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  • Modena Champagne 2024: un evento irresistibile

    Modena Champagne 2024: un evento irresistibile

    Modena Champagne 2024 e le sue bollicine, ma non solo

    di Elsa Leandri

    Impossibile non resistere al richiamo delle bollicine d’Oltralpe! Anche quest’anno partecipare all’evento promosso e organizzato, in modo eccelso, da Excellence Srl nei giorni del 20 e 21 ottobre era d’obbligo: Modena Champagne un appuntamento annuale che è giunto alla sua settima edizione! Ben 168 produttori presenti tra grandi e piccole maison e ovviamente non sono mancate delle masterclass per approfondire più da vicino la conoscenza di questo territorio che continua a affascinare sempre più persone.

    Elsa Leandri a Modena Champagne, articolo: Modena Champagne 2024: un evento irresistibile, foto dell'autrice
    Elsa Leandri a Modena Champagne, articolo: Modena Champagne 2024: un evento irresistibile, foto dell’autrice

    Solitamente ci dedichiamo alle bollicine (e per dire il vero del tempo lo abbiamo dedicato a questo), ma come è noto a tutti la Champagne racchiude altre 2 AOC: Rosé des Riceys e Coteaux Champenois. Quest’ultima, il cui riconoscimento è del 1974, in realtà rappresenta proprio la prima tipologia di vino che veniva prodotta in questa zona del nord est francese. Nel 1950 si è assistito all’affermazione dello champagne tale da oscurare la produzione di vini bianchi, rosati o rossi fermi. In questo ultimo periodo invece i viticoltori si stanno nuovamente indirizzando verso i Coteaux e Modena Champagne ha fatto lo stesso proponendo una masterclass guidata da Alberto Lupetti sui Coteaux Champenois, a cui abbiamo partecipato con grande interesse.

    Cinque i vini in degustazione:

    • Coteaux Champenois Rouge Cuvée Athenais Rouge 2019 (Champagne Gonet Medeville)
    • Coteaux Champenois Hauts Tourets 2019 (Champagne Rodez)
    • Coteaux Champenois Rouge 2020 ( Champagne Pierre Gerbais)
    • Coteaux Champenois Rouge 2018 (Champagne de Venoge)
    • Coteaux Champenois Rouge En Chanzeux 2020 (Champagne Devaux)
    BICCHIERI MASTERCLASS E VINI DELLA MASTERCLASS COTEAUX CHAMPENOIS, articolo: Modena Champagne 2024: un evento irresistibile, foto dell'autrice
    BICCHIERI MASTERCLASS E VINI DELLA MASTERCLASS COTEAUX CHAMPENOIS, articolo: Modena Champagne 2024: un evento irresistibile, foto dell’autrice

    Champagne Gonet Medeville: i terreni di questa maison si trovano nei dintorni di Epernay sia in zone Grand Cru che Premier Cru. La Cuvée Athenais è ottenuta da vigne vecchie di pinot nero della zona di Ambonnay (Grand Cru) allevato in una zona ricca di craie. La malolattica viene effettuata in barrique a cui segue una maturazione di 18 mesi con un utilizzo del 30% di barrique nuove. Frutto di unannata eccezionale si rende interessante per l’impatto di peonia e rosa rossa, cosparso da echi di cenere di camino e di grafite, con in chiusura un richiamo vegetale. Ottimo dinamismo tra acidità e tannino che rende il sorso piacevole.

    Champagne Rodez: rimaniamo ad Ambonnay ma in una zona in cui il terreno diventa più argilloso. La vinificazione è molto simile a quella di Gonet Medeville in quanto la malolattica viene svolta in barrique con una maturazione in legno di 18 mesi. Sentori di matita, di ciliegia in confettura, di ruggine che anticipano un sorso fresco con una trama tannica decisa.

    Champagne Pierre Gerbais: ci spostiamo ora nell’Aube, più precisamente a Celles sur Ource con un’esposizione delle vigne a nord e con l’uso di solo acciaio sia durante la fermentazione che la maturazione. In questo caso si avverte un profilo olfattivo floreale che si intreccia con la marasca e la fragolina di bosco. Un’eleganza che si riflette con una struttura più leggera in cui la freschezza guida il sorso accompagnato da tannini ben levigati.

    Champagne de Venoge: in questo caso il pinot nero proviene sempre dall’Aube, ma dalla zona di Les Riceys, la zona più vitata della regione Champagne e l’unica a accogliere le tre AOC. La fermentazione e la maturazione avviene in barrique e in acciaio. Frutta scura e nota speziata introducono sorprendentemente una freschezza di succo di ribes e un’elevata sapidità.

    Champagne Devaux: altra rappresentante della Côte des Bar sita a Bar-sur-Seine. Anche in questo caso il pinot nero deriva dal villaggio dalle tre chiese da un vigneto con esposizione a sud, le cui viti hanno più di 70 anni. Fermentazione e maturazione in barrique d’Argonne. Delicato e seducente con cenni di rosa rossa e peonia accarezzati da effluvi balsamici d’eucalipto e cosparsi da piccola frutta rossa. Connubio perfetto tra freschezza e tannini.

    Una degustazione che ha toccato principalmente due zone in cui il pinot nero è il vitigno principale e che ci ha permesso di apprezzarne la sua vinificazione come vino fermo, declinato in diverso modo a seconda delle scelte attuate dalle differenti maison.

    Tuttavia per concludere non possiamo non citare alcune maison di Champagne soprattutto della Vallée de la Marne e della Côte des Blancs, zone su cui ci siamo maggiormente focalizzati: il nostro amore per l’effervescenza è difficile da domare!

    Nella Côte des Blancs:

    • Pierre Legras a Chouilly con Monographie Blanc de Blancs Grand Cru in cui lo chardonnay si declina in tutta la sua specificità con scorza di cedro, fiori bianchi e ananas arrostito
    CHAMPAGNE PIERRE LEGRAS, articolo: Modena Champagne 2024: un evento irresistibile, foto dell'autrice
    CHAMPAGNE PIERRE LEGRAS, articolo: Modena Champagne 2024: un evento irresistibile, foto dell’autrice
    • Champagne Cazals a Le Mesnil sur Oger con Extra Brut Cuvée Vive Grand Cru in cui il bouquet di caprifoglio e mughetto è da preludio a una vivace freschezza con finale di kumquat
    • André Robert a Le Mesnil sur Oger con Terre du Mesnil 2018 che dai ricordi di mango e papaya sorprende per la sua mineralità.
    ANDRÉ ROBERT TERRE DU MESNIL 2018, articolo: Modena Champagne 2024: un evento irresistibile, foto dell'autrice
    ANDRÉ ROBERT TERRE DU MESNIL 2018, articolo: Modena Champagne 2024: un evento irresistibile, foto dell’autrice

    Nella Vallée de la Marne:

    • Henri Giraud a Aÿ Champagne con Esprit in cui i frutti di bosco fragranti ci guidano verso un sorso caratterizzato dalla sapidità.
    • Vincent D’Astrée a Pierry con Collection 1997. Mandorle e noccioline tostate, ananas candito e fiori gialli si proiettano su una seducente ampiezza in bocca con chiusura di mandarino cinese. 
    COLLECTION 1997 Vincent D’Astrée, articolo: Modena Champagne 2024: un evento irresistibile, foto dell'autrice
    COLLECTION 1997 Vincent D’Astrée, articolo: Modena Champagne 2024: un evento irresistibile, foto dell’autrice
    • Roulot Fournier a Festigny con la Cuvée Brut Réserve in cui si sente la presenza del meunier con i tipici sentori di albicocca e di fiori gialli. Ottima integrazione delle bollicine e elegante sapidità finale

    Nella Montagne de Reims:

    • Crucifix Père et Fils con Epitre Act Blanc de Noirs Millesimé 2018 Premier Cru Extra Brut il pinot nero invita con i richiami di ciliegia marasca, ribes rosso e fragoline di bosco. Sorso dettato da una dinamicità tra freschezza e sapidità concludendosi su dei richiami agrumati.
    ELSA E CRUCIFIX ET FILS, articolo: Modena Champagne 2024: un evento irresistibile, foto dell'autrice
    ELSA E CRUCIFIX ET FILS, articolo: Modena Champagne 2024: un evento irresistibile, foto dell’autrice

     

    Elsa Leandri autrice articolo, è sommelier, blogger, esperta vitivinicola.
    Elsa Leandri autrice articolo, è sommelier, blogger, esperta vitivinicola.

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    Sito evento: https://www.champagneexperience.it/evento/ 

  • Cantina Corte Anna, autentico viaggio degustativo 2024

    Cantina Corte Anna, autentico viaggio degustativo 2024

    Corte Anna, vini che ispirano poesia, parole e storia

    di Elsa Leandri

     

    Sirmione, perla delle penisole
    E delle isole che appartengono a Nettuno,
    Nel mezzo di laghi cristallini e mare aperto…
    (Cit. Carme XXXI Catullo)

    Così Catullo, quando torna dalla guerra in Bitania, si rivolge a Sirmione, luogo di pace e di serenità, nonché sua città natale e dimora della sua famiglia e nella quale riesce a trovare un confortante rifugio. Questo lembo di terra che si affaccia sul lago di Garda, celebre per il suo clima simile a quello mediterraneo, oltre ad essere meta turistica per la sua bellezza e per le celeberrime Grotte di Catullo, ha il vanto di proporre dei vini bianchi qualitativi, che rientrano nella denominazione Lugana, il cui vitigno protagonista è il Trebbiano di Lugana conosciuto anche come Turbiana.

    Questa Doc che si estende a sud del lago, comprende cinque comuni di cui quattro (Sirmione, Desenzano, Lonato e Pozzolengo) in Lombardia, in provincia di Brescia, e uno in Veneto (Peschiera), in provincia di Verona. La presenza di uva in questo territorio risale all’Età del Bronzo, così come è confermato dalla presenza di vinaccioli di Vitis Silvestris, ritrovati nelle palafitte site nel comune veronese.

