Tag: papillae

  • L’Altra Toscana chiuderà le Anteprime di Toscana 2023

    L’Altra Toscana chiuderà le Anteprime di Toscana 2023

    L’Altra Toscana andrà a chiudere la settimana delle Anteprime

    Redazione

    Appuntamento – per tanti giornalisti nazionali e internazionali e per gli operatori del settore – per il 17 febbraio a Palazzo degli Affari a Firenze.

    Il lavoro di squadra di dodici Consorzi di Tutela e tutte le nuove annate dei rispettivi vini DOP e IGP per raccontare quella Toscana meno conosciuta che va ad arricchire la proposta vinicola della regione.

    Logo L'Altra Toscana, da comunicato stampa
    Logo L’Altra Toscana, da comunicato stampa

    “L’anno scorso alla prima edizione de L’Altra Toscana eravamo in 10, quest’anno i consorzi sono diventati 12, a testimoniare la grande poliedricità della proposta enologica dei nostri territori e la forza riconosciuta al nostro progetto. Un progetto che da un lato – con l’unione – dà un impatto di immagine ai vini di questi Consorzi e, dall’altro – con un’offerta unica per varietà – va incontro anche alle esigenze di operatori continuamente alla ricerca di novità da proporre a consumatori sempre più curiosi”, spiega Francesco Mazzei alla guida dell’Associazione L’Altra Toscana e presidente del Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana.

    L’Altra Toscana chiuderà la settimana dedicata alle Anteprime. Nella giornata del 17 febbraio si terrà – a Palazzo degli Affari a Firenze – la degustazione dei vini delle DOP e IGP Carmignano e Barco Reale, Chianti Rufina, Colline Lucchesi, Cortona, Maremma Toscana, Montecucco e Montecucco Sangiovese, Orcia, Suvereto e Val di Cornia, Terre di Casole, Terre di Pisa, Toscana, Valdarno di Sopra. Protagonisti saranno tutti questi territori più “nascosti”, dove la vite si coltiva da secoli e dove, accanto agli storici produttori locali, nomi blasonati dell’enologia italiana portano nei calici qualità e identità.

    Oltre 330 etichette con due speciali degustazioni guidate da Gabriele Gorelli Master of Wine che avranno come tema: “Dreaming of a White Tuscany” e “I pilastri del Supertuscan: Sangiovese, Merlot, Cabernet Sauvignon”. “

    Con i dati di consumo che indicano un successo globale dei vini bianchi, l’Altra Toscana si presenta con otto vini da cinque Consorzi che hanno fatto di questo colore il proprio portabandiera. Da varietà simbolo come il Trebbiano, il Vermentino e l’Ansonica al Sauvignon Blanc, in vari stili e declinazioni ma tutti inconfondibilmente toscani”, commenta così la scelta della prima masterclass Gabrielle Gorelli.

    Prima masterclass Gabrielle Gorelli, articolo: L'Altra Toscana chiuderà le Anteprime di Toscana 2023, foto da comunicato stampa
    Prima masterclass Gabrielle Gorelli, articolo: L’Altra Toscana chiuderà le Anteprime di Toscana 2023, foto da comunicato stampa

    “Il Consorzio Vino Toscana si presenta invece come un’entità nuova che abbraccia e codifica quella che è stata, ormai più di cinquant’anni fa, una grande innovazione e che oggi rappresenta un vino iconico soprattutto nella versione Supertuscan; la degustazione sarà con nove vini a base di Sangiovese, Cabernet Sauvignon e Merlot, che dimostreranno come queste varietà così diverse si completino nel creare dei vini che sono ora dei classici inconfondibilmente toscani nonostante, soprattutto due di queste varietà, siano tra le più impiantate in diverse zone di tutto il mondo”, conclude Gorelli a proposito dei Supertuscan.

    Per approfondire ulteriormente i Consorzi hanno studiato anche cinque percorsi tematici:

    L'Altra Toscana la presenza di Gabriele Gorelli, foto da comunicato stampa
    L’Altra Toscana la presenza di Gabriele Gorelli, foto da comunicato stampa

    I blend di Sangiovese, un percorso dedicato a tutti i vini rossi e rosati prodotti con un minimo del 10% ad un massimo dell’80% di questo vitigno, in assemblaggio con altre varietà autoctone e/o internazionali.

    Gli internazionali, che si snoda tra tutti i vini Rossi e Rosati prodotti con varietà internazionali, sia in purezza che in blend tra loro. I bianchi, con un percorso che apre una vetrina su tutti i vini bianchi de L’Altra Toscana presenti a catalogo, ottenuti sia da vitigni autoctoni che da varietà internazionali, compresi i vini spumanti.

    Il Sangiovese, con protagonisti tutti i vini Rossi e Rosati prodotti con almeno l’85% di uve di questo vitigno. Infine Gli Altri Autoctoni, la vetrina che accende i riflettori su tutti i vini rossi prodotti con varietà autoctone diverse dal Sangiovese, sia in purezza che in blend tra loro (Ciliegiolo, Alicante, Pugnitello, Canaiolo, Montepulciano).

    La regia de L’Altra Toscana è stata affidata anche quest’anno a Scaramuzzi Team, con sede a Firenze, che vanta una grande esperienza nell’organizzazione di eventi con un focus particolare nel settore del vino.

    Come di consueto la Settimana delle “Anteprime di Toscana” verrà inaugurata da PrimAnteprima, l’evento promosso da Regione Toscana insieme alla Camera di Commercio di Firenze e organizzato da PromoFirenze e Fondazione Sistema Toscana. PrimAnteprima 2023 è in programma la mattina di sabato 11 febbraio presso il Cinema La Compagnia di Firenze.

    Dove e orari

    L’ALTRA TOSCANA

    FIRENZE Palazzo degli Affari, Piazza Adua, 1

    9.00 – 19.00 Ingresso solo su prenotazione

    Da comunicato stampa

    (altro…)

  • Sentiero Anna, alla ricerca di erbe spontanee 2023

    Sentiero Anna, alla ricerca di erbe spontanee 2023

    Il sentiero Annaweg, in Alto Adige, un percorso da esplorare per cogliere lo spirito più autentico della Valle Aurina, alla ricerca di erbe spontanee, racconti mitologici e piatti genuini del territorio.

    Redazione

    Un viaggio fisico e spirituale quello del sentiero Annaweg, fatto di leggende antiche e misteriose e di scoperte sorprendenti. L’area vacanze Valle Aurina affascina gli ospiti in ogni suo aspetto, dalle splendide vette, ai pittoreschi paesaggi, dall’accoglienza genuina della sua gente ai gustosi piatti realizzati con le erbe alpine di queste montagne selezionate con amore e sapienza dall’esperta Anneres Ebenkofler.

    Il sentiero Annaweg, in Alto Adige, foto da comunicato stampa
    Il sentiero Annaweg, in Alto Adige, foto da comunicato stampa

    Il sentiero “Annaweg” offre in questo periodo invernale lo spettacolo seducente della neve, con il suo candido manto e quell’aria di freschezza, in un gioco di sensazioni che rasserena lo spirito.

    Sentiero Annaweg, alla ricerca di erbe spontanee 2023, foto da comunicato stampa
    Sentiero Annaweg, alla ricerca di erbe spontanee 2023, foto da comunicato stampa

    L’area vacanze Valle Aurina, in Alto Adige, è uno scrigno di tesori da scoprire e vivere in ogni stagione e il sentiero Annaweg è uno di questi. Un percorso immerso nella natura, adatto a tutti, da esplorare lentamente per cogliere ogni dettaglio e abbandonarsi alla vista di panorami mozzafiato, in ogni periodo dell’anno anche in inverno con la neve.

    UN SENTIERO MILLE STORIE

    il sentiero “Annaweg” é un tracciato agevole da percorrere grazie ai suoi gradini torniti, foto da comunicato stampa
    Il sentiero “Annaweg” é un tracciato agevole da percorrere grazie ai suoi gradini torniti, foto da comunicato stampa

    Impreziosito da abeti rossi, larici e pini, il sentiero “Annaweg” é un tracciato agevole da percorrere grazie ai suoi gradini torniti, molto facile da individuare grazie ai pannelli in legno che ne indicano la direzione.

    Un sentiero incastonato tra l’antica chiesetta del ‘500 della frazione di Acereto a Campo Tures, con la sua architettura gotica e la sua caratteristica torre campanaria e il Moosmair Mooseum, all’interno del Moosmair Farmhotel, dove una visita è d’obbligo per ammirare i suoi cimeli del passato che raccontano perfettamente la vita contadina e della montagna.

    Si salgono le scale in legno senza fretta, in uno scenario creato ad arte e intervallato da stazioni artistiche nella selva e muri realizzati a secco che fanno da cornice agli elementi naturali del paesaggio alpino, in un connubio armonico che invita a farsi cullare dalla natura e dallo scorrere del tempo.

    Si affronta il sentiero con spirito avventuroso e aperto, alla ricerca di una natura autentica come solo la Valle Aurina può offrire; un territorio carico di storie e di mitologia che si perde nella notte dei tempi come quelle legate alle tre divinità della vegetazione.

    Wilbeth è la dea celtica della Luna e rappresenta il percorso della vita con lo scorrere del tempo, Borbeth è la dea del Sole che simboleggia la vita e la morte e infine Ambeth, ultima ma non meno importante, la prima dea della Terra madre e progenitrice, simboleggia il ciclo eterno di vita-morte e rinascita. Storie ancestrali e affascinanti, saperi antichi preservati e tramandati di generazione in generazione attraverso i secoli.

    Wilbeth è la dea celtica della Luna, foto da internet
    Wilbeth è la dea celtica della Luna, foto da internet

    Nel punto più alto del percorso, poco prima della meta, la vista mozzafiato è senza uguali e invoglia a concedersi una breve sosta rigenerante, accarezzati dai rami di un albero di ciliegio. Attraversare il sentiero “Annaweg” innevato è un’esperienza da provare sempre, il bianco brillante della neve sugli alberi e tutt’intorno al percorso trasforma ogni passeggiata in una giornata da ricordare con gli inseparabili ramponcini e bastoni da neve.

