornata, per arrivare a quella delle 18 con l’aggiunta di elementi coreografici e con movenze più energiche e decise» conclude Grigolo.

    Quellenhof Luxury Resort: il benessere corpo, mente 2023
    Quellenhof Luxury Resort: il benessere corpo, mente 2023

    La base dell’Aufguss rimane l’utilizzo di oli essenziali, che possono essere quello alla lavanda per momenti più rilassanti e distensivi o quelli alla menta o all’eucalipto, con le loro proprietà energizzanti e che migliorano la respirazione; molto utilizzati e richiesti sono anche gli oli essenziali di limone e arancio. Oltre a oli più ricercati e preziosi come un ylang ylang o i piccanti zenzero e cannella.

    La musica come sottofondo, con l’aggiunta di elementi quali le luci e i video, accompagna le movenze armoniose e coreografiche dei Maestri che celebrano il tradizionale rito dello “Sventolatore”, ipnotizzando l’ospite che si sente letteralmente avvolto da un vortice di benessere e relax.

    L’aria in sauna diventa umida con gli sbuffi di vapore che si dirigono verso l’alto e creano una sensazione di calore che accelera la sudorazione e, di conseguenza, elimina le tossine. L’ultimo passaggio del rituale è il raffreddamento del corpo con una doccia o una vasca di acqua fredda. L’Aufguss è un’esperienza da provare che giova al corpo con molteplici benefici: dall’effetto tonificante e rilassante su pelle e muscolatura, agli effetti psicoterapeutici che favoriscono il senso di rilassatezza e serenità.

    Lo sbalzo di temperatura migliora il sistema circolatorio, la pelle appare più pulita e sana grazie all’eliminazione delle tossine attraverso il processo di sudorazione che purifica i pori e rende l’epidermide luminosa ed elastica. Un modo di interpretare la sauna che ha già conquistato molti ospiti e che il Quellenhof Luxury Resort Lazise promuove e diffonde.

    L’Aufguss al Quellenhof Luxury Resort Lazise, gestito dalla famiglia Dorfer, foto da sito
    L’Aufguss al Quellenhof Luxury Resort Lazise, gestito dalla famiglia Dorfer, foto da sito

    L’Aufguss al Quellenhof Luxury Resort Lazise, gestito dalla famiglia Dorfer, è un momento rilassante dove corpo e mente si liberano da tensioni e stress. Rapiti dai movimenti armoniosi e decisi del maestro delle saune e dal suo team, che si impegnano sempre per creare nuovi e coinvolgenti rituali, gli ospiti sono avvolti dalle fragranze degli oli essenziali e dalle ventate di vapore, il tutto in un contesto di lusso estremamente curato nei dettagli e accogliente, caratteristiche che contraddistinguono la struttura e la qualità, elevata e costante, dei servizi che propone.

    Da Comunicato Stampa


    Sito Hotel: https://www.quellenhof-lazise.it/it/

    Sito Ufficio Stampa: https://www.smstudiopr.it/

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  • The WineHunter Guide 2022-2023 è stata presentata

    The WineHunter Guide 2022-2023 è stata presentata

    Presentata ufficialmente The WineHunter Guide 2022-2023. Una rassegna di tutte le eccellenze selezionate da The WineHunter Helmuth Köcher e le commissioni d’assaggio da lui designate, i The WineHunter Scouts.

    Redazione

    Durante l’evento, presieduto da Helmuth Köcher e moderato dal giornalista e membro delle commissioni d’assaggio Andrea Radic, il resoconto finale della 31° edizione del Merano WineFestival e l’annuncio ufficiale di Wine&Siena 2023 dal 27 al 30 gennaio. Occasione inoltre, per l’assegnazione dei riconoscimenti alle figure dei The WineHunter Ambassador.

    The WineHunter Guide 2022-2023 è stata presentata ufficialmente, Helmuth Köcher foto da comunicato stampa
    The WineHunter Guide 2022-2023 è stata presentata ufficialmente, Helmuth Köcher foto da comunicato stampa

    Merano WineFestival 2022

    Grande successo per la 31° edizione del Merano WineFestival “Respiro e Grido della Terra”: oltre 700 produttori hanno esposto e raccontato i loro prodotti durante le 5 giornate di evento, 9000 le presenze registrate tra visitatori, VIP, partner e giornalisti, un’affluenza che indica una vera e propria ripartenza per il settore degli eventi enogastronomici anche dal punto di vista social, con oltre 650.00 account raggiunti dai canali dell’organizzazione.

    Consolidato il concetto di “sostenibilità”, tema trainante di questa edizione, grazie anche al Summit “Respiro e Grido della Terra” tenutosi tra venerdì 4 e sabato 5 novembre 2022. Una serie di tavole rotonde che hanno affrontato, sotto diversi punti di vista, il tema della sostenibilità ambientale, sociale ed economica.

    “Un punto di partenza”, dichiara The WineHunter Helmuth Köcher, “continueremo a lavorare anche nel 2023, perseguendo gli obiettivi che ci siamo prefissati: agricoltura sostenibile, azienda sostenibile e una produzione enologica attenta e consapevole”. E annuncia la 31° + 1° esima edizione del Merano WineFestival che si terrà dal 10 al 14 novembre 2023, lanciando lo slogan “L’ispirazione alla leggerezza”.

    Wine&Siena 2023

    Annunciato l’evento Wine&Siena 2023, giunto alla sua ottava edizione, che si terrà dal 27 al 30 gennaio nel palazzo storico di Santa Maria della Scala a Siena. Un’edizione che seguirà le tematiche sollevate durante il Merano WineFestival, ma che mirerà anche alla valorizzazione della storia e delle tradizioni della magnifica città di Siena.

    Presente all’evento di presentazione anche il sindaco di Siena Luigi De Mossi, che rinnova l’entusiasmo da parte della comunità senese nei confronti della manifestazione – ricordando con affetto Andrea Vanni, amico e ideatore insieme ad Helmuth Köcher dell’evento – con la partecipazione di Gianpaolo Betti, co organizzatore e membro delle commissioni d’assaggio The WineHunter.

    Presentazione progetti per il 2023, foto da comunicato stampa
    The Winehunter Guide, presentazione progetti per il 2023, foto da comunicato stampa

    The WineHunter Guide 2022 – 2023

    Presentata ufficialmente la Guida ufficiale The WineHunter. Una guida frutto del lavoro di un anno da parte di Helmuth Köcher e delle commissioni d’assaggio, i The WineHunter Scouts, che hanno degustato e selezionato oltre 7000 vini e più di 500 prodotti gastronomici, tra food, spirits and beers. La suddivisione in regioni permette di scoprire, passo dopo passo, i prodotti selezionati, da quelli vitivinicoli ai prodotti gastronomici, fino ai distillati e alle birre artigianali, ma anche quali sono le peculiarità dei vari territori della nostra penisola.

    Novità di quest’anno è l’inserimento in Guida di “Itinerari Miscelati”, un percorso che porta alla scoperta dei locali, incentrati sull’attività di mixology per drink e cocktail, selezionati da The WineHunter attraverso l’annuale competition che vede sfidarsi i migliori bartender italiani. Include i locali premiati con i The WineHunter Globe Rosso, The WineHunter Globe Gold e The WineHunter Globe Platinum, la massima espressione d’eccellenza nell’ambito della miscelazione di cocktail e drink.

