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  • Giovanni Aiello, eccellente enologo per Amore 2024

    Giovanni Aiello, eccellente enologo per Amore 2024

    Giovanni Aiello, una vita dedica per amore all’enologia

    di Danilo Amapani

    La realtà enogastronomica pugliese continua la sua crescita a livello nazionale e internazionale. In particolar modo un viticoltore ha contribuito a divulgare il Primitivo e altri vitigni autoctoni pugliesi al di fuori dei nostri confini territoriali.
    Stiamo parlando di Giovanni Aiello, come ama definirsi “Enologo per Amore”.

    Giovanni Aiello, eccellente enologo per Amore 2024, foto dell'autore
    Giovanni Aiello, eccellente enologo per Amore 2024, foto dell’autore

    Giovanni Aiello è nato e cresciuto in Valle d’Itria. Dopo aver studiato enologia, è emigrato nel Nuovo Mondo per apprendere tecniche e lavorazioni enologiche sempre più avanzate. Dovunque andasse però non ha mai abbandonato le sue origini.
    Tornato a casa, decide di produrre un vino che rappresenti a pieno la sua terra. Nella sua vigna che si estende per 6 ettari, completamente alberelli, decide di piantare e valorizzare vari vitigni autoctoni come Primitivo, Verdeca, Maruggio e Marchione.

    Giovanni Aiello, eccellente enologo per Amore 2024, foto dell'autore
    Giovanni Aiello, eccellente enologo per Amore 2024, foto dell’autore

    Viene svolto manualmente sia il lavoro in vigna, affinché le uve vengano selezionate al meglio, che il lavoro di etichettatura. All’ingresso della bottaia è situato un tavolo lungo 10 metri dove avviene la creazione di ogni singola etichetta attraverso l’utilizzo di stampini e inchiostri colorati a seconda della tipologia del vino.

    Le etichette sono formate da diversi puntini per simboleggiare i Chakra. Per Giovanni, che ha deciso di chiamare proprio così la sua linea di vini, il Chakra rappresenta un legame indissolubile tra terra e vino, con l’obiettivo di far conoscere a tutti i profumi e la bellezza della Puglia.

    Giovanni Aiello, eccellente enologo per Amore 2024, foto dell'autore
    Giovanni Aiello, eccellente enologo per Amore 2024, foto dell’autore

    Degustazione vini

    CHAKRA ROSSO DOC

    Vitigno principe della Puglia, il Primitivo. Una volta raccolti i grappoli vengono utilizzati interi nei tini. Questo avviene affinché tutti i profumi che possiedono vengano trasmessi nel vino sotto forma di eleganza, corpo e per arricchire la complessità gusto-olfattiva. Questa tecnica di vinificazione nata in Borgogna, fa intuire che tutti gli studi di Giovanni vengano messi in atto per far sì che i suoi vini tirino fuori tutta la loro essenza.

    Il Chakra Rosso DOC successivamente svolge la fermentazione in barrique e tonneaux di secondo passaggio per non snaturare il vino e riposa in bottiglia per 6 mesi.

    Colore rosso rubino impenetrabile, bouquet olfattivo di una grande complessità: frutta rossa di ciliegia e amarena accompagnata da sentori di liquirizia e spezia dolce, vaniglia e pepe nero. Gustandolo la finezza fa da padrona. Una grande freschezza e sapidità invogliano un altro sorso; come nota finale la leggera tannicità, sottile e delicata.

    Giovanni Aiello, eccellente enologo per Amore 2024, Primitivo Chakra Rosso foto dell'autore
    Giovanni Aiello, eccellente enologo per Amore 2024, Primitivo Chakra Rosso foto dell’autore

    CHAKRA ESSENZA

    Secondo vino simbolo della cantina è “Chakra Essenza” al quale Giovanni Aiello è particolarmente legato.
    Prodotto da una vigna secolare, viene utilizzato un vitigno autoctono pugliese, la Verdeca. Un vitigno anch’esso molto antico, probabilmente di origine greca. C’è un legame emotivo con questo vino poiché abbraccia numerose sfaccettature della viticoltura: gli alberelli curati dagli uomini; una valorizzazione di un vitigno pugliese; la potenzialità di un terroir nobile.

    Per far coesistere tutte queste caratteristiche, Giovanni Aiello non poteva che metterci tutto il suo impegno nella realizzazione di questo vino. La vendemmia viene svolta con qualche giorno d’anticipo per ottenere nel vino più lieviti autoctoni possibili. Successivamente una parte del mosto fermenta in acciaio a temperatura controllata; una seconda parte viene vinificata con macerazione delle bucce.
    La maturazione viene svolta sulle fecce per un anno e vengono trattati con continui batonnage per dare maggiore complessità al gusto; infine rimane in bottiglia per 6 mesi.

    Giovanni Aiello, eccellente enologo per Amore 2024, verdeca Chakra giallo, foto dell'autore
    Giovanni Aiello, eccellente enologo per Amore 2024, verdeca Chakra giallo, foto dell’autore

    Colore dorato e ricchezza di profumi: frutta disidratata, erbe aromatiche, miele, spezie dolci compongono il bouquet olfattivo di questo vino. Assaporandolo, nonostante il corpo abbastanza intenso, resta imponente la sua sapidità e acidità.

    Danilo Amapani, Pugliese DOC, Annata ’98; sommelier AIS dal ’19. Wine lover & traveller
    Danilo Amapani, Pugliese DOC, Annata ’98; sommelier AIS dal ’19. Wine lover & traveller

    Sito di riferimento protagonista:  https://www.giovanniaiello.it/it/vini/

    Siti partners articolo: https://carol-agostini.tumblr.com/ https://www.foodandwineangels.com/ https://www.papillae.it/

  • Sbraciami edizione 2024, torna con tante nuove novità

    Sbraciami edizione 2024, torna con tante nuove novità

    Sbraciami evento Gourmet “infernale” 2024

    Di Carol Agostini

     

    Sbraciami torna in città come l’evento gourmet più ardente dell’anno!

    Lunedì 9 settembre, a partire dalle 19, l’appuntamento si terrà presso l’azienda agricola Casale della Mandria, situata nel pittoresco borgo di Campoleone in via Mediana Bonifica 23. Una squadra di chef di alto livello, tra cui alcuni stellati, darà vita a un vero spettacolo gastronomico, celebrando le tradizioni culinarie tra fuochi e fiamme.

    Gustosi sapori si fonderanno con un’atmosfera conviviale, diventata ormai un appuntamento imperdibile per concludere l’estate ad Aprilia. Come ogni anno, l’evento avrà anche una finalità benefica, promuovendo la solidarietà.

    Ideato dallo chef apriliano Marco Davi in collaborazione con Giuseppe Verri, titolare de Il Casale della Mandria, l’evento sarà caratterizzato da piatti rigorosamente cucinati al barbecue. Sarà possibile gustare focacce, carni appena grigliate, formaggi e dessert, il tutto accompagnato dai vini delle cantine locali. Le ricette degli chef prenderanno vita all’aperto, tra carboni ardenti e bracieri, nella suggestiva cornice de Il Casale della Mandria.

    Il ricavato della serata sarà destinato, come da tradizione, all’associazione Agpha di Aprilia per sostenere le attività del centro diurno della comunità Raggio di Sole. La serata sarà inoltre arricchita da momenti musicali e tante altre sorprese.

    Sbraciami edizione 2024, torna con tante nuove novità
    Sbraciami edizione 2024, torna con tante nuove novità

    Cos’è Agpha di Aprilia

    Nel 1987, un gruppo di genitori di persone con disabilità e volontari particolarmente sensibili al tema ha fondato l’associazione A.G.P.H.A. (Associazione Genitori Portatori di Handicap di Aprilia), con l’obiettivo di promuovere iniziative a sostegno delle persone disabili di tutte le età e delle loro famiglie.

    Missione

    Il centro diurno dell’associazione accoglie persone adulte con disabilità fisiche e mentali. Operativamente, il centro è un luogo in cui, grazie al supporto di personale specializzato, si realizzano interventi volti all’inserimento e all’integrazione sociale. Si favoriscono inoltre relazioni interpersonali e comunicative sempre più complesse, con l’obiettivo di sviluppare l’indipendenza degli ospiti.

    Attraverso diverse attività di laboratorio, i partecipanti sperimentano nuove situazioni che contribuiscono a sviluppare le loro abilità fisiche e intellettuali.

    Corsi di formazione

    I corsi offerti dall’associazione forniscono le competenze necessarie a coloro che, per motivi familiari o professionali, desiderano approfondire la loro conoscenza del mondo della disabilità.

    Pedalata per un Raggio di Sole

    Ogni anno, solitamente nel mese di maggio, si svolge una passeggiata ciclistica per le strade di Aprilia. Questo evento rappresenta un momento importante di condivisione, in cui i cittadini hanno l’opportunità di conoscere la comunità dell’associazione e i suoi progetti. La manifestazione è organizzata dalla Società Ciclistica Aprilia, che devolve all’associazione tutti i proventi derivanti dalle iscrizioni.

    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer
    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer

    Sito Onlus: https://www.agphaonlus.it/

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  • Pasta Mancini 2024, splendido grano duro di semola, Marche

    Pasta Mancini 2024, splendido grano duro di semola, Marche

    La Pasta Mancini delle Marche: Un Viaggio tra Tradizione, Cultura e Sapore

    di Carol Agostini

     

    Nel cuore delle Marche, una regione del centro Italia ricca di storia, cultura e paesaggi mozzafiato, nasce una delle eccellenze culinarie più apprezzate: la Pasta Mancini. Questa pasta, prodotta con amore e maestria, rappresenta non solo un prodotto gastronomico di altissima qualità, ma anche un ponte tra tradizione e innovazione, un legame forte con il territorio e le sue tradizioni.

    Le Marche, una regione incastonata tra l’Adriatico e gli Appennini, è caratterizzata da una straordinaria varietà di paesaggi. Dalle dolci colline coperte di vigneti e uliveti, ai pittoreschi borghi medievali, fino alle spiagge dorate e alle scogliere frastagliate della costa adriatica. Questo territorio, ricco di risorse naturali, ha sempre favorito un’agricoltura di qualità, tra cui spicca la coltivazione del grano duro, materia prima essenziale per la produzione della pasta.

     

    Pasta Mancini 2024, splendido grano duro di semola, Marche, foto di Carol Agostini
    Pasta Mancini 2024, splendido grano duro di semola, Marche, foto di Carol Agostini

     

    La Produzione della Pasta nelle Marche

    La tradizione pastaia nelle Marche è antica e radicata. La regione vanta numerosi pastifici artigianali che utilizzano grani locali e seguono metodi di lavorazione tramandati di generazione in generazione. Tra questi, la Pasta Mancini è diventata un simbolo di eccellenza. Fondata nel 1940, l’azienda ha saputo coniugare la tradizione con l’innovazione, utilizzando tecniche di coltivazione e lavorazione rispettose dell’ambiente e della qualità del prodotto finale.

    Il Processo Produttivo

    La produzione della Pasta Mancini inizia con la selezione delle migliori varietà di grano duro, coltivato direttamente nei campi di proprietà dell’azienda. Il grano viene poi macinato in mulini locali, garantendo una farina pura e di alta qualità. La lavorazione avviene seguendo metodi artigianali, con l’impiego di trafile in bronzo che conferiscono alla pasta la sua caratteristica rugosità, ideale per trattenere i condimenti. L’essiccazione avviene lentamente, a bassa temperatura, per preservare le proprietà organolettiche e nutrizionali del prodotto.

    Le Marche sono una destinazione turistica affascinante, capace di offrire esperienze uniche tra cultura, natura e gastronomia. Il turismo enogastronomico è in crescita, con sempre più visitatori attratti dai sapori autentici e dalle tradizioni culinarie locali.

