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  • Toscana IGT 2024: un patrimonio da preservare e valorizzare

    Toscana IGT 2024: un patrimonio da preservare e valorizzare

    Gambero Rosso e il Consorzio Vini Toscana uniti in un evento di territorio

    Di Cristina Santini

     

    Nel mese di ottobre, il Gambero Rosso e il Consorzio Vino Toscana hanno ospitato un evento per celebrare i vini IGT Toscana, i Supertuscan, una categoria di cui si parla molto da oltre 30 anni, ma che aveva già segnato il rinnovamento del vino italiano nei primi anni ’70.
    Durante la degustazione tenutosi presso l’Academy di Roma, Marco Sabellico del Gambero Rosso ha presentato e discusso 23 etichette di vino. Al suo fianco Stefano Campatelli, Direttore di uno dei più grandi consorzi vitivinicoli italiani, ha condiviso la visione del consorzio per il futuro e le sue importanti potenzialità di crescita.

    Toscana IGT 2024: un patrimonio da preservare e valorizzare, foto di Cristina Santini
    Toscana IGT 2024: un patrimonio da preservare e valorizzare, foto di Cristina Santini

    “Il Consorzio Vino Toscano IGT ha una lunga storia, ma è un’impresa relativamente giovane”, afferma il Direttore. “Se la denominazione IGT Toscana è nata oltre 30 anni fa, poco è stato fatto per promuoverla e non c’era praticamente nessun consorzio attivo a rappresentare i produttori. Tuttavia, negli ultimi tre anni, abbiamo lavorato duramente per riunire tutti i produttori e capitalizzare davvero questa indicazione geografica, poiché crediamo fermamente che il nome Toscana meriti di essere celebrato al meglio”.

    Toscana IGT 2024: un patrimonio da preservare e valorizzare, foto di Cristina SantiniToscana IGT 2024: un patrimonio da preservare e valorizzare, foto di Cristina Santini
    Toscana IGT 2024: un patrimonio da preservare e valorizzare, foto di Cristina Santini

    La denominazione Indicazione Geografica offre una flessibilità significativamente maggiore rispetto alla classificazione di Denominazione di Origine Controllata (DOC). I produttori possono lavorare con uno qualsiasi dei 97 vitigni autorizzati nella regione, ad eccezione dei vini spumanti. Ciò nondimeno, è stata presentata al Ministero una modifica al disciplinare di produzione e si spera che entro l’annata 2025 saranno consentiti sia il metodo Martinotti che quello Classico.

    Il Consorzio Vino Toscano ha ricevuto il riconoscimento ufficiale dal Ministero delle Politiche Agricole, della Sovranità Alimentare e delle Foreste con Decreto n. 423141 del 21 agosto 2023. Questo importante traguardo segna il completamento con successo del progetto di rinnovamento avviato nel 2019, in concomitanza con l’inizio della presidenza di Cesare Cecchi.
    Se tutto ciò che è stato raggiunto finora è un punto di partenza, di pari importanza è la realizzazione di iniziative promozionali per aumentare ulteriormente la conoscenza e l’apprezzamento dei vini Toscana IGT sia a livello nazionale che globale. Si tratta di un nuovo ruolo per il Consorzio, che andrà ad integrare le già consistenti responsabilità di gestione, tutela e promozione dei vini Toscana IGT.

    Facciamo chiarezza. Per essere riconosciuto dal MASAF, un Consorzio deve rappresentare almeno il 35% dei produttori e il 51% della produzione della Denominazione o Indicazione Geografica Protetta che intende tutelare. Il Consorzio Vino Toscana supera significativamente questi requisiti, rappresentando oltre il 39,5% dei produttori e più del 58% della produzione.

    Toscana IGT 2024: un patrimonio da preservare e valorizzare, foto di Cristina Santini
    Toscana IGT 2024: un patrimonio da preservare e valorizzare, foto di Cristina Santini

    La Toscana IGT comprende l’intera Regione, con oltre 1.500 aziende imbottigliatrici, un numero molto significativo. Una realtà, con oltre 13.000 ettari vitati e una produzione media annua di quasi 100 milioni di bottiglie ripartita in vini rossi 77%, vini bianchi 18%, vini rosati 5%. Per cui è quasi diventato obbligatorio considerare seriamente le strategie di crescita. Il rendimento degli Igt supera i 495 milioni di euro, con una ripartizione del 31% sul mercato italiano e il 69% verso l’export. Sensibile l’evoluzione delle vendite estere negli ultimi 10 anni, con un +126%. I principali mercati esteri sono l’Europa (46%), gli Stati Uniti (33%) e l’Asia (6%). Il restante 15% è distribuito su tutte le altre aree geografiche.

