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  • Feniletilamina (PEA) e il cacao nel 2023, secoli di sensi

    Feniletilamina (PEA) e il cacao nel 2023, secoli di sensi

    Nuove Prospettive sulla Feniletilamina (PEA): Un Approfondimento Tra Medicina e Benessere Psicologico

    Di Carol Agostini

    La feniletilamina (PEA), un ormone naturale prodotto dal nostro cervello, sta guadagnando sempre più attenzione nel contesto della medicina e del benessere psicologico. Presente in quantità ridotte nel cioccolato, la PEA è associata alla sua reputazione di agente antidepressivo.

    I livelli di PEA sono significativamente più alti nel cervello delle persone innamorate, svolgendo un ruolo chiave nel fenomeno conosciuto come “colpo di fulmine”. Inoltre, la sua produzione aumenta in seguito a uno sforzo fisico, spiegando l’effetto benefico sull’umore derivante dall’attività sportiva. La carenza di PEA è riscontrata nel 60% delle persone depresse, ma l’integrazione di questa sostanza ha dimostrato di alleviare i sintomi depressivi nel 60% dei pazienti.

    Composizione Feniletilamina, immagine InSostanza, articolo: Feniletilamina (PEA) e il cacao nel 2023,secoli di sensi
    Composizione Feniletilamina, immagine InSostanza, articolo: Feniletilamina (PEA) e il cacao nel 2023,secoli di sensi

    Dipendenza dal Cioccolato e le Sue Componenti Psicoattive

    Circa il 14% degli uomini e oltre il 25% delle donne sperimentano desideri compulsivi nei confronti del cioccolato, e questo comportamento potrebbe essere correlato alle sostanze psicoattive presenti, come la teobromina, la caffeina e la feniletilamina. Studi suggeriscono che il desiderio per il cioccolato non è solo legato al suo gusto, aroma e consistenza, ma anche alla sensazione di benessere che ne deriva.

    Il cioccolato è stato storicamente considerato per le sue proprietà antidepressive e il suo effetto simile a quello dell’innamoramento. Gli Aztechi, ad esempio, lo utilizzavano per le sue proprietà tonificanti e afrodisiache. Tuttavia, è importante notare che la preparazione azteca includeva anche ingredienti come pimenti, pepe e chiodi di garofano.

    Il cacao è una sostanza incredibilmente complessa, composta da una vasta gamma di composti chimici che influenzano la sua natura e i suoi effetti sulla salute umana, tra cui, polifenoli come i flavonoidi, che comprendono i flavanoli e le catechine. Questi composti agiscono come potenti antiossidanti, aiutando a combattere lo stress ossidativo nel corpo umano e contribuendo a ridurre il rischio di malattie cardiovascolari, infiammazioni e altri problemi legati all’ossidazione cellulare.

    Tra le sostanze attive presenti nel cacao vi è anche la teobromina, una metilxantina simile alla caffeina ma con un effetto stimolante più moderato sul sistema nervoso centrale. La teobromina ha anche un effetto diuretico e può influenzare la dilatazione dei vasi sanguigni.

    Feniletilamina (PEA) e il cacao nel 2023,secoli di sensi, composizione della Theobromina, immagine Wikipedia
    Feniletilamina (PEA) e il cacao nel 2023,secoli di sensi, composizione della Theobromina, immagine Wikipedia

    Oltre ai flavonoidi e alla teobromina, il cacao contiene anche una varietà di acidi grassi come l’acido stearico, l’acido oleico e l’acido palmitico. Questi acidi grassi hanno un impatto sulla composizione lipidica del cioccolato e, se consumati con moderazione, possono avere effetti sul metabolismo del colesterolo.

    La composizione chimica del cacao è oggetto di approfondite ricerche scientifiche. Studi più recenti hanno evidenziato ulteriori composti come i polisaccaridi, i fitosteroli e altre sostanze bioattive che potrebbero svolgere ruoli importanti nella salute umana.

    Feniletilamina (PEA) e il cacao nel 2023,secoli di sensi, composizione chimica cacao, immagine Valori Nutrizionali Alimenti
    Feniletilamina (PEA) e il cacao nel 2023,secoli di sensi, composizione chimica cacao, immagine Valori Nutrizionali Alimenti

    L’assunzione moderata di cacao può avere benefici sulla salute cardiovascolare, sull’umore e sull’energia grazie ai suoi composti attivi. Tuttavia, è importante notare che la quantità di zucchero e altri ingredienti aggiunti nei prodotti a base di cacao, come il cioccolato, può influenzare i benefici per la salute.

    L’impiego di tecniche di lavorazione del cacao, come la fermentazione e la tostatura, può influenzare la concentrazione e la biodisponibilità di questi composti bioattivi.

    Questo è solo un’introduzione alla vastità della composizione chimica del cacao e ai suoi effetti sulla salute umana. Un’analisi più approfondita richiederebbe l’esame dettagliato di ogni singolo composto e dei suoi meccanismi d’azione nel corpo umano.

    Feniletilamina (PEA) e il cacao nel 2023,secoli di sensi, la chimica del cioccolato, immagine Chimica404
    Feniletilamina (PEA) e il cacao nel 2023,secoli di sensi, la chimica del cioccolato, immagine Chimica404

    La Passione Come Vera Droga: Il Ruolo della Feniletilamina

    Neurobiologi confermano che il “colpo di fulmine” induce la produzione di grandi quantità di feniletilamina nel cervello, stimolando l’attività cerebrale e causando sensazioni di euforia simili a quelle provocate da alcune droghe. La PEA riduce l’appetito, induce l’iperattività e stimola il rilascio di dopamina, un neurotrasmettitore legato alle emozioni e alle funzioni vitali.

    Il Dr. Hector Sabelli del centro di sviluppo creativo di Chicago suggerisce che la PEA potrebbe essere “l’ormone dell’amore”, e le sue ricerche dimostrano che livelli elevati di PEA possono aumentare la libido e l’attività sessuale, specialmente nella fase ossessiva della malattia maniaco-depressiva.

    Il Collegamento tra Attività Fisica, PEA ed Effetti Antidepressivi

    L’attività fisica è universalmente riconosciuta per il suo impatto antidepressivo, e recenti studi condotti dall’Università di Nottingham Trent nel Regno Unito suggeriscono che il moderato esercizio fisico aumenta i livelli di PEA nella maggior parte delle persone. Questo aumento potrebbe essere responsabile della sensazione di “euforia del corridore”. I ricercatori sperano che questa scoperta incoraggi i medici a prescrivere l’esercizio fisico come parte del trattamento per la depressione.

    Feniletilamina (PEA) e il cacao nel 2023,secoli di sensi. cabosse di Criollo, foto da internet
    Feniletilamina (PEA) e il cacao nel 2023,secoli di sensi. cabosse di Criollo, foto da internet

    Bassi Livelli di PEA nella Depressione: Un Approccio Terapeutico Potenziale

    È stato dimostrato che persone depresse presentano livelli significativamente più bassi di PEA nel cervello rispetto a individui sani. Alcuni studi suggeriscono che la somministrazione di PEA o del suo precursore, la fenilalanina, può migliorare il tono dell’umore nei pazienti depressi.

    La PEA come Alternativa agli Antidepressivi Standard

    La PEA, in confronto agli antidepressivi standard, offre diversi vantaggi. Agisce rapidamente, non presenta effetti collaterali significativi o tossicità e risulta efficace in vari tipi di depressione che non rispondono adeguatamente agli antidepressivi convenzionali. La sua somministrazione potrebbe rappresentare un primo passo nel trattamento, specialmente nei pazienti bipolari.

    Sebbene la PEA non sia una soluzione universale per la depressione, la sua azione rapida e la mancanza di effetti collaterali indesiderati la rendono un’opzione promettente nel panorama delle terapie antidepressive.

    Riferimenti:

    1. Mutrie N. “The relationship between physical activity and clinically defined depression.” In Biddle S, Fox K, Boutcher S, eds. Physical activity and psychological well-being. London: Routledge, 2000:46-62.
    2. Szabo A. “Phenylethylamine, a possible link to antidepressant effects of exercises?” British Journal of Sports Medicine, 2001; 35: 342-3.
    3. Sabelli HC et al. “Clinical studies on the phenylethylamine hypothesis of affective disorder: urine and blood phenylacetic and phenylalanine dietary supplements.” J. Clin Psychiatry, 1986 Feb.; 47(2): 66-70.
    4. Gonzales-Sastre F. et al. “Urinary phenylacetic acid excretion in depressive patients.” Acta Psychiatr Scand 1988 Aug; 78 (2): 208-10.
    5. Sabelli H et al. “Phenylethylamine modulation of affect: therapeutic and diagnostic implications.” J. Neuropsychiatry Clin. Neurosci. 1995;7: 6-14.
    6. Sabelli H. et al. “Sustained antidepressant effect of PEA replacement.” J. Neuropsychiatry Clin Neurosc, 1996 spr. 8: 2, 168-71.

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  • Cantina La Marchesa vendemmia 2023, progetti e attualità

    Cantina La Marchesa vendemmia 2023, progetti e attualità

    CANTINA LA MARCHESA – Vendemmia 2023, Progetti di spiccata attualità declinati con antiche competenze:
    Marika Maggi e Sergio Grasso

    Di Rosaria Benedetti

    Un gomitolo di sogni in continuo divenire, una realtà aziendale che già c’era, ma che trova ora la sua concreta espressione territoriale: Cantina La Marchesa, a Lucera, nasce e rinasce ogni giorno con progetti innovativi e sapienze antiche, dalle mani, dal cuore e dall’intelligenza di Marika Maggi e Sergio Grasso. Il connubio non può essere più proficuo!

    Cantina La Marchesa vendemmia 2023, progetti e attualità, foto da sito
    Cantina La Marchesa vendemmia 2023, progetti e attualità, foto da sito

    Tra distese di oliveti che sfumano all’orizzonte il loro verde argentato, i 15 ettari vitati si ritagliano lo spazio più vicino alla vasta area della masseria e della cantina. L’estensione totale dei terreni dell’Azienda è importante, ma l’impronta al cancello, è quella di un piccolo mondo agricolo, disteso ai piedi di Lucera e sorvegliato severamente dall’impressionante fortezza di Ferdinando ll.

    CANTINA LA MARCHESA - Vendemmia 2023, Progetti si spiccata attualità che declinati con antiche competenze:Marika Maggi e Sergio Grasso, Fortezza Lucera foto da sito
    CANTINA LA MARCHESA – Vendemmia 2023, Progetti di spiccata attualità  declinati con antiche competenze: Marika Maggi e Sergio Grasso, Fortezza Lucera foto da sito

    La fortezza di Federico II Lucera

    Tenuta La Marchesa Marika Maggi e Sergio Lucio Grasso

    Regina incontrastata e illuminata presenza organizzativa non solo per la propria realtà aziendale, ma per tutto il territorio circostante, è Marika Maggi, Donna del Vino, che con intuito e profonda preparazione ha portato qui progetti di valorizzazione enoturistica che arrivano a far conoscere in America questo angolo di Puglia.

    La affianca il marito Sergio, super competente quanto generoso Vignaiolo che sa interpretare tradizioni antiche in chiave attuale, assecondando obiettivi e propositi di Marika.

    Marika Maggi e Sergio Grasso, articolo: Cantina La Marchesa vendemmia 2023, progetti e attualità, foto da sito
    Marika Maggi e Sergio Grasso, articolo: Cantina La Marchesa vendemmia 2023, progetti e attualità, foto da sito

    Ispirata da un palpabile senso di appartenenza, l’accoglienza è decisamente “territoriale”. Una passeggiata che consente di conoscere da vicino la terra e la vigna, conduce in una cantina ordinata e pulitissima che profuma di vendemmia appena conclusa. Qui il tavolo, allestito con cura tra thank e barriques, racconta del cibo, del vino, delle tradizioni e del lavoro in questa terra.

    Marika Maggi e Rosaria Benedetti durante la degustazione La Marchesa
    Marika Maggi e Rosaria Benedetti durante la degustazione La Marchesa

    Lo scambio con Marika e Sergio è genuino, immediata sgorga la cordialità tra nodini di mozzarella, bruschette e focacce. Te ne vai carico di doni, di vino e di olio, con un’ondata di calore e serenità che rimane a lungo nel cuore.

    Il tavolo in Cantina La Marchesa

    Cantina La Marchesa vendemmia 2023, progetti e attualità, Rosaria Benedetti con Marika Maggi, foto dell'autrice articolo
    Cantina La Marchesa vendemmia 2023, progetti e attualità, Rosaria Benedetti con Marika Maggi, foto dell’autrice articolo

    LA DEGUSTAZIONE – 23 OTTOBRE 2023

    Daunia Igt Metodo Classico L’ISTANTE della Marchesa 2019 – Aglianico 100% nasce un metodo classico con lunga maturazione sui lieviti, 42 mesi. Vino ricco, masticabile, dal grande potenziale di abbinamento. La bacca rossa conferisce concretezza al centro bocca che sfocia in una persistente nota agrumata ben bilanciata dalla mineralità.

    Daunia Igt Rosato IL MELOGRANO della Marchesa 2022 – Un rosato da uva di Troia dal colore luminosissimo e dalla personalità ben espressa che trova la sua cifra precisa all’assaggio, con ritorni fruttati, un centro bocca concreto, quasi morbido ma scorrevole, a richiamare immediato un appagante secondo sorso.

