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  • Biscotti Longobardi a Merano WineFestival 2022, arte secca

    Biscotti Longobardi a Merano WineFestival 2022, arte secca

    Biscotti Longobardi a Merano WineFestival 2022

    Di Carol Agostini

    Biscotti Longobardi” è un tipo di biscotto italiano originario della regione della Lombardia, nel nord Italia. Sono biscotti di varie forme (a piacere) e croccanti, cotti due volte e spesso aromatizzati con mandorle, scorza di limone o altri ingredienti.

    Biscotti Longobardi a Merano WineFestival 2022, arte secca
    Biscotti Longobardi a Merano WineFestival 2022, arte secca, foto di Carol Agostini

    Tra gli stand del Merano Winefestival 2022 ho assaggiato i biscotti Longobardi che non conoscevo, buona esperienza gustativa per le mie papille, esaltate dalla fragranza e friabilità di questo prodotto della regione Lombardia, ora ve lo racconto…

    Ingredienti generici dei biscotti Longobardi

    Per preparare i Biscotti Longobardi, viene prima preparata una pasta usando farina, zucchero, uova e talvolta burro. La pasta viene poi formata in lunghe travi e cotta nel forno fino a che non è leggermente dorata. Dopo che le travi sono raffreddate, vengono tagliate in biscotti individuali e cotte di nuovo fino a che non sono croccanti e secchi.

    Vari usi

    Possono essere gustati come snack o dessert e spesso sono serviti con caffè o tè, oppure, inzuppati in vini dolci come il Vin Santo.

    L’arte secca in Italia

    "I DESIDERI" BISCOTTO LONGOBARDO PER IL DECENNALE DI ITALIA LANGOBARDORUM, foto da sito
    “I DESIDERI” BISCOTTO LONGOBARDO PER IL DECENNALE DI ITALIA LANGOBARDORUM, foto da sito

    In altre regioni, come in Toscana, i biscotti chiamati “cantucci” sono spesso serviti con il Vin Santo e vengono tradizionalmente mangiati durante le feste di Natale.

    In alcune parti dell’Italia meridionale, come in Puglia, i biscotti chiamati “taralli” sono spesso serviti come snack salato, mentre in altre regioni come in Sicilia, i biscotti chiamati “biscotti di Regina” sono spesso preparati durante le feste natalizie con farina di mandorle, miele e semi di sesamo.

    In generale nella nostra magnifica terra, i biscotti sono un elemento importante della cultura culinaria italiana e vengono spesso consumati come snack o dessert, o come accompagnamento a bevande come il caffè o il vino.

    Biscotti Longobardi a Merano WineFestival 2022, arte secca, foto di Carol Agostini
    Biscotti Longobardi a Merano WineFestival 2022, arte secca, foto di Carol Agostini

    La nascita dei boscotti Longobardi

    L’idea di creare un dolce longobardo per celebrare il decennale del riconoscimento Unesco del sito seriale “Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.)” è nata da un’idea proposta dall’Associazione Colli dei Longobardi Strada del Vino e dei Sapori.

    L’idea è stata subito accolta favorevolmente dall’Ufficio Unesco del Comune di Brescia e dalla Fondazione Brescia Musei, che hanno collaborato con il Consorzio Pasticcieri Artigiani di Brescia per legare la storia e la gastronomia, elaborando una ricetta che utilizza prodotti presenti nelle abitudini alimentari longobarde.

    Il team dei Servizi Educativi della Fondazione Brescia Musei ha svolto una ricerca storica per individuare quali ingredienti potessero essere utilizzati, scoprendo che i Longobardi utilizzavano spesso frutta secca spontanea per i loro dolci, come castagne, noci e nocciole, perché costituiva una fonte energetica importante.

    Così è nata la ricetta per “I Desideri“, biscotti dal delicato impasto che utilizzano burro, uova, zucchero, aromi e farina di castagne, garantendo un importante apporto nutritivo, oltre a un profumo caratteristico, sapientemente controbilanciato dall’aggiunta di sale.

    Copertina articolo: Biscotti Longobardi a Merano WineFestival 2022, arte secca, di Carol Agostini
    Copertina articolo: Biscotti Longobardi a Merano WineFestival 2022, arte secca, di Carol Agostini

    “I Desideri” prendono il nome dall’ultimo re longobardo, Desiderio, e il nome è stato declinato al plurale per essere utilizzato in una finzione narrativa in cui “I Desideri” diventano un omaggio speciale dedicato dal re alla Regina Ansa, sua amata sposa.

    L’artista Levente Tani ha creato un’illustrazione ad hoc che rappresenta Re Desiderio che porge in omaggio un biscotto alla Regina Ansa. Il breve racconto insieme alla riproduzione sono diventati parte integrante dei cartoncini che accompagnano questo originale e gustoso prodotto da forno.

    “I Desideri” hanno ricevuto il patrocinio dell’Associazione Italia Langobardorum e il logo del Decennale longobardo è stato utilizzato per l’occasione. Inoltre, il team dei Servizi Educativi della Fondazione Brescia Musei ha ideato un coinvolgente laboratorio didattico, “I BISCOTTI DEL RE“, dedicato ai bambini over 5, che permetterà loro di creare dei dolci in creta ispirati alle forme e alle decorazioni dei preziosi oggetti longobardi custoditi nel Museo di Santa Giulia.

    Biscotti Longobardi a Merano WineFestival 2022, arte secca, foto da sito
    Biscotti Longobardi a Merano WineFestival 2022, arte secca, foto da sito

    L’Associazione Strada del Vino Colli dei Longobardi

    Vini: i nostri vini appartengono alla zona del Monte Netto e di Botticino e molti hanno ottenuto la classificazione IGT “Ronchi di Brescia”. Ci sono due tipi di Botticino DOC e sette di Capriano del Colle DOC.

    Vitigni: quasi tutti sono a frutto nero, tranne il Trebbiano Lugana, impiegato nella zona di Capriano del Colle. Tra i nostri vitigni si annoverano: Barbera, Incrocio Terzi, Marzemino, Merlot, Sangiovese, Schiava Gentile e Trebbiano Lugana.

    Altri prodotti: sono acquistabili presso alcune delle aziende associate alla “Strada del Vino”, e comprendono salumi e insaccati, aceto di miele e mieli della Valverde.

    Nasce nell’anno 2001 e si sviluppa sul territorio bresciano andando a coprire un tragitto ideale che parte da Brescia, passando da Botticino, Rezzato, Mazzano con la frazione di Ciliverghe, Castenedolo, Montichiari, Montirone, Capriano del Colle, Poncarale e Flero, da dove si può ritornare a Brescia per chiudere il ‘circuito’.

    Alcuni pasticceri del consorzio, articolo: Biscotti Longobardi a Merano WineFestival 2022, arte secca, foto da sito
    Alcuni pasticceri del consorzio, articolo: Biscotti Longobardi a Merano WineFestival 2022, arte secca, foto da sito

    Da sempre le attività svolte dalla nostra Associazione hanno interessato da vicino la ‘vita’ di tutti i Comuni toccati dalla Strada, andando ad integrare e ad arricchire la promozione turistica ed eno-gastronomica offerta dalle Amministrazioni.

    Le realtà associate si dividono nelle seguenti categorie:
    Aziende Vitivinicole
    Ristoranti e Trattorie
    Agriturismo
    Alberghi
    Apicoltori
    Agenzia di Incoming
    Macellerie, Gastronomie e Pasticcerie
    Istituto di Formazione per professionisti nel settore della cucina, pasticceria

    La presenza di Aziende che creano Prodotti di Eccellenza (quali sono tutti i nostri vini, i mieli, i salumi, i pasticcini), le produzioni di nicchia (come l’aceto di miele dell’Apicoltura del Sampì), le unicità di alcune proposte di Aziende associate (si (si pensi al Museo Floreale di Montirone e all’eccellenza nella divulgazione della cultura culinaria di Cast Alimenti), la genuinità delle proposte gastronomiche delle nostre Trattorie, l’accoglienza sempre gentile ed elegante dei nostri Alberghi.

    La stretta collaborazione con i Musei presenti sul territorio (dai pià conosciuti come il Museo di Santa Giulia, a quelli meno noti come il Museo del Marmo o i Musei Mazzucchelli, ma di assoluta qualità e particolarità), il profondo senso di appartenenza al nostro Territorio che passa attraverso una forte collaborazione con le Amministrazioni Comunali presenti.

    Sono questi gli elementi di successo che integrano, differenziano e danno valore aggiunto alle nostre Offerte Turistiche. Senza mai dimenticare la vocazione prima che una Strada del Vinodeve avere, ma andano ad unire quanto di meglio si può ‘incontrare’ nelle nostre Terre…

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  • BioQitchen 2023: ” Fair Food Innovation Lab” Mauro Benincasa

    BioQitchen 2023: ” Fair Food Innovation Lab” Mauro Benincasa

    La vincente idea di sostenibilità ragionata di Mauro Benincasa: BioQitchen lancia il Manifesto “Fair Food Innovation Lab”.

    Redazione

    Il catering nato dall’intuizione di Mauro Benincasa, Ceo di HQ Food & Beverage, cambia pelle e diventa un laboratorio del Food Design Sostenibile. Il suo Manifesto è stato presentato durante White Show, nell’ambito della Milano Fashion Week. Tra le altre novità che BioQitchen ha portato a White, delle Masterclass legate a partner che sviluppano progetti sociali.

