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  • Modena Champagne Experience 2024, evento affascinante

    Modena Champagne Experience 2024, evento affascinante

    A Modena il 20 e 21 ottobre 2024 ha avuto luogo la settima edizione dell’appassionante kermesse “Modena Champagne Experience”.

    Di Adriano Guerri

    All’ interno degli ampi spazi di Modenafiere è tornata la più grande manifestazione italiana dedicata esclusivamente ad una delle bollicine più note e apprezzate al mondo. I visitatori, in questa edizione hanno avuto la possibilità di presentarsi al banco d’ assaggio di ben 168 espositori, tra maison e vigneron con oltre 800 etichette in degustazione.

    Modena Champagne Experience 2024, evento affascinante, foto dell'autore
    Modena Champagne Experience 2024, evento affascinante, foto dell’autore

    L’ evento è stato ben organizzato da Excellence srl SIDI, prestigiosa società che raduna 21 importatori e distributori di vino italiani. Gli espositori sono stati divisi in cinque zone e con colori diversi: Maison Classiche, Montagne de Reims, Côte des Bar, Côte des Blancs e Vallée de la Marne. Molti Champagne da poter assaporare con vari dosaggi, e varie tipologie: Blanc de Noirs, Blanc de Blancs Cuvée e permanenze sui lieviti che vanno dai tre anni sino ed oltre 12 anni. Ce n’erano per soddisfare l’esigenza di ogni palato. Sottopongo alcuni assaggi avvenuti nella zona verde, ossia la Montagne de Reims.

    La Montagne de Reims si trova nella parte settentrionale della regione Champagne, più precisamente tra Reims ed Epernay. Vanta più comuni classificati come Grand Cru di altri distretti. Il vitigno maggiormente allevato è il Pinot Noir, tuttavia vengono coltivati anche il Meunier e lo Chardonnay. Caratterizzata da dolci colline, rilievi montuosi piuttosto bassi e pianure. Ho avuto il piacere di soggiornare a Reims, durante la mia breve permanenza nella regione. Non vedo l’ora di tornarci.

    Modena Champagne Experience 2024, evento affascinante, foto dell'autore
    Modena Champagne Experience 2024, evento affascinante, foto dell’autore

     Ecco alcuni assaggi da me effettuati

    Grand Assemblage Extra Brut Jeeper – Chardonnay 60%,Pinot Noir 25% e Meunier 15% – Dosaggio: 0 g/l – 48 mesi sui lieviti –  Bel paglierino brillante, al naso rivela note di pesca, pompelmo, frutti di bosco e pan brioche, il sorso è vibrante, cremoso e armonioso, decisamente duraturo.
    Sito di riferimentowww.champagne-jeeper.com

    Modena Champagne Experience 2024, evento affascinante, foto dell'autore
    Modena Champagne Experience 2024, evento affascinante, foto dell’autore

    Millesimè  2016 Barons de Rothschild – Chardonnay 51% e Pinot Noir 49% – Dosaggio: 5 g/l – 90 mesi sui lieviti – Giallo dorato luminoso, perlage fine e persistente, al naso svela note di zagara, pera , creme noisettes e pasticceria mignon, il sorso è fresco, setoso, armonioso, dal finale lungo.

    Sito di riferimento: www.champagne-brd.com

    Modena Champagne Experience 2024, evento affascinante, foto dell'autore
    Modena Champagne Experience 2024, evento affascinante, foto dell’autore

    L’Autre R Grand Cru Extra Brut Jacques Rousseaux– Pinot Noir 100% – Dosaggio: 6,5 g/l – 84 mesi sui lieviti – Giallo dorato luminoso, al naso si percepiscono note rosa canina, ribes, lampone, lime e croissant caldo, al palato è avvolgente, pieno e con una rinfrescante piacevolezza di beva.

    Sito di riferimento: www.champagne-jacquesrousseaux.com

    Modena Champagne Experience 2024, evento affascinante, foto dell'autore
    Modena Champagne Experience 2024, evento affascinante, foto dell’autore

    Epître Act Blanc de Noirs  Millésimé Premier Cru Extra Brut 2018 Crucifix Pere & Fils – Pinot Noir 100% – Dosaggio: 3,5 g/l – 84 mesi sui lieviti – Giallo dorato brillante, bollicine finissime, al naso sviluppa note di scorza d’agrumi, miele, frutta tropicale e crosta di pane, al gusto è  saporito e la sua freschezza ti invita ad un sorso successivo.

    Sito di riferimento: www.champagne-crucifix.fr

    Modena Champagne Experience 2024, evento affascinante, foto dell'autore
    Modena Champagne Experience 2024, evento affascinante, foto dell’autore

    L’ Alchime Charles Beaudouin – Chardonnay 100% – Dosaggio: 4,8 g/l – 72 mesi sui lieviti – Paglierino luminoso con riflessi dorati, perlage fine, al naso emana sentori di fiori bianchi, pera, melone, frutta esotica e croissant, il sorso è vibrante, fine, cremoso e delizioso. Rimane in bocca a lungo.

