Maremma, Terra del Ciliegiolo DOC e altri Ciliegioli d’Italia: al via la prima edizione
Redazione
L’evento, al suo esordio e dedicato interamente al vitigno autoctono, si terrà il 7 e l’8 maggio alla Fortezza Orsini di Sorano (GR) e vedrà la presenza di banchi d’assaggio, dove sarà possibile degustare il Ciliegiolo di Maremma e di altre parti d’Italia.
Domenica 7 e lunedì 8 maggio appuntamento alla Fortezza Orsini di Sorano in provincia di Grosseto, per una rassegna senza precedenti.
Maremma, Terra del Ciliegiolo DOC, altri Ciliegioli d’Italia, logo da comunicato stampa
Il Ciliegiolo di Maremma e altri Ciliegioli d’Italia saranno presentati in una due-giorni, durante la quale stampa e operatori del settore avranno la possibilità di degustare i vini delle aziende produttrici di questo speciale vitigno, che saranno a disposizione alla mescita presso banchi d’assaggio. Nella giornata di domenica, su prenotazione, è prevista una masterclass tematica.
Vigneto in Maremma, Toscana, articolo: Maremma, Terra del Ciliegiolo DOC, altri Ciliegioli d’Italia, foto da comunicato stampa
Dal colore rosso rubino, con leggeri riflessi violacei, con sapore e profumo caratteristici che ricordano la frutta matura, piacevole ed equilibrato, il Ciliegiolo è stato recentemente riscoperto e valorizzato, e deve il suo nome al colore dell’acino e agli aromi del vino che richiamano in modo esplicito la ciliegia.
A differenza di quanto avveniva in passato, quando veniva utilizzato per il consumo diretto o per preparare vini di pronta beva ma di poca longevità tanto che, per la maggior parte, le uve venivano vinificate in assemblaggio con altre varietà, in primis il Sangiovese, oggi è perlopiù impiegato in purezza per produrre alcuni interessantissimi vini DOC e IGT del Centro Italia.
Viene coltivato in Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Liguria e, in modo minoritario, in altre zone d’Italia. La maggiore diffusione del Ciliegiolo è comunque in Toscana, dove si contano circa 525 ettari, quasi il 60% dei quali sono concentrati in provincia di Grosseto dove danno vita a numerose etichette della DOC Maremma Toscana Ciliegiolo.
Articolo: Maremma, Terra del Ciliegiolo DOC, altri Ciliegioli d’Italia, foto da comunicato stampa
Il Ciliegiolo ha sicuramente una forte sensibilità al terroir per cui è di fondamentale importanza piantarlo sui terreni adeguati al risultato enologico che si vuole ottenere. Da questo punto di vista la Maremma grossetana rappresenta una delle aree più interessanti – se non la più interessante – per questa varietà, così come interpretazioni importanti si trovano in Umbria tra l’Orvietano e i Colli Amerini, nell’Alto Lazio e in alcune aree delle Marche.
Loghi articolo: Maremma, Terra del Ciliegiolo DOC, altri Ciliegioli d’Italia, immagine da comunicato stampa
Dal 1995 Belvita Leading Wellnesshotels Südtirol rappresenta i migliori hotel benessere dell’arco alpino.
Redazione
La mission di sempre: “guardare al futuro con ottimismo e anticipare le tendenze, senza mai scendere a compromessi sulla qualità”.
Belvita Leading Wellnesshotels Südtirol dal 1995 e il futuro, foto da comunicato stampa
I Direttori Alois Kronbichler e Michael Oberhofer raccontano i pilastri e l’evoluzione del gruppo che oggi coinvolge 30 strutture dell’ospitalità di lusso in Alto Adige. Eccellente qualità, lungimiranza e gestione familiare i criteri che sostengono il brand, insieme a una visione sempre più sostenibile e attenta all’ambiente. Una formula di successo, assoluta garanzia della vacanza benessere di alto livello.
Alois Kronbichler direttore generale hotels, articolo: Belvita Leading Wellnesshotels Südtirol dal 1995 e il futuro, foto da comunicato stampa
Marchio di altissima qualità nel mondo della vacanza benessere dell’arco alpino, il gruppo Belvita Leading Wellnesshotels Südtirol conta oggi 30 hotel di lusso in Alto Adige.
Ogni struttura, contraddistinta da un’identità peculiare, condivide visioni, valori e criteri di qualità che rappresentano l’anima del gruppo: ne parlano i direttori generali Alois Kronbichler e Michael Oberhofer, raccontando come viene selezionata una struttura Belvita, come viene garantita l’eccellenza e qual è il successo di questo brand altoatesino, sin dal 1995.
Michi Oberhofer direttore generale, articolo: Belvita Leading Wellnesshotels Südtirol dal 1995 e il futuro, foto da comunicato stampa
Tre parole per descrivere il Gruppo Belvita
“La filosofia della cooperazione alberghiera Belvita Leading Wellnesshotels Südtirol si impernia su tre pilastri portanti: l’eccellente qualità, che da sempre ci contraddistingue e ci rende leader nel settore dell’ospitalità di lusso, la lungimiranza, grazie alla quale guardiamo al futuro con consapevolezza e ottimismo, e la gestione familiare, che rappresenta il cuore pulsante dei nostri hotel e ne alimenta lo spirito autentico”, spiega il Direttore generale Michael Oberhofer.
“Eppure, stiamo iniziando a consolidare un quarto pilastro nella nostra visione alberghiera: la sostenibilità, un valore al quale i Belvita Leading Wellnesshotels Südtirol si stanno accostando attraverso misure sostenibili volte al rispetto dell’ambiente e dei nostri collaboratori”, aggiunge il Direttore generale Alois Kronbichler.
Alcuni ambienti della struttura ricettiva, articolo: Belvita Leading Wellnesshotels Südtirol dal 1995 e il futuro, foto da comunicato stampa
Come viene selezionata una struttura Belvita?
“La porta per entrare a far parte dei Belvita Leading Wellnesshotels Südtirol è sempre aperta, a patto che vengano dapprima rispettati i nostri criteri di qualità. Il processo di selezione viene avviato dalle singole attività alberghiere di alta fascia, che ci contattano manifestando il loro interesse a unirsi alla nostra cooperazione. Saranno loro stesse, grazie a un’apposita check-list, a valutare se possiedono i prerequisiti richiesti”, chiarisce Alois Kronbichler.
“Qualora gli hotel candidati abbiano tutte le carte in regola e rispettino i criteri minimi, entriamo in gioco noi, avviando un rigido controllo di qualità per verificare che ogni membro del gruppo sia in grado di portare alto il nome dei Belvita Leading Wellnesshotels Südtirol e di prestare fede ai nostri valori aziendali”, precisa Michael Oberhofer.
I due direttori Alois Kronbichler e Michi Oberhofer, articolo: Belvita Leading Wellnesshotels Südtirol dal 1995 e il futuro, foto da comunicato stampa
Quanto conta l’aspetto “green” e “bio”?
“La sostenibilità, come tutti i temi di grande valore, richiederà tempo e impegno per maturare e affermarsi a tutti gli effetti come stile di vita.