    Daunia Igt Fiano IL CAPRICCIO della Marchesa 2021 – Un bianco importante da sole uve fiano con fermentazione in barriques e affinamento in bottiglia. Una ampia complessità olfattiva anticipa l’entrata di bocca fresca: il sorso è ben equilibrato tra tostatura e frutto e rilascia in chiusura una significativa traccia aromatica.

    Cacc’e Mmitte di Lucera DOC 2022 – Blend di Nero di Troia, montepulciano e bombino bianco dal colore impenetrabile e dai sentori di fiori e bacche scure. In bocca la tannicità è ben delineata, bilanciata dal volume alcolico; il sorso ripercorre nell’ordine il sentiero segnato dall’olfatto con mora, prugna, vaniglia che anticipano la chiusura balsamica.

    Alcuni prodotti della cantina La Marchesa, foto dell'autrice
    Alcuni prodotti della cantina La Marchesa, foto dell’autrice
    Rosaria Benedetti degustatore, sommelier, relatore ed esperta vitivinicola
    Rosaria Benedetti degustatore, sommelier, relatore ed esperta vitivinicola

    Sito cantina: https://www.cantinalamarchesa.it/

    Siti partners articolo: https://www.foodandwineangels.com/ https://carol-agostini.tumblr.com/ https://www.papillae.it/

  • Azienda Agricola FABIO PERRONE dal 1970, assaggi e storia

    Azienda Agricola FABIO PERRONE dal 1970, assaggi e storia

    Azienda Agricola FABIO PERRONE dal 1970, tre generazioni per una scelta di continuità territoriale

    Di Rosaria Benedetti

    Una ventina di ettari di vigneto, tra proprietà e affitto, circondano l’Azienda di Fabio Perrone nel cuore dell’astigiano a Valdivilla, frazione di Santo Stefano Belbo. Fondata da Mario negli anni 70, passata a Mauro, l’Azienda è oggi con Fabio alla sua terza generazione.

    Tre generazioni della famiglia Perrone

    Immutati nel tempo gli obiettivi di grande rispetto peri i ritmi naturali della terra e per la meticolosa cura della filiera gestita per intero dalla famiglia.
    Le referenze, tra le più classiche dalla viticoltura piemontese, riflettono vocazionalità e carattere del territorio mentre sulle etichette, nel delicato tratto figurativo che riproduce antiche piante di vigna, diverso per ogni tipologia, si specchia la positiva immagine della famiglia Perrone: tre tralci, tre generazioni in vigna.

    Azienda Agricola FABIO PERRONE dal 1970, tre generazioni per una scelta di continuità territoriale, foto dal sito
    Azienda Agricola FABIO PERRONE dal 1970, tre generazioni per una scelta di continuità territoriale, foto dal sito

    DA LEGGERE ANCHE: https://www.papillae.it/piwi-sara-una-rivoluzione-di-rosaria-benedetti/

     

    Azienda Agricola FABIO PERRONE dal 1970, assaggi e storia. foto dal sito
    Azienda Agricola FABIO PERRONE dal 1970, assaggi e storia. foto dal sito

    Vigneti a Valdivilla

    Azienda Agricola FABIO PERRONE dal 1970, assaggi e storia, Barbera D'Asti DOCG Superiore
    FABIO PERRONE Barbera D’Asti DOCG Superiore 2021

    Barbera d’Asti Docg Superiore – 2021

    Prodotto a 350 mt slm e affinato per ca 12 mesi in botti di rovere, si presenta con una bella complessità olfattiva, giocata sui tocchi floreali e fruttati con gradevoli ricordi di spezie dolci. In bocca entra fresco, la trama tannica ancora dinamica, per farsi poi generoso in centro bocca e riprendere nel finale il timbro fruttato arricchito di delicata vaniglia. Piacevolissimo.

    FABIO PERRONE Dolcetto d’ Alba DOC “Fontana” - 2022
    FABIO PERRONE Dolcetto d’ Alba DOC “Fontana” – 2022

    Dolcetto d’ Alba doc “Fontana” – 2022

    Colore rubino brillante, possiede un olfatto delicato dove primeggiano fiori e piccoli frutti. Il sorso è immediato e recupera in bocca un gradevole tratto speziato. La trama tannica, mai invadente, contribuisce all’equilibrio gustativo tra morbidezza e acidità. Vino quotidiano.

    FABIO PERRONE Langhe DOC Nebbiolo “Ciabot” 2021
    FABIO PERRONE Langhe DOC Nebbiolo “Ciabot” 2021

    Langhe doc Nebbiolo “Ciabot” 2021

    Rubino di bella trasparenza e olfatto ricco di note speziate, fiori rossi e frutti di bosco. Il sorso è varietale, fresco in ingresso, con trama tannica astringente ma già domata dalla buona struttura e dal prolungato contatto con il legno di secondo passaggio, che conferisce un gradito timbro vanigliato al finale.

    FABIO PERRONE Moscato d’Asti DOCG - 2022 Cascina Galletto
    FABIO PERRONE Moscato d’Asti DOCG – 2022 Cascina Galletto

    Moscato d’Asti DOCG – 2022 Cascina Galletto

    Dalla varietà più tradizionale, moscato bianco di Canelli, il vino simbolo dell’Azienda Perrone: Moscato d’Asti DOCG. Prodotto con passaggio in autoclave, il moscato conserva nel calice giallo dorato, l’ampio spettro aromatico varietale: generose note fruttate primarie legano con coerenza l’olfatto al sorso, generando una continuità gustativa fresca e piacevole. L’equilibrio tra acidità e residuo zuccherino garantisce l’armonia della beva.

    Rosaria Benedetti degustatore, sommelier, relatore ed esperta vitivinicola
    Rosaria Benedetti degustatore, sommelier, relatore ed esperta vitivinicola

    Sito cantina: https://www.fabioperrone.com/

    Siti partners articolo: https://www.foodandwineangels.com/ https://carol-agostini.tumblr.com/ https://www.papillae.it/

  • BEUX 2023, Bellussera User Experience tra Raboso e vendemmia tardiva

    BEUX 2023, Bellussera User Experience tra Raboso e vendemmia tardiva

    La Rivoluzione della Forma di Allevamento Bellussera: Un Connubio Tra Tradizione e Innovazione nell’Agricoltura Vitivinicola, BEUX 2023

    Di Carol Agostini

    “Siamo tutti mortali fino al primo bacio e al secondo bicchiere di vino. (Eduardo Hughes Galeano)”

     

    Logo di Beux 2023, da sito
    Logo di Beux 2023, da sito

    Nel panorama della viticoltura, una forma di allevamento ha destato notevole interesse per la sua fusione armoniosa tra la tradizione secolare e le più recenti innovazioni tecnologiche: la Bellussera. Questo metodo, nato da un’originale intuizione e perfezionato nel corso degli anni, si è affermato come una soluzione all’avanguardia nell’arte della coltivazione della vite.

    La Rivoluzione della Forma di Allevamento Bellussera: Un Connubio Tra Tradizione e Innovazione nell'Agricoltura Vitivinicola, Beux 2023, foto da internet
    La Rivoluzione della Forma di Allevamento Bellussera: Un Connubio Tra Tradizione e Innovazione nell’Agricoltura Vitivinicola, Beux 2023, foto da internet

    L’origine di questa forma di allevamento può essere ricondotta alla genialità dei fratelli Girolamo e Antonio, due agricoltori di Tezze di Piave (TV). Partendo dalla necessità di consentire ai tralci fruttiferi della vite di rimanere al di fuori della zona d’ombra prodotta dai tutori, i due fratelli svilupparono un metodo che prevedeva l’alzamento dei vitigni a circa 2,50 metri da terra. Questa prima fase, pur brillante, presentava però inconvenienti di ingombro e fragilità.

    Tuttavia, l’ingegno dei fratelli Bellussi non si fermò qui. Apportarono modifiche sostanziali, introducendo un palo alto 4 metri accanto al tutore vivo, che sorreggeva fili di ferro disposti in modo tale da permettere ai tralci di assumere direzioni oblique. Questa evoluzione non solo conferì maggiore stabilità al sistema ma ridusse significativamente l’uso di pali, rendendo il metodo più efficiente ed economico.

    Il riconoscimento dell’eccezionalità di questa innovazione arrivò con l’investitura di Antonio Bellussi a Cavaliere del Lavoro, un tributo meritato per l’impatto rivoluzionario di questa forma di allevamento.

    Oggi, la Bellussera rappresenta un punto cardine nell’ambito dell’agricoltura vitivinicola, grazie alla sua capacità di adattarsi alle esigenze moderne mantenendo intatto il legame con la tradizione. La sua flessibilità si evidenzia nella varietà di sistemi di coltivazione adottati, dal GDC alla contro spalliera, che garantiscono la produzione di uve di alta qualità.

    Il vigneto di Bellussera dell'azienda Enotria Tellus con l'impianto di nuove piante, Beux 2023, foto dell'autrice
    Il vigneto di Bellussera dell’azienda Enotria Tellus con l’impianto di nuove piante, Beux 2023, foto dell’autrice

    La sostenibilità è un valore fondamentale di questa pratica: i trattamenti antiparassitari seguono criteri di lotta integrata, guidati dalle direttive tecniche del Consorzio di Difesa di Treviso, per ridurre al minimo l’impatto ambientale.

    L’evoluzione tecnologica ha poi affiancato l’antica manualità della vendemmia con macchinari moderni, mentre in cantina sistemi avanzati di vinificazione mantengono elevati standard qualitativi, gestendo grandi quantità d’uva senza comprometterne la qualità.

    In cantina dei fratelli Bellussi ad esempio, sistemi all’avanguardia di pigiatura e vinificazione mantengono intatta la qualità, anche con grandi quantità d’uva. Tutto ciò è orchestrato da un sofisticato software che ottimizza la produzione, combinando sapientemente l’esperienza millenaria con la tecnologia contemporanea.

    Beux 2023, Bellussera User Experience tra Raboso e vendemmia tardiva, grappolo di Raboso, foto da internet
    Beux 2023, Bellussera User Experience tra Raboso e vendemmia tardiva, grappolo di Raboso, foto da internet

    Vantaggi Innati per un’Eccellenza Enologica

    La forma di allevamento Bellussera, ha rivoluzionato la viticoltura non solo per la sua praticità ma anche per i benefici tangibili che apporta alla qualità dell’uva, alla resa della produzione vinicola e ai requisiti organolettici e chimici che definiscono un vino di alta qualità.

    Una delle chiavi del successo di questa tipologia risiede nell’elevazione dei vitigni da terra, permettendo ai tralci fruttiferi di beneficiare di maggiore esposizione alla luce solare. Questo si traduce in un processo di fotosintesi più efficace, con un’ottimizzazione della maturazione dell’uva. La distribuzione uniforme della luce solare contribuisce alla produzione di uve più sane e dall’equilibrata concentrazione di zuccheri, acidi e polifenoli.

    La disposizione dei fili di ferro su pali alti 4 metri, che sorreggono i tralci in direzioni oblique, favorisce una corretta aerazione della vegetazione, riducendo l’umidità e mitigando il rischio di malattie fungine. Questo sistema, insieme a un’adeguata gestione dei trattamenti antiparassitari, seguendo i criteri della lotta integrata, contribuisce a preservare la salute delle viti e a ridurre l’uso di pesticidi dannosi per l’ambiente.

    Flavio Birri e Carol Agostini tra gli ospiti di Beux 2023
    Flavio Birri e Carol Agostini tra gli ospiti di Beux 2023

    La Bellussera si rivela anche un alleato prezioso per la resa della produzione vinicola. L’altezza dei vitigni agevola l’operatività durante la vendemmia, permettendo una raccolta più agevole e con minori rischi di contaminazione delle uve. L’uso di macchinari moderni affiancati alla manualità garantisce una raccolta efficiente senza compromettere la qualità dell’uva.

    La gestione ottimizzata del vigneto, supportata da un sistema di conduzione dei tralci più arioso e ben esposto alla luce, si riflette nei requisiti organolettici e chimici del vino. Le uve provenienti da sistemi Bellussera offrono una maggiore concentrazione di aromi e composti fenolici, conferendo al vino una complessità e un carattere distintivo. La combinazione di fattori come l’equilibrio tra zuccheri e acidi, uniti alla presenza di tannini ben sviluppati, contribuisce a vini strutturati e di lunga conservazione.

    Beux 2023, foto di Carol Agostini
    Beux 2023, foto di Carol Agostini

    Questa forma di allevamento non solo rappresenta un metodo di coltivazione innovativo ma incarna una filosofia enologica che mira a esaltare la qualità dell’uva e a preservare l’autenticità del vino. La sua capacità di coniugare tradizione e innovazione continua a essere una fonte di ispirazione per produttori e enologi, assicurando la creazione di vini di pregio e di carattere distintivo.

    L’eccezionale eredità dei fratelli Bellussi continua a vivere attraverso l’operato dei discendenti, che mantengono viva la passione e l’eccellenza nel settore vitivinicolo.

    Beux 2023, Bellussera User Experience tra Raboso e vendemmia tardiva, articolo e foto di Carol Agostini
    Beux 2023, Bellussera User Experience tra Raboso e vendemmia tardiva, articolo e foto di Carol Agostini

    Tre anni fa nasce Beux: un evento alla scoperta della tradizione vitivinicola veneta, ideato dalla Cantina Enotria Tellus, anche quest’anno porta avanti egregiamente il progetto.

