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  • Irresistibile Cena Ecumenica 2024 nel Principato di Monaco

    Irresistibile Cena Ecumenica 2024 nel Principato di Monaco

    Un Trionfo di Legumi e Vini di Pregio: La Cena Ecumenica 2024 Celebra la Tradizione Regionale

    di Carol Agostini

    La Cena Ecumenica 2024 organizzata sotto l’egida dell’Accademia Italiana della Cucina, delegazione di Montecarlo, ha messo in risalto il tema “I fagioli, i ceci e gli altri legumi nella cucina della tradizione regionale”. Questo evento ha celebrato il legame profondo tra la tradizione culinaria italiana, i benefici nutrizionali dei legumi e l’eccellenza vinicola, rappresentata dai prestigiosi Brunello di Montalcino dell’azienda Il Poggio degli Ulivi.

    Irresistibile Cena Ecumenica 2024 nel Principato di Monaco, foto di Simone Di Giorgio
    Irresistibile Cena Ecumenica 2024 nel Principato di Monaco, foto di Simone Di Giorgio

    Un Tema Antico, Attuale più che Mai

    I legumi – fagioli, ceci, lenticchie, piselli e fave – sono stati il fulcro della serata, un omaggio alle radici culinarie regionali italiane. Da secoli questi ingredienti rappresentano una fonte primaria di proteine e un simbolo di resilienza culturale. La loro versatilità è stata magistralmente interpretata dalla chef Laura Marciani, rinomata ambasciatrice della cucina sabina e patron del ristorante che ha ospitato l’evento.

    La chef Marciani, con la sua inconfondibile capacità di innovare senza mai tradire le origini, ha creato un menu che ha saputo raccontare la storia del territorio attraverso sapori genuini e tecniche moderne. Accanto a lei, il pizzaiolo Damiano Cavicchia ha aggiunto un tocco creativo, completando il viaggio sensoriale della serata.

    Irresistibile Cena Ecumenica 2024 nel Principato di Monaco, foto di Simone Di Giorgio
    Irresistibile Cena Ecumenica 2024 nel Principato di Monaco, foto di Simone Di Giorgio

    Il Menù della Cena Ecumenica 2024

    La cena è iniziata con un’entrée frizzante: un calice di bollicine a base di Riesling Viterbese della Antica Cantina Leonardi, etichetta “Luau” con focaccia di legumi, lenticchie e lupini. Questo aperitivo elegante ha preparato il palato per una sequenza di portate tutte dedicate ai legumi.

    Antipasto:
    Polentina di fave secche, nocciole dei Cimini e guanciale croccante. Il piatto è stato abbinato a un Brunello di Montalcino Poggio Degli Ulivi 2013 che, con le sue note morbide e tanniche, ha esaltato la delicatezza dei sapori.

    Primo Piatto:
    Gnocchetti con i ceci al rosmarino, una portata amplificata dal Brunello di Montalcino Poggio degli Ulivi 2017, apprezzato per la sua freschezza e persistenza aromatica.

    Secondo Piatto:
    Suprema di faraone alla Leccarda, cicoria saltata con peperoncino e fagioli bianchi del purgatorio, in abbinato a un Brunello di Montalcino Poggio Degli Ulivi 2016 Riserva, considerato il preferito dagli ospiti grazie alla sua armonia e profondità.

    Dolce:
    Profumo di castagne.

    Irresistibile Cena Ecumenica 2024 nel Principato di Monaco, foto di Simone Di Giorgio
    Irresistibile Cena Ecumenica 2024 nel Principato di Monaco, foto di Simone Di Giorgio

    Protagonisti della Serata

    Il Poggio degli Ulivi
    La cantina
    Il Poggio degli Ulivi ha saputo impreziosire ogni portata con le sue straordinarie annate di Brunello di Montalcino. Mario Valgimigli, patron dell’azienda.

    Insieme al sales manager Simone Di Giorgio, ha condiviso con gli ospiti aneddoti sulla produzione vinicola, sottolineando l’importanza del territorio nella creazione di vini di eccellenza.

    Chef Laura Marciani

    La chef Laura Marciani, figura di spicco nel panorama culinario italiano, ha curato ogni dettaglio del menù. La sua filosofia, basata sull’utilizzo di ingredienti locali e di stagione, si sposa perfettamente con l’obiettivo della Cena Ecumenica: celebrare le tradizioni culinarie regionali in chiave contemporanea.