    Sito di riferimento: www.champagne-charles-beaudouin.com

    Modena Champagne Experience 2024, evento affascinante, foto dell'autore
    Modena Champagne Experience 2024, evento affascinante, foto dell’autore

    Extra Brut Millésimé Le Nid d’Agace Premier Cru Monmarthe – Pinot Noir 60% e Chardonnay 40% – Dosaggio. 5 g/l – 84 mesi sui lieviti – Giallo oro brillante, perlage finissimo, al naso sprigiona note di pesca, pan brioche, mandorla che ben si integrano con sottili nuances agrumate, al gusto è saporito, dinamico ed avvolgente, con finale veramente durevole.

    Sito di riferimento: www.champagne-monmarthe

    Modena Champagne Experience 2024, evento affascinante, foto dell'autore
    Modena Champagne Experience 2024, evento affascinante, foto dell’autore

    Extra Brut Millesimé 2013 Gardet – Pinot Noir 70% e Chardonnay 30% – Dosaggio: 4 g/l – 60 mesi sui lieviti – Tonalità oro brillante, perlage fine e persistente, al naso dipana sentori di biancospino, frutti di bosco e note di pompelmo rosa, il sorso è ricco, vibrante, cremoso e coerente, dotato e una lunga persistenza aromatica.

    Sito di riferimento: www.champagne-gardet.com

    Modena Champagne Experience 2024, evento affascinante, foto dell'autore
    Modena Champagne Experience 2024, evento affascinante, foto dell’autore

    MMIX Cuvée Millésimè  2009 Brimoncourt – Chardonnay 100% – Dosaggio 5 g/l – 144 mesi sui lieviti – Dorato luminoso, bollicine sottili, giungono al naso raffinati sentori di agrumi, mela cotogna, prugna mirabella, creme noisette e pan brioche, al palato è ricco, suadente, saporito e incredibilmente duraturo.

    Sito di riferimento: www.brimoncourt.com

    Modena Champagne Experience 2024, evento affascinante, foto dell'autore
    Modena Champagne Experience 2024, evento affascinante, foto dell’autore

     

    Adriano Guerri, sommelier professionista, wine critic e blogger freelance
    Adriano Guerri, sommelier professionista, wine critic e blogger freelance

    Sito evento: https://www.champagneexperience.it/evento/

    Siti partners articolo: https://www.foodandwineangels.com/ https://carol-agostini.tumblr.com/ https://www.papillae.it

    Blog autore: https://cloudwine9.com/

  • Modena Champagne 2024: un evento irresistibile

    Modena Champagne 2024: un evento irresistibile

    Modena Champagne 2024 e le sue bollicine, ma non solo

    di Elsa Leandri

    Impossibile non resistere al richiamo delle bollicine d’Oltralpe! Anche quest’anno partecipare all’evento promosso e organizzato, in modo eccelso, da Excellence Srl nei giorni del 20 e 21 ottobre era d’obbligo: Modena Champagne un appuntamento annuale che è giunto alla sua settima edizione! Ben 168 produttori presenti tra grandi e piccole maison e ovviamente non sono mancate delle masterclass per approfondire più da vicino la conoscenza di questo territorio che continua a affascinare sempre più persone.

    Elsa Leandri a Modena Champagne, articolo: Modena Champagne 2024: un evento irresistibile, foto dell'autrice
    Elsa Leandri a Modena Champagne, articolo: Modena Champagne 2024: un evento irresistibile, foto dell’autrice

    Solitamente ci dedichiamo alle bollicine (e per dire il vero del tempo lo abbiamo dedicato a questo), ma come è noto a tutti la Champagne racchiude altre 2 AOC: Rosé des Riceys e Coteaux Champenois. Quest’ultima, il cui riconoscimento è del 1974, in realtà rappresenta proprio la prima tipologia di vino che veniva prodotta in questa zona del nord est francese. Nel 1950 si è assistito all’affermazione dello champagne tale da oscurare la produzione di vini bianchi, rosati o rossi fermi. In questo ultimo periodo invece i viticoltori si stanno nuovamente indirizzando verso i Coteaux e Modena Champagne ha fatto lo stesso proponendo una masterclass guidata da Alberto Lupetti sui Coteaux Champenois, a cui abbiamo partecipato con grande interesse.

    Cinque i vini in degustazione:

    • Coteaux Champenois Rouge Cuvée Athenais Rouge 2019 (Champagne Gonet Medeville)
    • Coteaux Champenois Hauts Tourets 2019 (Champagne Rodez)
    • Coteaux Champenois Rouge 2020 ( Champagne Pierre Gerbais)
    • Coteaux Champenois Rouge 2018 (Champagne de Venoge)
    • Coteaux Champenois Rouge En Chanzeux 2020 (Champagne Devaux)
    BICCHIERI MASTERCLASS E VINI DELLA MASTERCLASS COTEAUX CHAMPENOIS, articolo: Modena Champagne 2024: un evento irresistibile, foto dell'autrice
    BICCHIERI MASTERCLASS E VINI DELLA MASTERCLASS COTEAUX CHAMPENOIS, articolo: Modena Champagne 2024: un evento irresistibile, foto dell’autrice

    Champagne Gonet Medeville: i terreni di questa maison si trovano nei dintorni di Epernay sia in zone Grand Cru che Premier Cru. La Cuvée Athenais è ottenuta da vigne vecchie di pinot nero della zona di Ambonnay (Grand Cru) allevato in una zona ricca di craie. La malolattica viene effettuata in barrique a cui segue una maturazione di 18 mesi con un utilizzo del 30% di barrique nuove. Frutto di unannata eccezionale si rende interessante per l’impatto di peonia e rosa rossa, cosparso da echi di cenere di camino e di grafite, con in chiusura un richiamo vegetale. Ottimo dinamismo tra acidità e tannino che rende il sorso piacevole.