    Nel 1992 è stato istituito il sistema dei vini IGT, che ha finalmente previsto una denominazione formale. Tuttavia, molti di questi vini iconici sono stati creati prima di questa data. Ad esempio, il Sassicaia di Incisa della Rocchetta, così come la lunga serie di vini “Supertuscan” di produttori come Antinori, si erano già distinti utilizzando vitigni internazionali come Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Merlot, Chardonnay, Sauvignon Blanc e Syrah. Questi erano gli unici vitigni dell’epoca in grado di attrarre costantemente il mercato internazionale e di godere di un prestigio diffuso. Di conseguenza, le cantine di tutta Italia hanno iniziato a piantare queste stesse varietà nello stesso periodo, anche prima che entrasse in vigore la classificazione formale IGT.

    Comunque, qualcuno non si rassegnava a vedere il declino del vero Sangiovese di Montalcino – quello con la buccia spessa e i grappoli piccoli. La ricostruzione viticola e la nascita dei vari cloni di Sangiovese è una storia recente; negli anni ’70, nessuno sapeva cosa significasse. Solo negli anni successivi si è cominciato a lavorare seriamente sul Sangiovese, ma ci sono voluti più di dieci anni per produrre vini di rilievo.

    Toscana IGT 2024: un patrimonio da preservare e valorizzare, foto di Cristina Santini
    Toscana IGT 2024: un patrimonio da preservare e valorizzare, foto di Cristina Santini

    Degustazione 23 Etichette Igt Toscana
    Questa masterclass è una delle prime del suo genere nelle attività di promozione regionale e i vini presentati questa serata rappresentano la diversità e il potenziale di questa denominazione: diversi vitigni, stili diversi e abbondanti possibilità.

    Data la qualità costantemente elevata dell’intera gamma, condividerò solo le mie impressioni più significative. Poiché non mi piace assegnare punteggi e non esiste una classifica personale, le note di degustazione saranno presentate in ordine numerico di servizio. Complessivamente, i vini mostrano una gamma di sapori espressivi, alcuni dei quali sono più tenui e meno impattanti di altri. In alcuni casi, il frutto è messo in ombra dall’uso del legno, mentre in altri i vini sono vere gemme vitivinicole, dei capolavori.

    1. Quattro chiacchiere a oltrepoggio, Chardonnay 2022, Colognole in Pontassieve. Azienda della famiglia dei Conti Spalletti Trivelli, proprietaria da oltre 150 anni della moltitudine di case coloniche al suo interno che oggi prende il nome di Country Wine Estate Colognole. Il vigneto si trova a 330 metri di altitudine a La Rufina, una zona situata nei pressi di Firenze.
    Fermentazione malolattica svolta, maturazione per un quarto in acciaio e il resto in barrique. Dopo un lungo periodo di invecchiamento in bottiglia, il vino mostra un bouquet di frutta a polpa bianca, acidità tonificante, tannini setosi, freschezza, mineralità e note di nocciole e pepe bianco. Al palato, offre un’esperienza di beva lunga, ampia ed espansiva.

    2. Acciaiolo 2020 Cabernet Sauvignon, Castello di Albola in Radda in Chianti, appartenuta alle più nobili famiglie della Toscana, oggi di proprietà della Famiglia Zonin.

    Toscana IGT 2024: un patrimonio da preservare e valorizzare, foto di Cristina Santini
    Toscana IGT 2024: un patrimonio da preservare e valorizzare, foto di Cristina Santini

    3. Farnito 2019 Cabernet Sauvignon, Carpineto.
    Acclamata a livello internazionale, la Cantina è stata fondata da due enologi concentrati sulla produzione di vini per l’esportazione. Giunta alla seconda generazione di viticoltori, attualmente possiede 220 ettari di vigneti nelle zone più prestigiose della Toscana, tra cui Montalcino, Montepulciano e Chianti e produce 3,5 milioni di bottiglie all’anno.
    Il vino presenta un’intensa ricerca di austerità, con un importante carattere tannico che contribuisce a una struttura piena, ricca e verticale. Il colore è nitido e molto pulito, con sfumature viola decise e note erbacee tipiche del vitigno, oltre a sentori di sottobosco. La complessità aromatica è data dall’utilizzo di botti di diverse dimensioni, tra cui grandi botti, tonneau e piccole botti di secondo passaggio.

    4. Olmaia 2018, Cabernet Sauvignon, Tenuta Col d’Orcia in Montalcino, un’oasi biologica ed ora biodinamica appartenente alla Famiglia Marone Cinzano.