    Damiano Cavicchia


    Con la sua arte nella preparazione della pizza,
    Damiano Cavicchia ha arricchito la cena con un antipasto creativo: con la sua foccaccia di legumi e sous-chef.

    Irresistibile Cena Ecumenica 2024 nel Principato di Monaco, foto di Simone Di Giorgio, Damiano Cavicchia
    Irresistibile Cena Ecumenica 2024 nel Principato di Monaco, foto di Simone Di Giorgio, Damiano Cavicchia

    Luciano Garzelli


    Tra i presenti, spiccava
    Luciano Garzelli, figura istituzionale che ha sottolineato l’importanza di eventi come questo per promuovere le tradizioni locali e sostenere la filiera agroalimentare italiana.

    Il Legame tra Tradizione e Innovazione: Un Collegamento con “Con il Cuore nel Piatto”

    La Cena Ecumenica 2024 ha trovato una connessione ideale con iniziative come “Con il Cuore nel Piatto”, svoltasi lo scorso 26 giugno. Anche in quell’occasione, i legumi sono stati protagonisti, evidenziando il loro valore nutrizionale e culturale. Gli chef coinvolti hanno ribadito come l’uso di ingredienti semplici possa creare piatti straordinari, portatori di tradizione e innovazione.

    L’importanza dei legumi va oltre la gastronomia: rappresentano un simbolo di sostenibilità. La loro coltivazione richiede meno risorse rispetto ad altre fonti di proteine, contribuendo a ridurre l’impatto ambientale.

    Irresistibile Cena Ecumenica 2024 nel Principato di Monaco, foto di Simone Di Giorgio, Chef Laura Marciani
    Irresistibile Cena Ecumenica 2024 nel Principato di Monaco, foto di Simone Di Giorgio, Chef Laura Marciani

    Una Cena che Va Oltre il Palato

    La Cena Ecumenica 2024 non è stata solo un’esperienza enogastronomica, ma un momento di riflessione e celebrazione della cultura italiana. Gli ospiti hanno potuto immergersi nella ricchezza del patrimonio culinario regionale, scoprendo come piatti tradizionali possano essere reinterpretati con creatività e rispetto per le radici.

    La serata ha confermato il ruolo dell’Accademia Italiana della Cucina come custode della tradizione e promotrice dell’eccellenza. La delegazione di Montecarlo, con la sua presenza, ha dato un respiro internazionale all’evento, testimoniando l’interesse globale per la cucina italiana.

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    Irresistibile Cena Ecumenica 2024 nel Principato di Monaco, foto di Simone Di Giorgio

    Un Invito a Riscrivere la Tradizione

    La Cena Ecumenica 2024 ha lasciato un segno indelebile nei cuori e nei palati dei presenti. Il connubio tra i legumi della tradizione, i vini d’eccellenza e la creatività degli chef ha dimostrato che il futuro della cucina italiana risiede nella sua capacità di innovare senza perdere il contatto con le proprie origini.

    Questo evento non è stato solo un tributo al passato, ma un invito a tutti noi: riscoprire, valorizzare e tramandare i sapori che ci definiscono come comunità.

    Per chi non ha potuto partecipare, resta la promessa di nuove edizioni, altrettanto ricche di gusto, cultura e convivialità.

    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer
    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer

    Siti di riferimento: https://www.tenutapoggiodegliulivi.it/  https://www.accademiaitalianadellacucina.it

    Siti partners articolo: https://www.papillae.it/ https://www.foodandwineangels.com/ https://carol-agostini.tumblr.com/

  • Marco Capitoni e le emozioni in Val D’Orcia del 2024

    Marco Capitoni e le emozioni in Val D’Orcia del 2024

    Un Viaggio nella Val D’Orcia: Alla Scoperta della Cantina Marco Capitoni

    Di Carol Agostini

    La Val D’Orcia, una delle perle della Toscana, è stata inserita nella prestigiosa World Heritage List nel 2004, grazie al suo paesaggio incantevole che si estende intorno all’entroterra di Siena. Qui, arte e natura si fondono in un connubio magico, testimoniato dai borghi rinascimentali disseminati nella regione. È un luogo che invita alla scoperta e alla contemplazione, dove ogni angolo cela una storia da raccontare.

