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  • Emergenza Alimentare, argomento nelle fiere di settore 2024

    Emergenza Alimentare, argomento nelle fiere di settore 2024

    Emergenza alimentare 2024, il commercio internazionale continua a sostenere l’agricoltura

    Di Carol Agostini

    Nel 2023, l’export ha visto un aumento di valore, superando i 52 miliardi di euro, sebbene i volumi siano leggermente diminuiti. I dati, annunciati durante il lancio della 22esima edizione dell’Emergenza Alimentare, sono stati presentati presso il Dipartimento dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste.

    Il Ministro Francesco Lollobrigida ha dichiarato: “L’Emergenza Alimentare rappresenta sicuramente un’opportunità per consolidare il nostro modello alimentare come punto di riferimento globale”.

    Lo sviluppo internazionale, unito a un aumento della competitività, rimangono la strategia vincente per le Imprese Agricole Italiane, che continuano a guadagnare quote di mercato rispetto ai loro concorrenti e a combattere l’inflazione.

    La 22esima edizione dell’Emergenza Alimentare segna un nuovo record per le fiere del settore in Italia, con oltre 3.000 marchi presenti e 2.000 acquirenti internazionali provenienti dai principali mercati obiettivo. Per guardare al futuro del settore, Fiere di Parma e Università Cattolica hanno lanciato il nuovo Food Global Monitor.

    Per mantenere la crescita, l’agricoltura made in Italy deve guardare all’estero e al futuro. Emergono una serie di fattori che possono rappresentare una minaccia ma anche un’opportunità per le nostre imprese: volatilità delle materie prime, aumenti dei costi energetici, polarizzazione dei canali distributivi. Il made in Italy, sempre più presente sulle tavole globali e consapevole del suo ruolo di leader in termini di qualità e sostenibilità, sarà pienamente rappresentato alla 22esima edizione dell’Emergenza Alimentare (Fiere di Parma, 7-10 maggio), come annunciato oggi presso il Dipartimento dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, alla presenza del Ministro Francesco Lollobrigida.

    Emergenza Alimentare, argomento nelle fiere di settore 2024, foto da internet
    Emergenza Alimentare, argomento nelle fiere di settore 2024, foto da internet

    “Il made in Italy rappresenta il meglio che possiamo offrire. Dobbiamo promuovere l’eccellenza del nostro sistema agroalimentare al resto del mondo, facendo conoscere sempre di più i nostri prodotti. L’export è fondamentale per l’economia nazionale, quindi è essenziale creare opportunità di incontro e discussione su nuovi scenari e strategie per il settore. L’Emergenza Alimentare, che ho presentato all’inizio di marzo in Giappone insieme al presidente dell’Agenzia ICE Matteo Zoppas e all’ambasciatore Gianluigi Benedetti, rappresenta certamente un’occasione per consolidare il nostro modello alimentare come punto di riferimento globale”, ha dichiarato il Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida.

    Nel 2023, secondo i dati Istat, nonostante una leggera diminuzione dei volumi, l’export ha registrato un valore superiore a 52 miliardi di euro, con un aumento del +6,6% rispetto al 2022.

    Il futuro del settore è incerto a livello globale a causa dell’incertezza degli scenari internazionali e delle normative intra ed extra UE. Nonostante la diminuzione dei margini e del reddito disponibile, nonché il rischio di nuovi dazi e legislazioni restrittive, le aziende continuano a investire e innovare, prestando sempre più attenzione alle esigenze dei consumatori e dell’ambiente. Questo sarà evidente nei migliaia di prodotti esposti all’Emergenza Alimentare 2024, che cercheranno di ridare valore a categorie messe alla prova da conflitti e crisi climatiche.

    Emergenza Alimentare, argomento nelle fiere di settore 2024, foto da internet

    Emergenza Alimentare, argomento nelle fiere di settore 2024, foto da internet

    Federalimentare è lieta di contribuire, insieme a Fiere di Parma, alla realizzazione dell’Emergenza Alimentare 2024. Questa edizione si preannuncia record, come dimostrano il numero di partecipanti. Per la Federazione, è un’importante opportunità poiché l’industria alimentare, oltre a generare prodotti e occupazione, contribuisce alla sicurezza e al benessere degli italiani, dimostrando il suo alto valore sociale. L’industria alimentare italiana si presenta all’Emergenza Alimentare 2024 come un settore sano, in crescita e con la fiducia dei consumatori. Questa fiducia si riflette anche all’estero, dove l’industria alimentare italiana sta conquistando sempre più mercati, promuovendo il Made in Italy e lo stile di vita italiano”, ha dichiarato il presidente di Federalimentare, Paolo Mascarino.