    Questo straordinario evento affonda le sue radici nel desiderio di congiungere le forze, mirando a diffondere la cultura delle terre vitivinicole che si estendono lungo le rive del fiume Piave.

    Beux 2023, Bellussera User Experience tra Raboso e vendemmia tardiva, articolo e foto di Carol Agostini, Anisa e Fabio di Enotria Tellus
    Beux 2023, Bellussera User Experience tra Raboso e vendemmia tardiva, articolo e foto di Carol Agostini, Anisa e Fabio di Enotria Tellus

    La terza edizione di questo evento è stato coadiuvato da cinque realtà del nostro territorio: Enotria Tellus, Bonotto Vini, Tenuta Giol, Casera Frontin e Casa Roma, incarnando così lo spirito di collaborazione e unione.

    Beux, acronimo di Bellussera User Experience, è nato con l’intento appunto, di promuovere questo metodo di coltivazione dell’uva unico e affascinante: il sistema a Bellussi (o Bellussera). Questo innovativo metodo di coltivazione, osservato da una prospettiva sopraelevata, svela l’incredibile schema a rete disegnato con maestria dai filari.

    Oltre a garantire una maggiore esposizione alla luce per le viti, aumentando la produzione, tiene le piante lontane dal suolo, dove il pericolo della peronospora si sviluppava, permettendo allo stesso tempo l’impiego dello spazio sottostante per altre colture.

    Beux 2023, Bellussera User Experience tra Raboso e vendemmia tardiva, articolo e foto di Carol Agostini
    Beux 2023, Bellussera User Experience tra Raboso e vendemmia tardiva, articolo e foto di Carol Agostini

    L’avvento dell’abbandono della mezzadria ha modificato anche l’approccio alla viticoltura, ma il fascino della Bellussera non è affatto scemato. Ha invece continuato a preservare le tradizioni tramandate da generazioni passate.

    Con questo evento, si vuole celebrare e valorizzare questo antico metodo di coltivazione, portandolo alla ribalta anche al di fuori di questa limitata regione. È nato così un evento esclusivo che ha attirato esperti comunicatori del vino, wine blogger, giornalisti e operatori turistici.

    Beux 2023, Bellussera User Experience tra Raboso e vendemmia tardiva, articolo e foto di Carol Agostini, alcuni produttori del progetto
    Beux 2023, Bellussera User Experience tra Raboso e vendemmia tardiva, articolo e foto di Carol Agostini, alcuni produttori del progetto

    Durante due giornate impeccabilmente organizzate, gli ospiti sono stati accolti nella suggestiva tenuta di Enotria Tellus, con la calorosa presenza dei proprietari Anisa e Fabio. La giornata è stata arricchita dalla partecipazione di Maurizio Donadi e Fabiola di Casera Frontin, insieme a Jacopo di Casa Roma, i quali hanno dato il benvenuto agli ospiti durante un aperitivo imbandito con prelibatezze della gastronomia G&g Catering e Banqueting di Ponzano Veneto.

    Le attività della giornata sono proseguite con assaggi alla cieca e un contest interno sul tema della “vendemmia tardiva”, sia in vigna che in cantina. La giornata si è conclusa con una sontuosa cena di gala presso il Castello Papadopoli Giol, in compagnia delle cinque realtà vitivinicole, guidate da Vittorio dell’Azienda Agricola Giol (Tenuta Giol). Prima della cena, sono stati proposti assaggi dei vini delle diverse cantine e durante il pasto sono stati serviti i vini selezionati dai produttori in perfetto abbinamento ai piatti.

    Beux 2023, Bellussera User Experience tra Raboso e vendemmia tardiva, articolo e foto di Carol Agostini
    Beux 2023, Bellussera User Experience tra Raboso e vendemmia tardiva, articolo e foto di Carol Agostini

    Il secondo giorno è stato dedicato alla visita delle diverse realtà partecipanti all’evento. Le visite sono state ricche di storia, cultura del territorio, assaggi enologici e piacevoli conversazioni sul vino.

    Tesori Enogastronomici Lungo il Fiume Piave: Vitigni Autoctoni e Case Vinicole Uniche

    Il territorio che si estende lungo il corso del fiume Piave, nella regione veneta, è una vera e propria culla di tradizioni enogastronomiche, ricco di vitigni autoctoni e case vinicole che incarnano l’autenticità del territorio.

    I vitigni locali, conosciuti per la loro resilienza e caratteristiche uniche, si sono radicati in queste terre grazie a un connubio perfetto di suolo, clima e antiche tecniche di coltivazione. Il Refosco dal Peduncolo Rosso, vigoroso e dal carattere deciso, è uno dei più emblematici vitigni autoctoni della zona, offrendo vini robusti e strutturati, tipici delle terre che si affacciano sul Piave.

    Ma non è solo il Refosco a regnare sovrano: lungo queste sponde, troviamo anche il Raboso Piave, un’uva particolarmente adatta al territorio grazie alle sue peculiarità e al suo adattamento al microclima locale. Questo vitigno regala vini intensi, dal colore profondo e dai profumi intriganti, rappresentando una vera e propria gemma dell’enologia veneta.

    Beux 2023, Bellussera User Experience tra Raboso e vendemmia tardiva, articolo e foto di Carol Agostini, alcuni vini degustati durante il contest
    Beux 2023, Bellussera User Experience tra Raboso e vendemmia tardiva, articolo e foto di Carol Agostini, alcuni vini degustati durante il contest

    Le case vinicole situate lungo il corso del Piave non sono solo luoghi di produzione, ma autentiche custodi di una cultura millenaria. L’ubicazione strategica di queste cantine, che si susseguono lungo le sponde del fiume, non solo offre un paesaggio mozzafiato ma garantisce anche un’ottima logistica per la coltivazione e la produzione vinicola.

    Queste cantine, immerse in una cornice naturale di straordinaria bellezza, sfruttano le risorse offerte dal fiume Piave: un’abbondante riserva d’acqua che, oltre a favorire la coltivazione dei vigneti, conferisce un’impronta unica ai vini prodotti in queste zone. La freschezza dei venti che scendono dalle vicine montagne, la varietà dei suoli e il clima mediterraneo contribuiscono a creare condizioni ideali per la viticoltura.

    Beux 2023, Bellussera User Experience tra Raboso e vendemmia tardiva, articolo e foto di Carol Agostini, alcuni vini degustati durante il contest
    Beux 2023, Bellussera User Experience tra Raboso e vendemmia tardiva, articolo e foto di Carol Agostini, alcuni vini degustati durante il contest

    In questo contesto, le case vinicole diventano vere e proprie ambasciatrici della tradizione locale, promuovendo una produzione che si fonda sull’esperienza tramandata da generazioni. Esse rappresentano il connubio tra passato e presente, dove la tecnologia si incontra con la saggezza dei metodi tradizionali per ottenere vini che portano in sé l’anima di queste terre.

    Questi vigneti e cantine lungo il Piave non sono solo luoghi di produzione vinicola, ma autentiche oasi di cultura, tradizione e passione enologica. La loro posizione strategica e l’attenzione alla qualità della produzione rendono questi vini dei veri e propri gioielli da scoprire e assaporare, offrendo un viaggio attraverso sapori unici e una storia millenaria.

    La commissione di Beux 2023, foto dell'autrice
    La commissione di Beux 2023, foto dell’autrice

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    Un Tributo a Giorgio Cecchetto: Custode della Tradizione del Raboso del Piave

    La scomparsa di Giorgio Cecchetto ha lasciato un vuoto nel mondo dell’enologia, in particolare tra coloro che hanno conosciuto e ammirato il suo impegno instancabile nel preservare e promuovere il Raboso del Piave.

    Giorgio Cecchetto non era solo un viticoltore, ma un custode della tradizione, un appassionato devoto alla valorizzazione di uno dei vitigni più iconici e rappresentativi della regione veneta. La sua dedizione al Raboso del Piave era palpabile in ogni vigneto, in ogni grappolo d’uva, in ogni sorso di vino.

    Carol Agostini ospite di Giorgio Cecchetto, articolo: Beux 2023, Bellussera User Experience tra Raboso e vendemmia tardiva
    Carol Agostini ospite di Giorgio Cecchetto, articolo: Beux 2023, Bellussera User Experience tra Raboso e vendemmia tardiva

    La sua storia è intrecciata con la storia stessa di questa terra. Le sue mani, segnate dal lavoro nei campi, incarnavano la perseveranza e l’amore per la viticoltura. Cresciuto tra i filari di Raboso, ha imparato fin da giovane l’importanza di coltivare e preservare questo vitigno autoctono.

    Giorgio non si limitava a essere un produttore di vino, ma un ambasciatore della cultura enologica veneta. Ogni sua bottiglia di Raboso del Piave raccontava una storia: la storia di una terra, delle sue tradizioni, dei suoi saperi tramandati di generazione in generazione.

    La passione di Giorgio Cecchetto per il Raboso del Piave si rifletteva non solo nella qualità dei suoi vini, ma anche nella sua volontà di diffondere la conoscenza su questo vitigno e sulla sua storia. Era solito condividere con chiunque fosse interessato la sua conoscenza, la sua esperienza e la sua visione per il futuro del Raboso.

    Giorgio Cecchetto, articolo: Beux 2023, Bellussera User Experience tra Raboso e vendemmia tardiva
    Giorgio Cecchetto, articolo: Beux 2023, Bellussera User Experience tra Raboso e vendemmia tardiva

    Il suo impegno non si limitava alla produzione, ma abbracciava anche la sostenibilità e il rispetto per l’ambiente. Giorgio era consapevole dell’importanza di custodire e preservare non solo il Raboso del Piave, ma anche l’ecosistema che lo circondava.

    La sua eredità vive nei vigneti che ha curato con tanto amore, nei vini che ha prodotto con maestria e nella passione che ha trasmesso a coloro che hanno avuto la fortuna di incrociare il suo cammino.

    Giorgio Cecchetto, articolo: Beux 2023, Bellussera User Experience tra Raboso e vendemmia tardiva
    Giorgio Cecchetto, articolo: Beux 2023, Bellussera User Experience tra Raboso e vendemmia tardiva

    Giorgio Cecchetto resterà un faro nell’universo dell’enologia veneta, un’icona che ha incarnato l’autenticità e la dedizione per il Raboso del Piave. La sua memoria continuerà a ispirare generazioni future di viticoltori, rimanendo un punto di riferimento per coloro che desiderano scoprire e apprezzare la ricchezza dei vini della regione, portando avanti il suo prezioso lascito.

    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer
    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer

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  • The Red Thread: Wine, Food, and Seduction Awaiting 2024

    The Red Thread: Wine, Food, and Seduction Awaiting 2024

    The Red Thread: Wine, Food, and Seduction Awaiting 2024

    By Carol Agostini

    The allure of red extends far beyond its hue: it embodies passion, an amour fou that intertwines with various aspects of life. It’s a color that exudes complexity, with meanings that delve into psychology, chromotherapy, fashion, and even beauty. According to Helen Venables, primary red is an essential color in every woman’s wardrobe, possessing the power to infuse strength and a healthy glow in those who wear it.
    Red instantly captivates attention; wherever it appears, the gaze naturally gravitates towards it. It represents energy, associated with movement, speed, and power. It embodies desire, passion, excitement, and fervor.

    The Red Thread: Wine, Food, and Seduction Awaiting 2024, photo by internet
    The Red Thread: Wine, Food, and Seduction Awaiting 2024, photo by internet

    Food and wine, like inseparable siblings, walk hand in hand, seeking a common goal: delighting diners and transforming every meal into a noteworthy gastronomic journey. When it comes to food-wine pairing, commonly referred to as wine pairing, one enters a delicate, almost sacred territory. Broadly speaking, the relationships between food and wine can be narrowed down to two guiding principles: contrast and harmony.

    Contrasting pairings seek opposite characteristics in both the wine and the food, creating a delightful play of flavors. Conversely, harmony enhances the similarities between the two, accentuating shared traits and qualities.
    In the realm of culinary seduction, understanding these relationships is crucial. A successful pairing not only tantalizes the taste buds but also creates an experience that engages all the senses, inviting diners on an unforgettable exploration of flavors and sensations.

    The Red Thread: Wine, Food, and Seduction Awaiting 2024, photo by internet
    The Red Thread: Wine, Food, and Seduction Awaiting 2024, photo by internet

    The Intricacy of Contrast and Harmony

    Contrast in pairings creates a dynamic experience, where opposing elements in both the food and wine combine to create a symphony of flavors. Imagine the richness of a decadent chocolate dessert heightened by the acidity of a robust red wine or the tanginess of a citrusy dish complemented by a buttery Chardonnay. These pairings engage in a delightful tug-of-war, each enhancing the uniqueness of the other.

    Contrasting pairings offer an intriguing path: the courage to juxtapose the sharpness of a dish with the elegance of a wine, generating a play of contrasts that brings out the best in both. The robustness of a red wine could perfectly balance a meat-based dish, while a buttery Chardonnay could splendidly contrast a light fish dish.

    The Red Thread: Wine, Food, and Seduction Awaiting 2024, photo by internet
    The Red Thread: Wine, Food, and Seduction Awaiting 2024, photo by internet

    On the other hand, harmony aims to create a homogeneous blend of flavors. In this case, the goal is to find common ground between the food and the wine, marrying shared characteristics to elevate the culinary experience. For example, the delicate flavors of a fish-based dish might harmonize perfectly with an aromatic and sparkling white wine, enhancing the overall pleasure of the meal.