    Marco Capitoni e le emozioni in Val D'Orcia del 2024, foto di Cristina Santini e Carol Agostini
    Marco Capitoni e le emozioni in Val D’Orcia del 2024, foto di Cristina Santini e Carol Agostini

    Nonostante il clima invernale possa far pensare che non sia il momento ideale per una passeggiata tra i vigneti, molti sono coloro che credono che non esista momento migliore per avventurarsi nella bellezza della Val D’Orcia. E così, durante la programmazione delle giornate dedicate al “Benvenuto Brunello” a Montalcino, molti hanno deciso di concedersi una visita alla Cantina Marco Capitoni, situata proprio nel cuore di questa regione incantevole.

    BENVENUTO BRUNELLO

    LECCIO D’ORO

    Il Consorzio del Vino Brunello di Montalcino assegna ogni anno un premio denominato LECCIO D’ORO.
    Il premio si divide in due sezioni: Sezione Ristoranti (Italia e Estero), Sezione Enoteche (Italia e Estero).

    I premi vengono assegnati ai locali che hanno la Carta dei Vini, ovvero il listino, con una gamma ampia e rappresentativa di vino BRUNELLO DI MONTALCINO e degli altri vini di Montalcino, in relazione sia alle diverse annate che al numero di etichette di aziende produttrici

    I PRODUTTORI

    Una varietà incredibile di cantine in una piccola porzione di territorio, questa è Montalcino. Storie da raccontare, esperienze da condividere e interpretazioni uniche del Brunello di Montalcino e della denominazione.

    Un Viaggio nella Val D’Orcia: Alla Scoperta della Cantina Marco Capitoni, foto di Cristina Santini e Carol Agostini
    Un Viaggio nella Val D’Orcia: Alla Scoperta della Cantina Marco Capitoni, foto di Cristina Santini e Carol Agostini

    L’accoglienza presso l’Azienda Capitoni è calorosa e genuina, proprio come il sorriso di Marco Capitoni e la moglie Antonella, il cui entusiasmo sembra illuminare la giornata più cupa. Circondati dai vigneti che brillano ancora dei colori dell’autunno, ci si sente immediatamente avvolti da un senso di tranquillità e benessere, tipico della campagna toscana, anche in una giornata uggiosa, tra rari spiragli di sole e pioggia, creando dei meravigliosi arcobaleni.

    Decidiamo di seguire il consiglio di Marco e ci concediamo una degustazione dei suoi vini nel casolare. Qui, nella frescura della cantina, ci immergiamo in un viaggio sensoriale alla scoperta dei vini di Marco Capitoni.

    Marco Capitoni e le emozioni in Val D'Orcia del 2024, le vigne di Marco, foto di Cristina Santini e Carol Agostini
    Marco Capitoni e le emozioni in Val D’Orcia del 2024, le vigne di Marco, foto di Cristina Santini e Carol Agostini

    Tra i vini proposti, spiccano il Troccolone Orcia Sangiovese DOC, il Capitoni Orcia Riserva DOC e il Frasi Orcia DOC Sangiovese Riserva. Ogni nome racchiude una storia unica, come quella del Troccolone, che prende il nome da un personaggio del mondo agricolo della Val D’Orcia e rappresenta un omaggio alla tradizione e alla storia di questa terra.

    La nostra visita prosegue con un pranzo d’eccezione e  con una passeggiata tra i vigneti, dove possiamo toccare con mano la terra sabbiosa e limosa, ricca di fossili e conchiglie, che conferisce ai vini di Marco quel carattere unico e inconfondibile.

    Ma la vera magia di questa esperienza risiede nella generosità e nella passione di Marco, un vignaiolo che ascolta la sua terra, cura le sue viti e trasmette il suo sapere con un rispetto profondo per la tradizione e la storia della Val D’Orcia.

    Perché la Val D’Orcia è molto più di un semplice paesaggio: è un luogo dove il tempo sembra fermarsi e dove ogni sorso di vino racconta una storia millenaria.