    LE ERBE SPONTANEE UN PATRIMONIO DELLA VALLE AURINA

    Le erbe alpine che crescono nell’area vacanze Valle Aurina sono un vero e proprio tesoro, lo sapevano le antiche popolazioni che hanno per millenni vissuto questi territori, lo sanno anche al giorno d’oggi coloro che vivono questi luoghi incontaminati. Al Ristorante delle erbe Arcana del Moosmair Farmhotel, Rafano, Ortiche e Cerfoglio selvatico (dal gusto delicato che ricorda molto il basilico) sono solo alcune delle erbe spontanee utilizzate per creare pietanze gustose.

    Le erbe spontanee un patrimonio della Valle Aurina, sentiero Annaweg, foto da comunicato stampa
    Le erbe spontanee un patrimonio della Valle Aurina, sentiero Annaweg, foto da comunicato stampa

    Qui, l’esperta di erbe Anneres Ebenkofler seleziona quelle migliori e più adatte da portare in tavola ai propri ospiti, per svelare il segreto e la ricchezza che ogni pianta spontanea porta con sé.

    «L’anno passato, un po’ per gioco, ho voluto accompagnare gli ospiti del Moosmair Farmhotel in un piccolo itinerario per il vicino sentiero di Anna, alla scoperta del territorio circostante e delle erbe che crescono rigogliose qua intorno.

    Volevo poter condividere le mie conoscenze e le mie esperienze con gli altri e con mio grande stupore ho riscontrato grande interesse in chi mi ascoltava, affascinato dai miei racconti e da quante cose utili e meravigliose si possono fare con le erbe di montagna, ad esempio i nostri distillati e grappe che riscuotono sempre grande successo tra gli ospiti» afferma Anneres.

    Anneres e le sue nozioni sul territorio ed erbe, foto da comunicato stampa
    Anneres e le sue nozioni sul territorio ed erbe, foto da comunicato stampa

    Con le stesse erbe lo Chef Dominik del Ristorante delle erbe Arcana realizza piatti squisiti come risotti al pino mugo con prosciutto di cervo o tartare di manzo bio con pane di pomodoro all’origano selvatico. In Valle Aurina l’utilizzo delle erbe spontanee in cucina, con le loro proprietà depurative, digestive e antinfiammatorie, è una tradizione consolidata da secoli.

    L'area vacanze Valle Aurina, foto da comunicato stampa
    L’area vacanze Valle Aurina, foto da comunicato stampa

    L’area vacanze Valle Aurina è luogo dove gli elementi della natura dialogano all’unisono e toccano l’anima. Un paradiso turistico per tutta la famiglia dove vivere, in ogni stagione, avventure straordinarie e ascoltare storie affascinanti che arricchiscono la vacanza.

    Da comunicato stampa


    Sito ufficio stampa: https://www.smstudiopr.it/

    Partners redazione: https://www.foodandwineangels.com/ https://carol-agostini.tumblr.com/

  • Biofach 2023, Demeter Italia presente e la nuova biodinamica

    Biofach 2023, Demeter Italia presente e la nuova biodinamica

    DEMETER ITALIA partecipa a Biofach dal 14 al 17 febbraio a Norimberga 2023

    Redazione

    La produzione biodinamica italiana approda a Norimberga, in Germania, con Demeter Italia a Biofach, la fiera più importante al mondo dedicata agli alimenti biologici, che quest’anno si terrà dal 14 al 17 febbraio.

    Biofach 2023, Demeter Italia presente e la nuova biodinamica, logo da comunicato stampa
    Biofach 2023, Demeter Italia presente e la nuova biodinamica, logo da comunicato stampa

    Demeter Italia è un’associazione privata di produttori, trasformatori e distributori di prodotti agricoli e alimentari biodinamici, affiliata alla Biodynamic Federation Demeter International (BFDI). Con sede a Parma, Demeter Italia svolge un’attenta azione di controllo sulla produzione, la trasformazione e la commercializzazione dei prodotti, seguendo ogni fase della filiera fino al rilascio della certificazione e all’etichettatura.

    L’Associazione comprende oltre 700 aziende di diverse categorie merceologiche diffuse su tutto il territorio nazionale, che applicano il metodo di agricoltura biodinamico ispirato da Rudolf Steiner nel 1924.

    Demeter Italia a Biofach, foto da comunicato stampa
    Demeter Italia a Biofach, foto da comunicato stampa

    La presenza di Demeter Italia a Biofach prevede uno stand di oltre 350 mq, elaborato dallo studio di architettura organica vivente Forma e Flusso di Milano, in linea con i valori dell’associazione per la scelta dei colori e dei materiali utilizzati per gli allestimenti.

    La biodinamica, Demeter Italia, foto da comunicato stampa
    La biodinamica, Demeter Italia, foto da comunicato stampa

    All’interno dell’area espositiva, che quest’anno sarà vicina a quella della Biodynamic Federation Demeter International per dare continuità al marchio all’interno della fiera, saranno presenti 16 aziende certificate italiane appartenenti a diversi settori merceologici: ortofrutta, aceto, erbe officinali, vino, uva da tavola, salumi, conserve, pasta, legumi, agrumi e formaggi.

    Un paniere completo di prodotti biodinamici rappresentativi della produzione di alta qualità italiana, che sarà presentato nella Hall 6, Stand 6-325 6-219.

    Come nelle edizioni passate, un servizio di catering presso lo stand di Demeter Italia consentirà ai visitatori di assaggiare gustosi piatti con gli ingredienti biodinamici dei produttori affiliati.

    Biodinamica, Demeter Italia, foto da comunicato stampa
    Biodinamica, Demeter Italia, foto da comunicato stampa

    Fondata nel 1990 e a Norimberga dal 1999, la fiera Biofach è interamente dedicata agli alimenti biologici e si svolge in concomitanza con Vinaness, che riguarda prodotti naturali e biologici per la cura della persona. Quest’anno giunta alla sua 34° edizione, dopo l’edizione digitale del 2021 e la Summer Edition nel 2022, Biofach ritorna nella sua sede naturale di febbraio. La Summer Edition 2022 ha visto oltre 24.000 visitatori professionali provenienti da 137 paesi e 2.276 espositori provenienti da 94 paesi.

    Tra i punti di interesse della manifestazione, il Padiglione “Innovation” con varie novità (dolci fatti con legumi, sostitutivi del latte, nuovi imballaggi biodegradabili e molto altro ancora) e i dibattiti su politiche come il commercio equo e solidale, il benessere degli animali, l’uso sostenibile delle risorse naturali e i sistemi alimentari sociali.

    Da comunicato stampa


    Aggiornamenti da sito: https://demeter.it/biodinamica/

    Che cos’è l’agricoltura biodinamica

    Agricoltura biodinamica. Due parole che implicano un modo di lavorare, osservare, di vivere la terra. Una filosofia di vita per apprezzare tutta l’armonia di un campo coltivato, il succedersi delle stagioni e del tempo.

    Con il metodo biodinamico, l’agricoltura è in sintonia con la natura, con la terra e con gli uomini.

    La concimazione, la coltivazione e l’allevamento sono attuati con modalità che rispettano e promuovono la fertilità e la vitalità del terreno e allo stesso tempo le qualità tipiche delle specie vegetali e animali.

    Il profondo legame con la natura e il completo rispetto dei suoi ritmi portano, con l’agricoltura biodinamica, ad abolire l’utilizzo di fertilizzanti minerali sintetici e di pesticidi chimici, e a gestire il terreno seguendo i cicli in cui la natura è immersa.

    La base ideale per creare un’unità biodinamica è l’azienda agricola con un allevamento di bestiame. Gli animali costituiscono infatti un elemento importante di questo organismo, fornendo prezioso fertilizzante, da usare dopo il compostaggio per incrementare la vitalità del terreno.

    Secondo il metodo biodinamico, la fertilità e la vitalità del terreno devono essere ottenute con mezzi naturali: compost prodotto da concime solido da cortile, materiale vegetale come fertilizzante, rotazioni colturali, lotta antiparassitaria meccanica e pesticidi a base di sostanze minerali e vegetali.

    Rendendo vitale la terra ed aumentandone l’attività biologica, le piante crescono in modo naturale, nutrite dall’ecosistema del suolo.

    La concimazione e la cura del terreno sono quindi finalizzate all’ottenimento e al mantenimento di questo equilibrio.

    Per informazioni più approfondite potete consultare il sito nazionale di agricoltura biodinamica e il sito dell’Associazione per l’Agricoltura Biodinamica


    Sito evento: https://www.biofach.de/en

    Sito ufficio stampa: https://www.zedcomm.it/

    Sito Associazione: https://demeter.it

    Partners redazione: https://www.foodandwineangels.com/ https://carol-agostini.tumblr.com/

  • Wine Paris e Vinexpo Paris 2023, Vini D’Abruzzo presenti

    Wine Paris e Vinexpo Paris 2023, Vini D’Abruzzo presenti

    Dal 13 al 15 febbraio i Vini D’Abruzzo al Wine paris & Vinexpo Paris

    Redazione

    Il Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo sarà per la seconda volta alla fiera francese, porta d’ingresso per il mercato d’oltralpe e verso il nord Europa. Quest’anno focus sul Montepulciano d’Abruzzo, con una masterclass allo stand di Revue du Vin de France

    Logo Consorzio Tutela Vini D'Abruzzo, immagine da comunicato stampa

    Logo Consorzio Tutela Vini D’Abruzzo, immagine da comunicato stampaSarà Parigi, dal 13 al 15 febbraio, la prima vetrina internazionale del 2023 per i vini d’Abruzzo, con la partecipazione di una collettiva guidata dal Consorzio di Tutela Vini d’Abruzzo, a Wine Paris & Vinexpo Paris. La fiera del vino e degli alcolici dedicata agli operatori, propone 3 giorni di incontri, approfondimenti e appuntamenti d’affari su misura, e rappresenta una occasione per consolidare l’exploit messo a segno dall’export enologico abruzzese nel 2022 sul mercato francese.

