Il 28 ottobre 2023, presso la suggestiva Residenza di Santa Emilia de Vialar, situata in Via Paolo III, 16 a Roma, si terrà un evento enogastronomico straordinario presentato da Minelli Wine Events: “ViniAmo… d’Autunno 2023_Il Wine Tasting della Capitale!”.
Redazione – Carol Agostini
ViniAmo d’Autunno è un grande banco d’assaggio che celebra i sapori autunnali, offrendo ai partecipanti un’esperienza unica. Durante l’evento, avrete l’opportunità di degustare i migliori vini provenienti da oltre 50 rinomati produttori a livello nazionale. Ma le delizie non si fermano qui, poiché potrete anche esplorare stand gastronomici che offriranno prelibatezze locali, perfettamente abbinate ai vini in degustazione.
L’appuntamento è fissato per sabato 28 ottobre, con un orario speciale: dalle 11.30 alle 13.30, l’evento sarà riservato agli operatori del settore, tra cui ristoratori, enotecari, agenti, distributori e giornalisti. A partire dalle 14.00, l’accesso sarà aperto al pubblico e si protrarrà fino alle 21 circa. Il biglietto d’ingresso garantirà l’opportunità di degustare oltre 160 vini, oltre a molte altre sorprese enogastronomiche.
Inoltre, durante la degustazione, avrete la possibilità di acquistare i prodotti che vi incuriosiranno di più. “ViniAmo d’Autunno 2023_Il Wine Tasting della Capitale” rappresenta un’occasione unica per condividere e approfondire la cultura del vino, offrendo un’esperienza coinvolgente e appagante per tutti gli amanti del buon cibo e del buon vino.
PRODUTTORI ESPOSITORI 2023
ABRUZZO
• Cantine Roveri
• Fattoria Gaglierano
• San Lorenzo Vini
• Tenuta Antonini
• Tenuta Ulisse
BASILICATA
• Vitis in Vulture
CALABRIA
• Azienda Agricola Diana
• Farneto del Principe
• La Pizzuta del Principe
CAMPANIA
• Aroma Vini
• Azienda Agricola Laura De Vito
• Azienda Vitivinicola Iovino
• Terre Caudium
EMILIA ROMAGNA
• Cantine Luretta
• Cantina Tommaso Tobia Zucchi
• Società Agricola San Francesco
FRIULI-VENEZIA GIULIA
• Gioia / Linea Voltis
• Vini di Gaspero
LAZIO
• Azienda Agricola Vinicio Mita
• Casa Divina Provvidenza
• Gioia / Linea Eprus
• L’Avventura
• Monti Cecubi
LOMBARDIA
• La Manega
MARCHE
• Cantine Fontezoppa
MOLISE
• Di Majo Norante
PIEMONTE
• Cantina Careglio
• Carlin de Paolo
• Monchiero Vini
• Poderi Moretti
A Modena il 15 e 16 ottobre 2023 è andata in scena la sesta edizione della tanto attesa kermesse “Modena Champagne Experience”.
Di Adriano Guerri
La più grande manifestazione italiana dedicata unicamente ad una delle bollicine più conosciute ed importanti al mondo, come lo champagne.
Gli avventori si sono trovati a doversi barcamenare tra 176 banchi d’assaggio di importanti maisons con la possibilità di degustare oltre 800 etichette. Un’ occasione importante non solo per degustare ma anche per incontrare alcuni produttori francesi presenti.
L’evento è aperto agli operatori professionali, ma anche all’ ampio pubblico di enoappassionati. La location come nelle precedenti edizioni è stata la stessa, ossia, all’ interno degli ampi spazi di ModenaFiere con orari dalle 10:00 alle 18:00. L’ evento è organizzato da Società Excellence, prestigiosa realtà che riunisce 21 importatori e distributori di vino italiani. In questa edizione sono aumentati notevolmente i visitatori.
Ho partecipato alle due ultime edizioni e sinceramente devo dire di esserne rimasto entusiasta, un evento molto ben organizzato. Il programma era ricco di interessanti masterclass che mio, malgrado, avevano già registrato il sold-out. Le maisons erano divise in base alla loro appartenenza geografica, quindi, facilmente visibili in base al colore indicato nell’opuscolo che viene omaggiato all’ingresso e al momento del ritiro della flûte.