    Itinerari Miscelati è un progetto in partnership con 5-Hats studiato per le aziende spirits presenti nella Guida. Durante l’evento di presentazione sono stati premiati il miglior distillatore per il 2022, l’azienda spirits considerata emergente per questo 2022 e infine il locale vincitore del The WineHunter Globe Platinum per la competition Itinerari Miscelati 3033.

    • Master Distiller 2022 – Florian Rabanser di Zu Plun.
    • Azienda Spirits Emergente 2022 – l’azienda DU.IT Distilleria Urbana, premio ritirato dal direttore Commerciale Daniele Gregorini.
    • Locale WH Globe Platinum Itinerari Miscelati 2022 – The Bar Aman Venice di Venezia, premio ritirato da Antonio Ferrara Bar Manager.

    Momenti della presentazione The Winehunter Guide
    Momenti della presentazione The Winehunter Guide, foto da comunicato stampa

    The WineHunter Ambassador

    Una Guida rappresentativa per la filosofia The WineHunter che ha l’obiettivo non solo di valorizzare i prodotti a livello nazionale, ma e soprattutto a livello internazionale, grazie alle nuove figure introdotte nel 2022, i The WineHunter Ambassador. In collaborazione con il partner 5-Hats per il servizio “Buyering&Financial” sono coinvolti, oltre agli Ambassador, anche buyers e importatori da tutto il mondo che hanno sposato la filosofia di Helmuth Koecher per la selezione e la valorizzazione delle eccellenze enogastronomiche.

    I The WineHunter Ambassador si fanno ambasciatori per il brand The WineHunter, veicolandolo attraverso i mercati internazionali di loro competenze per commercializzare e promuovere i produttori in Guida. Andrea Pilotti AD di 5-Hats ha descritto i risultati al primo anno del progetto “Buyering&Financial” che ha coinvolto oltre 140 aziende.

    Ad oggi sono 177 le trattative internazionali avvitare di cui un 20% tramutato in ordini! Attualmente altre 100 aziende che sono in lista per aderire all’inizio del 2023. Importantissime sono state anche le missioni internazionali denominate “WH on Tour” svolte a New York negli USA, Singapore, Kyoto e Kobe in Giappone con una presenza di oltre 250 buyer locali.” Novità per il 2023, l’introduzione di una serie di obiettivi nel format Ambassador, in modo da realizzare risultati più performanti nei mercati internazionali.

    Durante l’evento, per il lavoro svolto durante l’anno 2022, sono stati introdotti dei riconoscimenti per il lavoro svolto dai nostri The WineHunter Ambassador:

    • The WineHunter Ambassador 2022 per la categoria vendite – Karine de Souza Ambassador Sud America
    • The WineHUnter Ambassador 2022 per la categoria missione internazionale – Luigi Derrico Ambassador Giappone e Singapore (in collegamento con Kobe in Giappone)
    • The WineHunter Ambassador 2022 per la categoria servizio speciale – Gianmarco Ferrioli Ambassador Ucraina
    • The WineHunter Ambassador 2022 per la categoria supporto tecnico alle aziende – Chao Chao Ambassador Cina, Macao e Taiwan e ChinaLink, premio ritirato da Marco Facchini di ChinaLink.

    I prossimi eventi firmati The WineHunter

    Annunciati gli eventi firmati The WineHunter per l’anno 2022:
    • Wine&Siena 2023 – 27 – 30 gennaio 2023
    • Il Gallo Rosso – 26 marzo 2023
    • Asti – Monferrato – 18 – 21 maggio 2023
    • Merano WineFestival Tbilisi Georgia – 3 – 4 giungo 2023

    Annunciata anche una nuova partnership, in collaborazione con la Villa Reale di Monza, grazie all’intesa tra The WineHunter Helmuth Koecher, 5-Hats e il Consorzio Villa Reale e Parco di Monza, rappresentata dall’Assessore del Comune di Monza Abbà ed il Direttore del Consorzio Giuseppe Distefano. Un progetto che si vedrà concretizzato in un evento previsto per maggio 2023.

    Un’occasione unica che vedrà una valorizzazione a 360 gradi della filosofia The WineHunter e della bellezza della Villa Reale di Monza, il parco recintato più grande d’Europa che vanta una superficie di quasi 700 ettari.

    Da Comunicato Stampa


    Sito Evento: https://meranowinefestival.com/

    Sito Ufficio Stampa: https://www.smstudiopr.it/it/pr-communication.html

    Partners Redazione: https://carol-agostini.tumblr.com/ https://www.foodandwineangels.com/

  • Villa Bogdano 1880 e l’Old Vine Conference sulle vigne storiche

    Villa Bogdano 1880 e l’Old Vine Conference sulle vigne storiche

    A Villa Bogdano 1880 l’esclusivo debutto italiano della Old Vine Conference per la tutela delle vigne storiche

    Redazione

    La tenuta di Lison di Portogruaro ha accolto Sarah Abbott MW e alcuni tra i maggiori esperti di vigne antiche per il primo convegno estero dell’associazione.

    Villa Bogdano, foto da comunicato stampa, Old Vine Conference
    Villa Bogdano, foto da comunicato stampa, Old Vine Conference

    Il dibattito ha analizzato prospettive e problematiche di questo patrimonio viticolo ed enologico, oltre alle migliori modalità di tutela e valorizzazione.

    Villa Bogdano 1880 ha ospitato il primo convegno internazionale della Old Vine Conference, associazione no-profit inglese per la valorizzazione delle vigne storiche fondata da Master of Wine come Sarah Abbott e Alun Griffiths insieme ad altre personalità di spicco del mondo vitivinicolo ed enologico internazionale. Costituita per valorizzare i vigneti antichi creando una connessione tra aziende, esperti e amanti del vino, la Old Vine Conference è sostenuta dallo scorso giugno anche dalla cantina di Lison di Portogruaro.

    La degustazione dei vini di Villa Bogdano, foto da comunicato stampa
    La degustazione dei vini di Villa Bogdano, foto da comunicato stampa

    Villa Bogdano 1880 ha accolto Abbott e un gruppo selezionato di professionisti internazionali che hanno preso parte a questo evento esclusivo con l’obiettivo di lavorare in sinergia per far riconoscere a livello globale le vigne storiche ed i vini da esse prodotti come una nuova categoria commerciale, mettendo in condivisione le migliori pratiche e strategie di gestione.

     

    Gli ospiti di Villa Bogdano alla degustazione, foto da comunicato stampa
    Gli ospiti di Villa Bogdano alla degustazione, foto da comunicato stampa

    Accanto a Sarah Abbott, che ha presentato mission e obiettivi della Old Vine Conference durante il convegno sono intervenuti il Prof. Mario Fregoni, considerato uno dei padri della viticoltura ed enologia italiana, ex docente dell’Università Cattolica di Piacenza e Presidente onorario OIV, e l’agronomo e profondo conoscitore della cultura viticola ed enologica friulana Carlo Petrussi. Due figure cardine per il panorama delle vigne vecchie grazie alla loro esperienza e preparazione ed entrambi profondamente legati al progetto di Villa Bogdano 1880 fin dalla sua creazione.

