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  • Seby Costanzo intervista di Marco Marcialis 2024, Etna DOC

    Seby Costanzo intervista di Marco Marcialis 2024, Etna DOC

    Il 10 Novembre un Giorno Memorabile per la DOC Etna: Un’Intervista Esclusiva a Seby Costanzo

    Di Marco Maria Marcialis

    Gennaio 2024

    Il 10 novembre del 2023 si è rivelato un giorno senza precedenti per la DOC Etna, con l’approvazione del percorso ufficiale verso la prestigiosa DOCG. Questo passo epocale ha suscitato emozioni e riflessioni da parte di coloro che lavorano instancabilmente per portare avanti la missione di promuovere l’eccellenza enologica dell’Etna.

    Per svelare il dietro le quinte di questo importante traguardo, abbiamo intervistato Seby Costanzo, Vice Presidente del Consorzio di Tutela Etna Doc, figura di spicco nel mondo vitivinicolo dell’Etna.

    Seby Costanzo intervista di Marco Marcialis 2024, Etna DOC, foto di repertorio
    Seby Costanzo intervista di Marco Marcialis 2024, Etna DOC, foto di repertorio

    Intervista

    1) Il tuo stato d’animo

    “Personalmente sono molto soddisfatto della decisione che è stata presa. In qualche modo, ci siamo formalmente obbligati a lavorare con l’obiettivo di un miglioramento continuo e della salvaguardia delle limitazioni a sistemi produttivi non coerenti con i nostri principi. Questo aspetto è determinante per dimostrare che la notorietà e gli apprezzamenti che stiamo ricevendo non sono frutto di una moda passeggera ma di un sistema ben consolidato.”

    2) Sogni e Dubbi

    “Mi piacerebbe che si rafforzasse sempre più il concetto unitario che stiamo perseguendo. Il successo attrattivo che ha avuto l’area Etna negli ultimi anni, per esempio al Vinitaly, dove ci siamo presentati con un’immagine unica, rappresentativa del territorio e che comunicava unicità nel complesso delle sue meravigliose diversità, è stato il mio sogno che è diventato realtà. I dubbi, sotto questo aspetto, sono oggi tutti fugati e ci proponiamo di consolidare quanto è stato fatto: vedremo man mano.”

    3) Unanimità o Perplessità

    “Avevamo pensato, già nel 2019, che fosse maturo il tempo perché la DOC Etna diventasse una DOCG. Poi 2020 e 2021 sono stati due anni difficili per tutti i produttori a causa della stasi di mercato dovuta al periodo di restrizioni Covid. Con il rinnovo del CdA, già da subito a inizio 2022, il presidente Cambria dichiarava che l’evoluzione della DOC era un obiettivo principale.

    Oltre un anno di incontri e confronti tesi alla massima condivisione tra i soci del Consorzio, nella loro eterogeneità, hanno caratterizzato il percorso che ha portato alla storica decisione votata all’unanimità avendo superato tutte le perplessità, soprattutto tra i produttori più piccoli. È stato un lavoro corale che ci ha resi molto soddisfatti e orgogliosi.”

    Seby Costanzo intervista di Marco Marcialis 2024, Etna DOC, Monte Ilice, foto di repertorio
    Seby Costanzo intervista di Marco Marcialis 2024, Etna DOC, Monte Ilice, foto di repertorio

    4) Confronto parallelo con altre DOCG

    “La distinzione tra DOC E DOCG è un fattore essenzialmente italiano, poiché, per l’Unione Europea, entrambe rientrano nella definizione DOP. La differenza sta nella garanzia massima offerta al consumatore. I vini con marchio DOCG sono creati seguendo un disciplinare molto attento e restrittivo, teso a creare un prodotto di altissima qualità e naturalmente di origine strettamente controllata. Un sacrificio che l’Etna non poteva declinare, anche per le sollecitazioni stimolate dai numerosi stakeholder, vista la crescente reputazione che i vini Etna continuano a consolidare a livello internazionale.”