    Toscana IGT 2024: un patrimonio da preservare e valorizzare, foto di Cristina Santini
    Toscana IGT 2024: un patrimonio da preservare e valorizzare, foto di Cristina Santini

    5. Arcanum 2019, Cabernet Franc, Tenuta di Arceno.
    Situata nella parte meridionale del Chianti Classico, a Castelnuovo Berardenga, la tenuta, di proprietà di un’influente famiglia americana, oggi produce vini eccellenti. Questo grazie al coinvolgimento di giovani enologi italiani che lavorano a fianco della consulente francese Pierre Seillan, su terreni argillosi.
    Il vino mostra note di liquirizia, erba tagliata e prugna, mantenendo una tensione piacevolmente acida e una grande eleganza. Sebbene manchi del carattere vegetale tipico dell’uva, l’uso sapiente del legno, dell’invecchiamento e della macerazione da parte dell’enologo ha prodotto un vino di impressionante profondità, morbidezza e raffinatezza. La qualità sapida è ben integrata, mai prepotente, e la freschezza è splendidamente bilanciata in tutto.

    6. Vas 2019 Merlot, Villa a Sesta in Castelnuovo Berardenga.

    7. Guardiavigna 2019 Cabernet Franc biologico e biodinamico, Podere Forte, nella regione della Val d’Orcia, a Castiglione d’Orcia.
    500 ettari allevati su un terreno scistoso vitale con una presenza di argilla, di proprietà dell’imprenditore milanese Pasquale Forte dove uomini, piante e animali coesistono armoniosamente, rendendo il tutto autosufficiente e sostenibile. I vini maturano in legni nuovi, soprattutto in tonneaux al posto delle barrique.
    Questo vino offre un intenso aroma di ciliegia e frutti rossi, con un carattere fresco e raffinato e un colore non troppo forte. L’espressione complessiva è di eleganza e finezza, con un risultato eccellente. I tannini sono fini e setosi, con note di cacao. Succoso e carnoso al palato, dona una sensazione morbida e avvolgente, raffinata.

    Toscana IGT 2024: un patrimonio da preservare e valorizzare, foto di Cristina Santini
    Toscana IGT 2024: un patrimonio da preservare e valorizzare, foto di Cristina Santini

    8. Auritea 2018 Cabernet Franc in biologico, Tenuta Podernovo appartenente alla Famiglia Lunelli, nel comune di Terricciola, all’interno della pregiata ed emergente zona vinicola delle colline pisane, a pochi km dalla costa toscana.

    9. Fsm 2019 Merlot, Castello Vicchiomaggio di John e Paola Matta in Greve in Chianti.

    10. Oreno 2022 45% Merlot, 40% Cab. Sauvignon, 10% Cab. Franc, 5% Petit Verdot, Tenuta Sette Ponti in Castiglion Fibocchi, Arezzo. Una storia antica: dalla Casa Reale Savoia-Aosta alla Famiglia Moretti Cuseri.

    Toscana IGT 2024: un patrimonio da preservare e valorizzare, foto di Cristina Santini Toscana IGT 2024: un patrimonio da preservare e valorizzare, foto di Cristina Santini

    11. Prima Pietra 2021 50% Merlot, 35% Cab. Sauvignon, 15% Cab. Franc, Tenuta Prima Pietra.
    Situato a nord di Bolgheri a Riparbella, questo resort di prim’ordine si estende su ben 200 ettari, di cui 11 dedicati ai vigneti e il resto ricoperto di foresta. Ciò che distingue Prima Pietra è il suo vigneto elevato, situato a un’altitudine di 450 metri, il più alto lungo la costa toscana.
    Cecilia Leoneschi, rinomata enologa, ha creato questo vino ben bilanciato e raffinato. Esalta il frutto del Merlot, la speziatura del Cabernet Franc e sfumature di cioccolato, erba appena tagliata e bacche rosse. Il vino è prodotto con un uso giudizioso di rovere di qualità, parte del quale è nuovo. Nel complesso, questo è un vino delizioso e armonioso da gustare.

    12. Ghiaie della Furba 2020, 40% Cab. Sauvignon, 25% Merlot, 35% Syrah, Tenuta di Capezzana in Carmignano della Famiglia Contini Bonacossi.

    Toscana IGT 2024: un patrimonio da preservare e valorizzare, foto di Cristina Santini
    Toscana IGT 2024: un patrimonio da preservare e valorizzare, foto di Cristina Santini

    13. Monteti 2019, 55% Petit Verdot, 25% Cab. Sauvignon, 20% Cab. Franc, Tenuta Monteti della Famiglia Baratta.
    Questa storica dimora, adagiata sulle colline della Maremma meridionale nei pressi di Capalbio, custodisce 30 ettari circondati da vasti boschi e accarezzati dalle dolci brezze che lambiscono l’intera valle.
    Naso accattivante in un mix di fresche note mediterranee, sentori di erbe selvatiche, muschio e un sottile carattere salino che riflette la sua posizione vicina al mare. Un delicato carattere speziato e la maturazione in un mix di botti di rovere francese nuove e usate conferiscono complessità. I ​​tannini sono maturi e vellutati, sostenendo un finale lungo e generoso che smentisce il suo contenuto alcolico del 14,5%. Un vino straordinariamente profondo e ricco.