    Un Viaggio nella Val D’Orcia: Alla Scoperta della Cantina Marco Capitoni, foto di Cristina Santini e Carol Agostini
    Un Viaggio nella Val D’Orcia: Alla Scoperta della Cantina Marco Capitoni, foto di Cristina Santini e Carol Agostini
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  • Tenuta Poggio degli Ulivi, viaggio a Montalcino 2024

    Tenuta Poggio degli Ulivi, viaggio a Montalcino 2024

    Una lunga storia e una reputazione illustre: il Brunello di Montalcino della Tenuta Poggio Degli Ulivi

    Di Cristina Santini

     

    Partiamo da molto lontano, dagli albori dove ogni periodo ha contribuito a foggiare il presente e a gettare le basi per il futuro. Così è il racconto della Tenuta Poggio degli Ulivi.

     

    Tenuta Poggio degli Ulivi, viaggio a Montalcino 2024, la cantina, foto dell'autrice
    Tenuta Poggio degli Ulivi, viaggio a Montalcino 2024, la cantina, foto dell’autrice

    La storia della Tenuta di Sesta, nata dall’unione delle famiglie Ciacci di Montalcino e Tarugi di Montepulciano, rappresenta un affascinante intreccio di secoli di tradizioni, divisioni ereditarie e fusioni che hanno plasmato un ricco patrimonio culturale, storico e agricolo.
    La nascita della Tenuta Poggio degli Ulivi è il risultato di questo lungo percorso di evoluzione e di intrecci familiari che hanno plasmato la sua identità unica.

    Affonda le sue radici nel Regno longobardo e nei territori della diocesi, fino ad arrivare al potente Abate di Sant’Antimo che, per concessione di Ludovico il Pio, figlio di Carlo Magno, acquisì il possesso del territorio di Sesta. Con l’espansione della Repubblica di Siena e la decadenza dell’Abbazia di Sant’Antimo nel 1492, ad opera del Pontefice Pio II, la tenuta si evolse e si integrò nella nuova Diocesi di Montalcino, tracciando così un percorso storico ricco di cambiamenti e trasformazioni.

    Nel periodo dell’espansionismo senese, la proprietà divenne possesso dell’antica e nobile Famiglia dei Tolomei, divenuti ricchissimi mercanti, con legami alla dinastia tolemaica dell’antico Egitto.
    A metà Ottocento, i 1700 ettari appartenuti ai beni ecclesiastici passarono nelle mani dei fratelli Felice e Giovanni Ciacci che si dedicarono con impegno alla coltivazione di cereali, oliveti, vigneti e all’allevamento del bestiame, contribuendo allo sviluppo della tenuta con il loro lavoro e la loro passione per l’agricoltura e la terra.

    Alla scomparsa di Giovanni Ciacci, nel 1965, prende le redini Elisa Ciacci Bellocci, nota come Lisetta, una figura di spicco nel campo dell’agricoltura, un settore tradizionalmente dominato dagli uomini. Il suo ruolo nell’assumere la guida della fattoria e promuovere l’emancipazione femminile in questo ambito segna un punto di svolta importante nella lotta per la parità di genere in tali settori lavorativi.
    Sono gli anni della ripresa dal sistema mezzadrile ed il Brunello di Montalcino, divenuto una Doc nel 1966, comincia a divenire qualcosa di importante fino ad ottenere la Docg nel 1980 raggiungendo anche una regolamentazione più nitida e seria.

    Tenuta Poggio degli Ulivi, viaggio a Montalcino 2024, foto da sito dei vigneti
    Tenuta Poggio degli Ulivi, viaggio a Montalcino 2024, foto dell’autrice dei vigneti

    Negli anni ‘90 Lisetta cede il testimone alla figlia, la professoressa Nicla Bellocci Secchi Tarugi, attuale titolare dell’Azienda, affiancata nella gestione dalla terza generazione, le figlie Lucia ed Elena e dai rispettivi mariti, Mario Valgimigli e Paolo Ancilli.

    In passato, l’olio aveva un grande valore, più del vino. Quando la grande fattoria di Sesta fu divisa, questa parte dell’azienda fu chiamata “Poggio degli Ulivi” per le oltre duemila piante ultracentenarie dominanti le colline circostanti.
    Oggi giorno, si continua a produrre olio, per ora solo per un consumo familiare con l’intento in un prossimo futuro di una crescita aziendale che porterà alla realizzazione in grande scala di un prodotto di alta qualità.

