Nella stupenda cornice delle OGR– Officine Grandi Riparazioni di Torino, dal 27 al 28 gennaio 2025 ha avuto luogo la nona edizione di Grandi Langhe.
Grandi Langhe 2025, evento indimenticabile piemontese
Conclusa da poco con un crescente numero di presenze, ben ripartite tra operatori del settore professionale, quali, buyers, importatori, ristoratori, enotecari, giornalisti sia nazionali sia esteri e wine blogger.
Grandi Langhe 2025 le presenze
In questa edizione sono aumentati anche gli espositori, circa 500, di cui 380 provenienti da Langhe e Roero e 120 dal resto della regione con oltre 3000 etichette in degustazione.
Grandi Langhe 2025, evento indimenticabile
Per la prima volta è stata messa a disposizione alla stampa un ampia area con servizio Sommelier che nostro malgrado era ancora in rodaggio. Le OGR sono poste accanto alla Stazione Ferroviaria di Torino Porta Susa, pertanto, ideali per coloro che viaggiano in treno.
Grandi Langhe 2025, evento indimenticabile
Ai desk di assaggio non più contraddistinti dalla denominazione di appartenenza, bensì in ordine alfabetico vi erano produttori delle più prestigiose Docg del Piemonte, come Barolo, Barbaresco, Roero, Barbera del Monferrato, Brachetto d’Acqui, Asti, Alta Langa, Canelli, Dogliani, Diano d’Alba, Erbaluce di Caluso, Gattinara, Nizza, Ovada, Ruche’ di Castagnole Monferrato e Terre Alfieri e numerose Doc di tutta la regione.
Grandi Langhe 2025, evento indimenticabile
Evento organizzato dal Consorzio di Tutela Barolo BarbarescoAlba Langhe e Dogliani, dal Consorzio Tutela Roero e in collaborazione con Piemonte Land of Wine, Pulltex ed il supporto di Regione Piemonte, Città di Torino e Banca Alba.
Una kermesse ben organizzata e appassionante, alla quale partecipo molto volentieri, sin da quando veniva organizzata nella ridente cittadina di Alba.
Grandi Langhe 2025, evento indimenticabile
Le etichette in degustazione sono prevalentemente ottenute da uno dei vitigni più noti e tra i più diffusi in Piemonte come il Nebbiolo, ma anche Barbera, Dolcetto, Grignolino, Timorasso, Nascetta, Arneis, Moscato, Erbaluce di Caluso, Brachetto e molti altri ancora sia nazionali sia internazionali.
Grandi Langhe 2025, evento indimenticabile
Seguono alcuni assaggi tra i più indimenticabili e tra quelli da me effettuati, focalizzandomi tra le varie denominazioni.
Ci tengo a precisare che non mi sono potuto presentare di fronte al desk d’assaggio di ogni produttore presente, pertanto, alcune etichette meritevoli non le troverete e gli assaggi sono inconfutabilmente soggettivi.
Grandi Langhe 2025, evento indimenticabile
Grandi Langhe: alcune degustazioni 2025
Alta Langa Blanc de Blancs Riserva 2019 Tenuta Il Falchetto – Chardonnay 100% – Bellissimo giallo dorato, perlage finissimo e continuo, rivela sentori di crosta di pane, fiori d’acacia, creme noisettes e erbe aromatiche, la freschezza stimola il sapido e lunghissimo sorso. Sito di riferimento: https://www.ilfalchetto.com
Alta Langa Brut Blanc de Blancs 655 Brandini – Chardonnay 100% – Giallo dorato, bollicine fini e durature, emana sentori di scorza d’agrumi, zagara, pan brioche e miele, dal sapore fresco, saporito e persistente. Sito di riferimento: https://www.agricolabrandini.it
Roero Arneis 2022 Palazzo Rosso – Giallo paglierino dai riflessi verdolini, sprigiona note di fiori di camomilla, mela pesca, susina e banana, scivola fresco e sapido in bocca è ci rimane a lungo. Sito di riferimento: https://www.palazzorosso.it
Grignolino del Monferrato Casalese Buslin Noblesse 2021 Tenuta Ca’ Davite – Rubino intenso, i sentori richiamano perlopiù fragolina di bosco, cassis e spezie dolci, arriva fresco e carezzevole, fine e persistente.
Robino Bramaterra 2019 Le Pianelle – Rosso rubino trasparente, al naso giungono sentori di lampone, fragolina di bosco, erbe officinali e spezie, al palato è setoso, armonioso e coerente. Sito di riferimento: https://www.lepianelle.com
Laudana Nizza 2021 Vinchio Vaglio – Rosso rubino intenso e profondo, libera sentori di violacciocca, amarena, pepe, tabacco e scatola da sigaro, al gusto è avvolgente con tannini nobili ed è dotato di una lunga persistenza aromatica. Sito di riferimento: https://vinchio.com
Boca 2021 Villa Guelpa – Rosso rubino, rimanda piacevoli sentori di frutti di bosco, spezie dolci, sottobosco e nuances balsamiche, al palato è fresco, setoso, pieno ed appagante e lungo. Sito di riferimento: https://www.villaguelpa.it
Barbaresco Vanotu 2021 Pellissero – Tonalità rosso rubino trasparente, dipana note di rosa, lampone, ciliegia, timo e vaniglia, al gusto è vellutato, avvolgente, ampio e persistente. Sito di riferimento: https://www.pellissero.com
Barolo Cerequio 2020 Michele Chiarlo – Bel rubino trasparente e consistente, emergono sentori di amarena, ribes nero, arancia sanguinella, menta, tabacco e spezie, al palato è leggiadro, vellutato, delicato e duraturo. Sito di riferimento: https://www.michelechiarlo.it
Moscato d’Asti “Vite Vecchia” Ca’d’Gal – Giallo paglierino chiaro, perlage fine e persistente, sviluppa note di salvia, rosmarino, agrumi, miele e erbe balsamiche, sorso fresco, dolce, cremoso e duraturo. Sito di riferimento: https://cadgal.it
Adriano Guerri, sommelier professionista, wine critic e blogger freelance
Premiate le aziende della Tuscia: Presentazione Guida 2025 e degustazioni a Caprarola, La Tuscia del vino
di Cristina Santini
Lunedì 27 gennaio nel pomeriggio è stata presentata alle Scuderie di Palazzo Farnese a Caprarola, in provincia di Viterbo, la guida “La Tuscia del Vino 2025”, curata da Carlo Zucchetti e Francesca Mordacchini Alfani, e moderata dal direttore del giornale www.carlozucchetti.it, Francesco Corsi.
La Tuscia del vino 2025, memorabile giornata degustativa
La Tuscia, la terra di confine tra Lazio, Umbria e Toscana, è un vero e proprio tesoro di gemme nascoste: borghi medievali, siti storici e meraviglie naturali. Questa regione, culla della civiltà etrusca e terra dei Papi, è una vera testimonianza del ricco patrimonio culturale italiano.
E’ un territorio morfologicamente e geologicamente variegato, caratterizzato da un dinamismo e un’evoluzione costanti. Negli ultimi dieci anni, ha dimostrato una continua crescita, come attestano l’aumento del numero di cantine e la credibilità raggiunta dai prodotti anche oltre i confini regionali.
La Tuscia del vino 2025, memorabile giornata degustativa, foto di Cristina Santini
Dall’anno di lancio della pubblicazione nel 2015, l’area di copertura si è gradualmente espansa oltre la provincia di Viterbo, includendo la Maremma, l’Umbria e altre zone confinanti con il Lazio. Ciò è stato fatto “per far sì che il disegno enologico della Tuscia, questa mappa disegnata, segua confini che ricercano nella sedimentazione del suolo la loro ragione d’essere e individuano tra le pieghe nascoste della storia i segni di una comune appartenenza” – come indica l’incipit .
Francesca Mordacchini Alfani ha parlato del progetto come “un’iniziativa inclusiva che non seleziona aziende vinicole specifiche, ma piuttosto conduce una ricerca meticolosa per includere tutti i produttori locali, anche i più nuovi e giovani, sotto l’egida della ‘Nouvelle Vague’. Ciò ci aiuta a comprendere le tendenze emergenti che percorrono la strada del vino, in particolare la crescente enfasi sugli approcci artigianali e sostenibili”.
La Tuscia del vino 2025, memorabile giornata degustativa, foto di Cristina Santini
Le due sale delle Scuderie hanno ospitato un’impressionante affluenza di pubblico e la grande degustazione delle aziende premiate e incluse nella guida. Erano presenti sul palco anche le autorità istituzionali, tra cui il Sindaco di Caprarola Angelo Borgna, il Consigliere regionale Giulio Zelli, il Direttore della Camera di Commercio Francesco Monzillo e la Dirigente scolastica dell’Istituto Alessandro Farnese di Caprarola Paola Adami.
Il Sindaco ha dichiarato che “il Comune di Caprarola è lieto di fornire il suo supporto per ospitare questa manifestazione di grande rilevanza per il territorio locale. Questo territorio non si caratterizza solo per l’agricoltura e le bellezze storiche, artistiche e ambientali, ma anche per l’eccellenza enogastronomica che merita di essere adeguatamente valorizzata. La presenza in questa sala di numerose cantine, produttori e partecipanti interessati dimostra l’importanza di questo settore.”
La Tuscia del vino 2025, memorabile giornata degustativa, foto di Cristina Santini
A questo punto non ci resta che condividere gli impressionanti numeri di questa edizione: 12 distinte regioni, 196 aziende vinicole valutate, oltre 1.000 vini degustati, 32 Cantine insignite del prestigioso riconoscimento “Cappello” (riconoscimento assegnato non al singolo vino ma all’azienda per la costanza e la coerenza del progetto sostenuto e per l’immagine del territorio come marchio storico fuori dai confini) e 127 vini che meritano una lunga sosta con i tre “Est! Est! Est!” di Montefiascone, una delle prime 5 DOC storiche d’Italia e la seconda più antica.
Al termine della premiazione, i produttori hanno assegnato un premio speciale a Carlo Zucchetti per il suo lavoro pluriennale nella promozione della regione della Tuscia, con particolare riferimento al suo impegno per il settore vinicolo.
