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  • Sol d’Oro 2023 in programma a Veronafiere fino 26 febbraio

    Sol d’Oro 2023 in programma a Veronafiere fino 26 febbraio

    Sol d’Oro 2023 è in programma a Veronafiere fino a domenica 26 febbraio

    OLTRE 400 CAMPIONI DA 11 PAESI AL 21° SOL D’ORO NUOVA SFIDA PER GLI OLI EVOO PIÚ PRESTIGIOSI A LIVELLO INTERNAZIONALE

    Redazione

    Al via domani il Concorso Internazionale riservato agli oli extravergine d’oliva più selettivo al mondo, uno dei più importanti in blind tasting.

    Sol d’Oro 2023 in programma a Veronafiere fino 26 febbraio, Vinitaly, foto da comunicato stampa
    Sol d’Oro 2023 in programma a Veronafiere fino 26 febbraio, Vinitaly, foto da comunicato stampa

    A Veronafiere torna il più importante concorso internazionale dedicato agli oli extravergine di oliva. Da domani e fino al 26 febbraio va in scena la 21ª edizione di Sol d’Oro, con 420 campioni di evoo in gara, provenienti da Italia, Albania, Cile, Croazia, Grecia, Marocco, Perù, Portogallo, Slovenia, Spagna e Tunisia. Grande novità di quest’anno è la partnership con Aipo d’Argento, concorso che rappresenta il meglio della filiera olearia nazionale, organizzato da vent’anni dall’Associazione interregionale produttori olivicoli Verona.

    A valutare gli oli presentati a Verona è un panel internazionale di giurati guidato dal capo-panel Marino Giorgetti, affiancato da Milena Bucar Miklavcic (Slovenia), Anunciacion Carpio (Spagna), Simone De Nicola (Italia), Yara El Ghalayini (Giordania), Selin Ertur (Turchia), Madhi Fendri (Tunisia), Giuseppe Giordano (Italia), Ernest Kante (Slovenia), Alberto Morreale (Italia), Carlotta Pasetto (Italia), Giulio Scatolini (Italia), Piergiorgio Sedda (Italia), Roberta Ruggeri (Italia), Na Xie (Cina), Miciyo Yamada (Giappone) e Antonio Volani (Italia).

    Blind Tasting oli, foto da comunicato stampa, articolo: Sol d’Oro 2023 in programma a Veronafiere fino 26 febbraio
    Blind Tasting oli, foto da comunicato stampa, articolo: Sol d’Oro 2023 in programma a Veronafiere fino 26 febbraio

    Blind tasting – Gli oli in concorso sono sottoposti alla valutazione del panel dopo il lavoro di anonimizzazione delle bottiglie, curato dal legale incaricato da Veronafiere; proprio la degustazione alla cieca è una delle caratteristiche che rende il concorso internazionale Sol d’Oro tra i più conosciuti al mondo. Sei le categorie ammesse al concorso: Extravergine (Fruttato leggero, medio e intenso), Monovarietale, Biologico e DOP.

    Sono ammessi gli oli d’oliva extravergini di aziende e frantoi che dimostrano di produrre un quantitativo minimo di 1.500 litri per ciascun olio in gara. A chi produce e commercializza un olio evo in un quantitativo compreso tra i 500 e i 1.499 litri, è riservata la categoria ‘Absolute Beginners’.

    Sol d’Oro 2023 è in programma a Veronafiere fino a domenica 26 febbraio, degustatori a lavoro, foto da comunicato stampa
    Sol d’Oro 2023 è in programma a Veronafiere fino a domenica 26 febbraio, degustatori a lavoro, foto da comunicato stampa

    Risultati in diretta – Domenica 26 febbraio, alle ore 17, è in programma una diretta Facebook sulla pagina di Sol&Agrifood per annunciare in tempo reale sia i vincitori della 21ª edizione che l’azienda vincitrice del Premio Sol d’Oro Challenge 2023, assegnato a chi ottiene il punteggio più alto con la somma delle valutazioni degli oli presentati in concorso.

    Gli oli vincitori di una medaglia e quelli insigniti di Gran Menzione ricevono i bollini di qualità con la dicitura “Concorso Internazionale Sol d’Oro 2023” con colori e indicazioni diverse a seconda del premio attribuito (Sol d’Oro – Sol d’Argento – Sol di Bronzo – Gran Menzione).

    Blind Tasting Sol D'Oro, Vinitaly, foto da comunicato stampa
    Blind Tasting Sol D’Oro, Vinitaly, foto da comunicato stampa

    La consegna dei diplomi alle aziende vincitrici, invece, è prevista domenica 2 aprile 2023, nel corso della prima giornata di Vinitaly e Sol&Agrifood (Veronafiere 2-5 aprile 2023). In occasione dell’Evo Gala Dinner di martedì 4 aprile, invece, è prevista la consegna dei premi ai vincitori di Sol d’Oro, Sol d’Argento e Sol di Bronzo.


    Informazioni utili

    Servizio Stampa Veronafiere
    Tel.: + 39.045.8298.350 – 210 – 242 – 427 | E-mail: pressoffice@veronafiere.it
    Web: www.solagrifood.com – Twitter: @pressVRfiere

    Servizio Stampa Veronafiere
    Tel.: + 39.045929.83.50 – 82.42 – 82.10 – 82.90 – 84.27
    E-mail: pressoffice@veronafiere.it
    Twitter: @pressVRfiere
    Facebook: @veronafiere
    Web: https://www.solagrifood.com; www.veronafiere.it

    Da comunicato stampa

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  • DiVino a Villa Piccolomini 25-26 febbraio 2023 Roma

    DiVino a Villa Piccolomini 25-26 febbraio 2023 Roma

    DiVino a Villa Piccolomini 25-26 febbraio 2023

    Redazione

    Arriva nella Capitale diVino, la selezione Decanter Wine Academy, oltre 80 cantine provenienti da tutta Italia, e non solo, con più di 240 etichette in degustazione.
    L’evento si svolgerà nella suggestiva location di Villa Piccolomini, sull’Aurelia Antica con un giardino che si affaccia sul Cupolone di San Pietro. La villa tra l’altro è dotata di un ampio parcheggio interno, gratuito per gli ospiti della manifestazione.

    DiVino a Villa Piccolomini 25-26 febbraio 2023 Roma, foto da comunicato stampa
    DiVino a Villa Piccolomini 25-26 febbraio 2023 Roma, foto da comunicato stampa

    Protagonisti saranno gli stessi vignaioli che offriranno in degustazione ai banchi d’assaggio le loro etichette più rappresentative, raccontando direttamente i loro vini ai giornalisti, agli operatori del settore e ai winelovers.
    Un appuntamento imperdibile per tutti gli appassionati del settore, un tour emozionale tra le cantine d’Italia, la nazione con più vitigni autoctoni al mondo.

    Logo DiVino, immagine da comunicato stampa
    Logo DiVino, immagine da comunicato stampa

    Programma

    Sabato 25 Febbraio ore 16.00 apertura banchi d’assaggio
    Ore 22.00 chiusura banchi d’assaggio
    Domenica 26 febbraio Ore 13.00 pranzo con i produttori a Villa Piccolomini
    Ore 16.00 apertura banchi d’assaggio

    Ore 17.30 Masterclass “Viaggio alla riscoperta dei territori della Regione Lazio attraverso i suoi vitigni autoctoni e biodiversi” Relatori: Pierpaolo Pirone e Roberto Mazzer enologi ATWine, Angelo Petracci Referente Guida Vitae Ais Lazio
    Ore 20.00 chiusura banchi d’assaggio

    Villa Piccolomini, foto da comunicato stampa, evento DiVino 2023
    Villa Piccolomini, foto da comunicato stampa, evento DiVino 2023
    Informazioni utili:

    Costo del biglietto 25 euro

    Il biglietto comprende la degustazione dei vini delle 70 cantine presenti e finger food del catering di Villa Piccolomini, primi piatti caldi e salumi e formaggi.
    Sommelier Ais, Ars, Assoenologi, Degustibuss, Fis, Fisar, Onav, Ses riduzione del biglietto, costo 20 euro presentando all’ingresso la tessera dell’associazione.

    Stampa e operatori del settore possono mandare una mail a accrediti@decanterwineacademy.org entro giovedì 23 febbraio

    Info: 347-6649100 392-2401451
    info@decanterwineacademy.org
    collegati alla nostra pagina diVino per info e acquisto del biglietto online

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  • Anteprima Vernaccia di San Gimignano 2023 di Elsa Leandri

    Anteprima Vernaccia di San Gimignano 2023 di Elsa Leandri

    Anteprima Vernaccia di San Gimignano 2023

    Di Elsa Leandri

    San Gimignano e le sue torri hanno un fascino unico e fiabesco che quasi sembra di vivere in una favola in cui la Regina Bianca, Vernaccia, sorveglia e difende il borgo dagli attacchi dei Re Rossi Toscani, affascinanti e famosi.

    Il Panorama di San Gimignano, articolo: Anteprima Vernaccia di San Gimignano 2023 di Elsa Leandri, foto dell'autrice
    Il Panorama di San Gimignano, articolo: Anteprima Vernaccia di San Gimignano 2023 di Elsa Leandri, foto dell’autrice

    Forse non tutti sanno che Sua Maestà ha due personalità: talvolta il suo carattere è giovanile, ribelle e irruente e altre volte è seducente, nobile e matura. Noi siamo curiosi di scoprire questi due volti celati sotto un unico nome e pertanto abbiamo deciso di partecipare, nella settimana delle Anteprime Toscane, alla Vernaccia di San Gimignano Wine Experience presso la Rocca di Montestaffoli.