    Pasta Mancini 2024, splendido grano duro di semola, Marche, foto di Carol Agostini
    Pasta Mancini 2024, splendido grano duro di semola, Marche, foto di Carol Agostini

    Ricette Tradizionali Marchigiane

    La cucina marchigiana è ricca e variegata, con piatti che rispecchiano la diversità del territorio. Ecco alcune ricette tradizionali che valorizzano la Pasta Mancini:

    1. Vincisgrassi

    I vincisgrassi sono una sorta di lasagna tipica delle Marche, preparata con strati di pasta all’uovo, ragù di carne, besciamella e parmigiano. Ecco la ricetta:

    Ingredienti:

    • 500 g di pasta all’uovo
    • 400 g di carne macinata (manzo e maiale)
    • 1 cipolla, 1 carota, 1 gambo di sedano
    • 500 ml di passata di pomodoro
    • 500 ml di besciamella
    • Parmigiano Reggiano grattugiato
    • Olio extravergine d’oliva, sale, pepe, noce moscata

    Procedimento:

    1. Preparare il ragù facendo soffriggere cipolla, carota e sedano tritati in olio d’oliva.
    2. Aggiungere la carne macinata e farla rosolare.
    3. Unire la passata di pomodoro, salare, pepare e cuocere a fuoco lento per almeno un’ora.
    4. Preparare la besciamella e condirla con sale, pepe e noce moscata.
    5. Cuocere la pasta all’uovo in acqua bollente salata, poi raffreddarla in acqua fredda e asciugarla.
    6. In una teglia, alternare strati di pasta, ragù, besciamella e parmigiano.
    7. Cuocere in forno a 180°C per circa 30 minuti.

    2. Brodetto di Pesce

    Il brodetto è una zuppa di pesce tipica della costa adriatica, preparata con varie specie di pesce fresco.

    Ingredienti:

    • 1 kg di pesce misto (scorfano, gallinella, triglie, cozze, vongole)
    • 1 cipolla, 2 spicchi d’aglio, 1 peperoncino
    • 500 g di pomodori pelati
    • 1 bicchiere di vino bianco
    • Olio extravergine d’oliva, sale, pepe, prezzemolo

    Procedimento:

    1. Soffriggere cipolla e aglio tritati in olio d’oliva.
    2. Aggiungere il peperoncino e i pomodori pelati, cuocere per 10 minuti.
    3. Unire il pesce e sfumare con il vino bianco.
    4. Cuocere a fuoco medio per circa 20 minuti, aggiustando di sale e pepe.
    5. Spolverare con prezzemolo fresco tritato e servire con crostini di pane.
    Pasta Mancini 2024, splendido grano duro di semola, Marche, foto di Carol Agostini
    Pasta Mancini 2024, splendido grano duro di semola, Marche, foto di Carol Agostini

    3. Maccheroncini di Campofilone

    I Maccheroncini di Campofilone sono un formato di pasta all’uovo tipico delle Marche, conosciuto per la sua sottigliezza e delicatezza.

    Ingredienti:

    • 400 g di farina
    • 4 uova
    • 1 pizzico di sale

    Procedimento:

    1. Disporre la farina a fontana su una spianatoia e rompere al centro le uova.
    2. Aggiungere un pizzico di sale e impastare fino ad ottenere un composto liscio e omogeneo.
    3. Lasciar riposare l’impasto avvolto in pellicola trasparente per circa 30 minuti.
    4. Stendere la pasta con un mattarello fino ad ottenere una sfoglia molto sottile.
    5. Tagliare la sfoglia in strisce sottilissime e lasciarle asciugare per circa un’ora.
    6. Cuocere i maccheroncini in abbondante acqua salata per pochi minuti e condirli a piacere.

    Suggerimento di Condimento per i Maccheroncini di Campofilone: Ragù Marchigiano

    Ingredienti:

    • 300 g di carne macinata (manzo e maiale)
    • 1 cipolla, 1 carota, 1 gambo di sedano
    • 500 ml di passata di pomodoro
    • 1 bicchiere di vino rosso
    • Olio extravergine d’oliva, sale, pepe

    Procedimento:

    1. Soffriggere cipolla, carota e sedano tritati in olio d’oliva.
    2. Aggiungere la carne macinata e farla rosolare.
    3. Sfumare con il vino rosso e lasciar evaporare.
    4. Unire la passata di pomodoro, salare, pepare e cuocere a fuoco lento per almeno 1 ora.
    5. Condire i maccheroncini di Campofilone con il ragù e servire con una spolverata di parmigiano.
    Pasta Mancini 2024, splendido grano duro di semola, Marche, foto di Carol Agostini
    Pasta Mancini 2024, splendido grano duro di semola, Marche, foto di Carol Agostini

    Questa regione vanta una storia millenaria, testimoniata dai numerosi siti archeologici, castelli, chiese e borghi medievali. La regione ha dato i natali a grandi artisti come Raffaello Sanzio, uno dei maestri del Rinascimento, e Gioachino Rossini, celebre compositore.

    Pasta Mancini 2024, splendido grano duro di semola, Marche, foto di Andrea Longhini, gli studenti dell'Ipsia di Asiago
    Pasta Mancini 2024, splendido grano duro di semola, Marche, foto di Andrea Longhini, gli studenti dell’Ipsia di Asiago
    Bellezze Monumentali e Artistiche

    Tra le bellezze monumentali delle Marche, spiccano le Grotte di Frasassi, uno dei complessi carsici più grandi e affascinanti d’Europa. Non meno importanti sono la Basilica della Santa Casa di Loreto, meta di pellegrinaggio, e il Palazzo Ducale di Urbino, capolavoro del Rinascimento e patrimonio dell’UNESCO.

    Il Mare e la Pesca

    La costa marchigiana, lunga oltre 170 chilometri, è caratterizzata da spiagge sabbiose e acque cristalline. La pesca è una delle attività economiche principali della regione, con numerosi porti pescherecci attivi. Il pesce fresco è alla base di molti piatti tradizionali, come il già citato brodetto.

    Pasta Mancini 2024, splendido grano duro di semola, Marche, foto di Andrea Longhini, gli studenti dell'Ipsia di Asiago
    Pasta Mancini 2024, splendido grano duro di semola, Marche, foto di Andrea Longhini, gli studenti dell’Ipsia di Asiago

    La Pasta Mancini è molto più di un semplice alimento: è un simbolo della ricchezza culturale e gastronomica delle Marche. Attraverso la sua produzione, si tramandano tradizioni secolari e si promuove il territorio, rendendolo una meta sempre più ambita per i turisti di tutto il mondo. Con una storia così ricca e un futuro promettente, la Pasta Mancini continuerà a rappresentare l’eccellenza marchigiana nel panorama culinario internazionale.

    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer
    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer

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  • ‘A Ricchigia di Bronte 2024, delizioso pistacchio di qualità

    ‘A Ricchigia di Bronte 2024, delizioso pistacchio di qualità

    ‘A Ricchigia di Bronte: Tradizione, Innovazione e Eccellenza nel Mondo del Pistacchio

    di Carol Agostini

    L’azienda ‘A Ricchigia di Bronte rappresenta una delle eccellenze nel panorama agroalimentare siciliano, specializzata nella produzione di pesto di pistacchio, salsa di mandorle e una vasta gamma di prodotti derivati da questi pregiati ingredienti. La storia di ‘A Ricchigia è intimamente legata al territorio di Bronte, un piccolo comune situato alle pendici dell’Etna, conosciuto in tutto il mondo per la coltivazione del Pistacchio Verde di Bronte DOP. In questo articolo esploreremo il territorio, la cultura e la tradizione legata al pistacchio di Bronte, illustreremo alcune ricette tradizionali, e analizzeremo il mercato globale del pistacchio e dei suoi derivati.

    'A Ricchigia di Bronte 2024, pistacchio di grande qualità, foto di Carol Agostini
    ‘A Ricchigia di Bronte 2024, pistacchio di grande qualità, foto di Carol Agostini

    Il Territorio di Bronte: La Culla del Pistacchio

    Bronte, situato nella provincia di Catania, vanta un microclima unico e terreni vulcanici particolarmente fertili che creano condizioni ideali per la coltivazione del pistacchio. Questo territorio offre un ambiente perfetto per la crescita del Pistacchio Verde di Bronte, conosciuto anche come “oro verde”, rinomato per le sue caratteristiche organolettiche uniche, il sapore intenso e il colore verde brillante.

    Il legame tra Bronte e il pistacchio ha radici profonde. La coltivazione del pistacchio in questa regione risale al periodo arabo, quando i Saraceni portarono con sé la pianta e le tecniche di coltivazione. Grazie alle condizioni climatiche favorevoli e alla dedizione degli agricoltori locali, Bronte è diventata una delle principali aree di produzione di pistacchio in Italia e nel mondo.

    'A Ricchigia di Bronte 2024, pistacchio di grande qualità, foto da internet
    ‘A Ricchigia di Bronte 2024, pistacchio di grande qualità, foto da internet

    La Storia e la Cultura del Pistacchio

    Il pistacchio ha una lunga storia che risale a migliaia di anni fa. Originario del Medio Oriente, il pistacchio era già conosciuto e apprezzato dalle antiche civiltà. I Babilonesi e gli Assiri coltivavano questa pianta e la consideravano un simbolo di ricchezza e fertilità. Anche i Greci e i Romani utilizzavano il pistacchio sia in cucina che come ingrediente medicinale.
    La diffusione del pistacchio nel bacino del Mediterraneo si deve in gran parte agli Arabi, che durante le loro conquiste portarono la pianta in Sicilia e in altre regioni del sud Italia. Da allora, il pistacchio è diventato una coltura importante in queste aree, con Bronte che si è affermata come la capitale italiana del pistacchio.

    ‘A Ricchigia: Eccellenza e Tradizione

    L’azienda ‘A Ricchigia è nata con l’obiettivo di valorizzare il pistacchio di Bronte e altri prodotti tipici siciliani. Fondata da una famiglia di agricoltori locali, ‘A Ricchigia ha saputo coniugare la tradizione con l’innovazione, sviluppando una gamma di prodotti di alta qualità che rispettano le tecniche artigianali e i sapori autentici del territorio.
    Tra i prodotti di punta dell’azienda troviamo il pesto di pistacchio, una deliziosa salsa che esalta il sapore intenso e unico del pistacchio di Bronte. Accanto a questo, ‘A Ricchigia produce una squisita salsa di mandorle, marmellate, creme spalmabili e dolci tipici, tutti realizzati con ingredienti selezionati e secondo ricette tradizionali.

    'A Ricchigia di Bronte 2024, pistacchio di grande qualità, foto di Andrea Longhini, gli studenti dell'Ipsia Asiago
    ‘A Ricchigia di Bronte 2024, pistacchio di grande qualità, foto di Andrea Longhini, gli studenti dell’Ipsia Asiago

    Ricette con i Prodotti di ‘A Ricchigia

    Ecco alcune ricette tradizionali che utilizzano i prodotti di ‘A Ricchigia, perfette per esaltare il sapore unico del pistacchio di Bronte e delle mandorle siciliane.

    Pasta al Pesto di Pistacchio

    Ingredienti:
    • 400 g di pasta (spaghetti o penne)
    • 200 g di pesto di pistacchio ‘A Ricchigia
    • 100 ml di panna fresca
    • 50 g di parmigiano grattugiato
    • 1 spicchio d’aglio
    • Olio extravergine di oliva
    • Sale e pepe q.b.
    Procedimento:
    1. Cuocere la pasta in abbondante acqua salata.
    2. In una padella, scaldare un filo d’olio e rosolare l’aglio schiacciato.
    3. Aggiungere il pesto di pistacchio e la panna fresca, mescolando bene per ottenere una crema omogenea.
    4. Scolare la pasta al dente e saltarla nella padella con il pesto, aggiungendo un po’ di acqua di cottura se necessario.
    5. Spolverare con parmigiano grattugiato e pepe nero prima di servire.

