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  • Giro d’Italia Rieti 2023 IX edizione tra assaggi e seminari

    Giro d’Italia Rieti 2023 IX edizione tra assaggi e seminari

    Giro d’Italia Rieti 2023 degustazioni e seminari enogastronomici IX Edizione

    Redazione-Cristina Santini

    Sabato 18 novembre dalle ore 11 alle ore 22 presso il Ristorante La Foresta via Foresta 51-Rieti

    Giro d’Italia Rieti 2023 IX edizione tra assaggi e seminari, foto di Cristina Santini dell'edizione 2022
    Giro d’Italia Rieti 2023 IX edizione tra assaggi e seminari, foto di Cristina Santini dell’edizione 2022

    Nato da un’idea del produttore Antonio Di Carlo (Cantina Le Macchie) e di Francesco Guercilena (oggi presidente dell’Associazione Italiana Sommelier Lazio), il Giro d’Italia di Rieti 2023, si terrà il 18 novembre a partire dalle ore 11 presso il Ristorante La Foresta di Rieti.

    Giro d’Italia Rieti 2023 degustazioni e seminari enogastronomici IX Edizione, una delle cantine espositrici, foto di Cristina Santini edizione 2022
    Giro d’Italia Rieti 2023 degustazioni e seminari enogastronomici IX Edizione, una delle cantine espositrici, foto di Cristina Santini edizione 2022

    Giunto ormai alla IX edizione, tale emozionante celebrazione del gusto e della cultura enogastronomica sarà un’occasione d’incontro per produttori grandi e piccoli del comparto vitivinicolo nazionale e per importanti realtà agroalimentari. Il successo di questa iniziativa può essere rintracciato nei numeri dello scorso anno: 2500 visitatori, 163 le cantine provenienti da tutta Italia, 62 le aziende food partecipanti. Un richiamo per più di 65 giornalisti e food blogger accreditati e 109 operatori del settore Horeca.

    L’obiettivo che la manifestazione Giro d’Italia Rieti 2023 si propone di realizzare è la promozione della cultura enogastronomica locale, l’aggregazione delle eccellenze italiane e l’incontro tra le varie professionalità legate al comparto con gli addetti ai lavori e i visitatori.

    Gli ospiti potranno partecipare a una vasta gamma di attività che includono dibattiti, seminari, premiazioni e degustazioni in un’ atmosfera vivace e coinvolgente che si svolgeranno durante tutta la giornata.

    Vino, birra, olio, miele, lenticchie, salumi, formaggi, confetture, pane, marroni, dolci tradizionali e caffè si alterneranno in un coinvolgente percorso sensoriale di assaggi.

    Giro d’Italia Rieti 2023 degustazioni e seminari enogastronomici IX Edizione, una delle cantine espositrici, foto di Cristina Santini edizione 2022
    Giro d’Italia Rieti 2023 degustazioni e seminari enogastronomici IX Edizione, una delle cantine espositrici, foto di Cristina Santini edizione 2022

    Un particolare focus sarà dedicato alle aziende laziali in cui qualità, tradizione e innovazione si fondono. Tra i protagonisti di quest’anno ci sarà anche l’Associazione provinciale cuochi Rieti della Federazione italiana cuochi.

    Giro d’Italia Rieti 2023 IX edizione tra assaggi e seminari, foto di Cristina Santini dell'edizione 2022
    Giro d’Italia Rieti 2023 IX edizione tra assaggi e seminari, foto di Cristina Santini dell’edizione 2022

    Giro d’Italia Rieti 2023, il programma:

    ore 11,00 – Inaugurazione della manifestazione
    ore 12,00 – Seminario degustazione del caffè
    ore 13,00 – Seminario sulle malvasie d’Italia
    ore 14,00 –Seminario sui vini Rosati d’Italia
    ore 15,30 – Premiazioni Migliori produttori della Manifestazione suddivise per diverse categorie
    ore 16,30 –Seminario sui vini da dessert
    ore 17.30 – Momento Le vecchie annate i produttori che lo vorranno apriranno nel loro banco d’assaggio una bottiglia di una vecchia annata a piacere della loro cantina
    ore 18 – Seminario sui vini spumanti di uve Rosse

    Per maggiori informazioni: www.giroditaliarieti.it info@giroditaliarieti.it -tel.0746 220455

    Per giornalisti: https://www.giroditaliarieti.it/press-area/

    Costo biglietto d’ingresso :40 euro

    Cristina Santini Sommelier, winewriter, esperta vitivinicola
    Cristina Santini Sommelier, winewriter, esperta vitivinicola

    Ufficio stampa: Leeloo srl – Informazione e Comunicazione
    331 6158303 – 331 6176325 -3881066358

    Sito evento: https://www.giroditaliarieti.it/

    Siti partners articolo: https://www.foodandwineangels.com/ https://carol-agostini.tumblr.com/

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  • Merano WineFestival 2023: i vincitori del The WineHunter

    Merano WineFestival 2023: i vincitori del The WineHunter

    Trionfo di Eccellenza al Merano WineFestival: Annunciati i Vincitori del The WineHunter Award Platinum 2023

    Di Carol Agostini e F.P.

    Nell’ambito della 32^ edizione del prestigioso Merano WineFestival, il patron della rassegna Helmuth Köcher ha svelato ieri sera i nomi dei vincitori del rinomato The WineHunter Award Platinum 2023. Un’atmosfera carica di emozione ha caratterizzato la serata di apertura, dove Köcher, affiancato dalla sua commissione d’assaggio, ha conferito il massimo riconoscimento, il Platinum Award, a 36 produttori nella categoria Wine e a 28 eccellenze culinarie, distillati e birre nella sezione Food – Spirits – Beer.

    Merano Winefestival 2023: i vincitori del The WineHunter, foto da comunicato stampa
    Merano Winefestival 2023: i vincitori del The WineHunter, foto da comunicato stampa

    In un’iniziativa che ha sorpreso gli appassionati del settore, quest’anno sono stati introdotti 5 premi speciali dedicati ai produttori, un tocco inedito per celebrare l’arte e la dedizione dietro ogni azienda produttiva. Questi premi, ispirati agli elementi di Genialità, Famiglia, Innovazione, Conquista e Territorio, hanno aggiunto un ulteriore livello di prestigio alla già rinomata manifestazione.

    • Genialità: Il Dott. Camillo Zulli della Bio Cantina Orsogna è stato premiato per la sua particolare attenzione alla sostenibilità e alla capacità di interpretare e coniugare gli elementi naturali per produrre vini di qualità.
    • Famiglia è vino: La Cantina Colosi è stata premiata per la sua tradizione secolare nella produzione vinicola, dove ogni membro della famiglia contribuisce con forza e bellezza.
    • Innovazione: Emanuele Kottakhs di UnderWaterWines è stato riconosciuto per la sua capacità di cambiare i paradigmi nel rispetto delle tradizioni.
    • Conquista: Maurizio Zanella, Fondatore di Ca’ Del Bosco, è stato premiato per il successo internazionale del marchio italiano nel mondo del vino.
    • Territorio: Vitaliano Maccario, Presidente del Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, è stato premiato per la sua abilità nel creare un sistema consortile e associativo che sostiene i produttori e promuove la massima qualità nella produzione, contribuendo così al territorio.

    Il Merano WineFestival e The WineHunter Award continuano a essere una vetrina senza eguali per celebrare l’eccellenza nel mondo del vino e dell’enogastronomia.

    Carol Agostini il secondo giorno al Merano WineFestival 2023
    Carol Agostini al primo giorno del Merano WineFestival 2023

    ECCO L’ELENCO COMPLETO DEI PREMIATI CON THE WINEHUNTER AWARD PLATINUM:

    CATEGORIA WINE

    Abruzzo

    La Valentina
    2021 Docheio Montepulciano D’Abruzzo DOC

    Alto Adige – Südtirol

    Cantina Kurtatsch
    2020 Freienfeld Alto Adige / Südtirol Riserva Chardonnay DOC

    Kellerei St. Michael-eppan
    2018 Appius Alto Adige / Südtirol Bianco DOC

    Kellerei Terlan
    2010 Rarity Alto Adige / Südtirol Terlano Pinot Bianco DOC

    Nals Margreid
    2019 Nama Alto Adige / Südtirol Gran selezione Chardonnay DOC

    Schreckbichl – Colterenzio
    2019 Lr Alto Adige / Südtirol Riserva Bianco DOC

    Campania

    Cantine Antonio Mazzella
    2021 Gawem Ischia Biancolella DOC

    Cantine Iannella
    2012 “1920” Aglianico Del Taburno Doc Taburno DOC

    Quintodecimo
    2018 Vigna Quintodecimo Taurasi Riserva DOCG

    Vinosìa Luciano Ercolino
    2022 Sintonia Irpinia DOC

    Lombardia

    Bellavista
    2016 Riserva Vittorio Moretti Franciacorta Riserva Brut nature DOCG

    Bersi Serlini
    2007 Mia Franciacorta Riserva Nature Brut DOCG

    Ca’ Del Bosco
    2014 Annamaria Clementi Franciacorta Brut nature DOCG

    Monte Rossa
    Cabochon Fuoriserie N. 024 Franciacorta Metodo Classico Brut DOCG

    Piemonte

    Braida
    2020 Bricco Dell’Uccellone Barbera D’asti DOCG

    Conterno Fantino
    2019 Castelletto “Vigna Pressenda” Barolo DOCG

    Domenico Clerico
    2019 Ginestra Ciabot Mentin Barolo DOCG

    G.d. Vajra
    2019 Bricco Delle Viole Barolo DOCG

    Poderi Luigi Einaudi
    2020 Barbaresco DOCG

    Sardegna

    Attilio Contini
    1997 Vernaccia Di Oristano Riserva DOC

    Cantina Santadi
    Festa Norìa

    Sicilia

    Jamin Underwaterwines
    1980 Marsala Vergine Riserva Secco Doc Vintage 1980 Marsala DOP