    Champagne Rodez: rimaniamo ad Ambonnay ma in una zona in cui il terreno diventa più argilloso. La vinificazione è molto simile a quella di Gonet Medeville in quanto la malolattica viene svolta in barrique con una maturazione in legno di 18 mesi. Sentori di matita, di ciliegia in confettura, di ruggine che anticipano un sorso fresco con una trama tannica decisa.

    Champagne Pierre Gerbais: ci spostiamo ora nell’Aube, più precisamente a Celles sur Ource con un’esposizione delle vigne a nord e con l’uso di solo acciaio sia durante la fermentazione che la maturazione. In questo caso si avverte un profilo olfattivo floreale che si intreccia con la marasca e la fragolina di bosco. Un’eleganza che si riflette con una struttura più leggera in cui la freschezza guida il sorso accompagnato da tannini ben levigati.

    Champagne de Venoge: in questo caso il pinot nero proviene sempre dall’Aube, ma dalla zona di Les Riceys, la zona più vitata della regione Champagne e l’unica a accogliere le tre AOC. La fermentazione e la maturazione avviene in barrique e in acciaio. Frutta scura e nota speziata introducono sorprendentemente una freschezza di succo di ribes e un’elevata sapidità.

    Champagne Devaux: altra rappresentante della Côte des Bar sita a Bar-sur-Seine. Anche in questo caso il pinot nero deriva dal villaggio dalle tre chiese da un vigneto con esposizione a sud, le cui viti hanno più di 70 anni. Fermentazione e maturazione in barrique d’Argonne. Delicato e seducente con cenni di rosa rossa e peonia accarezzati da effluvi balsamici d’eucalipto e cosparsi da piccola frutta rossa. Connubio perfetto tra freschezza e tannini.

    Una degustazione che ha toccato principalmente due zone in cui il pinot nero è il vitigno principale e che ci ha permesso di apprezzarne la sua vinificazione come vino fermo, declinato in diverso modo a seconda delle scelte attuate dalle differenti maison.

    Tuttavia per concludere non possiamo non citare alcune maison di Champagne soprattutto della Vallée de la Marne e della Côte des Blancs, zone su cui ci siamo maggiormente focalizzati: il nostro amore per l’effervescenza è difficile da domare!

    Nella Côte des Blancs:

    • Pierre Legras a Chouilly con Monographie Blanc de Blancs Grand Cru in cui lo chardonnay si declina in tutta la sua specificità con scorza di cedro, fiori bianchi e ananas arrostito
    CHAMPAGNE PIERRE LEGRAS, articolo: Modena Champagne 2024: un evento irresistibile, foto dell'autrice
    CHAMPAGNE PIERRE LEGRAS, articolo: Modena Champagne 2024: un evento irresistibile, foto dell’autrice
    • Champagne Cazals a Le Mesnil sur Oger con Extra Brut Cuvée Vive Grand Cru in cui il bouquet di caprifoglio e mughetto è da preludio a una vivace freschezza con finale di kumquat
    • André Robert a Le Mesnil sur Oger con Terre du Mesnil 2018 che dai ricordi di mango e papaya sorprende per la sua mineralità.
    ANDRÉ ROBERT TERRE DU MESNIL 2018, articolo: Modena Champagne 2024: un evento irresistibile, foto dell'autrice
    ANDRÉ ROBERT TERRE DU MESNIL 2018, articolo: Modena Champagne 2024: un evento irresistibile, foto dell’autrice

    Nella Vallée de la Marne:

    • Henri Giraud a Aÿ Champagne con Esprit in cui i frutti di bosco fragranti ci guidano verso un sorso caratterizzato dalla sapidità.
    • Vincent D’Astrée a Pierry con Collection 1997. Mandorle e noccioline tostate, ananas candito e fiori gialli si proiettano su una seducente ampiezza in bocca con chiusura di mandarino cinese. 
    COLLECTION 1997 Vincent D’Astrée, articolo: Modena Champagne 2024: un evento irresistibile, foto dell'autrice
    COLLECTION 1997 Vincent D’Astrée, articolo: Modena Champagne 2024: un evento irresistibile, foto dell’autrice
    • Roulot Fournier a Festigny con la Cuvée Brut Réserve in cui si sente la presenza del meunier con i tipici sentori di albicocca e di fiori gialli. Ottima integrazione delle bollicine e elegante sapidità finale

    Nella Montagne de Reims:

    • Crucifix Père et Fils con Epitre Act Blanc de Noirs Millesimé 2018 Premier Cru Extra Brut il pinot nero invita con i richiami di ciliegia marasca, ribes rosso e fragoline di bosco. Sorso dettato da una dinamicità tra freschezza e sapidità concludendosi su dei richiami agrumati.
    ELSA E CRUCIFIX ET FILS, articolo: Modena Champagne 2024: un evento irresistibile, foto dell'autrice
    ELSA E CRUCIFIX ET FILS, articolo: Modena Champagne 2024: un evento irresistibile, foto dell’autrice

     

    Elsa Leandri autrice articolo, è sommelier, blogger, esperta vitivinicola.
    Elsa Leandri autrice articolo, è sommelier, blogger, esperta vitivinicola.