    Cantina Corte Anna, autentico viaggio degustativo 2024, foto dell'autrice
    Cantina Corte Anna, autentico viaggio degustativo 2024, foto dell’autrice

    Questa terra in origine paludosa e acquitrinosa, grazie all’opera di bonifica iniziata nel Quattrocento ha permesso di offrire le caratteristiche territoriali idonee, grazie alla natura pianeggiante e argillosa, per la coltivazione di questo particolare vitigno.

    Per poter scoprire appieno questa denominazione è possibile seguire il percorso enoturistico che si estende per 45 km e che permette di avere una visione completa sia dei centri abitanti e delle loro opere artistiche, sia di visitare qualche cantina di Lugana Doc.

    Una di queste è la Cantina Corte Anna, di proprietà di Anna Palvarini, che si trova proprio nel paese natio del succitato poeta latino.
    Quest’azienda nasce nel 1978, in seguito all’acquisizione di 12 ettari, di cui 4 vitati. La volontà di questa incredibile donna di concentrare maggiormente le proprie energie verso la viticoltura ha fatto in modo che questa crescesse raggiungendo gli attuali 10 ettari impiantati principalmente con il celebre vitigno autoctono turbiana, anche se sono presenti alcuni ceppi di cabernet sauvignon.

    Al di là delle parole quello che ci permette di scoprire più da vicino questa realtà è l’assaggio del Lugana Doc e della Riserva, così da poter capire appieno le sue caratteristiche.

    Lugana Doc 2023
    (Vinificazione e affinamento in acciaio)

    Paglierino di media fittezza. Impatto olfattivo seducente che verte su richiami floreali di biancospino e caprifoglio, di timo, salvia e lemongrass e del suo tipico sentore di mandorla. Avvolgente inizialmente con cenni di pesca nettarina a cui sussegue un connubio tra freschezza e sapidità prolungandosi lungamente su un finale saporito dal flavor di scorza di pompelmo.

    Lugana Doc 2023, articolo: Cantina Corte Anna, autentico viaggio degustativo 2024, foto dell'autrice
    Lugana Doc 2023, articolo: Cantina Corte Anna, autentico viaggio degustativo 2024, foto dell’autrice

    Antico Vigneto Lugana Riserva Doc 2020
    (Affinamento in acciaio per 18 mesi su fecce fini)

    Vivace dal color paglierino. Il giallo bouquet floreale di ginestra, mimosa si intreccia a ricordi d susina gialla, pesca e ananas. Elegante nei cenni balsamici, di mandorla tostata e di fieno. Spicca per la sua mineralità in bocca che regala una lunga chiusura su echi di scorza di cedro.

    Antico Vigneto Lugana Riserva Doc 2020, articolo: Cantina Corte Anna, autentico viaggio degustativo 2024, foto dell'autrice
    Antico Vigneto Lugana Riserva Doc 2020, articolo: Cantina Corte Anna, autentico viaggio degustativo 2024, foto dell’autrice

    Questi due vini racchiudono le tipicità di questi prodotti: la presenza del profumo di mandorla, i richiami agrumati all’olfatto e, nel cavo orale, il dialogo tra la freschezza e la sapidità marcata accompagnato da un’avvolgenza iniziale.
    La base è ideale per accompagnare i piatti della cucina a base di pesce di lago, come un’insalata di lenticchie con trota affumicata, mentre la Riserva la possiamo consigliare anche con formaggi come la toma piemontese o una fontina.

    Cantina Corte Anna, autentico viaggio degustativo 2024, foto dell'autrice
    Cantina Corte Anna, autentico viaggio degustativo 2024, foto dell’autrice

    A questo punto non vi rimane che testare gli abbinamenti suggeriti e provarne anche altri!
    Buona degustazione e Buon Appetito!

    Elsa Leandri autrice articolo, è sommelier, blogger, esperta vitivinicola.
    Elsa Leandri autrice articolo, è sommelier, blogger, esperta vitivinicola.

    Sito cantina: https://corteanna.com/

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  • Elsa Leandri in Champagne 2024, quarta tappa a Dizy

    Elsa Leandri in Champagne 2024, quarta tappa a Dizy

    Fine aprile e nuovo viaggio in Champagne, questa volta a Dizy

    Di Elsa Leandri

    Ci saremmo aspettati delle belle giornate primaverili in cui i campi di colza in fioritura vengono baciati dai raggi solari, in cui il cielo con il rincorrersi delle nuvole bianche viene attraversato dal volo delle rondini, in cui la natura si sgranchisce delicatamente dopo aver passato un inverno piovoso. Ma mai niente è come uno si immagina: infatti il cielo è spesso nuvoloso e non manca qualche pioggerella soprattutto, e per fortuna aggiungerei, di notte.

    Elsa Leandri in Champagne 2024, quarta tappa a Dizy, campo di Colza, foto dell'autrice
    Elsa Leandri in Champagne 2024, quarta tappa a Dizy, campo di Colza, foto dell’autrice

    In una di queste mattine uggiose, dopo una notte di temporali violenti e di grandine che non ha risparmiato la zona dello Chablis arrecando diversi danni, ci dirigiamo a Dizy, nella maison di champagne Alain Bernard. A fare gli onori dei padroni di casa c’è Raymond, il bulldog francese, che sorveglia ogni movimento della cantina.

    Elsa Leandri in Champagne 2024, quarta tappa a Dizy, sala di degustazione, foto dell'autrice
    Elsa Leandri in Champagne 2024, quarta tappa a Dizy, sala di degustazione, foto dell’autrice

    Veniamo subito accolti calorosamente e ci installiamo nella sala da degustazione. E mentre Isabelle inizia a raccontarci la storia della famiglia di suo marito Benoît, bussa alla porta un vicino. Così come in Italia è buon uso offrire una tazza di caffè, qui è abitudine comune, e soprattutto dai vigneron, proporre un calice di champagne.

    Elsa Leandri in Champagne 2024, quarta tappa a Dizy, Isabelle e Elsa foto dell'autrice
    Elsa Leandri in Champagne 2024, quarta tappa a Dizy, Isabelle e Elsa foto dell’autrice

    Tra un discorso e l’altro sul tempo e sulla primavera che tarda, Isabelle ci racconta la storia della famiglia Bernard. Seppur la proprietà sia attualmente a Dizy, in uno dei 4 villaggi Premier Cru della Vallée de la Marne, in realtà già nel XVII secolo la famiglia Bernard era proprietaria di viti e più precisamente a Hautvillers, laddove Dom Pérignon proprio in quel periodo si stava dedicando agli studi per ottimizzare e perfezionare la qualità delle uve e dei vini prodotti.

    La fondazione dell’attuale cantina è stata effettuata nel 1912 iniziando la produzione del proprio champagne da Arthur Bernard, padre di Alain ( a cui dobbiamo il nome della stessa) e nonno di Benoît, che rappresenta la terza generazione. Attualmente gli ettari vitati di proprietà sono circa 9 e si trovano in alcuni dei prestigiosi villaggi della Vallée de la Marne: Ay, Dizy, Cumières e Hautvillers. L’elevata consapevolezza del terreno con le sue proprie specificità e i lavoro attuato in vigna e in cantina per valorizzare l’uva con un elevato rispetto per l’ambiente tale da non ricorrere all’uso di diserbanti o pesticidi sono i principi che li guidano nella realizzazione di cuvée molto interessanti.

    Passiamo ora alla parte degustativa.

    Tradition Premier Cru (60% Chardonnay, 35% Pinot Nero e 5% Meunier) 7g/L.
    Spicca per i suoi sentori fruttati di pesca nettarina, mirabelle e di pompelmo candito. In chiusura effluvi di pepe bianco. Bella tensione fresco-sapida che regala un finale di bocca agrumato.

    Elsa Leandri in Champagne 2024, quarta tappa a Dizy, foto dell'autrice, Tradition Premier Cru
    Elsa Leandri in Champagne 2024, quarta tappa a Dizy, foto dell’autrice, Tradition Premier Cru

    Blanc de Blancs Premier Cru (100% Chardonnay) 6g/L.
    Questo chardonnay deriva da un’unica vigna, Les Grains d’Argent, sita a Dizy che viene lavorata a cavallo. Un bouquet di fiori di gelsomino, mughetto e biancospino ci introduce in modo elegante al sorso caratterizzato da una marcata sapidità con un finale di scorza di limone.

    Elsa Leandri in Champagne 2024, quarta tappa a Dizy, foto dell'autrice, Blanc de Blancs Premier Cru
    Elsa Leandri in Champagne 2024, quarta tappa a Dizy, foto dell’autrice, Blanc de Blancs Premier Cru

    Rosé de Saignée (100% Pinot Nero) 5g/L.
    La macerazione avviene per 24 ore senza pressatura. Più che parlare di champagne qui possiamo parlare di un vero e proprio vino, indicato per accompagnare anche dei piatti di carne così come una entrecôte. Tale abbinamento non è stato citato a caso dal momento che Isabelle, che è anche una grande cuoca, ci ha raccontato un aneddoto riguardante la famiglia Bernard.

    Il suo suocero Alain non era un grande estimatore dei rosé, ma quando gli fu servito per accompagnare una succulente entrecôte si dovette assolutamente ricredere ed esclamò: “ah, beh, oui!”. Dal colore peonia con echi di ciliegia, lampone, fragolina di bosco e con delicate note tostate di nocciola anticipa un sorso gourmand con una leggera tannicità ben accompagnata dalla freschezza. Finale di prugna confit.