Una passerella tra alcuni produttori ed alcuni assaggi da me effettuati
La Croix Saint-Ladre Premier Cru Extra-dry Blanc de Blancs Millésimé 2016 Colin – Chardonnay 100%, 72 mesi sui lieviti, giallo dorato luminoso, perlage fine e persistente, al naso libera note di zagara, pera , creme noisettes e pasticceria da forno, al palato è fresco e cremoso, armonioso e di buona corrispondenza gusto-olfattiva, finale interminabile. Sito di riferimento: www.champagne-colin.com / Côte de Blancs
Blanc de Blancs Grand Cru Chouilly Les Sillons 2014 Millésimé Legras & Haas– Chardonnay 100%, 84 mesi sui lieviti, giallo oro brillante, perlage fine, al naso rimanda note di pesca, croissant, mandorla che ben si integrano con piacevoli nuances agrumate, al palato è sapido, fresco ed avvolgente, con finale decisamente persistente. Sito di riferimento: www.legras-et-haas.com / Côte de Blancs
Millésimé 2012 Henriot– Chardonnay 54% e Pinot Nero 46%, 96 mesi sui lieviti, giallo dorato brillante, bollicine finissime, al naso un tripudio di sentori, in primis scorza d’arancia, frutti di bosco, marzapane e pasticceria, al palato è appagante, leggiadro, setoso ed armonioso, il sorso rimane in bocca a lungo. Sito di riferimento: www.champagne-henriot.com / Maison Classiche
Clos du Chateau “6cepages” Chateau de Bligny – Chardonnay, Pinot Nero, Meunier, Pinot Blanc, Arbanne, Petit Meslier, 96 mesi sui lieviti, giallo dorato brillante, al naso si percepiscono note rosa bianca, ribes, lime e crosta di pane, al palato è pieno e rotondo con una rinfrescante piacevolezza di beva, finale duraturo. Sito di riferimento: www.ceretto.com / Côte des Bar
Millésimé 2008 Digitale Yanick Olivier– Chardonnay Grand Cru Choully 60%, Pinot Noir Grand Cru Mailly, 60 mesi sui lieviti, tonalità oro luminoso, perlage fine e persistente, al naso piacevoli sensazioni di biancospino, crostata di lamponi e note agrumate, al palato è ricco, deciso e coerente, dotato di una buona spalla fresca e una lunga persistenza aromatica. Sito di riferimento: www.champagne-yanick-olivier.fr / Côte de Blancs
Blanc de Blancs Grand Cru Millésimé Brut 2018 Demiere-Ansiot– Chardonnay 100%, 84 mesi sui lieviti, paglierino luminoso con riflessi dorati, al naso sprigiona sentori di fiori bianchi, pera, melone e croissant, al palato è fine e fresco, setoso e delizioso. Sito di riferimento:www.champagne-demiere-ansiot.com / Côte de Blancs
Blanc de Blancs Millésimé 2015 ( Memoire)- Encry Veuve Blanche Estelle – Chardonnay 100%, 60 mesi sui lieviti, giallo dorato, perlage fine e persistente, al naso libera sentori di pesca, mango e frutta esotica in genere, camomilla, tabacco e pasticceria da forno, al palato è piacevolmente avvolgente, fresco, sapido, equilibrato e coerente nonché lungo. Sito di riferimento:www.champagne-encry.com / Côte de Blancs
Blanc de Noir Brut Jeeper– Pinot Noir 65% e Meunier 35%, 36 mesi sui lieviti, paglierino brillante, al naso rivela note di ribes nero, frutti di bosco e piccola pasticceria, al palato è cremoso e brioso, piacevolmente fresco e duraturo. Sito di riferimento: www.champagne-jeeper.com / Montagne de Reims
Millésimé 2013 Grand Cru H.Goutorbe– Pinot Noir 75% e Chardonnay 25%, 96 mesi sui lieviti, giallo dorato brillante, bollicine finissime, al naso dipana note di scorza d’agumi, miele, frutta esotica, crosta di pane, al palato è setoso ed avvolgente con rinfrescante sapidità. Sito di riferimento:www.champagne-herry-goutorbe.com / Vallée de la Marne
Dal 6 all’8 ottobre 2023 nel caratteristico Borgo di Corciano (Pg) ha avuto luogo l’ 11esima edizione di “Corciano Castello di vino”, evento che ha visto tra i patrocinatori il Consorzio Tutela Vini Doc Colli del Trasimeno. Il Borgo è ben mantenuto e ubicato a poca distanza sia dal Lago Trasimeno sia da Perugia, immerso nelle dolci colline e facente parte del circuito Borghi più belli d’Italia. La coltivazione della vite avviene maggiormente intorno al Lago Trasimeno ed i vitigni maggiormente coltivati sono il Gamay del Trasimeno, Sangiovese, Ciliegiolo, Merlot e Cabernet Sauvignon per quanto riguarda i vitigni a bacca nera, Grechetto, Chardonnay e Trebbiano sia toscano sia spoletino per quelli a bacca bianca.
Il Gamay del Trasimeno non va confuso con quello di Borgogna che dà origine ai vini del Beaujolais, ma bensì fa parte della famiglia del Cannonau, del Tocai Rosso, dell’Alicante, Grenache e Garnacha tinta. Gamay è riferito alla forma dell’allevamento praticata nel suddetta regione francese, si tratta della forma di allevamento a Guyot.
Un programma ricco di Masterclass, degustazioni guidate, banchi d’assaggio e convegni, mio malgrado ho partecipato solamente al percorso sensoriale per le vie del Borgo.
L’evento è stato organizzato come un percorso sensoriale itinerante, che ha permesso agli avventori di conoscere vini di varie tipologie, prevalentemente di cantine locali, con spazi distribuiti per le vie del suggestivo Borgo. All’ingresso del centro storico vi era la possibilità di acquistare un carnet di degustazione vini con tanto di calice di per potersi presentare di fronte ad ogni produttore presente.
Ho partecipato domenica 8 ottobre , seguono alcuni assaggi da me effettuati.
