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  • Lumì, lo straordinario succo di limone al naturale 2024

    Lumì, lo straordinario succo di limone al naturale 2024

    Gli Agrumi di Sicilia: Un Viaggio Tra Arte, Storia e Pittoresche Tradizioni, passando per Lumì il succo di limone al naturale

    di Carol Agostini

    La Sicilia, con la sua storia millenaria e la sua cultura ricca e variegata, ha sempre avuto un legame speciale con gli agrumi. Questi frutti non sono solo una componente essenziale dell’economia locale, ma rappresentano anche una fonte d’ispirazione artistica e culturale. Dalle opere d’arte alle tradizioni popolari, gli agrumi di Sicilia sono simboli di prosperità, bellezza e vitalità.

    Lumì, lo straordinario succo di limone al naturale 2024, foto di Carol Agostini
    Lumì, lo straordinario succo di limone al naturale 2024, foto di Carol Agostini

    Un Patrimonio Storico Millenario

    Gli agrumi sono stati introdotti in Sicilia dagli Arabi nel IX secolo. Le prime coltivazioni di aranci e limoni trovarono terreno fertile nell’isola grazie al clima mediterraneo favorevole e ai terreni vulcanici ricchi di minerali. Gli Arabi non solo portarono con sé questi frutti, ma anche avanzate tecniche di irrigazione che permisero alla coltivazione degli agrumi di prosperare.

    Durante il periodo normanno e successivamente sotto la dominazione sveva e aragonese, la coltivazione degli agrumi continuò a crescere e a perfezionarsi. Il Rinascimento vide un ulteriore sviluppo della produzione agrumicola, con i giardini dei nobili che si riempivano di piante di aranci e limoni, simboli di ricchezza e potere.

    Gli agrumi di Sicilia hanno ispirato numerosi artisti nel corso dei secoli. Le loro forme perfette, i colori vivaci e il profumo inebriante hanno trovato spazio in molte opere d’arte, dai dipinti ai mosaici. In particolare, il Barocco siciliano, con la sua predilezione per i dettagli e l’opulenza, ha spesso utilizzato motivi agrumicoli per decorare chiese, palazzi e ville.

    Uno degli esempi più celebri è il mosaico della Cappella Palatina di Palermo, dove aranci e limoni sono rappresentati in scene di vita quotidiana e allegorie religiose. Anche nei dipinti di artisti come Renato Guttuso, gli agrumi diventano protagonisti, simboli di una Sicilia rurale e autentica, intrisa di luce e colori.

    Le tradizioni legate agli agrumi in Sicilia sono numerose e pittoresche. Le festività religiose e popolari spesso vedono gli agrumi come elementi centrali delle celebrazioni. Durante la festa di Sant’Agata a Catania, ad esempio, le strade sono adornate con arance e limoni, e i dolci tipici come le cassate e i cannoli sono arricchiti con scorzette di agrumi canditi.

    A Palermo, durante la festa di Santa Rosalia, gli agrumi vengono utilizzati per decorare i carri che sfilano in processione, creando un’esplosione di colori e profumi. Queste tradizioni non solo celebrano la religione e la cultura locale, ma sottolineano anche l’importanza degli agrumi nella vita quotidiana dei siciliani.

    I giardini storici della Sicilia sono veri e propri tesori botanici, dove gli agrumi sono spesso protagonisti. Il Giardino della Kolymbethra, nella Valle dei Templi ad Agrigento, è un esempio perfetto di come gli antichi agrumeti siano stati integrati in contesti archeologici. Qui, tra ulivi secolari e mandorli in fiore, aranci e limoni crescono rigogliosi, offrendo ai visitatori uno spettacolo di rara bellezza.

    Il Giardino Bellini a Catania e il Giardino Garibaldi a Palermo sono altri esempi di come gli agrumi siano parte integrante dei paesaggi urbani siciliani. Questi parchi, con i loro viali ombreggiati e le fontane zampillanti, sono luoghi di relax e contemplazione, dove il profumo degli agrumi si mescola con quello dei fiori.