    'A Ricchigia di Bronte 2024, pistacchio di grande qualità, foto di Andrea Longhini, gli studenti dell'Ipsia Asiago
    ‘A Ricchigia di Bronte 2024, pistacchio di grande qualità, foto di Andrea Longhini, gli studenti dell’Ipsia Asiago

    Dolcetti alle Mandorle

    Ingredienti:
    • 300 g di mandorle pelate
    • 200 g di zucchero
    • 2 albumi
    • Scorza grattugiata di un limone
    • Zucchero a velo q.b.
    Procedimento:
    1. Tritare finemente le mandorle pelate fino a ottenere una farina.
    2. In una ciotola, montare gli albumi a neve ferma con lo zucchero.
    3. Aggiungere la farina di mandorle e la scorza di limone, mescolando delicatamente fino a ottenere un impasto omogeneo.
    4. Con l’impasto, formare delle palline e rotolarle nello zucchero a velo.
    5. Disporre i dolcetti su una teglia rivestita di carta da forno e cuocere in forno preriscaldato a 180°C per 15-20 minuti, fino a leggera doratura.

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  • Molino Borgioli 2024, autentico produttore di farine toscane

    Molino Borgioli 2024, autentico produttore di farine toscane

    Molino Borgioli: Tradizione, Qualità e Innovazione nella Produzione di Farine Italiane

    di Carol Agostini

    Il Molino Borgioli rappresenta un’eccellenza italiana nel settore delle farine, con una storia che affonda le radici nel passato e una visione proiettata verso il futuro. Questo articolo esplorerà le diverse tipologie di farine prodotte dal Molino Borgioli, il mercato nazionale e internazionale delle farine italiane, alcune statistiche rilevanti sull’export, e infine, presenterà alcune ricette tradizionali che esaltano le caratteristiche uniche delle farine Borgioli. Analizzeremo anche il territorio da cui provengono queste farine e il ruolo produttivo del molino, con un focus sulle fasi di produzione che garantiscono la qualità del prodotto finale.

    Molino Borgioli 2024, autentico produttore di farine toscane, foto di Carol Agostini
    Molino Borgioli 2024, autentico produttore di farine toscane, foto di Carol Agostini

    Il Molino Borgioli è situato nella suggestiva campagna toscana, una regione nota per la sua ricca tradizione agricola e culinaria. Fondato agli inizi del XX secolo, il molino ha saputo mantenere vive le antiche tecniche di macinazione, integrandole con le più moderne tecnologie per offrire farine di altissima qualità. La famiglia Borgioli, da generazioni alla guida del molino, ha sempre posto al centro della propria attività la valorizzazione del territorio e delle materie prime locali.

    Il Molino Borgioli produce una vasta gamma di farine, adatte a soddisfare le esigenze di consumatori e professionisti del settore alimentare. Tra le principali tipologie di farine prodotte troviamo:

    1. Farina di Grano Tenero Tipo 00: Perfetta per la preparazione di dolci, pasta fresca e prodotti da forno. È una farina finissima, ottenuta dalla macinazione del cuore del chicco di grano.
    2. Farina di Grano Tenero Tipo 0: Utilizzata principalmente per pane e pizza, questa farina ha un contenuto proteico leggermente superiore rispetto alla Tipo 00, conferendo maggiore elasticità agli impasti.
    3. Farina Integrale: Macinata con il grano intero, conserva tutte le parti del chicco, inclusa la crusca, offrendo un prodotto ricco di fibre e nutrienti. È ideale per preparazioni rustiche e salutari.
    4. Farina di Semola Rimacinata di Grano Duro: Essenziale per la produzione di pasta secca e alcuni tipi di pane, questa farina è apprezzata per la sua consistenza granulosa e il colore ambrato.
    5. Farine Speciali: Molino Borgioli offre anche farine di grani antichi, farine biologiche e farine di cereali alternativi come farro, avena e segale, per rispondere alle crescenti esigenze di una clientela attenta alla salute e alla sostenibilità.

    Il Mercato delle Farine in Italia

    Il mercato delle farine in Italia è molto competitivo e variegato. Secondo i dati di Associazione Italiana Mugnai (AIM), la produzione annuale di farine di grano tenero in Italia si attesta intorno ai 4 milioni di tonnellate. La domanda interna è alimentata sia dai consumatori finali che dai professionisti dell’industria alimentare, tra cui panifici, pastifici, pizzerie e pasticcerie.

    Negli ultimi anni, si è registrata una crescente attenzione verso le farine speciali e biologiche, con un aumento della richiesta di prodotti di alta qualità e a basso impatto ambientale. Le farine di grani antichi e di cereali alternativi stanno guadagnando sempre più spazio sugli scaffali dei supermercati e nei negozi di alimentari specializzati, riflettendo una maggiore consapevolezza del consumatore moderno riguardo a salute e nutrizione.

    L’Export delle Farine Italiane

    Le farine italiane godono di un’ottima reputazione sui mercati internazionali, grazie alla qualità delle materie prime e alla tradizione molitoria del paese. Secondo i dati di ISTAT, nel 2022 l’export di farine italiane ha raggiunto un valore di oltre 500 milioni di euro, con una crescita del 7% rispetto all’anno precedente.

    I principali paesi importatori delle farine italiane includono Germania, Francia, Regno Unito e Stati Uniti. Le farine italiane sono particolarmente apprezzate per la produzione di pasta, pizza e pane, prodotti simbolo della cucina italiana che trovano estimatori in tutto il mondo.

    Molino Borgioli 2024, autentico produttore di farine toscane, foto di Carol Agostini
    Molino Borgioli 2024, autentico produttore di farine toscane, foto di Carol Agostini

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  • Lumì, lo straordinario succo di limone al naturale 2024

    Lumì, lo straordinario succo di limone al naturale 2024

    Gli Agrumi di Sicilia: Un Viaggio Tra Arte, Storia e Pittoresche Tradizioni, passando per Lumì il succo di limone al naturale

    di Carol Agostini

    La Sicilia, con la sua storia millenaria e la sua cultura ricca e variegata, ha sempre avuto un legame speciale con gli agrumi. Questi frutti non sono solo una componente essenziale dell’economia locale, ma rappresentano anche una fonte d’ispirazione artistica e culturale. Dalle opere d’arte alle tradizioni popolari, gli agrumi di Sicilia sono simboli di prosperità, bellezza e vitalità.

    Lumì, lo straordinario succo di limone al naturale 2024, foto di Carol Agostini
    Lumì, lo straordinario succo di limone al naturale 2024, foto di Carol Agostini

    Un Patrimonio Storico Millenario

    Gli agrumi sono stati introdotti in Sicilia dagli Arabi nel IX secolo. Le prime coltivazioni di aranci e limoni trovarono terreno fertile nell’isola grazie al clima mediterraneo favorevole e ai terreni vulcanici ricchi di minerali. Gli Arabi non solo portarono con sé questi frutti, ma anche avanzate tecniche di irrigazione che permisero alla coltivazione degli agrumi di prosperare.

    Durante il periodo normanno e successivamente sotto la dominazione sveva e aragonese, la coltivazione degli agrumi continuò a crescere e a perfezionarsi. Il Rinascimento vide un ulteriore sviluppo della produzione agrumicola, con i giardini dei nobili che si riempivano di piante di aranci e limoni, simboli di ricchezza e potere.

    Gli agrumi di Sicilia hanno ispirato numerosi artisti nel corso dei secoli. Le loro forme perfette, i colori vivaci e il profumo inebriante hanno trovato spazio in molte opere d’arte, dai dipinti ai mosaici. In particolare, il Barocco siciliano, con la sua predilezione per i dettagli e l’opulenza, ha spesso utilizzato motivi agrumicoli per decorare chiese, palazzi e ville.

    Uno degli esempi più celebri è il mosaico della Cappella Palatina di Palermo, dove aranci e limoni sono rappresentati in scene di vita quotidiana e allegorie religiose. Anche nei dipinti di artisti come Renato Guttuso, gli agrumi diventano protagonisti, simboli di una Sicilia rurale e autentica, intrisa di luce e colori.

    Le tradizioni legate agli agrumi in Sicilia sono numerose e pittoresche. Le festività religiose e popolari spesso vedono gli agrumi come elementi centrali delle celebrazioni. Durante la festa di Sant’Agata a Catania, ad esempio, le strade sono adornate con arance e limoni, e i dolci tipici come le cassate e i cannoli sono arricchiti con scorzette di agrumi canditi.

    A Palermo, durante la festa di Santa Rosalia, gli agrumi vengono utilizzati per decorare i carri che sfilano in processione, creando un’esplosione di colori e profumi. Queste tradizioni non solo celebrano la religione e la cultura locale, ma sottolineano anche l’importanza degli agrumi nella vita quotidiana dei siciliani.

    I giardini storici della Sicilia sono veri e propri tesori botanici, dove gli agrumi sono spesso protagonisti. Il Giardino della Kolymbethra, nella Valle dei Templi ad Agrigento, è un esempio perfetto di come gli antichi agrumeti siano stati integrati in contesti archeologici. Qui, tra ulivi secolari e mandorli in fiore, aranci e limoni crescono rigogliosi, offrendo ai visitatori uno spettacolo di rara bellezza.

    Il Giardino Bellini a Catania e il Giardino Garibaldi a Palermo sono altri esempi di come gli agrumi siano parte integrante dei paesaggi urbani siciliani. Questi parchi, con i loro viali ombreggiati e le fontane zampillanti, sono luoghi di relax e contemplazione, dove il profumo degli agrumi si mescola con quello dei fiori.

    Lumì, lo straordinario succo di limone al naturale 2024, foto di Carol Agostini
    Lumì, lo straordinario succo di limone al naturale 2024, foto di Carol Agostini

    Gastronomia e Tradizione

    La cucina siciliana fa largo uso degli agrumi, non solo come frutta fresca ma anche come ingredienti per piatti dolci e salati. I limoni e le arance sono spesso utilizzati per marinare il pesce, insaporire le insalate e preparare deliziosi dolci come le granite e i sorbetti.

    Il limoncello, un liquore a base di limoni, è un altro prodotto tipico che racchiude in sé il sapore intenso e rinfrescante dei limoni siciliani. Anche le marmellate di arance e i dolci a base di pasta di mandorle e scorze di agrumi sono prelibatezze che raccontano la storia e la cultura dell’isola.

    Gli agrumi di Sicilia sono molto più che semplici frutti; sono un simbolo della storia, dell’arte e della cultura di un’isola che ha saputo fare di questi prodotti naturali un elemento distintivo del proprio patrimonio. Dalle antiche coltivazioni arabe alle moderne tecniche di produzione, dagli affreschi barocchi alle festività popolari, gli agrumi rappresentano un legame profondo tra la terra e il popolo siciliano.

    In ogni arancia, in ogni limone, si può assaporare un pezzo di storia e di cultura, un frammento di una terra che ha sempre saputo valorizzare le proprie risorse naturali e trasformarle in opere d’arte viventi. Gli agrumi di Sicilia continuano a essere un emblema di questa straordinaria isola, un tesoro da preservare e celebrare.

    Lumì, lo straordinario succo di limone al naturale 2024, foto di Carol Agostini
    Lumì, lo straordinario succo di limone al naturale 2024, foto di Carol Agostini

    Il Succo di Limone al Naturale Lumì del Gruppo Villari: Tradizione e Innovazione Siciliana

    Il succo di limone al naturale Lumì del Gruppo Villari rappresenta una perfetta fusione tra tradizione e innovazione. Questo prodotto nasce nel cuore della Sicilia, una terra rinomata per i suoi agrumi, e si distingue per la sua qualità eccellente e per il suo impegno a mantenere vive le tradizioni agricole locali. In questo articolo esploreremo le caratteristiche del succo Lumì, il contesto storico e culturale degli agrumi siciliani, il mercato degli agrumi della Sicilia e alcune ricette tradizionali che esaltano il gusto unico di questi frutti.