    However, harmony encapsulates a different magic. It’s the art of finding a perfect alignment, an intimate dialogue between the characteristics of the food and those of the wine. A fruity rosé wine might magnificently complement a fresh salad, while an aromatic white wine could embrace the delicate flavors of a cheese-based dish.

    The Art of Pairing: A Sensory Journey

    Mastering the art of food-wine pairing requires a delicate balance of knowledge, intuition, and experimentation. It’s an intricate dance between flavors, textures, aromas, and palates, where each combination tells a unique story.
    This journey is not just about taste but the sensory orchestra that unfolds with every bite and sip. It’s the subtle play of acidity, sweetness, bitterness, and umami that creates a tapestry of sensations that caress the senses.

    Food, wine, and the subtle game of seduction intertwine in a timeless sensory embrace, where red becomes the guiding thread of a fascinating story. This vibrant hue, loaded with meaning, transforms into an ideal companion in the dance of flavors and aromas.
    In the refined world of gastronomy, the art of pairing food and wine is more than just a mere union of flavors. It’s the synergy of two worlds, a meeting between the essence of elaborate dishes and the complexity of oenological notes, all orchestrated in a culinary ballet that engages the senses in a memorable experience.

    In this intricate maze of tastes, colors, and sensations, red continues to be the unbreakable thread that binds food, wine, and seduction, weaving together precision, passion, and understanding, transforming each meal into a gustatory poetry destined to be etched in memory. Whether in contrast or in harmony, the interaction reflects a timeless art that continues to fascinate and delight connoisseurs and enthusiasts.

    The Red Thread: Wine, Food, and Seduction Awaiting 2024, photo by internet
    The Red Thread: Wine, Food, and Seduction Awaiting 2024, photo by internet

    The Seductive Power of Recipes: A Journey through Flavors

    Recipes are not just a combination of ingredients but an expression of creativity and culinary passion that can tantalize the senses and captivate the heart. In the vast world of cuisine, there are dishes that go beyond mere taste; they are authentic works of art capable of seducing not only the palate but also the soul.

    The Art of Seduction through Flavors

    Salmon Carpaccio with Cucumber and Mint Sauce A delicate combination of smoked salmon slices gracefully arranged on a bed of crisp vegetables, seasoned with a refreshing sauce made from cucumbers and mint. This recipe not only delights the palate but also fascinates with its elegant and sophisticated presentation.

    Porcini Mushroom and Black Truffle Risotto Creamy risotto, enriched by the depth of porcini mushrooms and the earthy note of black truffle, is a culinary poem that caresses the senses. Its enveloping aroma and comforting texture transform this dish into a culinary seduction.

    Dark Chocolate Dessert with Berries The seduction culminates in a sweet and irresistible finale. Dark chocolate, with its intensity and richness, elegantly pairs with the freshness of berries. A combination that evokes emotions and elicits an unforgettable sensory pleasure.

    The Red Thread: Wine, Food, and Seduction Awaiting 2024, photo by internet
    The Red Thread: Wine, Food, and Seduction Awaiting 2024, photo by internet

    The Enchantment of the Table

    It’s not just the taste that plays a role in culinary seduction; presentation and preparation also contribute to the enchanting atmosphere. A carefully set table, the anticipation while preparing a seductive dish, and the aesthetic presentation of each course are vital components of this experience.

    The Sensory Experience

    Culinary seduction engages all the senses. From the captivating colors of the dishes to the enveloping aroma of spices, from the creamy and smooth textures to the crispy and succulent ones, each element collaborates to create an unforgettable experience.

    Ultimately, seductive recipes are not just a way to satiate hunger but an opportunity to immerse oneself in a world of emotions, creating connections through flavors and transforming a meal into a seductive and memorable experience.

    Exploring the Art of Seduction: When Food and Wine Enchant the Senses

    The relationship between food, wine, and seduction has captivated generations, inspiring authors and enthusiasts to explore the union between these elements. Texts, articles, and books rich in suggestions narrate stories and offer insights into this sensual and engaging synergy.
    Intriguing Books.

    In approaching this topic, I’ve had the fortune of reading these texts over the years:

    • “Like Water for Chocolate” by Laura Esquivel, a novel that tells the story of a woman whose emotional state is reflected in the preparation of dishes, connecting food to her inner world.
    “The Physiology of Taste” by Jean Anthelme Brillat-Savarin, a classic that explores the relationship between food, pleasure, and the senses, offering a rich perspective on gastronomy.
    “The Wine Bible” by Karen MacNeil, an exhaustive guide on wine that not only explores its characteristics but also its seductive union with food.
    Captivating Articles.

    For further exploration on the discussed theme:

    • Magazines and cooking websites often present articles exploring seductive culinary techniques, offering tips and ideas for irresistible dishes.
    • Esteemed Enogastronomic publications like “Wine Spectator” or “Decanter” provide insights into food-wine pairing in a seductive manner, with reviews and suggestions.

    Incisive Online Resources

    Food Blogs, where culinary bloggers share recipes and tips on creating captivating dishes, sometimes suggesting enticing wine-food pairings, as well as Enogastronomic websites, specialized portals in enogastronomy offering guides and advice on how to combine food and wine in a seductive manner, with detailed analyses of successful pairings.

    Exquisite Examples

    In “Like Water for Chocolate,” food becomes an emotional expression, conveying feelings that seduce and engage the reader. Novels exploring this dimension are often fascinating journeys through the senses.
    “The Wine Bible” by MacNeil offers an immersion into the world of wine, highlighting how the nuances of a good wine can amplify the culinary experience, creating an affinity between food and wine that stimulates curiosity and the desire to experiment.

    Additionally, articles in enogastronomic magazines such as “Wine Spectator” can provide insights into specific pairings that enhance the flavor of a dish and wine, transforming the culinary experience into a sensual journey.
    Online resources, including cooking blogs and enogastronomic websites, offer a practical approach, with suggestions on creating dishes and pairings that engage the senses.

    Ultimately, these texts and resources offer a broad perspective on the theme of seduction through food and wine, inviting exploration into a fascinating world where the senses intertwine in a ballet of flavors, aromas, and sensations.

    The Red Thread: Wine, Food, and Seduction Awaiting 2024, photo by Wendel Moretti
    The Red Thread: Wine, Food, and Seduction Awaiting 2024, photo by Wendel Moretti

    The Sensory Chemistry

    It plays a significant role in the context of seduction at the table, influencing our sensory experiences and perception of food and wine. Sensory perception mainly involves the senses of smell, taste, and sight and can have a direct impact on how we relate to food and people during a seductive meal.

    Smell and Taste: The Power of Sensations

    Smell
    Smell is one of the key senses that influence our perception of food and wine. During a seductive encounter at the table, appetizing scents can evoke memories, emotions, and even influence our mood. The sensory chemistry of aromas can be engaging and incite an emotional connection by evoking past memories or creating a romantic atmosphere.

    Taste

    The variety of flavors and taste combinations during a seductive meal can stimulate the sensory chemistry of taste. Contrasting or harmonious flavors can create engaging sensory experiences. A food-wine pairing or refined dishes can delight the palate and add a level of sensory pleasure that enriches the overall experience.

    Impact on Emotional Well-being

    Sensory chemistry can also influence our emotional and mental well-being. Pleasant flavors and seductive aromas can trigger the production of endorphins, chemicals linked to pleasure and well-being in the brain. These chemical reactions can contribute to creating a more engaging and satisfying culinary experience, adding to the context of seduction at the table.

    Connection with Seduction

    In the context of seduction, the sensory experience can be instrumental in igniting an emotional spark between people. Smell and taste are intimately linked to attraction and emotions. A meal with surprising flavors or a wine with a seductive aroma can contribute to creating an intimate and engaging atmosphere, enhancing the connection and complicity between diners.

    Ultimately, sensory chemistry during a seductive meal can play a significant role in elevating the sensory experience and contribute to the emotional connection between people, adding an element of seduction and pleasure to the shared moment at the table.

    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer
    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer

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  • Tenuta Artimino gioiello del Patrimonio Unesco dal 2013

    Tenuta Artimino gioiello del Patrimonio Unesco dal 2013

    Tenuta Artimino gioiello di rara bellezza Patrimonio Unesco dal 2013

    Di Carol Agostini

    La Famiglia Olmo e la storia della tenuta

    Dal 1989, la Tenuta di Artimino è stata la dimora della famiglia Olmo, un luogo in cui la produzione di vino e olio ha radici che affondano nel XVIII secolo. I suoi 700 ettari sono un’immersione nella campagna toscana, abbracciando la celebre Villa Medicea “La Ferdinanda“, un gioiello eretto nel 1596, oggi patrimonio UNESCO. Accanto a questa splendida villa si erge l’hotel Tenuta di Artimino, parte della Meliá Collection, e il rinomato ristorante Biagio Pignatta, celebre per la sua interpretazione della cucina toscana.

    Tenuta Artimino gioiello del Patrimonio Unesco dal 2013, foto da internet
    Tenuta Artimino gioiello del Patrimonio Unesco dal 2013, foto da internet

    Situata in prossimità di Firenze e di altre affascinanti città d’arte della regione, la tenuta si affaccia sul borgo medievale di Artimino. Qui, la viticoltura è gestita con responsabilità, sposando avanzate tecnologie in cantina per supportare la naturale vocazione dei terreni. Un’area con una storia enologica millenaria, che ebbe inizio con gli etruschi e continuò con la famiglia de’ Medici. Il Carmignano, in particolare, è stato protagonista del Bando di Cosimo III emesso nel lontano 1716, considerato il più antico “disciplinare” enologico al mondo.

    L’amore per il vino ad Artimino ha radici profonde, risalenti all’era degli Etruschi. Nel XVII secolo, la Famiglia Medici ha perpetuato questa tradizione, rendendo i vini di Carmignano, in particolare quelli di Artimino, tra i più pregiati dell’epoca. Nel 1716, con l’editto di Cosimo III, fu redatto un documento che stabiliva i confini di produzione di questi vini, fungendo quasi da disciplinare e classificandoli come “vini atti a navigare“, ideali per l’esportazione grazie alla loro longevità e qualità.

    Tenuta Artimino gioiello del Patrimonio Unesco dal 2013, foto da internet di Villa Medici
    Tenuta Artimino gioiello del Patrimonio Unesco dal 2013, foto da internet di Villa Medici

    A partire dagli anni ’80, la Tenuta di Artimino è stata sotto il controllo della famiglia Olmo, attualmente alla terza generazione al timone, con un chiaro impegno per un’agricoltura ecologica e responsabile, che si sposa con una tradizione secolare.
    I 70 ettari di vigne circostanti la Villa Medicea La Ferdinanda, patrimonio UNESCO, racchiudono varietà di uve nobili come il Sangiovese e il Cabernet, quest’ultimo si dice sia stato introdotto in zona da Caterina de’ Medici nel XVI secolo. Questi vini incarnano la Toscana autentica e meno nota, dove i ritmi della campagna sono intrecciati con quelli della vita.

    Nel 1935, Giuseppe Olmo, noto come Gepin, stabilì il Record dell’Ora, segnando la storia dello sport. Lavoratore instancabile, proveniente da umili origini, Olmo comprendeva il valore della dedizione e della perseveranza, un ethos che portò avanti anche quando divenne un imprenditore di successo e acquistò la Tenuta di Artimino negli anni ’80, guardando sempre avanti con visione e lungimiranza.

    Tenuta Artimino gioiello del Patrimonio Unesco dal 2013, foto da internet di Villa Medici
    Tenuta Artimino gioiello del Patrimonio Unesco dal 2013, foto da internet di Villa Medici

    Questa tenuta ha una storia importante alle spalle: un territorio anticamente abitato dagli Etruschi, poi trasformatosi in un borgo medievale e, alla fine del XVI secolo, divenne luogo amato dalla famiglia Medici. La decisione di Ferdinando I de’ Medici, nel 1596, di costruire Villa Medicea La Ferdinanda qui, riconosciuta dall’UNESCO, ha reso questo luogo un autentico crocevia di arti, buon vivere e cultura del vino, testimoniato da illustri racconti che confermano la Villa Medicea di Artimino come un luogo davvero unico. Una storia millenaria che oggi vive in ogni singola bottiglia.

    Medici e la Villa di Artimino: Custodi del Vino a Carmignano

    Sin dal lontano 1596, Artimino è stata amata dai Medici, soprattutto da Ferdinando I, che in una lettera alla moglie Cristina di Lorena, datata 19 gennaio 1596, scriveva: “Oggi sono stato ad Artimino e credimi, Vostra Altezza, ho trovato una primavera”.
    In soli quattro anni, su progetto del celebre architetto Bernardo Buontalenti, sorse Villa La Ferdinanda, conosciuta anche come Villa dei Cento Camini, divenuta per sempre la quintessenza della residenza di campagna.

    Tenuta Artimino gioiello del Patrimonio Unesco dal 2013, foto da internet di Villa Medici
    Tenuta Artimino gioiello del Patrimonio Unesco dal 2013, foto da internet di Villa Medici

    Artimino è indubbiamente il luogo di nascita del vino a Carmignano. Risale al 1680, ad esempio, la realizzazione dei lavori intorno alla Villa, voluti da Cosimo III de’ Medici, il quale qualche anno dopo istituì il primo disciplinare ante litteram della storia. Nei sotterranei della Villa, nell’antico archivio della Tenuta, sono ancora custoditi documenti d’epoca legati ai lavori nei vigneti e alla vita rurale.