    Wine Paris e Vinexpo Paris 2023, Vini D'Abruzzo presenti, foto da comunicato stampa
    Wine Paris e Vinexpo Paris 2023, Vini D’Abruzzo presenti, foto da comunicato stampa

    “Wine Paris & Vinexpo Paris è una grande opportunità di promozione in Francia, dove nel 2022 le nostre esportazioni sono cresciute del 57% in valore, ma anche verso i mercati del nord Europa grazie alla presenza di operatori di Paesi target, come possono essere Paesi Bassi e Danimarca, dove saremo già la settimana successiva con masterclass e walk around tasting, il 20 febbraio a Rotterdam e il 22 febbraio a Copenaghen”, spiega il presidente del Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo Alessandro Nicodemi.

    Lo stand del Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo a Parigi sarà organizzato con un’area collettiva formata da 13 aziende e un’area tasting consortile con circa un centinaio etichette di cantine che non saranno presenti fisicamente in fiera.

    Il territorio dei vini d'Abruzzo, foto da comunicato stampa
    Il territorio dei vini d’Abruzzo, foto da comunicato stampa

    A fare da capofila ci sarà sempre il Montepulciano d’Abruzzo, al quale quest’anno è dedicata una speciale masterclass, organizzata in collaborazione e presso lo stand della rivista Revue du Vin de France e guidata da Jérémy Cukierman Master Of Wine, a ulteriore dimostrazione del crescente interesse per un vino in grado di conquistare ampie fasce di consumatori, grazie alla sua complessità unita all’eleganza di aromi a profumi caratteristici delle specifiche zone di origine.

    “La promozione realizzata dal Consorzio all’estero è molto importante per i nostri produttori, che investono sempre più sulla qualità dei propri vini e sui mercati internazionali non solo aumentando i volumi ma anche il valore dell’export, cresciuto del 10% nel 2022 e del 90% dal 2010. Con il riconoscimento dell’Abruzzo come Regione Vinicola dell’Anno da parte della rivista Wine Enthusiast, quest’anno abbiamo un’importante carta in più da giocare a Parigi e nel resto del mondo”, conclude il presidente Nicodemi.

    L’intenso programma 2023 di iniziative promozionali del Consorzio all’estero ha visto già la realizzazione di trasferte negli Usa prima del Wine Paris & Vinexpo Paris: dall’1 al 9 febbraio negli Usa con masterclass e walk around tasting a Las Vegas, Charleston, Miami, Dallas e Houston, mentre è in calendario uno speed tasting il 14 febbraio a Shanghai in Cina.

    Da Comunicato stampa


    Approfondimenti da sito: https://wineparis-vinexpo.vinexposium-connect.com/
    Logo di Wine Paris e Vinexpo paris 2023, immagine da sito
    Logo di Wine Paris e Vinexpo paris 2023, immagine da sito

    3 GIORNI PER TASTARE IL POLSO A UN MONDO CHE CAMBIA E SUPERARE I LIMITI.

    Con il tema centrale “World in Motion“, la fiera Wine Paris & Vinexpo Paris 2023 abbraccia il cambiamento costante e si è data la missione di avventurarsi in territori inesplorati attraverso oltre 100 degustazioni, masterclass e dibattiti multiformi.

    Parliamo di vino, foto da sito
    Parliamo di vino, foto da sito

    PARLIAMO DI VINO!

    Con il patrocinio dell’OIV (Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino), 16 discussioni stimolanti sui nuovi modi di produrre e bere il vino nel mondo.

    LE MASTERCLASS

    Quasi 40 masterclass di alto livello per immergersi nel cuore di specifiche regioni vinicole con i migliori esperti in materia.

    LE PROSPETTIVE TECNOLOGICHE DEL VINO

    Un’area dedicata all’innovazione e alla digitalizzazione all’interno del settore per fornire supporto a tutti gli stakeholder nella fase di transizione e di risposta alle nuove sfide del mercato.

    Il bar infinito, foto da sito
    Il bar infinito, foto da sito

    IL BAR INFINITO
    Progettato per mostrare lo spirito creativo dei migliori mixologist presenti a Be Spirits, l’Infinite Bar ospiterà quest’anno 5 bar europei, 5 bar delle regioni francesi e 10 bar parigini distribuiti su un enorme bancone lungo 40 metri.

    SPEAKEASY
    L’area Speakeasy, che fa parte di Be Spirits, lo spazio dedicato agli alcolici della mostra, offrirà una serie di masterclass, conferenze ed eventi incentrati sugli alcolici e sulla mixologia.

     

    PROGRAMMA DETTAGLIATO
    Conferenze, masterclass, degustazioni, interviste… Il programma per giorno, per ora e per luogo!

    Il programma, foto da sito
    Il programma, foto da sito

    LE DEGUSTAZIONI LIBERE
    Alcune emozioni possono essere trasmesse solo attraverso le degustazioni. Scoprite 1.500 vini, tra cui la selezione internazionale di Valeria Gamper, 2022 Miglior Sommelier delle Americhe.

    IL VILLAGGIO RVF
    La Revue du Vin de France curerà delle masterclass per un pubblico selezionato, in modo che possiate ampliare le vostre conoscenze con i migliori specialisti del mondo.

     

    Da Redazione, Carol Agostini


    Sito ufficio stampa: https://www.zedcomm.it/
  • Fonzone Caccese e i suoi vini sartoriali 2022/2023

    Fonzone Caccese e i suoi vini sartoriali 2022/2023

    NEL CUORE DELL’IRPINIA, L’AZIENDA FONZONE CACCESE PRODUCE VINI SARTORIALI CHE RACCONTANO IL TERRITORIO RICERCANDO L’ECCELLENZA

    Redazione

    Su un colle di circa trenta ettari, nelle campagne di Paternopoli (in provincia di Avellino), all’interno della DOCG Taurasi, sorge una moderna cantina che domina un paesaggio mozzafiato scandito da vigneti di Aglianico, Falanghina, Fiano d’Avellino e Greco di Tufo. Siamo nel cuore dell’Irpinia, terra di grandissimi vini apprezzati in tutto il mondo, ed è qui che la famiglia Fonzone Caccese ha scelto di realizzare il suo sogno:

    coltivare le varietà autoctone per produrre 8 vini sartoriali che raccontano nel bicchiere l’amore e il rispetto per il territorio, ma anche il valore dell’appartenenza ad una grande famiglia che condivide da sempre la passione per una viticoltura di precisione, finalizzata ad una produzione di altissima qualità.

    Fonzone Caccese e i suoi vini sartoriali 2023, foto da comunicato stampa
    Una passione di famiglia

    Fondata nel 2005 da Lorenzo Fonzone Caccese, medico chirurgo con la passione per il vino, sin da subito l’azienda ha deciso di sposare un approccio sostenibile, sia in vigna che in cantina, per realizzare vini bianchi, rossi e rosati profumati, cremosi e longevi assecondando i ritmi di madre natura e preservando la biodiversità.

    Mappa dell'Irpinia produttiva, foto da internetMappa dell’Irpinia produttiva, foto da internetOggi, la nuova generazione della famiglia Fonzone Caccese, rappresentata dai figli e dalle rispettive mogli, ha raccolto il testimone dimostrando di proseguire quel cammino alla ricerca dell’eccellenza avviato dal fondatore.

    Siamo una grande famiglia unita da un sogno comune – dice la produttrice Silvia Campagnuolo Fonzone – quello di realizzare vini capaci di raccontare l’Irpinia e i suoi vitigni straordinari. Lorenzo Fonzone, oltre alla passione per il vino, ci ha trasmesso valori importanti come l’impegno, la precisione, l’ordine e il rispetto per la natura. Noi vogliamo fare tesoro di questi insegnamenti e seguire il solco che lui ha tracciato per poi trasmettere questa preziosa eredità ai nostri figli. Abbiamo scelto di fare vino e di farlo bene, con cura e amore”.

    Foto aerea della Tenuta Fonzone, foto da sito
    Foto aerea della Tenuta Fonzone, foto da sito

    Nella tenuta di 30 ettari si coltivano le varietà simbolo dell’Irpinia: Aglianico (circa 12 ettari), Fiano d’Avellino (2 ettari), Falanghina (3 ettari) e Greco di Tufo (1 ettaro e mezzo). Nei vigneti non vengono utilizzati diserbanti e la difesa fitopatologica è in accordo con i criteri di lotta integrata.

    Cantina Fonzone, foto da sito
    Cantina Fonzone, foto da sito

    Il suolo viene trattato solo con concimi organici e sovesci e la potatura mira al rispetto della pianta e ad un carico di produzione molto basso per migliorare la qualità delle uve. Per favorire il più possibile la biodiversità, lo spazio interfilare è gestito con la tecnica dell’inerbimento di piante spontanee.

    L’equilibrio tra leguminose, graminacee ed altre specie è regolato con gli sfalci, e nelle aree di bordura sono state piantate essenze erbacee per offrire l’habitat ideale agli insetti impollinatori. L’azienda, che nel giro di pochi anni otterrà la certificazione biologica, è accompagnata in questo cammino dall’enologo consulente di riconosciuta fama Luca D’Attoma, pioniere della viticoltura biologica e grande esperto di biodinamica.

    “Un territorio così straordinario aveva bisogno di mani esperte per esaltarne le caratteristiche – afferma Silvia Campagnuolo Fonzone – ed è per questo che abbiamo scelto di affidarci alla competenza e al talento di un grande enologo come Luca D’Attoma. La sua filosofia è quella di esplorare, sperimentare e valorizzare vitigni e territori per creare, con intuito e lungimiranza, vini unici”. Ad affiancarlo, seguendone le linee guida, l’enologo Francesco Moriano.

    Cassetta di uva della Tenuta Fonzone, foto da sito
    Cassetta di uva della Tenuta Fonzone, foto da sito

    Il territorio

    L’azienda agricola Fonzone Caccese si trova a Paternopoli, in provincia di Avellino, uno dei diciassette comuni dell’areale della DOCG Taurasi. Il colle su cui sorge la cantina si colloca nella sottozona “Campi Taurasini” ed è circondato dai comuni di Villamaina, Castelfranci e Gesualdo. I vigneti si estendono sui due versanti dell’altura, beneficiando di molteplici esposizioni e di un’altitudine che varia dai 360 m ai 430 m/slm.