    Mauro Benincasa Ceo HQ Food Beverage, articolo: BioQitchen 2023: " Fair Food Innovation Lab" Mauro Benincasa, foto da comunicato stampa
    Mauro Benincasa Ceo HQ Food Beverage, articolo: BioQitchen 2023: ” Fair Food Innovation Lab” Mauro Benincasa, foto da comunicato stampa

    Cinque principi su cui fondare una rivoluzione green dall’impronta inclusiva nel mondo biologico: Gustoso, Sostenibile, Bello, Sano e Accessibile. È questo il leitmotiv da cui parte BioQitchen, il catering nato dall’intuizione di Mauro Benicansa, Ceo del Gruppo HQ Food & Beverage, che punta a un’idea di sostenibilità ragionata, lontana da qualsiasi tipo di ideologia culinaria.

    L’inizio di questa metamorfosi è il ”Fair Food Innovation Lab”, una Carta di Intenti contenente questi cinque capisaldi, presentata alla stampa durante la quattro giorni di White, l’evento trade show che connette aziende, buyer e showroom, nell’ambito della Fashion Week.

    “Ritengo che ci siano molte urgenze da mettere subito sul tavolo, – spiega Benincasacome il benessere animale, la sostenibilità sociale, ma anche e soprattutto rendere accessibile il biologico alla maggior parte delle famiglie italiane. Inizieremo da qui”.

    Durante la presentazione, ha preso la parola il Prof. Stefano Pratesi docente di Design dei Processi Innovativi e Sostenibili presso l’Università ISIA di Roma per spiegare come i processi produttivi alimentari possano essere concettualmente e pragmaticamente rivisti.

    “Partiamo dal concetto di biologico per superarlo, seguendo un approccio che provi ad includere gli interessi di tutti i soggetti che producono un piatto. Innovare significa pragmaticamente connettere ogni elemento che si ritrova nel Manifesto al fine di creare un’esperienza unica e condivisa”.

    Questo Manifesto pone le basi di un riconoscimento reciproco sia coi partner che lavorano con BioQitchen, come Alce Nero, Pastificio Felicetti, Agricooltur® e L’Agricologica, solo per citarne alcuni, che con le Istituzione, basato sui cinque capisaldi. BioQitchen diventa quindi un aggregatore di partner qualificati con cui collaborare alla creazione di un laboratorio di Food Design Sostenibile, che avrà al suo interno un Comitato Tecnico Scientifico con importanti Università, imprenditori e le Istituzioni.

    Presentazione Legu Monica Neri, articolo: BioQitchen 2023: " Fair Food Innovation Lab" Mauro Benincasa, foto da comunicato stampa
    Presentazione Legu Monica Neri, articolo: BioQitchen 2023: ” Fair Food Innovation Lab” Mauro Benincasa, foto da comunicato stampa

    I punti chiave del Manifesto:

    1. Gustoso: si parte dal rispetto dell’animale e delle stagioni, per arrivare alle papille gustative, non viceversa. Perché ci si possa rimpadronire di una consapevolezza maggiore di quella, che passa dalla pancia, per riscoprire il sapore naturale, legato profondamente ai cicli della natura.
    2. Sostenibile: è un termine ampio, che parte dal biologico come prerequisito, passa attraverso la lotta agli sprechi (scarti, rifiuti, imballi e trasporti), all’utilizzo circoscritto di terra e acqua, ma che va oltre per diventare una sostenibilità economica e sociale, nel rispetto delle persone che lavorano tutti i giorni nella filiera, oltre che della natura.
    3. Bello: va oltre il concetto di estetica da cui naturalmente parte, per incontrare la bellezza dell’esperienza culinaria e del made in Italy, che sottintende anche il fascino attrattivo di un paesaggio pienamente rispettato e accudito da chi lo vive, lo coltiva e dove si allevano e si rispettano gli animali.
    4. Sano: l’alimentazione è Vita, come tale mangiare bene significa stare bene mangiando. Questo concetto ancora una volta olistico si integra con la salute pubblica, ma anche con quella degli ecosistemi, la cui fragilità è oggi ragione di enormi disequilibri ambientali e sociali.
    5. Accessibile: è tra i punti più sfidanti, perché rendere democratico del cibo buono e rispettoso degli equilibri naturali, valorizzato con il giusto prezzo per retribuire tutti i livelli del comparto, è un duello che vale la pena combattere.
    Lancio Manifesto BioQitchen Mauro Benincasa Ceo di HQ Food & Beverage, foto di @deadue studio
    Lancio Manifesto BioQitchen Mauro Benincasa Ceo di HQ Food & Beverage, foto di @deadue studio

    BioQitchen a White, quattro giorni come Bio comanda

    In linea con questa filosofia, BioQitchen ha scelto anche quest’anno di portare a White dei partner, che sviluppano importanti progetti sociali, che si sono raccontati durante la quattro giorni milanese, nell’ambito della Fashion Week.

    Tra le novità di questa edizione delle Masterclass organizzate in collaborazione con alcuni partner, come Agricooltur® e Legù, presentati da I Murr, Antonio e Roberta, consulenti di stile e direttori creativi con più di 20 anni di esperienza nella moda e nel lifestyle.

    BioQitchen 2023: " Fair Food Innovation Lab" Mauro Benincasa, finger Food BioQitchen, foto da comunicato stampa
    BioQitchen 2023: ” Fair Food Innovation Lab” Mauro Benincasa, finger Food BioQitchen, foto da comunicato stampa

    Due gli appuntamenti che hanno portato a White questa inusuale contaminazione tra food & beauty: Agricooltur® ha utilizzato per una maschera viso rinfrescante ed emolliente del Tatsoi Rosso, un cavolo di origine orientale, mentre Legù ha preparato uno scrub per il viso con lo zucchero di cocco, la spirulina e il mais giallo.

    Stefano Pratesi da destra e Mauro Benincasa, BioQitchen, foto da comunicato stampa
    Stefano Pratesi da destra e Mauro Benincasa, BioQitchen, foto da comunicato stampa

    Proprio Agricooltur® ha realizzato per White delle serre e orti espositivi basati sulla coltivazione aeroponica, una tecnologia di sviluppo delle piante senza l’utilizzo della terra, che consente il risparmio di circa il 98% di acqua.

    È stato presentato, inoltre, il progetto di La Cafferia Torrefazione El Miguel, che valorizza il Caffè delle Donne in collaborazione con l’IWCA, l’International Women in Coffee Alliance, una rete globale a sostegno delle donne lungo tutta la filiera del caffè in 29 realtà al mondo.

    Con loro durante White Show altri importanti partner dall’anima sostenibile e biologica, come Amatrice Terra Viva, Carioni Bio, L’Agricologica, PrimaVera, Ceretto, Felicetti, Mia Kombucha, Cordusio Spirits, Wami, AquaLy e Alce Nero, marchio pioniere in Italia nel settore biologico, che conta più di mille agricoltori in Italia e diecimila piccole imprese agricole familiari in Centro e Sud America.

    BioQitchen, foto da comunicato stampa
    BioQitchen, foto da comunicato stampa

    HQ Food & Beverage

    Tutto è nato quasi per caso, nella mente di Mauro Benincasa, il Ceo di HQ Food & Beverage, che si occupa da oltre 20 anni di catering nel settore luxury. Un’unica azienda, quattro brand specializzati in diversi settori del lusso, tutti accomunati da un servizio sartoriale, flessibilità e rapidità dell’offerta.

    Hi Fly Catering è il primo marchio, nato nel 1999, specializzato in ristorazione per jet privati, che con oltre 4000 voli e 20mila passeggeri l’anno, vanta una clientela d’élite. Da quest’esperienza ai più alti livelli del comparto lusso sono nati altri tre marchi: Dream-Eat, catering che si rivolge prevalentemente all’alta moda, alle produzioni cinematografiche e pubblicitari.

    Legù partner durante le Masterclass di BioQitchen, foto da comunicato stampa
    Legù partner durante le Masterclass di BioQitchen, foto da comunicato stampa

    BioQitchen specializzato in preparazioni biologiche, che nel 2023 si è trasformato in un laboratorio integrato di co-ricerca e realizzazione del Food Design Sostenibile, assieme ad altri importanti partner come Pastificio Felicetti, Alce Nero, L’Agricologica. Non ultimo HangarQ, la location in via Tertulliano n. 68, dove organizzare eventi privati ed aziendali in vero stile flight-experience.

    A capo di quest’ultima, appassionante avventura, cominciata nel 2018, c’è Valentina Battista, Local & Event Manager, che sta sviluppando questo club privato riservato ai clienti di HQ per feste esclusive.

    Ambizione, impegno e creatività sono i valori distintivi di questo gruppo che fa letteralmente volare con la sua proposta ristorativa.

