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  • FIVI fa il suo debutto a Bologna: esperienza unica 2023

    FIVI fa il suo debutto a Bologna: esperienza unica 2023

    Il Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti FIVI Fa Il Suo Debutto a BolognaFiere: Un’Esperienza Vinicola Unica

    Di Carol Agostini

    La prestigiosa cornice di BolognaFiere ha accolto, dal 25 al 27 novembre 2023, il debutto del Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti FIVI. Questo evento, promosso dalla Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti, ha portato per la prima volta nella vivace città emiliana oltre mille espositori provenienti da ogni angolo d’Italia, dando vita a un’esperienza enologica senza precedenti.

    Carol Agostini tra produttori e colleghi sommelier, articolo: FIVI fa il suo debutto a Bologna: esperienza unica 2023
    Carol Agostini tra produttori e colleghi sommelier, articolo: FIVI fa il suo debutto a Bologna: esperienza unica 2023

    In uno spazio di oltre 30mila metri quadri, la manifestazione ha abbracciato l’autenticità dei vini presentati dalle cantine aderenti alla FIVI, offrendo agli appassionati e ai curiosi la possibilità di immergersi in un viaggio sensoriale tra le eccellenze territoriali.
    Questa edizione, caratterizzata da uno spirito innovativo e dall’espansione in nuovi e luminosi spazi, è stata un’affermazione della diversità enologica italiana. Non solo una fiera, ma un punto d’incontro tra produttori e pubblico, dove il vino diventa linguaggio universale, legando identità, paesaggi e tradizioni.

    L’evento ha anche rappresentato l’occasione per la consegna del Premio “Leonildo Pieropan“, un riconoscimento dedicato alla memoria di uno dei fondatori della FIVI. Quest’anno l’onore è stato tributato a Emidio Pepe dell’omonima cantina di Torano Nuovo in Abruzzo, figura simbolo dell’intera regione. Il premio è stato consegnato nell’ambito dell’Assemblea degli Associati il 27 novembre 2023, celebrando l’eredità e l’impegno di Pepe nel plasmare la viticoltura abruzzese.
    Con la presenza di oltre 8mila vini in degustazione, la fiera ha offerto ai visitatori la possibilità di conoscere da vicino il lavoro dei vignaioli indipendenti, permettendo anche l’acquisto dei vini con un servizio di spedizione a disposizione.

    Fivi, 12º Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti 2023
    Fivi, 12º Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti 2023

    Il presidente di BolognaFiere, Gianpiero Calzolari, ha sottolineato l’importanza crescente di Bologna come centro per eventi enogastronomici e legati all’ambiente. Lorenzo Cesconi, presidente di FIVI, ha espresso la soddisfazione nel portare questa kermesse per la prima volta a Bologna, valorizzando la città e creando uno spazio di incontro privilegiato tra produttori e appassionati di vino.

    Il Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti FIVI si è rivelato non solo un’occasione per scoprire la diversità e l’autenticità dei vini italiani, ma anche un punto di convergenza tra la passione per il territorio e l’amore per il nettare di Bacco, dimostrando come l’esempio di figure come Emidio Pepe continui a ispirare e a lasciare un’impronta indelebile nel mondo del vino.

    Chi è Emidio Pepe?

    “Sì, io sono partito
    proprio con questa idea.
    Tratto da “Manteniamoci giovani, vita e vino di Emidio Pepe”

    La Famiglia di Emidio Pepe, articolo: FIVI fa il suo debutto a Bologna: esperienza unica 2023, foto da sito
    La Famiglia di Emidio Pepe, articolo: FIVI fa il suo debutto a Bologna: esperienza unica 2023, foto da sito

    Emidio Pepe: Il Custode delle Tradizioni e dei Vini Abruzzesi

    Nel lontano 1964, Emidio Pepe gettò le basi della sua azienda vinicola, seguendo le orme del padre e soprattutto del nonno, che da ben 1899 produceva vino presso la casa Pepe. Fu uno dei primi a credere fermamente nelle straordinarie qualità del Trebbiano e del Montepulciano d’Abruzzo, dedicando tutte le sue energie a questi due vitigni autoctoni e dimostrandone la sorprendente capacità di invecchiamento, introducendoli al mondo intero.

    Nato nel 1932, Emidio Pepe è un uomo di poche parole, ma di una tenacia e osservazione straordinarie. I suoi valori sono saldi, le idee precise. Lavoratore instancabile, si occupa ancora oggi personalmente di ogni singolo vigneto, dalla potatura alla vendemmia. La sua attenzione ai segnali della natura è impeccabile, frutto di oltre mezzo secolo di esperienza: li osserva, li interpreta e li segue senza alterarli, preservando così il terroir che ha sempre custodito con cura.

    Defensore dei principi tradizionali, fin dall’inizio Emidio Pepe ha tenacemente protetto le sue terre e i suoi vini dalla chimica, basando il suo lavoro sull’esperienza empirica e sul rispetto delle antiche tradizioni, che si riflettono nell’autenticità e nella genuinità dei suoi vini.

    Libro di Emidio Pepe, articolo: FIVI fa il suo debutto a Bologna: esperienza unica 2023, foto da sito
    Libro di Emidio Pepe, articolo: FIVI fa il suo debutto a Bologna: esperienza unica 2023, foto da sito

    Evento nell’evento

    Tre giorni di attività parallele oltre all’assaggio con delle masterclass di spicco:

    “Vigna della Congregazione”: il Fiano di Avellino secondo Villa Diamante
    Primogenito di Villa Diamante, il “Vigna della Congregazione” – che prende il nome dal terreno su cui il vitigno è impiantato, un tempo proprietà della Chiesa – è in assoluto tra i vini bianchi più longevi dell’azienda nata nel 1996 dal sogno di Diamante e Antoine, oggi portato avanti dalla figlia Serena con il prezioso aiuto della madre. Un vino che rappresenta ormai un punto di riferimento per il Fiano e per l’intera enologia irpina.
    La produttrice Serena Gaita dialoga con Luigi Maffini (Vignaiolo in Campania).

    In degustazione

    Fiano di Avellino DOCG “Vigna della Congregazione” 2017/18/19/20/21

    Tutti lo chiamano Lambrusco
    Oltre tutti i clichè, il Lambrusco è un autentico inno alla gioia. Camillo Favaro, Vignaiolo in Piemonte e grande esperto di vini di Borgogna, lo ha scoperto quasi per caso, ma se ne è invaghito al punto da scriverci un libro. Dialogando con alcuni produttori della provincia di Modena, ci porterà a scoprire le tante sfumature di questo vitigno, tra tradizioni e sguardi al futuro.

    In degustazione

    Lambrusco di Sorbara DOC “LaRiserva” 2021 – Paltrinieri
    Lambrusco Grasparossa di Castelvetro DOC “Federico” – Cavaliera
    Lambrusco di Sorbara DOC Metodo Ancestrale “Baby Magnum” 2021 – Marchesi di Ravarino
    Lambrusco Grasparossa di Castelvetro DOC “Canova” – Fattoria Moretto
    Lambrusco di Sorbara DOC Metodo Classico Brut Nature “Ring Adora” Rosé 2018 – Podere il Saliceto

    “U Baccan”, il Pigato che sfida il tempo

    Severa selezione delle vigne più vecchie dei vigneti aziendali, “U Baccan” – “il capo” in dialetto ligure – è una delle più importanti e note espressioni del Pigato, e mostra la vocazione di questo vitigno a produrre un vino di grande personalità, che dimostra “sul campo” di avere ottime capacità d’invecchiamento. Riccardo Bruna è stato uno dei pionieri del Pigato, imbottigliandolo già dai primi anni Settanta: affettuosamente chiamato “U Baccan”, con questo vino la famiglia ne porta avanti la memoria, nella concretezza di tante vendemmie.Il produttore Roberto Germani dialoga con Paolo Trimani (enotecaro in Roma e Vignaiolo nel Lazio).

    In degustazione

    Pigato Riviera Ligure di Ponente DOC “U Baccan” 2016/17/19/20/21

    Emozioni dal Vulture: il “Damaschito” di Grifalco

    Un unico cru, nel cuore del Vulture; vigne di Aglianico di oltre settantanni; una vinificazione scrupolosa e circa due anni di affinamento in botte. Nasce così il Damaschito di Grifalco, una delle versioni di Aglianico della cantina di Venosa, che ha deciso fin dalla fondazione di dedicarsi esclusivamente a questo antico vitigno.
    Il produttore Andrea Piccin dialoga con Angela Fronti (Vignaiola in Toscana).

    In degustazione

    Aglianico del Vulture Superiore DOCG “Damaschito” 2015/16/17/18/19

    Durante l’evento, un padiglione completo è stato riservato al settore alimentare, mentre nella galleria centrale hanno trovato posto i partner e gli sponsor del Mercato dei Vini, insieme allo stand istituzionale della FIVI. Qui, i visitatori hanno avuto l’opportunità di acquistare le famose t-shirt e altri gadget firmati dai Vignaioli Indipendenti.

    Il Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti FIVI Fa Il Suo Debutto a BolognaFiere: Un'Esperienza Vinicola Unica, alcuni assaggi fatti da Carol Agostini
    Il Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti FIVI Fa Il Suo Debutto a BolognaFiere: Un’Esperienza Vinicola Unica, alcuni assaggi fatti da Carol Agostini

    La Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti: Il Cuore della Tutela dei Produttori Artigianali

    Nel vasto panorama dei vini artigianali, spesso si rischia di smarrirsi nell’identificazione precisa dei produttori che rientrano in questa categoria. Come classificarli? Come preservarli?La risposta a questa sfida è stata elaborata dalla Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti (FIVI), un’organizzazione senza fini di lucro nata nel 2008 con l’obiettivo primario di rappresentare e tutelare i produttori vitivinicoli nei loro rapporti con le istituzioni. Da allora, l’organizzazione ha visto una costante crescita, sia nel numero di associati – oggi oltre 1000 – sia nella fiducia che il suo marchio ha instillato nei consumatori desiderosi di un approccio consapevole al mondo del vino.

    Fivi, 12º Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti 2023
    Fivi, 12º Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti 2023

    L’Origine e l’Evolvere della FIVI

    Tutto ebbe inizio nel 2006, quando venne emanato il nuovo testo per l’Organizzazione Comune di Mercato (OCM) del vino in Europa. Questo documento, che regolamenta il settore vitivinicolo, presentava un vuoto nella tutela dei vignaioli indipendenti. Nel 2008, nacque ufficialmente la Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti con l’assemblea costituente, presieduta da Costantino Charrère, produttore valdostano.

    Fin dall’inizio, la FIVI si unì alla Confederazione Europea dei Vignaioli Indipendenti (CEVI), il raggruppamento di organizzazioni nazionali di vignaioli europei. Le ragioni dietro la sua nascita risiedono nel disinteresse delle istituzioni e delle lobby settoriali verso i produttori artigianali, che negli anni hanno visto una diminuzione dell’attenzione per la qualità delle materie prime.

    FIVI fa il suo debutto a Bologna: esperienza unica 2023, Carol Agostini con la cantina Eredi di Cobelli Aldo
    FIVI fa il suo debutto a Bologna: esperienza unica 2023, Carol Agostini con la cantina Eredi di Cobelli Aldo

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  • Fivi, 12º Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti 2023

    Fivi, 12º Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti 2023

    Record di Successo al 12º Mercato FIVI dei Vini dei Vignaioli Indipendenti: Esordio Trionfale a Bologna!

    Di Carol Agostini

    La prima edizione del Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti a Bologna ha superato ogni aspettativa, consolidando nuovi record con una partecipazione massiccia di 985 vignaioli, 2 associazioni di vignaioli stranieri e 29 olivicoltori della FIOI. Questo evento, organizzato per la prima volta a BolognaFiere, ha segnato un’importante unione tra produttori agricoli, richiamando un afflusso straordinario di oltre 26.000 visitatori distribuiti nei tre giorni di manifestazione.

    Fivi, 12º Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti 2023
    Fivi, 12º Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti 2023

    I nuovi spazi di BolognaFiere hanno offerto un ambiente accogliente e luminoso per gli oltre 985 stand dei vignaioli, facilitando gli incontri e gli assaggi tra i visitatori.

    Lorenzo Cesconi, Presidente FIVI, esprime soddisfazione per il successo ottenuto: “Abbiamo dimostrato che il cuore di questa manifestazione sono le Vignaiole e i Vignaioli, con i loro vini, a raccontare tanti tasselli del grande puzzle dell’Italia del vino.”

    Fivi, 12º Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti 2023
    Fivi, 12º Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti 2023

    La filosofia di eguaglianza e democraticità della FIVI è stata enfatizzata dall’assegnazione casuale degli spazi fieristici a ogni partecipante, indipendentemente dalla loro storia aziendale. Gianpiero Calzolari, Presidente di BolognaFiere, ha dichiarato soddisfazione per l’entusiasmo suscitato e ha evidenziato l’importanza di questo evento nel consolidare il ruolo di BolognaFiere come punto di riferimento per i vini di eccellenza.

    Questa edizione ha confermato il Mercato dei Vini come un appuntamento fondamentale nel panorama vitivinicolo italiano, attirando non solo un pubblico numeroso ma anche l’attenzione di operatori del settore e piccoli trader esteri. Il successo è stato riflesso dalla copertura mediatica e dall’attività sui social media.