    In questa occasione erano presentate la nuova annata 2022, la Riserva 2021 e le annate anche precedenti non ancora uscite sul mercato. Erano presenti 41 cantine, per un totale di 96 campioni.

     

    La Vernaccia di San Gimignano DOCG, foto di Elsa Leandri
    La Vernaccia di San Gimignano DOCG, foto di Elsa Leandri

    Prima di passare alle degustazioni è bene fare un focus sull’andamento delle due annate protagoniste.
    Da un punto di vista climatico, come in tutta la Toscana, la 2022 è stato un anno difficile: nel periodo estivo a causa dell’elevata siccità la vite è andata infatti in sofferenza, ma al momento della vendemmia, grazie alle pioggia di fine agosto, l’uva era sana e con una maturazione equilibrata.

    La 2021 è stata invece più lineare e con l’affinamento più lungo riesce, in generale, a mitigare quell’esuberanza giovanile e attraente che l’ultima annata manifesta offrendo quindi una beva di maggiore complessità e un profilo organolettico più delineato.

    Oltre ai classici sentori di frutta gialla, talvolta esotica, fiori di tiglio e ginestra, un aspetto che ritroviamo in quasi tutti i campioni è una sapidità marcata la cui causa è da imputare al profilo pedologico di questa zona in cui i terreni, atti alla viticoltura, sono costituiti da depositi pliocenici marini ricchi di tufo (sabbie gialle) e di calcare.

    Anteprima Vernaccia di San Gimignano febbraio 2023, logo da comunicato stampa
    Anteprima Vernaccia di San Gimignano febbraio 2023, logo da comunicato stampa

    Di seguito riportiamo i nostri migliori assaggi in ordine alfabetico.

    Collemucioli 
    Vernaccia di San Gimignano Docg Riserva 2021
    Dorato vivace. Profilo olfattivo con echi di fiori di tiglio e ginestra, scorza di pompelmo e cedro. Eleganti note idrocarburiche e di pietra focaia. Sapidità marcata che colpisce. Chiusura con il tipico finale ammandorlato.

    Fattoria la Torre
    Vernaccia di San Gimignano Docg Acquaiole 2022:
    Giallo paglierino emana sentori di erbette aromatiche accompagnate da pesca e fiori bianchi. Entra in bocca deciso, vibrante e saporito. Lungo finale di bocca con richiami di scorza di pompelmo. Un vino seducente e rappresentativo della denominazione.

    Fattorie Melini
    Vernaccia di San Gimignano Docg Le Grillaie 2022
    Paglierino vivace. Naso con richiami tropicali di ananas fresco, scorza di lime e cedro accompagnati da un bouquet floreale di fiori gialli e da una leggera nota fumé e di nocciola tostata. Sorso elegante con una sapidità che allunga la persistenza agrumata.

    Calici di Vernaccia di San Gimignano di diversi produttori, foto di Elsa Leandri
    Calici di Vernaccia di San Gimignano di diversi produttori, foto di Elsa Leandri

    Il Colombaio di Santa Chiara
    Vernaccia di San Gimignano Docg Campo della Pieve 2021
    Paglierino con riflessi dorato. Vivacità data dalle erbette aromatiche che ravvivano i richiami floreali di tiglio e fruttati di pesca nettarina e mela gialla. Ottima freschezza con lungo finale di scorza di pompelmo.

    Panizzi
    Vernaccia di San Gimignano Docg Vigna Santa Margherita 2021
    Giallo paglierino di media intensità. Il profilo olfattivo si apre con sentori floreali di tiglio, ginestra e acacia, contornati da pesca nettarina e cedro. Leggero ricordo speziato di vaniglia e zenzero in chiusura. Vibrante e saporito con un finale ammandorlato che richiama un ulteriore sorso.

    Pietraserena
    Vernaccia di San Gimignano Docg 2022
    Paglierino vivace. Lemongrass, fiori di acacia e di tiglio, susina e pesca attraggono e invitano alla beva. Decisa freschezza sorretta da una sapidità marcata regalano una chiusura di bocca con echi di frutta gialla.

    Teruzzi
    Vernaccia di San Gimignano Docg Riserva Sant’Elena 2019
    Giallo dorato e brillante. Elegante al naso con richiami di fiori di tiglio, pesca matura, pera, arricchiti da una leggera nota idrocarburica. In bocca si ha corrispondenza con quanto individuato all’analisi olfattiva. Il sorso è vibrante e sapido con una chiusura avvolgente e speziata.

    Elsa Leandri autrice articolo, è sommelier, blogger, esperta vitivinicola.
    Elsa Leandri autrice articolo, è sommelier, blogger, esperta vitivinicola.

    Sito evento: https://vernaccia.it/news/anteprima-vernaccia-di-san-gimignano-2023/

    Siti Partners: https://www.foodandwineangels.com/ https://carol-agostini.tumblr.com/

  • Chianti Classico Collection 2023 Stazione Leopolda, Firenze

    Chianti Classico Collection 2023 Stazione Leopolda, Firenze

    Chianti Classico Collection 2023, considerazioni generali sulle ultime Annate, Riserva e Gran Selezione

    Cristina Santini

    Chianti Classico Collection 2023 Stazione Leopolda, Firenze, foto di Cristina Santini
    Chianti Classico Collection 2023 Stazione Leopolda, Firenze, foto di Cristina Santini

    Un cammino costruttivo quello dell’anteprima del Chianti Classico che debutta nel 1993 e giunge oggi alla XXX edizione a dimostrazione in questo lungo tempo dell’investimento sulla qualità, sulle potenzialità del vitigno principe di questi confini, il Sangiovese, e sull’impegno, da parte del Consorzio e di tutti gli Associati, nel valorizzare l’importanza di un marchio conosciuto in tutto il mondo.

    Presenti più di duecento Produttori, divisi per zone di produzione, che hanno raccontato il loro territorio e i loro vini presentando alla stampa e agli operatori di settore le anteprime del Chianti Classico annata, della Riserva e della Gran Selezione ancora non in commercio e appena imbottigliate.

    È stato importante il focus sulle tre tipologie prodotte in aree differenti, per capire il potenziale e le differenti caratteristiche organolettiche dovute anche agli andamenti climatici.
    A otto anni dalla sua introduzione, la Gran Selezione ha raggiunto in questi ultimi anni una crescita costante in termini produttivi e di fatturato confermando il grande interesse da parte dei mercati.

    Il progetto consortile si arricchisce ulteriormente con l’inserimento nel disciplinare delle UGA, Unità Geografiche Aggiuntive, ovvero undici aree all’interno degli otto comuni che già delimitano l’area del Gallo Nero che andranno a definire maggiormente l’identità e il territorio di provenienza delle uve.

    Tengo a precisare che le UGA che verranno menzionate in etichetta, al momento solo per la tipologia Gran Selezione, non saranno sinonimo di una qualità superiore ma identificheranno, secondo fattori naturali e umani, una specifica area di provenienza. Inoltre in base alla normativa vigente, non essendoci restrizioni dovute a parametri fisico-chimici e organolettici, una UGA potrà contenere fino al 15% di un’altra UGA.

    La UGA, foto di Cristina Santini
    La UGA, foto di Cristina Santini

    Partendo dall’annata 2021, il Consorzio ha classificato buona la vendemmia con un andamento climatico abbastanza regolare con qualche sbalzo in primavera. Nei miei assaggi ho trovato l’annata goduriosa con una freschezza di frutto succoso, in alcuni casi più maturo, un’acidità bilanciata, con una trama tannica dominante, sicuramente per la sua gioventù e, in sporadici casi, con alcolicità sopra la media. Nel complesso vini di grande bevibilità e scalpitanti di energia.
    Aspetteremo che raggiungano la giusta maturazione per valutare al meglio il pieno potenziale.

    Invece, a mio avviso, l’annata 2020 ci regalerà vini molto espressivi e longevi. A detta del Consorzio il territorio del Gallo Nero sembra non abbia risentito degli eventi climatici estremi come nel resto del Paese. Tranne in rari casi in cui l’acidità e i tannini sono evidenti ma se vogliamo, mascherati dalla frutta più matura, ho assaggiato vini completi di elementi aromatici, con una texture elegante, di ottima struttura. Mi riservo di assaggiare e valutare il prossimo anno.

    Ho constatato invece una differenza sostanziale tra la tipologia Riserva e la Gran Selezione a parità di annate.
    Come sappiamo il Chianti Classico Riserva ha un affinamento minimo di 24 mesi e il Chianti Classico Gran Selezione è prodotto in genere da uve coltivate nei vigneti più vocati con un affinamento di 30 mesi.

    Momenti di degustazione all'evento: Chianti Classico Collection 2023 Stazione Leopolda, Firenze, foto di Cristina Santini
    Momenti di degustazione all’evento: Chianti Classico Collection 2023 Stazione Leopolda, Firenze, foto di Cristina Santini

    Non ho avuto modo di comparare tutte le annate di tutti i Produttori – anche perché ci vuole un impegno credo impossibile per valutarli tutti – ma l’impressione in generale non è stata esaustiva per la Riserva 2020 e 2019 e mi ha lasciato, in alcuni casi, perplessa. Qualcuno si è distinto per eleganza, non ci sono dubbi, soprattutto il 2019 e il 2018, ma pochi dei miei assaggi. In linea di massima, l’atteso 2020 è sicuramente nella sua piena gioventù, dal 2019 mi sarei aspettata di più e il 2018 l’ho trovato meno profondo e coinvolgente.

