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  • Vernaccia di San Gimignano 2022, le riserve in anteprima

    Vernaccia di San Gimignano 2022, le riserve in anteprima

    Vernaccia di San Gimignano 2022, le riserve in anteprima

    Di Michele Nasoni

    Perché Regine si nasce, ma per imparare a regnare ci vuole tempo. Quanto tempo? Whatever it takes…

    Degustazione di Vernaccia all'evento 2022,Vernaccia di San Gimignano, le riserve in anteprima
    Degustazione di Vernaccia all’evento 2022, Vernaccia di San Gimignano, le riserve in anteprima

    Fra palazzi e torri medioevali la suggestione offusca la mente e alimenta gli animi trasportandoti come su ruote sobbalzanti e consolatrici di un vecchio carro trainato da somari, lungo strade lastricate e tortuose nel regno ormai svanito del Granducato di Toscana, dove la Regina bianca, oggi come allora, era, e sempre è, la Vernaccia di San Gimignano.
    Si, la Regina bianca in mezzo ai potenti Re rossi.

    In lontananza San Gimignano
    In lontananza San Gimignano

    La Vernaccia per questo non sarà mai facile, è femmina sì, ma cresciuta in mezzo ai maschi e quindi sa ben difendersi.
    Mai banale, mai scontata, non si concede facilmente. Regale.
    Va interpretata spesso. Esige palati esigenti ed educati per esprimersi in tutta la sua complessità, ma a tutti regala sorsi piacevoli di unicità, tipicità e gradevolezza.

    È in questa meravigliosa location e con questa atmosfera che si è svolta l’Anteprima 2022 della Vernaccia di San Gimignano dove sono state presentate le nuove annate 2021, le selezioni 2020 e 2019 e le riserve degli anni 2020, 2019, 2018 e anche una 2017.

    Michele Nasoni in degustazioneVernaccia di San Gimignano 2022, le riserve in anteprima
    Michele Nasoni in degustazione Vernaccia di San Gimignano 2022, le riserve in anteprima

    Non sono molti i vini bianchi che prevedono da disciplinare la versione “riserva”, che consiste in un ulteriore anno di affinamento prima dell’uscita sul mercato, questo sta a significare inequivocabilmente la predisposizione genetica della Vernaccia ad evolvere negli anni, regalando complessità ed eleganze da grande bianco.

    Il focus e la concentrazione sono stati dedicati quindi, con una degustazione alla “cieca” per garantire la più assoluta trasparenza, proprio a questa categoria ed ecco le aziende che sono emerse.

    In degustazione:

    "Prima Luce" Cappella Sant'Andrea 2019, Biologico
    “Prima Luce” Cappella Sant’Andrea 2019, Biologico

    Vernaccia di San Gimignano Riserva “Prima Luce” 2019 Biologico Cappella Sant’Andrea :

    Colpisce per la complessità e il volume che le dona una persistenza molto importante.

    Un ingresso ampio un po’ atipico e piacevolmente sorprendete, che lascia presto spazio ad una buona freschezza e sapidità.

    Chiude poi con un bel finale ammandorlato timbro inequivocabile del vitigno.

     

    Vernaccia di San Gimignano DOCG Riserva "Sanice" Cesani
    “Sanice” Cesani

    Vernaccia di San Gimignano DOCG Riserva “Sanice”  2019 Cesani:

    La Vernaccia! La madre delle Regine eccola qui! Tipica, caratteristica, franca.

    Floreale e minerale di pietra focaia e accenni iodati la sua particolarità è il profumo inconfondibile in sottofondo di un’erba di campo primaverile dolce e gradevole.Gli strigoli (silene vulgaris)

     

    "Benedetta" 2019 Fattoria San Donato
    “Benedetta” 2019 Fattoria San Donato

    Vernaccia di San Gimignano DOCG Riversa “Benedetta” 2019 Biologico Fattoria San Donato:

    L’abbondanza. Quello che una Vernaccia può esprimere qui c’è.

