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  • Guida La Pecora Nera 2025: premia Ristorante degli Angeli

    Guida La Pecora Nera 2025: premia Ristorante degli Angeli

    Il Ristorante degli Angeli: una gemma nel panorama enogastronomico laziale, premio Guida La Pecora Nera

    di Carol Agostini

    La ventiduesima edizione della guida Roma e Lazio 2025 de La Pecora Nera ha celebrato alcune delle eccellenze della ristorazione della regione, tra cui spicca il Ristorante degli Angeli di Magliano Sabina. Questo locale, insignito di una menzione speciale per la valorizzazione dell’olio extravergine di oliva (EVO), è guidato dalla talentuosa chef Laura Marciani, un nome ben noto nel panorama gastronomico italiano e dal fratello Mauro con la moglie Marilena.

    Guida La Pecora Nera 2025: premia Ristorante degli Angeli, foto di Carol Agostini
    Guida La Pecora Nera 2025: premia Ristorante degli Angeli, foto di Carol Agostini

    Mauro Marciani è un fervente sostenitore della cucina tradizionale e della valorizzazione dei prodotti locali, con un’attenzione particolare all’olio extravergine di oliva (EVO). La sua dedizione per la ristorazione rappresenta un omaggio al territorio, integrando l’olio come protagonista nei piatti per esaltarne aromi e sapori unici.

    Guida La Pecora Nera 2025: premia Ristorante degli Angeli, foto di Carol Agostini
    Guida La Pecora Nera 2025: premia Ristorante degli Angeli, foto di Carol Agostini

    Entrare nella sala principale del ristorante è come accedere a una raffinata oleoteca: le pareti sono impreziosite da una ricca esposizione di oli provenienti da diverse aziende olearie, selezionati accuratamente per qualità e autenticità. Ogni bottiglia non è solo un prodotto esposto, ma una componente essenziale dei piatti serviti. Il menù, che varia stagionalmente, è ideato per abbinarsi alle caratteristiche specifiche di ogni olio, amplificando i profumi e il gusto delle creazioni gastronomiche.

    Marciani non si limita all’utilizzo dell’olio in cucina: la sua è una celebrazione della cultura olearia locale. Nel territorio, l’olivo è una tradizione radicata e familiare, dove molte case producono piccole quantità di olio per consumo personale, mantenendo viva l’antica pratica della micro-produzione. Questa attenzione alla qualità artigianale si riflette nella filosofia del ristorante, che combina eccellenza culinaria e promozione del patrimonio locale.

    Guida La Pecora Nera 2025: premia Ristorante degli Angeli, foto di Carol Agostini
    Guida La Pecora Nera 2025: premia Ristorante degli Angeli, foto di Carol Agostini

    Un luogo di tradizione e innovazione

    Il Ristorante degli Angeli è molto più di un semplice locale. Situato in una suggestiva frazione di Magliano Sabina, incastonato in un paesaggio che evoca una quiete quasi spirituale, il ristorante è parte di una struttura che comprende anche un hotel e una gastronomia. Fondato negli anni ‘70, è un’azienda a conduzione familiare che ha saputo evolversi negli anni, senza mai perdere il legame con il territorio e le sue radici. La famiglia Marciani ha rinnovato e ampliato l’attività, integrando servizi di ospitalità e vendita di prodotti locali, mantenendo sempre alta l’attenzione verso la qualità e la sostenibilità.

    Guida La Pecora Nera 2025: premia Ristorante degli Angeli, foto di Carol Agostini
    Guida La Pecora Nera 2025: premia Ristorante degli Angeli, foto di Carol Agostini

    Il percorso di Chef Laura Marciani

    Laura Marciani, anima della cucina degli Angeli, ha un legame profondo con la gastronomia. Cresciuta in una famiglia dove il cibo era centrale, Laura ha affinato il proprio talento frequentando scuole e corsi di specializzazione, senza mai smettere di studiare e innovare. La sua cucina è una celebrazione della tradizione laziale, arricchita da tocchi personali che nascono dalla sua sensibilità e dall’amore per la musica, elemento che spesso ispira le sue creazioni.

    I piatti di Marciani sono un mix di sapori genuini e tecniche moderne, con un’attenzione particolare alla stagionalità e alla sostenibilità delle materie prime. Questo approccio le è valso numerosi riconoscimenti, tra cui premi internazionali per la qualità e l’innovazione della sua cucina.

    Guida La Pecora Nera 2025: premia Ristorante degli Angeli, foto di Patrizio Batino
    Guida La Pecora Nera 2025: premia Ristorante degli Angeli, foto di Patrizio Batino

    La valorizzazione dell’olio EVO

    La guida La Pecora Nera ha riconosciuto il Ristorante degli Angeli come uno dei migliori interpreti dell’uso dell’olio extravergine di oliva a tavola. Questo ingrediente, simbolo della dieta mediterranea, è uno dei pilastri della cucina di Marciani, utilizzato per esaltare i sapori delle materie prime senza mai sovrastarli. Il ristorante si distingue anche per la presenza di un’oleoteca, che offre ai visitatori la possibilità di scoprire e acquistare oli di alta qualità, molti dei quali prodotti localmente.

    Guida La Pecora Nera 2025: premia Ristorante degli Angeli, dolce eseguito dalla Chef Laura Marciani
    Guida La Pecora Nera 2025: premia Ristorante degli Angeli, dolce eseguito dalla Chef Laura Marciani

    Un modello di sostenibilità

    L’impegno verso una ristorazione sostenibile è uno degli aspetti centrali del Ristorante degli Angeli. La famiglia Marciani ha adottato pratiche volte a ridurre gli sprechi e a favorire una filiera corta, collaborando con produttori locali per garantire freschezza e autenticità. Questa filosofia si sposa perfettamente con i valori promossi da La Pecora Nera, che quest’anno ha introdotto il premio Pecora Green per riconoscere i locali più attenti all’ambiente.

    Oltre alla qualità del cibo, il Ristorante degli Angeli è noto per l’atmosfera accogliente e familiare. Ogni dettaglio, dalla presentazione dei piatti all’arredo delle sale, riflette l’impegno della famiglia Marciani nel creare un’esperienza unica per i propri ospiti. Questo approccio olistico alla ristorazione ha reso il locale un punto di riferimento non solo per i turisti, ma anche per i residenti della regione.

    Storie di famiglia

    La famiglia Marciani rappresenta molto più di un semplice nucleo familiare: è una vera casa, costruita su legami profondi tra fratelli e generazioni, cementati da rispetto reciproco e collaborazione. Laura e Marilena, rispettivamente sorella di Mauro Marciani e moglie, sono due sorelle acquisite, unite sia nella vita che nel lavoro. In cucina, la loro sintonia è palpabile: lavorano in perfetta simbiosi, dallo studio alla creazione e realizzazione dei piatti. A questo dinamico team di cucina si unisce Michele, figlio di Mauro e Marilena, che contribuisce attivamente allo sviluppo e alla continua innovazione del progetto familiare.

     

    I figli di Laura e Mauro aggiungono ulteriori energie e competenze, ognuno con peculiarità distintive che, pur nella loro unicità, si integrano in perfetta sinergia. La distribuzione dei ruoli all’interno della famiglia è armoniosa, con equilibri stabili che garantiscono efficacia e collaborazione in tutti gli aspetti dell’attività. Che si tratti di cucina, gestione della sala, organizzazione di eventi o comunicazione digitale, ciascuno porta il proprio contributo per costruire una squadra solida e ben coordinata.

     

    Un’altra preziosa gemma della famiglia Marciani è rappresentata da Marco Marciani, il terzo figlio, un artista poliedrico capace di trasformare gli spazi del ristorante e dell’hotel in autentiche opere d’arte. Con il suo talento a 360 gradi, Marco infonde emozioni in ogni angolo dei locali, rendendoli unici, vivaci e ricchi di significato. Le sue creazioni raccontano storie di vita, fantasia e gioia, dando un’anima ai luoghi frequentati dai clienti.

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    Marco è una figura ben nota nel panorama artistico italiano, apprezzato per la sua capacità di coniugare tecniche e stili diversi in opere che riflettono sensibilità e originalità. Le sue installazioni e decorazioni non sono solo complementi estetici, ma veri e propri racconti visivi che aggiungono profondità e fascino all’atmosfera del ristorante e dell’hotel.

     

    Grazie a questa alchimia familiare, la filosofia del ristorante non si limita a offrire un’esperienza culinaria, ma si estende a raccontare una storia di passione, tradizione e dedizione, che rende il lavoro dei Marciani un simbolo di eccellenza e autenticità.

    Guida La Pecora Nera 2025: premia Ristorante degli Angeli, foto di Carol Agostini
    Guida La Pecora Nera 2025: premia Ristorante degli Angeli, foto di Carol Agostini
    Penso che…

    Il Ristorante degli Angeli e la chef Laura Marciani rappresentano un esempio virtuoso di come tradizione e innovazione possano coesistere, offrendo un’esperienza gastronomica che celebra il territorio e i suoi prodotti, sotto la stretta visione e collaborazione di Mauro Marciani. Riconoscimenti come quelli assegnati da La Pecora Nera non fanno che confermare il valore di questo straordinario progetto, che continua a crescere con passione e dedizione.

    Per chi desidera immergersi nella vera essenza della cucina laziale, una visita agli Angeli non è solo consigliata, ma quasi obbligata: un viaggio tra sapori autentici, ospitalità sincera e un impegno concreto per la sostenibilità.

