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  • PROGETTO ROMA DOCet 2023, un viaggio sensoriale intenso

    PROGETTO ROMA DOCet 2023, un viaggio sensoriale intenso

    PROGETTO ROMA DOCet 2023, Primo Tour: da Frascati ai Monti Prenestini

    Di Cristina Santini

     

    Lago Albano con vista su Roma, articolo: PROGETTO ROMA DOCet 2023, un viaggio sensoriale intenso, foto di Cristina Santini
    Lago Albano con vista su Roma, articolo: PROGETTO ROMA DOCet 2023, un viaggio sensoriale intenso, foto di Cristina Santini

    Programmati nel progetto “Roma DOCet 2023”, di cui vi abbiamo già parlato in precedenza: https://www.papillae.it/progetto-roma-docet-attivita-lavoro-consorzio/, tra maggio e giugno sono stati organizzati dei Tour itineranti attraverso alcune delle Aziende vitivinicole nei territori di Roma, Castelli Romani e Agro Pontino, che rientrano in una delle Denominazione più giovani d’Italia, la Roma Doc. Pianificazione ideata dal Consorzio di Tutela Vini Roma Doc, nella persona del suo Presidente Tullio Galassini, supportato dall’Ufficio Stampa Mg Logos che ne ha curato nei dettagli tutta la permanenza della stampa nazionale ed estera.

    Racconteremo, in diversi articoli, quattro dei sei tour ai quali abbiamo partecipato e sui quali focalizzeremo l’attenzione sulla storia di ogni azienda che risale ai tempi antichi, valorizzando tutto il contesto, la bellezza e tutte le interazioni fondamentali della natura che fanno di questo territorio vulcanico lo straordinario complesso che dona vini minerali e sapidi.
    Da qui l’impegno da parte del Consorzio di promuovere e comunicare, attraverso le aziende associate, il valore, il potenziale, la fibra stratificata intessuta nel corso dei secoli dalle continue eruzioni vulcaniche.

    Parleremo di realtà vitivinicole che si trovano, in questo caso, all’interno del panorama dei Castelli Romani costituito da paesini collinari fondati dai Latini, molto più antichi di Roma stessa, senza i quali la Città Eterna non sarebbe esistita proprio perché Romolo e Remo nacquero ad Albalonga che oggi prende il nome di Monte Artemisio ovvero i Pratoni del Vivaro.

    La prima tappa dell’itinerario “da Frascati ai Monti Prenestini” parte dalla Cantina Fontana Candida, simbolo per i vini di Frascati ma anche per tutta l’enologia regionale, che nasce nel 1958 a Monte Porzio Catone ed è parte del Gruppo Italiano Vini, il primo Gruppo di Cantine sparse in tutta Italia. Due grossi vigneti vanno a costituire la proprietà, quello intorno alla tenuta di otto ettari risalente al 2006 e il vigneto Santa Teresa di tredici ettari ubicato nel Comune di Roma, a due km di distanza, le cui uve vanno ad originare l’omonimo vino.

    Le grotte di origine vulcanica, articolo: PROGETTO ROMA DOCet 2023, un viaggio sensoriale intenso, foto di Cristina Santini
    Le grotte di origine vulcanica, articolo: PROGETTO ROMA DOCet 2023, un viaggio sensoriale intenso, foto di Cristina Santini

    Il suolo scuro, fortemente vulcanico, considerato il più fertile al mondo, è composto da sabbia caratterizzata da pozzolane, dette anche terrinelle, ovvero ceneri vulcaniche che generano suoli ricchi di potassio. E’ evidente come la natura vulcanica si percepisca nettamente nei vini generando una spiccata acidità e una sapidità preponderante tipica di questi suoli, da arrivare a classificarsi vini salini, salmastri.

    Rappresentano il 45% della Denominazione Frascati in quanto si vendemmia su 350 ettari dei 900 totali della Denominazione stessa che interessa per il 40% il Comune di Roma, Monte Porzio Catone, Montecompatri e Grottaferrata. Questo è possibile grazie a dei conferitori storici, dalle piccole realtà alle grandi cooperative, che conferiscono le proprie uve.
    Per garantire lo standard qualitativo, tutti i fornitori sono soggetti a dei protocolli di difesa integrati all’interno dei quali l’azienda stabilisce in quale periodo dell’anno o in quale determinata fase fenologica vanno somministrati i trattamenti. Appena giunte in cantine, le uve vengono selezionate in base al contenuto zuccherino dividendole per le tre categorie: base, selezione e top.

    Tutte le varietà sono allevate a guyot, tranne quella accanto alla bottaia la cui gestione è costituita da cordone speronato e di conseguenza la produzione è nettamente più bassa. Esiste ancora una forma di allevamento ad alberello, molto antica e particolare, chiamata Conocchia, ove le viti sono sostenute da quattro canne intrecciate sulle quali si distendono i tralci che vanno ad incrociarsi alla canna opposta.

    La Conocchia, articolo: PROGETTO ROMA DOCet 2023, un viaggio sensoriale intenso, foto di Cristina Santini
    La Conocchia, articolo: PROGETTO ROMA DOCet 2023, un viaggio sensoriale intenso, foto di Cristina Santini

    E’ un vigneto con tante varietà divenuto didattico poichè, nonostante la produzione in passato fosse limitata per pianta e la qualità per grappolo maggiore, le operazioni si svolgevano interamente a mano e quindi scomode e poco economiche da indurre ad abbandonare questo sistema.
    Dopo la grande crisi che portò trent’anni fa ad una diminuzione degli ettari vitati, da 2000 ai 900 attuali, la Cantina oggi contribuisce alla valorizzazione della Roma Doc e del Frascati Doc e Superiore Docg, lavorando in collaborazione con il Crea – Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’Economia Agraria – e l’Arsial – Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l’Innovazione dell’Agricoltura del Lazio – all’omologazione di un clone di Malvasia del Lazio e ai cloni di Malvasia resistenti alle malattie della vite attraverso l’ibridazione con cloni di vite americana.

    L’inerbimento è assente poichè nel periodo estivo, andando incontro a carenze idriche, porterebbe ad una competizione con l’apparato radicale della pianta; mentre invece viene praticato il sovescio che consiste nel piantare tra i filari specie leguminose, come lupino e favino, che nel momento della fioritura vengono tagliate e interrate nel suolo per l’apporto di azoto e di sostanze organiche.
    Al centro del vigneto, costituito prevalentemente da Malvasia Puntinata e Malvasia di Candia, è presente una stazione metereologica grazie alla quale si riesce a monitorare l’andamento stagionale ed eventuali perturbazioni.

    La produzione si aggira intorno ai quattro milioni di bottiglie, di cui 50000 dedicate all’etichetta Roma Doc con due referenze: il bianco composto da Malvasia Puntinata o del Lazio e Bombino bianco, le cui uve vengono fatte macerare a freddo per un’intera notte prima della pressatura soffice, il mosto fiore dopo la fermentazione sosta sui lieviti a bassa temperatura per lungo tempo estraendo profumi varietali e sapori intensi; il rosso ottenuto dal blend di uve ben mature di Montepulciano e Cabernet Sauvignon è vinificato in acciaio con macerazione sulle bucce di circa 12 giorni.
    Il 70% del mercato di Fontana Candida è costituito dall’export nei Paesi del Nord Europa, nei paesi asiatici e qualcosa negli Stati Uniti. La Roma Doc viene esportata totalmente in Giappone.

    La barricaia, articolo: PROGETTO ROMA DOCet 2023, un viaggio sensoriale intenso, foto di Cristina Santini
    https://www.papillae.it/progetto-roma-docet-attivita-lavoro-consorzio/

    La visita prosegue dai vigneti alla barricaia dove affinano i Rossi nelle barriques di rovere francese di vari passaggi e dai quali si ottengono i diversi blend; mentre il Frascati Superiore Docg Luna Mater, vino di punta dell’Azienda, nato in occasione dei 50 anni della Cantina, attraversa due fasi contemporanee: la prima vinificazione in bianco delle tre varietà, Malvasia del Lazio, Candia, Bombino (a volte anche il Greco) dove una piccola percentuale della Malvasia Puntinata subisce una leggera asciugatura nei fruttai per 20 giorni, poi viene diraspata a mano e unita al primo mosto vinificato normalmente.

    L’intera massa subisce una seconda fermentazione all’interno delle botti di acacia con macerazione sulle uve appassite per un periodo di sei mesi e un affinamento almeno di due anni in bottiglia all’interno della grotta.
    La grotta di tufo e lapilli scavata a mano risale ad un centinaio di anni fa, testimonianza visiva delle eruzioni del vulcano laziale e delle varie colate laviche che hanno formato strati di colore differente e uno strato potassico riflesso. La grotta conserva l’archivio storico del Luna Mater che va dal 2007 fino ad oggi.

    Per questa prima azienda degustiamo:

    Roma Doc Bianco 2022 da Malvasia del Lazio e Bombino;
    Frascati Superiore Docg Vigneto Santa Teresa 2022;
    Frascati Superiore Docg Riserva Luna Mater annate 2019 e 2008 da Malvasia Puntinata, Malvasia di Candia e Greco;
    Roma Doc Rosso 2021 da Montepulciano e Cabernet Sauvignon.

    Roma Doc Fontana Candida, articolo: PROGETTO ROMA DOCet 2023, un viaggio sensoriale intenso, foto di Cristina Santini
    Roma Doc Fontana Candida, articolo: PROGETTO ROMA DOCet 2023, un viaggio sensoriale intenso, foto di Cristina Santini

    Nella seconda tappa siamo ospiti dell’Azienda di Famiglia Poggio Le Volpi che ha radici molto antiche che risalgono al secolo scorso. Tutto nasce nel 1920 quando Manlio Mergè inizia a produrre e commerciare vino sfuso ed olio, trasmettendo la sua passione dapprima al figlio Armando e poi al nipote Felice.
    E’ chiaro che all’inizio non si concepivano ancora vini imbottigliati e lo sfuso veniva portato, come da tradizione, a Roma con il famoso carretto. Importante nella storia del tessuto laziale, è la figura del carrettiere, il più abbiente con il cavallo, il meno con il somaro, che trainava il carretto con le botticelle e, dopo aver pagato il dazio che attraversava Via Casilina e Via Prenestina, consegnava il vino nelle osterie di Roma.