Titus Umbria Igt Grechetto 2022 Az. Chiorri – Giallo paglierino brillante, rimanda sentori di fiori di campo, pesca, pera, ananas e pompelmo, al palato è piacevolmente fresco e decisamente sapido con chiusura lunga e duratura. Sito di riferimento: https://www.chiorri.it
Vicis Umbria Igt Viogner 2022 Az. Morami – Giallo paglierino luminoso, emana note di rosa, albicocca, mango, susina, caprifoglio e mandarino, al palato è sapido, fresco, fine e coerente nonché persistente . Sito di riferimento: https://www.morami.it
Es…senza Umbria Igp Rosato 2022 Az. Il Poggio– Ottenuto con uve di Sangiovese e Pinot Nero – Bel colore rosa carico, sprigiona sentori di violetta, ciliegia e frutti di bosco, il sorso è fresco e contraddistinto da una spiccata piacevolezza di beva, rimanda in bocca a lungo. Sito di riferimento: https://vitivinicolailpoggio.com
Frammento Colli del Trasimeno Doc 2019 Az. Casali del Toppello – Cabernet Sauvignon in purezza- Rosso rubino intenso, libera eleganti sentori di violacciocca che ben si fondono con note di confettura di frutti di bosco e spezie dolci, al palato risulta morbido con tannini poderosi ma setosi e incredibilmente persistente. Sito di riferimento: https://casalideltoppello.it
Fontinius Trasimeno Doc Gamay 2019 Az. Agricola Casaioli – Rosso rubino vivace con sfumature granata, al naso dipana sentori di fragol, lampone, erbe di campo, pepe bianco e mentolo, al gusto è ricco, rotondo e pieno; lascia inoltre una piacevole retro-olfattiva lievemente amaricante e tannino setoso. Sito di riferimento: https://agricolacasaioli.it
Vin Santo Trasimeno Doc 2019 Az. Pucciarella -Trebbiano, Malvasia ed altre uve a bacca bianca – Giallo ambrato intenso, al naso si percepiscono sentori di fichi secchi, mandorla, datteri, albicocche secche, miele, mele cotogne, marmellata, al palato è piacevolmente dolce, caldo e armonioso e dotato di una interminabile persistenza aromatica. Sito di riferimento:https://www.pucciarella.it
OIKOS – GRECO DI TUFO RISERVA 2021 DI FONZONE ALLA MILANO WINE WEEK
Redazione – Carol Agostini
La Riserva di Greco di Tufo dell’azienda Irpina, conosciuta come OIKOS, ha recentemente ricevuto una serie di prestigiosi riconoscimenti. Sarà uno dei vini principali nella Masterclass guidata da Luca D’Attoma, un esperto riconosciuto nel mondo del vino, durante la Milano Wine Week.
OIKOS – Greco di Tufo DOCG Riserva 2021, prodotto dall’azienda Fonzone, è alla sua seconda annata ed è stato premiato con il massimo riconoscimento Tre Bicchieri dal Gambero Rosso, è stato inserito nella categoria Top Wine dalla Guida Slow Wine 2024 e ha ottenuto la Medaglia Gold al Merano Wine Festival 2023.
Questo eccezionale vino bianco è realizzato esclusivamente con uve provenienti da un clone rarissimo di Greco Antico, caratterizzato da acini più piccoli e un succo molto concentrato. OIKOS è un vino bianco strutturato, complesso e profumato che conquista immediatamente con le sue caratteristiche evolutive piacevoli. Al naso, si possono percepire profumi di grande intensità e complessità, con leggere note iodate, sentori di mela gialla matura e una leggera speziatura con accenni di noce moscata. Al palato, emerge il fiore di lavanda. L’acidità, pur essendo importante, non rende il vino secco, ma contribuisce a creare un equilibrio unico.
Inoltre, Fonzone Caccese è una cantina con una ricca storia di famiglia, fondata nel 2005, che si trova nel cuore dell’Irpinia, in provincia di Avellino. La cantina è circondata da vigneti coltivati in modo sostenibile e produce una gamma di vini che riflettono l’amore per il territorio e l’impegno per la qualità.
Storia aziendale
L’azienda agricola Fonzone Caccese è stata fondata nel 2005 ed è situata nelle affascinanti campagne di Paternopoli, uno dei diciassette comuni all’interno della prestigiosa DOCG Taurasi, nella provincia di Avellino, nel cuore dell’Irpinia. La cantina moderna, che si estende su 2000 mq, si trova su un colle nella sottozona “Campi Taurasini”, circondato da vigneti situati a un’altitudine che varia dai 360 ai 430 metri sul livello del mare.
Fonzone Caccese produce un totale di 8 diverse etichette, seguendo un approccio sostenibile e mettendo in evidenza le varietà autoctone come l’Aglianico, la Falanghina, il Fiano d’Avellino e il Greco di Tufo. Questo è un marchio che si concentra sulla produzione di vini artigianali di alta qualità, anziché sulla quantità. L’enologo di fama internazionale Luca D’Attoma è un pilastro di supporto per questa azienda a conduzione familiare.
Situata su un colle di circa trenta ettari, nelle campagne di Paternopoli, all’interno della DOCG Taurasi, la cantina domina un paesaggio straordinario caratterizzato da vigneti di Aglianico, Falanghina, Fiano d’Avellino e Greco di Tufo. Questa è la terra dell’Irpinia, famosa per i suoi grandi vini ammirati in tutto il mondo. La famiglia Fonzone Caccese coltiva con passione le varietà autoctone per produrre 8 vini artigianali che riflettono l’amore per il territorio e la tradizione di una famiglia unita dalla passione per la viticoltura di precisione e l’alta qualità.
L’azienda è stata fondata nel 2005 da Lorenzo Fonzone Caccese, un medico chirurgo appassionato di vino. Fin dall’inizio, l’azienda ha adottato un approccio sostenibile sia in vigna che in cantina, producendo vini bianchi, rossi e rosati aromatici, cremosi e longevi, rispettando i ritmi della natura e preservando la biodiversità. La nuova generazione della famiglia, rappresentata dai figli e dalle loro mogli, ha preso il testimone e continua a cercare l’eccellenza nella produzione di vini di alta qualità.
I vigneti della tenuta coprono 30 ettari e coltivano le varietà simbolo dell’Irpinia: Aglianico, Fiano d’Avellino, Falanghina e Greco di Tufo. L’azienda pratica l’agricoltura sostenibile, evita l’uso di diserbanti chimici e segue i principi della lotta integrata per la difesa fitopatologica. Il suolo è trattato con concimi organici e sovesci, e la potatura è mirata a rispettare le piante e a mantenere basse rese per migliorare la qualità delle uve. L’azienda favorisce la biodiversità gestendo gli spazi tra le file di viti con l’inerbimento di piante spontanee.