    Old Vine Wines Conference a Villa Bogdano, foto da comunicato stampa
    Old Vine Wines Conference a Villa Bogdano, foto da comunicato stampa

    “Sono onorato che Villa Bogdano 1880 abbia avuto l’opportunità di ospitare la prima trasferta all’estero della OVC. Un ringraziamento speciale va ai professori Fregoni e Petrussi per il loro prezioso contributo e a Sarah Abbott e Belinda Stone per il grande lavoro a sostegno della causa Old Vine” ha commentato Domenico Veronese, proprietario della tenuta. Durante l’evento Veronese ha presentato l’opera di restauro e conservazione effettuata dall’azienda nei vigneti storici, con l’obiettivo di preservare la biodiversità mantenendo il patrimonio genetico dei vecchi vigneti e tramandando un raro tipo di impianto viticolo.

    Villa Bogdano e le vigne storiche, foto da comunicato stampa
    Villa Bogdano e le vigne storiche, foto da comunicato stampa

    Nel corso del convegno il Prof. Fregoni ha definito Villa Bogdano 1880 come “la capitale italiana delle vigne vecchie”, per l’estensione dei suoi vigneti storici, ben 18 ettari, in parte centenari ed ha voluto mettere in risalto l’importanza fondamentale di preservare di antichi vigneti come questo, non solo come patrimonio e memoria storica, ma soprattutto per il loro valore enologico.

    A seguire il Prof. Petrussi ha presentato uno spaccato dell’attuale situazione italiana nell’ambito dei vigneti storici, riportando alcuni degli esempi più virtuosi e analizzando come alcune moderne tecniche agronomiche e viticole abbiano riflessi negativi sulla longevità della pianta, sulla qualità del suolo e dell’ambiente ed in ultima istanza sul vino.

    Vini in degustazione a Villa Bogdano, foto da comunicato stampa
    Vini in degustazione a Villa Bogdano, foto da comunicato stampa

    Ha inoltre sottolineato come l’eccesso di irrigazione artificiale e fertilizzazione comporti un mancato sviluppo in profondità dell’apparato radicale e della componente legnosa della vite, causando una maggior vulnerabilità a fenomeni climatici estremi, a cui siamo sempre più esposti, e ad un maggior impatto ambientale, nonché’ alla maggior diffusione di alcuni tipi di marciumi e patologie.

    La Master Of Wine e co-fondatrice della Old Vine Conference Sarah Abbott ha commentato “Tutto in questa trasferta ha evidenziato quale sia la portata dell’obiettivo della vite antica. Abbiamo imparato molto dai professori che hanno dedicato la loro lunga carriera alla ricerca e alla coltivazione delle vecchie viti. Gli approfondimenti sulle tecniche viticole tradizionali sono stati rivelatori e vorrei ringraziare Domenico Veronese per la cura con cui ha organizzato la nostra prima esperienza in Italia. L’asticella è stata posta molto in alto per i futuri viaggi della Old Vine Conference”.

    A seguito dell’evento Abbott ha tenuto una masterclass durante la quale sono stati degustati diversi esempi di vini ottenuti utilizzando uve prodotte da vigne storiche: Lison Classico DOCG 2019 e il 195 Merlot Selezione Rosso IGT Veneto 2017 di VIlla Bogdano 1880, Refosco di Faedis DOC Friuli Colli Orientali Riserva 2016 di Azienda Agricola Elvio Zani, Löwengang Uvaggio Storico 2019 di Alois Lageder, il Serpico Irpinia Aglianico DOC 2013 Feudi di San Gregorio e la magnum di Vigneto Morei Teroldego Vigneti delle Dolomiti IGT 2014 di Foradori.

    Logo della cantina Villa Bogdano 1880, logo da comunicato stampa
    Logo della cantina Villa Bogdano 1880, logo da comunicato stampa

    Questa prima presenza dell’associazione in Italia grazie a Villa Bogdano 1880 assume una importante rilevanza per tutte le realtà vitivinicole che continuano a tutelare le vigne storiche, sia come patrimonio che come testimonianza di una viticoltura ed enologia dagli alti livelli qualitativi, che va preservata e valorizzata.

    Da Comunicato Stampa


    Sito Cantina: https://www.villabogdano1880.it/

    Sito Ufficio Stampa: https://www.zedcomm.it/

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  • Famiglia Moretti Cuseri premiate nel 2022 dalle guide e riviste di settore

    Famiglia Moretti Cuseri premiate nel 2022 dalle guide e riviste di settore

    Le eccellenze vinicole della famiglia Moretti Cuseri premiate nel 2022 dalle guide e riviste più autorevoli del panorama internazionale

    Redazione

    I vini delle cantine toscane Tenuta Sette Ponti e Orma, e della siciliana Feudo Maccari apprezzati dalla critica internazionale nel 2022. Spiccano i toscani Vigna dell’Impero, Oreno e Orma, produzioni rappresentative della famiglia Moretti Cuseri, autentica espressione di vigneti storici e internazionali iconici che narrano il territorio, la passione e la costante ricerca della massima qualità da parte di Antonio Moretti Cuseri e dei suoi figli Amedeo e Alberto.

    Famiglia Moretti Cuseri articolo: Famiglia Moretti Cuseri premiate nel 2022 dalle guide e riviste di settore, foto da comunicato stampa
    Famiglia Moretti Cuseri articolo: Famiglia Moretti Cuseri premiate nel 2022 dalle guide e riviste di settore, foto da comunicato stampa

    Si conferma anno dopo anno l’eccellenza dei vini prodotti dalla famiglia Moretti Cuseri nelle realtà toscane Tenuta Sette Ponti e Orma, ma anche in Sicilia con Feudo Maccari: stile ed eleganza frutto dell’unione tra esperienza in vigna, viticoltura biologica, lavoro di squadra e continua ricerca della massima qualità possibile.

    Vini rappresentativi dei territori in cui nascono, provenienti da vigneti autoctoni e internazionali coltivati in aree vinicole tra le più rinomate al mondo, apprezzati dalla critica internazionale del panorama wine, come dimostrano le edizioni 2022 delle guide di riferimento.

     

    Tenuta Orma a Bolgheri, Famiglia Moretti Cuseri, foto da comunicato stampa di linda Vukaj-Aicod
    Tenuta Orma a Bolgheri, Famiglia Moretti Cuseri, foto da comunicato stampa di linda Vukaj-Aicod

    Gli alti riconoscimenti per identità e qualità dei vini sono arrivati da Bibenda, guida edita da Fondazione Italiana Sommelier, da Vitae, guida redatta ed edita dall’Associazione italiana Sommelier, dalla Guida del Gambero Rosso, dalla Guida Veronelli, dalla Guida Vinibuoni d’Italia del Touring Club Italiano e dalla guida I Migliori 100 vini e vignaioli d’Italia a cura di Luca Gardini (Gardini Notes) e Luciano Ferraro. Importanti gratificazioni internazionali sono stati inoltre i punteggi assegnati da James Suckling, considerato uno dei critici di vino più influenti al mondo, e Falstaff, guida redatta dalla più antica rivista enologica austriaca, distribuita anche in Germania e Svizzera.