    Lumì, lo straordinario succo di limone al naturale 2024, foto di Carol Agostini
    Lumì, lo straordinario succo di limone al naturale 2024, foto di Carol Agostini

    Gastronomia e Tradizione

    La cucina siciliana fa largo uso degli agrumi, non solo come frutta fresca ma anche come ingredienti per piatti dolci e salati. I limoni e le arance sono spesso utilizzati per marinare il pesce, insaporire le insalate e preparare deliziosi dolci come le granite e i sorbetti.

    Il limoncello, un liquore a base di limoni, è un altro prodotto tipico che racchiude in sé il sapore intenso e rinfrescante dei limoni siciliani. Anche le marmellate di arance e i dolci a base di pasta di mandorle e scorze di agrumi sono prelibatezze che raccontano la storia e la cultura dell’isola.

    Gli agrumi di Sicilia sono molto più che semplici frutti; sono un simbolo della storia, dell’arte e della cultura di un’isola che ha saputo fare di questi prodotti naturali un elemento distintivo del proprio patrimonio. Dalle antiche coltivazioni arabe alle moderne tecniche di produzione, dagli affreschi barocchi alle festività popolari, gli agrumi rappresentano un legame profondo tra la terra e il popolo siciliano.

    In ogni arancia, in ogni limone, si può assaporare un pezzo di storia e di cultura, un frammento di una terra che ha sempre saputo valorizzare le proprie risorse naturali e trasformarle in opere d’arte viventi. Gli agrumi di Sicilia continuano a essere un emblema di questa straordinaria isola, un tesoro da preservare e celebrare.

    Lumì, lo straordinario succo di limone al naturale 2024, foto di Carol Agostini
    Lumì, lo straordinario succo di limone al naturale 2024, foto di Carol Agostini

    Il Succo di Limone al Naturale Lumì del Gruppo Villari: Tradizione e Innovazione Siciliana

    Il succo di limone al naturale Lumì del Gruppo Villari rappresenta una perfetta fusione tra tradizione e innovazione. Questo prodotto nasce nel cuore della Sicilia, una terra rinomata per i suoi agrumi, e si distingue per la sua qualità eccellente e per il suo impegno a mantenere vive le tradizioni agricole locali. In questo articolo esploreremo le caratteristiche del succo Lumì, il contesto storico e culturale degli agrumi siciliani, il mercato degli agrumi della Sicilia e alcune ricette tradizionali che esaltano il gusto unico di questi frutti.

    La Sicilia e i suoi Agrumi: Una Storia di Tradizione e Cultura

    La coltivazione degli agrumi in Sicilia ha radici profonde, risalenti all’epoca araba. Gli arabi introdussero le tecniche di irrigazione e molte varietà di agrumi, trasformando la Sicilia in un giardino fiorente. Il clima mite e la ricchezza del suolo vulcanico hanno contribuito a rendere l’isola uno dei principali produttori di agrumi al mondo.

    La cultura degli agrumi è intimamente legata alla vita quotidiana dei siciliani. Il limone, l’arancia e il mandarino non sono solo ingredienti fondamentali nella cucina locale, ma simboli di ospitalità e abbondanza. I mercati siciliani sono colorati da questi frutti, e il loro profumo si diffonde nelle strade, evocando immagini di campi assolati e di tradizioni secolari.

    Il Succo di Limone al Naturale Lumì

    Il Gruppo Villari, con il suo succo di limone al naturale Lumì, ha saputo valorizzare questa ricca eredità. Lumì è prodotto esclusivamente con limoni siciliani, raccolti a mano e spremuti a freddo per mantenere intatte tutte le proprietà nutritive e organolettiche del frutto. Senza l’aggiunta di conservanti, coloranti o zuccheri, Lumì rappresenta l’essenza pura del limone siciliano.

    L’azienda segue rigorosi standard di qualità, assicurandosi che ogni fase del processo produttivo, dalla coltivazione alla spremitura, rispetti l’ambiente e le tradizioni locali. Questo impegno si traduce in un prodotto di eccellenza, apprezzato non solo in Italia ma anche nei mercati internazionali.

    Il Mercato degli Agrumi di Sicilia

    La Sicilia è il maggiore produttore di agrumi in Italia, con un’ampia varietà di prodotti che spaziano dalle arance rosse di Sicilia alle clementine, ai limoni di Siracusa e di Messina. Secondo i dati dell’ISTAT, nel 2022 la produzione di agrumi in Sicilia ha superato le 1.5 milioni di tonnellate, con una crescita del 5% rispetto all’anno precedente.