    Seby Costanzo intervista di Marco Marcialis 2024, Etna DOC, foto di repertorio
    Seby Costanzo intervista di Marco Marcialis 2024, Etna DOC, foto di repertorio

    5) Era meglio prima o lo sarà dopo

    “Ritengo che sarà meglio dopo. Un sistema di regole più chiare e trasparenti è foriero di garanzie per tutti, produttori e consumatori. Del resto, ci abbiamo creduto fermamente e voglio immaginare solo miglioramenti e rispetto del territorio che saranno alimentati anche da un lavoro di coinvolgimento della Città di Catania, riferimento dei 20 Comuni nei quali si producono vini etnei, dalla tutela dell’area su cui insiste la denominazione e dal rispetto delle regole.”

    VEDI ANCHE: https://www.papillae.it/amor-primera-copa-sicilia-spagna-in-calice/

    Marco Fabio Maria Marcialis sommelier e wine-Trainer siciliano
    Marco Fabio Maria Marcialis sommelier e wine-Trainer siciliano

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  • Tenute Camilleri, l’origine siciliana dai templi al 2023

    Tenute Camilleri, l’origine siciliana dai templi al 2023

    Tenute Camilleri, assaggi, templi e viaggio siciliano

    Di Elsa Leandri

    Due delle mete imprescindibili quando si organizza un viaggio in Sicilia sono Agrigento e la Valle dei Templi. Agrigento si sviluppa su due colline, il colle dei Girgenti a ovest e la Rupe Atenea a est, con i suoi palazzi e i suoi viali da cui gli occhi si possono perdere in una vista infinita sul Mar Mediterraneo e sulla Valle dei Templi.

    Quest’ultima rappresenta il sito archeologico più grande d’Europa e del Mediterraneo, con i suoi numerosi templi in stile dorico, ricordo inesorabile di studi di lettere classiche e teatro di ispirazione per molti scrittori e pittori come Ludovico Ariosto, Maupassant, Alexandre Dumas e ancora Pirandello o Salvatore Quasimodo. Anche la persona meno sensibile viene conquistata grazie a questa magnificenza artistica.

    Territorio

    A pochi passi ci aspetta il Mar Mediterraneo con l’acqua turchese, le calette e le spiagge che invogliano a distendersi per qualche ora sotto il sole e a trovare refrigerio facendo un tuffo tra una visita e l’altra.
    È inevitabile cedere alla tentazione di uno, o magari di più, piatti locali: gli arancini, la pasta con le sarde, la caponata, la brioche con il gelato, la cassata siciliana e i cannoli sono solo alcuni degli esempi di questa genuina territorialità a cui le papille gustative non sanno resistere in alcun modo.

    È risaputo che il cibo richiama il vino e questo connubio viene sposato e promosso dalla Strada del Vino e dei Sapori della Valle dei Templi, un’associazione, nata nel 2018, che conta 60 imprese, tra ristoranti, strutture alberghiere, enoteche, aziende agricole e ovviamente cantine, che hanno come scopo proprio quello di valorizzare il territorio della Trinarchia sud-occidentale più precisamente è delimitata dai fiumi Salso e Platani con al centro la valle dei Templi e parte della provincia di Caltanissetta.

    Seguendo questo percorso, a 20 km della Valle dei Templi, nella contrada di Ciccobriglio, troviamo una struttura ben visibile per i suoi tetti merlati: è la Tenute Camilleri, associata alla Strada del Vino e dei Sapori della Valle dei Templi.

    Storia

    L’azienda nasce nel 1965 quando Tito investe in questo areale. Attualmente è il figlio Peppe, enologo, che, circondato dalla famiglia e da collaboratori fidati, monitora e controlla ogni passaggio produttivo al fine di immettere sul mercato dei prodotti, a nostro avviso, identitari.

    La vision della tenuta è quella di valorizzare e far emergere i vitigni autoctoni come perricone, nerello mascalese, nero d’Avola e grillo. Unico vitigno internazionale rappresentato è il merlot: il suo impianto risale alla fine degli anni ’90 quando Peppe individuò la possibilità che questo territorio fosse idoneo alla sua espressione.
    In totale sono sei le etichette prodotte e noi abbiamo avuto modo di degustare le seguenti.