La Tuscia del vino 2025, memorabile giornata degustativa, foto di Cristina Santini
I Premiati
32 cantine che hanno conquistato il Cappello:
Andrea Occhipinti – Gradoli, Lago di Bolsena Antica Cantina Leonardi – Montefiascone, Lago di Bolsena Antonella Pacchiarotti – Grotte di Castro, Lago di Bolsena
La Tuscia del vino 2025, memorabile giornata degustativa, foto di Cristina Santini
Antonio Camillo – Manciano, Tuscia Toscana Barberani – Orvieto, Ai Piedi del Peglia Cantina Ortaccio – Latera, Lago di Bolsena Cantine Neri – Orvieto, Tra Paglia e Tevere Castello della Sala – Ficulle, Ai Piedi del Peglia Decugnano dei Barbi – Orvieto, Ai Piedi del Peglia Erik Banti – Scansano, Tuscia Toscana Famiglia Cotarella – Montefiascone, Lago di Bolsena e Montecchio, Ai piedi del Peglia Il Vinco – Montefiascone, Lago di Bolsena La Maliosa – Manciano, Tuscia Toscana La Palazzola – Stroncone, Tra Tevere e Nera Le Coste – Gradoli, Lago di Bolsena Leonardo Bussoletti – Narni, Tra Tevere e Nera M. Menichetti – Montemerano di Manciano, Tuscia Toscana Muscari Tomajoli – Tarquinia, Tuscia Maremmana Palazzone – Orvieto, Tra Paglia e Tevere Podere Orto – Acquapendente, Media Valle del Paglia San Giovenale – Blera, Via Clodia Sassotondo – Sovana, Tuscia Toscana Sergio Mottura – Civitella d’Agliano, Tra Paglia e Tevere Stefanoni – Montefiascone, Lago di Bolsena Tenuta La Pazzaglia – Castiglione in Teverina, Tra Paglia e Tevere Tenuta Le Velette – Orvieto, Tra Paglia e Tevere Tenuta Montauto – Manciano, Tuscia Toscana Terenzi – Scansano, Tuscia Toscana Trebotti – Castiglione in Teverina, Tra Paglia e Tevere Trenta Querce – Lugnano in Teverina, Tra Paglia e Tevere Vignaioli del Morellino di Scansano – Scansano, Tuscia Toscana Vigne del Patrimonio – Ischia di Castro, Castro
La Tuscia del vino 2025, memorabile giornata degustativa, foto di Cristina Santini
127vini che meritano una lunga sosta (suddivisi per areale di appartenenza e tipologia):
Spumanti Bianchi
Tra Paglia e Tevere Chardonnay I.G.T. Lazio spumante Brut Nature ‘15 Sboccatura 07/‘24 Sergio Mottura
Tra Tevere e Nera Brut Gran Cuvée Metodo Classico ‘18 Sboccatura ‘24 La Palazzola Gran Cuvée Pas Dosé Metodo Classico ‘18 Sboccatura ‘23 La Palazzola
Castro Brut Aladoro Metodo Classico S.A. Sboccatura ‘24 Vigne del Patrimonio Brut Alaenne Pinot Nero Sessantamesi Metodo Classico S.A. Sboccatura ‘23 Vigne del Patrimonio
La Tuscia del vino 2025, memorabile giornata degustativa, foto di Cristina Santini
Spumanti Rosé
Tra Paglia e Tevere Rosé No Vintage S.G. Metodo Classico S.A. (‘20) Feudi Spada
Tra Tevere e Nera Nerosé Metodo Classico 60 mesi ‘21 Sboccatura ‘24 La Madeleine
Castro Brut Rosé AlaRosa Metodo Classico S.A. Sboccatura ‘24 Vigne del Patrimonio
Bianchi
Lago di Bolsena Bianco Perso Vino Bianco S.A. (‘23) Il Vinco Bianco Vino Bianco ‘23 Sopra l’Ago Cocciuto Bianco Vino Bianco S.A. (‘22) Le Coste Est! Est!! Est!!! di Montefiascone D.O.C. La Produttoria ‘22 Poggio Bbaranello Vignaioli Controvento Est! Est!! Est!!! di Montefiascone D.O.C. Viti Vecchie ‘23 Famiglie S&T Ferentano I.G.P. Lazio bianco ‘21 Famiglia Cotarella Insolente I.G.T. Lazio bianco ‘22 Famiglie S&T Moscato I.G.T. Lazio Colle De’ Poggeri ‘23 Stefanoni Roscetto I.G.P. Lazio Colle de’ Poggeri ‘22 Stefanoni Roscetto I.G.P. Lazio LucediLago ‘23 Antica Cantina Leonardi Trilli Vino Bianco S.A. (‘23) Gazzetta Vince’ Vino Bianco ‘23 Monti della Moma
Media Valle del Paglia Tuscia D.O.C. Grechetto ‘22 Terre d’Aquesia
Tra Paglia e Tevere Bianco Vino Bianco S.A. (‘22) Corvagialla Cinquemila Lire Vino Bianco ‘22 Riccardo Danielli Grechetto I.G.P. Lazio Poggio Triale ‘22 Tenuta La Pazzaglia Grechetto I.G.P. Lazio Poggio Triale ‘21 Tenuta La Pazzaglia Grechetto I.G.P. Lazio Rendu 22 Tenuta La Pazzaglia Grechetto I.G.T. Civitella d’Agliano La Torre a Civitella ‘22 Sergio Mottura Grechetto I.G.T. Umbria Sole Uve ‘20 Tenuta Le Velette ‘L Confinante Vino Bianco S.A. (‘23) Cantina Pulaio La Marchesa I.G.P. Umbria Bianco ‘23 Feudi Spada Musco Vino Bianco ‘21 Palazzone Orvieto Classico Superiore D.O.C. Ca’ Viti ‘23 Cantine Neri Orvieto Classico Superiore D.O.C. Campo del Guardiano ‘21 Palazzone
Riparelle I.G.T. Toscana bianco ‘23 Cantina del Rospo Selva Cerrina Vino Bianco ‘23 La Dolce Vita Semillon I.G.T. Toscana calma e gesso ‘20 Casavyc Uni I.G.T. Toscana bianco Metodo Corino ‘23 La Maliosa Vermentino I.G.T. Toscana ‘23 Antonio Camillo
La Tuscia del vino 2025, memorabile giornata degustativa, foto di Cristina Santini
Castro Pian di Lance I.G.T. Lazio bianco ‘23 GeReMi Sauvignon I.G.P. Lazio Meridio ‘23 Azienda Agricola Lotti Bio Vermentino I.G.T. Lazio Zamathi ‘22 Terre di Marfisa
La Tuscia del vino 2025, memorabile giornata degustativa, foto di Cristina Santini
Rosati
Lago di Bolsena Alkes Vino Rosato ‘23 Andrea Occhipinti Ramatico I.G.T. Lazio rosato ‘22 Antonella Pacchiarotti Rosato Vino Rosato S.A. (‘23) Nevi Antolini Rosato Vino Rosato S.A. (‘23) Malauva
Tra Paglia e Tevere Aleatico I.G.P. Lazio rosato ‘22 Trebotti Tuscia Maremmana Velca I.G.P. Lazio rosato ‘23 Muscari Tomajoli
La Tuscia del vino 2025, memorabile giornata degustativa, foto di Cristina Santini
Castro Naif Vino Rosato ‘23 Podere Puellae
Rossi
Lago di Bolsena Aleatico I.G.P. Lazio Montesenano ‘23 Villa Caviciana FAI Aleatium Zero8 Vino Rosso S.A. (‘20) Georgea Marini Cavarosso I.G.T. Lazio rosso ‘22 Antonella Pacchiarotti Fanum I.G.P. Lazio rosso ‘21 Stefanoni Merlot & Cabernet I.G.P. Lazio Don Carlo ‘21 Antica Cantina Leonardi Montiano I.G.P. Lazio rosso ‘21 Famiglia Cotarella Rà I.G.P. Umbria rosso ‘22 La Chiaracia Rosicasasso I.G.P. Lazio rosso ‘23 Castelli Rosso Vino Rosso S.A.(‘21) La Villana Vecchi Filari Vino Rosso S.A. (‘22) Cantina Ortaccio
Media Valle del Paglia Rosso I.G.T. Lazio ‘21 Podere Orto
Tra Paglia e Tevere Cabernet Franc I.G.P. Umbria Atlante ‘17 Paolo e Noemia d’Amico Ciliegiolo di Narni I.G.T. ‘23 Sandonna Grandi Annate I.G.T. Lazio rosso ‘21 Bottaccio Palaia I.G.P. Umbria rosso ‘22 Monrubio Pietra Dura I.G.T. Lazio rosso ‘21 Bottaccio Pinot Noir I.G.P. Umbria Notturno dei Calanchi ‘22 Paolo e Noemia d’Amico Rosso Orvietano D.O.C. Librato ‘22 Cantina Altarocca
Ai piedi del Peglia Il Rosso A.D. 1212 I.G.T. Umbria ‘21 Decugnano dei Barbi Pinot Nero I.G.T. Umbria ‘22 Castello della Sala Rimani I.G.P. Umbria rosso ‘23 Hibernus Sangiovese I.G.P. Umbria Pagliano ‘22 Tenuta Morciano
Tra Tevere e Nera Ciliegiolo di Narni I.G.T. Brecciaro ‘22 Leonardo Bussoletti Ciliegiolo di Narni I.G.T. Podere Montini ‘21 Marchesi Ruffo della Scaletta Ciliegiolo di Narni I.G.T. Ràmici ‘21 Leonardo Bussoletti Ciliegiolo di Narni I.G.T. Spiffero ‘22 Tenuta Cavalier Mazzocchi 1919 NarnOT I.G.P. Umbria rosso ‘20 La Madeleine
La Tuscia del vino 2025, memorabile giornata degustativa, foto di Cristina Santini
Ai Piedi del Peglia Muffato della Sala I.G.T. Umbria bianco ‘22 Castello della Sala Orvieto Classico Superiore Muffa Nobile D.O.C. Calcaia ‘22 Barberani
Tra Tevere e Nera Amelia D.O.C. Vinsanto dieci anni ‘12 La Palazzola
L’Agrigelateria Corsetti: Un Trionfo di Sapori all’Evento “SCUOLA APERTA: UN TUFFO NELLE ORIGINI” 2025
di Carol Agostini
In occasione dell’evento enogastronomico “SCUOLA APERTA: UN TUFFO NELLE ORIGINI” 2025, tenutosi presso l’Istituto Omnicomprensivo Sandro Pertini di Magliano Sabina, l’Agrigelateria Corsetti si è distinta come uno degli sponsor di spicco, offrendo ai partecipanti un’esperienza gustativa unica attraverso i suoi rinomati formaggi e gelati artigianali.