    Invece la Gran Selezione (2020, 2019, 2018) ha mostrato di distinguersi per l’equilibrio costante ad ogni sorso, marcando principalmente le note fruttate e balsamiche sempre lunghe e con una tannicità che si ammorbidisce di anno in anno. Premio però la 2019 per la sua splendida forma e l’energia dei suoi tannini e la 2018 per la sua pronta maturità.

    Anche molti IGT sono degni di nota e che riporto nelle mie considerazioni.

    A seguire vi racconto alcune aziende, non tutte purtroppo per mancanza di spazio, e i miei migliori assaggi, senza un ordine di preferenza, soltanto divisi per territori:

    1. GAIOLE

    Badia a Coltibuono
    Ex Abbazia antichissima che dispone di vigneti a circa 300 mt di altitudine su suolo discretamente argilloso, molto sassoso e calcareo.

    Chianti Classico 2020
    90% Sangiovese di cui metà da selezione massale, 10% Ciliegiolo-Canaiolo-Colorino, dodici mesi di affinamento in botte grande di Rovere francese e austriaco.
    Naso e palato freschi con un tannino di grande pulizia, acidità marcata che non dispiace.

    Chianti Classico Riserva Cultus 2018 (80% Sangiovese, 20% altri vitigni, diciotto mesi di barrique di più passaggi)
    Complessità ed eleganza sono i suoi elementi distintivi accompagnati da un frutto generoso e maturo. Un vino profondo e longevo.

    Le referenze di Badia a Coltibuono, Chianti Classico Collection 2023, foto di Cristina Santini
    Le referenze di Badia a Coltibuono, Chianti Classico Collection 2023, foto di Cristina Santini

    Castello di Ama
    Chianti Classico Ama 2021 Gran Selezione Castello di Ama San Lorenzo 2019 (Top) IGT Haiku 2019

    Castello di Ama, Chinati Classico Collection 2023, foto di cristina Santini
    Castello di Ama, Chinati Classico Collection 2023, foto di cristina Santini

    2. CASTELNUOVO BERARDENGA

    Villa di Geggiano
    Bellissima Cantina che si trova nella parte meridionale del Chianti Classico, in prov di Siena, a 320 mt di altitudine, con un clima caldo, terreni, molto generosi, composto di argilla, limo, tufo, scheletro, sassoso, galestro e alberese. In biologico dal 2006, è un’Azienda storica di proprietà della Famiglia Bianchi Bandinelli dal 1527 con sette ettari vitati.

    IGT Bandinello 2021 con il 60% Sangiovese, 20% Syrah e 20% Ciliegiolo. Matura solo in acciaio.
    Ho apprezzato tantissimo questo Blend molto fruttato e fresco, note balsamiche, ricco e armonioso al naso. Sorso gradevole e lungo con un tannino setoso. Versatile negli abbinamenti.

    Chianti Classico 2019 100% Sangiovese. Macerazione a freddo per una migliore estrazione di colore e profumi, affina diciotto mesi in Tonneaux di cui il 10% in legno nuovo.
    Un colore più intenso e scuro per questo Sangiovese che presenta una profonda speziatura dolce, sentori balsamici e di marasca, tannini abbastanza morbidi, capacità di invecchiamento notevole, spalla acida alta.

    Villa di Geggiano, Chianti Classico Collection, foto di Cristina Santini
    Villa di Geggiano, Chianti Classico Collection, foto di Cristina Santini

    Podere Lecci e Brocchi
    Mi riservo di raccontarvi in un altro articolo la storia e il lavoro di questa bellissima realtà che mi ha stupito su tutta la batteria portata in degustazione.

    I Produttori di Podere Lecci e Brocchi, Chianti Classico Collection, foto di cristina Santini
    I Produttori di Podere Lecci e Brocchi, Chianti Classico Collection, foto di cristina Santini

    Vi segnalo alcuni vini che mi hanno sorpreso per intensità:

    IGT Sangiò Rinascimento 2020 (Sangiovese vinificato in bianco)
    Chianti Classico Ragonaia 2020 (anteprima)
    Chianti Classico Lecci e Brocchi 2019
    Riserva Il Chiorba 2019 (Top)
    Gran Selezione Celerarium 2015

    Podere Lecci e Brocchi, Chianti Classico Collection, foto di Cristina Santini
    Podere Lecci e Brocchi, Chianti Classico Collection, foto di Cristina Santini

    Tolaini
    Gran Selezione Vigna Montebello sette 2019 (Top)

    Tolaini, Chianti Classico Collection, foto di Cristina Santini
    Tolaini, Chianti Classico Collection, foto di Cristina Santini

    3. SAN CASCIANO

    Cantina Poggio Borgoni
    Ascolto con grande piacere le parole di Roberto Mercurio che mi illustra la Cantina con i suoi meravigliosi vini biologici. Azienda dislocata nel comune più a nord del Chianti Classico, alle porte di Firenze, con circa dieci ettari piantati a Sangiovese e Merlot a 350 mt slm su terreno di argilla e ciottoli di alberese.

    Qui il Merlot si esprime bene, non è “cicciotto” ma ha una verticalità che insieme al Sangiovese è eccezionale. Per volontà aziendale tutte le etichette passano molto tempo in bottiglia perché si vuole uscire sul mercato con un vino già armonico ed equilibrato.

    Cantina Poggio Borgoni, Chianti Classico Collection, foto di Cristina Santini
    Cantina Poggio Borgoni, Chianti Classico Collection, foto di Cristina Santini

    Riserva Borromeo 2018 90% Sangiovese e 10% Merlot, affina 24 mesi in barrique di I e II passaggio e 12 mesi di bottiglia. Fermentazioni in cemento.
    Leggera surmaturazione del Merlot che regala una bella concentrazione di frutto, evidente e piacevole sfumatura balsamica, un’elegante complessità al sorso così ampio che mostra la sua spalla acidità alta ben centrata. Note tostate di caffè e tabacco sul lungo finale. Fantastica la Riserva 2016, un viaggio evolutivo profondo e complesso da farti innamorare al primo assaggio.

    Villa Mangiacane
    Riserva Villa Mangiacane 2018 (Top)

    Villa Mangiacane, Chianti Classico Collection, foto di Cristina Santini
    Villa Mangiacane, Chianti Classico Collection, foto di Cristina Santini

    4. CASTELLINA in Chianti

    Castagnoli
    Dieci ettari parcellizzati di cui 4,5 dislocati in terrazzamenti a secco con esposizione a sud-ovest, dove il Sangiovese è allevato ad alberello e i restanti a guyot lungo il bosco.

    Riserva Terrazze 2020 100% Sangiovese, fermentazione in acciaio, affinamento 24 mesi per metà della massa in botte grande e l’altra metà in Tonneaux, 12 mesi di bottiglia.
    Ottimo naso di ciliegia matura e sentori di corteccia di cannella, struttura che supporta freschezza e acidità portando ad una bella pulizia di bocca, tannini decisi e finemente costruiti. Molto lungo ed energico.

    I terrazzamenti di Castagnoli, Chianti Classico Collection, foto di Cristina Santini
    I terrazzamenti di Castagnoli, Chianti Classico Collection, foto di Cristina Santini

    Castello La Leccia
    170 ettari ubicati a 500 mt slm di cui 17 vitati in bio dal 2010 su suolo tufaceo-alberese.

    Riserva Castello La Leccia 2019
    Dodici mesi di affinamento tra botte grande e barrique usate e 12 mesi di riposo in cemento. Opulento ed elegantemente strutturato. Conquista per il suo mix fresco di frutto e spezie e per i suoi tannini levigati.

    Gran Selezione Bruciagna 2020, da uve Sangiovese provenienti da un vigneto singolo, che affina 18 mesi in barriques, segue stabilizzazione in cemento. Lo menziono ugualmente anche se imbottigliato da poche settimane e ancora leggermente chiuso al naso, ma la struttura di partenza e la trama fitta dei suoi tannini sono ottimi, ha solo bisogno di più tempo in bottiglia per armonizzarsi.

    Castello La Leccia, Chianti Classico Collection, foto di Cristina Santini
    Castello La Leccia, Chianti Classico Collection, foto di Cristina Santini

    5. PANZANO in Chianti

    Il Palagio di Panzano
    13 ettari in biologico a conduzione familiare di cui 4 vitati a Sangiovese, cloni tutti diversi e parcellizzati che regalano espressioni differenti per ogni etichetta. Nove terreni differenti in un così piccolo areale.
    Complimenti a questa piccola azienda che fa dei propri vini un capolavoro.

    Non potendoli citare tutti (perché meriterebbero), vi anticipo l’anteprima dell’annata 2020 che racchiude in sé tutto l’amore per il territorio, le Riserve 2019 e 2017 provenienti da un terreno ricco di ferro, che presentano, la prima un sorso morbido ma di carattere accompagnato da un’acidità alta, la seconda una complessità di note fruttate più evolute orientate verso quelle erbacee e tostate.