    Carica al naso e ampia in bocca, tuttavia, l’eterna freschezza del vitigno e la sapidità del terreno le regalano una bevibilità importante e gradevole.

    Sicuramente da abbinare anche a carni bianche.

     

    Vernaccia di San Gimignano DOCG Riserva "Fiora" 2019 Biologico Fornacelle Wine
     “Fiora” 2019 Biologico Fornacelle Wine

    Vernaccia di San Gimignano DOCG Riserva “Fiore” 2019 Biologico Fornacelle Wine:

    Particolare. Un naso molto floreale ed etereo, con note speziate dolci quasi di cipria, fanno pensare a qualcosa di morbido e invece in bocca la verticalità data dall’acidità è molto importante.

    Questa apparente incoerenza la rende molto intrigante e divertente, ma soprattutto è presagio di lunga vita.

     

    "L' Albereta" 2019 Biologico Il Colombaio di Santa Chiara
    ” L’ Albereta” 2019 Biologico Il Colombaio di Santa Chiara

    Vernaccia di San Gimignano DOCG Riserva ” L’ Albereta” 2019 Biologico Il Colombaio di Santa Chiara:

    Non solo una grande Vernaccia, ma un grande vino bianco!

    Una delle massime espressioni di questo vitigno.

    Un gusto completo, totalmente appagante e avvolgente, fresco e interminabile.

    Sfarzosa lussuria liquida.

     

    "Vigna ai sassi"  2019 Biologico Tenuta le Calcinaie“Vigna ai sassi”  2019 Biologico Tenuta le Calcinaie

    Vernaccia di San Gimignano DOCG Riserva “Vigna ai sassi”  2019 Biologico Tenuta le Calcinaie:

    Sincera e strafottente.Nel senso più positivo e toscano del termine perché sicura di sé.Tesa, pulita e verticale va dritta per la sua strada a testa alta con il sorriso sulla bocca.

     

    Vernaccia di San Gimignano DOCG Riserva 2018 Panizzi
    Vernaccia di San Gimignano DOCG Riserva 2018 Panizzi

    Vernaccia di San Gimignano DOCG Riserva 2018 Panizzi:

    In silenzio e con calma. Con i guanti di velluto.

    È nobile. Conosce il valore del tempo ed è del tempo che hai bisogno per apprezzarla a fondo e totalmente.

    Un po’ alla volta si svela. Un po’ alla volta si lascia scoprire.

    Poi non la lasci più.

     

    Vernaccia di San Gimignano DOCG Riserva "Signorina Vittoria" 2018 Borgo Tollena
    “Signorina Vittoria” 2018 Borgo Tollena

    Vernaccia di San Gimignano DOCG Riserva “Signorina Vittoria” 2018 Borgo Tollena:

    Esile, delicata e leggiadra.

    Così al naso, ma attenzione a sottovalutarla perché quando la metti in bocca senti tutta la sua tenacia e grinta.

    Usando un termine che va di moda adesso, è resiliente! Non molla un attimo mantenendo sempre la sua eleganza.La sua forza è l’eleganza e la sua eleganza è nella sua forza.

     

    "I Mocali" 2018 Fratelli VagnoniVernaccia di San Gimignano DOCG Riserva “I Mocali” 2018 Fratelli Vagnoni:

    Viva, brillante e scalpitante. Questa Vernaccia ha tutte le intenzioni di stupirci ancora per vari anni.

    Non vedo l’ora di poterla riassaggiare fra qualche anno quando il tempo avrà integrato ulteriormente tutti i sentori e i profumi già ora intensi e complessi, in un ‘evoluzione unica e pregiata.

     

    "Mareterra" 2017 Casa Lucii
     “Mareterra” 2017 Casa Lucii

    Vernaccia di San Gimignano DOCG Riserva “Mareterra” 2017 Casa Lucii:

    Come stare sugli scogli con il mare agitato.