    Vini degustati:

    Titous 2020 (dedicata al nonno Tito)
    Merlot 100%
    Carminio impenetrabile. Il profilo olfattivo evoca la ciliegia sia in confettura che sottospirito, il lampone maturo con dei rimandi a olive nere e rabarbaro. In chiusura attraenti echi di polvere di caffè, cioccolato e una delicata speziatura di chiodi di garofano. Avvolgente al sorso rivela gradualmente i tannini ancora in integrazione su una scia di prugna.

    Tenuta Camilleri Titous 2020, articolo: Tenuta Camilleri, l'origine siciliana dai templi al 2023, foto di Elsa Leandri
    Tenute Camilleri Titous 2020, articolo: Tenute Camilleri, l’origine siciliana dai templi al 2023, foto di Elsa Leandri

    Terraranni 2020
    Nero d’Avola 100%
    Rubino vivace. Tripudio vegetale di rosmarino, eucalipto e garrigue che impreziosisce il tappeto fruttato di durone e prugna. Cenni di grafite e pepe nero. L’entrata è ben equilibrata con un duetto tra freschezza e tannino che dinamicizza la bocca su un finale di menta piperita.

    Tenute Camilleri Terraranni 2020, articolo: Tenute Camilleri, l'origine siciliana dai templi al 2023, foto di Elsa Leandri
    Tenute Camilleri Terraranni 2020, articolo: Tenute Camilleri, l’origine siciliana dai templi al 2023, foto di Elsa Leandri

    Semprevento 2021
    Nerello Mascalese 100%
    Peonia vivo. Accattivante con sentori di ribes rosso, fragola, marasca che si intrecciano a un bouquet floreale di lavanda e peonia e a un soffio di timo e macchia mediterranea. Freschezza e sapidità concorrono nel regalare una salivazione continua che appaga dissolvendosi su delle note agrumate.

    Tenute Camilleri Semprevento 2021, articolo: Tenute Camilleri, l'origine siciliana dai templi al 2023, foto di Elsa Leandri
    Tenute Camilleri Semprevento 2021, articolo: Tenute Camilleri, l’origine siciliana dai templi al 2023, foto di Elsa Leandri

     

    Elsa Leandri autrice articolo, è sommelier, blogger, esperta vitivinicola.
    Elsa Leandri autrice articolo, è sommelier, blogger, esperta vitivinicola.

    Sito cantina: https://tenutecamilleri.it/

    Siti partners: https://www.foodandwineangels.com/ https://carol-agostini.tumblr.com/

  • Etna DOC, non si ferma la crescita dell’imbottigliato 2022

    Etna DOC, non si ferma la crescita dell’imbottigliato 2022

    Etna DOC, non si ferma la grande crescita dell’imbottigliato

    Redazione

    Nel 2022 cresce di oltre il 28% il numero degli ettolitri imbottigliati rispetto al 2021. Etna Rosso e Bianco in cima.
    Francesco Cambria:“Un exploit che conferma la grande qualità e credibilità dei nostri vini, premiata dal grande interesse dei consumatori”.

    Etna DOC, non si ferma la crescita dell’imbottigliato 2022, logo da comunicato stampa
    Etna DOC, non si ferma la crescita dell’imbottigliato 2022, logo da comunicato stampa

    Catania, 17 gennaio 2023 – Se il 2021 ha rappresentato l’anno della auspicata ripresa, con dati in linea con gli anni precedenti l’inizio della pandemia, il 2022 certifica in modo chiaro l’ottimo stato di salute del vino prodotto alle pendici dell’Etna. È quanto emerge dai numeri relativi all’imbottigliato dell’anno solare 2022, analizzati e diffusi dal Consorzio di Tutela Etna DOC.

    Nell’anno appena conclusosi sono stati imbottigliati 43.651,09 ettolitri di vino, pari a poco più di 5,8 milioni di bottiglie, con una crescita del 28,68% rispetto al 2021. Un dato che, se confrontato con il 2019, ultimo anno prima dell’inizio della crisi pandemica e che si era chiuso già in modo molto positivo, sale al 34,6%.