    La collina comprende sia suoli argilloso – calcarei che suoli a tessiture più sciolte, di chiara origine sedimentaria, ed è circondata dai torrenti Fredane ed Ifalco, che ne influenzano il microclima caratterizzato da forti escursioni termiche tra il giorno e la notte. Inoltre, data la vicinanza in linea d’aria con il Vesuvio, nel sottosuolo è presente polvere vulcanica, deposito delle eruzioni avvenute nel corso dei secoli.

    La tenuta si completa con i vigneti situati a San Potito Ultra, Parolise, Altavilla Irpina e Montefusco con altitudini che, in alcuni casi, raggiungono fino ai 650 sul livello del mare.

    “Campi Taurasini” della Tenuta Fonzone, foto da sito
    “Campi Taurasini” della Tenuta Fonzone, foto da sito

    I Vini

    L’azienda agricola Fonzone Caccese produce 8 vini monovarietali che valorizzano le caratteristiche straordinarie dei vitigni simbolo dell’Irpinia.
    Dai vigneti di Aglianico si ottengono tre vini: Scorzagalline Taurasi DOCG Riserva, Irpinia Rosato DOC e una nuova etichetta che verrà svelata a breve.

    Da quelli coltivati a Falanghina si ricava, invece, Le Mattine Falanghina Irpinia DOC, mentre il Fiano d’Avellino DOCG proviene dai vigneti di San Potito Ultra e il Sequoia Fiano d’Avellino DOCG Riserva da quelli di Parolise. A completare la gamma, il Greco di Tufo DOCG e Oikois Greco di Tufo DOCG Riserva realizzati con le uve raccolte ad Altavilla Irpina e Montefusco.

    La massima espressione dell’Aglianico si ritrova nello Scorzagalline Taurasi DOCG Riserva, un vino di grande struttura, con una complessità aromatica molto coinvolgente, destinato a raccontarsi nel tempo. Ottenuto dalle migliori uve provenienti dalla sezione più alta del vigneto, situato a 430 m s.l.m., al naso si presenta di grande complessità e finezza e al palato avvolgente, intenso e persistente.

    Sempre a base di Aglianico è l’Irpinia Rosato DOC realizzato con le uve provenienti dai vigneti situati nelle zone più fresche della collina. Color cerasuolo con sfumature rosso corallo, è caratterizzato da un profumo molto intenso di fragola ed erba fresca.
Ha un ingresso al palato potente, ma mai invadente, e in bocca risulta piuttosto sapido.

    Uva della Tenuta Fonzone, foto da sito
    Uva della Tenuta Fonzone, foto da sito

    La gamma dei bianchi di Fonzone si apre con Le Mattine Irpinia Falanghina DOC, prodotto con uve provenienti da un vigneto situato a 380 m s.l.m., in prossimità del torrente Ifalco. Piacevolmente fresca e strutturata, questa Falanghina si caratterizza per la sua rotondità, l’equilibrio ed il sapore che ricorda la pasticceria secca.

    Dall’ettaro e mezzo di vigneti situati a Parolise si ottiene, invece, il Sequoia Irpinia Fiano D’Avellino DOCG Riserva, presentato da poco sul mercato. Le particolari condizioni pedoclimatiche della zona favoriscono una lenta e sana maturazione delle uve che si conclude a novembre con una vendemmia tardiva, quando i grappoli vengono raccolti per compiere delle microvinificazioni. Il Sequoia si caratterizza per un piacevole equilibrio fra la dolcezza, data dalla maturità del frutto e dal legno, e l’acidità. Persistente nel finale, mostra lievi sentori tostati.

    La vendemmia in Tenuta Fonzone, foto da sito
    La vendemmia in Tenuta Fonzone, foto da sito

    Il Fiano di Avellino DOCG è prodotto, invece, con uve provenienti da San Potito Ultra, a 500 m s.l.m. e si distingue per l’eleganza e la delicatezza dei sentori. Al palato è fresco ed equilibrato, viscoso e molto persistente.

    Il Greco di Tufo DOCG di Fonzone nasce dai vigneti di Altavilla Irpina e Montefusco che crescono lungo ripidi pendii tra i 650 e i 450 m s.l.m. Il microclima, i terreni argilloso-tufacei-calcarei e le basse rese conferiscono caratteri esclusivi alle uve che, alla raccolta, si presentano di un caratteristico giallo carico. E’ un vino morbido, succoso, con un finale lungo che svela gradevoli sensazioni di albicocca secca. Infine, con i migliori grappoli raccolti esclusivamente dai vigneti di Altavilla Irpina si realizza Oikois Greco di Tufo DOCG Riserva, un bianco strutturato, complesso, profumato che insieme al Sequoia Irpinia Fiano D’Avellino DOCG Riserva rappresenta la grande novità del 2022.

    Il progetto della cantina

    La moderna cantina che domina i vigneti, copre una superficie complessiva di circa 2.000 mq ed è quasi del tutto ipogea, sia per mimetizzarsi nel paesaggio che per sfruttare fattori naturali consoni alla lavorazione delle uve e all’affinamento del vino.

    La Famiglia Fonzone, foto da sito
    La Famiglia Fonzone, foto da sito

    Il progetto architettonico, realizzato dello studio Sifola & Sposato Architetti, nasce, infatti, dal desiderio di creare un impianto produttivo intimamente legato al territorio, capace di integrarsi e di dialogare con la morfologia collinare circostante, rendendolo il meno invasivo possibile.
    Pavimenti rosso fuoco, elementi di vetro e acciaio rendono la sala che ospita le bottiglie uno spazio di grande impatto visivo, teatro di degustazioni e momenti di incontro.

    Da comunicato stampa


    Sito cantina: http://www.fonzone.it

    Sito ufficio stampa: https://www.zedcomm.it/

    Siti partners: https://www.foodandwineangels.com/ https://carol-agostini.tumblr.com/

  • PIWI 2023 – sarà una Rivoluzione di Rosaria Benedetti

    PIWI 2023 – sarà una Rivoluzione di Rosaria Benedetti

    Il costante e decisivo incremento della produzione di vini PIWI è stato confermato nel corso della 2° Rassegna dei Vini da uve resistenti organizzata dalla Fondazione Mach.

    Di Rosaria Benedetti

    La Fondazione Edmund Mach, Scuola di Formazione ed Ente privilegiato di Ricerca, con sede nell’antico affascinante monastero agostiniano di San Michele all’Adige, ha organizzato nel novembre scorso la 2° edizione della Rassegna nazionale dei vini PIWI con l’obiettivo di valorizzare e promuovere le varietà “sostenibili”, nate per offrire resistenza (o meglio tolleranza) alle principali malattie della vite: oidio e peronospora.

    Rassegna dei vini da uve resistenti PIWI 2023 alla La Fondazione Edmund Mach, foto di Rosaria Benedetti
    Rassegna dei vini da uve resistenti PIWI 2023 alla La Fondazione Edmund Mach, foto di Rosaria Benedetti

    L’accresciuto numero dei vini presentati è la prova tangibile dell’interesse crescente con il quale il mondo vitivinicolo guarda alle varietà “pilzwiderstandfaehig” cioè resistenti agli attacchi fungini, nell’acronimo Piwi: 82 campioni per 44 aziende suddivisi in 6 categorie, bianchi, frizzanti, spumanti charmat, spumanti metodo classico, orange e rossi sono stati valutati in due sedute di degustazione alla cieca, il 9 e 10 novembre us.

    La doppia Commissione per totali 30 commissari era così composta: 5 giornalisti, 5 sommelier, 5 comunicatori del vino, 5 ricercatori universitari, 10 enologi-enotecnici.

    Lo stato dell’arte

    Il riscontro normativo, con il regolamento pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 6 dicembre 2021, nel quale l’Unione Europea ha concesso il suo via libera all’inserimento dei “PIWI” nei vini a Denominazione di Origine, ha dato maggiore solidità a progetti fino ad oggi sorretti quasi unicamente dalla volontà dei singoli, ma purtroppo l’ Italia ancora annaspa tra cavilli formali (se non addirittura meramente linguistici) ed è in grave ritardo nel recepire la disposizione europea.

    Batteria di vini bianchi fermi da uve Piwi, foto di Rosaria Benedetti
    Batteria di vini bianchi fermi da uve Piwi, foto di Rosaria Benedetti

    Nelle scelte legate all’innovazione genetica in viticoltura, la Germania invece, riconosciuto precursore delle ricerche nel campo degli incroci, è la nazione europea più avanzata mentre anche la Francia ha già predisposto e avviato un significativo quanto ambizioso programma di innovazione con l’obiettivo di selezionare, entro il 2030, varietà che siano durevolmente resistenti all’oidio e alla peronospora e che al contempo (cosa non da poco!) riescano a preservare la tipicità dei vini di Champagne.

    La degustazione

    Rosaria Benedetti in commissione di degustazione, immagine dell'autrice
    Rosaria Benedetti in commissione di degustazione, immagine dell’autrice

    Nonostante qualche spigolosità riscontrata nei rossi e nei frizzanti e la freschezza forse estrema di alcuni campioni di vini bianchi, l’impressione all’assaggio è generalmente molto positiva.

    Il livello qualitativo più elevato spetta ancora ai bianchi fermi seguiti dai macerati, grazie probabilmente al fatto che parecchi tra i produttori di queste tipologie hanno alle spalle consolidate esperienze con le varietà Piwi che necessitano sia nella fase agronomica che in vinificazione di estreme cure e attenzioni

    Per i rossi, benché sia ancora difficile misurare la tenuta temporale delle vinificazioni da varietà resistenti, il buon riscontro in termini degustativi dell’annata 2020 lascia immaginare scenari positivi in casi di parziale invecchiamento.

    La raccolta delle valutazioni sui parametri olfattivi ha messo in luce una costante presenza di toni fruttati dagli agrumi alla frutta esotica cui si aggiungono in percentuale significativa i sentori floreali.