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  • Oleificio Traldi: Piacere della Tuscia in Ogni Goccia 2024

    Oleificio Traldi: Piacere della Tuscia in Ogni Goccia 2024

    La Tuscia e il suo splendido territorio attraverso l’olio Traldi

    Di Carol Agostini – Degustazione di Rosaria Benedetti

    L’Oleificio Traldi, situato nel cuore della Tuscia, è un simbolo della tradizione olearia di un territorio ricco di storia, cultura e sapori autentici. La Tuscia, regione che si estende tra Lazio, Umbria e Toscana, offre un paesaggio collinare unico, ideale per la coltivazione dell’olivo grazie al suo clima mite e terreno fertile.

    Oleificio Traldi: Piacere della Tuscia in Ogni Goccia 2024, foto da sito, Resort dell'Oleificio Traldi
    Oleificio Traldi: Piacere della Tuscia in Ogni Goccia 2024, foto da sito, Resort dell’Oleificio Traldi

    Territorio, Storia e Tradizione

    La Terra della Tuscia

    La Tuscia, conosciuta anche come Etruria, è una terra che affonda le sue radici nella storia antica. Qui, gli Etruschi, e successivamente i Romani, hanno lasciato un’eredità culturale e agricola straordinaria. Il territorio è caratterizzato da borghi medievali, necropoli etrusche e paesaggi rurali che sembrano dipinti. La posizione geografica della Tuscia, con il suo mix di influenze climatiche marittime e continentali, crea condizioni ideali per la produzione di olio di oliva di altissima qualità.

    Prodotti Tipici e Tradizioni Gastronomiche

    La gastronomia della Tuscia è un viaggio attraverso sapori autentici e ricette tramandate di generazione in generazione. Tra i piatti tipici della regione spiccano la zuppa di legumi, i pici all’aglione e la celebre acquacotta, una zuppa di verdure e pane raffermo arricchita con l’olio extravergine d’oliva locale.

    Una ricetta tradizionale che esalta l’olio dell’Oleificio citato è la bruschetta con olio novello: pane casareccio tostato, strofinato con aglio e condito con olio appena franto, un vero e proprio inno alla semplicità e alla bontà dei prodotti locali.

    Personaggi Storici e Culturali della Tuscia

    La Tuscia ha dato i natali a numerosi personaggi illustri. Tra questi spicca la figura di Fra’ Giovanni da Pian del Carpine, uno dei primi esploratori europei a raggiungere la Mongolia nel XIII secolo. Inoltre, il territorio è stato una fonte d’ispirazione per artisti come il pittore rinascimentale Benozzo Gozzoli, le cui opere adornano diverse chiese della regione.

    Oleificio Traldi: Piacere della Tuscia in Ogni Goccia 2024, foto da sito,
    Oleificio Traldi: Piacere della Tuscia in Ogni Goccia 2024, foto da sito

    L’Oleificio Traldi: Tradizione e Innovazione

    Si distingue per l’eccellenza dei suoi prodotti, ottenuti da olive coltivate con cura e passione. Le varietà di olive tipiche della Tuscia includono il Canino, il Frantoio e il Leccino, ognuna con caratteristiche organolettiche uniche. L’olio extravergine d’oliva prodotto da queste varietà si contraddistingue per il suo gusto fruttato, con note di erba fresca e carciofo, e per la sua bassissima acidità, segno di qualità superiore.

    Valorizza i frutti della terra con una visione anticonformista e una cura quotidiana. Le scelte dell’azienda mirano a creare capolavori dedicati a chi apprezza la bellezza pura della natura, offrendo un gusto autentico nell’olio extra vergine di oliva.

    Oleificio Traldi: Piacere della Tuscia in Ogni Goccia 2024, foto da sito
    Oleificio Traldi: Piacere della Tuscia in Ogni Goccia 2024, foto da sito

    La Storia dell’Azienda

    Nel 1960, Angelo Traldi, in controtendenza rispetto all’industrializzazione, acquistò una tenuta agricola a Vetralla, nella rigogliosa Tuscia. Oggi, la figlia Elisabetta Traldi e la nipote Francesca Boni portano avanti questa visione con dedizione, creando esperienze sensoriali uniche.

    L’Evoluzione dell’Oleificio Traldi

    • 1960: Nasce l’Azienda Agricola con l’acquisto della tenuta a Vetralla.
    • 1988: Elisabetta Traldi affianca il padre nella gestione, espandendo le relazioni con il mercato romano.
    • 2014: Francesca Boni lancia il marchio Olio Traldi.
    • 2015: Debuttano i primi oli con il marchio in questione: Eximius, Elektia e Athos, premiati a livello nazionale e internazionale.
    • 2016: Apre il Resort Traldi Agriwellness, arricchendo l’esperienza con il benessere degli oliveti.
    • 2019: l’Olio riceve il premio Flos Olei per il miglior olio fruttato intenso.
    • 2020: L’immagine dell’olio viene rinnovata con etichette artistiche e creative.
    • 2023: Il Resort Traldi Agriwellness inaugura il ristorante EaT, dedicato alla valorizzazione dell’Olio Traldi e della buona cucina.

    L’Azienda Agricola

    L’azienda si estende per 150 ettari sulle colline di Vetralla, con 5.550 olivi di varietà tipiche del Centro Italia, inclusa la Caninese. Recentemente, sono state aggiunte 1.200 piante di cultivar dal Sud Italia per oli più delicati. L’oliveto si alterna a campi seminativi e frutteti che producono pere, mele, ciliegie, e molti altri frutti.

    Produzione e Qualità

    Si distingue per un profilo sensoriale eccezionale, frutto di studio e cura costante. Le olive sono raccolte nelle prime ore del mattino e portate in frantoio entro 4 ore per minimizzare i processi ossidativi. L’olio è conservato in contenitori saturi di ozono e imbottigliato solo al momento dell’ordine, garantendo freschezza e qualità.

    Con le sue scelte visionarie e anticonformiste, l’Oleificio Traldi crea autentici capolavori sensoriali, mantenendo vivo l’amore per la natura e la tradizione.

    L’Oleificio Traldi non è solo un produttore di olio d’oliva, ma un custode della tradizione e della cultura della Tuscia. Ogni bottiglia racchiude il sapore di una terra antica e generosa, portando sulla tavola dei consumatori un pezzo di storia e di natura. La sinergia tra tradizione e innovazione rende l’Oleificio Traldi un esempio brillante di come l’eccellenza locale possa competere su scala globale, mantenendo intatta l’autenticità dei suoi prodotti.

    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer
    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer

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  • L’Olio d’oliva diventa un prodotto stagionale? crisi 2024?

    L’Olio d’oliva diventa un prodotto stagionale? crisi 2024?

    Emergenza ambientale, costi alle stelle e consumi in netto ribasso. L’olio d’oliva diventa un prodotto stagionale?

    Di Carol Agostini

    Il settore è stato colpito da un’enorme ondata, che apre nuove prospettive per l’industria, la quale deve riconsiderare profondamente i metodi di produzione e distribuzione.

    Secondo i dati forniti dall’Istituto Piepoli: uno su tre consumatori ha diminuito l’utilizzo di olio. La crisi dell’olio spagnolo ha contribuito a raddoppiare i prezzi sugli scaffali e rischia di allontanare ancora di più i consumatori, che stanno cambiando le loro abitudini alimentari optando per grassi vegetali più convenienti.

    Questo sarà il tema principale del prossimo Cibus Lab (8 marzo, Bitonto, Teatro Traetta), con la partecipazione dei giganti della distribuzione organizzata e dei produttori del settore.

    L'Olio d'oliva diventa un prodotto stagionale? crisi 2024? logo da sito
    L’Olio d’oliva diventa un prodotto stagionale? crisi 2024? logo da sito

    L’Italia è nota per il suo olio, ma negli ultimi tempi il settore sta attraversando una grave crisi di uno dei suoi prodotti più rappresentativi. L’ultima stagione ha visto difficoltà in tutte le fasi della produzione, dalla raccolta alla lavorazione e all’imbottigliamento. Una serie di problemi e fattori che stanno spingendo l’industria verso un cambiamento fino a poco tempo fa impensabile: la trasformazione dell’olio in un prodotto stagionale.

    Questo argomento sarà approfondito nel prossimo Cibus Lab dell’8 marzo, che si terrà al Teatro Traetta di Bitonto (BA), con un seminario dal titolo “Olio di Oliva nell’era del cambiamento: evoluzione delle dinamiche tra produzione, rivenditori e consumatori”. Questa iniziativa, nata dalla collaborazione tra Cibus Parma, TUTTOFOOD Milano e la rivista online specializzata GDONews, coinvolge l’Unione delle Famiglie Olearie (Unifol), con il patrocinio della Regione Emilia-Romagna.

    L'Olio d'oliva diventa un prodotto stagionale? crisi 2024? logo da sito

    L’Olio d’oliva diventa un prodotto stagionale? crisi 2024? logo da sito

    A confermare questo nuovo scenario sono gli ultimi dati di una ricerca condotta dall’Istituto Piepoli, secondo la quale molti italiani (un consumatore di olio su tre) hanno modificato le loro abitudini di acquisto e utilizzo a causa dell’aumento dei prezzi dell’olio extravergine di oliva avvenuto nell’ultimo anno. Una crisi dei consumi che si aggiunge alla crisi climatica, i cui effetti si fanno sempre più direttamente sentire per i produttori. Una situazione difficile da affrontare, che sta spingendo l’intera filiera a rivalutare profondamente i suoi metodi e modelli di produzione e distribuzione.