    Feudo Maccari della famiglia Moretti Cuseri, foto da comunicato stampa
    Feudo Maccari della famiglia Moretti Cuseri, foto da comunicato stampa

    In particolare, tra le eccellenze prodotte dalla famiglia Moretti Cuseri, hanno brillato:

    Oreno 2020: 100/100 Guida I Migliori 100 vini e vignaioli d’Italia, 100 Gardini Notes, Tre Bicchieri e Stella Gambero Rosso, 97 James Suckling, 95 Wine Spectator, 97 Falstaff, 94 Vinous, 94 Wine Advocate, 98 WinesCritic, 94 punti e Tre Stelle I Vini di Veronelli, 4 tralci Vitae.
    Orma 2020: 5 grappoli Bibenda, 95 punti, Tre Stelle e 1 faccino Doctor Wine, 95 punti e Tre Stelle da I Vini di Veronelli, 97 James Suckling, 96 Falstaff, 94 Wine Advocate, Tre Bicchieri Gambero Rosso.
    Vigna dell’Impero 2018: 5 grappoli Bibenda, la corona di Vini Buoni d’Italia, 92 doctorwine, 96 Jamessuckling, 95 Vinous, 95 Falstaff, 93 Wine Spectator e 97 WinesCritic.
    Crognolo 2020: 93 James Suckling, 92 Falstaff, 95 WinesCritic, 2 Bicchieri Gambero Rosso.
    Crognolo 25th Anniversary: 94 James Suckling, 96 WinesCritic

    Vigne feudo Maccari, foto da comunicato stampa
    Moretti Cuseri, Vigne feudo Maccari, foto da comunicato stampa

    Grande soddisfazione anche per le altre etichette che hanno riportato riconoscimenti meritevoli: i siciliani Olli (Grillo Sicilia DOC) che è stato inserito anche nella guida “Vini per tutte le tasche” di Cernilli e Rosé Neré (Nero d’Avola) di Feudo Maccari, oltre al toscano Vigna di Pallino di Tenuta Sette Ponti.

    Vigne Moretti Cuseri in vegetazione, foto da comunicato stampa
    Vigne Moretti Cuseri in vegetazione, foto da comunicato stampa

    I premi e riconoscimenti ottenuti nel 2022 dalle cantine della famiglia Moretti Cuseri sono il risultato di un lavoro costante e autentico, di un’arte enoica che affonda le sue radici nella storia e nelle tradizioni ma con uno sguardo al futuro e al gusto internazionale, sempre all’insegna della sostenibilità e di un profondo amore per la vigna.

    Qualità, ricerca e innovazione unite alla salvaguardia degli antichi saperi, si rivelano il segreto per la produzione di grandi vini che ottengono consenso e lode sia nel panorama vinicolo italiano che internazionale.

    Da Comunicato Stampa


    Sito Cantina: https://shop.tenutasetteponti.it/

    Sito Ufficio Stampa: https://www.smstudiopr.it/

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  • Divinea Wine Tech SYmposium 2022: ecosistema digitale

    Divinea Wine Tech SYmposium 2022: ecosistema digitale

    Divinea Wine Tech SYmposium 2022: si rafforza l’idea di un ecostistema digitale per conoscere e ingaggiare I Wine Lover

    Redazione

    Il simposio – promosso dall’impresa tecnologica Divinea a Milano – si è trasformato in un hub di riflessioni e confronti sul mondo delle vendite dirette al consumatore e sull’enoturismo.

    “Il momento di spingere l’acceleratore digitale nel mondo del vino è adesso” è l’appello della giornata di talk.

    Divinea Wine Tech SYmposium 2022: ecosistema digitale
    Divinea Wine Tech SYmposium 2022: ecosistema digitale, foto da comunicato stampa

    Innovazione digitale, vendite al consumatore e mondo del vino. Sono i tre temi intrecciati nel Wine Tech Symposium, l’evento annuale promosso dall’impresa tecnologica Divinea che quest’anno si è tenuto per la prima volta a Milano, rafforzando la sua identità di hub di riflessione su tecnologia e innovazione e di confronto sui temi legati al mondo del vino e dei suoi protagonisti. Una terza edizione che conferma il trend in crescita e che si presenta con un passo in più rispetto all’edizione precedente.

    “Quest’anno abbiamo scelto una location che ci consentisse di raddoppiare il numero di partecipanti in presenza, ma questo non è stato sufficiente! Abbiamo dovuto organizzare su richiesta la diretta streaming per dare accesso a tutti quelli che non sono riusciti ad iscriversi.” Continua Roberto Villa, CMO di Divinea: “per noi la soddisfazione più grande è vedere l’atmosfera che si crea al Symposium: cantine da tutta Italia che si scambiano opinioni, prendo spunto dalle strategie dei colleghi e si portano a casa valore concreto per la loro quotidianità”.

    In cattedra i principali player del mondo del vino e di quello dell’innovazione, insieme a molte cantine con le loro case history di successo come quelli di Masi Agricola, Santa Margherita Gruppo Vinicolo e Cinque Quinti.

     

    Al centro di questa edizione il tema “Connecting The Dots – Un ecosistema digitale per conoscere, comunicare e ingaggiare wine lover e visitatori”. “L’edizione di quest’anno – spiega Matteo Ranghetti – co-fondatore di Divinea – si è trasformata in un vivace incubatore di riflessioni sulla tematica delle vendite dirette al consumatore e su come si possa crescere attraverso l’innovazione.

    Abbiamo riunito voci e menti del mondo del vino e della tecnologia per aiutare le cantine e i produttori a vedere tutto il potenziale che è racchiuso nelle vendite dirette in cantina e di quanto sia fondamentale avere una visione unica di ogni punto di contatto del cliente con il brand – dalla visita in cantina all’acquisto on line o al wine club.

    Il mercato vitivinicolo ha un grandissimo potenziale da esprimere in questo canale diretto con il consumatore, un’opportunità che va colta spingendo sull’acceleratore dell’innovazione. E questo è il momento perfetto perché è in atto una vera esplosione dell’enoturismo. Lo dicono anche i dati di Airbnb: le case in prossimità di un vigneto hanno registrato un vero e proprio boom di prenotazioni durante l’ultima stagione estiva”.

     

    Alcuni ospiti della conferenza durante il talk di milano, foto da comunicato stampa
    Alcuni ospiti della conferenza durante il talk di milano, foto da comunicato stampa

    Ad aprire i lavori, l’intervento di Donatella Cinelli Colombini, presidente dell’associazione de Le donne del Vino, e di Dario Stefàno, Onorevole del Senato della Repubblica, coautori del testo “Turismo del vino in Italia. Storia, normativa e buone pratiche “(Edagricole, Milano, 2020). “Dobbiamo prendere i turisti per la gola”, ha affermato Cinelli Colombini. “La maggior attrattiva dell’Italia verso gli stranieri non è tanto l’arte, ma l’enogastronomia”. L’enoturismo è il tema centrale del Symposium e soprattutto tutti gli strumenti per favorirlo, tra cui appunto la digitalizzazione.

    “Il Covid ha dato un’accelerazione alla digitalizzazione non solo negli uffici pubblici”, ha infatti osservato Stefano. “anche nelle famiglie. Oggi abbiamo la necessità che anche le Cantine rispondano a queste esigenze. Ci agevola questo cambio generazionale. I giovani sono più attenti e predisposti, più attenti alla sfida del digitale, un recente censimento ISTAT mostra come le imprese agricole giovani, guidate da under 35, siano più digitalizzate, multifunzionali e competitive. Ora abbiamo una cultura diversa per poterlo fare e abbiamo anche risorse messe a disposizione. Possiamo sfruttarli per connettersi con il mondo”.