    L’export di agrumi siciliani è in costante aumento, con una forte domanda proveniente dai paesi del Nord Europa, dagli Stati Uniti e dal Giappone. Le arance rosse, in particolare, sono molto richieste per il loro sapore unico e per le loro proprietà antiossidanti. Il limone di Siracusa, con il suo marchio IGP (Indicazione Geografica Protetta), è apprezzato per la sua qualità superiore e per il suo aroma intenso.

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  • Guida AIS ai Vini di Sicilia 2024, sole e mare nel calice

    Guida AIS ai Vini di Sicilia 2024, sole e mare nel calice

    Guida ai Vini di Sicilia 2024: Un’Esplorazione Sensoriale in un Paradiso Enogastronomico

    Di Marco Maria Marcialis

    Sabato 27 gennaio, presso il San Paolo Palace Hotel di Palermo, si è svolta la suggestiva presentazione della Guida AIS ai Vini di Sicilia 2024, un evento fortemente mediterraneo che ha entusiasmato i presenti. Iniziare l’anno con una spinta tutta siciliana tra suoli e areali che conquistano i palati e fanno sognare i wine lover di tutto il mondo, i quali percorrono decine di migliaia di chilometri per visitare questa terra baciata dal sole e dagli dei.

    Guida AIS ai Vini di Sicilia 2024, sole e mare nel calice, foto dell'autore
    Guida AIS ai Vini di Sicilia 2024, sole e mare nel calice, foto dell’autore

    In un meraviglioso equilibrio tra occidente e oriente, tra mare e montagna, più di 170 aziende sono state recensite nella guida di quest’anno. Trentadue di esse hanno ricevuto il massimo riconoscimento delle 4 Viti AIS; in questo olimpo enoico, ben sei sono stati riconosciuti come “Gemme”.

    Da sommelier siciliano e winelover di lungo corso, è con immenso piacere che constato la crescita del vino siciliano, sia in termini di godibilità sia di modernità, rispettosa comunque della tradizione e con una visione proiettata verso il futuro. Modernità e Visione a cui è stata dedicata una masterclass e un wine talk intitolati “Next Generation“, incentrati sui più pregevoli e accurati cambi generazionali nella conduzione di importanti aziende vitivinicole, tra cui Fina, Nicosia, Barone Sergio e Baglio del Cristo di Campobello.

    Guida AIS ai Vini di Sicilia 2024, sole e mare nel calice, foto dell'autore articolo
    Guida AIS ai Vini di Sicilia 2024, sole e mare nel calice, foto dell’autore articolo

    Ulteriore enfasi è stata data dalla doppia conduzione di Orazio e Claudio di Maria, padre e figlio appunto, quest’ultimo insignito nel 2023 come Migliore Sommelier di Sicilia.

    Tra i banchi di assaggio si respirava un clima di condivisione e passione per la Sicilia e i suoi vini, arricchita dalla presenza corale di tutte le delegazioni territoriali.

    Durante l’evento, ho posto alcune domande a Francesco Baldacchino, presidente regionale, e a Mariagrazia Barbagallo, delegata responsabile per la sezione di Catania.

    Guida AIS ai Vini di Sicilia 2024, sole e mare nel calice
    Guida AIS ai Vini di Sicilia 2024, sole e mare nel calice

    Al presidente Baldacchino ho chiesto:

    1. Cosa rappresenta per te questo evento? Per lui è un’emozione vivere l’evento come coronamento del lavoro di un anno alla scoperta del territorio ed eccellenze che si svolge nei panel di degustazione che attraversano l’anno, divisi tra Palermo, Agrigento e Catania.
    2. Cosa rappresenta la Sicilia in questo momento nel panorama vitivinicolo nazionale? Per Baldacchino, è motivo di grande orgoglio rappresentare la sua regione, che in modo forte ed efficace in ogni ambito, dai spumanti ai bianchi, ai rosati, offre vini di riconosciuta qualità e identità, con grande impegno dei produttori e dei sommelier nel veicolare le meraviglie della Sicilia.
    Guida AIS ai Vini di Sicilia 2024, sole e mare nel calice, foto dell'autore articolo
    Guida AIS ai Vini di Sicilia 2024, sole e mare nel calice, foto dell’autore articolo

