Divinea: Formazione sul territorio, incontra Consorzi e aziende del vino per migliorare l’Unoturismo e le vendite dirette
Redazione – Carol Agostini
Da ottobre 2023 tornano gli appuntamenti formativi dedicati alle realtà vitivinicole, il 19 e 20 ottobre 2023 è il turno delle aziende di Piacenza, Oltrepò Pavese e Parma.
A seguire gli incontri con le aziende del Consorzio Tutela Lugana DOC e del Consorzio di Tutela Primitivo di Manduria.
Conoscere nuove strategie e innovazioni per incrementare le vendite dirette al consumatore e l’esperienza enoturistica. È questo il focus degli incontri di formazione promossi dall’impresa tecnologica Divinea dedicati alle cantine e ai Consorzi di tutela del mondo del vino. Dopo i fortunati incontri con il Consorzio Tutela vini della Maremma Toscana e gli eventi con le cantine della zona di Conegliano Valdobbiadene, del Chianti Classico e della Valpolicella, Divinea si prepara – giovedì 19 e venerdì 20 ottobre 2023 – ad incontrare le cantine del territorio Piacenza, Oltrepò Pavese e Parma, per proseguire con le aziende del Consorzio Tutela Lugana DOC e del Consorzio di Tutela Primitivo di Manduria.
La forte esperienza tecnologica di Divinea nell’analisi dei dati e nella gestione di strumenti innovativi trova un’alleanza nella collaborazione con i più importanti Consorzi di Tutela e nelle cantine dei territori più vocati. Insieme metteranno a disposizione delle aziende vitivinicole italiane la conoscenza nella strategia digitale e quella del dato, offrendo contenuti altamente formativi che gettano le basi alle aziende di domani. “La missione di Divinea è quella di essere pionieri nella divulgazione della raccolta e dell’analisi del dato che, – afferma Filippo Galanti, Co-Founder & Business Development Divinea – insieme al marketing online, hanno il potere di valorizzare l’attività enoturistica e le vendite dirette.
Con il nostro software Wine Suite, già oggi, aiutiamo oltre 300 aziende vitivinicole a crescere e, grazie alla pubblicazione del Report Enoturismo e Vendite Direct-to-consumer 2023 stiamo contribuendo a far crescere la cultura del dato, ancora poco diffusa tra le cantine italiane. Siamo molto soddisfatti di questi primi incontri, che ci hanno avvicinato alle più importanti realtà vitivinicole, e speriamo che sempre più enti di tutela ci contattino per digitalizzare il mondo del vino e proiettarlo in un futuro che è già presente”.
Durante gli incontri si analizzeranno strategie per incrementare le vendite dirette al consumatore, ottimizzando la presenza online delle cantine attraverso siti web all’avanguardia, eCommerce, wine club e una gestione mirata dei social media. Si approfondiranno inoltre le tecnologie all’avanguardia a disposizione delle cantine per semplificare ogni aspetto operativo. Tra gli argomenti trattati ci saranno: la domanda e l’offerta enoturistica; le vendite online e in cantina; il CRM come strumento per la raccolta e la segmentazione dei dati; il mail marketing; la testimonianza di una o più cantine ospiti, una sessione di domande e risposte.
Le attività di formazione gratuita per i prossimi mesi sono in programmazione in collaborazione diretta con gli enti territoriali. Per maggiori informazioni sulle prossime date o per organizzare una sessione di formazione gratuitaall’interno di un ente territoriale o di un consorzio di tutela scrivere a comunicazione@divinea.com
Aria di primavera per la cantina dell’Oltrepò Pavese, pronta a celebrare le prossime feste brindando con Première e Allure, i due Metodo Classico nati da uve di Pinot Nero.
Perfetti per le ricette della tradizione e per l’immancabile pic-nic di Pasquetta.
Aria di primavera tra le colline dell’Oltrepò Pavese e… assieme al clima mite e al risveglio della natura si aspettano Pasqua e Pasquetta. Per dare il benvenuto alla nuova stagione la cantina Sartieri 1931 ha già preparato bottiglie e calici, le prime pronte per essere stappate e i secondi per essere riempiti, magari nell’accogliente Wine Bistrot inaugurato da pochi mesi.