    Francesco Cambria, presidente del Consorzio Tutela Vini Etna DOC, foto da comunicato stampa
    Francesco Cambria, presidente del Consorzio Tutela Vini Etna DOC, foto da comunicato stampa

    “Se gli ottimi dati del 2021 potevano essere visti come un normale rimbalzo rispetto all’anno precedente, flagellato dall’inizio della pandemia, grazie soprattutto alla riapertura del mondo Horeca, quelli relativi al 2022 certificano ora in modo inconfutabile la grande e costante crescita della richiesta sia sul mercato nazionale che internazionale” commenta Francesco Cambria, presidente del Consorzio Tutela Vini Etna DOC.

    “Al di là dell’andamento generale e delle differenze presenti nelle singole tipologie della nostra denominazione, emerge un aspetto che probabilmente è quello che più di tutti ci riempie di orgoglio e dona grande fiducia per il futuro: la credibilità. I nostri vini sono riusciti a conquistarsi una posizione di grande prestigio all’interno del mercato locale, nazionale e anche nei principali Paesi dell’export grazie a scelte oculate da parte di tutta la base produttiva, che puntano a preservare la qualità e la tipicità del nostro terroir”.

    l’Etna Rosso, che rappresenta poco più del 50% dell’imbottigliato complessivo, foto da comunicato stampa
    l’Etna Rosso, che rappresenta poco più del 50% dell’imbottigliato complessivo, foto da comunicato stampa

    Scendendo nel dettaglio delle singole tipologie, l’Etna Rosso, che rappresenta poco più del 50% dell’imbottigliato complessivo, cresce del 28,36%, pari a 23.365,31 ettolitri. Crescita altrettanto sostenuta anche per la seconda tipologia più imbottigliata, l’Etna Bianco, con il 28,08%, pari a 14.366,09 ettolitri.

    Spiccano, anche se su numeri complessivi più piccoli, le ottime performance di due tipologie sempre più richieste e apprezzate dai consumatori, vale a dire l’Etna Bianco Superiore, le cui uve devono provenire esclusivamente dal Comune di Milo sul versante est del vulcano, che cresce del 67,19% con 746,48 ettolitri imbottigliati, e l’Etna Rosato, salito del 45,53% con 3.880,61 ettolitri imbottigliati. Stabile, ma sempre in crescita l’Etna Spumante, +5,85% con 792,65 ettolitri imbottigliati.

    Gli unici dati con segno meno sono relativi all’Etna Rosso Riserva, -26,30% con 146,87 imbottigliati, e all’Etna Spumante Rosato, -19,73% con 353,08 ettolitri imbottigliati, che derivano più da singole scelte produttive che non da minori richieste da parte del mercato.

    Maurizio Lunetta, direttore del Consorzio, foto da comunicato stampa
    Maurizio Lunetta, direttore del Consorzio, foto da comunicato stampa

    “I dati sono evidenti e certificano una crescita che possiamo certamente definire da record – aggiunge Maurizio Lunetta, direttore del Consorzio – Negli ultimi 10 anni la superficie dei vigneti Etna Doc e la produzione di bottiglie è quasi raddoppiata. Si può affermare che la crescita è legata sia al rafforzamento dei mercati in cui siamo già presenti e sia alla forte spinta data dall’enoturismo, che vede l’Etna tra le destinazioni più ambite dai wine lovers di ogni parte del mondo.I numeri ci danno ci danno grande energia e fiducia e confermano la necessità di gestire la crescita della denominazione con oculatezza e responsabilità”.

    La Denominazione di Origine Controllata dei vini Etna nasce nel 1968, come la prima fondata in Sicilia e tra le prime create in Italia, foto da comunicato stampa
    La Denominazione di Origine Controllata dei vini Etna nasce nel 1968, come la prima fondata in Sicilia e tra le prime create in Italia, foto da comunicato stampa

    La Denominazione di Origine Controllata dei vini Etna nasce nel 1968, come la prima fondata in Sicilia e tra le prime create in Italia.