Il territorio di Paternopoli si colloca nella sottozona “Campi Taurasini” della DOCG Taurasi, ed è circondato da paesi come Villamaina, Castelfranci e Gesualdo. I vigneti beneficiano di esposizioni multiple e altitudini che variano dai 360 ai 430 metri sul livello del mare. I torrenti Fredane ed Ifalco influenzano il microclima, caratterizzato da notevoli escursioni termiche tra il giorno e la notte. Inoltre, la presenza di polvere vulcanica nel terreno, a causa delle eruzioni del Vesuvio avvenute nel corso dei secoli, aggiunge un elemento unico al territorio.
Fonzone Caccese produce 8 vini monovarietali che esaltano le caratteristiche straordinarie delle varietà autoctone dell’Irpinia. Tra questi, spicca lo Scorzagalline Taurasi DOCG Riserva, un Aglianico di grande struttura e complessità aromatica. Altri vini includono Mattoda’ Irpinia DOC Campi Taurasini, Irpinia Rosato DOC, Le Mattine Falanghina Irpinia DOC, Sequoia Fiano D’Avellino DOCG Riserva, Fiano d’Avellino DOCG, Greco di Tufo DOCG e Oikois Greco di Tufo DOCG Riserva.
La cantina moderna, progettata per integrarsi con l’ambiente circostante, copre circa 2.000 mq ed è quasi completamente ipogea. Lo spazio dedicato alle bottiglie è caratterizzato da pavimenti rossi, elementi in vetro e acciaio, creando un ambiente visivamente accattivante per degustazioni e incontri. Fonzone Caccese è impegnata nel raggiungere la certificazione biologica e ha l’enologo consulente di fama Luca D’Attoma, esperto di viticoltura biologica e biodinamica, a guidarli in questo percorso.
Conclusioni
In sintesi, Fonzone Caccese è una cantina che incarna la passione per il vino, l’amore per il territorio dell’Irpinia e l’impegno per la produzione di vini di alta qualità, sottolineando il valore della tradizione familiare e della sostenibilità.
A Milano, le chef Viviana Varese e Ritu Dalmia hanno aperto le porte di POLPO, una vivace bar trattoria dedicata al “Semplicemente pesce”.
Redazione – Carol Agostini
Questo nuovo luogo gastronomico si trova nel cuore di Milano, sulla frequentatissima Via Melzo 9, e si distingue per la sua atmosfera popolare e l’attenzione alle materie prime di alta qualità.
In una strada animata della città, la chef Viviana Varese si è ispirata agli anni ’80 per creare un locale dinamico, contemporaneo e vivace, dove il pesce è la vera star. POLPO, che trasforma la celebre Via Melzo in un suggestivo lungomare dall’atmosfera retro, offre una doppia esperienza, con una sezione bar, ideale per aperitivi con tapas e assaggi, e una trattoria. Il punto di forza di POLPO è la proposta di pesce di alta qualità che valorizza la materia prima e coinvolge il pubblico in un’esperienza culinaria autentica.
POLPO è più di un semplice ristorante; è un ritorno alle radici per Viviana Varese, un omaggio alla cucina che condivideva con la sua famiglia mescolato con le esperienze degli ultimi vent’anni. Questo nuovo progetto ha trasformato il precedente ristorante SPICA, situato in uno degli angoli più popolari e democratici di Milano, in un bar trattoria vibrante, diventando un punto di riferimento per la cucina di pesce di alta qualità.
Il concept di POLPO è tutto incentrato sul mare e la filosofia “Semplicemente pesce”. Questo spazio informale e dinamico offre una cucina autentica e il piacere della convivialità, suddividendosi tra il bar, perfetto per un aperitivo, e la trattoria, che propone piatti a base di pesce che rispettano e esaltano la materia prima. POLPO si inserisce nell’offerta enogastronomica milanese, offrendo un’esperienza di alta qualità in un ambiente rilassato e democratico, aperto a tutti, con un particolare focus sui giovani desiderosi di gustare ottimo pesce accompagnato da un buon bicchiere di vino.
La location di POLPO è stata precedentemente occupata da SPICA, un progetto di cucina fusion avviato da Viviana Varese e Ritu Dalmianel 2019. Oggi, questo spazio si è trasformato in un moderno bar trattoria ben integrato nella vivace Via Melzo di Milano. Il colore dominante è il blu, evocando il mare, con arredi e tessuti che richiamano l’atmosfera degli anni ’80. Immagini vintage adornano le pareti, creando un’atmosfera retro. Il locale dispone anche di un dehors esterno con divanetti e tavoli in piedi per offrire una varietà di ambienti dove la qualità del cibo e delle bevande è al centro dell’esperienza, grazie al restyling curato dallo studio di architettura B-Arch di Sabrina Bignami e Alessandro Capellaro.
Il menù di POLPO si basa su pochi ingredienti di alta qualità, crudi e preparati con diverse tecniche di cottura. Offre circa 50 piatti che riflettono una cucina semplice e sincera, con un focus su frutti di mare, molluschi e pesce, tra cui gamberi, ostriche, tonno e calamari. Inoltre, sono disponibili diverse opzioni di verdure e assaggi ispirati alle celebri tapas, ideali per l’aperitivo. Il menu include anche una selezione di caffè Nespresso, con una miscela di arabica intensa e un decaffeinato aromatico. I prezzi sono accessibili e in linea con l’approccio democratico del bar trattoria.
Per la comunicazione e il branding di POLPO, Viviana Varese ha collaborato con l’agenzia di comunicazione fiorentina almagreal, guidata da Giulia Reali, che aveva già lavorato con la chef per il suo ristorante stellato Viva. Questa sinergia ha dato vita a un progetto che combina semplicità e freschezza con l’atmosfera degli anni ’80, creando un ambiente popolare e accogliente per tutti gli ospiti.