    A Mariagrazia Barbagallo ho chiesto:

    1. Quanto appeal ha oggi la figura del sommelier?Questa figura, soprattutto nei giovani, è molto riconosciuta e ambita perché rappresenta modernità, conoscenza e curiosità, con approccio positivo e propositivo anche nel mondo del lavoro negli ultimi anni, confermandosi una figura molto dinamica.”
    2. Quanto è unita e compatta AIS Sicilia nelle manifestazioni e nella programmazione?Abbiamo creato nella dirigenza un gruppo che si occupa di eventi in tutta la Sicilia. La forza del gruppo è vincente. Ognuno con le proprie conoscenze contribuisce e completa la macchina organizzativa complessa ed articolata.”

    Felice e appagato del sole isolano in ogni calice, do l’arrivederci alla prossima edizione.

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  • Vinodabere e la Sardegna in due giorni di eccellenze 2024

    Vinodabere e la Sardegna in due giorni di eccellenze 2024

    Due giorni sardi con assaggi, confronti e tante novità vinicole con Vinodabere

    Redazione – Carol Agostini

    Il 21 e 22 gennaio 2024, a Roma, si terrà l’evento “La Sardegna di Vinodabere”, nato con l’obiettivo di promuovere la diversità e la complessità dell’industria vitivinicola sarda. L’iniziativa offrirà l’opportunità di assaporare le produzioni provenienti da diverse zone dell’isola, tra cui Alghero, Gallura, Mamoiada, Mandrolisai, Ogliastra, Oliena, Orgosolo, Oristanese, Romangia, Sulcis e sud Sardegna.

    L’evento si svolgerà presso l’Hotel Belstay, situato in Via Bogliasco, 27.

    La giornata di domenica 21 gennaio vedrà l’apertura dei banchi d’assaggio riservata a stampa e operatori dalle 14:00 alle 16:00, seguita dall’apertura al pubblico alle 16:00. La manifestazione concluderà alle 20:00. Lunedì 22 gennaio, i banchi d’assaggio saranno aperti al pubblico dalle 10:00 alle 18:30.

    Vinodabere e la Sardegna in due giorni di eccellenze 2024, foto da comunicato stampa
    Vinodabere e la Sardegna in due giorni di eccellenze 2024, foto da comunicato stampa

    I costi di partecipazione sono i seguenti:

    • € 25,00 per l’ingresso giornaliero del pubblico
    • € 20,00 per l’ingresso giornaliero dei sommelier con tessera in corso di validità, da mostrare alla cassa
    • € 40,00 per l’ingresso per entrambi i giorni
    • L’ingresso è gratuito per stampa ed operatori.

    Con il biglietto di ingresso sarà possibile degustare tutti i vini presenti ai banchi.

    Ingresso gratuito per stampa ed operatori con richiesta di accredito via mail. L’accredito sarà valido solo una volta confermato via mail.

    Per maggiori info e dettagli: https://vinodabere.it/la-sardegna-di-vinodabere-2024-a-roma-il-21-e-22-gennaio-hotel-belstay-via-bogliasco-27/

    Per ulteriori informazioni e richieste di accredito, è possibile contattare Vinodabere via email all’indirizzo vinodabere@gmail.com. La richiesta di accredito per giornalisti, blogger e influencer può essere inviata a accredito@robertaperna.com, mentre gli operatori possono contattare operatorivinodabere@gmail.com.

    Vinodabere e la Sardegna in due giorni di eccellenze 2024, foto da comunicato stampa
    Vinodabere e la Sardegna in due giorni di eccellenze 2024, foto da comunicato stampa

    Ulteriori dettagli sono disponibili sul sito web ufficiale dell’evento: www.vinodabere.it.

    L’edizione online della guida ai vini dell’Isola di Vinodabere.it attesta il notevole dinamismo nel settore vinicolo in Sardegna, con oltre 700 vini degustati. Di questi, 329 hanno ottenuto punteggi compresi tra 90 e 100, con oltre 100 vini che superano i 98 punti, di cui cinque hanno conquistato il massimo punteggio. La vivacità e l’attenzione verso la produzione isolana trovano ulteriore conferma con l’annuncio della seconda edizione de “La Sardegna di Vinodabere”.