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    Sito evento: https://www.champagneexperience.it/evento/ 

  • Il piacere a tavola: le tendenze culinarie del 2024

    Il piacere a tavola: le tendenze culinarie del 2024

    Tendenze Culinarie in Italia nel 2024: Esplorando Cibo, Vino e Turismo Gastronomico

    di Carol Agostini

    Il 2024 segna un anno di trasformazioni e conferme per la cucina italiana, dove tradizione e innovazione si intrecciano in un viaggio culinario che attrae non solo gli italiani, ma anche turisti da tutto il mondo. Attraverso statistiche recenti, tendenze emergenti e ricette di tendenza, questo articolo esplorerà il panorama gastronomico italiano, con particolare attenzione agli abbinamenti cibo-vino e al crescente fenomeno del turismo culinario, insomma il piacere intrinseco della tavola.

    Ritorno alla Tradizione Regionale Gli italiani e i visitatori internazionali stanno riscoprendo le autentiche ricette regionali, valorizzando ingredienti locali e metodi di preparazione tradizionali. Il desiderio di autenticità ha portato a un rinnovato interesse per piatti tipici che rappresentano il cuore della cultura culinaria italiana.

    Innovazione e Sostenibilità La sostenibilità è una delle parole chiave del 2024. I ristoranti e i produttori alimentari stanno adottando pratiche più ecologiche, dalla riduzione degli sprechi alimentari all’utilizzo di ingredienti biologici e locali. Inoltre, l’innovazione culinaria vede l’uso di tecniche moderne per reinterpretare piatti tradizionali.

    Dolci Italiani Sconosciuti Mentre il tiramisù e il gelato rimangono popolari, c’è un crescente interesse per dolci meno conosciuti come la torta caprese e la cassata siciliana. Questi dolci regionali stanno guadagnando riconoscimento grazie a chef e pasticceri che ne promuovono la riscoperta.

    Piatto realizzato da Chef Laura Marciani, articolo: Il piacere a tavola: le tendenze culinarie del 2024, foto di Carol Agostini
    Piatto realizzato da Chef Laura Marciani, articolo: Il piacere a tavola: le tendenze culinarie del 2024, foto di Carol Agostini

    Ricette di Tendenza

    Risotto al Limone e Gamberi

    Ingredienti:

    • 320 g di riso Carnaroli
    • 500 g di gamberi
    • 1 limone (succo e scorza)
    • 1 litro di brodo di pesce
    • 1 cipolla
    • 50 ml di vino bianco
    • 30 g di burro
    • 2 cucchiai di olio d’oliva
    • Sale e pepe q.b.
    • Prezzemolo fresco tritato

    Procedimento:

    1. Sbucciare e tritare finemente la cipolla.
    2. In una pentola, scaldare l’olio d’oliva e aggiungere la cipolla, facendola soffriggere fino a doratura.
    3. Aggiungere il riso e tostarlo per qualche minuto.
    4. Sfumare con il vino bianco e lasciare evaporare.
    5. Aggiungere gradualmente il brodo caldo, mescolando costantemente.
    6. Nel frattempo, pulire i gamberi e aggiungerli al risotto a metà cottura.
    7. Verso fine cottura, aggiungere il succo e la scorza di limone.
    8. Mantecare con il burro, aggiustare di sale e pepe.
    9. Servire con una spolverata di prezzemolo fresco.

    Torta Caprese

    Ingredienti:

    • 200 g di mandorle
    • 200 g di cioccolato fondente
    • 200 g di burro
    • 200 g di zucchero
    • 5 uova
    • 1 cucchiaino di lievito per dolci
    • Zucchero a velo q.b.

    Procedimento:

    1. Preriscaldare il forno a 180°C.
    2. Tritare le mandorle e il cioccolato.
    3. In una ciotola, montare il burro con lo zucchero fino a ottenere una crema.
    4. Aggiungere i tuorli, uno alla volta, continuando a mescolare.
    5. Incorporare il cioccolato e le mandorle tritate.
    6. Montare gli albumi a neve e incorporarli delicatamente al composto.
    7. Aggiungere il lievito e mescolare.
    8. Versare il composto in una tortiera imburrata e infarinata.
    9. Cuocere per circa 40 minuti.
    10. Lasciare raffreddare e spolverizzare con zucchero a velo.

    Spaghetti alle vongole

    Gli spaghetti alle vongole sono un piatto semplice e veloce da preparare a casa, con risultati degni di un ristorante, seguendo alcuni accorgimenti. La pulizia accurata delle vongole è fondamentale: i molluschi devono essere fatti aprire in padella con olio, aglio, peperoncino e vino bianco per la versione in bianco (senza pomodoro).