Ricca la gamma di etichette proposte dalla famiglia Saviotti – titolari della cantina – ma per le prossime festività pasquali non può mancare l’eleganza, l’allegria e la finezza del perlage dei due Spumanti Metodo Classico, Première e Allure, nati da uve pinot nero in purezza, rispettivamente in veste bianca e rosata.
Saranno loro i protagonisti delle tavole imbandite con i piatti della tradizione pavese e con le immancabili uova di cioccolato e colombe, quest’ultimo dolce assai azzeccato visto che, stando a quanto la leggenda narra, parrebbe essere nato proprio a Pavia, in occasione della tentata conquista del Re Longobardo Alboino della città. Racconti a parte, ciò che caratterizza Première e Allure è una spiccata versatilità che li rende adatti per essere affiancati a diverse pietanze, andando così a proporre esperienze di gusto esclusive e nuove al tempo stesso.
Lasciando sul finale le tipiche ‘dolcezze pasquali’, la cucina pavese, tra le varie ricette annovera i gustosi agnolotti al sugo di brasato, il cui ripieno contempla, per l’appunto, un bel brasato di manzo (preparato il giorno prima) assieme a mortadella, formaggio grattugiato e altri saporiti ingredienti.
Ebbene, in questo caso, rompendo un poco i classici schemi, lo Spumante Oltrepò Pavese Metodo Classico Rosé Allure è in grado di dare un tocco di raffinatezza. Merito della grande personalità, di una nota croccante e di una struttura inconfondibile, elementi in grado di bilanciare i sapori del piatto.
Per onorare le primizie vegetali non può mancare la Frittata di Pasqua, una ricetta diffusa non solo in tutta la Lombardia ma in molte altre regioni italiane, preparata con le punte degli asparagi e con un mix di erbe selvatiche, arricchita da un tocco di salsiccia o, in questo caso, da un paio di fettine del tipico Salame di Varzi tagliate a tocchetti.
Qui, per esaltare al meglio la nota vegetale – e non sempre di facile abbinamento vista la presenza degli asparagi – si affianca l’equilibrio aromatico ed elegante del Metodo Classico Première, reso strutturato grazie alle uve pinot nero e grazie anche all’affinamento in bottiglia per 36 mesi.
Finita la Pasqua bisogna riverire la tradizione delle scampagnate all’aria aperta e dei pic-nic di Pasquetta. Ceste piene di salumi, formaggi e prelibatezze di ogni tipo… anche in questa circostanza senza rinunciare alla qualità delle etichette firmate Sartieri 1931. Per passare una giornata all’insegna del buon gusto basterà stendere sull’erba la classica tovaglia a quadri e brindare alzando i calici, magari assaporando la Schita pavese, una sorta di ‘frittella’, da sempre mangiata come merenda.
Un’altra antica bontà della tradizione, la cornice perfetta per lodare non solo gli Spumanti Metodo Classico Première e Allure, ma pure gli altri vini di Sartieri 1931 quali Tuxedo in versione Red e Gold, prodotto con uve barbera, Madagascar, 100% cabernet sauvignon, Suit, con uva croatina, Figurino, nato da merlot in purezza, e il Bianco Zefir da riesling renano.
Info e contatti per il Wine Bar Sartieri 1931
Orari punto vendita:
Mercoledì 10.00 – 13.30 / 15.30 – 19.30
Giovedì 10.00 – 13.30 / 15.30 – 19.30
Venerdì 10.00 – 13.30 / 15.30 – 19.30
Sabato 10.00 – 13.30 / 15.30 – 19.30
Orari degustazioni:
Mercoledì 17.30 – 19.30
Giovedì 17.30 – 19.30
Venerdì 17.30 – 19.30
Sabato 16.30 – 19.30
Per info prenotazioni: tel. 0383.175.5446 – info@sartieriwines.it
Le degustazioni per gruppi di min 4 persone, possono essere richieste anche in giorni e orari differenti da quelli proposti.