    Nel 1994 viene istituito il Consorzio di Tutela Etna DOC che per la sua rappresentatività, con il decreto ministeriale del 18 febbraio 2018, ottiene il riconoscimento Erga Omnes. Il Consorzio svolge le funzioni di tutela e valorizzazione del brand Etna Doc, del territorio e delle sue produzioni e vigila sul rispetto delle norme previste dal disciplinare di produzione a garanzia dei consumatori e dei produttori.

    Inoltre promuove la crescita di visibilità e reputazione del marchio e dei vini in Italia e all’estero attraverso la partecipazione alle principali fiere di settore e l’organizzazione di eventi autoprodotti. Il Consorzio di Tutela Etna DOC con la sua governance partecipa attivamente ai temi di interesse vitivinicolo, favorisce le relazioni tra i produttori e i mercati e lo sviluppo della cultura legata al mondo del vino tra i consumatori.

    Da comunicato stampa


    Sito Consorzio: https://www.consorzioetnadoc.com/
    Sito ufficio stampa: http://www.fruitecom.it
    Partners redazione: https://www.foodandwineangels.com/ https://carol-agostini.tumblr.com/

  • Consorzio Vini Etna DOC organizza Etna Days 2022

    Con la prima edizione degli Etna Days il Consorzio Vini Etna DOC racconta l’unicità del territorio etneo

    Redazione

    Per quattro giorni una selezionata platea di stampa internazionale ha scoperto i protagonisti e le peculiarità della viticoltura e dei vini del più grande vulcano attivo d’Europa.

    Consorzio Vini Etna DOC organizza Etna Days 2022, logo del Consorzio, immagine da comunicato stampa
    Consorzio Vini Etna DOC organizza Etna Days 2022, logo del Consorzio, immagine da comunicato stampa

    Un pubblico internazionale per l’esordio degli “Etna Days – i Vini del vulcano”, il primo evento istituzionale organizzato dal Consorzio di Tutela Vini Etna Doc a ridosso della vendemmia per presentare le differenti sfaccettature della viticoltura etnea.

    Dal 14 al 17 settembre, una platea composta da esperti degustatori e giornalisti, provenienti prevalentemente da Nord America e Nord Europa, ha avuto l’opportunità di scoprire le caratteristiche produttive della denominazione, attraverso un ricco programma di degustazioni, masterclass e visite ai produttori di tutti e quattro i versanti del vulcano, ammirando al contempo la bellezza del paesaggio e le testimonianze di una viticoltura eroica millenaria.

    Francesco Cambria Seby Costanzo Maurizio Lunetta, foto da comunicato stampa
    Francesco Cambria Seby Costanzo Maurizio Lunetta, foto da comunicato stampa

    “Con gli Etna Days – commenta Francesco Cambria, presidente del Consorzioabbiamo voluto promuovere la nostra denominazione portando la stampa accreditata a scoprire dove nascono i nostri vini e, attraverso le oltre 240 etichette in degustazione ne abbiamo mostrato l’unicità e la particolarità. Ci auguriamo che questo appuntamento annuale consenta al nostro territorio di essere percepito sempre di più come uno dei classici della viticoltura internazionale e non solo come un territorio oggi alla moda”.

    Con la prima edizione degli Etna Days il Consorzio Vini Etna DOC racconta l’unicità del territorio etneo, foto da comunicato stampa
    Con la prima edizione degli Etna Days il Consorzio Vini Etna DOC racconta l’unicità del territorio etneo, foto da comunicato stampa

    Le attività della quattro giorni dedicata alla DOC Etna hanno messo al centro gli elementi che contraddistinguono l’enologia del Vulcano: la natura, la cultura e la storia. A partire dall’Etna, nella sua espressione più radicale, con i versanti e le colate laviche, le esposizioni e le differenti condizioni pedoclimatiche. I muretti a secco, patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, simbolo di una viticoltura eroica, che con i suoi contorni caratterizzano il paesaggio della denominazione. Le visite ai palmenti rupestri, che testimoniano come il vino ha caratterizzato da sempre l’economia di questo angolo di Sicilia.