    Non buttate il liquido di cottura delle vongole: una volta filtrato, servirà per mantecare gli spaghetti cotti al dente (utilizzate anche un po’ di acqua di cottura della pasta) per ottenere una consistenza cremosa come al ristorante. Saltate la pasta con le vongole e il prezzemolo e servite immediatamente.

    Per ottenere degli spaghetti alle vongole perfetti, seguite i 10 consigli dello chef campano Gennaro Esposito, due stelle Michelin a La Torre del Saracino a Vico Equense (Napoli).

    Ingredienti:

    • 1 Kg di vongole veraci
    • 350 g di spaghettoni
    • 80 g di vino bianco secco
    • 1 spicchio di aglio fresco
    • Prezzemolo
    • Peperoncino fresco o secco
    • Olio extravergine di oliva
    • Sale

    Procedimento:

        1. Immergete le vongole in acqua fredda salata (35 g di sale grosso per 1 litro di acqua, simile alla salinità dell’acqua di mare). Copritele e lasciatele spurgare in frigorifero per almeno 2 ore, meglio 12 ore.

        2. Scolate le vongole senza smuovere i depositi; sciacquatele sotto acqua corrente e scartate quelle rotte o aperte.

        3. Portate a bollore l’acqua per la pasta, salatela e buttate gli spaghettoni.

        4. Nel frattempo, in una larga padella, scaldate 2 cucchiai di olio con l’aglio schiacciato, il peperoncino a pezzi e il vino bianco. Lasciate evaporare il vino per 1 minuto, aggiungete le vongole, un pizzico di sale, coprite con un coperchio e fatele aprire a fuoco medio-alto.

        5. Togliete le vongole dalla padella non appena si aprono, per non cuocerle troppo; eliminate quelle rimaste chiuse.

        6. Filtrate il liquido di cottura attraverso un colino foderato con carta da cucina, per eliminare le impurità residue.

        7. Versate il sugo nella padella. Scolate gli spaghettoni conservando un po’ di acqua di cottura e saltateli nella padella con altri 2 cucchiai di olio, abbondante prezzemolo tritato e le vongole, se volete parzialmente sgusciate. Saltate fino a ottenere un’emulsione cremosa.

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    Il piacere a tavola: le tendenze culinarie del 2024, foto da internet
    Il piacere a tavola: le tendenze culinarie del 2024, foto da internet

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  • BEUX 2023, Bellussera User Experience tra Raboso e vendemmia tardiva

    BEUX 2023, Bellussera User Experience tra Raboso e vendemmia tardiva

    La Rivoluzione della Forma di Allevamento Bellussera: Un Connubio Tra Tradizione e Innovazione nell’Agricoltura Vitivinicola, BEUX 2023

    Di Carol Agostini

    “Siamo tutti mortali fino al primo bacio e al secondo bicchiere di vino. (Eduardo Hughes Galeano)”

     

    Logo di Beux 2023, da sito
    Logo di Beux 2023, da sito

    Nel panorama della viticoltura, una forma di allevamento ha destato notevole interesse per la sua fusione armoniosa tra la tradizione secolare e le più recenti innovazioni tecnologiche: la Bellussera. Questo metodo, nato da un’originale intuizione e perfezionato nel corso degli anni, si è affermato come una soluzione all’avanguardia nell’arte della coltivazione della vite.

    La Rivoluzione della Forma di Allevamento Bellussera: Un Connubio Tra Tradizione e Innovazione nell'Agricoltura Vitivinicola, Beux 2023, foto da internet
    La Rivoluzione della Forma di Allevamento Bellussera: Un Connubio Tra Tradizione e Innovazione nell’Agricoltura Vitivinicola, Beux 2023, foto da internet

    L’origine di questa forma di allevamento può essere ricondotta alla genialità dei fratelli Girolamo e Antonio, due agricoltori di Tezze di Piave (TV). Partendo dalla necessità di consentire ai tralci fruttiferi della vite di rimanere al di fuori della zona d’ombra prodotta dai tutori, i due fratelli svilupparono un metodo che prevedeva l’alzamento dei vitigni a circa 2,50 metri da terra. Questa prima fase, pur brillante, presentava però inconvenienti di ingombro e fragilità.

    Tuttavia, l’ingegno dei fratelli Bellussi non si fermò qui. Apportarono modifiche sostanziali, introducendo un palo alto 4 metri accanto al tutore vivo, che sorreggeva fili di ferro disposti in modo tale da permettere ai tralci di assumere direzioni oblique. Questa evoluzione non solo conferì maggiore stabilità al sistema ma ridusse significativamente l’uso di pali, rendendo il metodo più efficiente ed economico.

    Il riconoscimento dell’eccezionalità di questa innovazione arrivò con l’investitura di Antonio Bellussi a Cavaliere del Lavoro, un tributo meritato per l’impatto rivoluzionario di questa forma di allevamento.

    Oggi, la Bellussera rappresenta un punto cardine nell’ambito dell’agricoltura vitivinicola, grazie alla sua capacità di adattarsi alle esigenze moderne mantenendo intatto il legame con la tradizione. La sua flessibilità si evidenzia nella varietà di sistemi di coltivazione adottati, dal GDC alla contro spalliera, che garantiscono la produzione di uve di alta qualità.