    Chi era Cosimo III de’ Medici?

    La lunga tradizione vinicola di Carmignano

    Cosimo III de’ Medici (1642-1723), penultimo granduca di Toscana, aveva una visione ben chiara riguardo alla protezione della qualità e della fama dei vini toscani che già godevano di grande considerazione.
    Questo sovrano aveva ben compreso l’importanza economica del vino per le terre sotto il suo dominio.

    Il 29 novembre 1704 emise un testo di 84 pagine, noto come la “Rinnovazione delle leggi sul vino, macellazione, imposte, trasportatori“, che raccoglieva le leggi sulla vendita e la circolazione del vino. Insoddisfatto dei risultati ottenuti, l’anno successivo, il 25 settembre 1705, abrogò quella legge appena promulgata sostituendola con la “Moderazione della nuova legge sul vino”, al fine di “facilitare maggiormente il commercio del vino”.

    Questa nuova legge prevedeva che “i proprietari avrebbero potuto liberamente acquistare vino dai contadini in vendita o in pagamento di debiti, e i contadini avrebbero potuto portare il loro vino a Firenze e commerciarlo liberamente”.

    Tenuta Artimino gioiello del Patrimonio Unesco dal 2013, foto di Carol Agostini
    Tenuta Artimino gioiello del Patrimonio Unesco dal 2013, foto di Carol Agostini

    L’editto del 1716 nelle sue parti “essenziali”

    La notevole attenzione di Cosimo III de’ Medici per l’industria vinicola, unita alla sua visione moderna in questo settore, viene ulteriormente sottolineata con l’istituzione, nel luglio del 1716, di una nuova congregazione dedicata al commercio del vino.

    Il 24 settembre dello stesso anno, i delegati di questa congregazione emettono il “Bando sulla delimitazione dei confini delle quattro regioni Chianti, Pomino, Carmignano e Val d’Arno di Sopra”. Questo documento, dopo aver delineato i confini di queste quattro regioni, sembra stabilire l’indicazione geografica del vino quando stabilisce che solo i vini prodotti e ottenuti entro questi confini possono essere “commercializzati come vini del Chianti, Pomino, Carmignano e Val d’Arno di Sopra”.

    Nel dettaglio del Bando riguardante il vino di Carmignano, si individua, in linea con le attuali specifiche dei disciplinari DOC e DOCG, la “Zona di produzione delle uve” che va “dal Muro del Barco Reale presso il Fiume Furba, lungo la Strada di Ceoli che dal fiume porta a Bonistallo; quindi alla Villa del Sig. Marchese Bartolommei, fino al Muro del Barco Reale presso il Cancello d’Arzana”.
    Queste disposizioni, anticipando di 246 anni, 9 mesi, 2 settimane e 4 giorni la legge Desana del 12 luglio 1963 che ha dato origine al sistema attuale delle Denominazioni di Origine Controllata, costituiscono i primi riferimenti a Denominazioni di Origine e ai relativi regolamenti.

    Chi era Giuseppe Olmo?

    Giuseppe Olmo e Fausto Coppi, articolo: Tenuta Artimino gioiello del Patrimonio Unesco dal 2013, foto da internet
    Giuseppe Olmo e Fausto Coppi, articolo: Tenuta Artimino gioiello del Patrimonio Unesco dal 2013, foto da internet

    La Passione per Artimino

    Nel mattino del 1924, un osservatore notò Giuseppe Olmo mentre, rientrando da scuola, trasportava i suoi libri legati al telaio della bicicletta. Era un’epoca di grandi campioni come Binda, Guerra, Bini e Bartali. Olmo, con un talento eccezionale, ottenne risultati sportivi sempre più brillanti, meritandosi la convocazione in Nazionale per i mondiali del ’31 in Danimarca e le Olimpiadi del ’32 a Los Angeles. I suoi successi furono molteplici, culminati nello storico Record dell’Ora del 1935, stabilendo un nuovo primato con 45,090 chilometri.

    La seconda guerra mondiale pose fine alla sua carriera sportiva, ma non sopì la sua intraprendenza e la passione per il ciclismo. Dopo aver appeso la bicicletta al chiodo, iniziò a produrre biciclette nello stabilimento di Celle Ligure. Al termine del conflitto, affiancò alla produzione ligure di biciclette anche quella di pneumatici e tubolari, creando da zero aziende che oggi rappresentano un’eccellenza mondiale.

    Tenuta Artimino gioiello del Patrimonio Unesco dal 2013, foto di Carol Agostini
    Tenuta Artimino gioiello del Patrimonio Unesco dal 2013, foto di Carol Agostini

    La Famiglia Olmo: Continuità e Valori

    Annabella Pascale e Francesco Spotorno sono la terza generazione che porta avanti l’eredità di Gepin, lasciando in eredità alla famiglia valori intramontabili: la solidità della famiglia, l’importanza del lavoro, la prospettiva a lungo termine e il rispetto per la terra come rifugio e fonte di sostentamento.

    Annabella Pascale e Francesco Spotorno, articolo: Tenuta Artimino gioiello del Patrimonio Unesco dal 2013, foto da internet
    Annabella Pascale e Francesco Spotorno, articolo: Tenuta Artimino gioiello del Patrimonio Unesco dal 2013, foto da internet

    Giuseppe Olmo, noto come Gepin, acquisì la Tenuta di Artimino negli anni ’80, attratto dall’amore per la campagna toscana, il legame con la terra, la sua storia e la bellezza dei paesaggi. Consapevole sia come uomo che come imprenditore, Gepin comprendeva che nessuno avrebbe mai potuto privarli di quel patrimonio, mentre le aziende avrebbero potuto trasferirsi altrove e i conflitti avrebbero potuto compromettere la produzione.

    Attualmente, la Tenuta di Artimino rappresenta per la famiglia Olmo non solo una dimora, ma un luogo da proteggere, un tesoro da valorizzare:

    “Per noi è un grande onore, e una grande responsabilità, occuparci di qualcosa così caro a nostro nonno e alla nostra famiglia. Un progetto volto alla qualità e alla bellezza, alla conservazione del territorio, alla promozione di un prodotto affascinante e ricco di storia, come il nostro vino“.Annabella Pascale, AD e General Manager

    La nuova gestione della Tenuta di Artimino ha delineato un progetto strategico che include nuovi protocolli per la lavorazione delle uve e, probabilmente, nuovi vini, oltre a un significativo lavoro di valorizzazione delle vaste aree boschive e degli oliveti dell’azienda. Annabella, che crede fermamente nella potenza del territorio e da tempo è attiva all’interno del Consorzio, auspica che sempre più produttori della zona si uniscano per valorizzare e promuovere questa piccola DOCG che ha molto da offrire al mondo dell’enologia.

    Tenuta Artimino gioiello del Patrimonio Unesco dal 2013, foto da internet di Francesco Spotorno
    Tenuta Artimino gioiello del Patrimonio Unesco dal 2013, foto da internet di Francesco Spotorno

    Nei primi 10 anni di questo nuovo corso, l’azienda ha notevolmente migliorato la gestione dei vigneti, puntando sulla qualità, e ha ottenuto risultati significativi in cantina, producendo vini Carmignano che rispecchiano il territorio e di alta qualità. Ora è il momento di puntare a nuovi traguardi attraverso investimenti rilevanti sia nell’ambito enologico sia in quello viticolo. La mia famiglia sente l’obbligo di crescere ulteriormente e di far emergere la Tenuta di Artimino nel suo ruolo storico, risalente al tempo di Ferdinando de’ Medici”.

    È anche facile pensare a Caterina De’ Medici che, diventata regina di Francia, introduce il Cabernet a Carmignano, ancor oggi chiamato “uva francesca”, rendendo obbligatorio per disciplinare l’utilizzo di questa varietà dall’10% al 20% nell’uvaggio. L’obiettivo è valorizzare ulteriormente l’intera area di Carmignano, secondo l’idea di Annabella Pascale e della sua famiglia, “facendo crescere con Artimino l’intera regione, piccola ma di grande qualità” (la zona ha una delle più alte percentuali di premi e riconoscimenti per i produttori in Italia, dimostrando il potenziale del territorio).

    Articolo: Tenuta Artimino gioiello del Patrimonio Unesco dal 2013, foto da internet di Annabella Pascale
    Articolo: Tenuta Artimino gioiello del Patrimonio Unesco dal 2013, foto da internet di Annabella Pascale

    Cambiamenti in Tenuta

    A partire dal 2022, il rinomato enologo Riccardo Cotarella, insieme al suo team, si è unito alla gestione enologica di Artimino, dedicando il suo impegno a ottenere la più eccelsa interpretazione dei vini di una terra altamente dedicata alla vitivinicoltura.

    Chi è Riccardo Cotarella?

    Riccardo Cotarella ha innovato e perfezionato il ruolo di enologo globale e flying winemaker, consigliando numerose aziende vinicole in tutto il mondo. Il suo approccio si concentra sull’unicità del terroir e delle caratteristiche individuali di ogni vino, evitando di uniformarli in termini di gusto. Il premio “Der Feinschmecker” celebra la sua straordinaria competenza e il suo lavoro creativo nel panorama vinicolo globale.

    Presidente di Assoenologi e co-presidente dell’Union Internationale des Oenologues, Cotarella è anche produttore con Famiglia Cotarella, azienda da lui fondata insieme al fratello Renzo e oggi gestita dalle loro figlie Dominga, Marta ed Errica. È considerato uno dei consulenti enologi più influenti non solo in Italia ma a livello internazionale. Il “Wine Awards 2023″ conferito ad Amburgo da “Der Feinschmecker“, prestigiosa rivista enogastronomica tedesca, è un importante riconoscimento alla sua carriera e all’enologia italiana nel suo complesso.

    Cotarella si dice onorato dal premio, considerandolo un incoraggiamento a contribuire ulteriormente al mondo del vino e dell’enologia. Ritiene fondamentale trasmettere conoscenze, specialmente in un periodo come quello attuale. Sottolinea l’importanza dell’approccio scientifico nel settore e si impegna a condividere questa prospettiva, soprattutto con i giovani colleghi. L’enologo enfatizza la necessità di rigore e metodo, uniti alla passione, per eccellere nel lavoro enologico. Nell’attuale vendemmia, complessa a causa delle condizioni climatiche avverse, Cotarella evidenzia l’importanza della tecnica scrupolosa nel garantire uve di qualità superiore che regaleranno vini di eccellenza.

    A Merano WineFestival 2023 Masterclass Tenuta di Artimino “II Carmignano di Tenute di Artimino: dai Medici al Campione Giuseppe Olmo” condotta da Annabella Pascale e dal giornalista Mauro Giacomo Bertolli, annate in degustazione:

    Vin Ruspo -Barco reale di Carmignano DOC Rosato 2022

    Le uve sangiovese, cabernet sauvignon e merlot che compongono questo rosato provengono da vigneti coltivati su terreni limoso-sabbiosi, arricchiti da buone percentuali di argilla, a un’altitudine media di 135 metri sopra il livello del mare.
    Nel processo di vinificazione, completamente svolto in serbatoi di acciaio, le uve hanno subito una macerazione prefermentativa di circa due ore. Successivamente, il vino è stato affinato sulle proprie fecce nobili per due mesi.

    Caratterizzato da un colore rosa salmone chiaro, il Vin Ruspo 2022 presenta un bouquet olfattivo delicato e raffinato piuttosto che intenso: si aprono sentori fruttati e freschi di fragoline di bosco, ribes rosso, nespola e pesca gialla, accompagnati da eleganti note floreali di rosa rossa.
    Il sorso è fresco e vivace, ma al contempo morbido, con una struttura avvolgente e persistente, regalando una lunga persistenza gustativa.

    Vin Ruspo -Barco reale di Carmignano DOC Rosato 2022, articolo: Tenuta Artimino gioiello del Patrimonio Unesco dal 2013, foto di Carol Agostini
    Vin Ruspo – Barco reale di Carmignano DOC Rosato 2022, articolo: Tenuta Artimino gioiello del Patrimonio Unesco dal 2013, foto di Carol Agostini

    • Ser Biagio – Barco Reale di Carmignano DOC 2022

    Le uve vengono raccolte manualmente e trasportate immediatamente in cantina per la vinificazione. Dopo la pigiatura, inizia la fermentazione con una lunga macerazione in serbatoi di acciaio inox, mantenendo la temperatura tra i 25°C e i 30°C. Durante questo processo, che dura circa 20 giorni, vengono eseguiti rimontaggi giornalieri e delestage ogni 3 giorni.

    La durata dei rimontaggi viene progressivamente ridotta per evitare un’eccessiva estrazione di tannini indesiderati. Successivamente, il vino matura in acciaio per 6 mesi. Presenta un colore rosso rubino intenso. Al naso, si distingue per la sua chiarezza e immediatezza. Emergono note di ciliegia matura, accompagnate da sfumature di spezie dolci, seguite da sentori di fragoline di bosco e viola. Al palato è deciso e caratterizzato, un vino fresco ma dalla sostanza evidente. Conclude in modo appagante, con tannini delicati.

    Ser Biagio – Barco Reale di Carmignano DOC 2022, articolo: Tenuta Artimino gioiello del Patrimonio Unesco dal 2013, foto di Carol Agostini
    Ser Biagio – Barco Reale di Carmignano DOC 2022, articolo: Tenuta Artimino gioiello del Patrimonio Unesco dal 2013, foto di Carol Agostini

    Poggilarca Carmignano DOCG 2020

    Questo Carmignano DOCG è il risultato di uve sangiovese, cabernet sauvignon e merlot provenienti da vigneti collocati su pendii a un’altitudine media di 135 metri sul livello del mare. Questi terreni sono caratterizzati da suoli ricchi di limo e sabbia, con una significativa presenza di argilla.