    La Sicilia e i suoi Agrumi: Una Storia di Tradizione e Cultura

    La coltivazione degli agrumi in Sicilia ha radici profonde, risalenti all’epoca araba. Gli arabi introdussero le tecniche di irrigazione e molte varietà di agrumi, trasformando la Sicilia in un giardino fiorente. Il clima mite e la ricchezza del suolo vulcanico hanno contribuito a rendere l’isola uno dei principali produttori di agrumi al mondo.

    La cultura degli agrumi è intimamente legata alla vita quotidiana dei siciliani. Il limone, l’arancia e il mandarino non sono solo ingredienti fondamentali nella cucina locale, ma simboli di ospitalità e abbondanza. I mercati siciliani sono colorati da questi frutti, e il loro profumo si diffonde nelle strade, evocando immagini di campi assolati e di tradizioni secolari.

    Il Succo di Limone al Naturale Lumì

    Il Gruppo Villari, con il suo succo di limone al naturale Lumì, ha saputo valorizzare questa ricca eredità. Lumì è prodotto esclusivamente con limoni siciliani, raccolti a mano e spremuti a freddo per mantenere intatte tutte le proprietà nutritive e organolettiche del frutto. Senza l’aggiunta di conservanti, coloranti o zuccheri, Lumì rappresenta l’essenza pura del limone siciliano.

    L’azienda segue rigorosi standard di qualità, assicurandosi che ogni fase del processo produttivo, dalla coltivazione alla spremitura, rispetti l’ambiente e le tradizioni locali. Questo impegno si traduce in un prodotto di eccellenza, apprezzato non solo in Italia ma anche nei mercati internazionali.

    Il Mercato degli Agrumi di Sicilia

    La Sicilia è il maggiore produttore di agrumi in Italia, con un’ampia varietà di prodotti che spaziano dalle arance rosse di Sicilia alle clementine, ai limoni di Siracusa e di Messina. Secondo i dati dell’ISTAT, nel 2022 la produzione di agrumi in Sicilia ha superato le 1.5 milioni di tonnellate, con una crescita del 5% rispetto all’anno precedente.

    L’export di agrumi siciliani è in costante aumento, con una forte domanda proveniente dai paesi del Nord Europa, dagli Stati Uniti e dal Giappone. Le arance rosse, in particolare, sono molto richieste per il loro sapore unico e per le loro proprietà antiossidanti. Il limone di Siracusa, con il suo marchio IGP (Indicazione Geografica Protetta), è apprezzato per la sua qualità superiore e per il suo aroma intenso.

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  • Tenimenti Leone, notevole cantina riconfermata nel 2024

    Tenimenti Leone, notevole cantina riconfermata nel 2024

    TEMPO e TERRITORIO: dalle antiche origini la storia continua attraverso i 7 vini di Tenimenti Leone.

    di Cristina Santini

    Capitando per caso ma non a caso, la decisione di tenere la proprietà e farla diventare quello che è oggi, è stata presa più tardi, ed è interessante poi come le scelte consapevoli possano portare a risultati così autentici.

    Tenimenti Leone, notevole cantina riconfermata nel 2024, foto di Cristina Santini
    Tenimenti Leone, notevole cantina riconfermata nel 2024, foto di Cristina Santini

    Acquistata nel 2010 per sanare una situazione debitoria dei monaci con l’idea di essere rivenduta, nel 2015 arriva la decisione di non vendere ma di ristrutturare il podere dedicandosi al progetto “Tenimenti Leone”, un progetto nato nel tempo, quasi tenuto in sordina, legato al mondo del vino per tutta una serie di coincidenze che hanno portato a prendere tale decisione: sicuramente la passione di Federico Veronesi, alla guida di Signorvino, e di tutta la famiglia per il vino; il fatto che in quell’anno è venuto a mancare purtroppo il padre di Sandro Veronesi, patron del gruppo Calzedonia (nonno di Federico) che si chiamava guarda caso Leone e aveva le vigne a Bardolino; la voglia di investire per far emergere il potenziale vinicolo ancora poco esplorato del territorio laziale.

    Tenimenti Leone, notevole cantina riconfermata nel 2024, foto di Cristina Santini
    Tenimenti Leone, notevole cantina riconfermata nel 2024, foto di Cristina Santini

    La bellissima Tenuta di Tenimenti Leone si trova nel cuore dei Castelli Romani, tra le verdi colline che ospitano i due paesi, Lanuvio e Velletri da un lato, la dorsale dei Monti Lepini dall’altro che ripara dai venti freddi provenienti dall’Appennino, a 15 km dal mare la cui brezza preziosa e fresca spira tra le piante per tutta l’estate e a 30 km dalla città di Roma.

    L’azienda è proprio al centro dei cosiddetti Colli Albani tra il mare e la montagna, un’area di natura vulcanica, originata dal collasso del Vulcano Laziale alcune centinaia di migliaia di anni fa. La bocca principale del Vulcano occupava l’intero territorio dei Castelli che collassando diede origine a varie bocche secondarie, di cui la più importante è l’attuale Monte Cavo, alcune delle quali divenute bacini lacustri come il Lago di Albano e di Nemi, gli unici rimasti ad oggi.

    Per cui il suolo e più in profondità il sottosuolo sono ricchi di sedimenti vulcanici accumulatisi nelle varie fasi del vulcano, sali minerali come azoto e potassio, pozzolana, peperino, acqua anche se oggi vi è l’irrigazione interrata che permette di intervenire e di salvaguardare sempre la qualità del prodotto.
    Il progetto iniziale è stato quello di partire prima dalla produzione, piantando tutte le varietà autoctone e poi internazionali, arrivando nel corso del tempo alla costruzione della cantina di vinificazione e affinamento, e all’opera di ristrutturazione delle grotte scavate nei primi anni del ‘900.

    Oggi gli ospiti possono godere anche della ricettività con il Casale degli Ulivi (agriturismo e bed & breakfast) che dispone di stanze dotate di ogni confort e degli ultimi ambienti creati come il negozio con la sala degustazione e la sala multimediale dove abbiamo potuto vedere la proiezione di un bellissimo filmato.

    Tenimenti Leone, notevole cantina riconfermata nel 2024, foto di Cristina Santini
    Tenimenti Leone, notevole cantina riconfermata nel 2024, foto di Cristina Santini

    La proprietà dispone di 72 ettari di cui 42 vitati, dove si produce non solo vino ma anche miele e olio con 30 ettari di ulivi, certificati biologici su tutte e tre le filiere, anche con certificazione vegan in dirittura di arrivo.

    La tenuta è talmente grande che è divisa tra due comuni: Velletri e Lanuvio. Il boschetto di Presciano che si trova all’interno dei confini, ora laghetto di pesca sportiva, ricco di biodiversità, è una fonte naturale per tutto il territorio. Da qui parte il fosso che gira intorno la tenuta che prima alimentava tutto il podere, e si disperde nelle grotte naturali di pozzolana in cui si incanala naturalmente sotto ad una struttura di roccia all’interno della quale sono state scavate le grotte nelle quali ci troviamo in visita.

    Prima dell’attuale proprietà, vi abitavano i Monaci che però non producevano vino ma derrate alimentari, come frutta, verdura, birra. Prima ancora dei monaci, il podere era di proprietà delle Assicurazioni Generali che a suo tempo vinificano ma che poi hanno lasciato in abbandono tutta questa terra, rimanendo ben poco. Le prime barbatelle sono state piantate nel 2015.
    Ci incamminiamo verso la splendida torre dell’anno mille e il primo a sinistra che incontriamo è proprio il Moscato di Terracina, mentre a destra c’è Bellone.

    Tenimenti Leone, notevole cantina riconfermata nel 2024, foto di Cristina Santini
    Tenimenti Leone, notevole cantina riconfermata nel 2024, foto di Cristina Santini

    In questo spazio agricolo sono state mantenute alcune piante di varietà lampante, per continuare una delle più antiche pratiche impiegate, testimonianza storica del casale che produceva non soltanto il vino ma anche l’olio da ardere. Quest’olio veniva inviato a Roma, per illuminare San Pietro e risale proprio al VII secolo l’incisione a San Pietro che elenca i sette casali più importanti, fornitori di olio da ardere, tra cui il Fondo di “Priscianum”.

    Tenimenti Leone, notevole cantina riconfermata nel 2024, foto di Cristina Santini, cibo e vino in degustazione
    Tenimenti Leone, notevole cantina riconfermata nel 2024, foto di Cristina Santini, cibo e vino in degustazione

    La stradina sterrata che divide in due parti le vigne si insinua tra i campi vitati ornati da splendide rose e giunge alla torre: a destra le uve a bacca bianca come Malvasia Puntinata, Greco di Tufo, Verdicchio chiamato in loco Trebbiano Verde e Bellone; a sinistra, allevate su un suolo leggermente più argilloso troviamo le uve a bacca rossa come Syrah, Montepulciano, Cesanese di Affile e Merlot.

    Oltre l’uliveto vicino all’agriturismo ci sono il Vermentino e lo Chardonnay.

    Giunti sotto l’antica Torre Medioevale di Presciano rimaniamo affascinati dalla sua bellezza intatta dopo secoli di storia (X-XI secolo). La sua funzione era quella di avvistare il pericolo che veniva dal mare, come per esempio i Saraceni, i Persiani o semplicemente pirati che per razzie, saccheggi, venivano e cercavano di stabilirsi in questi territori.

    Nella zona c’era una vera e propria rete di torri che comunicavano tra di loro tramite segnali di fumo. Nel 1560 il baluardo fu abbandonato e per questo conservato originale, per la costruzione della nuova torre dove poi si è formata la vita del borgo.Queste strutture di difesa del territorio erano finanziate dallo Stato della Chiesa e le terre adiacenti ricoprivano un ruolo fondamentale per la produzione di olio e vino perché erano le prime terre abitate in antichità.

    Tutta la pianura dell’Agro Pontino oggi è una zona ricca, civilizzata e piena di insediamenti, ma una volta era impensabile costruire delle strutture stabili perché paludosa, malarica, dove i fiumi cambiavano corso ogni stagione delle piogge. Dopo le varie bonifiche, i progetti a lungo termine, come la vigna e l’ulivo, furono destinati a durare 40, 50 anni, tant’è vero che l’Appia venne costruita a monte e non a valle.

    Anche se probabilmente fare una strada in pianura sarebbe stato più facile, non c’era un substrato stabile su cui ancorarsi, quindi si è preferito realizzare salite, discese e ponti rispetto all’instabilità del terreno paludoso a valle.

    Tenimenti Leone, notevole cantina riconfermata nel 2024, foto di Cristina Santini
    Tenimenti Leone, notevole cantina riconfermata nel 2024, foto di Cristina Santini

    IL PANORAMA DEI VIGNETI VISTI DALLA TORRE

    Salendo gli ottanta scalini si arriva ad una vista mozzafiato sul nucleo principale dei vigneti che circondano la torre, in fondo l’uliveto e alle sue spalle un altro pò di vigna. In questo luogo magico, da questa postazione si possono ammirare tutte le particelle vitate divise tra uve bianche e rosse, come anche il promontorio del Circeo e si capisce chiaramente che sono le primissime colline che si alzano dalla pianura su cui è arrivata la vigna 3000 anni fa.

    In mezzo a questa splendida natura, si intravedono i tetti delle arnie: dal lavoro delle api si ricava un miele biologico monofloreale influenzato dalla vicina cisterna circolare adibita agli scarti organici dell’azienda tra cui le vinacce che nei bianchi sono prefermentative, ricche di zuccheri, di cui le api ne vanno ghiotte. Per questo producono un miele particolarmente scuro, denso da far pensare la prima volta di essere malate, ma in fin dei conti erano semplicemente ubriache.