    Ai nostri giorni, l’Azienda di famiglia, a conduzione femminile, dispone di 90 ettari di terreno, di cui 6 allevati esclusivamente a Sangiovese grosso e sono seguiti dagli enologi Paolo e Jacopo Vagaggini. Le vigne hanno un’età media di 40 anni, alcune 60.

    Tenuta Poggio degli Ulivi, viaggio a Montalcino 2024, foto dell'autrice dei vigneti
    Tenuta Poggio degli Ulivi, viaggio a Montalcino 2024, foto dell’autrice dei vigneti

    Posizionata al centro di un’area sede di insediamenti arcaici risalenti al periodo etrusco e romano, sul versante esposto a sud, di fronte al Monte Amiata, antico vulcano spento alto 1738 metri, la Tenuta è su terreni antichi e particolarmente vocati che degradano fino al fiume Orcia. Sono di diversa composizione e altitudine, formati dalla disgregazione di rocce, soprattutto galestro e alberese, argilla frammista al tufo, ricchi di scheletro e ciottoli di fiume nella parte finale.
    I vigneti, situati in un magnifico enclave, sono riparati dai venti freddi del nord dal Poggio d’Arna e dalle perturbazioni provenienti dalla Siberia dal Monte Amiata, risentendo favorevolmente anche dell’influenza del mar Tirreno che dista solo 30 km in linea d’aria.

    Tenuta Poggio degli Ulivi, viaggio a Montalcino 2024, foto dell'autrice dei vigneti
    Tenuta Poggio degli Ulivi, viaggio a Montalcino 2024, foto dell’autrice dei vigneti

    In vigna, dopo aver appurato la maturità delle uve a seguito degli assaggi da metà settembre, segue la raccolta rigorosamente manuale con un’accurata selezione solo dei migliori grappoli, una vendemmia particellare a fasce di vigoria, come da tradizione famigliare. Portate in cantina, le uve passano 48 h di macerazione a freddo. La vinificazione ha luogo in botti troncoconiche di rovere francese da 25 hl, è una fermentazione alcolica tumultuosa che dura circa una settimana, alla temperatura di 28 gradi senza aggiunta di lieviti selezionati ma solo di un piede pre fermentativo con frequenti rimontaggi e follature.

    A fine fermentazione, si effettua una lunga macerazione sulle bucce che varia dai 20 ai 45 giorni a seconda dell’annata, mentre l’affinamento avviene in botti da 25 hl di slavonia con permanenza sulle fecce fini per 36 mesi di invecchiamento minimo, con controllo degustativo, a cadenza mensile, e travaso al minimo accenno di riduzione.

    Ogni singola vigna, Levante, Spianate e Campo dei Ceci, viene vinificata separatamente e al termine del periodo di invecchiamento le masse vengono assemblate riposando ulteriormente almeno dodici mesi in bottiglia.

    Tenuta Poggio degli Ulivi, viaggio a Montalcino 2024, foto dell'autrice dei vigneti
    Tenuta Poggio degli Ulivi, viaggio a Montalcino 2024, foto dell’autrice dei vigneti

    La prima vendemmia del 1975 segna un punto di partenza, e da allora molte cose sono migliorate. Le tecniche di coltivazione, la vinificazione e la selezione delle uve sono diventate più sofisticate, garantendo vini di alta qualità.
    Noi abbiamo assaggiato in una verticale di più annate, un Brunello vecchio stile, tradizionale, con un’immagine che onora l’antico popolo etrusco come elemento storico-culturale.

    Un vino studiato per gli amanti del Sangiovese, dalla bella spalla acida, dal tannino graffiante che rappresenta una nicchia dato il limitato numero di bottiglie che si attesta intorno alle 3500 all’anno e che lo rende ancora più esclusivo.
    E’ in progetto l’aumento della produzione, che comunque non può superare 30000, per coprire altri mercati che oggi sono rivolti verso Svizzera, Francia, Est Europa e Italia.