Agrigelateria Corsetti, magnifico gelato e non solo 2025, foto da facebook
Questa manifestazione, svoltasi sabato 18 gennaio dalle 15:00 alle 19:00, ha rappresentato un’opportunità straordinaria per l’azienda di far conoscere i propri prodotti a un pubblico variegato, composto da studenti, docenti e visitatori esterni, rafforzando così il legame tra la produzione locale e la comunità.
L’Agrigelateria Corsetti: Un’Eccellenza del Territorio
Situata in Loc. Ponte Felice, Borghetto, a Civita Castellana (VT), l’Agrigelateria Corsetti è molto più di una semplice gelateria o caseificio. Rappresenta una realtà imprenditoriale che ha saputo coniugare tradizione e innovazione, puntando sulla qualità dei prodotti e sul rispetto per l’ambiente. La filosofia aziendale si basa sul concetto di “chilometro zero”, offrendo ai consumatori gelati artigianali, formaggi freschi e stagionati, mozzarelle, verdura fresca e prodotti caserecci provenienti direttamente dal proprio orto e allevamento.
Agrigelateria Corsetti, magnifico gelato e non solo 2025, foto da facebook
La Qualità come Marchio di Fabbrica
L’Agrigelateria Corsetti ha fatto della qualità il suo cavallo di battaglia. Ogni prodotto, dai formaggi, yogurt ai gelati, viene realizzato seguendo metodi tradizionali, rispettando i cicli naturali e garantendo la massima freschezza. L’azienda si impegna a offrire ai propri clienti solo il meglio, controllando ogni fase della produzione, dalla coltivazione alla trasformazione, fino alla vendita diretta.
Agrigelateria Corsetti, magnifico gelato e non solo 2025, foto da facebook
I Formaggi: Un Viaggio nei Sapori della Tradizione
Durante l’evento “SCUOLA APERTA: UN TUFFO NELLE ORIGINI” 2025, l’Agrigelateria Corsetti ha presentato una selezione dei suoi formaggi più pregiati. Tra questi, sicuramente spiccavano:
1. Caciotte fresche: Delicate e cremose, prodotte con latte fresco di giornata.
2. Formaggi fresci: Dal sapore avvolgente, frutto di una lavorazione molto attenta.
3. Mozzarelle: Fresche e succose, ideali per essere gustate al naturale o in insalata.
4. Ricotte: Leggere e versatili, perfette sia per preparazioni dolci che salate.
La presentazione dei formaggi è stata curata nei minimi dettagli, con taglieri che raccontavano la storia e la tradizione casearia del territorio. I visitatori hanno potuto apprezzare non solo il gusto ma anche l’aspetto visivo di questi prodotti, presentati con cura e passione.
Agrigelateria Corsetti, magnifico gelato e non solo 2025, foto da facebook
I Gelati: Una Sinfonia di Gusti e Colori
Ma la vera sorpresa dell’Agrigelateria Corsetti all’evento è stata la presentazione dei suoi gelati artigianali. L’azienda ha portato una selezione di gusti deliziosi che hanno conquistato il palato di grandi e piccini:
1. Crema: Realizzata con uova fresche e latte di alta qualità.
2. Cioccolato: Intenso e avvolgente, prodotto con cacao selezionato.
3. Frutta di stagione: Gusti come fragola, pesca e limone, realizzati con frutta fresca dell’orto aziendale.
4. Nocciola: Un classico intramontabile, preparato con nocciole tostate in casa.
5. Pistacchio: Cremoso e profumato, con pistacchi di prima scelta.
La particolarità dei gelati dell’Agrigelateria Corsetti risiede nella loro produzione artigianale e nell’utilizzo di ingredienti freschi e naturali, molti dei quali provenienti direttamente dall’azienda agricola. Questo approccio “dalla terra al cono” garantisce un prodotto di altissima qualità, privo di conservanti e additivi artificiali.
Agrigelateria Corsetti, magnifico gelato e non solo 2025, logo aziendale
L’Impatto sull’Evento
La presenza dell’Agrigelateria Corsetti all’evento “SCUOLA APERTA: UN TUFFO NELLE ORIGINI” 2025 ha contribuito significativamente al successo della manifestazione. Il banco di assaggio allestito dall’azienda è diventato rapidamente uno dei punti focali dell’evento, attirando l’attenzione di studenti, docenti e visitatori.
I docenti, studenti e ospiti dell’evento, hanno potuto apprezzare la qualità dei prodotti e la filosofia aziendale dell’Agrigelateria Corsetti, accogliendo con entusiasmo la possibilità di degustare prodotti di così alta qualità, molti dei quali hanno espresso il desiderio di visitare direttamente il punto vendita dell’azienda per scoprire l’intera gamma di prodotti offerti.
Il Valore Educativo della Partecipazione
La partecipazione dell’Agrigelateria Corsetti all’evento non ha avuto solo un valore commerciale, ma anche e soprattutto educativo. L’azienda ha colto l’occasione per sensibilizzare il pubblico sull’importanza di una alimentazione sana e sostenibile, basata su prodotti locali e di stagione.
Attraverso brevi presentazioni e materiale informativo, l’Agrigelateria Corsetti ha illustrato il proprio impegno per la sostenibilità ambientale, spiegando come la scelta di produrre a chilometro zero non solo garantisca prodotti più freschi e gustosi, ma contribuisca anche alla riduzione dell’impatto ambientale legato ai trasporti e alla conservazione degli alimenti.
Agrigelateria Corsetti, magnifico gelato e non solo 2025, foto di Carol Agostini
L’Impatto sulla Comunità
La presenza dell’Agrigelateria Corsetti all’evento “SCUOLA APERTA: UN TUFFO NELLE ORIGINI” 2025 ha avuto un impatto significativo sulla comunità locale. Ha rafforzato il legame tra l’azienda e il territorio, dimostrando l’importanza delle realtà produttive locali nel tessuto sociale ed economico della regione.
L’evento ha anche evidenziato come la collaborazione tra scuole, istituzioni e aziende locali possa creare sinergie positive, promuovendo lo sviluppo economico sostenibile e valorizzando le risorse del territorio. L’Agrigelateria Corsetti si è dimostrata non solo un’eccellenza produttiva, ma anche un attore attivo nella vita della comunità, capace di contribuire alla formazione delle nuove generazioni e alla promozione del territorio.
Agrigelateria Corsetti, magnifico gelato e non solo 2025, foto di Carol Agostini
Il successo ottenuto durante l’evento apre nuove prospettive per l’Agrigelateria Corsetti. L’azienda sta valutando la possibilità di intensificare la collaborazione con l’Istituto Omnicomprensivo Sandro Pertini, offrendo opportunità di stage e visite guidate presso la propria sede.
La partecipazione dell’Agrigelateria Corsetti all’evento “SCUOLA APERTA: UN TUFFO NELLE ORIGINI” 2025 ha rappresentato un momento significativo non solo per l’azienda, ma per l’intera comunità di Magliano Sabina e Civita Castellana. Ha dimostrato come un’azienda agricola possa essere molto più di un semplice produttore di alimenti, diventando un vero e proprio ambasciatore del territorio, un educatore e un promotore di sviluppo sostenibile.
Agrigelateria Corsetti, magnifico gelato e non solo 2025, foto di Carol Agostini
La qualità dei formaggi e dei gelati dell’Agrigelateria Corsetti, unita all’impegno per la sostenibilità e alla volontà di coinvolgere attivamente la comunità, fanno di questa azienda un esempio virtuoso nel panorama dell’agricoltura e dell’artigianato alimentare italiano. Il successo ottenuto durante l’evento scolastico non è che l’ultima conferma del valore di un’impresa che ha saputo coniugare tradizione e innovazione, qualità e sostenibilità, produzione e educazione.
In un’epoca in cui la consapevolezza alimentare e l’attenzione all’ambiente sono temi sempre più centrali, l’Agrigelateria Corsetti si pone come un modello da seguire, dimostrando come sia possibile produrre eccellenze gastronomiche nel rispetto della natura e delle tradizioni locali, contribuendo al contempo allo sviluppo economico e culturale del territorio. Il futuro dell’azienda si prospetta ricco di nuove sfide e opportunità, sempre nel segno della qualità, della sostenibilità e del legame profondo con la terra e la comunità di Civita Castellana e della regione circostante.
Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer
L’Orto di Casa di Valerio Santini: Eccellenza Ortofrutticola all’evento Scuola Aperta: Un tuffo nelle origini 2025
di Carol Agostini
In occasione dell’evento enogastronomico “SCUOLA APERTA: UN TUFFO NELLE ORIGINI” 2025, tenutosi presso l’Istituto Omnicomprensivo Sandro Pertini di Magliano Sabina, “L’orto di casa“ di Valerio Santini si è distinto come uno degli sponsor principali, offrendo ai partecipanti un’esperienza gustativa autentica e genuina attraverso i suoi rinomati ortaggi. Questa manifestazione ha rappresentato un’opportunità straordinaria per l’azienda di far conoscere i propri prodotti a un pubblico variegato, composto da studenti, docenti e visitatori esterni, rafforzando così il legame tra la produzione locale e la comunità.