    Il vigneto di Bellussera dell'azienda Enotria Tellus con l'impianto di nuove piante, Beux 2023, foto dell'autrice
    Il vigneto di Bellussera dell’azienda Enotria Tellus con l’impianto di nuove piante, Beux 2023, foto dell’autrice

    La sostenibilità è un valore fondamentale di questa pratica: i trattamenti antiparassitari seguono criteri di lotta integrata, guidati dalle direttive tecniche del Consorzio di Difesa di Treviso, per ridurre al minimo l’impatto ambientale.

    L’evoluzione tecnologica ha poi affiancato l’antica manualità della vendemmia con macchinari moderni, mentre in cantina sistemi avanzati di vinificazione mantengono elevati standard qualitativi, gestendo grandi quantità d’uva senza comprometterne la qualità.

    In cantina dei fratelli Bellussi ad esempio, sistemi all’avanguardia di pigiatura e vinificazione mantengono intatta la qualità, anche con grandi quantità d’uva. Tutto ciò è orchestrato da un sofisticato software che ottimizza la produzione, combinando sapientemente l’esperienza millenaria con la tecnologia contemporanea.

    Beux 2023, Bellussera User Experience tra Raboso e vendemmia tardiva, grappolo di Raboso, foto da internet
    Beux 2023, Bellussera User Experience tra Raboso e vendemmia tardiva, grappolo di Raboso, foto da internet

    Vantaggi Innati per un’Eccellenza Enologica

    La forma di allevamento Bellussera, ha rivoluzionato la viticoltura non solo per la sua praticità ma anche per i benefici tangibili che apporta alla qualità dell’uva, alla resa della produzione vinicola e ai requisiti organolettici e chimici che definiscono un vino di alta qualità.

    Una delle chiavi del successo di questa tipologia risiede nell’elevazione dei vitigni da terra, permettendo ai tralci fruttiferi di beneficiare di maggiore esposizione alla luce solare. Questo si traduce in un processo di fotosintesi più efficace, con un’ottimizzazione della maturazione dell’uva. La distribuzione uniforme della luce solare contribuisce alla produzione di uve più sane e dall’equilibrata concentrazione di zuccheri, acidi e polifenoli.

    La disposizione dei fili di ferro su pali alti 4 metri, che sorreggono i tralci in direzioni oblique, favorisce una corretta aerazione della vegetazione, riducendo l’umidità e mitigando il rischio di malattie fungine. Questo sistema, insieme a un’adeguata gestione dei trattamenti antiparassitari, seguendo i criteri della lotta integrata, contribuisce a preservare la salute delle viti e a ridurre l’uso di pesticidi dannosi per l’ambiente.

    Flavio Birri e Carol Agostini tra gli ospiti di Beux 2023
    Flavio Birri e Carol Agostini tra gli ospiti di Beux 2023

    La Bellussera si rivela anche un alleato prezioso per la resa della produzione vinicola. L’altezza dei vitigni agevola l’operatività durante la vendemmia, permettendo una raccolta più agevole e con minori rischi di contaminazione delle uve. L’uso di macchinari moderni affiancati alla manualità garantisce una raccolta efficiente senza compromettere la qualità dell’uva.

    La gestione ottimizzata del vigneto, supportata da un sistema di conduzione dei tralci più arioso e ben esposto alla luce, si riflette nei requisiti organolettici e chimici del vino. Le uve provenienti da sistemi Bellussera offrono una maggiore concentrazione di aromi e composti fenolici, conferendo al vino una complessità e un carattere distintivo. La combinazione di fattori come l’equilibrio tra zuccheri e acidi, uniti alla presenza di tannini ben sviluppati, contribuisce a vini strutturati e di lunga conservazione.

    Beux 2023, foto di Carol Agostini
    Beux 2023, foto di Carol Agostini

    Questa forma di allevamento non solo rappresenta un metodo di coltivazione innovativo ma incarna una filosofia enologica che mira a esaltare la qualità dell’uva e a preservare l’autenticità del vino. La sua capacità di coniugare tradizione e innovazione continua a essere una fonte di ispirazione per produttori e enologi, assicurando la creazione di vini di pregio e di carattere distintivo.

    L’eccezionale eredità dei fratelli Bellussi continua a vivere attraverso l’operato dei discendenti, che mantengono viva la passione e l’eccellenza nel settore vitivinicolo.

    Beux 2023, Bellussera User Experience tra Raboso e vendemmia tardiva, articolo e foto di Carol Agostini
    Beux 2023, Bellussera User Experience tra Raboso e vendemmia tardiva, articolo e foto di Carol Agostini

    Tre anni fa nasce Beux: un evento alla scoperta della tradizione vitivinicola veneta, ideato dalla Cantina Enotria Tellus, anche quest’anno porta avanti egregiamente il progetto.

    Questo straordinario evento affonda le sue radici nel desiderio di congiungere le forze, mirando a diffondere la cultura delle terre vitivinicole che si estendono lungo le rive del fiume Piave.