I numeri di Sartieri 1931
L’Azienda Agricola Sartieri 1931 può contare su 40 ettari di proprietà, di cui 20 vitati, nel comune di Borgoratto Mormorolo. Le vigne sono state impiantate in periodi diversi, dal 1978 al 2018.
I vitigni presenti sono: Barbera, Cabernet Sauvignon, Croatina, Merlot, Pinot Grigio, Pinot Nero, Riesling Renano. Sartieri 1931, riportando il suo anno di nascita, vuole onorare Vitale Perucchini, zio di Enrica Saviotti, titolare dell’azienda, ma soprattutto fondamentale protagonista nel rilancio e rinascita del progetto aziendale, grazie alle sue idee innovative e visione imprenditoriale. La cantina dell’Oltrepò Pavese comprende una ricca gamma di vini bianchi e rossi.
Provincia di Pavia Riesling Igt Zefir, Provincia di Pavia Barbera Igt Tuxedo in versione Red e Gold, Provincia di Pavia Cabernet Sauvignon Igt Madagascar, Provincia di Pavia Igt Croatina Suit, e Provincia di Pavia Merlot Igt Figurino. Tra le bollicine Première e Allure, spumanti Metodo Classico bianco e rosato.
18-19 OTTOBRE 2022 Tenuta Mazzolino, una verticale unica per inaugurare il restauro della Villa di famiglia e celebrare la quarantesima vendemmia
Redazione
Verranno aperte annate storiche della cantina privata di Enrico Braggiotti, fondatore, anima, mente e cuore di Tenuta Mazzolino, oggi guidata dalla nipote Francesca Seralvo
Sarà anche l’occasione per omaggiare lo storico ristoratore – Oreste Corradi – patron di Locanda Vecchia Pavia al Mulino (una stella Michelin), amico di sempre della cantina
“Avevamo il desiderio di ricreare l’atmosfera delle cene di un tempo, quelle che organizzava mio nonno, in cui si riunivano personaggi del vino del calibro di Luigi Veronelli e Giacomo Bologna”, spiega Francesca Seralvo, terza generazione alla guida della Tenuta di Corvino San Quirico, 20 ettari dolcemente adagiati sulle colline a denominazione d’origine controllata Oltrepò Pavese, sulla riva destra del fiume Po, lungo il 45° parallelo.
“Per questo abbiamo deciso di invitare giornalisti e amici, con i quali condividere bottiglie storiche, alcune provenienti dalla cantina privata di mio nonno, per poter celebrare insieme la fine della nostra quarantesima vendemmia, e, al tempo stesso, confrontarsi e discutere di vino nelle stanze della villa storica di famiglia, appena restaurata”.
Un sapiente restauro conservativo che ha riportato la struttura agli antichi splendori, mantenendo intatto il fascino di un tempo, permettendo di dare risalto ai suoi elementi architettonici, che nel tempo hanno subito pochissime trasformazioni. Dalla struttura sono state ricavate 12 camere, pensate per un’ospitalità esclusiva, riservata ad amanti e cultori del vino.
L’appuntamento sarà anche l’occasione per un saluto speciale a Oreste Corradi, patron di Locanda Vecchia Pavia al Mulino che ha deciso – dopo tanti anni di attività e una stella Michelin custodita addirittura dal 1988 – di chiudere il ristorante, ma non l’attività. “Sarà al nostro fianco per progetti speciali, come questa cena”, spiega Francesca. “Insieme abbiamo l’obiettivo di esaltare le eccellenze di questo territorio”. E sarà proprio Oreste Corradi con il suo staff a prendersi cura della cena esclusiva del 18 sera, ospitata nelle sale della villa.