    Tenimenti Leone, notevole cantina riconfermata nel 2024, foto di Cristina Santini, le vigne
    Tenimenti Leone, notevole cantina riconfermata nel 2024, foto di Cristina Santini, le vigne

    CANTINA E FASI DI VINIFICAZIONE

    Le uve, allevate in regime biologico, raccolte manualmente e giunte in cantine in cassette con i raspi, vengono raffreddate a 7 gradi per 24 ore prima di essere lavorate; questo permette una migliore estrazione degli aromi dalla buccia. Il 50% delle uve bianche fa criomacerazione. Tutti i silos possono essere utilizzati alternativamente sia per i bianchi sia per i rossi, infatti hanno la doppia portella, e sono tutti termocondizionati.

    Ogni varietà di uva viene vinificata separatamente; questo lavoro permette di studiare il loro processo di evoluzione e come l’andamento stagionale rispecchi l’annata corrente. Si stanno sperimentando anche i lieviti indigeni, in collaborazione con un’azienda francese che ha selezionato appositamente dei lieviti sui mosti e sulle uve, ottenendo prove interessanti sul Bellone e Vermentino. Tutto questo anche per accostarsi al mondo delle fermentazioni naturali.

    Tenimenti Leone, notevole cantina riconfermata nel 2024, foto di Cristina Santini, la cantina
    Tenimenti Leone, notevole cantina riconfermata nel 2024, foto di Cristina Santini, la cantina

    In una stanza a vetri ci sono le giare artigianali da 8000 litri prodotte da Artenova con la nobile terracotta pura dell’Impruneta, non rivestite internamente e hanno un impatto a livello olfattivo/gustativo molto più importante. Qui avvengono le fermentazioni per esempio del “De Coccio” che è un Trebbiano Verde 100%, le cui uve riempiono l’anfora per i 3/4 facendo macerazione fino al termine della fermentazione alcolica.

    La massa tenuta a contatto con le bucce fino al giusto compromesso evolutivo, viene separata dalle stesse e l’anfora viene colmata con il liquido estratto dalle bucce e dallo stesso verdicchio che è stato fatto fermentare separatamente in acciaio o in legno a seconda dell’annata. Da qui un anno di affinamento. Nelle barrique fermenta invece una parte del bianco destinato alla Roma Doc.

    Tenimenti Leone, notevole cantina riconfermata nel 2024, foto di Cristina Santini, la cantina
    Tenimenti Leone, notevole cantina riconfermata nel 2024, foto di Cristina Santini, la cantina

    All’interno delle grotte adibite esclusivamente a sala di affinamento, ci sono invece le Tava da 7500 litri, anfore in terracotta lavorata a mano per affinamenti enologi più lunghi e per cessioni organolettiche più leggere. Le barrique e le botti non presentano tostature troppo pesanti e aggressive proprio per non trasmettere al vino la sensazione di legno ma piuttosto per dare struttura. Ogni nicchia è controllata separatamente al livello di umidità, temperatura, con dei rilevatori che da remoto controllano tutti i livelli.

    Qui immerso in questo magnifico luogo affina il rosso Roma Doc in botti di rovere francese differenti per tostatura e di diverse aziende, le Clayver sempre destinate alla denominazione e un’anfora di bianco per il De Coccio che da quest’anno affina anche in questo contenitore. Tante le tipologie di contenitori per il vino come le vasche di cemento Tulipe, anch’esse presenti e di recente utilizzo.

    Tenimenti Leone, notevole cantina riconfermata nel 2024, foto di Cristina Santini, la cantina
    Tenimenti Leone, notevole cantina riconfermata nel 2024, foto di Cristina Santini, la cantina

    Dopo la visita ai vigneti e alla cantina, la nostra giornata prosegue con la prima degustazione di vini rossi abbinati sapientemente ai prodotti locali: salumi, formaggi e pane di Lariano con olio extra vergine di oliva di propria produzione, presso la sala ospitalità che funge anche da negozio per la vendita dei prodotti.
    Tutti i vini richiamano nomi legati al dialetto e ai modi di dire della tradizione romanesca proprio per trasmettere questo forte legame, anche storico, con la terra di provenienza.

    Tenimenti Leone, notevole cantina riconfermata nel 2024, foto di Cristina Santini, la cantina
    Tenimenti Leone, notevole cantina riconfermata nel 2024, foto di Cristina Santini, la cantina

    Pischello Lazio Rosso Igp 2021 è un blend di Syrah 60%, Cesanese 30% e 10% di Merlot. Breve macerazione di 6/7 giorni al massimo, pressatura soffice, fermentazione a temperatura controllata, con frequenti rimontaggi e delestage, non particolarmenti spinti proprio perché si cerca di mantenere più il frutto fresco piuttosto che i tannini particolarmente aggressivi. Affinamento in acciaio, leggera chiarifica prima dell’imbottigliamento che a breve diventerà anche vegana, eliminando tutte le proteine animali dal protocollo operativo aziendale.

    E’ un vino facile da bere, vivace, nonostante i suoi 14 gradi maturati con l’annata, di una certa importanza. La sua beva è comunque agevole, con una bella acidità e mineralità e devo dire accomuna un po’ tutti i palati. Si è voluto premiare la croccantezza del frutto rosso, al naso così denso come una conserva, l’immediatezza, la speziatura del Syrah che è molto gradevole. E’ morbido e sostiene piatti importanti bevendosi anche spensieratamente perchè ha un approccio immediato, non gioca sulla complessità. Eclettico e armonico direi.

    Tenimenti Leone, notevole cantina riconfermata nel 2024, foto di Cristina Santini, vino in degustazione
    Tenimenti Leone, notevole cantina riconfermata nel 2024, foto di Cristina Santini, vino in degustazione

    Tera de Leone Igp Lazio Rosso 2022 Cesanese di Affile affinato per sei mesi in Clayver, gres porcellanato, una via di mezzo tra l’anfora e il legno, con una porosità importante, non come il legno ovviamente. Un’espressione di Cesanese vivo, caratteriale che esalta prevalentemente il frutto, per cui spiccano note di frutti di bosco, di rosa soprattutto. Il sorso ha una grande freschezza che si mantiene per molto tempo e una bella spalla acida. Il gres ha una durata più lunga rispetto al legno, è un simil cemento che dà lunghezza e grassezza al vino rendendolo morbido e rotondo.

    Nonostante l’equilibrio del vino, per abbassare un po’ il grado alcolico dovuto alla natura del Cesanese, dall’annata 2022 sono state due le vendemmie provenienti da due appezzamenti differenti, una versione più anticipata e una a maturazione ottimale, poi unite.
    Tendenzialmente i gres sono verticali ma ce ne sono due orizzontali, sperimentali, utilizzati per capire meglio come evolve la feccia fine su una superficie rotonda rispetto ad una superficie verticale, aumentando quella di contatto.

    Tenimenti Leone, notevole cantina riconfermata nel 2024, foto di Cristina Santini, cibo e vino in degustazione
    Tenimenti Leone, notevole cantina riconfermata nel 2024, foto di Cristina Santini, cibo e vino in degustazione

    Capomunni Roma Doc Rosso 2021 (Montepulciano, Syrah, Merlot), fa affinamento per almeno un anno in botti e barriques di varie tostature. In questo caso si cerca l’evoluzione, anche perchè di base il Montepulciano è una varietà estremamente complicata, porta con sé dei tannini piuttosto ruvidi che hanno bisogno di essere ammorbiditi. Al naso sprigiona profumi marcati di frutta rossa concentrata, anche sotto spirito come la visciola, agrumi essiccati, spezie dolci come cannella e noce moscata, tabacco, note affumicate a ricordo dell’incenso, di sottobosco.

    La beva, a lunga durata, è intensa, minerale, astringente con un tannino che pulisce, asciuga e prepara gradevolmente il palato al secondo sorso. Una bevuta immediata ma con un’importante e piacevole struttura.

    Tenimenti Leone, notevole cantina riconfermata nel 2024, foto di Cristina Santini, vino in degustazione
    Tenimenti Leone, notevole cantina riconfermata nel 2024, foto di Cristina Santini, vino in degustazione

    Il nostro percorso prosegue comodamente seduti nell’accogliente zona esterna del Ristorante Il Focolare di Michael Sciamanna situato in un altro dei paesi dei Castelli Romani, Ariccia, per la degustazione dei vini bianchi dell’Azienda abbinati alle pietanze di pesce preparate con ingredienti gustosi e freschi.

    Tenimenti Leone, notevole cantina riconfermata nel 2024, foto di Cristina Santini, cibo e vino in degustazione
    Tenimenti Leone, notevole cantina riconfermata nel 2024, foto di Cristina Santini, cibo e vino in degustazione

    Sciccheria Igp Lazio Bianco 2021 è principalmente Bellone (90% e 10% Verdicchio), raccolto non completamente maturo per regalare note verdi di mandorla, ortica, molto fini, eleganti. All’olfatto presenta anche un bouquet di agrumi, cedro, pesca gialla. E’ un calice luminoso, dove la priorità è l’eleganza accompagnata dalla semplicità, come il suo nome, è chic ma non nel senso di raffinato e costoso, chic nel senso di elegante. Il sorso è fresco, leggero, molto minerale, facile da bere e da abbinare.

    Tenimenti Leone, notevole cantina riconfermata nel 2024, foto di Cristina Santini, cibo e vino in degustazione
    Tenimenti Leone, notevole cantina riconfermata nel 2024, foto di Cristina Santini, cibo e vino in degustazione

    “Core” Malvasia Puntinata Igp Lazio 2022 è 85% Malvasia Puntinata, 15% Greco. Anche se in minore percentuale, il Greco bilancia con la sua acidità importante la Malvasia che tende nel tempo ad essere un po’ troppo morbida. Ciò che spicca al naso è una fragranza piccante di muschio, albicocca, acacia, e mela gialla. Presenta una struttura diversa dal precedente calice con più frutto, più grado alcolico, più acidità ma comunque tanta freschezza che rappresenta il denominatore comune di tutti vini di questa Azienda e questo finale che persiste su note saline, minerali.

    Tenimenti Leone, notevole cantina riconfermata nel 2024, foto di Cristina Santini, vino in degustazione
    Tenimenti Leone, notevole cantina riconfermata nel 2024, foto di Cristina Santini, vino in degustazione

    “De Coccio” Bianco Igp Lazio 2021 è un Trebbiano Verde in purezza il cui affinamento ve ne abbiamo già parlato, dal colore dorato dovuto alla macerazione sulle bucce. Ci regala bellissime note di tè, menta, rosmarino, liquirizia bianca. Entra verticale al sorso, con carattere ma con un equilibrato impressionante. Salino. Carismatico.

    Tenimenti Leone, notevole cantina riconfermata nel 2024, foto di Cristina Santini, vino in degustazione
    Tenimenti Leone, notevole cantina riconfermata nel 2024, foto di Cristina Santini, vino in degustazione

    “Capoccia” Roma DOC Bianco 2021 è composto dal 50% di Malvasia raccolta leggermente tardiva, restante Bellone, Trebbiano Verde e Chardonnay che vinificano tutti separatamente, affinano in acciaio e solo una piccola parte riposa in barrique di rovere francese. Il profumo dei fiori bianchi e degli agrumi accompagna inesorabilmente la componente delicatamente speziata. E’ un vino identitario che ha stile e per differenziarlo dagli altri prodotti, è stato introdotto il legno che in quest’unico caso regala lunghezza di beva, struttura al sorso, esaltando la mineralità dei suoli vulcanici.

    Tenimenti Leone, notevole cantina riconfermata nel 2024, foto di Cristina Santini, vino in degustazione
    Tenimenti Leone, notevole cantina riconfermata nel 2024, foto di Cristina Santini, vino in degustazione

    Mi è doveroso dedicare questo spazio del mio articolo alle persone che hanno contribuito alla realizzazione di questa fantastica giornata di gruppo. Ringrazio di cuore per l’ospitalità Francesco Fratticci di Calice & Gusto, Azienda selezionatrice di prodotti enogastronomici di alta qualità; Simone Clazzer dell’Enoteca La Rosa dei Venti di Aprilia (LT); l’Azienda Tenimenti Leone per l’accoglienza e il tour.