    Innamorata dell’anteprima Gran Selezione La Vigna delle Bambole 2016 (progetto nato nel 2009 e dedicato alla quarta generazione) proviene dalla vigna più prestigiosa di un ettaro esposto a sud ovest, affina trenta mesi in tonneaux e riposa almeno due anni in bottiglia. Regala un ottimo concentrato di frutti rossi scuri, mineralità, un’acidità contenuta e un filo teso ed equilibrato dove tutto è al suo posto. Longeva.

    Le Produttrici de Il Palagio di Panzano, Chianti Classico Collection, foto di Cristina Santini
    Le Produttrici de Il Palagio di Panzano, Chianti Classico Collection, foto di Cristina Santini

    Monte Berardi
    Chianti Classico Retromarcia 2021

    Monte Bernardi, Chianti Classico Collection, foto di Cristina Santini
    Monte Bernardi, Chianti Classico Collection, foto di Cristina Santini

    Vallone di Cecione
    Chianti Classico Vallone di Cecione 2020

    Vallone di Cecione, Chianti Classico Collection, foto di Cristina Santina
    Vallone di Cecione, Chianti Classico Collection, foto di Cristina Santini

    6. GREVE IN CHIANTI – MONTEFIORALLE

    Castello di Verrazzano
    Riserva Castello di Verrazzano 2018
    Gran Selezione Sassello 2017

    Castello di Verrazzano, Chianti Classico Collection, foto di Cristina Santini
    Castello di Verrazzano, Chianti Classico Collection, foto di Cristina Santini

    7. LAMOLE

    Lamole di Lamole
    Chianti Classico Maggiolo 2020
    Gran Selezione Vigna Grospoli 2019
    Gran Selezione Vigneto di Campolungo 2018

    Lamole di Lamole, Chinati Classico Collection, foto di Cristina Santini
    Lamole di Lamole, Chinati Classico Collection, foto di Cristina Santini

    8. RADDA in Chianti

    Poci
    Azienda biologica di 3,5 ettari vitati coltivati a Sangiovese e Alicante con pendenze importanti e su terreni ricchi di galestro e argilla, recuperata nel 2018 da vigneti dati in affitto, prima annata 2019.
    Bellissime le etichette, da impatto e ben colorate, che hanno richiamato la mia attenzione su quest’Azienda a me sconosciuta, confermando l’importanza dell’immagine aziendale sulle bottiglie.

    Chianti Classico Poci 2020
    Riserva Poci 2019

    Azienda Poci, Chianti Classico Collection, foto di Cristina Santini
    Azienda Poci, Chianti Classico Collection, foto di Cristina Santini

    Podere Capaccia
    Chianti Classico Podere Capaccio 2020
    IGT Colli della Toscana Centrale Querciagrande 2019

    Podere Capaccia, Chianti Classico Collection, foto di Cristina Santini
    Podere Capaccia, Chianti Classico Collection, foto di Cristina Santini
    Cristina Santini Sommelier, winewriter, esperta vitivinicola
    Cristina Santini Sommelier, winewriter, esperta vitivinicola

    Sito Consorzio: https://www.chianticlassico.com/

    Siti Partners:  https://carol-agostini.tumblr.com/ https://www.foodandwineangels.com/

  • Divinea e il Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana 2023

    Divinea e il Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana 2023

    Formazione su Enoturismo e vendite in cantina: la formula vincente promossa da Divinea e il Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana

    Redazione

    L’impresa tecnologica Divinea e il Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana hanno collaborato per offrire una giornata di formazione dedicata ai soci del Consorzio. Si è tenuta lo scorso 20 gennaio a Rocca di Frassinello ed ha riscosso un grande interesse

    Divinea e il Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana 2023, foto da comunicato stampa
    Divinea e il Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana 2023, foto da comunicato stampa

    Grande interesse per l’evento formativo “Come incrementare le vendite dirette e ottimizzare l’attività enoturistica”, promosso dall’impresa tecnologica Divinea e il Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana e che si colloca all’interno di un progetto di formazione ai territori del vino. Lo scorso 20 gennaio le cantine associate del Consorzio si sono date appuntamento a Rocca di Frassinello, Gungiarico (Grosseto), per parlare di enoturismo, vendite online e in cantina, CRM e analisi dei dati, marketing online e vendite direct to consumer.

    La giornata di formazione dello scorso 20 gennaio, per la quale ringraziamo ancora Divinea per la professionalità e la disponibilità dimostrata, – dichiara Luca Pollini, Direttore del Consorzio Tutela Vini Maremma Toscanaha fatto riscontrare un’ampia partecipazione tra le aziende del Consorzio, segno che l’argomento è fortemente sentito e di grande attualità. E non può essere diversamente quando si parla di Enoturismo – al quale è direttamente correlato anche il tema delle vendite dirette in cantina e di quelle online – che, per il territorio della Maremma Toscana, rappresenta un tema strategico.

    Dal consolidamento e dalla crescita dell’enoturismo in Maremma dipende anche lo sviluppo del nostro territorio e delle aziende vitivinicole che operano in questo meraviglioso ambiente, che ha ampie potenzialità di crescita.”

    Formazione su Enoturismo e vendite in cantina: la formula vincente promossa da Divinea e il Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana, foto da comunicato stampa
    Formazione su Enoturismo e vendite in cantina: la formula vincente promossa da Divinea e il Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana, foto da comunicato stampa

    La formazione è un elemento fondante di Divinea che, oltre a proporre cicli di webinar gratuiti per le cantine (il prossimo calendario avrà inizio a febbraio), ha creato il portale Wine Suite Academy, lo spazio digitale di formazione continua e gratuita dedicata alle cantine e ai professionisti del vino con contenuti di digital marketing, enoturismo, vendite online e strumenti pratici per fare crescere il business del vino.

    “Formare e in-formare fa parte della nostra identità e come impresa tecnologica vogliamo essere sempre più un punto di riferimento per le cantine che vogliono far decollare le vendite in cantina attraverso strumenti innovativi. – sottolinea Filippo Galanti, CBO e Co-founder di Divinea – Occasioni come quella nata con il Consorzio Tutela Vini Maremma Toscana sono per noi stimolanti e vitali perché crediamo fortemente nei temi che divulghiamo e nel confronto diretto con chi il vino lo fa e speriamo che questa esperienza possa essere da esempio e ispirazione per altre realtà simili.”

    Formazione sul territorio Maremma e vendite, articolo: Divinea e il Consorzio Tutela Vini Maremma Toscana 2023, foto da comunicato stampa
    Formazione sul territorio Maremma e vendite, articolo: Divinea e il Consorzio Tutela Vini Maremma Toscana 2023, foto da comunicato stampa

    La giornata ha visto i soci coinvolti in momenti teorici e coinvolti dalla presentazione di strumenti innovativi per l’analisi dei dati e dalla condivisione di case history di successo.

    “Siamo felici di aver accolto in cantina i tanti operatori che hanno partecipato a questa importante giornata di formazione – dichiara Pericle Paciello, Direttore Marketing e Comunicazione di Rocca di FrassinelloL’enoturismo è un volano fondamentale per la crescita del nostro comparto. In Maremma Toscana stiamo puntando sempre di più sulla qualità e i risultati raggiunti dal punto di vista enologico lo dimostrano, adesso però dobbiamo raggiungere livelli di eccellenza anche nell’accoglienza in cantina affinché il nostro splendido territorio diventi una delle wine destination più amate del Paese”.

    Da comunicato stampa

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  • ROME WINE EXPO 2023 di RiservaGrande, Carol Agostini

    ROME WINE EXPO 2023 di RiservaGrande, Carol Agostini

    Rome Wine Expo 2023

    Redazione

    l’evento che abbraccia l’Italia della qualità che esalta il territorio mettendo al centro la cultura del vino italiano e internazionale attraverso banchi di assaggio e masterclass.
    L’evento si terrà nei giorni 4/5/6 marzo nel cuore più antico di Roma, presso le sale del GRAND HOTEL PALATINO sito in via Cavour a 700 metri dlla stazione Termini, tra il Colosseo e piazza Venezia.

    Rome Wine Expo 2023, foto da comunicato stampa
    Rome Wine Expo 2023, foto da comunicato stampa

    Sul sito ufficiale dell’evento è possibile prendere in esame il programma dettagliato delle 3 giornate di evento.
    Nei prossimi giorni partiremo con la pubblicità sui canali social e prepareremo come di consueto il comunicato stampa.

    Grazie all’esperienza maturata in quasi 20 anni di attività i nostri utenti sono esclusivamente appassionati wine lovers, sommelier e operatori stampa e Horeca.

    Visitatori della edizione precedente, Rome Wine Expo, foto da comunicato stampa
    Visitatori della edizione precedente, Rome Wine Expo, foto da comunicato stampa
    Nei giorni 4/5/6 marzo ROME WINE EXPO. Sempre nelle sale del Grand Hotel Palatino a Roma, produttori dall’Italia e dal mondo faranno degustare i loro vini attraverso banchi di assaggio e masterclass. Vi daremo informazioni logistiche e modalità di prenotazione nella prossima newsletter.