    Toscana

    Duemani
    2020 Suisassi Costa Toscana IGP

    Il Marroneto
    2018 Selezione Madonna Delle Grazie Brunello Di Montalcino DOCG

    Ornellaia
    2020 Bolgheri Superiore DOC

    Tua Rita
    2020 Redigaffi Toscana Merlot IGT

    Vecchie Terre Di Montefili
    2019 Vigna Vecchia Toscana IGT

    Trentino

    Maso Martis
    2018 Monsieur Martis Trento Millesimato Rosè Brut DOC

    Valle d’Aosta

    Rosset Terroir
    2020 Chardonnay 770 Valle D’Aosta DOC

    Veneto

    Bertani
    2013 Amarone Della Valpolicella Classico DOCG

    Carlo Ferragù
    2016 Amarone Della Valpolicella DOCG

    De Buris
    2011 De Buris Amarone Della Valpolicella Riserva Classico DOCG

    Scriani
    2008 Twenty – 20° Anniversary Verona Rosso IGT

    Francia

    CHAMPAGNE ENCRY
    2012 Champagne Millesimato Le Mesnil Sur Oger Blanc De Blancs Grand Cru

    Svezia

    CANTINE BLAXSTA
    S.A. Mulled Apple Spice

    Cipro E
    KFRASEIS
    2021 Madari Hills Collection Xinisteri

    Merano Winefestival 2023: i vincitori del The WineHunter, area Food della manifestazione, foto di Carol Agostini
    Merano Winefestival 2023: i vincitori del The WineHunter, area Food della manifestazione, foto di Carol Agostini

    CATEGORIA BEER

    Umbria

    Mastri Birrai Umbri
    Cacao Porter

    Giancarlo De Rosa e Carol Agostini a merano WineFestival 2023, foto dell'autrice
    Giancarlo De Rosa e Carol Agostini a merano WineFestival 2023, foto dell’autrice

    CATEGORIA FOOD

    Abruzzo

    Ursini
    Sugo Al Baccala’

    Alto Adige – Südtirol

    Apicoltura Apis Aurum
    Metessig

    Campania

    Hera Nei Campi
    Riso Magnum

    Raffaele Caldarelli Pasticciere
    Panettone Bianca

    Emilia-Romagna

    Acetaia La Bonissima
    Aceto Balsamico Di Modena IGP

    Bottega Da Re
    Passata Di Pomodorini Datterini Con Aglio E Basilico

    Fratelli Pelizziari Prosciutti
    Fiocco Di Prosciutto Con Cotenna

    Il Vascello Del Monsignore
    Balsamico Il Principe Nero – Invecchiato 25 Anni

    Up Stream Italiana
    Upstream Baffa Royal

    Lombardia

    Calvisius Caviar
    Calvisius Beluga Royal

    Marche

    Apicoltura Colibazzi Filippo
    Miele Di Castagno

    La Pasta Di Aldo
    Tagliatelle

    Molise

    Il Nido Del Pettirosso
    Crema Di Peperoni E Zenzero

    Sardegna

    Accademia Olearia
    Gran Riserva Giuseppe Fois Fruttato Verde

    Toscana

    Noalya Cioccolato Coltivato
    Crema Spalmabile Alla Nocciola 55% Senza Latte

    Slitti Experience
    Crema Da Spalmare Riccosa – 250g

    Trentino

    Black Sheep Pasticceria Di Alta Qualità Bio, Raw E Vegan
    Green Raw Energy

    Fratelli Corrà
    Speck All’Origano

    Umbria

    Tartufi Bianconi
    Salsa Di Fegatini

    Veneto

    Fontanabio
    Mostarda Di Fragole Biologica

    Frantoio Bonamini
    Vert De Vertes

    La Casearia Carpenedo
    Blugins

    Pasticceria Giotto Oltre La Dolcezza
    Panettone Mela Cannella E Spezie

    Guido Invernizzi e il Professore Luigi Moio Cantina Quintodecimo, foto di Carol Agostini
    Guido Invernizzi e il Professore Luigi Moio Cantina Quintodecimo, foto di Carol Agostini

    CATEGORIA SPIRITS

    Abruzzo

    Scuppoz Liquori
    Amaro Del Fondatore Scuppoz Con Brandy Invecchiato

    Dipartimento del Gers, regione dell’Occitania

    Cuspid Selections
    Cuspid Spirits – Bas Armagnac 1986

    Friuli-Venezia Giulia

    Nonino Distillatori
    Nonino Gran Riserva Acquavite D’uva Monovitigno® Merlot Aged 12 Years

    Toscana

    Nannoni Grappe
    Grappa Riserva Di Brunello 10 Anni

    Merano WineFestival 2023, Cantina IoMazzucato, foto di Carol Agostini
    Merano WineFestival 2023, Cantina IoMazzucato, foto di Carol Agostini

    DOLCISSIMO

    Alto Adige

    Schreckbichl – Colterenzio
    2019
    Cathus
    Vigneti Delle Dolomiti
    Weinberg Dolomiten
    Passito IGT

    Italia
    Donnafugata
    2021 Ben Ryè
    Pantelleria
    DOC

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  • Tenute Camilleri, l’origine siciliana dai templi al 2023

    Tenute Camilleri, l’origine siciliana dai templi al 2023

    Tenute Camilleri, assaggi, templi e viaggio siciliano

    Di Elsa Leandri

    Due delle mete imprescindibili quando si organizza un viaggio in Sicilia sono Agrigento e la Valle dei Templi. Agrigento si sviluppa su due colline, il colle dei Girgenti a ovest e la Rupe Atenea a est, con i suoi palazzi e i suoi viali da cui gli occhi si possono perdere in una vista infinita sul Mar Mediterraneo e sulla Valle dei Templi.

    Quest’ultima rappresenta il sito archeologico più grande d’Europa e del Mediterraneo, con i suoi numerosi templi in stile dorico, ricordo inesorabile di studi di lettere classiche e teatro di ispirazione per molti scrittori e pittori come Ludovico Ariosto, Maupassant, Alexandre Dumas e ancora Pirandello o Salvatore Quasimodo. Anche la persona meno sensibile viene conquistata grazie a questa magnificenza artistica.

    Territorio

    A pochi passi ci aspetta il Mar Mediterraneo con l’acqua turchese, le calette e le spiagge che invogliano a distendersi per qualche ora sotto il sole e a trovare refrigerio facendo un tuffo tra una visita e l’altra.
    È inevitabile cedere alla tentazione di uno, o magari di più, piatti locali: gli arancini, la pasta con le sarde, la caponata, la brioche con il gelato, la cassata siciliana e i cannoli sono solo alcuni degli esempi di questa genuina territorialità a cui le papille gustative non sanno resistere in alcun modo.

    È risaputo che il cibo richiama il vino e questo connubio viene sposato e promosso dalla Strada del Vino e dei Sapori della Valle dei Templi, un’associazione, nata nel 2018, che conta 60 imprese, tra ristoranti, strutture alberghiere, enoteche, aziende agricole e ovviamente cantine, che hanno come scopo proprio quello di valorizzare il territorio della Trinarchia sud-occidentale più precisamente è delimitata dai fiumi Salso e Platani con al centro la valle dei Templi e parte della provincia di Caltanissetta.

    Seguendo questo percorso, a 20 km della Valle dei Templi, nella contrada di Ciccobriglio, troviamo una struttura ben visibile per i suoi tetti merlati: è la Tenute Camilleri, associata alla Strada del Vino e dei Sapori della Valle dei Templi.

    Storia

    L’azienda nasce nel 1965 quando Tito investe in questo areale. Attualmente è il figlio Peppe, enologo, che, circondato dalla famiglia e da collaboratori fidati, monitora e controlla ogni passaggio produttivo al fine di immettere sul mercato dei prodotti, a nostro avviso, identitari.

    La vision della tenuta è quella di valorizzare e far emergere i vitigni autoctoni come perricone, nerello mascalese, nero d’Avola e grillo. Unico vitigno internazionale rappresentato è il merlot: il suo impianto risale alla fine degli anni ’90 quando Peppe individuò la possibilità che questo territorio fosse idoneo alla sua espressione.
    In totale sono sei le etichette prodotte e noi abbiamo avuto modo di degustare le seguenti.

    Vini degustati:

    Titous 2020 (dedicata al nonno Tito)
    Merlot 100%
    Carminio impenetrabile. Il profilo olfattivo evoca la ciliegia sia in confettura che sottospirito, il lampone maturo con dei rimandi a olive nere e rabarbaro. In chiusura attraenti echi di polvere di caffè, cioccolato e una delicata speziatura di chiodi di garofano. Avvolgente al sorso rivela gradualmente i tannini ancora in integrazione su una scia di prugna.

    Tenuta Camilleri Titous 2020, articolo: Tenuta Camilleri, l'origine siciliana dai templi al 2023, foto di Elsa Leandri
    Tenute Camilleri Titous 2020, articolo: Tenute Camilleri, l’origine siciliana dai templi al 2023, foto di Elsa Leandri

    Terraranni 2020
    Nero d’Avola 100%
    Rubino vivace. Tripudio vegetale di rosmarino, eucalipto e garrigue che impreziosisce il tappeto fruttato di durone e prugna. Cenni di grafite e pepe nero. L’entrata è ben equilibrata con un duetto tra freschezza e tannino che dinamicizza la bocca su un finale di menta piperita.

    Tenute Camilleri Terraranni 2020, articolo: Tenute Camilleri, l'origine siciliana dai templi al 2023, foto di Elsa Leandri
    Tenute Camilleri Terraranni 2020, articolo: Tenute Camilleri, l’origine siciliana dai templi al 2023, foto di Elsa Leandri

    Semprevento 2021
    Nerello Mascalese 100%
    Peonia vivo. Accattivante con sentori di ribes rosso, fragola, marasca che si intrecciano a un bouquet floreale di lavanda e peonia e a un soffio di timo e macchia mediterranea. Freschezza e sapidità concorrono nel regalare una salivazione continua che appaga dissolvendosi su delle note agrumate.