In linea di massima, possiamo affermare che alcuni fattori, come la posizione strategica dei nostri hotel a stretto contatto con la natura e il profondo senso di appartenenza alle bellezze della nostra terra, ci agevolano nel processo di sensibilizzazione al rispetto delle risorse del territorio, ma la strada da percorrere è ancora lunga e bisognerà unire le forze”, spiega Michael Oberhofer.
“Ognuno dei nostri hotel membri, infatti, fa del suo meglio e dà il suo piccolo contributo a favore di un approccio più “green”, ma in futuro ci auguriamo di riuscire a fare ancora di più, creando una visione sostenibile, più ampia e omogenea, all’interno dei Belvita Leading Wellnesshotels Südtirol”, sottolinea Alois Kronbichler.
Belvita Leading Wellnesshotels Südtirol dal 1995 e il futuro, foto da comunicato stampa
Qual è stata l’evoluzione del gruppo Belvita nel corso degli anni? Quali le new entry dell’ultimo anno?
“Quella dei Belvita Leading Wellnesshotels Südtirol è stata, e continua a essere, una storia di successo, che nonostante i grandi cambiamenti mondiali degli ultimi anni, ha continuato il suo climax ascendente per affermarsi come la cooperazione dei migliori hotel wellness nell’arco alpino. La nostra è stata una crescita consapevole, e soprattutto attenta ai nuovi bisogni degli ospiti e all’evoluzione nel modo di percepire la vacanza.
Sono emersi, infatti, un rinnovato interesse per l’impatto ambientale e una ricerca di autenticità e semplicità senza precedenti, ai quali abbiamo saputo rispondere prontamente, senza mai prescindere dalla qualità dei soggiorni di lusso nelle nostre strutture a 4 stelle Superior e 5 stelle”, afferma Alois Kronbichler.
“La vacanza rimane un’esigenza primordiale, che ci prefiggiamo di soddisfare con la nostra solita eccellenza. A proposito di eccellenze, nell’ultimo anno abbiamo avuto il piacere di accogliere un nuovo membro nella nostra cooperazione, il Quellenhof See Lodge, un’oasi di pace e relax adults only in Val Passiria, che si sposa alla perfezione con la nostra filosofia”, annuncia Michael Oberhofer.
Presidente Paul Zimmerhofer, articolo: Belvita Leading Wellnesshotels Südtirol dal 1995 e il futuro, foto da comunicato stampa
Come viene garantita la qualità altissima delle strutture?
“La qualità è sempre stata un caposaldo dei Belvita Leading Wellnesshotels Südtirol, ma come tutte le linfe vitali va alimentata con passione, impegno, e talvolta con occhio critico, per essere sicuri di raccogliere sempre i frutti migliori. Ogni singolo hotel membro conta, e svolge un ruolo fondamentale per l’immagine generale della nostra cooperazione, ed è per questo che eseguiamo regolarmente controlli di qualità per verificare che siano rispettati i criteri prestabiliti.
Tuttavia, il vero ago della bilancia rimangono i nostri ospiti, perché nessuno meglio di loro è in grado di valutare la qualità dei nostri servizi. Grazie a un tool di valutazione, riceviamo il feedback sincero dei nostri ospiti al termine di ogni soggiorno, che ci consente di continuare a migliorarci, giorno dopo giorno. Se i nostri ospiti sono soddisfatti, lo siamo anche noi”, ci spiega Alois Kronbichler.
Immagine di un piatto eseguito nel ristorante dell’Hotel, foto da comunicato stampa
Quanti scelgono le strutture Belvita? Qual è il segreto del suo successo?
“L’eccellenza ci unisce, ma è la nostra personalità a renderci unici. Nonostante tutti i hotel membri si contraddistinguano per l’ineccepibile qualità, ognuno di loro possiede un’identità peculiare, ed è proprio questa varietà che fa la differenza e ci permette di soddisfare un numero sempre più alto e diversificato di richieste, esigenze e preferenze.
Il nostro sito web offre una panoramica intuitiva ed esaustiva di tutte le nostre strutture, che guida gli ospiti nella scelta dell’hotel di lusso perfetto per le proprie vacanze. Inoltre, Belvita Leading Wellnesshotels Südtirol si distingue per l’ottimo servizio di consulenza su misura, perché la nostra ospitalità pone sempre al primo posto il contatto interpersonale con l’ospite”, riferisce Alois Kronbichler.
“Se davvero esiste una formula segreta per raggiungere il successo, direi che è la capacità di guardare al futuro con ottimismo e di anticipare le tendenze, senza mai scendere a compromessi sulla qualità”, conclude Michael Oberhofer.
Logo della struttura, articolo: Belvita Leading Wellnesshotels Südtirol dal 1995 e il futuro, immagine da comunicato stampa
IL NUOVO AGLIANICO DEI CAMPI TAURASINI CHE RACCONTA L’IRPINIA SECONDO L’ENOLOGO LUCA D’ATTOMA Marzo 2023 – Un Aglianico in purezza che nasce nella sottozona Campi Taurasini, in Irpinia.
Il primo realizzato con questo vitigno dall’enologo toscano Luca D’Attoma che, con l’azienda vitivinicola Fonzone Caccese di Paternopoli (AV), ha avviato un percorso incentrato sulla viticoltura sostenibile per creare vini sartoriali che raccontano questo territorio straordinario della Campania.
Una sfida che l’enologo ha raccolto e che la famiglia Fonzone ha sostenuto con entusiasmo, al punto da battezzare il nuovo vino Mattoda’, un nome che rende omaggio a D’Attoma rievocandone il cognome, e che, al tempo stesso, sottolinea la volontà di creare un rosso fuori dagli schemi, innovativo, capace di interpretare in maniera originale un vitigno unico nel suo genere.
Le bottiglie, articolo: Mattoda’ Irpinia DOC Campi Taurasini 2019 aglianico Fonzone, foto da comunicato stampa
Rosso rubino brillante, Mattoda’ Irpinia DOC Campi Taurasini 2019 rivela al naso note di mirtillo selvatico accompagnato dal profumo della sua foglia, mentolato. Al palato, l’ingresso è dolce e piacevole con sentori di pepe verde, note di eucalipto, bacca di vaniglia intera, molto balsamico.
Un vino fresco, avvolgente, con una spiccata personalità che rispecchia fortemente quella dell’enologo e dei Fonzone, una grande famiglia che ha scelto di produrre vino per passione, con cura e precisione, assecondando i ritmi della natura e preservando la biodiversità di un territorio straordinario come l’Irpinia.
Logo cantina Fonzone, articolo: Mattoda’ Irpinia DOC Campi Taurasini 2019 aglianico Fonzone, immagine da comunicato stampa
Mattoda’ è un vino che si accompagna bene con carni rosse, piatti speziati, tartufo e formaggi stagionati.
Il vigneto di Aglianico della Tenuta Fonzone, a Paternopoli, si estende lungo i due versanti di una collina ben ventilata, posta ad un’altitudine che varia dai 360 ai 430 m s.l.m. e circoscritta dai torrenti Fredane ed Ifalco.
Le ottime esposizioni, i terreni argillosi e le bassissime rese consentono di ottenere uve di grande qualità che vengono raccolte in piena maturazione e vinificate nel rispetto rigoroso delle caratteristiche varietali.
Il Gallo Nero sposa il cinema e promuove il Florence Korea Film Festival 2023
Redazione
Tra gli ospiti della 21esima edizione il premio Oscar Bong Joon-ho, la star del cinema coreano, l’attore Park Hae-il e la regista Yim Soon-rye. Gli ospiti del festival visiteranno location esclusive nel territorio del Chianti Classico, per assaggiare i vini e incontrare i vari produttori della zona.
The Point man, articolo: Il Gallo Nero promuove il Florence Korea Film Festival 2023, foto da comunicato stampa
Dopo la presentazione, lo scorso febbraio, al Maggio Musicale Fiorentino, della première del film “La Leggenda del Gallo Nero”, un cortometraggio, prodotto dal Consorzio Vino Chianti Classico, che narra la storia del famoso simbolo della denominazione, nel mondo del Gallo Nero si torna a parlare di film e di cinema.
Il Consorzio Vino Chianti Classico è infatti sponsor ufficiale della 21a edizione del Florence Korea Film Fest, il festival di cinema dedicato alla cinematografia sud coreana, il più importante in Europa, che si terrà a Firenze dal 30 marzo al 7 aprile: una scelta che suggella l’interesse dei produttori del Gallo Nero per un Paese e un mercato con ottime prospettive di crescita.
Bong Joon-ho, premio Oscar, articolo: Il Gallo Nero promuove il Florence Korea Film Festival 2023, foto da comunicato stampa
Tra gli ospiti della 21esima edizione il premio Oscar Bong Joon-ho, la star del cinema coreano Park Hae-il e la regista Yim Soon-rye che visiteranno il territorio del Chianti Classico, per assaggiare i vini del Gallo Nero e incontrare alcuni produttori della zona.
Yim Soon-rye regista, articolo: Il Gallo Nero promuove il Florence Korea Film Festival 2023, foto da comunicato stampa
Nel 2020 il mercato coreano ha significato 4,7 miliardi di esportazioni italiane. Valore in crescita nel 2021 che ha raggiungo i 5,3 miliardi di euro. Un rapporto, quello tra Italia e Corea del Sud, virtuoso per molti settori culturali e produttivi, compreso il comparto del vino di qualità.
Park Hae-il attore del cinema Koreano, articolo: Il Gallo Nero promuove il Florence Korea Film Festival 2023, foto da comunicato stampa
Per quanto riguarda i vini del Gallo Nero, il 2021 ha infatti segnato un record di esportazioni sul mercato coreano: i volumi sono triplicati. Dopo l’exploit dell’anno precedente, nel 2022, le bottiglie di Gallo Nero vendute in Corea non sono ulteriormente aumentate ma è cresciuto invece il valore medio per bottiglia che il consumatore coreano ha riconosciuto alla DOCG Chianti Classico.
Film di chiusura “Life is Beautiful”, articolo: Il Gallo Nero promuove il Florence Korea Film Festival 2023, foto da comunicato stampa
“Siamo fiduciosi nel fatto che la relazione con la Corea del Sud possa consolidarsi ulteriormente nei prossimi anni. – afferma Giovanni Manetti, Presidente del Consorzio – Anni, che saranno ancora di più improntati sulla capacità di noi viticoltori di trasferire il nostro territorio nella bottiglia, mantenendo saldo l’obiettivo della qualità, intesa come unione di autenticità e grande impegno in tutte le fasi produttive, in particolare nell’attenzione in vigna.
Il mercato coreano sta premiando questa nostra scelta produttiva, una scelta di cui siamo estremamente orgogliosi e di cui presenteremo a breve i risultati nel nuovo evento di giugno a Seoul.”
NexSohee, articolo: Il Gallo Nero promuove il Florence Korea Film Festival 2023, foto da comunicato stampa
Nel 2023 il Consorzio Vino Chianti Classico si ripresenterà infatti sul mercato coreano per il terzo anno consecutivo, con un grande evento di degustazione, il 20 giugno, nella capitale Seoul, con la partecipazione dei produttori; oltre a questo evento, il Consorzio organizzerà incoming di operatori e stampa nel proprio territorio di produzione.
“Poter essere presenti, con i nostri vini, al Florence Korea Film Fest, è per noi un grande onore – continua Manetti – Noi produttori del Chianti Classico ci sentiamo molto vicini al popolo sud-coreano. Un aspetto che ci accomuna credo sia la grande capacità di coniugare tradizione e innovazione:
il Chianti Classico con i suoi 300 anni di storia e la continua attenzione all’innovazione sia in vigna che in cantina e la Corea del Sud, una nazione da sempre all’avanguardia tecnologica, sempre ‘connessa’, ma al tempo stesso profondamente legata ai valori della tradizione. Coniugare tradizione e innovazione è un tema centrale che appartiene sia alla cultura coreana che alla nostra.”
Il Florence Korea Film Fest è il più importante festival italiano dedicato al meglio della cinematografia sudcoreana contemporanea, che si terrà a Firenze dal 30 marzo al 7 aprile al cinema La Compagnia, in vari luoghi della città (e online sulle piattaforme Più Compagnia e MyMovies).
Il Florence Korea Film Fest, articolo: Il Gallo Nero promuove il Florence Korea Film Festival 2023, foto da comunicato stampa
Il cartellone, ricco di anteprime italiane, presenta in programma oltre 100 film divisi per sezioni con un focus sulle registe donne coreane. Tra le star della 21esima edizione il regista premio Oscar Bong Joon-ho, l’attore Park Hae-il protagonista dell’ultimo film di Park Chan-wook e la regista Yim Soon-rye, considerata una delle autrici di spicco della Nouvelle Vague.
3B Untold, Il contest sulle 3B del Vino Italiano, Salerno, foto da comunicato stampa
Questa edizione rappresenta l’apice della rubrica Untold che ha visto il nostro team negli ultimi 24 mesi. assaggiare oltre 350 vini esclusivamente delle seguenti denominazioni:
Il 25 Marzo quattro commissioni, ciascuna composta da 6 esperti di settore, andranno ad eleggere i migliori Barolo, Barbaresco e Brunello di Montalcino che si aggiudicheranno i Tre Cavatappi.
Alcuni momenti degustativi, articolo: 3B Untold, Il contest sulle 3B del Vino Italiano, Salerno, foto da comunicato stampa
Le commissioni valutatrici
Due commissioni composte da enologi, giornalisti di settore e sommelier di varie associazioni assaggeranno alla cieca 52 referenze di Barolo e Barbaresco per eleggere i migliori vini di Barolo e Barbaresco Untold. Di seguito la lista dei giurati valutatori di Barolo e Barbaresco Untold:
Ulteriori due commissioni composte da enologi, giornalisti di settore e sommelier di varie associazioni assaggeranno alla cieca 44 referenze di Brunello di Montalcino per eleggere i migliori vini di Brunello di Montalcino Untold. Di seguito la lista dei giurati valutatori di Brunello di Montalcino Untold:
Le referenze in assaggio di Barolo e Barbaresco Untold
Nel corso dell’evento ciascuno dei 12 giurati assaggerà e valuterà alla cieca tutte le 52 referenze partecipanti organizzate in batterie da 6 vini e di seguito elencate in ordine di azienda:
Le referenze in assaggio di Brunello di Montalcino Untold
Nel corso dell’evento ciascuno dei 12 giurati assaggerà e valuterà alla cieca tutte le 44 referenze partecipanti organizzate in batterie da 5 vini e di seguito elencate in ordine di azienda:
Argiano – Brunello di Montalcino, 2018
Bellaria – Brunello di Montalcino “Assunto”, 2018
Bellaria – Brunello di Montalcino, 2018
Cantina di Montalcino – Brunello di Montalcino, 2018
Carpineto – Brunello di Montalcino Riserva, 2017
Carpineto – Brunello di Montalcino, 2018
Casa Raia – Brunello di Montalcino, 2018
Chiusa Grossa – Brunello di Montalcino, 2018
Col d’Orcia – Brunello di Montalcino Riserva “Nastagio”, 2016
Col d’Orcia – Brunello di Montalcino, 2018
Col di Lamo – Brunello di Montalcino, 2018
Ferrero – Brunello di Montalcino, 2018
Franco Pacenti – Brunello di Montalcino, 2018
Frescobaldi – Brunello di Montalcino “CastelGiocondo”, 2018
Geografico – Brunello di Montalcino, 2018
La Colombina – Brunello di Montalcino, 2018
La Fiorita – Brunello di Montalcino “Fiore di NO”, 2018
La Gerla – Brunello di Montalcino, 2018
La Palazzetta – Brunello di Montalcino, 2018
La Poderina – Brunello di Montalcino Riserva “Poggio Abate”, 2017
La Poderina – Brunello di Montalcino, 2018
Lambardi – Brunello di Montalcino, 2018
Le Gode – Brunello di Montalcino “Vigna Montosoli”, 2018
Máté – Brunello di Montalcino, 2018
Mocali – Brunello di Montalcino “Le Raunate”, 2018
Mocali – Brunello di Montalcino, 2018
Patrizia Cencioni – Brunello di Montalcino “Ofelio”, 2018
Patrizia Cencioni – Brunello di Montalcino, 2018
Pian di Macina – Brunello di Montalcino, 2018
Poggiarellino – Brunello di Montalcino, 2018
Poggio dell’Aquila – Brunello di Montalcino Riserva, 2017
Poggio dell’Aquila – Brunello di Montalcino, 2018
Poggio Lucina – Brunello di Montalcino, 2018
Poggio Nardone – Brunello di Montalcino, 2018
San Polo – Brunello di Montalcino “Podernovi”, 2017
SassodiSole – Brunello di Montalcino, 2018
Scopone – Brunello di Montalcino, 2018
Sesti – Brunello di Montalcino, 2018
Tenuta di Sesta – Brunello di Montalcino, 2018
Tenute Silvio Nardi – Brunello di Montalcino “Vigneto Manachiara”, 2018
Tenute Silvio Nardi – Brunello di Montalcino, 2018
Terre Nere – Brunello di Montalcino, 2018
Tiezzi – Brunello di Montalcino “Vigna Soccorso”, 2018
Tornesi – Brunello di Montalcino, 2018
I criteri di valutazione di Untold
Per questa edizione di Untold abbiamo deciso di evolvere i criteri di valutazione in centesimi adottati nel corso delle precedenti edizioni per passare ad una metrica più sintetica e maggiormente espressiva della metodologia di confronto adottata.
La valutazione sarà, infatti, espressa da ciascun giurato attraverso un punteggio in scala da 1 a 5 su ciascuno dei seguenti cinque attributi:
Sviluppando la media dei punteggi attribuiti dai 12 degustatori andremo ad assegnare i Cavatappi di Decanto ai vini che totalizzeranno una media di:
15 – 17 punti: UN CAVATAPPI
18 – 20 punti: DUE CAVATAPPI
21 – 25 punti: TRE CAVATAPPI
I premi assegnati nel corso di Untold
Al termine del contest andremo a premiare i vini che totalizzeranno il punteggio più alto nelle seguenti categorie:
Miglior vino Vino più tipico Vino con il miglior rapporto qualità-prezzo Vino con la migliore etichetta (assegnato dai nostri follower sui social network)
Andremo, inoltre, ad assegnare il riconoscimento di Migliore Cantina all’azienda che avrà realizzato il punteggio più alto sommando quelli ottenuti da due referenze.
Infine, si assegnerà il riconoscimento di Migliore Cantina Emergente all’azienda fondata negli ultimi 20 anni che avrà realizzato il punteggio più alto sommando quelli ottenuti da due referenze.
“Biscotti Longobardi” è un tipo di biscotto italiano originario della regione della Lombardia, nel nord Italia. Sono biscotti di varie forme (a piacere) e croccanti, cotti due volte e spesso aromatizzati con mandorle, scorza di limone o altri ingredienti.
Biscotti Longobardi a Merano WineFestival 2022, arte secca, foto di Carol Agostini
Tra gli stand del Merano Winefestival 2022 ho assaggiato i biscotti Longobardi che non conoscevo, buona esperienza gustativa per le mie papille, esaltate dalla fragranza e friabilità di questo prodotto della regione Lombardia, ora ve lo racconto…
Ingredienti generici dei biscotti Longobardi
Per preparare i Biscotti Longobardi, viene prima preparata una pasta usando farina, zucchero, uova e talvolta burro. La pasta viene poi formata in lunghe travi e cotta nel forno fino a che non è leggermente dorata. Dopo che le travi sono raffreddate, vengono tagliate in biscotti individuali e cotte di nuovo fino a che non sono croccanti e secchi.
Vari usi
Possono essere gustati come snack o dessert e spesso sono serviti con caffè o tè, oppure, inzuppati in vini dolci come il Vin Santo.
L’arte secca in Italia
“I DESIDERI” BISCOTTO LONGOBARDO PER IL DECENNALE DI ITALIA LANGOBARDORUM, foto da sito
In altre regioni, come in Toscana, i biscotti chiamati “cantucci” sono spesso serviti con il Vin Santo e vengono tradizionalmente mangiati durante le feste di Natale.
In alcune parti dell’Italia meridionale, come in Puglia, i biscotti chiamati “taralli” sono spesso serviti come snack salato, mentre in altre regioni come in Sicilia, i biscotti chiamati “biscotti di Regina” sono spesso preparati durante le feste natalizie con farina di mandorle, miele e semi di sesamo.
In generale nella nostra magnifica terra, i biscotti sono un elemento importante della cultura culinaria italiana e vengono spesso consumati come snack o dessert, o come accompagnamento a bevande come il caffè o il vino.
Biscotti Longobardi a Merano WineFestival 2022, arte secca, foto di Carol Agostini
La nascita dei boscotti Longobardi
L’idea di creare un dolce longobardo per celebrare il decennale del riconoscimento Unesco del sito seriale “Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.)” è nata da un’idea proposta dall’Associazione Colli dei Longobardi Strada del Vino e dei Sapori.
Il team dei Servizi Educativi della Fondazione Brescia Musei ha svolto una ricerca storica per individuare quali ingredienti potessero essere utilizzati, scoprendo che i Longobardi utilizzavano spesso frutta secca spontanea per i loro dolci, come castagne, noci e nocciole, perché costituiva una fonte energetica importante.
Così è nata la ricetta per “I Desideri“, biscotti dal delicato impasto che utilizzano burro, uova, zucchero, aromi e farina di castagne, garantendo un importante apporto nutritivo, oltre a un profumo caratteristico, sapientemente controbilanciato dall’aggiunta di sale.
Copertina articolo: Biscotti Longobardi a Merano WineFestival 2022, arte secca, di Carol Agostini
“I Desideri” prendono il nome dall’ultimo re longobardo, Desiderio, e il nome è stato declinato al plurale per essere utilizzato in una finzione narrativa in cui “I Desideri” diventano un omaggio speciale dedicato dal re alla Regina Ansa, sua amata sposa.
L’artista Levente Tani ha creato un’illustrazione ad hoc che rappresenta Re Desiderio che porge in omaggio un biscotto alla Regina Ansa. Il breve racconto insieme alla riproduzione sono diventati parte integrante dei cartoncini che accompagnano questo originale e gustoso prodotto da forno.
“I Desideri” hanno ricevuto il patrocinio dell’Associazione Italia Langobardorum e il logo del Decennale longobardo è stato utilizzato per l’occasione. Inoltre, il team dei Servizi Educativi della Fondazione Brescia Musei ha ideato un coinvolgente laboratorio didattico, “I BISCOTTI DEL RE“, dedicato ai bambini over 5, che permetterà loro di creare dei dolci in creta ispirati alle forme e alle decorazioni dei preziosi oggetti longobardi custoditi nel Museo di Santa Giulia.
Biscotti Longobardi a Merano WineFestival 2022, arte secca, foto da sito
L’Associazione Strada del Vino Colli dei Longobardi
Vini: i nostri vini appartengono alla zona del Monte Netto e di Botticino e molti hanno ottenuto la classificazione IGT “Ronchi di Brescia”. Ci sono due tipi di Botticino DOC e sette di Capriano del Colle DOC.
Vitigni: quasi tutti sono a frutto nero, tranne il Trebbiano Lugana, impiegato nella zona di Capriano del Colle. Tra i nostri vitigni si annoverano: Barbera, Incrocio Terzi, Marzemino, Merlot, Sangiovese, Schiava Gentile e Trebbiano Lugana.
Altri prodotti: sono acquistabili presso alcune delle aziende associate alla “Strada del Vino”, e comprendono salumi e insaccati, aceto di miele e mieli della Valverde.
Nasce nell’anno 2001 e si sviluppa sul territorio bresciano andando a coprire un tragitto ideale che parte da Brescia, passando da Botticino, Rezzato, Mazzano con la frazione di Ciliverghe, Castenedolo, Montichiari, Montirone, Capriano del Colle, Poncarale e Flero, da dove si può ritornare a Brescia per chiudere il ‘circuito’.
Alcuni pasticceri del consorzio, articolo: Biscotti Longobardi a Merano WineFestival 2022, arte secca, foto da sito
Da sempre le attività svolte dalla nostra Associazione hanno interessato da vicino la ‘vita’ di tutti i Comuni toccati dalla Strada, andando ad integrare e ad arricchire la promozione turistica ed eno-gastronomica offerta dalle Amministrazioni.
Le realtà associate si dividono nelle seguenti categorie:
Aziende Vitivinicole
Ristoranti e Trattorie
Agriturismo
Alberghi
Apicoltori
Agenzia di Incoming
Macellerie, Gastronomie e Pasticcerie
Istituto di Formazione per professionisti nel settore della cucina, pasticceria
La presenza di Aziende che creano Prodotti di Eccellenza (quali sono tutti i nostri vini, i mieli, i salumi, i pasticcini), le produzioni di nicchia (come l’aceto di miele dell’Apicoltura del Sampì), le unicità di alcune proposte di Aziende associate (si (si pensi al Museo Floreale di Montirone e all’eccellenza nella divulgazione della cultura culinaria di Cast Alimenti), la genuinità delle proposte gastronomiche delle nostre Trattorie, l’accoglienza sempre gentile ed elegante dei nostri Alberghi.
La stretta collaborazione con i Musei presenti sul territorio (dai pià conosciuti come il Museo di Santa Giulia, a quelli meno noti come il Museo del Marmo o i Musei Mazzucchelli, ma di assoluta qualità e particolarità), il profondo senso di appartenenza al nostro Territorio che passa attraverso una forte collaborazione con le Amministrazioni Comunali presenti.
Sono questi gli elementi di successo che integrano, differenziano e danno valore aggiunto alle nostre Offerte Turistiche. Senza mai dimenticare la vocazione prima che una Strada del Vinodeve avere, ma andano ad unire quanto di meglio si può ‘incontrare’ nelle nostre Terre…
La vincente idea di sostenibilità ragionata di Mauro Benincasa: BioQitchen lancia il Manifesto “Fair Food Innovation Lab”.
Redazione
Il catering nato dall’intuizione di Mauro Benincasa, Ceo di HQ Food & Beverage, cambia pelle e diventa un laboratorio del Food Design Sostenibile. Il suo Manifesto è stato presentato durante White Show, nell’ambito della Milano Fashion Week. Tra le altre novità che BioQitchen ha portato a White, delle Masterclass legate a partner che sviluppano progetti sociali.
Mauro Benincasa Ceo HQ Food Beverage, articolo: BioQitchen 2023: ” Fair Food Innovation Lab” Mauro Benincasa, foto da comunicato stampa
Cinque principi su cui fondare una rivoluzione green dall’impronta inclusiva nel mondo biologico: Gustoso, Sostenibile, Bello, Sano e Accessibile. È questo il leitmotiv da cui parte BioQitchen, il catering nato dall’intuizione di Mauro Benicansa, Ceo del Gruppo HQ Food & Beverage, che punta a un’idea di sostenibilità ragionata, lontana da qualsiasi tipo di ideologia culinaria.
L’inizio di questa metamorfosi è il ”Fair Food Innovation Lab”, una Carta di Intenti contenente questi cinque capisaldi, presentata alla stampa durante la quattro giorni di White, l’evento trade show che connette aziende, buyer e showroom, nell’ambito della Fashion Week.
“Ritengo che ci siano molte urgenze da mettere subito sul tavolo, – spiega Benincasa – come il benessere animale, la sostenibilità sociale, ma anche e soprattutto rendere accessibile il biologico alla maggior parte delle famiglie italiane. Inizieremo da qui”.
“Partiamo dal concetto di biologico per superarlo, seguendo un approccio che provi ad includere gli interessi di tutti i soggetti che producono un piatto. Innovare significa pragmaticamente connettere ogni elemento che si ritrova nel Manifesto al fine di creare un’esperienza unica e condivisa”.
Questo Manifesto pone le basi di un riconoscimento reciproco sia coi partner che lavorano con BioQitchen, come Alce Nero, Pastificio Felicetti, Agricooltur® e L’Agricologica, solo per citarne alcuni, che con le Istituzione, basato sui cinque capisaldi. BioQitchen diventa quindi un aggregatore di partner qualificati con cui collaborare alla creazione di un laboratorio di Food Design Sostenibile, che avrà al suo interno un Comitato Tecnico Scientifico con importanti Università, imprenditori e le Istituzioni.
Gustoso: si parte dal rispetto dell’animale e delle stagioni, per arrivare alle papille gustative, non viceversa. Perché ci si possa rimpadronire di una consapevolezza maggiore di quella, che passa dalla pancia, per riscoprire il sapore naturale, legato profondamente ai cicli della natura.
Sostenibile: è un termine ampio, che parte dal biologico come prerequisito, passa attraverso la lotta agli sprechi (scarti, rifiuti, imballi e trasporti), all’utilizzo circoscritto di terra e acqua, ma che va oltre per diventare una sostenibilità economica e sociale, nel rispetto delle persone che lavorano tutti i giorni nella filiera, oltre che della natura.
Bello: va oltre il concetto di estetica da cui naturalmente parte, per incontrare la bellezza dell’esperienza culinaria e del made in Italy, che sottintende anche il fascino attrattivo di un paesaggio pienamente rispettato e accudito da chi lo vive, lo coltiva e dove si allevano e si rispettano gli animali.
Sano: l’alimentazione è Vita, come tale mangiare bene significa stare bene mangiando. Questo concetto ancora una volta olistico si integra con la salute pubblica, ma anche con quella degli ecosistemi, la cui fragilità è oggi ragione di enormi disequilibri ambientali e sociali.
Accessibile: è tra i punti più sfidanti, perché rendere democratico del cibo buono e rispettoso degli equilibri naturali, valorizzato con il giusto prezzo per retribuire tutti i livelli del comparto, è un duello che vale la pena combattere.
Lancio Manifesto BioQitchen Mauro Benincasa Ceo di HQ Food & Beverage, foto di @deadue studio
BioQitchen a White, quattro giorni come Bio comanda
In linea con questa filosofia, BioQitchen ha scelto anche quest’anno di portare a White dei partner, che sviluppano importanti progetti sociali, che si sono raccontati durante la quattro giorni milanese, nell’ambito della Fashion Week.
Tra le novità di questa edizione delle Masterclass organizzate in collaborazione con alcuni partner, come Agricooltur® e Legù, presentati da I Murr, Antonio e Roberta, consulenti di stile e direttori creativi con più di 20 anni di esperienza nella moda e nel lifestyle.
Due gli appuntamenti che hanno portato a White questa inusuale contaminazione tra food & beauty: Agricooltur® ha utilizzato per una maschera viso rinfrescante ed emolliente del Tatsoi Rosso, un cavolo di origine orientale, mentre Legù ha preparato uno scrub per il viso con lo zucchero di cocco, la spirulina e il mais giallo.
Stefano Pratesi da destra e Mauro Benincasa, BioQitchen, foto da comunicato stampa
Proprio Agricooltur® ha realizzato per White delle serre e orti espositivi basati sulla coltivazione aeroponica, una tecnologia di sviluppo delle piante senza l’utilizzo della terra, che consente il risparmio di circa il 98% di acqua.
Con loro durante White Show altri importanti partner dall’anima sostenibile e biologica, come Amatrice Terra Viva, Carioni Bio, L’Agricologica, PrimaVera, Ceretto, Felicetti, Mia Kombucha, Cordusio Spirits, Wami, AquaLy e Alce Nero, marchio pioniere in Italia nel settore biologico, che conta più di mille agricoltori in Italia e diecimila piccole imprese agricole familiari in Centro e Sud America.
BioQitchen, foto da comunicato stampa
HQ Food & Beverage
Tutto è nato quasi per caso, nella mente di Mauro Benincasa, il Ceo di HQ Food & Beverage, che si occupa da oltre 20 anni di catering nel settore luxury. Un’unica azienda, quattro brand specializzati in diversi settori del lusso, tutti accomunati da un servizio sartoriale, flessibilità e rapidità dell’offerta.
Hi Fly Catering è il primo marchio, nato nel 1999, specializzato in ristorazione per jet privati, che con oltre 4000 voli e 20mila passeggeri l’anno, vanta una clientela d’élite. Da quest’esperienza ai più alti livelli del comparto lusso sono nati altri tre marchi: Dream-Eat, catering che si rivolge prevalentemente all’alta moda, alle produzioni cinematografiche e pubblicitari.
Legù partner durante le Masterclass di BioQitchen, foto da comunicato stampa
BioQitchen specializzato in preparazioni biologiche, che nel 2023 si è trasformato in un laboratorio integrato di co-ricerca e realizzazione del Food Design Sostenibile, assieme ad altri importanti partner come Pastificio Felicetti, Alce Nero, L’Agricologica. Non ultimo HangarQ, la location in via Tertulliano n. 68, dove organizzare eventi privati ed aziendali in vero stile flight-experience.
A capo di quest’ultima, appassionante avventura, cominciata nel 2018, c’è Valentina Battista, Local & Event Manager, che sta sviluppando questo club privato riservato ai clienti di HQ per feste esclusive.
Ambizione, impegno e creatività sono i valori distintivi di questo gruppo che fa letteralmente volare con la sua proposta ristorativa.
HQ in pillole
· Mauro Benincasa, Ceo
· Catering del settore lusso con quattro brand specializzati:
o Hi Fly specializzato in catering per jet privati
o BioQitchen, il catering oltre il biologico
o Dream Eat, catering per la moda e le produzioni cinematografiche
o HangarQ, sede in via Tertulliano n. 68 per eventi privati e aziendali
IL RUBESCO RISERVA VIGNA MONTICCHIO 2018 DI LUNGAROTTI SUL PODIO DEI MIGLIORI ROSSI D’ITALIA
Redazione
Il vino di punta della storica cantina umbra conquista il terzo posto dell’annuale classifica pubblicata dalla rivista Gentleman
Il Rubesco Riserva Vigna Monticchio 2018 di Lungarotti, foto da comunicato stampa
Il Rubesco Riserva Vigna Monticchio 2018 di Lungarotti è il terzo vino più premiato dalle guide italiane. A rivelarlo, la classifica 2023 dei 100 migliori rossi stilata dal mensile Gentleman che vede il portabandiera della storica azienda umbra salire sul podio dopo Sassicaia 2019 e Montiano 2019.
Il Rubesco Riserva Vigna Monticchio 2018 è risultato terzo incrociando e sommando i punteggi delle sei guide italiane più autorevoli: Vini d’Italia (Gambero Rosso), I vini di Veronelli, Bibenda (Fondazione Italiana Sommelier), Vitae (Associazione Italiana Sommelier), Annuario dei migliori vini italiani (Luca Maroni) e la Guida essenziale ai vini d’Italia (Daniele Cernilli). Un risultato importante per questa etichetta che ha scritto la storia di Lungarotti e dell’enologia italiana diventando uno dei rossi più conosciuti e apprezzati nel mondo.
Il Rubesco Riserva Vigna Monticchio 2018, foto da comunicato stampa
“Siamo felici di avere raggiunto la vetta di questa prestigiosa classifica che ogni anno incorona i migliori rossi d’Italia – dichiara Chiara Lungarotti, Amministratore Delegato dell’azienda di famiglia. Un risultato che premia il nostro vino portabandiera, ma soprattutto il lavoro quotidiano di tutta la nostra fantastica squadra!”
La prima vendemmia del Rubesco Riserva Vigna Monticchio (Torgiano Rosso Riserva DOCG) risale al 1964quando Giorgio Lungarotti, fondatore dell’azienda e pioniere della moderna enologia italiana, capì che dalla vigna Monticchio, sulle colline di Torgiano, grazie anche ad una perfetta esposizione, si ottenevano delle uve Sangiovese straordinarie.
Innovativo per i tempi, già dalla prima annata, questo Sangiovese in purezza si è fatto subito notare per la sua personalità netta. Il colore è rubino brillante e i caratteri sono quelli tipici della gente dell’Umbria, riservata ma generosa. Un vino di grande struttura, adatto a un lungo invecchiamento, che sfodera un equilibrio unico tra potenza ed eleganza e che viene prodotto solo nelle migliori annate.
Note sull’annata 2018
Il Rubesco Riserva Vigna Monticchio 2018è un vino di lunga vita in quanto la maturazione è stata perfettamente equilibrata, la gradazione alcolica più contenuta e l’acidità più marcata rispetto alla calda annata 2017. Il calice sprigiona l’intensità di una ciliegia sotto spirito, immediatamente rincorsa da note più profonde di liquirizia, china e polvere da sparo.
Il Rubesco Riserva Vigna Monticchio 2018 di Lungarotti, foto da comunicato stampa
La spinta aromatica è tipica dell’annata, regista della complessa narrazione degli aromi di Vigna Monticchio. Al naso subentrano sentori di visciola, cacao amaro, marzapane, dattero e tè nero, tenuti insieme da una delicata balsamicità che accompagna verso una chiusura più mediterranea incentrata su arancia sanguinella e mirto.
Il sorso palesa una dosata concentrazione che guida a un’intensità costante e armoniosa nell’esprimere un tannino sartoriale simile a una carezza. Un passo di danza perfettamente coordinato per un’annata di Vigna Monticchio che lascerà il segno.
Simbolo dell’eccellenza enologica umbra, Lungarotti ha contribuito a scrivere la storia del vino italiano nel mondo. Una storia cominciata con Giorgio Lungarotti, pioniere della moderna enologia italiana che nel dopoguerra ha trasformato l’azienda agricola di famiglia, a Torgiano, in una cantina di successo.
Il Rubesco Riserva Vigna Monticchio – Torgiano Rosso Riserva DOCG, considerato tra i migliori rossi italiani, e il Rubesco – Rosso di Torgiano DOC, foto da comunicato stampa
Una storia che ancora oggi continua grazie all’impegno, la passione e la competenza di 3 generazioni della famiglia Lungarotti che hanno saputo innovare senza tradire il carattere inconfondibile di vini iconici come il Rubesco Riserva Vigna Monticchio – Torgiano Rosso Riserva DOCG, considerato tra i migliori rossi italiani, e il Rubesco – Rosso di Torgiano DOC.
Lungarotti conta in tutto 250 ettari di vigneti, dislocati tra la Tenuta di Torgiano (230 ha, certificata VIVA dal 2018) e quella di Montefalco (20 ha, certificata biologica dal 2014), dove si pratica una viticoltura attenta alla sostenibilità e alla biodiversità.
Tra i pilastri dell’azienda, anche la valorizzazione dell’enoturismo di qualità e la promozione della cultura del vino, dell’olio e del patrimonio artistico attraverso il Museo del Vino (MUVIT) e il Museo dell’Olivo e dell’Olio (MOO) di Torgiano.
Anteprima Vino Nobile di Montepulciano 2023, approfondimenti sulle Annate, Riserve e Selezioni
Di Cristina Santini
Verso la Fortezza Medicea di Montepulciano, foto di Cristina Santini
Sabato 18 febbraio, nell’incantevole borgo di Montepulciano, ho preso parte ad una delle due giornate sull’anteprima del Vino Nobile di Montepulciano organizzata dal Consorzio in un contesto esclusivo come la Fortezza Medicea, a pochi passi da Piazza Grande.
Una cittadina medievale toscana, ubicata su una collina circondata da vigneti e dallo splendido paesaggio della Valdichiana e della Val d’Orcia, pronta ad accogliere pubblico e operatori della stampa con occhi puntati sulle nuove annate. Oltre 40 Produttori presenti ai banchi d’assaggio, più della metà della denominazione, che hanno raccontato le annate e i loro progetti futuri.
Il Palazzo Comunale in Piazza Grande, articolo: Anteprima Vino Nobile di Montepulciano 2023 di Cristina Santini, foto dell’autrice
Numeri in crescita per la denominazione poliziana che esporta ancora più sul mercato estero (68%) rispetto a quello italiano (32%) e che vede la Germania e gli Stati Uniti come i principali paesi esportatori del Nobile con un quantitativo di 7.1 milioni di bottiglie immesse nel 2022 (+6% sul 2021) e 2.8 milioni di Rosso di Montepulciano (+7.7% rispetto al 2021).
Il progetto Pieve, tanto atteso che porterà all’approvazione di un nuovo disciplinare nel 2025, permetterà l’introduzione della tipologia in etichetta, identificando una particolare zona con l’impiego almeno del 90% di Sangiovese e la restante parte di vitigni autoctoni complementari (Canaiolo, Colorino, Mammolo ecc.) e con uve prodotte esclusivamente dall’azienda imbottigliatrice.
Dodici le aree di studio identificate come UGA (Unità Geografiche Aggiuntive) e menzionate con il nome delle antiche Pievi, circoscrizioni territoriali religiose e civili risalenti all’epoca romana e longobarda: Argiano, Ascianello, Badia, Caggiole, Cervognano, Ciarliana, Gracciano, Le Grazie, San Biagio, Sant’Albino, Valardegna e Valiano.
Da Palazzo Contucci in lontananza la Val d’Orcia, foto di Cristina Santini
È sempre più crescente il numero delle aziende che si impegnano a vinificare il Prugnolo Gentile (così chiamato il Sangiovese da queste parti) in purezza o con una piccola aggiunta di vitigni autoctoni a dimostrazione della vera autenticità dei Nobile, abbandonando sempre più l’impiego delle uve internazionali.
Riflettori puntati sulla 2020, considerata l’annata a cinque stelle, e la Riserva 2019, fino a degustare millesimi precedenti che ho assolutamente apprezzato e riportato nei miei assaggi migliori e dove, non solo per le percentuali delle varietà impiegate importanti, hanno contribuito sicuramente territorio, clima, legni utilizzati e l’inconfondibile mano dell’uomo.
L’annata 2020 è stata piuttosto regolare caratterizzata da pochi sconvolgimenti climatici, con qualche rallentamento nella fase di crescita dei germogli tra aprile e maggio a causa della poca disponibilità idrica dei terreni recuperata poi con le piogge di giugno.
La maturazione dei grappoli ha avuto fasi alterne tra agosto e settembre, passando da giornate limpide con una buona luminosità e temperature ottimali a cali bruschi e piogge frequenti. L’instabilità comunque non ha impedito il procedere della maturazione fenolica e ha portato vini con un gradevole corredo aromatico e un buon equilibrio tra struttura e acidità.
La Riserva 2019 è risultata, nella maggior parte delle degustazioni, elegante, longeva e solo in qualche caso con un’espressione tannica ancora ruvida.
Comunque due annate degne che si sono presentate al calice con profili variegati a seconda dell’azienda, a dimostrazione del fatto che non c’è ancora una linea di congiunzione interpretativa e territoriale ma un approccio orientato più sulla singola referenza, superando però quel retaggio del passato dovuto ai tannini pesanti che hanno lasciato definitivamente spazio all’eleganza e all’equilibrio.
L’entrata della Fortezza Medicea, foto di Cristina Santini, articolo: Anteprima Vino Nobile di Montepulciano 2023
I migliori assaggi, con le mie considerazioni di rito, in ordine di degustazione e suddivisi per Aziende:
Podere Il Macchione: Nobile di Montepulciano 2019 – Intenso, fresco, goloso. Nobile di Montepulciano 2018 – Frutto deciso e tannini setosi. Riserva 2017 – Elegante e longevo, ha tutto il tempo per elevarsi ancora. Un gran Nobile.
Vino Nobile Riserva 2017 Il Macchione, articolo: Anteprima Vino Nobile di Montepulciano 2023, foto di Cristina Santini
Podere Casanova Guidotti: Rosso di Montepulciano 2020 – Profondo e di grande potenza estrattiva. Nobile di Montepulciano 2020 – Appena imbottigliato ma un grande vino da attendere, scalpitante. Nobile di Montepulciano 2019 – Complesso e appagante.
Batteria della Cantina Guidotti, foto di Cristina Santini
Fattoria della Talosa: Riserva 2019 – Intensità di frutto e freschezza Nobile di Montepulciano Selezione Filari Lunghi 2018 – Dinamico, godurioso e di lunga persistenza.
I vini di Talosa, articolo: Anteprima Vino Nobile di Montepulciano 2023 di Cristina Santini, foto dell’autrice
Contucci: Rosso dì Montepulciano 2020 – Fragrante e succoso, buona bevibilità Nobile di Montepulciano Pietra Rossa 2018 – Sorso pieno di energia, vellutato e composto. Sorprendente. Riserva 2017 – Agile, corposo, di bella struttura.
I vini della Cantina Contucci, foto di Cristina Santini
Il Molinaccio: Rosso di Montepulciano Il Golo 2021 – un effluvio di frutta rossa fresca, godibile e beverino. Nobile di Montepulciano La Spinosa 2019 – Frutto croccante, spalla acida alta, elegantemente sincero. Riserva La Poiana 2016 – Ampio al naso e al palato con un’incredibile struttura. Impeccable.
Line up Il Molinaccio, articolo: Anteprima Vino Nobile di Montepulciano 2023 di Cristina Santini, foto dell’autrice
Poliziano: Nobile di Montepulciano Selezione Asinone 2020 – Grande potenziale, bouquet generoso, rotondo e avvolgente. Nobile di Montepulciano Selezione Le Caggiole 2017 – Ampio il ventaglio degli aromi, raffinato e compatto dai tannini nobili.
Asinone 2020 e Nobile Le Caggiole 2017, foto di Cristina Santini
Poderi Boscarelli: Rosso di Montepulciano Prugnolo 2022 – Espressivo con un bel naso floreale fresco e minerale. Riserva 2019 – Fruttato e di grande struttura. Nobile Costa Grande 2018 – Beva elegante con ottimi tannini setosi, grande potere di invecchiamento. Indimenticabile. Nobile Il Nocio 2018 – Materico, complesso, ricco, di gran corpo.
Line up Boscarelli, articolo: Anteprima Vino Nobile di Montepulciano 2023 di Cristina Santini, foto dell’autrice
Cantine Dei: Rosso di Montepulciano 2021 – Complessità aromatica, sorso profondo ed elegante, già pronto alla beva. Mi chiedo quanto anni avrà davanti a sé. Nobile Selezione Madonna della Querce 2017 – Generoso all’olfatto, estroverso e ben strutturato.
Nobile Madonne della Querce 2017, foto di Cristina Santini
La Ciarliana: Rosso di Montepulciano 2020 – un vino che farà parlare di sé, con una buona acidità e grande estrazione. Nobile 2018 – Concentrazione piacevole di frutti rossi al naso, corposo, schietto e territoriale. Nobile Selezione Vigna ‘Scianello 2018 – Pieno, ricco di aromi, fresco con un tannino decisamente vellutato. Armonico e affascinante.
I vini La Ciarliana, foto di Cristina SantiniCristina Santini Sommelier, winewriter, esperta vitivinicola
Vivi le esperienze sensoriali uniche di Vinitaly 2023Scopri le aree tematiche di Vinitaly 2023 che non puoi perdere! Non hai ancora il tuo biglietto per Vinitaly 2023?
Vinitaly Mixology è l’area tematica dove potrai vivere esperienze sensoriali uniche attraverso i drink creati da bartender professionisti con liquori, distillati e vini d’eccellenza, in un salone dove la cultura del bere con gusto è protagonista.
La Mixology al Vinitaly 2023, miscelazione e innovazione, immagine da comunicato stampa
A chi si rivolge Vinitaly Mixology?
A chiunque voglia approfondire il trend della miscelazione, i quattro giorni di fiera nell’area Mixology offriranno al pubblico di professionisti uno spazio dedicato a masterclass con i bartender più talentuosi, speech sulla storia dei prodotti e laboratori di alto livello per la creazione di nuovi cocktail a base di vini, liquori e distillati.
Vinitaly in cui ci saranno dei percorsi degustativi di Mixology 2023, immagine da comunicato stampa
Vinitaly and The City – il fuori salone di Vinitaly nel cuore di Verona
Quattro giorni di degustazioni, incontri ed eventi diffusi nel centro di Verona, per coinvolgerti in un viaggio alla scoperta delle eccellenze del vino e dei luoghi più significativi del centro storico della città, Patrimonio mondiale UNESCO.
Vinitaly and The City – il fuori salone di Vinitaly nel cuore di Verona, foto da comunicato stampa
A chi si rivolge Vinitaly and The City?
Ai wine lover, ai professionisti del settore e a chiunque voglia partecipare all’ondata di wine passion che si propagherà da Vinitaly al centro di Verona, pronta per un brindisi diffuso per tutta la città. Un mosaico di appuntamenti per coinvolgerti tra contaminazioni culturali, artistiche, musicali e geografiche, con tante novità suggestive in programma.
Scopri i trend del mondo del vino sul blog di Vinitaly Plus
A chi si rivolge Vinitaly Mixology? foto da comunicato stampa, articolo: La Mixology al Vinitaly 2023, miscelazione e innovazione
La Mixology è l’arte di creare cocktail sperimentando attraverso la miscelazione di alcolici e bevande, a integrazione di vino o distillati. Il Mixologist è considerato un artista della sperimentazione del gusto, in grado di riprodurre e creare esperienze sensoriali uniche attraverso i suoi drink.
Vinitaly e Mixology 2023, immagine da comunicato stampa
Negli ultimi anni, l’arte della miscelazione di bevande alcoliche, in cui trova spazio anche il vino, ha affascinato bartenders di tutto il mondo e professionisti alla continua ricerca del bilanciamento dei sapori, facendo crescere l’interesse per il comparto più vivace della cultura del bere con gusto. Vinitaly, da sempre attento ai trend di settore, ha dato una particolare attenzione al fenomeno di tendenza della Mixology, creando una speciale area tematica.
Vinitaly e Mixology nel 2023, immagine da comunicato stampa
Dal 2 al 5 Aprile 2023, i quattro giorni di fiera offriranno al pubblico di professionisti uno spazio dedicato a masterclass con i bartenders più talentuosi, speech dedicati alla storia dei prodotti e laboratori di alto livello per la creazione di nuovi cocktail a base di vini, liquori e distillati.