     Line up dei vini degustati, articolo: Tenuta Poggio degli Ulivi, viaggio a Montalcino 2024, foto dell'autrice dei vigneti
    Line up dei vini degustati, articolo: Tenuta Poggio degli Ulivi, viaggio a Montalcino 2024, foto dell’autrice

    2019: il suo colore rubino con riflessi granati ai bordi indica una maturità e una complessità interessanti. Il naso esplosivo con profumi di tabacco, humus, sottobosco, cioccolato e spunti balsamici prepara ad un’esperienza sensoriale avvincente che non delude. La freschezza e l’acidità al sorso sono segni di un vino ben bilanciato, la profondità e il ritorno persistente di frutta matura, di ciliegia sotto spirito, indicano una qualità superiore. Un vino pronto per essere gustato anche dopo pochi anni di riposo, lungo, avvolgente, emozionante, di grande bevibilità e longevità allo stesso tempo.
    (2018 e 2014 non sono state prodotte perché annate pessime).

    Tenuta Poggio degli Ulivi, viaggio a Montalcino 2024, foto dell'autrice
    Tenuta Poggio degli Ulivi, viaggio a Montalcino 2024, foto dell’autrice

    2017: In questo calice vince il “naso identitario” con sentori predominanti di cuoio e una riduzione delle note di tabacco tipici di vini maturi che iniziano a mostrare un bouquet più complesso e sfumature evolute. L’ampia presenza di tannini, che asciugano il palato, palesa che il vino potrebbe ancora beneficiare di qualche anno in cantina per arrotondare ulteriormente la sua struttura e permettere all’acidità di integrarsi meglio con le altre componenti.

    La persistenza e la complessità aroma gustativa, con frutta rossa come ciliegia e lampone e cenni ematici, mostrano il suo grande carattere e lunga vita. Certamente, un vino che lascia un’impressione marcata e promette ulteriori evoluzioni con l’invecchiamento.

    2016: un vino ricco e avvolgente, con aromi intensi e profondi. Il legno si fonde armoniosamente con gli altri elementi, donando una nota di raffinatezza e di balsamicità. Sorso di struttura, elegante, avvolto da una sensazione di pienezza, di frutta più scura in confettura e un tannino morbido e vellutato.
    Il vino sembra essere un grande cavallo di battaglia, un vero e proprio protagonista, con una persistenza lunga e piacevole, e un tocco affumicato che aggiunge complessità.

    Tenuta Poggio degli Ulivi, viaggio a Montalcino 2024, foto dell'autrice
    Tenuta Poggio degli Ulivi, viaggio a Montalcino 2024, foto dell’autrice

    2016 Riserva: un passo in più per questo calice che mostra un colore rubino brillante con riflessi granati e una piacevole esperienza olfattiva data dall’intenso profumo erbaceo, fruttato maturo e dolce. La freschezza e l’acidità bilanciate nel sorso rendono questo vino straordinario. Il tannino marcato, ma ben integrato, insieme ai toni di cioccolata, liquirizia e frutto scuro come la prugna, lo rendono un vino polposo e carnoso. Chiusura su eleganti note di cuoio. Una standing ovation per questa riserva.
    Le riserve vengono fatte solo nelle annate eccellenti (le prossime saranno la 2019 e la 2020).

    2015: Olfatto chiuso nella sua intimità, la corteccia e il cioccolato scuro portano una sensazione terrosa e ricca, mentre il balsamico ed erbaceo aggiungono un tocco di freschezza. I fiori leggermente appassiti richiamano l’immagine di un pot pourri, con i loro profumi misti. Tuttavia, al palato, sembra che questa annata sia meno identitaria e più fredda, con un aumento anche del grado alcolico nel calice. Il carruba contribuisce a questa complessità, ma in modo più timido rispetto alle altre note. Inoltre, non raggiunge quella freschezza che ci si aspetta.

    Tenuta Poggio degli Ulivi, viaggio a Montalcino 2024, foto dell'autrice
    Tenuta Poggio degli Ulivi, viaggio a Montalcino 2024, foto dell’autrice

    2013: Un vino molto evoluto, con note di carruba, terroso, spezie marcate, china, nocciole e grafite. La sua freschezza è ancora evidente, con una spalla acida alta. Al palato, risulta ampio e persistente, e sembra avere ancora molto tempo davanti a sé. I fiori appassiti e le note di marmellata di frutta scura completano il quadro di questo calice intrigante. D’altronde è un frutto che riesce a nascondere bene il passar del tempo.