    Tenute Camilleri Semprevento 2021, articolo: Tenute Camilleri, l'origine siciliana dai templi al 2023, foto di Elsa Leandri
    Tenute Camilleri Semprevento 2021, articolo: Tenute Camilleri, l’origine siciliana dai templi al 2023, foto di Elsa Leandri

     

    Elsa Leandri autrice articolo, è sommelier, blogger, esperta vitivinicola.
    Elsa Leandri autrice articolo, è sommelier, blogger, esperta vitivinicola.

    Sito cantina: https://tenutecamilleri.it/

    Siti partners: https://www.foodandwineangels.com/ https://carol-agostini.tumblr.com/

  • Castelfeder e gli assaggi al Merano WineFestival 2023

    Castelfeder e gli assaggi al Merano WineFestival 2023

    Masterclass Castelfeder al Merano WineFestival 2023

    Di Adriano Guerri

    Lo scorso 4 novembre in occasione del Merano WineFestival,  evento che dal 1992 va in scena nella ridente cittadina meranese, ho partecipato alla masterclass dell’azienda vitivinicola Castelfeder.  Nella suggestiva cornice dell ‘Hotel Therme,alle spalle del Kurhaus i fratelli Giovanett ci hanno illustrato la storia dell’azienda e presentato alcuni dei loro capolavori.

    Ines e Ivan Giovanett all' hotel terme di Merano, articolo: Castelfeder e gli assaggi al Merano WineFestival 2023
    Ines e Ivan Giovanett all’ hotel terme di Merano, articolo: Castelfeder e gli assaggi al Merano WineFestival 2023

    L’ azienda vitivinicola Castelfeder è localizzata  a Cortina sulla Strada del Vino dell’ Alto Adige (Weinstrasse), in Trentino Alto Adige, più precisamente in provincia di Bolzano. L’ Azienda a conduzione familiare è immersa tra frutteti e vigneti mantenuti come giardini. Avviata da Alfons Giovanett nel 1969 e dopo un ventennio il figlio Günther ha preso in mano le redini  dell’azienda assieme alla moglie Alessandra.

    Oggi sono stati affiancati dai dinamici figli Ivan e Ines. La superficie vitata è di circa 70 ettari e mediamente ogni anno vengono prodotte oltre 500.000 bottiglie.  Le diverse posizioni dei vigneti con altimetrie variabili, la diversa composizione dei terreni e i molteplici microclimi dei vigneti della Bassa Atesina rendono possibile la coltivazione e la crescita dell’intera gamma di varietà di vitigni presenti in Alto Adige.

    Prevalentemente vengono coltivati vitigni a bacca bianca, tuttavia, anche un buon 30% a bacca nera. Amo i loro vini e almeno tre volte all’anno mi presento sempre molto volentieri al loro banco d’assaggio a Wine & Siena,  a Vinitaly e da ultimo,  non per ordine di importanza a Merano WineFestival.

    I vini in degustazione:

    Chardonnay Riserva Burgum Novum 2020 – Giallo paglierino brillante, al naso sprigiona sentori di fiori bianchi ananas, passiflora e cedro, al palato è piacevolmente fresco, cremoso ed avvolgente.
    Chardonnay Kreuzweg Family Reserve 2020 – Giallo paglierino luminoso, al naso dipana sentori di melone, pesca, rosa bianca e pietra focaia, al palato è sapido con chiusura lunga e fresca.

    Chardonnay Riserva Burgum Novum e  Chardonnay Kreuzweg Family Reserve, articolo: Castelfeder e gli assaggi al Merano WineFestival 2023, foto di Adriano Guerri
    Chardonnay Riserva Burgum Novum e  Chardonnay Kreuzweg Family Reserve, articolo: Castelfeder e gli assaggi al Merano WineFestival 2023, foto di Adriano Guerri

    Chardonnay Kreuzweg Family Reserve 2019 – Giallo dorato, al naso emana sentori di mela, mango, papaya e burro,  al palato è molto coerente e decisamente persistente.
    Chardonnay Kreuzweg Family Reserve 2018 – Giallo dorato, al naso rimanda sentori di banana, pera, zagara e pompelmo,  al palato è  rinfrescante, sapido, dinamico e lungo.

    Pinot Nero Riserva Burgum Novum, articolo: Castelfeder e gli assaggi al Merano WineFestival 2023
    Pinot Nero Riserva Burgum Novum, articolo: Castelfeder e gli assaggi al Merano WineFestival 2023, foto di Adriano Guerri

    Pinot Nero Riserva Burgum Novum 2018 – Rosso rubino trasparente e consistente, al naso rivela note di mirtillo rosso, fragolina di bosco, viola e pepe, al palato è pieno ed avvolgente, dotato di una lunga persistenza aromatica.
    Pinot Nero Riserva Burgum Novum 2013 – Rosso granato, al naso libera note di ciliegia, marasca, mora, gelsomino e sottobosco, al palato è contraddistinto da una setosa trama tannica e da una interminabile duratura.

    Articolo: Castelfeder e gli assaggi al Merano WineFestival 2023, foto di Adriano Guerri
    Articolo: Castelfeder e gli assaggi al Merano WineFestival 2023, foto di Adriano Guerri

    Pinot Nero Riserva Burgum Novum 2007 – Rosso granato, al naso emergono sentori di frutti maturi, muschio, resina, spezie dolci e tabacco, al palato è generoso, avvolgente e molto coerente. Chapeau
    Pinot Nero Riserva Burgum Novum 1989 – Primo anno di produzione – Rosso granato, al naso si percepiscono note di confettura di frutti di bosco, bacche di ginepro, viola appassita e tabacco,  al palato è vibrante e sapido, tannino setoso e dotato di una interminabile persistenza gustativa.

    Adriano Guerri, sommelier professionista, wine critic e blogger freelance
    Adriano Guerri, sommelier professionista, wine critic e blogger freelance

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  • Cantina Toblino 2023, assaggi vitivinicoli della Valle dei Laghi

    Cantina Toblino 2023, assaggi vitivinicoli della Valle dei Laghi

    Lago di Toblino, il suo castello e i vini della Cantina Toblino tra specchi di acqua e la brezza “Ora del Garda”

    Di Elsa Leandri

    Conoscete il Lago di Toblino? È considerato il più romantico della zona della Valle dei Laghi anche per la presenza, su una penisola, dell’omonimo Castel di Toblino, che dona un particolare fascino e che regala un’atmosfera onirica tanto da far sognare tutte le coppie innamorate di baci rubati, parole sussurrate e turbinii di balli. Qui le montagne custodiscono gelosamente e proteggono numerosi altri specchi d’acqua alpini con le loro acque trasparenti che offrono pace all’anima desiderosa di quiete e di bellezza.

    Cantina Toblino, articolo: Cantina Toblino 2023, assaggi vitivinicoli della Valle dei Laghi, foto della Strada del vino e dei sapori del Trentino
    Cantina Toblino, articolo: Cantina Toblino 2023, assaggi vitivinicoli della Valle dei Laghi, foto della Strada del vino e dei sapori del Trentino

    Questa zona è resa ancora più magica dalla vegetazione che ci riporta paradossalmente lungo le coste tirreniche grazie alla presenza di un clima mediterraneo che permette la crescita di piante come lecci, olivi, limoni e rosmarino: profumi e immagini creano un mondo paradisiaco.
    Non lontano da questo lago possiamo scorgere la Cantina Toblino, una cantina cooperativa attiva dal 1960 che accoglie ad oggi più di 600 soci conferitori, tutti aventi i propri vigneti nella zona compresa tra la sponda nord del lago e il confine a sud del paese Pergolese.

    Enologo Lorenzo Tomazzoli, Cantina Toblino, articolo: Cantina Toblino 2023, assaggi vitivinicoli della Valle dei Laghi, foto da internet, giornale Trentino
    Enologo Lorenzo Tomazzoli, Cantina Toblino, articolo: Cantina Toblino 2023, assaggi vitivinicoli della Valle dei Laghi, foto da internet, giornale Trentino

    Si capisce chiaramente che la mission della cantina sia quella di valorizzare il proprio territorio ponendo un’attenzione particolare non solo nell’introduzione di macchinari nuovi o di pannelli fotovoltaici ma anche nell’accoglienza turistica con Hosteria, un’osteria che propone i piatti tradizionali accompagnati dai vini della cantina.
    I vini prodotti sono numerosi andando dai vini bianchi ai dolci passando per rosati e rossi, di cui diversi anche bio rispondendo così a tutte le esigenze dei palati.

    Per capire meglio la loro filosofia abbiamo avuto modo di degustare i vini che riportiamo qui di seguito:

    • Trentino Doc Gewurtztraminer 2022
    • Trentino Doc Muller Thurgau 2021
    • Trentino Doc Sauvignon 2021
    • Trentino Doc Kerner 2021
    • Trentino Doc Lagrein 2021
    • Trentino Doc Pinot Nero 2021
    • Trentino Doc Schiava 2020
    • Vigneti delle Dolomiti IGT Teroldego 2020
    • Trentino Doc Moscato Giallo 2021

    Vini ricevuti in assaggio dalla Cantina Toblino, articolo: Cantina Toblino 2023, assaggi vitivinicoli della Valle dei Laghi, foto di Elsa Leandri
    Vini ricevuti in assaggio dalla Cantina Toblino, articolo: Cantina Toblino 2023, assaggi vitivinicoli della Valle dei Laghi, foto di Elsa Leandri

    Da tutti gli assaggi In questa occasione non tratteremo tutte le etichette degustate, ma ci soffermeremo sulle 3 che ci hanno emozionato maggiormente che sono tra l’altro rappresentative dei vigneti tipicamente trentini:

    Trentino Doc Kerner 2021

    Il kerner è definito l’uva di montagna per definizione tanto che l’uva proviene dall’area del Bleggio in cui i vitigni sono a un’altitudine di circa 750 m. s.l.m

    Paglierino con riflessi verdolini. Profilo olfattivo varietale in cui la verbena e il lemongrass formano un tappeto ravvivato da sentori di cedro e di mela con echi di caprifoglio e acacia. L’entrata in bocca vibrante dinamicizza la bocca dissolvendosi lentamente con saporosità su una scia agrumata.