    Ben presto Armando e Felice nel 1996 danno vita al sogno di Manlio e creano l’Azienda Agricola Poggio Le Volpi a Monte Porzio Catone, una zona collinare situata nell’areale dell’antico Tusculum, il vulcano più grande dei Castelli Romani che per storia e cultura è da sempre considerato un territorio estremamente vocato alla produzione vitivinicola. Mentre il figlio dà vita all’insediamento produttivo trasformandolo da azienda locale in azienda nazionale, il nipote passa alla conduzione di Poggio Le Volpi portandola ad un livello qualitativo superiore. Valori come tradizione, identità ma anche tanta esperienza condivisi dall’azienda che da tre generazioni continua a valorizzare i vitigni autoctoni sfruttando al meglio le potenzialità del suolo vulcanico, così ricco di minerali, rocce laviche, tufi e sabbie.

    La Tenuta di Poggio Le Volpi, articolo: PROGETTO ROMA DOCet 2023, un viaggio sensoriale intenso, foto di Cristina Santini
    La Tenuta di Poggio Le Volpi, articolo: PROGETTO ROMA DOCet 2023, un viaggio sensoriale intenso, foto di Cristina Santini

    I 35 ettari di proprietà sono localizzati intorno alla tenuta e nella zona di Calatrava Roma con rese molto basse e impianti a spalliera dedicati alla Malvasia del Lazio, Malvasia di Candia, Trebbiano e Montepulciano. L’azienda ha oltre 200 ettari di proprietà e in affitto anche nella provincia di Brindisi, in Puglia.
    La filosofia è valorizzare la ricchezza ampelografica del proprio territorio. Come la carbonara o la cacio e pepe è un piatto tipico di Roma – afferma Rossella Macchia, responsabile Comunicazione e Marketing di Poggio Le Volpi – anche il vino deve appartenere al suo territorio e avere le caratteristiche di quel terreno. Nel calice, il vino deve saper raccontare il suo territorio.

    Parliamo di un grande polo composto da Poggio Le Volpi di Monteporzio Catone e Masca del Tacco della Puglia che sono aziende agricole e la Femar che rappresenta invece una realtà commerciale di famiglia e produce da oltre vent’anni, nello stabilimento accanto, vini con uve conferite provenienti principalmente dai comuni dell’Abruzzo, della Puglia e della Sicilia, perseguendo una partecipazione forte e competitiva sul mercato con un’ampia gamma di prodotti. Il gruppo unificato produce circa 16 milioni di bottiglie l’anno distribuite in tutto il mondo.

    I vigneti sulla città eterna, articolo: PROGETTO ROMA DOCet 2023, un viaggio sensoriale intenso, foto di Cristina Santini
    I vigneti sulla città eterna, articolo: PROGETTO ROMA DOCet 2023, un viaggio sensoriale intenso, foto di Cristina Santini

    In cantina i vini riposano in barrique a volte di terzo passaggio o nelle botti di rovere francese e americana di media tostatura, poi ci sono delle vecchie vasche in cemento che sono state ripristinate per la fermentazione e lo stoccaggio. Ogni settimana si fa la degustazione in laboratorio per capire se il vino è pronto per il travaso e l’imbottigliamento.

    Rossella Macchia, oltre che occuparsi dell’Azienda, è anche Vice Presidente del Consorzio Roma Doc e asserisce:

    E’ come fare una rete di imprese, un gruppo che ha come volontà quella di fare non solo vini buoni, ma comunque di comunicare, condividere con il mondo esterno che è una Regione molto importante. Il Consorzio oltre che un organo di vigilanza ha come missione quella di tutelare e valorizzare, ma anche comunicare alle aziende che ne fanno parte che è importante essere orgogliosi di avere un fine unico per la produzione del vino.

    Questo è stato uno dei motivi della nascita di questo consorzio. Non è semplice perchè quando la famiglia è grande, è più difficile mettersi tutti d’accordo ma il consorzio è molto giovane, abbiamo grandi prospettive e grandi obiettivi proprio perché si valuta dove siamo, dove possiamo arrivare, studiare il come e cercare di fare sempre più squadra coinvolgendo le aziende, dando entusiasmo a partecipare e aumentando il senso di appartenenza. Roma, la città, ha il suo vino perché storicamente si produceva ed è giusto che si conosca il Roma Doc e il Consorzio che rappresenta il contenitore di tutte queste realtà.”

     

    La sala degustazione, articolo: PROGETTO ROMA DOCet 2023, un viaggio sensoriale intenso, foto di Cristina Santini
    La sala degustazione, articolo: PROGETTO ROMA DOCet 2023, un viaggio sensoriale intenso, foto di Cristina Santini

    Dopo aver visitato la splendida sala degli eventi dove riposano le barrique colme del Roma Doc Riserva, le opere d’arte che richiamano le tradizioni e dove vengono celebrati i matrimoni con rito civile, ci accomodiamo nel ristorante di proprietà, l’Epos Bistrot, altro fiore all’occhiello ideato da Felice Mergè e gestito da Rossella, che offre una particolare selezione di piatti della tradizione locale di gran gusto e specialità di carni pregiate alla brace provenienti da tutto il mondo. Il tutto abbinato ai vini di propria produzione e alle migliori etichette del panorama internazionale.

    Durante i pasti abbiamo sorseggiato il Roma Doc bianco 2022 da Malvasia Puntinata, il Roma Doc rosato 2022 da Montepulciano, Cesanese e Syrah prodotto con la tecnica del salasso, Olio extra vergine di oliva monocultivar Moraiolo.

    articolo: PROGETTO ROMA DOCet 2023, un viaggio sensoriale intenso, foto di Cristina Santini, foto ospitalità cantina
    Articolo: PROGETTO ROMA DOCet 2023, un viaggio sensoriale intenso, foto di Cristina Santini, foto ospitalità cantina

    Terza tappa: Cantina Principe Pallavicini

    La storia di questa nobile famiglia parte da molto lontano, da Nicolò Pallavicini originario di Genova che nel 1670 trasferisce un ramo della Famiglia a Roma vicino al Papa e acquista dalla Famiglia Ludovisi i casali seicenteschi con annesse grotte di epoca romana.
    Viene organizzato il matrimonio tra i Pallavicini e i Rospigliosi, e la nipote Maria Camilla viene data in dote al nipote di Clemente IX, per aspirazione a Cardinale del figlio maggiore, già prete, di Nicolò Pallavicini.
    Arriviamo ai giorni nostri. Nel gennaio 2022 la Cantina Pallavicini ha visto l’ingresso di nuovi soci accanto alla famiglia, dall’amministratore delegato Giulio Senni, a tre grandi esperti di vino che hanno creato una squadra forte unita da un obiettivo comune, quello di portare i vini di Roma al loro giusto posto nell’enologia italiana ed internazionale.

    I vigneti terrazzati, Articolo: PROGETTO ROMA DOCet 2023, un viaggio sensoriale intenso, foto di Cristina Santini
    I vigneti terrazzati, Articolo: PROGETTO ROMA DOCet 2023, un viaggio sensoriale intenso, foto di Cristina Santini

    La tenuta “Le Marmorelle”, con i suoi 70 ettari di vigneto di cui 10 di Malvasia Puntinata dei 90 totali, si trova nel mezzo di tre comuni dei Castelli Romani: Osteria della Colonna, il polo nevralgico con l’imbottigliamento, le sale degustazione, gli uffici e lo shop all’interno di una vecchia stazione delle poste nel comune di Colonna; i vigneti ubicati in altri due comuni, Montecompatri e Roma che ha i maggiori ettari vitati (70). La proprietà punta molto sui vitigni autoctoni, come la Malvasia Puntinata e il Cesanese, giunti ad oggi al 70% dell’intera superficie vitata per portare avanti un discorso di autenticità territoriale e credendo fermamente nel progetto della Roma Doc. Ma non mancano varietà internazionali sia a bacca bianca sia a bacca rossa che vanno a costituire i blend.

    Dietro le colline di Montecompatri c’è il cratere del vulcano laziale che oggi ospita i due laghi, Nemi e Albano. Da un lato ci sono due piccoli coni vulcanici dominati dalla torre medievale del 1067 appartenuta alla Famiglia Colonna, dove sono coltivate su terrazzamenti le varietà internazionali, Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon e Petit Verdot. Questi vigneti, di trent’anni, hanno trovato la dimora perfetta per crescere, ad un’altitudine di 350 metri su un terreno drenante, ben esposto che non soffre la siccità.
    La semi-aromatica Malvasia Puntinata utilizzata per il Roma Doc è disposta su tre appezzamenti separati, di età compresa tra i sessanta e i settant’anni, allevati come il resto dei vigneti con impianti, a filare e non a pergola, introdotti già all’epoca. I primi anche a praticare nella zona l’inerbimento alternato per estrarre i nutrienti utili alla radice apicale per crescere in profondità attraverso i vari depositi vulcanici di ben tre periodi diversi e proteggere le piante dalla siccità.

    Osserviamo il vigneto coltivato esclusivamente a Cesanese, il cru aziendale, di novant’anni dal quale è stata fatta una selezione massale dopo la fillossera e reimpiantato su piede americano con un’età media, oggi, di 15 anni. Il Vigneto Vigne della Corte di Greco chiamato così dalla Famiglia precedente, i Ludovisi, il cui vino di Cabernet giungeva alla Corte del Papa Gregorio XV nel 1586 (all’epoca chiamato Cabernette).