    Tenimenti Leone, notevole cantina riconfermata nel 2024, foto di Cristina Santini, cibo e vino in degustazione
    Tenimenti Leone, notevole cantina riconfermata nel 2024, foto di Cristina Santini, cibo e vino in degustazione

    Cogliamo anche l’occasione per rinnovare gli auguri per gli anni di collaborazione tra Francesco e Simone che ci hanno ospitato e reso partecipi dei loro grandi risultati.

    Tenimenti Leone, notevole cantina riconfermata nel 2024, foto di Cristina Santini, cibo e vino in degustazione
    Tenimenti Leone, notevole cantina riconfermata nel 2024, foto di Cristina Santini, cibo e vino in degustazione
    Cristina Santini Sommelier, winewriter, esperta vitivinicola
    Cristina Santini Sommelier, winewriter, esperta vitivinicola

    Sito cantina: https://www.tenimentileone.it/

    Siti partners articolo: https://carol-agostini.tumblr.com/ https://www.papillae.it/ https://www.foodandwineangels.com/

  • Con il Cuore nel Piatto 2024, magico evento benefico

    Con il Cuore nel Piatto 2024, magico evento benefico

    “CON IL CUORE NEL PIATTO “, viverlo per crederci, gioia e gola, le componenti della beneficienza

    di Carol Agostini

    La decima edizione della cena stellata ‘CON IL CUORE NEL PIATTO’ ha riunito ieri sera, al Ristorante Degli Angeli, a Magliano Sabina (Rieti), circa 70 chef di altissimo profilo – tra loro moltissimi stellati e citati nella guida Michelin – e diversi professionisti della ristorazione per rinnovare, grazie alla partecipazione di oltre 400 ospiti, il connubio tra beneficienza e ricerca per aiutare bambini affetti da patologie gravi.

    Gli Chef dell'evento Con il Cuore nel Piatto 2024, Ph di Salvatore Arnone
    Gli Chef dell’evento Con il Cuore nel Piatto 2024, Ph di Salvatore Arnone

    Il ricavato dell’appuntamento annuale dell’omonima associazione – spiega la Presidente Chef Laura Marciani – sosterrà diverse iniziative come la pratica clinica in continua ricerca scientifica, beni strumentali necessari alla quotidianità della vita dei bimbi affetti da malattie invalidanti e tanto altro.
    L’idea del progetto ‘Con il cuore nel piatto’ nasce nel 2014 per iniziativa di Laura Marciani, cresciuta nel ristorante e residenza di famiglia, da ben sei generazioni, location che ieri sera ha fatto da cornice all’evento benefico.

    Insieme a lei, da sempre, lo chef Michele Papagno, quindi gli amici e soci dell’associazione: Andrea Dolciotti (Inopia); Andrea Palmieri (Ristorante Bucavino); Davide del Duca (Osteria Fernanda); Iside de Cesare (La Parolina, una stella Michelin); Marco Claroni (Osteria dell’Orologio); Mirko De Mattia (Livello 1); Riccardo Mattoni con Giovanni Cappelli (Le Tamerici Roma); Roberto Campitelli (Osteria di Monteverde); Andrea Riva Moscara Pasticciere; Davide Paolocci Panettiere; Sancio Pizzeria; Bonci Maestro Pizzaiolo; Chiodetti Gianbattista (Formaggi).

    Chef Michele Papagno con Chef Laura Marciani, articolo: Con il Cuore nel Piatto 2024, magico evento benefico, Ph di Salvatore Arnone
    Chef Michele Papagno con Chef Laura Marciani, articolo: Con il Cuore nel Piatto 2024, magico evento benefico, Ph di Salvatore Arnone

    “Tutto il lavoro che facciamo per la riuscita della serata è per noi una grande soddisfazione – racconta chef Marciani, presidente dell’Associazione ‘Il Cuore nel piatto’ – Con la squadra creata abbiamo la certezza dell’utilizzo corretto di questi fondi. Così è stato dalla prima edizione, impiegati per l’acquisto di un ecografo, e poi per il sostegno di una borsa lavoro per un medico neurologo, nella seconda edizione e tanto altro negli anni successivi. Anche dopo dieci anni siamo certi che la generosità di chi ha partecipato alla serata sarà investita per garantire il sostegno dei pazienti. Questo – aggiunge – ci motiva e ci rende felici.

    Oggi – prosegue – “guardiamo con speranza a un futuro nel quale la ricerca possa dare risposte concrete di cura. E la solidarietà di persone capaci di mettersi in prima linea, come gli amici de ‘Con il cuore nel piatto’, rappresenta un sostegno vitale per le nostre mediche e di ricerca, di sostegno e supporto anche alle famiglie dei bambini affetti da gravi disfunzioni.
    Al sentimento di gratitudine si aggiunge la gioia di sentirli al nostro fianco, con il loro grande patrimonio di umanità, che ci incoraggia ad andare avanti con speranza”, vedere la nostra struttura piena di persone felici di esservi ci riempie ogni anno il cuore di felicità e speranza”.

    Alcuni sponsor della serata, Mirko Giannella e moglie, articolo: Con il Cuore nel Piatto 2024, magico evento benefico, Ph di Salvatore Arnone
    Alcuni sponsor della serata, Mirko Giannella e moglie, articolo: Con il Cuore nel Piatto 2024, magico evento benefico, Ph di Salvatore Arnone

    Le associazioni beneficiarie dell’incasso di questa edizione sono:

    • Cdkl5 – Insieme verso la cura:

    L’associazione CDKL5 Insieme verso la cura è stata fondata da un gruppo di genitori che, nella sfortuna della malattia dei propri figli, hanno trovato la forza di unirsi e comprendere l’importanza delle raccolte fondi per sostenere la ricerca.
    Il loro impegno è quello di continuare a lavorare assiduamente, con l’obiettivo principale di sconfiggere il disordine da deficit di CDKL5.
    Sono fermamente convinti che alcuni problemi possano essere condivisi e affrontati insieme, motivo per cui hanno creato un collegamento sempre attivo tra tutte le famiglie che fanno parte dell’associazione.

    Continueranno a lavorare con grande entusiasmo per accrescere la sensibilizzazione sul disordine da deficit di CDKL5. La vasta rete di relazioni creata negli anni è un patrimonio prezioso di cui sono orgogliosi e consapevoli. Una grande forza arriva dai genitori, dai soci e da tutti gli amici che li aiutano e supportano in ogni momento. Lavoreranno intensamente per dimostrare che la fiducia riposta nel loro operato è ben meritata.
    Hanno numerosi progetti in cantiere e confidano in una partecipazione attiva e proficua di tutti.

    RIFERIMENTI: https://cdkl5insiemeversolacura.it/

    • La Lucciola – We Care:

    Il Centro “La Lucciola” è stato fondato nel 1987 da alcuni operatori della Neuropsichiatria Infantile (N.P.I.) e della riabilitazione, che avevano maturato una lunga esperienza nei servizi territoriali della AUSL di Modena. Il loro obiettivo era offrire una risposta terapeutica efficace ai bambini con disabilità e alle loro famiglie, superando i limiti della terapia ambulatoriale tradizionale.

    Il centro si proponeva di affrontare problematiche come lo scarso sviluppo di autonomia dei bambini, la difficoltà di trasferire le competenze acquisite in terapia agli ambienti di vita quotidiana, le insufficienti risposte ai problemi affettivi e relazionali e l’inefficacia delle terapie multiple nel rispondere al disagio dei bambini.
    Nel Centro operano Neuropsichiatri Infantili, Psicologi, Educatori, Terapisti della Riabilitazione, Logopedisti e Operatori di laboratorio, tutti con una lunga esperienza professionale nella cura dei bambini disabili.

    RIFERIMENTI: https://lalucciola.org/

    • Dynamo Camp:

    Dynamo Camp ETS offre gratuitamente specifici programmi di Terapia Ricreativa a minori affetti da patologie gravi o croniche, disturbi del neurosviluppo o condizioni di disabilità, sia in terapia che nel periodo di post ospedalizzazione, inclusi i fratelli sani e le loro famiglie.
    Dynamo Camp è situato a Limestre, in provincia di Pistoia, all’interno di un’oasi di oltre 900 ettari affiliata al WWF, chiamata Oasi Dynamo. Fa parte del SeriousFun Children’s Network, un’associazione di camp fondata nel 1988 da Paul Newman e attiva in tutto il mondo.

    Le attività si svolgono presso la struttura di Dynamo Camp a Limestre e attraverso il progetto Dynamo Programs in strutture ospedaliere, associazioni patologia e case famiglia sul territorio nazionale.

    RIFERIMENTI: https://www.dynamocamp.org/sostieni-dynamo/

    • Associazione Il CAAmaleonte:

    L’associazione “Il CAAmaleonte” è stata fondata con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita dei bambini con bisogni comunicativi complessi, superando l’idea che la parola fosse l’unico mezzo di espressione. Con l’aiuto di una logopedista, si sono impegnati a creare una dimensione «riadattata» per questi bambini, rompendo il muro di isolamento che li separava dal resto del mondo.

    L’introduzione della Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA) ha permesso ai bambini di iniziare a «parlare» e «leggere» come i loro coetanei, dimostrando l’efficacia di questo approccio. Matteo e Tommaso, in particolare, hanno sviluppato una notevole capacità comunicativa.
    L’associazione ha deciso di adattare libri e materiali didattici/ludici in CAA per aiutare i bambini a esprimere la loro personalità in modo indipendente e autonomo. Hanno tradotto due storie classiche e prevedono di pubblicare racconti scritti e illustrati da loro.

    Inoltre, l’associazione vuole collaborare con scuole, biblioteche e altre organizzazioni per sensibilizzare sull’importanza della CAA. Organizzeranno corsi e laboratori per adattare ambienti, giochi e libri, evidenziando le difficoltà di chi non riesce a comunicare e il potenziale di strumenti comunicativi adeguati.

    RIFERIMENTI: https://www.ilcaamaleonte.it/

    Alcuni sponsor della serata,Simone di Giorgio con gli champagne di Angelique Lacroix e Olivier Herbert, articolo: Con il Cuore nel Piatto 2024, magico evento benefico, Ph di Salvatore Arnone
    Alcuni sponsor della serata,Simone di Giorgio con gli champagne di Angelique Lacroix e Olivier Herbert, articolo: Con il Cuore nel Piatto 2024, magico evento benefico, Ph di Salvatore Arnone

    I maestri stellati e citati nella guida Michelin che hanno lavorato per l’evento e accanto a loro, una squadra di chef presenti, capaci di costruire solidarietà, inoltre, il successo della serata è stato possibile anche grazie alle eccellenze del mondo della pizza:

    Andrea Lo Cicero, Vaina, Andrea Dolciotti, Andrea Pasqualucci, Anna Maria Palma, Antonio Putignano, Ciro Scammardella, Clemente Quaglia, Daniele di Giannantonio, Daniele Proietti, Davide Del Duca, Elia Grillotti, Enrico Camponeschi, Enzo Florio, Erny Lombardo, Fabio di Vilio, Fabio Verrelli D’Amico, Francesco Apreda, Gabriele Amicucci, Giovanni Cappelli, Giuseppe Veltre, Giuseppe Verri, Leonardo Morelli, Luca Malacrida, Marco Brioschi, Marco Ceccobelli, Marco Claroni, Marco Davi, Marco Moroni, Maurizio Serva, Mauro Secondi, Ornella De Felice, Paolo Trippini, Pierluigi Gallo, Riccardo Mattoni, Rinaldi Andrea, Roberto Campitelli, Roy Caceres, Sandro Tomei, Simone Curti, Stefano Marzetti, Stefano Panciaroli, Victoire Goiloubi, Vitantonio Lombardo, Xue Tenglong, Andrea Di Lelio, Andrea Riva Moscara, Arcangelo Patrizi, Ciro Chiazzolino, Dario Saltarelli, Luciano Natili, Sofia Fettah, David Paolocci, Giuseppe Monti, Tullio Monaldi, Romeo Fabi, Paolo Proni, Valerio Esposito, Emiliano Di Lelio, Lella Gallifuoco, Alessandro Rever, Elio Testa, Emanuele Chiodetti, Fabrizio Cianciola, Francesco Arnesano, Giovan Battista Chiodetti, Giuseppe Garozzo Zannini, Krizia Girolami, Laura Marciani, Marilena Piacenti, Michele Papagno, Mirko Giannella, Valrhona cioccolato.