    HQ in pillole

    · Mauro Benincasa, Ceo

    · Catering del settore lusso con quattro brand specializzati:

    o Hi Fly specializzato in catering per jet privati

    o BioQitchen, il catering oltre il biologico

    o Dream Eat, catering per la moda e le produzioni cinematografiche

    o HangarQ, sede in via Tertulliano n. 68 per eventi privati e aziendali

    Informazioni utili:

    Sito: https://bioqitchen.it/

    HQ Food & Beverage

    Sito: https://hqfoodandbeverage.com/


    Sito ufficio stampa: http://www.giordanatalamona.it

    Siti partners: https://www.foodandwineangels.com/ https://carol-agostini.tumblr.com/

     

  • Il Rubesco Riserva Vigna Monticchio 2018 di Lungarotti

    Il Rubesco Riserva Vigna Monticchio 2018 di Lungarotti

    IL RUBESCO RISERVA VIGNA MONTICCHIO 2018 DI LUNGAROTTI SUL PODIO DEI MIGLIORI ROSSI D’ITALIA

    Redazione

    Il vino di punta della storica cantina umbra conquista il terzo posto dell’annuale classifica pubblicata dalla rivista Gentleman

    Il Rubesco Riserva Vigna Monticchio 2018 di Lungarotti, foto da comunicato stampa
    Il Rubesco Riserva Vigna Monticchio 2018 di Lungarotti, foto da comunicato stampa

    Il Rubesco Riserva Vigna Monticchio 2018 di Lungarotti è il terzo vino più premiato dalle guide italiane. A rivelarlo, la classifica 2023 dei 100 migliori rossi stilata dal mensile Gentleman che vede il portabandiera della storica azienda umbra salire sul podio dopo Sassicaia 2019 e Montiano 2019.

    Il Rubesco Riserva Vigna Monticchio 2018 è risultato terzo incrociando e sommando i punteggi delle sei guide italiane più autorevoli: Vini d’Italia (Gambero Rosso), I vini di Veronelli, Bibenda (Fondazione Italiana Sommelier), Vitae (Associazione Italiana Sommelier), Annuario dei migliori vini italiani (Luca Maroni) e la Guida essenziale ai vini d’Italia (Daniele Cernilli). Un risultato importante per questa etichetta che ha scritto la storia di Lungarotti e dell’enologia italiana diventando uno dei rossi più conosciuti e apprezzati nel mondo.

    Il Rubesco Riserva Vigna Monticchio 2018, foto da comunicato stampa
    Il Rubesco Riserva Vigna Monticchio 2018, foto da comunicato stampa

    “Siamo felici di avere raggiunto la vetta di questa prestigiosa classifica che ogni anno incorona i migliori rossi d’Italia – dichiara Chiara Lungarotti, Amministratore Delegato dell’azienda di famiglia. Un risultato che premia il nostro vino portabandiera, ma soprattutto il lavoro quotidiano di tutta la nostra fantastica squadra!”

    La prima vendemmia del Rubesco Riserva Vigna Monticchio (Torgiano Rosso Riserva DOCG) risale al 1964 quando Giorgio Lungarotti, fondatore dell’azienda e pioniere della moderna enologia italiana, capì che dalla vigna Monticchio, sulle colline di Torgiano, grazie anche ad una perfetta esposizione, si ottenevano delle uve Sangiovese straordinarie.

    Innovativo per i tempi, già dalla prima annata, questo Sangiovese in purezza si è fatto subito notare per la sua personalità netta. Il colore è rubino brillante e i caratteri sono quelli tipici della gente dell’Umbria, riservata ma generosa. Un vino di grande struttura, adatto a un lungo invecchiamento, che sfodera un equilibrio unico tra potenza ed eleganza e che viene prodotto solo nelle migliori annate.

    Note sull’annata 2018

    Il Rubesco Riserva Vigna Monticchio 2018 è un vino di lunga vita in quanto la maturazione è stata perfettamente equilibrata, la gradazione alcolica più contenuta e l’acidità più marcata rispetto alla calda annata 2017. Il calice sprigiona l’intensità di una ciliegia sotto spirito, immediatamente rincorsa da note più profonde di liquirizia, china e polvere da sparo.

    Il Rubesco Riserva Vigna Monticchio 2018 di Lungarotti, foto da comunicato stampa
    Il Rubesco Riserva Vigna Monticchio 2018 di Lungarotti, foto da comunicato stampa

    La spinta aromatica è tipica dell’annata, regista della complessa narrazione degli aromi di Vigna Monticchio. Al naso subentrano sentori di visciola, cacao amaro, marzapane, dattero e tè nero, tenuti insieme da una delicata balsamicità che accompagna verso una chiusura più mediterranea incentrata su arancia sanguinella e mirto.

    Il sorso palesa una dosata concentrazione che guida a un’intensità costante e armoniosa nell’esprimere un tannino sartoriale simile a una carezza. Un passo di danza perfettamente coordinato per un’annata di Vigna Monticchio che lascerà il segno.

    Simbolo dell’eccellenza enologica umbra, Lungarotti ha contribuito a scrivere la storia del vino italiano nel mondo. Una storia cominciata con Giorgio Lungarotti, pioniere della moderna enologia italiana che nel dopoguerra ha trasformato l’azienda agricola di famiglia, a Torgiano, in una cantina di successo.

    Il Rubesco Riserva Vigna Monticchio - Torgiano Rosso Riserva DOCG, considerato tra i migliori rossi italiani, e il Rubesco – Rosso di Torgiano DOC, foto da comunicato stampa
    Il Rubesco Riserva Vigna Monticchio – Torgiano Rosso Riserva DOCG, considerato tra i migliori rossi italiani, e il Rubesco – Rosso di Torgiano DOC, foto da comunicato stampa

    Una storia che ancora oggi continua grazie all’impegno, la passione e la competenza di 3 generazioni della famiglia Lungarotti che hanno saputo innovare senza tradire il carattere inconfondibile di vini iconici come il Rubesco Riserva Vigna Monticchio – Torgiano Rosso Riserva DOCG, considerato tra i migliori rossi italiani, e il Rubesco – Rosso di Torgiano DOC.

    Lungarotti conta in tutto 250 ettari di vigneti, dislocati tra la Tenuta di Torgiano (230 ha, certificata VIVA dal 2018) e quella di Montefalco (20 ha, certificata biologica dal 2014), dove si pratica una viticoltura attenta alla sostenibilità e alla biodiversità.

    Tra i pilastri dell’azienda, anche la valorizzazione dell’enoturismo di qualità e la promozione della cultura del vino, dell’olio e del patrimonio artistico attraverso il Museo del Vino (MUVIT) e il Museo dell’Olivo e dell’Olio (MOO) di Torgiano.

    Da comunicato stampa

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  • Anteprima Vino Nobile di Montepulciano 2023 di Cristina Santini

    Anteprima Vino Nobile di Montepulciano 2023 di Cristina Santini

    Anteprima Vino Nobile di Montepulciano 2023, approfondimenti sulle Annate, Riserve e Selezioni

    Di Cristina Santini

    Verso la Fortezza Medicea di Montepulciano, foto di Cristina Santini
    Verso la Fortezza Medicea di Montepulciano, foto di Cristina Santini

    Sabato 18 febbraio, nell’incantevole borgo di Montepulciano, ho preso parte ad una delle due giornate sull’anteprima del Vino Nobile di Montepulciano organizzata dal Consorzio in un contesto esclusivo come la Fortezza Medicea, a pochi passi da Piazza Grande.

    Una cittadina medievale toscana, ubicata su una collina circondata da vigneti e dallo splendido paesaggio della Valdichiana e della Val d’Orcia, pronta ad accogliere pubblico e operatori della stampa con occhi puntati sulle nuove annate. Oltre 40 Produttori presenti ai banchi d’assaggio, più della metà della denominazione, che hanno raccontato le annate e i loro progetti futuri.

    Il Palazzo Comunale in Piazza Grande, articolo: Anteprima Vino Nobile di Montepulciano 2023 di Cristina Santini, foto dell'autrice
    Il Palazzo Comunale in Piazza Grande, articolo: Anteprima Vino Nobile di Montepulciano 2023 di Cristina Santini, foto dell’autrice

    Numeri in crescita per la denominazione poliziana che esporta ancora più sul mercato estero (68%) rispetto a quello italiano (32%) e che vede la Germania e gli Stati Uniti come i principali paesi esportatori del Nobile con un quantitativo di 7.1 milioni di bottiglie immesse nel 2022 (+6% sul 2021) e 2.8 milioni di Rosso di Montepulciano (+7.7% rispetto al 2021).

    Il progetto Pieve, tanto atteso che porterà all’approvazione di un nuovo disciplinare nel 2025, permetterà l’introduzione della tipologia in etichetta, identificando una particolare zona con l’impiego almeno del 90% di Sangiovese e la restante parte di vitigni autoctoni complementari (Canaiolo, Colorino, Mammolo ecc.) e con uve prodotte esclusivamente dall’azienda imbottigliatrice.

    Dodici le aree di studio identificate come UGA (Unità Geografiche Aggiuntive) e menzionate con il nome delle antiche Pievi, circoscrizioni territoriali religiose e civili risalenti all’epoca romana e longobarda: Argiano, Ascianello, Badia, Caggiole, Cervognano, Ciarliana, Gracciano, Le Grazie, San Biagio, Sant’Albino, Valardegna e Valiano.

    Da Palazzo Contucci in lontananza la Val d'Orcia, foto di Cristina Santini
    Da Palazzo Contucci in lontananza la Val d’Orcia, foto di Cristina Santini

    È sempre più crescente il numero delle aziende che si impegnano a vinificare il Prugnolo Gentile (così chiamato il Sangiovese da queste parti) in purezza o con una piccola aggiunta di vitigni autoctoni a dimostrazione della vera autenticità dei Nobile, abbandonando sempre più l’impiego delle uve internazionali.

    Riflettori puntati sulla 2020, considerata l’annata a cinque stelle, e la Riserva 2019, fino a degustare millesimi precedenti che ho assolutamente apprezzato e riportato nei miei assaggi migliori e dove, non solo per le percentuali delle varietà impiegate importanti, hanno contribuito sicuramente territorio, clima, legni utilizzati e l’inconfondibile mano dell’uomo.