    Il primo talk tutto al femminile e moderato da Cecilia Zanasi (fondatrice di ZedComm) è stato centrato sulla costruzione di una relazione duratura con i propri clienti in dialogo con imprenditrici vitivinicole di rilievo. Prima di tutte Chiara Soldati (Cavaliere del Lavoro) dell’azienda vinicola La Scolca che ha raccontato come l’azienda ha cercato di evolvere continuamente le forme di interazione con il cliente, a partire da una prima App nel 2005, e di come questo sia un percorso lungo, continuo, che trova risultati quando c’è professionalità.

    Chiara Lungarotti di Cantine Lungarotti da giovanissima ha invece preso in mano le redini dell’azienda e negli anni ha dato grande luce all’Umbria facendola conoscere fuori dall’Italia e portando avanti un percorso d’innovazione prima intrapreso dal padre Giorgio, che è stato pioniere nella definizione di un museo aziendale per diffondere la cultura del vino, attrarre visitatori in azienda e comunicare il proprio brand.

    “Nel 1974 la mia famiglia ha creato il Museo del vino di Torgiano – spiega Lungarotti – giudicato dal “The New York Times” “il migliore in Italia” per la qualità delle collezioni esposte, oltre tremila reperti che raccontano la storia del vino dagli etruschi ad oggi, un museo che ha incentivato in maniera determinante l’enoturismo nel territorio”.

    Sabrina Tedeschi di Soc. Agricola F.lli Tedeschi rappresenta una delle famiglie storiche della Valpolicella e ha testimoniato come l’enoturismo sia in crescita e di come, attraverso la tecnologia Wine Suite, riescono oggi a rimanere in contatto con il visitatore e a farlo tornare. Marzia Varvaglione di Cantina Varvaglione è titolare di un’azienda di grandi numeri che riesce a gestire con successo la relazione con i propri clienti in Puglia, una terra dove non esisteva enoturismo e che l’azienda ha fatto crescere investendo molto in innovazione:

    oltre ad essere tra le primissime aziende ad aver creduto in Divinea e nella soluzione Wine Suite, in occasione dell’ultimo Vinitaly hanno presentato un wine game con un App Mobile sviluppata per l’occasione.

    Alcuni ospiti della conferenza, Divinea Wine Tech SYmposium 2022: ecosistema digitale, WineSuite, foto da comunicato stampa
    Alcuni ospiti della conferenza, Divinea Wine Tech SYmposium 2022: ecosistema digitale, Wine Suite, foto da comunicato stampa

    Connettere i processi aziendali in un’unica soluzione

    Tema del secondo talk è stato “connettere i processi aziendali in un’unica soluzione” moderato da Veronica Mariani. Al centro tanti racconti di innovazione virtuosa, come quello di Giulia Corcos – Responsabile servizi B2B Tannico ha portato l’esperienza della divisione WinePlatform di Tannico che aiuta le aziende vitivinicole a gestire l’eCommerce e la spedizione di vino in tutto il mondo, e che di recente ha formalizzato la partnership con Divinea per connettere WinePlatform con Wine Suite.

    Altri ospiti del talk di Milano, Divinea WineSuite, l'ecosistema digitale per le cantine e winelovers
    Altri ospiti del talk di Milano, Divinea Wine Suite, l’ecosistema digitale per le cantine e winelovers, foto da comunicato stampa

    “Una collaborazione che nasce dalla visione comune di voler semplificare il percorso digitale delle cantine – spiega Corcos – soprattutto in questo momento di rapida digitalizzazione. Puntare sul crm è fondamentale per guidare l’audience e aumentare la frequentazione di acquisto e lo scontrino medio, soprattutto per una cantina che ha un’offerta molto vasta e che ha quindi bisogno di targettizare la propria comunicazione”

    O ancora Caterina Tienforti, Responsabile commerciale per Spotty Wi-Fi, che con la loro tecnologia offrono alle aziende vitivinicole la possibilità di raccogliere i dati e i relativi consensi gdpr delle persone che si collegano alla rete Wi-Fi della cantina. “La nostra esperienza viene dal mondo dell’hospitality, e abbiamo iniziato nella nostra città di provenienza, Riccione. – spiega Tienforti – Qui la concorrenza è altissima e i dati fanno la differenza. La nostra intuizione è stata quella di semplificare il passaggio della richiesta del wi-fi per attingere ai dati dei clienti, che prima non venivano tracciati.

    A questo abbiamo aggiunto anche la richiesta di un commento sull’ospitalità per migliorare l’esperienza” Matteo Cunial, Chief Revenue Officer xFarm, ha portato l’esperienza della sua startup che punta alla digitalizzazione dell’agricoltura, fornendo strumenti innovativi che possono affiancare gli imprenditori agricoli e gli attori della filiera agroalimentare nella gestione delle loro aziende.

    Nata da agricoltori e disegnata su misura per il settore agrario, ha come focus principale la semplicità di utilizzo, l’intuitività e la completa adattabilità alle realtà agricole. “Abbiamo costruito un ecosistema digitale per migliorare il prodotto che viene raccolto nel campo, facendo digitalizzazione allo scopo di rispondere alla sempre maggiore sensibilità sulla tematica della sostenibilità: vogliamo essere degli alleati delle aziende per valorizzare il loro prodotto sul mercato, valorizzando i dati che raccogliamo direttamente sul campo, attraverso un’applicazione agricola”.

    Alessandro Manoni, Area Manager APRA, ha presentato questa azienda italiana nata più di 40 anni fa, facente parte dell’ecosistema Var Group, leader italiano nel settore dell’Information Technology, che da anni accompagna le imprese nel percorso di digitalizzazione grazie ad una profonda conoscenza del settore e delle tecnologie abilitanti alla crescita aziendale. “i-Wine è molto più di un sistema gestionale – spiega Alessandro Manoni – è la soluzione ERP al servizio delle aziende che affrontano le sfide di un mercato in continua evoluzione. La Suite gestisce tutte le esigenze della filiera vitivinicola: campagna, cantina, laboratorio, produzione, supply chain, qualità, finance e molto altro”.

    Altro argomento trattato del talk è stato quello spinoso e delicato del trattamento dei dati, ma assolutamente necessario dal punto di vista normativo. A questo proposito è intervenuto André Luiz Silva, Chief Tecnology e Data Officer di Divinea, che ha sottolineato: “Noi di Divinea fin dall’inizio, abbiamo gestito il processo di raccolta e trattamento dei dati nel pieno rispetto delle normative, con l’intento di semplificare le attività per le cantine. Per noi è prioritario raccogliere da subito tutti i consensi di privacy possibile e a tutti i livelli, per poi tracciare l’origine dei dati, anche quelli raccolti su piattaforme esterne. Non ultimo, diamo alle cantine la capacità di usarli nella maniera giusta rispettando tutte le normative. Quando si parla di privacy non si può sbagliare, c’è un rischio altissimo e le regole devono essere rispettate”.