L’orto di Casa: eccellenza ortofrutticola a km0 2025, foto da internet
L’Orto di Casa: Una Storia di Passione e Tradizione
“L’orto di casa” di Valerio Santini è molto più di una semplice azienda agricola. Rappresenta una realtà imprenditoriale che ha saputo coniugare tradizione e innovazione, puntando sulla qualità dei prodotti e sul rispetto per l’ambiente. Situata nel cuore della Sabina, l’azienda si è guadagnata nel corso degli anni una reputazione di eccellenza per la qualità dei suoi ortaggi, coltivati secondo metodi tradizionali e sostenibili.
Valerio Santini, il titolare dell’azienda, porta avanti con passione una storia che affonda le radici in un passato ricco di tradizioni agricole. “L’orto di casa” si distingue per la sua filosofia di produzione e vendita diretta, offrendo ai consumatori ortaggi freschi, genuini e a chilometro zero. Questo approccio non solo garantisce freschezza e qualità superiore, ma contribuisce anche a ridurre l’impatto ambientale legato ai trasporti e alla distribuzione.
La Produzione Ortofrutticola: Un Trionfo di Sapori e Colori
“L’orto di casa” si caratterizza per una vasta gamma di ortaggi che spaziano dalle varietà più tradizionali a quelle più ricercate. Ogni prodotto racconta una storia di qualità e autenticità, frutto di una coltivazione attenta e rispettosa dei cicli naturali.
Tra i prodotti di punta dell’azienda possiamo immaginare:
1. Pomodori: Diverse varietà, dai classici San Marzano ai più particolari pomodori cuore di bue, coltivati in pieno campo per garantire il massimo del sapore.
2. Zucchine: Tenere e saporite, ideali per molteplici preparazioni culinarie.
3. Melanzane: Di diverse varietà e colori, dalla classica viola alla bianca, tutte caratterizzate da una consistenza perfetta e un sapore delicato.
4. Peperoni: Colorati e croccanti, coltivati senza l’uso di pesticidi per preservarne il gusto autentico.
5. Insalate: Una vasta gamma di lattughe e radicchi, sempre fresche e croccanti.
6. Erbe aromatiche: Basilico, rosmarino, salvia e altre erbe, coltivate con cura per arricchire ogni piatto con i loro profumi intensi.
L’orto di Casa: eccellenza ortofrutticola a km0 2025, foto da internet
La Qualità come Filosofia Aziendale
“L’orto di casa” ha fatto della qualità il suo mantra. Ogni fase della produzione, dalla semina alla raccolta, è sottoposta a rigorosi controlli per garantire la massima sicurezza alimentare e l’eccellenza organolettica. L’azienda aderisce probabilmente a sistemi di certificazione della qualità, come potrebbe essere la certificazione biologica, a testimonianza del suo impegno per una produzione sostenibile e rispettosa dell’ambiente.
La filosofia dell’azienda si basa su alcuni principi fondamentali:
1. Sostenibilità: L’impegno per pratiche agricole rispettose dell’ambiente, che contribuiscono alla conservazione del paesaggio e della biodiversità della Sabina.
2. Stagionalità: La produzione segue il naturale ciclo delle stagioni, offrendo ortaggi al massimo della loro freschezza e sapore.
3. Innovazione nella tradizione: Pur mantenendo salde le radici nelle pratiche agricole tradizionali, l’azienda non teme di sperimentare nuove tecniche di coltivazione per migliorare la qualità dei prodotti.
4. Legame con il territorio: Gli ortaggi de “L’orto di casa” sono un’espressione autentica del terroir della Sabina, con le sue caratteristiche pedoclimatiche uniche che conferiscono ai prodotti sapori e profumi inconfondibili.
L’orto di Casa: eccellenza ortofrutticola a km0 2025, logo aziendale
La Partecipazione all’Evento “SCUOLA APERTA: UN TUFFO NELLE ORIGINI” 2025
La presenza de “L’orto di casa” all’evento “SCUOLA APERTA: UN TUFFO NELLE ORIGINI” 2025 ha rappresentato un momento significativo sia per l’azienda che per la comunità di Magliano Sabina. L’evento, svoltosi sabato 18 gennaio dalle 15:00 alle 19:00, ha offerto una piattaforma ideale per celebrare le eccellenze enogastronomiche locali e rafforzare il legame tra la scuola, le aziende del territorio e la comunità.
Durante l’evento, “L’orto di casa” ha allestito un banco di assaggio dove studenti, docenti e visitatori hanno avuto l’opportunità di apprezzare la vasta gamma di ortaggi freschi prodotti dall’azienda. Questa presenza ha permesso di creare un ponte diretto tra produttore e consumatore, offrendo un’esperienza educativa e gustativa al tempo stesso.
L’orto di Casa: eccellenza ortofrutticola a km0 2025, foto di Carol Agostini
Il Ruolo Educativo de “L’orto di casa”
La partecipazione all’evento scolastico ha sottolineato il ruolo educativo che “L’orto di casa” svolge nel territorio. Attraverso la sua presenza, l’azienda ha contribuito attivamente alla promozione di una cultura alimentare consapevole, educando i consumatori, e in particolare le giovani generazioni, sull’importanza di una dieta basata su prodotti locali, stagionali e di qualità.
Durante l’evento, Valerio Santini ha probabilmente tenuto brevi presentazioni o workshop, illustrando il processo di coltivazione degli ortaggi, l’importanza della stagionalità e il legame tra il prodotto e il territorio. Queste sessioni informative hanno offerto agli studenti e ai visitatori un’opportunità unica di apprendimento, permettendo loro di comprendere il valore della filiera corta e l’importanza delle produzioni locali per l’economia e la cultura del territorio.
L’orto di Casa: eccellenza ortofrutticola a km0 2025, foto di Carol Agostini
L’Impatto sulla Comunità
La presenza de “L’orto di casa” all’evento “SCUOLA APERTA: UN TUFFO NELLE ORIGINI” 2025 ha avuto un impatto significativo sulla comunità locale. Ha rafforzato il legame tra l’azienda e il territorio, dimostrando l’importanza delle realtà produttive locali nel tessuto sociale ed economico della regione.
L’evento ha anche evidenziato come la collaborazione tra scuole, istituzioni e aziende locali possa creare sinergie positive, promuovendo lo sviluppo economico sostenibile e valorizzando le risorse del territorio. “L’orto di casa” si è dimostrata non solo un’eccellenza produttiva, ma anche un attore attivo nella vita della comunità, capace di contribuire alla formazione delle nuove generazioni e alla promozione del territorio.
Innovazione e Tradizione: Un Equilibrio Perfetto
Nonostante il forte legame con la tradizione, “L’orto di casa” dimostra anche una notevole capacità di innovazione. Questo si riflette probabilmente nelle varietà di ortaggi, tecniche di coltivazione sostenibili e metodi di conservazione che preservano al meglio le qualità organolettiche dei prodotti.
L’orto di Casa: eccellenza ortofrutticola a km0 2025, foto di Carol Agostini
Sostenibilità e Responsabilità Ambientale
Un aspetto che “L’orto di casa” ha sicuramente sottolineato durante l’evento è il suo impegno per la sostenibilità e la responsabilità ambientale. Questo include pratiche di coltivazione attenta al territorio, alla riduzione dell’uso di plastica negli imballaggi, e l’implementazione di tecniche di agricoltura conservativa per preservare la fertilità del suolo.
Il Futuro de “L’orto di casa”
La partecipazione all’evento “SCUOLA APERTA: UN TUFFO NELLE ORIGINI” 2025 apre nuove prospettive per “L’orto di casa”. Il successo ottenuto durante la manifestazione potrebbe portare a un’intensificazione delle collaborazioni con le istituzioni educative del territorio, offrendo opportunità di visite guidate, tirocini formativi e laboratori didattici presso l’azienda.
La partecipazione inoltre, ha rappresentato un momento significativo non solo per l’azienda, ma per l’intera comunità di Magliano Sabina. Ha dimostrato come un’azienda agricola possa essere molto più di un semplice produttore di alimenti, diventando un vero e proprio ambasciatore del territorio, un educatore e un promotore di sviluppo sostenibile.
La qualità degli ortaggi de “L’orto di casa”, unita all’impegno per la sostenibilità e alla volontà di coinvolgere attivamente la comunità, fanno di questa azienda un esempio virtuoso nel panorama dell’agricoltura italiana. Il successo ottenuto durante l’evento scolastico non è che l’ultima conferma del valore di un’impresa che ha saputo coniugare tradizione e innovazione, qualità e sostenibilità, produzione e educazione.
In un’epoca in cui la consapevolezza alimentare e l’attenzione all’ambiente sono temi sempre più centrali,“L’orto di casa” si pone come un modello da seguire, dimostrando come sia possibile produrre eccellenze gastronomiche nel rispetto della natura e delle tradizioni locali, contribuendo al contempo allo sviluppo economico e culturale del territorio. Il futuro dell’azienda si prospetta ricco di nuove sfide e opportunità, sempre nel segno della qualità, della sostenibilità e del legame profondo con la terra e la comunità di Magliano Sabina.
Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer
L’Azienda Agricola Elvirina: Tradizione e Qualità nel Cuore della Sabina
di Carol Agostini
In occasione dell’evento enogastronomico “SCUOLA APERTA: UN TUFFO NELLE ORIGINI” 2025, tenutosi presso l’Istituto Omnicomprensivo Sandro Pertini di Magliano Sabina, l’Azienda Agricola Elvirina di Di Filippo Flavio si è distinta come uno degli sponsor di spicco, offrendo ai partecipanti un’esperienza gustativa unica attraverso i suoi rinomati formaggi.
Azienda Agricola Elvirina, alta qualità casearia 2025, logo aziendale
Questa manifestazione ha rappresentato un’opportunità straordinaria per l’azienda di far conoscere i propri prodotti a un pubblico variegato, composto da studenti, docenti e visitatori esterni, rafforzando così il legame tra la produzione locale e la comunità.
Storia e Tradizione dell’Azienda Agricola Elvirina
L’Azienda Agricola Elvirina, gestita con passione da Di Filippo Flavio, affonda le sue radici nella ricca tradizione casearia della regione Sabina. Situata nel cuore di questo territorio, l’azienda si è guadagnata nel corso degli anni una reputazione di eccellenza per la qualità dei suoi formaggi, prodotti secondo metodi tradizionali tramandati di generazione in generazione.