    Questa tempesta perfetta non riguarda solo l’Italia. Tra le cause converge anche la difficile situazione che sta vivendo il settore dell’olio spagnolo, fino a poco tempo fa capace di invadere il mercato con prezzi competitivi, se non addirittura inferiori ai costi di produzione. Ma questa situazione non si è ripetuta nell’annata 2023-24, portando a un raddoppio del costo medio al litro sugli scaffali della grande distribuzione e a una fuga dei consumatori.

    L'Olio d'oliva diventa un prodotto stagionale? crisi 2024? foto di Vladimir Gladkov
    L’Olio d’oliva diventa un prodotto stagionale? crisi 2024? foto di Vladimir Gladkov

    Secondo la ricerca Piepoli, l’aumento dei prezzi da 4 a 9 euro a bottiglia ha influenzato le abitudini d’acquisto di circa il 30% dei consumatori: il 47% ha ridotto l’acquisto e il consumo del 30%, mentre il 40% lo ha dimezzato; il 45% ha modificato le proprie abitudini alimentari, preferendo oli vegetali più economici per la cottura e il condimento. La ricerca ha anche evidenziato che quasi il 50% degli intervistati ritiene giusto un prezzo di 7 euro per una buona bottiglia di olio extravergine italiano.

    Questa diminuzione dei consumi potrebbe portare a una riduzione del 40% nel giro di pochi anni, spingendo il settore a considerare la possibilità di trasformare l’olio d’oliva in un prodotto stagionale, come avviene per altri prodotti ortofrutticoli.

    “Cibus Lab – spiega Riccardo Caravita, responsabile del settore Food&Beverage di Fiere di Parma – rappresenta un nuovo modello di sviluppo fieristico, mirato a creare valore per tutti gli attori coinvolti durante tutto l’anno, attraverso iniziative che non siano solo occasioni di business, ma anche di cultura e dibattito, affrontando temi cruciali come quelli trattati nel Cibus Lab di Bitonto.

    Gli operatori del settore chiedono sempre più eventi di questo tipo, che permettano di confrontarsi sulle questioni centrali delle diverse filiere agroalimentari. Ecco perché dopo Bitonto, durante Cibus, affronteremo temi legati a due importanti settori del made in Italy, la pasta e i latticini. E in autunno saremo a Salerno, per continuare a concentrarci su tematiche simili, seguendo quanto già fatto l’anno scorso, dedicato al mondo del pomodoro”.

    L'Olio d'oliva diventa un prodotto stagionale? crisi 2024? foto da sito
    L’Olio d’oliva diventa un prodotto stagionale? crisi 2024? foto da sito

    “L’olio è sempre stato un prodotto ampiamente consumato in Italia e la diminuzione dei consumi da un lato, insieme alla modifica delle abitudini dall’altro, avrà un impatto a lungo termine su un settore che rappresenta una vera eccellenza italiana. Da un lato, i consumatori diventano sempre più attenti: il 47% degli intervistati dichiara di preferire oli italiani o con Indicazione Geografica Protetta (IGP) per il condimento e di utilizzare oli provenienti dalla Comunità Europea per la cottura.

    Dall’altro lato, tuttavia, un consumatore su tre ha ridotto l’uso di olio a causa dell’aumento dei prezzi, e di questi, poco più della metà acquista meno del 50% rispetto a prima. L’opportunità di discutere di questo argomento insieme all’industria e alla grande distribuzione nel Cibus Lab di Bitonto sembra essere un ottimo punto di partenza per trovare soluzioni pratiche da mettere in atto”, conclude Sara Merigo, AD dell’Istituto Piepoli.

    L'Olio d'oliva diventa un prodotto stagionale? crisi 2024? foto di Gianpiero Ferraro
    L’Olio d’oliva diventa un prodotto stagionale? crisi 2024? foto di Gianpiero Ferraro

    CIBUS LAB Il seminario “Olio di Oliva nell’era del cambiamento: evoluzione delle dinamiche tra produzione, rivenditori e consumatori” è organizzato dalla partnership tra Cibus Parma, TUTTOFOOD Milano e la rivista online GDONews, con la collaborazione di Unifol e il patrocinio della Regione Emilia-Romagna.

    Numerosi sono gli ospiti previsti: nella prima parte saranno esaminati i risultati e le ricerche degli istituti di ricerca, tra cui l’Istituto Piepoli, NielsenIQ Italia, NielsenIQ Spagna e Areté – The Agrifood Intelligence. Nella seconda parte, ci sarà una tavola rotonda interattiva con i principali rappresentanti delle maggiori aziende del settore, come Zefferino Monini (Monini Spa), Gianluca Farchioni (Farchioni Spa), Giovanni De Santis (Olearia De Santis) e Nicola Pantaleo (Pantaleo Spa).

    Accanto a loro, parteciperanno manager delle principali imprese della grande distribuzione italiana, come Alessandro Masetti (direttore commerciale grocery di Coop Italia), Edoardo Gamboni (direttore commerciale di VéGé Italia), Gianluca Sgaramella (direttore acquisti di Apulia Distribuzione), Federico Stanghetta (direttore commerciale di Conad Adriatico), Antimo Cefarelli (direttore acquisti di Despar Maiora) e Fabrizio Maggiore (direttore grocery di Megamark).

    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer
    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer

    Sito evento: http://Teatro Traetta di Bitonto (BA)

    Siti partners articolo: https://carol-agostini.tumblr.com/ https://www.foodandwineangels.com/ https://www.papillae.it/

  • Olio Evo: Tesoro d’Italia e del Mondo 2023, l’oro giallo

    Olio Evo: Tesoro d’Italia e del Mondo 2023, l’oro giallo

    Olio Evo: Tesoro d’Italia e del Mondo

    Di Carol Agostini

    L’olio extravergine d’oliva, il liquido prezioso che scorre dalla millenaria tradizione delle terre mediterranee, è molto più di un semplice condimento. È una gemma della cucina, un simbolo di salute e benessere, e un elemento distintivo della cultura italiana. In questo articolo, ci immergeremo nella storia della produzione di questo straordinario olio, esplorando le zone produttive, le varietà di cultivar, i metodi di lavorazione e scoprendo l’arte e la poesia che ruotano attorno a questo tesoro dorato.

    Olio Evo: Tesoro d'Italia e del Mondo 2023, l'oro giallo, foto da internet
    Olio Evo: Tesoro d’Italia e del Mondo 2023, l’oro giallo, foto da internet

    Storia della Produzione

    L’uso dell’olio d’oliva risale a tempi antichissimi. Si dice che gli Egizi, i Greci e i Romani lo abbiano utilizzato non solo come alimento, ma anche come medicina e cosmetico. Gli uliveti dell’antica Grecia, in particolare, hanno dato origine a leggende e miti legati all’olivo, che era considerato un dono degli dèi.

    In Italia, la coltivazione dell’ulivo risale a oltre duemila anni fa, ed è stata tramandata da una generazione all’altra. L’olivicoltura è diventata una tradizione radicata in tutto il paese, con alcune regioni come la Puglia, la Calabria e la Sicilia che ne sono diventate vere e proprie capitali dell’olio.

    Olio Evo: Tesoro d'Italia e del Mondo 2023, l'oro giallo, foto da internet
    Olio Evo: Tesoro d’Italia e del Mondo 2023, l’oro giallo, foto da internet

    Zone Produttive con le varie caratteristiche organolettiche

    Le zone di produzione dell’olio evo in Italia sono numerose e offrono una grande varietà di sapori e aromi. Tra le regioni più famose vi sono la Toscana, la Liguria, la Campania e la Sicilia. Ogni regione ha le sue cultivar e le sue particolari caratteristiche organolettiche.

    La Toscana è celebre per il suo olio di oliva Toscano, ottenuto principalmente dalle cultivar Frantoio, Leccino e Moraiolo. Questo olio è noto per il suo profilo fruttato e erbaceo, con sentori di erba fresca e un leggero retrogusto di pepe.

    La Liguria, invece, è famosa per il suo olio evo Ligure, prodotto principalmente dalla cultivar Taggiasca. Questo olio ha un sapore delicato e leggermente dolce, con note di mandorla e un retrogusto di mela.

    La Campania è nota per l’olio evo Campano, che utilizza le cultivar Ravece e Ogliarola. Questo olio è caratterizzato da un sapore robusto e piccante, con note di erbe aromatiche e mandorla amara.

    La Sicilia, infine, è famosa per il suo olio evo Siciliano, prodotto da una varietà di cultivar tra cui Nocellara del Belice e Cerasuola. Questo olio ha un sapore fruttato e complesso, con sentori di pomodoro, erbe aromatiche e mandorla.
    Cultivar di Olio Extravergine d’Oliva

    Umbria: L’Umbria è celebre per l’olio evo Umbro, noto per il suo profilo di gusto fruttato e leggermente piccante. Le principali cultivar includono il Moraiolo, il Leccino e il Frantoio. La città di Assisi è una delle zone di produzione più iconiche dell’Umbria.

    Lazio: Le colline intorno a Roma e Viterbo in Lazio producono olio extravergine d’oliva di alta qualità. La cultivar principale è l’Olivastra Seggianese, che conferisce all’olio un sapore delicato e fruttato.

    Calabria: La Calabria, nella parte meridionale dell’Italia, è una regione in ascesa nella produzione di olio extravergine d’oliva. Qui, le cultivar autoctone come la Carolea e la Ottobratica sono ampiamente coltivate, producendo oli con sapori fruttati e piccanti.

    Puglia: La Puglia è la principale regione produttrice di olio extravergine d’oliva in Italia. Qui, la cultivar Coratina è diffusa e produce oli dal sapore robusto e piccante. Anche la cultivar Ogliarola Barese è molto comune e produce oli più delicati.