    Alla beva, se la presenza di un retrogusto amaricante spesso incide positivamente sulla piacevolezza gustativa perché ne rafforza la percezione della mineralità, in altri, per altro molto pochi, preclude in parte la bevibilità.

    Batteria di orange wine da uve Piwi, foto di Rosaria Benedetti
    Batteria di orange wine da uve Piwi, foto di Rosaria Benedetti

    Dal Trentino   Diadema – Frizzante

    Dal Trentino Diadema - Frizzante Az. Agricola Michele Sartori, immagine da sitoSolaris 100% coltivato a 700 mt di altitudine sulle sponde del Lago di Ledro.

    Una bollicina leggera ed elegante che ben si esprime sia versando il vino limpido sia mettendo in sospensione i lieviti lasciati nella bottiglia.

    La loro fragranza unitamente alle note agrumate e a una mineralità ben espressa invita al sorso vivace, fresco e sapido.

    Un frizzante che sorprende, inedito e gustoso.

    Az. Agricola Michele Sartori www.sartoriorganicfarm.com

     

    Dal Veneto   Oltre – Charmat VSQ Extra Brut 2018

    Cantine Umberto Bortolotti Valdobbiadene, immagine da sito
    Oltre

    Johanniter 55% Bronner 45% prodotto nel cuore del prosecco, a Valdobbiadene.

    Il suo nome indica la ferma volontà di andare “oltre” i protocolli e le certificazioni, per interpretare in chiave nuova l’agricoltura e l’enologia.

    Fiori bianchi, mela, cedro, ricordi di erbe aromatiche e di fiori di sambuco arricchiscono una mineralità ben delineata, mentre la tensione acida rinnova la freschezza del sorso.

    Le varietà resistenti vincono in questo spumante la sfida con il più tradizionale prosecco.

    Cantine Umberto Bortolotti Valdobbiadene www.bortolotti.com

    Dal Trentino   NaranMetodo Classico Extra Brut 2018

    Naran, foto da sito
    Naran

    Affinato sui lieviti per almeno 18 mesi, questo metodo classico ha un residuo zuccherino vicino ai 3gr/l ed è prodotto da uve johanniter 100% coltivate a ca 350 mt in Valle dei Laghi.

    Agrumato e fragrante, con ricordi di mela e di frutta secca, regala un sorso fresco e una tensione gustativa prolungata.

    La nota minerale è rafforzata nel finale dalla delicata presenza del tocco di mandorla della quale ben si percepisce l’elegante aromaticità.

     

    Pravis www.pravis.it

     

    Grafico dei parametri organolettici dei vini frizzanti, foto di Rosaria Benedetti
    Grafico dei parametri organolettici dei vini frizzanti, foto di Rosaria Benedetti

    Dal Friuli   Feltro Bianco 2021 – Vino bianco biologico

    Feltro Bianco, foto da sito
    Feltro Bianco

    Solaris e Bronner in produzione biologica a Villaga (PN) in altitudine compresa tra 10 e 350 m slm. Danno un vino ricco ed espressivo sia all’olfatto che in bocca.

    Le note di frutta fresca e fiori bianchi devono cedere il passo a ricordi di ananas e tocchi speziati.

    Fresco e sapido, sa sorprendere con un sorso elegante dalla mineralità che lo avvicina ai giovani riesling.

    La vinificazione è precisa e accurata come di chi ha ormai acquisito consolidata esperienza con la vinificazione dei Piwi.

    Terre di Ger www.terrediger.it

    Dal Trentino   El Losc 2020 – Vino rosso 13,50% alc

    El Losc, foto da sito
    El Losc

    Da uve termantis 100% coltivate nella valle del Chiese dall’unica cantina esistente nella zona, è un vino di estrema concentrazione.

    Nessuna trasparenza è concessa ad un color porpora vivace; il vino si esprime in tutta la sua succosità, ricco di note fruttate alternate alle spezie, quasi un concentrato di piccoli frutti.

    La tannicità è ardita, ancora non del tutto domata e il sorso si chiude estremamente asciutto.

    Il previsto passaggio in tonneau sarà in grado di ammorbidire le spigolosità di un vino davvero unico.

    Az Agr. Bondaion www.aziendaagricolabondaion.it

    Dalla Lombardia   Rukh 2018 Orange Wine Biologico

    Rusk Nove Lune, foto da sito
    Rusk Nove Lune

    Bronner e johanniter in parti uguali formano il blend di questo bianco macerato prodotto a ca 450 mt in provincia di Bergamo, che fermenta e poi matura in anfora di argilla per molti mesi.

    Vino sottile ed elegante dal tratto agrumato e floreale con ricordi di frutta sciroppata e un inconfondibile tocco di pietra focaia.

    Sapido in bocca, affilato, sfoggia una impercettibile tannicità che prolunga la persistenza.

    Az. Agricola Nove Lune www.nove-lune.com

    Batteria di vini rossi da uve Piwi, foto di Rosaria Benedetti
    Batteria di vini rossi da uve Piwi, foto di Rosaria Benedetti
    Conclusioni

    La diffusione delle varietà Piwi è aumentata considerevolmente e progressivamente nell’ultimo decennio, soprattutto in alta Italia con nuovi impianti localizzati sia in vicinanza di aree urbane che in altura.

    Due temi rimangono però ancora aperti. In primis quello legislativo: alla Ricerca e alla conoscenza capillare, fondamentali per il consolidamento di un concetto di viticoltura del futuro è indispensabile affiancare normative solide che consentano direttive chiare e adeguate ad una coltivazione della vite ispirata alla sostenibilità. Secondo, quello del rapporto con il consumatore finale: è un dato acquisito per tutti il fatto che l’agricoltura in genere dovrà essere fondata sulla qualità dei prodotti, ma il cliente finale fatica ancora a cambiare la sua percezione nei confronti dell’innovazione genetica.

    Si rende quindi indispensabile rafforzare il rapporto di fiducia tra scienza, agricoltura e consumatori.

    Rosaria Benedetti autrice dell'articolo GIOIA DEL COLLE: GENESI E FUTURO DEL PRIMITIVO 2020 2019, degustatore, sommelier, relatore ed esperta vitivinicola
    Rosaria Benedetti degustatore, sommelier, relatore ed esperta vitivinicola

    Sito fondazione: http://www.piwi-international.de/   www.fmach.it

    Siti partners: https://carol-agostini.tumblr.com/ https://www.foodandwineangels.com/

  • WineESiena 2023 il fermento senese, di Elsa Leandri

    WineESiena 2023 il fermento senese, di Elsa Leandri

    Wine&Siena 2023, il fermento senese

    Di Elsa Leandri

    A fine gennaio a Siena vicino al Duomo c’è fermento, un brulichio di persone che entra e esce da Santa Maria della Scala con dei carrelli pieni di bottiglie o prodotti alimentari: è il via vai dei produttori che si stanno preparando all’ottava edizione del Wine&Siena tanto voluta da Helmuth Köcher e dal presidente di Confcommercio Siena Stefano Bernardini.

    Flag Wine&Siena 2023, I capolavori del Gusto, articolo di Elsa Leandri, foto dell'autrice
    Flag WineESiena 2023, I capolavori del Gusto, articolo di Elsa Leandri, foto dell’autrice

    Il 27 gennaio Helmuth, patron del Merano WineFestival e ottimo padrone di casa di questa manifestazione toscana, controlla che tutto sia in ordine per dare il via all’evento che proporrà le eccellenze premiate dal The WineHunter Award.

    Oltre ai numerosi banchi di assaggio che permettono di viaggiare lungo la penisola con circa 600 etichette in degustazione e 60 prodotti alimentari sono state organizzate masterclass presso il Grand Hotel Continental Siena – Starhotels Collezione, incontri dedicati al mondo del vino e dell’agricoltura e visite guidate all’archivio di stato e al palazzo Sansedoni, che ospita la Collezione Opere d’Arte della Fondazione Monte dei Paschi di Siena, sponsor della manifestazione.

    Il Duomo di Siena, articolo: Wine&Siena 2023, il fermento sienese di Elsa Leandri, foto dell'autrice
    Il Duomo di Siena, articolo: WineESiena 2023, il fermento senese di Elsa Leandri, foto dell’autrice

    L’ideale sarebbe stato poter essere presente tutti e quattro i giorni dell’evento enogastronomico così da approfittare di ogni iniziativa proposta, ma purtroppo a volte dobbiamo fare delle scelte e il nostro Wine&Siena si è svolto nella giornata di domenica 29 gennaio.

    Siena

    Elsa Leandri all'evento Wine&Siena, foto dell'autrice
    Elsa Leandri all’evento WineESiena, foto dell’autrice

    Un passaggio tra i banchi di assaggio e poi di corsa al Grand Hotel Continental Siena – Starhotels Collezione a seguire le tre Masterclass della giornata il cui servizio è stato affidato, sotto la guida del Professor Francesco Piacenti, alla 5^E del corso di Enologia IIS Ricasoli.

    Le Masterclass

    “Ricoltivazione di un cru storico della Mosella – Verticale di Riesling Renano”

    Ivan Giovannett, cognome che riporta la mente alla nota cantina altoatesina Castelfeder, è qui per raccontarci, affiancato da Antonio Aquilino, degustatore AIS, il suo sogno oltralpe che è diventato realtà: dedicarsi al Riesling Renano nel territorio d’elezione, la Mosella.

    In foto Giovanett, degustazione di riesling al Wine&Siena 2023, foto di Elsa Leandri
    In foto Ivan Giovanett, degustazione di riesling al WineESiena 2023, foto di Elsa Leandri

    Questo zona così bella e allo stesso tempo poco popolata ha visto un graduale abbandono dei vigneti durante gli anni novanta e Ivan con il suo amico Tobias Treis hanno investito le proprie energie in 9,5 ettari di vigneto, laddove la Mosella fa la curva di 360°. Siamo a Sorentberg (lett. montagna di Sorrento) con una pendenza dell’80%-110% in piena esposizione Sud e con un terreno della tanto rara ardesia rossa.