    Tenuta Poggio degli Ulivi, viaggio a Montalcino 2024, foto dell'autrice
    Tenuta Poggio degli Ulivi, viaggio a Montalcino 2024, foto dell’autrice

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    Cristina Santini Sommelier, winewriter, esperta vitivinicola
    Cristina Santini Sommelier, winewriter, esperta vitivinicola

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  • Anteprime di Toscana 2024, un viaggio toscano d’eccellenze

    Anteprime di Toscana 2024, un viaggio toscano d’eccellenze

    Anteprime di Toscana 2024: Un’Esplorazione dei Tesori Enogastronomici Toscani

    Di Carol Agostini

    Gennaio 2024

    Le Anteprime di Toscana 2024 si preparano ad aprire le porte a una nuova e appassionante scoperta dei tesori enogastronomici della regione. Questo evento di grande risonanza, atteso con ansia dagli intenditori di vino e dagli appassionati della cultura culinaria toscana, si svolgerà tra il 10 e il 19 febbraio, illuminando Firenze e dintorni con l’essenza della tradizione vinicola toscana.

    Un’Iniziativa di Eccellenza: Le Anteprime di Toscana

    Le Anteprime di Toscana rappresentano un momento clou per gli amanti del vino e della gastronomia. È un’occasione in cui le migliori etichette della regione vengono presentate in anteprima a giornalisti, operatori del settore e appassionati. L’evento non è solo una celebrazione del vino, ma anche un viaggio attraverso la ricchezza culturale, storica e culinaria della Toscana.

    Chianti Classico Collection

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    La Stazione Leopolda ospiterà il Chianti Classico Collection, un’esclusiva vetrina che unisce l’arte del vino all’eleganza dei luoghi. L’atmosfera raffinata di questo straordinario spazio diventerà il palcoscenico ideale per presentare le nuove annate e le pregiatissime selezioni dei produttori di Chianti Classico.

    Gli appassionati e gli esperti del settore avranno l’opportunità di immergersi nelle degustazioni guidate, esplorando la complessità e la ricchezza sensoriale di questi vini iconici. I produttori di Chianti Classico, custodi di tradizioni antiche e innovazioni enologiche, saranno presenti per condividere la loro passione e la storia dietro ogni bottiglia.

    VEDI ANCHE: https://www.papillae.it/chianti-classico-collection-evento-non-perdere/

    Arte, Cultura, e Delizia Enologica

    Oltre alle degustazioni, il Chianti Classico Collection offre uno sguardo privilegiato sull’arte e la cultura del territorio. L’evento si trasforma in un viaggio multisensoriale, dove il connubio tra arte e vino crea un’esperienza unica e indimenticabile.

    Partecipa a un’Esperienza Vinicola Unica

    Se sei un amante del Chianti Classico o desideri esplorare il meglio della produzione vinicola toscana, il Chianti Classico Collection è l’appuntamento da non perdere. Una tre giorni dedicata all’eccellenza enologica, in un contesto straordinario che fonde tradizione e contemporaneità, arte e passione per il vino.

    VEDI ANCHE: https://www.papillae.it/anteprime-di-toscana-un-viaggio-toscano-eccellenze/

    L’Altro Volto del Vino Toscano: Anteprima L’Altra Toscana 2024

    Una delle anticipazioni più attese è l’evento “L’Altra Toscana 2024”, giunto alla sua terza edizione. Il 19 febbraio, il Palazzo degli Affari a Firenze sarà il palcoscenico dove 18 Denominazioni presenteranno le loro nuove annate. L’Associazione L’Altra Toscana, rappresentando il 40% dell’imbottigliato regionale, continua a guidare la promozione delle eccellenze enologiche toscane.

    VEDI ANCHE: https://www.papillae.it/anteprima-laltra-toscana-viaggi-sensoriali-loco/

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    Anteprima Vino Nobile di Montepulciano: Un Viaggio tra Gusto e Tradizione

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    Dal 10 al 12 febbraio, Montepulciano sarà il palcoscenico dell’Anteprima Vino Nobile di Montepulciano 2024. Questo evento non solo presenta le nuove annate del prestigioso Vino Nobile ma offre anche un’immersione nella storia, nella cultura e nella tradizione culinaria locale.