    Iodio, alghe, salmastro. Mare. Si sente il mare.

    Sapore di mare.

    Polpa di riccio appena pescato.Ostriche sapide e dolci scampi. Emozionante.

    Menzioni Meritevoli

    Altre due cantine sono da menzionare fra le meritevoli che però non erano presenti con la versione riserva ma con l’annata 2020 e sono Terre di Sovernaja e Montenidoli.
    God save the Queen! Lunga vita alla Regina!

    Di Michele Nasoni

    Michele Nasoni
    Michele Nasoni sommelier, autore del libro Wineblogger Wine Not? fondatore del blog sommelier naso dvino

    Sito cantine:

    https://www.cappellasantandrea.it/

    https://www.cesani.it

    https://www.fattoriasandonato.it/

    https://fornacelle-wine-san-gimignano.company.site/

    https://www.colombaiosantachiara.it/

    https://www.tenutalecalcinaie.com/

    https://www.panizzi.it/

    https://borgotollena.com/

    http://www.fratellivagnoni.com/

    https://www.casalucii.shop/

    Partner: https://www.foodandwineangels.com/

    Blog Autore: https://www.sommelier-naso-d-vino.com/

  • Volterra, 3000 anni di storia, cultura e… vino

    Volterra, 3000 anni di storia, cultura e… vino

    Volterra, 3000 anni di storia, cultura e… vino

    Di Michele Nasoni

    “Cambiamenti climatici” o “cambiamenti di mentalità”? Di sicuro entrambi anche se, in effetti, a Velatri il vino lo facevano già gli Etruschi qualche migliaio di anni fa. E poi cosa è successo?

    Volterra, 3000 anni di storia, cultura e… vino
    Volterra, 3000 anni di storia, cultura e… vino

    Volterra è famosa per il museo etrusco Guarnacci, per il teatro romano e a brevissimo anche per l’anfiteatro romano, appena scoperto. L’alabastro volterrano è da sempre ambito, pregiato e riconosciuto in tutto il mondo.

    L’antica piazza medioevale, con il palazzo comunale e tutti gli altri palazzi adornati dalla cinta muraria, è simbolo di una ricchezza e di un passato glorioso che osò sfidare i Medici e che tutt’ora attira turisti da ogni dove.

    Gruppi di millennial invece girano per i vicoli del centro cercando e mirando scorci visti nei film della saga “Twilight” in cerca del selfie da milioni di “likes”.
    E il vino?

    Nelle campagne circostanti ogni podere aveva i suoi filari di viti e produceva il suo vino, da condividere in mezzadria con il padrone e da mettere sulla propria tavola, perché non si può mangiare bene se non si è bevuto bene!

    Certo era un vino “schietto e sincero”un pò di storia…

    da tavola, gli eno-giornalisti bravi, lo etichetterebbero con un “gastronomico”, nei filari non c’erano vitigni prestabiliti, riconosciuti e riconoscibili, la maggioranza era sicuramente Sangiovese, ma il resto era uva, qualsiasi, sia a bacca bianca che rossa, buona da spremere per fare quantità.

    Dal dopoguerra in poi, con lo spopolarsi delle campagne c’è stato un progressivo abbandono dei terreni e delle vigne, che solo negli ultimi 20/30 anni circa, con il fenomeno dell’agriturismo, ha cominciato a riprender vita e forma, apportando nuova linfa vitale.

    Sono nate cinque cantine, riunite nell’Associazione Vignaioli Volterra, ognuna con la sua personalità ed ognuna espressione del territorio così frastagliato ed eterogeneo. Si passa dalla fine sabbia con ciottoli e fossili alla impenetrabile argilla blu con blocchi di alabastro e vene di salgemma.

    Pur essendo nel cuore della Toscana, con a ovest Bolgheri e i suoi internazionali, a est confina con la Vernaccia di San Gimignano e tutt’intorno accerchiata dalle invincibili DOCG “sangiovesiste”, a Volterra, ogni realtà enologica ha la propria identità, fuori da ogni disciplinare.