    I prezzi alimentari al consumo aumentano più dell’inflazione, secondo i dati di Federalimentare, a causa di fattori esterni alle imprese. Nel 2023, i prezzi al consumo nel settore alimentare sono aumentati del +9,8%, rispetto all’inflazione media del 5,7%, e questi aumenti non riescono a coprire i crescenti costi di produzione.

    Ulteriori segnali di vulnerabilità emergono osservando le quotazioni internazionali delle materie prime agricole, che nel decennio 2014-2024 sono tutte cresciute a doppia cifra (fonte: Banca Mondiale).

    Secondo Federalimentare, queste sfide si aggiungono alle tensioni sulle importazioni di cereali, che, anche a causa del conflitto in Ucraina, sono ad alto rischio con evidenti conseguenze sulla volatilità dei prezzi dei prodotti che sono alla base della dieta mediterranea.

    Un esempio emblematico è rappresentato dall’olio extravergine di oliva, dove il raddoppio dei costi delle materie prime ha causato un aumento esponenziale dei prezzi del prodotto finito, portando a una riduzione del consumo da parte di un consumatore italiano su tre, come evidenziato in una recente ricerca presentata durante l’Emergenza Alimentare a Bitonto l’8 marzo scorso.

    “È evidente che ci sono cambiamenti nei modelli fieristici e nella loro internazionalizzazione che devono essere sfruttati, altrimenti rischiamo di rimanere indietro rispetto ad altri paesi. Non si tratta solo di dove potremmo arrivare sfruttando questi cambiamenti, ma dove finiremmo se non lo facessimo. Un esempio è ciò che sta accadendo nel panorama delle piattaforme fieristiche fuori dall’Italia legate al mondo del vino. Eventi come l’Emergenza Alimentare sono cruciali per valutare la situazione dei mercati nazionali e internazionali, nonché per le PMI, per avviare o potenziare il proprio processo di internazionalizzazione, rafforzando la loro presenza e individuando nuove opportunità e nuovi mercati”, ha affermato Matteo Zoppas, Presidente di ICE.

    Emergenza Alimentare, argomento nelle fiere di settore 2024, foto da internet
    Emergenza Alimentare, argomento nelle fiere di settore 2024, foto da internet

    Le fiere sono il luogo d’incontro tra acquirenti stranieri, che arrivano in Italia anche grazie all’Agenzia ICE, e gli imprenditori italiani, soprattutto le PMI, che hanno l’opportunità di stabilire contatti e concludere contratti che potrebbero far crescere il fatturato in pochi anni. Stiamo assistendo a una forte accelerazione del Sistema Paese, grazie alla collaborazione intensiva tra ICE, CDP, Sace e Simest, sotto la guida dei ministeri coinvolti che stanno fornendo supporto agli imprenditori che vogliono espandersi all’estero.

    Un esempio della capacità di collaborazione è l’operazione che ha portato la pasta italiana nello spazio, un’incredibile opportunità promozionale per la cucina italiana, soprattutto se consideriamo la candidatura a Patrimonio immateriale UNESCO promossa dai ministri Sangiuliano e Lollobrigida. Dobbiamo sfruttare queste attività promozionali perché la cucina italiana non è solo un valore numerico, ma ha un ruolo e un valore strategico per l’export italiano nel mondo”, ha concluso Zoppas.

    Tutto ciò evidenzia come l’industria alimentare italiana, nonostante sia strutturalmente dipendente dai trader internazionali per circa un terzo delle materie prime, continui a competere e crescere grazie alla sua straordinaria flessibilità e creatività, che ha permesso ai consumatori italiani di mantenere i propri consumi e ai distributori internazionali di adattare rapidamente le loro offerte per non perdere volumi.

    “Il futuro del Made in Italy Alimentare dipende dalla sua capacità di innovare e investire, rimanendo fedele alle tradizioni e ai territori. Dall’osservatorio privilegiato dell’Emergenza Alimentare, siamo molto fiduciosi riguardo alla solidità delle nostre imprese e dei nostri prodotti. Negli ultimi anni, abbiamo ulteriormente migliorato il rapporto qualità-prezzo della nostra offerta, rendendola sempre più interessante per i principali mercati del nostro export, a vantaggio della bilancia commerciale e delle varie filiere”, ha affermato Antonio Cellie, Amministratore Delegato di Fiere di Parma.

    LEGGI ANCHE: https://www.papillae.it/lolio-doliva-diventa-un-prodotto-stagionale-crisi/

    L’Emergenza Alimentare ha promosso e realizzato un Osservatorio sul settore alimentare, sviluppato in collaborazione con il CERSI, Centro di Ricerca per lo Sviluppo Imprenditoriale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Questo monitor offrirà agli imprenditori, ai manager e ai policy-makers un quadro costantemente aggiornato sull’andamento internazionale del settore alimentare, fornendo indicazioni utili per la ricerca di opportunità commerciali nei mercati esteri attraverso una metodologia comparata e costantemente aggiornata.