    Elsa Leandri in Champagne 2024, quarta tappa a Dizy, foto dell'autrice, Rosé de Saignée
    Elsa Leandri in Champagne 2024, quarta tappa a Dizy, foto dell’autrice, Rosé de Saignée

    Rosé Entre Parenthèses (90% Chardonnay e 10% di vino rosso a base Pinot Nero) dosaggio zero.
    Il nome singolare indica che doveva essere una cuvée effimera, ma in realtà ha trovato dei consensi in quanto è una valida alternativa all’altro champagne rosato vertendo più sulla freschezza e sul finale di bocca delicatamente sapido. Freschezza che si evidenzia già all’aspetto olfattivo ricordando l’eucalipto e le erbette aromatiche che arricchiscono le note fruttate.

    Elsa Leandri in Champagne 2024, quarta tappa a Dizy, foto dell'autrice, Rosé Entre Parenthèses
    Elsa Leandri in Champagne 2024, quarta tappa a Dizy, foto dell’autrice, Rosé Entre Parenthèses

    Millésime 2013 (50% Chardonnay, 50% Pinot Nero) 6 anni sui lieviti, maturazione in legno. 5g/L.
    Tripudio di sentori: uva spina, pesca gialla, melone bianco, fico e melissa impreziositi da un tocco di burro e di lievito madre. Poi mandorla e nocciola tostate. Freschezza e sapidità dinamiche su un finale di cedro confit e pepe bianco.

    Elsa Leandri in Champagne 2024, quarta tappa a Dizy, foto dell'autrice, Millésime 2013
    Elsa Leandri in Champagne 2024, quarta tappa a Dizy, foto dell’autrice, Millésime 2013

    Histoire de Fûts – Blanc de Blancs 2016 (100% Chardonnay) dosaggio zero.
    Lo chardonnay proviene da un’unica vigna sita a Dizy, che è nota sotto il nome di Moque Bouteille.
    Fiori bianchi, burro, noccioline, caffè tostato e piccola pasticceria guidano verso una bocca caratterizzata dalla verticalità data dalla freschezza. Le delicate bollicine accompagnano e rendono il sorso sublime.

    Elsa Leandri in Champagne 2024, quarta tappa a Dizy, foto dell'autrice, Histoire de Fûts - Blanc de Blancs 2016
    Elsa Leandri in Champagne 2024, quarta tappa a Dizy, foto dell’autrice, Histoire de Fûts – Blanc de Blancs 2016

    Se abbiamo avuto modo di conoscere questa cantina per un passaparola, ora siamo noi a sperare di avervi incuriosito nel testare più da vicino questi champagne dalle caratteristiche differenti tali da soddisfare alla fine qualsiasi palato esigente.

    Elsa Leandri autrice articolo, è sommelier, blogger, esperta vitivinicola.
    Elsa Leandri autrice articolo, è sommelier, blogger, esperta vitivinicola.

    Sito cantina: https://www.champagne-alain-bernard.com/en/index.php

    Siti partners articolo: https://www.papillae.it/ https://www.foodandwineangels.com/ https://carol-agostini.tumblr.com/

  • La Piemontina 2024, vivace azienda dai vini territoriali

    La Piemontina 2024, vivace azienda dai vini territoriali

    Ai piedi del Monte Rosa, a Sizzano, sorge una cantina il cui nome evoca immediatamente la regione in cui ci troviamo: La Piemontina.

    di Elsa Leandri

    Realtà nata nel 2010 con l’acquisto dei primi vigneti oggi conta 60 ettari di cui 21 dedicati alla viticoltura. La proprietà è di Liudmila Brobova, che con l’aiuto dell’enologo Marco Ronco, si è concentrata in questa impresa volta a elevare e a custodire quei vitigni tipici della regione sabauda come la vespolina, la croatina, il greco novarese oltre al celeberrimo nebbiolo, presente qui anche nel clone spanna.

    Il fatto di aver intrapreso questo percorso dalle basi, ha permesso di valutare quale vitigno si adattasse meglio a ogni esposizione e a ogni sottosuolo, in modo da predisporre il tutto per ottenere dei prodotti di qualità.

    A questo punto è opportuno riportare i vari tipi di terreni che possiamo incontrare in questa zona. Sono tutti di origine morenica e sono particolarmente ricchi di argilla, tufo e caolino così da garantire rispettivamente un approvvigionamento continuo di acqua, di minerali e una protezione dai raggi solari e dagli eccessi termici.
    Liudmila ha come obiettivo quello di far vivere il suo vino a 360 gradi, coinvolgendo e volendo diventare un punto di riferimento, o come ama dire lei, un centro di gravità, per tutte le persone amanti del cibo e del vino, ma anche della storia, dell’arte, della natura e della compagnia:

    questo l’ha portata a investire nel 2019 in una nuova cantina ampia e spaziosa, progettata dal Dott. Arch. Attilio Barone, e che va a creare un andamento collinare tra le colline.

    La Piemontina 2024, vivace azienda dai vini territoriali, foto da sito
    La Piemontina 2024, vivace azienda dai vini territoriali, foto da sito

    Addentriamoci ora nella parte degustativa.

    Colline Novaresi Bianco DOC 2022- 100% Greco Novarese

    Paglierino vivace. Si apre sui sentori floreali di mughetto, gelsomino per arricchirsi con echi di pesca bianca, lemongrass. Leggera nota balsamica in chiusura. Duetto tra freschezza e sapidità che si prolunga su flavor di scorza di cedro.

    Colline Novaresi Bianco DOC 2022- 100% Greco Novarese, foto dell'autrice, articolo: La Piemontina 2024, vivace azienda dai vini territoriali
    Colline Novaresi Bianco DOC 2022- 100% Greco Novarese, foto dell’autrice, articolo: La Piemontina 2024, vivace azienda dai vini territoriali

    Colline Novaresi Vespolina DOC 2020- 100% Vespolina

    Carminio fitto. I ricordi di mora, prugna, mirtillo e ribes nero affiancati da eleganti e tipici tocchi di iris e violetta sono ravvivati da sbuffi di pepe nero, cannella e vaniglia. Entra avvolgendo il palato per poi verticalizzarsi con una freschezza che sostiene un grip tannico fruttato. Si dissolve lentamente su echi di frutta scura.

    Colline Novaresi Vespolina DOC 2020- 100% Vespolina, foto dell'autrice, articolo: La Piemontina 2024, vivace azienda dai vini territoriali
    Colline Novaresi Vespolina DOC 2020- 100% Vespolina, foto dell’autrice, articolo: La Piemontina 2024, vivace azienda dai vini territoriali

    Colline Novaresi Nebbiolo DOC 2020- 100% Nebbiolo

    Carminio di media fittezza. Nitido e attraente l’impatto olfattivo in cui si susseguono mora di gelso, ciliegia, confettura di ribes rosso con un soffio balsamico d’eucalipto. La decisa freschezza riesce a mitigare in parte il pseudocalore lasciando il cavo orale con un’eco leggermente amaricanate.

    Colline Novaresi Nebbiolo DOC 2020- 100% Nebbiolo, foto dell'autrice, articolo: La Piemontina 2024, vivace azienda dai vini territoriali
    Colline Novaresi Nebbiolo DOC 2020- 100% Nebbiolo, foto dell’autrice, articolo: La Piemontina 2024, vivace azienda dai vini territoriali

    E concludiamo con una mini verticale di Ghemme 2019 e 2018.

    Ghemme DOCG 2019 – 100% Nebbiolo

    Carminio luminoso. Elegante mix tra frutta e sentori empireumatici: amarena, sottobosco, pot pourri di fiori viola, arancia sanguinella sono impreziositi da rimandi di cioccolato fondente, tabacco e cannella. L’impatto pseudocalorico iniziale viene bilanciato in parte dalla freschezza e dal tannino fruttato. Chiude su ciliegia in sotto spirito.

    Ghemme DOCG 2019 - 100% Nebbiolo, foto dell'autrice, articolo: La Piemontina 2024, vivace azienda dai vini territoriali
    Ghemme DOCG 2019 – 100% Nebbiolo, foto dell’autrice, articolo: La Piemontina 2024, vivace azienda dai vini territoriali

    Ghemme DOCG 2018 – 100% Nebbiolo

    Carminio con riflessi granato. Su un tappeto di viola e rosa essiccati si elevano effluvi di ciliegia marasca sotto spirito, sottobosco, liquirizia. Finale di tamarindo, china, tabacco Kentucky e orangette. L’entrata vigorosa è sostenuta da una mitigata freschezza e da tannini levigati.

    Ghemme DOCG 2018 - 100% Nebbiolo, foto dell'autrice, articolo: La Piemontina 2024, vivace azienda dai vini territoriali
    Ghemme DOCG 2018 – 100% Nebbiolo, foto dell’autrice, articolo: La Piemontina 2024, vivace azienda dai vini territoriali

    La cantina produce anche uno spumante metodo classico a base di greco novarese: vitigno un po’ originale per un metodo classico ma che saremmo curiosi di provare dato l’interessante connubio tra freschezza e sapidità già nel fermo. Chissà se in un futuro non ci delizieranno anche con un metodo classico a base nebbiolo? Non ci rimane che seguire passo passo il loro operato, dal momento che è un’azienda in completa espansione tant’è che prevede di elevare gli ettari vitati da 21 a 35-40. Stay tuned!

    Elsa Leandri autrice articolo, è sommelier, blogger, esperta vitivinicola.
    Elsa Leandri autrice articolo, è sommelier, blogger, esperta vitivinicola.

    Siro cantina: https://www.lapiemontina.com/

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  • Terre di Toscana 2024, un viaggio di assaggi tra i macerati

    Terre di Toscana 2024, un viaggio di assaggi tra i macerati

    TERRE DI TOSCANA 2024: TRA BIANCHI E BIANCHI MACERATI

    Di Elsa Leandri

    Nelle date del 24 e 25 marzo 2024 si è svolta, presso l’UNA hotel di Lido di Camaiore, la sedicesima edizione di Terra di Toscana, un evento tanto atteso per il suo livello qualitativo d’eccezione assicurato dalla minuziosa selezione di 140 vignaioli di tutta la regione.