    I vigneti beneficiano del vento ponentino che con la sua brezza marina nel primo pomeriggio soffia e asciuga regalando uve sane e ottime escursioni termiche. La proprietà dispone anche di 1200 piante miste di ulivo sparse su circa 10 ettari e produrre poche bottiglie di olio extra vergine.
    La vendemmia svolta nelle prime ore del mattino, parte da metà agosto e finisce a fine ottobre, un tempo così lungo dovuto alle venti varietà coltivate.

    La cisterna romana, Articolo: PROGETTO ROMA DOCet 2023, un viaggio sensoriale intenso, foto di Cristina Santini
    La cisterna romana, Articolo: PROGETTO ROMA DOCet 2023, un viaggio sensoriale intenso, foto di Cristina Santini

    Nel sottosuolo si articolano antiche grotte di tufo e pozzolana, i cui materiali un tempo venivano impiegati per edificare le fondamenta delle ville romane, e una doppia cisterna dell’acquedotto Claudio che un tempo portava l’acqua prima alle ville e poi a Roma. Di undici acquedotti, sette si trovano ai Castelli Romani. Salendo delle scale arriviamo in una sala dove ci sono delle grandi botti di acacia e rovere di slovenia.

    Barricaia, Articolo: PROGETTO ROMA DOCet 2023, un viaggio sensoriale intenso, foto di Cristina Santini
    Barricaia, Articolo: PROGETTO ROMA DOCet 2023, un viaggio sensoriale intenso, foto di Cristina Santini

    Giunti nella sala degustazione, troviamo un bellissimo tavolo imbandito di cibo e iniziamo con l’assaggio delle migliori etichette:
    Frascati Superiore Docg 2022 “Poggio Verde” composta dal 70% Malvasia Puntinata, Greco, Grechetto e Bombino;
    Roma Doc Malvasia Puntinata in purezza le cui uve vengono raffreddate con il ghiaccio secco già nel vigneto e subisco criomacerazione di qualche ora in cantina per estrarre il maggior numero di profumi contenuti all’interno delle bucce;
    Roma Doc Rosso 2019 da 50% Montepulciano e 30% Syrah e 20% Cesanese che affina dodici mesi in tonneau;
    Passito “Stillato” Malvasia Puntinata 2017 di cui una parte viene raccolta in anticipo per mantenere l’acidità in modo che il vino non risulti stucchevole.

    Una produzione di circa 400.000 bottiglie per anno, contando dodici vini diversi.

    Vini Roma Doc, Articolo: PROGETTO ROMA DOCet 2023, un viaggio sensoriale intenso, foto di Cristina Santini
    Vini Roma Doc, Articolo: PROGETTO ROMA DOCet 2023, un viaggio sensoriale intenso, foto di Cristina Santini

    La quarta tappa del nostro tour termina nell’Azienda Vinicola Federici. Un’altra bellissima storia di tradizioni familiari che risale agli anni del dopoguerra quando nonno Antonio Federici produceva vino sfuso fino poi al 2001, anno del cambiamento sostanziale, durante il quale l’azienda passa alla coltivazione diretta dei propri vigneti. La Cantina, giunta alla terza generazione, si trova a Zagarolo, antico borgo di origine medievale situato a circa 30 km da Roma.

    La sala ospiti, Articolo: PROGETTO ROMA DOCet 2023, un viaggio sensoriale intenso, foto di Cristina Santini
    La sala ospiti, Articolo: PROGETTO ROMA DOCet 2023, un viaggio sensoriale intenso, foto di Cristina Santini

    La vinificazione avviene con il 60% delle uve di proprietà, il restante è acquisito da fornitori storici con cui si sono create collaborazioni di lungo periodo, rispettando gli standard qualitativi comuni.
    Vista la quantità di varietà presenti, la vendemmia impegna molto l’Azienda, non solo nello stabilimento di produzione di Zagarolo con i 40 ettari coltivati maggiormente a bacca bianca, ma anche nella proprietà di 16 ettari di Cesanese situata al Piglio.
    Quindi finita la vendemmia a Zagarolo che termina i primi di ottobre con il Montepulciano che va a comporre il Roma Doc e Doc Riserva, si spostano ad Anagni per la lavorazione della Passerina del Frusinate e del Cesanese del Piglio Docg, altra azienda che dalla vendemmia 2024 sarà certificata biologica.

    Altro progetto in via di sviluppo è quello di terminare entro due anni l’impianto complessivo di 16 ettari condotti in regime biologico e posti nella zona del Divino Amore, nel Comune di Roma, dedicati maggiormente al Roma Doc Rosso. Nove ettari dei sedici entreranno già in produzione l’anno prossimo, quindi Cesanese e Montepulciano che ricadono nella zona classica dove verrà costruita un’altra cantina.

    Tutte le lavorazioni nei vigneti sono manuali, compresa la vendemmia, rispettando rese che variano dai 90 ai 110 q/h, molto meno sul cesanese.
    In cantina si lavora con una pressa inertizzata utilizzata esclusivamente per i vini bianchi che in questo modo regalano il contributo dei tioli – presenti già nell’uva e trasformati grazie al lievito – all’aroma del vino surclassando quei sentori primari tipici; palese anche il vulcano che in fondo tesse questa pietra pomice, pietra focaia, sua caratteristica peculiare. Siamo a pochi passi dall’antico lago Regillo e a Zagarolo il terreno è molto particolare, si tratta di tufo rosso di origine vulcanica che dona tanta sapidità e la tipica nota minerale ai vini di questo areale.

    I grandi serbatori, Articolo: PROGETTO ROMA DOCet 2023, un viaggio sensoriale intenso, foto di Cristina Santini
    I grandi serbatori, Articolo: PROGETTO ROMA DOCet 2023, un viaggio sensoriale intenso, foto di Cristina Santini

    Visitiamo la sala dei serbatoi in acciaio, dove avviene la maggior parte del lavoro, adibiti a termo vinificazioni e termo stoccaggio, con ampia scelta per il controllo delle temperature in fermentazione e per l’applicazione dei protocolli di vinificazione differenti specialmente per le varietà a bacca bianca, come la Malvasia Puntinata che va a comporre il Roma Doc Bianco.

    L’Enologo Francesco Di Certo ci confida che questo lavoro viene effettuato a causa del caldo torrido che si è registrato nelle ultime vendemmie, ovvero si impone una raccolta a scalare: una piccola partita d’uva leggermente anticipata per andare a mantenere la freschezza; una intermedia per avere struttura e una quasi surmatura per garantire un prodotto finale di alta qualità. Sotto di noi, a sei metri, ad una temperatura costante per tutto l’anno, c’è la sala dove riposeranno i vini rossi maggiormente in tonneau ma anche in qualche barrique.

    Improntati molto sull’estero, i numeri crescono anche nell’Horeca di anno in anno. L’anno scorso sono state prodotte circa 850.000 bottiglie distribuite maggiormente, oltre che nella Capitale, in Giappone, Stati Uniti, Germania, Repubblica Ceca, Cina, Messico e Norvegia con piccoli numeri in questi ultimi paesi.
    Con l’etichetta Roma Doc si realizzano circa 400.000 bottiglie all’anno e rappresenta il 40% del fatturato estero dell’Azienda.

    Ecco i vini presentati:

    Azienda Vinicola Federici Roma Doc Bianco 2022 da Malvasia Puntinata e 5% Sauvignon Blanc;
    Damiano Federici Roma Doc bianco Classico 2021 fa un affinamento più lungo minimo di sei mesi, composto da Malvasia Puntinata (60% dell’uva raccolta il 17 settembre, la restante parte più matura il 4 ottobre, vinificazione separata e blend successivo) e 5% Sauvignon Blanc a completare l’ampio bouquet;
    Azienda Vinicola Federici Roma Doc Rosso 2021 (60% Montepulciano e 40% Cesanese in acciaio);
    Damiano Federici Roma Doc Classico 2021 (rese basse per Montepulciano, Cesanese e 10% Cabernet Franc e lungo affinamento sulle fecce nobili in acciaio).

    Linea up Roma Doc, Articolo: PROGETTO ROMA DOCet 2023, un viaggio sensoriale intenso, foto di Cristina Santini
    Linea up Roma Doc, Articolo: PROGETTO ROMA DOCet 2023, un viaggio sensoriale intenso, foto di Cristina Santini
    Cristina Santini Sommelier, winewriter, esperta vitivinicola
    Cristina Santini Sommelier, winewriter, esperta vitivinicola

    Sito Consorzio: http://www.vinidocroma.it/

    Siti partners articolo: https://www.foodandwineangels.com/ https://carol-agostini.tumblr.com/

  • Corciano Castello di vino 2023, tra assaggi e borgo storico

    Corciano Castello di vino 2023, tra assaggi e borgo storico

    Corciano Castello di vino

    Di Adriano Guerri

    Dal 6 all’8 ottobre 2023 nel caratteristico Borgo di Corciano (Pg) ha avuto luogo l’ 11esima edizione di “Corciano Castello di vino”, evento che ha visto tra i patrocinatori il Consorzio Tutela Vini Doc Colli del Trasimeno. Il Borgo è ben mantenuto e ubicato a poca distanza sia dal Lago Trasimeno sia da Perugia, immerso nelle dolci colline e facente parte del circuito Borghi più belli d’Italia. La coltivazione della vite avviene maggiormente intorno al Lago Trasimeno ed i vitigni maggiormente coltivati sono il Gamay del Trasimeno, Sangiovese, Ciliegiolo, Merlot e Cabernet Sauvignon per quanto riguarda i vitigni a bacca nera, Grechetto, Chardonnay e Trebbiano sia toscano sia spoletino per quelli a bacca bianca.