    L’unico aggettivo condivisibile e comune per i vini prodotti a Volterra è “anticonformista” che rispecchia in pieno l’animo etrusco plasmato nei secoli, forgiato dal “sacco fiorentino” e arroccato da ben due cinte murarie.
    Non vedrai mai un volterrano in ginocchio, caso mai lo vedrai in piedi con le gambe piegate.

    Le cantine dell’Associazione Vignaioli Volterra sono:

    Podere Marcampo Volterra
    Podere Marcampo

    Podere Marcampo:

    Giusto alle Balze Merlot 100%, Severus Sangiovese 100%, Marcampo 50% merlot 50% Sangiovese, Genuino 80% sangiovese 20% Merlot, Terra Blu 100% Vermentino, Crete Rosa 100% pugnitello

     

     

    Terre dei Pepi
    Terre dei Pepi

    Terre de Pepi:

    Permeglio 100% Sangiovese, Rogaio 50% Sangiovese, 30% Montepulciano, 20% ciliegiolo, Biancà 100% Vermentino

     

     

     

    Rifugio dei Sogni
    Rifugio dei Sogni

    Rifugio dei Sogni:

    Divo Vermentino 100%, Incanto Cabernet Sauvignon 100%, Armonia Sangiovese, Montepulciano, Foglia Tonda, Goccia Volterrana Sangiovese, Cabernet, canaiolo, Alter Ego Chardonnay 100%, Anima Cabernet Sauvignon 100%, Diesis Merlot 100%, Intensivo Sangiovese 100%, Allegria (metodo classico) Chardonnay 100%, Metodo classico 100% Raboso dal peduncolo rosso

     

    Podere il Mulinaccio
    Podere il Mulinaccio

    Podere il Mulinaccio:

    08.07.06 Vermentino 100%, Cosimino Sangiovese 100%, Nero di Cosimo 95% Sangiovese, 5% Colorino

     

     

     

    Monterosola
    Monterosola

    Monterosola:

    Mastio 100% Sangiovese, Crescendo 100% Sangiovese, Corpo Notte Sangiovese 70%, Cabernet Sauvignon 30%, Canto della Civetta Merlot 100%, Indomito Syrah 75%, Cabernet Sauvignon 25%, Per Terras Cabernet Franc 100%, Cassero Vermentino 100%, Primo Passo Grechetto, Manzoni bianco, Viognier, Per Mare viognier 100%

     

    Di Michele Nasoni

    Michele Nasoni
    Michele Nasoni sommelier, autore del libro Wineblogger Wine Not? fondatore del blog sommelier naso dvino

    Sito Cantine:

    http://www.poderemarcampo.com/

    https://www.vino-bio.com/terre-de-pepi/

    http://www.ilrifugiodeisogni.com/index.php/it/

    http://www.poderemulinaccio.com/it/

    https://www.monterosola.com/

    Partner: https://www.foodandwineangels.com/

     

     

  • Rosso Morellino 2022, il Sangiovese di mare

    Rosso Morellino 2022, il Sangiovese di mare

    Rosso Morellino 2022, il Sangiovese di mare

    Di Michele Nasoni

    Il Sangiovese di mare è un concetto che il pensiero non considera… ma prima di lasciare esplodere sensazioni ed emozioni affrontiamo e svolgiamo la parte concreta e razionale.

    Rosso Morellino 2022, il Sangiovese di mare
    Rosso Morellino 2022, il Sangiovese di mare autore Michele Nasoni

    Lunedì 9 maggio a Scansano (GR) si è svolto l’evento Rosso Morellino 2022 organizzato dal Consorzio Tutela Morellino di Scansano DOCG.