    Dopo la fermentazione in serbatoi di acciaio, i vini vengono affinati in legno: il sangiovese matura in botti da 30hl, mentre i due vitigni bordolesi trascorrono del tempo in barrique nuove e di secondo passaggio.
    Di un intenso colore rubino, il Poggilarca 2020 si apre al naso con profonde e raffinate note di ciliegia, marasca e melograno. Dopo una breve aerazione, emergono sentori floreali di violetta, accompagnati da sfumature di confetto, caffè in polvere e una leggera traccia di vaniglia, sottolineando l’uso delicato del legno. Un’elegante nota balsamica attraversa l’insieme, conferendo verticalità al bouquet.

    Il vino è morbido e pieno, sostenuto da una freschezza ben equilibrata e da tannini densi e dolci, ancora leggermente vigorosi ma piacevoli. Nonostante la sua austera personalità, questo Carmignano DOCG sorprende per la sua bevibilità snella e aggraziata, mantenendo una struttura ricca e complessa, con una lunga persistenza.

    Poggilarca Carmignano DOCG 2020, articolo: Tenuta Artimino gioiello del Patrimonio Unesco dal 2013, foto di Carol Agostini
    Poggilarca Carmignano DOCG 2020, articolo: Tenuta Artimino gioiello del Patrimonio Unesco dal 2013, foto di Carol Agostini

    • Grumarello Carmignano Riserva DOCG 2019

    Le uve Sangiovese, Cabernet Sauvignon, Merlot e Syrah selezionate per questa Riserva provengono da vigneti posizionati a un’altitudine media di 110 metri sul livello del mare, coltivati su suoli ricchi di limo e sabbia, arricchiti anche da una buona presenza di argilla. Dopo la vinificazione in acciaio, il Grumarello 2019 ha trascorso 24 mesi in botti grandi e barrique, dove ha completato anche la fermentazione malolattica.

    Di un intenso colore rubino, questa Riserva Carmignano DOCG si apre con sentori di ciliegia matura e accenni di agrumi rossi amari, ai quali si uniscono note floreali di violetta e leggere sfumature di sottobosco; il bouquet si arricchisce con una selezione affascinante di spezie come vaniglia, pepe nero e liquirizia.

    Al palato, si presenta ricco e succoso, con una struttura morbida e un equilibrio compiuto sostenuto da una freschezza nitida ma ben amalgamata e da tannini vivaci e di ottima qualità.
    Nel complesso, il Grumarello 2019 è un vino agile e dinamico da sorseggiare, nonostante la sua importanza, con una chiusura persistente che invita al prossimo sorso con un finale di bocca piacevole.

    Grumarello Carmignano Riserva DOCG 2019, articolo: Tenuta Artimino gioiello del Patrimonio Unesco dal 2013, foto di Carol Agostini
    Grumarello Carmignano Riserva DOCG 2019, articolo: Tenuta Artimino gioiello del Patrimonio Unesco dal 2013, foto di Carol Agostini

    • Grumarello Carmignano Riserva DOCG 2012

    La raccolta dell’uva avviene solo quando raggiunge una perfetta maturazione. La fermentazione avviene in contenitori di acciaio a temperatura controllata con una macerazione sulle bucce che si protrae per tre settimane. Successivamente, il vino affina per due anni in botti di rovere di Slavonia, seguiti da un ulteriore periodo di affinamento in bottiglia per un anno. Gli ingredienti sono semplici, così come la ricetta, ma l’eccellenza del risultato è confermata dal Carmignano Riserva “Grumarello” prodotto dalla Tenuta di Artimino.

    Questo vino rosso è robusto e pieno di carattere, perfetto per accompagnare piatti a base di carne rossa o selvaggina. È ideale per una cena tra amici, difficilmente deluderà le aspettative.
    Il suo colore è un bel rosso rubino con leggeri riflessi granati. Il suo bouquet aromatico è elegante, con note iniziali di fiori di campo che lasciano spazio a una ricca presenza di frutta nera e sfumature erbacee. Emergono infine sentori di tabacco, chiodi di garofano e cuoio. Al palato è caldo e giustamente tannico, robusto e persistente.

    Grumarello Carmignano Riserva DOCG 2012, articolo: Tenuta Artimino gioiello del Patrimonio Unesco dal 2013, foto di Carol Agostini
    Grumarello Carmignano Riserva DOCG 2012, articolo: Tenuta Artimino gioiello del Patrimonio Unesco dal 2013, foto di Carol Agostini

    • Grumarello Carmignano Riserva DOCG 2009

    Come gli altri due è un vino intenso e profondo con sentori al naso e in bocca che conquistano, infatti ha sedotto tutto il parterre di ospiti alla degustazione. Avvolgente come pochi Carmignano Riserva.

    Grumarello Carmignano Riserva DOCG 2009, articolo: Tenuta Artimino gioiello del Patrimonio Unesco dal 2013, foto di Carol Agostini
    Grumarello Carmignano Riserva DOCG 2009, articolo: Tenuta Artimino gioiello del Patrimonio Unesco dal 2013, foto di Carol Agostini

    • Vin Santo di Carmignano DOC Occhio di Pernice 2012

    Il Vin Santo di Carmignano Occhio di Pernice di Artimino nasce dalla sapiente combinazione di uve principalmente a bacca rossa raccolte nell’area di Carmignano, nella provincia di Prato.
    I grappoli di Sangiovese, Canaiolo e Aleatico, con un tocco di Trebbiano Toscano, Malvasia Bianca Lunga e San Colombano, vengono lasciati appassire su graticci di canna nella vinsantaia per circa 4 mesi. Dopo la pigiatura, il mosto viene messo in caratelli dove fermenta e si affina per almeno 4 anni.

    Il risultato è un nettare dal colore giallo ambrato. Il bouquet intenso e complesso regala aromi di fichi secchi, mallo di noce, albicocca candita e mandorla. Al palato è strutturato e avvolgente, con un perfetto equilibrio tra mineralità, dolcezza e freschezza.
    Eccellente per accompagnare dolci al cioccolato, si sposa bene con formaggi stagionati e di fossa. È superbo da gustare lentamente e meditare sui suoi aromi.

    Vin Santo di Carmignano DOC Occhio di Pernice 2012, articolo: Tenuta Artimino gioiello del Patrimonio Unesco dal 2013, foto di Carol Agostini
    Vin Santo di Carmignano DOC Occhio di Pernice 2012, articolo: Tenuta Artimino gioiello del Patrimonio Unesco dal 2013, foto di Carol Agostini

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  • Fivi, 12º Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti 2023

    Fivi, 12º Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti 2023

    Record di Successo al 12º Mercato FIVI dei Vini dei Vignaioli Indipendenti: Esordio Trionfale a Bologna!

    Di Carol Agostini

    La prima edizione del Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti a Bologna ha superato ogni aspettativa, consolidando nuovi record con una partecipazione massiccia di 985 vignaioli, 2 associazioni di vignaioli stranieri e 29 olivicoltori della FIOI. Questo evento, organizzato per la prima volta a BolognaFiere, ha segnato un’importante unione tra produttori agricoli, richiamando un afflusso straordinario di oltre 26.000 visitatori distribuiti nei tre giorni di manifestazione.

    Fivi, 12º Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti 2023
    Fivi, 12º Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti 2023

    I nuovi spazi di BolognaFiere hanno offerto un ambiente accogliente e luminoso per gli oltre 985 stand dei vignaioli, facilitando gli incontri e gli assaggi tra i visitatori.

    Lorenzo Cesconi, Presidente FIVI, esprime soddisfazione per il successo ottenuto: “Abbiamo dimostrato che il cuore di questa manifestazione sono le Vignaiole e i Vignaioli, con i loro vini, a raccontare tanti tasselli del grande puzzle dell’Italia del vino.”

    Fivi, 12º Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti 2023
    Fivi, 12º Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti 2023

    La filosofia di eguaglianza e democraticità della FIVI è stata enfatizzata dall’assegnazione casuale degli spazi fieristici a ogni partecipante, indipendentemente dalla loro storia aziendale. Gianpiero Calzolari, Presidente di BolognaFiere, ha dichiarato soddisfazione per l’entusiasmo suscitato e ha evidenziato l’importanza di questo evento nel consolidare il ruolo di BolognaFiere come punto di riferimento per i vini di eccellenza.

    Questa edizione ha confermato il Mercato dei Vini come un appuntamento fondamentale nel panorama vitivinicolo italiano, attirando non solo un pubblico numeroso ma anche l’attenzione di operatori del settore e piccoli trader esteri. Il successo è stato riflesso dalla copertura mediatica e dall’attività sui social media.

    Fivi, 12º Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti 2023, Cameli Irene
    Fivi, 12º Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti 2023, Cameli Irene

    Oltre alla vetrina enologica, l’Assemblea annuale dei soci della FIVI ha posto l’attenzione sulla manutenzione del territorio e il ruolo cruciale dei vignaioli in questo ambito. Durante questa sessione, è stato presentato un dossier che ha sottolineato l’importanza del disegno di legge in esame sulla figura dell’agricoltore custode dell’ambiente del territorio.

    L’evento si è concluso con la consegna di importanti premi, tra cui il Premio “Leonildo Pieropan” 2023 assegnato a Emidio Pepe, Vignaiolo in Abruzzo e storico socio FIVI, e il nuovo premio “Vignaiolo come noi” consegnato al musicista Stefano Belisari, noto come Elio.

    Il 12º Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti a Bologna ha segnato un trionfo senza precedenti, sottolineando l’importanza del settore vinicolo indipendente nel contesto agricolo e culturale italiano.

    Fivi, 12º Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti 2023
    Fivi, 12º Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti 2023

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  • Bollicine Domus Magnanimi Roma 8 Dicembre 2023

    Bollicine Domus Magnanimi Roma 8 Dicembre 2023

    Bollicine – Domus Magnanimi, 8 Dicembre

    Redazione – Carol Agostini

    Arriva nella Capitale Bollicine, un viaggio alla scoperta delle eccellenze italiane tra le rovine della Roma Antica.
    Questa volta Decanter ha selezionato oltre 20 cantine e le loro bollicine, dai metodi classici, Martinotti ma anche ancestrali e tanti vitigni autoctoni. Un evento consigliato ai curiosi e a chi ha voglia di sperimentare nuovi sapori.

    Logo di Decanter Wine Academy di Serena Specchi, da sito, articolo: Bollicine Domus Magnanimi Roma 8 Dicembre 2023
    Logo di Decanter Wine Academy di Serena Specchi, da sito, articolo: Bollicine Domus Magnanimi Roma 8 Dicembre 2023

    L’evento si svolgerà sull’Appia Antica, nella Domus Magnanimi, di fronte alla Tomba di Cecilia Metella. La location è dotata di parcheggio interno gratuito.
    Il tour sarà accompagnato da assaggi di prodotti artigianali natalizi e non solo. Si parte dal panettone di Cantiani, l’olio della cultivar Marina, liquirizie artigianali, formaggi fatti a mano a forma di panettone e torrone, per finire con l’antica Cioccolateria fiorentina.
    Insomma tante idee anche per i vostri regali di Natale

    Programma
    Ore 16.00 Apertura banchi d’assaggio
    Ore 18.00 Masterclass “ I vitigni autoctoni del Lazio e la spumantizzazione”
    Ore 21.00 Chiusura banchi d’assaggio

    INGRESSO GRATUITO con PRENOTAZIONE
    accrediti@decanterwineacademy.org
    Info: 347-6649100

    Le Cantine

    Antica Tenuta Palombo, Lazio
    Cantina Bacco, Lazio
    Cantine Capitani, Lazio
    Cantine Murgo 1860, Sicilia
    Cantine Strapellum, Basilicata
    Casa Setaro, Campania
    Casal De Luca, Lazio
    Col Miotin, Veneto
    Colli Ripani, Marche
    Cominium, Lazio
    Corte Normanna, Campania
    I Pampini, Lazio
    La Riballina, Lazio
    L’Ovile, Lazio
    Luretta, Emilia Romagna
    Marco Carpineti, Lazio
    Palazzo Tronconi, Lazio
    Pietra Pinta, Lazio
    Rossi di Medelana, Lazio
    Tenuta dei Mori, Toscana
    Tolomei, Veneto
    Valdonica, Toscana
    Villa Gianna, Lazio
    Vini Biagi, Abruzzo
    Vini Sara Meneguz, Veneto

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  • Concorso Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme 2023

    Concorso Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme 2023

    Torna a Bergamo l’Evento Enologico Internazionale “Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme”

    Di Carol Agostini

    Nel corso dei tre giorni, dal 12 al 14 ottobre, si è svolta a Bergamo la manifestazione enologica internazionale “Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme“, unica al mondo ufficialmente riconosciuta dall’OIV (Organisation International de la Vigne et du Vin) dedicata ai vini bordolesi. La kermesse ha avuto luogo nella suggestiva cornice di Villa Malliana ad Almenno San Bartolomeo.