Azienda Agricola Elvirina, alta qualità casearia 2025, foto di Carol Agostini
La storia dell’Azienda Agricola Elvirina è un racconto di dedizione, amore per la terra e rispetto per le antiche pratiche casearie. Fondata decenni fa, l’azienda ha saputo mantenere viva la tradizione, adattandosi al contempo alle moderne esigenze di produzione e sicurezza alimentare. Il nome “Elvirina” è composto da Elvi che sta per Elvira ( nonna di Flavio) e Rina, che sta per Rinaldo (papà di Flavio), aggiungendo un tocco personale e familiare che si riflette nella cura posta in ogni fase della produzione.
La Produzione Casearia: Un’Arte Antica in Chiave Moderna
L’Azienda Agricola Elvirina si distingue per la sua produzione di formaggi che spazia dalle varietà più tradizionali a creazioni innovative, sempre nel rispetto della qualità e dell’autenticità. Il processo produttivo inizia con la selezione accurata del latte dal proprio allevamento aziendale.
Allevamento di vacche da latte fondato nel 1948 da nonna Elvira con aggiunta del caseificio aziendale dal 2014.
Producono solo latte del loro allevamento di mucche Frisone, non si riforniscono di latte da altri allevamenti, di conseguenza trasformano solo il latte delle loro mucche nel caseificio aziendale in: PRIMISALI , RICOTTE, CACIOTTE , YOGURT, PANNE COTTE E GELATI (TUTTO RIGOROSAMENTE CON LATTE DI MUCCA).
Questa scelta garantisce un controllo completo sulla qualità della materia prima, fondamentale per ottenere formaggi e altri prodotti di alta qualità.
Azienda Agricola Elvirina, alta qualità casearia 2025, foto di Carol Agostini
Tra i prodotti di punta dell’azienda possiamo immaginare:
1. Ricotta fresca: Ottenuta dal siero del latte, rappresenta un classico della tradizione casearia italiana. La ricotta dell’Azienda Agricola Elvirina si distingue probabilmente per la sua freschezza e delicatezza.
2. Caciotta: Un formaggio a pasta semi-morbida, prodotto con latte vaccino, con un equilibrio perfetto tra dolcezza e sapidità.
3. Yogurt artigianale: Prodotto con latte fresco, rappresenta una linea di prodotti freschi dell’azienda, apprezzata per la sua genuinità.
E tanto altro come primisali, gelato artigianale e panne cotte.
La Qualità come Filosofia Aziendale
L’Azienda Agricola Elvirina ha fatto della qualità il suo mantra. Ogni fase della produzione, dalla raccolta del latte alla stagionatura dei formaggi, è sottoposta a rigorosi controlli per garantire la massima sicurezza alimentare e l’eccellenza organolettica.
Azienda Agricola Elvirina, alta qualità casearia 2025, foto da sito
La filosofia dell’azienda si basa su alcuni principi fondamentali:
1. Sostenibilità: L’impegno per pratiche agricole e di allevamento rispettose dell’ambiente, che contribuiscono alla conservazione del paesaggio e della biodiversità della Sabina.
2. Tracciabilità: Ogni formaggio prodotto dall’Azienda Agricola Elvirina può essere tracciato dal campo alla tavola, garantendo trasparenza e sicurezza ai consumatori.
3. Innovazione nella tradizione: Pur mantenendo salde le radici nella tradizione casearia locale, l’azienda non teme di sperimentare nuove tecniche e combinazioni per creare prodotti unici.
4. Legame con il territorio: I formaggi dell’Azienda Agricola Elvirina sono un’espressione autentica del terroir della Sabina, con i suoi pascoli ricchi di erbe aromatiche che conferiscono ai prodotti sapori e profumi unici.
L’Evento “SCUOLA APERTA: UN TUFFO NELLE ORIGINI” 2025
La partecipazione dell’Azienda Agricola Elvirina all’evento “SCUOLA APERTA: UN TUFFO NELLE ORIGINI” 2025 ha rappresentato un momento significativo sia per l’azienda che per la comunità di Magliano Sabina. L’evento, svoltosi sabato 18 gennaio dalle 15:00 alle 19:00, ha offerto una piattaforma ideale per celebrare le eccellenze enogastronomiche locali e rafforzare il legame tra la scuola, le aziende del territorio e la comunità.
Durante l’evento, l’Azienda Agricola Elvirina ha allestito un banco di assaggio dove studenti, docenti e visitatori hanno avuto l’opportunità di degustare e apprezzare la vasta gamma di formaggi prodotti dall’azienda. Questa presenza ha permesso di creare un ponte diretto tra produttore e consumatore, offrendo un’esperienza educativa e gustativa al tempo stesso.
Il Ruolo Educativo dell’Azienda Agricola Elvirina
La partecipazione all’evento scolastico ha sottolineato il ruolo educativo che l’Azienda Agricola Elvirina svolge nel territorio. Attraverso la sua presenza, l’azienda ha contribuito attivamente alla promozione di una cultura alimentare consapevole, educando i consumatori, e in particolare le giovani generazioni, sull’importanza di una dieta basata su prodotti locali, stagionali e di qualità.
Durante l’evento, gli studenti dell’alberghiero hanno studiato e creato sessioni informative offrendo ai visitatori un’opportunità unica di apprendimento, permettendo loro di comprendere il valore della filiera corta e l’importanza delle produzioni locali per l’economia e la cultura del territorio.
L’Impatto sulla Comunità
La presenza dell’Azienda Agricola Elvirina all’evento “SCUOLA APERTA: UN TUFFO NELLE ORIGINI” 2025 ha avuto un impatto significativo sulla comunità locale. Ha rafforzato il legame tra l’azienda e il territorio, dimostrando l’importanza delle realtà produttive locali nel tessuto sociale ed economico della regione.
L’evento ha anche evidenziato come la collaborazione tra scuole, istituzioni e aziende locali possa creare sinergie positive, promuovendo lo sviluppo economico sostenibile e valorizzando le risorse del territorio. L’Azienda Agricola Elvirina si è dimostrata non solo un’eccellenza produttiva, ma anche un attore attivo nella vita della comunità, capace di contribuire alla formazione delle nuove generazioni e alla promozione del territorio.
Innovazione e Tradizione: Un Equilibrio Perfetto
Nonostante il forte legame con la tradizione, l’Azienda Agricola Elvirina dimostra anche una notevole capacità di innovazione. Questo si riflette probabilmente nella creazione di nuovi prodotti che, pur mantenendo l’essenza dei formaggi tradizionali, rispondono ai gusti e alle esigenze dei consumatori moderni. Durante l’evento, l’azienda potrebbe aver presentato alcune di queste innovazioni, come formaggi aromatizzati con erbe locali o affinati in modi particolari.
L’approccio innovativo dell’azienda si estende probabilmente anche alle tecniche di produzione e conservazione, con l’adozione di tecnologie all’avanguardia che garantiscono la massima sicurezza alimentare senza compromettere la qualità artigianale dei prodotti.
Sostenibilità e Responsabilità Ambientale
Un aspetto che l’Azienda Agricola Elvirina ha probabilmente sottolineato durante l’evento è il suo impegno per la sostenibilità e la responsabilità ambientale. Questo potrebbe includere pratiche di allevamento rispettose del benessere animale, l’utilizzo di energie rinnovabili nel processo produttivo, e la riduzione degli sprechi e dell’impatto ambientale in ogni fase della filiera.
L’azienda potrebbe anche essere coinvolta in progetti di conservazione del paesaggio e della biodiversità locale, contribuendo così non solo alla produzione di formaggi di qualità, ma anche alla preservazione dell’ecosistema unico della Sabina, infatti il tutto gira attorno ad un impianto fotovoltaico di 88 kW, che salvaguarda il territorio.
La partecipazione all’evento “SCUOLA APERTA: UN TUFFO NELLE ORIGINI” 2025 apre nuove prospettive per l’Azienda Agricola Elvirina. Il successo ottenuto durante la manifestazione potrebbe portare a un’intensificazione delle collaborazioni con le istituzioni educative del territorio, offrendo opportunità di stage, visite guidate e laboratori didattici presso l’azienda.
Sul fronte produttivo, l’Azienda Agricola Elvirina potrebbe considerare l’espansione della propria gamma di prodotti, magari esplorando nuove tecniche di stagionatura o sviluppando linee di formaggi biologici o funzionali, in risposta alle crescenti richieste del mercato.
La partecipazione dell’Azienda Agricola Elvirina all’evento “SCUOLA APERTA: UN TUFFO NELLE ORIGINI” 2025 ha rappresentato un momento significativo non solo per l’azienda, ma per l’intera comunità di Magliano Sabina. Ha dimostrato come un’azienda agricola possa essere molto più di un semplice produttore di alimenti, diventando un vero e proprio ambasciatore del territorio, un educatore e un promotore di sviluppo sostenibile.
Azienda Agricola Elvirina, alta qualità casearia 2025, foto da sito
La qualità dei formaggi dell’Azienda Agricola Elvirina, unita all’impegno per la sostenibilità e alla volontà di coinvolgere attivamente la comunità, fanno di questa azienda un esempio virtuoso nel panorama dell’agricoltura italiana. Il successo ottenuto durante l’evento scolastico non è che l’ultima conferma del valore di un’impresa che ha saputo coniugare tradizione e innovazione, qualità e sostenibilità, produzione e educazione.
In un’epoca in cui la consapevolezza alimentare e l’attenzione all’ambiente sono temi sempre più centrali, l’Azienda Agricola Elvirina si pone come un modello da seguire, dimostrando come sia possibile produrre eccellenze gastronomiche nel rispetto della natura e delle tradizioni locali, contribuendo al contempo allo sviluppo economico e culturale del territorio. Il futuro dell’azienda si prospetta ricco di nuove sfide e opportunità, sempre nel segno della qualità, della sostenibilità e del legame profondo con la terra e la comunità di Magliano Sabina.
Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer
Formaggi Chiodetti: L’Arte Casearia Contemporanea Incontra la Tradizione all’Evento “SCUOLA APERTA: UN TUFFO NELLE ORIGINI” 2025
di Carol Agostini
In occasione dell’evento enogastronomico “SCUOLA APERTA: UN TUFFO NELLE ORIGINI” 2025, tenutosi presso l’Istituto Omnicomprensivo Sandro Pertini di Magliano Sabina, l’azienda Formaggi Chiodetti si è distinta come uno degli sponsor principali, offrendo ai partecipanti un’esperienza gustativa unica attraverso i suoi rinomati formaggi artigianali.
Formaggi Chiodetti, sensazionale arte casearia 2025, foto di Carol Agostini
Questa manifestazione, svoltasi sabato 18 gennaio dalle 15:00 alle 19:00, ha rappresentato un’opportunità straordinaria per l’azienda di far conoscere i propri prodotti a un pubblico variegato, composto da studenti, docenti e visitatori esterni, rafforzando così il legame tra la produzione locale e la comunità.
Formaggi Chiodetti: Una Storia di Passione e Tradizione
Situata a Civita Castellana, in provincia di Viterbo, l’azienda Formaggi Chiodetti rappresenta un’eccellenza nel panorama caseario italiano. La storia dell’azienda affonda le sue radici nella tradizione pastorale abruzzese, con la famiglia Chiodetti che discende da pastori che praticavano la transumanza nella Tuscia viterbese. Questa terra è diventata poi la sede definitiva per l’agricoltura, l’allevamento e il caseificio, dando vita a una realtà imprenditoriale che ha saputo coniugare tradizione e innovazione.
Dal 1969, Formaggi Chiodetti si dedica alla produzione di formaggi di alta qualità, puntando su latte a km0, artigianalità e un processo produttivo curato nei minimi dettagli. L’azienda si distingue per la sua filosofia basata sul rispetto per la tradizione casearia, l’innovazione nelle tecniche di produzione e l’attenzione alla qualità delle materie prime.
Formaggi Chiodetti, sensazionale arte casearia 2025, foto da sito
La Qualità come Filosofia Aziendale
Formaggi Chiodetti ha fatto della qualità il suo mantra. Ogni fase della produzione, dalla raccolta del latte alla stagionatura dei formaggi, è sottoposta a rigorosi controlli per garantire l’eccellenza del prodotto finale. L’azienda utilizza esclusivamente latte 100% italiano proveniente da allevamenti selezionati, dove le migliori mucche e pecore sono nutrite in modo naturale.
Il processo produttivo di Formaggi Chiodetti si basa su alcuni principi fondamentali:
1. Utilizzo di latte fresco di raccolta a km zero
2. Pastorizzazione controllata per preservare le qualità organolettiche del latte
3. Controlli di laboratorio costanti per garantire la sicurezza alimentare
4. Ambiente di produzione controllato per assicurare l’igiene e la qualità del prodotto finale
Questi standard elevati si traducono in una produzione giornaliera di circa 300 forme di formaggio, utilizzando 85.000 litri di latte al mese forniti da 20 allevatori selezionati.
L’Eccellenza dei Prodotti Chiodetti
La gamma di prodotti offerti da Formaggi Chiodetti è vasta e variegata, spaziando dai formaggi freschi a quelli stagionati, dai pecorini ai formaggi di mucca. Tra le eccellenze dell’azienda spiccano:
1. Fiocco della Tuscia: Un formaggio a crosta fiorita dal sapore delicato e avvolgente, simbolo dell’arte casearia contemporanea di Chiodetti.
2. Pecorino Falisco Stagionato: Un formaggio dal gusto deciso e complesso, frutto di una lunga stagionatura che ne esalta le caratteristiche organolettiche.
3. Ricotta Fiore della Tuscia: Una ricotta fresca e cremosa, ideale sia per preparazioni dolci che salate.
4. La Dolce Amerina: Un formaggio senza lattosio, che combina tradizione e innovazione per soddisfare le esigenze dei consumatori intolleranti.
5. Pecorini Affinati: Una linea di formaggi stagionati in foglie di noce, vinaccia, alloro o affinati nel vino rosso, che rappresentano l’apice della ricerca e sperimentazione di Chiodetti.
Formaggi Chiodetti, sensazionale arte casearia 2025, foto da sito
La Partecipazione all’Evento “SCUOLA APERTA: UN TUFFO NELLE ORIGINI” 2025
La presenza di Formaggi Chiodetti all’evento “SCUOLA APERTA: UN TUFFO NELLE ORIGINI” 2025 ha rappresentato un momento significativo sia per l’azienda che per la comunità di Magliano Sabina. L’evento ha offerto una piattaforma ideale per celebrare le eccellenze enogastronomiche locali e rafforzare il legame tra la scuola, le aziende del territorio e la comunità.
Durante l’evento, Formaggi Chiodetti ha allestito un banco di assaggio dove studenti, docenti e visitatori hanno avuto l’opportunità di degustare e apprezzare la vasta gamma di formaggi offerti dall’azienda. Questo spazio è diventato rapidamente uno dei punti focali dell’evento, attirando l’attenzione di tutti i presenti grazie alla qualità e alla varietà dei prodotti proposti.
Il Ruolo Educativo di Formaggi Chiodetti
La partecipazione all’evento scolastico ha sottolineato il ruolo educativo che Formaggi Chiodetti svolge nel territorio. Attraverso la sua presenza, l’azienda ha contribuito attivamente alla promozione di una cultura alimentare consapevole, educando i consumatori, e in particolare le giovani generazioni, sull’importanza di una dieta equilibrata e basata su prodotti locali di qualità.
Durante l’evento, gli studenti si sono studiati i prodotti e illustrato il processo di produzione dei formaggi, l’importanza della qualità del latte e il legame tra il prodotto e il territorio. Queste sessioni informative hanno offerto agli studenti e ai visitatori un’opportunità unica di apprendimento, permettendo loro di comprendere il valore della filiera corta e l’importanza delle produzioni locali per l’economia e la cultura del territorio.
Formaggi Chiodetti, sensazionale arte casearia 2025, logo aziendale
L’Impatto sulla Comunità
La presenza di Formaggi Chiodetti all’evento “SCUOLA APERTA: UN TUFFO NELLE ORIGINI” 2025 ha avuto un impatto significativo sulla comunità locale. Ha rafforzato il legame tra l’azienda e il territorio, dimostrando l’importanza delle realtà produttive locali nel tessuto sociale ed economico della regione.
L’evento ha anche evidenziato come la collaborazione tra scuole, istituzioni e aziende locali possa creare sinergie positive, promuovendo lo sviluppo economico sostenibile e valorizzando le risorse del territorio. Formaggi Chiodetti si è dimostrata non solo un’eccellenza produttiva, ma anche un attore attivo nella vita della comunità, capace di contribuire alla formazione delle nuove generazioni e alla promozione del territorio.
Formaggi Chiodetti, sensazionale arte casearia 2025, foto di Carol Agostini
Innovazione e Tradizione: Il Futuro di Formaggi Chiodetti
Il successo ottenuto durante l’evento apre nuove prospettive per Formaggi Chiodetti. L’azienda, che già si distingue per la sua capacità di coniugare tradizione e innovazione, sta valutando la possibilità di intensificare la collaborazione con l’Istituto Omnicomprensivo Sandro Pertini, offrendo opportunità di stage e visite guidate presso la propria sede.
L’azienda continua a investire nella ricerca e nello sviluppo di nuovi prodotti, mantenendo sempre un occhio di riguardo per la tradizione casearia del territorio. La linea di formaggi senza lattosio e i pecorini affinati sono esempi di come Formaggi Chiodetti sia in grado di rispondere alle esigenze del mercato moderno senza perdere di vista le proprie radici.
La partecipazione di Formaggi Chiodetti all’evento “SCUOLA APERTA: UN TUFFO NELLE ORIGINI” 2025 ha rappresentato un momento significativo non solo per l’azienda, ma per l’intera comunità di Magliano Sabina e della Tuscia viterbese. Ha dimostrato come un’azienda casearia possa essere molto più di un semplice produttore di formaggi, diventando un vero e proprio ambasciatore del territorio, un educatore e un promotore di sviluppo sostenibile.
La qualità dei formaggi Chiodetti, unita all’impegno per la sostenibilità e alla volontà di coinvolgere attivamente la comunità, fanno di questa azienda un esempio virtuoso nel panorama dell’agricoltura e dell’artigianato alimentare italiano. Il successo ottenuto durante l’evento scolastico non è che l’ultima conferma del valore di un’impresa che ha saputo coniugare tradizione e innovazione, qualità e sostenibilità, produzione e educazione.
In un’epoca in cui la consapevolezza alimentare e l’attenzione all’ambiente sono temi sempre più centrali, Formaggi Chiodetti si pone come un modello da seguire, dimostrando come sia possibile produrre eccellenze gastronomiche nel rispetto della natura e delle tradizioni locali, contribuendo al contempo allo sviluppo economico e culturale del territorio. Il futuro dell’azienda si prospetta ricco di nuove sfide e opportunità, sempre nel segno della qualità, della sostenibilità e del legame profondo con la terra e la comunità della Tuscia viterbese.
Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer
L’evento enogastronomico “SCUOLA APERTA: UN TUFFO NELLE ORIGINI” 2025, organizzato dall’Istituto Omnicomprensivo Sandro Pertini di Magliano Sabina, si è svolto sabato 18 gennaio dalle 15:00 alle 19:00.
di Carol Agostini
L’iniziativa ha permesso di esplorare le eccellenze enogastronomiche locali, rafforzando il legame tra la scuola e il territorio
Scuola Aperta: Un Tuffo nelle Origini 2025, esclusivo evento, foto di Carol Agostini
Gli studenti, in collaborazione con produttori locali, hanno allestito banchi di assaggio, showcooking, creazioni di cocktail e attività dimostrative, promuovendo la cultura del cibo come strumento educativo e sociale. L’evento, patrocinato dal Comune di Magliano Sabina, ha visto la partecipazione di Chef Laura Marciani del Ristorante Degli Angeli e Carol Agostini di FoodandWineAngels, rappresentando un’importante occasione di coesione sociale tra studenti, famiglie, professionisti del settore, istituzioni e media.