    Sardegna: La Sardegna produce olio evo con sapori e profumi unici. Le principali cultivar sarde includono la Bosana, la Tonda di Cagliari e la Semidana. Gli oli sarde spaziano da quelli fruttati a quelli piccanti.

    Veneto: La regione del Veneto produce olio extravergine d’oliva principalmente nelle colline vicino a Verona e Vicenza. Le cultivar tradizionali includono il Grignano, il Favarol e il Casaliva. L’olio veneto è noto per il suo sapore leggero e fruttato.

    Lombardia: Anche la Lombardia produce olio evo, specialmente nella zona del Lago di Garda. Le cultivar più comuni in Lombardia includono il Casaliva e il Frantoio. L’olio lombardo è apprezzato per il suo gusto fruttato e delicato.

    Marche: Le Marche, con i suoi paesaggi collinari, coltiva varie cultivar di olivo, tra cui il Leccino, il Frantoio e l’Ascolana. L’olio marchigiano è noto per i suoi sapori fruttati e leggermente piccanti.

    Basilicata: La Basilicata, situata nel sud Italia, è un’altra regione che produce olio extravergine d’oliva. Qui, la cultivar Ogliarola è diffusa e produce oli con un profilo di gusto equilibrato tra fruttato e piccante.

    Molise: Il Molise è noto per la coltivazione delle cultivar Gentile e Leccino. Gli oli molisani sono spesso caratterizzati da sapori fruttati e piccanti.

    Emilia-Romagna: nota per la coltivazione di Nostrana di Brisighella, la Ghiacciola, la Mignola, caratterizzano oli leggeri, fruttati con sentori erbacei, freschi.

    Olio Evo: Tesoro d'Italia e del Mondo 2023, l'oro giallo, foto da internet
    Olio Evo: Tesoro d’Italia e del Mondo 2023, l’oro giallo, foto da internet

    Zone produttive generiche regione per regione

    La Toscana è una delle regioni italiane più rinomate per la produzione di olio d’oliva di alta qualità. La sua storia millenaria nell’arte dell’olivicoltura e la varietà di cultivar coltivate hanno reso la Toscana un importante centro di produzione di oli extravergini pregiati. Ecco alcune delle cultivar più significative coltivate in Toscana:

    1. Frantoio: Il Frantoio è una delle varietà di olive più diffuse in Toscana e in altre regioni italiane. Questa cultivar è apprezzata per la sua capacità di produrre oli dal profilo di gusto equilibrato, con note fruttate e piccanti. L’olio Frantoio è versatile in cucina ed è ampiamente utilizzato per insalate, zuppe e piatti a base di pesce.
    2. Leccino: Il Leccino è un’altra cultivar tradizionalmente coltivata in Toscana. Le olive Leccino producono oli con un sapore fruttato e delicato, caratterizzato da un leggero retrogusto di mandorla. Questo olio è spesso usato per condire piatti di carne e verdure grigliate.
    3. Moraiolo: La Moraiolo è una varietà che cresce principalmente in Toscana e in Umbria. Gli oli ottenuti dalle olive Moraiolo sono noti per il loro sapore intenso e piccante, con note erbacee e un caratteristico retrogusto amaro. Questo olio è ideale per piatti robusti e sapori decisi.
    4. Pendolino: La varietà Pendolino è spesso utilizzata come pollinizzatrice in molti oliveti toscani. Le olive Pendolino producono oli con note dolci e fruttate, spesso con un tocco di mandorla. Questo olio è apprezzato per il suo sapore delicato.
    5. Maurino: La cultivar Maurino è ampiamente coltivata in Toscana ed è nota per la sua resistenza alle malattie delle piante. Gli oli ottenuti dalle olive Maurino presentano un profilo di gusto morbido e fruttato, con una nota dolce e leggera di mandorla.
    6. Correggiolo: La varietà Correggiolo è tipica della Toscana e produce oli con un sapore leggermente piccante e note erbacee. Questo olio è ideale per insalate e piatti di pesce.

    Queste sono solo alcune delle cultivar di olio d’oliva coltivate in Toscana. La regione vanta una ricca tradizione nella produzione di olio di alta qualità, con oli extravergini che riflettono le caratteristiche del terreno, del clima e delle varietà coltivate. I produttori toscani dedicano molta attenzione alla coltivazione e alla raccolta delle olive, contribuendo così a mantenere l’alto standard di qualità per cui l’olio toscano è rinomato in tutto il mondo.

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    Mappa Olio Evo, foto di Terra e Vita – Edagricole

    La Liguria è una delle regioni italiane più rinomate per la produzione di olio d’oliva di alta qualità. La sua posizione geografica, con terrazze costiere e colline che si affacciano sul mare, crea un ambiente ideale per la coltivazione degli ulivi. L’olio d’oliva ligure è noto per il suo sapore delicato, fruttato e aromatico, ed è spesso utilizzato nella cucina mediterranea.

    Cultivar: La Liguria è famosa per la cultivar Taggiasca, una varietà autoctona di olivo che produce olive piccole e dolci. Gli oli d’oliva ottenuti dalla cultivar Taggiasca sono molto apprezzati per il loro sapore fruttato, con note di mandorla e un tocco di piccante.

    Territorio: Le colline costiere della Liguria, con il loro terreno calcareo e il clima mediterraneo, forniscono un ambiente ideale per la coltivazione degli ulivi. Gli oliveti liguri sono spesso terrazzati, il che rende la raccolta delle olive un’arte antica e unica.

    Metodo di raccolta: Le olive vengono spesso raccolte a mano per garantire la massima qualità. La raccolta manuale permette di selezionare attentamente le olive mature, evitando di danneggiarle.

    Molatura a freddo: Nelle tradizionali frantoio liguri, le olive vengono macinate a freddo per estrarre l’olio. Questo metodo di lavorazione mantiene intatte le note aromatiche e i sapori dell’olio.

    DOP e IGP: Alcune zone della Liguria hanno ottenuto la denominazione di origine protetta (DOP) o l’indicazione geografica protetta (IGP) per i loro oli d’oliva, riconoscimenti che garantiscono la qualità e l’autenticità dei prodotti.

    L’olio d’oliva ligure è ampiamente utilizzato nella cucina regionale, come condimento per piatti a base di pesce, insalate, focaccia e piatti tradizionali come il pesto genovese. È noto per il suo profilo di gusto unico e l’equilibrio tra sapore fruttato e piccante.

    La produzione di olio d’oliva in Liguria è una parte importante della tradizione culinaria della regione e contribuisce al suo rinomato patrimonio gastronomico. Gli oli d’oliva liguri sono molto richiesti sul mercato nazionale ed internazionale per la loro qualità superiore e il gusto distintivo.

    La Campania, una regione situata nel sud Italia, è celebre per la sua ricca tradizione culinaria e la produzione di olio d’oliva. Le condizioni climatiche e il terreno favorevole rendono la Campania una regione ideale per la coltivazione degli ulivi e la produzione di oli d’oliva di alta qualità.

    Cultivar: La Campania è caratterizzata dalla coltivazione di diverse cultivar di olivo. Tra le varietà più note vi sono la “Ravece” e la “Nocellara del Belice.” Queste cultivar producono oli con un profilo di gusto fruttato, leggermente piccante e con note aromatiche complesse.

    Zone di produzione: Le zone di produzione di olio d’oliva in Campania includono le colline dell’Irpinia, la zona costiera dell’Amalfi e la pianura del Sele. Ciascuna di queste aree ha le proprie caratteristiche climatiche e di terreno che influenzano il sapore e l’aroma dell’olio.

    Metodo di raccolta: La raccolta delle olive in Campania è spesso fatta a mano per garantire la massima qualità. Le olive mature vengono raccolte e trasportate ai frantoi per l’estrazione dell’olio.

    Produzione DOP e IGP: Alcune zone della Campania hanno ottenuto la denominazione di origine protetta (DOP) o l’indicazione geografica protetta (IGP) per i loro oli d’oliva, garantendo la qualità e l’autenticità del prodotto.

    Usi culinari: L’olio d’oliva campano è ampiamente utilizzato nella cucina regionale. È un ingrediente chiave in piatti tradizionali come la pizza napoletana, il famoso sugo alla puttanesca, la mozzarella di bufala e molto altro. L’olio d’oliva viene spesso utilizzato come condimento e per insaporire piatti a base di pesce e verdure.

    Qualità e prestigio: Gli oli d’oliva campani sono conosciuti per la loro alta qualità e sono molto apprezzati sul mercato nazionale ed internazionale. Molti produttori campani si impegnano per mantenere le tradizioni locali e garantire la qualità dei loro oli.

    La Campania è una regione che unisce tradizione e innovazione nella produzione di olio d’oliva. Gli oli campani sono noti per il loro gusto ricco e complesso, che li rende ideali per una vasta gamma di piatti. La produzione di olio d’oliva è parte integrante della cultura culinaria campana e contribuisce alla sua reputazione come una delle regioni gastronomiche più importanti d’Italia.

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    Olio Evo: Tesoro d’Italia e del Mondo 2023, l’oro giallo, mappa produzione olio, foto da Frantoio online

    La Sicilia è una delle regioni più importanti per la produzione di olio d’oliva in Italia e nel mondo. La sua posizione geografica, il clima mediterraneo e la ricchezza di terreni fertili la rendono un luogo ideale per la coltivazione degli ulivi e la produzione di oli d’oliva di alta qualità. Ecco alcune informazioni chiave sull’olio d’oliva in Sicilia:

    Cultivar: La Sicilia ospita una varietà di cultivar di olivo, ciascuna con le proprie caratteristiche uniche. Tra le cultivar più conosciute vi sono la “Nocellara del Belice,” la “Biancolilla,” e la “Cerasuola.” Ogni varietà produce oli con profili di gusto diversi, da fruttati a piccanti, con note di erba fresca, mandorla e pomodoro.