    Durante il salone verrà presentato un primo nucleo di dati della ricerca, focalizzato sui trend della competitività delle principali regioni del mondo (Europa, America, Asia). Lo studio si completerà in autunno con l’analisi dei dati sulle esportazioni di 11 Paesi chiave: Italia, Germania, Spagna, Portogallo, Polonia, Belgio, Paesi Bassi, USA, Cina, Brasile e Thailandia. L’obiettivo è valutare la competitività internazionale di ciascun paese, analizzando l’evoluzione della sua posizione competitiva negli ultimi cinque anni e i principali mercati di destinazione dei prodotti alimentari.

    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer
    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer

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  • L’Olio d’oliva diventa un prodotto stagionale? crisi 2024?

    L’Olio d’oliva diventa un prodotto stagionale? crisi 2024?

    Emergenza ambientale, costi alle stelle e consumi in netto ribasso. L’olio d’oliva diventa un prodotto stagionale?

    Di Carol Agostini

    Il settore è stato colpito da un’enorme ondata, che apre nuove prospettive per l’industria, la quale deve riconsiderare profondamente i metodi di produzione e distribuzione.

    Secondo i dati forniti dall’Istituto Piepoli: uno su tre consumatori ha diminuito l’utilizzo di olio. La crisi dell’olio spagnolo ha contribuito a raddoppiare i prezzi sugli scaffali e rischia di allontanare ancora di più i consumatori, che stanno cambiando le loro abitudini alimentari optando per grassi vegetali più convenienti.

    Questo sarà il tema principale del prossimo Cibus Lab (8 marzo, Bitonto, Teatro Traetta), con la partecipazione dei giganti della distribuzione organizzata e dei produttori del settore.

    L'Olio d'oliva diventa un prodotto stagionale? crisi 2024? logo da sito
    L’Olio d’oliva diventa un prodotto stagionale? crisi 2024? logo da sito

    L’Italia è nota per il suo olio, ma negli ultimi tempi il settore sta attraversando una grave crisi di uno dei suoi prodotti più rappresentativi. L’ultima stagione ha visto difficoltà in tutte le fasi della produzione, dalla raccolta alla lavorazione e all’imbottigliamento. Una serie di problemi e fattori che stanno spingendo l’industria verso un cambiamento fino a poco tempo fa impensabile: la trasformazione dell’olio in un prodotto stagionale.

    Questo argomento sarà approfondito nel prossimo Cibus Lab dell’8 marzo, che si terrà al Teatro Traetta di Bitonto (BA), con un seminario dal titolo “Olio di Oliva nell’era del cambiamento: evoluzione delle dinamiche tra produzione, rivenditori e consumatori”. Questa iniziativa, nata dalla collaborazione tra Cibus Parma, TUTTOFOOD Milano e la rivista online specializzata GDONews, coinvolge l’Unione delle Famiglie Olearie (Unifol), con il patrocinio della Regione Emilia-Romagna.

    L'Olio d'oliva diventa un prodotto stagionale? crisi 2024? logo da sito

    L’Olio d’oliva diventa un prodotto stagionale? crisi 2024? logo da sito

    A confermare questo nuovo scenario sono gli ultimi dati di una ricerca condotta dall’Istituto Piepoli, secondo la quale molti italiani (un consumatore di olio su tre) hanno modificato le loro abitudini di acquisto e utilizzo a causa dell’aumento dei prezzi dell’olio extravergine di oliva avvenuto nell’ultimo anno. Una crisi dei consumi che si aggiunge alla crisi climatica, i cui effetti si fanno sempre più direttamente sentire per i produttori. Una situazione difficile da affrontare, che sta spingendo l’intera filiera a rivalutare profondamente i suoi metodi e modelli di produzione e distribuzione.

    Questa tempesta perfetta non riguarda solo l’Italia. Tra le cause converge anche la difficile situazione che sta vivendo il settore dell’olio spagnolo, fino a poco tempo fa capace di invadere il mercato con prezzi competitivi, se non addirittura inferiori ai costi di produzione. Ma questa situazione non si è ripetuta nell’annata 2023-24, portando a un raddoppio del costo medio al litro sugli scaffali della grande distribuzione e a una fuga dei consumatori.