    I giutati a lavoro durante "Emozioni dal Mondo"
    I giutati a lavoro durante “Emozioni dal Mondo” Carol Agostini

    L’evento, ideato nel 2004 da Sergio Cantoni, enologo di fama, e sostenuto nel tempo da Vignaioli Bergamaschi e dal Consorzio Tutela Valcalepio, ha attratto giudici internazionali e oltre 200 campioni di vino provenienti da vari paesi, offrendo un’occasione unica di esplorare il connubio tra territorio, vino, gastronomia, storia e cultura.

    Concorso Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme 2023, Sergio Cantini con i giurati in visita alla Cantina Sociale Bergamasca
    Concorso Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme 2023, Sergio Cantini con i giurati in visita alla Cantina Sociale Bergamasca

    Nell’edizione 2023, più di 90 giudici provenienti da 30 nazioni si sono riuniti ad Almenno San Bartolomeo per valutare i vini in competizione. Il premio più ambito è stato conquistato dal One Giant Leap Cabernet Sauvignon 2021 prodotto da Wakefield Taylors Wine nella Clare Valley, South Australia, ottenendo un punteggio di 92,70.

    1° classificato al Concorso Emozioni Dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme 2023: One Giant Leap Cabernet Sauvignon 2021 prodotto da Wakefield Taylors Wine nella Clare Valley, South Australia
    1° classificato al Concorso Emozioni Dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme 2023: One Giant Leap Cabernet Sauvignon 2021 prodotto da Wakefield Taylors Wine nella Clare Valley, South Australia

    Un fatto rilevante di questa edizione è stata la predominanza dei campioni esteri (270 provenienti da 22 Paesi Produttori) rispetto a quelli italiani (130), evidenziando la diversità delle regioni partecipanti. L’Italia ha comunque ottenuto 36 medaglie d’oro, di cui 5 attribuite a vini bergamaschi.

    Oltre alle degustazioni, la manifestazione ha incluso momenti di scoperta del territorio e visite alle aziende vitivinicole locali, nonché un convegno sul tema “Vitigni Resistenti: passato, presente e futuro”.

    Carlotta Grumelli Pedrocca, presidente di Vignaioli Bergamaschi, ha sottolineato l’importanza di mostrare agli ospiti la varietà degli ambienti del territorio bergamasco in cui si è tenuto il concorso. Sergio Cantoni, direttore dell’evento, ha enfatizzato l’unicità di Emozioni dal Mondo nel coniugare professionalità e convivialità.

    Concorso Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme 2023, tutti i giurati presenti a questa edizione, foto da comunicato stampa
    Concorso Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme 2023, tutti i giurati presenti a questa edizione, foto da comunicato stampa

    Le prossime date dell’evento, per l’edizione numero 20, sono state già dichiarate: 17-19 Ottobre 2024. Cantoni ha anticipato che si stanno già preparando per rendere quest’edizione ancora più speciale.

    L’appuntamento per gli amanti del vino e della cultura è quindi già fissato per il prossimo ottobre a Bergamo, in un evento che continua a promuovere e valorizzare il territorio bergamasco nel mondo.

    Concorso Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme 2023, logo dei Vignaioli Bergamaschi da sito
    Concorso Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme 2023, logo dei Vignaioli Bergamaschi da sito

    Successo Internazionale per il Concorso “Emozioni dal Mondo: Merlot e Cabernet Insieme”

    La XIX edizione del Concorso Enologico Internazionale “Emozioni dal Mondo: Merlot e Cabernet Insieme” ha lasciato il segno durante i tre giorni di degustazioni, dal 12 al 14 ottobre 2023, presso la rinomata Villa Malliana di Almenno San Bartolomeo (BG).

    Con la partecipazione di 270 campioni in degustazione provenienti da 22 nazioni, il concorso ha coinvolto 79 giurati provenienti da 31 paesi diversi, spingendo la giuria a valutare oltre 100 premi: una Gran Medaglia d’Oro, 80 Medaglie d’Oro e 22 Premi della Stampa.

    Concorso Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme 2023, foto 1°
    Concorso Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme 2023, foto 1°
    Concorso Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme 2023, foto 2°
    Concorso Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme 2023, foto 2°
    Concorso Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme 2023, foto 3°
    Concorso Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme 2023, foto 3°
    Concorso Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme 2023, foto 4°
     Concorso Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme 2023, foto 4°
     Concorso Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme 2023, foto 5°
    Concorso Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme 2023, foto 5°
    Concorso Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme 2023, foto 6°
    Concorso Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme 2023, foto 6°
    Concorso Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme 2023, foto 7°
    Concorso Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme 2023, foto 7°
    Concorso Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme 2023, foto 8°
    Concorso Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme 2023, foto 8°

    L’evento non si è limitato alle degustazioni, offrendo un programma ricco di eventi. Dal pomeriggio di giovedì, con la visita a Palazzo Palma Camozzi Vertova a Costa di Mezzate (BG) e la cena di benvenuto, ai momenti clou come le visite alle aziende del Consorzio Tutela Valcalepio il venerdì, seguite dalla cena di gala presso Villa Malliana. Sabato si è svolto un convegno di grande rilevanza sul tema “Vitigni Resistenti: passato, presente e futuro” presso la Sala Alabastro del Centro Congressi Papa Giovanni XXIII, moderato da Sergio Cantoni, Direttore del Consorzio di Tutela Vini Valcalepio.

    Concorso Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme 2023, Sergio Cantoni e giurati
    Concorso Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme 2023, Sergio Cantoni e giurati

    Il convegno ha visto la partecipazione di illustri relatori provenienti da diverse istituzioni accademiche e centri di ricerca internazionali, tra cui Luigi Bavaresco dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, Marco Stefanini della Fondazione Edmund Mach, e molti altri esperti nel settore, incluso il prof. Constantin Croitoru dell’Università Dunărea de Jos di Galați, Romania.

    LEGGI ANCHE: https://www.papillae.it/emozioni-dal-mondo-concorso-enologico/

    L’evento si è confermato non solo come una competizione enologica di alto livello, ma anche come un momento di condivisione e approfondimento sulle prospettive dei vitigni resistenti alle malattie, coinvolgendo una vasta rete di esperti e appassionati del settore.

    Concorso Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme 2023, Sara Cantoni e Suzana Zivic
    Concorso Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme 2023, Sara Cantoni e Suzana Zivic

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  • “Il Viaggio di Papillae mediante gli Eventi Vinicoli 2023”

    “Il Viaggio di Papillae mediante gli Eventi Vinicoli 2023”

    Sfumature degustative il viaggio di Papillae nell’anno 2023

    Di Carol Agostini

    L’anno 2023 è stato un periodo ricco di emozionanti eventi e iniziative nel mondo del vino, e il magazine Papillae ha fatto un viaggio attraverso un susseguirsi di articoli che hanno raccontato le storie coinvolgenti di manifestazioni, progetti e iniziative promosse da consorzi vitivinicoli, agenzie e enti nel corso dell’anno.

    DA LEGGERE ANCHE: https://www.papillae.it/vinitaly-un-viaggio-diapertura-e-non-solo-vino/

    Uno dei momenti salienti raccontati da Papillae è stata la partecipazione e la copertura dettagliata dell’evento “Vinitaly“, la celebre fiera internazionale del vino a Verona. Attraverso reportage approfonditi e interviste esclusive, il magazine ha offerto ai lettori uno sguardo privilegiato sulle ultime tendenze e sui migliori vini presentati dai produttori di tutto il mondo.

    Vinitaly in cui ci saranno dei percorsi degustativi di Mixology 2023, immagine da comunicato stampa
    Vinitaly in cui ci saranno dei percorsi degustativi di Mixology 2023, immagine da comunicato stampa

    Inoltre, il magazine ha dedicato spazio a manifestazioni regionali, come la “Festa del Vino” nelle colline toscane o la “Sagra dell’Uva” nel cuore della Provenza francese. Gli articoli hanno offerto un’immersione nelle tradizioni enogastronomiche locali, raccontando storie suggestive e presentando le eccellenze vitivinicole delle rispettive regioni.

    Carol Agostini Press al Vinitaly da anni
    Carol Agostini Press al Vinitaly da anni

    Identità Golose” è un prestigioso evento gastronomico che si svolge in Italia. Si tratta di un congresso internazionale dedicato alla cucina e all’enogastronomia di alta qualità, che coinvolge chef rinomati, esperti del settore alimentare e appassionati di cucina.
    L’evento “Identità Golose” rappresenta un’importante occasione per gli chef di tutto il mondo di condividere le proprie esperienze, conoscenze e creazioni culinarie.

    Logo di Identità Golose, foto da sito, articolo: "Il Viaggio di Papillae mediante gli Eventi Vinicoli 2023"
    Logo di Identità Golose, foto da sito, articolo: “Il Viaggio di Papillae mediante gli Eventi Vinicoli 2023”

    Durante il congresso, vengono organizzate conferenze, presentazioni, show cooking e degustazioni, offrendo agli appassionati di cucina l’opportunità di conoscere le ultime tendenze gastronomiche e di apprezzare il talento di chef di fama mondiale.
    Questo evento è considerato uno dei momenti più significativi nel calendario gastronomico italiano e internazionale, un luogo dove la creatività culinaria e l’innovazione si incontrano, promuovendo la cultura del cibo di alta qualità e l’eccellenza gastronomica.

    Champagne Experience 5° edizione 2022 a Modena
    Champagne Experience 5° edizione 2022 a Modena, articolo: “Il Viaggio di Papillae mediante gli Eventi Vinicoli 2023”

    La “Modena Champagne Experience” è un evento dedicato agli amanti dello champagne e si tiene a Modena, in Italia. Questo evento offre un’esperienza unica per conoscere, assaggiare e scoprire i migliori champagne provenienti da diverse case vinicole rinomate.
    Durante la Modena Champagne Experience, i partecipanti hanno l’opportunità di degustare una selezione di champagne provenienti da diverse regioni della Francia, apprendendo al contempo informazioni dettagliate sul processo di produzione, sulle varietà di uve utilizzate e sulle caratteristiche sensoriali di ciascun vino.

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    L’evento di solito prevede la partecipazione di produttori di champagne di prestigio, esperti del settore e sommelier, che condividono la propria conoscenza e passione per questo vino effervescente, offrendo una prospettiva approfondita sulla cultura e sull’arte di degustare lo champagne.
    La Modena Champagne Experience rappresenta un’occasione unica per gli appassionati di vino e per coloro che desiderano approfondire la propria conoscenza sul mondo dello champagne, offrendo la possibilità di esplorare una vasta gamma di etichette di alta qualità in un ambiente accogliente e ricco di informazioni.

    Carol Agostini all'evento Modena Champagne Experience presentando il suo libro, articolo: "Il Viaggio di Papillae mediante gli Eventi Vinicoli 2023"
    Carol Agostini all’evento Modena Champagne Experience presentando il suo libro, articolo: “Il Viaggio di Papillae mediante gli Eventi Vinicoli 2023”

    Il “Consorzio del Vino Brunello di Montalcino” organizza diversi eventi legati a questa rinomata denominazione vinicola. Il “Benvenuto Brunello” è uno di questi eventi e rappresenta un momento significativo nel mondo del vino.
    Il “Benvenuto Brunello” è una celebrazione annuale che si tiene a Montalcino, in Toscana, per presentare il nuovo anno della vendemmia di Brunello di Montalcino. Solitamente si svolge nel mese di febbraio o marzo, e offre agli appassionati di vino l’opportunità di degustare le nuove annate dei vini Brunello appena imbottigliati, oltre a molte altre attività.

    Benvenuto Brunello, articolo: "Il Viaggio di Papillae mediante gli Eventi Vinicoli 2023", logo da sito
    Benvenuto Brunello, articolo: “Il Viaggio di Papillae mediante gli Eventi Vinicoli 2023”, logo da sito

    Durante il “Benvenuto Brunello“, le cantine del Consorzio aprono le loro porte al pubblico per degustazioni guidate delle nuove annate di Brunello di Montalcino. È un’occasione per conoscere da vicino il territorio, le tradizioni e il processo di produzione di questo prestigioso vino.
    Inoltre, l’evento comprende spesso seminari, conferenze e degustazioni guidate condotte da esperti del settore, sommelier e enologi, offrendo approfondimenti sulle caratteristiche organolettiche, la storia e le tecniche di produzione del Brunello di Montalcino.

    Il “Benvenuto Brunello” è un momento molto atteso sia dagli operatori del settore che dagli appassionati di vino, in quanto offre l’opportunità di scoprire le nuove annate di un vino iconico e di immergersi nella cultura vinicola di questa affascinante regione della Toscana e conoscere in anteprima le nuove annate dei vini toscani, offrendo un’opportunità unica di scoprire le caratteristiche e le potenzialità delle annate in arrivo.

    Questi eventi sono organizzati solitamente all’inizio dell’anno e coinvolgono diverse denominazioni vinicole toscane, come il Chianti, il Brunello di Montalcino, il Vino Nobile di Montepulciano e molti altri. Le degustazioni delle Anteprime della Toscana permettono agli operatori del settore, ai sommelier, ai giornalisti specializzati e agli appassionati di vino di provare in anteprima i vini della nuova annata prima che vengano messi sul mercato.

    Anteprima Vino Nobile di Montepulciano 2023 di Cristina Santini
    Anteprima Vino Nobile di Montepulciano 2023 di Cristina Santini, articolo: “Il Viaggio di Papillae mediante gli Eventi Vinicoli 2023”

    Durante queste manifestazioni, le cantine e i produttori presentano le loro nuove annate, spesso accompagnate da eventi collaterali come seminari, sessioni di degustazione guidata e incontri con gli enologi. È un’occasione non solo per assaggiare il vino, ma anche per comprendere meglio il territorio, il lavoro dei produttori e le specificità di ogni denominazione.