    Inizio dell’evento al Teatro Castagnoli di Scansano con un vero e proprio talk show alla presenza di molte autorità del territorio, dove i vari protagonisti hanno fatto una review della situazione attuale ed hanno successivamente animato la conversazione con le nuove prospettive del consorzio che si proietta già dall’immediato futuro in un contesto più ampio di sostenibilità ambientale e territoriale.

    Teatro Castagnoli di Scansano con un vero e proprio talk show alla presenza di molte autorità del territorio
    Teatro Castagnoli di Scansano con un vero e proprio talk show alla presenza di molte autorità del territorio

    Il presidente del Consorzio, Bernardo Guicciardini Calamai, ha illustrato la buona salute del Morellino in un contesto economico difficile come quello pandemico e post-pandemico con numeri in crescita e potenziale ancora da esprimere a pieno data una domanda del mercato ancora ben più ampia dell’offerta.

    Il coinvolgimento a livello più ampio e globale a più ampio respiro nel turismo eco-friendly è invece stato il tema trattato dal direttore del consorzio Alessio Durazzi, il quale ha affermato come il Morellino per la Maremma in quanto eccellenza, può e deve essere, un ulteriore driver di crescita ed incremento nel far divenire il territorio meta di turismo e di sviluppo economico e di benessere in ogni periodo dell’anno, non solo stagionale.

    Uno sguardo al prossimo futuro dal punto di vista agronomico e quindi produttivo lo hanno dato i professori dell’università di Pisa Giovanni Caruso e Fabio Mencarelli i quali, considerando anche un ormai cambiamento climatico indiscusso e indiscutibile, si sono espressi sulla necessità di implementare tecniche di viticultura di precisione sia per andare incontro ad una sostenibilità ambientale necessaria razionalizzando le risorse, sia per meglio esaltare, evidenziare e far emergere le caratteristiche aromatiche e tipicità territoriali delle uve prodotte, in particolar modo del Sangiovese.

     “Dal vulcano al mare: wine tour nelle terre del Morellino attraverso il racconto di 6 produttrici “
    “Dal vulcano al mare: wine tour nelle terre del Morellino attraverso il racconto di 6 produttrici “

    È seguita poi la masterclass “Dal vulcano al mare: wine tour nelle terre del Morellino attraverso il racconto di 6 produttrici “.

    Morellino, Sangiovese di mare, Sangiovese da mare, Sangiovese d’amare!
    Morellino, Sangiovese di mare, Sangiovese da mare, Sangiovese d’amare!

    I Lecci di Giannoni Barbara. Fonte Tinta 2020 (Sangiovese 85%, Cabernet Franc 5%, Petit Verdot 10%) Riempite il calice ed accomodatevi pure a tavola, qualsiasi vivanda maremmana porteranno alla vostra mensa questo vino saprà come accoglierla. Gastronomico. Fresco e fragrante di frutta rossa e nera con leggere sfumature di erbe aromatiche a dare complessità al naso e rendere il sorso morbido ancor più piacevole.

    Tenuta Pietramora di Gaia Cerrito. Brumaio 2019 (Sangiovese 100%) Chiudete gli occhi e portatelo al naso. Vi sembrerà di essere in un bosco di eucalipti e macchia mediterranea. Balsamico. Emerge poi la dolcezza dell’amarena a renderlo piacevolmente suadente. Coerente in bocca dove la morbidezza e rotondità di questo Sangiovese viene sempre alleggerita e impreziosita con note fresche più eteree.

    Monterò di Milena Cacurri. More 2019 (Sangiovese 100%) Less is more… Un Sangiovese immediato e franco. Una zuppiera di ciliegie, dalle amarene alle visciole alle marasche… una tira l’altra. Note di viole e sottobosco al naso. Freschezza e soprattutto sapidità accompagnano il sorso insaporendolo.

    Tenuta il Quinto di Vittoria Saby. Ficaie 2020 (Sangiovese 85%, Syrah 15%) Fragole, ciliegie e ribes per la fragranza, una foglia di menta per la freschezza e una grattugiata di pepe nero per la speziatura. Servite su una “vellutata” di tannino ed il gioco è fatto! Intrigante ed interessante.