Divinea: Formazione sul territorio, incontra Consorzi e aziende del vino per migliorare l’Unoturismo e le vendite dirette
Redazione – Carol Agostini
Da ottobre 2023 tornano gli appuntamenti formativi dedicati alle realtà vitivinicole, il 19 e 20 ottobre 2023 è il turno delle aziende di Piacenza, Oltrepò Pavese e Parma.
A seguire gli incontri con le aziende del Consorzio Tutela Lugana DOC e del Consorzio di Tutela Primitivo di Manduria.
Conoscere nuove strategie e innovazioni per incrementare le vendite dirette al consumatore e l’esperienza enoturistica. È questo il focus degli incontri di formazione promossi dall’impresa tecnologica Divinea dedicati alle cantine e ai Consorzi di tutela del mondo del vino. Dopo i fortunati incontri con il Consorzio Tutela vini della Maremma Toscana e gli eventi con le cantine della zona di Conegliano Valdobbiadene, del Chianti Classico e della Valpolicella, Divinea si prepara – giovedì 19 e venerdì 20 ottobre 2023 – ad incontrare le cantine del territorio Piacenza, Oltrepò Pavese e Parma, per proseguire con le aziende del Consorzio Tutela Lugana DOC e del Consorzio di Tutela Primitivo di Manduria.
La forte esperienza tecnologica di Divinea nell’analisi dei dati e nella gestione di strumenti innovativi trova un’alleanza nella collaborazione con i più importanti Consorzi di Tutela e nelle cantine dei territori più vocati. Insieme metteranno a disposizione delle aziende vitivinicole italiane la conoscenza nella strategia digitale e quella del dato, offrendo contenuti altamente formativi che gettano le basi alle aziende di domani. “La missione di Divinea è quella di essere pionieri nella divulgazione della raccolta e dell’analisi del dato che, – afferma Filippo Galanti, Co-Founder & Business Development Divinea – insieme al marketing online, hanno il potere di valorizzare l’attività enoturistica e le vendite dirette.
Con il nostro software Wine Suite, già oggi, aiutiamo oltre 300 aziende vitivinicole a crescere e, grazie alla pubblicazione del Report Enoturismo e Vendite Direct-to-consumer 2023 stiamo contribuendo a far crescere la cultura del dato, ancora poco diffusa tra le cantine italiane. Siamo molto soddisfatti di questi primi incontri, che ci hanno avvicinato alle più importanti realtà vitivinicole, e speriamo che sempre più enti di tutela ci contattino per digitalizzare il mondo del vino e proiettarlo in un futuro che è già presente”.
Durante gli incontri si analizzeranno strategie per incrementare le vendite dirette al consumatore, ottimizzando la presenza online delle cantine attraverso siti web all’avanguardia, eCommerce, wine club e una gestione mirata dei social media. Si approfondiranno inoltre le tecnologie all’avanguardia a disposizione delle cantine per semplificare ogni aspetto operativo. Tra gli argomenti trattati ci saranno: la domanda e l’offerta enoturistica; le vendite online e in cantina; il CRM come strumento per la raccolta e la segmentazione dei dati; il mail marketing; la testimonianza di una o più cantine ospiti, una sessione di domande e risposte.
Le attività di formazione gratuita per i prossimi mesi sono in programmazione in collaborazione diretta con gli enti territoriali. Per maggiori informazioni sulle prossime date o per organizzare una sessione di formazione gratuitaall’interno di un ente territoriale o di un consorzio di tutela scrivere a comunicazione@divinea.com
ARGEA DAY: a un anno dalla nascita del Gruppo, una giornata dedicata alla sostenibilità e al debutto delle degustazioni delle aziende Artists.
Redazione – Carol Agostini
ARGEA, Gruppo leader del vino italiano con un fatturato 2022 di 455 milioni di euro, ha festeggiato il suo primo compleanno dando vita all’Argea Day, tenutosi nei giorni scorsi a Milano, a Identità Golose.
Ad aprire le danze in mattinata è stato HABITAT, il secondo appuntamento dedicato alla sostenibilità organizzato da ARGEA. Tema di quest’anno: “L’Innovazione nella Sostenibilità di Packaging”. L’evento ha visto la partecipazione dei principali operatori del settore e dei rappresentanti della filiera del vino e ha preso in esame tutto il comparto:
dai designer, ai produttori di packaging, passando dai distributori e i ristoratori, fino ai consumatori finali. Citando le parole di Massimo Romani, AD di ARGEA, lo scopo finale deve diventare la creazione di un ecosistema industriale che ponga al centro del proprio agire la responsabilità, non solo delle singole aziende, ma piuttosto delle aziende come parte di un patto di sostenibilità.
Nel pomeriggio gli ospiti hanno invece assistito al debutto in degustazione di una selezione di vini delle aziende Artists di ARGEA, condotto dal Wine Educator Filippo Bartolotta. Durante la presentazione sono stati degustati i vini delle cantine Cuvage, Ricossa, Nespoli e Zaccagnini.
Gli Artists di ARGEA: le eccellenze di territorio del primo gruppo vinicolo privato italiano.
A un anno dalla nascita, il più grande gruppo vinicolo privato italiano festeggia il primo ARGEA DAY e presenta le etichette testimonial delle sue Tenute. Nei giorni scorsi, a Identità Golose, con la degustazione The Anthology of Italian Wines guidata dal wine expert Filippo Bartolotta, è stato proposto un viaggio enologico da Nord a Sud Italia, fra territori, vitigni e persone che raccontano realtà vinicole di nicchia, dal Piemonte all’Abruzzo, passando per l’Emilia-Romagna, con le cantine Cuvage, Ricossa, Poderi dal Nespoli e Zaccagnini.