    Zone di produzione: La Sicilia è suddivisa in diverse zone di produzione di olio d’oliva, tra cui la Valle del Belice, le Madonie, e il Val di Noto. Ogni zona ha condizioni climatiche e tipi di terreno unici che influenzano il gusto dell’olio prodotto.

    Metodo di raccolta: La raccolta delle olive in Sicilia è spesso un’attività tradizionale, che coinvolge la raccolta manuale delle olive dagli alberi. Questo metodo garantisce la selezione delle olive mature e la riduzione dei danni alle drupe.

    Molitura a freddo: Gli oli d’oliva siciliani sono spesso ottenuti mediante una lavorazione a freddo. Questo significa che le olive vengono macinate e spremitelentamente per mantenere intatte le qualità organolettiche dell’olio.

    DOP e IGP: Alcune zone della Sicilia hanno ottenuto la denominazione di origine protetta (DOP) o l’indicazione geografica protetta (IGP) per i loro oli d’oliva. Queste designazioni certificano l’origine e la qualità dell’olio.

    Usi culinari: L’olio d’oliva siciliano è un elemento chiave nella cucina regionale. Viene utilizzato in piatti tradizionali come la caponata, le panelle, il pesce spada alla ghiotta, e la pasta con le sarde. La sua versatilità lo rende adatto sia per piatti a base di pesce che per quelli a base di carne.

    Qualità e prestigio: Gli oli d’oliva siciliani sono noti per la loro alta qualità e sono apprezzati sia in Italia che all’estero. Molti produttori siciliani si dedicano alla produzione di oli di alta gamma e partecipano a concorsi internazionali per dimostrare la qualità del loro prodotto.

    La produzione di olio d’oliva è una parte fondamentale dell’identità culinaria della Sicilia. L’olio d’oliva siciliano è amato per la sua complessità di gusto, il suo aroma fruttato e il suo sapore unico. La tradizione millenaria di produzione dell’olio in Sicilia continua a prosperare, contribuendo alla reputazione dell’isola come uno dei luoghi più importanti per l’olio d’oliva di alta qualità.

    L’Umbria è una regione dell’Italia centrale rinomata per la produzione di olio d’oliva di alta qualità. La sua posizione geografica, con un clima mediterraneo, terreni fertili e altitudini variabili, crea le condizioni ideali per la coltivazione degli ulivi e la produzione di oli d’oliva pregiati. Ecco alcune informazioni chiave sull’olio d’oliva in Umbria:

    Cultivar: In Umbria, sono coltivate diverse cultivar di olivo. Alcune delle varietà più conosciute includono la “Moraiolo,” la “Frantoio,” la “Leccino” e la “Dolce Agogia.” Ogni varietà contribuisce a produrre oli con caratteristiche di gusto uniche, tra cui note di erba fresca, mandorla e frutta.

    Zone di produzione: L’Umbria è suddivisa in diverse zone di produzione di olio d’oliva, tra cui le colline intorno a Assisi, la Valnerina, e il territorio attorno al lago Trasimeno. Ogni zona ha le proprie caratteristiche climatiche e tipi di terreno che influiscono sul gusto e l’aroma dell’olio.

    Metodo di raccolta: La raccolta delle olive in Umbria è spesso effettuata a mano, per garantire la selezione delle drupe mature. Questo approccio tradizionale alla raccolta contribuisce a mantenere l’integrità delle olive e preserva la qualità dell’olio.

    Molitura a freddo: Molte aziende produttrici in Umbria seguono il metodo tradizionale di molitura a freddo per ottenere l’olio d’oliva. Questo processo prevede la macinazione e la spremitura delle olive senza l’uso di calore, preservando così le qualità organolettiche dell’olio.

    DOP e IGP: Alcune zone dell’Umbria hanno ottenuto la denominazione di origine protetta (DOP) o l’indicazione geografica protetta (IGP) per i loro oli d’oliva. Queste designazioni attestano l’origine e la qualità dell’olio prodotto in quei territori.

    Usi culinari: L’olio d’oliva umbro è ampiamente utilizzato nella cucina regionale. È un ingrediente fondamentale in piatti tradizionali come la bruschetta, le pappardelle al tartufo, e la zuppa di lenticchie di Castelluccio. La sua versatilità lo rende adatto sia per piatti a base di carne che per quelli a base di pesce e verdure.

    Qualità e prestigio: Gli oli d’oliva umbri sono noti per la loro alta qualità e sono spesso premiati in concorsi nazionali e internazionali. Molti produttori umbri sono impegnati nella produzione di oli extra vergini di alta gamma, contribuendo così alla rinomanza dell’olio umbro nel panorama nazionale ed internazionale.

    La produzione di olio d’oliva è una parte importante dell’agricoltura e della cultura umbra. Gli oli d’oliva umbri sono celebrati per il loro gusto fruttato e ricco, nonché per le loro proprietà salutari. L’Umbria continua a distinguersi come una delle regioni leader nella produzione di olio d’oliva di alta qualità in Italia.

    Il Lazio è una regione dell’Italia centrale che, sebbene meno celebre di altre regioni italiane per la produzione di olio d’oliva, ha una tradizione olivicola importante e sta guadagnando sempre più riconoscimento per la qualità dei suoi oli extra vergini. Ecco alcune informazioni chiave sull’olio d’oliva nel Lazio:

    Cultivar: In questa regione si coltivano diverse cultivar di olivo. Alcune delle varietà più comuni includono il “Carboncella,” il “Canino,” e il “Frantoio.” Queste varietà contribuiscono a produrre oli d’oliva con una gamma di profili di gusto, tra cui note erbacee, fruttate e piccanti.

    Zone di produzione: Le principali zone di produzione di olio d’oliva nel Lazio includono le colline intorno a Viterbo, la zona dei Monti Cimini, e le aree costiere della provincia di Latina. Ogni zona ha caratteristiche climatiche e terreni diversi che influiscono sul gusto dell’olio.

    Metodo di raccolta: La raccolta delle olive nel Lazio può essere sia manuale che meccanizzata, a seconda delle dimensioni delle aziende agricole e dei metodi preferiti dai produttori. La raccolta manuale è spesso utilizzata per garantire la selezione delle olive mature.

    Molitura a freddo: Molte aziende seguono il metodo tradizionale di molitura a freddo per ottenere l’olio d’oliva. Questo processo prevede la macinazione e la spremitura delle olive senza l’uso di calore, conservando così le qualità organolettiche dell’olio.

    Usi culinari: L’olio d’oliva del Lazio è utilizzato nella cucina regionale per preparare una varietà di piatti tradizionali. Alcuni esempi includono la pasta all’amatriciana, la coda alla vaccinara, e la crostata di ricotta. L’olio è anche utilizzato per condire insalate e verdure.

    Qualità e prestigio: Negli ultimi anni, l’olio d’oliva laziale ha iniziato a guadagnare riconoscimento per la sua qualità e autenticità. Molti produttori locali sono impegnati nella produzione di oli extra vergini di alta gamma e partecipano a concorsi e rassegne per dimostrare la qualità del loro prodotto.

    Anche se il Lazio potrebbe non essere al centro dell’attenzione quando si parla di olio d’oliva italiano, la regione sta lavorando duramente per affermarsi come un produttore di oli di alta qualità. La combinazione di tradizione, varieta di cultivar e paesaggi diversi rende l’olio d’oliva laziale un prodotto interessante per gli amanti della cucina e dell’olio d’oliva di qualità.

    La Calabria è una regione dell’Italia meridionale nota per la sua produzione di olio d’oliva di alta qualità. La regione, con il suo clima mediterraneo, terreni fertili e tradizione millenaria nella coltivazione delle olive, è una delle principali aree di produzione di olio d’oliva in Italia. Ecco alcune informazioni chiave sull’olio d’oliva in Calabria:

    Cultivar: In Calabria, sono coltivate diverse cultivar di olivo, tra cui la “Carolea,” la “Ottobratica,” la “Sinopolese,” e la “Nocellara del Belice.” Ogni varietà contribuisce a produrre oli d’oliva con caratteristiche di gusto uniche, tra cui note fruttate, piccanti e erbacee.

    Zone di produzione: Le principali zone di produzione di olio d’oliva in Calabria includono la zona costiera intorno a Tropea, la Piana di Sibari, le colline intorno a Cosenza e Catanzaro, e molte altre aree della regione. Ogni zona ha condizioni climatiche e tipi di terreno diversi che influenzano il gusto dell’olio.

    Metodo di raccolta: La raccolta delle olive in Calabria può essere sia manuale che meccanizzata. La scelta del metodo dipende spesso dalle dimensioni delle aziende agricole e dalla preferenza dei produttori. La raccolta manuale è tradizionalmente utilizzata per selezionare le olive mature.

    Molitura a freddo: Molte aziende seguono il metodo tradizionale di molitura a freddo per ottenere l’olio d’oliva. Questo processo prevede la macinazione e la spremitura delle olive senza l’uso di calore, preservando così le qualità organolettiche dell’olio.

    DOP e IGP: Alcune zone della Calabria hanno ottenuto la denominazione di origine protetta (DOP) o l’indicazione geografica protetta (IGP) per i loro oli d’oliva. Queste designazioni attestano l’origine e la qualità dell’olio prodotto in quei territori.

    Usi culinari: L’olio d’oliva calabrese è ampiamente utilizzato nella cucina regionale. È un ingrediente fondamentale in piatti tradizionali come la famosa “nduja,” un’unta di peperoncino piccante, e la “caciocavallo,” un formaggio stagionato. L’olio è anche utilizzato per condire piatti di pesce, pasta, e verdure.