    Corciano Castello di vino 2023, tra assaggi e borgo storico, articolo e foto di Adriano Guerri
    Corciano Castello di vino 2023, tra assaggi e borgo storico, articolo e foto di Adriano Guerri

    Il Gamay del Trasimeno non va confuso con quello di Borgogna che dà origine ai vini del Beaujolais, ma bensì fa parte della famiglia del Cannonau, del Tocai Rosso, dell’Alicante, Grenache e Garnacha tinta. Gamay è riferito alla forma dell’allevamento praticata nel suddetta regione francese, si tratta della forma di allevamento a Guyot.

    Un programma ricco di Masterclass, degustazioni guidate, banchi d’assaggio e convegni, mio malgrado ho partecipato solamente al percorso sensoriale per le vie del Borgo.
    L’evento è stato organizzato come un percorso sensoriale itinerante, che ha permesso agli avventori di conoscere vini di varie tipologie, prevalentemente di cantine locali, con spazi distribuiti per le vie del suggestivo Borgo. All’ingresso del centro storico vi era la possibilità di acquistare un carnet di degustazione vini con tanto di calice di per potersi presentare di fronte ad ogni produttore presente.

    Corciano Castello di vino 2023, tra assaggi e borgo storico, foto di Adriano Guerri che passeggia tra il borgo storico di Corciano
    Corciano Castello di vino 2023, tra assaggi e borgo storico, foto di Adriano Guerri che passeggia tra il borgo storico di Corciano

    Ho partecipato domenica 8 ottobre , seguono alcuni assaggi da me effettuati.

    Titus Umbria Igt Grechetto 2022 Az. Chiorri – Giallo paglierino brillante, rimanda sentori di fiori di campo, pesca, pera, ananas e pompelmo, al palato è piacevolmente fresco e decisamente sapido con chiusura lunga e duratura.
    Sito di riferimento: https://www.chiorri.it

    Titus Umbria Igt Grechetto 2022 Az. Chiorri, foto e articolo di Adriano Guerri: Corciano Castello di vino 2023, tra assaggi e borgo storico
    Titus Umbria Igt Grechetto 2022 Az. Chiorri, foto e articolo di Adriano Guerri: Corciano Castello di vino 2023, tra assaggi e borgo storico

    Vicis Umbria Igt Viogner 2022 Az. Morami – Giallo paglierino luminoso, emana note di rosa, albicocca, mango, susina, caprifoglio e mandarino, al palato è sapido, fresco, fine e coerente nonché persistente .
    Sito di riferimento: https://www.morami.it

    Vicis Umbria Igt Viogner 2022 Az. Morami, foto e articolo di Adriano Guerri: Corciano Castello di vino 2023, tra assaggi e borgo storico
    Vicis Umbria Igt Viogner 2022 Az. Morami, foto e articolo di Adriano Guerri: Corciano Castello di vino 2023, tra assaggi e borgo storico

    Es…senza Umbria Igp Rosato 2022 Az. Il Poggio – Ottenuto con uve di Sangiovese e Pinot Nero – Bel colore rosa carico, sprigiona sentori di violetta, ciliegia e frutti di bosco, il sorso è fresco e contraddistinto da una spiccata piacevolezza di beva, rimanda in bocca a lungo.
    Sito di riferimento: https://vitivinicolailpoggio.com

    Es...senza Umbria Igp Rosato 2022 Az. Il Poggio, foto e articolo di Adriano Guerri: Corciano Castello di vino 2023, tra assaggi e borgo storico
    Es…senza Umbria Igp Rosato 2022 Az. Il Poggio, foto e articolo di Adriano Guerri: Corciano Castello di vino 2023, tra assaggi e borgo storico

    Frammento Colli del Trasimeno Doc 2019 Az. Casali del Toppello – Cabernet Sauvignon in purezza- Rosso rubino intenso, libera eleganti sentori di violacciocca che ben si fondono con note di confettura di frutti di bosco e spezie dolci, al palato risulta morbido con tannini poderosi ma setosi e incredibilmente persistente.
    Sito di riferimento: https://casalideltoppello.it

    Frammento Colli del Trasimeno Doc 2019 Az. Casali del Toppello, foto e articolo di Adriano Guerri: Corciano Castello di vino 2023, tra assaggi e borgo storico
    Frammento Colli del Trasimeno Doc 2019 Az. Casali del Toppello, foto e articolo di Adriano Guerri: Corciano Castello di vino 2023, tra assaggi e borgo storico

    Fontinius Trasimeno Doc Gamay 2019 Az. Agricola Casaioli – Rosso rubino vivace con sfumature granata, al naso dipana sentori di fragol, lampone, erbe di campo, pepe bianco e mentolo, al gusto è ricco, rotondo e pieno; lascia inoltre una piacevole retro-olfattiva lievemente amaricante e tannino setoso.
    Sito di riferimento: https://agricolacasaioli.it

    Fontinius Trasimeno Doc Gamay 2019 Az. Agricola Casaioli, foto e articolo di Adriano Guerri: Corciano Castello di vino 2023, tra assaggi e borgo storico
    Fontinius Trasimeno Doc Gamay 2019 Az. Agricola Casaioli, foto e articolo di Adriano Guerri: Corciano Castello di vino 2023, tra assaggi e borgo storico

    Vin Santo Trasimeno Doc 2019 Az. Pucciarella -Trebbiano, Malvasia ed altre uve a bacca bianca – Giallo ambrato intenso, al naso si percepiscono sentori di fichi secchi, mandorla, datteri, albicocche secche, miele, mele cotogne, marmellata, al palato è piacevolmente dolce, caldo e armonioso e dotato di una interminabile persistenza aromatica.
    Sito di riferimento: https://www.pucciarella.it

    Adriano Guerri, sommelier professionista, wine critic e blogger freelance
    Adriano Guerri,

    Blog autore: https://cloudwine9.com/

    Siti partners articolo: https://www.foodandwineangels.com/ https://carol-agostini.tumblr.com/

  • Emozioni dal Mondo 2023, concorso enologico internazionale

    Emozioni dal Mondo 2023, concorso enologico internazionale

    Emozioni dal Mondo 2023 19 anni di Merlot e Cabernet Insieme a Bergamo

    Redazione – Carol Agostini

    Torna a Bergamo, per il 19esimo anno consecutivo, l’unico concorso enologico internazionale al mondo ufficialmente riconosciuto da OIV (Organisation International de la Vigne et du Vin) per i tagli cosiddetti bordolesi (ovvero i vini prodotti con uve Merlot, Cabernet e con loro blend), “Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme”.

    Emozioni dal Mondo 2023, concorso enologico internazionale, logo concorso da comunicato stampa
    Emozioni dal Mondo 2023, concorso enologico internazionale, logo concorso da comunicato stampa

    La manifestazione, nata nel 2004 da un’idea dell’enologo Sergio Cantoni e supportata negli anni da Vignaioli Bergamaschi e dal Consorzio Tutela Valcalepio richiama ogni anno a Bergamo numerosi giudici internazionali e campioni di vino da tutto il mondo.

    Il format scelto per la kermesse ha sempre avuto un’attenzione particolare al territorio ospite: uno degli obiettivi che da sempre Emozioni dal Mondo si prefigge è quello di comunicare Bergamo e i suoi prodotti nel Mondo. Ogni anno una location diversa ospita le degustazioni ufficiali del Concorso Enologico in cornici che, di volta in volta, comprendono palazzi nobiliari, castelli e strutture particolari e tipiche (musei, fiere, palazzetti…).

    “Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme” foto di Carol Agostini
    “Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme” foto di Carol Agostini

    Una manifestazione unica nel suo genere che coniuga in un felice matrimonio territorio, vino, gastronomia, storia e cultura e attrae ogni anno giornalisti e tecnici da tutto il mondo. Una vetrina di grande rilevanza per Bergamo e il suo territorio che diventa, per tre giorni, il palcoscenico internazionale dei vini a base Merlot e Cabernet con il Valcalepio a fare da padrone di casa.

    Per il 2023 è stata scelta l’affascinante cornice di Villa Malliana ad Almenno San Bartolomeo per ospitare, venerdì 13 ottobre 2023, la degustazione che coinvolgerà più di 90 giudici internazionali provenienti da 30 paesi e oltre 200 campioni di vino prodotti in tutto il mondo.

    Il programma comprende anche momenti di scoperta del territorio, degustazioni organizzate dal Consorzio Tutela Valcalepio per promuovere e far conoscere sempre di più la realtà enologica bergamasca e visite alle aziende vitivinicole del territorio.

    Emozioni dal Mondo 2023, concorso enologico internazionale, foto edizione 2022, da comunicato stampa
    Emozioni dal Mondo 2023, concorso enologico internazionale, foto edizione 2022, da comunicato stampa

    INVITO Convegno con scaletta 14.10.2023

    Altro momento di grande rilevanza sarà il Convegno organizzato dal Consorzio Tutela Valcalepio sul tema “Vitigni Resistenti: passato, presente e futuro” in programma per sabato 14 ottobre 2023 alle ore 9 presso il Centro Congressi Papa Giovanni XXIII con interventi nazionali e internazionali.

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  • OIKOS di Fonzone alla Milano Wine Week 2023

    OIKOS di Fonzone alla Milano Wine Week 2023

    OIKOS – GRECO DI TUFO RISERVA 2021 DI FONZONE ALLA MILANO WINE WEEK

    Redazione – Carol Agostini

    La Riserva di Greco di Tufo dell’azienda Irpina, conosciuta come OIKOS, ha recentemente ricevuto una serie di prestigiosi riconoscimenti. Sarà uno dei vini principali nella Masterclass guidata da Luca D’Attoma, un esperto riconosciuto nel mondo del vino, durante la Milano Wine Week.

    OIKOS – Greco di Tufo DOCG Riserva 2021, prodotto dall’azienda Fonzone, è alla sua seconda annata ed è stato premiato con il massimo riconoscimento Tre Bicchieri dal Gambero Rosso, è stato inserito nella categoria Top Wine dalla Guida Slow Wine 2024 e ha ottenuto la Medaglia Gold al Merano Wine Festival 2023.