L’obiettivo a lungo termine di questa iniziativa, “è di trasformare Tenuta Mazzolino in un vero hub di cultura, arte e confronto sul mondo del vino”, spiega Francesca. “Vogliamo aprire le porte della villa e della cantina ai grandi appassionati di vino come noi per condividere quell’atmosfera unica che qui si è sempre respirata quando ci riuniamo a tavola intorno a grandi bottiglie”. Primo fra tutti il Pinot Noir, enfant terrible dei vitigni, che in bottiglia si trasforma in un rosso di razza. Proprio come il Noir di Tenuta Mazzolino, che sarà possibile degustare – anche in annate storiche – durante l’esclusiva verticale in programma il 19 mattina.
“Oltre ad essere un’occasione di incontro con amici e stampa”, conclude Stefano Malchiodi, enologo della Cantina, “la verticale del 19 ottobre ci darà, come sempre, l’opportunità di imparare qualcosa di nuovo dall’evoluzione dei nostri vini nel tempo, di apprezzare le sfumature delle diverse annate e di discutere sull’incredibile ecosistema da cui provengono; vecchie vigne su suoli vivi, argillosi, dalle forti pendenze tipicamente oltre padane, in cui la forte presenza di vene calcareo-gessose nelle quali le nostre vigne affondano le radici si riflette nella sorprendente freschezza del calice anche dopo parecchi anni”.
Un appuntamento davvero esclusivo in un’atmosfera speciale, per aprire bottiglie uniche che sapranno raccontare la storia della cantina e di un intero territorio.
Fradé, il ritorno alla viticoltura dei giovani, Oltrepò 2022, i fratelli Piaggi.
Di Elsa Leandri
Un fenomeno degli ultimi anni vede i giovani under 35 anni ritornare verso l’agricoltura e la viticoltura con grande passione. Per approfondire questo fenomeno siamo andati in Oltrepò Pavese da Fradé, azienda agricola guidata dai fratelli Piaggi.
Overview sulla viticoltura e i giovani
Un’analisi condotta da Albani et al. ( cfr. divulgastudi.it) mostra chiaramente come negli ultimi cinque anni i giovani si siano orientati maggiormente verso il settore agricolo (+8%) piuttosto che verso altri settori produttivi dove si registra un -11%. La difficoltà causata dal periodo pandemico e la crisi che ne è conseguita ha portato alla nascita di nuove imprese agricole (3%) e, tra queste, le aziende condotte da giovani registrano un valore ben 4 volte maggiore, pari al 12%. D’altro canto il tasso di mortalità delle aziende agricole under 35 (3%) è pari alla metà di quello complessivo( 6%).
L’insieme di questi dati ci mostra chiaramente come la generazione zeta si stia affermando in termini di risoluzione e di resilienza: maggiore attenzione al terreno, alla sostenibilità, alla clientela finale, capacità di usare i canali social e grande volontà e passione si stanno dimostrando un mix vincente.
La realtà di Fradé
Per toccare con mano queste nuove identità siamo andati in Oltrepò Pavese dai Fratelli Piaggi. Francesco e Federico hanno rispettivamente 28 e 26 anni, uno è geometra e l’altro perito meccanico. La loro formazione è lontana dalla terra e dalla viticoltura, ma le loro origini familiari parlano di Lomellina e del protagonista indiscusso di questa zona, il riso.
L’impegno che la terra richiede quotidianamente e la rispettiva fatica non sono una novità in casa Piaggi, tanto che decidono di dedicarsi a un nuovo progetto nel 2017: la produzione di vino. Percorrono l’Oltrepò Pavese in lungo e in largo fino a trovare a 300 metri s.l.m nella zona di Boffenisio, a Borgo Priolo, nella prima fascia collinare, il loro coup de cœur.
Nel 2017 viene acquistata l’azienda di 25 ettari, di cui 9 vitati, e nasce Fradé il cui nome ha un duplice significato: in dialetto significa “fratelli”, ma è anche l’unione dei loro nomi Fra(ncesco) e De(de), come viene soprannominato Federico.
Due cuori che battono per la terra, due menti piene di progetti.
I Fratelli Piaggi
Francesco e Federico non hanno alcun dubbio: la viticoltura deve essere condotta in regime biologico. Se hanno una grande preparazione in campo agricolo, in viticoltura devono imparare come muoversi e con umiltà e perseveranza seguono gli insegnamenti che vengono loro impartiti e si impegnano a risanare i vigneti, cosicché già nel 2018 escono con la loro prima produzione.