A un anno dalla nascita, ARGEA presenta per la prima volta le sue eccellenze di territorio. L’edizione numero uno di ARGEA DAY, che si è svolta a Milano nei giorni scorsi a Identità Golose, è stata la cornice di The Anthology of Italian Wines, una doppia degustazione rivolta a sommelier professionisti e stampa in cui sono state presentate le etichette di punta delle tenute Artists del gruppo. Cuvage, Zaccagnini, Poderi dal Nespoli e Ricossa sono le cantine coinvolte, realtà rigorosamente verticali, produttrici di vini che nascono da una profonda conoscenza della cultura vinicola e dalla sua interpretazione, valorizzando storia e tradizione.
Un vero e proprio viaggio enologico nel territorio italiano, dove ad essere protagonisti sono quei vini che più di altri raccontano storie di eccellenza e valore. A guidare la degustazione dei vini ARGEA, il wine expert Filippo Bartolotta che ha condotto un percorso enoico tra Piemonte, dove operano le cantine Cuvage e Ricossa, Emilia-Romagna con la tenuta Poderi dal Nespoli e Abruzzo con Cantina Zaccagnini.
Quattro tenute e otto vini, espressione autentica di alcune delle zone vinicole più importanti del territorio italiano: piccole realtà che fanno della tutela del territorio e della valorizzazione dei vitigni autoctoni i propri capisaldi; e vini – tre bianchi, un orange wine e tre rossi – che sono in grado di narrare al meglio le caratteristiche del terroir da cui provengono, la dedizione di chi da decenni li produce, la qualità di una filiera che dalla vigna alla cantina combina salvaguardia delle tradizioni e ricerca dell’innovazione.
«La selezione che ho fatto, assaggiando i vini di ARGEA» racconta Filippo Bartolotta «mi ha portato a scegliere quattro Tenute, come se viaggiassi attraverso il territorio italiano. La sorpresa più straordinaria è stata quella del contrasto tra i grandi numeri del gruppo – che figurano ARGEA come primo player vinicolo privato in Italia – e la geografia produttiva delle piccole realtà Artists che ne fanno parte. Inoltre, avere a fianco i quattro interpreti che hanno realizzato i vini ha permesso di dare un volto a quelle etichette, facendo emergere il lato umano e le storie che sono dietro le etichette.
Valori che rappresentano la forza del gruppo, nonché l’impegno e la forte passione che li caratterizza. I vini che ho scelto esprimono prima di tutto autenticità, come i territori che rappresentano».
IL VIAGGIO – The Anthology of Italian Wines
«Siamo partiti da ALTA LANGA DOCG BRUT METODO CLASSICO 2019 di Cuvage, che, prodotto nel basso Piemonte racconta una storia di grande competenza del gruppo: un vino molto fresco, minerale, reattivo e pulito – ha commentato Bartolotta.A seguire il NEBBIOLO D’ALBA DOC BRUT ROSÉ METODO CLASSICO 2019, sempre Cuvage, che ha riscosso un grandissimo successo soprattutto nella platea dei sommelier; un vino di un’acidità straordinaria in cui emergono elementi salini, il tannino, ma anche tanta dolcezza.
Ci siamo poi spostati in Abruzzo con il SAN CLEMENTE TREBBIANO D’ABRUZZO DOC 2022 di Zaccagnini, un Trebbiano d’Abruzzo che rispetto ad altri ha una nota floreale e una fibrosità incredibili, frutto delle grandi escursioni termiche che contraddistinguono la zona di coltivazione delle uve. Poi in Romagna, con Poderi dal Nespoli abbiamo degustato ORANGE WINE BIANCO RUBICONE IGT 2022, un vino originale e innovativo che nasce da un “errore”: un aumento di temperatura incontrollato durante la criomacerazione di un trebbiano che si voleva produrre “scarico” lo trasforma in vino macerato, molto complesso, che si rivela molto interessante».
«Tornando in Abruzzo,il CHRONICON, CERASUOLO D’ABRUZZO DOC 2022 di Zaccagnini ha raccontato l’essenza del Montepulciano d’Abruzzo, un vino definito, trasparente, puntuale, un esercizio che racconta veramente la natura del territorio, attraverso una leggerezza non frivola. Di nuovo in Romagna il GUALDO, ROMAGNA DOC SANGIOVESE PREDAPPIO BIOSIMBIOTICO 2021 esprime terreno, vino e frutto con un’energia incredibile, un tannino vibrante e reattivo – caratteristico del Sangiovese di Predappio – che può essere arrotondato dall’affinamento in bottiglia.
Dalla Romagna siamo quindi passati al Piemonte con il CAMPOLIBERO, BARBARESCO DOCG BIOLOGICO 2020 di Ricossa, dal frutto fresco e leggero, ma molto profondo e strutturato al palato, un tannino intellettuale che si presta a un buon invecchiamento. Il viaggio si è concluso infine in Abruzzo con il SAN CLEMENTE MONTEPULCIANO D’ABRUZZO DOC RISERVA CASAURIA di Zaccagnini, di cui l’annata 2019 rappresenta la migliore interpretazione di sempre: un vino pensato in sottrazione, non affinato in barrique, che si presenta versatile, lirico e leggiadro».
«Abbiamo voluto portare, nel contesto di Argea Day, le nostre tenute di punta non solo perché rappresentano l’eccellenza, ma perché vogliamo testimoniare come un grande gruppo sia attento anche a micro-realtà territoriali, alla verticalità dei vini e all’espressione autentica dei territori.” afferma Massimo Romani “Un cammino iniziato da tempo, che si arricchirà anche di nuove progettualità nei prossimi anni, e che siamo contenti abbia riscosso apprezzamento sia da parte dei sommelier che dei giornalisti specializzati.
Per noi queste etichette non rappresentano un elemento di business primario, ma sono i gioielli di una reputazione complessiva del gruppo di cui siamo orgogliosi e che continueremo a fare crescere sia in termini di qualità che a livello di distribuzione nazionale e internazionale».