    Territori, vini e specialità gastronomiche sarde sono sempre stati al centro dell’attenzione della testata giornalistica Vinodabere e del suo direttore Maurizio Valeriani. La guida, giunta alla sesta edizione e pubblicata online tra agosto e settembre 2023, ha registrato un notevole interesse, con oltre 450 mila letture.

    “Il livello qualitativo dei vini prodotti nella regione è ormai impressionante”, sottolinea il direttore del magazine durante la presentazione dell’evento. “Lo scorso anno abbiamo ritenuto opportuno organizzare la prima edizione di un evento a Roma, con l’obiettivo di divulgare i risultati raggiunti e valorizzare le differenze di terroir, vitigni e tradizioni all’interno dell’Isola attraverso l’incontro con i protagonisti del mondo enoico e non solo, provenienti dalla Sardegna”.

    Vinodabere e la Sardegna in due giorni di eccellenze 2024, logo da comunicato stampa
    Vinodabere e la Sardegna in due giorni di eccellenze 2024, logo da comunicato stampa

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  • Bentu Luna Economia Agricola Circolare 2023, Neoneli

    Bentu Luna Economia Agricola Circolare 2023, Neoneli

    BENTU LUNA Economia Agricola Circolare 2023

    Di Rosaria Benedetti

    Tra il Mandrolisai e il Bergadu, sulla soglia di confine tra le province di Oristano e Nuoro, l’Azienda Bentu Luna investe in un progetto agricolo che unisce antiche forme di identità territoriale a una attuale e proficua efficacia economica.

    Rosaria Benedetti, articolo: Bentu Luna Economia Agricola Circolare 2023, Neoneli
    Rosaria Benedetti, articolo: Bentu Luna Economia Agricola Circolare 2023, Neoneli

    Un amico sardo mi ha spiegato che se sulla carta geografica punti il dito indice nel centro della Sardegna, hai trovato Neoneli!Da questa posizione centrale in provincia di Oristano si è sviluppato il progetto dell’azienda Bentu Luna a cavallo tra il Mandrolisai e il Barigadu, al confine con la provincia di Nuoro.

    La zona, dal fascino ancestrale, è iscritta al Registro nazionale dei Paesaggi rurali d’interesse storico, per la sua perseveranza nel mantenere invariata da almeno duecento anni la destinazione dei suoi suoli. La proprietà appartiene a Gabriele Moratti che ha investito in Sardegna in un progetto innovativo nel segno della sostenibilità.

    Viti centenarie, articolo: Bentu Luna Economia Agricola Circolare 2023, Neoneli, foto da sito
    Viti centenarie, articolo: Bentu Luna Economia Agricola Circolare 2023, Neoneli, foto da sito

    Raggruppando sotto un unico ombrello piccole particelle agricole gestite secondo tradizione da contadini ormai anziani, l’Azienda ha stipulato con loro contratti di affitto agrario, senza alterare l’effettiva proprietà. Chiamando poi in opera i nipoti dei vecchi contadini un tempo conferenti alle cantine della zona, ha consentito sia il recupero di terreni destinati inesorabilmente al declino agricolo, sia occasioni di lavoro in loco per le generazioni successive.

    In questa efficiente economia agricola circolare i redditi sono di conseguenza garantiti per tutti i livelli: per coloro che hanno lavorato nei decenni passati con costanza e fatica questa terra ed ora sono fonte irrinunciabile di saggezza contadina, per chi la lavora attualmente garantendo dignità e continuità occupazionali, per l’azienda stessa che si è costituita nel 2019.

    Parcella di vigneto storico, articolo: Bentu Luna Economia Agricola Circolare 2023, Neoneli, foto da sito
    Parcella di vigneto storico, articolo: Bentu Luna Economia Agricola Circolare 2023, Neoneli, foto da sito

    LA CANTINA

    La Cantina, aperta ufficialmente nel 2019, ha sede a Neoneli ed è stata costruita secondo una progettualità ecosostenibile, con l’impiego di ditte e materiali di reperibilità locale.
    La pietra di trachite delinea le murature esterne e contribuisce a celare l’edificio in una naturale sintesi paesaggistica.