    OIKOS di Fonzone alla Milano Wine Week 2023, immagine da comunicato stampa
    OIKOS di Fonzone alla Milano Wine Week 2023, immagine da comunicato stampa

    Questo eccezionale vino bianco è realizzato esclusivamente con uve provenienti da un clone rarissimo di Greco Antico, caratterizzato da acini più piccoli e un succo molto concentrato. OIKOS è un vino bianco strutturato, complesso e profumato che conquista immediatamente con le sue caratteristiche evolutive piacevoli. Al naso, si possono percepire profumi di grande intensità e complessità, con leggere note iodate, sentori di mela gialla matura e una leggera speziatura con accenni di noce moscata. Al palato, emerge il fiore di lavanda. L’acidità, pur essendo importante, non rende il vino secco, ma contribuisce a creare un equilibrio unico.

    Inoltre, Fonzone Caccese è una cantina con una ricca storia di famiglia, fondata nel 2005, che si trova nel cuore dell’Irpinia, in provincia di Avellino. La cantina è circondata da vigneti coltivati in modo sostenibile e produce una gamma di vini che riflettono l’amore per il territorio e l’impegno per la qualità.

    OIKOS - GRECO DI TUFO RISERVA 2021 DI FONZONE ALLA MILANO WINE WEEK, immagine da sito
    OIKOS – GRECO DI TUFO RISERVA 2021 DI FONZONE ALLA MILANO WINE WEEK, immagine da sito

    Storia aziendale

    L’azienda agricola Fonzone Caccese è stata fondata nel 2005 ed è situata nelle affascinanti campagne di Paternopoli, uno dei diciassette comuni all’interno della prestigiosa DOCG Taurasi, nella provincia di Avellino, nel cuore dell’Irpinia. La cantina moderna, che si estende su 2000 mq, si trova su un colle nella sottozona “Campi Taurasini”, circondato da vigneti situati a un’altitudine che varia dai 360 ai 430 metri sul livello del mare.

    Fonzone Caccese produce un totale di 8 diverse etichette, seguendo un approccio sostenibile e mettendo in evidenza le varietà autoctone come l’Aglianico, la Falanghina, il Fiano d’Avellino e il Greco di Tufo. Questo è un marchio che si concentra sulla produzione di vini artigianali di alta qualità, anziché sulla quantità. L’enologo di fama internazionale Luca D’Attoma è un pilastro di supporto per questa azienda a conduzione familiare.

    Situata su un colle di circa trenta ettari, nelle campagne di Paternopoli, all’interno della DOCG Taurasi, la cantina domina un paesaggio straordinario caratterizzato da vigneti di Aglianico, Falanghina, Fiano d’Avellino e Greco di Tufo. Questa è la terra dell’Irpinia, famosa per i suoi grandi vini ammirati in tutto il mondo. La famiglia Fonzone Caccese coltiva con passione le varietà autoctone per produrre 8 vini artigianali che riflettono l’amore per il territorio e la tradizione di una famiglia unita dalla passione per la viticoltura di precisione e l’alta qualità.

    L’azienda è stata fondata nel 2005 da Lorenzo Fonzone Caccese, un medico chirurgo appassionato di vino. Fin dall’inizio, l’azienda ha adottato un approccio sostenibile sia in vigna che in cantina, producendo vini bianchi, rossi e rosati aromatici, cremosi e longevi, rispettando i ritmi della natura e preservando la biodiversità. La nuova generazione della famiglia, rappresentata dai figli e dalle loro mogli, ha preso il testimone e continua a cercare l’eccellenza nella produzione di vini di alta qualità.

    I vigneti della tenuta coprono 30 ettari e coltivano le varietà simbolo dell’Irpinia: Aglianico, Fiano d’Avellino, Falanghina e Greco di Tufo. L’azienda pratica l’agricoltura sostenibile, evita l’uso di diserbanti chimici e segue i principi della lotta integrata per la difesa fitopatologica. Il suolo è trattato con concimi organici e sovesci, e la potatura è mirata a rispettare le piante e a mantenere basse rese per migliorare la qualità delle uve. L’azienda favorisce la biodiversità gestendo gli spazi tra le file di viti con l’inerbimento di piante spontanee.

    Il territorio di Paternopoli si colloca nella sottozona “Campi Taurasini” della DOCG Taurasi, ed è circondato da paesi come Villamaina, Castelfranci e Gesualdo. I vigneti beneficiano di esposizioni multiple e altitudini che variano dai 360 ai 430 metri sul livello del mare. I torrenti Fredane ed Ifalco influenzano il microclima, caratterizzato da notevoli escursioni termiche tra il giorno e la notte. Inoltre, la presenza di polvere vulcanica nel terreno, a causa delle eruzioni del Vesuvio avvenute nel corso dei secoli, aggiunge un elemento unico al territorio.

    Logo aziendale, articolo: OIKOS di Fonzone alla Milano Wine Week 2023, immagine da comunicato stampa
    Logo aziendale, articolo: OIKOS di Fonzone alla Milano Wine Week 2023, immagine da comunicato stampa

    Fonzone Caccese produce 8 vini monovarietali che esaltano le caratteristiche straordinarie delle varietà autoctone dell’Irpinia. Tra questi, spicca lo Scorzagalline Taurasi DOCG Riserva, un Aglianico di grande struttura e complessità aromatica. Altri vini includono Mattoda’ Irpinia DOC Campi Taurasini, Irpinia Rosato DOC, Le Mattine Falanghina Irpinia DOC, Sequoia Fiano D’Avellino DOCG Riserva, Fiano d’Avellino DOCG, Greco di Tufo DOCG e Oikois Greco di Tufo DOCG Riserva.

    La cantina moderna, progettata per integrarsi con l’ambiente circostante, copre circa 2.000 mq ed è quasi completamente ipogea. Lo spazio dedicato alle bottiglie è caratterizzato da pavimenti rossi, elementi in vetro e acciaio, creando un ambiente visivamente accattivante per degustazioni e incontri. Fonzone Caccese è impegnata nel raggiungere la certificazione biologica e ha l’enologo consulente di fama Luca D’Attoma, esperto di viticoltura biologica e biodinamica, a guidarli in questo percorso.

    Conclusioni

    In sintesi, Fonzone Caccese è una cantina che incarna la passione per il vino, l’amore per il territorio dell’Irpinia e l’impegno per la produzione di vini di alta qualità, sottolineando il valore della tradizione familiare e della sostenibilità.

    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer
    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer

    Sito cantina: http://www.fonzone.it

    Sito ufficio stampa: https://www.zedcomm.it/

    Siti partners articolo: https://carol-agostini.tumblr.com/ https://www.foodandwineangels.com/

  • 19° Concorso Gastronomico Radicchio d’Argento 2023

    19° Concorso Gastronomico Radicchio d’Argento 2023

    19° Concorso Gastronomico Radicchio d’Argento si colora di Rosso

    Redazione – Carol Agostini

    19° Concorso Gastronomico Radicchio d’Argento categoria Chef e Ristoranti Riservato al Radicchio IGP di Verona Bando di concorso per chef e ristoranti nazionali-internazionali.

    19° Concorso Gastronomico Radicchio d’Argento 2023, logo da sito
    19° Concorso Gastronomico Radicchio d’Argento 2023, logo da sito

    Il 15 Ottobre 2023 presso il Castello di Bevilacqua via Roma -50 Bevilacqua VR, ci sarà l’annuale Concorso regionale Radicchio d’Argento giunto quest’anno alla 19^ edizione.
    Manifestazione per la valorizzazione del radicchio rosso IGP Verona ( quello delle nostre valli) l’iniziativa vuole incentivare l’opportunità di crescita in modo attivo a nuove prospettive per un turismo di campagna , forme esperienziali diverse da format di turismo classico gli Chef in
    concorso dovranno creare nuove ricette pur rispettando tradizioni e qualità dei prodotti il concorso coinvolge 4 Chef non solo della Provincia Veronese ma anche di altre provincie e regioni nazionali ed internazionali.

    19° Concorso Gastronomico Radicchio d’Argento 2023, foto da sito
    19° Concorso Gastronomico Radicchio d’Argento 2023, foto da sito

    Il programma prevede nella mattinata un convegno a tema, quest’anno a differenza delle edizioni passate il tema sarà “LA CAMPAGNA VENETA STRAORDINARIA RISORSA DEL TURISMO RICETTIVO ESPERIENZIALE” in questo periodo storico, il nostro obbiettivo sarà quello di evidenziare le possibili opportunità che l’agroalimentare potrà dare al turismo esperienziale, dalla terra alla tavola con tutti i passaggi previsti dal mercato.

    Per noi la sua presenza all’apertura del convegno e parte della giuria tecnica darebbe all’evento un valore aggiunto, l’invito è rivolto anche ad un suo accompagnatore.

    Ecco alcune informazioni:

    il 15 Ottobre il convegno inizierà alle ore 10:45 nel Salone convegni con relatori, coordinati da un presentatore e accompagnato da una giornalista moderatrice. Alle ore 12:30 inizierà il concorso di cucina con il servizio ai tavoli, il compito di sarà di creare una nuova ricetta con radicchio di base o aggiunto, le portate in tavola saranno 4 da l’antipasto, un primo, un secondo e un dolce, ogni Chef avrà una brigata di giovani in cucina e un staff di sala. La giuria tecnica sarà composta dai 4 -5 relatori e da esperti operatori del gusto per un totale di 9 componenti, mentre nella giuria popolare faranno parte tutti i commensali ai tavoli

    19° Concorso Gastronomico Radicchio d’Argento 2023, foto da sito

    Programma Riassuntivo

    1. Il Concorso è organizzato dall’Associazione Pro Loco Carpanea Casaleone, in collaborazione Consorzio Radicchio IGP Verona, Confraternita del radicchio IGP Verona con la collaborazione della Regione del Veneto, della Provincia di Verona, della Camera di Commercio di Verona, della Federazione Coldiretti Verona, è aperto a tutti gli operatori del settore alberghiero ed enogastronomico nazionale.
    2. All’Associazione Casaleone Carpanea è affidata la segreteria organizzativa.