    Fivi, 12º Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti 2023, Cameli Irene
    Fivi, 12º Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti 2023, Cameli Irene

    Oltre alla vetrina enologica, l’Assemblea annuale dei soci della FIVI ha posto l’attenzione sulla manutenzione del territorio e il ruolo cruciale dei vignaioli in questo ambito. Durante questa sessione, è stato presentato un dossier che ha sottolineato l’importanza del disegno di legge in esame sulla figura dell’agricoltore custode dell’ambiente del territorio.

    L’evento si è concluso con la consegna di importanti premi, tra cui il Premio “Leonildo Pieropan” 2023 assegnato a Emidio Pepe, Vignaiolo in Abruzzo e storico socio FIVI, e il nuovo premio “Vignaiolo come noi” consegnato al musicista Stefano Belisari, noto come Elio.

    Il 12º Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti a Bologna ha segnato un trionfo senza precedenti, sottolineando l’importanza del settore vinicolo indipendente nel contesto agricolo e culturale italiano.

    Fivi, 12º Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti 2023
    Fivi, 12º Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti 2023

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  • Bollicine Domus Magnanimi Roma 8 Dicembre 2023

    Bollicine Domus Magnanimi Roma 8 Dicembre 2023

    Bollicine – Domus Magnanimi, 8 Dicembre

    Redazione – Carol Agostini

    Arriva nella Capitale Bollicine, un viaggio alla scoperta delle eccellenze italiane tra le rovine della Roma Antica.
    Questa volta Decanter ha selezionato oltre 20 cantine e le loro bollicine, dai metodi classici, Martinotti ma anche ancestrali e tanti vitigni autoctoni. Un evento consigliato ai curiosi e a chi ha voglia di sperimentare nuovi sapori.

    Logo di Decanter Wine Academy di Serena Specchi, da sito, articolo: Bollicine Domus Magnanimi Roma 8 Dicembre 2023
    Logo di Decanter Wine Academy di Serena Specchi, da sito, articolo: Bollicine Domus Magnanimi Roma 8 Dicembre 2023

    L’evento si svolgerà sull’Appia Antica, nella Domus Magnanimi, di fronte alla Tomba di Cecilia Metella. La location è dotata di parcheggio interno gratuito.
    Il tour sarà accompagnato da assaggi di prodotti artigianali natalizi e non solo. Si parte dal panettone di Cantiani, l’olio della cultivar Marina, liquirizie artigianali, formaggi fatti a mano a forma di panettone e torrone, per finire con l’antica Cioccolateria fiorentina.
    Insomma tante idee anche per i vostri regali di Natale

    Programma
    Ore 16.00 Apertura banchi d’assaggio
    Ore 18.00 Masterclass “ I vitigni autoctoni del Lazio e la spumantizzazione”
    Ore 21.00 Chiusura banchi d’assaggio

    INGRESSO GRATUITO con PRENOTAZIONE
    accrediti@decanterwineacademy.org
    Info: 347-6649100

    Le Cantine

    Antica Tenuta Palombo, Lazio
    Cantina Bacco, Lazio
    Cantine Capitani, Lazio
    Cantine Murgo 1860, Sicilia
    Cantine Strapellum, Basilicata
    Casa Setaro, Campania
    Casal De Luca, Lazio
    Col Miotin, Veneto
    Colli Ripani, Marche
    Cominium, Lazio
    Corte Normanna, Campania
    I Pampini, Lazio
    La Riballina, Lazio
    L’Ovile, Lazio
    Luretta, Emilia Romagna
    Marco Carpineti, Lazio
    Palazzo Tronconi, Lazio
    Pietra Pinta, Lazio
    Rossi di Medelana, Lazio
    Tenuta dei Mori, Toscana
    Tolomei, Veneto
    Valdonica, Toscana
    Villa Gianna, Lazio
    Vini Biagi, Abruzzo
    Vini Sara Meneguz, Veneto

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  • “Vitigni resistenti: passato, presente e futuro” 2023

    “Vitigni resistenti: passato, presente e futuro” 2023

    Il Consorzio Tutela Valcalepio e il mondo dei Piwi: i vitigni resistenti

    Di Carol Agostini

    La registrazione del convegno “Vitigni resistenti: passato, presente e futuro”, promosso dal Consorzio Tutela Valcalepio, è ora disponibile sul sito www.valcalepio.org. L’evento, svoltosi il 14 ottobre 2023 nella Sala Alabastro del Centro Congressi Papa Giovanni XXIII a Bergamo, ha riunito un panel di esperti del settore enologico.
    Il convegno, una piattaforma tecnico-scientifica, ha visto la partecipazione di sette figure accademiche e di ricerca italiane nel campo vitivinicolo, un rappresentante della comunità vitivinicola accademica slovena e due relazioni scritte provenienti da contesti francese e rumeno.

    Logo Piwi International, articolo: Vitigni resistenti: passato, presente e futuro" 2023
    Logo Piwi International, articolo: “Vitigni resistenti: passato, presente e futuro” 2023

    Nel suo discorso inaugurale, Sergio Cantoni, enologo e direttore del XIX Concorso Enologico Internazionale “Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme”, ha introdotto l’evento con un aforisma latino tratto da un recente editoriale di Riccardo Cotarella. “Rari Nantes in Pelago Profundo”, citazione dell’Eneide di Virgilio, è stata evocata da Cantoni per rappresentare la situazione attuale dell’enologia italiana, in cui pochi sono in grado di affrontare le sfide del settore.
    Cantoni ha sottolineato le criticità del comparto enologico italiano, dalla polemica sull’impatto dell’alcol alla questione dei trattamenti e ha esortato a un cambiamento di approccio. Ha evidenziato la mancanza di investimenti nella comunicazione e nella ricerca come una spada di Damocle che minaccia l’intero settore.

    “Il mare dell’enologia italiana attuale, però,” ha detto Cantoni “non è solo profondo ma anche agitato da continui attacchi ai quali il comparto non stato in grado di rispondere adeguatamente. Basti pensare alle accuse che pendono sul vino: l’alcol fa male, in vigneto si usano troppi trattamenti. E come rispondiamo noi? Dicendo di bere con moderazione. E’ ora di smettere di difendersi!”.

    Enologo Sergio Cantoni
    Enologo Sergio Cantoni, articolo: “Vitigni resistenti: passato, presente e futuro” 2023

    Cantoni ha proseguito sostenendo che il mondo del vino italiano non stia investendo sui due ambiti che potrebbero aiutare a sventare la crisi che pende come una spada di Damocle sul comparto: la comunicazione e la ricerca. Una comunicazione fantasiosa e non mirata solo a vendere il vino ad un prezzo più alto, bensì a trasmettere il prodotto vino come parte di uno stile di vita, momento di piacere, convivialità ed emozione. E una ricerca in grado di risolvere i problemi veri dei viticoltori, ad esempio quello dei trattamenti ma anche quello delle malattie non espressamente crittogamiche.

    “Ai relatori di oggi chiediamo”, ha chiosato Cantoni, “a che punto siamo con la ricerca e la proposta di vitigni tolleranti; ma chiediamo anche una prospettiva, non solo per quanto riguarda odio o peronospora. In poche parole: cosa rispondo al contadino che mi chiede cosa piantare per stare tranquillo per qualche anno? Serve una risposta chiara e univoca ché parlare di PIWI come se fossero una sola varietà è sbagliato e traviante per il pubblico: i PIWI sono tanti, diversi tra loro, oggetto di studi e attenta osservazione.”

    Ha sollecitato chiarezza su questioni fondamentali come la ricerca sui vitigni tolleranti e la necessità di rispondere in modo preciso alle domande dei viticoltori riguardo a cosa piantare per garantire stabilità nel tempo. Cantoni ha sottolineato la varietà dei PIWI, oggetto di diversi studi e osservazioni, evidenziando la loro complessità.
    Il convegno si è concentrato su queste sfide cruciali del settore, sollevando interrogativi e spingendo a una riflessione profonda sul futuro dei vitigni resistenti nell’enologia italiana.

    DA LEGGERE: https://www.papillae.it/emozioni-dal-mondo-merlot-cabernet-insieme/

    Il Professore Luigi Bavaresco: argomento con un intervento sul tema “Attualità e prospettive dei vitigni resistenti alle malattie(PIWI)

    Il Professore Luigi Bavaresco, dell’Università del Sacro Cuore, ha incitato il settore vinicolo a diventare un esempio di sostenibilità ambientale per smorzare le critiche verso il vino. Ha sottolineato l’importanza di dimostrare che un mondo senza vino sarebbe notevolmente peggiore di uno con il vino, enfatizzando il valore culturale di questa bevanda. Bavaresco ha evidenziato la lunga e ricca storia delle varietà resistenti, con ricerche internazionali che potrebbero rappresentare una soluzione ai problemi attuali.

    Ha precisato che attualmente nel registro nazionale delle varietà coltivabili sono elencate 36 varietà definite come resistenti. Molte di queste varietà, soprattutto quelle bianche, presentano caratteristiche sensoriali simili alla vitis vinifera, ma non sono completamente immune alle malattie e richiedono trattamenti, ottenendo risultati migliori in ambienti controllati come quelli di breeding, evidenziando l’importanza del concetto di terroir.

    Bavaresco ha delineato prospettive per il futuro della ricerca, insistendo sull’importanza di considerare non solo la resistenza alle malattie ma anche il profilo organolettico di questi vitigni. Ha evidenziato l’urgenza di ampliare la conoscenza sulle malattie possibili per valutare nuove resistenze, proponendo la creazione di un ente nazionale per valutare i risultati ottenuti, prendendo spunto da esperienze simili in Francia.

    Il Consorzio Tutela Valcalepio e il mondo dei Piwi: i vitigni resistenti, foto da comunicato stampa
    Il Consorzio Tutela Valcalepio e il mondo dei Piwi: i vitigni resistenti, foto da comunicato stampa

    Marco Stefanini della Fondazione Mach ha presentanto“I Vitigni PIWI: il contributo della fondazione E. Mach

    Durante il suo intervento, il Dottor Marco Stefanini, rappresentante dell’Istituto Edmund Mach, ha enfatizzato l’importanza di migliorare l’interazione tra Genotipo e Ambiente per raggiungere la sostenibilità sociale ed economica nel settore vitivinicolo. Ha sottolineato i continui cambiamenti nell’ambiente, sottolineando la necessità di adattare le varietà di vite per permettere loro di prosperare in questo “nuovo” ambiente.

    Stefanini ha ripreso concetti chiave come resistenza e tolleranza, spiegando che la resistenza è la capacità della pianta di difendersi dalle malattie, mentre la tolleranza è la capacità dell’ospite di sopportare lo sviluppo del patogeno senza subire danni significativi.

    Ha chiarito che al momento l’obiettivo principale è la riduzione dei trattamenti, fornendo tre indicazioni ai viticoltori:

    1. Sarà necessario trattare le viti, ma i trattamenti saranno ridotti del 70%.
    2. Ha sottolineato che resistenza non equivale ad immunità.
    3. Ha evidenziato l’assenza attuale di una resistenza agli insetti.

    Ha ribadito l’importanza della comunicazione accurata, sottolineando che le varietà resistenti non rappresentano la soluzione definitiva per tutti i problemi della viticoltura.
    Stefanini ha anche suggerito che nelle zone in cui la coltivazione della vite si fonde con l’ambiente urbano, i vitigni PIWI potrebbero rappresentare un metodo per proteggere i vigneti che altrimenti sarebbero destinati alla rimozione.

    Vitigni resistenti: passato, presente e futuro" 2023, logo da sito
    “Vitigni resistenti: passato, presente e futuro” 2023, logo da sito

    Ermanno Murari ha portato l’argomento de “Le varietà resistenti a oidio e peronospora, la loro storia di ieri e il loro sviluppo di domani

    Ermanno Murari dei Vivai Cooperativi Rauscedo ha aperto il suo intervento ponendo l’attenzione sul concetto di sostenibilità, sia ambientale, per ridurre trattamenti ed emissioni, che economica e sociale, considerando la vicinanza dei vigneti ai centri abitati. Ha sottolineato l’importanza di una sostenibilità istituzionale che possa chiarire la confusione legata a marchi e slogan, evitando di ingannare i consumatori. Murari ha evidenziato il ruolo cruciale del marketing dietro la commercializzazione dei vini prodotti con vitigni resistenti, sottolineando la ricerca nella scelta del nome del vino e nella creazione delle etichette.

    Ha concluso ribadendo l’importanza della ricerca e della scienza nel campo vitivinicolo, usando un esempio esplicativo: “Gli incroci sono una cosa seria, decisamente non semplice. Poniamo il caso che un giorno Einstein incontri Marilyn Monroe. Il figlio dei due potrebbe uscire bello come l’attrice e intelligente come lo scienziato. Ma, attenzione, senza uno studio dietro potrebbe anche uscire brutto come Einstein e intelligente come Monroe! Ecco perché è necessario continuare a studiare e lavorare sulla ricerca di vitigni resistenti che ci aiutino a raggiungere i risultati che auspichiamo.”

    Professor Davide Modina dell’Università degli Studi di Milano “Studio, adattamento e valorizzazione dei vitigni PIWI in Lombardia. Il progetto VITAVAL”.

