Altra proposta di Ais Bologna per un’esperienza oltre Oriente
Redazione
La delegazione Ais Bologna organizzerà il primo evento dedicato al sake giapponese, previsto per il giorno 10 febbraio alle ore 20:30 presso il Best Western Plus Tower Hotel in Viale Lenin 43 a Bologna.
Relatore della serata Gaetano Cataldo socio AIS di lungo corso e sommelier professionista con un master in Food & Beverage Management. Reduce del successo di Mosaico per Procida, prima bottiglia a celebrare una capitale della cultura, e recentemente nominato Miglior Sommelier dell’Anno alla 31^ edizione del Merano Wine Festival, sarà lui a guidare i partecipanti in questo viaggio attraverso la storia del fermentato di riso.
Infatti Gaetano Cataldo è anche sake sommelier certificato SSA, co-fondatore della Scuola Italiana Sake creata da Giovanni Baldini , col quale collabora redigendo contenuti su Sake News, e caporedattore enogastronomico per Mediterranea Online. Durante la serata si disquisirà dalla nascita del sake alla sua influenza nella società giapponese, dagli ingredienti del sake al processo produttivo, con cenni sul servizio, gli abbinamenti e tantissime altre curiosità.
Verranno messi in degustazione un tokubetsu junmai della prefettura di Yamagata, un junmai ginjo della prefettura di Tottori, un junmai daiginjo della prefettura di Tohoku e infine uno specialie sake della tipologia genshu direttamente dalla prefettura di Hyogo.
La lungimirante delegazione emiliana ha voluto organizzare tale evento tenendo conto della diffusione del sake nel nostro Paese e della necessità di dotare i futuri sommelier di nuove matrici sensoriali, avviando così questo percorso inedito in Emilia Romagna, anche in considerazione della compatibilità tra la Dieta Mediterranea e questa millenaria bevanda.
Destinata sia ai soci AIS che al grande pubblico, il fermentato più famoso del Sol Levante sarà degustato assieme a 3 formaggi attentamente selezionati, proprio per dimostrare quanto l’abbinamento con il sake è in sintonia con il nostro modello alimentare. Inoltre, l’incremento di tendenza al consumo di sushi e sashimi nel nostro Paese, per non parlare dell’aumento dei ristoranti fusion, richiedono, a maggior ragione, proprio una costante formazione anche sul bere giapponese.
Quindi la Sommellerie non può non tenere conto dei nuovi modelli del bere e delle tendenze culinarie influenzate dall’Estremo Oriente: di conseguenze si intuisce facilmente che avere più matrici sensoriali in faretra non può che rendere più competitivi sul mercato del lavoro figure come barman, chef che approcciano ad un dato modello di cucina, e tutti gli operatori della ristorazione che vogliano accrescere le loro competenze.
Per info ed adesioni basterà scrivere a eventi.bo@aisemilia.it oppure collegarsi qui.
Da Comunicato stampa