    L'Olio d'oliva diventa un prodotto stagionale? crisi 2024? foto di Vladimir Gladkov
    L’Olio d’oliva diventa un prodotto stagionale? crisi 2024? foto di Vladimir Gladkov

    Secondo la ricerca Piepoli, l’aumento dei prezzi da 4 a 9 euro a bottiglia ha influenzato le abitudini d’acquisto di circa il 30% dei consumatori: il 47% ha ridotto l’acquisto e il consumo del 30%, mentre il 40% lo ha dimezzato; il 45% ha modificato le proprie abitudini alimentari, preferendo oli vegetali più economici per la cottura e il condimento. La ricerca ha anche evidenziato che quasi il 50% degli intervistati ritiene giusto un prezzo di 7 euro per una buona bottiglia di olio extravergine italiano.

    Questa diminuzione dei consumi potrebbe portare a una riduzione del 40% nel giro di pochi anni, spingendo il settore a considerare la possibilità di trasformare l’olio d’oliva in un prodotto stagionale, come avviene per altri prodotti ortofrutticoli.

    “Cibus Lab – spiega Riccardo Caravita, responsabile del settore Food&Beverage di Fiere di Parma – rappresenta un nuovo modello di sviluppo fieristico, mirato a creare valore per tutti gli attori coinvolti durante tutto l’anno, attraverso iniziative che non siano solo occasioni di business, ma anche di cultura e dibattito, affrontando temi cruciali come quelli trattati nel Cibus Lab di Bitonto.

    Gli operatori del settore chiedono sempre più eventi di questo tipo, che permettano di confrontarsi sulle questioni centrali delle diverse filiere agroalimentari. Ecco perché dopo Bitonto, durante Cibus, affronteremo temi legati a due importanti settori del made in Italy, la pasta e i latticini. E in autunno saremo a Salerno, per continuare a concentrarci su tematiche simili, seguendo quanto già fatto l’anno scorso, dedicato al mondo del pomodoro”.

    L'Olio d'oliva diventa un prodotto stagionale? crisi 2024? foto da sito
    L’Olio d’oliva diventa un prodotto stagionale? crisi 2024? foto da sito

    “L’olio è sempre stato un prodotto ampiamente consumato in Italia e la diminuzione dei consumi da un lato, insieme alla modifica delle abitudini dall’altro, avrà un impatto a lungo termine su un settore che rappresenta una vera eccellenza italiana. Da un lato, i consumatori diventano sempre più attenti: il 47% degli intervistati dichiara di preferire oli italiani o con Indicazione Geografica Protetta (IGP) per il condimento e di utilizzare oli provenienti dalla Comunità Europea per la cottura.

    Dall’altro lato, tuttavia, un consumatore su tre ha ridotto l’uso di olio a causa dell’aumento dei prezzi, e di questi, poco più della metà acquista meno del 50% rispetto a prima. L’opportunità di discutere di questo argomento insieme all’industria e alla grande distribuzione nel Cibus Lab di Bitonto sembra essere un ottimo punto di partenza per trovare soluzioni pratiche da mettere in atto”, conclude Sara Merigo, AD dell’Istituto Piepoli.

    L'Olio d'oliva diventa un prodotto stagionale? crisi 2024? foto di Gianpiero Ferraro
    L’Olio d’oliva diventa un prodotto stagionale? crisi 2024? foto di Gianpiero Ferraro

    CIBUS LAB Il seminario “Olio di Oliva nell’era del cambiamento: evoluzione delle dinamiche tra produzione, rivenditori e consumatori” è organizzato dalla partnership tra Cibus Parma, TUTTOFOOD Milano e la rivista online GDONews, con la collaborazione di Unifol e il patrocinio della Regione Emilia-Romagna.

    Numerosi sono gli ospiti previsti: nella prima parte saranno esaminati i risultati e le ricerche degli istituti di ricerca, tra cui l’Istituto Piepoli, NielsenIQ Italia, NielsenIQ Spagna e Areté – The Agrifood Intelligence. Nella seconda parte, ci sarà una tavola rotonda interattiva con i principali rappresentanti delle maggiori aziende del settore, come Zefferino Monini (Monini Spa), Gianluca Farchioni (Farchioni Spa), Giovanni De Santis (Olearia De Santis) e Nicola Pantaleo (Pantaleo Spa).

    Accanto a loro, parteciperanno manager delle principali imprese della grande distribuzione italiana, come Alessandro Masetti (direttore commerciale grocery di Coop Italia), Edoardo Gamboni (direttore commerciale di VéGé Italia), Gianluca Sgaramella (direttore acquisti di Apulia Distribuzione), Federico Stanghetta (direttore commerciale di Conad Adriatico), Antimo Cefarelli (direttore acquisti di Despar Maiora) e Fabrizio Maggiore (direttore grocery di Megamark).

    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer
    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer

    Sito evento: http://Teatro Traetta di Bitonto (BA)

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