    Solitamente questa manifestazione segnava la chiusura degli incontri dedicati alle anteprime ma quest’anno invece l’epilogo sarà a maggio con l’Anteprima Vernaccia di San Gimignano, vitigno di cui Adriano Guerri ci ha offerto un’anticipazione riportandoci le sue impressioni sugli assaggi effettuati in questa occasione.

    LEGGI ANCHE: https://www.papillae.it/terre-di-toscana-edizione-un-trionfo-versiliese/

    La nostra attenzione invece si è rivolta, probabilmente influenzati anche dal primo sole primaverile sulla pelle, dalla temperatura mite e dalla brezza marina, sui vini bianchi e macerati: la voglia d’estate si fa già sentire!

    Terre di Toscana 2024, un viaggio di assaggi tra i macerati, Elsa Leandri, foto dell'autrice
    Terre di Toscana 2024, un viaggio di assaggi tra i macerati, Elsa Leandri, foto dell’autrice

    La selezione è stata basata unicamente sulle sensazioni percepite in fase degustativa ponendo uno sguardo attento e curioso sulle vecchie annate che permettono di vedere l’evoluzione, ormai per fortuna sdoganata, anche dei vini bianchi rivelandoci delle interessanti sorprese. 

    Riportiamo quindi di seguito alcune note sui vini che ci hanno completamente dirottato in un mondo fatto di emozioni, eleganza e attrattiva. La novità di questo articolo è che per cercare di comunicare in modo chiaro a voi lettori il percepito durante l’assaggio, ogni vino è stato caratterizzato da un aggettivo o da un sostantivo così da offrire una lettura diretta e rapida.

    Invece delle classiche top ten noi riportiamo la nostra top sette: vogliamo rendere omaggio a quel numero ricco di mistero e connesso a fenomeni astrali o a proprietà aritmetiche, e che, effettivamente, ricorre molte volte nella vita di tutti i giorni, basti solo pensare a quanti sono i giorni della settimana!

    Senza nome 2021”- 100% Viogner- Podere Sant’Agnese

    Bizzarro

    Il nome non è quello ufficiale dal momento che Paolo ce lo ha fatto degustare in anteprima.

    È un vino che vi segnaliamo e da tenere sottocchio.

    Paglierino vivace. Tipici sentori di albicocca, pesca gialla, mirabelle ravvivati da effluvi di zenzero, timo e di ginestra. L’ingresso in bocca è pieno e dotato di una stuzzicante sapidità. Si dissolve lentamente su flavor di cedro.

    Batàr 2005- Chardonnay, Pinot Bianco- Querciabella 

    Sopraffino

    Dorato luminoso. Ampio corredo olfattivo: ananas essiccato, miele di acacia, rosmarino, dragoncello, macchia mediterranea, vaniglia e pepe bianco. Sorprende il palato avvolgendolo con una delicata speziatura e una viva freschezza. Finale molto lungo con richiami di tisana di tiglio.

    Batàr 2005- Chardonnay, Pinot Bianco-Querciabella, articolo: Terre di Toscana 2024, un viaggio di assaggi tra i macerati, foto dell'autrice
    Batàr 2005- Chardonnay, Pinot Bianco-Querciabella, articolo: Terre di Toscana 2024, un viaggio di assaggi tra i macerati, foto dell’autrice

    Fosso di Corsano 2017- Vermentino- Terenzuola

    Veritiero

    Paglierino. Le scorze di cedro e di pompelmo e la pesca essiccata sono accarezzate da soffi di erbette aromatiche e da lievi e attraenti cenni di idrocarburi. Il sorso è guidato dal connubio tra freschezza e sapidità su echi di zenzero candito.

    Fosso di Corsano 2017- Vermentino- Terenzuola, articolo: Terre di Toscana 2024, un viaggio di assaggi tra i macerati, foto dell'autrice
    Fosso di Corsano 2017- Vermentino- Terenzuola, articolo: Terre di Toscana 2024, un viaggio di assaggi tra i macerati, foto dell’autrice

    Mimesi 2022- Vermentino- Tenuta di Ghizzano 

    Autentico

    Paglierino con riflessi dorati. Si apre con sentori di melone bianco, pesca nettarina, salvia, verbena e con un leggero profumo di erba tagliata. In bocca l’entrata dinamica ravviva la lieve tannicità. Chiusura agrumata.

    Mimesi 2022- Vermentino- Tenuta di Ghizzano, articolo: Terre di Toscana 2024, un viaggio di assaggi tra i macerati, foto dell'autrice
    Mimesi 2022- Vermentino- Tenuta di Ghizzano, articolo: Terre di Toscana 2024, un viaggio di assaggi tra i macerati, foto dell’autrice

    Vea 2019- 100% Trebbiano- Beconcini 

    Sorprendente

    Dorato molto vivace. Seducente l’impatto olfattivo con note di fieno, mango, fiori di acacia, propoli e curcuma. Ottima simbiosi tra freschezza e sapidità accompagnati da una leggera astringenza. Lascia il cavo orale con ricordi di scorza di cedro candito.

    Vea 2019- 100% Trebbiano- Beconcini, articolo: Terre di Toscana 2024, un viaggio di assaggi tra i macerati, foto dell'autrice
    Vea 2019- 100% Trebbiano- Beconcini, articolo: Terre di Toscana 2024, un viaggio di assaggi tra i macerati, foto dell’autrice

    Seimiglia 2021- 100% Trebbiano- Colle di Bordocheo 

    Viaggiatore

    Dorato luminoso. Note balsamiche, erbette officinali e aromatiche, leggeri richiami di zafferano delle Indie e di curry si elevano dal bicchiere. Entrata inizialmente avvolgente ma rinvigorita da una decisa freschezza speziata.

    Seimiglia 2021- 100% Trebbiano- Colle di Bordocheo, articolo: Terre di Toscana 2024, un viaggio di assaggi tra i macerati, foto dell'autrice
    Seimiglia 2021- 100% Trebbiano- Colle di Bordocheo, articolo: Terre di Toscana 2024, un viaggio di assaggi tra i macerati, foto dell’autrice

    Monopole 2013- 65% Vermentino, 15% Viognier- Montepepe

    Elegante

    Paglierino con riflessi dorati. Profilo olfattivo che spazia dall’origano e dal dragoncello alla pesca gialla matura e ai cenni di idrocarburi. La freschezza e la sapidità guidano il sorso verso un finale di bocca di pompelmo giallo candito.

    Elsa Leandri autrice articolo, è sommelier, blogger, esperta vitivinicola.
    Elsa Leandri autrice articolo, è sommelier, blogger, esperta vitivinicola.

    Siti partners articolo: https://www.papillae.it/ https://carol-agostini.tumblr.com/ https://www.foodandwineangels.com/ 

    Sito evento: https://terreditoscana.info/

  • Elsa Leandri in Champagne 2024, seconda tappa a Verzenay

    Elsa Leandri in Champagne 2024, seconda tappa a Verzenay

    Elsa Leandri e i suoi viaggi alla scoperta delle bollicine francesi

    Di Elsa Leandri

     

    Percorrendo la statale che collega Reims a Epernay si vede da lontano, ad indicarci la via, l’emblematico faro di Verzenay, attualmente sede del Museo della Vite. Oggi, in questa giornata piovosa, siamo proprio diretti in questo villaggio della Montagne de Reims, che fa parte dei 17 Grand Cru della Champagne.

    Come in tutti i paesi della zona non mancano le indicazioni stradali di molte cantine di vigneron. Se a volte è bello lasciarsi guidare dall’istinto questa volta ci siamo organizzati e andiamo a colpo sicuro da Frédérique et Cédric Lahémade, i proprietari di Champagne Jean-Claude Mouzon.

    Domaine Jean Claude Mouzon, foto dell'autrice, articolo: Elsa Leandri in Champagne 2024, seconda tappa a Verzenay
    Domaine Jean Claude Mouzon, foto dell’autrice, articolo: Elsa Leandri in Champagne 2024, seconda tappa a Verzenay

    Quando arriviamo c’è un piccolo gruppo di turisti anglofoni che sta ultimando gli assaggi e gli acquisti tra risate e sorrisi ed il tutto ci mette di buonumore. È Cédric, impegnato fino ad ora nella filtrazione delle ultime cuvée, che ci guiderà nella visita della cantina.

    ELSA LEANDRI CON CÉDRIC LAHEMADE CHAMPAGNE JEAN CLAUDE MOUZON, foto dell'autrice, articolo: Elsa Leandri in Champagne 2024, seconda tappa a Verzenay
    ELSA LEANDRI CON CÉDRIC LAHEMADE CHAMPAGNE JEAN CLAUDE MOUZON, foto dell’autrice, articolo: Elsa Leandri in Champagne 2024, seconda tappa a Verzenay

    Appena arriva il suo sorriso ci conquista e traspare immediatamente la sua gentilezza. Inizia subito a raccontarci come questo progetto di amore e di vita sia nato su un tatami, in quanto è proprio a lezione di arte marziale che ha conosciuto sua moglie Frédérique.

    La maison, a conduzione familiare, è stata fondata all’inizio degli anni 80 da Jean Claude Mouzon, suocero di Cédric, ed è dal 2002 che sono subentrati i coniugi Lahémade diventando custodi e in parte innovando quello che è stato loro tramandato. Ad ora sono proprietari di 4 ettari suddivisi in 45 piccole parcelle impiantate a Chardonnay e Pinot Nero e localizzate nei comuni di Verzenay, Verzy, Beaumont-sur-Vesle e MaillyChampagne.

    La loro produzione annuale conta circa 20000 bottiglie di cui la metà è destinata all’export verso USA, Danimarca, Italia ma anche Giappone e, come spesso è consuetudine per i piccoli vigneron, una parte della loro uva viene venduta alle grandi maison di Champagne quali Krug e Bollinger.
    Nella cantina oltre alle immancabili cuvée inox ci colpisce la presenza di 6 tonneau destinati alla produzione dello champagne “Les Déliés”.