    Cantina Toblino Kerner 2021, articolo: Cantina Toblino 2023, assaggi vitivinicoli della Valle dei Laghi, foto di Elsa Leandri
    Cantina Toblino Kerner 2021, articolo: Cantina Toblino 2023, assaggi vitivinicoli della Valle dei Laghi, foto di Elsa Leandri

    Trentino Doc Schiava 2020

    Ottenuto principalmente da Schiava Gentile con un appicco percentuale di Schiava Grossa. In questo caso i vigneti sono a 450-500 m. s.l.m. e i terreni sono di origine alluvionale.

    Carminio lucente. Impatto olfattivo elegante che si delinea su un bouquet di glicine, viola e ciliegia accarezzato da effluvi balsamici e da richiami di erbette aromatiche. La sensazione pseudocalorica viene mitigata dalla freschezza fruttata che si interseca su dei tannini ancora in integrazione.

    Cantina Toblino Schiava 2021, articolo: Cantina Toblino 2023, assaggi vitivinicoli della Valle dei Laghi, foto di Elsa Leandri
    Cantina Toblino Schiava 2021, articolo: Cantina Toblino 2023, assaggi vitivinicoli della Valle dei Laghi, foto di Elsa Leandri

    Trentino doc Lagrein 2021

    Il Lagrein viene coltivato nella piana alluvionale creata dal fiume Sarca con la presenza di terreni pietrosi e calcarei.

    Rubino di media intensità. Mirtilli, mora, ribes e marasca si susseguono su un manto floreale di peonia e violetta. Leggeri echi speziati di liquirizia e vaniglia e di humus in chiusura. La sinergia tra freschezza e grip tannico è tale da offrire un sorso pieno e vivace che si allunga su un finale di gelatina di lampone.

    Cantina Toblino Lagrein, articolo: Cantina Toblino 2023, assaggi vitivinicoli della Valle dei Laghi, foto di Elsa Leandri
    Cantina Toblino Lagrein, articolo: Cantina Toblino 2023, assaggi vitivinicoli della Valle dei Laghi, foto di Elsa Leandri

    Tutti gli assaggi sono stati considerevoli ma questi si sono davvero distinti e se volessimo aggiungere altre due etichette sarebbero il Vigneti delle Dolomiti Teroldego 2020 e il Trentino Doc Muller Thurgau 2021: il legame tra vitigni autoctoni e territorialità è davvero molto apprezzabile ed è egregiamente custodita da Cantina Toblino.

    Elsa Leandri autrice articolo, è sommelier, blogger, esperta vitivinicola.
    Elsa Leandri autrice articolo, è sommelier, blogger, esperta vitivinicola.

    Sito cantina: https://www.toblino.it/

    Siti partners articolo: https://www.foodandwineangels.com/ https://carol-agostini.tumblr.com/

    Media

  • Terre di Pisa 2023, un ottobre tutto da degustare di zona

    Terre di Pisa 2023, un ottobre tutto da degustare di zona

    Nel week end tra il 20 e il 22 ottobre si è svolta l’XIesima edizione di Terra di Pisa Food & Wine Festival.

    Di Elsa Leandri

    Piazza Vittorio Emanuele nonostante il tempo uggioso ha accolto 80 produttori del territorio pisano con un’alternanza tra vino, tartufo, salumi, miele, formaggi e olio: una vera e propria celebrazione dell’enogastronomia territoriale!

    Elsa Leandri durante una degustazione, foto di Elena Pardini, articolo: Terre di Pisa 2023, un ottobre tutto da degustare di zona
    Elsa Leandri durante una degustazione, foto di Elena Pardini, articolo: Terre di Pisa 2023, un ottobre tutto da degustare di zona

    Che il territorio sia il protagonista di questo evento è emerso chiaramente dalle masterclass organizzate da Claudia Marinelli di Darwine&Food e dalla Camera di Commercio Toscana Nord Ovest dedicate sia al cibo sia al vino. 

    Claudia Marinelli con Francesco Saverio Russo, articolo: Terre di Pisa 2023, un ottobre tutto da degustare di zona, foto di Elsa Leandri
    Claudia Marinelli con Francesco Saverio Russo, articolo: Terre di Pisa 2023, un ottobre tutto da degustare di zona, foto di Elsa Leandri

    Per quanto riguarda gli incontri dedicati al nettare di Bacco sono stati presentati dei focus su due vitigni alloctoni come la syrah ( a cui non siamo riusciti a partecipare) e il cabernet franc e due autoctoni come l’imprescindibile sangiovese e il saporito vermentino.

    Che il territorio pisano sia una zona di elezione per gli uni o per gli altri è evidente grazie anche alla varietà territoriale che l’areale ci offre: i sottosuoli di origine pliocenica con i fossili marini, l’influenza più o meno marcata del mare, l’altitudine e il savoir faire di ogni singolo produttore permettono di ottenere dei prodotti identitari e al contempo unici.

    Vi proponiamo quindi di scoprire insieme quali sono le caratteristiche che rendono riconoscibili il cabernet franc, il sangiovese e il vermentino nel territorio della Torre di Pisa. 

    Elsa Leandri e Leonardo Romanelli, articolo: Terre di Pisa 2023, un ottobre tutto da degustare di zona, foto di Elsa Leandri
    Elsa Leandri e Leonardo Romanelli, articolo: Terre di Pisa 2023, un ottobre tutto da degustare di zona, foto di Elsa Leandri

    La masterclass sul cabernet sauvignon condotto dall’animo rockettaro e didattico dell’illustre Leonardo Romanelli, giornalista, gastronomo e sommelier, ci ha permesso di valutarne la potenziale evoluzione degustando etichette dall’annata 2020 fino ad arrivare al 2012: il trait d’union è senza alcun dubbio dato dai sentori di erbette aromatiche che con l’evoluzione sviluppano cenni di sottobosco, di macchia mediterranea o di erbe balsamiche anticipando un sorso in cui la freschezza rimane un punto fermo con cui duettano dei tannini più o meno integrati e che promettono, in alcuni casi, una loro interessante espressione negli anni futuri. 

    Masterclass di Cabernet Franc, articolo: Terre di Pisa 2023, un ottobre tutto da degustare di zona, foto di Elsa Leandri, foto di Elsa Leandri
    Masterclass di Cabernet Franc, articolo: Terre di Pisa 2023, un ottobre tutto da degustare di zona, foto di Elsa Leandri, foto di Elsa Leandri

    La domenica è stata invece dedicata all’interpretazione dei due vitigni autoctoni toscani.

    Una premessa necessaria e d’obbligo, sottolineata da tutti i relatori, è di valutare i vini ottenuti da sangiovese e da vermentino in merito alla zona di produzione evitando quindi di cadere nella tentazione di effettuare paragoni con le più celebri denominazioni toscane. (Sembra un aspetto banale, ma sempre meglio sottolinearlo).

    Relatore di eccezione Francesco Saverio Russo, giornalista di origine marchigiana, che ha assistito fin dalla nascita della denominazione Terre di Pisa alla sua crescita, con una particolare attenzione al sangiovese. Se dal punto di vista dell’esame olfattivo i sentori tipici del sangiovese (ciliegia, iris, violetta, arancia sanguinella) sono dei punti fissi in ogni campione, solo quelli che si sono distinti venivano arricchiti da una sensazione rinfrescante balsamica.

    Quest’anno dal punto di vista gusto-olfattivo i punti chiave sono freschezza, tannini fini e saporosità che hanno caratterizzato ogni vino in degustazione e che dimostrano quanto i produttori siano attenti nel poter proporre dei vini sempre più eleganti e fini. 

    Masterclass Sangiovese, articolo: Terre di Pisa 2023, un ottobre tutto da degustare di zona, foto di Elsa Leandri, foto di Elsa Leandri
    Masterclass Sangiovese, articolo: Terre di Pisa 2023, un ottobre tutto da degustare di zona, foto di Elsa Leandri, foto di Elsa Leandri

    Ultima degustazione alla scoperta dell’espressione del vermentino è stata quella condotta da Dario Pantani, relatore FISAR. Immancabili in tutti i vini i ricordi di timo, salvia, dragoncello e rosmarino, di agrumi e di gelsomino che si sviluppano in un’accezione di fieno quando il vino viene sottoposto a maturazione in barrique non tostate. Al palato quello che è emerge è, più che la freschezza, la sapidità che suggella un finale attraente. 

    Masterclass di Vermentino, articolo: Terre di Pisa 2023, un ottobre tutto da degustare di zona, foto di Elsa Leandri, foto di Elsa Leandri
    Masterclass di Vermentino, articolo: Terre di Pisa 2023, un ottobre tutto da degustare di zona, foto di Elsa Leandri, foto di Elsa Leandri

    Questi avvenimenti ci permettono di monitorare lo sviluppo di questa giovane denominazione ( nata nel 2011) il cui consorzio racchiude ad oggi 15 cantine sotto la guida del Presidente Nicola Cantoni e della Vice Presidente Ginevra Venerosi Pesciolini. Siamo curiosi e aspettiamo con ansia di scoprire quali aspetti verranno toccati l’anno prossimo in occasione della XII esima edizione di Terre di Pisa Food & Wine Festival. 

    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer
    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer

    Sito evento: https://www.terredipisa.it/

    Siti partners articolo: https://www.tumblr.com/carol-agostini https://www.foodandwineangels.com/

  • Modena Champagne Experience 2023: omaggio alle bollicine

    Modena Champagne Experience 2023: omaggio alle bollicine

    Il Binomio Perfetto tra Bollicine e Eccellenza

    Di Carol Agostini e P.F.

    Modena, la rinomata città emiliana famosa per i prelibati aceti balsamici e la maestria motoristica della Ferrari, ha dato vita a una manifestazione che combina il lusso delle bollicine francesi con la passione per la gastronomia: la Modena Champagne Experience.