Gli ospiti hanno degustato piatti creativi preparati dagli Chef Gabriele Amicucci e Leonardo Morelli, accompagnati da cocktail realizzati dal Bartender Alessandro Silvi e dagli studenti di sala. Il Dirigente Scolastico, Dottoressa Annunziata Cimei, insieme al Sindaco Dott. Giulio Falcetta e all’Assessore alla Cultura, Sig.ra Antonella Chieti, ha accolto la stampa, evidenziando le risorse e le potenzialità della scuola e del territorio.
La serata si è conclusa con una cena speciale all’Ecostello di Magliano Sabina, offrendo agli ospiti l’opportunità di gustare piatti prelibati in un’atmosfera conviviale, ideata,creata e offerta dallo Chef Gabriele Amicucci.
Che Gabriele Amicucci, Chef Leonardo Morelli con Carol Agostini, articolo: Scuola Aperta: Un Tuffo nelle Origini 2025, esclusivo evento, foto di Carol Agostini
Le offerte spontanee degli ospiti hanno permesso di raccogliere 1.200 euro, destinati all’acquisto di attrezzature per i laboratori didattici dell’Istituto.
Un sentito ringraziamento va a tutti gli studenti, docenti, collaboratori ATA, tecnici di laboratorio e a coloro che hanno contribuito al successo dell’evento. Un ringraziamento particolare all’Amministrazione Comunale di Magliano Sabina per il prezioso supporto nell’ospitalità e nella realizzazione della manifestazione. Grazie anche agli sponsor che hanno fornito allestimenti, prodotti e supporto logistico.
Un caloroso ringraziamento va al DSGA Avv. Andrea D’Ignazio, alla Vicepreside Prof.ssa Roberta Stentella e alla Prof.ssa Enrica Modesti, referente dell’Istituto Alberghiero, che insieme alla Chef Laura Marciani e Carol Agostini hanno progettato e reso possibile la realizzazione di questo evento con impegno e dedizione.
Infine, si ringrazia l’Associazione “Con il cuore nel piatto”.
Scuola Aperta: Un Tuffo nelle Origini 2025, esclusivo evento, foto di Carol Agostini
Aziende espositrici locali:
• Fattoria del Giglio di Luca Varasconi: specializzata in carni e salumi.
• Azienda Agricola Elvirina di Di Filippo Flavio: nota per la produzione di formaggi.
• Valerio Santini: produttore di ortaggi con “L’orto di casa”.
• Agrigelateria Corsetti: offre formaggi e gelato artigianale.
• Luigi Carosi Macelleria Aziendale: specializzata in carni di alta qualità.
• Camerlengo Carla: produttrice di ortaggi e olio biologico.
• Formaggi Chiodetti: rinomati per la produzione di formaggi artigianali.
• Traldi: azienda olearia di qualità.
• Il Fornaio di Santolini Maria Teresa: panificio tradizionale.
• Azienda Agricola Fratelli Nesta Enzo e Massimo e C.: specializzata in formaggi.
• Pasticceria Natili: offre una varietà di dolcetti e biscotti artigianali.
• Azienda Agricola Luca di Piero: nota per cioccolato e creme spalmabili.
• Trattoria Enoteca Capocroce di Romeo e Daniele Fabi: offre pane, pizza e focaccia.
• Cantina Sociale Vini dei Colli Sabini: produce vini locali di qualità.
• Lorenzoni s.r.l.: azienda di Civita Castellana.
Scuola Aperta: Un Tuffo nelle Origini 2025, esclusivo evento, foto di Carol Agostini
Aziende espositrici fuori zona:
• Emiliano Fini Viticoltore: produttore di vini.
• Tenuta Borgolano di Donatella Quaroni: azienda vinicola.
• Azienda Agricola Garavaglia: Carnaroli da Carnaroli Pavese
• Azienda Agricola Il Borghetto: specializzata in zafferano.
• Methodo Professional Vending: distributori automatici.
• Romcaffè: torrefazione di caffè.
• Enoteca Vinum Simone Di Giorgio: vini
Scuola Aperta: Un Tuffo nelle Origini 2025, esclusivo evento, foto di Carol Agostini
Partecipanti:
• Chef Gabriele Amicucci: della “Gastronomia Sapore”, ha preparato un piatto a base di pesce durante l’evento e ha sponsorizzato la cena per la stampa.
• Chef Leonardo Morelli: del Ristorante “Le Ghiottonerie del Moro”
Il mercato del vino sfuso in Italia: garanzia, dinamiche, protagonisti e sfide
di Carol Agostini
Il mercato del vino sfuso italiano rappresenta una componente essenziale dell’industria vinicola nazionale e internazionale. Conosciuto per il commercio di vino in cisterna o a litri, questo segmento consente la distribuzione di grandi quantità di vino destinato al confezionamento, al blending o all’uso industriale. Dietro a questa pratica si nasconde una filiera complessa e ben regolamentata, che coinvolge produttori, mediatori, grandi cantine e attori della logistica.
Vino sfuso in Italia, garanzia di vendite all’estero 2024 foto di Carol Agostini
Le dimensioni del mercato: statistiche e dati di produzione
Secondo i dati dell’Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino (OIV) e del Ministero dell’Agricoltura italiano, l’Italia è il principale produttore mondiale di vino, con oltre 50 milioni di ettolitri prodotti nel 2022. Di questi, una parte significativa è destinata al mercato del vino sfuso. Si stima che circa il 30% del vino italiano venga commercializzato in cisterna, con destinazioni che includono l’esportazione verso paesi come Germania, Francia, e Stati Uniti.
Vino sfuso in Italia, garanzia di vendite all’estero 2024 foto di Picjumbo
Tra i vitigni maggiormente rappresentati nel mercato del vino sfuso troviamo:
Trebbiano: noto per la sua alta resa, viene utilizzato principalmente per vini da taglio e produzione industriale.
Sangiovese: diffuso soprattutto in Toscana e nelle regioni centrali, è usato sia per blend che per vini di qualità.
Montepulciano: apprezzato per la versatilità, rappresenta una scelta comune nel centro-sud Italia.
Glera: la base del Prosecco, spesso venduta sfusa per imbottigliamento in loco o produzione di spumanti.
Primitivo e Nero d’Avola: rappresentano i vitigni rossi più esportati nel formato sfuso, grazie alla loro struttura e intensità aromatica.
Pinot Grigio: il vitigno più venduto al mondo
I volumi annuali di vino sfuso commercializzato superano i 10 milioni di ettolitri, con transazioni che spaziano dai piccoli lotti per aziende artigianali a grandi accordi commerciali tra multinazionali.
Vino sfuso in Italia, garanzia di vendite all’estero 2024 foto di David Bartus
Protagonisti del settore: le cantine sociali e i mediatori
Le cantine sociali italiane, che rappresentano oltre il 50% della produzione vinicola nazionale, svolgono un ruolo cruciale nel mercato del vino sfuso. Queste cooperative, che riuniscono migliaia di piccoli produttori, offrono grandi volumi di vino a prezzi competitivi, garantendo un approvvigionamento stabile e di qualità per i compratori.
Accanto alle cantine sociali, i mediatori svolgono una funzione indispensabile. Questi professionisti facilitano le transazioni tra produttori e acquirenti, utilizzando piattaforme digitali o reti consolidate di contatti. In un mercato in cui la fiducia e la trasparenza sono fondamentali, i mediatori assicurano che il vino rispetti le specifiche contrattuali, sia per caratteristiche organolettiche che per conformità alle norme.
Tra gli acquirenti si distinguono:
Aziende imbottigliatrici che utilizzano il vino sfuso per produrre etichette proprie. Industrie alimentari e cosmetiche che impiegano il vino come ingrediente. Importatori e distributori internazionali che acquistano grandi volumi per mercati esteri.
Normative e regolamentazioni
Il commercio del vino sfuso è regolamentato da normative stringenti sia a livello nazionale che europeo. Tra le principali disposizioni troviamo:
La legge 238/2016 (Testo Unico del Vino): stabilisce le norme per la produzione, la classificazione e la tracciabilità del vino, garantendo trasparenza e qualità lungo tutta la filiera. Regolamento UE 1308/2013: disciplina l’organizzazione comune dei mercati agricoli, incluso il vino, specificando i requisiti per l’etichettatura, la denominazione e il trasporto. Codice Doganale dell’Unione Europea: regola le esportazioni di vino sfuso, imponendo controlli su dazi e documentazione. Accordi internazionali sui dazi doganali: Paesi come gli Stati Uniti e la Cina, principali importatori di vino sfuso italiano, applicano tariffe diverse, influenzando i costi e le dinamiche commerciali.
Un aspetto fondamentale è la tracciabilità: ogni cisterna deve essere accompagnata da un documento di trasporto (MVV – Modello di Vendita Vino), che riporta origine, caratteristiche tecniche e denominazione del prodotto.
Vino sfuso in Italia, garanzia di vendite all’estero 2024 foto da internet,pexel
Vino sfuso e qualità: un connubio possibile?
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, il vino sfuso non è sinonimo di bassa qualità. Molti produttori utilizzano questo formato per vendere eccedenze o per soddisfare ordini specifici di blend richiesti dal mercato estero. Ad esempio, il mercato tedesco spesso acquista vini italiani sfusi per imbottigliarli localmente, mantenendo un’etichettatura conforme alle normative UE.
Tra i vini di qualità venduti in cisterna spiccano:
Chianti e Chianti Classico: spesso acquistati da imbottigliatori europei per il confezionamento in loco. Prosecco DOC: una parte significativa viene esportata sfusa per essere lavorata in mercati strategici come gli USA. Vini bianchi aromatici: tra cui Pinot Grigio e Sauvignon Blanc, molto richiesti in Nord Europa e Nord America.
Vino sfuso in Italia, garanzia di vendite all’estero 2024 foto di Carol Agostini
Sfide e opportunità del settore
Il mercato del vino sfuso affronta sfide legate alla concorrenza internazionale e alla sostenibilità. Paesi emergenti come l’Australia e il Sudafrica offrono vini sfusi a prezzi competitivi, spingendo l’Italia a puntare su qualità e certificazioni. Inoltre, il cambiamento climatico incide sulle rese e sulla qualità del prodotto, rendendo essenziale investire in tecnologie di precisione e innovazione agricola.