    Con il Cuore nel Piatto 2024, magico evento benefico, Ph di Salvatore Arnone, Chef Francesco Apreda
    Con il Cuore nel Piatto 2024, magico evento benefico, Ph di Salvatore Arnone, Chef Francesco Apreda

    Insieme al parterre di cuochi, chef e pizzaioli, ci sono stati produttori di formaggi, salumi ed eccellenze gastronomiche e delle cantine più conosciute con i loro vini e distillati, vari ed eventuali:

    Nà Menù, Luca Petrini Abert prodotti per Hotellerie, Bebi Tosolini Camel Distillati, Patrizi Arcangelo, Cioccolini Oleificio, Chiazzolino Pasticceria, Olio Traldi, Lella Gallifuoco Maestra Pizzaiola, Morandi Tullio Pizza e Panetteria, Morandin Maestro Lievitista, F.lli Pira Formaggi, Saquella Caffè, Liquori di Luca, Luca Rendina Bere Giapponese, I Mandriani Carni, In Medio Stat Virtus di Luca Carote Viola, Aeffe Birra, Le Conserve ComexCo., Chiodetti Formaggi, Vestalia il Sapore del Convivio, Castaldo Caseificio, La Tuta Abbigliamento professionale, Pasta Fanelli, Olio Pugliese, Rustichella D’Abruzzo Pastificio, FoodandWineAngels con Champagne di Olivier Herbert e Tenuta Borgolano, Enoteca Vinum di Simone di Giorgio, La Madeleine Cantina Umbra, Emiliano Fini Viticoltore, Famiglia Cotarella, Genziana San Quirico, Cesarini Sartori, Leonardo Bussoletti Vignaioli in Narni, Viticoltori dal 1934 Dal Cero, Frescobaldi Toscana, Soc. Agricola Manduano, Pitars, Cantine PaoloLeo Salento in purezza, Cordero SanGiorgio, Masi Agricola, Decugnano Dei barbi, Michela Manduano Mandwinery, Santa Barbara, Bere Giapponese, Valdo dal 1926 a Valdobbiadene, Point fine Gin Est 2016 Viterbo-italy, Bepi Tosolini Mastro Distillatore in Udine.

    Con il Cuore nel Piatto 2024, magico evento benefico, Ph di Salvatore Arnone, Chef Luca Malacrida, Chef Giuseppe Verri
    Con il Cuore nel Piatto 2024, magico evento benefico, Ph di Salvatore Arnone, Chef Luca Malacrida, Chef Giuseppe Verri

    All’evento era presente anche: Arianna Greco artista, Simona Cognoli Assaggiatrice Olio, Maura Sofia degli Estensi designer gioielli, Enrica Capone pittrice.

    La lista dei ringraziamenti è lunga tra gli MainSponsor e tutti i volontari che hanno contribuito alla magnifica riuscita della serata:

    The Wolf Italian Food, Broggi accessori Hotellerie, Villeroy & Boch accessori Hotellerie, Unox forni, Serax, Toni System Components, Tecnoinox, Powering Ovunque la tua energia, Gambero Rosso Academy, La Cisterna del Marchionato di Luca Ingegneri, L’assistenza Soluzioni per Bar, Ristoranti e Hotel, Gemm, Le Ghiottonerie del Moro, Ricercatezze Fine Food & Wine, Acqua Orsini Black & Platinum, Radichino Azienda Agricola, Risoinfiore, S.C. Impianti Srl attrezzature per la ristorazione, Vittori Albina, Tomei CiboGusto, Pasticceria Natili, ZafZaf Zafferano, Patrizi Pasticceria, Tonka Il Cuore del gelato, Bar Roma Gelateria, Profili Caffè, La Tenuta dell’incongruente, Sater4 show Allestimenti Elettrici piccoli e grandi eventi, F1 Carrozzeria di Piero e Jody Mazzasette, Passini Distribuzione, L’Opera Allestimenti, Comenda, Orved Vacuum Masters, Giuliano Fireworks Produzione di Fuochi d’Artificio in Italia, In.Cat. ho.re.ca. service, Lady Truffle, Sapori Unici, Siderurgica Scopetti, La bottega della Frutta S.R.L. Gruppo Stand Allestimenti, Sua Santità Carocetum Birra Artigianale, Flos By Letizia, Azienda Agricola Luca di Piero, Zwilling, Olenauta, Ballarini 1880, Chef for You, Valrhona cioccolato. FoodandWineAngels di Carol Agostini, Papillae Magazine di Carol Agostini.

    Con il Cuore nel Piatto 2024, magico evento benefico, Ph di Salvatore Arnone, Chef Simone Curti
    Con il Cuore nel Piatto 2024, magico evento benefico, Ph di Salvatore Arnone, Chef Simone Curti

    In Collaborazione stretta con Liceo istituto Alberghiero con una squadra di studenti di diverse classi per l’operatività e buona riuscita della serata.
    EcOstello Magliano Sabina per l’ospitalità degli chef e famiglie.

    Il Municipio di Magliano Sabina e Proloco per la collaborazione tecnica e strumentale.

    Ringraziamento speciale va a tutti i VOLONTARI che hanno collaborato per l’accoglienza, allestimento, gestione, sicurezza, soccorso e aiuto all’organizzazione e all’ospitalità dei partecipanti, ai fotografi, reportes e giornalisti presenti.

    Con il Cuore nel Piatto 2024, magico evento benefico, Ph di Salvatore Arnone, Chef Gabriele Amicucci
    Con il Cuore nel Piatto 2024, magico evento benefico, Ph di Salvatore Arnone, Chef Gabriele Amicucci

    La somma raccolta verrà a breve comunicata e consegnata alle associazioni beneficiarie.

    Durante la serata è stato donato un forno da Davide Porziani S.C, Impianti all’associazione La Lucciola, questo gesto ha commosso tutta l’organizzazione compresi gli ospiti all’evento.

    Dal Medico Dentista Dott. Piero Altieri sono state donate le cure dentali ai bambini di tutte e quattro le associazioni.

    Sono state regalate quaranta borse di studio da Andrea Proietti Study to work Academy che verranno consegnate nelle settimane prossime.

    Il tutto si è concluso con un magnifico spettacolo pirotecnico offerto da Giuliano Fireworks Produzione di Fuochi d’Artificio in Italia.

    Alcuni sponsor della serata presentati da Carol Agostini con la sua selezione di Champagne Olivier Herbert, e Spumente di Tenuta Borgolano di Donatella Quaroni, articolo: Con il Cuore nel Piatto 2024, magico evento benefico, Ph di Salvatore Arnone
    Alcuni sponsor della serata presentati da Carol Agostini con la sua selezione di Champagne Olivier Herbert, e Spumente di Tenuta Borgolano di Donatella Quaroni, articolo: Con il Cuore nel Piatto 2024, magico evento benefico, Ph di Salvatore Arnone

    Come dice un vecchio detto: “Vedere per credere.” È proprio vero: bisogna essere presenti all’evento per coglierne tutta l’essenza, che a parole non si può descrivere. Raccontare le emozioni di questa serata non ha la stessa valenza e profondità di quando le si vivono direttamente.

    Per qualsiasi altra informazione o delucidazione potete scrivere a rhangeli@libero.it all’attenzione di Sergio Bruschetti, per eventuali amministrazione@foodandwineangels.com
    Ufficio Stampa e marketing Carol Agostini ( FoodandWineAngels e Papillae Magazine )
    Ph allegate di Salvatore Arnone
    Video di Carlo Ferraioli, Montaggio di Papillae Magazine

    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer
    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer

    Sito evento: https://www.conilcuorenelpiatto.com/

    Siti partners articolo: https://www.papillae.it/ https://www.foodandwineangels.com/

  • Fine Dinning 2024, all’irresistibile ricerca di qualità

    Fine Dinning 2024, all’irresistibile ricerca di qualità

    Le Emozioni della Convivialità e le Tendenze del Fine Dinning nel 2024

    di Carol Agostini

    La convivialità, il piacere di stare insieme a tavola, rappresenta una delle esperienze umane più profonde e gratificanti. Condividere un pasto non è solo nutrirsi, ma anche celebrare legami, creare ricordi e costruire relazioni. Nel 2024, questo aspetto sociale della ristorazione sta diventando sempre più importante, influenzando profondamente il settore del fine dining sia a livello nazionale che mondiale.

    La convivialità evoca una serie di emozioni positive: felicità, appartenenza, gratitudine e amore. Stare insieme a tavola favorisce la comunicazione, rafforza i legami familiari e amicali e crea un senso di comunità. Questi momenti sono associati a sentimenti di sicurezza e benessere, che sono fondamentali in un mondo sempre più frenetico e individualista.

    Il Fine dinning è in crescita verso la qualità e approccio da parte dell’utente quanto dall’oste.

    Fine Dinning 2024, all'irresistibile ricerca di qualità, foto da internet
    Fine Dinning 2024, all’irresistibile ricerca di qualità, foto da internet

    Secondo uno studio della National Restaurant Association, nonostante l’uso crescente della tecnologia nella gestione dei ristoranti, i consumatori preferiscono ancora un tocco umano nelle loro esperienze culinarie. Questo indica che l’essenza della convivialità rimane centrale nella ristorazione moderna, influenzando le scelte dei consumatori e le strategie degli operatori del settore.

    Il settore del fine dining negli Stati Uniti continua a crescere e ad evolversi, adattandosi alle nuove esigenze dei consumatori. Secondo il rapporto di IBISWorld, il mercato del fine dining è destinato a espandersi nei prossimi cinque anni, nonostante le sfide economiche e i costi crescenti.

    Principali Tendenze negli Stati Uniti:

    In primis la Sostenibilità e Prodotti Locali: Sempre più ristoranti di alta gamma si stanno concentrando sull’utilizzo di ingredienti locali e sostenibili. Questo non solo supporta le economie locali, ma risponde anche alla crescente domanda dei consumatori per pratiche alimentari più etiche.

    L’Esperienze Personalizzate: I ristoratori stanno investendo in esperienze culinarie altamente personalizzate. Questo include menu degustazione su misura, abbinamenti di vini selezionati e servizi personalizzati che rendono ogni visita unica.

    L’Innovazione Tecnologica: Sebbene la convivialità resti centrale, l’uso della tecnologia sta trasformando il settore. I ristoranti utilizzano tecnologie avanzate per migliorare la gestione delle prenotazioni, la selezione dei menu e l’interazione con i clienti.

    L’Espansione del Mercato: Le città come New York, Los Angeles e Chicago stanno vedendo una crescita significativa nel numero di ristoranti di alta gamma, con nuovi locali che offrono cucine innovative e ambienti di lusso.

    A livello mondiale, il fine dining sta vivendo una rinascita con l’apertura di nuovi ristoranti che stanno ridefinendo l’alta cucina. I principali chef stanno sperimentando nuove tecniche e ingredienti, creando esperienze culinarie indimenticabili.