    Parte così nel 2012 il reimpianto delle viti e la scoperta inaspettata e fortuita di 1000 piante di Riesling centenarie a piede franco poste nella parte più alta della montagna. Il percorso effettuato dai due amici è tale da permetterci di degustare oggi il Riesling prodotto sia dalle piante giovani che dalle vecchie vigne in due annate differenti la 2019 e la 2016.

    Foto delle bottiglie della Masterclass di riesling, immagine di Elsa Leandri
    Foto delle bottiglie della Masterclass di riesling, immagine di Elsa Leandri

    Sorentberg 2019 Riesling Rotschiefer Trocken
    Dorato luminoso. Il naso si apre con sentori fruttati e varietali di pesca e di mirabelle, echi di fiori di ginestra e di camomilla. Si arricchisce con una leggera speziatura di zafferano. In bocca una decisa freschezza e sapidità che offre un’elevata persistenza con finale di scorza di pompelmo.

    Sorentberg 2019 Riesling Von 1000 Alte Reben
    Dorato intenso. Apertura di agrumi canditi e in marmellata. La pesca gialla matura, il fiore giallo essiccato e la nota di zafferano completano il quadro olfattivo. Vibrante abbandona il cavo orale lentamente lasciando un ricordo agrumato.

    Sorentberg 2016 Riesling Rotschiefer Trocken
    Dorato vivace. Stupisce per i sentori iniziali di miele di tarassaco, pasticceria e di marzapane a cui si susseguono note di mango, papaya e di fiori gialli essiccati. Leggeri echi di idrocarburo. Freschezza importante con un finale di bocca di kumquat.

    Sorentberg 2016 Riesling Von 1000 Alte Reben
    Dorato brillante. L’elegante speziatura di curcuma e zafferano accompagna la frutta disidratata e il pot pourri di fiori gialli. In bocca si percepisce una maggior morbidezza ma permane in chiusura una freschezza importante con note di frutta candita.

    Per concludere la masterclass Ivan ci ha proposto Sorentberg 2020 Riesling Kabinett e Sorentberg 2018 Riesling Auslese che si differenziano ovviamente per la percezione di morbidezza e di dolcezza. Il primo ci porta verso note decisamente agrumate con richiami di pesca e di mela gialla fresca e con un finale vegetale di lemongrass; l’impatto è dolce ma la verticalità di beva è decisa. Il secondo ci offre delle note più calde di zafferano, di pesca sciroppata ravvivati da echi balsamici di menta e salvia e in bocca la dolcezza viene mitigata da una decisa acidità.

    “Catwalk Champagne”

    La seconda masterclass della giornata è stata dedicata unicamente alla bollicine per antonomasia: lo Champagne. A condurre questa chiacchierata parlando di zone e vitigni Helmuth Köcher affiancato dagli importatori italiani. In degustazione 6 vini che ci hanno permesso di toccare le diverse zone vitivinicole passando dalla Côte des Bar alla Vallée de la Marne alla Côte des Blanc con un profilo sensoriale differente dettato anche dalla presenza di percentuali diverse dei tre vitigni principali Pinot Nero, Chardonnay e Meunier. La degustazione inizia con una sciabolata effettuata da Helmuth stesso.

    Helmuth Köcher Wine&Siena 2023, foto di Elsa Leandri
    Helmuth Köcher WineESiena 2023, foto di Elsa Leandri

    Champagne Lombardi Cuvée Axiome
    70% Pinot Nero, 30% Chardonnay. 20% vini di Riserva. 8g/L.
    Ottimo champagne per iniziare la degustazione in cui si percepiscono dei sentori prevalentemente agrumati con accenni floreali di ginestra. In bocca sprigiona una freschezza elevata percepita da un agrume citrino correlato anche a una decisa sapidità.

    Champagne A.Robert Alliances N°16
    60% Meunier, 20% Pinot Nero, 20% Chardonnay. 40% vini di Riserva. 6,5g/L.
    Il n°16 sta a indicare il sedicesimo assemblaggio della maison in cui la protagonista è l’annata 2015.
    Apre con sentori di frutta gialla come mirabelle e mela gialla matura. Leggere note di pasticceria e di nocciola. Ottima freschezza che si chiude con un finale di scorza di arancia.

    Champagne Froment-Griffon Cuvée Grande Réserve 1er Cru
    50% Chardonnay, 35% Meunier, 15% Pinot Nero. 20% vini di Riserva. 9g/L.
    Elegante introduzione floreale che viene accompagnata da note di scorza di pompelmo e di frutta gialla. In chiusura pasticceria. Bocca ben bilanciata con un’adeguata persistenza.

    Champagne Froment-Griffon Sélection 1er Cru
    40% Chardonnay, 40% Pinot Nero, 20% Meunier. 9g/L.
    Profilo olfattivo molto interessante che si svela gradualmente: ginestra, acacia, mirabelle, si susseguono con effluvi di erbette aromatiche e pepe bianco. In chiusura miele di zagara. Sorso ampio e strutturato che appaga.

    Champagne A. Bergère Blanc de Blancs Solèra
    100% Chardonnay. 50% vini di Riserva in Solera dal 2013. 5g/L.
    La protagonista di questa annata è la 2020 a cui concorrono il 50% di vini di riserva. Sorprendentemente fresco il profilo olfattivo con richiami di melone bianco, erba tagliata e pompelmo, echi di papaya e ananas. Decisa freschezza con una lunga persistenza.

    Champagne A. Bergère Blanc de Blancs Grand Cru 38-40
    100% Chardonnay. Annata 2012. 5g/L.
    Ottenuto da una selezione di vecchie viti di oltre 30 anni nei Grand Cru Avize e Oger con una sosta sui lieviti di 90 mesi non può che offrire una palette olfattiva ricca di sentori di viennoiserie, di crema pasticceria e di nocciola che accompagnano i più comuni ricordi fruttati. Delicata speziatura. Bocca ben strutturata che abbandona lentamente il cavo orale lasciando un aroma di pompelmo candito.

    Catwalk 2023 Wine&Siena, foto di Elsa Leandri
    Catwalk 2023 WineESiena, foto di Elsa Leandri

    “Chianti Classico: microzone a confronto”

    L’ultima masterclass della giornata è stata dedicata invece al vitigno per eccellenza toscano e nella sua espressione come solista o in orchestra: il Sangiovese. A condurre l’evento Andrea Frassinetti, delegato Onav Siena, accompagnato dai produttori delle varie etichette. Le sette etichette selezionate hanno permesso di toccare solo alcune delle nove aree di produzione: nello specifico Castellina in Chianti, Castelnuovo Berardenga, Radda in Chianti e Greve in Chianti.

    L’annata protagonista è stata la 2019.

    Foto della Masterclass di Chianti Classico 2019, immagine di Elsa Leandri
    Foto della Masterclass di Chianti Classico 2019 al WineESiena, immagine di Elsa Leandri

    Vallepicciola Chianti Classico 2019
    100% sangiovese.
    Carminio vivace. Offre sentori di frutti di bosco, arancia sanguinella e viola mammola. In chiusura echi di liquirizia e di cioccolato al latte. Tannini ben integrati e persistenza non molto lunga con un retrogusto amaricante.

    Tenuta Di Arceno Chianti Classico 2019
    90% sangiovese, 10% merlot.
    Carminio fitto e vivace. La tipica ciliegia con effluvi vegetali e l’elegante speziatura dolce di vaniglia e cannella caratterizza il profilo olfattivo. Sorso pieno con un’ottima freschezza e con tannini non ancora perfettamente levigati. Lunga chiusura.

    Castello di Fonterutoli Chianti Classico Gran Selezione 2019
    100% sangiovese.
    Carminio con riflessi granato. Naso ben strutturato: viola, ciliegia matura, tocchi speziati e balsamici. Ricordi di cioccolato e di note ferrose. Tannini saporiti rinvigoriti da un’acidità decisa. Abbandona la bocca lentamente con un finale agrumato.

    Tenuta Villa Trasqua Chianti Classico 2019
    80% sangiovese, 10% merlot, 10% cabernet sauvignon.
    Carminio di media intensità. Ciliegia marasca, melagrana con sentori di rosa e viola sono ravvivati da richiami balsamici e speziati. Al palato appare fresco ma con un tannino ancora graffiante.

    Vecchie Terre di Montefili Chianti Classico 2019
    100% sangiovese.
    Carminio vivace. Offre sentori di frutta scura quale mora e susina e di viola. Note di humus, di cardamomo e di liquirizia affiancano le note empireumatiche di cioccolato e di polvere di caffé. In bocca ha una struttura importante che potrà sicuramente evolvere in quanto sorretto da freschezza e da tannini ancora in evoluzione. Chiusura raffinata di arancia sanguinella.

    Arillo in Terrabianca Sacello Chianti Classico 2019
    100% sangiovese.
    Carminio di media intensità. Si apre con eleganti sentori floreali a cui si susseguono ciliegia marasca, ribes rosso e melagrana. L’elevata freschezza e il tannino setoso rendono la bevuta piacevolmente immediata e di compagnia.

    Carpineto Chianti Classico 2019
    Sangiovese, canaiolo e altre varietà a bacca rossa.
    Carminio vivace. Note fruttate di ciliegia matura, mora e susina e floreali. Offre una beva non impegnativa ideale per accompagnare una merenda toscana.

    Elsa Leandri autrice articolo, è sommelier, blogger, esperta vitivinicola.
    Elsa Leandri autrice articolo, è sommelier, blogger, esperta vitivinicola.

    Sito evento: https://wineandsiena.com/

    Siti partners: https://carol-agostini.tumblr.com/ https://www.foodandwineangels.com/

  • Nebbiolo nel Cuore edizione IX 2023 di Ilaria Castagna

    Nebbiolo nel Cuore edizione IX 2023 di Ilaria Castagna

    Nebbiolo nel Cuore edizione IX 2023, il nebbiolo e le sue suadenti sfumature

    Di Ilaria Castagna

    Nelle sale dell’Hotel Palatino in via Cavour a Roma, il 14 e il 15 gennaio 2023, l’agenzia Riserva Grande di Marco Cum, come sempre, ci ha stupito e affascinato con il suo evento “ Nebbiolo nel cuore”, arrivato ormai alla nona edizione. Ben 50 cantine partecipanti, oltre 300 etichette degustate e circa 1.500 visitatori per promuovere culturalmente tutte le espressioni, così suadenti, di quello che è da tutti considerato un grande, nobile e potente vitigno, il Nebbiolo.