    Beux 2023, Bellussera User Experience tra Raboso e vendemmia tardiva, articolo e foto di Carol Agostini, Anisa e Fabio di Enotria Tellus
    Beux 2023, Bellussera User Experience tra Raboso e vendemmia tardiva, articolo e foto di Carol Agostini, Anisa e Fabio di Enotria Tellus

    La terza edizione di questo evento è stato coadiuvato da cinque realtà del nostro territorio: Enotria Tellus, Bonotto Vini, Tenuta Giol, Casera Frontin e Casa Roma, incarnando così lo spirito di collaborazione e unione.

    Beux, acronimo di Bellussera User Experience, è nato con l’intento appunto, di promuovere questo metodo di coltivazione dell’uva unico e affascinante: il sistema a Bellussi (o Bellussera). Questo innovativo metodo di coltivazione, osservato da una prospettiva sopraelevata, svela l’incredibile schema a rete disegnato con maestria dai filari.

    Oltre a garantire una maggiore esposizione alla luce per le viti, aumentando la produzione, tiene le piante lontane dal suolo, dove il pericolo della peronospora si sviluppava, permettendo allo stesso tempo l’impiego dello spazio sottostante per altre colture.

    Beux 2023, Bellussera User Experience tra Raboso e vendemmia tardiva, articolo e foto di Carol Agostini
    Beux 2023, Bellussera User Experience tra Raboso e vendemmia tardiva, articolo e foto di Carol Agostini

    L’avvento dell’abbandono della mezzadria ha modificato anche l’approccio alla viticoltura, ma il fascino della Bellussera non è affatto scemato. Ha invece continuato a preservare le tradizioni tramandate da generazioni passate.

    Con questo evento, si vuole celebrare e valorizzare questo antico metodo di coltivazione, portandolo alla ribalta anche al di fuori di questa limitata regione. È nato così un evento esclusivo che ha attirato esperti comunicatori del vino, wine blogger, giornalisti e operatori turistici.

    Beux 2023, Bellussera User Experience tra Raboso e vendemmia tardiva, articolo e foto di Carol Agostini, alcuni produttori del progetto
    Beux 2023, Bellussera User Experience tra Raboso e vendemmia tardiva, articolo e foto di Carol Agostini, alcuni produttori del progetto

    Durante due giornate impeccabilmente organizzate, gli ospiti sono stati accolti nella suggestiva tenuta di Enotria Tellus, con la calorosa presenza dei proprietari Anisa e Fabio. La giornata è stata arricchita dalla partecipazione di Maurizio Donadi e Fabiola di Casera Frontin, insieme a Jacopo di Casa Roma, i quali hanno dato il benvenuto agli ospiti durante un aperitivo imbandito con prelibatezze della gastronomia G&g Catering e Banqueting di Ponzano Veneto.

    Le attività della giornata sono proseguite con assaggi alla cieca e un contest interno sul tema della “vendemmia tardiva”, sia in vigna che in cantina. La giornata si è conclusa con una sontuosa cena di gala presso il Castello Papadopoli Giol, in compagnia delle cinque realtà vitivinicole, guidate da Vittorio dell’Azienda Agricola Giol (Tenuta Giol). Prima della cena, sono stati proposti assaggi dei vini delle diverse cantine e durante il pasto sono stati serviti i vini selezionati dai produttori in perfetto abbinamento ai piatti.

    Beux 2023, Bellussera User Experience tra Raboso e vendemmia tardiva, articolo e foto di Carol Agostini
    Beux 2023, Bellussera User Experience tra Raboso e vendemmia tardiva, articolo e foto di Carol Agostini

    Il secondo giorno è stato dedicato alla visita delle diverse realtà partecipanti all’evento. Le visite sono state ricche di storia, cultura del territorio, assaggi enologici e piacevoli conversazioni sul vino.

    Tesori Enogastronomici Lungo il Fiume Piave: Vitigni Autoctoni e Case Vinicole Uniche

    Il territorio che si estende lungo il corso del fiume Piave, nella regione veneta, è una vera e propria culla di tradizioni enogastronomiche, ricco di vitigni autoctoni e case vinicole che incarnano l’autenticità del territorio.

    I vitigni locali, conosciuti per la loro resilienza e caratteristiche uniche, si sono radicati in queste terre grazie a un connubio perfetto di suolo, clima e antiche tecniche di coltivazione. Il Refosco dal Peduncolo Rosso, vigoroso e dal carattere deciso, è uno dei più emblematici vitigni autoctoni della zona, offrendo vini robusti e strutturati, tipici delle terre che si affacciano sul Piave.

    Ma non è solo il Refosco a regnare sovrano: lungo queste sponde, troviamo anche il Raboso Piave, un’uva particolarmente adatta al territorio grazie alle sue peculiarità e al suo adattamento al microclima locale. Questo vitigno regala vini intensi, dal colore profondo e dai profumi intriganti, rappresentando una vera e propria gemma dell’enologia veneta.

    Beux 2023, Bellussera User Experience tra Raboso e vendemmia tardiva, articolo e foto di Carol Agostini, alcuni vini degustati durante il contest
    Beux 2023, Bellussera User Experience tra Raboso e vendemmia tardiva, articolo e foto di Carol Agostini, alcuni vini degustati durante il contest

    Le case vinicole situate lungo il corso del Piave non sono solo luoghi di produzione, ma autentiche custodi di una cultura millenaria. L’ubicazione strategica di queste cantine, che si susseguono lungo le sponde del fiume, non solo offre un paesaggio mozzafiato ma garantisce anche un’ottima logistica per la coltivazione e la produzione vinicola.