    VEDI ANCHE: https://www.papillae.it/anteprima-vino-nobile-di-montepulciano-tour-sensi/

    Chianti Lovers & Rosso Morellino 2024: Un’Esplosione di Aromi e Sapori

    Il 18 febbraio, Chianti Lovers & Rosso Morellino 2024 promette di deliziare i palati con oltre 400 etichette di Chianti e Morellino. Questo evento, svoltosi alla Fortezza da Basso di Firenze, è un appuntamento annuale imperdibile per operatori del settore e appassionati, un’occasione per esplorare le nuove annate e stabilire contatti preziosi.

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    Anteprime di Toscana 2024, un viaggio toscano d’eccellenze, logo da sito

    Una Settimana di Anteprime da Non Perdere

    Le Anteprime di Toscana 2024 si preannunciano come una settimana intensa, ricca di degustazioni, incontri, e scoperte enogastronomiche. Dai paesaggi mozzafiato alle cantine secolari, dalle tradizioni culinarie alle nuove annate di vino, questa è un’opportunità unica per immergersi nell’anima della Toscana.

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    Anteprime di Toscana 2024, un viaggio toscano d’eccellenze, logo da sito

    Gli amanti del vino, i professionisti del settore e i curiosi enogastronomici possono prepararsi a un’esperienza straordinaria durante le Anteprime di Toscana 2024, dove il vino diventa il filo conduttore tra passato e presente, cultura e innovazione.

    VEDI ANCHE: https://www.papillae.it/chianti-lovers-e-rosso-morellino-altri-assaggi/

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  • Brunello a Palazzo edizione 2023 con assaggi ed emozioni

    Brunello a Palazzo edizione 2023 con assaggi ed emozioni

    Brunello a Palazzo, il percorso enogastronomico dedicato al Brunello di Montalcino e alla gastronomia pontina torna a Fondi (LT) venerdì 1 dicembre 2023 per la sua 7° edizione.

    Redazione – Carol Agostini

    L’evento che porta a Fondi (LT) il Brunello di Montalcino, uno dei più prestigiosi vini rossi italiani prodotto in Toscana da uva sangiovese, per accostarlo alle eccellenze gastronomiche del territorio pontino giunge alla sua 7a edizione.

    Il percorso enogastronomico si svolgerà nelle prestigiose sale di Palazzo Caetani, nel cuore della Città di Fondi, e vedrà coinvolte più di 20 cantine produttrici di questo meraviglioso vino e 13 gastronomie pontine. Gli ospiti avranno modo di degustare i calici di Brunello in abbinamento a piatti appositamente preparati da chef e operatori della gastronomia.

    In apertura di serata ci sarà una Masterclass dedicata a “Brunello…10 anni” tenuta da Davide Bonucci, presidente di EnoClub Siena.

    La gastronomia a Palazzo Caetani sarà curata da Caseificio l’Angolo della Mozzarella, Chosen Restaurant, Co.Co Cookery Cocktail, Come una Volta-Salumeria Alcolica, Da Fausto Eventi, Forneria Macchiusi di Vallemarina, F.lli Tazio, Gregorio De Gregoris, Laghetto Living, LO.GO local gourmet, Norcineria Petrillo, RED’S Cibarie & Miscele, Ristorante Riso Amaro.

    L’evento è organizzato da Associazione Decant Fondi in collaborazione con EnoClub Siena e vede il patrocinio dell’Ente Parco Naturale Regionale Monti Ausoni e Lago di Fondi e del Comune di Fondi.

    I banchi d’assaggio saranno aperti al pubblico venerdì 1 dicembre dalle ore 19.30 alle ore 24.00 e la Masterclass si svolgerà dalle 18.00 alle 19.30

    I posti sono limitati ed è necessaria la prenotazione. I biglietti sono acquistabili online al link http://www.associazionedecant.it/index.php/brunello-a-palazzo/ticket-online oppure a Fondi (LT) presso: Futurgrafica, LO.GO local gourmet, Co.Co Cookery Cocktail, Come una Volta-Salumeria Alcolica, RED’S Cibarie & Miscele; a Formia (LT) presso: Green Cafè; a Latina presso: Globaltel

    Informazioni utili:

    Le pagine web e social di Associazione Decant sono: www.associazionedecant.it, http://fb.me/AssociazioneDecant

    Per informazioni ci si può rivolgere a decantfondi@gmail.com oppure 3288449450, 3356270026, 3397451834.

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