    Celestina Fè di Moira Guerri. Celestina Fè 2018 (Sangiovese 100%) Accogliente, morbido e caldo. Anzi, affettuoso e generoso nel dare. Caloroso. La frutta è scura di mora selvatica condita da erbe officinali, su tutte il rosmarino. Abbondanza sorretta da un tannino ben presente, ma non invadente che bilancia e dà equilibrio al sorso.

    Val di Toro di Annamaria Cruciata. Reviresco Riserva 2018 (Sangiovese 100%) Un Sangiovese in purezza pienamente e orgogliosamente consapevole di esserlo. #insangiovesewetrust ! Le ciliegie sono sottospirito e al naso note evolutive di tabacco, humus e sottobosco donano eleganza e classe pur svelando qualche primavera trascorsa portata a testa alta ed esibita fieramente. Un sorso importante in pienezza e ampiezza supportato da un tannino integrato ed evoluto. Freschezza e sapidità lo accompagnano per tutta la buona persistenza.

    La giornata è poi proseguita con le degustazioni ai vari banchi d’assaggio.

    Il Morellino di mare
    Il morellino di mare

    Un Morellino, scoppiettante di salute, che si conferma un vino fresco e pronto da mettere in tavola per goderselo senza troppi pensieri fino all’ultima goccia fra chiacchiere e risate anche se sempre più produttori stanno iniziando a tirar fuori bottiglie importanti con vini più strutturati ed eleganti da considerare in un’ottica temporale più lunga e in contesti più elaborati.

    I prossimi anni ci riveleranno queste potenzialità ancora parzialmente inespresse e sono sicuro ci sarà qualche bella e gradita sorpresa.

    Un Morellino che è come andare in barca a vela d’estate. Un sorso caldo in cui è sempre presente però una bella vena fresca balsamica, che vira dalle erbe officinali, alla macchia mediterranea, all’eucalipto fino a note più scure e terrose di sottobosco, tabacco, muschio in quelli più evoluti.

    Caratteristica che il Sangiovese esprime anche nelle altre DOGC più note e blasonate solo negli anni appunto più caldi e che qui nel territorio del Morellino è invece caratteristica base e distintiva di un Sangiovese di mare…

    Morellino, Sangiovese di mare, Sangiovese da mare, Sangiovese d’amare!

    Di Michele Nasoni

    Michele Nasoni
    Michele Nasoni sommelier, autore del libro Wineblogger Wine Not? fondatore del blog sommelier naso dvino

    Blog Autore:http://www.sommelier-naso-d-vino.com

    Partner: http://www.foodandwineangels.com

  • I 4 sensi + 1… I segreti del Gusto

    I 4 sensi + 1… I segreti del Gusto

    I 4 sensi + 1… I segreti del Gusto

    Di Michele Nasoni

    Lei era alta, bella, bionda, occhi celesti.

    E si, per noi nati negli anni ’70 viene subito in mente la canzone di Francesco Nuti nel geniale, irriverente e precursore film Madonna che silenzio c’è stasera” quando entra in scena con la chitarra davanti ad un pubblico incontentabile ed irritato ed esordisce con un “Canterò per voi una canzone d’amore…

    Lui era moro, occhi ebano, aitante, mediterraneo.

    Sentì l’odore della sua pelle profumata e molto probabilmente percepì a livello inconscio, ancor prima che entrasse nella sala degustazione già completamente allestita, la sua straripante sensualità che aleggiava intorno a lei come un’estensione naturale del suo corpo.

    Già, il suo corpo.

    Alta, bella, bionda, occhi celesti… e tutto il resto. Tutta quella calda estate del ’82 passata al bar con gli amici, fra le partite inebrianti del mondiale spagnolo, le prime birre e il juke box che suonava all’infinito come un mantra la canzone di Nuti.