    Queste botti sono prodotte, per rimarcare il legame con il territorio della Montagne de Reims, con le querce locali di Verzy dalla Tonnellerie de Champagne di cui vi invitiamo a leggere l’articolo dedicato se non lo avete già fatto.

    CHAMPAGNE JEAN CLAUDE MOUZON, foto dell'autrice, articolo: Elsa Leandri in Champagne 2024, seconda tappa a Verzenay, botti e tonneau della cantina
    CHAMPAGNE JEAN CLAUDE MOUZON, foto dell’autrice, articolo: Elsa Leandri in Champagne 2024, seconda tappa a Verzenay, botti e tonneau della cantina

    Quando si pensa a quest’altro villaggio Grand Cru, istantaneamente viene fatta l’associazione di idee con i Faux de Verzy, alberi unici (faggi principalmente, ma anche querce e castagni) che hanno subito una mutazione genetica spontanea, ancora inspiegata da un punto di vista scientifico, e che presentano dei rami tortuosi e contorti il cui fascino viene magistralmente catturato dal fotografo Emmanuel Goulet (https://www.instagram.com/manugoulet/?hl=fr).

    FAUX DE VERZY PH CREDIT EMMANUEL GOULET, articolo: Elsa Leandri in Champagne 2024, seconda tappa a Verzenay
    FAUX DE VERZY PH CREDIT EMMANUEL GOULET, articolo: Elsa Leandri in Champagne 2024, seconda tappa a Verzenay

    Piccola chicca della visita è la parte finale in cui ci mostra la zona in cui vengono custodite le vecchie annate sotto l’occhio vigile di Dom Mouzon.

     

    LEGGI ANCHE: https://www.papillae.it/elsa-leandri-in-champagne-primo-tour-hermonville/

    È giunto il momento di passare alla degustazione.

    Candeur D’Esprit Blanc de Blancs
    (100% Chardonnay. 50% vendemmia 2019 e 50% vin de réserve, 5g/L)
    La freschezza dei fiori bianchi viene accompagnata dai sentori di pompelmo e di mandarino. Effluvi di zenzero in chiusura. In bocca il sorso è verticale e si allunga con una mineralità che rievoca il kumquat.

    Reverse
    (50% Chardonnay-50% Pinot Nero. 40% vendemmia base 2021 e 60% vin de réserve, 5 g/L)
    È impossibile non notare l’elevata percentuale dei vini di riserva tant’è che come ci fa notare Cédric il nome Reverse altro non è che l’anagramma di Réserve.
    La frutta si declina dalla pesca, alla mela renetta, alla carambola con una delicata nota floreale di biancospino. Lievi ricordi di polvere di caffè. Avvolgente in bocca conquista per la sua chiusura di cedro candito e per la sua freschezza.

    Reverse Champagne Jean Claude Mouzon, articolo e foto dell'autrice: Elsa Leandri in Champagne 2024, seconda tappa a Verzenay
    Reverse Champagne Jean Claude Mouzon, articolo e foto dell’autrice: Elsa Leandri in Champagne 2024, seconda tappa a Verzenay

    Et sans ciel?
    (65% Pinot Nero- 30% Chardonnay- 5% Meunier vendemmia base 2021 e 25-30% vin de réserve, 5g/L)
    Et sans ciel…la cui pronuncia in francese rimanda a “Essentiel” (essenziale) proprio come vuole essere.
    Menta limone, lemongrass, gelsomino, mughetto, pompelmo si intrecciano alla viennoiserie anticipando un sorso che verte inizialmente sulla verticalità per poi espandersi su echi di nocciola tostata.

    Et sans ciel? Champagne Jean Claude Mouzon, articolo e foto dell'autrice: Elsa Leandri in Champagne 2024, seconda tappa a Verzenay, foto dell'autrice
    Et sans ciel? Champagne Jean Claude Mouzon, articolo e foto dell’autrice: Elsa Leandri in Champagne 2024, seconda tappa a Verzenay, foto dell’autrice

    Grand Bouquin
    (70% Pinot Nero- 30% Chardonnay 20-25% vin de réserve, 5g/L)
    Il nome è un omaggio al paese di Verzenay essendo composto da Grand, che rimanda al fatto di essere tra i 17 Grand Cru della Champagne, e Bouquin, che indica il nome con cui vengono chiamati i suoi abitanti. La traduzione letterale è anche Grosso Libro e questo nome gli si addice pienamente essendo uno champagne dalle mille sfaccettature che si svela gradualmente con rimandi di pesca di vigna, lampone, fragola di bosco e ribes rosso, di pasticceria, pasta di mandorle, tiglio e acacia. L’entrata orizzontale seducente invoglia ed è ravvivata da una freschezza di piccola frutta rossa.

    Candeur D'Esprit e Grand BouquinChampagne Jean Claude Mouzon, articolo e foto dell'autrice: Elsa Leandri in Champagne 2024, seconda tappa a Verzenay
    Candeur D’Esprit e Grand BouquinChampagne Jean Claude Mouzon, articolo e foto dell’autrice: Elsa Leandri in Champagne 2024, seconda tappa a Verzenay

    Virdunacus 2015
    (80% Pinot Nero- 20% Chardonnay, extra brut, 3g/L)
    Di questo millesimo sono state prodotte volutamente unicamente 2015 bottiglie. Il nome che significa “verdeggiante” ci rimanda all’etimologia romana di Verzenay.
    Mela cotogna e pesca gialla si esprimono su un attraente sfondo di mandorla e nocciola tostate e di caffè. Avvolgente e sinuoso al palato si dissolve lentamente lasciando una reminiscenza di liquirizia.

    Virdunacus 2015 Champagne Jean Claude Mouzon, articolo e foto dell'autrice: Elsa Leandri in Champagne 2024, seconda tappa a Verzenay
    Virdunacus 2015 Champagne Jean Claude Mouzon, articolo e foto dell’autrice: Elsa Leandri in Champagne 2024, seconda tappa a Verzenay

    Le Déliés 2007 (100% Pinot Nero) e Le Déliés 2013 (100% Chardonnay)

    Prima di riportare le degustazioni di questi ultimi vini è necessario fare un approfondimento su questa etichetta. La sua prima produzione risale a venti anni fa ed ogni anno viene effettuata con il vitigno che maggiormente si è espresso in quella annata proveniente da una sola parcella: ad oggi infatti contiamo dieci Le Déliés a base Chardonnay e dieci a base Pinot Nero.
    Un vitigno, una parcella, un’annata: il tutto per racchiudere la massima espressione di quel particolare anno.
    Il vino viene vinificato nei tonneau per un anno dopodiché effettua l’affinamento sur lie sempre in legno per undici anni.

    Le Déliés 2007 (100% Pinot Nero) Champagne Jean Claude Mouzon, articolo e foto dell'autrice: Elsa Leandri in Champagne 2024, seconda tappa a Verzenay
    Le Déliés 2007 (100% Pinot Nero) Champagne Jean Claude Mouzon, articolo e foto dell’autrice: Elsa Leandri in Champagne 2024, seconda tappa a Verzenay

    Les Déliés 2007
    Ampio ed elegante sotto il profilo olfattivo: pesca nettarina, fragolina di bosco, ciliegia, burro, panna, pasticceria, caffè, cioccolato al latte, burro di arachidi e liquirizia. I profumi si declinano a mano a mano che la temperatura si scalda nel bicchiere regalandoci un’esperienza indelebile. Importante e distintiva l’entrata in bocca che seduce complice un’elevata persistenza su echi di marmellata di agrumi.

    Les Déliés 2013
    Bouquet di fiori bianchi, ananas, mango, mandarino cinese, fieno, cedro candito e un soffio di pepe bianco ci introducono a un sorso avvolgente e confortante con un affascinante finale di sapidità agrumata.

    Le Déliés 2013 (100% Chardonnay) Champagne Jean Claude Mouzon, articolo e foto dell'autrice: Elsa Leandri in Champagne 2024, seconda tappa a Verzenay
    Le Déliés 2013 (100% Chardonnay) Champagne Jean Claude Mouzon, articolo e foto dell’autrice: Elsa Leandri in Champagne 2024, seconda tappa a Verzenay

    Con questi ultimi assaggi a malincuore lasciamo Cédric e Frédérique con la promessa di andarli a trovare nuovamente non appena sarà possibile.

    Elsa Leandri autrice articolo, è sommelier, blogger, esperta vitivinicola.
    Elsa Leandri autrice articolo, è sommelier, blogger, esperta vitivinicola.

    Sito cantina: http://www.champagne-jean-claude-mouzon.com/index-en.html

    Siti partners articolo: https://www.papillae.it/ https://carol-agostini.tumblr.com/ https://www.foodandwineangels.com/

     

  • Elsa Leandri in Champagne 2024, primo tour a Hermonville

    Elsa Leandri in Champagne 2024, primo tour a Hermonville

    In Champagne e le Tonnellerie francesi di Hermonville

    Di Elsa Leandri

    Tutti quelli che parlano di vino spesso sono talmente concentrati a valutare il prodotto nel calice che si accontentano (erroneamente) di ricevere delle informazioni (come recipiente usato per affinamento o maturazione) finalizzate unicamente alla valutazione del campione. Ma se incominciassimo a chiederci che tipo di legno è stato usato, qual è la dimensione del contenitore o quale tostatura è stata effettuata saremmo spinti ad approfondire l’argomento al punto d’andare a visitare una Tonnellerie.

    Pensando alle botti vengono in mente immediatamente quelle, maggiormente diffuse, ottenute da rovere americano e da rovere francese, anche se sappiamo che possono essere utilizzate altre tipologie di legno come quello di acacia o di castagno, giusto per citarne alcune.