    Divinea Wine Tech SYmposium 2022: ecosistema digitale WineSuite, foto da comunicato stampa
    Divinea Wine Tech SYmposium 2022: ecosistema digitale Wine Suite, foto da comunicato stampa

    Nel terzo talk il tema di discussione è stata la definizione di una formula per incrementare le vendite direct-to-consumer con la moderazione di Francesco Minetti di Well Com. Raffaele Boscaini – Masi, in rappresentanza di un marchio storico del vino italiano con 250 anni di storia, ha sviluppato progetti di eccellenza enoturistica italiana come la Masi Wine Experience con 20k visitatori annui e condiviso un progetto di prossimità verso il consumatore finale, con wine shop in ognuna delle nostre tenute e punti di somministrazione e wine bar per creare una relazione diretta con il consumatore.

    “Gli ultimi anni hanno portato dei cambiamenti molto importanti e hanno segnato una discontinuità che ha accelerato un processo in essere, quello di arrivare al consumatore finale. – spiega Raffaele BoscainiIl passaggio di Masi Wine Experience non è stato un passaggio facile, ma molto meditato. L’occasione è nata ancora una volta dalla discontinuità che ha permesso di essere vicini al consumatore attraverso l’online. Masi Wine Experience è iniziato con l’apertura delle tenute, attrezzandole con rivendite e punti di ristorazione caratterizzati dal nostro vino.

    Un concetto di ristorazione nuovo, che noi chiamiamo “wine first”, che ha preso forma dal Lago di Garda a Zurigo, da Cortina d’Ampezzo a Monaco di Baviera nella via della moda. Tanti luoghi lontani tra loro dove la raccolta dei dati è un punto complesso, e diventa fondamentale avere gli strumenti per coordinare tutti i punti e tutti i dati raccolti”.

    Altra presenza importante, quella di Alessandro Marzotto di Santa Margherita Gruppo Vinicolo, con una testimonianza positiva: l’azienda è uscita dal biennio della pandemia con un fatturato record che nel 2021 si è attestato a 220,4 milioni di euro con un EBITDA pari al 35,9% – record sia in termini di ricavi che di redditività. Per ottenere i risultati il Gruppo ha operato con una strategia multicanale (export, horeca, presenza sulle principali piattaforme eCommerce e vendite dirette) e potenziando la digitalizzazione dell’azienda.

    A inizio del 2022 è stato ufficializzato l’acquisto della maggioranza della cantina ROCO Winery in Oregon, una possibilità ulteriore di vendere i vini del Gruppo direttamente al consumatore finale in alcuni Stati americani. “La sfida, – sottolinea Marzotto – iniziata ma non ancora vinta, è quella di riuscire a cambiare l’approccio. Bisogna partire dal bisogno del consumatore di oggi e riuscire a definire un sistema capace di mettere in relazione i punti di contatto che sono tantissimi: la presenza fisica, gli eventi e tutto il mondo digitale, dai social all’ e-commerce”. 

    Martina Arditi – Cinque Quinti è testimone di un percorso vitivinicolo certamente più recente, ma che è già una referenza per il mondo enoturistico e per le vendite dirette al consumatore. “Abbiamo lavorato – spiega Martina Arditi – per dare al consumatore la possibilità di restare da noi. Abbiamo investito sugli spazi, con una corte e una terrazza panoramica, e alla classica degustazione abbiamo integrato un servizio wine bar. Cerchiamo poi di offrire sempre esperienze nuove, come il cinema sotto le stelle, trekking, wine dinner o l’invito di persone conosciute”.

    Gianni Daniele dell’azienda Tredaniele in Cilento, una zona con flussi turistici costanti, ma non sempre legati all’enoturismo. L’azienda ha avviato la sua attività enoturistica come esperimento solo tre anni fa, arrivano quest’anno a gestire più di 3.000 visitatori nella sola stagione estiva. “Ha funzionato parlare non solo di vino, ma anche di cibo, musica e tradizione. Nel futuro la nostra idea è quella di studiare progetti nuovi, coinvolgendo altre attività, come il trekking”.

    Divinea, nata nel 2019, è l’impresa tecnologica specializzata in prodotti e servizi digitali per il settore vitivinicolo. L’obiettivo è quello di incentivare l’incontro tra le cantine italiane e i consumatori finali, attraverso tecnologie digitali disegnate per incrementare le vendite di vino dirette e migliorare l’esperienza d’acquisto dei consumatori finali. Wine Suite è la piattaforma di CRM e marketing sviluppata da Divinea e utilizzata da oltre 200 aziende vitivinicole.

    È uno strumento unico e integrato che permette di: vendere più vino direttamente ai consumatori privati migliorare e personalizzare l’esperienza di acquisto del cliente sia in cantina che online risparmiare tempo nella gestione delle attività enoturistiche, dalla promozione alla vendita con pagamento online automatizzare la raccolta dati dei clienti per ingaggiarli e fidelizzarli attraverso attività di marketing mirato

    Da Comunicato Stampa


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  • Drusian Valdobbiadene DOCG nelle piste da sci 2022

    Drusian Valdobbiadene DOCG nelle piste da sci 2022

    Sulle piste da sci di Coppa del Mondo si brinda con il Valdobbiadene DOCG Drusian

    Redazione

    Domenica 18 e lunedì 19 dicembre in Alta Badia torna la Coppa del Mondo di sci alpino maschile sulla mitica Gran Risa. Nell’area hospitality protagoniste le bollicine della Cantina Drusian.

    Logo Cantina Drusian da comunicato stampa
    Logo Cantina Drusian da comunicato stampa

    È una delle piste più tecniche e impegnative di tutto il Circo Bianco, sulle sue ripide curve e vertiginose pendenze Alberto Tomba ha celebrato alcuni dei suoi più grandi successi e tanti altri atleti, da Bode Miller e Marcel Hirscher, si sono dati appuntamento per cercare di salire sul gradino più alto del podio.

    Domenica 18 e lunedì 19 dicembre, sulla pista Gran Risa in Alta Badia, torna la Coppa del Mondo di sci alpino maschile. Tantissimi appassionati assisteranno dal vivo a due giorni di grande agonismo dove i migliori sciatori internazionali cercheranno di vincere gli slalom giganti in programma.

    Alta Badia Coppa del Mondo Sci, foto da comunicato stampa
    Alta Badia Coppa del Mondo Sci, foto da comunicato stampa

    Nella area hospitality Red Bull Energy Lounge sarà possibile assistere alle gare in compagnia di un calice di Valdobbiadene DOCG Drusian. Le bollicine della storica azienda veneta che opera nel cuore delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, Patrimonio UNESCO, sarà presente in questa esclusiva location, che include un’ampia terrazza nel parterre della Gran Risa, adiacente alla Team Zone che ospita gli atleti.

    Francesco Drusian titolare Cantina, foto da comunicato stampa
    Francesco Drusian titolare Cantina, foto da comunicato stampa

    “In questa mitica pista dell’Alta Badia si celebra da sempre una delle gare più entusiasmanti della Coppa del Mondo di sci alpino, immersi in uno scenario emozionante e che dà lustro a questo magnifico territorio, le Dolomiti Patrimonio Mondiale UNESCO, circondati da tante persone che condividono la stessa passione per la montagna e lo sci”

    spiega Francesco Drusian, terza generazione al timone dell’azienda di famiglia e che rappresenta una delle realtà più significative all’interno del territorio della DOCG Conegliano-Valdobbiadene.

    Per noi è stato quindi spontaneo pensare di collaborare con Alpine Ski World Cup, perché abbiamo grande affinità con i valori che animano questo sport e questi luoghi: il profondo legame e il desiderio di valorizzazione del territorio di appartenenza insieme alla grande passione per il proprio lavoro che ci guida quotidianamente”.