    Di seguito intanto trovate i Corsi di prossima partenza:

    -Corso Champagne di 6 lezioni a partire da lunedì 31 gennaio. Lo spumante più celebrato del mondo raccontato da Chiara Pugina attraverso la degustazione di grandi e piccoli champagne.
    Corso Champagne di 6 lezioni a partire da lunedì 31 gennaio, foto da comunicato stampa, articolo: Rome Wine Expo 2023
    Corso Champagne di 6 lezioni a partire da lunedì 31 gennaio, foto da comunicato stampa, articolo: Rome Wine Expo 2023
    -Corso di Degustazione ABC DEL VINO di 8 lezioni a partire da martedì 28 febbraio. Il corso di degustazione per muovere i primi passi nel mondo del vino. Il best seller di Riserva Grande, un corso completo per mettere le prime basi della degustazione del vino.
    Corso di Degustazione ABC DEL VINO di 8 lezioni a partire da martedì 28 febbraio, foto da comunicato stampa articolo: Rome Wine Expo 2023
    Corso di Degustazione ABC DEL VINO di 8 lezioni a partire da martedì 28 febbraio, foto da comunicato stampa articolo: Rome Wine Expo 2023
    -Corso di Avvicinamento al vino di 4 lezioni a partire da lunedì 13 marzo. Un tuffo nei sensi! Appena 4 lezioni per apprendere le nozioni basiche della degustazione del vino. Un corso sempre richiestissimo che spalanca le porte del magico mondo del vino.
    Corso di Avvicinamento al vino di 4 lezioni a partire da lunedì 13 marzo, foto da comunicato stampa, articolo: Rome Wine Expo 2023
    Corso di Avvicinamento al vino di 4 lezioni a partire da lunedì 13 marzo, foto da comunicato stampa, articolo: Rome Wine Expo 2023
    -Corso sui grandi vini del Trentino Alto Adige di 6 lezioni a partire da giovedì 16 marzo. I grandi vini del nord famosi in tutto il mondo per la loro altissima qualità e personalità. 6 lezioni per conoscere i territori e i vini più importanti. Le lezioni saranno tenute da Marco Cum.
    Corso sui grandi vini del Trentino Alto Adige di 6 lezioni a partire da giovedì 16 marzo, foto da comunicato stampa, articolo: Rome Wine Expo 2023
    Corso sui grandi vini del Trentino Alto Adige di 6 lezioni a partire da giovedì 16 marzo, foto da comunicato stampa, articolo: Rome Wine Expo 2023
    Tutti i corsi si terranno a Roma presso il Centro Studi Liberté Voltaire in zona Eur a partire dall ore 20:00. Tutte le info e i programmi dettagliti delle lezioni sul sito www.riservagrande.com.
    Da comunicato stampa

    Marco e staff RG
    infoline 339.6231232

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  • Anteprima Vino Nobile di Montepulciano 2020, Riserva 2019

    Anteprima Vino Nobile di Montepulciano 2020, Riserva 2019

    Siamo a Montepulciano, a Sud della Toscana tra la Valdichiana e la Val d’Orcia.

    Nel mese di febbraio la Fortezza Medicea accoglie una manifestazione del settore vinicolo: l’Anteprima del Nobile di Montepulciano con l’Annata 2020 e la Riserva 2019.

    Di Elsa Leandri

     

    Anteprima Nobile di Montepulciano annata 2020, Riserva 2019, foto di Elsa Leandri
    Anteprima Vino Nobile di Montepulciano 2020, Riserva 2019, foto di Elsa Leandri

    La più antica Docg italiana, che vede il sangiovese, o per meglio dire il prugnolo gentile, come attore principale, deve la sua fama al Consorzio che è sempre stato molto attento alla crescita e all’affermazione di questa denominazione, spesso ahimè confusa con il Montepulciano d’Abruzzo. A tale proposito è senz’altro importante aver ottenuto l’introduzione del termine “Toscana” in etichetta che permette al consumatore di localizzare più facilmente la regione di produzione.

    Bottiglie assaggiate durante l'evento da Elsa Leandri, Cantina Tiberini Wine, Vino Nobile di Montepulciano
    Bottiglie assaggiate durante l’evento da Elsa Leandri, Cantina Tiberini Wine, Vino Nobile di Montepulciano

    Fondamentale è anche la grande attenzione che è stata rivolta, già in tempi non sospetti, al rispetto dell’ambiente: basti pensare che tra gli anni 1985-1990 furono dislocate nelle varie zone del territorio delle stazione meteorologiche così da poter razionalizzare gli interventi in vigna limitando in questo modo l’uso di pesticidi.

    Bottiglie assaggiate durante l'evento da Elsa Leandri, Tenuta di Gracciano della Seta, Vino Nobile di Montepulciano
    Bottiglie assaggiate durante l’evento da Elsa Leandri, Tenuta di Gracciano della Seta, Vino Nobile di Montepulciano

    Dal 2022 il Vino Nobile di Montepulciano si può vantare di essere la prima denominazione a fregiarsi del marchio Equalitas il quale implica non solo il rispetto di numerosi requisiti ambientali, come la biodiversità, la misurazione dell’impronta carbonica e idrica, ma anche di quelli socio-economici, come per esempio il rispetto delle pari opportunità.

    Nella volontà di affermare ulteriormente questo riconoscimento è stato indetto, in occasione dell’Anteprima, un concorso che ha visto il coinvolgimento dei commercianti montepulcianesi nel “mettere in scena” nelle proprie vetrine la sostenibilità: per votazione popolare il primo posto è stato conferito al Negozio Porta della Cavina.

    Anteprima Vino Nobile di Montepulciano, Vetrina Porta della Cavina, foto di Elsa Leandri
    Anteprima Vino Nobile di Montepulciano, Vetrina Porta della Cavina, foto di Elsa Leandri

    Ultimo passo che la denominazione sta compiendo è l’individuazione di diversità territoriali così da individuare 12 UGA, che qui prenderanno il nome “Pieve”: per poter apprezzare tali vini, in cui il sangiovese sarà il principale protagonista, dovremmo però aspettare ancora qualche anno.

    Bottiglie assaggiate durante l'evento da Elsa Leandri, Poere Le Bèrne, Vino Nobile di Montepulciano
    Bottiglie assaggiate durante l’evento da Elsa Leandri, Poere Le Bèrne, Vino Nobile di Montepulciano

    In questa occasione i banchi di assaggio presenti erano 45, noi ci siamo soffermati maggiormente sulla degustazione delle riserve e delle selezioni.

    Bottiglie assaggiate durante l'evento da Elsa Leandri, Cantina Guidotti, Vino Nobile di Montepulciano
    Bottiglie assaggiate durante l’evento da Elsa Leandri, Cantina Guidotti, Vino Nobile di Montepulciano

    Di seguito riportiamo i nostri migliori assaggi:

    Tiberini Vigneto Campaccio Vino Nobile di Montepulciano Riserva 2015
    Tiberini Vigne Vecchie 2017  https://www.tiberiniwine.com/

    Dei Vino Nobile di Montepulciano Madonna della Querce 2017 https://www.cantinedei.it/

    Il Molinaccio Vino Nobile di Montepulciano Riserva la Poiana 2016 https://www.ilmolinaccio.com/

    Le Bèrne Vino Nobile di Montepulciano Riserva Cervognano Alto 2019 https://www.leberne.it/

    Contucci Vino Nobile di Montepulciano Pietra Rossa 2018 https://www.contucci.it/it/

    Tenuta Gracciano della Seta Vino Nobile di Montepulciano Riserva 2018 https://www.graccianodellaseta.com/it/

    Valdipiatta Vino Nobile di Montepulciano Selezione Vigna d’alfiero 2019 https://www.valdipiatta.it/it/nobile.html

    Guidotti Vino Nobile di Montepulciano 2019 https://marcdegrazia.com/producers/guidotti/

     

     

    Elsa Leandri autrice articolo, è sommelier, blogger, esperta vitivinicola.
    Elsa Leandri autrice articolo, è sommelier, blogger, esperta vitivinicola.

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  • Anteprima Chianti Lovers & Rosso Morellino 2023

    Anteprima Chianti Lovers & Rosso Morellino 2023

    Vino, 1500 presenze all’Anteprima Chianti Lovers & Rosso Morellino 2023

    Redazione

    Firenze, 12 febbraio 2023. Sono state circa 1.500 le persone che hanno partecipato all’ “Anteprima 2023 – Chianti Lovers & Rosso Morellino” andata in scena oggi alla Fortezza da Basso di Firenze. Se l’edizione 2022 è stata quella che ha finalmente segnato il ritorno in presenza del pubblico e degli operatori dopo le limitazioni imposte dalla pandemia, questa ottava edizione ha consolidato e ridato slancio all’evento.

    Vino, 1500 presenze all'Anteprima Chianti Lovers & Rosso Morellino 2023, foto da sito
    Vino, 1500 presenze all’Anteprima Chianti Lovers & Rosso Morellino 2023, foto da sito

    Accoglienza calorosa, infatti, per le oltre 120 aziende del territorio che hanno proposto più di 400 etichette di Chianti e Morellino in degustazione. Oltre 250 i giornalisti accreditati per l’evento e numerosi gli operatori del settore che hanno avuto modo di approfondire la conoscenza delle aziende produttrici. A dare un ulteriore tocco di colore alla giornata ci hanno pensato gli Sbandieratori dei Borghi e Sestieri Fiorentini di Figline Valdarno che hanno proposto ai presenti una brillante performance e una sfilata tra gli spazi della storica Fortezza fiorentina.

