MB Bollicine di Francia Marco Maini e Stefano Bazzoni
EnoMundus Masterclass, gli champagne di MB Bollicine di Francia
Redazione
La giornata di EnoMundus del 14 novembre 2022 inizia con un viaggio “ di vini, bollicine e acque di lusso” con il programma “EnoMundus Masterclass” .
EnoMundus Masterclass, gli champagne di MB Bollicine di Francia
Una serie di degustazioni guidate dedicate quest’anno a focus ben definiti: La Grecia, le acque e gli champagne.
Dall’isola di Santorini, alle acque dell’ associazione Acque minerali Academy Aps agli champagne selezionati da MB Bollicine di Francia.
Appuntamenti accompagnati da banchi di assaggio, affiancati a masterclass e abbinamenti con i formaggi di Le Direzioni del Gusto.
Un viaggio da percorrere nelle giornate di EnoMundus 2022, che come dalla prima edizione, con una interessante serie di assaggi e degustazioni coinvolge operatori, stampa e tecnici di settore, oltre al pubblico che domenica potrà soddisfare il proprio palato quanto la propria conoscenza.
L’ultima masterclass della giornata alle ore 16,00 vede protagoniste le bollicine francesi di MB Bollicine di Francia, condotta da Marco Maini e Stefano Bazzoni con Carol Agostini, commissario internazionale enologico, titolare dell’Agenzia FoodandWineAngels.
MB Bollicine di Francia Marco Maini e Stefano Bazzoni
Gli Champagne in assaggio sono:
Champagne NOËL Bazin
• Brut Nature Blanc de Blancs Millésime 2017 La Révélation 100% raro Chardonnay della Montagne de Reims, 100% vendemmia 2017, da un vigneto di 50 anni “Les Basses Alouettes”, dosaggio zero.
• Brut en fût Blanc de Blancs l’Étonnante 100% Chardonnay di Villers-Marmery, raccolto nel 2015 e affinato in botti di rovere per 12 mesi, dosaggio: 8g/l.
Champagne NOËL Bazin Brut en fût Blanc de Blancs l’Étonnante, alcuni champagne selezionati da MB Bollicine di Francia
Champagne Mangin Et Fils Leuvrigny
• Brut nature 100% Meunier Medaglia d’oro al Concorso Mondiale Femminile 2022, non dosato, 3 anni minimo sui lieviti.
• Millésime bottiglie a numero limitato, vendemmia 2018, 100% Meunier, dosaggio 10g/l, invecchiato per un minimo di 5 anni sui lieviti in cantina.
Champagne Perron Beauvineau
• Cuvée Haubette 100% Blanc de Noirs, 100% Pinot Nero, dosaggio zero, invecchiamento 6 anni sui lieviti.
• Cuvée Abraham Vieilles Vignes, Millésime 2004, Prodotta da Vieilles Vignes, con un’età media di 46 anni e mezzo, la cuvée Abraham è vendemmiata al 100% nel 2004, è composto per il 34% da Pinot Nero, per il 33% da Chardonnay e per il 33% da Pinot Meunier.
Uve per lo champagne selezionato da MB Bollicine di Francia
Marco e Stefano dopo anni di esperienza e passione hanno selezionato i loro “vignerons” e si sono specializzati nell’importazione e distribuzione di champagne di altissimo pregio. La loro filosofia aziendale si incentra sulla ricerca di piccole aziende familiari che producono con estrema qualità, serietà e continuità nel corso del tempo.
Si tratta di un approccio molto rigoroso, che rifiuta le mode e che li ha portati verso l’importazione di prodotti a volte molto rari e prestigiosi spesso di piccolissimo mercato ricercati da coloro che aspirano a prodotti d’eccellenza.
La vendemmia in champagne, articolo EnoMundus Masterclass, gli champagne di MB Bollicine di Francia
“Era una BOTTE buia e tempestosa…ops notte volevo dire notte, cominciamo bene con i lapsus freudiani …dunque dicevo era una notte buia e tempestosa….mi pare si dica così… ogni storia con un pizzico di suspense inizia cosi…riprendiamo… io ed un amico, anzi più di un amico, ci trovavamo a cena a casa di un altro amico, un carissimo amico che come noi è un grande estimatore del nettare del Dio BACCO, ecco eravamo a cena quando tra un lampo, un tuono ed il fragor della pioggia, il nostro amico appunto ci annuncia con il tono trionfale delle trombe dell’Aida..
Ragazzi vi faccio assaggiare uno champagne di un piccolo produttore che è una meraviglia e che non viene importato in Italia, assaggiate e ditemi cosa ne pensate”
Noi quello champagne lo abbiamo assaggiato anzi ad onor del vero ce ne saremmo bevuto una bacinella tanto era buono, diciamo uno champagne stupefacente nel senso della parola perché non appena bevuto abbiamo avuto visioni mistiche.
Da quel momento il danno fu fatto e furono creati due inguaribili appassionati del re dei vini o se preferite del vino dei Re, da quel momento è iniziato un amore che ci ha condotto a studiare seriamente e tanto ed a viaggiare in lungo ed in largo per quella terra baciata da Dio (BACCO) che è la champagne andando a conoscere di persona i vignerons che ti ricevono, dopo aver lavorato in vigna, con le scarpe sporche di terra orgogliosissimi del loro lavoro e delle meraviglie che producono.
Ed è a questo punto che abbiamo deciso di iniziare la nostra avventura per condividere la nostra passione per lo champagne” Marco Maini e Stefano Bazzoni.
EnoMundus Masterclass, selezione formaggi
Gli Champagne saranno accompagnati dalla selezione di formaggi di: Le Direzioni del Gusto.
EnoMundus 2022, due giornate in cui vanno in scena solo vini esteri con il supporto di alcuni prodotti gastronomici di nicchia.
Torna la Mostra Mercato EnoMundus 2022
I giorni 13 e 14 novembre 2022 la kermesse mostra mercato in cui tutto quello che si assaggia può essere acquistato immediatamente vengono condividi con un parterre di esperti divulgatori di settore.
Oltre a questi ospiti Media Partners che racconteranno l’evento attraverso aggiornamenti, approfondimenti e collegamento diretti da Firenze tra stampa, web, radio, social.
Torna la Mostra Mercato EnoMundus 2022
A Firenze un evento culturale di soli vini esteri, provenienti da diversi stati in un panorama italiano che racchiude molto della cultura e storia nazionale, in origine un’area fortificata, che si trovava all’incrocio delle strade che conducevano alla costa del Tirreno e quelle che portavano agli Appennini, unite per percorrere l’altra valle dell’Arno in direzione Roma.
Ponte vecchio Firenze, evento EnoMundus 2022
Città scelta dall’export Manager Olfa Haniche, ideatrice di questa Mostra Mercato EnoMundus, appunto per la simbologia che rappresenta la cittadina, un luogo di incontro, crocevia di proclami, di vittorie, di arte e bellezza e condivisione.
A divulgare ma soprattutto a vivere e condividere la bellezza di Firenze e i vini esteri in degustazione ci sono diversi media partners e stampa di settore:
Flavio Birri ha pubblicato Nel segno del baccalà, Cade a fagiolo e Sua Maestà il maiale. Si occupa di “Food Culture&Communications” collaboratore di diverse riviste del settore enogastronomico per anni con il mensile “Gambero Rosso”, Aldo Grandi Direttore Gazzette della Toscana, Lorenzo Bertolacci giornalista, Nicoletta Curradi AgenFood, Fabrizio del Bimbo Toscana Tutto Vino, Carlo Macchi Winesurf, Giorgio Bottari Il Faro, Barbara Amoroso La La Wine, Sergio Cintioli Enogastronomia.it, Elisabetta Failla Gazzetta di Firenze, Stella Mughini FUL Magazine, Raffaele D’Angelo Wine&FoodAcademy.
Esperti di settore: Haris Papandreou Segretario del Consolato Onorario della Grecia a Firenze Paolo Baracchino esperto di Champagne, Fine Wine Critic, Daniele Raspini commissario internazionale enologico, Andrea Gori sommelier informatico, oste e giornalista.
WEB Magazine:
Ilaria Castagna e Cristina Santini Papillae
Radio: Radio Serena.net che trasmetterà la intervista a Carol Agostini come referente dell’evento
WhiteRadio che trasmetterà l’intervista a Olfa Haniche ideatrice dell’evento
StoryTime che trasmetterà l’intervista sempre a Olfa Haniche
WEB Channel:
Pietro Marcellino Gusto Channel che riprenderà la due giorni di Mostra Mercato
Wineinfluencer e blogger documenteranno la loro esperienza durante tutto l’evento.
A CASALE DELLA MANDRIA ARTE E CUCINA: NEL REGNO DEI 5 SENSI
Ilaria Castagna e Cristina Santini Partners in Wine
Ci sono pochi luoghi in una vita, forse persino uno solo, in cui succede qualcosa, luoghi che respiri e senti tuoi. Certi luoghi hanno il grande potere di lasciarti addosso la curiosità di conoscerli più a fondo. Questo, è un luogo che non si guarda soltanto ma si respira.
Il colore del cielo, l’odore intenso del terreno , il suono delle foglie mosse dal vento e la sensazione di libertà ci fanno capire che pochi posti esistono così al mondo. Un posto che si respira con l’anima.
E poi accade che, girovagando tra l’erba alta e l’arte sospesa, ci guardiamo come a riconoscere che qualcosa è entrato in noi e che non possiamo farne a meno. Ne vogliamo godere e non vogliamo più lasciarlo andare.