    Drusian Valdobbiadene DOCG nelle piste da sci 2022, le colline con le vigne della cantina, foto da comunicato stampa
    Drusian Valdobbiadene DOCG nelle piste da sci 2022, le colline con le vigne della cantina, foto da comunicato stampa

    Gli ospiti della Red Bull Energy Lounge potranno degustare il Valdobbiadene DOCG Brut, ottenuto esclusivamente con uve Glera di collina raccolte a mano e spumantizzate in autoclave con il metodo Martinotti Charmat. “È un vino di grande finezza, fruttato e dal sorso asciutto – conclude Francesco Drusian –. È ideale come aperitivo o anche con piatti più impegnativi, ma in generale è perfetto da condividere in compagnia in occasione di momenti spensierati ed emozionanti, come certamente vivranno coloro che saranno presenti sulla Gran Risa”

    Da Comunicato Stampa

    Dal sito:

    Perchè Siamo Diversi? Siamo Innanzitutto Coltivatori.

    Seguiamo scrupolosamente tutte le operazioni in vigna, perché un buon vino nasce per prima cosa da una vite sana e forte, coltivata con attenzione e nel rispetto dell’ambiente. Solo in questo modo possiamo ottenere grappoli d’uva dalle caratteristiche tanto speciali che in bottiglia non occorre aggiungere altro.

    Chiudete gli Occhi e Assaporate la Pura Espressione delle Uve Glera.
    Nelle nostre colline la vendemmia avviene esclusivamente a mano. Questo ci consente di preservare l’integrità dei grappoli che, una volta arrivati in cantina, vengono sottoposti ad una pressatura soffice, per salvaguardare la qualità del mosto.

    I lieviti che utilizziamo sono autoctoni, ideali per le loro caratteristiche di purezza e finezza fermentativa perché il nostro Prosecco Superiore deve essere la pura espressione della fine aromaticità delle uve Glera.

    Foto da sito Cantina Drusian
    Foto da sito Cantina Drusian

    Sito Cantina: https://drusian.it/

    Sito Ufficio Stampa: https://www.fruitecom.it/

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  • EALA la magica atmosfera delle Feste 2022 Lago di Garda

    EALA la magica atmosfera delle Feste 2022 Lago di Garda

    Coccole di benessere a EALA per riscaldare l’inverno e vivere la magica atmosfera delle Feste.

    Redazione

    Nel 5 stelle Lusso di Limone sul Garda il periodo delle festività natalizie è ideale per concedersi un momento di completo relax per il corpo e lo spirito. Durante l’inverno quando la natura riposa e l’atmosfera natalizia avvolge ogni scorcio, EALA si rivela un nido accogliente e confortevole dove vivere esperienze esclusive all’insegna del lusso naturale e in sintonia con l’ambiente e il territorio che lo circonda. “Monte Baldo”, ad esempio, è l’esperienza wellness territoriale che elimina le tossine e dà nuova energia al corpo e alla mente attraverso i prodotti locali che richiamano gli aromi e i profumi della montagna d’inverno.

    EALA la magica atmosfera delle Feste 2022 Lago di Garda
    EALA la magica atmosfera delle Feste 2022 Lago di Garda, foto da comunicato stampa

    Dicembre è sinonimo di primi freddi, ma soprattutto di Natale e Festività, peccati di gola e momenti di relax. Quando l’inverno avvolge la natura dormiente è il periodo migliore per rifugiarsi nelle coccole di benessere che una struttura come EALA, 5 stelle Lusso a Limone sul Garda, può regalare. Aperto dal 21 dicembre all’8 gennaio, offre ai suoi ospiti la possibilità di vivere la magica atmosfera delle feste attraverso esperienze esclusive che soddisfano la gola, in un viaggio enogastronomico che conduce dal Garda al resto del mondo, ma anche il corpo e lo spirito grazie a EALA Luxury Spa.

    EALA la magica atmosfera delle Feste 2022 Lago di Garda, foto da comunicato stampa
    EALA la magica atmosfera delle Feste 2022 Lago di Garda, foto da comunicato stampa

    Progettato in sintonia con l’ambiente che lo circonda, dove il lusso naturale permette di riscoprire l’equilibro tra anima e corpo, EALA è un hotel adult friendly e dal cuore green che combina servizi e comfort di altissimo livello all’amore per il territorio. La sua area wellness, EALA Luxury Spa, è un nido di benessere pensato per risvegliare la parte più sensibile della persona attraverso esperienze e rituali che si svolgono nel rispetto e nella valorizzazione delle materie prime del territorio.

    Uno spazio di circa 1.500 mq tra piscine outdoor, indoor e sauna con vista, mondo saune, giochi d’acqua e idromassaggio, bagno turco, docce emozionali, percorso kneipp e sale relax: vera e propria oasi wellness dove professionisti del benessere offrono anche trattamenti originali e unici con un approccio olistico e sensoriale in sintonia con la natura e i suoi prodotti.

    Monte Baldo nel piatto, foto da comunicato stampa
    Monte Baldo nel piatto, foto da comunicato stampa

    Sono le “Esperienze Territoriali” ideate dalla Spa Manager Veronika Miotto, speciali rituali ideati a partire dai prodotti locali del Garda e del Trentino per far conoscere il territorio e offrire gli straordinari benefici che la natura riserva. Tra tutti, “Monte Baldo” evoca i sentori tipici della montagna d’inverno: si inizia con un Natural Body Scrub con Farina di Mais macinata a pietra di Storo, Miele del Monte Baldo, Yogurt di Malga, essenza di Timo in foglie, Fiori di fieno e Erbe di Montagna; si prosegue con un impacco di Fango Alpino con azione disintossicante che prepara la muscolatura a un massaggio defaticante specifico con sinergia di Olio e Balsamo all’estratto di Arnica Montana e Iperico, e infusione di Bacche di Ginepro.

    Essenze, selezionate personalmente da Veronika, con la collaborazione di piccoli produttori della filiera locale, che custodiscono un’azione balsamica e antiossidante come il timo e le erbe di montagna, antisettiche e antiinfiammatorie come l’arnica e l’iperico, aiutando il corpo a combattere il freddo e donando nuova energia vitale, ideale per l’inverno. “Monte Baldo” è solo una delle 8 Esperienze Territoriali offerte da EALA Luxury Spa: una speciale coccola di benessere per vivere la magia delle festività in modo originale e unico, attraverso un viaggio sensoriale nel territorio del Garda, pur restando fermi, ma in un ambiente di totale comfort e lusso naturale, come quello di EALA, dove tutto è pensato per essere in armonia con la natura, nel rispetto dell’ambiente.

    la cucina degli chef Alfio Ghezzi e Akio Fujita, SENSO Lake Garda
    la cucina degli chef Alfio Ghezzi e Akio Fujita, SENSO Lake Garda, foto da sito

    A EALA, il benessere passa anche attraverso il gusto: la cucina degli chef Alfio Ghezzi e Akio Fujita, declinata nelle proposte del Bistrot e del fine dining SENSO Lake Garda, guida infatti l’ospite in un viaggio gourmet, il più possibile a base di prodotti locali e provenienti dalla filiera del Garda, che risveglia tutti i sensi. Piatti e menu degustazione che, in abbinamento a una particolare selezione di vini, completano l’esperienza di uno speciale soggiorno all’insegna dell’eccellenza a stretto contatto con il territorio.