    L’annata 2020 è stata piuttosto regolare caratterizzata da pochi sconvolgimenti climatici, con qualche rallentamento nella fase di crescita dei germogli tra aprile e maggio a causa della poca disponibilità idrica dei terreni recuperata poi con le piogge di giugno.
    La maturazione dei grappoli ha avuto fasi alterne tra agosto e settembre, passando da giornate limpide con una buona luminosità e temperature ottimali a cali bruschi e piogge frequenti. L’instabilità comunque non ha impedito il procedere della maturazione fenolica e ha portato vini con un gradevole corredo aromatico e un buon equilibrio tra struttura e acidità.

    La Riserva 2019 è risultata, nella maggior parte delle degustazioni, elegante, longeva e solo in qualche caso con un’espressione tannica ancora ruvida.
    Comunque due annate degne che si sono presentate al calice con profili variegati a seconda dell’azienda, a dimostrazione del fatto che non c’è ancora una linea di congiunzione interpretativa e territoriale ma un approccio orientato più sulla singola referenza, superando però quel retaggio del passato dovuto ai tannini pesanti che hanno lasciato definitivamente spazio all’eleganza e all’equilibrio.

    L'entrata della Fortezza Medicea, foto di Cristina Santini, articolo: Anteprima Vino Nobile di Montepulciano 2023
    L’entrata della Fortezza Medicea, foto di Cristina Santini, articolo: Anteprima Vino Nobile di Montepulciano 2023

    I migliori assaggi, con le mie considerazioni di rito, in ordine di degustazione e suddivisi per Aziende:

    Podere Il Macchione:
    Nobile di Montepulciano 2019 – Intenso, fresco, goloso.
    Nobile di Montepulciano 2018 – Frutto deciso e tannini setosi.
    Riserva 2017 – Elegante e longevo, ha tutto il tempo per elevarsi ancora. Un gran Nobile.

    Vino Nobile Riserva 2017 Il Macchione, articolo: Anteprima Vino Nobile di Montepulciano 2023, foto di Cristina Santini
    Vino Nobile Riserva 2017 Il Macchione, articolo: Anteprima Vino Nobile di Montepulciano 2023, foto di Cristina Santini

    Podere Casanova Guidotti:
    Rosso di Montepulciano 2020 – Profondo e di grande potenza estrattiva.
    Nobile di Montepulciano 2020 – Appena imbottigliato ma un grande vino da attendere, scalpitante.
    Nobile di Montepulciano 2019 – Complesso e appagante.

    Batteria della Cantina Guidotti, foto di Cristina Santini
    Batteria della Cantina Guidotti, foto di Cristina Santini

    Fattoria della Talosa:
    Riserva 2019 – Intensità di frutto e freschezza
    Nobile di Montepulciano Selezione Filari Lunghi 2018 – Dinamico, godurioso e di lunga persistenza.

    I vini di Talosa, articolo: Anteprima Vino Nobile di Montepulciano 2023 di Cristina Santini, foto dell'autrice
    I vini di Talosa, articolo: Anteprima Vino Nobile di Montepulciano 2023 di Cristina Santini, foto dell’autrice

    Contucci:
    Rosso dì Montepulciano 2020 – Fragrante e succoso, buona bevibilità
    Nobile di Montepulciano Pietra Rossa 2018 – Sorso pieno di energia, vellutato e composto. Sorprendente.
    Riserva 2017 – Agile, corposo, di bella struttura.

    I vini della Cantina Contucci, foto di Cristina Santini
    I vini della Cantina Contucci, foto di Cristina Santini

    Il Molinaccio:
    Rosso di Montepulciano Il Golo 2021 – un effluvio di frutta rossa fresca, godibile e beverino.
    Nobile di Montepulciano La Spinosa 2019 – Frutto croccante, spalla acida alta, elegantemente sincero.
    Riserva La Poiana 2016 – Ampio al naso e al palato con un’incredibile struttura. Impeccable.

    Line up Il Molinaccio, articolo: Anteprima Vino Nobile di Montepulciano 2023 di Cristina Santini, foto dell'autrice
    Line up Il Molinaccio, articolo: Anteprima Vino Nobile di Montepulciano 2023 di Cristina Santini, foto dell’autrice

    Poliziano:
    Nobile di Montepulciano Selezione Asinone 2020 – Grande potenziale, bouquet generoso, rotondo e avvolgente.
    Nobile di Montepulciano Selezione Le Caggiole 2017 – Ampio il ventaglio degli aromi, raffinato e compatto dai tannini nobili.

    Asinone 2020 e Nobile Le Caggiole 2017, foto di Cristina Santini
    Asinone 2020 e Nobile Le Caggiole 2017, foto di Cristina Santini

    Poderi Boscarelli:
    Rosso di Montepulciano Prugnolo 2022 – Espressivo con un bel naso floreale fresco e minerale.
    Riserva 2019 – Fruttato e di grande struttura.
    Nobile Costa Grande 2018 – Beva elegante con ottimi tannini setosi, grande potere di invecchiamento. Indimenticabile.
    Nobile Il Nocio 2018 – Materico, complesso, ricco, di gran corpo.

    Line up Boscarelli, articolo: Anteprima Vino Nobile di Montepulciano 2023 di Cristina Santini, foto dell'autrice
    Line up Boscarelli, articolo: Anteprima Vino Nobile di Montepulciano 2023 di Cristina Santini, foto dell’autrice

    Cantine Dei:
    Rosso di Montepulciano 2021 – Complessità aromatica, sorso profondo ed elegante, già pronto alla beva. Mi chiedo quanto anni avrà davanti a sé.
    Nobile Selezione Madonna della Querce 2017 – Generoso all’olfatto, estroverso e ben strutturato.

    Nobile Madonne della Querce 2017, foto di Cristina Santini
    Nobile Madonne della Querce 2017, foto di Cristina Santini

    La Ciarliana:
    Rosso di Montepulciano 2020 – un vino che farà parlare di sé, con una buona acidità e grande estrazione.
    Nobile 2018 – Concentrazione piacevole di frutti rossi al naso, corposo, schietto e territoriale.
    Nobile Selezione Vigna ‘Scianello 2018 – Pieno, ricco di aromi, fresco con un tannino decisamente vellutato. Armonico e affascinante.

    I vini La Ciarliana, foto di Cristina Santini
    I vini La Ciarliana, foto di Cristina Santini
    Cristina Santini Sommelier, winewriter, esperta vitivinicola
    Cristina Santini Sommelier, winewriter, esperta vitivinicola

    Siti consorzio: https://www.anteprimavinonobile.it/

    Siti partners:https://www.foodandwineangels.com/ https://carol-agostini.tumblr.com/

  • La Mixology al Vinitaly 2023, miscelazione e innovazione

    La Mixology al Vinitaly 2023, miscelazione e innovazione

    Vivi le esperienze sensoriali uniche di Vinitaly 2023Scopri le aree tematiche di Vinitaly 2023 che non puoi perdere! Non hai ancora il tuo biglietto per Vinitaly 2023?

    Acquista il tuo ticket su:https://www.vinitaly.com/

    Redazione

    Il salone dedicato all’arte della miscelazione

    Vinitaly Mixology è l’area tematica dove potrai vivere esperienze sensoriali uniche attraverso i drink creati da bartender professionisti con liquori, distillati e vini d’eccellenza, in un salone dove la cultura del bere con gusto è protagonista.

    La Mixology al Vinitaly 2023, miscelazione e innovazione, immagine da comunicato stampa
    La Mixology al Vinitaly 2023, miscelazione e innovazione, immagine da comunicato stampa

    A chi si rivolge Vinitaly Mixology?

    A chiunque voglia approfondire il trend della miscelazione, i quattro giorni di fiera nell’area Mixology offriranno al pubblico di professionisti uno spazio dedicato a masterclass con i bartender più talentuosi, speech sulla storia dei prodotti e laboratori di alto livello per la creazione di nuovi cocktail a base di vini, liquori e distillati.

    Vinitaly in cui ci saranno dei percorsi degustativi di Mixology 2023, immagine da comunicato stampa
    Vinitaly in cui ci saranno dei percorsi degustativi di Mixology 2023, immagine da comunicato stampa

    Vinitaly and The City – il fuori salone di Vinitaly nel cuore di Verona

    Quattro giorni di degustazioni, incontri ed eventi diffusi nel centro di Verona, per coinvolgerti in un viaggio alla scoperta delle eccellenze del vino e dei luoghi più significativi del centro storico della città, Patrimonio mondiale UNESCO.

    Vinitaly and The City - il fuori salone di Vinitaly nel cuore di Verona, foto da comunicato stampa
    Vinitaly and The City – il fuori salone di Vinitaly nel cuore di Verona, foto da comunicato stampa

    A chi si rivolge Vinitaly and The City?

    Ai wine lover, ai professionisti del settore e a chiunque voglia partecipare all’ondata di wine passion che si propagherà da Vinitaly al centro di Verona, pronta per un brindisi diffuso per tutta la città. Un mosaico di appuntamenti per coinvolgerti tra contaminazioni culturali, artistiche, musicali e geografiche, con tante novità suggestive in programma.

    Scopri i trend del mondo del vino sul blog di Vinitaly Plus

    A chi si rivolge Vinitaly Mixology? foto da comunicato stampa, articolo: La Mixology al Vinitaly 2023, miscelazione e innovazione
    A chi si rivolge Vinitaly Mixology? foto da comunicato stampa, articolo: La Mixology al Vinitaly 2023, miscelazione e innovazione

    La Mixology è l’arte di creare cocktail sperimentando attraverso la miscelazione di alcolici e bevande, a integrazione di vino o distillati. Il Mixologist è considerato un artista della sperimentazione del gusto, in grado di riprodurre e creare esperienze sensoriali uniche attraverso i suoi drink.