    Modena Champagne Experience 2023: omaggio alle bollicine, foto di Carol Agostini
    Modena Champagne Experience 2023: omaggio alle bollicine, foto di Carol Agostini

    Un Elogio alle Bollicine di Eccellenza

    L’evento, che si tiene annualmente tra le mura della splendida Villa Griffoni, è un’ode alle bollicine francesi, con una particolare enfasi sui pregiati champagne. Questa manifestazione è il luogo in cui produttori, sommelier, intenditori e appassionati si riuniscono per celebrare il vino spumante di qualità superiore e i suoi abbinamenti culinari.

    Non solo bollicine francesi all’evento ma anche la presenza di qualche banco di eccellenza gastronomica italiana come ad esempio l’Antica Offelleria di Verona della Pasticceria artigianale Scarpato con la presenza del titolare Marco Ferrarese che ho rivisto con molto piacere https://www.scarpato.it/

    Antica Offelleria Verona, la casa dell’originale Offella: un capolavoro della pasticceria tradizionale veronese, antenato del Pandoro, che diventa il protagonista indiscusso delle festività dell’anno e di tutti i momenti più speciali. Nell’Antica Offelleria Verona, la regina dei dolci lievitati trova la sua casa, la sua originale fragranza, la sua inconfondibile bontà.

     

    Modena Champagne Experience 2023: omaggio alle bollicine, Carol Agostini con marco Ferrarese titolare Pasticceria Scarpato
    Modena Champagne Experience 2023: omaggio alle bollicine, Carol Agostini con Marco Ferrarese titolare Pasticceria Scarpato

    L’Eccellenza del Champagne

    Il fulcro di questo evento è, naturalmente, le bollicine francesi, vini effervescenti provenienti dalla regione francese che è unanimemente riconosciuto come l’emblema del lusso enologico. I partecipanti hanno l’opportunità di degustare una vasta gamma di champagne provenienti dalle case di produzione più prestigiose. Dai cuvée più famosi ai millésimés, si ha l’opportunità di immergersi in una varietà di aromi, sapori e profumi. In questo contesto, esperti e sommelier guidano degustazioni mirate, svelando segreti e curiosità dietro a ciascuna etichetta.

    Modena Champagne Experience 2023: omaggio alle bollicine, foto di Carol Agostini
    Modena Champagne Experience 2023: omaggio alle bollicine, foto di Carol Agostini

    Il Matrimonio tra Champagne e Cibo

    Questo evento non è soltanto una celebrazione del vino, ma anche un omaggio all’arte culinaria. Ecco perché ogni edizione si concentra sull’abbinamento perfetto tra champagne e cibo. Gli chef locali, famosi per la loro creatività e passione, preparano piatti straordinari in grado di esaltare le caratteristiche di ogni vino spumante. Dai sapori intensi del parmigiano reggiano alle prelibatezze dell’aceto balsamico tradizionale, l’offerta gastronomica è un viaggio di sapori emiliani.

    Esperienza e Conoscenza

    E’ anche un’occasione per approfondire la conoscenza delle bollicine. Oltre alle degustazioni, esperti del settore tengono seminari, conferenze e masterclass su argomenti come la storia delle bollicine francesi, le tecniche di produzione e le ultime tendenze del settore.
    Un’Atmosfera di Pura Eleganza
    L’atmosfera che pervade è intrisa di lusso ed eleganza. La cornice offerta dalla Villa Griffoni, con i suoi giardini curati e gli interni affrescati, è il luogo ideale per celebrare questo nettare divino. Ogni dettaglio, dalle cristallerie scintillanti alle mise degli ospiti, contribuisce a creare un’atmosfera unica.

    Un Appuntamento da Non Perdere

    E’ un appuntamento da non perdere per chi ama le bollicine e vuole immergersi nell’essenza dello champagne. Questo evento mette in evidenza come la tradizione del buon cibo e del buon vino sia profondamente radicata nella cultura emiliana, offrendo un’esperienza unica per gli amanti del lusso enogastronomico. La prossima edizione è attesa con trepidazione, pronta a deliziare i sensi e a celebrare la magnificenza delle bollicine francesi in terra italiana.
    Presenti a questa manifestazione da anni come stampa e redazione quest’anno, nei due anni iniziali di evento come co-relatore Carol Agostini a delle masterclass: lambrusco a confronto con lo champagne condotte dal grande esperto di settore Giorgio Melandri.

    Tra le bollicine preferite di questa edizione sono state quelle importate e selezionate da Marco Marini e socio di M.B. Bollicine di Francia, vedi sito: https://www.bollicinedifrancia.com/

     

    Modena Champagne Experience 2023: omaggio alle bollicine, foto di Carol Agostini
    Modena Champagne Experience 2023: omaggio alle bollicine, foto di Carol Agostini con l’importatore Marco Marini di MB Bollicine di Francia

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  • Camparo e l’annata 2023, conoscere le vigne è essenziale

    Camparo e l’annata 2023, conoscere le vigne è essenziale

    Prime riflessioni sull’annata 2023 per Camparo

    Redazione – Carol Agostini

    Conoscenza delle vigne, rigenerazione dei suoli ed esposizioni: tre fattori fondamentali per affrontare le difficoltà delle ultime annate e per provare a delineare un andamento futuro.

    Camparo e l'annata 2023, conoscere le vigne è essenziale, foto da comunicato stampa
    Camparo e l’annata 2023, conoscere le vigne è essenziale, foto da comunicato stampa

    Si è appena conclusa la vendemmia anche dell’Azienda Agricola Camparo di Diano d’Alba (CN). Per la famiglia Drocco, che in mezzo ai vigneti che coltiva vive e vinifica da quattro generazioni, è quindi venuto il tempo di fare un primo bilancio di un’annata della quale già molto si è parlato, non soltanto in questo lembo di Langa da Barolo.

    Sin dall’inizio del ciclo vegetativo di quest’anno, il leitmotiv generale è stato quello delle difficoltà di gestione dei vigneti. A una primavera tra le più piovose degli ultimi decenni – che ha fatto registrare come conseguenza un’ondata di peronospora di grande intensità – è seguita una stagione estiva estremamente calda e siccitosa.

    Camparo e l'annata 2023, conoscere le vigne è essenziale, foto da comunicato stampa
    Camparo e l’annata 2023, conoscere le vigne è essenziale, foto da comunicato stampa

    Tuttavia, nonostante le premesse e le previsioni fossero tutt’altro che rosee, a Camparo ci si dichiara comunque soddisfatti dei risultati: a fronte di un calo produttivo medio del 20% – che ha riguardato soprattutto la Barbera nel comune di Nizza Monferrato e che è stato, invece, meno evidente sul Nebbiolo nei comuni Langaroli di Diano, La Morra e Grinzane Cavour – la qualità dell’uva arrivata in cantina è stata decisamente soddisfacente, con alcol e fermentazioni nella norma. Nel complesso, la 2023 si va ad allineare, sul piano qualitativo, alla vendemmia 2022, un’annata caratterizzata soprattutto dalla mancanza di acqua e da temperature sopra la media ma che, ha dispetto delle previsioni, ha regalato risultati inattesi.

    La famiglia Drocco non ha dubbi: “Lavorando con metodo biologico da ormai 23 anni, possiamo dire che qui l’esperienza e la conoscenza dei propri vigneti è indispensabile ed è un fattore che fa la differenza, soprattutto in momenti così critici in cui bisogna intervenire con efficacia ed immediatezza per combattere le malattie fungine”. L’azienda è, infatti, certificata dal 2000, tra le prime di tutte le Langhe e la prima del suo Comune di appartenenza.

    Salvaguardia della biodiversità, sostenibilità e rigenerazione dei suoli costituiscono gli obiettivi da perseguire e si si possono raggiungere solo prestando quotidianamente la massima attenzione al vigneto e alla sua condizione sanitaria. In questo senso, le tecniche agronomiche adottate come inerbimento dei terreni e sovescio sono rivolte a ristrutturare il suolo, limitando al massimo l’evaporazione dell’acqua ed evitando fenomeni come il compattamento, l’asfissia, lo stress idrico.

    Un altro aspetto importante per Camparo, soprattutto per quanto riguarda la scelta dei vigneti di più recente acquisizione, è quello della loro esposizione. Rispetto ad un passato neanche troppo remoto, quando i migliori appezzamenti erano universalmente considerati i sorì, ovvero quelle parcelle esposte a mezzogiorno, oggigiorno, con gli effetti del cambiamento climatico che si fanno sempre più sensibili – temperature medie estive in costante aumento e fenomeni di escursione termica giorno-notte meno evidenti, cicli vegetativi anticipati e, conseguentemente, vendemmie anticipate di parecchie decadi, col rischio di maturità polifenoliche incomplete – si cercano esposizioni più fresche, rispetto alle tradizionali giaciture a sud e sud-ovest.

    Camparo e l'annata 2023, conoscere le vigne è essenziale, foto da comunicato stampa
    Camparo e l’annata 2023, conoscere le vigne è essenziale, foto da comunicato stampa

    I vigneti.

    I vigneti aziendali si estendono su 8 ettari dislocati nei comuni di Diano D’Alba – dove si trovano il corpo principale e la cantina -, La Morra e Grinzane Cavour. A questi si aggiungono altri 3 ettari di

    recente acquisizione, e non ancora produttivi, a Nizza Monferrato. I vitigni coltivati sono Nebbiolo, Barbera, Dolcetto, Arneis e Viognier.

    Vini prodotti.

    “Sempre” Dolcetto di Diano d’Alba D.O.C.G., “Sarà” Barbera d’Alba D.O.C., “Adesso” Langhe Rosso D.O.C., “Qui e ora” Langhe Rosato D.O.C., “Quando” Langhe Bianco D.O.C., “Così” Langhe Nebbiolo D.O.C. , “Domani”Barolo D.O.C.G.. “Domani” Barolo Boiolo Docg, “Domani” Barolo Coste di Vergne Docg

    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer
    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer

    Campàro Società Agricola Semplice,Via Carzello, 21 bis,12055 Diano d’Alba (CN) info@camparo.co,+39 0173 23 17 77

    Sito cantina: https://www.camparo.it/it/

    Sito ufficio stampa: https://www.affinamenti.it/progetti/

    Siti partners articolo: https://carol-agostini.tumblr.com/ https://www.foodandwineangels.com/

  • Il Metaverso nel 2023: cibo e vino virtuali o ancora reali?