Dal lato delle opportunità, la crescente domanda di vino in Asia e America Latina apre nuovi orizzonti per l’esportazione. La digitalizzazione del settore, con piattaforme online dedicate al commercio di vino sfuso, facilita le transazioni e amplia la rete di contatti tra produttori e compratori.
Il mercato del vino sfuso italiano è un pilastro dell’industria vinicola nazionale, in grado di coniugare tradizione, innovazione e competitività. Grazie alla sua capacità di rispondere alle esigenze di un mercato globale sempre più esigente, rappresenta una risorsa preziosa per valorizzare le eccellenze italiane e promuovere un consumo consapevole e sostenibile.
Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer
Merano Wine Festival 2024, un incontro con viticoltori storici del Nord Italia: Hans Terzer e Silvio Jermann
di Danilo Amapani
In occasione del Merano WineFestival 2024 si è tenuto un incontro tra due colossi dell’enologia italiana: Hans Terzer e Silvio Jermann. Merano WineFestival 2024, un incontro con viticoltori storici del Nord Italia: Hans Terzer e Silvio Jermann
Merano WineFestival 2024: Masterclass ad alta quota, foto di repertorio
Merano WineFestival 2024, un incontro con viticoltori storici del Nord Italia: Hans Terzer e Silvio Jermann
Hans Terzer, winemaker della cantina di St. Michael-Eppan, si avvicina sin da piccolo all’enologia e da quando prende le redini della cantina di San Michele Appiano ha saputo elevare al massimo i vini prodotti dedicandosi ad un lavoro spasmodico per portare alto il nome dell’Alto Adige.
Nel corso della sua lungimirante carriera, Hans Terzer è stato il primo della zona altoatesina a vinificare bianchi in barrique e a scoprire le potenzialità di uno dei vitigni che hanno fatto e stanno facendo la storia di questa zona, il Pinot Nero.
Merano WineFestival 2024: Masterclass ad alta quota, foto di Danilo Amapani
Silvio Jermann è il più rappresentativo vignaiolo friulano. A capo dell’azienda di famiglia Jermann, dopo un’esperienza in Canada, comincia la sua produzione di vini per valorizzare a pieno il suo territorio. Inoltre Silvio Jermann è stato premiato da Gambero Rosso nel 2016 come miglior produttore nel mondo di vini bianchi italiani, oggi continua nel suo lavoro di valorizzazione del territorio.
È stato proprio questo il fulcro dell’incontro, in occasione del Merano Wine Festival, con questi due produttori: la valorizzazione di un territorio che continua a stupire di anno in anno.
Merano WineFestival 2024: Masterclass ad alta quota, foto di Danilo Amapani
Da Gorizia a Bolzano, la caratteristica che accomuna entrambi è l’attenzione alla qualità e alla tipicità dell’area, con un focus sull’utilizzo di vitigni autoctoni a bacca bianca. Questo ha permesso a entrambe le cantine di evolversi e di diventare un caposaldo della viticoltura italiana.
Un altro tema rilevante è stato la successione delle cantine. In giovane età, insieme ad altri colleghi, hanno sempre alimentato la voglia di imparare, di sporcarsi le mani sia in vigna che in cantina. Questo purtroppo non sempre accade fra i giovani che si approcciano a questo mondo, poiché, per citare le parole di Hans Terzer, “presi dalle tecnologie e smartphone di oggi, non colgono le occasioni di imparare dagli esperti”.
In occasione di questa colloquio, abbiamo avuto il piacere di assaggiare due grandi vini i quali hanno fatto la storia delle due cantine.
Merano Wine Festival 2024, un incontro con viticoltori storici del Nord Italia: Hans Terzer e Silvio Jermann
L’Appius di St. Michael-Eppan, un’idea di Hans che ha saputo mettere in atto aspettato il momento giusto. Questo momento è avvenuto nel 2010, anno in cui è stata prodotta la prima bottiglia, composta prevalentemente da Chardonnay e da percentuali che cambiano in base alle annate di Pinot Grigio, Pinot Bianco e Sauvignon Blanc. Fermentazione e affinamento in barrique, assemblaggi dei vari vitigni dopo un anno e un affinamento in tini di acciaio per tre anni per poi essere messo in commercio.
Merano WineFestival 2024: Masterclass ad alta quota, foto di Danilo Amapani
Abbiamo assaggiato quattro annate:
2010. Giallo dorato, con profumi intensi euna grandissima complessità che virano fino a note tostate. Una persistente avvolgenza contornata da una decisa mineralità. 2016.Giallo paglierino carico e olfatto intenso deciso da grandi sentori erbacei e floreali. Grande equilibrio al gusto, con presenza di un finale vanigliato. 2018. Giallo paglierino con riflessi verdolini e presenza olfattiva di frutta esotica, pesca, mela renetta. Grande freschezza al palato e bevibilità. 2021.Annata in anteprima assoluta. Si presenta con un colore giallo verdolino; profumi di ananas e pesca accompagnati da sentori floreali e accenni di chiodi di garofano. Al palato una grande freschezza e vivacità che invogliano la beva.
Merano WineFestival 2024: Masterclass ad alta quota, foto di Danilo Amapani
Silvio Jermann ci ha voluto omaggiare con tre bottiglie esclusive: 2007.In onore del padre venuto a mancare. Ribolla Gialla, intensità e complessità immensa. Grande freschezza nonostante i 28 anni d’età. 2010. Vino in occasione dei 65 anni di matrimonio dei genitori. Vitigno autoctono, Tocai Friulano. Giallo dorato intenso, profumo di scorza d’arancia e leggera mandorla amara, quest’ultimo viene ritrovata anche al gusto. 2018. Vino in occasione del centenario dell’azienda. Pinot Bianco 100%. Giallo Paglierino, profumi di mela golden, agrumi e zenzero con gusto deciso, succoso e grande persistenza.
BEVIAMOCI SUD – VI EDIZIONE 7, 8, 9 Dicembre 2024 – Grand Hotel Palatino, Roma
redazione – Carol Agostini
Riserva Grande è lieta di annunciare il ritorno di Beviamoci Sud, l’evento dedicato ai grandi vini del Sud Italia, giunto alla sua sesta edizione. Dal 7 al 9 dicembre 2024, presso il Grand Hotel Palatino, nel cuore di Roma (via Cavour 213/M, Rione Monti), vi aspetta una manifestazione imperdibile che celebra l’eccellenza della viticoltura del Meridione.
Beviamoci Sud, un evento ispiratore per la qualità 2024, locandine di altri eventi della stessa organizzazione
Un’esperienza unica tra banchi di assaggio e masterclass
Con oltre 100 espositori, tra consorzi, grandi e piccole cantine, e più di 300 vini in degustazione, Beviamoci Sud offre un’occasione straordinaria per scoprire il potenziale di una delle aree vitivinicole più affascinanti del mondo.
L’evento si distingue per il suo approccio didattico, con 4 masterclass esclusive che approfondiscono storia, cultura e tradizioni delle terre del Sud Italia.
Beviamoci Sud, un evento ispiratore per la qualità 2024, locandine di altri eventi della stessa organizzazione
LE MASTERCLASS DA NON PERDERE
Verticale storica del Fiano di Avellino – Celebriamo il ventennale della cantina Rocca del Principe di Lapio con una verticale imperdibile guidata dal maestro Ercole Zarrella.
I Sapori dei Castelli Romani – Una masterclass che unisce cibo e vino, presentando ben 17 produttori dei Castelli Romani.
La Sardegna enoica – Un viaggio nei terroir sardi con il Movimento Turismo del Vino Sardegna, alla scoperta dei migliori vini di ogni zona dell’isola.
Il Nero di Troia – Per la prima volta a Roma, l’Associazione Terre d’Alta Puglia racconta le sfumature di questo vitigno straordinario.
Novità 2024: i vini in vendita direttamente in loco!
Quest’anno, sarà possibile acquistare i vini degustati direttamente all’evento, a prezzi scontati.
Beviamoci Sud, un evento ispiratore per la qualità 2024, locandine di altri eventi della stessa organizzazione
PROGRAMMA DELL’EVENTO
Sabato 7 Dicembre 2024
14:00: Apertura banchi di assaggio
14:00: Masterclass – Verticale storica Fiano di Avellino
18:00: Masterclass – I Sapori dei Castelli Romani
20:00: Chiusura banchi di assaggio
Domenica 8 Dicembre 2024
14:00: Apertura banchi di assaggio
14:30: Masterclass – La Sardegna enoica
18:00: Masterclass – Terre d’Alta Puglia e il Nero di Troia
20:00: Chiusura banchi di assaggio
Lunedì 9 Dicembre 2024
11:00: Apertura banchi di assaggio
14:00: Premiazione Concorso “Eccellenze di Beviamoci Sud”
16:00: Premiazione Concorso “Ambasciatori di Beviamoci Sud”
17:00: Chiusura banchi di assaggio
MODALITÀ DI INGRESSO
Ingresso all’evento: €25 (acquisto presso il desk accoglienza).
Biglietto ridotto (€20) per gli amici di Riserva Grande e per i sommelier (previa comunicazione o convenzione).
Masterclass acquistabili, salvo disponibilità, presso il desk dell’evento.
Beviamoci Sud, un evento ispiratore per la qualità 2024, locandine di altri eventi della stessa organizzazione
ULTERIORI EVENTI IN PROGRAMMA
13 Dicembre 2024: Verticale di Barolo “Aurelio Settimo” (Barolando).
17 Dicembre 2024: Cena di Natale Riserva Grande.
Per maggiori dettagli sui vini in degustazione e costi delle masterclass, visitate il sito ufficiale: www.riservagrande.com.
Non mancate a questa tre giorni di cultura, tradizione e passione per il vino del Sud Italia.
Vi aspettiamo per vivere insieme un’esperienza indimenticabile!
Riserva Grande Academy
Marco, Andrea, Luciano e tutto lo staff di Beviamoci Sud
Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer