Tag: carolagostini

  • Rossignoli Rinaldi i loro 3 primi vini ad Hostaria Verona 2022

    Rossignoli Rinaldi i loro 3 primi vini ad Hostaria Verona 2022

    La prima volta non si scorda mai. In anteprima Rossignoli Rinaldi e i loro 3 primi vini ad Hostaria Verona

    Di Davide Zilio

    L’intento era buono ma poi il racconto è finito per dar spazio al cuore. Sabato 15 ottobre sono partito per visitare l’evento dedicato al vino nel centro di Verona: Hostaria. Una manifestazione che ormai ha raggiunto l’ottava edizione e ha registrato ben 22 mila biglietti venduti, arrivando in sold out nei 3 giorni in poco tempo. Sono molto felice perché non vedevo la citta così piena da una vita.

    Volevo raccontare di questo evento e dei tanti produttori presenti, cercando di riportare le loro esperienze e le sensazioni dei loro prodotti più rappresentativi e anche la gioia di poter rincontrare tanti amici che non abbracciavo da molto tempo, ma poi, ogni tanto, capitano cose inaspettate che non credevo più di trovare, ossia la genuinità della novità.
    Bene o male quando vado ad una manifestazione trovo tante cantine conosciute, direttamente o indirettamente e tante altre che ancora non ho avuto il piacere di scoprire ma raramente cantine che non ho mai sentito e nate “ieri”.

    Rossignoli Rinaldi, articolo: La prima volta non si scorda mai. In anteprima Rossignoli Rinaldi e i loro 3 primi vini ad Hostaria Verona
    Rossignoli Rinaldi, articolo: La prima volta non si scorda mai. In anteprima Rossignoli Rinaldi e i loro 3 primi vini ad Hostaria Verona

    Questo è il caso di “Rossignoli Rinaldi”, una realtà nata praticamente da pochissimo. Mi ferma, camminando, una ragazza molto solare, che scopro poi essere una delle figlie, che mi chiede semplicemente se avessi mai assaggiato vini dalle Colline Moreniche del Lago di Garda di Verona (strano modo per chiedermi se conoscessi la zona del Custoza e del Bardolino, ma nella realtà loro non producono e produrranno vini della denominazione perché vogliono dare libera espressione a questa terra tanto particolare per la conformazione di origine glaciale del suo suolo e per il clima prettamente mediterraneo mitigato dal Lago di Garda stesso).

    I suoi occhi brillavano talmente tanto di quella passione per il mondo del vino, che non vedevo da tanto, che decisi di rispondere semplicemente… Molto poco! (in realtà sono cresciuto in quelle terre) I tuoi vini provengono da questa zona? Allora sarei curioso di assaggiarli.

    Il racconto si sussegue tra piccoli aneddoti di quando era bambina e giocava in questo vigneto e ogni volta che alzava gli occhi ricordando quei momenti, si illuminavano. Ci tiene a precisare che il vigneto, tutto collinare, si trova sulle Colline Moreniche vicino a Villafranca di Verona. “È un piccolo appezzamento ricevuto in eredità dal nonno.” continua Marianna, questo il suo nome “ Quell’eredità, non lo sapevamo ancora, fu l’inizio di una grande avventura, di un sogno che stiamo vivendo ancora oggi e ancora facciamo fatica a crederci.

    Non c’è mai stata, negli inizi, la volontà di diventare produttori perché tutti i componenti della famiglia, oggi, hanno un’attività da gestire. La prima volta che abbiamo visto quel vigneto, dopo la morte di nostro nonno, è stato drammatico. Negli ultimi anni della sua vita, non potendo più lavorare, aveva abbandonato quel pezzo di terra, che per noi è sempre stato un angolo di paradiso, perché ogni volta che lo vedevamo, rivivevamo i nostri ricordi più belli dell’infanzia: quel mondo onirico fatto di giochi, di aiuti in casa, di pranzi con il cibo coltivato e prodotto da noi con le varie famiglie che abitavano la “Casa Rossa”, così chiamata proprio per il colore della stessa.

    L’idea di lavorare…” prosegue Mariannai campi per farli tornare agli splendori di quei bellissimi ricordi, è stata doverosa in segno di rispetto e di omaggio ad un uomo che ha dato tutto a quella terra, per lei e per noi. Del tutto ci siamo presi particolarmente cura di un piccolo appezzamento, con un’età della vite di almeno 50 anni, una piccola parte che aveva sempre aricevuto le migliori attenzioni, perché, per lui, da lì veniva il vino più buono”.

    Sentirla parlare è un trasporto di emozioni e il bello è che riesco ad immaginare il vino pur non avendolo assaggiato né sentito parlare.
    Severosso” è un vino prodotto da uve a bacca nera delle sole varietà presenti in questa particolare parcella. Le uve sono le autoctone Corvina e Rondinella con una buona percentuale di Cabernet Sauvignon.

    Marianna e Francesca Rinaldi
    Marianna e Francesca Rinaldi

    Guardo l’etichetta, molto particolare e chiedo specifiche. Alla mia domanda Marianna si ferma, si volta e chiama Francesca, la sorella, che opportunamente ferma la degustazione con un’altra persona e si interscambia con la sorella che, come in una danza, continua, come se il discorso non si fosse mai interrotto. Lunghi secondi di silenzio, gli occhi si arrossiscono e con una timida voce quasi tremante mi racconta che quell’etichetta nella realtà è un quadro, girandosi me lo mostra appeso allo stand, che aveva dipinto durante il lutto di suo nonno e che non voleva diventare un’etichetta.

    Mi mostra nel dipinto i lineamenti delle Colline Moreniche, parte del volto di suo nonno Severino e quella macchia rossa che rappresentava la sua passione per quel vigneto e il vino stesso. “Vedi…” continua Francesca “ questa prima annata, la 2019, voleva essere solo un vino in omaggio al lavoro di nostro nonno e le poche bottiglie prodotte, neanche 600, erano solo per noi, per la nostra cantina privata. Per questo motivo quel quadro, così intimo e privato per me, era perfetto per quel vino… perché sarebbe rimasto in casa per noi.

    Ma poi… e c’è sempre un ma… succede che dopo mesi dall’imbottigliamento, arriva il momento o meglio il coraggio di assaggiarlo. Era un pomeriggio come tanti altri, dove eravamo tutti a casa dopo il pranzo domenicale e nel grigiume di quel momento piovoso decidemmo di provarlo, e stappato… la meraviglia!

    Non ci aspettavamo grandi cose, ma il vino era veramente buono. Delicato, pieno di profumi e una persistenza gustativa equilibrata lunghissima. Mio padre che di solito è molto critico rimase in silenzio per parecchio tempo; mia madre, invece, è scoppiata in lacrime, lacrime di gioia e di liberazione, non aveva mai pianto nemmeno in quei giorni del funerale (ora stavo quasi piangendo anch’io). Credo che fu proprio quello il momento in cui, tra sguardi fugaci e scintillanti, comparve l’idea di iniziare a condividerlo. Era il vino più buono che avessimo mai assaggiato, o per lo meno lo era per noi”.

    Dopo questo avevo il cuore in gola, non mi era mai capitato di avere un incipit del genere su un vino. Di solito iniziano tutti dalle scelte agronomiche, dalle varietà, dalle proprietà uniche del territorio e dalle caratteristiche quasi taumaturgiche di quella specifica vendemmia. Questa edizione di Hostaria, ben ideata dal suo presidente Alessandro Medici, è stata per loro la prima volta assoluta che si sono presentati in pubblico dove hanno fatto assaggiare in anteprima il vino al di fuori della famiglia. Da quel primo 2019 sono arrivati alla 2021, messa in bottiglia circa un mese fa. E ormai è arrivato il momento celebrativo dell’assaggio.

    vino Severosso di Rossignoli Rinaldi
    Vino Severosso di Rossignoli Rinaldi

    Mi consigliano di iniziare dalla 2020. Il naso è molto elegante, fine e delicato, è un continuo passaggio da frutti rossi maturi a speziature dolci di cioccolato, tabacco e noce moscata. La bocca è esplosiva e perfettamente bilanciata tra acidità e avvolgenza morbida, pur rimanendo sotto i 2 grammi litro di residuo zuccherino.

    Il colore granato della 2019 è quasi uguale alla 2020, se non per il naturale trascorrere del tempo, è molto curioso perché nonostante le stesse uve e le medesime tecniche si presenta molto diversamente. Il naso è un tripudio di piccoli frutti rossi con leggere note di rosa selvatica e violette e marcate note speziate di pepe nero, di cacao, quasi cuoio e una delicata espressione di paprica e noce moscata. In bocca trionfa l’acidità che accompagna il gusto all’infinito, soavemente armonico.

    Tutta questa diversità sta nell’espressione carismatica dell’annata. La 2020 è stata più calda e si è indirizzata verso note più mature, evolute e rotonde, mentre la 2019 è stata più equilibrata con un finale stagionale con ottime escursioni termiche e questo ha permesso di mantenere nel vino tutta la sua profondità, la sua freschezza ed evidenziare tutte le sue note speziate varietali. Sì perché la cosa magnifica di tutte queste espressioni è che sono naturali e proprie dell’uva infatti tutti i profumi terziari sono varietali e non provengono da una maturazione in legno perché il vino affina solo in bottiglia e questo, appunto, per preservare tutte le caratteristiche e peculiarità senza alterarlo o coprirlo con altri gusti.

    “Sì, perché è già buono così” mi anticipa Laura, la madre di Francesca e Marianna, figlia di Severino, “il nostro compito è solo quello di curare questa terra e preservarla per le generazioni future. Vedi?!?” continua “se tu hai la pazienza di saper ascoltare la vigna e fai di tutto per lasciarla in equilibrio, allora non puoi far altro che raccogliere il miglior frutto possibile.

    E poi abbiamo il dovere di riuscire a preservare anche la memoria storica di questo vigneto di oltre 50 anni. La cultura del biologico per noi non è una pratica, ma l’unica strada possibile. Il vino è quello che è e questo “Severosso” deve rimanere puro e intatto, dandomi la possibilità di poter rivivere ogni volta quella felicità che riesce a riportarmi a quella vita contadina, fatta sì di fatica e duro lavoro, ma spensierata costituita di unione familiare, cibo sano, di aria frizzante. Il vino altro non è che questo: felicità… dove ognuno vive la propria”.

    la Famiglia Rossignoli Rinaldi con Marianna, Francesca, Federico e Angelo Rinaldi e Laura Rossignoli
    la Famiglia Rossignoli Rinaldi con Marianna, Francesca, Federico e Angelo Rinaldi e Laura Rossignoli

    Personalmente credo che nella realtà si vada oltre e credo che provare un’infinità di emozioni grazie al vino e alla voce che il produttore riesce a dargli, ossia quell’impronta unica che lo distingue tra tutti gli altri, sia una cosa extraterrena. Questo accade poche volte ma quando ci riesce è pura magia e queste magnifiche donne oggi mi hanno coccolato con tutto questo.

    Rossignoli Rinaldi, questo il nome di questa realtà vitivinicola, mi ha fatto un regalo fantastico: ritornare ad emozionarmi con un solo vino e con semplici parole che venivano dal cuore. Sono solo agli inizi, devono ancora completare il proprio sito internet e gli altri vini, come il prossimo Metodo Classico, devono ancora arrivare, sono in cantina in fase di affinamento, perché come mi ricorda Angelo, padre di Francesca e Marianna, marito di Laura, i vini sono come i propri figli e dobbiamo lasciarli andare nel mondo nel momento giusto, né troppo presto, né troppo tardi.

    Non posso far altro che aspettare i futuri vini e di augurare di non perdere mai quella genuinità familiare e di rispetto verso la campagna e il vino stesso, che, oggi, il più delle vote si fa fatica a percepire nello storytelling tanto costruito dalle aziende per attirare gli appassionati del vino. A volte basta veramente poco… un buon vino e persone vere.
    Grazie

    Davide Zilio

    Davide Zilio consulente, formatore, docente e come produttore di vino
    Davide Zilio consulente, formatore, docente e produttore di vino

    Sito Autore: http://www.tastinglover.com/?page_id=419

    Sito Partner: https://carol-agostini.tumblr.com/  https://www.foodandwineangels.com/

     

  • A CASALE DELLA MANDRIA ARTE E CUCINA: NEL REGNO DEI 5 SENSI

    A CASALE DELLA MANDRIA ARTE E CUCINA: NEL REGNO DEI 5 SENSI

    A CASALE DELLA MANDRIA ARTE E CUCINA: NEL REGNO DEI 5 SENSI

    Ilaria Castagna e Cristina Santini
    Partners in Wine

    Ci sono pochi luoghi in una vita, forse persino uno solo, in cui succede qualcosa, luoghi che respiri e senti tuoi. Certi luoghi hanno il grande potere di lasciarti addosso la curiosità di conoscerli più a fondo. Questo, è un luogo che non si guarda soltanto ma si respira.

    Il colore del cielo, l’odore intenso del terreno , il suono delle foglie mosse dal vento e la sensazione di libertà ci fanno capire che pochi posti esistono così al mondo. Un posto che si respira con l’anima.
    E poi accade che, girovagando tra l’erba alta e l’arte sospesa, ci guardiamo come a riconoscere che qualcosa è entrato in noi e che non possiamo farne a meno. Ne vogliamo godere e non vogliamo più lasciarlo andare.

    A Casale della Mandria. Arte e cucina: nel regno dei cinque sensi
    A Casale della Mandria. Arte e cucina: nel regno dei cinque sensi

    La meravigliosa storia del Casale della Mandria della Famiglia Verri

    Una storia particolare. Un padre da sempre costruttore fino al 69, uno dei più grandi costruttori su Roma.
    “Papà mi costruì a due anni una cassetta della frutta con quattro cuscinetti e mi fece questa macchinetta; io ci sono montato due volte però mi annoiavo perché per me erano giochi inutili. Quindi, caricavo la cortina in questa cassetta, salivo sulle palanche e portavo i mattoni agli operai”.
    Questo era Giuseppe Verri a due anni. E lo è ancora oggi, un grande lavoratore pieno di buoni propositi, pieno di fantasie e sogni come lo sono i veri artisti.

    Nel 1996, dopo l’inizio della crisi edilizia, Papà Verri, capace a fare un po’ di tutto, trasferisce al figlio la passione per il legno ed insieme cominciano a costruire tavoli, ma tavoli artistici, con le gambe intarsiate di castagno belle resistenti.
    Giuseppe ci racconta che in quel periodo venne una famiglia gitana che desiderava un tavolino da otto metri per la sua numerosa famiglia, dodici figli che vivevano tutti di elemosina. Al che tutti pensarono che questo fosse un lavoro non pagato, ma l’animo buono del padre prevalse e il tavolo venne ultimato e pagato.

    Nel 1999, vendendo un capannone a Lariano e avendo una piccola disponibilità, la famiglia Verri aveva desiderio di cambiare posto per cui Giuseppe andò alla ricerca di un casale in Toscana.
    Nel frattempo ai castelli, il papà, con atto di generosità, portava il pane fatto a legna a questi gitani e tornando a casa una sera notò un agriturismo completamente distrutto, ma con il cartello vendesi. Fu amore a prima vista, staccò il cartello e lo mise nel furgone. Un casale abbandonato da dieci anni, passato in eredità a molte famiglie facoltose, originariamente di 5000 ettari.
    Il 19 luglio del 1999 la Famiglia Verri divenne proprietaria del casale.

    Foto di Giuseppe Verri esposte all’interno delle sale
    Foto di Giuseppe Verri esposte all’interno delle sale

    Ad oggi la proprietà è di otto ettari, in regime biologico dal 1956, di cui un ettaro di luppolo per fare la birra, un ettaro a cereali utile per fare il pane, cucinato a legna ogni settimana fino a prima della pandemia, a rotazione tra farro, grano duro e grano tenero, il resto ortaggi e alberi da frutta.

    Anche un ettaro di Ulivi per fare l’olio perlopiù per un consumo interno come la frutta per le marmellate. Così anche la pasta, gli spaghetti di farro, targati “Verrigud” , ricevendo il certificato per il biologico nel 2001.
    Dopo la crisi della ristorazione intorno al 2018, l’agriturismo ha avuto un picco in discesa. Con la pandemia poi è venuta a mancare la gente, come ben sappiamo, soprattutto il sabato sera con il locale pieno.
    “A me manca il brusio del sabato sera”.

    Giuseppe ci rincuora dicendo che da settembre finalmente il casale sta riprendendo pian piano il suo ritmo; c’è molto da fare, c’è molto da sistemare, ma c’è una ripresa. C’è da dire che, essendo l’agriturismo situato in un posto più isolato in mezzo alla campagna di Lanuvio, la ripresa ha tardato a farsi sentire.

    OLTRE L’IMMAGINAZIONE

    Il posto per noi è veramente bello, sprigiona energia positiva, ha uno stato un po’ dimenticato, però non c’è finzione, è quello che è senza nessuna maschera, dall’aria un po’ malinconica, come lo è Giuseppe, ma vero, autentico in tutti i suoi aspetti. L’erba alta nasconde tante cose o perlomeno così ci sembra. È una sensazione!

    Quanti luoghi ci sono nel mondo che appartengono così a qualcuno? Giuseppe questo lo ha nel cuore, l’arte gli scorre nelle vene e la dona ad ogni persona che, anche solo di passaggio, lascia un pezzetto di sé.
    All’entrata veniamo subito sorprese e meravigliate dalle sue opere, sculture fatte negli anni da Giuseppe, perché Giuseppe è tante cose, ma soprattutto è un grande artista con una fervida immaginazione. Noi lo definiremmo un uomo d’altri tempi.

    Varie opere in giardino
    Varie opere in giardino

    Uno dei cardini del Casale della Mandria è l’accoglienza. Appena arrivate, dovendo fotografare il luogo, siamo state accolte dal papà nel salone di casa che fa parte del ristorante, dove ci sono le fotografie di famiglia.
    Giuseppe, andato a prenderci la buona carne a Rieti, appena arrivato, ci ha fatto subito sentire a casa, accendendo il suo grande braciere e preparandoci salumi e formaggi per deliziare il nostro palato. Ovviamente anche il vino. Più di un vino.

    Salumi, formaggi, vino Azienda Marco Carpineti di Cori e Azienda Di Marzio di Lanuvio
    Salumi, formaggi, vino Azienda Marco Carpineti di Cori e Azienda Di Marzio di Lanuvio

    Ci sorprende con un pensiero profondo, così all’improvviso, dicendoci che non si mangia soltanto con la pancia ma si mangia con gli occhi, con la pelle, con gli odori e con i colori.
    Il suo progetto è quello di portare a tavola cibo buono, biologico, cotto in quel momento. “Voglio pensare ai colori, all’arredamento esterno. L’idea di mangiare arte sui tavoli colorati. Ma questa è la mia velleità artistica”.
    Ci lascia lì, a riflettere. Si, perché lui ti parla e poi ti lascia riflettere, fantasticare, mettere a fuoco la tua vita.

    Giuseppe Verri felice al taglio della carne
    Giuseppe Verri felice al taglio della carne

    UN NOME ANTICO, UNA DIMORA ANTICA

    Il casale è stato edificato nel 500 a.c. su una villa romana; ci sono resti di capanne, tribù, mosaici romani, anfore, monete, tutti reperti lasciati alla natura e coperti dall’erba alta.

    Nel 1600, essendo stato proprietà dei romani, c’era il pozzo. Un unico pozzo di acqua pura, perché tutt’intorno era palude, scavato a mano a ottanta metri di profondità, con un fontanile che dava acqua a tutte le zone limitrofe. Quindi tutte le mandrie della zona venivano ad abbeverarsi. Da qui il nome dell’attuale Casale.
    Nel 1603 era di proprietà dei Sforza Cesarini e la sua posizione viene menzionata su tutte le cartine geografiche storiche. Che storia.

    Casale della Mandria è conosciuto tantissimo sia in Italia sia all’estero; ci sono clienti di Seul, americani, tedeschi, belgi, francesi che sostano in questo splendido luogo beneficiando sia dell’ospitalità delle camere sia del cibo genuino. Per il benessere dei suoi ospiti, Giuseppe si occupa anche degli spostamenti con una navetta da e per la stazione Termini.

    UNA VITA RICCA DI IDEE

    “Sono un ingegnere, un cuoco, un falegname, un pizzaiolo, un contadino, un muratore , tutto faccio, ma la cosa che più mi piace è essere un contadino, l’idea di camminare scalzi tra i campi”.

    Da qui anche l’idea di fare una scultura alta 1,20 che rappresentasse un contadino, un guerriero contadino, come lui ama definirsi, alto e grosso.

    Non sapendo che nell’antica Roma esistevano veramente questi guerrieri contadini che facevano parte del popolo dei Volsci e abitavano Velletri e Anzio. Polusca era un’antica città del “Latium Vetus” nel territorio dei Volsci e riconquistata poi dai romani. Il Nibby, storico famoso, la colloca proprio presso il casale delle mandrie, nella località di Campoleone, nel comune di Lanuvio. Da qui l’origine.

    Cartina storica zone dei Volsci
    Cartina storica zone dei Volsci

    All’interno del campo troviamo una statua molto particolare, un blocco unico di pietra leccese, che con le intemperie è diventata nera. Giuseppe ci racconta che il terzo occhio rappresenta la testa, sul collo ha una bocca, il resto è donna, il seno sono gli occhi, il naso al centro del seno, e l’organo femminile è la bocca. Particolare curioso è che da 10 anni è diventata tutta nera tranne l’organo femminile che è rimasto originariamente bianco.

    Varie opere esterne, articolo: A CASALE DELLA MANDRIA ARTE E CUCINA: NEL REGNO DEI 5 SENSI
    Varie opere esterne, articolo: A CASALE DELLA MANDRIA ARTE E CUCINA: NEL REGNO DEI 5 SENSI

    Prima di metterci questa scultura, in questo spazio, c’era l’idea di creare un anfiteatro naturale. Durante i lavori per portare le condutture del gas, la ruspa non è riuscita a scavare in profondità, perché sotto c’era un blocco di calce e detriti che costituiscono ad oggi un’ara pagana. Questo punto è un punto di energia dichiarato. Sono stati anche eseguiti studi trigonometrici: il centro del lago di Castelgandolfo è il punto di energia bianca e nera, il monte Circe è il punto di energia bianco e nera e questo segmento che unisce questi due luoghi ha il suo centro proprio dove ora è posizionata la scultura.

    Casale della Mandria è un luogo intrinseco di arte, energia e amore; un luogo dove Giuseppe ad oggi, ha trasmesso quest’arte oltre a tutte le persone che vi fanno visita, anche alla figlia Viola, alla quale ha dedicato un’opera gigantesca situata sul suo terreno più grande, a testimonianza del suo amore smisurato per lei.

    Opera che raffigura Viola Verri, figlia di Giuseppe
    Opera che raffigura Viola Verri, figlia di Giuseppe

    Vogliamo parlare del racconto di un paesano anziano del luogo? Si narra che, dove si trova il casale, preso di mira in tempo di guerra, dai tedeschi e dagli americani sotto lo sbarco di Anzio, nel suolo, ci sia sepolta una jeep con quattro tedeschi. Giuseppe, da grande artista, ha ben pensato di collocare, nel punto esatto dei manichini, uno che raffigura se stesso insieme agli altri, a testimoniare tutte le persone che sono passate di lì e sono morte.

    UN’ANIMA A COLORI

    Tutto ciò che vediamo è lo specchio dell’anima di Giuseppe, tutte le sue esperienze, le sue pene, i suoi sentimenti espressi in opere d’arte e complementi d’arredo.
    Una dei suoi progetti futuri è quello di organizzare cene per poche persone, portando un menù a tavola rivoluzionario, non scritto, ma fatto come una tavolozza di colori. Quindi abbinando un cibo studiato per quel colore.
    Il colore diventa l’essenza di una persona fatta cibo; ad esempio, il colore rosso è un colore carico; il giallo anche, ma con più sfumature di calore.

    L’idea meravigliosa quindi, è quella di pensare a tutte le sensazioni che una persona ci possa trasmettere e riproporla poi nel suo piatto.
    Un grandioso progetto che arriverà presto sulla tavola e noi non vediamo l’ora di provarne tutte le emozioni.
    Tante idee, tanto estro, tanta arte e sensibilità nel trasformare un’idea geniale in un’esperienza sensoriale goliardica.

    Un gioco fantastico che parte dai menù a colori, un colore che si trasforma in cibo e, dulcis in fundo, un tavolo completamente disegnato dove vivere, insieme ad altre persone, questa esperienza sensoriale.
    Perché “mangiare è una gioia” , adagiando gli ingredienti allo stato d’animo di quel momento dello chef, giocando su varie concordanze culinarie, sostituendo dov’è possibile sapori più o meno forti, perché come dice Giuseppe “io oggi cucino così, cucino come mi sento io”.

    Oggi si parla tanto di esperienze culinarie o di vino ma ben pochi sanno cosa veramente voglia dire, la maggior parte delle volte è marketing.
    Portare a tavola un’esperienza non riguarda soltanto il piatto, ci sono vari elementi che contribuiscono alla buona riuscita di un’esperienza.

    Il progetto di un tavolo ad arte
    Il progetto di un tavolo ad arte

    UN INGEGNERE, UNO CHEF, UN’ARTISTA

    Da ingegnere, a chef, a scultore in ben 38 anni. L’ingegnere è subentrato dopo quello che ama mangiare.
    “Ho mangiato la vita, ora mi sto nutrendo e ho capito finalmente che cosa vuol dire nutrirsi. Cucinare mettendoci quindi l’arte, l’ingegneria, la sapienza. La cosa più bella è far stare bene le persone, è l’accoglienza dall’inizio alla fine”.

    Prima della pandemia, qui si faceva la birra con il luppolo del proprio campo, la carne proveniva dai bovini che bevevano la stessa acqua della stessa fonte della birra, il pane era fatto a legna con il proprio grano come anche la pasta.
    Quindi si portava a tavola un pezzo di pane per far sentire il sapore del cotto a legna, un boccale di birra in cui c’era il grano con cui era fatto il pane, la pasta con lo stesso grano, la carne che aveva bevuto la stessa acqua della birra. Le persone si sentivano in un turbine di sapori, e a fine pasto si aveva la sensazione, per la leggerezza dei cibi, di avere ancora fame.

    Nato e cresciuto in una famiglia dove il mangiare è sempre stato fondamentale, con un’attenzione spasmodica per il cibo, coltivando tutto, allevando maiali, conigli, galline. Tuttora ci sono galline e oche registrate per le uova.
    Giuseppe ci racconta che da piccolo osservava la nonna sudare davanti al fuoco, per cuocere la carne. Lui le diceva di spostarsi, mentre lei gli rispondeva sempre che la carne andava guardata, perché se non la guardavi si bruciava.
    Ed è vero perché la carne ha un punto di viraggio che è millesimale, e ti cambia tutto quanto come la pasta, un sughetto al pomodoro semplice o meglio la doratura dell’aglio.

    Scottona 40 giorni di frollatura pronta per la brace
    Scottona 40 giorni di frollatura pronta per la brace

    Nel 2020 entra nell’Associazione APCI – “Associazione Professionale Cuochi Italiani” facendo molta esperienza e continuando tuttora a catturare ogni momento.

    “Grazie ai colleghi dell’associazione ho capito molti passaggi, spinto dalla mia curiosità di imparare e dall’opinione di non sentirsi mai arrivati.
    Dalle mie esperienze, mi rendo conto che sono un cane solitario, è un bene da un parte perché riesco ad esprimere quello che ho dentro, il mio obiettivo.
    Mi sono iscritto per le persone che ho conosciuto nei vari eventi e che mi hanno incuriosito per molti aspetti, uno di questi è la figura dello chef designer. Bravissimi Chef, attenti all’unione dei sapori e al decoro”.

    Non si definisce uno Chef come tanti, bensì un cuciniere, anche se molte persone non condividono il suo pensiero, sentendosi più vicino alla figura dell’oste, alla persona che accoglie, che ti fa sentire a casa e poi ti fa mangiare emozionandoti con il cibo.

    OBIETTIVI FUTURI

    Tanti gli obiettivi futuri che fanno di questo luogo e del suo proprietario una meta imprescindibile; c’è la voglia di far uscire Giuseppe Verri in maniera fusa, l’idea di portare a tavola cibo e arte. Nelle altre realtà di solito non è mai il cuoco che fa arte, in questo caso ci troviamo di fronte la medesima persona, il cuoco e l’artista. C’è la voglia di tornare a tutte quelle attività interrotte, a tutte quelle produzioni fatte in casa, al chilometro zero.

    “L’idea è quella di far mangiare emozioni a tavola, non solo con lo stomaco. Al tempo dei social oggi mangiamo sicuramente con gli occhi, in maniera futile. Io vorrei saziare l’anima e la pancia. Noi siamo composti da diversi elementi, principalmente cervello, cuore e pancia. Dobbiamo imparare a utilizzare tutti i nostri sensi, vista, gusto, olfatto, tatto, e tornare anche a mangiare con le mani. Invito spesso i miei clienti a mangiare l’antipasto con le mani” .

    Oggi c’è un ritorno alla bontà, alla genuinità, alla ricercatezza dei buoni prodotti, non solo da parte dei ristoratori, ma anche da parte dei produttori. E questo è un ottimo motivo per tornare a mangiare bene e sano anche con un costo un po’ più alto.
    Giuseppe ci racconta che tutta la parte di Rieti e Bassiano sono una fonte di ispirazione perché trova realtà genuine come salumi, carne e formaggi.

    Fino a prima della pandemia, la frutta e la verdura erano di produzione propria, questo era il loro cavallo di battaglia; hanno sempre utilizzato il chilometro zero, perché va a salvaguardia della digestione del cliente, cosa che per questa bellissima realtà è fondamentale.
    Mangiare e digerire.
    “Noi italiani, nel mangiare, nel preparare i piatti, non ci mettiamo il mondo dentro, ci mettiamo l’Italia e qui da me ci mettiamo Roma, la Provincia, al massimo la Regione Lazio”.

    L’OPERA

    C’è una parete a Casale della Mandria, un’opera d’arte che si trasforma pian piano a colori. Rappresenta tanti volti tutti insieme che ci osservano e che sottolineano tutte le mille sfaccettature.
    Ogni sfaccettatura è stata dettata da un incontro con ogni persona, e anche noi per un giorno siamo state due artiste immortalate su quella parete.

    L’idea è quella di mettere il nome di ogni persona sotto il proprio disegno; poi fondamentalmente ognuno di noi quando tornerà in questo luogo saprà dell’impronta lasciata e al colore al quale appartiene.
    Questo è un bellissimo rapporto a due, “la persona che viene qui sa che un pezzetto suo sta in Giuseppe e che io assorbo da tutti” .
    Di alcuni luoghi ti resta sulla pelle il profumo della gratitudine. Come di alcune persone, e a noi, con Giuseppe e il suo Casale ci è capitato proprio questo.

    Una parete tutta a colori
    Una parete tutta a colori

    Questo è un luogo dove meditare, riflettere sulla propria dimensione, dove catturare ogni piccolo gesto, colore, filo d’erba, un sorriso, dove si respira l’energia che sta per esplodere in ogni sua forma. Fa bene all’anima, ai sensi e ai pensieri che ci portiamo dietro ogni giorno nella vita quotidiana, dove poter respirare e lasciar andare ogni cosa. Un luogo dove lasciarci andare.

    Cerchiamo a fine giornata di rielaborare tutte le sensazioni che ci siamo portate a casa, il bagaglio che si costruisce pian piano nella vita di ognuno di noi.
    E qui, a Casale della Mandria, l’energia è tutto. La respiri parlando con quest’uomo poliedrico, la respiri rubando con gli occhi ogni minimo movimento, la percepisci assaggiando un piatto. È nell’aria, è ovunque.

    Ilaria Castagna e Cristina Santini Partners in Wine con Giuseppe Verri
    Ilaria Castagna e Cristina Santini Partners in Wine con Giuseppe Verri

    Poche volte ci siamo imbattute in così tanta beltà. Ci sembra appropriato chiudere con queste parole di Emanuela Breda che dettano il vero significato di questa giornata.

    “L’empatia fra le persone è come l’acqua nel deserto: si incontra di rado, ma quando capita di trovarla ti calma e ti rigenera”.

    Ilaria Castagna e Cristina Santini
    Partners in Wine

    Ilaria Castagna e Cristina Santini Sommelier, winewriter, esperte vitivinicole.
    Ilaria Castagna e Cristina Santini Sommelier, winewriter, esperte vitivinicole.

    Sito Artista: https://www.facebook.com/giuseppeverriartist/

    Sito Partner: https://carol-agostini.tumblr.com

    https://www.foodandwineangels.com/

     

  • L’ARTE DELLA DEGUSTAZIONE, Assaggi Salone dell’Enogastronomia Laziale 2022

    L’ARTE DELLA DEGUSTAZIONE, Assaggi Salone dell’Enogastronomia Laziale 2022

    L’ARTE DELLA DEGUSTAZIONE, Assaggi Salone dell’Enogastronomia Laziale 2022

    Di Ilaria Castagna e Cristina Santini Partners in Wine

    “In questi tre giorni proveremo a raccontarvi con il vino, con l’olio e con la birra i nostri terreni, i nostri paesaggi, la nostra storia e la nostra intelligenza. L’intelligenza dei tanti produttori e la loro capacità di lavorare. Vi racconteremo l’anima di questi luoghi”.
    Con le parole del Giornalista Enogastronomico Carlo Zucchetti, noi Partners in Wine, abbiamo intrapreso questo grande viaggio immerse nei nostri sensi; una Masterclass alla cieca, alla scoperta di cinque vini differenti, di cinque zone diverse del nostro amato Lazio.

    Siamo all’evento “Assaggi Salone dell’Enogastronomia Laziale”, organizzato dalla Camera di Commercio di Rieti e Viterbo, nel meraviglioso centro storico. Un incontro “sensoriale” diretto e curato dal grande giornalista con il cappello, come lui ama definirsi.

    Assaggi Salone dell'Enogastronomia Laziale. Mordi il gusto del Lazio
    Assaggi Salone dell’Enogastronomia Laziale. Mordi il gusto del Lazio

    Il tema affrontato durante la degustazione è complesso e coinvolgente: “Intreccio e trama, il vino racconta il paesaggio”.

    Ma qual’è la storia del nostro territorio?

    Una storia antica, quella del Vino nel Lazio. Storia di racconti, veri o presunti. Storia di popoli antichi, come gli Etruschi che portarono, per primi, la vite maritata e furono i primi viticoltori esistenti.
    Svolsero un ruolo chiave nella diffusione della cultura del vino nel mondo occidentale e nel Lazio.

    I primi ad esserne influenzati furono proprio i Romani, grazie al secondo Re di Roma, Numa Pompilio, di origine Etrusca. I Romani approfittarono poi, ovviamente, delle loro tecniche di fermentazione iniziando addirittura ad affinare i vini nelle anfore di terracotta. Le prime testimonianze dirette della produzione di vino in Italia risalgono, infatti, alla metà del VII secolo a. C., con il ritrovamento di ceramiche raffiguranti esempi di vita legate al vino presenti in alcune tombe dell’epoca.

    Dall’antichità ad oggi

    È attraverso la degustazione di cinque vini di produttori differenti, non tutti presenti perché impegnati all’esposizione nel Palazzo dei Papi, che vogliamo raccontarvi le peculiarità dei loro vini.
    Una storia raccontata direttamente dalla terra, attraverso i prodotti che essa, ad oggi, ci dona.

    Cinque terreni diversi, due della Tuscia Viterbese, uno situato nella zona delle Bonifiche dell’agro pontino, uno della zona di Atina e uno di Olevano Romano. Per quest’ultimo, abbiamo avuto proprio Giordano Mattei, giovane Produttore con grandi sogni ed obiettivi in mente, che ci ha raccontato il suo territorio.

    Viterbo Centro Storico, L’ARTE DELLA DEGUSTAZIONE, Assaggi Salone dell’Enogastronomia Laziale 2022
    Viterbo Centro Storico, L’ARTE DELLA DEGUSTAZIONE, Assaggi Salone dell’Enogastronomia Laziale 2022

    Territori che raccontano il vino

    Uno dei territori illustrati è quello del Lago di Bolsena, il lago vulcanico più grande d’Europa, nella parte più alta, ovvero quella di Montefiascone, circa a 600 m.s.l.m. E’ importante sapere che il terreno vulcanico in sintonia con le brezze del Lago, dona dei sentori particolari ai suoi vini. In molti casi vengono appunto chiamati “vini vulcanici o minerali” poiché questo connubio, ci regala in essi, una spiccata sapidità ed una grande mineralità.

    Un altro vino proviene invece, dalla parte più antica della Tuscia, quella di Vignanello, nei Colli Cimini, sempre una zona vulcanica. La caratteristica di questi terreni è che sono composti da tufi stratificati che donano vini più “aggressivi”, ovvero con un astringenza ed un’acidità maggiore anche nei bianchi.

    Con un altro dei calici in degustazione, ci siamo ritrovate direttamente nella zona dell’Agro Pontino, quindi una zona paludosa ed argillosa contemporaneamente, influenzata direttamente dalle brezze del mare, caratteristica che dona vini con maggiore struttura, maggiore alcolicità e molto più iodati.

    Abbiamo poi assaggiato un altro calice proveniente da una zona tutta calcarea, la DOC di Atina, una DOC storica quasi scomparsa che fortunatamente da circa 5 anni molti produttori stanno recuperando riscattandola. E’ una DOC molto particolare in un territorio calcareo- argilloso che dona vini più grassi, più importanti e più alcolici ma con un’estrema finezza.

    Per l’ultimo territorio Carlo Zucchetti ha invitato al microfono direttamente il produttore: GIORDANO MATTEI che ci ha raccontato la sua zona:
    “ E’ una zona che può variare molto, con terreni differenti anche a poca distanza. Possiamo trovare dei terreni rossi come quelli della mia zona ovvero la parte bassa di Olevano Romano oppure terreni prettamente argillosi e calcarei. Lo stesso vitigno può variare tantissimo, dipeso ovviamente, dal tipo di terreno in cui cresce.”

    L’ARTE DELLA DEGUSTAZIONE, Assaggi Salone dell’Enogastronomia Laziale 2022
    L’ARTE DELLA DEGUSTAZIONE, Assaggi Salone dell’Enogastronomia Laziale 2022

    Territori alla cieca

    “Io ho un approccio olistico con il vino, non mi piace fare la sua divisione, ma vederne un quadro completo. Non soffermiamoci, quindi, nei particolari, ma cerchiamo di sentire l’anima del vino. E’ il bicchiere che deve parlarci “.
    Con queste meravigliose parole di Carlo Zucchetti abbiamo dato il via alla degustazione alla cieca, con le bottiglie coperte, partendo dall’analisi olfattiva e ricercando i profumi imprigionati nei calici.

    L’ARTE DELLA DEGUSTAZIONE, Assaggi Salone dell’Enogastronomia Laziale 2022
    L’ARTE DELLA DEGUSTAZIONE, Assaggi Salone dell’Enogastronomia Laziale 2022

    Nel nostro primo calice abbiamo trovato un’esplosione di sentori vegetali e sentori di frutta rossa. Prugna e ciliegia matura in armonia con una mora scura, erba falciata e tabacco si sposano con dei leggeri sentori di appassimento di fiori. A primo impatto un vino ancora un po’ chiuso ma con una buona struttura alcolica e una bella acidità.Abbiamo capito subito che poteva essere il fantastico Cabernet di Atina descritto prima da Carlo.

    Ma continuiamo!

    Nel secondo calice ci siamo immerse in sentori corposi di sottobosco e note erbacee. Leggeri sentori di caffè e tostatura mescolati ad un leggero aroma di smalto e sentori ematici. Guardando nel calice un vino di un bel rosso intenso, tendente al granato, ci siamo rese conto che, forse quel vino aveva qualche anno in più rispetto al primo. Al palato una bella sapidità, un tannino pronunciato e corposo ma nonostante ciò un vino di gran fascino ed eleganza.

    Al terzo calice Carlo ci ha comunicato che il vino era quello di Giordano Mattei ma che, per fortuna o sfortuna per noi, non era il loro Cesanese.Avvicinandolo al naso, questo calice è stato per noi una vera sorpresa. Alla mente i sentori inconfondibili del Moscato, vitigno aromatico per eccellenza, un po’ abbandonato purtroppo dalla cultura di massa.

    Il nostro unico pensiero è stato “ Quant’è bello il moscato, questo è da ricordare! ”
    La sua parte fruttata sposata in maniera sublime e perfetta con i suoi sentori balsamici. Un ottima lunghezza e una sorprendente mineralità fanno da protagoniste.

    Giordano Mattei ci ha tenuto a sottolineare che:
    Ad Olevano Romano era considerato il nostro Moscato Buono “

    Infine, siamo giunte ai nostri due ultimi assaggi.

    Il quarto calice ci ha rapito per il suo colore giallo intenso con dei riflessi dorati bellissimi. Al naso sentori sorprendenti di frutta matura come la pesca e l’ananas, sentori esotici come il mango e la papaya e aromi estremi di agrumi che dominano la scena. Un vino che per essere riconosciuto, ci ha fatto penare un po’.
    Di buona struttura, elegante al palato e pieno di sfumature floreali e speziate. Impegnativo, bisognoso secondo noi, di un abbinamento gastronomico accanto per comprendere tutta la sua bellezza.

    Il calice finale è stato di una bella pienezza, un bel brio, persistente e più alcolico.
    La parte vegetale che lo ha caratterizzato sposa l’armonica dei sentori di albicocca e pesca. Morbido e cremoso, leggero nella struttura, ma anche lui con una grande mineralità e un finale agrumato.

    Degustazione alla cieca
    Degustazione alla cieca, articolo: L’ARTE DELLA DEGUSTAZIONE, Assaggi Salone dell’Enogastronomia Laziale 2022

    Finita la degustazione tra idee differenti, ragionamenti sui vitigni esistenti, conosciuti e non, sentori di vario tipo abbiamo pian piano scoperto tutti i grandi vitigni che componevano i nostri calici.

    A tal proposito vi citiamo le aziende in ordine di degustazione:

    Cabernet di Atina D.O.P Atino (Cabernet Sauvignon e Merlot) Tenuta Cervelli Anno 2018
    Vignanello Riserva D.O.C Rosso Rulliano ( Sangiovese, Merlot) Viticoltori dei Colli Cimini Anno 2016
    Moscato Giallo I.G.T. Lazio Lady ( Moscato) Mattei Giordano Anno 2020
    Bellone I.G.T. Lazio Anthium ( Bellone) Casale del Giglio Anno 2021
    Rossetto I.G.T. Lazio Luce di Lago (Rossetto) Antica Cantina Leonardi Anno 2021

    Le aziende degustate alla cieca durante l'evento
    Le aziende degustate alla cieca durante l’evento: Assaggi Salone dell’Enogastronomia Laziale 2022

    Alla fine di questo bellissimo viaggio immerse, con la fantasia, tra i vigneti del Lazio, abbiamo continuato la serata degustando un’altra tipologia di prodotto.
    LA BIRRA ARTIGIANALE, una Masterclass tenuta da Roberto Muzi.
    Docente, degustatore, Sommelier, Bartender e consulente di settore. E’ Consigliere Nazionale per la Guida alle birre d’Italia di Slow Food, Editore e giurato di vari concorsi nazionali.

    Grande la sua passione per il mondo delle birre, raccontata nel suo libro “Birra Per un avvicinamento felice e consapevole”, introducendoci, in questa serata di degustazione, in un mondo così particolare che si sta evolvendo, ad oggi, in maniera imponente.

    Roberto Muzi e il suo libro
    Roberto Muzi e il suo libro

    “ Confrontarsi e stimolare i nostri sensi è anche un sistema per conoscere noi stessi, ciò che mangiamo e beviamo. Il mondo della birra è un mondo particolarissimo e complicato. L’approccio all’enogastronomia deve essere olistico perché è tutto collegato e difficilmente noi possiamo riuscire a scollegarlo. Il nostro modo di fare spesa incide sul destino del nostro pianeta. Il cibo è salute”.
    La birra è cibo.

    La birra ha quattro ingredienti fondamentali : l’Acqua conta nella birra in peso quasi il 90 % sul livello totale.Il Malto d’orzo o di cereali è il secondo ingrediente principe; sono pochissimi gli stili delle birre che non ne prevedono almeno il 40% .

    Il malto è l ‘anima della birra, quello che definisce anche il colore ma smentiamo una leggenda: le birre non si dividono per colori. Il colore è la cosa meno importante.

    Il terzo ingrediente è importante ma non determinante ovvero il Luppolo. Nella birra, infatti, si parla di ricetta. Il messaggio sbagliato che in questi anni è stato trasmesso; è quello che nella birra più ci sono luppoli e più è buona. Questo è totalmente sbagliato”.

    Ci sono più di 100 tipologie di luppolo ed ognuna ha degli aromi diversi. L’industria dei birrifici è in continua espansione, ogni giorno inventano una nuova ricetta.
    Il quarto e ultimo ingrediente fondamentale è il lievito.

    Dalle parole di Roberto:
    “ Una vita senza lievito non potevamo non averla. La birra, il vino, i formaggi, il cioccolato, il pane, la pizza e tutti i distillati vi fanno capire che il lievito è il miglior amico dell’uomo, perché ci permette di avere tutto questo.
    Quattro ingredienti che vengono mescolati insieme e creano una media di circa quattrocento stili birrari. Le birre infatti non si dividono in colori ma per STILI. Sono tanti e tutti diversi”.

    Un grande maestro per tanti

    Viterbo e la Tuscia sono importanti nella storia della birra poiché come ci ha raccontato Roberto, i primi birrifici artigianali comparvero alla fine degli anni 2000; piccole realtà che sono poi cresciute, consolidando la propria reputazione, convincendo il popolo degli appassionati. Un grande produttore davvero importante fu ORAZIO LAUDI del Birrificio Turan.
    Quest’ultimo, nel 2008, decise di aprire il suo birrificio, il quale fu fondamentale per molti ragazzi che come lui, volevano intraprendere questa strada. Fu, per tutti loro ,un grande maestro che crebbe insieme alla sua industria di birra artigianale.

    Al calice, continuando la degustazione alla cieca, abbiamo trovato due birre differenti ma con colori molto simili.

    Nel primo, una birra dalla schiuma con una bella velatura, molto cremosa, fine e presente. Come ci viene spiegato, la schiuma è nostra alleata poiché difende la birra dall’ossidazione. In essa coesistono zuccheri e proteine e versandola facciamo uscire una buona parte di CO2. Ci viene anche spiegato che, nel caso al bicchiere avessimo una schiuma grossolana e poco persistente, risulterebbe esserci un problema.

    Abbiamo ammirato fin da subito il suo colore molto chiaro ma dorato, sentori di frutta fresca ed esotica ci hanno inondato il palato. Note intense di pera kaiser e banana matura sono le protagoniste di questa birra. Sentori leggeri di speziatura , chiodo di garofano e zenzero si mescolano alla parte finale agrumata. Ha una tendenza dolce e l’aroma di cereale ci ha riportato alla mente il sentore di fetta biscottata evidenziando una parte proteica molto importante.

    Le due birre a confronto
    Le due birre a confronto

    “Dobbiamo metterci in contatto con i nostri sensi e mettere quest’ultimi in contatto con il nostro cervello”.
    Con questa frase di Roberto proseguiamo con la seconda birra.
    La prima notevole differenza è stata la schiuma. Nettamente di meno, molto più ambrato il colore e un naso più confuso. Sentori di speziatura, mela ossidata, miele d’acacia e una nota mentolata che hanno ammorbidito quel sentore smaltato sentito in precedenza.
    Amara all’entrata e nel finale, meno persistente e più corta della precedente. Abbiamo intuito da subito essere due stili birrari completamente differenti.

    Francigena Triple e Cimina Weizen
    Francigena Triple e Cimina Weizen, articolo: L’ARTE DELLA DEGUSTAZIONE, Assaggi Salone dell’Enogastronomia Laziale 2022

    Al primo calice ci siamo trovate di fronte ad una birra CIMINA WAIZEN “Birra della Tuscia” del produttore Birrificio Itineris di Civita Castellana, una birra di frumento ad alta fermentazione. Delicata e ideale per l’estate per la sua dote rinfrescante e molto piacevole d’inverno per la sua rotondità nel gusto. Il connubio dei sentori di banana ed i lieviti conferiscono un interessante retrogusto acidulo. Alc 5,5 % Vol.

    Al secondo calice, dello stesso produttore, una FRANCIGENA TRIPLE. Una birra Belga ad alta fermentazione che viene prodotta in tipico stile trappista e subisce una doppia fermentazione in bottiglia. E’ decisamente morbida e amabile; una birra anche da meditazione poiché ti avvolge con il suo sapore corposo. Alc. 8,5 % Vol.

    Due birre entrambe molto gastronomiche. La prima potremmo abbinarla a piatti di pesce molto delicati e freschi come un carpaccio di spada oppure di tonno, invece con la seconda, potremmo accompagnare formaggi stagionati e pasticceria secca.
    Ringraziamo infinitamente Carlo Zucchetti e Roberto Muzi per il bellissimo viaggio che ci hanno fatto vivere; immerse in territori, paesaggi e calici differenti che hanno raccontato la loro Storia.

    Ilaria Castagna, Cristina Santini Partners in Wine e Carlo Zucchetti
    Ilaria Castagna, Cristina Santini Partners in Wine e Carlo Zucchetti

    Vi lasciamo con una citazione, presa proprio dal libro di Roberto Muzi; che secondo noi, collega questi due grandi e bellissimi mondi.
    “ Ora sedetevi, osservate bene la luce, avvicinate al naso e odorate, portate alla bocca e bevete. Ma piano. Sorseggiate. La degustazione esige lentezza, pazienza, la disposizione d’animo di chi vuole apprendere. “

    Ilaria Castagna e Cristina Santini
    Partners in Wine

    Ilaria Castagna e Cristina Santini Sommelier, winewriter, esperte vitivinicole.
    Ilaria Castagna e Cristina Santini Sommelier, winewriter, esperte vitivinicole.

    Sito: https://www.carlozucchetti.it/

    Sito Partner: https://www.foodandwineangels.com/   https://carol-agostini.tumblr.com/

  • Hatzidakis winery, Vita e Vite Resilienti 2022…

    Hatzidakis winery, Vita e Vite Resilienti 2022…

    Hatzidakis winery, Vita e Vite Resilienti 2022…

    Di Olfa Haniche

    Anche se si tratta di uno dei concetti che più amo, negli ultimi anni evito di usare il termine “Resilienza” perchè spesso inflazionato ed usato a casaccio banalizzandone l’essenza. Faccio un’eccezione in questo articolo concedendomi il lusso di usarlo niente di meno che nel titolo perchè penso che nessuna parola possa meglio descrivere il terroir, le anime ed i vini di Hatzidakis winery dell’isola di Santorini.

    Cominciamo intanto con la mia di resilienza, avevo accordi con Konstantina la proprietaria di Hatzidakis winery per un appuntamento fine Agosto subito dopo le ferie. Dopo varie telefonate ed email dovevo tirare fuori una data ma l’imminente arrivo della terza nipotina, un ricovero urgente di mia madre per problemi di salute e la mia solita avversione a viaggiare per isole gettonate nel periodo estivo mi facevano rimandare di settimana in settimana questo impegno.

    Sapendo che se avessi protratto ulteriormente quello stato d’animo in balia dell’indecisione ed apatia avrei rischiato di perdermi facendomi travolgere dagli eventi…Allora ho fatto quello che so fare meglio; senza pensare troppo ho fissato i voli il giorno prima per il giorno dopo ed in meno di 3gg ho viaggiato tra Firenze, Mykonos e Santorini saltando da un aereo ad una nave passando da un pullman gran turismo a vari taxi; un tour de force che solo i gitani nell’anima come me possono vivere con leggerezza… Ne è valsa la pena?

    Ne è valsa la pena eccome! alla mia piccola e timida resilienza è stata corrisposta una grande ed unica di questa bellissima realtà Greca, una di quelle che ti emozionano e ti fanno mancare le parole. E’ così che mi sono sentita durante la mia visita e chiacchierata con Konstantina Chryssou di Hatzidakis Winery Santorini.

    II mio stupore inizia con la visita ai vigneti posizionati sopra la cantina (Si avete capito bene, la catina è una grotta sotto terra ed i vigneti sono sopra!). La terra è vulcanica con pietriccio nero, ma quel che mi colpisce di più sono le viti bassissime con una forma circolare che le fa sembrare un nido gigante, distanti una dall’altra abbastanza da non accorgersi di essere in mezzo ad un vigneto sopratutto se non si è nel pieno ciclo vegetativo. Chiedo ad Antonis, giovane figlio di Konstantina, la ragione di questa singolare forma e mi spiega che serve per proteggere i grappoli dal sole cocente e le raffiche di vento che raramente abbandona l’isola.

    Mi emoziono a toccare la pianta, sembra un’opera d’arte…anzi lo è, perchè Antonis mi spiega che ci vogliono anni di mani sapienti per dare questa forma alla vite, mi racconta che loro hanno la fortuna di avere un anziano agricoltore dell’isola che gli insegna come “massaggiare” la vite senza il rischio di romperla dando nel tempo questo forma perfettamente circolare, dove durante la vendemmia bisogna essere in due per cercare i grappoli nascosti all’interno del cerchio all’ombra del fogliame che protegge dal sole e vento; una persona alza la pianta che avendo pure i grappoli carichi è bella pesante e l’altra persona raccoglie i grappoli d’uva. Che dire.. Vite decisamente resiliente!

    Vita e Vite Resilienti 2022… Vite Circolare
    Vita e Vite Resilienti 2022… Vite Circolare

    Vite circolare

    Ci avviamo in cantina per la degustazione, come suddetto la cantina è una grotta sotto il vigneto. Ho una reminiscenza delle caves di Champagne non appena sento la temperatura fresca naturale intorno agli 12 / 13 gradi garantita tutto l’anno e quel lieve sentore di umidità che il sottoterra ti regala. Superiamo tavolate di turisti dove giovani collaboratori spiegano con entusiasmo i vini della tenuta ai clienti. Arriviamo in fondo alla galleria principale dove in un incavo della parete di roccia è stata allestita una collezione privata di famiglia di tutti i vini dal 1997 in poi, cioè dal primo rosso Mavrotragano mai prodotto nell’isola (e nella Grecia e nel Mondo).

    Anche qui mi sale l’emozione e sento di vivere un momento intimo, che ha molto a che fare con la storia di una famiglia e di un vissuto. Le mie orecchie sentono Antonis raccontarmi dei genitori che da giovani innamorati lavorando per lo stesso produttore di vino dell’isola decidono di sposarsi e produrre per conto proprio questo vitigno perso al quale nessuno voleva dare una chance. Nella sua bella ed innocente giovinezza sento tutto l’orgoglio e l’amore per questo mestiere (sempre che cosi si possa chiamare mestiere la scelta di vita di chi produce il vino) che i genitori gli hanno saputo trasmettere.

    Mentre aspettiamo Konstantina iniziamo ad assaggiare i vini partendo da una nutrita sfilza di tante annate di Assyrtico: il nome del vino è Santorini Familia, la ragione di questo nome risiede nel fatto che l’uva non è solo la loro ma anche di diversi piccoli produttori dell’isola che loro considerano “Famiglia” appunto.
    Bello! in quest’isola ci sono ancora i valori dell’amicizia, del rispetto e della tradizione come una volta.

    Cantina e Collezione privata
    Cantina e Collezione privata, Hatzidakis winery

    Degustazione:

    Santorini Familia 2021 – 100% Assyrtico

    Giallo paglierino con riflessi verdognoli, molto intensi i profumi che spaziano dagli agrumi ai sentori che ricordano la macchia mediterranea e la salinità marina. Decisamente complesso al naso e richiede qualche minuto nel bicchiere poiché imbottigliato da poche settimane. Me lo conferma anche l’esame gusto-olfattivo dove il vino si rivela ancora in cammino verso l’equilibrio, nervoso e con un’acidità citrina ed un finale leggermente amarognolo che ne copre un pò l’eleganza e bellissima consistenza.

    Sono piacevolmente colpita dal carattere di questo vino, chiedo di assaggiare le annate precedenti ed il mio intuito non sbaglia, già la 2020 con solo un anno in più in bottiglia regala davvero un ventaglio di profumi ed un corpo e persistenza in bocca meravigliosi… ma con la 2017 si raggiunge l’eccellenza gustando un vino bianco che nella mia umile esperienza poche volte mi ha regalato una tale complessità di aromi e sapori alla pari di un vino rosso evoluto. Posso quindi affermare con certezza che i vini bianchi di Hatzidaskis si possono acquistare e dimenticare in cantina, ciò non farebbe altro che alzare la probabilità che si possa degustare uno dei migliori vini bianchi evoluti che si possono avere in cantina.

    Vino Santorini Famiglia Hatzidakis winery
    Vino Santorini Familia Hatzidakis winery

    Passiamo all’Aidani – 100% Aidani

    Altro vitigno autoctono di un bel colore giallo tendente all’oro, l’Aidani regala anche profumi finali più dolci di frutta matura e di miele. Al palato è più rotondo con un’importante struttura che si abbineranno perfettamente anche a pietanze con affumicature e lunghe persistenze.

    Arriva Konstantina scusandosi per il lieve ritardo e facciamo due chiacchere. Una bellezza Greca fiera ed elegante, con lei si parla di vini e vite ma anche e sopratutto di vita. Mamma di 3 figli giovani, la vita l’ha messa ancor di più alla prova 5 anni fa quando purtroppo è venuto a mancare il padre dei suoi figli ritrovandosi da sola con i ragazzi giovani a mandare avanti l’azienda di 10 ettari.

    Mi racconta con quei occhi neri e sguardo schietto e sincero che non è stato semplice rifiutare le varie generose offerte di acquisto della tenuta da parte degli “avvoltoi” non appena è mancato il marito, non è stato nemmeno semplice constatare l’allontanamento di alcuni clienti storici della tenuta che non hanno avuto fiducia in lei e nelle sua capacità di mandare avanti l’azienda con i figli. Mi confida che proprio quest’ultimi, in particolare la figlia maggiore Stella, si sono impuntati a voler mandare avanti il lavoro del padre e si sono impegnati ad esserci al suo fianco per far vivere il sogno della famiglia.

    Prende una delle bottiglie preparate dal figlio Antonis “Bello come un Dio Greco” per la degustazione e mi mostra l’etichetta raffigurante due mani che si passano un bastone: Il testimone che porta avanti di mano in mano la storia, questo l’ultimo vino prodotto anch’esso 100% Assyrtico, un’idea partita dal padre e mandata avanti dopo la sua mancanza da Konstantina.

    Cerco di resistere ma cedo, sono sopraffatta dell’emozione e della forza di animo di questa giovane famiglia e non trattengo il nodo alla gola. Momento di imbarazzo ma scopro che la mia sensibilità ha solo accorciato ancor di più le distanze con la carissima Konstantina.
    Capite bene che “Resilienza” è una parola stra meritata per queste belle persone che pur facendosi attraversare dal dolore non cedono il passo e portano avanti il sogno di una famiglia producendo vini di personalità e tradizione unica.

    La famiglia Hatzidakis winery
    La famiglia Hatzidakis winery

    Tra questi è senz’altro iconico il rosso Mavrotragano, vitigno autoctono che fino al 1997 nessuno aveva mai vinificato. Konstantina ed il marito ci hanno creduto fin da subito ed il tempo li ha dato ragione.

    vino con etichetta Skitali (bastone)
    Vino con etichetta Skitali (bastone)

    Degustazione

    vino rosso Mavrotragano
    Vino rosso Mavrotragano Hatzidakis winery

    Nel calice un bel colore rosso rubino brillante, intensi profumi di frutta rossa croccante e spezie fragranti. Al sorso una bella acidità che accompagna tannini setosi e ben integrati,

    Si chiude la degustazione con il vin santo, anche qui rimango piacevolmente sorpresa della somiglianza di tecniche di affinamento che abbiamo anche in Corsica (altra isola appunto) e per qualche aspetto anche con la Toscana. Di colore molto scuro che ricorda il nostro “Occhio di Pernice” prodotto con il Sangiovese, scopro invece che è prodotto con il vitigno Assyrtiko, un bianco che tira fuori un colore particolarmente ambrato tendente al granato! Antonis mi spiega che i grappoli vengono messi ad appassire al sole sulla pietra (vulcanica spesso di colore nero) il che fa prendere un colore quasi di bruciato alla buccia che regala queste intense sfumature granate del Vino Santo di Santonini.

    Vinsanto
    Vinsanto, degustazione di Olfa Haniche

    Degustazione:

    Assaggiamo l’annata 2004, sinceramente grata per la degustazione di un vino cosi evoluto mi godo una bella acidità contrapposta ad un’importante dolcezza (residuo zuccherino di 300g al litro!) che mitiga anche la gradazione alcolica che si attesta su 10 massimo 12°. Anche qui ci troviamo davanti ad un bel esempio di tradizione tramandata da generazioni di produttori di vino per la quale mi complimento sinceramente con questa giovane famiglia nel volerla continuare.

    Invito tutti i lettori a venire a degustare e conoscere i vini di Hatzidakis Winery alla fiera Enomunus a Firenze il 13 e 14 Novembre 2022 (https://www.vinaviewinetasting.com/event) dove potrete conoscere Konstantina e chiederle tutte le informazioni sui fantastici vini di Santorinii.

    Konstantina ed io vi aspettiamo a Firenze!

    Di Olfa Haniche

    Olfa Haniche sommelier Ais e lavoro come export manager per alcuni produttori italiani e come consulente commerciale per i vini esteri sul mercato italiano
    Olfa Haniche sommelier Ais e lavoro come export manager per alcuni produttori italiani e come consulente commerciale per i vini esteri sul mercato italiano

    Sito Cantina: http://www.hatzidakiswines.gr/en.html

    Sito Autrice: https://www.vinaviewinetasting.com/

    Sito Partner: https://www.foodandwineangels.com/

    https://carol-agostini.tumblr.com/

  • “EMOZIONI DAL MONDO: MERLOT E CABERNET INSIEME” 18° Concorso Internazionale Enologico

    “EMOZIONI DAL MONDO: MERLOT E CABERNET INSIEME” 18° Concorso Internazionale Enologico

    18° Concorso Internazionale Enologico “EMOZIONI DAL MONDO: MERLOT E CABERNET INSIEME”

    Redazione Carol Agostini

     

    Il Concorso Enologico Internazionale “Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme” nasce in seguito ad una serie di incontri dedicati al Taglio Bordolese nella realtà produttiva Bergamasca, svoltisi a Bergamo nel corso del 2004.

    Enologo Sergio Cantoni
    Enologo Sergio Cantoni

    In seguito a tali incontri, l’enologo Sergio Cantoni, propone di allargare la riflessione dedicata al Taglio di Merlot e Cabernet e di coinvolgere un bacino di utenza decisamente più ampio.
    Nasce quindi l’idea di un momento di confronto e scambio a livello internazionale che possa coinvolgere tutte le nazioni che producono vini Merlot, Cabernet e loro tagli.

    Cantoni ricerca la collaborazione delle realtà locali per realizzare questo progetto e incontra l’approvazione e il sostegno della Vignaioli Bergamaschi s.c.a. e del Consorzio Tutela Valcalepio che, da quel momento in poi, hanno in carico la realizzazione e gestione della manifestazione con Cantoni come supervisore e direttore.

    Il gruppo di giurati edizione 2021
    Il gruppo di giurati edizione 2021

    Vagliando diverse ipotesi, si riscontra che la formula più collaudata e di maggior impatto per questo tipo di incontri è quella dei Concorsi Enologici.

    Nel 2005 si svolge quindi la prima edizione del Concorso Enologico Internazionale Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme”.

    Cena di gala con premiazione delle aziende vincitrici
    Cena di gala con premiazione delle aziende vincitrici

    La scelta del nome non è casuale: si sceglie di inserire all’interno del titolo della kermesse un elemento, all’epoca ancora sottovalutato, il valore emozionale intrinseco legato alla degustazione.

    Sin dalla sua prima edizione il Concorso Enologico Internazionale “Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme” richiede e ottiene il patrocinio dell’OIV (Organisation International de la Vigne et du Vin).

    Riconoscimento di estrema importanza, in considerazione del fatto che OIV è l’ente internazionale che sovrintende ai concorsi enologici a livello mondiale e, da regolamento, può concedere il proprio patrocinio ad un unico concorso nel mondo per ogni tipologia di vino.

    Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme” è dal 2005 l’unico concorso enologico internazionale dedicato ai tagli di Merlot e Cabernet riconosciuto da OIV.

    “Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme”
    “Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme” i giurati del concorso

    In Italia i concorsi enologici con patrocinio OIV sono solo 5, ed “Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme” è uno di questi.

    Il Concorso Enologico Internazionale “Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme” ha inoltre l’autorizzazione ufficiale del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali.

    Per poter garantire la massima serietà e affidabilità del Concorso Enologico Internazionale si ricerca un partner d’eccellenza, in grado di affiancare il Consorzio Tutela Valcalepio e la Vignaioli Bergamaschi nella gestione dell’evento. Viene selezionato il Centro Studi Assaggiatori di Brescia che, da quel momento in avanti, si occupa della supervisione e certificazione delle attività di degustazione nel corso del Concorso Enologico Internazionale. Il Concorso, inoltre, può contare sull’appoggio e la collaborazione dell’Università Cattolica degli Studi di Piacenza.

    i vini vengono degustati tutti alla cieca
    I vini vengono degustati tutti alla cieca al Concorso Enologico Internazionale “Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme”

    Nel corso delle passate edizioni il Concorso Enologico Internazionale “Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme” è stato riconosciuto il Concorso Enologico con il più alto rapporto numerico tra giudici e campioni degustati. Sin dalla prima edizione, inoltre, il comitato organizzatore ha puntato all’internazionalità tanto dei giudici quanto dei campioni, nel tentativo di coinvolgere il maggior numero di paesi possibile nelle degustazioni.

    La formula scelta per “Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme” è unica nel suo genere: si è deciso di utilizzare questo importante appuntamento come momento di promozione del territorio e della sua produzione enologica, ma non solo.

    Altro giurato, Carol Agostini a lavoro al Concorso
    Altro giurato, Carol Agostini a lavoro al Concorso

    A questo scopo, il Concorso Enologico Internazionale non ha una sede fissa: ogni anno “Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme” cambia location in modo da permettere agli ospiti italiani e internazionali di conoscere una nuova zona della provincia di Bergamo.

    Inoltre durante i tre giorni del Concorso Enologico vengono organizzate visite turistiche e tecniche, nel corso delle quali i degustatori hanno modo di entrare in contatto con le realtà turistiche e produttive del territorio.

    I giurati a lavoro per giorni intensi di assaggio e visite a cantine e realtà produttive della zona
    I giurati a lavoro per giorni intensi di assaggio e visite a cantine e realtà produttive della zona

    La struttura di “Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme” è piuttosto concentrata ma, allo stesso tempo, mirata a riassumere al meglio l’anima del territorio che ospita la manifestazione.
    Il Concorso si sviluppa su tre giornate, storicamente un giovedì, un venerdì e un sabato.

    Nel corso del mercoledì e del giovedì sono previsti gli arrivi degli ospiti internazionali.
    Il giovedì pomeriggio viene organizzato un primo tour di tipo turistico, mirato a portare gli ospiti alla scoperta del territorio bergamasco.

    Il giovedì sera ha luogo la cena di benvenuto.
    La giornata di Venerdì è sicuramente il cuore pulsante di “Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme”. E’ infatti nel corso del venerdì mattina che si svolgono le degustazioni dei vini in concorso.

    Il venerdì pomeriggio viene dedicato ai tour alla scoperta del territorio ospite.

    I giutati a lavoro durante "Emozioni dal Mondo"2021
    I giutati a lavoro durante “Emozioni dal Mondo”2021

    I degustatori possono scegliere tra un tour di tipo turistico o uno di tipo più tecnico, con visita ad alcune aziende vitivinicole.

    La giornata del venerdì si conclude con una cena di gala.
    Il sabato mattina viene organizzato un convegno dedicato a temi tecnico scientifici nel corso del quale sono invitati relatori di fama internazionale.

    Al termine del convegno vengono resi pubblici i vini che si sono aggiudicati medaglia nel corso delle sessioni di degustazione.

    A questo punto i vini vincitori sono messi in degustazione con un grande banco d’assaggio aperto anche al pubblico.

    Scheda di degustazione che dal 2021 è utilizzabile tramite tablet, rendendo tutto in digitale per facilitare i controlli e voti dei giurati
    Scheda di degustazione che dal 2021 è utilizzabile tramite tablet, rendendo tutto in digitale per facilitare i controlli e voti dei giurati

    P R O G R A M M A

    18° Concorso Internazionale Enologico “EMOZIONI DAL MONDO: MERLOT E CABERNET INSIEME”

    Giovedì 13 Ottobre
    Arrivo degli ospiti e sistemazione presso il PALACE HOTEL ZINGONIA
    (Corso Europa, 2, 24040 Verdellino BG)
    15.30 Partenza del Bus dall’hotel per Sotto il Monte Giovanni XXIII
    16.00 Tour guidato di Sotto il Monte
    Durata visita circa 2h
    18.00 Rientro in hotel
    20.30 Cena di benvenuto presso PALACE HOTEL ZINGONIA

    Venerdì 14 Ottobre
    08.30 Partenza del Bus dal PALACE HOTEL ZINGONIA
    09.00 Inizio sessioni assaggio presso Villa Martinelli
    (via T. Tasso – 24030 Mapello – .BG)
    13.00 Pranzo a buffet presso la location
    14.30 Partenza del Bus in direzione Almenno
    15.00 – 17.00 Itinerario dedicato al Romanico ad Almenno
    17.30 Rientro in Hotel
    19.30 Partenza dal PALACE HOTEL ZINGONIA con il Bus per la Cena di gala presso
    Villa Martinelli
    23.30 Rientro in hotel con bus

    Sabato 15 Ottobre
    09.30 Partenza del Bus dal PALACE HOTEL ZINGONIA
    10.00 “Dall’analisi Sensoriale alle Neuroscienze”
    Simposio presso la Sala Mosaico della Camera di Commercio di Bergamo
    (Largo Belotti, 16 – Bergamo)
    12.00 Proclamazione vini vincitori della 18° edizione del Concorso Enologico Internazionale
    “Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme”
    12.30 Pranzo e Saluti Ufficiali.


    Sito Concorso: https://www.emozionidalmondo.it/it/

    Partner di Redazione:https://carol-agostini.tumblr.com/ https://www.foodandwineangels.com/

     

  • Azienda Agricola Luigi Boveri fa il pieno di premi 2022

    Azienda Agricola Luigi Boveri fa il pieno di premi 2022

    Azienda Agricola Luigi Boveri fa il pieno di premi 2022

    Redazione Carol Agostini

    Tre Bicchieri, Vino Slow e Corona: nel trentennale l’Azienda Agricola Luigi Boveri fa il pieno di premi.

    Azienda Agricola Luigi Boveri fa il pieno di premi 2022 Famiglia Boveri
    Azienda Agricola Luigi Boveri fa il pieno di premi 2022 Famiglia Boveri

    Il Filari di Timorasso 2020 si aggiudica i Tre Bicchieri del Gambero Rosso e il Vino Slow di Slowine. Premiato anche la Barbera Poggio delle Amarene. L’azienda sarà presente sabato 8 ottobre dalle 14.00, con una propria postazione al banco di degustazione di Slowine presso Superstudio Più, e a quello di Gambero Rosso a Roma, previsto per sabato 15 ottobre.

    Filari Azienda Agricola Boveri Luigi
    Filari Azienda Agricola Boveri Luigi

    Ottobre 2022. Un anno importante per l’Azienda Agricola Luigi Boveri, che festeggia i 30 anni di attività facendo incetta di premi conferiti dalle maggiori guide di settore. Il campione di quest’anno, già pluripremiato in passato, è il Filari di Timorasso 2020 che si aggiudica i Tre Bicchieri del Gambero Rosso e il premio Vino Slow di Slowine.

    Filari di Timorasso 2020 Boveri Luigi
    Filari di Timorasso 2020 Boveri Luigi

    Proveniente da terreni marnoso-calcarei, questo bianco da invecchiamento è segnato da profumi eleganti e complessi di pesca bianca, susina, bergamotto, spezie dolci e netti ricordi di miele d’acacia.

    Il sorso è ampio, meravigliosamente strutturato, con freschezza e buona sapidità, molto lungo ed elegante.

    Il Filari di Timorasso 2020 ha una struttura e intensità tali da permettere abbinamenti impensabili per un bianco, andando persino sulle carni, come un coniglio arrosto alle castagne e un risotto alla Robiola di Roccaverano.

     

    Barbera Poggio delle Amarene 2019 Boveri Luigi
    Barbera Poggio delle Amarene 2019 Boveri Luigi

    Ma non finisce qui, perché anche la Barbera Poggio delle Amarene 2019, già recensito sul Corriere nell’aprile scorso, è stato premiato con la Corona, il più alto riconoscimento previsto da Vini Buoni d’Italia, la guida sui prodotti da vitigni autoctoni.

    Proveniente da terreno argilloso calcareo, questa Barbera che affina 12 mesi in cemento vetrificato, si veste di rubino nel calice, segnata da un intenso naso intenso di amarena, germoglio di ribes e ricordi balsamici.

    Un vino al sorso di buona struttura, lungo e fresco, ideale con tutte le carni a partire da una tagliata al sangue, i formaggi stagionati ed erborinati.

     

    Anche le due Edizioni Limitate e Numerate, nate per celebrare i questi 30 anni di vita della famiglia Boveri nei Colli Tortonesi fatti di amore, lavoro e passione, sono entrati in una prestigiosa guida di settore come Doctorwine, aggiudicandosi, nel caso del Filari di Timorasso Colli Tortonesi Doc 2015, i 94/100.

    “Siamo felici e onorati che i nostri vini siamo stati apprezzati così tanto dalle guide di settore. – commenta Luigi Boveri – Sono riconoscimenti importanti che ci danno il senso del lavoro che ogni giorno, con dedizione e fatica, tutta la nostra famiglia porta avanti”.

    Da sinistra Luigi e Francesco Boveri
    Da sinistra Luigi e Francesco Boveri

    Questo anno ha portato anche l’apertura di una nuova sala degustazione, con ampia terrazza sulle vigne, che da maggio è diventata un luogo d’incontro di tutti i winelover in cerca di vini territoriali. Ampia oltre 120mq, più 50mq di terrazzo, può accogliere 50-70 persone a sedere, un centinaio in piedi.

    La prosecuzione naturale di molti altri anni di lavoro nel segno della passione per il territorio dei Colli Tortonesi.

     


    INFORMAZIONI

    Sito Cantina: boveriluigi.com

    Facebook https://www.facebook.com/luigi.boveri.3

    Instagram https://www.instagram.com/aziendaagricolaboveriluigi/

    Partner articolo: https://carol-agostini.tumblr.com/ https://www.foodandwineangels.com/

  • RARUM Edizione 2022 Alois Lageder

    RARUM Edizione 2022 Alois Lageder

    RARUM Edizione 2022 Alois Lageder

    Redazione Carol Agostini

    Una selezione di sei annate pregiate del MCM Merlot: edizione limitata per appassionati e collezionisti

    Marchio aziendale Alois Lageder
    Marchio aziendale Alois Lageder

    Ottobre 2022_ “I vini d’annata portano con sé fascino ed eleganza sono qualcosa di molto speciale ed unico!”, così Alois Lageder descrive la particolarità di questo progetto RARUM. “Questi vini hanno un’enorme personalità, un carisma molto speciale. Grazie alla loro conservazione prolungata, scopriamo i segreti che si celano dietro all’interazione tra il luogo, il clima, la vinificazione ed il tempo, che ogni vino racchiude in sé. Per questo motivo nella selezione di vini RARUM vengono scelti soltanto vini sviluppatisi particolarmente bene e di qualità eccellente”, spiega Helena Lageder.

     

    Elena Lageder con in mano una bottiglia di RARUM MCM Helena
    Elena Lageder con in mano una bottiglia di RARUM MCM Helena

    L’edizione RARUM 2022 presenta sei annate del rinomato vino MCM Merlot, è dunque un’ottima opportunità per gli amanti del vino ed i collezionisti di confrontare lo stile e le caratteristiche delle migliori annate sperimentandone lo sviluppo e il potenziale di invecchiamento. La limited edition si presenta in una cassa di legno con uno stappa/tappa bottiglie di alta qualità.

    Negli anni ’80, Alois Lageder si rese conto che il potenziale qualitativo di un vino si rifletteva soprattutto nei vini maturi. Dalla vendemmia del 1995, l’Azienda mette da parte una piccola quantità dei suoi vini della linea Capolavori, per poter poi attingere ad un tesoro che consiste appunto nelle riserve della cantina RARUM. Per la nuova edizione del progetto la selezione delle annate del Merlot MCM è composta dai vini del 2003, 2004, 2008, 2009, 2011 e 2013.

    RARUM Edizione 2022 Alois Lageder le annate in degustazione
    RARUM Edizione 2022 Alois Lageder le annate in degustazione

    Nel 1995, un’annata eccezionale per i vini rossi in Alto Adige, le uve Merlot del vigneto “Punggl” si presentarono con un’eccellente qualità. Luis von Dellemann, l’allora enologo della Tenuta, si sentì ispirato dalla vendemmia e decise di vinificare in purezza. E sebbene le uve fossero destinate a far parte dell’assemblaggio del Casòn Hirschprunn Rosso, l’enologo, decise di pigiarle separatamente. Nacque così l’MCM. Da allora, questo vino proveniente dal più antico vigneto di Merlot della Tenuta viene prodotto solo in annate di qualità eccezionale.

    LINUP con scatola di legno di RARUM nelle 6 annate presentate
    LINUP con scatola di legno di RARUM nelle 6 annate presentate

    Le viti del vigneto MCM Merlot raggiungono un’età di 70 anni, motivo per cui, nel 2020 è stata aggiunta all’etichetta la denominazione di “VECCHIE VITI”. I numeri romani “LVII” indicano l’anno in cui è stato piantato il vigneto, ovvero nel 1957.


    Per maggiori informazioni sull’edizione RARUM 2022: https://aloislageder.eu/vini/rarum-it

    www.aloislageder.eu

    Partner articolo: https://carol-agostini.tumblr.com/ https://www.foodandwineangels.com/

  • ITALIAN TASTE SUMMIT 2022 B2B at Palazzo Serbelloni

    ITALIAN TASTE SUMMIT 2022 B2B at Palazzo Serbelloni

    ITALIAN TASTE SUMMIT 2022 B2B at Palazzo Serbelloni

    By Carol Agostini

    Create relationships in the world of wine: this is the aim of 𝐈𝐭𝐚𝐥𝐢𝐚𝐧 𝐓𝐚𝐬𝐭𝐞 𝐒𝐮𝐦𝐦𝐢𝐭, conceived by Joanna Miro, – economist, marketer, broker with more than 30 years of professional experience, as well as the owner of the brand of the same name and CEO of the Wine Global Aspect group, has been dedicated to the world of wine and the constant deepening of specific knowledge of the Italian wine and food terroir for almost 15 years.

    ITALIAN TASTE SUMMIT 2022 B2B at Palazzo Serbelloni
    ITALIAN TASTE SUMMIT 2022 B2B at Palazzo Serbelloni

    Now in its 6th edition, the event is expanding by creating a new format still focused on B2B but finally also focusing on Italy. Vino al Vino is born, aimed at Italian buyers and the national territory with the doors open to final consumers.
    Palazzo Serbelloni, for years the most sought-after venue in Milan, has been selected for this edition. Its halls host art exhibitions, conferences, fashion shows, events by major brands such as 𝐀𝐭𝐞𝐥𝐢𝐞𝐫 𝐒𝐰𝐚𝐫𝐨𝐯𝐬𝐤𝐢, 𝐄𝐫𝐦𝐚𝐧𝐧𝐨 𝐒𝐜𝐞𝐫𝐯𝐢𝐧𝐨, 𝐓𝐫𝐮𝐬𝐬𝐚𝐫𝐝𝐢, 𝐌𝐚𝐱 𝐌𝐚𝐫𝐚, and others.

    ITALIAN TASTE SUMMIT 2022 B2B at Palazzo Serbelloni
    ITALIAN TASTE SUMMIT 2022 B2B at Palazzo Serbelloni

    Palazzo Serbelloni will be the place for interconnections between Italian wineries, consortia and buyers, the public and, as always, the best of foreign key players from all over the world such as Japan, Hong Kong, USA, Mexico, Canada, Russia, Great Britain, Switzerland and other European nations (including those from the East).

    match between producers and buyers
    Match between producers and buyers

    From 23rd to 25th October 2022, this scenario properly representative of Italian heritage will be transformed into the ideal and concrete bridge for Italy (B2B & B2C) and between Italy and the key markets of Italian wine in the world (B2B).
    Two distinct moments will therefore be created to ensure focused and specialised appointments on different territories.

    Intense days of meetings between producers, journalists and buyers
    Intense days of meetings between producers, journalists and buyers

    Italian Taste Summit, on 23 and 24 October, specialises in B2B to establish relationships with foreign countries. It will feature:
    80 wineries in the export space
    30 wineries in the Italy space
    40 journalists from the main Italian and foreign publications
    other trade operators and companies from sectors related to the wine world
    the Gala Dinner Party at this sixth edition is hosted by the Academy of a three-starred chef in Italy and multi-starred in the world. The dinner will involve companies focusing on brand visibility.

    These days the foreign press is also present to taste wines and hear the stories of producers
    These days the foreign press is also present to taste wines and hear the stories of producers

    Vino al Vino with a focus on B2B and B2C ITALIA to deepen relations in Italy, will take place on 25 October, again at Palazzo Serbelloni. The Vino al Vino format will consist of the following appointments:
    ●Business B2B meetings with 40 Italian buyers
    Masterclasses and tastings with international critics and journalists from leading Italian wine and lifestyle publications
    ●Masterclasses and thematic tastings dedicated to the public
    Walk-around tastings for consumers
    Italian Taste Summit and Vino al Vino are 2 formats, 2 separate events, independent in terms of organisational and fiscal management.

    Another new feature of the next event is the inclusion, no longer symbolic, of the Nobili Terrae Award.
    It is an award structured in today’s marketing key, strongly identifying and commercial at the same time, given the involvement in the Jury of buyers as well as leading professional members of the Technical-Scientific Committee born spontaneously during the previous edition held at Masi Agricola

    Wine to wine the second format of the third day of matches
    Vino al Vino the second format of the third day of matches

    OccasionItalian Taste Summit is an important opportunity to convey the identity values of the companies participating in the event, and to initiate strategic collaborations with the business and communication worlds.