A Casale della Mandria. Arte e cucina: nel regno dei cinque sensi
La meravigliosa storia del Casale della Mandria della Famiglia Verri
Una storia particolare. Un padre da sempre costruttore fino al 69, uno dei più grandi costruttori su Roma.
“Papà mi costruì a due anni una cassetta della frutta con quattro cuscinetti e mi fece questa macchinetta; io ci sono montato due volte però mi annoiavo perché per me erano giochi inutili. Quindi, caricavo la cortina in questa cassetta, salivo sulle palanche e portavo i mattoni agli operai”.
Questo era Giuseppe Verri a due anni. E lo è ancora oggi, un grande lavoratore pieno di buoni propositi, pieno di fantasie e sogni come lo sono i veri artisti.
Nel 1996, dopo l’inizio della crisi edilizia, Papà Verri, capace a fare un po’ di tutto, trasferisce al figlio la passione per il legno ed insieme cominciano a costruire tavoli, ma tavoli artistici, con le gambe intarsiate di castagno belle resistenti.
Giuseppe ci racconta che in quel periodo venne una famiglia gitana che desiderava un tavolino da otto metri per la sua numerosa famiglia, dodici figli che vivevano tutti di elemosina. Al che tutti pensarono che questo fosse un lavoro non pagato, ma l’animo buono del padre prevalse e il tavolo venne ultimato e pagato.
Nel 1999, vendendo un capannone a Lariano e avendo una piccola disponibilità, la famiglia Verri aveva desiderio di cambiare posto per cui Giuseppe andò alla ricerca di un casale in Toscana.
Nel frattempo ai castelli, il papà, con atto di generosità, portava il pane fatto a legna a questi gitani e tornando a casa una sera notò un agriturismo completamente distrutto, ma con il cartello vendesi. Fu amore a prima vista, staccò il cartello e lo mise nel furgone. Un casale abbandonato da dieci anni, passato in eredità a molte famiglie facoltose, originariamente di 5000 ettari. Il 19 luglio del 1999 la Famiglia Verri divenne proprietaria del casale.
Foto di Giuseppe Verri esposte all’interno delle sale
Ad oggi la proprietà è di otto ettari, in regime biologico dal 1956, di cui un ettaro di luppolo per fare la birra, un ettaro a cereali utile per fare il pane, cucinato a legna ogni settimana fino a prima della pandemia, a rotazione tra farro, grano duro e grano tenero, il resto ortaggi e alberi da frutta.
Anche un ettaro di Ulivi per fare l’olio perlopiù per un consumo interno come la frutta per le marmellate. Così anche la pasta, gli spaghetti di farro, targati “Verrigud” , ricevendo il certificato per il biologico nel 2001.
Dopo la crisi della ristorazione intorno al 2018, l’agriturismo ha avuto un picco in discesa. Con la pandemia poi è venuta a mancare la gente, come ben sappiamo, soprattutto il sabato sera con il locale pieno. “A me manca il brusio del sabato sera”.
Giuseppe ci rincuora dicendo che da settembre finalmente il casale sta riprendendo pian piano il suo ritmo; c’è molto da fare, c’è molto da sistemare, ma c’è una ripresa. C’è da dire che, essendo l’agriturismo situato in un posto più isolato in mezzo alla campagna di Lanuvio, la ripresa ha tardato a farsi sentire.
OLTRE L’IMMAGINAZIONE
Il posto per noi è veramente bello, sprigiona energia positiva, ha uno stato un po’ dimenticato, però non c’è finzione, è quello che è senza nessuna maschera, dall’aria un po’ malinconica, come lo è Giuseppe, ma vero, autentico in tutti i suoi aspetti. L’erba alta nasconde tante cose o perlomeno così ci sembra. È una sensazione!
Quanti luoghi ci sono nel mondo che appartengono così a qualcuno? Giuseppe questo lo ha nel cuore, l’arte gli scorre nelle vene e la dona ad ogni persona che, anche solo di passaggio, lascia un pezzetto di sé.
All’entrata veniamo subito sorprese e meravigliate dalle sue opere, sculture fatte negli anni da Giuseppe, perché Giuseppe è tante cose, ma soprattutto è un grande artista con una fervida immaginazione. Noi lo definiremmo un uomo d’altri tempi.
Varie opere in giardino
Uno dei cardini del Casale della Mandria è l’accoglienza. Appena arrivate, dovendo fotografare il luogo, siamo state accolte dal papà nel salone di casa che fa parte del ristorante, dove ci sono le fotografie di famiglia.
Giuseppe, andato a prenderci la buona carne a Rieti, appena arrivato, ci ha fatto subito sentire a casa, accendendo il suo grande braciere e preparandoci salumi e formaggi per deliziare il nostro palato. Ovviamente anche il vino. Più di un vino.
Salumi, formaggi, vino Azienda Marco Carpineti di Cori e Azienda Di Marzio di Lanuvio
Ci sorprende con un pensiero profondo, così all’improvviso, dicendoci che non si mangia soltanto con la pancia ma si mangia con gli occhi, con la pelle, con gli odori e con i colori.
Il suo progetto è quello di portare a tavola cibo buono, biologico, cotto in quel momento. “Voglio pensare ai colori, all’arredamento esterno. L’idea di mangiare arte sui tavoli colorati. Ma questa è la mia velleità artistica”.
Ci lascia lì, a riflettere. Si, perché lui ti parla e poi ti lascia riflettere, fantasticare, mettere a fuoco la tua vita.
Giuseppe Verri felice al taglio della carne
UN NOME ANTICO, UNA DIMORA ANTICA
Il casale è stato edificato nel 500 a.c. su una villa romana; ci sono resti di capanne, tribù, mosaici romani, anfore, monete, tutti reperti lasciati alla natura e coperti dall’erba alta.
Nel 1600, essendo stato proprietà dei romani, c’era il pozzo. Un unico pozzo di acqua pura, perché tutt’intorno era palude, scavato a mano a ottanta metri di profondità, con un fontanile che dava acqua a tutte le zone limitrofe. Quindi tutte le mandrie della zona venivano ad abbeverarsi. Da qui il nome dell’attuale Casale. Nel 1603 era di proprietà dei Sforza Cesarini e la sua posizione viene menzionata su tutte le cartine geografiche storiche. Che storia.
Casale della Mandria è conosciuto tantissimo sia in Italia sia all’estero; ci sono clienti di Seul, americani, tedeschi, belgi, francesi che sostano in questo splendido luogo beneficiando sia dell’ospitalità delle camere sia del cibo genuino. Per il benessere dei suoi ospiti, Giuseppe si occupa anche degli spostamenti con una navetta da e per la stazione Termini.
UNA VITA RICCA DI IDEE
“Sono un ingegnere, un cuoco, un falegname, un pizzaiolo, un contadino, un muratore , tutto faccio, ma la cosa che più mi piace è essere un contadino, l’idea di camminare scalzi tra i campi”.
Da qui anche l’idea di fare una scultura alta 1,20 che rappresentasse un contadino, un guerriero contadino, come lui ama definirsi, alto e grosso.
Non sapendo che nell’antica Roma esistevano veramente questi guerrieri contadini che facevano parte del popolo dei Volsci e abitavano Velletri e Anzio. Polusca era un’antica città del “Latium Vetus” nel territorio dei Volsci e riconquistata poi dai romani. Il Nibby, storico famoso, la colloca proprio presso il casale delle mandrie, nella località di Campoleone, nel comune di Lanuvio. Da qui l’origine.
Cartina storica zone dei Volsci
All’interno del campo troviamo una statua molto particolare, un blocco unico di pietra leccese, che con le intemperie è diventata nera. Giuseppe ci racconta che il terzo occhio rappresenta la testa, sul collo ha una bocca, il resto è donna, il seno sono gli occhi, il naso al centro del seno, e l’organo femminile è la bocca. Particolare curioso è che da 10 anni è diventata tutta nera tranne l’organo femminile che è rimasto originariamente bianco.
Varie opere esterne, articolo: A CASALE DELLA MANDRIA ARTE E CUCINA: NEL REGNO DEI 5 SENSI
Prima di metterci questa scultura, in questo spazio, c’era l’idea di creare un anfiteatro naturale. Durante i lavori per portare le condutture del gas, la ruspa non è riuscita a scavare in profondità, perché sotto c’era un blocco di calce e detriti che costituiscono ad oggi un’ara pagana. Questo punto è un punto di energia dichiarato. Sono stati anche eseguiti studi trigonometrici: il centro del lago di Castelgandolfo è il punto di energia bianca e nera, il monte Circe è il punto di energia bianco e nera e questo segmento che unisce questi due luoghi ha il suo centro proprio dove ora è posizionata la scultura.
Casale della Mandria è un luogo intrinseco di arte, energia e amore; un luogo dove Giuseppe ad oggi, ha trasmesso quest’arte oltre a tutte le persone che vi fanno visita, anche alla figlia Viola, alla quale ha dedicato un’opera gigantesca situata sul suo terreno più grande, a testimonianza del suo amore smisurato per lei.
Opera che raffigura Viola Verri, figlia di Giuseppe
Vogliamo parlare del racconto di un paesano anziano del luogo? Si narra che, dove si trova il casale, preso di mira in tempo di guerra, dai tedeschi e dagli americani sotto lo sbarco di Anzio, nel suolo, ci sia sepolta una jeep con quattro tedeschi. Giuseppe, da grande artista, ha ben pensato di collocare, nel punto esatto dei manichini, uno che raffigura se stesso insieme agli altri, a testimoniare tutte le persone che sono passate di lì e sono morte.