    3. Una Conferenza Stampa, che si terrà in Verona nella Sala Rossa – Palazzi Scaligeri con la partecipazione di Autorità ed esperti di gastronomia, anticiperà di una settimana la manifestazione allo scopo di illustrare l’obiettivo che si intende raggiungere, portare a conoscenza degli Chef le eccezionali qualità ed i molteplici utilizzi in cucina del Radicchio di Verona IGP.

    4 La manifestazione si svolgerà il 15 ottobre 2023 nella location di un prestigioso ristorante ( Castello di Bevilacqua ) con il seguente programma: ore 10:00 accoglienza ospiti e presentazione dei giudici che dovranno eleggere il vincitore, concorso) Tavola Rotonda con la partecipazione di giornalisti ed esperti di gastronomia, operatori economici del settore agroalimentare, dopo il convegno segue aperitivo. ore 13:00 pranzo di gala. Il Ristorante ospitante mette a disposizione Cucine locali ed attrezzature per i partecipanti al Concorso.

    Zona di produzione , foto da sito, Concorso gastronomico Radicchio d'Argento
    Zona di produzione , foto da sito, Concorso gastronomico Radicchio d’Argento

    4. Il pranzo del Concorso prevede un piatto innovativo a base del prodotto tipico radicchio IGP Verona con la preparazione di: un antipasto, un primo, un secondo, un dolce.
    5. Ogni concorrente dovrà essere pronto a preparare uno dei piatti previsti dal menu come da ricetta presentata ( solo un Piatto).
    6. Una Commissione, composta da tre membri, uno scelto dal Consorzio delle Pro Loco del Basso Veronese, uno scelto dal Consorzio del Radicchio Rosso di Verona ed uno scelto dal comitato degli agriturismi non in concorso, si sorteggerà i 4 concorrenti che avranno presentato domanda. I risultati del sorteggio saranno immediatamente comunicati agli interessati.

    7. Gli agriturismi che vorranno partecipare dovranno dare la loro adesione entro 15 Settembre 2023, accettando questo Regolamento, tramite domanda di partecipazione, indirizzata alla Pro Loco di Casaleone, Via C. Battisti, n.4, CAP 37052 Casaleone (VR), 3332510947 – Fax 0442339630 – posta elettronica e responsabile progetto -enricaclaudiadefanti@gmail.com.
    8. L’adesione è libera e gratuita.
    9. I concorrenti possono preparare il piatto da loro presentato, che dovrà essere sufficiente per (Assaggio) 150 ospiti, nella cucina del ristorante ospitante. La cucina sarà a disposizione dei concorrenti dalle ore 9:00 del 15 ottobre 2023.

    10. Ad ogni concorrente, saranno rimborsate le spese sostenute (da concordare con l’organizzazione) per la preparazione del piatto presentato.
    11. Ai concorrenti provenienti da località distanti è riservata una quota per spese di viaggio. La Giuria finale è composta da cinque esperti di gastronomia, più un segretario senza diritto di voto, si designerà un unico vincitore per ogni categoria – che riceverà il Trofeo Radicchio d’Argento 2023 tutti gli altri partecipanti riceveranno un artistico attestato di partecipazione. Il vincitore non potrà partecipare alle tre successive edizioni del Concorso.
    12. E’ prevista anche una votazione da parte di tutti gli invitati. Al concorrente, che avrà ricevuto il maggior numero di consensi verrà consegnata una pergamena-targa di riconoscimento + verrà considerato un secondo premio con buoni premio degli sponsor.

    13. All’interno della cucina potranno accedere solamente 2 cuochi 1 Chef in concorso, il servizio ai tavoli sarà svolto dal personale di servizio del Castello Bevilacqua.
    14. A concorso iniziato nessuno dei concorrenti in gara potrà entrare nella sala ristorante.
    15. Ogni concorrente dovrà consegnare la ricetta del piatto presentato tradotta in tre lingue- italiano, tedesco, inglese.

    Giuria Tecnica Primo premio per lo Chef vincitore
    Giuria popolare- saranno corrisposti premi consistenti in prodotti alimentari sponsorizzanti ( Grana Padano- prosciutto Veneto, Vini Veronesi, pasta ecc.)
    Tutti i concorrenti partecipanti saranno parte visiva con il Demo di TV e riviste specializzate nelsettore agroalimentare.

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  • Viviana Varese e Ritu Dalmia inaugurano POLPO 2023

    Viviana Varese e Ritu Dalmia inaugurano POLPO 2023

    A Milano, le chef Viviana Varese e Ritu Dalmia hanno aperto le porte di POLPO, una vivace bar trattoria dedicata al “Semplicemente pesce”.

    Redazione – Carol Agostini

    Questo nuovo luogo gastronomico si trova nel cuore di Milano, sulla frequentatissima Via Melzo 9, e si distingue per la sua atmosfera popolare e l’attenzione alle materie prime di alta qualità.

    Viviana Varese e Ritu Dalmia inaugurano POLPO 2023, foto da comunicato stampa
    Viviana Varese e Ritu Dalmia inaugurano POLPO 2023, foto da comunicato stampa

    In una strada animata della città, la chef Viviana Varese si è ispirata agli anni ’80 per creare un locale dinamico, contemporaneo e vivace, dove il pesce è la vera star. POLPO, che trasforma la celebre Via Melzo in un suggestivo lungomare dall’atmosfera retro, offre una doppia esperienza, con una sezione bar, ideale per aperitivi con tapas e assaggi, e una trattoria. Il punto di forza di POLPO è la proposta di pesce di alta qualità che valorizza la materia prima e coinvolge il pubblico in un’esperienza culinaria autentica.

    Viviana Varese e Ritu Dalmia inaugurano POLPO 2023, immagine del locale da comunicato stampa
    Viviana Varese e Ritu Dalmia inaugurano POLPO 2023, immagine del locale da comunicato stampa

    POLPO è più di un semplice ristorante; è un ritorno alle radici per Viviana Varese, un omaggio alla cucina che condivideva con la sua famiglia mescolato con le esperienze degli ultimi vent’anni. Questo nuovo progetto ha trasformato il precedente ristorante SPICA, situato in uno degli angoli più popolari e democratici di Milano, in un bar trattoria vibrante, diventando un punto di riferimento per la cucina di pesce di alta qualità.

    A Milano, le chef Viviana Varese e Ritu Dalmia hanno aperto le porte di POLPO, una vivace bar trattoria dedicata al "Semplicemente pesce", foto da comunicato stampa
    A Milano, le chef Viviana Varese e Ritu Dalmia hanno aperto le porte di POLPO, una vivace bar trattoria dedicata al “Semplicemente pesce”, foto da comunicato stampa

    Il concept di POLPO è tutto incentrato sul mare e la filosofia “Semplicemente pesce”. Questo spazio informale e dinamico offre una cucina autentica e il piacere della convivialità, suddividendosi tra il bar, perfetto per un aperitivo, e la trattoria, che propone piatti a base di pesce che rispettano e esaltano la materia prima. POLPO si inserisce nell’offerta enogastronomica milanese, offrendo un’esperienza di alta qualità in un ambiente rilassato e democratico, aperto a tutti, con un particolare focus sui giovani desiderosi di gustare ottimo pesce accompagnato da un buon bicchiere di vino.

    Valeria Lorusso, Valentina Gaeta, Martina Guercia, Davide Gianni, Polpo di Viviana Varese e Ritu Dalmia, foto da comunicato stampa
    Valeria Lorusso, Valentina Gaeta, Martina Guercia, Davide Gianni, Polpo di Viviana Varese e Ritu Dalmia, foto da comunicato stampa

    La location di POLPO è stata precedentemente occupata da SPICA, un progetto di cucina fusion avviato da Viviana Varese e Ritu Dalmianel 2019. Oggi, questo spazio si è trasformato in un moderno bar trattoria ben integrato nella vivace Via Melzo di Milano. Il colore dominante è il blu, evocando il mare, con arredi e tessuti che richiamano l’atmosfera degli anni ’80. Immagini vintage adornano le pareti, creando un’atmosfera retro. Il locale dispone anche di un dehors esterno con divanetti e tavoli in piedi per offrire una varietà di ambienti dove la qualità del cibo e delle bevande è al centro dell’esperienza, grazie al restyling curato dallo studio di architettura B-Arch di Sabrina Bignami e Alessandro Capellaro.

    Viviana Varese e Rotu Dalmia, spiedini di calamaretti al pangrattato, immagine da comunicato stampa
    Viviana Varese e Rotu Dalmia, spiedini di calamaretti al pangrattato, immagine da comunicato stampa

    Il menù di POLPO si basa su pochi ingredienti di alta qualità, crudi e preparati con diverse tecniche di cottura. Offre circa 50 piatti che riflettono una cucina semplice e sincera, con un focus su frutti di mare, molluschi e pesce, tra cui gamberi, ostriche, tonno e calamari. Inoltre, sono disponibili diverse opzioni di verdure e assaggi ispirati alle celebri tapas, ideali per l’aperitivo. Il menu include anche una selezione di caffè Nespresso, con una miscela di arabica intensa e un decaffeinato aromatico. I prezzi sono accessibili e in linea con l’approccio democratico del bar trattoria.

    Viviana Varese e Ritu Dalmia bomba fritta con ragù di polpo leggermente piccante e insalatina, foto da comunicato stampa
    Viviana Varese e Ritu Dalmia bomba fritta con ragù di polpo leggermente piccante e insalatina, foto da comunicato stampa

    Per la comunicazione e il branding di POLPO, Viviana Varese ha collaborato con l’agenzia di comunicazione fiorentina almagreal, guidata da Giulia Reali, che aveva già lavorato con la chef per il suo ristorante stellato Viva. Questa sinergia ha dato vita a un progetto che combina semplicità e freschezza con l’atmosfera degli anni ’80, creando un ambiente popolare e accogliente per tutti gli ospiti.