    Il professor Davide Modina dell’Università degli Studi di Milano ha esordito definendo i vitigni PIWI come uno strumento per affrontare le sfide della viticoltura lombarda. Ha sottolineato l’ostacolo principale, ovvero la mancanza di informazioni su cui basare scelte razionali, rendendo necessaria un’onerosa fase di prove da parte dei produttori.

    Modina ha evidenziato due concetti chiave:

    1. Valutare attentamente le tecniche di vinificazione basandosi sui risultati delle microvinificazioni sperimentali, poiché le tecniche tradizionali potrebbero non adattarsi ai nuovi vitigni resistenti.
    2. Ha ribadito l’importanza di valutare attentamente l’interazione tra genotipo e ambiente per garantire risultati ottimali e massimizzare la qualità dei prodotti.

    Il professor Franc Čuš dell’Università di Ljubljana (Slovenia) ha presentato le “Esperienze con i vitigni tolleranti in Slovenia

    Durante la conferenza, il professor Frank Cus dell’Università di Ljubljana ha offerto un’analisi dettagliata sulla produzione vinicola slovena. Ha evidenziato l’importanza di parlare di vitigni tolleranti anziché resistenti, per evitare la creazione di aspettative irrealistiche tra i viticoltori. Cus ha sottolineato che sia in Slovenia che in Italia c’è una crescente necessità di ridurre l’uso di pesticidi, spingendo così la ricerca verso varietà più tolleranti.

    Ha anche menzionato il dibattito in corso in Slovenia riguardo all’inclusione di questi vitigni nelle Denominazioni di Origine Protetta (DOP), ma ha notato che al momento i consumatori hanno una conoscenza limitata di queste varietà, rendendo cruciale un maggiore coinvolgimento e informazione del pubblico su tali vitigni, secondo quanto affermato dal ricercatore sloveno.

    Luca Gonzato di Vini e Viti resistenti.it ha offerto una panoramica della “Produzione PIWI in Italia

    Luca Gonzato di vinievitiresistenti.it ha condiviso dati chiave riguardanti l’attuale panorama dei vitigni resistenti. Secondo i suoi dati, su 680.000 ettari di vigneto in Italia, i vitigni PIWI occupano soltanto lo 0,3%. Attualmente, sono in commercio 165 produttori che offrono vini PIWI, principalmente concentrati in Veneto e Trentino-Alto Adige. Gonzato ha sottolineato che la maggior parte di questi produttori si dedica esclusivamente alla coltivazione di varietà resistenti, caratterizzandosi come piccole realtà, con i più grandi a dichiarare 5 ettari di vigneto coltivato e un caso singolo con 18 ettari.

    Il numero totale di vini PIWI disponibili per la vendita supera le 350 etichette, prevalentemente bianche, con una produzione stimata di oltre un milione di bottiglie. Circa il 40% di questi vini riporta il marchio IGT sull’etichetta, solitamente riferito a IGT Veneto e IGT delle Dolomiti per ragioni geografiche.

    La professoressa Francesca Venturi dell’Università degli Studi di Pisa ha portato l’argomento da una prospettiva sensoriale con un intervento dedicato alla “Comparazione sensoriale dei vini da vitigni resistenti e vini da vitigni tradizionali”.

    La professoressa Francesca Venturi dell’Università di Pisa ha presentato un’analisi comparativa tra i vini ottenuti da vitigni tradizionali e quelli da vitigni resistenti. Venturi ha affermato che la qualità dei vini dipende da diversi fattori, sia per i vitigni tradizionali che per quelli resistenti. Ha anche sottolineato l’importanza di considerare il vino non solo come alimento, ma come parte integrante della cultura, portando un aspetto emozionale e conviviale alle esperienze quotidiane.

    Venturi ha introdotto nuovi risultati ottenuti tramite un protocollo di degustazione innovativo, focalizzato su descrizioni emozionali inedite e coinvolgenti. Sul fronte dell’inclusione di questi vitigni nelle Denominazioni di Origine Controllata (DOC), Venturi ha sottolineato la necessità di un approccio cauto e ragionato, affermando che è fondamentale comprendere appieno l’impatto e le potenzialità di tali vitigni prima di integrarli completamente nelle DOC esistenti.

    Filippo Mobrici, vicepresidente di Federdoc e del Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, ha affrontato l’argomento “Vitigni resistenti nelle DOC?

    Filippo Mobrici, vicepresidente di Federdoc e del Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, ha affrontato il dibattito sull’inserimento dei vitigni resistenti nelle DOC, ufficialmente autorizzato dall’Unione Europea a partire dal 2022. Mobrici ha dichiarato che Federdoc ha affidato ai singoli consorzi il compito di esplorare e valutare questa opportunità.

    Ha sottolineato l’importanza di considerare la vocazionalità territoriale, chiedendo se sia realmente necessario introdurre i PIWI in tutte le aree vitivinicole. Ha ribadito che sebbene sia cruciale esplorare e sperimentare i vitigni resistenti, occorre tempo e diversi contesti territoriali per comprendere appieno il loro ruolo e impatto nelle produzioni vinicole.

    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer
    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer

    Sito consorzio: https://www.valcalepio.org/it/

    Sito vitigni resistenti: https://piwi-international.org/it/informazioni-su-piwi/cosa-sono-i-vini-piwi/

    Siti partners articolo: https://carol-agostini.tumblr.com/ https://www.foodandwineangels.com/

  • Concorso Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme 2023

    Concorso Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme 2023

    Torna a Bergamo l’Evento Enologico Internazionale “Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme”

    Di Carol Agostini

    Nel corso dei tre giorni, dal 12 al 14 ottobre, si è svolta a Bergamo la manifestazione enologica internazionale “Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme“, unica al mondo ufficialmente riconosciuta dall’OIV (Organisation International de la Vigne et du Vin) dedicata ai vini bordolesi. La kermesse ha avuto luogo nella suggestiva cornice di Villa Malliana ad Almenno San Bartolomeo.

    I giutati a lavoro durante "Emozioni dal Mondo"
    I giutati a lavoro durante “Emozioni dal Mondo” Carol Agostini

    L’evento, ideato nel 2004 da Sergio Cantoni, enologo di fama, e sostenuto nel tempo da Vignaioli Bergamaschi e dal Consorzio Tutela Valcalepio, ha attratto giudici internazionali e oltre 200 campioni di vino provenienti da vari paesi, offrendo un’occasione unica di esplorare il connubio tra territorio, vino, gastronomia, storia e cultura.

    Concorso Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme 2023, Sergio Cantini con i giurati in visita alla Cantina Sociale Bergamasca
    Concorso Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme 2023, Sergio Cantini con i giurati in visita alla Cantina Sociale Bergamasca

    Nell’edizione 2023, più di 90 giudici provenienti da 30 nazioni si sono riuniti ad Almenno San Bartolomeo per valutare i vini in competizione. Il premio più ambito è stato conquistato dal One Giant Leap Cabernet Sauvignon 2021 prodotto da Wakefield Taylors Wine nella Clare Valley, South Australia, ottenendo un punteggio di 92,70.

    1° classificato al Concorso Emozioni Dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme 2023: One Giant Leap Cabernet Sauvignon 2021 prodotto da Wakefield Taylors Wine nella Clare Valley, South Australia
    1° classificato al Concorso Emozioni Dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme 2023: One Giant Leap Cabernet Sauvignon 2021 prodotto da Wakefield Taylors Wine nella Clare Valley, South Australia

    Un fatto rilevante di questa edizione è stata la predominanza dei campioni esteri (270 provenienti da 22 Paesi Produttori) rispetto a quelli italiani (130), evidenziando la diversità delle regioni partecipanti. L’Italia ha comunque ottenuto 36 medaglie d’oro, di cui 5 attribuite a vini bergamaschi.

    Oltre alle degustazioni, la manifestazione ha incluso momenti di scoperta del territorio e visite alle aziende vitivinicole locali, nonché un convegno sul tema “Vitigni Resistenti: passato, presente e futuro”.

    Carlotta Grumelli Pedrocca, presidente di Vignaioli Bergamaschi, ha sottolineato l’importanza di mostrare agli ospiti la varietà degli ambienti del territorio bergamasco in cui si è tenuto il concorso. Sergio Cantoni, direttore dell’evento, ha enfatizzato l’unicità di Emozioni dal Mondo nel coniugare professionalità e convivialità.

    Concorso Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme 2023, tutti i giurati presenti a questa edizione, foto da comunicato stampa
    Concorso Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme 2023, tutti i giurati presenti a questa edizione, foto da comunicato stampa

    Le prossime date dell’evento, per l’edizione numero 20, sono state già dichiarate: 17-19 Ottobre 2024. Cantoni ha anticipato che si stanno già preparando per rendere quest’edizione ancora più speciale.

    L’appuntamento per gli amanti del vino e della cultura è quindi già fissato per il prossimo ottobre a Bergamo, in un evento che continua a promuovere e valorizzare il territorio bergamasco nel mondo.

    Concorso Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme 2023, logo dei Vignaioli Bergamaschi da sito
    Concorso Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme 2023, logo dei Vignaioli Bergamaschi da sito

    Successo Internazionale per il Concorso “Emozioni dal Mondo: Merlot e Cabernet Insieme”

    La XIX edizione del Concorso Enologico Internazionale “Emozioni dal Mondo: Merlot e Cabernet Insieme” ha lasciato il segno durante i tre giorni di degustazioni, dal 12 al 14 ottobre 2023, presso la rinomata Villa Malliana di Almenno San Bartolomeo (BG).

    Con la partecipazione di 270 campioni in degustazione provenienti da 22 nazioni, il concorso ha coinvolto 79 giurati provenienti da 31 paesi diversi, spingendo la giuria a valutare oltre 100 premi: una Gran Medaglia d’Oro, 80 Medaglie d’Oro e 22 Premi della Stampa.

    Concorso Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme 2023, foto 1°
    Concorso Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme 2023, foto 1°
    Concorso Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme 2023, foto 2°
    Concorso Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme 2023, foto 2°
    Concorso Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme 2023, foto 3°
    Concorso Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme 2023, foto 3°
    Concorso Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme 2023, foto 4°
     Concorso Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme 2023, foto 4°
     Concorso Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme 2023, foto 5°
    Concorso Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme 2023, foto 5°
    Concorso Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme 2023, foto 6°
    Concorso Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme 2023, foto 6°
    Concorso Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme 2023, foto 7°
    Concorso Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme 2023, foto 7°
    Concorso Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme 2023, foto 8°
    Concorso Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme 2023, foto 8°

    L’evento non si è limitato alle degustazioni, offrendo un programma ricco di eventi. Dal pomeriggio di giovedì, con la visita a Palazzo Palma Camozzi Vertova a Costa di Mezzate (BG) e la cena di benvenuto, ai momenti clou come le visite alle aziende del Consorzio Tutela Valcalepio il venerdì, seguite dalla cena di gala presso Villa Malliana. Sabato si è svolto un convegno di grande rilevanza sul tema “Vitigni Resistenti: passato, presente e futuro” presso la Sala Alabastro del Centro Congressi Papa Giovanni XXIII, moderato da Sergio Cantoni, Direttore del Consorzio di Tutela Vini Valcalepio.

    Concorso Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme 2023, Sergio Cantoni e giurati
    Concorso Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme 2023, Sergio Cantoni e giurati

    Il convegno ha visto la partecipazione di illustri relatori provenienti da diverse istituzioni accademiche e centri di ricerca internazionali, tra cui Luigi Bavaresco dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, Marco Stefanini della Fondazione Edmund Mach, e molti altri esperti nel settore, incluso il prof. Constantin Croitoru dell’Università Dunărea de Jos di Galați, Romania.

    LEGGI ANCHE: https://www.papillae.it/emozioni-dal-mondo-concorso-enologico/

    L’evento si è confermato non solo come una competizione enologica di alto livello, ma anche come un momento di condivisione e approfondimento sulle prospettive dei vitigni resistenti alle malattie, coinvolgendo una vasta rete di esperti e appassionati del settore.

    Concorso Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme 2023, Sara Cantoni e Suzana Zivic
    Concorso Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme 2023, Sara Cantoni e Suzana Zivic

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  • Amor Primera a Copa dalla Sicilia alla Spagna in calice 2023

    Amor Primera a Copa dalla Sicilia alla Spagna in calice 2023

    Amor a Primera a Copa dalla Sicilia alla Spagna in un calice

    Di Marco Fabio M. Marcialis

    Amor a Primera Copa non è un evento come ci tiene a specificare Castro, ma un incontro lungo con una serie di eventi, tra due terre che tanto ama e per le quali ha tanto contribuito a costruire.

    Amor Primera a Copa dalla Sicilia alla Spagna in calice 2023, foto di Marco Marcialis, Alessandro Castro, Marco Marcialis, il presidente della Cofradía dell'Alvariño e il poroteoatoro della Pluripremiata cantina Suertes del Marques
    Amor Primera a Copa dalla Sicilia alla Spagna in calice 2023, foto di Marco Marcialis, Alessandro Castro, Marco Marcialis, il presidente della Cofradía dell’Alvariño e il poroteoatoro della Pluripremiata cantina Suertes del Marques

    Il 24 Novembre a Tenerife in occasione della presentazione delle attività e del gran Capitulo della Cofradia de Los vinos de Las Canarias, si svolgerà un importante masterclass ideata tra confronti e parallelismi tra i vulcani Teide e Etna e della Sicilia orientale.

    Amor Primera a Copa dalla Sicilia alla Spagna in calice 2023, foto di Marco Marcialis, bottiglie delle cantine partecipanti sulla terrazza dell'iconica Bodega Monje
    Amor Primera a Copa dalla Sicilia alla Spagna in calice 2023, foto di Marco Marcialis, bottiglie delle cantine partecipanti sulla terrazza dell’iconica Bodega Monje

    Castro in quanto membro del direttivo della Cofradia ha voluto fortemente questo evento dove parteciperanno 4 Cantine Siciliane:
    Cantine Nicosia, Cantine Gurrieri, Verderame Winery, Licciardello Vini.

    Amor Primera a Copa dalla Sicilia alla Spagna in calice 2023, foto di Marco Marcialis con Alessandro Castro, Felipe Monje, Lorelay De Armas
    Amor Primera a Copa dalla Sicilia alla Spagna in calice 2023, foto di Marco Marcialis con Alessandro Castro, Felipe Monje, Lorelay De Armas

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  • Carol Agostini, FoodandWineAngels e il Magazine Papillae 2023

    Carol Agostini, FoodandWineAngels e il Magazine Papillae 2023

    Formazione, sviluppo, progetti e vita di Carol Agostini

    Redazione

    Carol Agostini

     

    Carol Agostini, foodandWineAngels e il Magazine Papillae 2023, foto di Carol Agostini
    Carol Agostini, FoodandWineAngels e il Magazine Papillae 2023, foto di Carol Agostini

    Sommelier, commissario enologico internazionale, cuoca e creativa partita dall’Accademia del Gusto e divenuta, successivamente, Chocolate Tester, degustatore di olio, formaggi e miele.
    Ama ricercare, analizzare e abbinare ingredienti, tecnica e vini ai suoi piatti, là dove tutto diventa colore, equilibrio e consistenze.
    Marketing strategist, titolare dell’agenzia FoodandWineAngels, e, soprattutto, esploratrice appassionata del gusto italiano, sempre alla ricerca di sensazioni organolettiche e della chimica dei componenti sensoriali.
    Qualificata come Maestro Sun, insegna e organizza corsi di cucina asiatica.
    Selezionatrice food&wine per mercati esteri e e-commerce internazionale, scrive su testate nazionali di settore.

    Altro giurato, Carol Agostini a lavoro al Concorso Emozioni dal Mondo
    Altro giurato, Carol Agostini a lavoro al Concorso Emozioni dal Mondo

    Conduce presso alcuni canali web radio una serie di trasmissioni basate sul format ”Il viaggio degli Umami”.
    Carol è curatrice di masterclass e degustazioni guidate in eventi fieristici del settore.

    Puoi ascoltare: https://www.youtube.com/watch?v=zPePrGjQ2iY

    Inoltre, conduce una rubrica dal nome “In viaggio con Carol” con la creazione di podcast enogastronomici, che raccontano realtà produttive e territori, attraverso visite e interviste con i produttori.

    Puoi ascoltare: https://www.mixcloud.com/radioserena/il-retrocucina-con-carol-agostini-251121/

    Instancabile networker, è sempre alla ricerca di sinergie e opportunità per progetti che uniscono persone e professionisti vincenti.
    Autrice del libro “Cena con Fattura D’amore” pubblicato ad ottobre 2021 da Ronca Editore, un libro sulla gastronomia sensoriale ripercorsa sotto forma di romanzo, con una componente di manuale e di crescita introspettiva personale per raggiungere lo scopo di stare bene attraverso la complicità e i sensi.

    I sensi, ricette, Cena con Fattura D'Amore di Carol Agostini
    I sensi, ricette, Cena con Fattura D’Amore di Carol Agostini

    Titolare dell’Agenzia FoodandWineAngels che opera nel settore enogastronomico, editore del Magazine Papillae.it

    Nadia Toppino scrittrice, e foodwriter in alcune testate di settore svizzere e Blog Storie di Cibo
    Nadia Toppino scrittrice, e foodwriter in alcune testate di settore svizzere e Blog Storie di Cibo

    Ideatore del progetto editoriale che comprende radio web e altre testate di settore con lo scopo di fare squadra editoriale di divulgazione e comunicazione.
    Selezionatrice di prodotti per realtà estere con una carriera di molti anni consolidati dagli assaggi di ogni singolo prodotto con una analisi accurata tramite una scheda organolettica sensoriale e commerciale che io stessa ho creato moltissimi anni fa.

    Per acquistare il libro: https://www.roncaeditore.it/site/index.php/varia/39-cena-con-fattura-d-amore

    Ogni prodotto assaggiato viene fotografato, abbinato, schedato nelle mia attuale anagrafica che contiene ormai 40 mila attività nel settore food&wine, il tutto viene documentato con un report e una micro articolo in regalo alle attività in cambio delle campionature omaggio.

    Piergiorgio Ercoli autore articolo, winewriter, sommelier.
    Piergiorgio Ercoli autore articolo, winewriter, sommelier.

    Papillae

    Siamo un magazine online specializzato nel settore Food & Wine con approfondimenti di vario genere: prodotti Made in Italy e il resto del mondo, fine dining, turismo, ospitalità italiana, eventi nazionali e internazionali, ricette e l’internalizzazione dei prodotti nella sua eccezione più ampia.

    Cristina Santini Sommelier, winewriter, esperta vitivinicola
    Cristina Santini Sommelier, winewriter, esperta vitivinicola

     

    Ilaria Castagna e Cristina Santini Sommelier, winewriter, esperte vitivinicole.
    Ilaria Castagna e Cristina Santini Sommelier, winewriter, esperte vitivinicole.

    La nostra redazione è composta da giornalisti, blogger, sommelier ed esperti/ critici enogastronomici con esperienza ultra decennale, capitanati dalla fondatrice Carol Agostini, commissario internazionale enologico, esperta enogastronomica e consulente di settore.

    Elsa Leandri autrice articolo, è sommelier, blogger, esperta vitivinicola.
    Elsa Leandri autrice articolo, è sommelier, blogger, esperta vitivinicola.

    Siamo partner di FoodandWineAngels di Carol Agostini, agenzia di sviluppo progetti di comunicazione e marketing, ufficio stampa ( su richiesta ), creazione e realizzazione di eventi sul territorio e su misura, ricerca di mercati italiani ed esteri con posizionamento e sviluppo di prodotti enogastronomici, consulenze di vario genere tecniche e sensoriali, formazione e docenze di settore.

    Sito Agenzia: https://www.foodandwineangels.com/

    Davide Zilio consulente, formatore, docente e come produttore di vino
    Davide Zilio consulente, formatore, docente e produttore di vino

    Siamo aperti a collaborazioni di vario genere, disponibili a divulgare informazioni sulle vostre attività e notizie.

    Rosaria Benedetti degustatore, sommelier, relatore ed esperta vitivinicola
    Rosaria Benedetti degustatore, sommelier, relatore ed esperta vitivinicola

    Vogliamo espandere la nostra presenza fisica in eventi, guide e commissioni con lo scopo di raccontare ai nostri lettori ciò che accade nel panorama enogastronomico italiano.

    Michele Nasoni sommelier, autore del libro Wineblogger Wine Not? fondatore del blog
    Michele Nasoni sommelier, autore del libro Wineblogger Wine Not? fondatore del blog sommelier naso dvino

    A richiesta siamo disponibili ad accostarvi coi nostri servizi di divulgazione ( articoli lingua italiana e inglese, social media partner) e di agenzia.

    Adriano Guerri, sommelier professionista, wine critic e blogger freelance
    Adriano Guerri, sommelier professionista, wine critic e blogger freelance
    "Amo tutto di lui, amo i suoi difetti, la sua brutta abitudine di mordere e urlare. La sua assoluta autenticità, annata dopo annata" di Zombiwine
    “Amo tutto di lui, amo i suoi difetti, la sua brutta abitudine di mordere e urlare. La sua assoluta autenticità, annata dopo annata” di Zombiwine

    Vi racconto un po’ il  libro

    L’amore e la passione travolgono il cuore e la mente e questa è una storia di sensi.
    Cornelia è alla ricerca dell’amore, ma soltanto dopo un intenso percorso di confronto e di crescita riuscirà a esprimere la propria personalità anche attraverso ricette e piatti speciali che accendono la passione.
    Due uomini entrano nella sua vita, quale sceglierà? Riuscirà poi a conquistarlo seducendolo con la sua cucina? L’intreccio tra cibo e passione è per lei fondamentale, ma è anche una fonte di energia vitale e di comunicazione con il prossimo.

    The WineHunter Award Platinum 2023 at Merano WineFestival, Photo's Carol Agostini
    The WineHunter Award Platinum 2023 at Merano WineFestival, Photo’s Carol Agostini

    Infine, le venti semplici ricette proposte in coda al libro serviranno da guida per accendere i sensi e per aprire nuovi orizzonti nel mondo della seduzione.
    Questa è la trama che racconta la storia, ma è una storia che racchiuse in forma romanzata la Gastronomia sensoriale, quella dottrina nata molti secoli fa ad opera dei nostri avi, che ha un ruolo molto importante ma spesso non ci facciamo caso, quanto un percorso di crescita introspettiva, dove il rapporto con noi stessi, anima e consapevolezza sono fonte di energia come il cibo e vino, come l’accettazione e l’amore.

     

    Se iniziate a farci caso molti piatti particolarmente elaborati, con ingredienti selezionati creano sensazione di benessere nell’immediato, basta solo guardarli per sentire vibrazioni positive.
    Il potere di stimolare ogni nostro senso e sensazione derivante dal cibo e vino diventa molte volte la soluzione a problemi di carattere amoroso, senza rendercene conto a tavola consumando un determinato cibo rispetto ad un altro, la nostra apertura e predisposizione di accoglienza verso i problemi e verso l’altra persona sfumano in gesti più naturali e meno arrabbiati.

    Carol Agostini, foodandWineAngels e il Magazine Papillae 2023, libro "Cena con Fattura D'Amore" Ronca Editore di Carol Agostini
    Carol Agostini, foodandWineAngels e il Magazine Papillae 2023, libro “Cena con Fattura D’Amore” Ronca Editore di Carol Agostini

    Ci sono appunto alimenti che suscitano in noi sentimenti di dolcezza, di tenerezza, di pace, attraverso la produzione di “sostanze amiche” portandoci alla capacità di guardare la persona davanti a noi senza provare odio.
    Ecco perché viene definita gastronomia sensoriale, dove la pace dei sensi è uguale alla pace delle emozioni.
    In questa pratica si usa maggiormente la frutta, gli ortaggi, le radici, la cioccolata, i prodotti ittici tendenzialmente crudi, le spezie, tutto in piccole porzioni o mono.
    Associazioni visive, collegamenti sensoriali, gesti e movenze, le giuste ricette e l’ambiente confortevole aprono il paradiso dell’anima attraverso le vibrazioni dei sensi.

    Carol Agostini, foodandWineAngels e il Magazine Papillae 2023
    Carol Agostini, FoodandWineAngels e il Magazine Papillae 2023

    I viaggi sensoriali di Carol, biografia

    La mia gavetta nel mondo enogastronomico parte nel 1997, sono andata alla ricerca di informazioni sul cacao, elemento da me sempre amato.
    Proprio dall’esigenza di comprendere la sua composizione e suoi benefici ha avuto inizio il mio viaggio.
    Dopo qualche mese mi sono avvicinato al mondo vitivinicolo; mi sono formata e sono diventata un commissario enologico internazionale.

    Con il tempo è cresciuto il mio desiderio di conoscere nella propria essenza ogni singolo prodotto gastronomico che potrebbe accompagnare ogni sorso degustato.
    Con il passare del tempo sono diventata sommelier, chocholate taste tester, maestro Sun, e ho avuto l’onore di frequentare dei master impegnativi sulle tecniche di cottura degli alimenti, sulla micro-pasticceria, sulla cioccolateria artistica, sui sottovuoto, e tanto altro.
    Amo ricercare, analizzare e abbinare ingredienti, esplorare tecniche di rielaborazione della materia che prima seleziono e scelgo appositamente nei miei piatti, là dove tutto diventa colore, equilibrio e consistenze.

    Carol Agostini con Roberto Cipresso a Vinitaly VeronaFiere
    Carol Agostini con Roberto Cipresso a Vinitaly VeronaFiere

    Passano gli anni e la mia curiosità è cresciuta sempre di più. Ho iniziato il mio percorso verso la programmazione neuro linguistica e verso il marketing, acquisendo una qualifica in marketing strategist e approfondendo sempre più il gusto italiano per quello che riguardano le mie competenze enogastronomiche.
    Sempre affamata di conoscenze, sempre pronta a ogni sfida, sento l’esigenza di vivere di emozioni, di continue prove tecniche, di assaggi, di viaggi.
    Colgo il bello in una pentola bruciata, vissuta da cotture veloci, da quelle lente, dagli ingredienti che spesso dimentico sul fuoco e l’odore di bruciato invade tutta la cucina.

    Guido Invernizzi e il Professore Luigi Moio Cantina Quintodecimo, foto di Carol Agostini
    Guido Invernizzi e il Professore Luigi Moio Cantina Quintodecimo, foto di Carol Agostini

    Ciò nonostante mi sento gratificata, perché ho avuto la possibilità di sperimentare e di sbagliare.
    Mi entusiasmo nel cercare soluzioni ai miei errori, ai calcoli sbagliati sulle dosi e ai tempi di cottura non precisi.
    Dai miei errori inizio a consolidare la mia abilità di esecuzione e di risoluzione.
    Imparo, sbaglio, correggo, insegno e scrivo, un nuovo viaggio, mediante la cucina asiatica che amo, quella sudamericana, la cucina medioevale, quella futurista che mi insegna ad apprezzare ogni consistenza e forma.

    A volte penso di compiere un viaggio senza fine, di quelli che hanno senso solo se vissuti direttamente e non attraverso le foto o i racconti altrui.
    Mi entusiasma sempre di più condividere i miei errori agli altri affinché questi non vengano ripetuti.
    Ed è proprio questo percorso come insegnante che mi porta a frequentare sempre di più ristoratori, chef, cucine.

    The WineHunter Award Platinum 2023 at Merano WineFestival, Carol Agostini, Attilio Scienza, Nere Pederzolli
    The WineHunter Award Platinum 2023 at Merano WineFestival, Carol Agostini, Attilio Scienza, Nere Pederzolli

    Cresce la mia esperienza come selezionatrice, occupandomi di prodotti enogastronomici per mercati esteri e per importanti e-commerce di settore.
    Ne parlo ma anche ne scrivo e questo mi porta a collaborare costruttivamente con testate nazionali di settore. Non per ultima arriva la TV con alcune partecipazioni a trasmissioni televisive e, subito dopo, la radio con un mio format dal nome “Il viaggio degli Umami”, nel quale racconto le esperienze degustative in occasione di concorsi nazionali ed internazionali vinicoli.

    Ciò mi porta a curare personalmente masterclass e degustazioni guidate in occasioni di eventi fieristici del settore.
    Per quello che riguarda le attività audio, porto avanti altri progetti in parallelo, ad esempio la rubrica “In viaggio con Carol” con la creazione di podcast enogastronomici, che raccontano realtà produttive e territori, con le visite e interviste ai produttori.

    Renato Rovetta Guida Rosa Rosati Rosè e Carol Agostini dell'Agenzia FoodandWineAngels
    Renato Rovetta Guida Rosa Rosati Rosè e Carol Agostini dell’Agenzia FoodandWineAngels

    In tutto questo strutturo squadre di collaboratori che mi seguono spesso in weekend end impegnativi, finalizzati al network ing fra professionisti del settore.
    La mia gavetta continua, non smetto mai di studiare, di aggiornare la mia conoscenza, i miei corsi diventano sempre più frequentati e le diverse Camere di Commercio mi ingaggiano per sviluppare progetti formativi.

    Cantine sociali mi chiedono progetti di sviluppo territoriale e di identità produttiva.
    Insomma, sfide su sfide, che accrescono la mia voglia di fare parte di questo mondo.

    Qualche anno fa sono stata contattata da una casa editrice che mi chiesto di scrivere un ricettario, proposta che si è di fatto trasformata in un libro sulla gastronomia sensoriale, “Cena con Fattura D’amore” pubblicato a fine ottobre 2021 da Ronca Editore si tratta di un libro che ripercorre sotto forma di romanzo la gastronomia sensoriale, dove i sensi la fanno da padrone in ogni nostra azione.

    Alessandro Scorsone e Carol Agostini al Merano Winefestival
    Alessandro Scorsone e Carol Agostini al Merano Winefestival

    La caratteristica di questo romanzo è proprio al componente di manuale e di crescita introspettiva personale per raggiungere lo scopo di stare bene attraverso la complicità dei sensi.
    Sono passati due mesi e siamo già alla seconda ristampa, un successo inaspettato per me.
    Scrivendo queste righe ho potuto guardare indietro il mio percorso con occhi diversi, con una consapevolezza totalmente priva di giudizio, anche se sento ancora il peso dei sacrifici e delle rinunce.

    Sono soddisfatta di tutto il mio viaggio? Si, ma non è ancora finito, ci sono tante cose che devo ancora assaggiare, esplorare e conoscere.
    La scrittura mi permette di registrare nel mio cervello ogni sensazione, ogni emozione che ho vissuto ad ogni morso e a ogni sorso.
    Sono grata anche di questo, perché la ragazzina di vent’anni che approcciava questo mondo ora è una donna.

    Carol Agostini che cucina i pizzocheri valtellinesi
    Carol Agostini che cucina i pizzocheri valtellinesi

    FoodandWineAngels

    Ho fondato la mia agenzia si chiama “FoodandwineAngels”, unica agenzia in Italia in grado di applicare le più avanzate attività di marketing intelligence al settore dell’enogastronomia.
    Ho una squadra di professionisti al mio fianco, facciamo valutazioni tecniche accurate di prodotti agroalimentari ed enologici, indagini di mercato basate sui più avanzati concetti di marketing intelligence, servizi di comunicazioni alle imprese e supporto alla vendita a livello di territorio nazionale e internazionale.
    Questi sono solo alcuni dei tanti servizi che espletiamo nel panorama enogastronomico italiano.

    Carol Agostini con Iginio Massari
    Carol Agostini con Iginio Massari

    Con lo staff di specialisti dell’agenzia garantiamo valutazioni approfondite organolettiche e degustative di prodotti, basandoci su schede tecniche di analisi che io stessa ho ideato e creato.
    Crediamo, così, di dare un grande supporto alla nostra rete vendita, attraverso anche servizi di comunicazione avanzata mediante i canali tradizionale e digitali (giornalistici e social).
    Insomma, sono molto orgogliosa di questa agenzia che prepara le basi per strategie commerciali avanzate e mirate, offrendo alle aziende-partner la soluzione dei numerosi problemi di vendita e di brand awareness che costituiscono oggi lo scoglio più arduo da superare nel settore enogastronomico.

    Carol Agostini Vinitaly 2023 da anni presente a questa manifestazione con Luca Gardini
    Carol Agostini Vinitaly 2023 da anni presente a questa manifestazione con Luca Gardini
    Conclusione

    In un mondo veramente complesso, fortemente concorrenziale, in cui la qualità e l’unicità dei prodotti deve essere evidenziata e portata alla luce nel modo più efficace.
    Il mio obiettivo è quello del mio staff è quello di diventare un punto di riferimento per produttori e distributori, un partner che consenta di massimizzare le vendite e la presenza sul mercato, ma anche e soprattutto offrire a quei produttori che ancora non dispongano di una visibilità accurata e di una presenza capillare sul mercato una soluzione ai loro problemi.
    Il mio viaggio, quindi, ancora oggi, non ha una fine, ma solo mete da raggiungere.

    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer
    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer

    Siti partners racconto: https://www.foodandwineangels.com/ https://carol-agostini.tumblr.com/ https://www.papillae.it/

  • FoodeWine, elenco manifestazioni più importanti del 2024

    FoodeWine, elenco manifestazioni più importanti del 2024

    FoodeWine, elenco eventi per dei percorsi sensoriali di emozioni

    Redazione – Carol Agostini

    In Italia e oltre confine, le fiere gastronomiche rappresentano un’opportunità imperdibile per gli operatori attivi nel settore agroalimentare e dell’ospitalità. Questi eventi non si limitano a essere semplici esposizioni di prodotti, ma fungono da piattaforme di networking, spazi in cui si concretizzano affari, si incontrano nuovi clienti e si stringono collaborazioni commerciali di rilievo.

    Stai cercando una fiera enogastronomica mirata al tuo settore? O forse sei interessato alle esposizioni che offrono opportunità di crescita sia a livello nazionale che internazionale? Conoscere gli eventi fondamentali in Italia e nel mondo è essenziale per sviluppare e rafforzare la tua presenza nell’ambito del food.

    Per soddisfare le tue esigenze, abbiamo preparato due elenchi dettagliati. Il primo elenco si concentra sulle fiere alimentari organizzate nel nostro paese, mentre il secondo elenco riguarda le principali esposizioni gastronomiche che prendono vita in diverse parti del mondo. Questi eventi rappresentano opportunità uniche per entrare in contatto con potenziali clienti o partner commerciali e per rimanere aggiornati sulle ultime tendenze del settore.

    In sintesi, che tu stia cercando una fiera enogastronomica locale o desideri esplorare le esposizioni alimentari a livello internazionale, qui troverai tutte le informazioni necessarie per pianificare la tua prossima mossa nel mondo del food & beverage.

    Food&Wine, elenco manifestazioni più importanti del 2024, foto da internet
    FoodeWine, elenco manifestazioni più importanti del 2024, foto da internet

    Elenco fiere food 2023-2024 Italia

    MARCA by BOLOGNAFIERE

    • Data: 18 – 19 Gennaio
    • Descrizione: Mostra convegno dedicata al mondo della marca commerciale
    • Organizzatore: BolognaFiere S.p.A. | Sito Web

    SANA e SANA SLOW WINE

    • Date: 7 – 10 Settembre (SANA) e 26 – 28 Febbraio (SANA SLOW WINE)
    • Descrizione: Salone internazionale del biologico e del naturale
    • Organizzatore: BolognaFiere S.p.A. | Sito Web

    RIMINI: La Riviera dei Dolci

    SIGEP

    • Data: 21 – 25 Gennaio
    • Descrizione: Salone internazionale della gelateria, pasticceria, panificazione artigianali e caffè
    • Organizzatore: Italian Exhibition Group S.p.A. | Sito Web

    A.B. TECH EXPO e BBTECH EXPO

    • Date: 21 – 25 Gennaio (A.B. TECH EXPO) e 19 – 22 Febbraio (BBTECH EXPO)
    • Descrizione: Tecnologie e prodotti per la panificazione, pasticceria e birre e bevande
    • Organizzatore: Italian Exhibition Group S.p.A. | Sito Web

    BEER & FOOD ATTRACTION

    • Data: 19 – 22 Febbraio
    • Descrizione: The eating out experience show
    • Organizzatore: Italian Exhibition Group S.p.A. | Sito Web

    L’Arte dell’Ospitalità e le Nuove Frontiere

    HOSPITALITY a Riva del Garda (TN)

    • Data: 6 – 9 Febbraio
    • Descrizione: Il salone dell’accoglienza
    • Organizzatore: Riva del Garda Fierecongressi S.p.A. | Sito Web

    HOST MILANO

    • Data: 13 – 17 Ottobre
    • Descrizione: International Hospitality Exhibition
    • Organizzatore: FIERA MILANO S.p.A. | Sito Web

    Tecnologie e Tradizioni a Tavola

    CIBUS TEC a Parma

    • Data: 24 – 27 Ottobre
    • Descrizione: Inspiring innovation in food and beverage technologies
    • Organizzatore: KOELN PARMA EXHIBITION S.r.l. | Sito Web

    AGROGEPACIOK a Lecce

    • Data: 4 – 8 Novembre
    • Descrizione: Salone della gelateria, pasticceria, cioccolateria e artigianato agroalimentare
    • Organizzatore: EVENTI DI NOTARO CARMINE | [Contatti](tel:0832 457864)

    TUTTOFOOD a Milano

    • Data: 8 – 11 Maggio
    • Descrizione: Milano World Food Exhibition
    • Organizzatore: FIERA MILANO S.p.A. | Sito Web

    iMEAT a Modena

    • Data: 26 – 28 Marzo
    • Descrizione: Un evento focalizzato sul mondo della carne, dalle tecniche di lavorazione alle ultime innovazioni in termini di conservazione e servizi.
    • Organizzatore: ECOD S.r.l. | Sito Web

    Milano e Modena, due città con un legame storico alla gastronomia d’eccellenza e all’innovazione nel settore alimentare, continuano ad emergere come centri focali di eventi fieristici di grande importanza. TUTTOFOOD si afferma come un faro per tutti i professionisti desiderosi di seguire le più recenti tendenze del food a livello globale. Dall’altro lato, iMEAT a Modena rappresenta l’opportunità perfetta per coloro che operano nel mondo della carne, un evento che fonde con maestria tradizione e innovazione.

    Food&Wine, elenco manifestazioni più importanti del 2024, foto da internet
    FoodeWine, elenco manifestazioni più importanti del 2024, foto da internet

    25-27 Febbraio 2024 Bologna
    SLOW WINE FAIR

    Fiera Internazionale dedicata al vino buono, pulito e giusto

    14-17 aprile 2024 Verona
    Vinitaly
    56^ edizione Salone internazionale dei vini e distillati

    7-10 maggio 2024 Parma
    CIBUS
    Salone internazionale dell’alimentazione

    14-17 aprile 2024 Verona
    Sol&Agrifood

    Salone internazionale dell’agroalimentare di qualità

    Food&Wine, elenco manifestazioni più importanti del 2024, foto da internet
    FoodeWine, elenco manifestazioni più importanti del 2024, foto da internet

    Titolo: “Il Mondo del FoodeWine: Eventi da non Perdere nel 2023/2024”

    Introduzione: Il panorama globale del food&wine è una sinfonia di sapori, tradizioni e innovazioni che si manifestano in eventi straordinari in tutto il mondo. Dal cuore dell’Europa alle spiagge tropicali dell’Oceania, queste celebrazioni gastronomiche attraggono intenditori, chef stellati e appassionati della buona tavola per un’esperienza culinaria unica.

    Paragrafo Principale: Tra i vari eventi spicca il “Taste of London“, una festa culinaria che richiama l’elite gastronomica nella capitale britannica. I visitatori possono deliziare il palato con prelibatezze firmate da rinomati chef e scoprire le ultime tendenze gastronomiche in un’atmosfera vibrante e cosmopolita.

    Negli Stati Uniti, il “Food and Wine Classic” di Aspen è un punto di riferimento per gli amanti del cibo e del vino. Questo evento iconico offre una panoramica di degustazioni esclusive, seminari con esperti del settore e dimostrazioni culinarie di altissimo livello.

    L’Asia non è da meno con il “Hong Kong Wine and Dine Festival“. Nella scintillante metropoli asiatica, i visitatori possono immergersi in una varietà di sapori provenienti da tutto il mondo, accompagnati da una selezione dei migliori vini internazionali.

    Paragrafo Secondario: In Sud America, la “Feria Masticar” a Buenos Aires è un’ode alla cucina argentina. L’evento mette in mostra le radici culinarie del Paese, offrendo ai partecipanti un viaggio attraverso la vasta gamma di sapori unici e autentici della cultura gastronomica argentina.

    In Italia, la “Vinitaly” a Verona è un appuntamento imprescindibile per gli amanti del vino. Questa fiera internazionale del vino presenta una vasta selezione di etichette provenienti da tutte le regioni d’Italia, oltre a offrire occasioni di networking e condivisione di conoscenze nel mondo vinicolo.

    L’anno 2023 offre un bouquet di eventi food & wine, ciascuno con la sua unicità e offerte gastronomiche che invitano ad esplorare nuovi sapori e a celebrare le tradizioni culinarie di tutto il mondo. Con un’esperienza culinaria così variegata e globale, gli amanti del food&wine possono godere di un viaggio sensoriale attraverso continenti, scoprendo e apprezzando la diversità e l’eccellenza gastronomica che ogni evento offre, attendiamo con entusiasmo il 2024, altrettanto ricco di eventi e manifestazioni di settore.

    Conclusioni

    La varietà e la ricchezza delle fiere italiane nel 2024 sottolineano quanto il settore alimentare nel nostro paese sia dinamico, pieno di vitalità e costantemente allineato alle evoluzioni del mercato. Dalle regioni settentrionali a quelle meridionali, le occasioni di scoperta, apprendimento e business sono innumerevoli. Che si tratti dell’esplorazione di nuove tecnologie, della degustazione di prodotti di alta qualità o dello scambio di best practices, l’Italia rimane una guida nel panorama alimentare globale.

    Per le aziende e i professionisti del settore, partecipare o visitare queste fiere rappresenta un’opportunità irripetibile per espandere la propria rete di contatti, scoprire le più recenti tendenze e tecnologie, e rafforzare la propria posizione sul mercato. Il 2024 si prospetta come un anno ricco di novità e opportunità nel settore alimentare italiano. Non lasciatevi sfuggire l’opportunità di essere protagonisti!

    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer
    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer

    Siti partners articolo: https://www.foodandwineangels.com/ https://carol-agostini.tumblr.com/ https://www.papillae.it/

     

  • Progetto ROMA DOCet 2023, II° Tour sul bordo del Vulcano

    Progetto ROMA DOCet 2023, II° Tour sul bordo del Vulcano

    PROGETTO ROMA DOCet 2023, Secondo Tour sul bordo del Vulcano

    Di Cristina Santini

    Dopo avervi parlato del primo tour itinerante (da leggere) e della storia di alcune cantine situate all’interno dell’areale dei Castelli Romani, un’area di natura vulcanica, a sud est della Capitale, originata dal crollo del Vulcano Laziale centinaia di migliaia di anni fa, è il momento di raccontarvi di un altro complesso, sempre vulcanico ma differente. Dall’area tuscolana che comprende Colonna, Frascati, Grottaferrata, Monte Porzio Catone, Montecompatri, Rocca di Papa, Rocca Priora che guarda verso Roma, ci spostiamo nella parte opposta verso la costa ovvero nell’area lanuvina e parte dell’area artemisia.

    Cantina sociale GOTTO D’ORO, articolo: Progetto ROMA DOCet 2023, II° Tour sul bordo del Vulcano, foto di Cristina Santini
    Cantina sociale GOTTO D’ORO, articolo: Progetto ROMA DOCet 2023, II° Tour sul bordo del Vulcano, foto di Cristina Santini

    A parlare sono state le aziende del Consorzio di Tutela Vini Roma Doc, promotrici della Denominazione e del patrimonio naturale e vitivinicolo, che ci hanno ospitato e raccontato la storia aziendale e il territorio sul quale abbiamo camminato.
    La prima tappa ci porta al GOTTO D’ORO, la Cantina Sociale che da quasi otto decenni, ormai, per il territorio dei Castelli Romani, è stata molto più di una semplice cantina. E ce la racconta Marco Zanibellato.

    Negli anni successivi alla seconda guerra mondiale, questa realtà produttiva ha rappresentato un’autentica scintilla di speranza, un messaggio deciso, nell’unica direzione allora possibile: la rinascita attraverso la resilienza. Una capacità che ha portato in questi anni ad una nuova identità per i vini dei Castelli che da tempo sembrava essersi appannata.

    Lo stabilimento di Marino del Gotto d’Oro, articolo: Progetto ROMA DOCet 2023, II° Tour sul bordo del Vulcano, foto di Cristina Santini
    Lo stabilimento di Marino del Gotto d’Oro, articolo: Progetto ROMA DOCet 2023, II° Tour sul bordo del Vulcano, foto di Cristina Santini

    La cooperativa, nata nel 1945 nello stabilimento di Ciampino andato poi distrutto, arrivata a Marino nei primi anni ‘70, si occupa della lavorazione delle uve raccolte dai 200 soci conferitori, situati nelle zone di Roma Sud fino alla provincia di Latina, al confine con Cisterna e Aprilia per un totale di 1000 ettari. Segue tutte le fasi, dalla vinificazione, all’affinamento, all’imbottigliamento, allo stoccaggio di magazzino fino alla distribuzione dei prodotti in tutta Italia e in buona parte del mondo per un totale di sette milioni di bottiglie vendute all’anno.

    Le uve, conferite il giorno stesso della raccolta (40 giorni di vendemmia, da fine agosto con le precoci fino al 10/15 di ottobre con le più tardive), giunte in cantina, vengono pesate sulle grandi bilance, nelle postazioni di ricezione, ed eseguite le prime analisi sullo stato di salute, vengono destinate alle differenti Doc.
    In questo stabilimento si producono 3 Doc: Marino, Castelli Romani e Roma Doc nella doppia linea, Vinea Domini per la ristorazione e la linea Settantacinque75 per la grande distribuzione. Paolo Peira è il consulente enologo che ha intrapreso il percorso di Vinea Domini.

    Cantina di vinificazione, articolo: Progetto ROMA DOCet 2023, II° Tour sul bordo del Vulcano, foto di Cristina Santini
    Cantina di vinificazione, articolo: Progetto ROMA DOCet 2023, II° Tour sul bordo del Vulcano, foto di Cristina Santini

    All’interno, osserviamo l’immenso panorama delle 10 presse pneumatiche chiuse, utilizzate per la pressatura soffice, e le grandi vasche di cemento risalenti al 1971, non tutte in uso, che grazie ai finanziamenti europei sono state rinnovate e riutilizzate. Tre livelli di cantina composti, come la vecchia tecnologia enologica prevedeva, da Silos in cemento armato autoportante, utili per una decantazione agevole e uno stoccaggio più lungo del vino poiché neutri e inerti rispetto all’acciaio. Ovviamente ci sono anche le vasche in acciaio e sono adottati entrambi i sistemi.

    Il video di Luigi Caporicci, articolo: Progetto ROMA DOCet 2023, II° Tour sul bordo del Vulcano, foto di Cristina Santini
    Il video di Luigi Caporicci, articolo: Progetto ROMA DOCet 2023, II° Tour sul bordo del Vulcano, foto di Cristina Santini

    Riportiamo una breve citazione tratta dalle parole del Presidente Luigi Caporicci, purtroppo scomparso prematuramente quest’anno, mandata in onda nella sala prima della degustazione: “In questi anni abbiamo fatto lavori per migliorare tutta la produzione del calore, caldo-freddo, la produzione di energia elettrica con l’impianto fotovoltaico, la depurazione delle acque anche per l’utilizzo quotidiano con un impianto di osmosi che è all’avanguardia. La Regione Lazio e i fondi europei sono stati un grosso incentivo per gli operatori laziali. Attingere ai fondi del programma di sviluppo rurale della Regione Lazio è una buona opportunità. Nei prossimi 10 anni il nostro obiettivo è quello di valorizzare il prodotto per far si che il Lazio sia una regione apprezzata per quello che è”.

    Ma veniamo alla degustazione dei sei vini raccontata da Paolo Peira e Marco Zanibellato.

    Il primo calice è un DOC Roma Bianco 2021, Malvasia Puntinata in purezza, della Linea Settantacinque75, un entry level che ricorda i 75 anni di vita della Cantina. Le uve vengono raccolte volutamente più tardi per raggiungere una certa struttura, per arrivare ad un vino che all’olfatto è nel pieno della sua maturità, quindi da una parte ha perso quella freschezza che inizialmente aveva nei primi mesi, per lasciare il posto ad una aromaticità più decisa e più sostenuta che va verso frutti e fiori un po’ più maturi. E’ un vino di facile beva che dopo un anno di bottiglia ha una certa morbidezza e un’acidità che ha ceduto il passo a dei composti più morbidi.

    In alcuni casi, alcune partite vengono raccolte prima della perfetta maturazione per avere un serbatoio di acidità naturale, per una certa freschezza atta a garantire il potenziale evolutivo, da poter poi assemblare con il resto della Malvasia.

    La degustazione, articolo: Progetto ROMA DOCet 2023, II° Tour sul bordo del Vulcano, foto di Cristina Santini
    La degustazione, articolo: Progetto ROMA DOCet 2023, II° Tour sul bordo del Vulcano, foto di Cristina Santini

    La Vinea Domini è la nuova linea della Gotto d’Oro, un prodotto non di qualità superiore, ma di qualità diversa, fatto con intenzioni diverse. Il secondo calice è un DOC Roma Bianco Malvasia Puntinata 2022, la varietà autoctona della zona, una malvasia che non è aromatica come quella delle Lipari, non è così neutra come a volte è la Malvasia Istriana, ma è un’uva intermedia che a seconda del momento della raccolta, concede una risposta sensoriale distinta e netta. Raccolta anticipatamente regala un vino molto semplice, beverino, dotato di una pericolosa bevibilità; lasciata maturare come accade per la Doc Roma, raggiunge un carattere più importante e strutturato.

    Questi primi due vini sono estremamente didattici: nel primo si ha l’idea della Malvasia raccolta in anticipo, agrumata, dalla spiccata acidità e mineralità; nel secondo quella della frutta più matura, con canditi, ricche note balsamiche e caratteristici accenni mentolati.

    In quest’area dei Castelli Romani dove la Denominazione del Frascati rappresenta quasi la metà dei vini “castellani”, non poteva mancare nel nostro panel di degustazione il Frascati Superiore Docg 2022, composto da Malvasia di Candia e Trebbiano Toscano, imbottigliato da poche settimane, ancora molto fresco e delicato. Il disciplinare prevede l’obbligo di produrre, vinificare e affinare i vini di questa Denominazione nel proprio areale di produzione con, come in questo caso, la deroga dell’imbottigliamento nello stabilimento di Marino.

    A differenza dei vini di Marino prodotti in un’area esposta all’influenza del mare, Frascati è tutt’altra zona con vigneti coltivati sulle colline di media altitudine, rivolte verso l’Appennino, dove l’influsso marino vien meno e regala vini un po’ più austeri, più verticali, più acidi, vini che sopportano meglio anche l’invecchiamento con una freschezza e una spinta aromatica distinta.
    I vigneti, coltivati a filare, hanno superfici molto ridotte, si parla di singole proprietà e non aziende estensive, con un’età media di 30 anni, caratteristica peculiare della zona del Frascati.

    La Malvasia di Candia è una varietà che ha pochi sentori e il Trebbiano Toscano o Procanico anch’esso abbastanza neutro. I profumi che avvertiamo al naso di rosa e banana sono i classici profumi di fermentazione liberati dai lieviti, attraverso lo shock termico grazie al quale vengono esaltate tutte le componenti aromatiche.
    I vini di questa zona, siano essi Frascati, Marino o DOC Roma, hanno un carattere in comune che è dato dall’areale di provenienza, ovvero quella mineralità olfattiva che talvolta si traduce anche in una sapidità gustativa.

    Oggi se ne parla molto rispetto al passato, si mette l’accento su questa mineralità, su questa sapidità, talvolta sbagliando facendo riferimento ai sali minerali del terreno. Sarebbe molto più facile dire che il vino è salato perchè c’è il sale, in realtà c’è il sale ma non è quello che determina questi caratteri, sono altri composti che derivano comunque da questi suoli vulcanici.

    La degustazione, articolo: Progetto ROMA DOCet 2023, II° Tour sul bordo del Vulcano, foto di Cristina Santini
    La degustazione, articolo: Progetto ROMA DOCet 2023, II° Tour sul bordo del Vulcano, foto di Cristina Santini

    Passando ai rossi delle due linee, abbiamo assaggiato il DOC Roma Rosso 2020 della linea Settantacinque75 (60% Montepulciano e 40% Sangiovese) e il DOC Roma Rosso 2020 della linea Vinea Domini (60% Montepulciano e 40% Cesanese) dove la percentuale del Montepulciano, principale vitigno a bacca rossa, è prevista non meno del 50% come da disciplinare.

    Il quarto calice rosso, nonostante sia una 2020, è ancora di un bel rosso rubino, porpora ai bordi, dove prevale il Montepulciano e vengono meno le note di violetta e di speziatura del Sangiovese. Si avverte più la frutta rossa, la marmellata di prugne, di amarene, anche un po’ mature. L’annata è stata splendida, l’escursione termica ha garantito il mantenimento dell’acidità nelle uve e la struttura polifenolica nei rossi. L’uso del legno è presente ma in maniera delicata partecipando alla complessità aromatica con una leggera speziatura sul finale, pur mantenendo le proprietà sensoriali dell’uva. E’ un vino che può stare ancora a lungo in bottiglia senza mostrare segnali di involuzione, con un tannino di grande morbidezza.

    Il Montepulciano ha trovato la giusta connotazione sulle pendici dei Castelli Romani, matura tardi e quindi a volte si è costretti a raccoglierlo in anticipo più per ragioni di sanità che per ragioni di maturazione, specie nelle annate in cui l’autunno arriva molto presto. Raccolto troppo presto mostra un tannino un po’ rugoso, astringente.

    Nel quinto calice, il Roma Doc Rosso Vinea Domini 2020, che affina sei mesi in barrique non di primo passaggio, ritroviamo la frutta rossa che ancora è percettibile, un ricco mix di note terziarie come la vaniglia, la noce di cocco, le spezie, la nota affumicata di salsa barbecue e descrittori che richiamano la cioccolata, il cacao e il tabacco da sigaro. Con un anno di ritardo sul mercato è un altro vino. Bisogna attenderlo.

    Barricaia, articolo: Progetto ROMA DOCet 2023, II° Tour sul bordo del Vulcano, foto di Cristina Santini
    Barricaia, articolo: Progetto ROMA DOCet 2023, II° Tour sul bordo del Vulcano, foto di Cristina Santini

    Ultimo ma non per importanza, il Cesanese del Piglio Docg 2021, da 100% Cesanese di Affile, altra DOCG Rossa del Lazio, prodotta veramente in numeri molto limitati. Siamo al Piglio, una zona con un’altitudine più elevata che garantisce la giusta maturazione e una varietà nuovamente tardiva, dalle rese minime, l’alter ego della Malvasia Puntinata.

    E’ un vino che ha un impatto cromatico molto denso, profondo e sostenuto, segue un affinamento molto lungo in legno grazie al quale il Cesanese, oltre a mostrare intense note di more selvatiche, fragoline, regala sensazioni di fiori appassiti come la rosa. Etereo, balsamico, con un’impronta decisa di tostatura e una fusione particolare tra il caffè e la cioccolata bianca. Potenza di beva, freschezza acida pungente, ha comunque bisogno di riposare ancora in bottiglia per qualche mese, anche qualche anno. Insomma dà degli ottimi risultati a condizione che lo si lasci maturare.

    Line up Gotto d’Oro, articolo: Progetto ROMA DOCet 2023, II° Tour sul bordo del Vulcano, foto di Cristina Santini
    Line up Gotto d’Oro, articolo: Progetto ROMA DOCet 2023, II° Tour sul bordo del Vulcano, foto di Cristina Santini

    Il nostro tour prosegue nelle Cantine SAN MARCO, una delle più importanti aziende vinicole della provincia di Roma. Un cammino iniziato tanto tempo fa grazie a due uomini, il pugliese Umberto Notarnicola e il piemontese Bruno Violo, originari quindi di Regioni famose per l’ottimo vino rosso che nel territorio dei Castelli Romani hanno dato vita nel 1972 alla Cantina situata sul Colle di San Marco, dal quale prende il nome. Il progetto è portato avanti oggi dai loro figli, Danilo Notarnicola e Pietro Violo che negli anni hanno introdotto nuovi vitigni e, allo stesso tempo, valorizzato le principali varietà autoctone del Lazio.

    “Siamo più o meno nel centro della zona di produzione del Frascati – racconta Pietro Violo, Enologo e Responsabile del controllo qualitàcome tipologia maggiormente importante, poi ovviamente abbiamo tutti i vini che si porta dietro il Lazio Castelli Romani. Ultima nata la DOC Roma, una denominazione giovane con una crescita lenta ma solida. Innanzitutto partiamo dal nome importante recepito forse più all’estero che non in casa nostra, questo però può essere un buon veicolo. Fortunatamente i quantitativi non sono così tanti, crescono ma impiegano il tempo delle produzioni agricole, piuttosto lentamente, ma è una cosa secondo me positiva”.

    Cantine San Marco, articolo: Progetto ROMA DOCet 2023, II° Tour sul bordo del Vulcano, foto di Cristina Santini
    Cantine San Marco, articolo: Progetto ROMA DOCet 2023, II° Tour sul bordo del Vulcano, foto di Cristina Santini

    Tre linee di vinificazione equivalenti, fondamentalmente per dare la possibilità di lavorare più tipologie di prodotto e per riuscire a fare un maggior numero di selezione possibile sui prodotti stessi. Ovviamente il grosso delle vinificazioni riguarda i vini bianchi.
    Le uve, provenienti sia dalle proprietà seguite direttamente sia dai circa 120 piccoli conferitori storici situati tra Frascati e Monteporzio Catone, vengono immediatamente pigiate e diraspate soprattutto le bianche per andare poi o direttamente in pressa oppure in vasca per la macerazione a freddo a 6/8°C. Si tratta di macerazioni che variano dalle 6 alle 8, anche 12 ore a seconda della tipologia di uva. Poi seguono le lavorazioni tradizionali.

    Cantine San Marco, articolo: Progetto ROMA DOCet 2023, II° Tour sul bordo del Vulcano, foto di Cristina Santini
    Cantine San Marco, articolo: Progetto ROMA DOCet 2023, II° Tour sul bordo del Vulcano, foto di Cristina Santini

    La produzione, destinata equamente tra 50% all’estero e 50% in Italia e presente in tutti i mercati, si aggira appena al di sotto dei 3 milioni di bottiglie l’anno di cui Doc Roma intorno alle 70000 bottiglie, in crescita. Il Roma Doc si difende bene, inizia ad essere richiesto e questo è molto importante per la nuova denominazione.
    La base del Bianco è Malvasia Puntinata, alla quale vengono aggiunti in blend, a seconda dell’andamento dell’annata e delle caratteristiche, Bellone e Bombino. Nel caso del Rosso, Montepulciano insieme al Sangiovese e parte del Syrah.

    Il 50% minimo delle varietà maggiori previsto dal disciplinare è stato un buon inserimento, soprattutto per il Montepulciano, scelta ben calata nel territorio dove matura bene, un territorio tardivo per cui sarebbe stato inutile scegliere come base un vitigno precoce. La scelta di dare delle date minime per far uscire i prodotti, il 15 marzo per i bianchi e i 2 anni per i rossi riserva, ha tolto la possibilità di fare vini da consumo eccessivamente veloce che spesso non hanno un riscontro o un’impronta qualitativa adeguata.

    Cantine San Marco, articolo: Progetto ROMA DOCet 2023, II° Tour sul bordo del Vulcano, foto di Cristina Santini
    Cantine San Marco, articolo: Progetto ROMA DOCet 2023, II° Tour sul bordo del Vulcano, foto di Cristina Santini

    Gradualmente la Cantina è stata ampliata per cui storicamente sono conservate tutte le tipologie di vasche, dal cemento, alla vetroresina, all’acciaio. Articolata su due livelli con una profondità di 10 metri, nei tre lunghi corridoi si svolgono le fermentazioni, le lavorazioni e la conservazione dei vini. Le vasche hanno delle piastre di controllo temperatura, per cui ognuna può essere gestita singolarmente dando la possibilità di lavorare con temperature differenti ma nei medesimi tempi.
    Le barrique, di norma, non sono mai solo di primo passaggio, perché il legno deve risultare una sensazione riconoscibile ma leggera. La necessità del numero di botti è sempre più ridotta, la Riserva esce almeno con 24 mesi dopo la vendemmia, per cui si ha tutto il tempo di preparare una base che poi andrà assemblata con la parte in acciaio per ottenere un giusto equilibrio.

    Il 90% dei controlli viene eseguito internamente attraverso un laboratorio per cui ogni movimentazione, filtrazione, aggiunta che genera un campione viene controllato, registrato nel software gestionale, in modo da garantire la tracciabilità del prodotto, dalla raccolta dell’uva al giorno dell’uscita della bottiglia.
    Oltre la parte analitica, c’è l’assaggio dei vari prodotti e quindi ogni mese si ha già un’idea di ciò che si andrà poi ad utilizzare nel mese successivo, fino al post imbottigliamento. Periodicamente vengono prelevate alcune bottiglie per lotto per verificare da lì ai due anni successivi l’evoluzione del prodotto.

     

    Laboratorio analisi, articolo: Progetto ROMA DOCet 2023, II° Tour sul bordo del Vulcano, foto di Cristina Santini
    Laboratorio analisi, articolo: Progetto ROMA DOCet 2023, II° Tour sul bordo del Vulcano, foto di Cristina Santini

    Dalla Cantina ci spostiamo a fianco, ospiti della Vinoteca San Marco dove abbiamo degustato i vini aziendali legati ai piatti del territorio.

    Line up Cantine San Marco, articolo: Progetto ROMA DOCet 2023, II° Tour sul bordo del Vulcano, foto di Cristina Santini
    Line up Cantine San Marco, articolo: Progetto ROMA DOCet 2023, II° Tour sul bordo del Vulcano, foto di Cristina Santini

    In degustazione: Frascati Doc vino spumante Brut nove mesi a contatto con i lieviti (20/30% Malvasia del Lazio, 40/50% Malvasia di Candia, 5/10% Bombino) abbinato alle gustose bruschette, un tripudio di colori e sapori e al tagliere di porchetta e prosciutto; Roma Doc Bianco 2022 (60% malvasia puntinata, 25% Trebbiano Verde, 15% Greco), macerazione di 12 gg sulle bucce e affinamento in acciaio che ha accompagnato un piatto di rigatoni alla gricia; Roma Doc Rosso 2019 composto dall’80% Montepulciano e 20% Sangiovese vinificati tradizionalmente insieme con ripetuti rimontaggi e affinamento tra il cemento e l’acciaio che è andato ad accostarsi ad un bel piatto di rigatoni all’amatriciana.

    A chiudere un Roma Doc rosso riserva 2018 dell’Azienda Villa Cavalletti di Grottaferrata (80% Montepulciano e 20% Cesanese) che affina metà in acciaio e metà in barrique usate rovere di Tronçais.

    Leggi anche: https://www.papillae.it/progetto-roma-docet-attivita-lavoro-consorzio/

    Piatti della cucina romana, articolo: Progetto ROMA DOCet 2023, II° Tour sul bordo del Vulcano, foto di Cristina Santini
    Piatti della cucina romana, articolo: Progetto ROMA DOCet 2023, II° Tour sul bordo del Vulcano, foto di Cristina Santini

    Il tour prosegue nell’Azienda agricola GABRIELE GAFFINO, un produttore giunto alla terza generazione che nel 2014 ha deciso di lasciare il suo primo lavoro per dedicarsi alla terra acquistata all’inizio degli anni ‘60 dal nonno, nato a Glasgow da una Famiglia di contadini emigrati.
    In principio c’era solo il terreno e un casale diroccato che poi è stato completamente ristrutturato e trasformato in un luogo visitabile. Il progetto è ancora in divenire e ospiterà altre sale di vinificazione e il magazzino. Dal vendere inizialmente la sua uva, pian piano Gabriele è giunto a imbottigliare i suoi vini con proprie etichette.

    Azienda Agricola Gabriele Gaffino, articolo: Progetto ROMA DOCet 2023, II° Tour sul bordo del Vulcano, foto di Cristina Santini
    Azienda Agricola Gabriele Gaffino, articolo: Progetto ROMA DOCet 2023, II° Tour sul bordo del Vulcano, foto di Cristina Santini

    La proprietà di 32 ettari, di cui 28 vitati e 2,5 a oliveto, è disposta in un unico blocco intorno all’Azienda, situata nel comune di Ardea, in Provincia di Roma, a 15 km in linea d’aria dal mare. Si tratta di un territorio a metà strada tra la terra vulcanica e il mare, caratterizzato dal suolo vulcanico misto ad argilla, ricco di microelementi e sostanze minerali.
    La vendemmia è manuale, con l’utilizzo di cassette, non tutto il quantitativo viene vinificato, poiché una grande parte delle uve viene ancora venduta ma Gabriele ci confida che vorrebbe arrivare ad imbottigliare il 100%.

    I vigneti, articolo: Progetto ROMA DOCet 2023, II° Tour sul bordo del Vulcano, foto di Cristina Santini
    I vigneti, articolo: Progetto ROMA DOCet 2023, II° Tour sul bordo del Vulcano, foto di Cristina Santini

    Sono stati mantenuti i vigneti più antichi, di Trebbiano Toscano e Malvasia di Candia, che hanno un’età media di 35/40 anni, reimpiantati nel tempo assieme a Montepulciano, Cesanese, Merlot, Syrah, Cabernet Sauvignon, Petit Verdot, Sangiovese. Le varietà a bacca bianca in produzione, oltre le già citate, sono la Malvasia Puntinata, il Trebbiano Verde e il Viognier. E’ cosa certa che la posizione dei vigneti, così curati, e il vento costante che spira e asciuga perfettamente le uve aiutano nella gestione del biologico come anche il suolo dovuto alla vicinanza del Vulcano di Albano, il più antico del Lazio, quiescente.

    L’azienda, ancora di piccole dimensioni, è cresciuta molto in questi anni, con una produzione di 75.000 bottiglie al momento, con l’intento di arrivare ad un numero maggiore. Per ora viene prodotto solo il Roma Doc rosso anche se nel piano di sviluppo è prevista la realizzazione del Roma Doc Bianco da Malvasia Puntinata in purezza.
    Anche in questa realtà vige un rigido controllo in tutte le fasi e, avvalendosi del laboratorio interno, vengono eseguite tutte le analisi con l’enologo di cantina che permettono di avere una sorveglianza costante su quello che è l’andamento del vino e intervenire solamente al bisogno.

    La Barricaia, articolo: Progetto ROMA DOCet 2023, II° Tour sul bordo del Vulcano, foto di Cristina Santini
    La Barricaia, articolo: Progetto ROMA DOCet 2023, II° Tour sul bordo del Vulcano, foto di Cristina Santini

    Piccoli vani nelle tre cantine ospitano i silos, molti dei quali di dimensioni considerevoli all’esterno, e la barricaia che un tempo era una cisterna dell’acqua piovana che veniva incanalata e utilizzata per i servizi del casale. Oggi chiusa, bonificata e resa una barricaia dove affinano i rossi.
    Veniamo alla entusiasmante e concludente mini verticale del Roma Doc rosso, nelle annate 2018, 2019 e 2020, composto da uve provenienti dallo stesso appezzamento.

    Line up cantina, articolo: Progetto ROMA DOCet 2023, II° Tour sul bordo del Vulcano, foto di Cristina Santini
    Line up cantina, articolo: Progetto ROMA DOCet 2023, II° Tour sul bordo del Vulcano, foto di Cristina Santini

    Risultato del blend 60% Montepulciano e 40% Sangiovese è un vino da lungo affinamento, 10/12 mesi in barrique di rovere francese di primo passaggio. Non tutta la massa matura in legno, a seconda delle annate si cerca di capire quanto utilizzarne per trovare il giusto equilibrio. In questo caso, il 40% della massa totale affina in barrique, poi segue il blend con la parte in acciaio. Dopo l’imbottigliamento, riposa quanto il tempo rimasto nella botte.

    2020

    Questa annata si distingue al naso per la sua intensità di frutta matura, anche sotto spirito e per la parte balsamica. Minerale, sapido e fresco il palato attorniato dalle note speziate decise di chiodi di garofano e meno di pepe nero, dalla viola leggermente appassita a chiudere in un finale pronunciato di liquirizia dopo qualche minuto. Un cavallo rampante giovane dal sorso ricco e copioso.

    2019

    Olfatto più evoluto per questo calice rispetto al precedente che inizialmente si è mostrato il più chiuso della batteria. Si riscontra al naso una consistenza golosa di marmellata di frutta rossa e tabacco che ritroviamo in bocca con un tannino integrato e una dolcezza invidiabile. Beverino e piacevole, è un vino che richiama alla beva senza annoiare.

    2018

    Il profumo della frutta nel tempo trascorso si trasforma in una sensazione balsamica vincente, combinata ad una leggera nota di anice. Il sorso ha una similitudine con la 2020, caratterizzato da una spalla acida importante e un velo tannico vivo ma carezzevole accompagnato dal cioccolato nero. Longevità, struttura, grinta, forza sono le peculiarità designate.

    La degustazione, articolo: Progetto ROMA DOCet 2023, II° Tour sul bordo del Vulcano, foto di Cristina Santini
    La degustazione, articolo: Progetto ROMA DOCet 2023, II° Tour sul bordo del Vulcano, foto di Cristina Santini

    A questo punto della giornata, ascoltiamo insieme al gruppo di degustazione i dubbi ancora presenti sulla direzione intrapresa dalla Denominazione Roma. Dopo aver assaggiato tutti vini differenti, viene spontaneo domandare, al Presidente del Consorzio Tullio Galassini e al Produttore Gabriele Gaffino, cosa voglia comunicare o far capire la Doc Roma.

    Gabriele risponde: “Come produttore e come parte del Consorzio posso dire che vogliamo sicuramente produrre vini rappresentativi del territorio, da qui il problema principale di avere differenti suoli vulcanici a poca distanza gli uni dagli altri e dover comunicare questa diversità, quasi a parlare di zonazioni. Si stava ragionando giorni fa su questo argomento durante il CdA, sul fare delle zonazioni per avere la zona più vulcanica, la zona più sabbiosa in maniera tale da indirizzare il consumatore o il giornalista ad una migliore interpretazione dello stile di ogni produttore, della bevibilità e della differenza di un vino più semplice nella beva da quello più importante.

    Stiamo cercando di capire anche noi in che direzione andare tutti insieme, chiaramente siamo nati nel 2018 come Consorzio, quindi siamo veramente giovani però la volontà c’è ed è quella di trasmettere il senso di innovazione, è quella di fare vini moderni, qualitativi e di essere qualcosa di nuovo rispetto al passato.”

    Purtroppo, ci sembra di comprendere che la confusione si abbia sui blend, soprattutto sulla tipologia rosso. Forse utilizzare esclusivamente i vitigni maggiori potrebbe costituire un punto di partenza per avere quella differenziazione, avendo una base riconoscibile a tutti, tra i vari produttori, e rendere più importanti le diverse sfaccettature degli stessi vitigni.

    Tullio Galassini interviene: “Se oggi devi creare una DOC nel 2023, il Ministero, la Comunità Europea dicono: devi individuare un gruppo A dal 50/65% e noi abbiamo messo Montepulciano per i rossi e Malvasia del Lazio per i bianchi; un gruppo B da minimo il 35% e massimo il 50%; un gruppo C eventuale che può arrivare fino al 15%. Quindi qualsiasi DOC che nasce dalla legge 238 del 2016 in poi – Testo unico vite e vino – è formata in questo modo. Questo vale per tutte le DOCG di nuova generazione, però tale confusione viene imputata solo a noi. Quello che vogliamo comunicare sono sicuramente tre vitigni, la Malvasia del Lazio, il Bellone e il Montepulciano che è un autoctono anche laziale e su suolo vulcanico esiste solo qui da noi, come la Malvasia del Lazio e il Bellone.”

    Leggi anche: https://www.papillae.it/progetto-roma-docet-viaggio-sensoriale-intenso/

    Conclusione

    Concludiamo affermando che grazie al Consorzio che sta puntando tantissimo sul discorso vulcano, c’è più coesione al suo interno, considerando che le aziende fino a un anno fa erano completamente distaccate. Adesso si percepisce un lavoro comune e far parte di un gruppo vuol dire agire insieme per un unico obiettivo. Stiamo assistendo comunque a qualcosa di importante, a prescindere se si tratti di un’azienda piccola o un’azienda più grande come quelle visitate in questo tour.

    Entrambe le realtà devono puntare alla qualità e non basta avere solo un brand fortissimo in comune se poi nel calice non hai nulla da mostrare, sarebbe come distruggere il lavoro sapientemente fatto finora da ogni singolo produttore. Bisogna raggiungere quel pensiero, quella comunicazione che non generi più perplessità per poter affermare questo è il blend di Roma come il più famoso taglio bordolese, chiaro a tutti.

    Cristina Santini Sommelier, winewriter, esperta vitivinicola
    Cristina Santini Sommelier, winewriter, esperta vitivinicola

    Sito progetto: http://www.vinidocroma.it/

    Siti partners articolo: https://www.foodandwineangels.com/ https://carol-agostini.tumblr.com/ https://www.papillae.it/

     

  • Cembra Cantina di Montagna 2023, le sfumature degustative

    Cembra Cantina di Montagna 2023, le sfumature degustative

    CEMBRA CANTINA DI MONTAGNA 2023, Un progetto in crescita

    Di Rosaria Benedetti

    La rinnovata veste dei vini di Cembra Cantina di Montagna concretizza con un tocco di eleganza il rinnovato progetto vitienologico dell’Azienda.
    Il nitido segno della montagna in etichetta non lascia dubbi sulla provenienza delle uve mentre l’essenzialità del tratto richiama l’immagine dell’estrema pulizia dei vini, della loro precisione e aderenza territoriale.
    In tutti indistintamente è palese la cifra comune dell’altitudine dei vigneti in termini di aromaticità e mineralità: lontani da forzature esprimono una verticalità che conosce rari cedimenti alla morbidezza.

    La Val di Cembra vista dal dosso di San Floriano, sopra Valternigo, foto da Wikipedia
    La Val di Cembra vista dal dosso di San Floriano, sopra Valternigo, foto da Wikipedia

    La scelta di individuare la Val di Cembra come unica entità territoriale proponendo al consumatore vini esaustivi del vitigno con selezioni monovarietali sta conferendo profondità al progetto e i risultati in bottiglia sono lusinghieri. La ricerca di vinificazioni caratterizzanti strettamente legate alla tradizione locale ma con l’impronta della modernità, in particolare per il pinot nero, consente a questa Cantina Sociale i cui Soci lavorano ca 650 ha di vigneto, di ritagliarsi un preciso ruolo di salvaguardia e interpretazione del territorio.

    In Degustazione i seguenti vini

    Cembra Cantina di Montagna 2023, la sfumature degustative, i vini degustativi da Rosaria Benedetti
    Cembra Cantina di Montagna 2023, le sfumature degustative, i vini degustativi da Rosaria Benedetti

    TRENTINO DOC MUELLER THURGAU 2021 – 12,50%

    Decisamente sorprendente per il suo tratto aromatico molto piacevole e dai contorni ben definiti.
    Il colore paglierino luminoso introduce un olfatto agrumato, completato da tocchi di salvia, dragoncello e fiori bianchi. In bocca la vena erbacea è leggermente verde; il sorso entra fresco, rimane affilato e chiude con un tocco di mandorla. Persistente e sapido induce al secondo sorso.
    Vincente il raffronto con l’annata 2020 che possiede una pastosità diversa ma meno fresca e un tratto aromatico meno incisivo. Vincente anche il confronto con un Vigna delle Forche 2018, ma è ben comprensibile. Il vino qui ha perso l’aromaticità per conservare solo la traccia del riesling con un delicato accenno a sentori di idrocarburi.

    Cembra Cantina di Montagna 2023, le sfumature degustative, foto da sito
    Cembra Cantina di Montagna 2023, le sfumature degustative, foto da sito

    TRENTINO DOC RIESLING 2021 – 12%

    Un Riesling territoriale, dal piglio giovanile ma con buona struttura. Si percepiscono soprattutto appena stappato note di pietra focaia, che lasciano poi posto ai fiori di tiglio e a qualche tocco più evoluto. Leggermente morbido all’ingresso di bocca, più avvolgente che fresco, il sorso si restringe poi per arrivare in chiusura gradevolmente amarognolo. Chiude con buona sapidità. Resta nel range dei riesling trentini ma con una morbidezza in più.

    CEMBRA CANTINA DI MONTAGNA 2023, Un progetto in crescita, il territorio, foto da sito
    CEMBRA CANTINA DI MONTAGNA 2023, Un progetto in crescita, il territorio, foto da sito

    TRENTINO DOC CHARDONNAY 2020 – 13% – una parte in barrique

    Chardonnay di bella struttura, giallo dorato, luminoso. All’apertura il sentore vanigliato supera il frutto che si esprime in una macedonia tropicale. Entra fresco per farsi poi avvolgente mettendo in evidenza piacevoli doti per abbinamenti gastronomici. Anche in chiusura la nota vanigliata tende ad avere il sopravvento sulla sapidità ma il vino possiede buone doti di persistenza che lasciano una scia piacevole di limone dolce.

    Cembra Cantina di Montagna 2023, le sfumature degustative, foto da sito
    Cembra Cantina di Montagna 2023, le sfumature degustative, foto da sito

    TRENTINO DOC PINOT NERO 2020 – 13,50%

    Brillante e invitante il colore rubino trasparente. Appena versato l’importante presenza alcolica tende a coprire sia il frutto che la spezia. Si fanno largo lentamente sentori erbacei accompagnati da note di piccoli frutti e sottobosco. La trama tannica è delicata e il sorso perde un poco di efficacia.

    TRENTO DOC ORO ROSSO – Dos Zero Riserva 2017 – Chardonnay 100%

    Nel calice si presenta subito con un perlage raffinato che forma una corona persistente. Il colore è giallo paglierino acceso e brillante. I sentori di lievito quasi fresco evolvono in pesca bianca e crosta di pane. Il sorso è rigoroso e netto di grande freschezza e acidità. Svela in centro bocca una piacevole rotondità subito ricondotta al tagliente finale, agrumato e amaricante. Metodo classico che esprime tutta la bella tipicità delle bollicine di montagna con le tipiche freschezze e verticalità.

    Rosaria Benedetti degustatore, sommelier, relatore ed esperta vitivinicola
    Rosaria Benedetti degustatore, sommelier, relatore ed esperta vitivinicola

    Siti cantina: https://www.cembracantinadimontagna.it/

    Siti partners articolo: https://carol-agostini.tumblr.com/ https://www.foodandwineangels.com/