    Vinitaly e Mixology 2023, immagine da comunicato stampa
    Vinitaly e Mixology 2023, immagine da comunicato stampa

    Negli ultimi anni, l’arte della miscelazione di bevande alcoliche, in cui trova spazio anche il vino, ha affascinato bartenders di tutto il mondo e professionisti alla continua ricerca del bilanciamento dei sapori, facendo crescere l’interesse per il comparto più vivace della cultura del bere con gusto. Vinitaly, da sempre attento ai trend di settore, ha dato una particolare attenzione al fenomeno di tendenza della Mixology, creando una speciale area tematica.

    Vinitaly e Mixology nel 2023, immagine da comunicato stampa
    Vinitaly e Mixology nel 2023, immagine da comunicato stampa

    Dal 2 al 5 Aprile 2023, i quattro giorni di fiera offriranno al pubblico di professionisti uno spazio dedicato a masterclass con i bartenders più talentuosi, speech dedicati alla storia dei prodotti e laboratori di alto livello per la creazione di nuovi cocktail a base di vini, liquori e distillati.

     

    Da comunicato stampa

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  • Cantina Morichelli 2023 di Partners in Wine

    Cantina Morichelli 2023 di Partners in Wine

    Cantina Morichelli 2023, un omaggio al passato e uno sguardo al futuro: le sfide di una piccola azienda in crescita.

    Di Ilaria Castagna e Cristina Santini

    Partners in Wine

    Vigneto Montecardeto, articolo: Cantina Morichelli 2023 di Partners in Wine, foto delle autrici
    Vigneto Montecardeto, articolo: Cantina Morichelli 2023 di Partners in Wine, foto delle autrici

    In una giornata tersa piena di vento, noi Partners in Wine, abbiamo visitato la Cantina Morichelli, dei fratelli Matteo e Pietro, a Trevignano Romano, località Monte Cardeto, nel cuore della Tuscia romana. Un antico borgo medievale situato sulle rive del lago di Bracciano e costruito su una rupe di lava leucitica all’estremità del cratere di un antico vulcano.

    Per raggiungere i vigneti, abbiamo percorso una bellissima strada immersa nel verde, la strada del vino delle Terre Etrusco Romane che corre lungo le sponde del lago, attraversa il Parco Naturale Regionale di Bracciano-Martignano, una riserva naturale protetta del Lazio, e giunge fino a Cerveteri e Tolfa. Luogo a lungo vissuto dagli Etruschi e dai Romani che vi costruirono molte ville, alcune ora sott’acqua.

    Incontriamo Matteo, un ragazzo genuino e gentile, in uno dei suoi fazzoletti vitati e rimaniamo per un istante a contemplare questo piccolo angolo di paradiso, rapite dalla bellezza della vigna a riposo in questo periodo.

    Dormiente ma allo stesso tempo così viva. Mentre camminiamo tra i filari, Matteo ci racconta con entusiasmo la sua storia:

    “Abbiamo quattro ettari di vigneto di cui uno in affitto, tutte le nostre colline si affacciano sul Lago di Bracciano, di origine vulcanica, ed alcune delle nostre vigne hanno tra i 20 e i 25 anni di età impiantate dai miei nonni molti anni fa. Quella che vediamo qui ne ha nove ed è la più giovane e molto vigorosa.

    Sono circa 1,5 ettari a 270 metri di altitudine coltivati metà a Violone e metà a Vermentino; abbiamo deciso di tenere divisa la parte bassa per il rosso e quella alta per il bianco perché tra le due colline il terreno cambia tantissimo. In discesa è più argilloso e vulcanico quindi con una terra che drena tanto l’acqua, nel bene e nel male, fino ad arrivare ad un terreno quasi sabbioso. Questa è una zona molto ventosa, tutto l’anno, e questo ci consente di lavorare in biologico perché fa molto bene alle piante e, al contrario di quanto si possa pensare, qui c’è pochissima umidità”.

    La vigna che genera dei vini strepitosi della cantina Morichelli, foto di partners in Wine
    La vigna che genera dei vini strepitosi della cantina Morichelli, foto di partners in Wine

    Notiamo come in questa vigna giovane la vigoria e il fusto delle piante cambi in così pochi metri e nonostante la sua tenera età abbia un diametro piuttosto grande in alcuni punti probabilmente per merito del terreno più ricco di minerali.

    I vigneti sono dislocati su tre colline, più o meno distanti un chilometro l’una dall’altra, caratterizzate tutte da suoli vulcanici e dove sono coltivati Violone, Sangiovese, Incrocio Manzoni, Vermentino e Syrah. L’anno prossimo verrà impiantata la Malvasia Puntinata al posto di una parte improduttiva dell’Incrocio Manzoni e acquistato un fazzoletto limitrofo sul quale verrà messo a dimora un altro vitigno a bacca rossa.

    Pochissimi i trattamenti impiegati, perlopiù rame, zolfo e un prodotto a base di tannino di castagno, il quale è molto funzionale contro peronospora e oidio. Una piccola curiosità ci viene raccontata sulle concimazioni che avvengono solo con il letame delle pecore del vicino.

    I filari del Vigneto Montecardeto, cantina Morichelli, foto di Partners in Wine
    I filari del Vigneto Montecardeto, cantina Morichelli, foto di Partners in Wine

    I Fratelli Morichelli lavorano insieme in vigna e si avvalgono della collaborazione di Roberto Muccifuori, agronomo e enologo di Orvieto. Certificati biologici, si occupano di tutte le fasi, dalle lavorazioni in campo alla cantina, fino alla vendita. È per questo che dal 2019, l’Azienda è entrata a far parte della FIVI (Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti) e da quest’anno, grazie al suo impegno, Matteo ha assunto la carica di Vice Delegato del Lazio.

    Matteo continua:“L’azienda è nata ufficialmente nel 2017, la nostra prima vendemmia è stata quindi nel 2018. La mia famiglia è da sempre stata in vigna. Papà la maggior parte dell’uva la vendeva ai privati o alla Cantina Sociale di Cerveteri e una piccola parte provava a vinificarla; quando ha iniziato a vedere dei risultati positivi, ha lasciato le redini a noi figli. È rimasto ad aiutarci nel punto vendita che abbiamo proprio sul lago dove vendiamo anche il vino sfuso.”

    Le lavorazioni in vigna

    Il Montepulciano, localmente chiamato Violone, è un’uva unica, da sempre coltivata da queste parti. Ha trovato il suo habitat naturale su queste colline lagunari accarezzate da un clima caldo e ventilato. Per le potature, si lascia il ramo più lungo, soprattutto per questa varietà, perché tende a spezzarsi facilmente quando si va in legatura e poi si scorcia.

    Rappresenta un doppio lavoro ma fondamentale. Si esegue una potatura molto ramificata, rasando i rami superiori e non in basso e alternando la lavorazione dei filari di anno in anno. Si raccoglie alle prime ore del mattino, si porta in cantina dove l’uva viene pigiata e pressata. Quest’anno la vendemmia è partita i primi di agosto con la raccolta dell’Incrocio Manzoni, a seguire quella del Vermentino a fine agosto e infine dai primi di settembre fino ad Ottobre con le uve a bacca rossa.

    I capi a frutto e la legatura del Violone, cantina Morichelli, foto di Partners in Wine
    I capi a frutto e la legatura del Violone, cantina Morichelli, foto di Partners in Wine

    Apprezziamo tantissimo il rispetto che questa Azienda ha nei confronti del territorio, dalle lavorazioni manuali in vigna e nella raccolta delle uve fino all’imbottigliamento, non da meno la scelta di utilizzare i tappi Nomacorc, un polimero della canna da zucchero completamente riciclabile e le etichette in fibra di cotone.

    Nella botte piccola c’è il vino buono

    La loro piccola ma funzionale cantina si trova interrata sotto il vigneto e nel passato era la capanna del nonno che poi è stata ristrutturata e adibita alla vinificazione. C’è tutto l’essenziale: la pressa, la pigiatrice, due tonneau e per finire quattro piccole barrique di rovere francese in un angolo, dove affina il Violone.

    La Cantina interrata, cantina Morichelli, foto di Partners in Wine
    La Cantina interrata, cantina Morichelli, foto di Partners in Wine

    Matteo afferma:“Devo dire che io non amo molto il legno ma ammetto che per un vitigno come il Violone è fondamentale altrimenti non sprigionerebbe quei sentori unici che ha. Mentre in acciaio affina il Vermentino, l’Incrocio Manzoni e il blend rosso inizialmente nato da Violone e Syrah, sostituito quest’ultimo con il Sangiovese. Per quanto riguarda il nostro Spumante Metodo Classico è Violone in purezza, vinificato in bianco. Quest’anno ne abbiamo prodotte 850 bottiglie con un affinamento di 12 mesi sui lieviti ma arriverà nei prossimi anni a 24 mesi. In totale produciamo quasi 10.000 bottiglie l’anno”.

    Matteo Morichelli e il suo metodo classico, cantina Morichelli, foto di Partners in Wine
    Matteo Morichelli e il suo metodo classico, cantina Morichelli, foto di Partners in Wine

    Dopo aver passeggiato tra le vigne e visitato la cantina, riprendiamo le macchine per dirigerci verso il punto vendita situato nel borgo a due passi dalla riva del Lago di Bracciano, oggi un po’ burrascoso ma pur sempre affascinante.