    Locandina evento da sito, articolo: Nebbiolo nel Cuore edizione IX 2023 di Ilaria Castagna
    Locandina evento da sito, articolo: Nebbiolo nel Cuore edizione IX 2023 di Ilaria Castagna

    Novità assoluta di questa edizione è stata la presentazione, alla presenza della stampa e dei produttori presenti,della guida di “Nebbiolo nel cuore”. La prima, in assoluto, su questa varietà nella quale i vini prodotti e le varie aziende sono presentati distintamente per valorizzare le molteplici espressioni di uno dei più grandi vitigni di tutti i tempi.

    Verrà realizzata tramite un’APP gratuita, legata alla manifestazione, per tutti coloro che vorranno approfondire la conoscenza delle cantine e dei territori differenti dove il Nebbiolo si esprime nel migliore dei modi.

    Piccoli e grandi produttori, venuti per raccontarci le loro storie, la loro terra e tutti i loro sacrifici, legati ai vari terroirs che, da sempre, caratterizzano la regione del Piemonte. Dal Barolo al Barbaresco, dal Ghemme al Boca, dal Roero al Gattinara fino al Lessona, sono stati tanti i vini in degustazione che ci hanno fatto palpitare ed emozionare.

    Molte le conferme ma in questa edizione devo ammettere, molteplici scoperte di piccole aziende che stanno emergendo e che mi hanno sorpreso e meravigliato. Di seguito, ve ne riporto alcune.

    Azienda Le Strie, Ponte in Valtellina: 2 ettari di vigneto ed una produzione di 10.000 bt l’anno. Il Nebbiolo, localmente chiamato lì Chiavennasca, dona dei rossi potenti e strutturati, di grande finezza. Una menzione particolare va al loro Sforzato di Valtellina D.O.C.G . affinato due anni in grandi botti di rovere ed in seguito all’imbottigliamento, riposa altri quattro anni prima della commercializzazione. Un connubio perfetto di frutti rossi, spezie ed una frutta sotto spirito amalgamata in maniera affascinante.

    La linea dell’azienda LE STRIE, foto di Ilaria Castagna
    La linea dell’azienda LE STRIE, foto di Ilaria Castagna, articolo: Nebbiolo nel Cuore edizione IX 2023 di Ilaria Castagna

    Luigi Vico, Serralunga D’Alba: realtà nata ufficialmente nel 2016 con 2,1 ettari di vigneto nella zona del Barolo. Ottiene una produzione, molto limitata, di Barolo del comune di Serralunga d’Alba e di Barolo Prapò. Per l’affinamento del suo Barolo, ha scelto il legno della foresta di Fontainebleau e Slavonia. Qui una grande conferma di vari assaggi, con un finale strepitoso, il loro Vermouth di Torino Ambrato. Un sublime vino Moscato con erbe, spezie, agrumi e piante officinali segrete. Un elisir che provoca dipendenza, Sublime!

    La linea dell’azienda Luigi Vico Serralunga CasaMia, foto di Ilaria Castagna
    La linea dell’azienda Luigi Vico Serralunga CasaMia, foto di Ilaria Castagna

    Fabrizio Battaglino, Vezza D’Alba: piccola azienda di 5 ettari con 25 anni di produzione già alle spalle. Davvero notevole tutta la sua linea, da menzionare in particolare il Roero DOCG Riserva Colla 2018. Piccola curiosità: La vigna Colla, di proprietà della sua famiglia da generazioni, è stata la prima a veder nascere un Roero DOCG nel 2005. E’ sicuramente per loro motivo di orgoglio.

    Linea dell’azienda Fabrizio Battagliano, foto di Ilaria Castagna
    Linea dell’azienda Fabrizio Battagliano, foto di Ilaria Castagna, articolo: Nebbiolo nel Cuore edizione IX 2023 di Ilaria Castagna

    Azienda Agricola Renato Fenocchio, Neive. 6 ettari tra i comuni di Barbaresco, Neive e Treiso. Produce in media 27.000 bt totali. Ho scoperto dei vini sinceri, rispettosi, non omologati e incredibilmente unici e affascinanti. La sua linea a partire dal Nebbiolo 2020 passando dal Barbaresco 2019 “Starderi” fino ad arrivare al suo strabiliante Barbaresco 2016 sono stati per me, una vera e propria scoperta. Straordinari!

    Linea Azienda Renato Fenocchio, foto di Ilaria Castagna
    Linea dell’ Azienda Renato Fenocchio, foto di Ilaria Castagna, articolo: Nebbiolo nel Cuore edizione IX 2023 di Ilaria Castagna

    Aurelio Settimo, La Morra. L’etichetta AURELIO SETTIMO nasce nel ’62, ad oggi è la figlia Tiziana ad occuparsi della produzione. 5,60 ettari coltivati a Nebbiolo da Barolo e neanche 1 ha a Dolcetto d’Alba. 3,40 ha di Nebbiolo sono coltivati nel rinomato cru Rocche dell’Annunziata, una delle zone di maggior prestigio per la produzione del vino Barolo. Una sola parola per lui, eleganza. Davvero notevole il Barolo “Rocche dell’Annunziata” Riserva 2016. Un tripudio di frutta, vaniglia e spezie.

    Linea Azienda Aurelio Settimo, foto di Ilaria Castagna
    Linea dell’ Azienda Aurelio Settimo, foto di Ilaria Castagna, articolo: Nebbiolo nel Cuore edizione IX 2023 di Ilaria Castagna

    Massimo Clerico, Lessona. Una grande storia familiare che affonda le sue radici nel ‘700 nell’antica cantina di Lessona, in provincia di Biella. Il papà di Massimo, Sandrino Clerico fu uno dei primi 3 viticoltori in Lessona che vennero iscritti nell’albo dei produttori del vino. L’azienda fu poi ristrutturata nel 2004, da Massimo. Produce circa 10.000 bt/anno con 2 ha circa, suddivisi in quattro appezzamenti piantati principalmente a Nebbiolo ma anche a Vespolina, Croatina e Uva Rara. La sua linea si contraddistingue per un’eleganza salmastra unica dovuta anche ai suoi terreni molto particolari, di sabbia pliocenica (terreno sabbioso di origine marina ). Una piacevolissima sorpresa anche lui.

    La linea dell’azienda Massimo Clerico, foto di Ilaria Castagna
    La linea dell’azienda Massimo Clerico, foto di Ilaria Castagna

     

    Ilaria Castagna sommelier, winewriter,esperta vitivinicola
    Ilaria Castagna sommelier, winewriter,esperta vitivinicola

    Siti Partners: https://carol-agostini.tumblr.com/ https://www.foodandwineangels.com/

  • Best Wine Stars a Milano, Palazzo del Ghiaccio 2023

    Best Wine Stars a Milano, Palazzo del Ghiaccio 2023

    Torna a maggio Best Wine Stars, la kermesse milanese dei vini e distillati.

    Redazione

    Aperte le selezioni per la quarta edizione dell’evento-degustazione che si terrà dal 20 al 22 Maggio 2023 con tante novità e importanti riconferme.

    Torna a maggio Best Wine Stars, la kermesse milanese dei vini e distillati, foto da comunicato stampa, edizione 2022
    Torna a maggio Best Wine Stars, la kermesse milanese dei vini e distillati, foto da comunicato stampa, edizione 2022

    Dopo il successo dello scorso anno, torna la quarta edizione dell’evento-degustazione Best Wine Stars, regalando ancora una volta alla città coinvolgenti occasioni di approfondimento sia per gli esperti che per gli appassionati del settore enogastronomico e dei distillati.

    Per il secondo anno consecutivo, Best Wine Stars avrà luogo presso Palazzo del Ghiaccio, lo splendido edificio in stile Liberty che nel suo inconfondibile parterre di oltre 2400 metri quadrati, ospiterà per tre giorni le oltre 200 aziende selezionate.

    Realizzato da Prodes Italia srl, Best Wine Stars è un progetto annuale che si pone l’obiettivo di proporre un’esperienza esclusiva tra le nuove tendenze, le strategie social e le tecnologie emergenti. La cultura del vino e dei distillati viene, infatti, promossa a 360° grazie alla divulgazione della storia e dell’unicità di ogni singolo prodotto e azienda attraverso vari canali e differenti strategie. L’occasione è quindi un’ottima opportunità per presentarsi al grande pubblico e a tutti gli addetti al settore.

    Best Wine Stars a Milano, Palazzo del Ghiaccio 2023, foto edizione 2022 da comunicato stampa
    Best Wine Stars a Milano, Palazzo del Ghiaccio 2023, foto edizione 2022 da comunicato stampa

    Novità assoluta di quest’edizione, in linea con i trend di mercato che premiano questa categoria, sarà la presenza di un’area bio, interamente dedicata alle aziende che hanno fatto della sostenibilità la loro mission. Il pubblico ha dimostrato di possedere una sempre maggiore consapevolezza sul tema ambientale e Best Wine Stars vuole rispecchiare le tendenze della nostra contemporaneità e le esigenze del pubblico, proponendo una selezione di eccellenze bio e naturali.

    In seguito all’ottimo riscontro ottenuto nell’edizione precedente, si amplia l’offerta relativa alle aziende internazionali e ai distillati, che rappresentano una nicchia piuttosto forte e molto apprezzata dai consumatori.

    Il pubblico ha dimostrato di possedere una sempre maggiore consapevolezza sul tema ambientale, foto da comunicato stampa edizione 2022
    Il pubblico ha dimostrato di possedere una sempre maggiore consapevolezza sul tema ambientale, foto da comunicato stampa edizione 2022

    Come per le precedenti edizioni, saranno assegnati i Best Wine Stars Awards, importanti riconoscimenti conferiti ai partecipanti al progetto. Quest’anno ci saranno due nuove categorie: Best Spirits e Best Rosè Wine, oltre ai già presenti Best Sparkling Wine, Best White Wine, Best Red Wine, Best Logo e Best Label.