Jacopo Vagaggini terza generazione di enologo senese
Redazione – Carol Agostini
Jacopo Vagaggini, il brillante enologo senese di terza generazione, è stato recentemente insignito del prestigioso titolo di “Miglior Giovane Enologo Italiano” per il 2024 da Vinoway Selection. Questo riconoscimento, di grande importanza nel mondo del vino italiano, sarà ufficialmente conferito a Vagaggini il 21 ottobre prossimo presso il Castello Monaci Resort di Salice Salentino, in Puglia.
Jacopo Vagaggini è una figura enologica dinamica e versatile che ha dimostrato una notevole creatività nel settore vinicolo italiano. Le sue idee fresche e innovative hanno già prodotto risultati tangibili nelle numerose aziende con cui ha collaborato nel corso della sua carriera sempre in ascesa. La sua eccellente performance nel campo dell’enologia ha attirato l’attenzione dell’importante evento Vinoway Selection, che celebra annualmente i migliori vini italiani e le personalità più influenti del settore.
Nato a Siena nel 1991, Jacopo Vagaggini è un enologo di terza generazione e si è affermato come un punto di riferimento nel mondo del vino contemporaneo e futuro. La sua particolare dedizione alla viticoltura sostenibile, all’innovazione e all’importanza della territorialità lo rende un protagonista di spicco nel settore. La sua formazione eccezionale include una laurea in Biologia a Oxford con specializzazione in Environmental Changes, seguita da una laurea in Enologia presso il DNO di Bordeaux.
Le sue prime esperienze lavorative lo hanno portato in diversi Château francesi e in Argentina, dove ha approfondito la coltivazione e la produzione del Malbec, un vitigno noto per la sua forte identità territoriale. Vagaggini sostiene che un grande vino è in grado di comunicare istantaneamente la sua origine, il terroir da cui proviene, i vitigni utilizzati e l’annata di produzione. Questa filosofia si riflette nel suo lavoro, dalle consulenze enologiche alle sperimentazioni presso Amantis, l’azienda di famiglia. In quest’ultimo contesto, Jacopo conduce ricerche mirate per sviluppare un’enologia moderna che rispetti al contempo la tradizione.
Jacopo Vagaggini non si limita alla sua terra natale, ma espande le sue attività anche all’estero. Nel luglio del 2022 è stato coinvolto nello sviluppo di una promettente realtà enologica sull’isola di Gozo, un progetto ambizioso che promette di scrivere una nuova pagina nell’agricoltura maltese.
Parlando del riconoscimento ottenuto da Vinoway Italia, Jacopo Vagaggini ha dichiarato:
“Sono grato e onorato di aver ricevuto questo riconoscimento da Vinoway Italia. È un momento importante per la mia carriera, che conferma e motiva la mia missione di guardare al futuro dell’enologia con occhi sempre più attenti all’ambiente e alla territorialità.”
Vagaggini sottolinea l’importanza di preservare il patrimonio viticolo italiano, soprattutto in un contesto di cambiamenti climatici e sfide sempre nuove per i produttori. La sua visione si basa sulla valorizzazione dei vitigni autoctoni, che si sono adattati nel corso del tempo a specifiche nicchie ecologiche, garantendo una produzione di alta qualità anche in situazioni ambientali difficili.
Il titolo di “Miglior Giovane Enologo Italiano” è un prestigioso riconoscimento che conferma il talento, la passione e l’impegno di Jacopo Vagaggini nel mondo del vino. Questa vittoria rappresenta per lui un ulteriore incentivo a continuare a cercare la perfezione nell’estrapolare l’anima dei grandi vini, del terroir e delle persone che li producono. La sua carriera promette di essere ancora più luminosa e di contribuire in modo significativo all’eccellenza della produzione vinicola italiana.
Merano WineFestival è pronto, manca poco, alziamo i calici 2023
Redazione – Carol Agostini
Il Merano WineFestival si sta preparando con grande entusiasmo per la sua 32^ edizione, che si terrà dal 3 al 7 novembre 2023. Questo evento esclusivo ed elegante è noto per attirare amanti del vino e del cibo, così come professionisti del settore, con uno stile sempre più glamour e prestigioso.
Per riscaldare i motori in vista dell’evento principale, ci saranno due anteprime. La prima si terrà il 23 e il 24 settembre all’Ippodromo Gran Premio di Merano 2023, durante il Gran Premio Alto Adige, e la seconda il 20 ottobre a Lagundo. Queste anteprime presenteranno alcune eccellenze selezionate da The WineHunter e sveleranno i punti salienti della rassegna a Merano.
Il sito web del Merano WineFestival, recentemente rinnovato con un nuovo look, offre ora la possibilità di acquistare i biglietti e richiedere gli accrediti stampa.
La 32^ edizione del Merano WineFestival si svolgerà dal 3 al 7 novembre 2023, con uno stile esclusivo e internazionale. Nel frattempo, ci saranno due anteprime: una durante il Gran Premio Alto Adige il 23 e il 24 settembre all’Ippodromo di Merano e l’altra il 20 ottobre a Lagundo. Entrambe presenteranno alcune eccellenze selezionate da The WineHunter.
Il sito web del festival, recentemente rinnovato, offre la possibilità di acquistare i biglietti e richiedere gli accrediti stampa: NUOVA VESTE PER IL SITO WEB – ACCREDITI E TICKETS ONLINE
In sintonia con l’immagine esclusiva e internazionale che Merano WineFestival afferma più che mai in questa nuova edizione 2023, il sito web della rassegna meranese cambia aspetto e propone ai suoi visitatori una navigazione ispirata al format dell’evento. L’home page richiama il cuore pulsante della rassegna meranese, la celebre sala Kurshaal del Kurhaus, edificio che ospita la wine exhibition. Da qui la navigazione può proseguire nelle sezioni Wine e Culinaria, dove consultare facilmente informazioni relative agli espositori e al programma dell’evento e dove sarà inoltre possibile richiedere l’accredito anche alle iniziative in programma, come masterclass, showcooking o talk. Aperta la vendita dei tickets online, nonché la procedura di accredito per la stampa, operatori del settore e partner.