    Cristina Santini e Ilaria Castagna Partners in Wine con Matteo della Cantina Morichelli, foto delle autrici
    Cristina Santini e Ilaria Castagna Partners in Wine con Matteo della Cantina Morichelli, foto delle autrici

    Appena arrivate al locale ci piace molto curiosare tra le foto di famiglia e dei vigneti che troviamo appese sulle pareti e che ci confermano ancora una volta la passione per questo “mestiere” e la tradizione vitivinicola familiare tramandata alle generazioni.

    Il punto vendita sul Lago di Bracciano, cantina Morichelli, foto di Partners in Wine
    Il punto vendita sul Lago di Bracciano, cantina Morichelli, foto di Partners in Wine
    Degustazione vini cantina Morichelli

    Si parte con la degustazione iniziando dal Cardo 2021 Igt – Dal nome della zona Monte Cardeto ricca di cardi, questo Vermentino in purezza segue il processo di pigiatura, pressatura, chiarifica statica per 12 ore sulle fecce pesanti e fermentazione in acciaio per 7/10gg. Dopo la fermentazione riposa circa nove mesi sulle fecce fini prima della bottiglia.

    Cardo Vermentino, cantina Morichelli, foto di Partners in Wine
    Cardo Vermentino, cantina Morichelli, foto di Partners in Wine

    Di colore giallo paglierino con riflessi verdolini, all’olfatto domina la sua parte minerale preponderante per poi gradualmente aprirsi su sentori di frutta bianca fresca, di macchia mediterranea, uniti a sbuffi balsamici e fiori di camomilla che ricordano i prati in fiore.

    Al sorso mostra tutta la sua gioventù (imbottigliato da circa tre mesi), la sua nervatura e sorprende per acidità e sapidità. Un vino molto piacevole che arriva lungo nella sua complessità.

    Ci piacerebbe assaggiarlo nuovamente tra qualche mese.

    Prato di papaveri nei vigneti e Incrocio Manzoni Antheios cantina Morichelli, foto di Partners in Wine
    Prato di papaveri nei vigneti e Incrocio Manzoni Antheios cantina Morichelli, foto di Partners in Wine

    ANTHEiOS 2020 Igt Incrocio Manzoni in purezza da vigne di 24 anni di età, stessa vinificazione del Cardo.

    Il nome deriva dalla parola greca Antheios che significa floreale, com’è il vino e com’è la vigna, costeggiata da papaveri e fiori. Il Manzoni ha un grande difetto quello di fare pochissima uva.

    A maggior ragione degustiamo questo gioiello lentamente apprezzando il suo colore giallo paglierino tendente al dorato, con una bella frutta gialla al naso come la pesca, fieno e leggere note ossidate di mandorla tostata.

    Alla beva è avvolgente, rotondo, bilanciato da una bella sapidità e un finale persistente di canditi. Ha tempo davanti per esprimere la stoffa da vero campione.

    Fenice Blend di Violone e Syrah cantina Morichelli, foto di Partners in Wine
    Fenice Blend di Violone e Syrah cantina Morichelli, foto di Partners in Wine

    FENICE 2020 Igt 50% Syrah e 50% Violone, dal 2022 Sangiovese e Violone.

    Succoso e avvolgente nei suoi frutti rossi freschi, dalla ciliegia alla prugna, dove prevalgono più le sfumature ampie e fruttate del Violone rispetto alla speziatura del Syrah con lievi note di pepe nero in chiusura e un bel tannino morbido.

    Apertura organolettica più netta e chiara dopo qualche minuto atteso nel calice.

    Nato come Syrah in purezza, dopo l’incendio del 2019 che devastò più della metà delle piante, è stato sostituito dal Sangiovese.

    Violone in purezza cantina Morichelli, foto di Partners in Wine
    Violone in purezza cantina Morichelli, foto di Partners in Wine

    VIOLO 2020 Igt.

    Vino di punta dell’azienda che affina 12 mesi in barriques e tonneaux piccole da 350 litri di secondo passaggio.

    Denso, dal colore impenetrabile e dalla speziatura dolce con richiami finali di cannella e pepe nero.

    La beva, ampia e sostanziosa, termina con una perfetta maturazione del frutto rosso. Persistente e intenso con un’ottima freschezza e un tannino vellutato, mostra il grande potenziale del vitigno. Sembra non finire mai.

    Sabatae Metodo Classico da Violone cantina Morichelli, foto di Partners in Wine
    Sabatae Metodo Classico da Violone cantina Morichelli, foto di Partners in Wine

    SABATAE: la leggenda narra che la città di Sabate fu distrutta da un’entità divina facendola sprofondare in fondo al Lago di Bracciano per vendetta nei confronti dei suoi abitanti, risparmiando solo una fanciulla che fuggì sul colle dove oggi sorge la Chiesa della Madonna del Riposo.

    Dal punto di vista geologico, deriverebbe dal complesso vulcanico (quattro crateri) che poi crollando nel tempo ha formato una conca dalla quale si è generato il lago.
    E’ un Violone in purezza vinificato in bianco, pas dosé che affina al momento dodici mesi sui lieviti.

    Non viene pigiato e va diretto nel torchio a mano. Bellissimo colore rosa antico intenso, con un perlage fine ma non molto persistente.

    Un metodo classico con un’ottima struttura di base, pieno e complesso, che evidenzia un tannino levigato e un finale sapido. Non ancora in perfetta armonia e bisognoso di tempo per esprimere le sue meravigliose qualità intrinseche. Un grande destriero.

    Line Up della cantina Morichelli, foto di Partners in Wine
    Line Up della cantina Morichelli, foto di Partners in Wine

    E’ il secondo anno che esce sul mercato ed è ancora in fase sperimentale. Grande scommessa la bollicina per questa Cantina che, dopo vari esperimenti sul Vermentino, ha deciso di utilizzare il Violone per il metodo classico. I primi a farlo in questa zona e con questa varietà. Riposando ulteriori mesi sui lieviti, siamo convinte che raggiungerà la complessità e quel passo in più verso quella profondità che si acquisisce solo con il tempo.

    Ilaria Castagna e Cristina Santini Sommelier, winewriter, esperte vitivinicole.
    Ilaria Castagna e Cristina Santini Sommelier, winewriter, esperte vitivinicole.

    Sito cantina: https://cantinamorichelli.it/
    Siti Partners: https://www.foodandwineangels.com

    https://carol-agostini.tumblr.com/

     

  • Prowein 2023 e il Consorzio del vino Vernaccia di San Gimignano

    Prowein 2023 e il Consorzio del vino Vernaccia di San Gimignano

    IL CONSORZIO DEL VINO VERNACCIA DI SAN GIMIGNANO IN TRASFERTA A PROWEIN 2023

    Redazione

    Il Consorzio vino Vernaccia di San Gimignano parteciperà anche quest’anno dal 19 al 21 marzo a PROWEIN 2023 al padiglione 16 Stand A71, per promuovere i vini della denominazione, con uno spazio dedicato a degustazioni ed eventi pensati per gli operatori e la stampa di settore.

    Prowein 2023 e il Consorzio del vino Vernaccia di San Gimignano, foto da comunicato stampa
    Prowein 2023 e il Consorzio del vino Vernaccia di San Gimignano, foto da comunicato stampa

    In assaggio 53 vini di 27 aziende consorziate.

    Questo il programma delle masterclass a ingresso gratuito fino a esaurimento dei posti disponibili:

    Lunedì 20 marzo – 11.00 hall 13 F80
    Vernaccia di San Gimignano DOCG: Annata e Riserva
    Conduce Markus Del Monego – Master of wine
    Degustazione di 6 vini Vernaccia di San Gimignano
    Modera Ulrich Kohlmann

    Logo del consorzio, articolo: Prowein 2023 e il Consorzio del vino Vernaccia di San Gimignano, foto da comunicato stampa
    Logo del consorzio, articolo: Prowein 2023 e il Consorzio del vino Vernaccia di San Gimignano, foto da comunicato stampa

    Martedì 21 marzo – 11.00 hall 13 F80
    Il vino Vernaccia di San Gimignano DOCG:
    il bianco dalla lunga vita.
    Conduce Othmar kiem
    Degustazione di 6 vecchie annate di Vernaccia di San Gimignano
    Modera Ulrich Kohlmann

    Da comunicato stampa

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  • Sol d’Oro 2023 in programma a Veronafiere fino 26 febbraio

    Sol d’Oro 2023 in programma a Veronafiere fino 26 febbraio

    Sol d’Oro 2023 è in programma a Veronafiere fino a domenica 26 febbraio

    OLTRE 400 CAMPIONI DA 11 PAESI AL 21° SOL D’ORO NUOVA SFIDA PER GLI OLI EVOO PIÚ PRESTIGIOSI A LIVELLO INTERNAZIONALE

    Redazione

    Al via domani il Concorso Internazionale riservato agli oli extravergine d’oliva più selettivo al mondo, uno dei più importanti in blind tasting.

    Sol d’Oro 2023 in programma a Veronafiere fino 26 febbraio, Vinitaly, foto da comunicato stampa
    Sol d’Oro 2023 in programma a Veronafiere fino 26 febbraio, Vinitaly, foto da comunicato stampa

    A Veronafiere torna il più importante concorso internazionale dedicato agli oli extravergine di oliva. Da domani e fino al 26 febbraio va in scena la 21ª edizione di Sol d’Oro, con 420 campioni di evoo in gara, provenienti da Italia, Albania, Cile, Croazia, Grecia, Marocco, Perù, Portogallo, Slovenia, Spagna e Tunisia. Grande novità di quest’anno è la partnership con Aipo d’Argento, concorso che rappresenta il meglio della filiera olearia nazionale, organizzato da vent’anni dall’Associazione interregionale produttori olivicoli Verona.