    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer
    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer

    Sito ufficio stampa: https://www.smstudiopr.it/

    Sito ristorante: https://www.polpopesce.it/

    Siti partners articolo: https://www.foodandwineangels.com/ https://carol-agostini.tumblr.com/

  • Divinea incontra realtà vinicole 2023, obiettivo vendere

    Divinea incontra realtà vinicole 2023, obiettivo vendere

    Divinea: Formazione sul territorio, incontra Consorzi e aziende del vino per migliorare l’Unoturismo e le vendite dirette

    Redazione – Carol Agostini

    Da ottobre 2023 tornano gli appuntamenti formativi dedicati alle realtà vitivinicole, il 19 e 20 ottobre 2023 è il turno delle aziende di Piacenza, Oltrepò Pavese e Parma.
    A seguire gli incontri con le aziende del Consorzio Tutela Lugana DOC e del Consorzio di Tutela Primitivo di Manduria.

    Divinea incontra realtà vinicole 2023, obiettivo vendere, logo da comunicato stampa
    Divinea incontra realtà vinicole 2023, obiettivo vendere, logo da comunicato stampa

    Conoscere nuove strategie e innovazioni per incrementare le vendite dirette al consumatore e l’esperienza enoturistica. È questo il focus degli incontri di formazione promossi dall’impresa tecnologica Divinea dedicati alle cantine e ai Consorzi di tutela del mondo del vino. Dopo i fortunati incontri con il Consorzio Tutela vini della Maremma Toscana e gli eventi con le cantine della zona di Conegliano Valdobbiadene, del Chianti Classico e della Valpolicella, Divinea si prepara – giovedì 19 e venerdì 20 ottobre 2023 – ad incontrare le cantine del territorio Piacenza, Oltrepò Pavese e Parma, per proseguire con le aziende del Consorzio Tutela Lugana DOC e del Consorzio di Tutela Primitivo di Manduria.

    Divinea incontra realtà vinicole 2023, obiettivo vendere, immagini degli incontri, foto da comunicato stampa
    Divinea incontra realtà vinicole 2023, obiettivo vendere, immagini degli incontri, foto da comunicato stampa

    La forte esperienza tecnologica di Divinea nell’analisi dei dati e nella gestione di strumenti innovativi trova un’alleanza nella collaborazione con i più importanti Consorzi di Tutela e nelle cantine dei territori più vocati. Insieme metteranno a disposizione delle aziende vitivinicole italiane la conoscenza nella strategia digitale e quella del dato, offrendo contenuti altamente formativi che gettano le basi alle aziende di domani. “La missione di Divinea è quella di essere pionieri nella divulgazione della raccolta e dell’analisi del dato che, – afferma Filippo Galanti, Co-Founder & Business Development Divinea – insieme al marketing online, hanno il potere di valorizzare l’attività enoturistica e le vendite dirette.

    Divinea: Formazione sul territorio, incontra Consorzi e aziende del vino per migliorare l'Unoturismo e le vendite dirette, foto da comunicato stampa
    Divinea: Formazione sul territorio, incontra Consorzi e aziende del vino per migliorare l’Unoturismo e le vendite dirette, foto da comunicato stampa

    Con il nostro software Wine Suite, già oggi, aiutiamo oltre 300 aziende vitivinicole a crescere e, grazie alla pubblicazione del Report Enoturismo e Vendite Direct-to-consumer 2023 stiamo contribuendo a far crescere la cultura del dato, ancora poco diffusa tra le cantine italiane. Siamo molto soddisfatti di questi primi incontri, che ci hanno avvicinato alle più importanti realtà vitivinicole, e speriamo che sempre più enti di tutela ci contattino per digitalizzare il mondo del vino e proiettarlo in un futuro che è già presente”.

    Divinea incontra realtà vinicole 2023, obiettivo vendere, foto da comunicato stampa
    Divinea incontra realtà vinicole 2023, obiettivo vendere, foto da comunicato stampa

    Durante gli incontri si analizzeranno strategie per incrementare le vendite dirette al consumatore, ottimizzando la presenza online delle cantine attraverso siti web all’avanguardia, eCommerce, wine club e una gestione mirata dei social media. Si approfondiranno inoltre le tecnologie all’avanguardia a disposizione delle cantine per semplificare ogni aspetto operativo. Tra gli argomenti trattati ci saranno: la domanda e l’offerta enoturistica; le vendite online e in cantina; il CRM come strumento per la raccolta e la segmentazione dei dati; il mail marketing; la testimonianza di una o più cantine ospiti, una sessione di domande e risposte.

    Le attività di formazione gratuita per i prossimi mesi sono in programmazione in collaborazione diretta con gli enti territoriali. Per maggiori informazioni sulle prossime date o per organizzare una sessione di formazione gratuitaall’interno di un ente territoriale o di un consorzio di tutela scrivere a comunicazione@divinea.com

    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer
    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer

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  • Argea gruppo vinicolo privato leader del vino italiano 2022

    Argea gruppo vinicolo privato leader del vino italiano 2022

    ARGEA DAY: a un anno dalla nascita del Gruppo, una giornata dedicata alla sostenibilità e al debutto delle degustazioni delle aziende Artists.

    Redazione – Carol Agostini

    ARGEA, Gruppo leader del vino italiano con un fatturato 2022 di 455 milioni di euro, ha festeggiato il suo primo compleanno dando vita all’Argea Day, tenutosi nei giorni scorsi a Milano, a Identità Golose.

    Argea gruppo vinicolo privato leader del vino italiano 2022, foto da comunicato stampa
    Argea gruppo vinicolo privato leader del vino italiano 2022, foto da comunicato stampa

    Ad aprire le danze in mattinata è stato HABITAT, il secondo appuntamento dedicato alla sostenibilità organizzato da ARGEA. Tema di quest’anno: “L’Innovazione nella Sostenibilità di Packaging”. L’evento ha visto la partecipazione dei principali operatori del settore e dei rappresentanti della filiera del vino e ha preso in esame tutto il comparto:

    dai designer, ai produttori di packaging, passando dai distributori e i ristoratori, fino ai consumatori finali. Citando le parole di Massimo Romani, AD di ARGEA, lo scopo finale deve diventare la creazione di un ecosistema industriale che ponga al centro del proprio agire la responsabilità, non solo delle singole aziende, ma piuttosto delle aziende come parte di un patto di sostenibilità.

    Nel pomeriggio gli ospiti hanno invece assistito al debutto in degustazione di una selezione di vini delle aziende Artists di ARGEA, condotto dal Wine Educator Filippo Bartolotta. Durante la presentazione sono stati degustati i vini delle cantine Cuvage, Ricossa, Nespoli e Zaccagnini.

    ARGEA DAY: a un anno dalla nascita del Gruppo, una giornata dedicata alla sostenibilità e al debutto delle degustazioni delle aziende Artists, foto da comunicato stampa
    ARGEA DAY: a un anno dalla nascita del Gruppo, una giornata dedicata alla sostenibilità e al debutto delle degustazioni delle aziende Artists, foto da comunicato stampa

    Gli Artists di ARGEA: le eccellenze di territorio del primo gruppo vinicolo privato italiano.

    A un anno dalla nascita, il più grande gruppo vinicolo privato italiano festeggia il primo ARGEA DAY e presenta le etichette testimonial delle sue Tenute. Nei giorni scorsi, a Identità Golose, con la degustazione The Anthology of Italian Wines guidata dal wine expert Filippo Bartolotta, è stato proposto un viaggio enologico da Nord a Sud Italia, fra territori, vitigni e persone che raccontano realtà vinicole di nicchia, dal Piemonte all’Abruzzo, passando per l’Emilia-Romagna, con le cantine Cuvage, Ricossa, Poderi dal Nespoli e Zaccagnini.

    A un anno dalla nascita, ARGEA presenta per la prima volta le sue eccellenze di territorio. L’edizione numero uno di ARGEA DAY, che si è svolta a Milano nei giorni scorsi a Identità Golose, è stata la cornice di The Anthology of Italian Wines, una doppia degustazione rivolta a sommelier professionisti e stampa in cui sono state presentate le etichette di punta delle tenute Artists del gruppo. Cuvage, Zaccagnini, Poderi dal Nespoli e Ricossa sono le cantine coinvolte, realtà rigorosamente verticali, produttrici di vini che nascono da una profonda conoscenza della cultura vinicola e dalla sua interpretazione, valorizzando storia e tradizione.

    Gli Artists di ARGEA: le eccellenze di territorio del primo gruppo vinicolo privato italiano, foto da comunicato stampa
    Gli Artists di ARGEA: le eccellenze di territorio del primo gruppo vinicolo privato italiano, foto da comunicato stampa

    Un vero e proprio viaggio enologico nel territorio italiano, dove ad essere protagonisti sono quei vini che più di altri raccontano storie di eccellenza e valore. A guidare la degustazione dei vini ARGEA, il wine expert Filippo Bartolotta che ha condotto un percorso enoico tra Piemonte, dove operano le cantine Cuvage e Ricossa, Emilia-Romagna con la tenuta Poderi dal Nespoli e Abruzzo con Cantina Zaccagnini.

    Quattro tenute e otto vini, espressione autentica di alcune delle zone vinicole più importanti del territorio italiano: piccole realtà che fanno della tutela del territorio e della valorizzazione dei vitigni autoctoni i propri capisaldi; e vini – tre bianchi, un orange wine e tre rossi – che sono in grado di narrare al meglio le caratteristiche del terroir da cui provengono, la dedizione di chi da decenni li produce, la qualità di una filiera che dalla vigna alla cantina combina salvaguardia delle tradizioni e ricerca dell’innovazione.