    Why is this business export event successful?

    One of the keys to the success of 𝐈𝐭𝐚𝐥𝐢𝐚𝐧 𝐓𝐚𝐬𝐭𝐞 𝐒𝐮𝐦𝐦𝐢𝐭 is the presence, year after year, of a growing number of #buyers and 𝐨𝐩𝐞𝐫𝐚𝐭𝐨𝐫𝐢 𝐝𝐞𝐥 𝐯𝐢𝐧𝐨.
    #80 wine importers and distributors from over twenty countries, including 𝐒𝐭𝐭𝐚𝐭𝐢 𝐔𝐧𝐢𝐭𝐢, 𝐂𝐚𝐧𝐚𝐝𝐚, 𝐌𝐞𝐬𝐬𝐢𝐜𝐨, 𝐁𝐫𝐚𝐬𝐢𝐥𝐞, 𝐈𝐧𝐝𝐢𝐚, 𝐆𝐢𝐚𝐩𝐩𝐨𝐧𝐞, 𝐊𝐚𝐳𝐚𝐤𝐡𝐢𝐬𝐭𝐚𝐧, 𝐄𝐬𝐭𝐨𝐧𝐢𝐚, 𝐈𝐬𝐫𝐚𝐞𝐥𝐞, 𝐎𝐥𝐚𝐧𝐝𝐚, 𝐅𝐫𝐚𝐧𝐜𝐢𝐚, 𝐔𝐧𝐠𝐡𝐞𝐫𝐢𝐚, 𝐁𝐮𝐥𝐠𝐚𝐫𝐢𝐚, 𝐃𝐚𝐧𝐢𝐦𝐚𝐫𝐜𝐚, 𝐔𝐤, 𝐈𝐫𝐥𝐚𝐧𝐝𝐚, 𝐒𝐥𝐨𝐯𝐚𝐜𝐜𝐡𝐢𝐚.

    THE MISSION

    To initiate relationships between wineries representing high value terroir of origin and importers, critics and journalists from multiple countries and continents.
    To organise appointments and wide-ranging in-depth discussions.
    The locations chosen to develop the business projects and events are refined and intrinsically Italian in style, located on historic, evocative territories that are suitable places for appropriate hospitality and the identity expression of the wineries involved from all over Italy.
    Through her experience in the field of internationalisation and the transparency of logistical processes, Joanna Miro and all her staff are able to professionally support participants in optimising the achievement of their goals.

    moment of conviviality between buyers and producers
    Moment of conviviality between buyers and producers

    PROGRAM ITALIAN TASTE SUMMIT

    Sunday 23 October Foreign B2B
    9:00 – 13:00 B2B export
    13:00 – 14:00 Lunch
    14:00 – 18:00 B2B Export
    Press
    10:00 – 12:30 Seminar CTS (Marketing/Enology)
    14:30 – 17:00 CTS Seminar (Marketing/Enology)
    10:00 – 18:00 Press all: Masterclasses including wineries with the Premium package (45 min. set)
    19:00 – 20:00 Press Conference with Final Tasting (wines, spirits, food and more), this press area includes wineries with the Silver package
    20:30 – 23:00 Gala Dinner

    Monday 24 October B2B
    9:00 – 13:00 B2B export
    13:00 – 14:00 Lunch
    14:00 – 18:00 B2B export
    Press
    9:30 – 10:00 All Press: Winery Presentations with the Gold Package (15-20 min per winery)
    10:00 – 18:00 Print all: the Masterclasses including wineries with the Premium package (45 min set) End of work in export.

    WINE to WINE Tuesday 25 October B2B Italy
    9:00 – 17:00 Walk around tastings for profiled Winelovers i.e. Masterclass participants (possibility of sale)
    13:00 – 14:00 Cellar lunch
    B2B and B2C
    10:00 – 13:00 Thematic Masterclasses (45 min)
    18:00 Closing B2B and B2C Italy


    Event website: https://www.italiantastesummit.com/

    Partner Agency od Papillae: https://www.foodandwineangels.com/

    https://carol-agostini.tumblr.com/

     

  • ITALIAN TASTE SUMMIT 2022 B2B a Palazzo Serbelloni

    ITALIAN TASTE SUMMIT 2022 B2B a Palazzo Serbelloni

    ITALIAN TASTE SUMMIT 2022 B2B a Palazzo Serbelloni

    Redazione

    ITALIAN TASTE SUMMIT 2022 B2B a Palazzo Serbelloni
    ITALIAN TASTE SUMMIT 2022 B2B a Palazzo Serbelloni

    𝐂𝐫𝐞𝐚𝐫𝐞 𝐫𝐞𝐥𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐧𝐞𝐥 𝐦𝐨𝐧𝐝𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐯𝐢𝐧𝐨: questo l’obiettivo di 𝐈𝐭𝐚𝐥𝐢𝐚𝐧 𝐓𝐚𝐬𝐭𝐞 𝐒𝐮𝐦𝐦𝐢𝐭, ideato da Joanna Miro, – economista, marketer, broker con ultratrentennale esperienza professionale, nonché la titolare di omonimo brand e AD del gruppo Wine Global Aspect, da quasi 15 anni è dedita al mondo wine e all’approfondimento costante della conoscenza specifica del terroir enogastronomico italiano.

    Giunti alla 6a edizione, l’evento si amplia creando un nuovo format sempre incentrato sui B2B ma finalmente anche focalizzato sull’Italia. Nasce Vino al Vino rivolto ai buyer italiani e al territorio nazionale con le porte aperte i consumatori finali.

    Tra assaggi, export, cantine, buyers, giornalisti
    Tra assaggi, export, cantine, buyers, giornalisti

    Per questa edizione è stato selezionato Palazzo Serbelloni,  da anni la sede più ricercata di Milano. Nelle sue sale si tengono esposizioni artistiche, conferenze, sfilate di moda, eventi di grandi brand come 𝐀𝐭𝐞𝐥𝐢𝐞𝐫 𝐒𝐰𝐚𝐫𝐨𝐯𝐬𝐤𝐢, 𝐄𝐫𝐦𝐚𝐧𝐧𝐨 𝐒𝐜𝐞𝐫𝐯𝐢𝐧𝐨, 𝐓𝐫𝐮𝐬𝐬𝐚𝐫𝐝𝐢, 𝐌𝐚𝐱 𝐌𝐚𝐫𝐚, e altri ancora.

    Palazzo Serbelloni sarà luogo delle  interconnessioni tra Cantine, Consorzi e buyer italiani, il pubblico nonché, come sempre, il meglio dei  key player esteri provenienti da tutto il mondo come Giappone, Hong Kong, USA, Messico, Canada, Russia, Gran Bretagna, Svizzera e altre nazioni europee (incluse quelle dell’Est).

    Dal 23 al 25  Ottobre 2022 questo scenario propriamente rappresentativo dell’heritage italiano si trasformerà nel ponte ideale e concreto per l’Italia (B2B & B2C) e tra l’Italia e i mercati-chiave del vino italiano nel mondo (B2B). 

    Si vanno dunque a creare due distinti momenti per assicurare appuntamenti focalizzati e specializzati su territori diversi.

    Italian Taste Summit, il 23 e 24 Ottobre si specializza sui B2B 𝐄𝐗𝐏𝐎𝐑𝐓
    Italian Taste Summit, il 23 e 24 Ottobre si specializza sui B2B 𝐄𝐗𝐏𝐎𝐑𝐓

    Italian Taste Summit, il 23 e 24 Ottobre si specializza sui B2B 𝐄𝐗𝐏𝐎𝐑𝐓 per allacciare rapporti con l’estero. Sono previste:

    80 cantine nello spazio export
    30 cantine nello spazio Italia
    40 giornalisti dalle principali testate editoriali nazionali ed estere
    ●altri operatori commerciali e aziende dei settori affini al mondo vitivinicolo
    il Gala Dinner Party di questa sesta edizione è condotto dall’Accademia di uno Chef tristellato in Italia e pluristellato nel mondo, con cui saranno uniti gli uffici stampa. La cena coinvolgerà le aziende che puntano sulla visibilità del proprio brand.
    il Gala Dinner Party
    il Gala Dinner Party

    Vino al Vino con focus su B2B e B2C ITALIA per approfondire i rapporti sul territorio nazionale, si svolgerà il 25 Ottobre, sempre a Palazzo Serbelloni. Il Format Vino al Vino si articola attraverso i seguenti appuntamenti:

    Vino al Vino con focus su B2B e B2C ITALIA
    Vino al Vino con focus su B2B e B2C ITALIA
    Incontri B2B commerciali con 40 buyers italiani
    Masterclass e tasting con la critica internazionale e giornalisti delle importanti testate italiane Wine e Lifestyle
    Masterclass e tasting tematici dedicati al pubblico
    Degustazioni walk around per i consumatori

    Italian Taste Summit e Vino al Vino sono 2 format, 2 eventi distinti, indipendenti in quanto la gestione organizzativa e fiscale.

    Italian Taste Summit e Vino al Vino sono 2 format
    Italian Taste Summit e Vino al Vino sono 2 format

    Ulteriore novità del prossimo evento è l’inserimento, non più simbolico, del Premio Nobili Terrae.

    È un riconoscimento strutturato in chiave marketing odierno, fortemente identitario e commerciale al tempo stesso visto il coinvolgimento nella Giuria anche dei buyer oltre ai membri professionisti di spicco del Comitato Tecnico Scientifico nato spontaneamente durante l’edizione precedente svoltasi nelle sedi della Masi Agricola

    Occasione

    Italian Taste Summit è un’occasione importante per trasmettere i valori identitari delle aziende partecipanti all’evento, e per avviare collaborazioni strategiche con il mondo del business e quello della comunicazione.
    ITALIAN TASTE SUMMIT 2022 B2B a Palazzo Serbelloni
    ITALIAN TASTE SUMMIT 2022 B2B a Palazzo Serbelloni, importatori esteri e produttori durante la conoscenza e trattative

    Perchè questo evento di business export è di successo?

    Una delle chiavi del successo di 𝐈𝐭𝐚𝐥𝐢𝐚𝐧 𝐓𝐚𝐬𝐭𝐞 𝐒𝐮𝐦𝐦𝐢𝐭 è la presenza, anno dopo anno, di un numero crescente di #buyer e 𝐨𝐩𝐞𝐫𝐚𝐭𝐨𝐫𝐢 𝐝𝐞𝐥 𝐯𝐢𝐧𝐨.
    #80importatori e distributori del vino provenienti da oltre venti nazioni, tra cui 𝐒𝐭𝐚𝐭𝐢 𝐔𝐧𝐢𝐭𝐢, 𝐂𝐚𝐧𝐚𝐝𝐚, 𝐌𝐞𝐬𝐬𝐢𝐜𝐨, 𝐁𝐫𝐚𝐬𝐢𝐥𝐞, 𝐈𝐧𝐝𝐢𝐚, 𝐆𝐢𝐚𝐩𝐩𝐨𝐧𝐞, 𝐊𝐚𝐳𝐚𝐤𝐡𝐢𝐬𝐭𝐚𝐧, 𝐄𝐬𝐭𝐨𝐧𝐢𝐚, 𝐈𝐬𝐫𝐚𝐞𝐥𝐞, 𝐎𝐥𝐚𝐧𝐝𝐚, 𝐅𝐫𝐚𝐧𝐜𝐢𝐚, 𝐔𝐧𝐠𝐡𝐞𝐫𝐢𝐚, 𝐁𝐮𝐥𝐠𝐚𝐫𝐢𝐚, 𝐃𝐚𝐧𝐢𝐦𝐚𝐫𝐜𝐚, 𝐔𝐤, 𝐈𝐫𝐥𝐚𝐧𝐝𝐚, 𝐒𝐥𝐨𝐯𝐚𝐜𝐜𝐡𝐢𝐚.
    Avviare dei rapporti tra le cantine rappresentanti alto valore del terroir d’origine e gli importatori
    Avviare dei rapporti tra le cantine rappresentanti alto valore del terroir d’origine e gli importatori

    LA MISSION

    critici e giornalisti di settore provenienti da molteplici nazioni e continenti.
    Critici e giornalisti di settore provenienti da molteplici nazioni e continenti.

    Avviare dei rapporti tra le cantine rappresentanti alto valore del terroir d’origine e gli importatori, critici e giornalisti di settore provenienti da molteplici nazioni e continenti.

    Organizzare appuntamenti e ampi spazi di approfondimento adeguatamente curati.

    Le location scelte per sviluppare i progetti ed eventi di business sono raffinate e dallo stile intrinsecamente italiano, situate sui territori storici, suggestivi e idonei a essere luoghi per un’adeguata ospitalità e l’espressione identitaria delle aziende vitivinicole coinvolte da tutta Italia.

    Attraverso l’esperienza nel campo dell’internazionalizzazione e la trasparenza dei processi logistici, Joanna Miro e tutto il suo staff è in grado di Sostenere a livello professionale  i partecipanti nell’intento di ottimizzare il raggiungimento dei loro obiettivi.

    PROGRAMMA

    ITALIAN TASTE SUMMIT

    Domenica 23 ottobre B2B Estero

    9:00 – 13:00 B2B export

    13:00 – 14:00 Pranzo

    14:00 – 18:00 B2B export

    Stampa

    10:00 – 12:30 Seminario CTS (Marketing/Enologia)

    14:30 – 17:00 Seminario CTS (Marketing/Enologia)

    10:00 – 18:00 Stampa tutta: le Masterclass incluse cantine con il pacchetto Premium (set da 45 min.)

    19:00 – 20:00 Conferenza Stampa con Tasting finale (vini, alcolici, food e altro), questo spazio stampa include le cantine con il pacchetto Silver

    20:30 – 23:00 Cena di Gala

    Lunedi 24 ottobre B2B

    9:00 – 13:00 B2B export

    13:00 -14:00 Pranzo

    14:00 – 18:00 B2B export

    Stampa

    9:30 – 10:00 Stampa tutta: le Presentazioni delle cantine con il pacchetto Gold (15-20 min a cantina)

    10:00 – 18:00 Stampa tutta: le Masterclass incluse cantine con il pacchetto Premium (set da 45 min.)