    Vigneti terrazzati, articolo: Consorzio Vini Etna DOC organizza Etna Days 2022, foto da comunicato stampa
    Vigneti terrazzati, articolo: Consorzio Vini Etna DOC organizza Etna Days 2022, foto da comunicato stampa

    La crescita della denominazione degli ultimi anni, in termini qualitativi e quantitativi è sotto gli occhi di tutti. La superficie vitata è passata dai 680 ettari del 2013, rivendicata da 203 produttori, ai 1184 ettari nel 2021 suddivisi in 390 viticultori, per una media di meno di un ettaro ad azienda, e con solo sette realtà che superano i venti ettari: un territorio fortemente parcellizzato, con le differenze pedoclimatiche che cambiano nel raggio di pochi chilometri.

    Il Consiglio di amministrazione della DOC Etna, foto da comunicato stampa
    Il Consiglio di amministrazione della DOC Etna, foto da comunicato stampa

    Per queste ragioni si parla dell’Etna come di “un’isola nell’isola”: le numerose aree con caratteristiche specifiche e diversificanti fa si che lo rendano unico all’interno del territorio siciliano.

    Nerello Mascalese e Nerello Cappuccio per i vini rossi, rosati e spumanti, Carricante e, in misura minore, Catarratto per i vini bianchi: sono i vitigni locali maggiormente impiegati per i vini Etna DOC. La produzione, cresciuta fortemente negli ultimi anni, evidenzia l’ottimo stato di salute della denominazione, e il costante aumento dei consumatori per questo territorio. Nel 2013 gli ettolitri di vino rivendicati a DOC Etna erano 11.565,80 pari a 1.542.106 bottiglie. Nel 2021 si è toccata quota 33.921,28 ettolitri per oltre 4.522.837 di bottiglie.

    Il CDA del Consorzio Tutela Vini Etna DOC, foto da comunicato stampa
    Il CDA del Consorzio Tutela Vini Etna DOC, foto da comunicato stampa

    Dati certi

    Nel primo semestre del 2022, invece, le bottiglie prodotte sono state 3.293.388, pari a 24.700 ettolitri, con un incremento del 30,86%rispetto allo stesso periodo di riferimento dello scorso anno, quando veniva certificata una produzione di 2.516.704 bottiglie, equivalente a 18.875 ettolitri.

    Scendendo nel particolare delle tipologie, L’Etna Rosso ancora oggi è il portabandiera della denominazione con quasi 1.500.000 di bottiglie, con una crescita del 27% rispetto al 2021, segue l’Etna Bianco con circa 1.210.000 pari ad un + 37%, e l’Etna Rosato con 453.500 bottiglie che ha avuto un balzo del +50%.

    La strategia di sviluppo del consorzio nei prossimi anni è quella di regolamentare la crescita su standard di qualità più elevati, bloccando, almeno sino al 2024, le rivendicazioni di nuove superfici di vigneti a Etna Doc. Nel contempo si darà vita ad azioni di promozioni in grado di accrescere la percezione e il valore del brand Etna.

    Alcune vigne centenarie nel territorio del Consorzio Etna DOC, foto da comunicato stampa
    Alcune vigne centenarie nel territorio del Consorzio Etna DOC, foto da comunicato stampa

     La Denominazione di Origine Controllata dei vini Etna nasce nel 1968, come la prima fondata in Sicilia e tra le prime create in Italia.

    Nel 1994 viene istituito il Consorzio di Tutela Etna DOC che per la sua rappresentatività, con il decreto ministeriale del 18 febbraio 2018, ottiene il riconoscimento Erga Omnes. Il Consorzio svolge le funzioni di tutela e valorizzazione del brand Etna Doc, del territorio e delle sue produzioni e vigila sul rispetto delle norme previste dal disciplinare di produzione a garanzia dei consumatori e dei produttori.

    Inoltre promuove la crescita di visibilità e reputazione del marchio e dei vini in Italia e all’estero attraverso la partecipazione alle principali fiere di settore e l’organizzazione di eventi autoprodotti. Il Consorzio di Tutela Etna DOC con la sua governance partecipa attivamente ai temi di interesse vitivinicolo, favorisce le relazioni tra i produttori e i mercati e lo sviluppo della cultura legata al mondo del vino tra i consumatori.

    Da Comunicato Stampa


    Sito Consorzio: https://www.consorzioetnadoc.com/

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