    Torchi di legno in cantina, articolo: Bentu Luna Economia Agricola Circolare 2023, Neoneli, foto da sito
    Torchi di legno in cantina, articolo: Bentu Luna Economia Agricola Circolare 2023, Neoneli, foto da sito

    Al suo interno è determinante l’uso del legno sia nella struttura che negli arredi e perfino nella strumentazione tecnica.

    L’Enologa Emanuela Flore, articolo: Bentu Luna Economia Agricola Circolare 2023, Neoneli, foto da sito
    L’Enologa Emanuela Flore, articolo: Bentu Luna Economia Agricola Circolare 2023, Neoneli, foto da sito

    I vigneti di proprietà, ca 25 ettari, sono allocati sostanzialmente in due zone: quelli centrali, rivolti a sud-est, protetti dalle montagne, direttamente vicini seppur parcellizzati, alla sede Aziendale, sono dedicati alle uve rosse; a ridosso del mare, del quale godono la costante ventilazione, rivolti ad ovest, quelli dedicati ai bianchi.
    Terreni friabili con sabbia e scisti.

    Bianchi, articolo: Bentu Luna Economia Agricola Circolare 2023, Neoneli, foto da sito
    Bianchi, articolo: Bentu Luna Economia Agricola Circolare 2023, Neoneli, foto da sito

    L’altipiano centrale, che nella composizione dei terreni alterna sabbie, nelle zone più basse, a scisti in quelle più alte, si stende su una altitudine che va dai 350 ai 700 m s.l.m, e gode di un microclima che garantisce temperature ideali per la coltivazione della vite grazie a barriere naturali e presenza costante di una mite ventilazione, più intensa nei versanti marini, con una escursione termica annuale attestata mediamente tra i 10° gradi invernali e i 30° estivi.

    La vocazionalità della zona, incontestabile, è testimoniata dall’età dei vigneti che vantano “anzianità” estreme, con viti produttive che hanno oggi 115 anni.

    Line up degustata da Rosaria Benedetti cantina Bentu Luna, foto dell'autrice
    Line up degustata da Rosaria Benedetti cantina Bentu Luna, foto dell’autrice

    LA DEGUSTAZIONE

    UNDA 2021 – Vermentino di Sardegna Doc – Vermentino 100%

    UNDA 2021 – Vermentino di Sardegna Doc - Vermentino 100% Bentu Luna, immagine da sito
    UNDA 2021 – Vermentino di Sardegna Doc – Vermentino 100% Bentu Luna, immagine da sito

    Prodotte in un vigneto rivolto verso il mare caratterizzato dalla presenza di sabbia e argilla e da un clima mediterraneo con costante ventilazione, le uve vermentino 100% fermentano spontaneamente in cemento e anfora.

    Il calice riflette un giallo paglierino luminoso e brillante.

    L’olfatto è fine, leggermente aromatico, con evidenti tocchi floreali e fruttati di pera e frutta secca.

    Entra alla beva fresco e si esprime in centro bocca con buona struttura; la chiusura sapida ricorda le brezze marine e contribuisce a prolungare le sensazioni gustative.

    V VERNACCIA – Isola dei Nuraghi Igt 2021 – Vernaccia di Oristano 100%

    V VERNACCIA - Isola dei Nuraghi Igt 2021 - Vernaccia di Oristano 100% Bentu Luna, immagine da sito
    V VERNACCIA – Isola dei Nuraghi Igt 2021 – Vernaccia di Oristano 100% Bentu Luna, immagine da sito

    Il piccolo vigneto si estende sulla costa dell’Oristanese e si presenta su un terreno sciolto e sabbioso dove si alternano falde più argillose.

    Le uve fermentano in anfore di terracotta.

    Il manto è paglierino intenso e le note olfattive di fiori gialli, bucce e mela macerate introducono tocchi resinati e complessità di spezie.

    Il vino è ancora giovane ma promette longevità grazie alla freschezza, alla struttura di bocca e alla persistenza che chiude ben sapida.