    Brassica Osteria Contemporanea 2024, delizioso percorso, Chef Andrea Madonia, foto di Carol Agostini, articolo: Fine Dinning 2024, all'irresistibile ricerca di qualità
    Brassica Osteria Contemporanea 2024, delizioso percorso, Chef Andrea Madonia, foto di Carol Agostini, articolo: Fine Dinning 2024, all’irresistibile ricerca di qualità

    Principali Tendenze a Livello Globale:

    Cucina Fusion e Internazionale: La globalizzazione ha portato a una mescolanza di tradizioni culinarie. Chef rinomati come Srijith Gopinathan e Johnny Spero stanno incorporando elementi di diverse cucine nei loro menu, creando piatti unici che combinano ingredienti e tecniche da tutto il mondo.

    Sostenibilità e Zero Sprechi: Molti ristoranti di alta gamma stanno adottando pratiche sostenibili e strategie di zero sprechi. Questo include l’utilizzo di ogni parte degli ingredienti e la riduzione degli scarti alimentari attraverso tecniche creative di cucina.

    Esperienze Multisensoriali: Alcuni ristoranti stanno esplorando modi per coinvolgere tutti i sensi dei loro ospiti. Questo può includere l’uso di suoni, luci e aromi per migliorare l’esperienza culinaria complessiva.
    Esclusività e Accessibilità: Mentre alcuni ristoranti offrono esperienze estremamente esclusive, con menu degustazione che possono costare centinaia di dollari, altri stanno cercando di rendere l’alta cucina più accessibile. Questo equilibrio permette di attrarre una clientela più ampia, mantenendo al contempo un’aura di esclusività.

    LEGGI ANCHE: https://www.papillae.it/il-piacere-a-tavola-le-tendenze-culinarie/

    Fine Dinning 2024, all'irresistibile ricerca di qualità, Carol Agostini con Luciano Pignataro
    Fine Dinning 2024, all’irresistibile ricerca di qualità, Carol Agostini con Luciano Pignataro

    Nel panorama del fine dining, alcuni chef e ristoranti stanno emergendo come punti di riferimento nel 2024:

    Michael Collantes con il suo nuovo progetto “Bar Kada” a Orlando, che promette una moderna interpretazione del sushi omakase, combinata con una selezione di vini e sake di alta qualità.
    Srijith Gopinathan e Ayesha Thapar con “Eylan” a San Francisco, che offrirà una cucina indiana stagionale preparata su griglia a legna e una varietà di snack tradizionali.
    Johnny Spero che riapre “Reverie” a Washington, D.C., con un nuovo look e un menu di degustazione centrato sui frutti di mare.

    Questi chef stanno ridefinendo l’alta cucina attraverso innovazioni culinarie e un’attenzione particolare agli ingredienti di qualità e alle tecniche sostenibili.
    In Italia, il panorama gastronomico è in continua evoluzione, con numerosi chef emergenti che stanno ridefinendo le tradizioni culinarie del Paese con innovazioni audaci e tecniche raffinate.

    Fine Dinning 2024, all'irresistibile ricerca di qualità
    Fine Dinning 2024, all’irresistibile ricerca di qualità

    Ecco alcuni dei talenti emergenti più promettenti del 2024:

    Michele Spadaro: Chef de partie al ristorante stellato Michelin Pashà a Conversano (BA), Spadaro ha recentemente vinto il titolo di Emergente Chef 2024 assegnato dalla scuola internazionale di cucina Alma. Il suo menù premiato comprendeva piatti creativi come “Presente” (sivoni, mandorle e tartufo), “Passato” (spaghetti al carrubo con capperi e porcini) e “Futuro” (branzino alle spezie con cole rizze, un’antica varietà di cavolo tipica della Puglia).

    Arianna Gatti: Vincitrice del premio Chef Emergente del 2024 del Gambero Rosso, Arianna si distingue per la sua capacità di combinare ingredienti tradizionali con tecniche moderne, creando piatti che esprimono al meglio le peculiarità del territorio italiano.

    Thomas Locatelli: Sous chef al ristorante Il Cantinone di Madesimo, Locatelli ha rivoluzionato la proposta di pane e primi piatti del ristorante. È noto per la sua competenza nella gestione del lievito madre e per l’introduzione del rejuvelac, una bevanda fermentata offerta a fine pasto. La sua esperienza include collaborazioni con chef rinomati come Claudio Sadler e Marco Sacco.

    Luca Orilia: Proprietario del Visione Restaurant&Living a Barbaresco (CN), Orilia ha aperto questo ristorante con l’obiettivo di offrire una cucina poliedrica che combina influenze piemontesi, italiane e internazionali. Il ristorante, che comprende un fine dining e un’area più informale per cocktail e vino, è già entrato nella Guida Michelin 2024 pochi mesi dopo l’apertura.

    Zaira Peracchia: Restaurant director e sommelier del 177 Toledo a Napoli, Peracchia porta la sua expertise piemontese nel cuore di Napoli. È responsabile della direzione del ristorante e della selezione dei vini, con un focus sulla valorizzazione delle eccellenze locali attraverso un servizio impeccabile.

    Questi giovani chef non solo stanno ottenendo riconoscimenti importanti, ma stanno anche influenzando le tendenze culinarie a livello nazionale con le loro innovazioni e il loro approccio sostenibile alla cucina. La loro passione e creatività promettono di portare la cucina italiana a nuove vette, mantenendo al contempo un forte legame con le tradizioni e i prodotti locali.

    LEGGI ANCHE: https://www.finedininglovers.it/articolo/giovani-talenti-food-2024

    Fine Dinning 2024, all'irresistibile ricerca di qualità, Carol Agostini con Luigi Cremona
    Fine Dinning 2024, all’irresistibile ricerca di qualità, Carol Agostini con Luigi Cremona

    A mio modesto parere la convivialità e il fine dining sono intrecciati da un filo comune di emozioni, esperienze e innovazione. Nel 2024, il settore continua a evolversi, adattandosi alle nuove tendenze e ai desideri dei consumatori. Che si tratti di una cena esclusiva in un ristorante di alta gamma o di un pasto condiviso tra amici e familiari, l’importanza della convivialità rimane centrale, arricchendo le nostre vite e alimentando il nostro spirito.

    Per ulteriori dettagli sulle tendenze e statistiche nel settore della ristorazione nel 2024, si possono consultare le fonti come il rapporto della National Restaurant Association e i dati di IBISWorld (NRA) (IBISWorld) (TouchBistro) (TouchBistro) (MICHELIN Guide).

    Carol Agostini autrice dell'articolo, commissario internazionale enologico,food&wineWriter, titolare agenzia FoodandWineAngels, Caporedattore Papillae Magazine
    Carol Agostini autrice dell’articolo, commissario internazionale enologico,food&wineWriter, titolare agenzia FoodandWineAngels, Caporedattore Papillae Magazine

    Siti partners articolo: https://carol-agostini.tumblr.com/ https://www.foodandwineangels.com/ https://www.papillae.it/

  • Chef Laura Marciani, libertà, geniale, lussuria gustativa 2024

    Chef Laura Marciani, libertà, geniale, lussuria gustativa 2024

    Il Fascino di un Press Tour: Esperienze, Curiosità ed Emozioni, Chef Laura Marciani

    di Carol Agostini

    Immagina di essere invitato a partecipare a un press tour, un viaggio pensato per giornalisti e blogger, volto a scoprire e raccontare le meraviglie di un territorio. Il sole splende alto nel cielo mentre il gruppo di partecipanti si riunisce, pronto per un’avventura che promette di essere ricca di emozioni, sapori e storie.

    Chef Laura Marciani, libertà, geniale, lussuria gustativa 2024, foto di Carol Agostini
    Chef Laura Marciani, libertà, geniale, lussuria gustativa 2024, foto di Carol Agostini

    L’Arrivo e la Prima Impressione

    Il viaggio inizia con l’arrivo in una pittoresca cittadina, nascosta tra colline verdeggianti e vigneti dorati. L’aria è fresca e profuma di erba appena tagliata e fiori selvatici. La prima tappa è spesso un luogo di accoglienza, come una storica villa o un moderno agriturismo, dove i partecipanti possono lasciare i bagagli e rilassarsi prima di iniziare l’itinerario.

    Il cuore del press tour è la scoperta del territorio. Le giornate sono scandite da visite guidate a luoghi di interesse storico e culturale. Ogni angolo racconta una storia: dalle antiche rovine romane ai castelli medievali, dalle chiese barocche ai piccoli borghi che sembrano essersi fermati nel tempo. Ogni tappa offre l’opportunità di conoscere la storia locale, arricchendo il viaggio con aneddoti e curiosità che solo una guida esperta può raccontare.

    Chef Laura Marciani, libertà, geniale, lussuria gustativa 2024, foto di Carol Agostini
    Chef Laura Marciani, libertà, geniale, lussuria gustativa 2024, foto di Carol Agostini

    Uno dei momenti più attesi è la degustazione di vini e prodotti tipici. Il gruppo si ritrova in un’accogliente cantina, dove il proprietario, con passione e competenza, illustra le caratteristiche dei vini locali. Si assaggiano bianchi fruttati, rossi corposi e spumanti raffinati, accompagnati da formaggi, salumi e pane casereccio. Ogni sorso è un’esplosione di sapori, un viaggio sensoriale che permette di apprezzare la complessità e la ricchezza della produzione enologica locale.

    Le serate spesso culminano in esperienze culinarie indimenticabili. Le lezioni di cucina con chef locali permettono ai partecipanti di mettere le mani in pasta e imparare i segreti delle ricette tradizionali. Si preparano piatti come la pasta fatta in casa, i ragù a lunga cottura e i dolci tipici, seguendo le indicazioni di maestri che conoscono ogni trucco del mestiere.

    Chef Laura Marciani, libertà, geniale, lussuria gustativa 2024, foto di Carol Agostini
    Chef Laura Marciani, libertà, geniale, lussuria gustativa 2024, foto di Carol Agostini

    Le cene gourmet sono l’apice della giornata. Ristoranti di rinomati chef aprono le loro porte per offrire menu degustazione che esaltano i prodotti del territorio. Ogni piatto è un’opera d’arte, un connubio perfetto tra tradizione e innovazione, capace di stupire e deliziare anche i palati più esigenti. La cura dei dettagli, la presentazione impeccabile e la qualità degli ingredienti rendono ogni cena un’esperienza memorabile.

    Partecipare a un press tour non significa solo visitare luoghi e assaggiare cibi prelibati, ma anche entrare in contatto con le persone che rendono speciale quel territorio. Gli incontri con produttori, artigiani, cuochi e abitanti locali arricchiscono l’esperienza di umanità e autenticità. Ascoltare le loro storie, condividere passioni e scoprire tradizioni secolari crea un legame unico e indissolubile con il luogo visitato.

    Chef Laura Marciani, libertà, geniale, lussuria gustativa 2024, foto di Carol Agostini con Laura
    Chef Laura Marciani, libertà, geniale, lussuria gustativa 2024, foto di Carol Agostini con Laura

    Il Ritorno e la Condivisione

    Al termine del press tour, i partecipanti tornano a casa con un bagaglio carico di emozioni, esperienze e nuove conoscenze. Le foto scattate, i taccuini pieni di appunti e le ricette raccolte saranno la base per articoli, reportage e post sui blog, permettendo di condividere con il proprio pubblico la bellezza e l’unicità del viaggio appena vissuto.

    Un press tour è più di un semplice viaggio; è un’opportunità per esplorare, imparare e raccontare. Ogni esperienza vissuta, ogni sapore assaggiato e ogni storia ascoltata diventano parte di un racconto più grande, che trasforma il viaggiatore in un ambasciatore del territorio scoperto.

    Vi racconto attraverso le foto di questo articolo la stima che provo per questa Mamma Chef, zia di ognuno di noi, di tutti coloro che si avvicinano alla sua cucina, vi voglio portare alla lussuria gustativa più profonda in un percorso di immagini che trasmettono gola e emozioni.

    Paradiso degli Angeli, articolo: Chef Laura Marciani, libertà, geniale, lussuria gustativa 2024, foto di Carol Agostini
    Paradiso degli Angeli, articolo: Chef Laura Marciani, libertà, geniale, lussuria gustativa 2024, foto di Carol Agostini

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