    A valutare gli oli presentati a Verona è un panel internazionale di giurati guidato dal capo-panel Marino Giorgetti, affiancato da Milena Bucar Miklavcic (Slovenia), Anunciacion Carpio (Spagna), Simone De Nicola (Italia), Yara El Ghalayini (Giordania), Selin Ertur (Turchia), Madhi Fendri (Tunisia), Giuseppe Giordano (Italia), Ernest Kante (Slovenia), Alberto Morreale (Italia), Carlotta Pasetto (Italia), Giulio Scatolini (Italia), Piergiorgio Sedda (Italia), Roberta Ruggeri (Italia), Na Xie (Cina), Miciyo Yamada (Giappone) e Antonio Volani (Italia).

    Blind Tasting oli, foto da comunicato stampa, articolo: Sol d’Oro 2023 in programma a Veronafiere fino 26 febbraio
    Blind Tasting oli, foto da comunicato stampa, articolo: Sol d’Oro 2023 in programma a Veronafiere fino 26 febbraio

    Blind tasting – Gli oli in concorso sono sottoposti alla valutazione del panel dopo il lavoro di anonimizzazione delle bottiglie, curato dal legale incaricato da Veronafiere; proprio la degustazione alla cieca è una delle caratteristiche che rende il concorso internazionale Sol d’Oro tra i più conosciuti al mondo. Sei le categorie ammesse al concorso: Extravergine (Fruttato leggero, medio e intenso), Monovarietale, Biologico e DOP.

    Sono ammessi gli oli d’oliva extravergini di aziende e frantoi che dimostrano di produrre un quantitativo minimo di 1.500 litri per ciascun olio in gara. A chi produce e commercializza un olio evo in un quantitativo compreso tra i 500 e i 1.499 litri, è riservata la categoria ‘Absolute Beginners’.

    Sol d’Oro 2023 è in programma a Veronafiere fino a domenica 26 febbraio, degustatori a lavoro, foto da comunicato stampa
    Sol d’Oro 2023 è in programma a Veronafiere fino a domenica 26 febbraio, degustatori a lavoro, foto da comunicato stampa

    Risultati in diretta – Domenica 26 febbraio, alle ore 17, è in programma una diretta Facebook sulla pagina di Sol&Agrifood per annunciare in tempo reale sia i vincitori della 21ª edizione che l’azienda vincitrice del Premio Sol d’Oro Challenge 2023, assegnato a chi ottiene il punteggio più alto con la somma delle valutazioni degli oli presentati in concorso.

    Gli oli vincitori di una medaglia e quelli insigniti di Gran Menzione ricevono i bollini di qualità con la dicitura “Concorso Internazionale Sol d’Oro 2023” con colori e indicazioni diverse a seconda del premio attribuito (Sol d’Oro – Sol d’Argento – Sol di Bronzo – Gran Menzione).

    Blind Tasting Sol D'Oro, Vinitaly, foto da comunicato stampa
    Blind Tasting Sol D’Oro, Vinitaly, foto da comunicato stampa

    La consegna dei diplomi alle aziende vincitrici, invece, è prevista domenica 2 aprile 2023, nel corso della prima giornata di Vinitaly e Sol&Agrifood (Veronafiere 2-5 aprile 2023). In occasione dell’Evo Gala Dinner di martedì 4 aprile, invece, è prevista la consegna dei premi ai vincitori di Sol d’Oro, Sol d’Argento e Sol di Bronzo.


    Informazioni utili

    Servizio Stampa Veronafiere
    Tel.: + 39.045.8298.350 – 210 – 242 – 427 | E-mail: pressoffice@veronafiere.it
    Web: www.solagrifood.com – Twitter: @pressVRfiere

    Servizio Stampa Veronafiere
    Tel.: + 39.045929.83.50 – 82.42 – 82.10 – 82.90 – 84.27
    E-mail: pressoffice@veronafiere.it
    Twitter: @pressVRfiere
    Facebook: @veronafiere
    Web: https://www.solagrifood.com; www.veronafiere.it

    Da comunicato stampa

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  • Bon Wei crea verticale di Dom Pérignon il 9 marzo 2023

    Bon Wei crea verticale di Dom Pérignon il 9 marzo 2023

    Verticale di Dom Pérignon da Bon Wei

    Redazione

    Il 9 marzo, h 19.30 una cena-degustazione in collaborazione con Top Champagne per abbinare all’alta cucina cinese di chef Zhang Guoqing le 7 annate prodotte negli Anni 90 dalla prestigiosa Maison de Champagne.

    Menu degustazione con abbinamento agli champagne su prenotazione nella sola serata del 9 marzo 2023- costo 500 euro.

    Bon Wei crea verticale di Dom Pérignon il 9 marzo 2023, foto da comunicato stampa
    Bon Wei crea verticale di Dom Pérignon il 9 marzo 2023, foto da comunicato stampa

    Il ristorante Bon Wei da sempre attento alla qualità della carta dei vini e agli abbinamenti con le specialità di cucina cinese, il prossimo 9 marzo propone ai suoi ospiti la possibilità di partecipare a un’esperienza esclusiva: una verticale di champagne Dom Pérignon composta dalle 7 annate prodotte negli anni Novanta (1990, 1992, 1993, 1995, 1996, 1998, 1999), abbinate a 7 piatti dell’alta cucina di chef Zhang Guoqing.

    La speciale cena-degustazione nasce dalla collaborazione di Zhang Le, patron insieme al padre del ristorante Bon Wei, con Andrea Silvello, fondatore di TopChampagne, con l’idea di condividere con gli ospiti la possibilità di vivere l’abbinamento di queste 7 annate di Dom Pérignon alle note esotiche di altrettanti piatti dello chef Zhang Guoquing.

    Le bollicine in degustazione, articolo: Bon Wei crea verticale di Dom Pérignon il 9 marzo 2023, foto da internet
    Le bollicine in degustazione, articolo: Bon Wei crea verticale di Dom Pérignon il 9 marzo 2023, foto da internet

    Dom Pérignon, storica Maison de Champagne, simbolo di lusso e piacere a livello internazionale, vanta uno champagne dal progetto enologico molto chiaro e preciso:

    solo vini in assemblaggio 50% Pinot Noir e 50% Chardonnay, solo millesimati (quindi solo uve della stessa annata) in tre diverse “Plénitude”, ovvero 3 diversi periodi (crescenti) di permanenza sui lieviti dopo la seconda fermentazione in bottiglia: il classico “Vintage” (6/8 anni), il “P2 o Deuxième Plénitude” (12/15 anni) e il “P3 o Troisième Plénitude” (più di 25 anni).

    Negli anni ’90 sono state prodotte 7 diverse annate: 1990, 1992, 1993, 1995, 1996, 1998, 1999. Queste, in versione “Vintage” (ovvero nella prima “Plénitude”), saranno le protagoniste della speciale degustazione” in verticale” da Bon Wei.
    “Gli anni ’90 sicuramente oggi rappresentano il massimo splendore delle grandi bottiglie delle Maison de Champagne – spiega Andrea Silvello di Top Champagne – la migliore espressione che il vino possa portare nel calice dopo aver trascorso 6/8 anni sui lieviti e ormai più di 15/20 anni in bottiglia. Possiamo aspettarci un colore dorato intenso, un naso ricco di sentori di frutta secca, agrumi canditi, frutta matura.

    Ovviamente, soprattutto dopo così tanti anni, solo l’assaggio della singola bottiglia potrà raccontare la sua storia e ogni annata sarà diversa per definizione. Sulla carta la 1990, 1995, 1996 dovrebbero essere sul podio ma il bello dello Champagne è che ogni volta riesce a stupire”.

    Logo del ristorante, Bon Wei crea verticale di Dom Pérignon il 9 marzo 2023, immagine da comunicato stampa
    Logo del ristorante, Bon Wei crea verticale di Dom Pérignon il 9 marzo 2023, immagine da comunicato stampa

    Gli abbinamenti:

    Gli abbinamenti sono stati studiati con una serie di raffinate ricette di pesce del Guandong-Canton, regione nota per la morbidezza e delicatezza dei suoi sapori: nell’ordine vengono proposti con il 1990 Shao Mai di branzino con cipollotti fritti e salsa allo zenzero; con il 1992 Polpette di Gamberi e Capesante su salsa di peperoni rossi e cetriolo; con il 1993 capesante al forno con trito di verdure e sfumature al whisky, con il 1995 Involtini di pasta all’uovo con gamberi e bambù, con il 1996 Noodle saltati con verdure e frutti di mare, con il 1998 Branzino in crosta con salsa agrodolce e pinoli tostati, con il 1999 Gamberi croccati all’olio di soia.

    “Con questa cena-degustazione la nostra alta cucina cinesespiega Zhang Le di Bon Weiha voluto inchinarsi alla maestosità dello champagne Dom Pérignon, facendo quasi un passo indietro rispetto alle certe pietanze speziate, piccanti o profumate, prediligendo ricette capaci di accompagnare e avvolgere con sapori vellutati queste intese bollicine. Un divertissement del palato che inviterà a sognare”.