    Il Metaverso nel 2023: cibo e vino virtuali o ancora reali?

    Il Metaverso e il Mondo del vino e cibo: Esplorare Gusti e Terroir Virtuali

    Di Carol Agostini

    Nel contesto in continua evoluzione dell’era digitale, un nuovo e affascinante orizzonte si apre per il mondo del vino: il metaverso. Questa realtà virtuale in continua crescita offre opportunità di esplorare, apprezzare e persino degustare vini in modi che sfidano i confini tradizionali. Mentre il mondo del vino rimane strettamente legato al terroir e all’esperienza fisica, l’immersione nel metaverso presenta nuovi scenari affascinanti.

    Il Metaverso nel 2023: cibo e vino virtuali o ancora reali?
    Il Metaverso nel 2023: cibo e vino virtuali o ancora reali? foto da internet

    Il Terroir Virtuale e le Degustazioni Olografiche

    Nel metaverso, l’idea di terroir, che rappresenta il connubio tra suolo, clima e coltivazione delle uve, può essere reinterpretata in modi innovativi. I produttori di vino possono creare terroir virtuali, ricreando digitalmente i paesaggi, i suoli e le condizioni climatiche che contribuiscono a creare i sapori unici dei loro vini.
    Le degustazioni olografiche consentono ai partecipanti di assaporare vini virtuali, con simulazioni che riproducono i sapori, gli aromi e le sensazioni tattili di un bicchiere di vino. Questa esperienza sensoriale avanza la tradizionale degustazione di vini, consentendo ai consumatori di esplorare i vini da tutto il mondo senza lasciare il comfort delle proprie case.

    Enoteche Digitali e Mercati Virtuali del Vino

    Nel metaverso, le enoteche digitali fungono da spazi di socializzazione virtuali dove gli appassionati di vino possono incontrarsi, condividere esperienze e scoprire nuovi vini. Questi spazi consentono ai produttori di promuovere le proprie etichette, sia reali che virtuali, offrendo degustazioni e racconti coinvolgenti sul processo di produzione.
    I mercati virtuali del vino offrono piattaforme di acquisto di vino digitali, con un’ampia selezione di etichette provenienti da tutto il mondo. Questi spazi consentono ai consumatori di esplorare e acquistare vini con facilità, creando ponti tra produttori e amanti del vino.

    Eventi e Festival Virtuali del Vino

    Mentre gli eventi fisici rimangono fondamentali per l’industria vinicola, gli eventi e i festival virtuali del vino stanno guadagnando popolarità. Queste manifestazioni consentono a migliaia di partecipanti da tutto il mondo di connettersi per scoprire nuove etichette, partecipare a seminari, ascoltare esperti e, naturalmente, degustare vini virtuali.

    Il Metaverso nel 2023: cibo e vino virtuali o ancora reali? foto da internet
    Il Metaverso nel 2023: cibo e vino virtuali o ancora reali? foto da internet

    Gli Aspetti Etici e Sostenibili del Metaverso del Vino

    Mentre l’esperienza virtuale offre una serie di vantaggi, il mondo del vino non è immune alle sfide etiche e sostenibili legate alla digitalizzazione. La produzione e la gestione delle piattaforme virtuali richiedono risorse elettriche considerevoli e possono sollevare questioni relative alla sostenibilità ambientale.

    Tuttavia, questo nuovo orizzonte digitale apre anche opportunità per promuovere pratiche sostenibili nel mondo del vino. La riduzione dei trasporti, delle bottiglie fisiche e dei rifiuti correlati all’imballaggio potrebbe contribuire a una riduzione complessiva dell’impatto ambientale.
    Il metaverso del vino offre un nuovo modo di esplorare l’universo del vino, sfidando le tradizioni e creando opportunità per produttori e consumatori. La sua crescita continua rappresenta una testimonianza del potenziale innovativo del settore vinicolo e delle infinite possibilità di esplorare, degustare e condividere il vino in modi che una volta sembravano appartenere esclusivamente al mondo reale.

    Gli Aspetti Etici e Sostenibili del Metaverso del Vino

    Mentre l’esperienza virtuale offre una serie di vantaggi, il mondo del vino non è immune alle sfide etiche e sostenibili legate alla digitalizzazione. La produzione e la gestione delle piattaforme virtuali richiedono risorse elettriche considerevoli e possono sollevare questioni relative alla sostenibilità ambientale.
    Tuttavia, questo nuovo orizzonte digitale apre anche opportunità per promuovere pratiche sostenibili nel mondo del vino. La riduzione dei trasporti, delle bottiglie fisiche e dei rifiuti correlati all’imballaggio potrebbe contribuire a una riduzione complessiva dell’impatto ambientale.

    La Crescita e il Futuro del Metaverso del Vino

    Mentre il metaverso del vino è ancora in fase embrionale, il suo potenziale è promettente. Man mano che le tecnologie immersiva e la connettività migliorano, ci si può aspettare una crescita significativa in questo settore. I produttori, i sommelier e gli appassionati di vino stanno già sperimentando nuove possibilità attraverso eventi virtuali e degustazioni in realtà virtuale.
    Il futuro del metaverso del vino potrebbe vedere una fusione sempre più stretta tra le esperienze virtuali e fisiche. Gli appassionati potrebbero partecipare a eventi virtuali per scoprire nuovi vini e poi visitare fisicamente le cantine per un’esperienza più tangibile. Questa ibridazione potrebbe ampliare ulteriormente il mondo del vino e coinvolgere un pubblico ancora più vasto.

    Riflessione personale: il metaverso del vino rappresenta una delle affascinanti sinergie tra tradizione e tecnologia. Mentre il terroir e l’esperienza fisica rimarranno fondamentali per il mondo del vino, il metaverso offre nuove modalità di esplorazione, degustazione e condivisione del vino. Questa evoluzione digitale amplia gli orizzonti del settore vinicolo e promette di soddisfare l’appetito degli amanti del vino per l’innovazione e l’esplorazione continua.

    Il Metaverso: Un Viaggio nel Futuro della Realtà Virtuale

    Nel mondo digitale in continua evoluzione, il termine “metaverso” è diventato sempre più comune, catturando l’immaginazione delle persone e aprendo le porte a nuove possibilità. Ma cos’è esattamente il metaverso?

    Un Universo Virtuale Integrato

    Il metaverso è un universo virtuale completamente integrato, in cui gli utenti possono immergersi, comunicare e interagire attraverso avatar digitali. Questo spazio digitale è molto più di un videogioco o di una simulazione; è un mondo in cui le persone possono lavorare, socializzare, creare, esplorare e sperimentare una vasta gamma di attività.

    Il Metaverso nel 2023: cibo e vino virtuali o ancora reali? foto da internet
    Il Metaverso nel 2023: cibo e vino virtuali o ancora reali? foto da internet

    Realtà Virtuale e Aumentata

    Il metaverso incorpora sia la realtà virtuale (RV) che la realtà aumentata (RA). Nella RV, gli utenti sono completamente immersi in ambienti digitali, mentre nella RA, elementi virtuali si sovrappongono al mondo reale. Questa convergenza tra RV e RA offre infinite opportunità.

    L’Impatto su Diversi Settori

    Il metaverso sta influenzando numerosi settori, tra cui il mondo del lavoro, dell’intrattenimento, dell’istruzione e anche del vino, come discusso in precedenza. Le aziende stanno sperimentando nuovi modi di interagire con i clienti, mentre gli educatori stanno portando l’apprendimento in spazi virtuali. Le possibilità sono infinite.

    Un Mondo di Opportunità e Sfide

    Il metaverso offre infinite opportunità, ma anche sfide uniche. La privacy e la sicurezza digitale sono questioni cruciali. Inoltre, l’accesso a queste esperienze digitali deve essere equo e inclusivo, al fine di non escludere nessuno.

    Il Futuro del Metaverso

    Il futuro del metaverso è aperto a molte interpretazioni. Molte aziende stanno investendo ingenti risorse nello sviluppo di queste realtà digitali, mentre gli utenti stanno iniziando a esplorare i confini di questo nuovo universo. Con il progresso tecnologico, il metaverso promette di essere una parte sempre più integrata della nostra vita quotidiana, offrendo esperienze mai viste prima.
    Riflessione personale: rappresenta un nuovo orizzonte digitale in cui l’immaginazione e la tecnologia convergono, aprendo infinite possibilità. Mentre il mondo reale rimane il nostro punto di riferimento principale, il metaverso offre uno spazio parallelo in cui possiamo sognare, lavorare e connetterci con gli altri in modi mai sperimentati prima.

    Il Metaverso e il Cibo: L’Innovazione Culinaria nell’Era Digitale

    Negli ultimi anni, il concetto di metaverso ha fatto il suo ingresso nella nostra coscienza collettiva grazie a visionari del settore tecnologico e a grandi aziende come Meta, ex Facebook, che stanno investendo pesantemente in questa nuova frontiera digitale. Ma come si lega il metaverso al mondo del cibo e della gastronomia? E quali sono le implicazioni di questa connessione per il futuro dell’alimentazione e della ristorazione?

    L’Influenza del Metaverso sulla Cucina e il Food

    Il metaverso ha iniziato a permeare anche il mondo del cibo, aprendo nuove possibilità e prospettive inaspettate. Vediamo come:
    Esperienze gastronomiche virtuali: Alcuni ristoranti e chef stanno esplorando il metaverso per creare esperienze culinarie virtuali. Gli utenti possono partecipare a cene virtuali, imparare a cucinare da chef stellati e persino esplorare piantagioni virtuali. Questo apre nuove opportunità per l’industria alimentare di raggiungere un pubblico globale.