     

    MARI – Mandrolisai Rosso Doc 2020 – Bovale Sardo (bovaleddu) 35%, Cannonau 30%, Monica 30%, altre varietà 5% secondo l’annata
    Dai vigneti nel centro dell’Isola, la tipica “formazione” del Mandrolisai con prevalenza di bovale sardo fermenta in vasche di cemento e affina poi per otto mesi in barrique di secondo passaggio.
    Rosso rubino con ventaglio olfattivo ampio.

    Le note di frutta scura, prugna, mora e ciliegia cedono il passo ad una fine speziatura e a slanci di timo e di mirto. In bocca il vino è in evoluzione con ingresso fresco, una piacevole trama tannica e il ritorno del frutto e delle spezie nel finale.

    SUSU – Cannonau di Sardegna Doc 2020 – Canonau 100%

    SUSU – Cannonau di Sardegna Doc 2020 – Canonau 100% Bentu Luna, immagine da sito
    SUSU – Cannonau di Sardegna Doc 2020 – Canonau 100% Bentu Luna, immagine da sito

    Le uve provengono da un cru dedicato al cannonau nel comune di Neoneli, dove si alternano frange scistose a prevalenze di sabbie.

    Alla fermentazione spontanea in vasche di cemento per circa 3 settimane segue un affinamento per otto mesi in barrique di secondo passaggio.

    Il colore rubino introduce una tavolozza olfattiva segnata dalla frutta scura e dalla nota varietale di pepe.

    Il gusto è importante, ma la bocca è equilibrata e piacevole, bilanciata tra presenza alcolica e trama tannica ben integrata.

    SOBI – Isola dei Nuraghi Igt 2020 – Bovale 30%, Cannonau 35%, Monica 20%, altre varietà 15%
    Dai vigneti nel comune di Neoneli, questo blend di uve rosse locali fermenta in cemento e affina per otto mesi in barrique di secondo passaggio.

    Il manto è rubino e il naso si rivela immediatamente complesso: un bouquet di note speziate e floreali in alternanza con profumi mediterranei e tocchi di ribes e lampone. La bocca subito fresca e verticale evolve poi con maggiore avvolgenza e rotondità per sorprendere con un finale più stretto ma molto intrigante.

    Be Luna – Vino Rosso 2020 – Bovale sardo 35%, Cannonau 35%, Monica 30%

    Be Luna – Vino Rosso 2020 – Bovale sardo 35%, Cannonau 35%, Monica 30% Bentu Luna, immagine da sito
    Be Luna – Vino Rosso 2020 – Bovale sardo 35%, Cannonau 35%, Monica 30% Bentu Luna, immagine da sito

    Minuscola e preziosa produzione di ca 1500 bottiglie secondo l’annata, da un unico vigneto cru del 1905 nel Comune di Atzara.

    Fermentato spontaneamente in cemento, affina in botti di rovere di secondo passaggio.

    Complessità e intrigante piacevolezza nel colore, rubino intenso tendente al granato, nel naso e nel sorso.

    L’olfatto è ampio: subito fruttato di ciliegia si apre poi alla macchia mediterranea con slanci di alloro e salvia per evolvere ancora grazie ai tocchi di carruba e tabacco. Beva raffinata, senza eccedere nel volume, che resta coerente con le note del frutto ed evolve setosa e piacevole fino alla sorprendente balsamicità finale.

    Rosaria Benedetti degustatore, sommelier, relatore ed esperta vitivinicola
    Rosaria Benedetti degustatore, sommelier, relatore ed esperta vitivinicola

    Sito Cantina: https://www.bentuluna.it
    Sito di riferimento settore: https://www.sardegnaagricoltura.it

    Siti partners: https://www.foodandwineangels.com/ https://carol-agostini.tumblr.com/

  • Iloghe 2019  Isola dei Nuraghi IGT  Cantine Spanu

    Iloghe 2019  Isola dei Nuraghi IGT  Cantine Spanu

    Iloghe 2019 Isola dei Nuraghi IGT Cantine Spanu

    di Piergiorgio Ercoli

    Unico vino prodotto da Cantine Spanu a Dorgali (NU), assaggiato come tutte le nostre recensioni vitivinicole partono dalla degustazione dei vini tramite una scheda tecnica di analisi organolettica creata appositamente da Carol Agostini.

