I Fiori di Leonie, ultimo nato della linea Myò di Zorzetting
Redazione – Carol Agostini
Zorzettig vince in sostenibilità I Fiori di Leonie, ultimo nato della linea Myò, vince riconoscimenti nazionali e internazionali. Premiato l’impegno verso lasostenibilità dell’azienda friulana guidata da Annalisa Zorzettig.
Porta il nome della piccola nipotina di Annalisa Zorzettig il vino più premiato quest’anno della storica azienda friulana.Leonie, grazie al suo grande amore per la natura, ha ispirato il nome di questo uvaggio di Pinot Bianco, Sauvignon e Friulano che quest’anno è stato premiatonon solocon i Tre Bicchieri del Gambero Rosso,ma anche con i 5 grappoli di Bibenda e con il gold di Wine Hunter Merano Wine Festival.
Un vino dedicato al progetto di preservazione della biodiversitàspecifica che Annalisa Zorzettig e l’agronomo Antonio Noacco, stanno portando avantida diversi anni in tutti i 120 ettari di tenuta.
“I fiori di Leonie rappresenta per noi la sintesi del nostro impegno nei confronti dell’ambiente e delle nostre radici –spiega Annalisa Zorzettig, titolare dell’azienda.
È un vino che parla fortemente di Friuli, perché nasce da tre varietà bianche che ben si esprimono nel nostro territorio:
il Sauvignon che dona il suo tratto aromatico, il Pinot Bianco con la sua eleganzae il Friulano, passato, presente e futuro della nostra famiglia, come Leonie. Il rispetto per il territorio, lapreservazione della biodiversità specifica e l’attenzione alla sostenibilitàsono poi alla base anche di un altro grande progetto su cui stiamo lavorando eche non vediamo l’ora di svelare nei prossimi mesi”.
Dopo l’abbandono del diserbo chimico, l’attenzione si è spostata sul ripristino della vitalità del suolo.
Ogni appezzamento viene studiato eviene applicato uno specifico sovescio perle caratteristiche di quel terreno. Si cerca in particolar modo di favorire la presenza non solo di insetti pronubi ma anche di antagonisti naturali ad altre specie nocive, per rendere il vigneto in grado di auto-proteggersi. Lo studio della miscela è tale da garantire fioriture le più costanti possibili.
Tutto parte dallanecessità di ricercare quell’equilibrio tra produzione agricola e preservazione dell’ambiente che negli anni si è teso a tralasciare, con l’intento di fornire un doppio vantaggio:sia all’uomo, assicurando una congrua produttività, che all’ecosistema.
Territorio
La cantina attualmente è nelle mani di Annalisa Zorzetting, vignaiola che ha raccolto l’eredità del padre rinnovando l’azienda e acquisendo nuovi vitigni fino ad arrivare ai 120 ettari attuali. Le vigne si estendono nei Colli Orientali del Friuli tra le zone di Spessa, Ipplise Prepotto: tre terroir unici e particolarmente vocati alla viticoltura, protetti dalle Alpi, dalle fredde correnti del Nord e baciati dalla brezza del mare Adriatico.
Linea di punta di Zorzetting è Myò: vini che nascono prevalentemente da vitigni autoctoni e vogliono essere una celebrazione dei Colli orientali del Friuli e della loro biodiversità, storia e cultura.
“Barolo del Sud” 2022: l’Aglianico del Vulture Cantina Il Passo
Di Elsa Leandri
La cantina il Passo, situata a Barile, in provincia di Potenza, ha scommesso tutto su quel vitigno celebrato nei film e apprezzato da degustatori e spesso soprannominato “Barolo del Sud”: l’Aglianico del Vulture.
L’AGLIANICO NEI FILM
“Questo puro Aglianico del Vulture grande vino della nostra terra
per brindare a un uomo che ci ha spinto ad indagare sulla nostra identità
Brindo a Carlo Levi
E se permettete a Gian Maria Volonté!”
Così Rocco Papaleo recita nel suo film del 2010 “Basilicata Coast to Coast”. Il gruppo di amici si ferma a Aliano, (luogo di esilio a causa delle sue idee antifasciste per Carlo Levi tra il 1935 e 1936) ed è qui, sulla terrazza amata dallo scrittore che viene effettuato il brindisi.
Questo è anche il paese in cui è ambientato il romanzo autobiografico di Levi “Cristo si è fermato a Eboli” successivamente riportato sugli schermi dal regista Francesco Rosi, in cui il protagonista è interpretato dall’attore Gian Maria Volonté.
Entrambe queste opere hanno come fine quello di riproporre non solo le bellezze di questa regione, ma anche i valori umani legati agli stessi abitanti, valori che trovano le radici anche nella produzione del vitigno tradizionale, l’aglianico.