    Fine lavori in export.

    VINO al VINO Martedì 25 ottobre B2B Italia

    9:00 – 17:00 Degustazioni walk around per i Winelovers profilati ovvero partecipanti alle Masterclass (possibilità di vendita)

    13:00 – 14:00 Pranzo cantine

    B2B e B2C

    10:00 – 13:00 Masterclass tematiche (45 min)

    18:00 Chiusura B2B e B2C Italia


    Sito evento: https://www.italiantastesummit.com/

    Partner articolo: https://www.foodandwineangels.com/

     

  • Terre di Pisa Food&Wine festival 14-16 ottobre 2022

    Terre di Pisa Food&Wine festival 14-16 ottobre 2022

    Terre di Pisa Food&Wine festival 14-16 ottobre 2022

    Redazione

    TUTTO IL BUONO DELLE TERRE DI PISA IN UNA PIAZZA: SAPORI, PROFUMI, COLORI DEL TERRITORIO

    Terre di Pisa Food&Wine festival 14-16 ottobre 2022
    Terre di Pisa Food&Wine festival 14-16 ottobre 2022

    Nel pieno centro storico di Pisa itinerari guidati tra formaggi, salumi, vino, olio.
    E poi masterclass sul nettare di Bacco e sul cioccolato

    Nel pieno centro storico di Pisa itinerari guidati tra formaggi, salumi, vino, olio. E poi masterclass sul nettare di Bacco e sul cioccolato
    Nel pieno centro storico di Pisa itinerari guidati tra formaggi, salumi, vino, olio.
    E poi masterclass sul nettare di Bacco e sul cioccolato

    Un intero territorio raccontato nella centralissima Piazza Vittorio Emanuele II, attraverso i sapori, i profumi, i colori dei prodotti che danno lustro alle Terre di Pisa. Non solo classiche degustazioni, ma anche veri e propri tour guidati su vino, salumi, formaggi, olio. Sono gli esperti AIS e FISAR, ONAF, ONAS e ASCOE a prendere per mano i visitatori per condurli tra gli 80 produttori locali, con i quali attivare i sensi attraverso assaggi “a misura di palato e desideri”, accompagnati dal racconto della storia, delle caratteristiche organolettiche, dei piccoli segreti del processo di trasformazione delle diverse eccellenze. Così, gli incontri ravvicinati con prodotti e artigiani, diventano tanti piccoli viaggi che partono da un’unica grande piazza.

    Sensazioni gustative in quattro tappe – dal 14 al 16 ottobre tutti i giorni, differenti orari

    Tappa 1: il vino.

    Tappa 1: il vino.
    Tappa 1: il vino a Terre di Pisa

    Si parte dal “Gazebo Tour” armati di calice al seguito dei sommelier ed esperti di AIS e FISAR per raggiungere i banchi dove, guidati dagli esperti ha inizio l’assaggio di tre vini per cantina, tutte appartenenti alla DOC Terre di Pisa.

    Un’ora di percorso “inebriante”.

    Gruppi di massimo 20 persone.

    È consigliata la prenotazione. (15 euro + 3 euro prevendita).

     

    Tappa 2: il formaggio a Terre di Pisa
    Tappa 2: il formaggio a Terre di Pisa

    L’itinerario è tra i banchi di tre produttori locali, accompagnati dagli esperti della Federazione Nazionale Assaggiatori Formaggi (ONAF) capaci di costruire degustazioni che fanno calare dentro tutte le sfaccettature del sapore contenute in una fetta di Pecorino toscano DOP, di Formaggio baccellone, di Pecorino del Parco di San Rossore o magari nei tre latti a caglio vegetale di Lari, che danno vita a un sublime prodotto dalla lunga stagionatura in grotte tufacee, a base di latte di pecora, capra e vaccino.

    Da ogni produttore si possono degustare tre tipi di formaggi arrivati in piazza direttamente dai caseifici vanto delle Terre di Pisa.

    • L’itinerario dura un’ora. Gruppi di massimo 8 persone. È consigliata la prenotazione. (10 euro + 2 euro prevendita).

    Tappa 3: i salumi a terre di Pisa
    Tappa 3: i salumi a terre di Pisa

    La formula: tre produttori tre assaggi presso gli stand in piazza, vale anche per il viaggio tra gli insaccati, che nelle Terre di Pisa hanno un posto importante in cucina.

    Spesso mix di carni molto lavorate e stagionate, come per esempio la Gota di San Miniato o la Salciccia di Tartufo Bianco sempre di San Miniato, o i sanguinacci, la soppressata, i salami di pecora.

    Sotto la guida degli esperti ONAS, i visitatori appassionati di “affettati” daranno al loro palato emozioni sicure.

    • L’itinerario dura un’ora. Gruppi di massimo 8 persone. È consigliata la prenotazione. (10 euro + 2 euro prevendita).

    Gota di San Miniato o la Salciccia di Tartufo Bianco sempre di San Miniato
    Gota di San Miniato o la Salciccia di Tartufo Bianco sempre di San Miniato
    Tappa 4: l’olio a Terre di Pisa
    Tappa 4: l’olio a Terre di Pisa

    La Strada dell’Olio dei Monti Pisani si snoda dalle pendici al mare ospitando frantoi e aziende olearie vocate alla produzione del “tesoro giallo extravergine”, base della dieta mediterranea: un tesoro capace di far mutare il sapore ai cibi, esaltandone le caratteristiche e, talvolta, perfino migliorandole.

    L’olio è un viaggio da fare, più di ogni altro, accompagnati da chi lo conosce bene, come gli esperti ASCOE che durante le tappe da tre produttori negli stand in piazza, non solo narrano le storie delle piante da cui origina il condimento più prezioso al mondo, ma conducono dentro il sapore per apprezzarne ogni sfumatura che, senza una guida, sarebbero molto difficili intercettare.
    • Punto di incontro e partenza dei tour presso l’Oil Bar. L’itinerario dura un’ora. Gruppi di massimo 5 persone. È consigliata la prenotazione. (tour gratuiti).

    Info link prenotazione itinerari guidati: https://pisafoodwinefestival.it/2022/tour-guidati/

    LE MASTERCLASS DEDICATE AL VINO E AL CIBO

    Venerdì 14 settembre alle 17.30 con il Mastro Cioccolatiere Giovanni Angiolini, Praline Miel edi Spiaggia Pinoli
    Praline Miele di Spiaggia Pinoli

    La X edizione di Terre di Pisa Food&Wine Festival offre al pubblico una masterclass sul cioccolato e quattro masterclass sul vino davvero pregevoli, tutte organizzate nella sala polifunzionale della Borsa Merci, sempre in Piazza Vittorio Emanuele II.

    Si comincia venerdì 14 settembre alle 17.30 con il Mastro Cioccolatiere Giovanni Angiolini, che conduce nell’affascinante arte della lavorazione del cioccolato: Dal seme alla Tavoletta.

    Come nasce il vero cioccolato.

     

    I vini gastronomici a Terre di Pisa
    I vini gastronomici a Terre di Pisa

    Sabato 15 ottobre si prosegue con le prime due masterclass sul vino: dalle 11 alle 12,30 I vini gastronomici. L’importanza di avere vini territoriali nelle carte dei vini, con anfitrione Andrea Gori, sommelier, oste, giornalista, scrittore che guida alla scoperta dei vini che meglio si possono introdurre nelle liste dei ristoranti, con un rapporto qualità/prezzo adeguato.

    Dalle 15 alle 16.30 il delegato AIS Toscana di Pisa Alessandro Balducci parla di vino del territorio da un punto di vista unico con un percorso mai affrontato finora: conduce alla riscoperta delle vecchie annate dei rossi delle Terre di Pisa, facendo un itinerario a ritroso. Titolo della masterclass: I vini rossi delle Terre di Pisa nel tempo: la prospettiva dell’invecchiamento.

     

    DOC Terre di Pisa Rosso Sangiovese
    DOC Terre di Pisa Rosso Sangiovese

    Domenica 16 ottobre altre due masterclass: dalle 11 alle 12.30 è la DOC Terre di Pisa Rosso Sangiovese sul palcoscenico e a parlarne è la sommelier e divulgatrice enologica Carlotta Salvini che porta la sua visione su questa produzione tra tradizione e innovazione;dalle 15 alle 16.30 Vittorio Faluomi, docente FISAR delegato Pisa tratta un tema molto affascinante: i vini prodotti in anfore.

    Durante la degustazione si confrontano le differenze organolettiche tra vini prodotti tradizionalmente e quelli prodotti in terracotta o cocciopesto, una pratica di cantina affascinante che trova radici nel modo antico di fare vino, dal Caucaso ai Romani. Titolo dell’incontro: Il ritorno delle anfore – Vinificazione innovativa oppure riappropriazione di tecniche antiche?

    •Le masterclass sono a pagamento: info e prenotazioni https://pisafoodwinefestival.it/2022/masterclass-cioccolato-2022/ e https://pisafoodwinefestival.it/2022/masterclass-vino-a-pisa-foodwine-2022/

    Terre di Pisa 2022, TUTTO IL BUONO DELLE TERRE DI PISA IN UNA PIAZZA: SAPORI, PROFUMI, COLORI DEL TERRITORIO
    Terre di Pisa 2022, TUTTO IL BUONO DELLE TERRE DI PISA IN UNA PIAZZA: SAPORI, PROFUMI, COLORI DEL TERRITORIO

    Ai salumi e all’olio sono dedicati due incontri spassosi: un aperitivo per divertirsi e un contest per giudicare.
    Aperiolio: a ogni piatto il suo olio, è un’iniziativa pensata perché il pubblico si metta alla prova negli abbinamenti, con l’aiuto degli esperti ASCOE (Associazione Assaggiatori e Cultori dell’Olio Extra Vergine di Oliva) che propongono ai partecipanti di “accoppiare” due oli diversi a ciascuna pietanza prevista in menu.

    Due gli incontri: sabato 15 ottobre e domenica 16 dalle 19 alle 20, presso l’Oil Bar
    Due gli incontri: sabato 15 ottobre e domenica 16 dalle 19 alle 20, presso l’Oil Bar

    Due gli incontri: sabato 15 ottobre e domenica 16 dalle 19 alle 20, presso l’Oil Bar (prezzo: 10 euro).
    Sempre domenica ma dalle 17.30 alle 19, si svolge il Pisalame contest: sei aziende produttrici locali metteranno in gioco il loro miglior prodotto, il salame toscano che, appositamente anonimizzato, sarà sottoposto alla degustazione di due giurie, una tecnica e una popolare. Il pubblico può far parte della seconda (sono previsti 60 giurati popolari), previa iscrizione, e trascorre due ore gustosissime sotto la guida di Dario Sarti di ONAS – Organizzazione Nazionale Assaggiatori Salumi 
• Info e prenotazioni: Aperiolio – Bar La Borsa tel. 050 500697 – Pisalame contest sul sito dell’evento nella sezione dedicata.

    TERRE DI PISA FOOD&WINE FESTIVAL 14-16 ottobre 2022
    TERRE DI PISA FOOD&WINE FESTIVAL 14-16 ottobre 2022

    La X edizione del “Terre di Pisa Food & Wine Festival” la mostra-mercato con degustazione dei prodotti, seminari, laboratori e degustazioni guidate del vino anche quest’anno farà convergere sulla centralissima piazza Vittorio Emanuele II, da venerdì 14 a domenica 16 ottobre, oltre 80 produttori che racconteranno in prima persona e offriranno in degustazione il tartufo, la pasta, il cioccolato, i salumi, i formaggi, il miele, i dolci, la birra, i liquori, la doc Terre di Pisa e l’olio extravergine d’oliva.

    La “tre giorni enogastronomica”, organizzata dalla Camera di Commercio di Pisa
    La “tre giorni enogastronomica”, organizzata dalla Camera di Commercio di Pisa

    La “tre giorni enogastronomica”, organizzata dalla Camera di Commercio di Pisa in collaborazione con le associazioni di categoria, che punta a diffondere la cultura del cibo e del bere di qualità delle Terre di Pisa con uno sguardo attento alla salute e alla sicurezza alimentare, veste a tema tutta la città e il territorio attraverso un fitto calendario di visite guidate alle mostre e ai musei, itinerari nei giacimenti gastronomici. L’evento è una delle iniziative di punta di Vetrina Toscana, la rete della Regione che valorizza la cultura enogastronomica come attrattore turistico e come espressione dell’identità del territorio.

    Il legame tra alimentazione e salute sarà in primo piano grazie agli esperti del centro Nutrafood dell’Università di Pisa che forniranno ai visitatori, attraverso laboratori, giochi e quiz, informazioni su acquisti e consumi consapevoli in ambito alimentare.
    Particolare attenzione ai prodotti del mare: il pubblico sarà guidato alla lettura dell’etichettatura dei prodotti ittici per la verifica della loro origine e per un acquisto consapevole.

    Intrigante il programma dedicato ai più piccoli. Il murales di Keith Haring farà da sfondo alle attività, tutte gratuite, riservate ai bambini che si concluderanno con una gustosa merenda “Terre di Pisa”.

    Il murales di Keith-Haring-Tuttomondo-Pisa
    Il murales di Keith-Haring-Tuttomondo-Pisa

    ORARI E INFO
    Prenotazioni e informazioni sono disponibili su www.pisafoodwinefestival.it.

    Orari:
    – venerdì 14 ottobre: dalle 17 alle 22
    – sabato 15 dalle 11 alle 22
    – domenica 16 dalle 11 alle 21

    Camera di Commercio Toscana Nord-Ovest Sede di Pisa
    telefono 050.512280-229 promozione.pi@tno.camcom.it


    Partner: https://www.foodandwineangels.com/

    https://carol-agostini.tumblr.com/