    Alcune immagine dell'evento, articolo: Anteprima Chianti Lovers & Rosso Morellino 2023, foto da comunicato stampa
    Alcune immagine dell’evento, articolo: Anteprima Chianti Lovers & Rosso Morellino 2023, foto da comunicato stampa

    “Anche quest’anno ci siamo ritrovati con grande soddisfazione ed entusiasmo per presentare le nuove annate del Morellino di Scansano annata 2022 e riserva 2020. È stato un evento vibrante e partecipato – commenta Bernardo Guicciardini Calamai, presidente del Consorzio di Tutela Morellino di Scansano DOCG – nel quale abbiamo condiviso e commentato con la stampa e gli appassionati lo stile inconfondibile e le peculiarità delle nuove annate del Sangiovese che si affaccia sulla costa toscana.

    Chianti Lovers & Rosso Morellino è sempre di più un appuntamento per noi importante per confrontarci con tutti gli amici del Morellino, quelli che amiamo chiamare e considerare i nostri ambasciatori”.

    Alcune immagini dell'evento, articolo: Anteprima Chianti Lovers & Rosso Morellino 2023, foto da comunicato stampa
    Alcune immagini dell’evento, articolo: Anteprima Chianti Lovers & Rosso Morellino 2023, foto da comunicato stampa

    “Il tradizionale format dell’Anteprima 2023 – Chianti Lovers & Rosso Morellino’ – dice il presidente del Consorzio Vino Chianti, Giovanni Busisi conferma essere una certezza nel panorama degli eventi vitivinicoli del nostro territorio. Anche questa ottava edizione è stata un successo sia dal punto di vista della partecipazione, che dell’accoglienza dei prodotti portati in degustazione. L’alta qualità delle etichette è stata percepita ed apprezzata dagli operatori, ma anche dal pubblico. Non possiamo che essere soddisfatti”.

    L’iniziativa è stata organizzata e promossa da Ascot – Associazione Consorzi Toscani per la qualità agroalimentare e realizzata grazie al cofinanziamento Feasr del Psr 2014-2020 della Regione Toscana sottomisura 3.2 anno 2021.

    Logo Consorzio Tutela Morellino di Scansano DOCG, immagine da comunicato stampa
    Logo Consorzio Tutela Morellino di Scansano DOCG, immagine da comunicato stampa

    LA DENOMINAZIONE E IL CONSORZIO TUTELA MORELLINO DI SCANSANO

    Riconosciuto denominazione di origine controllata nel 1978, il Morellino di Scansano ha da poco festeggiato i suoi primi 40 anni. In questo periodo molto è stato fatto per la sua valorizzazione, in virtù delle sue qualità intrinseche e della crescente rinomanza internazionale, tanto da ottenere nel 2006 la Denominazione di Origine Controllata e Garantita, a partire dalla vendemmia 2007.

    Attivo in questa opera di promozione e tutela il Consorzio Tutela Morellino di Scansano, nato nel 1992 per volontà di un piccolo gruppo di produttori. Nel corso degli anni il Consorzio è andato man mano ampliando il comparto associativo, fino ad accogliere più di 200 soci, oltre 90 dei quali con almeno una propria etichetta di Morellino di Scansano sul mercato.

    Da comunicato stampa

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  • Ciociaria da Bere 2023, Basso Lazio di Cristina Santini

    Ciociaria da Bere 2023, Basso Lazio di Cristina Santini

    Ciociaria da Bere 2023, alla scoperta del Basso Lazio e dei suoi vini naturali

    Di Cristina Santini

    Ciociaria da Bere 2023, Basso Lazio di Cristina Santini
    Ciociaria da Bere 2023, Basso Lazio di Cristina Santini

    Il 31 gennaio, nello Spazio Fare del Mercato Centrale di Roma è stata presentata, alla stampa e agli operatori di settore, l’Associazione “Ciociaria Naturale”, a cura di Andrea Petrini di Slow Food Roma e con la partecipazione del Presidente Amedeo Iafrati e dei produttori che ne fanno parte.

    Al termine della conferenza stampa abbiamo approfondito e degustato ai banchi d’assaggio i vini di queste piccole realtà vitivinicole che rappresentano un sodalizio nato durante il periodo pandemico 2020, oggi costituito da dieci Aziende unite nel promuovere e dare un nuovo slancio al territorio del basso Lazio, nel far emergere il potenziale dei vitigni autoctoni locali e incentivare l’enoturismo.

    Ciociaria da Bere 2023, alla scoperta del Basso Lazio e dei suoi vini naturali, foto di Cristina Santini
    Ciociaria da Bere 2023, alla scoperta del Basso Lazio e dei suoi vini naturali, foto di Cristina Santini

    Dalle parole di Amedeo Iafrati: “Tutto è iniziato dall’incontro di quattro amici (Palazzo Tronconi, D.S. Bio, Fra i Monti e Il Vecchio Poggio) per buttare giù un’idea e fare qualcosa insieme, far struttura, un progetto per creare una grande entità vitivinicola, enologica, enogastronomica. Un’idea spontanea nata per trasformare la Ciociaria in un territorio turistico di grandi aspettative.”

    La Ciociaria è un’area che si estende da Nord Ovest a Sud Est seguendo la direzione degli Appennini e comprende la Valle Latina, una depressione valliva, che separa i complessi montuosi.

    Territori differenti caratterizzano la regione: nella zona nord-ovest, quella del Piglio, i vigneti si coltivano a 600/700 mt di altitudine su terre rosse di origine vulcanica e arenarie con componenti di argilla – i suoli perfetti per il Cesanese del Piglio e la Passerina del Frusinate. Le terre rosse donano vini molto più scorrevoli e gentili mentre le arenarie argillose vini più tesi, più compatti.

    A sud est c’è l’altra zona che comprende Arce, Isola del Liri, Cassino, Pescosolido dove l’altitudine cambia notevolmente da comune a comune e il suolo calcareo dona una mineralità importante in tutti i vini rendendoli unici e diversi l’uno dall’altro con un profilo che identifica il territorio di origine.

    Il territorio: "una sorta di mosaico", foto di Cristina Santini
    Il territorio: “una sorta di mosaico”, foto di Cristina Santini

    Una sorta di mosaico – come afferma Andrea Petrini – che va a comporre quest’area meridionale con tutte le sue caratteristiche morfologiche differenti e con i vini che raccontano un territorio al 100%.

    È una filosofia di fare vino naturale che non disdegna un filo comune: sono vini senza lieviti aggiunti, con una quantità di solfiti mediamente bassa, senza filtrazioni e chiarificazioni, caratterizzati da una qualità tale da non poter generalizzare quando si parla di difetti sul “naturale”. Seguire le pratiche e produrre vini naturali è sicuramente più complicato rispetto alla classica vinificazione. Per cui “Date a Cesare quel che è di Cesare….”

    Vi presento le Aziende degustate e qualche mia impressione sui vini:

    Vitivinicola Cioffi di Anselmo Ernesto Cioffi

    Azienda biologica e biodinamica di circa 1,5 ettaro ubicata a Pescosolido in alta collina a 500 mt slm con una produzione di 3500 bottiglie l’anno. I suoli sono composti da sabbia calcarea bianca e più in alto da roccia calcarea dura. Anselmo è un agronomo nella vita e nel 2020 decide di vinificare le proprie uve. I vini sono ottenuti dalla vinificazione in purezza di Passerina, Pampanaro, Campolongo bianco e un blend da Lecinaro nero, Maturano Nero e Uva Giulia.

    Pampanaro Igt 2021, vitigno autoctono antico e raro affinato in acciaio, avvolgente al naso in modo intrigante con sentori che ricordano la mela e il litchi, cenni mediterranei fanno da sfondo al profilo olfattivo. Sorso appagante, di buon corpo, mostra una struttura acida importante con un finale ricco, salino e leggermente balsamico.

    Pampanaro Igt 2021 di Anselmo Ernesto Cioffi, foto di Cristina Santini, articolo: Ciociaria da Bere 2023, Basso Lazio di Cristina Santini
    Pampanaro Igt 2021 di Anselmo Ernesto Cioffi, foto di Cristina Santini, articolo: Ciociaria da Bere 2023, Basso Lazio di Cristina Santini

    Fra i Monti di Rocco Toti e Benedetto Leone

    Rocco Toti: “Il vino penso che sia l’elemento liquido più interessante per ricordare; un evento del genere è determinante per ricordare un grandissimo concetto fatto di Vigneron, di Donne, di Uomini che ci credono, si appassionano, hanno un progetto agricolo serio che punta al biologico, al biodinamico, alla ricerca più possibile pulita, a fermentazioni spontanee non filtrate, non chiarificate, un vero esempio di prodotto sano nel bicchiere.”

    Situata a Terelle in provincia di Frosinone, l’Azienda nasce nel 2017 con il progetto di recupero di vecchi vigneti allevati su terre rosse limose e argillose, tra i 500 e i 1000 mt di altitudine. In Cantina vengono utilizzati serbatoi di cemento in vetroresina e anfore di terracotta per le lavorazioni del Maturano bianco, un’uva autoctona della Valle di Comino, Pinot nero coltivato a 920 mt di altitudine, Merlot e Cabernet Sauvignon. Produzione annua: 25000 bottiglie.