    Filippo Bartolotta per Argea, foto da comunicato stampa
    Filippo Bartolotta per Argea, foto da comunicato stampa

    «La selezione che ho fatto, assaggiando i vini di ARGEA» racconta Filippo Bartolotta «mi ha portato a scegliere quattro Tenute, come se viaggiassi attraverso il territorio italiano. La sorpresa più straordinaria è stata quella del contrasto tra i grandi numeri del gruppo – che figurano ARGEA come primo player vinicolo privato in Italia – e la geografia produttiva delle piccole realtà Artists che ne fanno parte. Inoltre, avere a fianco i quattro interpreti che hanno realizzato i vini ha permesso di dare un volto a quelle etichette, facendo emergere il lato umano e le storie che sono dietro le etichette.

    Valori che rappresentano la forza del gruppo, nonché l’impegno e la forte passione che li caratterizza. I vini che ho scelto esprimono prima di tutto autenticità, come i territori che rappresentano».

    Filippo Bartolotta, Federica Lauterio (Zaccagnini), Soledad Adriasola (Poderi dal Nespoli), Patrizia Terzano (Ricossa), Franco Brezza (Cuvage), immagine da comunicato stampa
    Filippo Bartolotta, Federica Lauterio (Zaccagnini), Soledad Adriasola (Poderi dal Nespoli), Patrizia Terzano (Ricossa), Franco Brezza (Cuvage), immagine da comunicato stampa

    IL VIAGGIO – The Anthology of Italian Wines

    «Siamo partiti da ALTA LANGA DOCG BRUT METODO CLASSICO 2019 di Cuvage, che, prodotto nel basso Piemonte racconta una storia di grande competenza del gruppo: un vino molto fresco, minerale, reattivo e pulito – ha commentato Bartolotta. A seguire il NEBBIOLO D’ALBA DOC BRUT ROSÉ METODO CLASSICO 2019, sempre Cuvage, che ha riscosso un grandissimo successo soprattutto nella platea dei sommelier; un vino di un’acidità straordinaria in cui emergono elementi salini, il tannino, ma anche tanta dolcezza.

    Ci siamo poi spostati in Abruzzo con il SAN CLEMENTE TREBBIANO D’ABRUZZO DOC 2022 di Zaccagnini, un Trebbiano d’Abruzzo che rispetto ad altri ha una nota floreale e una fibrosità incredibili, frutto delle grandi escursioni termiche che contraddistinguono la zona di coltivazione delle uve. Poi in Romagna, con Poderi dal Nespoli abbiamo degustato ORANGE WINE BIANCO RUBICONE IGT 2022, un vino originale e innovativo che nasce da un “errore”: un aumento di temperatura incontrollato durante la criomacerazione di un trebbiano che si voleva produrre “scarico” lo trasforma in vino macerato, molto complesso, che si rivela molto interessante».

    «Tornando in Abruzzo, il CHRONICON, CERASUOLO D’ABRUZZO DOC 2022 di Zaccagnini ha raccontato l’essenza del Montepulciano d’Abruzzo, un vino definito, trasparente, puntuale, un esercizio che racconta veramente la natura del territorio, attraverso una leggerezza non frivola. Di nuovo in Romagna il GUALDO, ROMAGNA DOC SANGIOVESE PREDAPPIO BIOSIMBIOTICO 2021 esprime terreno, vino e frutto con un’energia incredibile, un tannino vibrante e reattivo – caratteristico del Sangiovese di Predappio – che può essere arrotondato dall’affinamento in bottiglia.

    Dalla Romagna siamo quindi passati al Piemonte con il CAMPOLIBERO, BARBARESCO DOCG BIOLOGICO 2020 di Ricossa, dal frutto fresco e leggero, ma molto profondo e strutturato al palato, un tannino intellettuale che si presta a un buon invecchiamento. Il viaggio si è concluso infine in Abruzzo con il SAN CLEMENTE MONTEPULCIANO D’ABRUZZO DOC RISERVA CASAURIA di Zaccagnini, di cui l’annata 2019 rappresenta la migliore interpretazione di sempre: un vino pensato in sottrazione, non affinato in barrique, che si presenta versatile, lirico e leggiadro».

    «Abbiamo voluto portare, nel contesto di Argea Day, le nostre tenute di punta non solo perché rappresentano l’eccellenza, ma perché vogliamo testimoniare come un grande gruppo sia attento anche a micro-realtà territoriali, alla verticalità dei vini e all’espressione autentica dei territori.” afferma Massimo RomaniUn cammino iniziato da tempo, che si arricchirà anche di nuove progettualità nei prossimi anni, e che siamo contenti abbia riscosso apprezzamento sia da parte dei sommelier che dei giornalisti specializzati.

    Per noi queste etichette non rappresentano un elemento di business primario, ma sono i gioielli di una reputazione complessiva del gruppo di cui siamo orgogliosi e che continueremo a fare crescere sia in termini di qualità che a livello di distribuzione nazionale e internazionale».

    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer
    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer

    Sito azienda: https://argea.com/

    Sito ufficio stampa: https://www.smstudiopr.it/

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  • Merano WineFestival 2023 tante novità per un’edizione super

    Merano WineFestival 2023 tante novità per un’edizione super

    Merano WineFestival è pronto, manca poco, alziamo i calici 2023

    Redazione – Carol Agostini

    Il Merano WineFestival si sta preparando con grande entusiasmo per la sua 32^ edizione, che si terrà dal 3 al 7 novembre 2023. Questo evento esclusivo ed elegante è noto per attirare amanti del vino e del cibo, così come professionisti del settore, con uno stile sempre più glamour e prestigioso.

    Merano WineFestival 2023 tante novità per un'edizione super
    Merano WineFestival 2023 tante novità per un’edizione super, immagine da comunicato stampa

    Per riscaldare i motori in vista dell’evento principale, ci saranno due anteprime. La prima si terrà il 23 e il 24 settembre all’Ippodromo Gran Premio di Merano 2023, durante il Gran Premio Alto Adige, e la seconda il 20 ottobre a Lagundo. Queste anteprime presenteranno alcune eccellenze selezionate da The WineHunter e sveleranno i punti salienti della rassegna a Merano.

    Il sito web del Merano WineFestival, recentemente rinnovato con un nuovo look, offre ora la possibilità di acquistare i biglietti e richiedere gli accrediti stampa.

    Carol Agostini a Merano Winefestival presente da 28 anni, foto autrice
    Carol Agostini a Merano Winefestival presente da 28 anni, foto autrice

    La 32^ edizione del Merano WineFestival si svolgerà dal 3 al 7 novembre 2023, con uno stile esclusivo e internazionale. Nel frattempo, ci saranno due anteprime: una durante il Gran Premio Alto Adige il 23 e il 24 settembre all’Ippodromo di Merano e l’altra il 20 ottobre a Lagundo. Entrambe presenteranno alcune eccellenze selezionate da The WineHunter.

    Il sito web del festival, recentemente rinnovato, offre la possibilità di acquistare i biglietti e richiedere gli accrediti stampa: NUOVA VESTE PER IL SITO WEB – ACCREDITI E TICKETS ONLINE

    In sintonia con l’immagine esclusiva e internazionale che Merano WineFestival afferma più che mai in questa nuova edizione 2023, il sito web della rassegna meranese cambia aspetto e propone ai suoi visitatori una navigazione ispirata al format dell’evento. L’home page richiama il cuore pulsante della rassegna meranese, la celebre sala Kurshaal del Kurhaus, edificio che ospita la wine exhibition. Da qui la navigazione può proseguire nelle sezioni Wine e Culinaria, dove consultare facilmente informazioni relative agli espositori e al programma dell’evento e dove sarà inoltre possibile richiedere l’accredito anche alle iniziative in programma, come masterclass, showcooking o talk. Aperta la vendita dei tickets online, nonché la procedura di accredito per la stampa, operatori del settore e partner.

    Merano Winefestival 2023, foto da comunicato stampa
    Merano Winefestival 2023, foto da comunicato stampa

    Durante la 32^ edizione, il Merano WineFestival continuerà a enfatizzare l’eccellenza in ogni sua sfumatura, con giorni dedicati ai vini bio, biodinamici, organici e orange, nonché al champagne e ai migliori prodotti alimentari, spiriti e birre. Saranno presenti anche nuove aree dedicate a Campania e Abruzzo, così come uno spazio internazionale.

    Merano Winefestival 2023, foto da comunicato stampa
    Merano Winefestival 2023, foto da comunicato stampa

    Il festival ospiterà anche un summit sulla sostenibilità chiamato “Breath and cry of the Earth,” che affronterà questioni legate ai cambiamenti climatici. Numerosi ospiti, tra cui esperti del settore, chef stellati, personaggi famosi e artisti, parteciperanno all’evento, diventando ambasciatori della qualità e testimonial della rassegna.

    GLI HIGHLIGHTS DELLA 32^ EDIZIONE 

    Merano WineFestival 2023 ritorna con un format classico, sviluppando il filo conduttore dell’eccellenza in ogni sua sfumatura: il venerdì è dedicato a bio & dynamica con ampio focus su vini biologici, biodinamici, organici e orange; da sabato a lunedì le eccellenze The WineHunter sono protagoniste del Kurhaus; il martedì è targato Catwalk Champagne; mentre alla Gourmet Arena ritornano i migliori prodotti Food – Spirits – Beer insieme agli showcooking, e un rinnovato spazio anche per le aree dedicate a Campania e Abruzzo. Nuovi highlights nelle eleganti sale del Kurhaus:

    International, lo spazio dedicato ai prodotti internazionali. Il summit sulla sostenibilità “Breath and cry of the Earth” mette in evidenza e in discussione problematiche e soluzioni legate ai cambiamenti climatici. Numerosi gli ospiti, anche internazionali, coinvolti nell’intero programma: esperti del settore green, personalità rilevanti del mondo vino, chef stellati, istituzioni, vip e artisti che diventano ambasciatori di qualità e testimonial della rassegna.

    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer
    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer

    Sito evento: https://meranowinefestival.com/

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