UN’ANIMA A COLORI
Tutto ciò che vediamo è lo specchio dell’anima di Giuseppe, tutte le sue esperienze, le sue pene, i suoi sentimenti espressi in opere d’arte e complementi d’arredo.
Una dei suoi progetti futuri è quello di organizzare cene per poche persone, portando un menù a tavola rivoluzionario, non scritto, ma fatto come una tavolozza di colori. Quindi abbinando un cibo studiato per quel colore.
Il colore diventa l’essenza di una persona fatta cibo; ad esempio, il colore rosso è un colore carico; il giallo anche, ma con più sfumature di calore.
L’idea meravigliosa quindi, è quella di pensare a tutte le sensazioni che una persona ci possa trasmettere e riproporla poi nel suo piatto.
Un grandioso progetto che arriverà presto sulla tavola e noi non vediamo l’ora di provarne tutte le emozioni.
Tante idee, tanto estro, tanta arte e sensibilità nel trasformare un’idea geniale in un’esperienza sensoriale goliardica.
Un gioco fantastico che parte dai menù a colori, un colore che si trasforma in cibo e, dulcis in fundo, un tavolo completamente disegnato dove vivere, insieme ad altre persone, questa esperienza sensoriale.
Perché “mangiare è una gioia” , adagiando gli ingredienti allo stato d’animo di quel momento dello chef, giocando su varie concordanze culinarie, sostituendo dov’è possibile sapori più o meno forti, perché come dice Giuseppe “io oggi cucino così, cucino come mi sento io”.
Oggi si parla tanto di esperienze culinarie o di vino ma ben pochi sanno cosa veramente voglia dire, la maggior parte delle volte è marketing.
Portare a tavola un’esperienza non riguarda soltanto il piatto, ci sono vari elementi che contribuiscono alla buona riuscita di un’esperienza.
Il progetto di un tavolo ad arte
UN INGEGNERE, UNO CHEF, UN’ARTISTA
Da ingegnere, a chef, a scultore in ben 38 anni. L’ingegnere è subentrato dopo quello che ama mangiare. “Ho mangiato la vita, ora mi sto nutrendo e ho capito finalmente che cosa vuol dire nutrirsi. Cucinare mettendoci quindi l’arte, l’ingegneria, la sapienza. La cosa più bella è far stare bene le persone, è l’accoglienza dall’inizio alla fine”.
Prima della pandemia, qui si faceva la birra con il luppolo del proprio campo, la carne proveniva dai bovini che bevevano la stessa acqua della stessa fonte della birra, il pane era fatto a legna con il proprio grano come anche la pasta.
Quindi si portava a tavola un pezzo di pane per far sentire il sapore del cotto a legna, un boccale di birra in cui c’era il grano con cui era fatto il pane, la pasta con lo stesso grano, la carne che aveva bevuto la stessa acqua della birra. Le persone si sentivano in un turbine di sapori, e a fine pasto si aveva la sensazione, per la leggerezza dei cibi, di avere ancora fame.
Nato e cresciuto in una famiglia dove il mangiare è sempre stato fondamentale, con un’attenzione spasmodica per il cibo, coltivando tutto, allevando maiali, conigli, galline. Tuttora ci sono galline e oche registrate per le uova.
Giuseppe ci racconta che da piccolo osservava la nonna sudare davanti al fuoco, per cuocere la carne. Lui le diceva di spostarsi, mentre lei gli rispondeva sempre che la carne andava guardata, perché se non la guardavi si bruciava.
Ed è vero perché la carne ha un punto di viraggio che è millesimale, e ti cambia tutto quanto come la pasta, un sughetto al pomodoro semplice o meglio la doratura dell’aglio.
Scottona 40 giorni di frollatura pronta per la brace
“Grazie ai colleghi dell’associazione ho capito molti passaggi, spinto dalla mia curiosità di imparare e dall’opinione di non sentirsi mai arrivati. Dalle mie esperienze, mi rendo conto che sono un cane solitario, è un bene da un parte perché riesco ad esprimere quello che ho dentro, il mio obiettivo. Mi sono iscritto per le persone che ho conosciuto nei vari eventi e che mi hanno incuriosito per molti aspetti, uno di questi è la figura dello chef designer. Bravissimi Chef, attenti all’unione dei sapori e al decoro”.
Non si definisce uno Chef come tanti, bensì un cuciniere, anche se molte persone non condividono il suo pensiero, sentendosi più vicino alla figura dell’oste, alla persona che accoglie, che ti fa sentire a casa e poi ti fa mangiare emozionandoti con il cibo.
OBIETTIVI FUTURI
Tanti gli obiettivi futuri che fanno di questo luogo e del suo proprietario una meta imprescindibile; c’è la voglia di far uscire Giuseppe Verri in maniera fusa, l’idea di portare a tavola cibo e arte. Nelle altre realtà di solito non è mai il cuoco che fa arte, in questo caso ci troviamo di fronte la medesima persona, il cuoco e l’artista. C’è la voglia di tornare a tutte quelle attività interrotte, a tutte quelle produzioni fatte in casa, al chilometro zero.
“L’idea è quella di far mangiare emozioni a tavola, non solo con lo stomaco. Al tempo dei social oggi mangiamo sicuramente con gli occhi, in maniera futile. Io vorrei saziare l’anima e la pancia. Noi siamo composti da diversi elementi, principalmente cervello, cuore e pancia. Dobbiamo imparare a utilizzare tutti i nostri sensi, vista, gusto, olfatto, tatto, e tornare anche a mangiare con le mani. Invito spesso i miei clienti a mangiare l’antipasto con le mani” .
Oggi c’è un ritorno alla bontà, alla genuinità, alla ricercatezza dei buoni prodotti, non solo da parte dei ristoratori, ma anche da parte dei produttori. E questo è un ottimo motivo per tornare a mangiare bene e sano anche con un costo un po’ più alto.
Giuseppe ci racconta che tutta la parte di Rieti e Bassiano sono una fonte di ispirazione perché trova realtà genuine come salumi, carne e formaggi.
Fino a prima della pandemia, la frutta e la verdura erano di produzione propria, questo era il loro cavallo di battaglia; hanno sempre utilizzato il chilometro zero, perché va a salvaguardia della digestione del cliente, cosa che per questa bellissima realtà è fondamentale.
Mangiare e digerire. “Noi italiani, nel mangiare, nel preparare i piatti, non ci mettiamo il mondo dentro, ci mettiamo l’Italia e qui da me ci mettiamo Roma, la Provincia, al massimo la Regione Lazio”.
L’OPERA
C’è una parete a Casale della Mandria, un’opera d’arte che si trasforma pian piano a colori. Rappresenta tanti volti tutti insieme che ci osservano e che sottolineano tutte le mille sfaccettature.
Ogni sfaccettatura è stata dettata da un incontro con ogni persona, e anche noi per un giorno siamo state due artiste immortalate su quella parete.
L’idea è quella di mettere il nome di ogni persona sotto il proprio disegno; poi fondamentalmente ognuno di noi quando tornerà in questo luogo saprà dell’impronta lasciata e al colore al quale appartiene.
Questo è un bellissimo rapporto a due, “la persona che viene qui sa che un pezzetto suo sta in Giuseppe e che io assorbo da tutti” . Di alcuni luoghi ti resta sulla pelle il profumo della gratitudine. Come di alcune persone, e a noi, con Giuseppe e il suo Casale ci è capitato proprio questo.
Una parete tutta a colori
Questo è un luogo dove meditare, riflettere sulla propria dimensione, dove catturare ogni piccolo gesto, colore, filo d’erba, un sorriso, dove si respira l’energia che sta per esplodere in ogni sua forma. Fa bene all’anima, ai sensi e ai pensieri che ci portiamo dietro ogni giorno nella vita quotidiana, dove poter respirare e lasciar andare ogni cosa. Un luogo dove lasciarci andare.
Cerchiamo a fine giornata di rielaborare tutte le sensazioni che ci siamo portate a casa, il bagaglio che si costruisce pian piano nella vita di ognuno di noi.
E qui, a Casale della Mandria, l’energia è tutto. La respiri parlando con quest’uomo poliedrico, la respiri rubando con gli occhi ogni minimo movimento, la percepisci assaggiando un piatto. È nell’aria, è ovunque.
Ilaria Castagna e Cristina Santini Partners in Wine con Giuseppe Verri
Poche volte ci siamo imbattute in così tanta beltà. Ci sembra appropriato chiudere con queste parole di Emanuela Breda che dettano il vero significato di questa giornata.
“L’empatia fra le persone è come l’acqua nel deserto: si incontra di rado, ma quando capita di trovarla ti calma e ti rigenera”.
Ilaria Castagna e Cristina Santini
Partners in Wine
Ilaria Castagna e Cristina Santini Sommelier, winewriter, esperte vitivinicole.
18° Concorso Internazionale Enologico “EMOZIONI DAL MONDO: MERLOT E CABERNET INSIEME”
Redazione Carol Agostini
Il Concorso Enologico Internazionale “Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme” nasce in seguito ad una serie di incontri dedicati al Taglio Bordolese nella realtà produttiva Bergamasca, svoltisi a Bergamo nel corso del 2004.
Enologo Sergio Cantoni
In seguito a tali incontri, l’enologo Sergio Cantoni, propone di allargare la riflessione dedicata al Taglio di Merlot e Cabernet e di coinvolgere un bacino di utenza decisamente più ampio.
Nasce quindi l’idea di un momento di confronto e scambio a livello internazionale che possa coinvolgere tutte le nazioni che producono vini Merlot, Cabernet e loro tagli.
Cantoni ricerca la collaborazione delle realtà locali per realizzare questo progetto e incontra l’approvazione e il sostegno della Vignaioli Bergamaschi s.c.a. e del Consorzio Tutela Valcalepio che, da quel momento in poi, hanno in carico la realizzazione e gestione della manifestazione con Cantoni come supervisore e direttore.
Il gruppo di giurati edizione 2021
Vagliando diverse ipotesi, si riscontra che la formula più collaudata e di maggior impatto per questo tipo di incontri è quella dei Concorsi Enologici.
Cena di gala con premiazione delle aziende vincitrici
La scelta del nome non è casuale: si sceglie di inserire all’interno del titolo della kermesse un elemento, all’epoca ancora sottovalutato, il valore emozionale intrinseco legato alla degustazione.
Sin dalla sua prima edizione il Concorso Enologico Internazionale “Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme” richiede e ottiene il patrocinio dell’OIV (Organisation International de la Vigne et du Vin).
Riconoscimento di estrema importanza, in considerazione del fatto che OIV è l’ente internazionale che sovrintende ai concorsi enologici a livello mondiale e, da regolamento, può concedere il proprio patrocinio ad un unico concorso nel mondo per ogni tipologia di vino.
“Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme” è dal 2005 l’unico concorso enologico internazionale dedicato ai tagli di Merlot e Cabernet riconosciuto da OIV.
“Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme” i giurati del concorso
In Italia i concorsi enologici con patrocinio OIV sono solo 5, ed “Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme” è uno di questi.
Il Concorso Enologico Internazionale “Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme” ha inoltre l’autorizzazione ufficiale del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali.
Per poter garantire la massima serietà e affidabilità del Concorso Enologico Internazionale si ricerca un partner d’eccellenza, in grado di affiancare il Consorzio Tutela Valcalepio e la Vignaioli Bergamaschi nella gestione dell’evento. Viene selezionato il Centro Studi Assaggiatori di Brescia che, da quel momento in avanti, si occupa della supervisione e certificazione delle attività di degustazione nel corso del Concorso Enologico Internazionale. Il Concorso, inoltre, può contare sull’appoggio e la collaborazione dell’Università Cattolica degli Studi di Piacenza.
I vini vengono degustati tutti alla cieca al Concorso Enologico Internazionale “Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme”
Nel corso delle passate edizioni il Concorso Enologico Internazionale “Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme” è stato riconosciuto il Concorso Enologico con il più alto rapporto numerico tra giudici e campioni degustati. Sin dalla prima edizione, inoltre, il comitato organizzatore ha puntato all’internazionalità tanto dei giudici quanto dei campioni, nel tentativo di coinvolgere il maggior numero di paesi possibile nelle degustazioni.
La formula scelta per “Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme” è unica nel suo genere: si è deciso di utilizzare questo importante appuntamento come momento di promozione del territorio e della sua produzione enologica, ma non solo.
Altro giurato, Carol Agostini a lavoro al Concorso
A questo scopo, il Concorso Enologico Internazionale non ha una sede fissa: ogni anno “Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme” cambia location in modo da permettere agli ospiti italiani e internazionali di conoscere una nuova zona della provincia di Bergamo.
Inoltre durante i tre giorni del Concorso Enologico vengono organizzate visite turistiche e tecniche, nel corso delle quali i degustatori hanno modo di entrare in contatto con le realtà turistiche e produttive del territorio.
I giurati a lavoro per giorni intensi di assaggio e visite a cantine e realtà produttive della zona
La struttura di “Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme” è piuttosto concentrata ma, allo stesso tempo, mirata a riassumere al meglio l’anima del territorio che ospita la manifestazione.
Il Concorso si sviluppa su tre giornate, storicamente un giovedì, un venerdì e un sabato.
Nel corso del mercoledì e del giovedì sono previsti gli arrivi degli ospiti internazionali.
Il giovedì pomeriggio viene organizzato un primo tour di tipo turistico, mirato a portare gli ospiti alla scoperta del territorio bergamasco.
Il giovedì sera ha luogo la cena di benvenuto.
La giornata di Venerdì è sicuramente il cuore pulsante di “Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme”. E’ infatti nel corso del venerdì mattina che si svolgono le degustazioni dei vini in concorso.
Il venerdì pomeriggio viene dedicato ai tour alla scoperta del territorio ospite.
I giutati a lavoro durante “Emozioni dal Mondo”2021
I degustatori possono scegliere tra un tour di tipo turistico o uno di tipo più tecnico, con visita ad alcune aziende vitivinicole.
La giornata del venerdì si conclude con una cena di gala.
Il sabato mattina viene organizzato un convegno dedicato a temi tecnico scientifici nel corso del quale sono invitati relatori di fama internazionale.
Al termine del convegno vengono resi pubblici i vini che si sono aggiudicati medaglia nel corso delle sessioni di degustazione.
A questo punto i vini vincitori sono messi in degustazione con un grande banco d’assaggio aperto anche al pubblico.
Scheda di degustazione che dal 2021 è utilizzabile tramite tablet, rendendo tutto in digitale per facilitare i controlli e voti dei giurati
P R O G R A M M A
18° Concorso Internazionale Enologico “EMOZIONI DAL MONDO: MERLOT E CABERNET INSIEME”
Giovedì 13 Ottobre
Arrivo degli ospiti e sistemazione presso il PALACE HOTEL ZINGONIA
(Corso Europa, 2, 24040 Verdellino BG)
15.30 Partenza del Bus dall’hotel per Sotto il Monte Giovanni XXIII
16.00 Tour guidato di Sotto il Monte
Durata visita circa 2h
18.00 Rientro in hotel
20.30 Cena di benvenuto presso PALACE HOTEL ZINGONIA
Venerdì 14 Ottobre
08.30 Partenza del Bus dal PALACE HOTEL ZINGONIA
09.00 Inizio sessioni assaggio presso Villa Martinelli
(via T. Tasso – 24030 Mapello – .BG)
13.00 Pranzo a buffet presso la location
14.30 Partenza del Bus in direzione Almenno
15.00 – 17.00 Itinerario dedicato al Romanico ad Almenno
17.30 Rientro in Hotel
19.30 Partenza dal PALACE HOTEL ZINGONIA con il Bus per la Cena di gala presso
Villa Martinelli
23.30 Rientro in hotel con bus
Sabato 15 Ottobre
09.30 Partenza del Bus dal PALACE HOTEL ZINGONIA
10.00 “Dall’analisi Sensoriale alle Neuroscienze”
Simposio presso la Sala Mosaico della Camera di Commercio di Bergamo
(Largo Belotti, 16 – Bergamo)
12.00 Proclamazione vini vincitori della 18° edizione del Concorso Enologico Internazionale
“Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme”
12.30 Pranzo e Saluti Ufficiali.
ITALIAN TASTE SUMMIT 2022 B2B a Palazzo Serbelloni
Redazione
ITALIAN TASTE SUMMIT 2022 B2B a Palazzo Serbelloni
𝐂𝐫𝐞𝐚𝐫𝐞 𝐫𝐞𝐥𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐧𝐞𝐥 𝐦𝐨𝐧𝐝𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐯𝐢𝐧𝐨: questo l’obiettivo di 𝐈𝐭𝐚𝐥𝐢𝐚𝐧 𝐓𝐚𝐬𝐭𝐞 𝐒𝐮𝐦𝐦𝐢𝐭, ideato da Joanna Miro, – economista, marketer, broker con ultratrentennale esperienza professionale, nonché la titolare di omonimo brand e AD del gruppo Wine Global Aspect, da quasi 15 anni è dedita al mondo wine e all’approfondimento costante della conoscenza specifica del terroir enogastronomico italiano.
Giunti alla 6a edizione, l’evento si amplia creando un nuovo format sempreincentrato sui B2B ma finalmente anche focalizzato sull’Italia. Nasce Vino al Vino rivolto ai buyer italiani e al territorio nazionale con le porte aperte i consumatori finali.
Tra assaggi, export, cantine, buyers, giornalisti
Per questa edizione è stato selezionato Palazzo Serbelloni, da anni la sede più ricercata di Milano. Nelle sue sale si tengono esposizioni artistiche, conferenze, sfilate di moda, eventi di grandi brand come 𝐀𝐭𝐞𝐥𝐢𝐞𝐫 𝐒𝐰𝐚𝐫𝐨𝐯𝐬𝐤𝐢, 𝐄𝐫𝐦𝐚𝐧𝐧𝐨 𝐒𝐜𝐞𝐫𝐯𝐢𝐧𝐨, 𝐓𝐫𝐮𝐬𝐬𝐚𝐫𝐝𝐢, 𝐌𝐚𝐱 𝐌𝐚𝐫𝐚, e altri ancora.
Palazzo Serbelloni sarà luogo delle interconnessioni tra Cantine, Consorzi e buyer italiani, il pubblico nonché, come sempre, il meglio dei key player esteri provenienti da tutto il mondo come Giappone, Hong Kong, USA, Messico, Canada, Russia, Gran Bretagna, Svizzera e altre nazioni europee (incluse quelle dell’Est).
Dal 23 al 25 Ottobre 2022 questo scenario propriamente rappresentativo dell’heritage italiano si trasformerà nel ponte ideale e concreto per l’Italia (B2B & B2C) e tra l’Italia e i mercati-chiave del vino italiano nel mondo (B2B).
Si vanno dunque a creare due distinti momenti per assicurare appuntamenti focalizzati e specializzati su territori diversi.
Italian Taste Summit, il 23 e 24 Ottobre si specializza sui B2B 𝐄𝐗𝐏𝐎𝐑𝐓
Italian Taste Summit, il 23 e 24 Ottobresi specializza sui B2B 𝐄𝐗𝐏𝐎𝐑𝐓 per allacciare rapporti con l’estero. Sono previste:
●80 cantine nello spazio export
●30 cantine nello spazio Italia
●40 giornalisti dalle principali testate editoriali nazionali ed estere
●altri operatori commerciali e aziende dei settori affini al mondo vitivinicolo
●il Gala Dinner Party di questa sesta edizione è condotto dall’Accademia di uno Chef tristellato in Italia e pluristellato nel mondo, con cui saranno uniti gli uffici stampa. La cena coinvolgerà le aziende che puntano sulla visibilità del proprio brand.
il Gala Dinner Party
Vino al Vino con focus su B2B e B2C ITALIA per approfondire i rapporti sul territorio nazionale, si svolgerà il 25Ottobre, sempre a Palazzo Serbelloni. Il Format Vino al Vino si articola attraverso i seguenti appuntamenti:
Vino al Vino con focus su B2B e B2C ITALIA
●Incontri B2B commerciali con 40 buyers italiani
●Masterclass e tasting con la critica internazionale e giornalisti delle importanti testate italiane Wine e Lifestyle
●Masterclass e tasting tematici dedicati al pubblico
●Degustazioni walk around per i consumatori
Italian Taste Summit e Vino al Vino sono 2 format, 2 eventi distinti, indipendenti in quanto la gestione organizzativa e fiscale.
Italian Taste Summit e Vino al Vino sono 2 format
Ulteriore novità del prossimo evento è l’inserimento, non più simbolico, del Premio Nobili Terrae.
È un riconoscimento strutturato in chiave marketing odierno, fortemente identitario e commerciale al tempo stesso visto il coinvolgimento nella Giuria anche dei buyer oltre ai membri professionisti di spicco del Comitato Tecnico Scientifico nato spontaneamente durante l’edizione precedente svoltasi nelle sedi della Masi Agricola
Occasione
Italian Taste Summit è un’occasione importante per trasmettere i valori identitari delle aziende partecipanti all’evento, e per avviare collaborazioni strategiche con il mondo del business e quello della comunicazione.
ITALIAN TASTE SUMMIT 2022 B2B a Palazzo Serbelloni, importatori esteri e produttori durante la conoscenza e trattative
Perchè questo evento di business export è di successo?
Una delle chiavi del successo di 𝐈𝐭𝐚𝐥𝐢𝐚𝐧 𝐓𝐚𝐬𝐭𝐞 𝐒𝐮𝐦𝐦𝐢𝐭 è la presenza, anno dopo anno, di un numero crescente di #buyer e 𝐨𝐩𝐞𝐫𝐚𝐭𝐨𝐫𝐢 𝐝𝐞𝐥 𝐯𝐢𝐧𝐨.
#80importatori e distributori del vino provenienti da oltre venti nazioni, tra cui 𝐒𝐭𝐚𝐭𝐢 𝐔𝐧𝐢𝐭𝐢, 𝐂𝐚𝐧𝐚𝐝𝐚, 𝐌𝐞𝐬𝐬𝐢𝐜𝐨, 𝐁𝐫𝐚𝐬𝐢𝐥𝐞, 𝐈𝐧𝐝𝐢𝐚, 𝐆𝐢𝐚𝐩𝐩𝐨𝐧𝐞, 𝐊𝐚𝐳𝐚𝐤𝐡𝐢𝐬𝐭𝐚𝐧, 𝐄𝐬𝐭𝐨𝐧𝐢𝐚, 𝐈𝐬𝐫𝐚𝐞𝐥𝐞, 𝐎𝐥𝐚𝐧𝐝𝐚, 𝐅𝐫𝐚𝐧𝐜𝐢𝐚, 𝐔𝐧𝐠𝐡𝐞𝐫𝐢𝐚, 𝐁𝐮𝐥𝐠𝐚𝐫𝐢𝐚, 𝐃𝐚𝐧𝐢𝐦𝐚𝐫𝐜𝐚, 𝐔𝐤, 𝐈𝐫𝐥𝐚𝐧𝐝𝐚, 𝐒𝐥𝐨𝐯𝐚𝐜𝐜𝐡𝐢𝐚.
Avviare dei rapporti tra le cantine rappresentanti alto valore del terroir d’origine e gli importatori
LA MISSION
Critici e giornalisti di settore provenienti da molteplici nazioni e continenti.
Avviare dei rapporti tra le cantine rappresentanti alto valore del terroir d’origine e gli importatori, critici e giornalisti di settore provenienti da molteplici nazioni e continenti.
Organizzare appuntamenti e ampi spazi di approfondimento adeguatamente curati.
Le location scelte per sviluppare i progetti ed eventi di business sono raffinate e dallo stile intrinsecamente italiano, situate sui territori storici, suggestivi e idonei a essere luoghi per un’adeguata ospitalità e l’espressione identitaria delle aziende vitivinicole coinvolte da tutta Italia.
Attraverso l’esperienza nel campo dell’internazionalizzazione e la trasparenza dei processi logistici, Joanna Miro e tutto il suo staff è in grado di Sostenere a livello professionale i partecipanti nell’intento di ottimizzare il raggiungimento dei loro obiettivi.
PROGRAMMA
ITALIAN TASTE SUMMIT
Domenica 23 ottobreB2B Estero
9:00 – 13:00 B2B export
13:00 – 14:00 Pranzo
14:00 – 18:00 B2B export
Stampa
10:00 – 12:30 Seminario CTS (Marketing/Enologia)
14:30 – 17:00 Seminario CTS (Marketing/Enologia)
10:00 – 18:00 Stampa tutta: le Masterclass incluse cantine con il pacchetto Premium (set da 45 min.)
19:00 – 20:00 Conferenza Stampa con Tasting finale (vini, alcolici, food e altro), questo spazio stampa include le cantine con il pacchetto Silver
20:30 – 23:00 Cena di Gala
Lunedi 24 ottobre B2B
9:00 – 13:00 B2B export
13:00 -14:00 Pranzo
14:00 – 18:00 B2B export
Stampa
9:30 – 10:00 Stampa tutta: le Presentazioni delle cantine con il pacchetto Gold (15-20 min a cantina)
10:00 – 18:00 Stampa tutta: le Masterclass incluse cantine con il pacchetto Premium (set da 45 min.)
Fine lavori in export.
VINO al VINO Martedì 25 ottobre B2B Italia
9:00 – 17:00 Degustazioni walk around per i Winelovers profilati ovvero partecipanti alle Masterclass (possibilità di vendita)
Terre di Pisa Food&Wine festival 14-16 ottobre 2022
Redazione
TUTTO IL BUONO DELLE TERRE DI PISA IN UNA PIAZZA: SAPORI, PROFUMI, COLORI DEL TERRITORIO
Terre di Pisa Food&Wine festival 14-16 ottobre 2022
Nel pieno centro storico di Pisa itinerari guidati tra formaggi, salumi, vino, olio.
E poi masterclass sul nettare di Bacco e sul cioccolato
Nel pieno centro storico di Pisa itinerari guidati tra formaggi, salumi, vino, olio. E poi masterclass sul nettare di Bacco e sul cioccolato
Un intero territorio raccontato nella centralissima Piazza Vittorio Emanuele II, attraverso i sapori, i profumi, i colori dei prodotti che danno lustro alle Terre di Pisa. Non solo classiche degustazioni, ma anche veri e propri tour guidati su vino, salumi, formaggi, olio. Sono gli esperti AIS e FISAR, ONAF, ONAS e ASCOE a prendere per mano i visitatori per condurli tra gli 80 produttori locali, con i quali attivare i sensi attraverso assaggi “a misura di palato e desideri”, accompagnati dal racconto della storia, delle caratteristiche organolettiche, dei piccoli segreti del processo di trasformazione delle diverse eccellenze. Così, gli incontri ravvicinati con prodotti e artigiani, diventano tanti piccoli viaggi che partono da un’unica grande piazza.
Sensazioni gustative in quattro tappe – dal 14 al 16 ottobre tutti i giorni, differenti orari
Tappa 1: il vino.
Tappa 1: il vino a Terre di Pisa
Si parte dal “Gazebo Tour” armati di calice al seguito dei sommelier ed esperti di AIS e FISAR per raggiungere i banchi dove, guidati dagli esperti ha inizio l’assaggio di tre vini per cantina, tutte appartenenti alla DOC Terre di Pisa.
Un’ora di percorso “inebriante”.
Gruppi di massimo 20 persone.
È consigliata la prenotazione. (15 euro + 3 euro prevendita).
Tappa 2: il formaggio a Terre di Pisa
L’itinerario è tra i banchi di tre produttori locali, accompagnati dagli esperti della Federazione Nazionale Assaggiatori Formaggi (ONAF) capaci di costruire degustazioni che fanno calare dentro tutte le sfaccettature del sapore contenute in una fetta di Pecorino toscano DOP, di Formaggio baccellone, di Pecorino del Parco di San Rossore o magari nei tre latti a caglio vegetale di Lari, che danno vita a un sublime prodotto dalla lunga stagionatura in grotte tufacee, a base di latte di pecora, capra e vaccino.
Da ogni produttore si possono degustare tre tipi di formaggi arrivati in piazza direttamente dai caseifici vanto delle Terre di Pisa.
• L’itinerario dura un’ora. Gruppi di massimo 8 persone. È consigliata la prenotazione. (10 euro + 2 euro prevendita).
Tappa 3: i salumi a terre di Pisa
La formula: tre produttori tre assaggi presso gli stand in piazza, vale anche per il viaggio tra gli insaccati, che nelle Terre di Pisa hanno un posto importante in cucina.
Spesso mix di carni molto lavorate e stagionate, come per esempio la Gota di San Miniato o la Salciccia di Tartufo Bianco sempre di San Miniato, o i sanguinacci, la soppressata, i salami di pecora.
Sotto la guida degli esperti ONAS, i visitatori appassionati di “affettati” daranno al loro palato emozioni sicure.
• L’itinerario dura un’ora. Gruppi di massimo 8 persone. È consigliata la prenotazione. (10 euro + 2 euro prevendita).
Gota di San Miniato o la Salciccia di Tartufo Bianco sempre di San MiniatoTappa 4: l’olio a Terre di Pisa
La Strada dell’Olio dei Monti Pisani si snoda dalle pendici al mare ospitando frantoi e aziende olearie vocate alla produzione del “tesoro giallo extravergine”, base della dieta mediterranea: un tesoro capace di far mutare il sapore ai cibi, esaltandone le caratteristiche e, talvolta, perfino migliorandole.
L’olio è un viaggio da fare, più di ogni altro, accompagnati da chi lo conosce bene, come gli esperti ASCOE che durante le tappe da tre produttori negli stand in piazza, non solo narrano le storie delle piante da cui origina il condimento più prezioso al mondo, ma conducono dentro il sapore per apprezzarne ogni sfumatura che, senza una guida, sarebbero molto difficili intercettare.
• Punto di incontro e partenza dei tour presso l’Oil Bar. L’itinerario dura un’ora. Gruppi di massimo 5 persone. È consigliata la prenotazione. (tour gratuiti).
La X edizione di Terre di Pisa Food&Wine Festival offre al pubblico una masterclass sul cioccolato e quattro masterclass sul vino davvero pregevoli, tutte organizzate nella sala polifunzionale della Borsa Merci, sempre in Piazza Vittorio Emanuele II.
Si comincia venerdì 14 settembre alle 17.30 con il Mastro Cioccolatiere Giovanni Angiolini, che conduce nell’affascinante arte della lavorazione del cioccolato: Dal seme alla Tavoletta.
Come nasce il vero cioccolato.
I vini gastronomici a Terre di Pisa
Sabato 15 ottobre si prosegue con le prime due masterclass sul vino: dalle 11 alle 12,30 I vini gastronomici. L’importanza di avere vini territoriali nelle carte dei vini, con anfitrione Andrea Gori, sommelier, oste, giornalista, scrittore che guida alla scoperta dei vini che meglio si possono introdurre nelle liste dei ristoranti, con un rapporto qualità/prezzo adeguato.
Dalle 15 alle 16.30 il delegato AIS Toscana di Pisa Alessandro Balducci parla di vino del territorio da un punto di vista unico con un percorso mai affrontato finora: conduce alla riscoperta delle vecchie annate dei rossi delle Terre di Pisa, facendo un itinerario a ritroso. Titolo della masterclass: I vini rossi delle Terre di Pisa nel tempo: la prospettiva dell’invecchiamento.
DOC Terre di Pisa Rosso Sangiovese
Domenica 16 ottobre altre due masterclass: dalle 11 alle 12.30 è la DOC Terre di Pisa Rosso Sangiovese sul palcoscenico e a parlarne è la sommelier e divulgatrice enologica Carlotta Salvini che porta la sua visione su questa produzione tra tradizione e innovazione;dalle 15 alle 16.30 Vittorio Faluomi, docente FISAR delegato Pisa tratta un tema molto affascinante: i vini prodotti in anfore.
Durante la degustazione si confrontano le differenze organolettiche tra vini prodotti tradizionalmente e quelli prodotti in terracotta o cocciopesto, una pratica di cantina affascinante che trova radici nel modo antico di fare vino, dal Caucaso ai Romani. Titolo dell’incontro: Il ritorno delle anfore – Vinificazione innovativa oppure riappropriazione di tecniche antiche?
Terre di Pisa 2022, TUTTO IL BUONO DELLE TERRE DI PISA IN UNA PIAZZA: SAPORI, PROFUMI, COLORI DEL TERRITORIO
Ai salumi e all’olio sono dedicati due incontri spassosi: un aperitivo per divertirsi e un contest per giudicare. Aperiolio: a ogni piatto il suo olio, è un’iniziativa pensata perché il pubblico si metta alla prova negli abbinamenti, con l’aiuto degli esperti ASCOE (Associazione Assaggiatori e Cultori dell’Olio Extra Vergine di Oliva) che propongono ai partecipanti di “accoppiare” due oli diversi a ciascuna pietanza prevista in menu.
Due gli incontri: sabato 15 ottobre e domenica 16 dalle 19 alle 20, presso l’Oil Bar
Due gli incontri: sabato 15 ottobre e domenica 16 dalle 19 alle 20, presso l’Oil Bar (prezzo: 10 euro).
Sempre domenica ma dalle 17.30 alle 19, si svolge il Pisalame contest: sei aziende produttrici locali metteranno in gioco il loro miglior prodotto, il salame toscano che, appositamente anonimizzato, sarà sottoposto alla degustazione di due giurie, una tecnica e una popolare. Il pubblico può far parte della seconda (sono previsti 60 giurati popolari), previa iscrizione, e trascorre due ore gustosissime sotto la guida di Dario Sarti di ONAS – Organizzazione Nazionale Assaggiatori Salumi • Info e prenotazioni: Aperiolio – Bar La Borsa tel. 050 500697 – Pisalame contest sul sito dell’evento nella sezione dedicata.
TERRE DI PISA FOOD&WINE FESTIVAL 14-16 ottobre 2022
La X edizione del “Terre di Pisa Food & Wine Festival” la mostra-mercato con degustazione dei prodotti, seminari, laboratori e degustazioni guidate del vino anche quest’anno farà convergere sulla centralissima piazza Vittorio Emanuele II, da venerdì 14 a domenica 16 ottobre, oltre 80 produttori che racconteranno in prima persona e offriranno in degustazione il tartufo, la pasta, il cioccolato, i salumi, i formaggi, il miele, i dolci, la birra, i liquori, la doc Terre di Pisa e l’olio extravergine d’oliva.
La “tre giorni enogastronomica”, organizzata dalla Camera di Commercio di Pisa
La “tre giorni enogastronomica”, organizzata dalla Camera di Commercio di Pisa in collaborazione con le associazioni di categoria, che punta a diffondere la cultura del cibo e del bere di qualità delle Terre di Pisa con uno sguardo attento alla salute e alla sicurezza alimentare, veste a tema tutta la città e il territorio attraverso un fitto calendario di visite guidate alle mostre e ai musei, itinerari nei giacimenti gastronomici. L’evento è una delle iniziative di punta di Vetrina Toscana, la rete della Regione che valorizza la cultura enogastronomica come attrattore turistico e come espressione dell’identità del territorio.
Il legame tra alimentazione e salute sarà in primo piano grazie agli esperti del centro Nutrafood dell’Università di Pisa che forniranno ai visitatori, attraverso laboratori, giochi e quiz, informazioni su acquisti e consumi consapevoli in ambito alimentare.
Particolare attenzione ai prodotti del mare: il pubblico sarà guidato alla lettura dell’etichettatura dei prodotti ittici per la verifica della loro origine e per un acquisto consapevole.
Intrigante il programma dedicato ai più piccoli. Il murales di Keith Haring farà da sfondo alle attività, tutte gratuite, riservate ai bambini che si concluderanno con una gustosa merenda “Terre di Pisa”.
Il murales di Keith-Haring-Tuttomondo-Pisa
ORARI E INFO
Prenotazioni e informazioni sono disponibili su www.pisafoodwinefestival.it.
Orari:
– venerdì 14 ottobre: dalle 17 alle 22
– sabato 15 dalle 11 alle 22
– domenica 16 dalle 11 alle 21
Camera di Commercio Toscana Nord-Ovest Sede di Pisa telefono 050.512280-229 promozione.pi@tno.camcom.it
Vini da terre estreme, Vini unici, Chiusura adesione per le cantine eroiche
Redazione
Decima edizioni, il 6/7 novembre a Villa Braida – Mogliano Veneto TV
Chef Franco Favaretto e l’enologo Gaspare Buscemi alla manifestazione Vini da Terre Estreme
“Vini da Terre Estreme” per la sua decima edizione che avrà luogo il 6 e 7 Novembre 2022 torna a Villa Braida di Mogliano Veneto (Treviso) dimora storica a pochi chilometri da Venezia, in uno dei più importanti crocevia commerciali tra il Nord Est Italia,
Austria e la Slovenia.
Dopo la sospensione dovuta alla pandemia e dopo la tappa di Matera, ritorna a Treviso l’appuntamento con “Vini da Terre Estreme”.
Sia i professionisti (distributori, Ho.Re.Ca., media) che gli appassionati wine lovers, avranno l’opportunità, nei due giorni del workshop, di conoscere e degustare la miglior produzione di etichette eroiche, in un percorso ideale che attraversa l’intero Paese: dal Trentino Alto Adige alla Sardegna, dalla Valle d’Aosta all’Isola di Pantelleria, passando per la Valtellina e la Costiera Amalfitana, le Cinque Terre e le pendici dell’Etna, il Friuli, le isole toscane, il Veneto, toccando l’Istria, la Dalmazia, la Serbia.
Nella settimana che precede “Vini da Terre Estreme” sono programmati micro-eventi, in ristoranti ed enoteche del territorio, per promuovere i vini e le cantine partecipanti all’evento.
La chiusura delle adesione da parte delle cantine eroiche è stata prorogata al 14/10/2022
Se sei una cantina che produce vini in zone impervie, produci vini eroici e interessati a partecipare al nostro evento, richiedi tutte le informazioni: info@pilotagreen.it
L’Italia possiede il più straordinario patrimonio d’arte al mondo ma anche di tradizioni, di feste patronali, di ricette culinarie e, come se non bastasse, il più vasto patrimonio di biodiversità in viticoltura fra tutti i paesi che si affacciano sul Mediterraneo. Chi ha la possibilità (e la sensibilità) di ammirare luoghi, da secoli coltivati a vite, come ad esempio le Cinqueterre, la Valtellina, la Costiera Amalfitana, la Costa Viola, Pantelleria e le isole della Sicilia, le pendici dell’Etna, la Sardegna, fino alle isole dell’Istria e della Dalmazia viene colto da stupore e ammirazione: sono paesaggi praticamente identici a quelli medievali o rinascimentali. Quella italiana non è solo viticoltura ma è anche viticultura.
Vini da Terre Estreme 2022 10° edizione Carol Agostini in assaggio di un vino estremo Valtellinese
Pilota Green con il progetto “Vini da Terre Estreme” intende rendere omaggio a quest’Italia originalissima e bellissima, alle sue Terre Estreme coltivate a vite, che la rendono unica nel panorama enoico mondiale. Da anni organizza in Italia e da quest’anno anche all’estero, “Vini da Terre Estreme” evento che ha l’obiettivo di valorizzare e far conoscere vini straordinari e unici – prodotti con uve coltivate in zone sconosciute, geograficamente impervie, in minuscoli fazzoletti di terra strappati in condizioni ardue alla montagna o al mare – al mondo dei consumatori evoluti, appassionati enogastronomi e ai professionisti del settore.
“Vini da Terre Estreme” vuole essere punto d’incontro privilegiato con la migliore tradizione enoica “estrema” italiana e non solo, con un patrimonio di esperienza e radicamento al territorio che non ha eguali altrove. Un patrimonio che, con tenacia, pochi e appassionati vignaioli continuano a salvaguardare regalandoci ancora dei vini straordinari, rari, e soprattutto preziosi per il loro carattere unico.
E questo esprimono i vini estremi: la sapienza e l’esperienza di vignaioli che con passione e sacrificio lavorano in una continua sfida, che diventa eroica, verso una natura difficile, inospitale, esigente. Da questo incontro-scontro nascono gemme rare, preziose, vini di alto valore, a volte ruvidi ma di forte carattere.
TORNA ED ESPLODE A PIACENZA, IL MERCATO DEI VINI DEI VIGNAIOLI INDIPENDENT, FIVI.
Redazione
Si aprono oggi le prevendite per la manifestazione targata FIVI e Piacenza Expo, giunta all’11a edizione e ormai fondamentale appuntamento per appassionati e operatori.
Dal 26 al 28 novembre 2022 a Piacenza Expo oltre 850 Vignaioli Indipendenti, per la prima volta disposti su tutti i tre i padiglioni della fiera.
Firma d’eccezione, quella del maestro dell’illustrazione Guido Scarabottolo, sul Manifesto di un’edizione che si preannuncia da record.
11° FIVI, Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti
L’appuntamento per l’undicesima edizione del Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti è fissato per i prossimi 26, 27 e 28 novembre 2022 a Piacenza, grazie alla rinnovata collaborazione tra FIVI e Piacenza Expo. Dopo il grande successo ottenuto nel 2021, con
20mila ingressi e più di 670 espositori, quest’anno il Mercato torna ed esplode letteralmente registrando la partecipazione di oltre 850 Vignaioli provenienti da tutte le regioni italiane.
Per ospitare tutte le aziende iscritte al Mercato e il pubblico che da anni affolla la manifestazione, quest’anno saranno ben tre i padiglioni dedicati al vino, dove si potranno conoscere, assaggiare e acquistare migliaia di vini frutto del lavoro e della passione delle Vignaiole e dei Vignaioli FIVI. Una tensostruttura dedicata accoglierà infine l’area della gastronomia, dove gli artigiani del cibo completeranno la rassegna con
le loro proposte.
Dopo il successo delle ultime due edizioni, viene confermata la giornata del lunedì, in aggiunta al tradizionale weekend, con un occhio di riguardo quindi per operatori e professionisti del settore.
A disegnare il manifesto dell’edizione – ulteriore bella novità grazie alla collaborazione con Corraini Edizioni – il maestro Guido Scarabottolo, illustratore e grafico dalla personalità e dal tratto che ben rispondono alla natura della FIVI, e che ha lavorato per i principali editori italiani, collaborato con la RAI, con agenzie di pubblicità e riviste nazionali e internazionali.
Il pubblico cresce ogni anno nella tre giorni di manifestazione
Alla domanda sul suo lavoro Scarabottolo, con la flemma e il sorriso che lo contraddistinguono, dice: “Spiegare i disegni è vietato. Sarebbe come spiegare una barzelletta: dopo non c’è più gusto.
E poi il bello dei disegni è la loro ambiguità, o meglio, la loro possibilità di piegarsi a letture diverse e anche divergenti.
Così chi li guarda, praticamente, ne diventa coautore. Su questo manifesto posso solo dire che facendolo pensavo alle vigne, all’indipendenza, alla convivenza, all’allegria e anche alla pace”.
“La collaborazione con Guido Scarabottolo è uno dei segni tangibili di cosa sono e di cosa voglio raccontare i Vignaioli indipendenti” dice Lorenzo Cesconi, presidente FIVI. “Qualità, originalità, professionalità: e, prima di tutto, amore per il proprio lavoro, amore per le cose fatte bene, eseguite con passione e cura artigiana. Noi nei nostri vigneti e nelle nostre cantine, coi nostri vini; Scarabottolo nel suo studio, con le sue illustrazioni. L’esito è lo stesso: cose belle, fatte bene, che parlano di un’Italia che guarda con gioia al futuro, con i piedi ben saldi nella propria tradizione”.
Soddisfatta anche Piacenza Expo come dichiarato dal suo Amministratore Unico, Giuseppe Cavalli: “Prosegue il percorso di crescita della manifestazione che ci ha visto attori protagonisti già dalle prime fasi condividendo i progetti della Federazione. Per Piacenza e il suo territorio si tratta di un evento consolidato e di grande visibilità”.
I biglietti d’ingresso da oggi sono disponibili in prevendita sul sito www.mercatodeivini.it al costo di 25 euro: acquistare il biglietto online significa non solo risparmiare (il biglietto acquistato direttamente in fiera costerà 30 euro) ma soprattutto garantirsi l’ingresso per una manifestazione che richiama ogni anno un interesse sempre crescente.
11° Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti, informationi indispensabili
Data: sabato 26, domenica 27 e lunedì 28 novembre 2022 Luogo: PiacenzaExpo – Via Tirotti, 11 – Piacenza Orario di apertura al pubblico: sabato e domenica dalle 11.00 alle 19.00, lunedì dalle 11.00 alle 17.00
Parcheggio: gratuito Acquisto biglietti via Vivaticket: https://bit.ly/3C19BQA Ingresso giornaliero: in fiera € 30 (2 gg € 50); online € 25 (2 gg € 40) comprensivo di bicchiere. Ingresso ridotto: € 20 per soci AIS – FIS – FISAR – ONAV – AIES – ASPI -ASSOSOMMELIER e SLOW FOOD (il socio deve mostrare tessera valida dell’anno in corso).
Info utili: 800 i carrelli disponibili per gli acquisti Per info su riduzioni per gruppi: telefonare a 0523/602711 o scrivere a mercatodeivini@fivi.it I minorenni non pagano l’ingresso e non possono effettuare degustazioni. Ufficio Stampa FIVI Axelle Brown Videau | 338 7848516 | axelle@origamiconsulting.it
Al via le anteprime del 31° Merano WineFestival: 24 e 25 settembre Gran Premio di Merano, 21 ottobre Lagundo, 28 ottobre Merano Arte con Casabella
Anteprime del 31° MeranoWineFestival 2022
In attesa di Merano WineFestival (4-8 novembre 2022), le anteprime che svelano in esclusiva le eccellenze selezionate da The WineHunter Award.
Tre occasioni in tre eventi per conoscere e degustare alcuni prodotti wine, food, spirit & beer premiati da Helmuth Köcher. Appuntamento il 24 e 25 settembre al Gran Premio di Merano, il 21 e 22 ottobre a Lagundo e il 28 ottobre alla Merano Arte di Merano assieme a Casabella con la mostra “New Italian Wineries. Territories and Architectures”.
Carol Agostini da oltre 20 anni accreditata alla manifestazione come winewriter
Merano (BZ), 23 settembre 2022 – Cresce l’attesa per la 31^ edizione di Merano WineFestival, in programma dal 4 all’8 novembre. Intanto, vanno in scena importanti eventi meranesi esclusivi palcoscenici enogastronomici delle eccellenze wine, food, spirits & beer selezionate da The WineHunter. Tre le anteprime che svelano in esclusiva i prodotti premiati da Helmuth Köcher e protagonisti del festival.
GRAN PREMIO DI MERANO
Il 24 e 25 settembre è il Gran Premio di Merano, la corsa steeple per eccellenza in Italia, ad ospitare all’interno dell’Ippodromo ben 48 aziende, suddivise tra tavoli espositivi e WineHunter Area, selezionate e presenti a Merano WineFestival. Una cornice esclusiva di eleganza e prestigio che porta in scena alcuni dei migliori prodotti wine e food selezionati durante l’anno da The WineHunter Award.
ANTEPRIMA A LAGUNDO CON CENA DI BENEFICIENZA
Il 21 ottobre a Lagundo, nei locali della Casa della Cultura Thalguter, una speciale serata di anteprima del festival riunirà esperti e appassionati del settore, permettendo di conoscere e degustare in esclusiva prodotti wine e food. Specialità che saranno protagoniste anche di una cena di beneficienza, in programma il 22 ottobre, a favore di “Un pozzo per la vita”, organizzazione di volontariato impegnata nella crescita dei Paesi in via di sviluppo che Merano WineFestival sostiene da anni.
Alessandro Scorsone e Carol Agostini al MeranoWinefestival
NEW ITALIAN WINERIES. TERRITORIES AND ARCHITECTURES- Casabella (ELECTAarchitettura)
Il 28 ottobre, presso la Merano Arte di Merano, in occasione dell’evento “New Italian Wineries.
Territories and Architectures” organizzato da Casabella, Merano Arte, Merano WineFestival e il suo patron Helmuth Köcher saranno presenti con una degustazione all’insegna dell’eccellenza.
L’evento, focalizzato sulle top 11 cantine più interessanti dal punto di vista architettonico, a favore della sostenibilità e dell’impatto ambientale, diventa così anche un’opportunità in più per valorizzare il mondo del vino e le sue produzioni di qualità.
Anteprime del 31° MeranoWineFestival 2022
Il 31° Merano WineFestival si svolgerà dal 4 all’8 novembre e il tema della sostenibilità è al centro del dibattito: in programma, infatti, l’importante summit dal titolo “Respiro e grido della terra” nelle giornate del 4 e 5 novembre al teatro Puccini per discutere, assieme a grandi esperti, di soluzioni sostenibili attuabili nel mondo del vino e redigere un manifesto da presentare e consegnare al Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali.
Ad attendere gli ospiti della kermesse meranese, un format tradizionale che coinvolge anche quest’anno le famose e storiche location come Kurhaus, GourmetArena, l’Hotel Therme Merano e il Teatro Puccini, mentre viene ampliato il Red Wave: il tappeto rosso del Fuori Salone che quest’anno percorre l’intero Corso Libertà e la Promenade, da Piazza Arena a Teatro Puccini.
‘Burc 2017 Colli Tortonesi DOC Barbera Riserva Cantina di Tortona
Di Piergiorgio Ercoli
Cantina di Tortona dal 1931, degustazione in presenza dei vini dell’azienda.
Storica Cantina (dal 1931) quella di Tortona, nata dall’unione delle forze e delle volontà di un gruppo di viticoltori che fortemente vollero tutelare le campagne, il lavoro nelle campagne e i frutti di questo operare nella tradizione. Il momento della nascita della Cantina coincise con un periodo di forte recessione innescatasi, qualche anno prima, nei mercati americani: l’Europa ne fu presto investita, segnando nelle zone rurali, in particolare, la fine di molte piccole attività private.
Punto vendita della Cantina di Tortona dal 1931
Tra le varie conseguenze sociali ed economiche che ne derivarono, nel settore vitivinicolo fu che la vendita dei frutti del lavoro nei campi, il vino quindi, avveniva a prezzi davvero bassi e rovinosi.
L’idea quindi fu quella di fondare una Cooperativa con lo scopo di vinificare in comune le uve: di li a poco i vantaggi, oltre all’immediato abbattimento dei costi di produzione, si allargarono ad altri aspetti. Di rilievo, fu il riconoscimento della qualità per lavoro svolto con il conseguimento della DOC Colli Tortonesi.
Areale importante e di recente rivalutazione, quello dei Colli Tortonesi si estende ad ovest di Alessandria, tra il fiume Scrivia ed il torrente Curone: colline morbide, ondulate dove i terreni hanno impronta di marne e arenarie. La “barbera”, che notoriamente è il vitigno simbolo e più coltivato in Piemonte, nei Colli Tortonesi offre le sue massime espressioni sulle argille serravalliane e sulle marne di Sant’Agata Fossili.
Il protagonista della degustazione di oggi è il Burc, annata 2017, Selezione Fiumana della Cantina, una barbera riserva della DOC Colli Tortonesi.
‘Burc 2017 Colli Tortonesi DOC Barbera Riserva Cantina di Tortona
Viti allevate nella Frazione Vho di Tortona, in Costa Vescovato e Viguzzolo dove i terreni, dal medio impasto con profondo scheletro calcareo, risultano esposti a sud, ad un’altezza media di 350 m. s.l.m..
Il mosto viene lasciato in macerazione per circa 10 giorni a temperatura controllata, con almeno 3 delestage per accentuare l’estrazione delle sostanze solubili. Successivamente l’affinamento avviene in cemento per 12 mesi con risospensione periodica delle fecce fini.
Degustazione
‘Burc 2017 Colli Tortonesi DOC Barbera Riserva Cantina di Tortona, calice di vino rosso rubino intenso
Analisi visiva
Rosso rubino scarico, trasparente, limpido e consistente.
Analisi olfattiva
Intenso, mediamente complesso sui toni di piccoli frutti rossi e fine. Dominante fruttata: ribes, mirtilli e ciliegia. Vegetale. Note balsamiche e speziatura scura.
Analisi gusto-olfattiva
Secco, caldo, moderatamente morbido. Sorso diretto, note dure in evidenza ma comunque equilibrate da tannini sufficientemente morbidi. Buona freschezza. Corpo e struttura ben espressi, sensazioni di fragranza e croccantezza di frutto, esemplari note di sottobosco.
Beva sufficientemente armonica con finale sapido.
Durante la degustazione confesso che lo sguardo è stato spesso rapito dall’immagine in etichetta: “il contadino del passato consumato dalla fatica, ma con la fierezza di portare a oggi vini di eccellenza” (cit. Sito della Cantina di Tortona).
“Quarto Stato” di Pellizza da Volpedo, realizzato dall’artista intorno al 1880 durante una manifestazione di protesta per il caro-pane.
L’immagine è colta dal carboncino originale su carta, custodita nella pinacoteca di Alessandria, che raffigura uno studio del personaggio centrale del dipinto “Quarto Stato” di Pellizza da Volpedo, realizzato dall’artista intorno al 1880 durante una manifestazione di protesta per il caro-pane.
Cheers!!!
Tartare di Angus tagliata a coltello con altri ingredienti: pomodori secchi, acciughe del Cantabrico, peperoni, cipolla di Tropea e capperi di Pantelleria.
Ricetta in abbinamento eseguita da Carol Agostini
In abbinamento un gioco di consistenze e sapori, forme e colori per un abbinamento decisamente intrigante quanto gustoso di formaggi di varie tipologie e stagionature.
Tartare in abbinamento alla Barbera Riserva 2017 degustata.
Ingredienti per due Tartare:
carne di Angus 500 gr
pomodori secchi qualche pezzo
acciughe del Cantabrico 4
peperoni gialli o rossi metà di uno
cipolla dolce tritata 1
capperi di Pantelleria dissalati tritati q.b.
prezzemolo tritato finissimamente q.b.
senape q.b.
salsa Worcester q.b.
tabasco q.b.
olio di oliva extra vergine q.b.
sale q.b.
pepe macinato o pestato al momento q.b.
succo di limone q.b.
tuorlo d’uovo 4
Procedimento:
Preparate la tartare di manzo tagliando al coltello la carne di manzo e realizzando una sorta di trito non troppo fine.
Aggiungete la cipolla dolce tritata, e condite con il prezzemolo e i capperi tritati, il sale, il pepe, il succo di limone, e l’olio. Mescolate bene il tutto.
Nel frattempo tagliare a pezzi molti piccoli il peperone, le acciughe e i pomodori secchi, lasciatene 1/3 da tagliare a julienne sottile per la decorazione.
Usando un coppapasta rotondo o quadrato ( a piacere ) formate con la carne di manzo una polpetta piatta e circolare e deponetela al centro di un piatto.
Schiacciate la polpetta con un cucchiaio e ponete al centro di essa il rosso d’uovo.
Presentate in tavola la tartare di manzo accompagnata da salsa worchester, tabasco e senape in diverse ciotoline.
Degustazione di Piergiorgio Ercoli
Piergiorgio Ercoli, sommelier, winewriter ed esperto marchigiano di enogastronomia territoriale