    La curiosità ci ha spinto fino in Champagne (l’amore per questa regione è atavico) a visitare una delle cento Tonnellerie francesi, la Tonnellerie de Champagne Ardenne che si trova a Hermonville a Nord-Ovest di Reims la quale vanta due certificati: uno il PEFC (Programme de reconnaissance des certifications forestières) che identifica la gestione sostenibile delle foreste e l’altro è l’EPV (Entreprise du Patrimoine Vivant) che racchiude le imprese francesi che si distinguono per il loro savoir faire.

    A farci da Cicerone è stato Jérôme Viard, che ha fondato questa impresa nel 1998 e che ci ha accompagnato lungo il percorso che il legno subisce per venir trasformato da albero in barrique o in botti di grandi dimensioni. 

    JEROME VIARD FOTO DI Tatiana Vereshchako, articolo: Elsa Leandri in Champagne 2024, primo tour a Hermonville
    JEROME VIARD FOTO DI Tatiana Vereshchako, articolo: Elsa Leandri in Champagne 2024, primo tour a Hermonville

    Il primo lavoro che viene effettuato è quello di Jérôme Fournaise il merrandier, che si occupa di selezionare in foresta le querce (unicamente della specie sessile o peduncolata), la cui età può essere compresa tra gli 80 e i 250 anni, tenendo comunque conto che è ideale che il diametro sia di almeno 40 cm.

    Come per la vite anche per gli alberi il terreno in cui crescono dona e offre determinate caratteristiche: nel caso specifico della Tonnellerie di Champagne, che opera principalmente nei boschi della Champagne Ardenne, si può passare da un terreno limoso-argilloso nella Montagne de Reims con dei sentori più incisivi a un terreno ricco di gaize (roccia sedimentaria composta di silice) che verterà invece su note più eleganti.

    Jérôme Fournaise foto di Elsa leandri, articolo: Elsa Leandri in Champagne 2024, primo tour a Hermonville
    Jérôme Fournaise foto di Elsa leandri, articolo: Elsa Leandri in Champagne 2024, primo tour a Hermonville

    Una volta selezionato l’albero questo viene trasportato alla tonnellerie dove viene segato (per ottenere botti di grandi dimensioni) o spaccato ( nel caso di barrique o tonneau) a seconda della grandezza del recipiente che si vuole ottenere: questo processo determina comunque una perdita di materiale tra il 70-80%, in quanto si devono considerare unicamente le sezioni in cui i raggi midollari hanno un andamento orizzontale.

    In caso contrario, infatti, avremmo un prodotto ad elevata permeabilità con conseguente fuoriuscita del liquido e con un elevato passaggio di ossigeno all’interno del recipiente che determinerebbe quindi un carattere ossidativo non ricercato.

    Alberi selezionati foto dell'autrice, articolo: Elsa Leandri in Champagne 2024, primo tour a Hermonville
    Alberi selezionati foto dell’autrice, articolo: Elsa Leandri in Champagne 2024, primo tour a Hermonville

    Le doghe ottenute vengono poste all’aria aperta per minimo 3 anni, in modo che la pioggia ne lavi via la clorofilla e i tannini verdi e che il vento e il sole essicchino il legno.  Trascorso questo periodo sono lavorate in modo da ottenere una configurazione bombata verso l’esterno e concava verso l’interno e successivamente sono allineate le une a fianco alle altre per andare a costituire la botte; la loro posizione viene assicurata da un cerchio di metallo. Si procede quindi al riscaldamento della struttura a 180°C così da far in modo che il legno riesca a curvarsi e che quindi sia flessibile così da ottenere la classica forma curvilinea.

    Stagionatura delle doghe, foto dell'autrice, articolo: Elsa Leandri in Champagne 2024, primo tour a Hermonville
    Stagionatura delle doghe, foto dell’autrice, articolo: Elsa Leandri in Champagne 2024, primo tour a Hermonville

    Lo step successivo prevede la tostatura della botte. Questo è il momento più importante e più delicato in quanto, in questa fase, i sentori presenti nel legno si modificano e saranno quelli che caratterizzeranno il vino: se la tostatura è veloce saranno presenti marcatamente i classici richiami associati all’uso del legno come vaniglia, noce di cocco, spezie, mentre se il processo viene effettuato per un periodo di tempo più lungo a temperature controllate oltre a degradare i tannini del legno si avrà anche una modifica dei sentori presenti ottenendo in tal modo delle note più evolute come quelle di pasticceria, panificazione, caffè, caramello, cacao. Jérôme predilige delle tostature lente e a basse temperature proprio per far in modo che il legno accompagni il vino e che non lo sovrasti.

    Doga curvata, Stagionatura delle doghe, foto dell'autrice, articolo: Elsa Leandri in Champagne 2024, primo tour a Hermonville
    Doga curvata, Stagionatura delle doghe, foto dell’autrice, articolo: Elsa Leandri in Champagne 2024, primo tour a Hermonville

    A questo punto si mettono le teste della botte (che non sono tostate) e tra un asse di legno e l’altro per garantire un perfetto isolamento viene messo del giunco. Si effettua quindi un foro (cocchiume) dal diametro di 4 a 6 cm e eventualmente può essere fatto un foro più piccolo sul fondo in cui viene applicato un rubinetto.

    Si capisce quindi che l’uso di un particolare legno, la sua dimensione e la tostatura modificano nettamente le percezioni che possiamo poi ritrovare nel calice, rendendo così ogni assaggio unico nel suo genere.

    Jérôme ci ha fatto degustare per concludere la visita tre champagne in cui sono state utilizzate botti di dimensioni diverse per poterne apprezzare la differenza.

    Champagne A&J. Demière Lysandre collection 2018 – 100% Meunier botte nuova da 1000L. I classici sentori di pera e mela cotogna sono accompagnati dalle note di miele di acacia e di brioche con un finale di agrume candito. In bocca offre un sorso elegante e seducente. 

    CHAMPAGNE A&J DEMIERE COLLECTION LYSANDRE 2018, foto dell'autrice, articolo: Elsa Leandri in Champagne 2024, primo tour a Hermonville
    CHAMPAGNE A&J DEMIERE COLLECTION LYSANDRE 2018, foto dell’autrice, articolo: Elsa Leandri in Champagne 2024, primo tour a Hermonville

    Champagne Guy de Chassey Blanc de Noirs Ecrin 2 2017 – 100% Pinot Noir botte nuova da 205L. I ricordi di mandarino e di lampone sono accarezzati da effluvi di scorza di cedro. Entrata diretta e minerale. Lascia lentamente il cavo orale su echi di kumquat.

    CHAMPAGNE ECRIN N 2 GUY DE CHASSEY, foto dell'autrice, articolo: Elsa Leandri in Champagne 2024, primo tour a Hermonville
    CHAMPAGNE ECRIN N 2 GUY DE CHASSEY, foto dell’autrice, articolo: Elsa Leandri in Champagne 2024, primo tour a Hermonville

    Alain Bernard Blanc de Noirs – 100% Pinot Noir botte di 600L. Impatto olfattivo speziato in cui la liquirizia e l’anice stellato si intrecciano al frutto. Potente e gourmand al contempo con un finale dettato dalla mineralità.

    Tre assaggi completamente differenti l’uno dall’altro nei quali si può apprezzare la manodopera del viticoltore che si intreccia alla maestria della Tonnellerie: entrambi hanno un unico obiettivo fare in modo che il calice seduca, conquisti e crei un ricordo indelebile!

    Elsa Leandri autrice articolo, è sommelier, blogger, esperta vitivinicola.
    Elsa Leandri autrice articolo, è sommelier, blogger, esperta vitivinicola.

    Sito azienda: https://tonnellerie-artisanale.com/#index

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  • WineeSiena le masterclass seguite da Elsa Leandri 2024

    WineeSiena le masterclass seguite da Elsa Leandri 2024

    Le Masterclass di Wine&Siena

    Di Elsa Leandri

    Appuntamento ormai annuale la kermesse organizzata da Helmuth Köcher nella città medievale di Siena nella location unica e magnifica di Santa Maria della Scala che Adriano Guerri in WineeSiena in scena con grandi novità a gennaio 2024 ha introdotto in modo esemplare.

    In questo articolo non ci soffermeremo sugli assai fatti ma ci concentreremo sulle Masterclass che si sono svolte sabato 27 e domenica 28 gennaio e che si sono tenute, come di consueto, presso il Grand Hotel Continental Siena- Starhotels Collezione.

    WineeSiena le masterclass seguite da Elsa Leandri 2024, foto dell'autrice
    WineeSiena le masterclass seguite da Elsa Leandri 2024, foto dell’autrice

    Di seguito ne riportiamo il programma

    Nella prima giornata le masterclass hanno avuto i seguenti temi:

    Tocai… Il vino che cambia nome ma non perde la sua identità, condotta da Marcello Vagini – delegato AIS
    Un viaggio dal Piemonte all’Alto Adige, assapora le differenti armonie evolutive, condotta da Paola Castellani- delegata FISAR
    Arte in anfora: segreti e meraviglie del vino nella storia verso il futuro, condotta da Helmut Köcher

    Nella seconda giornata si è parlato di

    Bolle d’Italia: viaggio sensoriale tra le eccellenze delle bollicine italiane, condotta da Paolo Cepollaro- delegato FIS

    WineeSiena le masterclass seguite da Elsa Leandri 2024, masterclass sulle bolle italiane, foto dell'autrice
    WineeSiena le masterclass seguite da Elsa Leandri 2024, masterclass sulle bolle italiane, foto dell’autrice

    Sotto i cieli della Val d’Orcia: tesori vinicoli tra colline incantevoli e tradizioni autentiche, condotta da Andrea Frassineti – Consigliere Nazionale ONAV
    Sinfonia di terroir: Brunello di Montalcino – l’arte di un Rosso Inconfondibile, condotta da Vito Lacerenza di SlowFood SlowWine

    WineeSiena le masterclass seguite da Elsa Leandri 2024, masterclass sul Brunello di Montalcino, foto dell'autrice
    WineeSiena le masterclass seguite da Elsa Leandri 2024, masterclass sul Brunello di Montalcino, foto dell’autrice

    Personalmente abbiamo seguito due delle degustazioni della domenica tuffandoci dapprima tra le bolle italiane e successivamente alla scoperta di quel gran terroir che è quello di Montalcino.
    Riportiamo di seguito i nostri migliori assaggi delle due masterclass.