    I vincitori dei premi Best Sparkling Wine, Best White Wine, Best Red Wine, Best Spirits e Best Rosè Wine vinceranno la partecipazione gratuita all’edizione 2024, mentre le cantine che si aggiudicheranno Best Logo e Best Label avranno l’opportunità di essere coinvolte come Wine Sponsor in eventi internazionali organizzati da Prodes Italia.

    Le degustazioni guidate durante la manifestazione, edizione 2022, foto da comunicato stampa
    Le degustazioni guidate durante la manifestazione, edizione 2022, foto da comunicato stampa

    Riconfermato anche per il 2023 il Premio Landini grazie alla partnership tra BWS e il brand italiano appartenente al Gruppo Argo Tractors, che in veste di Main Sponsor, selezionerà la miglior cantina che si aggiudicherà la targa celebrativa e un buono per l’acquisto di un trattore agricolo Landini. Questa collaborazione vuole promuovere l’eccellenza vitivinicola italiana, creando proficue relazioni tra i protagonisti della filiera e incoraggiandone competitività e presenza sul mercato

    “Landini – commenta Mario Danieli, Country Manager Italia di Argo Tractorsè un prestigioso marchio dell’industria italiana, simbolo del Made in Italy e di quella eccellenza riconosciuta anche al di fuori dei confini nazionali, come sinonimo di qualità. Valori che facilmente troviamo nei vini italiani, da sempre apprezzati e riconosciuti in tutto il mondo. Come i produttori coltivano e curano con dedizione, professionalità e passione le uve per creare vini d’eccellenza, allo stesso modo noi investiamo, ricerchiamo e lavoriamo per proporre sul mercato dei prodotti sempre più competitivi, efficienti e tecnologici”.

    “In tal senso – aggiunge Danieliil nostro gruppo abbraccia questa manifestazione e i suoi protagonisti, sottolineando la naturale vicinanza a questo comparto grazie anche alla tecnologia dei nostri trattori specialistici, tecnologia che migliora ed ottimizza il lavoro nei vigneti. Argo Tractors è da anni impegnata nell’innovazione, grazie ai forti investimenti nel settore ricerca e sviluppo e al contempo coltiva la passione per il lavoro in agricoltura con una particolare attenzione al fattore umano”.

    Il pubblico in degustazione dei vini alla manifestazione 2022, foto da comunicato stampa
    Il pubblico in degustazione dei vini alla manifestazione 2022, foto da comunicato stampa

    Best Wine Stars, inoltre, è lieta di annunciare un’altra importante novità: la partnership con Iron 3, azienda specializzata in organizzazione di eventi, gestione di business contacts, realizzazione incontri B2B tra aziende vinicole e buyer esteri.
    In quasi dieci anni di attività, Iron3 ha sviluppato il know-how e le competenze necessarie all’organizzazione di vari tipi di eventi e manifestazioni di promozione del vino italiano all’estero, proponendo un servizio completo d’alta qualità, con personale qualificato, attività informativa e di ricerca, conoscenza del mercato.

    Punto fermo della manifestazione rimangono le masterclass, momenti di approfondimento organizzati in collaborazione con la sommelier e winewriter Adua Villa affiancata da un team di relatori di eccellenza, che nel corso degli anni hanno acquisito sempre più prestigio. Dodici in totale, le masterclass si divideranno tra verticali, incentrate su una singola azienda che verrà raccontata attraverso le degustazioni delle etichette più prestigiose, e di gruppo, che coinvolgeranno diverse aziende su differenti tematiche quali ad esempio il terroir, vinificazione, stile e tendenze.

    A seguito dell’evento le etichette delle aziende partecipanti saranno in vendita sulla piattaforma e-commerce www.bestwinestars.com.

    COMPANY PROFILE

    Best Wine Stars è un’iniziativa del gruppo Prodes Italia, che opera da anni nel settore dell’alta gioielleria, del design e dell’arte. Fondatore dell’evento annuale consolidato ormai negli anni Artistar Jewels, Prodes Italia rispecchia in questo nuovo progetto la medesima unicità e stile. Nel 2019 la società ha realizzato la prima edizione della Milano Jewelry Week, La Week Milanese che celebra la storia, la tradizione e l’innovazione dell’affascinante mondo del gioiello internazionale.

    Per candidarsi inviare una mail a: info@bestwinestars.com

    BEST WINE STARS

    20 / 21 / 22 Maggio 2023 – Palazzo del Ghiaccio – Milano
    info@bestwinestars.com
    www.bestwinestars.com
    Instagram Best Wine Stars: @bestwinestars
    Facebook Best Wine Stars: https://www.facebook.com/BestWineStars/

    Informazioni generali

    ORARI AL PUBBLICO
    Sabato: dalle 12:00 alle 21:00
    Domenica: dalle 12:00 alle 21:00
    Lunedì: dalle 12:00 alle 21:00
    INGRESSO: 25 euro – Open Tasting + Wine Glass

    Da comunicato stampa


    Sito evento: http://www.bestwinestars.com/

    Sito ufficio stampa: https://www.prodesitalia.com/

    Partners redazione: https://carol-agostini.tumblr.com/ https://www.foodandwineangels.com/

  • Graziano Prà, vivere il vino in ogni stagione 2023

    Graziano Prà, vivere il vino in ogni stagione 2023

    GRAZIANO PRÀ: VIVERE IL VINO IN OGNI STAGIONE 2023

    Redazione

    L’azienda di Monteforte d’Alpone (VR) presenta i nuovi tour dedicati ai wine lovers, per scoprire il Soave tutto l’anno. Dalle degustazioni in barricaia ai bike tour tra le colline, fino alle escursioni nel Percorso Natura del nuovo agriturismo Monte Bisson.

    Graziano Prà, vivere il vino in ogni stagione 2023, foto da comunicato stampa
    Graziano Prà, vivere il vino in ogni stagione 2023, foto da comunicato stampa

    Quella di Graziano Prà è una realtà vitivinicola che nasce da un produttore appassionato e lungimirante, immersa in una natura rigogliosa a pochi passi da uno dei borghi più belli d’Italia. Qui prendono vita i suoi vini, dai vigneti allevati tra le colline del Soave e della Valpolicella, e frutto di un lavoro autentico di valorizzazione dei vitigni autoctoni e di grande attenzione all’innovazione.

    Qui prendono vita i suoi vini, dai vigneti allevati tra le colline del Soave e della Valpolicella, foto da comunicato stampa
    Qui prendono vita i suoi vini, dai vigneti allevati tra le colline del Soave e della Valpolicella, foto da comunicato stampa

    Graziano Prà è una vera e propria esperienza immersiva da vivere tutto l’anno e che dal 2023 apre sempre di più le porte ai wine lovers per far vivere il suo territorio in ogni stagione. Da quest’anno nascono infatti sei nuovi tour guidati pensati per accogliere al meglio tutti gli appassionati, senza dimenticare lo spirito familiare e conviviale che da sempre muove l’azienda.

    “Il tempo è prezioso, nel lavoro come nella quotidianità, parole di Graziano prà, foto da comunicato stampa
    Il tempo è prezioso, nel lavoro come nella quotidianità”, parole di Graziano prà, foto da comunicato stampa

    “Il tempo è prezioso, nel lavoro come nella quotidianità, ecco perché il nostro invito ai visitatori è quello di venire a trascorrere dei momenti di qualità insieme a noi – spiega Graziano Prà, titolare dell’azienda.

    Vivere la storia della cantina, sedersi con noi a tavola per assaggiare insieme i vini e i prodotti del territorio, immergersi nel bosco che circonda la nostra tenuta sul Monte Bisson o visitare il borgo medievale di Soave: sono esperienze di natura e di gusto che rigenerano anima e corpo e che speriamo lascino un bellissimo ricordo in tutti coloro che passano a trovarci”.

    Tenuta sul Monte Bisson, foto da comunicato stampa
    Tenuta sul Monte Bisson, foto da comunicato stampa

    Declinati secondo diverse proposte, i percorsi per vivere il vino secondo Graziano Prà possono comprendere una visita più storica e tecnica, dedicata alla cantina e alla barricaia di Monteforte d’Alpone, ma anche trekking guidati che partono dal nuovo agriturismo Monte Bisson e proseguono lungo il Percorso Natura, con un passaggio nei vigneti fino al bosco che li circonda e la visita all’annessa torre veneziana del 1400. Un sentiero escursionistico alla portata di tutti per scoprire la biodiversità dei colli alla ricerca di orchidee selvatiche, scoiattoli, ricci, tassi e volpi.

    Alcuni vigneti della cantina, foto da comunicato stampa
    Alcuni vigneti della cantina, foto da comunicato stampa

    La cantina ha pensato anche agli ospiti più sportivi e darà la possibilità di noleggiare a prezzi agevolati le e-bike, il modo ideale per scoprire gli scorci più suggestivi del territorio e del borgo medievale di Soave.

    La barricaia della cantina Graziano Prà, foto da comunicato stampa
    La barricaia della cantina Graziano Prà, foto da comunicato stampa

    Non può mancare quindi il momento della degustazione, che conclude tutte le visite, con diverse selezioni dedicate ai vini simbolo di Graziano Prà: dai Soave DOC, con le etichette Otto, Staforte e l’iconico Monte Grande, e la linea Morandina, con il Valpolicella, l’Amarone e il Ripasso. Ogni tasting è quindi accompagnato da un abbinamento di formaggi, salumi, focacce e altri prodotti gastronomici tipici del territorio, preparati direttamente in azienda.

    Da comunicato stampa


    Sito cantina: https://www.vinipra.it/it/

    Per scoprire tutti i tour: www.vinipra.it

    Sito ufficio stampa: https://www.zedcomm.it/

    Partners redazione: https://carol-agostini.tumblr.com/ https://www.foodandwineangels.com/