    Qualità e prestigio: Gli oli d’oliva calabresi sono noti per la loro alta qualità e autenticità. Molti produttori locali si dedicano alla produzione di oli extra vergini di alta gamma, contribuendo così alla reputazione della Calabria come una delle regioni leader nella produzione di olio d’oliva di qualità.

    La produzione di olio d’oliva è un aspetto importante dell’agricoltura e della cultura calabrese. Gli oli d’oliva calabresi sono rinomati per il loro gusto ricco e autentico, e rappresentano un patrimonio culinario di grande valore nella regione.

    La Puglia, situata nel cuore della regione mediterranea, è famosa per essere la maggiore produttrice di olio d’oliva in Italia e una delle principali al mondo. L’olivicoltura in Puglia ha una storia millenaria, e la regione è conosciuta per le sue coltivazioni di olivi secolari, la diversità di cultivar e la produzione di oli d’oliva di alta qualità. Ecco alcune informazioni chiave sull’olio d’oliva in Puglia:

    Cultivar: La Puglia vanta una vasta gamma di cultivar di olivo, tra cui la “Coratina,” la “Ogliarola,” la “Cellina di Nardò,” la “Leccino,” e molte altre. Ogni varietà contribuisce a produrre oli d’oliva con caratteristiche di gusto uniche, tra cui note fruttate, piccanti e erbacee.

    Zone di produzione: La Puglia è suddivisa in diverse zone di produzione di olio d’oliva, ciascuna con le sue peculiarità. Alcune delle zone più note includono le colline di Foggia, la Valle d’Itria, il Gargano, il Salento e la Terra di Bari. Ogni area ha condizioni climatiche e tipi di terreno diversi che influenzano il gusto dell’olio.

    Metodo di raccolta: La raccolta delle olive in Puglia può essere sia manuale che meccanizzata, a seconda delle dimensioni delle aziende agricole e delle preferenze dei produttori. La raccolta manuale è spesso utilizzata per garantire la selezione delle olive mature.

    Molitura a freddo: Molte aziende in Puglia seguono il tradizionale metodo di molitura a freddo per ottenere l’olio d’oliva. Questo processo prevede la macinazione e la spremitura delle olive senza l’uso di calore, preservando così le qualità organolettiche dell’olio.

    DOP e IGP: Numerose zone in Puglia hanno ottenuto la denominazione di origine protetta (DOP) o l’indicazione geografica protetta (IGP) per i loro oli d’oliva. Queste designazioni attestano l’origine e la qualità dell’olio prodotto in quei territori.

    Usi culinari: L’olio d’oliva pugliese è un ingrediente essenziale nella cucina regionale. È utilizzato per preparare molte specialità pugliesi, tra cui la “focaccia,” le “orecchiette,” le “cime di rapa,” e l’”insalata pugliese.” L’olio è anche apprezzato per condire pietanze di pesce, verdure e piatti di pasta.

    Qualità e prestigio: La Puglia è rinomata per la produzione di oli d’oliva di alta qualità, e molte aziende locali sono impegnate nella produzione di oli extra vergini di alta gamma. La regione è conosciuta per la sua capacità di adattarsi alle nuove tendenze del mercato, come la produzione di oli monovarietali e biologici.

    Gli oli d’oliva pugliesi sono conosciuti per la loro autenticità, gusto ricco e versatilità culinaria. La Puglia continua a giocare un ruolo di primo piano nell’industria dell’olio d’oliva italiano e internazionale, grazie alla sua tradizione secolare e alla dedizione dei produttori locali.

    La Sardegna è una delle regioni italiane con una tradizione millenaria nella produzione di olio d’oliva. Sebbene non sia una delle principali aree produttrici d’Italia, la Sardegna ha una produzione di olio d’oliva di alta qualità con caratteristiche uniche. Ecco alcune informazioni chiave sull’olio d’oliva in Sardegna:

    Cultivar: La Sardegna coltiva diverse cultivar di olivo, tra cui la “Bosana,” la “Tonda di Cagliari,” la “Semidana,” la “Nera di Gonnos,” e molte altre. Ogni varietà contribuisce a produrre oli d’oliva con caratteristiche di gusto uniche, tra cui note fruttate, piccanti e erbacee.

    Zone di produzione: La produzione di olio d’oliva in Sardegna è diffusa in tutta l’isola. Alcune delle zone più note includono la provincia di Nuoro, la provincia di Cagliari, la provincia di Sassari e la regione del Sulcis. Ogni zona ha condizioni climatiche e tipi di terreno diversi che influenzano il gusto dell’olio.

    Metodo di raccolta: La raccolta delle olive in Sardegna può essere sia manuale che meccanizzata, a seconda delle dimensioni delle aziende agricole e delle preferenze dei produttori. La raccolta manuale è spesso utilizzata per garantire la selezione delle olive mature.

    Molitura a freddo: Molte aziende in Sardegna seguono il tradizionale metodo di molitura a freddo per ottenere l’olio d’oliva. Questo processo prevede la macinazione e la spremitura delle olive senza l’uso di calore, preservando così le qualità organolettiche dell’olio.

    Usi culinari: L’olio d’oliva sardo è un ingrediente essenziale nella cucina regionale. È utilizzato per preparare piatti tradizionali come “malloreddus alla campidanese” (gnocchi sardi), “porceddu” (maialino da latte), “pane carasau” (pane sottile croccante) e molto altro. L’olio è anche utilizzato per condire pietanze di pesce, carne e verdure.

    Qualità e prestigio: La Sardegna è nota per la produzione di oli d’oliva di alta qualità, spesso estratti da olive raccolte a mano. Molti produttori locali si dedicano alla produzione di oli extra vergini di alta gamma, contribuendo alla reputazione della Sardegna come produttrice di oli autentici e genuini.

    Gli oli d’oliva sardi sono apprezzati per la loro autenticità e il loro gusto ricco. La tradizione millenaria dell’olivicoltura in Sardegna è parte integrante della cultura culinaria dell’isola e continua a essere valorizzata da produttori e chef locali.

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    Olio Evo: Tesoro d’Italia e del Mondo 2023, l’oro giallo, foto da Pinterest

    Il Veneto è una regione dell’Italia famosa per la produzione di vino, ma ha anche una crescente tradizione nella produzione di olio d’oliva. Le condizioni climatiche favorevoli e il terreno adatto in alcune parti del Veneto hanno contribuito allo sviluppo dell’olivicoltura in questa regione.

    Le zone del Veneto più adatte alla coltivazione degli ulivi sono principalmente quelle situate lungo la costa adriatica e nelle zone collinari. Alcune delle cultivar coltivate in Veneto includono:

    1. Frantoio: Questa varietà è tra le più diffuse in Italia ed è apprezzata per la produzione di oli con un profilo di gusto fruttato e bilanciato.
    2. Leccino: Il Leccino è un’altra varietà molto diffusa in Italia ed è nota per la produzione di oli con un sapore morbido e fruttato.
    3. Maurino: La cultivar Maurino è spesso coltivata in Veneto ed è apprezzata per la sua resistenza alle malattie delle piante. Gli oli ottenuti dalle olive Maurino presentano un profilo di gusto morbido e fruttato, con una nota dolce.
    4. Pendolino: La varietà Pendolino è spesso utilizzata come pollinizzatrice in molti oliveti veneti. Le olive Pendolino producono oli con note dolci e fruttate, spesso con un tocco di mandorla.
    5. Favarol: Questa varietà autoctona è specifica del Veneto e produce oli con un sapore fruttato e leggermente piccante.

    La produzione di olio d’oliva in Veneto è in costante crescita, e la regione sta iniziando a guadagnare riconoscimento per la qualità dei suoi oli. Gli oli d’oliva veneti spesso presentano un sapore delicato e fruttato, ideale per condire insalate, verdure, pesce e piatti leggeri.

    Anche se la produzione di olio d’oliva in Veneto è ancora limitata rispetto ad altre regioni italiane, sta emergendo come una destinazione di interesse per gli amanti dell’olio di alta qualità, grazie alla sua continua ricerca della perfezione nella produzione e alla valorizzazione delle varietà autoctone.

    Le Marche, una regione dell’Italia centrale che si affaccia sul Mar Adriatico, sono conosciute per la loro ricca tradizione culinaria e la produzione di olio d’oliva ne è una parte importante. Ecco alcune informazioni chiave sulla produzione di olio d’oliva nelle Marche:

    Cultivar: Nelle Marche, vengono coltivate diverse varietà di olivo, tra cui la “Raggia,” la “Carboncella,” la “Ascolana tenera,” e la “Piantone di Falerone.” Ogni varietà contribuisce a produrre oli d’oliva con diverse caratteristiche di gusto, profumi e livelli di piccantezza.

    Zone di produzione: Le zone di produzione di olio d’oliva nelle Marche si trovano principalmente nelle province costiere come Ancona, Ascoli Piceno e Fermo. Le condizioni climatiche costiere favoriscono la coltivazione degli olivi.

    Metodo di raccolta: La raccolta delle olive nelle Marche può essere sia manuale che meccanizzata, a seconda delle dimensioni delle aziende agricole e delle preferenze dei produttori. La raccolta manuale è spesso utilizzata per garantire la selezione delle olive mature.

    Molitura a freddo: Molte aziende nelle Marche seguono il tradizionale metodo di molitura a freddo per ottenere l’olio d’oliva. Questo processo prevede la macinazione e la spremitura delle olive senza l’uso di calore, preservando così le qualità organolettiche dell’olio.