    Sempre in due igt 2021 Maturano bianco proveniente da una piccola parcella con bassissime rese e affinato otto mesi in anfora sulle proprie fecce. È un vino macerato dai bellissimi riflessi aranciati che sorprende all’olfatto per le sue note di frutta fresca di papaya, mela gialla, pesca. La beva di piacevole freschezza denota una certa complessità e una buona spalla acida. Un bel finale con ritorni agrumati e nuance erbacee di sottofondo.

    Fra i Monti di Rocco Toti e Benedetto Leone, foto di Cristina Santini, articolo: Ciociaria da Bere 2023, Basso Lazio di Cristina Santini
    Fra i Monti di Rocco Toti e Benedetto Leone, foto di Cristina Santini, articolo: Ciociaria da Bere 2023, Basso Lazio di Cristina Santini

    Carlo Noro

    L’Azienda agricola Carlo Noro, situata nel Comune di Piglio, rappresenta il punto di riferimento per la Biodinamica in Italia.

    Nasce come produzione di ortaggi alla fine degli anni ’70 ad opera del Papà Carlo fino al 2009 quando, ristrutturata la vecchia casa di famiglia, i fratelli Noro, Simone e Valerio, decidono di creare l’azienda vitivinicola.

    Simone Noro afferma: “Uno dei capisaldi del movimento è la libertà di espressione, è un vino libero, dove la fermentazione spontanea è il tassello finale. C’è ben altro prima! Mi riferisco alla professionalità agricola nel gestire i terreni e il contesto. Se migliora il contesto, migliora il mio vino anche a livello imprenditoriale.”

    I cinque ettari vitati sono micro appezzamenti parcellizzati coltivati sulle terre rosse di origine pozzolanica ricche di argilla per una produzione totale di 20000 bottiglie l’anno. Di proprietà anche mille piante di olive sul Monte Scalambra e altri 5 ettari attorno al corpo aziendale che un tempo erano coltivati a ortaggi e che oggi invece sono utilizzati a scopo di ricerca sull’agricoltura biodinamica.

    Due vini in degustazione: Oncia Bianca Igp 2020 Passerina e Malvasia di Candia e Collefurno IGP 2020 Cesanese di Affile.

    Collefurno IGP 2020 Cesanese di Affile, foto di Cristina Santini
    Collefurno IGP 2020 Cesanese di Affile, foto di Cristina Santini

    Il Cesanese Collefurno fermenta a contatto con le bucce per 18 giorni, matura dieci mesi in tonneaux esausti e affina dodici mesi in bottiglia. L’accostamento al naso rivela un mix di frutta rossa anche più scura molto generosa (Visciola, mora, Ciliegie) che incontra le note di fiori secchi.

    Il Sorso è agile e di grande concentrazione, avvolgente e succoso con tannini fitti. Una bella vitalità che chiude in un finale persistente di note speziate e richiami terrosi.

    D.S. Bio di Danilo Scenna

    Torniamo verso la parte appenninica, a Pescosolido, con un’Azienda che nasce nel 2012 per seguire le due passioni di Danilo, il vino e i cavalli. Si alleva il Pony di Esperia, una razza in via di estinzione del basso Lazio e si coltivano vitigni autoctoni della media Valle del Liri e della Valle di Comino come Maturano bianco, Lecinaro, Uva Giulia, Maturano nero, Capolongo, Pampanaro.

    Dieci appezzamenti parcellizzati e allevati in regime biodinamico in un raggio di sei chilometri con sei suoli completamente diversi. Sei vini per sei etichette frutto di sei morfologie diverse di suolo.

    Arcaro Igt 2020 è il Maturano bianco coltivato su suolo ricco di scheletro e sedimenti calcarei a 630 mt di altitudine, affinato in cemento sulle fecce fini per qualche mese.

    Al naso un dolce richiamo di sensazioni agrumate che si legano a leggere note speziate. Il sorso pieno, scattante di freschezza ha una bella mineralità molto netta. Un vino territoriale armonioso e di buona persistenza gustativa.

    Arcaro Igt 2020 di Danilo Scenna, foto di Cristina Santini, articolo: Ciociaria da Bere 2023, Basso Lazio di Cristina Santini
    Arcaro Igt 2020 di Danilo Scenna, foto di Cristina Santini, articolo: Ciociaria da Bere 2023, Basso Lazio di Cristina Santini

     I Ciacca

    Vicino Picinisco, in piena valle del Comino, troviamo l’Azienda agricola dell’Avvocato italo-scozzese Cesidio Di Ciacca nata nel 2012 che coltiva solo Maturano in unico appezzamento di circa 5 ettari a 600 mt slm. È stato un progetto molto ambizioso, legato anche alla sostenibilità, che ha riguardato la riqualificazione del vecchio Borgo rurale Di Ciacca appartenuto alla Famiglia e risalente al XVI secolo. Il Borgo ospita, oltre la Cantina di vinificazione, una Scuola internazionale di agronomia ed enogastronomia, un’enoteca, un albergo con sala di degustazione e ospitalità.

    Vigneto spettacolare a filiera biologica dal quale escono tre tipologie di Maturano.

    I Ciacca, foto di Cristina Santini, articolo: Ciociaria da Bere 2023, Basso Lazio di Cristina Santini, articolo: Ciociaria da Bere 2023, Basso Lazio di Cristina Santini
    I Ciacca, foto di Cristina Santini, articolo: Ciociaria da Bere 2023, Basso Lazio di Cristina Santini

    Maria Ernesta Berucci

    Da Presidente della “Strada del Vino Cesanese” a Vigneron con 3,5 ettari condotti insieme al marito Geminiano nella zona del Piglio.

    Radici vinicole antiche quelle della Famiglia Massimi Berucci, ma di recente costituzione l’azienda che nasce nel 2008 ad opera del fratello Francesco.

    Nel 2015 Maria incontra Geminiano, uomo dalle numerose esperienze anche all’estero in vari campi, e oltre ad unire le loro vite, uniscono le vigne, le idee progettuali dando vita all’azienda vitivinicola attuale, orientata verso il più naturale dei metodi, l’agro-omeopatia, favorendo la biodiversità e lavorando in funzione del benessere produttivo.

    Attualmente producono 15.000 bottiglie l’anno divise in varie tipologie e concentrate soprattutto sul Cesanese del Piglio e Passerina del Frusinate.

    Dalle parole di Maria: “Ciociaria Naturale per me è la conferma che questo areale – che è stato sempre un fanalino di coda del Lazio – in realtà va, si lavora con una grande serietà e rispetto per la vite in un contesto paesaggistico che non sempre è tutelato da chi lo governa. Invece chi lo lavora da diversi anni fa un lavoro molto differente e forse grazie a realtà come le nostre, non unite a caso, incentrate sulla professionalità, qualcosa sta cambiando anche nel consumatore che assaggia i nostri vini.”

    Maria Ernesta Berucci, la sua produzione, foto di Cristina Santini, articolo: Ciociaria da Bere 2023, Basso Lazio di Cristina Santini
    Maria Ernesta Berucci, la sua produzione, foto di Cristina Santini, articolo: Ciociaria da Bere 2023, Basso Lazio di Cristina Santini

    Raphaël Cesanese del Piglio Docg 2021 blend di uve Cesanese di Affile e Nostrano provenienti dal vigneto di 1h di 45 anni di età coltivato su terreno di matrice vulcanica misto ad argilla e rocce calcaree. Vinificazione e affinamento in vasche di cemento con travasi di illimpidimento e anfore da 500 lt.

    Un concentrato di frutta rossa e speziatura che dal naso si amplifica al palato riscontrando una facilità di beva, una freschezza vivace e una trama setosa. Conquista per il suo sorso lungo e persistente.

    La Visciola – Piglio

    Realtà che nasce nel 2005 dalla passione di Piero Macciocca e la moglie Rosa con 1,5 h da subito adottando i principi della biodinamica e con una produzione di partenza di 700 bottiglie all’anno. Oggi ne producono 15000 provenienti da vigneti parcellizzati; ogni appezzamento è un vino diverso, vinificato separatamente. Una Cantina piccola ma con una grande qualità che produce quattro Cru da uve Cesanese di Affile, un vino base misto con uve degli altri appezzamenti e una Passerina rifermentata e in versione macerata.

    Due vini in degustazione: Donna Rosa Passerina del Frusinate Igt 2019 e Priore Mozzatta Cesanese del Piglio Docg 2019

    Il Cru “Mozzatta” è un Cesanese d’Affile che affina 12 mesi in Tonneaux e 24 mesi in bottiglia. Ha una grande eleganza che domina nel calice con una progressione impressionante ogni volta che si assaggia. La complessità di naso, tra visciola e ciliegia, sentori di sottobosco e note speziate si riscontra anche alla beva trascinata da una buona componente acido-sapida e una finezza di tannini ben integrati. Grande potere evolutivo.

    Alcuni vini della produzione, foto di Cristina Santini
    Alcuni vini della produzione, foto di Cristina Santini

    Palazzo Tronconi di Marco Marrocco

    Siamo ad Arce, nella Valle del Liri, quasi al confine con la Campania.

    Marco non era un vignaiolo e, spinto dalla passione per il suo territorio arcese, da ingegnere abbandona la professione e la vita romana per trasferirsi in campagna e dedicarsi al vino.

    Oggi l’Azienda coltiva 33 ettari di cui 14,5 di vigna, 7,5 di uliveti, 1h di noccioleto ed è costituita dalla Cantina, dall’osteria e dal b&b all’interno di Palazzo Tronconi.