    Uva MatrisAstra Metodo classico Millesimato Brut Nature 2020 – 100% nebbiolo. Fermentazione e sosta di 8 mesi in barrique, rifermentazione in bottiglia con affinamento sui lieviti di almeno 30 mesi.
    Ampio ventaglio olfattivo: mirabelle, pasta frolla, crema pasticciera, pietra bagnata, pepe bianco, torta di mele e infine un effluvio di ceralacca. Elegante tensione fresco-sapida che si prolunga su un finale di pesca candita cosparsa di salgemma.

    WineeSiena le masterclass seguite da Elsa Leandri 2024, Uva Matris Astra, foto dell'autrice
    WineeSiena le masterclass seguite da Elsa Leandri 2024, Uva Matris Astra, foto dell’autrice

    Monsupello Monsupello Nature Metodo Classico- 90% pinot nero, 10% chardonnay. Fermentazione in acciaio. Rifermentazione e sosta sui lieviti per almeno 30 mesi.
    Un susseguirsi di sentori di mela cotogna, pera abate e pesca gialla si distendono su un tappeto floreale di fiori di tiglio. In chiusura echi di nocciola tostata, miele di acacia e timo. Un piacevole sorso equilibrato che lascia il cavo orale su una scia di frutti di bosco e kumquat candito.

    Monsupello- Monsupello Nature Metodo Classico, articolo: WineeSiena le masterclass seguite da Elsa Leandri 2024, foto dell'autrice
    Monsupello- Monsupello Nature Metodo Classico, articolo: WineeSiena le masterclass seguite da Elsa Leandri 2024, foto dell’autrice

    MirabellaMirabella Dom Riserva 2016 Franciacorta DOCG dosaggio zero- 50% chardonnay, 35% pinot nero, 15% pinot bianco. Fermentazione in vasche di cemento. Una parte dello chardonnay è sottoposta a una fermentazione condotta in barrique di rovere. Affinamento sui lieviti di minimo 85 mesi.

    Bouquet di fiori di acacia e di ginestra, pesca gialla, lemongrass una leggera nota balsamica e un tocco di speziatura accompagnano i delicati richiami di pasta frolla e vaniglia. Integrazione perfetta delle bollicine che solleticano il palato offrendo un’entrata opulenta, con una freschezza che vivacizza la bocca.

    Mirabella - Mirabella Dom Riserva 2016 Franciacorta DOCG dosaggio zero, articolo: WineeSiena le masterclass seguite da Elsa Leandri 2024, foto dell'autrice
    Mirabella – Mirabella Dom Riserva 2016 Franciacorta DOCG dosaggio zero, articolo: WineeSiena le masterclass seguite da Elsa Leandri 2024, foto dell’autrice

    Pian delle QuerciBrunello di Montalcino DOCG Riserva 2018. Varietale l’impatto olfattivo in cui ciliegia, lampone, mora, mirtillo si susseguono circondati da petali di rosa rossa e viola. In chiusura rimandi d’eucalipto. L’elevata freschezza accompagna i tannini fruttati offrendo un elegante epilogo su effluvi di salvia.

    Pian delle Querci- Brunello di Montalcino DOCG Riserva 2018, articolo: WineeSiena le masterclass seguite da Elsa Leandri 2024, foto dell'autrice
    Pian delle Querci- Brunello di Montalcino DOCG Riserva 2018, articolo: WineeSiena le masterclass seguite da Elsa Leandri 2024, foto dell’autrice

    RidolfiBrunello di Montalcino DOCG 2019. Attraente susseguirsi di sentori di mora, prugna, viola mammola e humus con sbuffi di pepe nero, liquirizia e cioccolato nero. Il grip tannico viene sorretto da una seducente freschezza che regala un sorso elegante.

    Ridolfi- Brunello di Montalcino DOCG 2019, articolo: WineeSiena le masterclass seguite da Elsa Leandri 2024, foto dell'autrice
    Ridolfi- Brunello di Montalcino DOCG 2019, articolo: WineeSiena le masterclass seguite da Elsa Leandri 2024, foto dell’autrice

    Patrizia Cencioni- Brunello di Montalcino DOCG 2019. Espressione tipica del sangiovese: ciliegia marasca, viola e rosa con ricordi di liquirizia e di pepe nero. Ingresso ammaliante dotato di una freschezza decisa che sostiene la trama tannica speziata. (FOTO CENCIONI)

    Elsa Leandri autrice articolo, è sommelier, blogger, esperta vitivinicola.
    Elsa Leandri autrice articolo, è sommelier, blogger, esperta vitivinicola.

    Sito evento: https://wineandsiena.com/

    Siti partners articolo: https://www.foodandwineangels.com/ https://carol-agostini.tumblr.com/ https://www.papillae.it/

  • Beppe Marino una realtà piemontese dal 1972 vini di qualità

    Beppe Marino una realtà piemontese dal 1972 vini di qualità

    Sapete che il luogo che accoglie attualmente la cantina di Beppe Marino è ricco di sacralità? Andiamo a scoprirne il motivo!

    Di Elsa Leandri

    Gennaio 2024

    Siamo nelle Langhe e più precisamente a Santo Stefano Belbo, città a molti conosciuta per avere dato la nascita al celebre scrittore di “La Luna e i Falò”, Cesare Pavese. In questo comune della provincia di Cuneo è presente un edificio il Monastero della Congregazione delle Figlie di San Giuseppe di Rivalba, congregazione fondata nel 1875 da Don Clemente Marchisio e da Rosalia Sismonda e tuttora dedita alla produzione di ostie per la Santissima Eucarestia.

    Beppe Marino una realtà piemontese dal 1972 vini di qualità, foto da sito
    Beppe Marino una realtà piemontese dal 1972 vini di qualità, foto da sito

    Può sembrare curioso il fatto che questo convento sia noto anche come “Monastero del vino bianco, ma in realtà questo “soprannome” è legato al fatto che le suore siano state impegnate per più di un secolo nell’elaborazione del cosiddetto “vino da messa”, a base di uve moscato, che veniva richiesto per officiare la liturgia non solo dalle parrocchie di tutta Italia ma anche dal Vaticano.

    Il monastero in seguito alla mancanza di novizie e con la presenza di solo due suore ha chiuso e ha, di conseguenza, interrotto la produzione del “vino da Messa” nel 2010, ma è proprio qui che nel 2016 Beppe Marino ha deciso di trasferire la sua cantina, ridando così nuovamente vita alla regola del codice Pio-Benedettino “Vinum debet esse naturale de genime vitis et non corruptum” (il vino deve essere naturale del frutto della vite e non alterato).

    Beppe Marino una realtà piemontese dal 1972 vini di qualità, foto da sito, Maurizio Marino in vigna
    Beppe Marino una realtà piemontese dal 1972 vini di qualità, foto da sito, Maurizio Marino in vigna

    La realtà dell’azienda Beppe Marino affonda le proprie origini nel 1972 e conta, ad oggi, 13 ettari di vigneti dislocati a circa 400 m. s.l.m. tra i comuni di Santo Stefano Belbo, Mango d’Alba e di Castelnuovo Calcea, in cui i terreni sono principalmente di tipo arenaceo-marnosi.

    La forza di questa impresa è da una parte la passione che coinvolge tutta la famiglia, in quanto Beppe è affiancato costantemente da sua moglie Rosalba e da suo figlio Maurizio, e dall’altra l’avere dislocato i propri vigneti in zone vocate per la produzione non solo di moscato, ma anche di altri vitigni autoctoni come barbera, dolcetto, freisa, brachetto e di alcuni internazionali come chardonnay e pinot.

    La loro affermazione nel mercato vitivinicolo è collegabile principalmente ai vitigni identitaria con il Piemonte e al fine di poterne capire la vocazione vi proponiamo una degustazione di tre delle loro etichette in cui si esprimono come solisti la barbera o il moscato.

    Degustazione di Elsa Leandri

    Momparone Barbera D’Asti Superiore DOCG 2019 – ottenuto da uve barbera allevate nei comuni di Vinchio e Vaglio in provincia d’Asti, con una prevalenza argillosa-calcarea così da esprimere maggiormente la tipica acidità della barbera.
    Carminio con riflessi granato. Si apre con sentori di ciliegia e di lampone in gelatina su un manto di petali di rosa rossa ravvivati da effluvi di cardamomo, rabarbaro e da delicati echi di vaniglia, tabacco e cioccolato. Il fresco impatto si declina sulla piccola frutta rossa ed è accompagnato da un grip tannico piacevolmente speziato. Finale di pralina di amarena.

    Momparone Barbera D’Asti Superiore DOCG 2019, articolo: Beppe Marino una realtà piemontese dal 1972 vini di qualità
    Momparone Barbera D’Asti Superiore DOCG 2019, articolo: Beppe Marino una realtà piemontese dal 1972 vini di qualità

    Pietre Barbera D’Asti DOCG 2021– Carminio impenetrabile. Il profilo olfattivo ci racconta di un bouquet di viola e di rosa e di confettura di marasca impreziositi da brezze d’eucalipto, maggiorana e salvia. La caratteristica freschezza del vitigno è in parte frenato dalla componente psudocalorica e glicerica offrendo una lunga chiusura di ciliegia sciroppata.