Attualmente le etichette prodotte sono 8, ma sono destinate a aumentare nei prossimi anni, infatti sta già riposando un metodo classico a base di pinot nero, che dovrebbe uscire nel 2023 e più a breve non è da escludere un vino a base di riesling.
I sogni nel cassetto sono molti:
dalla costruzione di una nuova cantina (in atto), alla creazione di una struttura ricettiva, di un agriturismo, fino a posizionare una big bench in modo da poter godere di quel panorama avvolgente e ad ampliare le etichette prodotte.
La produzione e le degustazioni
Il territorio del Pavese, come ben sappiamo, è predisposto ad accogliere molti vitigni: oltre agli internazionali come il pinot nero, chardonnay, riesling, trovano spazio anche vitigni autoctoni come la barbera e la croatina. Tutte queste varietà le ritroviamo anche da Fradé, con qualche richiamo fuori dal coro come Bufnìs che è un taglio bordolese e Fagòt, che è a base di viognier.
E se questa zona rievoca immediatamente le bollicine a base di pinot nero che dobbiamo ancora aspettare, nel mentre non ci rimane che degustare il loro metodo Martinotti BRUT a base di chardonnay “Nelmentre”.
L’etichetta, curata nei minimi particolari, è stata ideata da Franco Fasulo, noto pittore agrigentino trapiantano nel Pavese, in cui viene rappresentato uno scorcio di questo magico territorio.
In degustazione le bollicine fini e numerose fanno emergere un tripudio di note floreali e fruttate in cui la freschezza della mela, del pompelmo e del gelsomino giocano a nascondino con note vegetali di erbe aromatiche, quali la maggiorana e la salvia. La piacevole beva trova corrispondenza con il naso rendendolo ideale per un aperitivo o con un carpaccio di orata appena pescata.
Proseguiamo il nostro percorso con Fagòt 2019 ( 80% viognier, 20% chardonnay). Il manto giallo paglierino con riflessi dorati ci parla già di frutta matura: pesca, albicocca, ananas e banana catturano i nostri recettori olfattivi e successivamente si svelano note più delicate di tiglio, camomilla, timo e pepe bianco.
In bocca questo vino si distingue per una decisa sapidità tale da accompagnare un risotto con gli asparagi o una trota iridea al forno.
Per i loro vini di punta, Bufnìs e Sentóre, Francesco e Federico hanno puntato su un’etichetta molto particolare fatta di legno di ciliegio, così da rendere ogni bottiglia unica.
Abbiamo avuto la fortuna di poter degustare il taglio bordolese Bufnìs 2018 ( 60% merlot, 30% cabernet sauvignon e 10% cabernet franc). Rosso carminio impenetrabile offre note di frutta scura come prugna e mora, floreale di viola e rosa appassita e in chiusura note di tabacco, cuoio, vaniglia e liquirizia riconducibili ai 12 mesi passati in botti piccole.
Il sorso è pieno e caratterizzato da una freschezza capace di sorreggere il tannino e creare una dinamicità che va ad attenuare la percezione del grado alcolico. Uscendo dagli abbinamenti territoriali abbiamo osato con i tordelli alla lucchese.
Infine è doveroso menzionare anche la loro Bonarda Oltrepò Pavese 2019, espressione tipica della territorialità. I sentori di frutta rossa e nera, di humus e violetta trovano corrispondenza in bocca in cui si amplificano con le caratteristiche fragoline di bosco. Il supporto delle bollicine, non invasive, rendono il sorso al contempo morbido e fresco tale da accompagnare un tagliere di salumi piacentini.
Conclusioni
In conclusione, possiamo affermare che la passione che i fratelli Piaggi mettono nel loro lavoro e la loro visione nei progetti futuri sono rappresentativi dei giovani di generazione zeta, che hanno una grande attenzione a valorizzare il proprio territorio, rispettandolo. Ci vediamo presto per degustare i prossimi vini e…avanti così!