    Da Comunicato Stampa


    Sito Hotel: https://www.ealalakegarda.com/hotel

    Sito Ufficio Stampa: https://www.smstudiopr.it/it/pr-communication.html

    Partners Redazione: https://carol-agostini.tumblr.com/ https://www.foodandwineangels.com/ 

  • Ruffino, oltre la sostenibilità. L’agenda  2025

    Ruffino, oltre la sostenibilità. L’agenda 2025

    Oltre la sostenibilità. L’agenda di Ruffino 2025

    Redazione

    Lo storico gruppo vinicolo presenta i risultati della propria strategia di sviluppo sostenibile e i traguardi previsti per il 2025, tra i quali la completa conversione al biologico delle 9 tenute. Con una dotazione finanziaria ingente, di quasi un terzo degli investimenti annuali, Ruffino mira ad avere un ruolo di traino per la rivoluzione sostenibile del comparto enologico.

    Logo azienda Ruffino da comunicato stampa
    Logo azienda Ruffino da comunicato stampa

    Si è svolto ieri mattina a Palazzo Mezzanotte – noto come Palazzo della Borsa – l’evento stampa voluto da Ruffino per fare un punto sulla propria strategia di sviluppo sostenibile, Ruffino Cares. Per l’ampiezza degli obiettivi ambientali e sociali posti, il volume degli investimenti stanziati e il numero di portatori di interesse toccati, Ruffino costituisce oggi uno dei player più ambiziosi nell’intero comparto enologico italiano. Forte di circa 29 milioni di bottiglie annualmente prodotte, 83 paesi del mondo serviti e 123,2 mln di Euro di fatturato (2022), il gruppo vuole imprimere uno stimolo decisivo per tutto il settore.

    Il panel dell’evento è stato guidato da Marco Frey, Professore ordinario di Economia e gestione delle imprese presso la Scuola Superiore Universitaria Sant’Anna di Pisa e presidente della Fondazione Global Compact Italia, organismo delle Nazioni Unite. Sono intervenuti Sandro Sartor, Presidente e Amministratore Delegato di Ruffino, Thomas Blasi, CSR & Environment Specialist di Ruffino e Lorena Troccoli, Agronoma e Ruffino Estate Manager.

    Oltre la sostenibilità. L'agenda di Ruffino 2025
    Ruffino oltre la sostenibilità. L’agenda  2025,  foto da comunicato stampa

    Ruffino Cares, progetto nato nel 2018 come marchio contenitore di iniziative legate alla Responsabilità Sociale d’Impresa, oggi vera e propria strategia, mette al centro lo sviluppo sostenibile come rappresentato dagli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite (SDG) applicati al comparto vitivinicolo. L’ambiente è solo uno dei quattro pilastri che sorreggono questo percorso, accanto a politiche aziendali orientate alla diversità e all’inclusione, promozione del bere responsabile a vantaggio della società e del comparto, impegno verso gli altri e in particolare verso le comunità locali. L’obiettivo più generale è quello di trasformare il glorioso brand toscano in un brand for purpose, ossia un brand che antepone il benessere delle persone in qualsiasi scelta.

    Ruffino ha infatti stanziato un budget senza precedenti di circa 11 milioni di euro, cioè il 28% sugli investimenti annuali del gruppo, distribuito su sette anni (dal 2019 al 2025), per mettere in pratica il processo di conversione delle proprie attività produttive verso ambiziosi quanto necessari standard.

    “Casi come quello di Ruffino – sostiene il prof. Marco Freymostrano un assunto fondamentale della sostenibilità: è possibile, oltre che necessario, fare meglio con meno. Il volume di vino prodotto negli ultimi decenni in Italia è assai diminuito, ma il comparto è cresciuto perché sono cresciuti il valore della produzione, la qualità e l’export. In questo senso, l’enologia italiana sta compiendo un percorso emblematico che rispecchia il ruolo cruciale delle aziende, accanto alle istituzioni e ai cittadini, nel rendere il cambiamento possibile”.

     Sandro Sartor, Presidente e Amministratore Delegato di Ruffino e vice presidente di Unione Italiana Vini
    Sandro Sartor, Presidente e Amministratore Delegato di Ruffino e vice presidente di Unione Italiana Vini, foto da comunicato stampa

    Sandro Sartor, Presidente e Amministratore Delegato di Ruffino e vice presidente di Unione Italiana Vini, afferma: “In questa gara non c’è chi arriva primo e chi arriva ultimo, ma bisogna arrivare tutti. Le attività del settore vitivinicolo sono in regime di interdipendenza con la disponibilità di risorse naturali (risorse energetiche, acqua, clima, suolo, aria ed ecosistema) e col tessuto socioeconomico nel quale si collocano”.

    Per questo è fondamentale, in un’ottica di sostenibilità complessiva e a lungo termine, che un’impresa vitivinicola che si voglia dire sostenibile adotti sistemi produttivi e condotte che preservino le risorse naturali, ne affinino le modalità di utilizzo e migliori anche le condizioni sociali ed economiche del proprio territorio” conclude Sartor.

    È perciò indispensabile che tutti gli stakeholder siano coinvolti in questo progetto, a partire dalle aziende coinvolte nell’intera filiera. Parallelamente alla conversione biologica delle 9 tenute che sarà completata con la vendemmia 2024, gli obiettivi Ruffino 2025 prevedono di rendere la propria filiera al 100% sostenibile, facendo da traino anche per le realtà più piccole del proprio indotto, attraverso un taglio delle emissioni del 15% per arrivare al 50% nel 2030, un aumento del 15% dei rifiuti mandati in riciclo per arrivare a zero rifiuti nel 2050, una riduzione dell’utilizzo dell’acqua integrata a un aumento del 25% delle acque riutilizzate nel processo di produzione.

    Da Sinistra Marco Frey, Lorena Troccoli, Sandro Sartor, Thomas Blasi
    Da Sinistra Marco Frey, Lorena Troccoli, Sandro Sartor, Thomas Blasi, foto da comunicato stampa

    A questi obiettivi, si aggiungono le molte necessarie certificazione e azioni come quelle sulla valorizzazione della biodiversità, sul sostegno al tessuto sociale locale e sull’inclusione di categorie svantaggiate portando una visione olistica che vuole andare oltre lo stesso concetto di sostenibilità. E l’attiva adesione a tutte le iniziative collettive possibili, tra cui il contributo diretto alla redazione di un “Disciplinare del sistema di certificazione della sostenibilità della filiera vitivinicola” che fornisca un quadro normativo condiviso in Italia.

    Ruffino Oltre la sostenibilità 2023
    Ruffino Oltre la sostenibilità 2023, foto da comunicato stampa

    Con l’anno fiscale 2022 Ruffino ha pubblicato il suo quarto bilancio di sostenibilità certificato. Sebbene non esista per legge un modello unico a cui attenersi, le informazioni che Ruffino ha rendicontato seguono le linee guida internazionalmente riconosciute del Global Reporting Initiative. La verifica della solidità dei dati presenti nel bilancio di sostenibilità, c.d. assurance, è stata affidata alla società DNV assicurando il raggiungimento delle linee guida prefissate da Ruffino.

    Da Comunicato Stampa


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