Durante la 32^ edizione, il Merano WineFestival continuerà a enfatizzare l’eccellenza in ogni sua sfumatura, con giorni dedicati ai vini bio, biodinamici, organici e orange, nonché al champagne e ai migliori prodotti alimentari, spiriti e birre. Saranno presenti anche nuove aree dedicate a Campania e Abruzzo, così come uno spazio internazionale.
Il festival ospiterà anche un summit sulla sostenibilità chiamato “Breath and cry of the Earth,” che affronterà questioni legate ai cambiamenti climatici. Numerosi ospiti, tra cui esperti del settore, chef stellati, personaggi famosi e artisti, parteciperanno all’evento, diventando ambasciatori della qualità e testimonial della rassegna.
GLI HIGHLIGHTS DELLA 32^ EDIZIONE
Merano WineFestival 2023 ritorna con un format classico, sviluppando il filo conduttore dell’eccellenza in ogni sua sfumatura: il venerdì è dedicato a bio & dynamica con ampio focus su vini biologici, biodinamici, organici e orange; da sabato a lunedì le eccellenze The WineHunter sono protagoniste del Kurhaus; il martedì è targato Catwalk Champagne; mentre alla Gourmet Arena ritornano i migliori prodotti Food – Spirits – Beer insieme agli showcooking, e un rinnovato spazio anche per le aree dedicate a Campania e Abruzzo. Nuovi highlights nelle eleganti sale del Kurhaus:
International, lo spazio dedicato ai prodotti internazionali. Il summit sulla sostenibilità “Breath and cry of the Earth” mette in evidenza e in discussione problematiche e soluzioni legate ai cambiamenti climatici. Numerosi gli ospiti, anche internazionali, coinvolti nell’intero programma: esperti del settore green, personalità rilevanti del mondo vino, chef stellati, istituzioni, vip e artisti che diventano ambasciatori di qualità e testimonial della rassegna.
Tenuta Mazzolino conquista i Tre Bicchieri del Gambero Rosso con il Terrazze Alte
Redazione – Carol Agostini
È l’ultimo di una serie di riconoscimenti per i vini della tenuta di Corvino San Quirico: Il Noir è stato eletto a maggio scorso il miglior Pinot Nero della Lombardia alle Giornate Altoatesine dedicate a questo vino
“Questo premio è motivo di grande orgoglio e ci rende particolarmente felici. Era uno dei nostri obiettivi”, afferma a Francesca Seralvo, terza generazione al timone della Tenuta. “Rappresenta un riconoscimento al nostro costante impegno sia in vigna sia in cantina. E averlo conquistato con il Terrazze Alte – il nostro secondo vino – aumenta la soddisfazione”.
Il Terrazze Alte – pinot nero 100%- è un progetto enoico della cantina lombarda nato poco più di un anno fa. “Fratello minore – solo anagraficamente – del Terrazze, con vinificazione simile”, spiega Stefano Malchiodi, enologo della cantina. “Il suo affinamento richiede qualche mese in più in vasca e viene così imbottigliato dopo la vendemmia successiva”. Di colore rubino delicato, ma brillante con leggeri riflessi rosso mattone, al naso il Terrazze alte risulta intenso, con quegli aromi tipici da pinot nero con sentori di frutta rossa, arancia sanguinella e qualche nota speziata.
Il finale è persistente con un ritorno di buccia di arancia sanguinella, e sentori di frutti rossi a polpa acida che anticipano la progressione di un sorso profondo. Al palato è agile e regala un tannino equilibrato e vellutato. Le severe vene calcareo-gessose gli donano profondità e dinamicità di sorso. Elegante e raffinato come solo il Pinot Noir sa essere, ma anche fresco e intenso, figlio di una vigna “difficile” e come tutte le cose che richiedono più tempo e fatica, il Terrazze Alte rivela un carattere unico e deciso
I tre bicchieri del Gambero sono una grande soddisfazione per la cantina: non la prima ottenuta nel 2023. Solo qualche mese fa il Noir, un pinot nero di razza, prima etichetta della cantina dell’Oltrepò, era stato eletto miglior Pinot Nero della Lombardia alle Giornate Altoatesine. Una strada ricca di successi che rafforzano l’idea di Francesca di aver fatto la scelta giusta, quando poco meno di dieci anni fa ha deciso di lasciare la carriera di avvocato per dedicarsi cuore e testa al lavoro in vigna.
“Sono davvero felice di questo risultato”, conferma. “È sicuramente il frutto di una grande lavoro di squadra – con un ringraziamento particolare al nostro enologo Stefano – ed è anche una soddisfazione personale: Tenuta Mazzolino riconquista un premio che mia madre aveva ottenuto per ben sei anni consecutivi. Alla mia gioia si aggiunge quella di tutta la famiglia. Questo premio è il riconoscimento per un lungo e intenso percorso di lavoro, caratterizzato sempre dalla passione e dalla dedizione”.
I tre bicchieri del Gambero Rosso, il massimo riconoscimento assegnato dall’omonima guida Vini d’Italia, dimostrano che la determinazione e la competenza sono fondamentali per raggiungere l’eccellenza. “Questo riconoscimento è per me non un punto di arrivo ma un punto di partenza. Uno sprone a fare sempre meglio”. Un obiettivo difficile, ma non impossibile, da perseguire con passione e risolutezza.