    Condivisione di ricette e lezioni di cucina: Gli utenti del metaverso possono condividere ricette, organizzare lezioni di cucina virtuali e partecipare a concorsi di cucina digitali. Questo favorisce lo scambio globale di idee culinarie e la diffusione di tradizioni gastronomiche provenienti da tutto il mondo.
    Ristoranti virtuali: Alcuni imprenditori hanno aperto ristoranti esclusivamente virtuali nel metaverso. Qui, gli chef digitali preparano pasti virtuali, che i clienti possono gustare tramite avatar. Questo solleva interessanti questioni sulla natura dell’esperienza culinaria e della condivisione del cibo.
    Esplorazione delle catene alimentari: Il metaverso offre l’opportunità di esplorare le catene alimentari in modi nuovi ed educativi. Gli utenti possono immergersi in simulazioni per comprendere meglio l’origine dei cibi, la loro produzione e il loro impatto ambientale.

    Cosa significa tutto ciò per il futuro dell’alimentazione?

    Sebbene il metaverso stia ancora prendendo piede, le implicazioni per il settore alimentare sono intriganti. Ciò potrebbe portare a una maggiore consapevolezza sulla provenienza dei cibi, sull’adozione di diete più sostenibili e sulla condivisione globale di tradizioni culinarie. Tuttavia, ci sono anche sfide da affrontare, come la necessità di garantire standard di sicurezza alimentare nei ristoranti virtuali.

    Riflessione personale: offre un’opportunità unica per trasformare la nostra relazione con il cibo e per aprire nuove prospettive nella gastronomia. Come questo influenzerà la nostra dieta quotidiana rimane da vedere, ma è certo che stiamo entrando in un’era in cui il cibo virtuale e reale si fondono in modi sorprendenti.

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  • Prosecco dal 1754: Alla Scoperta del Vino degli Dei

    Prosecco dal 1754: Alla Scoperta del Vino degli Dei

    Prosecco: un tesoro enologico d’Italia  da Aureliano Acanti

    Di Carol Agostini

    Il Prosecco, uno dei tesori enologici d’Italia, non è solo un vino. È una tradizione millenaria, un paesaggio mozzafiato e un’eccellenza enologica che ha conquistato il mondo. Da Conegliano e Valdobbiadene, le colline Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO, al calice che brilla nelle mani di chiunque celebri un momento speciale, il Prosecco ha una storia da raccontare.

    Prosecco dal 1754: Alla Scoperta del Vino degli Dei, foto di Carol Agostini
    Prosecco dal 1754: Alla Scoperta del Vino degli Dei, foto di Carol Agostini

    Storia

    La storia di questo vino risale all’antichità, quando i Romani, abili vignaioli, coltivavano la vite nei colli veneti. Il nome “Prosecco” deriva dalla città di Prosecco, situata tra Trieste e Gorizia, dove questa varietà di uva era originariamente coltivata. Tuttavia, nel tempo, la produzione si è spostata nelle colline intorno a Conegliano e Valdobbiadene, nella regione del Veneto.
    La prima menzione documentata risale al 1754, quando il naturalista italiano Aureliano Acanti lo citò in un suo scritto. Nel corso dei secoli successivi, la produzione di codesto si è consolidata nella regione del Veneto e del Friuli-Venezia Giulia.

    Prosecco dal 1754: Alla Scoperta del Vino degli Dei, foto di Carol Agostini
    Prosecco dal 1754: Alla Scoperta del Vino degli Dei, foto di Carol Agostini

    Territorio

    Le colline di Conegliano e Valdobbiadene, in provincia di Treviso, sono considerate il cuore del territorio di produzione del vino in questione. Queste colline sono state dichiarate Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 2019, grazie alla loro importanza storica e alla bellezza del paesaggio. Il clima mite, il suolo ricco di minerali e l’altitudine moderata conferiscono alle uve Glera, utilizzate per produrre il Prosecco, le condizioni ideali per esprimere il loro potenziale aromatico.

    Produzione Artigianale e Metodologia

    E’ prodotto principalmente con l’uva Glera, ma può essere affiancato da piccole percentuali di altri vitigni come il Bianchetta, il Verdiso, il Perera e il Glera Lunga. La vinificazione prevede una fermentazione in acciaio inox, che conserva le caratteristiche aromatiche dell’uva, e una seconda fermentazione in autoclave, responsabile della spumosità del vino.

    Prosecco dal 1754: Alla Scoperta del Vino degli Dei, foto di Carol Agostini
    Prosecco dal 1754: Alla Scoperta del Vino degli Dei, foto di Carol Agostini

    Il Prosecco è disponibile in diverse varianti:

    1. Prosecco Tranquillo: Senza effervescenza, simile a un vino bianco tradizionale.
    2. Prosecco Frizzante: Leggermente frizzante, con bollicine più sottili.
    3. Prosecco Spumante: Totalmente spumante, con bollicine fini e persistenti.
    4. Prosecco Superiore: Prodotto nelle colline più prestigiose, offre una qualità superiore.

    Prosecco dal 1754: Alla Scoperta del Vino degli Dei, foto di Carol Agostini
    Prosecco dal 1754: Alla Scoperta del Vino degli Dei, foto di Carol Agostini

    Caratteristiche organolettiche generali

    Questo vino spumante si caratterizza per il suo gusto fruttato e fresco, con note di mela verde, pera e fiori bianchi. La sua acidità equilibrata lo rende un compagno ideale per l’aperitivo, ma è altrettanto adatto a essere abbinato a piatti leggeri, come frutti di mare, antipasti e formaggi freschi.
    Uno dei segreti del suo successo è la sua versatilità. È spesso utilizzato nella preparazione di cocktail famosi come l’Aperol Spritz, che ha contribuito a promuovere ulteriormente la bevanda. E’ adatto anche come base per cocktail creativi e rinfrescanti.

    Il vino Prosecco ha guadagnato un seguito appassionato e, grazie alla sua accessibilità e prezzo relativamente contenuto, è diventato una scelta popolare per molte celebrazioni e occasioni speciali. La sua crescita costante nell’interesse dei consumatori e la sua presenza in tutto il mondo dimostrano che è destinato a rimanere uno dei vini italiani più amati e iconici.

    Statistiche Globali

    Il Prosecco è uno dei vini più popolari al mondo, con un tasso di crescita delle esportazioni notevole. Nel 2020, l’Italia ha esportato oltre 459 milioni di bottiglie di Prosecco, con gli Stati Uniti, il Regno Unito e la Germania tra i principali mercati di destinazione. Questo vino è diventato sinonimo di celebrazione e gioia, spesso servito in occasioni speciali.

    Prosecco dal 1754: Alla Scoperta del Vino degli Dei, foto di Carol Agostini
    Prosecco dal 1754: Alla Scoperta del Vino degli Dei, foto di Carol Agostini

    Leggi di Produzione e Classificazione

    Il Prosecco è regolamentato da rigide leggi di produzione. La Denominazione di Origine Controllata (DOC) e la Denominazione di Origine Controllata e Garantita (DOCG) stabiliscono i requisiti per la produzione del Prosecco. La DOCG Prosecco Superiore ha norme più severe e copre le colline di Conegliano e Valdobbiadene.

    Divulgazione generica

    Numerosi testi letterari, storici e enologici che trattano del Prosecco e della sua storia, anche le guide come la popolare “Gambero Rosso” spesso recensiscono e valutano vini inclusi quelli a base di Prosecco. Molte opere culinarie includono suggerimenti su come abbinare questo vino a piatti specifici, offrendo idee su come gustare al meglio il Prosecco in combinazione con la cucina

    Prosecco dal 1754: Alla Scoperta del Vino degli Dei, foto autrice articolo
    Prosecco dal 1754: Alla Scoperta del Vino degli Dei, foto autrice articolo

    Aforismi e Frasi Storiche

    Il Prosecco ha ispirato aforismi e frasi celebri nel corso del tempo

    • “Nel Prosecco, trovo la felicità.” – Anonimo
    • “L’effervescenza del Prosecco è la gioia in una bottiglia.” – Sophia Loren
    • “Niente può rendere più speciale un momento di festa come una bottiglia di Prosecco aperta.” – Ernest Hemingway

    Prosecco dal 1754: Alla Scoperta del Vino degli Dei, foto autrice articolo
    Prosecco dal 1754: Alla Scoperta del Vino degli Dei, foto autrice articolo

    Prosecco Bottega al Vertice delle Vendite nei Duty Free: Un Successo Veneto Celebrato da Luca Zaia

    In una dimostrazione di eccellenza enologica, il Prosecco continua a raggiungere vette sempre più alte, riscuotendo successo nei mercati internazionali e dimostrando di essere un tesoro di inestimabile valore per la regione Veneto. Questa affermazione giunge dal Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, mentre celebra il trionfo di Bottega Gold Prosecco DOC, che ha guadagnato il prestigioso titolo di leader nel settore “Champagne e spumanti” per le vendite nei duty free internazionali, secondo il recente ranking IWSR 2022.

    Il Presidente Zaia ha evidenziato l’importanza di questo risultato, sottolineando come il Prosecco, nel corso degli anni, sia passato da semplice tendenza a fenomeno globale di grande rilievo. Il successo del Prosecco non è legato soltanto all’eccezionale qualità del prodotto, ma anche alla dedizione e all’impegno degli imprenditori vinicoli veneti, che hanno sfidato con successo i giganti della produzione di vino oltre confine.
    I dati IWSR rappresentano un punto di riferimento nel settore delle bevande alcoliche, offrendo approfondite analisi sul consumo e sulle tendenze globali.

    Zaia ha affermato:Questo risultato riflette chiaramente come il Prosecco sia passato da semplice moda a una realtà consolidata nei mercati mondiali. Ha fidelizzato milioni di consumatori in tutto il mondo grazie alla qualità straordinaria del nostro vino e all’abilità dei nostri produttori, individui illuminati che hanno portato non solo il prodotto ma anche la cultura e l’identità del nostro territorio all’estero. Le aziende venete svolgono ora un ruolo di ambasciatori per l’intera regione, e il successo del Prosecco sta aprendo nuove porte per le altre produzioni tipiche, contribuendo a posizionare il Veneto come punto di riferimento nell’export agroalimentare.”