L’AGLIANICO E LA CANTINA IL PASSO
La Basilicata, che collega lo Ionio al Tirreno è una regione prevalentemente collinare e montagnosa ed è proprio nella zona più a nord del Vulture in presenza di un vulcano spento, dove i terreni piroclastici diventano protagonisti, che l’autoctono vitigno a bacca nera, l’aglianico, trova la sua maggiore espressione.
È qui, e più precisamente a Barile, che la cantina Il Passo, di proprietà della famiglia Grimolizzi, dal 2012 coltiva e trasforma le uve di questo territorio unico, dando vita a due prodotti: l’ Aglianico del Vulture DOC e l’Aglianico del Vulture Superiore DOCG, Alberi in Piano.
La visita in cantina regala un tuffo nel passato: la parte iniziale del Settecento è scavata nel monte Vulture, fino ad arrivare all’ultima parte che risale dal 1300 in cui si trova il palmento, una costruzione di pietra dotata di due vasche in cui veniva versata l’uva al momento della vendemmia.
La storia, la tradizione e la voglia di rappresentare al meglio il proprio territorio in una bottiglia hanno spinto i proprietari, guidati dall’enologo Dott. Mecca, a concentrarsi unicamente sul vitigno autoctono.
LE DEGUSTAZIONI
In questa occasione abbiamo avuto la fortuna di effettuare una mini verticale mettendo a confronto l’Aglianico del Vulture Doc Alberi in Piano 2017 e 2015, che hanno ottenuto tra i vari premi la medaglia rossa del The Winehunter rispettivamente nel 2021 e nel 2019, così da poterne apprezzare le differenze.
AGLIANICO DEL VULTURE 2017 ALBERI IN PIANO
Rosso carminio vivace e intenso con riflessi amaranto.
Il ricco impatto olfattivo svela sentori di ciliegia, lampone, arancia sanguinella, viola e rosa.
In chiusura note speziate di cannella e vaniglia e empireumatiche di tabacco.
Freschezza e sapidità decise accompagnano i tannini eleganti offrendo una lunga persistenza con richiami fruttati.
AGLIANICO DEL VULTURE 2015 ALBERI IN PIANO
Rosso carminio impenetrabile e luminoso.
I sentori di mora di gelso e di mirtillo in confettura, di scorza di arancia, la nota vegetale di liquirizia e di menta essiccata insieme al cardamomo, al pepe nero e agli echi di cuoio completano l’invitante ventaglio olfattivo.
Il tannino ben integrato e la caratteristica sapidità data dai terreni vulcanici invogliano il palato a un nuovo sorso.
Se l’annata 2017 con la complicità del caldo ci offre un vino molto strutturato e destinato anche a un lungo invecchiamento, la 2015 non è da meno offrendo sentori più evoluti e complessi.
Conclusione degustativa:
“Altra annata molto calda è l’attuale 2022, chissà cosa ci riserverà, non vediamo l’ora di poterla degustare ma dovremo pazientare qualche anno”.
Degustazione di Elsa Leandri
Informazioni
Attualmente trovate in vendita le vendemmie:
Alberi in Piano 2013, Alberi in Piano 2014, Alberi in Piano 2015, Alberi in Piano 2016, Alberi in Piano 2017, Alberi in Piano 2018, anche nel sito della cantina online, inoltre, potrete leggere la storia della famiglia, prenotare delle degustazioni in loco.
Quest’anno la cantina ha festeggiato i primi 10 anni di produttività vitivinicola con una grande festa, invitando giornalisti, esperti di settore e gente appassionata di aglianico e i 140 di attività agricola.
Gli ospiti della giornata hanno visitato la Masseria, le vigne, degustato i vini con degli abbinamenti culinari tradizionali del luogo, ascoltato la parole di Maria Grimolizzi e dei figli, magnifico sentire la storia e cultura della zona ricca di etnie, di vissuto e di territorio:
“Sono trascorsi già dieci anni da quando abbiamo iniziato quest’avventura – racconta Maria Grimolizzi, con il marito Raffaele e i figli Riccardo, Candida e Rita – il primo terreno, un oliveto, che si incontra sull’Appia che si percorre per raggiungerci, si chiama ‘Il Passo’ ed è questo ad aver dato il nome alla nostra azienda”; sarete affascinati da questa madre, ma soprattutto donna di gran cuore e costanza, che ogni giorno si rinnova con idee e Mission, per tenere assieme la famiglia unita in un progetto di grande valore e qualità.
Da sempre la consideriamo la combattente, la frontwoman, colei che crea sinergia tra privato e lavoro, il riferimento sul territorio di una vita fatta di sacrifici e impegno, colei che sa accogliere chiunque con profondo calore.
Tutto ciò lo ritroverete ad ogni sorso, perchè i vini della cantina rispecchiano le caratteristiche appena descritte; visitando l’azienda farete un viaggio intenso, fatto di luoghi, di paesaggi, di affetto e di qualità sensoriale; insomma, un percorso di sensi e di introspezione quanto emozionale a livello vinicolo.