    Zhang Guoqing è lo chef executive, mentre il figlio Zhang Le, direttore del ristorante dal 2014, ne diventa socio nel 2017, foto da sito
    Zhang Guoqing è lo chef executive, mentre il figlio Zhang Le, direttore del ristorante dal 2014, ne diventa socio nel 2017, foto da sito

    Il percorso di ricerca sul vino di Bon Wei

    Il ristorante Bon Wei sin dall’apertura si è fatto riconoscere per la qualità della carta dei vini e per l’attenzione negli abbinamenti con le sue specialità di cucina.
    Se la prima carta è stata costruita con la consulenza di un sommelier italiano che ha preferito privilegiare etichette note, con un taglio più commerciale, l’arrivo di Zhang Le (figlio dello chef) nel febbraio 2013, sommelier Fisar e appassionato di vini, ha visto l’ingresso in carta di etichette più ricercate, capaci di reggere i sapori della cucina asiatica (dal dolce all’aspro al piccante), ragionando su abbinamenti non soltanto al singolo piatto ma all’intero pasto.

    L'ambiente del ristorante Bon Wei, foto da sito
    L’ambiente del ristorante Bon Wei, foto da sito

    Uno Chardonnay o un Sauvignon con i loro aromi sposano perfettamente i dim sum fritti di pesce, mentre un bianco minerale come l’Etna o un Pinot Grigio barricato accompagnano anche il gambero piccante alla Kung Pao.

    Se la bollicina, che sia Champagne o Franciacorta, risponde ad ogni quesito, ci sono vitigni che risultano ben versatili con i sapori della Cinaspiega Zhang Leil Pinot nero, che è uno dei miei preferiti e oggi va molto di moda, è polivalente, riesce ad accompagnare un pesce saporito così come una carne speziata”.

    In effetti Pinot Nero vince sull’Anatra Laccata, mentre per i lamian (noodles tirati a mano) o il riso è il condimento che detta l’abbinamento. Con le zuppe invece difficilmente si accompagna un vino. L’Amarone e lo Sforzato invece possono reggere bene anche lo Shui-Zhu, stufato di manzo del Sichuan, molto piccante e aromatico.
    A fine pasto, la cultura cinese – che non è “dolce” – lascia lo spazio alle grappe, al Baijiu e al whisky.

    A cena con i piatti tradizionali della “badacaixi”, le 8 regioni gastronomiche della Cina, foto da sito
    A cena con i piatti tradizionali della “badacaixi”, le 8 regioni gastronomiche della Cina, foto da sito

    La ricerca da Bon Wei (che, va ricordato, in cucina è filologica e rispettosa della tradizione) è continua, e la carta dei vini sempre in evoluzione così come lo sono i piatti: con la creazione della carta di specialità regionali della Badacaixi (le 8 regioni gastronomiche di Cina) la ricerca delle etichette si è sempre più allontanata da scelte scontate, per privilegiare la nicchia, il territorio e il piccolo produttore da scoprire.

    Atmosfera luxury che si crea nel ristorante Bon Wei, foto da sito
    Atmosfera luxury che si crea nel ristorante Bon Wei, foto da sito

    Parallelamente è presente una piccola selezione di vini italiani e stranieri (da Chateau Pétrus al Domaine de la Romanée-Conti, dal Masseto al Grange Penfolds), fatta con quei grandi nomi che non mancherebbero mai in un ristorante di lusso in Cina.

    Oggi Bon Wei ha una carta di circa 300 etichette (70% italiane e 30 % estere, dalla Francia a Israele, dall’Australia al Sud Africa al Cile) che include anche un raro vino cinese, con prezzi dai 25 ai 12.000 euro.
    Per favorire gli abbinamenti specifici, al calice sono poi sempre disponibili 1 Prosecco, 2 Franciacorta, 2 Champagne, 3 bianchi e 3 rossi.

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  • Vino, Vinitaly: Seoul chiude RoadShow Globale 2022

    Vino, Vinitaly: Seoul chiude RoadShow Globale 2022

    Vino, Vinitaly: Seoul chiude Roadshow Globale, Italian Lifestyle Paradigma per crescita vino italiano in Corea del Sud

    Bricolo (Pres. VeronaFiere): potenziato presidi su principali mercati obiettivo.Campagna Incomung eccezionale anche per investimento.Ora guardiamo a Vinitaly e al suo sviluppo.

    Vino, Vinitaly: Seoul chiude RoadShow Globale 2022, immagine da sito
    Vino, Vinitaly: Seoul chiude RoadShow Globale 2022, immagine da sito

    Redazione

    “In questo Paese il vino tricolore sta diventando sinonimo di cultura e di italian lifestyle. Un paradigma di eleganza e bellezza e di forte attrattività che già coinvolge altri settori dal posizionamento più maturo come la moda, il design e l’arredamento. Il vino non è un prodotto di consumo abituale. Per questo serve fare leva sul forte richiamo del ‘brand Italia’ e sulla capacità dei nostri vini di adattarsi perfettamente alla dieta locale e non solo in abbinamento ai menù occidentali”.

    Così l’Ambasciatore d’Italia in Corea del Sud, Federico Failla, intervenuto ieri sera alla tappa conclusiva del Roadshow di Vinitaly a Seoul, all’High Street Italia – lo showroom del made Italy di Ice – Agenzia, partner di Veronafiere nella campagna straordinaria di promozione e incoming iniziata il 19 gennaio scorso a Rust (Austria).

    Vinitaly RoadShow Globale 2022, in foto Ferdinando Gueli, Federico Failla, Federico Bricolo, foto da comunicato stampa
    Vinitaly RoadShow Globale 2022, in foto Ferdinando Gueli, Federico Failla, Federico Bricolo, foto da comunicato stampa

    Un mercato, quello della Corea del Sud, ad alto potenziale di crescita, che dopo l’exploit dell’import a volume segnato nel 2021, con i vini fermi – in particolare i rossi – protagonisti di un rimbalzo a +60% sull’anno Covid, registra ora lo scatto degli sparkling tricolori, che anche nel 2022 hanno rilevato un incremento delle importazioni del 25%.

    “La Corea del Sud è la piazza emergente forse più interessante al mondo – ha detto il presidente di Veronafiere, Federico Bricolo, in chiusura di evento -, con una domanda sempre più competente e interessata a tutte le tipologie di vini. Un mercato in grande fermento che Veronafiere intende presidiare.

    Chiudiamo un Roadshow eccezionale, anche sotto il profilo dell’investimento, con i primi risultati dell’incoming che saranno già evidenti al prossimo Vinitaly. Il potenziamento delle relazioni con i partner istituzionali della promozione sui diversi mercati ci consentirà di proseguire il piano di sviluppo della manifestazione”.

    Carol Agostini Press al Vinitaly da anni
    Carol Agostini Press al Vinitaly da anni

    Presenti all’incontro una selezione di nuovi top buyer, importatori e stakeholder sudcoreani, oltre a una delegazione di operatori già da tempo in portfolio della manifestazione e che considerano “Vinitaly la piazza fondamentale per conoscere i vini italiani”.

    Secondo l’Osservatorio Uiv-Vinitaly, la tipologia di vino italiano più esportata è quella dei vini rossi, che nell’ultimo decennio ha segnato una crescita media annua del 13%, seguita dai bianchi (+8% annuo) e dagli spumanti, che grazie al balzo registrato nel 2021 (+100% netto) – e ora quello del 2022 – sono arrivati a sfiorare la soglia di 3 milioni di litri venduti, il 25% del totale vini made in Italy commercializzati.

    Momenti di degustazione durante il Vinitaly RoadShow Seoul 2022, foto da comunicato stampa
    Momenti di degustazione durante il Vinitaly RoadShow Seoul 2022, foto da comunicato stampa

    Per Ferdinando Gueli, direttore Ice-Agenzia ufficio di Seoul: “Il crescente successo del consumo di vino in Corea ha determinato in questi ultimi anni un andamento molto positivo per il nostro export, come dimostrano i recenti dati che ci indicano un raddoppio sia in valore che in quantità avvenuto in meno di 3 anni.

    Questo trend ci incoraggia ad esplorare modalità innovative di promozione come l’idea di proporre l’abbinamento del vino italiano ai cibi della tradizione culinaria coreana, che abbiamo condiviso con i partner di Vinitaly con l’obiettivo di aprire nuovi ed inesplorati spazi di mercato per i nostri produttori”.

    Nel dettaglio, il valore delle importazioni totali di vino nel 2022 è stato di circa 565 milioni di dollari, di questi 86 milioni di dollari sono di vino italiano, con un’incidenza di oltre il 15% sul totale mercato.

    Vinitaly dal 2 al 5 aprile 2023, foto da internet
    Vinitaly dal 2 al 5 aprile 2023, foto da internet

    Rispetto al 2011, anno dell’accordo di libero scambio con l’Ue, la domanda sudcoreana di vino importato è aumentata in valore del 324%.

    Vinitaly chiude così un Roadshow articolato in 13 tappe nell’ambito delle quali è stata presentata anche la 55ª edizione della rassegna.

    Una campagna di incoming senza precedenti che ha potuto contare sulla collaborazione di Ice e dei delegati Veronafiere in 9 Paesi di 3 Continenti (America, Europa, Asia) ma anche sull’adesione delle Ambasciate e del Sistema camerale all’estero.

     

    I 9 Paesi selezionati da Vinitaly per le missioni promozionali rappresentano i due terzi del valore e del volume di vino tricolore esportato nel 2022.

    Vinitaly la fiera italiana del vino, foto da internet
    Vinitaly la fiera italiana del vino, foto da internet
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