    Iloghe 2019 Isola dei Nuraghi IGT Cantine Spanu
    I vini degustati in Agenzia FoodandWineAngels e degustatore Piergiorgio Ercoli, sommerlier ed esperto vitivinicolo: Iloghe 2019 Isola dei Nuraghi IGT Cantine Spanu

    Dichiarazione in retroetichetta davvero notevole su rispetto della tradizione ed etica che inspira la Cantina nel produrre il vino.

    Territorio?

    Le vigne allocate a Dorgali nella Sardegna centro-orientale si torvano sulle dolci colline a circa 420 m. slm, a ridosso del Mar Tirreno. Suoli di origine vulcanica ed alluvionale, di media tessitura.

    Uve?

    Le uve utilizzate sono Cannonau, Muristellu (Bovale Sardo) e Cagnulari: alla raccolta manuale (nelle ore più fresche del mattino) segue la cernita dei migliori grappoli quindi l’avvio della fermentazione a temperatura controllata (28°-32°) con lunghe macerazioni.

    L’affinamento avviene in acciao per circa 8 mesi, previsto un leggero passaggio in barrique di rovere francese

    Degustazione

    Iloghe 2019  Isola dei Nuraghi IGT  Cantine Spanu di Piergiorgio Ercoli
    Iloghe 2019 Isola dei Nuraghi IGT Cantine Spanu di Piergiorgio Ercoli

    Analisi visiva

    Rosso rubino intenso, con riflessi porpora. Poco trasparente, limpido, di buona consistenza.

    Analisi olfattiva

    Intenso, complesso, sufficientemente fine. Sentori fruttati di frutti rossi croccanti, vegetale, leggere note fumè, iniziali sentori selvatici.

    Analisi gusto-olfattiva

    Secco, moderatamente caldo, morbido. La durezza data da una notevole freschezza è comunque equilibrata da tannini ben integrati. Strutturato, di corpo medio, evidente sapidità. Beva piacevole, dinamica. Finale persistente.

    Giovanni, il titolare, cura la propria vigna come se fosse parte integrante della famiglia, come una “figlia” con grande devozione e sacrifici, in un contesto splendido quanto difficoltoso per le componenti climatiche; spesso dai suoi racconti si percepisce tristezza ma allo stesso tempo forza e voglia di arrivare ogni anno ad una vendemmia di massima qualità.

    Ricetta in abbinamento eseguita da Carol Agostini

    Ricetta eseguita da Carol agostini
    Ricetta eseguita da Carol Agostini con cestini di Grana Padano con mousse di gorgonzola e fichi secchi, con carne salada Trentina, frutta, crostoni ai cereali integrali e Morlacco del Grappa

    Una ricetta composta da molti elementi in un gioco di consistenze e sapori, forme e colori per un abbinamento decisamente intrigante quanto gustoso.

    Iloghe 2019 Isola dei Nuraghi IGT Cantine Spanu
    Iloghe 2019 Isola dei Nuraghi IGT Cantine Spanu
    Il piatto per due persone è composto da:

    cestini di Grana Padano casarecci fatti all’istante (vedi ricetta link online), riempiti da una fettina di carne salada trentina disposta a rosellina, con una nuvola di mousse di gorgonzola a cucchiaio con trito di fichi secchi aromatizzati al miele di castagno.

    I cestini sono disposti su letto di insalatina julienne di radicchietto misto, con acini di uva bianca senza semi, con fette di crostoni integrali ai cereali leggermente tostati, 200g di Morlacco del Grappa morbido di accompagnamento.


     https://ricette.giallozafferano.it/Cialdine-al-parmigiano.html


    Fichi secchi per la mousse di gorgonzola e miele di castagno
    Fichi secchi per la mousse di gorgonzola e miele di castagno
    ricetta di Carol Agostini
    ricetta di Carol Agostini

    Vi consiglio di provare l’abbinamento e il vino proposto, godrete di sensi e gola, giocando con consistenze, sapori e profumi, sorseggiando questo blend di uve sarde.

     

     

     

    Piergiorgio Ercoli autore articolo Iloghe 2019 Isola dei Nuraghi IGT Cantine Spanu
    Piergiorgio Ercoli autore articolo, degustatore redazione, winewriter.

    Sito cantina: https://cantinespanu.it/

    Partner: https://www.foodandwineangels.com/