    Usi culinari: L’olio d’oliva marchigiano è un ingrediente essenziale nella cucina regionale. È utilizzato per preparare piatti tradizionali come “Olive all’ascolana” (olive ripiene), “Vincisgrassi” (lasagna marchigiana), piatti di pesce e verdure. L’olio d’oliva è anche utilizzato per condire insalate fresche e antipasti.

    Qualità e prestigio: Le Marche sono conosciute per la produzione di oli d’oliva di alta qualità. Molte aziende locali si dedicano alla produzione di oli extra vergini di alta gamma, spesso vincitori di premi e riconoscimenti in competizioni nazionali ed internazionali.

    La produzione di olio d’oliva nelle Marche contribuisce alla ricca tradizione culinaria della regione. Gli oli d’oliva marchigiani sono noti per i loro gusti fruttati, le note erbacee e la freschezza. La regione è orgogliosa della sua produzione di olio d’oliva di alta qualità e promuove la cultura dell’olivicoltura attraverso eventi, degustazioni e visite alle aziende agricole.

    La Lombardia, una delle regioni settentrionali dell’Italia, è conosciuta principalmente per la sua produzione di vini, formaggi e altri prodotti alimentari di alta qualità. Tuttavia, l’olio d’oliva è stato prodotto in alcune parti della Lombardia, sebbene la produzione sia limitata e meno diffusa rispetto ad altre regioni dell’Italia, come la Puglia o la Sicilia. Ecco alcune informazioni sulla produzione di olio d’oliva in Lombardia:

    Cultivar: In Lombardia vengono coltivate principalmente cultivar di olivo resistenti al freddo, come la “Frantoio,” la “Leccino,” la “Pendolino” e la “Maurino.” Queste varietà sono adatte alle condizioni climatiche più fredde del nord Italia.

    Zone di produzione: Le zone di produzione di olio d’oliva in Lombardia sono concentrate principalmente nelle province di Brescia, Bergamo, Mantova e Cremona. Queste aree hanno un clima temperato che può ospitare la coltivazione di olivi, anche se la produzione è su scala ridotta.

    Metodo di raccolta: La raccolta delle olive in Lombardia è generalmente manuale, poiché le dimensioni delle aziende agricole e la quantità di olivi coltivati sono spesso limitate.

    Molitura a freddo: Molte aziende locali seguono il tradizionale metodo di molitura a freddo per ottenere l’olio d’oliva. Questo processo prevede la macinazione e la spremitura delle olive senza l’uso di calore, preservando così le qualità organolettiche dell’olio.

    Usi culinari: Anche se la produzione di olio d’oliva in Lombardia è modesta rispetto ad altre regioni, l’olio d’oliva locale è utilizzato in cucina per condire insalate, piatti a base di pesce, carni e verdure. L’olio d’oliva lombardo è apprezzato per il suo sapore leggero e fruttato.

    La produzione di olio d’oliva in Lombardia è incentrata su piccole aziende agricole e produttori artigianali che coltivano olivi principalmente per il consumo locale e la vendita diretta. La regione non è nota per la produzione su larga scala, ma alcuni produttori locali si dedicano con passione alla coltivazione e alla produzione di oli d’oliva di alta qualità. La produzione di olio d’oliva in Lombardia contribuisce alla diversità culinaria della regione e rappresenta un piccolo ma significativo settore dell’agricoltura lombarda.

    Il Friuli-Venezia Giulia, una regione situata nel nord-est dell’Italia, non è tradizionalmente conosciuta per la produzione di olio d’oliva come altre regioni italiane. Tuttavia, negli ultimi anni, alcune zone del Friuli hanno iniziato a sperimentare la coltivazione di olivi e la produzione di olio d’oliva di alta qualità.

    Le coltivazioni di olivi in Friuli sono spesso concentrate nelle aree collinari e costiere della regione, dove il clima è più favorevole alla crescita delle olive. La produzione di olio d’oliva in questa regione è ancora limitata rispetto ad altre parti dell’Italia, ma sta guadagnando popolarità grazie all’interesse crescente per l’olio extravergine di oliva di alta qualità.

    Alcune delle cultivar coltivate in Friuli includono il “Friulano” (o “Tergeste”), il “Mignola,” e altre varietà autoctone. Gli oli prodotti in Friuli spesso presentano caratteristiche gustative uniche, influenzate dal terroir e dalle condizioni climatiche locali.

    Mentre il Friuli-Venezia Giulia non è una delle principali regioni produttrici di olio d’oliva in Italia, sta emergendo come un’area in crescita per la produzione di oli di alta qualità. Gli oli d’oliva friulani sono apprezzati per il loro sapore delicato e fruttato, che li rende ideali per condire piatti leggeri e insalate.

    Va notato che, sebbene la produzione di olio d’oliva in Friuli stia crescendo, la regione non compete ancora con le regioni del sud Italia, come la Puglia e la Sicilia, che sono più conosciute per la produzione di olio d’oliva a livello nazionale e internazionale.

    In Emilia-Romagna, la coltivazione dell’olivo è influenzata dalla varietà delle cultivar coltivate in questa regione. Mentre l’Emilia-Romagna non è una delle principali regioni produttrici di olio d’oliva in Italia, presenta alcune varietà autoctone che si sono adattate alle condizioni climatiche del nord Italia. Ecco alcune delle cultivar di olio d’oliva coltivate in Emilia-Romagna:

    1. Nostrana di Brisighella: Questa è una delle varietà più conosciute e caratteristiche dell’Emilia-Romagna. Le olive Nostrana di Brisighella sono apprezzate per la produzione di oli extravergine di alta qualità, con un sapore delicato e fruttato.
    2. Ghiacciola: La Ghiacciola è un’altra varietà autoctona dell’Emilia-Romagna. Queste olive producono oli leggeri e freschi, ideali per piatti leggeri e insalate.
    3. Mignola: La Mignola è una varietà tradizionale coltivata in questa regione. Gli oli ottenuti dalle olive Mignola sono noti per il loro profilo di gusto equilibrato, con note erbacee e fruttate.
    4. Ravaglia: La varietà Ravaglia produce oli d’oliva con un sapore delicato e fruttato. Questa cultivar è coltivata principalmente nella provincia di Ravenna, in Emilia-Romagna.
    5. Raggiola: La Raggiola è un’altra varietà tradizionale dell’Emilia-Romagna, nota per la sua resistenza al freddo. Gli oli ottenuti da questa cultivar sono spesso caratterizzati da note di erbe aromatiche.

    La Basilicata, una regione situata nel sud dell’Italia, è famosa per la sua affascinante paesaggistica montagnosa, ma è anche un’area in cui si produce olio d’oliva di alta qualità. Ecco alcune informazioni chiave sulla produzione di olio d’oliva in Basilicata:

    Cultivar: Nella Basilicata, vengono coltivate diverse varietà di olivo, tra cui la “Ogliarola del Vulture,” la “Frantoio,” la “Coratina,” la “Picholine,” e la “Nocellara del Belice.” Ogni varietà contribuisce a produrre oli d’oliva con diverse caratteristiche organolettiche.

    Zone di produzione: Le zone di produzione di olio d’oliva in Basilicata sono principalmente concentrate nelle province di Potenza e Matera. Queste aree sono caratterizzate da terreni collinari e montagnosi, ideali per la coltivazione degli olivi.

    Metodo di raccolta: La raccolta delle olive in Basilicata è generalmente manuale, poiché molte aziende agricole della regione sono di dimensioni ridotte e le olive vengono raccolte a mano per garantire una selezione accurata.

    Molitura a freddo: La maggior parte delle aziende agricole in Basilicata utilizza il tradizionale metodo di molitura a freddo per estrarre l’olio d’oliva. Questo processo garantisce la conservazione delle caratteristiche organolettiche dell’olio.

    Usi culinari: L’olio d’oliva basilicata è ampiamente utilizzato nella cucina regionale. È un ingrediente chiave in piatti tradizionali come “cavatelli con cime di rapa” e “peperoni cruschi” (peperoni secchi fritti). È anche utilizzato per condire insalate, carni, pesce e verdure grigliate.

    Qualità e prestigio: L’olio d’oliva prodotto in Basilicata è noto per la sua alta qualità e spesso riceve premi e riconoscimenti in competizioni nazionali ed internazionali. Molte aziende agricole si concentrano sulla produzione di oli extra vergini di alta gamma.

    La produzione di olio d’oliva in Basilicata rappresenta una parte importante dell’agricoltura regionale. La regione è orgogliosa della sua tradizione di produzione di olio d’oliva e promuove attivamente l’olivicoltura attraverso eventi, degustazioni e iniziative culturali. Gli oli d’oliva basilicata sono noti per i loro sapori complessi, con note di erbe aromatiche, frutta e piccantezza moderata, che li rendono apprezzati sia a livello locale che nazionale.

    La regione del Molise, situata nel centro-sud dell’Italia, è conosciuta per la sua produzione di olio d’oliva di alta qualità. Ecco alcune informazioni chiave sulla produzione di olio d’oliva in Molise:

    Cultivar: Nel Molise, vengono coltivate diverse varietà di olivo, tra cui la “Leccino,” la “Pendolino,” la “Frantoio,” la “Tonda Iblea,” e la “Gentile di Larino.” Ogni varietà contribuisce a produrre oli d’oliva con diverse caratteristiche organolettiche.

    Zone di produzione: Le zone di produzione di olio d’oliva in Molise sono concentrate principalmente nelle province di Campobasso e Isernia. Queste aree presentano terreni collinari e montagnosi ideali per la coltivazione degli olivi.