    Michele Nasoni
    Michele Nasoni sommelier, autore del libro Wineblogger Wine Not? fondatore del blog sommelier naso dvino, autore dell’articolo: I 4 sensi + 1…I Segreti del Gusto

    Vibrazioni, sensazioni… emozioni e sensi!

    Lui prese due calici di vino rosso, caldo Syrah siciliano, maturo e dolce frutto carnoso e pepe nero con un tocco di spezie dolci orientali, ciliegia piccante, che qualche misterioso fato aveva deciso di mettere lì pronti nel primo stand dell’evento.

    La raggiunse porgendogliene uno e guardandola fissa negli occhi. Dentro gli occhi. Fuoco e cielo.

    Stasera ceniamo insieme…”sensi

    Il gusto è l’unico senso interno al corpo umano... uno dei sensi!
    Il gusto è l’unico senso interno al corpo umano… uno dei sensi!

    Come andò a finire non so, come ignoro se sia storia o leggenda, quello che so per certo è che in ogni occasione che vogliamo abbattere delle barriere personali, andare oltre alle apparenze e formalità, vogliamo creare intimità, condivisione, comunione, sigillare amicizie, allargare parentele, concludere buoni affari, festeggiare buone notizie o lieti eventi, la tavola, e quindi il cibo e il vino, sono eterni, inossidabili e preziosi alleati. Fondamentali.

    I segreti...i sensi
    I segreti…i sensi

    I segreti…i sensi

    Di una persona possiamo discernere la sua sfera pubblica anche da lontano con la vista, apprezzarla o meno riducendo le distanze nell’ambito sociale sentendola parlare, già con il tatto, una stretta di mano una pacca sulla spalla, possiamo entrare nella sua area personale, ma per sedurre la sua intimità e carpirne la vera essenza dobbiamo ricorrere all’olfatto e al gusto.

    Tutte le grandi cose accadono intorno ad un tavolo, a partire dall’ultima cena in poi e, dicendola tutta, niente di importante è mai accaduto di fronte ad un piatto di insalata e un bicchiere d’acqua.

    E fra l’olfatto e il gusto c’è una sottile differenza che però ha una immensa rilevanza, psicologicamente e spiritualmente parlando.

    Il gusto è l’unico senso interno al corpo umano... uno dei sensi! Michele Nasoni
    Il gusto è l’unico senso interno al corpo umano… uno dei sensi! Michele Nasoni

    Il gusto è l’unico senso interno al corpo umano… uno dei sensi!

    Per sentire una cosa con l’olfatto spesso dobbiamo avvicinarcisi molto, ma per gustare una qualsiasi cosa dobbiamo farla entrare addirittura fisicamente dentro di noi ecco perché riguarda la sfera più intima segreta e quindi spirituale ed emozionale. Introspettiva e viscerale.

    Tutta questa importanza la assume anche perché senza mezzi termini siamo ciò che mangiamo, letteralmente parlando proprio, quello che gustiamo e poi ingeriamo si trasformerà in qualche modo in sostanze chimiche che andranno a costituire, nutrire, sostituire, riparare le nostre cellule.

    Mangiare bene e bere meglio per stare meglio!
    Mangiare bene e bere meglio per stare meglio! Sensi

    Troppo spesso ci nutriamo distrattamente in maniera automatica ed automatizzata o troppo frettolosa, sottovalutando l’importanza sia dal punto di vista personale che sociale di stare a tavola gustando una cucina varia, sana e saporita accompagnata sempre da una buona bottiglia di ottimo vino e da veri amici.

    Mangiare bene e bere meglio per stare meglio!Sensi…

    Seguiteci per altri consigli!

    Di Michele Nasoni

    Michele Nasoni
    Michele Nasoni sommelier, autore del libro Wineblogger? Wine Not? e fondatore del blog sommelier naso dvino

    Blog Autore: http://www.sommelier-naso-d-vino.com

    Partner: https://www.foodandwineangels.com/