    Pietre Barbera D’Asti DOCG 2021, articolo: Beppe Marino una realtà piemontese dal 1972 vini di qualità
    Pietre Barbera D’Asti DOCG 2021, articolo: Beppe Marino una realtà piemontese dal 1972 vini di qualità

    Muray Moscato D’Asti DOCG 2022 – ottenute da uve moscato del comune di Santo Stefano Belbo in cui l’alternanza di strati di tufo e roccia conferiscono struttura e mineralità al moscato.
    Verdolino di lieve intensità. Si esprime con i profumi classici e tipici dell’uva aromatica moscato: rosa bianca, muschio, salvia e ricordi di pesca nettarina. In bocca la delicata dolcezza guida il sorso chiudendosi su una scia di albicocca.

    Muray Moscato D’Asti DOCG 2022, articolo: Beppe Marino una realtà piemontese dal 1972 vini di qualità
    Muray Moscato D’Asti DOCG 2022, articolo: Beppe Marino una realtà piemontese dal 1972 vini di qualità

    VEDI ANCHE: https://www.papillae.it/pietra-cava-degustazioni-vini-di-elsa-leandri/

    Elsa Leandri autrice articolo, è sommelier, blogger, esperta vitivinicola.
    Elsa Leandri autrice articolo, è sommelier, blogger, esperta vitivinicola.

    VEDI ANCHE: https://www.papillae.it/ricetta-2022-quiche-lorraine-e-moscato-dasti-docg/

    Sito cantina: https://www.beppemarino.it/

    Siti partners articolo: https://www.papillae.it/ https://www.foodandwineangels.com/ https://carol-agostini.tumblr.com/

     

  • Route du Champagne en Fête 2023 a Celles sur Ource

    Route du Champagne en Fête 2023 a Celles sur Ource

    Un viaggio degustativo nel mondo francese delle bollicine, Route du Champagne en Fête 2023

    Di Elsa Leandri

    Non potevamo mancare anche quest’anno alla Route du Champagne en Fête, organizzata da Cap’c, associazione di 300 viticoltori il cui scopo è la valorizzazione e la promozione dello champagne specificamente della Côte des Bar, Montgueux e Villenauxe-la-Grande.

    Route du Champagne en Fête, organizzata da Cap’c, associazione di 300 viticoltori, foto di Elsa Leandri
    Route du Champagne en Fête, organizzata da Cap’c, associazione di 300 viticoltori, foto di Elsa Leandri

    Un solo paese è stato coinvolto nel week-end del 29 e 30 luglio, quello di Celles-sur-Ource. Ci troviamo a sud di Bar sur Seine, a 40 km di Troyes, capoluogo dell’Aube che seduce sempre per le sue case “à colombages’’. Il comune di Celles-sur-Ource conta 310 ettari vitati, caratterizzati dal presentare un terreno ricco di kimmeridge e si distingue per avere ben 19 ha (sui 114 di tutta la regione) impiantati a Pinot Bianco, diventando così marchio della zona.

    CÔTE DES BAR, foto di Elsa Leandri
    CÔTE DES BAR, foto di Elsa Leandri

    Qui di solito il tempo è ritmato dai lavori in vigna e nei campi, ma non in questo week end. C’è fermento. Sono tutti indaffarati a far sì che questi giorni siano memorabili e che le strade riescano ad accogliere tutti gli appassionati di champagne.

    ROUTE DU CHAMPAGNE EN FÊTE, foto di Elsa Leandri
    ROUTE DU CHAMPAGNE EN FÊTE, foto di Elsa Leandri

    Tutto è pronto! I volontari che danno una mano nelle indicazioni per il parcheggio, nella vendita dei pass, nell’aiutare nelle varie cantine a servire le flûte di champagne, i produttori che hanno aperto le loro porte e che accolgono ristoratori e dj set! Sabato alle 10 si dà inizio alle danze! Francesi, olandesi, belgi, inglesi e italiani, viticoltori e intenditori o semplici curiosi tutti insieme uniti da un unico linguaggio che solo lo Champagne può offrire!

    CALICI ROUTE DU CHAMPAGNE, foto di Elsa Leandri
    CALICI ROUTE DU CHAMPAGNE, foto di Elsa Leandri

    Gli addobbi nel villaggio sono stati volutamente effettuati senza l’uso di plastica ma usando materiali di riciclo così da diminuire l’inquinamento ambientale già alla base. Inoltre fa loro lustro l’aver devoluto i tappi di sughero delle bottiglie aperte in questo week end all’associazione locale « les Étincelles de Loucas » che aiuta i ragazzi diversamente abili.

    Decorazioni varie usate nella manifestazione francese, foto di Elsa Leandri
    Decorazioni varie usate nella manifestazione francese, foto di Elsa Leandri

    Il concetto non cambia rispetto all’anno scorso per 30 euro si compra un passaporto che dà diritto a degustare 18 champagne di 19 produttori che hanno aderito, un etilometro, un portacalice e il calice.

    Lista dei produttori aderenti

    Arnaud de Cheurlin
    Veuve Cheurlin
    Lionel Carreau
    Daniel Deheurles & Filles
    Cheurlin Dangin
    Marcel Deheurles & Fils
    André Fays
    Philippe Fays
    Michel Furdyna
    Gautherot
    Jean Laurent
    Didier Langry
    Éric Legrand
    Richard Cheurlin
    Jean Sandrin
    Marcel Vézien
    Benoit Tassin
    Jean-Claude Bouchard & Fils
    Huguenot Tassin

    Celles sur Ource 2023, foto di Elsa Leandri
    Celles sur Ource 2023, foto di Elsa Leandri

    Oltre alla degustazione non mancano eventi come lo scambio di capsule, mostra di auto d’epoca, soffiaggio del vetro del Museo di Bayel, voli sopra i vigneti della Côte des Bar o passeggiate in vigna in monopattino, serate enogastronomiche e tanto altro così da rispondere alle esigenze di chiunque.

    ESCARGOT E OSTRICHE, foto di Elsa Leandri, articolo: Route du Champagne en Fête 2023, presenti 300 viticoltori
    ESCARGOT E OSTRICHE, foto di Elsa Leandri, articolo: Route du Champagne en Fête 2023 a Celles sur Ource

    Novità di quest’anno le masterclass che si sono svolte presso il piccolo aeroporto di Celles-sur-Ource. I temi sono stati molteplici: dall’abbinamento cibo-vino con la presenza dello Chef stellato Nicolas Thomas du Château de Courban, al « viaggio dentro una flûte di Champagne » con Gérard Liger-Belair, professore all’Università di Reims, nonché autore dell’omonimo libro, e alla scoperta del Pinot Bianco con Philippe Narcy, consulente enologo nella Côte des Bar da 39 anni.

    Purtroppo per noi è stato impossibile seguirle tutte anche perché la voglia di far il giro e approfittare di tutte le attrazioni nelle varie cantine era molto forte! Impossibile però saltare quella di Prof Gérard Liger-Belair che ci ha introdotti in una fisica applicata nello sviluppo delle bollicine, trattando un argomento per niente semplice, così come già avevamo potuto apprezzare leggendo il suo libro, in un modo accessibile e facilmente capibile.

    ELSA LEANDRI CON GERARD LIGER BELAIR, articolo: Route du Champagne en Fête 2023, presenti 300 viticoltori
    Gérard Liger-Belair con Elsa Leandri, articolo: Route du Champagne en Fête 2023 a Celles sur Ource

    Si è svelato così il perché le bollicine, tanto amate e sinonimo di festività, nascono, come mai tendono a ingrossare man mano che aumenta la distanza da percorrere, come si fanno veicolo di aromi, come mai si attaccano alla plastica mentre nel vetro hanno una naturale attitudine a salire in superficie. Da un punto di vista pratico abbiamo effettuato, in conclusione, la degustazione di due champagne, Cuvée Tradition di Didier Langry e Prestige Brut 1996 di Michel Furdyna, serviti in due bicchieri differenti, una calice e una flûte, proprio per vedere quanto è importante la scelta del giusto calice.

    Calici di champagne durante una masterclass, foto di Elsa Leandri, articolo: Route du Champagne en Fête 2023, presenti 300 viticoltori
    Calici di champagne durante una masterclass, foto di Elsa Leandri, articolo: Route du Champagne en Fête 2023 a Celles sur Ource

    Come ormai vi abbiamo abituato vi riportiamo i nostri 3 favoriti, partendo dal presupposto che la scelta non è stata per niente facile!

    Podio degli champagne premiati, articolo: Route du Champagne en Fête 2023, presenti 300 viticoltori
    Podio degli champagne premiati, articolo: Route du Champagne en Fête 2023 a Celles sur Ource

    Cuvée Blanc de Noirs – Champagne Jean Laurent
    Cuvée Grande Réserve – Champagne Gautherot
    Cuvée Blanc de Noirs Vieilles Vignes 2014 – Champagne Lionel Carreau

    Mancano il podio di un soffio la Cuvée Tradition di André Fays e la Cuvée Lumières de l’Aube di Marcel Vézien, degne di nota tutte le altre che non riportiamo.

    Masterclass Champagne Liger Belair, foto di Elsa Leandri, articolo: Route du Champagne en Fête 2023, presenti 300 viticoltori
    Masterclass Champagne Liger Belair, foto di Elsa Leandri, articolo: Route du Champagne en Fête 2023 a Celles sur Ource

    L’anno prossimo protagonista sarà la Vallée de la Seine e a causa delle Olimpiadi l’appuntamento è anticipato al 20 e 21 luglio. Consiglio spassionato pensate a prenotare il vostro passaporto online! Quest’anno tutti gli 11000 passaporti sono stati venduti nel primo pomeriggio del sabato riportando così un inaspettato sold out, ma per fortuna le cantine hanno fatto in modo di venire incontro ai visitatori che ne erano sprovvisti, offrendo delle degustazioni a un prezzo simbolico e il noleggio di bicchieri.

    Elsa Leandri autrice articolo, è sommelier, blogger, esperta vitivinicola.
    Elsa Leandri autrice articolo, è sommelier, blogger, esperta vitivinicola.

    Siti partners: https://www.foodandwineangels.com/ https://carol-agostini.tumblr.com/

    Sito manifestazione: https://www.routeduchampagne.com/