    Queste cantine, immerse in una cornice naturale di straordinaria bellezza, sfruttano le risorse offerte dal fiume Piave: un’abbondante riserva d’acqua che, oltre a favorire la coltivazione dei vigneti, conferisce un’impronta unica ai vini prodotti in queste zone. La freschezza dei venti che scendono dalle vicine montagne, la varietà dei suoli e il clima mediterraneo contribuiscono a creare condizioni ideali per la viticoltura.

    Beux 2023, Bellussera User Experience tra Raboso e vendemmia tardiva, articolo e foto di Carol Agostini, alcuni vini degustati durante il contest
    Beux 2023, Bellussera User Experience tra Raboso e vendemmia tardiva, articolo e foto di Carol Agostini, alcuni vini degustati durante il contest

    In questo contesto, le case vinicole diventano vere e proprie ambasciatrici della tradizione locale, promuovendo una produzione che si fonda sull’esperienza tramandata da generazioni. Esse rappresentano il connubio tra passato e presente, dove la tecnologia si incontra con la saggezza dei metodi tradizionali per ottenere vini che portano in sé l’anima di queste terre.

    Questi vigneti e cantine lungo il Piave non sono solo luoghi di produzione vinicola, ma autentiche oasi di cultura, tradizione e passione enologica. La loro posizione strategica e l’attenzione alla qualità della produzione rendono questi vini dei veri e propri gioielli da scoprire e assaporare, offrendo un viaggio attraverso sapori unici e una storia millenaria.

    La commissione di Beux 2023, foto dell'autrice
    La commissione di Beux 2023, foto dell’autrice

    LEGGI ANCHE: https://www.papillae.it/casera-frontin-presente-beux-promozione-territorio/

    Un Tributo a Giorgio Cecchetto: Custode della Tradizione del Raboso del Piave

    La scomparsa di Giorgio Cecchetto ha lasciato un vuoto nel mondo dell’enologia, in particolare tra coloro che hanno conosciuto e ammirato il suo impegno instancabile nel preservare e promuovere il Raboso del Piave.

    Giorgio Cecchetto non era solo un viticoltore, ma un custode della tradizione, un appassionato devoto alla valorizzazione di uno dei vitigni più iconici e rappresentativi della regione veneta. La sua dedizione al Raboso del Piave era palpabile in ogni vigneto, in ogni grappolo d’uva, in ogni sorso di vino.

    Carol Agostini ospite di Giorgio Cecchetto, articolo: Beux 2023, Bellussera User Experience tra Raboso e vendemmia tardiva
    Carol Agostini ospite di Giorgio Cecchetto, articolo: Beux 2023, Bellussera User Experience tra Raboso e vendemmia tardiva

    La sua storia è intrecciata con la storia stessa di questa terra. Le sue mani, segnate dal lavoro nei campi, incarnavano la perseveranza e l’amore per la viticoltura. Cresciuto tra i filari di Raboso, ha imparato fin da giovane l’importanza di coltivare e preservare questo vitigno autoctono.

    Giorgio non si limitava a essere un produttore di vino, ma un ambasciatore della cultura enologica veneta. Ogni sua bottiglia di Raboso del Piave raccontava una storia: la storia di una terra, delle sue tradizioni, dei suoi saperi tramandati di generazione in generazione.

    La passione di Giorgio Cecchetto per il Raboso del Piave si rifletteva non solo nella qualità dei suoi vini, ma anche nella sua volontà di diffondere la conoscenza su questo vitigno e sulla sua storia. Era solito condividere con chiunque fosse interessato la sua conoscenza, la sua esperienza e la sua visione per il futuro del Raboso.

    Giorgio Cecchetto, articolo: Beux 2023, Bellussera User Experience tra Raboso e vendemmia tardiva
    Giorgio Cecchetto, articolo: Beux 2023, Bellussera User Experience tra Raboso e vendemmia tardiva

    Il suo impegno non si limitava alla produzione, ma abbracciava anche la sostenibilità e il rispetto per l’ambiente. Giorgio era consapevole dell’importanza di custodire e preservare non solo il Raboso del Piave, ma anche l’ecosistema che lo circondava.

    La sua eredità vive nei vigneti che ha curato con tanto amore, nei vini che ha prodotto con maestria e nella passione che ha trasmesso a coloro che hanno avuto la fortuna di incrociare il suo cammino.

    Giorgio Cecchetto, articolo: Beux 2023, Bellussera User Experience tra Raboso e vendemmia tardiva
    Giorgio Cecchetto, articolo: Beux 2023, Bellussera User Experience tra Raboso e vendemmia tardiva

    Giorgio Cecchetto resterà un faro nell’universo dell’enologia veneta, un’icona che ha incarnato l’autenticità e la dedizione per il Raboso del Piave. La sua memoria continuerà a ispirare generazioni future di viticoltori, rimanendo un punto di riferimento per coloro che desiderano scoprire e apprezzare la ricchezza dei vini della regione, portando avanti il suo prezioso lascito.

    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer
    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer

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