    Nel 2010 compra i terreni e pianta le prime viti allevate in regime biodinamico.

    Laureatosi poi in Enologia nel 2014 e grazie ad alcune conoscenze nel campo vitivinicolo, come il Prof. Gaetano Ciocchi – che è stato il primo a registrare nel 2009 queste rare varietà – punta sulla coltivazione di antichi vitigni come Lecinaro, Olivella, Maturano, Capolongo e Pampanaro, sconosciuti al Catasto Vitivinicolo prima di quell’anno.

    “È sempre presente lo studio, la sperimentazione e il giocarsi tutto in campo perché poi quando l’uva arriva in cantina i giochi sono fatti non potendo utilizzare tutti quei stratagemmi che vengono usati nell’enologia moderna.”

    Tra i vini in degustazione ho scelto di parlarvi di Zi’tore Lecinaro Igt 2021 che affina 15 mesi in vasche di cemento.

    I suoi profumi di prugna e di cannella accolgono cenni di tabacco in foglia per un’armonia impressionante. Ingresso al palato pieno e succoso guidato da tannini morbidi.

    Il vino in degustazione di Marco marrocco, foto di Cristina Santini
    Il vino in degustazione di Marco Marrocco, foto di Cristina Santini

    Aurete

    L’Azienda, nata nel 2016 ad Esperia, nel Sud del Lazio, all’interno del Parco Naturale dei Monti Aurunci, ha una superficie vitata di 4 ettari di cui 1,5 h costituiscono il vigneto “Aurete” piantato nel 2018, 2 h il vigneto “Via Romana” e mezzo ettaro il vigneto più antico pre-fillossera di fine ‘800, a piede franco, il “Cariano”.

    Nel corso dei millenni, l’erosione carsica e la sedimentazione di minerali a valle dovuta alle piogge ha determinato la formazione di suoli rosso scuro ricchi di ferro e magnesio, molto interessanti dal punto di vista geologico e ideali per la viticoltura. Un territorio completamente diverso dagli altri.

    I movimenti tettonici frequenti hanno portato alla luce nel 2000 orme di dinosauri nei vigneti. Ecco spiegate le etichette!

    Inseriti nel 2021 dall’Arsial nel Registro Nazionale, spiccano la Reale bianca semiaromatica dalla quale viene prodotto un Orange wine e il Raspato Nero, vinificati entrambi in anfora di terracotta con fermentazioni spontanee, riposo in anfora o clayver.

    Theron 2020 Aurete, foto di Cristina Santini, articolo: Ciociaria da Bere 2023, Basso Lazio di Cristina Santini
    Theron 2020 Aurete, foto di Cristina Santini, articolo: Ciociaria da Bere 2023, Basso Lazio di Cristina Santini

    Il Thero 2020 ottenuto da Reale bianca e un piccolo saldo di Trebbiano è un Orange wine dalla lunga macerazione di 45 giorni sulle bucce, svinatura, pressatura e continui bâtonnage durante il suo affinamento in anfora.

    Il suo gradevole aroma di margherite e primule accompagna l’intensa nota agrumata e le sue spezie dolci. La beva così palpitante, minerale e fresca si allunga in un finale meraviglioso di frutta esotica.

    Il Vecchio Poggio

    A Isola del Liri si trova l’Azienda agricola di Amedeo Iafrati e sua moglie Graziella, nata nel 2017 ma legata alla viticoltura dagli anni ’60, con un ettaro di vigna messo a dimora su una collina ben esposta.

    Amedeo Iafrati racconta: “L’idea di piantare la vigna mi è venuta quando ero bambino, a sei anni, perché già bevevo vino. C’è sempre stata questa idea. Poi ho piantato un po’ di vigna lì dove avevo due ettari di terreno. Abbiamo fatto la Cantina e la sala degustazione nuove e stiamo cercando di promuovere i nostri vini fatti principalmente da Syrah.”

    Dopo varie sperimentazioni, si coltiva Syrah, Lecinaro, Passerina (da poco piantata che uscirà tra qualche anno), Malvasia del Lazio e Riesling da cui viene prodotto il bianco. Per gli affinamenti la scelta è orientata sulle anfore Tava, fuori terra e in ceramica fatte a mano, che riescono ad esaltare, nei vini, il territorio fatto di pietra calcarea argillosa.

    In degustazione Puddinga IGP 2019 85% Cabernet Sauvignon e 15% Syrah ottenuto dalla macerazione di 20 giorni sulle bucce e 20 mesi di affinamento in anfora.

    Un olfatto ricco di frutti rossi di Cassis e Ribes nero, sbuffi di cacao e liquirizia che vertono sulle note speziate e leggere di tabacco al profilo gustativo. Un vino leggiadro, goloso, di ottimo equilibrio.

     

    Il Vecchio Poggio, foto di Cristina Santini, articolo: Ciociaria da Bere 2023, Basso Lazio di Cristina Santini
    Il Vecchio Poggio, foto di Cristina Santini, articolo: Ciociaria da Bere 2023, Basso Lazio di Cristina Santini
    Cristina Santini Sommelier, winewriter, esperta vitivinicola
    Cristina Santini Sommelier, winewriter, esperta vitivinicola

    Siti partners: https://www.foodandwineangels.com/ https://carol-agostini.tumblr.com/

  • San Valentino 2023 a Milano da Dada in Taverna

    San Valentino 2023 a Milano da Dada in Taverna

    SAN VALENTINO A MILANO DA DADA IN TAVERNA

    Redazione

    Un menù sofisticato e afrodisiaco dedicato agli inguaribili romantici per trascorrere una piacevole serata con la propria dolce metà

    San Valentino 2023 a Milano da Dada in Taverna, foto da comunicato stampa
    San Valentino 2023 a Milano da Dada in Taverna, foto da comunicato stampa

    Per celebrare la festa degli innamorati, seguendo quell’intramontabile cliché che ci piace così tanto – una cena a lume di candela –, gli Chef Paolo Anzil e Davide La Grotteria di DaDa in Taverna, uno dei ristoranti di riferimento nel panorama meneghino, sono pronti con un menù da “perdere la testa” per offrire una serata perfetta, proprio come la desideriamo.

    Chef Paolo Anzil, San Valentino a Milano da Dada in Taverna, foto da comunicato stampa
    Chef Paolo Anzil, San Valentino a Milano da Dada in Taverna, foto da comunicato stampa

    La proposta per questo San Valentino prevede un menù a base di uno degli ingredienti più afrodisiaci per eccellenza: il pesce, con molluschi e crostacei, preparati con diverse cotture, in diverse consistenze. Cinque le portate che raccontano la grande creatività degli chef. Ancora una volta hanno voluto stupirci creando piatti sorprendenti, selezionando spezie e ingredienti raffinati di primissima qualità e optando per ortaggi di stagione.

    Si inizia con un’entrée di cappasanta ai carboni, cardo gobbo del Monferrato, con bagna cauda alle ostriche; segue un antipasto dal sapore delicato ma al contempo molto complesso: una terrina d’astice e the jasmine, brodo di spinaci e cardamomo, un mix sorprendete per naso e palato.

    Davide La Grotteria, San Valentino a Milano da Dada in Taverna, foto da comunicato stampa
    Sous Chef Davide La Grotteria, San Valentino a Milano da Dada in Taverna, foto da comunicato stampa

    Il primo gioca su sapori e consistenze: Zuppetta tiepida di grano cotto e zenzero, insalata d’inverno cotta e cruda, bottarga di muggine che esalta il gusto.

    Per continuare, un piatto davvero particolare non solo per i suoi profumi e sapori ma anche per l’estetica e le scelte cromatiche: Corba rossa del Gargano cotta alle fave di cacao, scalogno fondente, amaranto e fiori di broccolo.
    Due piatti serviti contemporaneamente: in uno il pesce con l’amo – a simboleggiare la conquista del cuore della persona amata – e nell’altro, il filo con le sole guarnizioni previste per questa pietanza.

    E per sugellare questo inno culinario a Eros e ai suoi seguaci, tra gli ingredienti per questo appuntamento non poteva certo mancare il frutto della passione scelto per un finale in bellezza e dolcezza. Viene infatti proposto come sorbetto con foglia ostrica, castagne e mela verde.

    Piatti eleganti e ricercati che fanno sognare, con colori vivaci per far sì che il piatto possa essere mangiato anche con gli occhi!

    L'atmosfera e ambiente di Dada in Taverna, foto da comunicato stampa
    L’atmosfera e ambiente di Dada in Taverna, foto da comunicato stampa

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    Cappasanta ai carboni, cardo gobbo del Monferrato, bagna cauda alle ostriche

    Terrina d’astice e the jasmine, brodo di spinaci e cardamomo

    Zuppetta tiepida di grano cotto e zenzero, insalata d’ inverno cotta e cruda, bottarga di muggine

    Corba rossa del Gargano cotta alle fave di cacao, scalogno fondente, amaranto e fiori di broccolo

    Sorbetto al frutto della passione e foglia ostrica, castagne e mela verde

    70 euro bevande escluse

    Si propone un abbinamento di vini al calice consigliato, al costo di 30 euro per persona oppure di champagne al costo di 50 euro per persona

    Uno dei piatti proposti da Dada in Taverna, foto da sito
    Uno dei piatti proposti da Dada in Taverna, foto da sito

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