    Inoltre, Zaia ha menzionato un fenomeno relativamente nuovo: il turismo enogastronomico estero, che sta registrando una crescita straordinaria verso il territorio veneto. Questo modello, incentrato sulla sostenibilità e l’ecologia, sta diventando uno strumento fondamentale per la promozione delle Colline del Prosecco e di altre zone regionali.
    Il trionfo di Bottega Gold Prosecco DOC rappresenta un capitolo ineguagliabile nella storia di successo del Prosecco veneto, dimostrando come il vino possa diventare un ambasciatore culturale e commerciale della regione, portando l’arte dell’enologia veneta a nuovi livelli di prestigio.

    La Confraternita: Custodi del Valdobbiadene D.O.C.G. dal 1946, Prosecco, foto di Carol Agostini
    La Confraternita: Custodi del Valdobbiadene D.O.C.G. dal 1946, Prosecco, foto di Carol Agostini

    La Confraternita: Custodi del Valdobbiadene D.O.C.G. dal 1946

    Nata nel 1946, in un’epoca segnata dalle conseguenze del secondo conflitto mondiale, la Confraternita del Valdobbiadene D.O.C.G. si ergeva come baluardo contro l’abbandono dei vigneti e come faro di supporto morale e materiale per gli agricoltori. Da allora, la Confraternita si è fatta portavoce di una missione chiara: lo sviluppo e la promozione del rinomato Valdobbiadene D.O.C.G.
    Composta da esperti enologi e da figure autorevoli del mondo vitivinicolo, la Confraternita rappresenta oggi una sorta di università del Prosecco. Il suo impegno si estende ben oltre il semplice amore per il vino; si tratta di un’autentica dedizione a un’arte millenaria e all’essenza stessa del territorio.

    La Confraternita lavora instancabilmente per creare un legame indissolubile tra le persone, le cantine, il territorio e il suo prodotto di punta, il Valdobbiadene D.O.C.G. Questo legame non è solo una questione di commercio, ma un patto di reciproca crescita, dove il territorio fornisce il frutto e l’identità, mentre le persone e le cantine lo trasformano in un’opera d’arte da condividere con il mondo.

    Questa storica Confraternita rappresenta una testimonianza tangibile del potere dell’unione e della passione quando si tratta di preservare e promuovere un vino di eccellenza. Nel cuore delle colline di Valdobbiadene, queste personalità illuminate lavorano instancabilmente per garantire che il Valdobbiadene D.O.C.G. continui a brillare come un gioiello dell’enologia italiana, unendo il passato all’avvenire attraverso il potere del Prosecco.

    Ingresso Confraternita del Prosecco, foto di Carol Agostini
    Ingresso Confraternita del Prosecco, foto di Carol Agostini

    Da oltre settant’anni, la Confraternita di Valdobbiadene (precedentemente nota come Confraternita del Prosecco) si è impegnata a vigilare e promuovere un prodotto che va ben oltre il semplice vino, rappresentando anche storia, tradizione e passione. La sua missione, fin dall’inizio, è stata quella di trasmettere l’impegno, la dedizione e l’amore per questa terra e il suo nettare prezioso.

    Il Gran Maestro della Confraternita ha sottolineato come l’attività della Confraternita abbia contribuito a preservare e arricchire la cultura degli uomini che hanno reso possibile il successo economico di questo vino. Questo vino, che si presta così bene alle parole di Luigi Veronelli, “comincia sempre col rifiutarsi” e si concede solo a coloro che desiderano comprenderne l’anima oltre al corpo.

    Bottiglie annate vecchie di Prosecco conservate dalla Confraternita, foto di Carol Agostini
    Bottiglie annate vecchie di Prosecco conservate dalla Confraternita, foto di Carol Agostini

    Le radici della Confraternita affondano in gran parte nelle condizioni difficili del periodo immediatamente successivo alla Seconda Guerra Mondiale. In quel contesto, il settore vitivinicolo era minacciato dall’esodo degli agricoltori dalla collina verso lavori più remunerativi e sicuri nella pianura. Ciò portava al rischio di abbandono totale dei vigneti, minacciando la perdita di un patrimonio che solo l’uomo poteva tramandare.

    Per evitare questa catastrofe, sono state necessarie azioni concrete e protettive, non solo dal punto di vista morale ma soprattutto materiale. I fondatori di quella che sarebbe diventata la Confraternita di Valdobbiadene non hanno lesinato sforzi nell’offrire assistenza tecnica e professionale, aiutando gli agricoltori a superare quel difficile periodo.

    Negli anni, la Confraternita ha assunto il ruolo di un’autentica università del Prosecco. La sede della Confraternita, ricavata da una vecchia cantina a volta, ospita una collezione di bottiglie rari, alcune risalenti al lontano 1919, che costituiscono una testimonianza storica dell’evoluzione del vino nella regione.

    La Confraternita è cresciuta nel tempo e oggi conta tra i suoi membri tecnici e figure di spicco del settore vitivinicolo, tutti impegnati nell’obiettivo di sviluppare il sodalizio e, soprattutto, di accrescere il prestigio del Prosecco e del suo territorio. La Confraternita di Valdobbiadene è diventata un faro di passione, tradizione e dedizione per il mondo del Prosecco, difendendone l’identità e promuovendone l’eccellenza attraverso i decenni.

    Assaggi di Prosecco annate vecchie, glera passito, foto di Carol Agostini
    Assaggi di Prosecco annate vecchie, glera passito, foto di Carol Agostini

    La Bottiglia Selezione 2023 Presentata con Pompa e Stile dalla Confraternita

    Nella pittoresca cornice di Valdobbiadene, terra del rinomato Prosecco, la Confraternita di Valdobbiadene ha svelato con orgoglio la Bottiglia di Valdobbiadene D.O.C.G. selezionata per il 2023. Questo evento di risonanza ha visto la Bottiglia del confratello Mirco Balliana, dell’azienda agricola Andreola, essere eletta come ambasciatrice ufficiale della tipicità e della qualità dell’annata.

    La cerimonia ufficiale, svoltasi ieri sera con la partecipazione di numerose autorità, è stata un’occasione emozionante e carica di significato. Per presentare con stile la Bottiglia scelta per il 2023, la Confraternita di Valdobbiadene ha scelto la terrazza del ‘Municipio 1815 Boutique Hotel’ a San Pietro di Barbozza, uno scenario iconico che rappresenta la bellezza senza tempo di questa regione vinicola.

    Tra i partecipanti all’evento figuravano il Gran Maestro Enrico Bortolomiol, accompagnato da una nutrita rappresentanza di Confratelli, tutti in eleganti mantelli scarlatti, oltre alla presidente del Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco D.O.C.G., Elvira Bortolomiol, la vicepresidente della Strada del Prosecco e Vini dei Colli, Cinzia Sommariva, e amministratori locali.

    Il Gran Maestro Enrico Bortolomiol ha aperto la cerimonia con parole di orgoglio e gratitudine, sottolineando il ruolo centrale della Confraternita nel promuovere la tipicità e la qualità del Valdobbiadene D.O.C.G. Oltre a essere un’etichetta di Valdobbiadene D.O.C.G. extra dry per l’annata vendemmiale 2022, la Bottiglia selezionata rappresenta l’identità di questa terra generosa e unica.

    Elvira Bortolomiol, presidente del Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco D.O.C.G., ha sottolineato l’importanza della Confraternita nel tracciare le linee guida per la viticoltura e l’enologia, contribuendo così a preservare la qualità del Conegliano Valdobbiadene D.O.C.G.
    La vicepresidente della Strada del Prosecco e Vini dei Colli, Cinzia Sommariva, ha sottolineato la visione condivisa tra la Confraternita e la Strada del Prosecco, entrambe impegnate nella promozione del territorio con serietà e rispetto.
    Anche l‘assessore al turismo del Comune di Valdobbiadene, Marco Miotto, ha elogiato il ruolo della Confraternita nel promuovere il Valdobbiadene D.O.C.G. e nel richiamare turisti da tutto il mondo nelle colline circostanti.

    Prosecco dal 1754: Alla Scoperta del Vino degli Dei, foto autrice articolo
    Prosecco dal 1754: Alla Scoperta del Vino degli Dei, foto autrice articolo

    La Bottiglia selezionata per il 2023 è stata scelta dai Confratelli enologi attraverso una degustazione alla cieca. Prodotta da Mirco Balliana dell’azienda agricola Andreola, questa bottiglia è destinata a diventare un ambasciatore ufficiale per un anno, rappresentando il meglio dell’annata. Mirco Balliana ha descritto la bottiglia come un’opera di complessità aromatica, caratterizzata da una bolla fine e croccante, e il risultato delle uve provenienti da diverse zone di Valdobbiadene.
    Il Gran Maestro Enrico Bortolomiol ha concluso: “La Bottiglia della Confraternita diventa dunque veicolo e summa della qualità di un prodotto di eccellenza.”

    Prosecco dal 1754: Alla Scoperta del Vino degli Dei, foto autrice articolo
    Prosecco dal 1754: Alla Scoperta del Vino degli Dei, foto autrice articolo

    La Confraternita di Valdobbiadene è la prima di questo genere in Italia e non a carattere religioso. Fondata da enologi visionari come Giuliano Bortolomiol, Umberto Bortolotti, Doretto Brunoro e Mario Geronazzo, la Confraternita ha una lunga storia di passione e impegno per la qualità del prodotto e il rispetto dell’ambiente. La Bottiglia selezione 2023, veicolo per la conoscenza del Valdobbiadene D.O.C.G., è già disponibile sul mercato, distribuita dall’azienda agricola Andreola. Un totale di cinquemila etichette numerate e contraddistinte dal logo della Confraternità di Valdobbiadene rappresentano i valori e la cultura di una regione che vanta con orgoglio il riconoscimento UNESCO.
    http://www.confraternitadivaldobbiadene.it

    Questo articolo è scritto da una champagnista che vive in zona prosecchista
    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer
    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer

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