    Metodo di raccolta: La raccolta delle olive in Molise è spesso manuale, poiché molte aziende agricole nella regione sono di dimensioni ridotte e le olive vengono raccolte a mano per garantire una selezione accurata.

    Molitura a freddo: Molte aziende agricole in Molise seguono il tradizionale metodo di molitura a freddo per estrarre l’olio d’oliva. Questo processo prevede la macinazione e la spremitura delle olive senza l’uso di calore, preservando così le qualità organolettiche dell’olio.

    Usi culinari: L’olio d’oliva molisano è un ingrediente chiave nella cucina regionale. È utilizzato per preparare piatti tradizionali come “gnocchi alla molisana,” “brodetto molisano” (zuppa di pesce) e piatti di carne. È anche utilizzato per condire insalate, verdure e legumi.

    Qualità e prestigio: L’olio d’oliva prodotto in Molise è noto per la sua alta qualità e spesso riceve premi e riconoscimenti in competizioni nazionali ed internazionali. Molte aziende agricole si dedicano alla produzione di oli extra vergini di alta gamma.

    La produzione di olio d’oliva in Molise è una parte importante dell’agricoltura regionale. La regione è orgogliosa della sua tradizione di produzione di olio d’oliva e promuove attivamente l’olivicoltura attraverso eventi, degustazioni e iniziative culturali. Gli oli d’oliva molisani sono noti per i loro sapori complessi, con note erbacee, fruttate e piccanti, che li rendono apprezzati sia a livello locale che nazionale.

    Il Piemonte è una regione dell’Italia nota principalmente per la produzione di vino e tartufi, ma recentemente ha iniziato a sviluppare una piccola ma crescente produzione di olio d’oliva di alta qualità. Il clima delle zone collinari e montuose del Piemonte, in particolare nella zona delle Langhe e delle colline del Monferrato, offre condizioni favorevoli alla coltivazione degli ulivi.

    Le cultivar di olivo coltivate in Piemonte spesso includono varietà autoctone e alcune importate da altre regioni italiane. Alcune delle cultivar più comuni in Piemonte includono:

    1. Tonda di Cuneo: Questa è una varietà autoctona di olivo del Piemonte, nota per produrre oli delicati con un profilo di gusto fruttato.
    2. Leccino: Il Leccino è una varietà diffusa in molte regioni italiane ed è apprezzata per la produzione di oli fruttati e morbidi.
    3. Frantoio: Questa varietà è comune in tutto il Paese ed è apprezzata per gli oli equilibrati con note fruttate.
    4. Coratina: Sebbene originaria della Puglia, la Coratina è stata coltivata con successo anche in alcune zone del Piemonte. Gli oli prodotti da questa cultivar spesso presentano un sapore robusto e piccante.
    5. Nocellara del Belice: Questa varietà è più comune in Sicilia, ma è stata coltivata anche in alcune aree piemontesi. Gli oli ottenuti dalla Nocellara del Belice possono essere fruttati con una nota leggera di piccante.

    Nonostante non abbiano la stessa notorietà di altre regioni, queste ultime zone italiane sono orgogliose delle loro produzioni di olio extravergine d’oliva di alta qualità. La diversità di terreni, microclimi e cultivar contribuisce alla creazione di oli unici in ognuna di queste regioni. Se sei un appassionato di olio extravergine d’oliva, potresti scoprire alcune gemme nascoste esplorando le produzioni di queste regioni.

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  • Evo IOOC Italy 2024, il concorso italiano avanza corposo

    Evo IOOC Italy 2024, il concorso italiano avanza corposo

    Da oggi puoi diventare ancora più protagonista di EVO IOOC Italy 2024

    Redazione – Carol Agostini

    EVO IOOC mira a valorizzare le eccezionali qualità dell’olio extravergine d’oliva, diffondere i benefici nutrizionali del suo utilizzo nella dieta mediterranea, promuovere le eccellenze olearie dei diversi paesi del mondo.
    Il concorso è aperto a Olivicoltori, Produttori, Frantoi, Oleifici Sociali e Cooperativi, Cooperative ed Organizzazioni di Produttori, Imbottigliatori, Associazioni di Produttori, Commercianti (Esportatori, Importatori e Commercianti di Olio da Olive), Confezionatori.

    EVO International Olive Oil Contest®: Un Successo Guidato da Esperti Mondialmente Riconosciuti

    L’EVO International Olive Oil Contest® è una manifestazione di successo che deve la sua notorietà a una squadra di esperti di fama mondiale nel settore degli oli d’oliva e all’organizzazione di eventi di portata internazionale. Questo team, unito dalla passione comune per l’olio d’oliva e dalla determinazione ad innovare costantemente, è guidato dal dottor Antonio G. Lauro.

    Il dottor Antonio G. Lauro è un assaggiatore professionista con una carriera eccezionale. È il fondatore del rinomato comitato di assaggio degli oli d’oliva noto come “Prim’Olio” e riveste il ruolo di responsabile del Panel in diversi concorsi oleari internazionali. Inoltre, è un autore prolifico di numerose pubblicazioni tematiche che hanno contribuito a diffondere la conoscenza e l’apprezzamento degli oli d’oliva di alta qualità.

    L’EVO International Olive Oil Contest® è un evento di prim’ordine grazie a queste menti brillanti che portano avanti la tradizione e l’innovazione nel mondo dell’olio d’oliva. La loro competenza e dedizione sono essenziali per mantenere gli elevati standard di eccellenza che definiscono questo contest.

    Approfondimenti
    Brevi articoli redazionali con notizie, curiosità e interviste ai produttori, dedicati ai Vincitori Assoluti (Best in Class) dell’ultima edizione di EVO IOOC Italy, svoltasi in Calabria a maggio 2023.
    Protagoniste le società che – tra tutte – hanno ricevuto dai giudici del primo concorso internazionale del Sud Italia, il grande ed ambito trofeo. A questi articoli, a breve, verranno affiancati anche i profili aziendali dei vincitori dei premi nazionali (9 Best of Country) e dei premi speciali (3 Special Awards), così da completare la classifica di eccellenza rilasciata, come ogni anno, da EVO IOOC Italy.
    Evo IOOC Italy 2024, il concorso italiano avanza corposo, foto da comunicato stampa
    Evo IOOC Italy 2024, il concorso italiano avanza corposo, foto da comunicato stampa

    Oganizzatori Concorso:

    Antonio G. Lauro Presidente

    Stefania Reggio  Direttore Generale

    Leonardo Castellani  Direttore Tecnico

    Davide V. Lauro  Direttore Sala Campioni

    Antonio G. Lauro: L’Esperto di Olivicultura e Olio d’Oliva di Fama Internazionale

    Antonio G. Lauro, un nome rinomato nel mondo dell’agricoltura e dell’olivicoltura, è un esperto agronomo e funzionario che ha servito nella Regione Calabria, specificamente nel Dipartimento Agricoltura e presso l’ARSAC, l’Azienda Regionale per lo Sviluppo dell’Agricoltura Calabrese. Il suo campo di specializzazione è l’olivicoltura, e da molti anni si è distinto come consulente nel settore dell’olio d’oliva.

    In qualità di esperto di analisi sensoriale, Antonio G. Lauro è coinvolto attivamente nel marketing dei prodotti agroalimentari, con un’enfasi particolare sull’olio extravergine di oliva. La sua esperienza come assaggiatore professionista è indiscutibile, e ha contribuito a fondare il comitato di assaggio degli oli d’oliva noto come “Prim’Olio.”

    Inoltre, Antonio G. Lauro è una figura di spicco in numerosi concorsi nazionali ed internazionali sull’olio d’oliva, dove svolge il ruolo di giurato. Nel 2016, ha fondato e presiede il concorso “Domina IOOC,” ribattezzato nel 2018 come “EVO IOOC – EVO International Olive Oil Contest.” È anche co-fondatore del “TerraOlivo Jerusalem Award,” dove ricopre il ruolo di responsabile degli assaggi in qualità di Panel Leader.

    Antonio G. Lauro è responsabile del Panel del Concorso internazionale dedicato agli oli extravergine di oliva di qualità “OLIVINUS Argentina Award” e ha svolto il ruolo di Capo Panel del Concorso “OLIVE JAPAN.” È inoltre il Panel Leader del concorso “Japan Olive Oil Prize” (JOOP) e ha collaborato con “Athena IOOC.” Tra le numerose responsabilità, figura il ruolo di Capo Panel del rinomato “NYIOOC – New York World Olive Oil Competition” e dell’Anatolian IOOC.

    Antonio G. Lauro condivide la sua vasta esperienza insegnando nei corsi per Olive Oil Sommelier dell’IOOS International Olive Oil School, con sedi a New York, San Francisco (California) e Londra. Questi corsi sono promossi da Olive Oil Times Education Lab e dall’International Culinary Center. Inoltre, tiene corsi di formazione sul settore dell’olio d’oliva in varie parti del mondo, tra cui Stati Uniti, Sudafrica, Turchia, Argentina, Brasile, Norvegia, Spagna, Cina, Grecia, Giappone, Azerbaijan, e molte altre destinazioni.

    Antonio G. Lauro è autore di numerose pubblicazioni tematiche e ha collaborato con molte riviste specializzate come autore free lance dal 1995. Dal 2008, gestisce il noto blog “Antonio Lauro, il Blog,” che tratta ampiamente il mondo dell’olio extravergine di oliva. La sua influenza nel settore dell’olivicoltura e dell’olio d’oliva è ampiamente riconosciuta, e il suo impegno continuo contribuisce a promuovere la qualità e l’eccellenza di questo prezioso prodotto agricolo in tutto il mondo.

    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer
    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer