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  • Trattoria Enoteca Capocroce 2025, delizioso pane

    Trattoria Enoteca Capocroce 2025, delizioso pane

    Tradizione e Innovazione Gastronomica: Grande Successo per “Scuola Aperta” all’Istituto Pertini di Magliano Sabina

    di Carol Agostini

    Un evento che ha celebrato l’eccellenza enogastronomica locale, con la partecipazione straordinaria di Romeo Fabi della rinomata Trattoria Enoteca Capocroce

    Trattoria Enoteca Capocroce 2025, delizioso pane, foto da sito
    Trattoria Enoteca Capocroce 2025, delizioso pane, foto da sito

    L’Arte del Gusto Incontra la Formazione

    L’Istituto Omnicomprensivo Sandro Pertini di Magliano Sabina ha ospitato sabato 18 gennaio 2025 l’evento “SCUOLA APERTA: UN TUFFO NELLE ORIGINI“, una manifestazione che ha brillantemente unito tradizione culinaria e formazione professionale. Dalle 15:00 alle 19:00, la scuola si è trasformata in un vivace laboratorio del gusto, dove studenti e professionisti hanno collaborato per creare un’esperienza gastronomica unica.

    L’Eccellenza del Territorio: Romeo Fabi e la Trattoria Enoteca Capocroce

    Tra i protagonisti dell’evento, spicca la presenza di Romeo Fabi, uno dei titolare della rinomata Trattoria Enoteca Capocroce. Il locale, situato nel cuore della Sabina, rappresenta un punto di riferimento per la gastronomia locale, dove tradizione e innovazione si fondono in un’esperienza culinaria unica. Durante l’evento, Fabi ha deliziato i presenti con la sua celebre focaccia e il pane di produzione propria, prodotti che hanno conquistato nel tempo una clientela affezionata grazie alla loro qualità artigianale e all’utilizzo di ingredienti selezionati del territorio.

    Trattoria Capocroce: Una Storia di Passione e Dedizione nella Ristorazione Sabina

    Da un sogno condiviso da due giovani imprenditori nel 2006 alla realtà di oggi: la storia di Trattoria Capocroce è un racconto di crescita, passione e dedizione al mondo della ristorazione di qualità.

    Trattoria Enoteca Capocroce 2025, delizioso pane, foto da sito
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    Le Origini: Da Stimigliano a Forano

    L’avventura di Capocroce style inizia nel novembre 2006, quando due giovani intraprendenti decidono di mettersi in gioco nel settore della ristorazione. Il primo capitolo di questa storia si scrive a Stimigliano Scalo, dove per sei anni gestiscono con successo il loro primo bar, gettando le basi per quello che sarebbe diventato un punto di riferimento nella gastronomia locale.

    L’Evoluzione: L’Espansione a Forano

    La crescita professionale e il desiderio di esplorare nuove frontiere culinarie portano all’apertura del locale a Forano. Qui, Capocroce si trasforma in molto più di un semplice bar: diventa un luogo dove l’accoglienza sabina incontra la raffinatezza della cucina italiana. In un ambiente che unisce semplicità e ricercatezza, gli ospiti possono:

    • Degustare autentiche specialità della cucina sabina e italiana
    • Assaporare pizze a lievitazione naturale, fiore all’occhiello del locale
    • Esplorare una cantina curata con passione, ricca di vini selezionati
    • Scoprire un’ampia selezione di distillati e birre artigianali

    Trattoria Enoteca Capocroce 2025, delizioso pane, foto da sito
    Trattoria Enoteca Capocroce 2025, delizioso pane, foto da sito

    La Formazione Continua

    La passione per l’eccellenza ha portato i proprietari a investire nella formazione professionale, in particolare nel campo dell’enologia, conseguendo la qualifica di sommelier. Questa dedizione all’apprendimento continuo si riflette nella qualità del servizio e nella capacità di offrire un’esperienza gastronomica completa e raffinata.

    Una Nuova Casa a Cantalupo

    Il 15 novembre segna l’inizio di un nuovo capitolo per Capocroce: il trasferimento in una nuova location a Cantalupo. Questa evoluzione rappresenta non solo un cambio di sede, ma un ulteriore passo avanti nel percorso di crescita dell’attività.

    Trattoria Enoteca Capocroce 2025, delizioso pane, foto da sito
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    La Filosofia Capocroce

    Il successo di Capocroce si basa su tre pilastri fondamentali:
    Passione per la gastronomia di qualità
    Ricerca costante dell’eccellenza
    Dedizione al servizio del cliente

    Questi valori, uniti al sostegno della fedele clientela, hanno permesso a Capocroce di evolversi continuamente, mantenendo sempre al centro la qualità e l’autenticità della tradizione gastronomica sabina.
    Trattoria Capocroce: dove la tradizione culinaria sabina incontra l’innovazione, in un ambiente accogliente pensato per offrire un’esperienza gastronomica autentica e memorabile.

    Trattoria Enoteca Capocroce 2025, delizioso pane, foto da sito
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    Una Sinergia di Talenti e Professionalità

    L’evento a scuola ha visto la partecipazione di numerosi professionisti del settore:
    • Chef Laura Marciani del Ristorante Degli Angeli
    • Carol Agostini di FoodandWineAngels
    • Chef Gabriele Amicucci e Leonardo Morelli
    • Bartender Alessandro Silvi

    Trattoria Enoteca Capocroce 2025, delizioso pane, foto da sito
    Trattoria Enoteca Capocroce 2025, delizioso pane, foto da sito

    Assaggi e Degustazioni

    Gli studenti, affiancati dai professionisti, hanno allestito:
    • Banchi di assaggio con prodotti locali
    • Postazioni per la creazione di cocktail innovativi

    Il Sostegno delle Istituzioni

    La manifestazione ha goduto del patrocinio del Comune di Magliano Sabina, con la presenza attiva di:
    • Dottoressa Annunziata Cimei, Dirigente Scolastico
    • Dott. Giulio Falcetta, Sindaco
    • Sig.ra Antonella Chieti, Assessore alla Cultura

    Trattoria Enoteca Capocroce 2025, delizioso pane, foto di Carol Agostini
    Trattoria Enoteca Capocroce 2025, delizioso pane, foto di Carol Agostini

    Un Successo per la Didattica

    L’evento ha raggiunto un importante traguardo raccogliendo 1.200 euro di offerte spontanee, che saranno investiti nell’acquisto di attrezzature per i laboratori didattici dell’Istituto. Questo risultato sottolinea il forte legame tra scuola e territorio, dimostrando come la formazione professionale possa essere un volano per lo sviluppo locale.

    Il Gran Finale all’Ecostello

    La serata si è conclusa con una cena speciale presso l’Ecostello di Magliano Sabina, dove lo Chef Gabriele Amicucci ha creato un menù esclusivo che ha esaltato i sapori del territorio in chiave contemporanea, in abbinamento i vini di:

    Tenuta Borgolano di Donatella Quaroni https://www.tenutaborgolano.com/
    Cristo di Campobello https://www.cristodicampobello.it/
    Maculan https://www.maculan.net/
    Famiglia Demelas https://www.famigliademelas.com/index.php

    Trattoria Enoteca Capocroce 2025, delizioso pane, logo aziendale
    Trattoria Enoteca Capocroce 2025, delizioso pane, logo aziendale

    Il Team Organizzativo

    Il successo dell’evento è stato possibile grazie al lavoro coordinato di:
    • Avv. Andrea D’Ignazio, DSGA
    • Prof.ssa Roberta Stentella, Vicepreside
    • Prof.ssa Enrica Modesti, referente dell’Istituto Alberghiero
    • Chef Laura Marciani
    • Carol Agostini esperta enogastronomica e titolare dell’Agenzia FoodandWineAngels

    • L’Impatto sul Territorio

      L’iniziativa ha dimostrato come la formazione professionale nel settore enogastronomico possa:

      • Valorizzare le eccellenze locali
      • Creare opportunità di networking professionale
      • Stimolare l’innovazione nel rispetto della tradizione
      • Rafforzare il legame tra scuola e imprese del territorio

     

    “SCUOLA APERTA: UN TUFFO NELLE ORIGINI” si conferma come un esempio virtuoso di come la formazione professionale possa diventare un catalizzatore per lo sviluppo del territorio. La presenza di professionisti come Romeo Fabi della Trattoria Enoteca Capocroce ha arricchito l’evento di contenuti autentici e ha offerto agli studenti un’opportunità unica di apprendimento sul campo.

    Per informazioni sulle prossime iniziative dell’Istituto Omnicomprensivo Sandro Pertini di Magliano Sabina, visitare il sito web della scuola o seguire i canali social ufficiali.

    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer
    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer

    Siti di riferimento: https://www.trattoriacapocroce.it/

    Siti partners articolo: https://carol-agostini.tumblr.com/ https://www.foodandwineangels.com/ https://www.papillae.it/

  • Le Origini della Maza: cibo Sacro e autentico dal 338 a.C.

    Le Origini della Maza: cibo Sacro e autentico dal 338 a.C.

    La Pizza Maza di Lanuvio: Storia, Leggenda e Riscoperta di un’Antica Tradizione

    di Carol Agostini

    Lanuvio, piccolo borgo situato nei Castelli Romani, custodisce una tradizione culinaria millenaria che sta vivendo un periodo di riscoperta e valorizzazione: la Pizza Maza. Questo piatto, anticamente consumato nella regione del Lazio e ora recuperato grazie alla passione di chef e ricercatori locali, incarna la sintesi perfetta tra storia, leggenda e gastronomia. In particolare, il rinomato chef Giuseppe Verri ha avuto un ruolo centrale nel riportare alla luce questo antico alimento, che non è solo un simbolo della tradizione culinaria lanuvina, ma anche una testimonianza storica di un passato profondamente radicato nella cultura latina.

    Le Origini della Maza: cibo Sacro e autentico dal 338 a.C., Maza farcita, foto di repertorio dello Chef Giuseppe Verri
    Le Origini della Maza: cibo Sacro e autentico dal 338 a.C., Maza farcita, foto di repertorio dello Chef Giuseppe Verri

    La Maza era un alimento semplice ma versatile, utilizzato come accompagnamento ad altri cibi o come piatto unico. Si trattava di una focaccia non lievitata, preparata con ingredienti rustici e locali come farina di farro, orzo, ceci o fave, mescolati con acqua, olio, miele o latte. Grazie alla sua natura nutriente e alla sua facilità di preparazione, la Maza era diffusa in tutta l’antica Lanuvium, fungendo da cibo di base per la popolazione. Era particolarmente apprezzata sia in forma salata, abbinata a olive, legumi o carni arrostite, sia nella sua variante dolce, consumata durante banchetti e cerimonie speciali.

    Tra le numerose testimonianze di autori antichi che fanno riferimento alla Maza, spiccano quelle di Properzio ed Eliano. Questi autori raccontano di cerimonie in onore del serpente sacro a Giunone Sospita, divinità venerata a Lanuvio, durante le quali giovani vergini offrivano focacce di farro al serpente all’interno di una grotta sacra. Il rito, che combinava religione e gastronomia, rappresentava un momento chiave nella vita religiosa dell’antica Lanuvio e testimonia quanto la Maza fosse radicata nella cultura locale. Questo evento sacro si svolgeva nel lucus dedicato a Giunone, uno dei più importanti luoghi di culto della regione.

    Le Origini della Maza: cibo Sacro e autentico dal 338 a.C., Maza farcita, foto di repertorio dello Chef Giuseppe Verri
    Le Origini della Maza: cibo Sacro e autentico dal 338 a.C., Maza farcita, foto di repertorio dello Chef Giuseppe Verri

    La Riscoperta della Maza: Giuseppe Verri e il Festival di Lanuvio

    Dopo secoli di oblio, la Maza è stata riscoperta e rilanciata nel panorama gastronomico grazie all’impegno di Giuseppe Verri, chef e scultore originario dei Castelli Romani, che ha compreso il valore storico e culturale di questa antica focaccia. Attraverso un lavoro di ricerca e sperimentazione, Verri ha recuperato le tecniche di lavorazione e gli ingredienti originali, come i grani antichi italiani, tra cui farro, saragolla e grano Senatore Cappelli, che erano alla base della dieta dei romani e dei popoli latini.

    Questi grani, ricchi di sapore e nutrienti, erano parte integrante dell’alimentazione antica, soprattutto grazie alla loro alta digeribilità e alla capacità di crescere in terreni poveri. L’uso di questi cereali ha permesso a Verri di ricreare una Maza dal sapore autentico, conservando le sue caratteristiche rustiche e semplici, ma al tempo stesso attualizzandola per il palato contemporaneo.

    Le Origini della Maza: cibo Sacro e autentico dal 338 a.C., Maza farcita, foto di repertorio dello Chef Giuseppe Verri
    Le Origini della Maza: cibo Sacro e autentico dal 338 a.C., Maza farcita, foto di repertorio dello Chef Giuseppe Verri

    Ma la riscoperta della Maza non si è fermata alla sola preparazione culinaria. Nel 2018, Lanuvio ha lanciato un festival dedicato a questo alimento antico, con l’obiettivo di promuovere non solo la gastronomia locale, ma anche la storia e la cultura della città. Il festival è un evento ricco di spettacoli, rievocazioni storiche e degustazioni che attirano visitatori da tutta Italia. Grazie alla collaborazione con istituzioni locali e nazionali, come il Parco Archeologico di Paestum e il Museo Nazionale di Napoli, il festival ha acquisito una dimensione culturale di grande spessore, facendo dialogare l’antica tradizione di Lanuvio con altre realtà italiane legate alla panificazione storica.

    Durante il festival, viene rievocato anche il rito del serpente sacro a Giunone Sospita, con processioni di giovani donne e la preparazione delle antiche focacce di farro, in una suggestiva ricostruzione delle cerimonie che avevano luogo nell’antica Lanuvium. Questo evento, oltre a valorizzare il patrimonio archeologico della città, rappresenta un’occasione unica per educare le nuove generazioni al rispetto del proprio passato, riscoprendo il senso civico attraverso la celebrazione delle tradizioni.

    Uno dei temi centrali del festival dedicato alla Maza è la valorizzazione dei grani antichi, una risorsa fondamentale per la salute e l’ambiente. Negli ultimi anni, c’è stato un crescente interesse per queste varietà di grano che, rispetto ai grani moderni, conservano intatte le loro proprietà nutrizionali. Il farro, il grano più antico coltivato in Italia, è tra gli ingredienti principali utilizzati per la preparazione della Maza, insieme ad altri grani tradizionali come la saragolla e il grano duro Senatore Cappelli.

    Le Origini della Maza: cibo Sacro e autentico dal 338 a.C., Maza farcita, foto di repertorio dello Chef Giuseppe Verri
    Le Origini della Maza: cibo Sacro e autentico dal 338 a.C., Maza farcita, foto di repertorio dello Chef Giuseppe Verri

    Questi cereali, oltre ad avere un contenuto proteico più elevato e un glutine meno aggressivo rispetto ai grani moderni, sono coltivati con tecniche sostenibili che rispettano l’ambiente. La riscoperta di questi grani ha riportato l’attenzione su un modo di mangiare più sano e rispettoso del territorio, in linea con la filosofia che sottende alla riscoperta della Maza.

    Le Origini della Maza: cibo Sacro e autentico dal 338 a.C., Maza farcita, foto di repertorio dello Chef Giuseppe Verri
    Le Origini della Maza: cibo Sacro e autentico dal 338 a.C., Maza farcita, foto di repertorio dello Chef Giuseppe Verri

    Lanuvio e i Castelli Romani: Una Tradizione Culinaria Ricca di Storia

    La riscoperta della Maza non sarebbe completa senza un’analisi più ampia della tradizione culinaria dei Castelli Romani. Questa regione, celebre per la sua cucina semplice e genuina, è rinomata per una serie di piatti che riflettono le sue radici contadine, come la celebre porchetta di Ariccia, i frascarelli (una polenta tipica) e i pregiati vini, tra cui il Frascati DOC. La Maza, con la sua semplicità e autenticità, si inserisce perfettamente in questo contesto, riportando alla memoria la cucina dei tempi antichi, fatta di pochi ma genuini ingredienti.

    Nella storia dei Castelli Romani, Lanuvio occupa un posto di rilievo, non solo per il suo ricco patrimonio storico e archeologico, ma anche per i personaggi illustri che vi hanno soggiornato. Da Marco Aurelio a Plinio il Giovane, passando per l’imperatore Tito, molti grandi della storia romana hanno trascorso del tempo in questa zona, affascinati dalla sua bellezza e dalla sua posizione strategica. Non sorprende, quindi, che la Maza, con il suo legame con il tempio di Giunone e con le cerimonie sacre, fosse considerata un alimento di grande importanza anche dal punto di vista religioso.

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    Oggi, grazie a eventi come il Festival della Maza, questa antica focaccia sta vivendo una nuova stagione di gloria. L’iniziativa, supportata dalle istituzioni locali e nazionali, ha l’obiettivo di promuovere la conoscenza storica e gastronomica di Lanuvio, offrendo anche un’occasione di aggregazione sociale e culturale per la comunità. La partecipazione di chef, ricercatori e artigiani locali permette di mantenere viva una tradizione millenaria, rispettando l’autenticità delle fonti storiche e apportando al contempo vivacità e modernità.

    La Maza rappresenta non solo un collegamento con il passato, ma anche un’opportunità per valorizzare il patrimonio enogastronomico del territorio e promuovere un modello di alimentazione sano e sostenibile, in linea con le esigenze contemporanee. Grazie a persone come Giuseppe Verri e alla collaborazione tra enti locali e nazionali, la Pizza Maza è destinata a diventare un simbolo della cultura e della storia di Lanuvio, unendo passato e presente in un piatto che racconta millenni di tradizioni.

    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer
    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer

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