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    Le “Anteprime della Toscana” rappresentano un momento di grande interesse per gli appassionati di vino, permettendo loro di essere tra i primi a scoprire le nuove annate e le peculiarità che caratterizzano i vini toscani, rinomati in tutto il mondo per la loro qualità e tradizione.

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    Anteprima Vino Nobile di Montepulciano 2020, Riserva 2019
    Anteprima Vino Nobile di Montepulciano 2020, Riserva 2019, articolo: “Il Viaggio di Papillae mediante gli Eventi Vinicoli 2023”

    La Vernaccia di San Gimignano è un vino bianco rinomato e celebrato nella regione toscana. Per quanto riguarda eventi specifici dedicati alla Vernaccia di San Gimignano, esiste l’”Anteprima Vernaccia di San Gimignano”.
    Questo evento si svolge solitamente all’inizio dell’anno, spesso nel mese di febbraio o marzo, e offre l’opportunità di presentare in anteprima la nuova annata della Vernaccia di San Gimignano. Le cantine della zona aprono le loro porte ai produttori, agli esperti del settore, ai giornalisti e agli appassionati di vino per permettere loro di degustare le nuove annate del vino Vernaccia di San Gimignano, appena imbottigliate.

    Regina Ribelle Vernaccia di San Gimignano Wine Fest 2023, logo del Consorzio da comunicato stampa
    Regina Ribelle Vernaccia di San Gimignano Wine Fest 2023, logo del Consorzio da comunicato stampa, articolo: “Il Viaggio di Papillae mediante gli Eventi Vinicoli 2023”

    Durante l‘Anteprima della Vernaccia di San Gimignano, oltre alle degustazioni delle nuove annate, vengono spesso organizzati eventi collaterali come visite guidate alle cantine, incontri con gli enologi e seminari che approfondiscono la conoscenza di questo vino particolare e delle sue caratteristiche.
    Questo evento offre una preziosa opportunità per coloro che amano la Vernaccia di San Gimignano di essere tra i primi a degustare le nuove annate e di immergersi nell’esperienza enogastronomica e culturale offerta da questa denominazione vinicola toscana.

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    “Taste” è un evento enogastronomico di grande prestigio che si svolge in diverse città del mondo, offrendo un’esperienza culinaria unica e coinvolgente. Le manifestazioni “Taste” sono organizzate da “Taste Festivals Limited” e si tengono in diverse località, tra cui Londra, Milano, Amsterdam e altre città di rilievo.
    Gli eventi “Taste” sono caratterizzati da una selezione accurata di ristoranti e chef di fama, che presentano i loro piatti più iconici e creazioni culinarie innovative. I partecipanti hanno l’opportunità di assaporare piccoli piatti gourmet, provare vini di alta qualità e partecipare a sessioni di degustazione guidata, incontri con chef e dimostrazioni culinarie dal vivo.

    Inoltre, “Taste” offre spesso un ambiente vivace e sociale, con diverse attività collaterali come concerti dal vivo, spettacoli di intrattenimento e la presenza di produttori artigianali di cibo e bevande.
    Gli eventi “Taste” sono considerati occasioni straordinarie per gli amanti del cibo e del vino, offrendo l’opportunità di esplorare una vasta gamma di sapori e scoprire la cucina innovativa di chef di fama, il tutto in un’atmosfera di festa e divertimento.

    FIVI sta per “Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti” ed è un’associazione che rappresenta e sostiene i vignaioli indipendenti in Italia. Fondata nel 2008, la FIVI riunisce produttori di vino che si distinguono per la gestione diretta e personale dei vigneti e delle cantine, nonché per la produzione di vino di qualità.
    L’obiettivo principale della FIVI è quello di tutelare e promuovere l’attività dei piccoli e medi produttori vitivinicoli indipendenti, difendendo la loro autonomia, la diversità dei territori e delle tradizioni vinicole locali. L’associazione s’impegna anche a sensibilizzare l’opinione pubblica sul valore e sull’importanza di sostenere la produzione di vino artigianale e di qualità.

    11° FIVI, Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti
    11° FIVI, Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti, articolo: “Il Viaggio di Papillae mediante gli Eventi Vinicoli 2023”

    La FIVI organizza diverse iniziative, eventi e manifestazioni in Italia per favorire la conoscenza dei vini dei suoi associati, promuovendo la partecipazione a fiere, degustazioni e incontri enogastronomici. Inoltre, si impegna attivamente per tutelare l’ambiente, promuovere la sostenibilità e incoraggiare pratiche di produzione responsabili tra i suoi membri.
    L’associazione FIVI svolge un ruolo significativo nel panorama vitivinicolo italiano, sostenendo la produzione di vino di qualità, valorizzando la tradizione e l’autenticità dei territori e contribuendo alla promozione dei produttori vitivinicoli indipendenti.

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    “Beviamoci sud è un evento che celebra la cultura, le tradizioni e la cucina del Sud Italia. Questi eventi possono comprendono degustazioni di prodotti tipici, e molto altro.
    L’obiettivo principale di tali eventi è quello di promuovere e valorizzare le peculiarità e le ricchezze culturali del Sud Italia, offrendo al pubblico l’opportunità di scoprire e apprezzare le tradizioni locali, i prodotti tipici e la calda ospitalità di questa regione.

    Beviamoci Sud a Roma dal 6 maggio 2023 quinta edizione, locandina da comunicato stampa
    Beviamoci Sud a Roma dal 6 maggio 2023 quinta edizione, locandina da comunicato stampa, articolo: “Il Viaggio di Papillae mediante gli Eventi Vinicoli 2023”

    Beviamoci sud” è un modo per esplorare e celebrare la cultura meridionale italiana, creando un ponte tra le diverse tradizioni italiane e promuovendo la conoscenza e l’apprezzamento delle peculiarità regionali del Paese.

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    Beviamoci Sud 2023 tra recupero e valorizzazioni autoctoni
    Beviamoci Sud 2023 tra recupero e valorizzazioni autoctoni, articolo: “Il Viaggio di Papillae mediante gli Eventi Vinicoli 2023”

    “Vignaioli Contrari” è un movimento o un gruppo di vignaioli italiani che si identificano per la loro posizione contraria alle pratiche convenzionali della viticoltura e della produzione vinicola. Questi vignaioli aderiscono a filosofie e approcci più alternativi, sperimentando tecniche di coltivazione biodinamiche, biologiche o naturali e privilegiando la produzione di vini artigianali, spesso senza l’uso di additivi chimici.
    L’associazione o il movimento “Vignaioli Contrari” può anche essere un gruppo di produttori che si unisce per difendere la loro visione artigianale e indipendente della viticoltura, distinguendosi dall’approccio più industriale e convenzionale presente in certi settori della produzione vinicola.

    Vignaioli Contrari, articolo: "Il Viaggio di Papillae mediante gli Eventi Vinicoli 2023", locandina da comunicato stampa
    Vignaioli Contrari, articolo: “Il Viaggio di Papillae mediante gli Eventi Vinicoli 2023”, locandina da comunicato stampa

    Solitamente, questi produttori condividono valori comuni come la sostenibilità ambientale, il rispetto per il territorio, la biodiversità e la produzione di vini che riflettano il carattere del luogo e l’autenticità del produttore.
    Tuttavia, è importante notare che potrebbe non esistere un’unica organizzazione ufficiale denominata “Vignaioli Contrari“, ma piuttosto un insieme di vignaioli o piccoli produttori che si identificano con questi principi di produzione alternativa e di valorizzazione della tradizione artigianale nella produzione del vino.

    Papillae ha anche messo in evidenza progetti innovativi di consorzi e enti che mirano a promuovere la sostenibilità nel settore vinicolo. Le iniziative di certificazione ambientale e le strategie volte a ridurre l’impatto ambientale nella produzione del vino sono state al centro di articoli approfonditi, offrendo ai lettori una visione delle pratiche sostenibili adottate nell’industria vinicola.

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    Partesa Vini, un appuntamento imperdibile nel calendario enologico, si distingue come un’occasione straordinaria per esplorare la ricchezza dei vini italiani. Il Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano offre invece uno sguardo privilegiato sulle etichette di questo rinomato vino toscano, con degustazioni guidate e approfondimenti sulla sua storia millenaria.

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    Partesa, articolo: "Il Viaggio di Papillae mediante gli Eventi Vinicoli 2023", locandina da comunicato stampa
    Partesa, articolo: “Il Viaggio di Papillae mediante gli Eventi Vinicoli 2023”, locandina da comunicato stampa

    Altrettanto prestigioso è il Consorzio Tutela Morellino di Scansano, che porta in primo piano il carattere unico del Morellino, un vino rosso di Maremma dal sapore avvolgente e raffinato. La Slow Wine Fair, con il suo approccio attento e sostenibile, promuove un’esperienza enogastronomica all’insegna della qualità e dell’autenticità, evidenziando produttori che abbracciano pratiche eco-friendly.

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    Consorzio Tutela Morellino Di Scansano, logo da comunicato stampa, articolo: "Il Viaggio di Papillae mediante gli Eventi Vinicoli 2023", locandina da comunicato stampa
    Consorzio Tutela Morellino Di Scansano, logo da comunicato stampa, articolo: “Il Viaggio di Papillae mediante gli Eventi Vinicoli 2023”, locandina da comunicato stampa

    Il Rome Wine Expo di Riservagrande, una vetrina per le eccellenze vinicole italiane e internazionali, attrae gli appassionati del settore con degustazioni esclusive e incontri con produttori di spicco.

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    ROME WINE EXPO 2023 di RiservaGrande, Carol Agostini
    ROME WINE EXPO 2023 di RiservaGrande, Carol Agostini, articolo: “Il Viaggio di Papillae mediante gli Eventi Vinicoli 2023”

    L’Anteprima Chianti Classico, invece, si distingue per presentare in anteprima le ultime annate di questo rinomato vino toscano, offrendo un’occasione unica di apprezzarne l’evoluzione e la complessità.

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    Anteprima del Chianti Classico, logo da comunicato stampa, articolo: "Il Viaggio di Papillae mediante gli Eventi Vinicoli 2023"
    Anteprima del Chianti Classico, logo da comunicato stampa, articolo: “Il Viaggio di Papillae mediante gli Eventi Vinicoli 2023”

    Il Consorzio Vini di Abruzzo celebra invece la diversità dei vini abruzzesi, dal Montepulciano d’Abruzzo al Trebbiano d’Abruzzo, attraverso eventi che valorizzano le peculiarità di questa regione vitivinicola.

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    Logo Consorzio Tutela Vini d'Abruzzo, immagine da comunicato stampa
    Logo Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo, immagine da comunicato stampa, articolo: “Il Viaggio di Papillae mediante gli Eventi Vinicoli 2023”

    Il Merano WineFestival rappresenta un faro nel mondo degli enoappassionati, attirando gli amanti del vino, esperti del settore e produttori nell’affascinante città di Merano, nel cuore dell’Alto Adige, nel Nord Italia. Rinomato per la sua esclusività e raffinatezza, questo festival cura una prestigiosa selezione di vini eccezionali provenienti da tutto il mondo.

    Merano, il festival e la sostenibilità a 360 gradi 2023
    Merano, il festival e la sostenibilità a 360 gradi 2023, articolo: “Il Viaggio di Papillae mediante gli Eventi Vinicoli 2023”

    I partecipanti possono immergersi in un’atmosfera di eleganza e sofisticatezza, gustando una vasta gamma di vini di alta qualità, accuratamente selezionati tra le cantine e i vigneti più rinomati. Gli espositori, scelti con cura, presentano le loro migliori etichette, spaziando dalle varietà classiche a vini innovativi e di nicchia.

    Oltre alle degustazioni, il Merano WineFestival offre una serie di eventi collaterali, tra cui degustazioni guidate condotte da esperti del settore, seminari, conferenze e workshop che approfondiscono vari aspetti del mondo del vino. Questi momenti permettono agli appassionati di approfondire le loro conoscenze, scoprire nuove tendenze e apprezzare la complessità e la diversità dei vini presentati.

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    Inoltre, è comune che il festival includa la partecipazione di produttori di prodotti gastronomici di alta qualità, offrendo un’esperienza completa che non solo celebra il vino ma mette anche in luce l’eccellenza culinaria della regione.

    La suggestiva location, l’ampia selezione di vini di pregio e la possibilità di interagire direttamente con produttori ed esperti del settore fanno del Merano WineFestival un evento imperdibile per gli amanti del buon vino e della cultura enogastronomica.

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    Merano WineFestival 2023, Carol Agostini press
    Merano WineFestival 2023, Carol Agostini press, articolo: “Il Viaggio di Papillae mediante gli Eventi Vinicoli 2023”

    Inoltre, il magazine ha esplorato progetti di ricerca e sviluppo che hanno portato a nuove tecniche di coltivazione e vinificazione, evidenziando l’importanza dell’innovazione nel mantenere l’eccellenza e la competitività del settore vitivinicolo.

    Attraverso una ricca selezione di articoli, Papillae ha tracciato un percorso entusiasmante attraverso gli eventi, le manifestazioni e i progetti nel mondo del vino nel corso del 2023. Offrendo un mix di informazioni dettagliate, storie coinvolgenti e approfondimenti sulle tendenze emergenti, il magazine ha continuato a essere un’importante fonte di conoscenza e ispirazione per gli appassionati del settore vinicolo.

    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer
    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer

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