    14. Banditaccia 2023, Ciliegiolo, Le Rogaie in Magliano in Toscana.

    15. Il Poderone 2021, Ciliegiolo di anfora, Terre dell’Etruria.
    Questa è una cooperativa di 3.660 aziende agricole associate, rappresentando la più importante realtà imprenditoriale del settore agricolo in Toscana. Per quanto riguarda il settore vitivinicolo, conta 70 soci con circa 100 ettari vitati che conferiscono tutta la loro uva all’unica cantina della cooperativa, situata a Magliano (GR) e nota come Poderone.
    L’esperienza è estremamente gradevole e intensa, con un bouquet che si avvicina a sottili note affumicate e a una speziatura emergente, piuttosto che al caratteristico aroma di ciliegia. Entra nel palato in modo fluido e aggraziato, con un carattere fresco e un piacevole contrasto saporito prolunga il sorso sottolineando la bevibilità disarmantemente facile del vino. Energia gustativa da vendere.

    Toscana IGT 2024: un patrimonio da preservare e valorizzare, foto di Cristina Santini
    Toscana IGT 2024: un patrimonio da preservare e valorizzare, foto di Cristina Santini

    16. Il Legato 2020, Mammolo, Azienda Agricola Cincinelli posizionata nel territorio del Chianti, sulle colline che sovrastano la città di Capolona, piccolo paese a poca distanza da Arezzo.

    Questa varietà storica e tradizionale di uva, un tempo utilizzata come componente complementare nei blend di Montepulciano, è ora vinificata da sola, producendo un vino di notevole freschezza. Ha un livello moderato di antociani, che forniscono colore, ed è fermentato in vasche di acciaio prima di invecchiare per un anno in grandi botti di rovere francese.
    Presenta note di frutto, spezie ed erbe aromatiche, con un piacevole bilanciamento di dolcezza e acidità data dal balsamico. Al palato è ampio, elegante e delicato, con sentori di more, mirtilli neri e uvetta. Un’interessante interpretazione del vitigno.

    17. Giramonte 2021, Merlot, Sangiovese, Marchesi Frescobaldi in Castiglioni.

    18. Concerto 2021, 80% Sangiovese, 20% Cab. Sauvignon, Castello di Fonterutoli in Castellina in Chianti della Famiglia Mazzei.

    19. Modus 2020 55% Merlot, 20% Sangiovese, 25% Cab. Sauvignon, Ruffino 1877 prodotto nella Tenuta di Poggio Casciano, cuore pulsante dell’Azienda. Della Famiglia Folonari in partnership con Icon Estates, nota realtà californiana di proprietà dell’azienda statunitense Constellation Brands.

    20. Balifico 2020 65% Sangiovese, 35% Cab. Sauvignon, Castello di Volpaia in Radda in Chianti.

    Toscana IGT 2024: un patrimonio da preservare e valorizzare, foto di Cristina Santini
    Toscana IGT 2024: un patrimonio da preservare e valorizzare, foto di Cristina Santini

    21. Isacco 2020 50% Teroldego, 50% Merlot, Tenuta Matteraia in Vicchio, nel cuore delle campagne del Mugello.

    22. Badesco 2019, 60% Sangiovese, 20% Merlot, 20% Cab. Sauvignon, Bonacchi in Quarrata vicino Pistoia.

    Toscana IGT 2024: un patrimonio da preservare e valorizzare, foto di Cristina Santini
    Toscana IGT 2024: un patrimonio da preservare e valorizzare, foto di Cristina Santini

    23. Solengo 2019, Cabernet Sauvignon, Petit Verdot, Merlot e Sangiovese, Tenuta di Argiano, all’epoca della Famiglia Marone Cinzano, oggi nelle mani dell’imprenditore Bernardino Sani.

    Il grande Supertuscan, l’eredità di G. Tachis per Montalcino, è un vino di potenza e longevità. Il legno è perfettamente integrato con il frutto, dando vita a un carattere fresco e vibrante. Note di confettura di amarene e foglie di peperone si mescolano a sentori di tabacco. Al palato, i tannini saporiti regalano una struttura potente ma elegante. Il naso è sorprendentemente ricco, raffinato e armonioso: non un singolo elemento è fuori posto. I tannini setosi creano un equilibrio meraviglioso e un’esperienza straordinariamente bevibile.

    Toscana IGT 2024: un patrimonio da preservare e valorizzare, foto di Cristina Santini
    Toscana IGT 2024: un patrimonio da preservare e valorizzare, foto di Cristina Santini

    Abbinamenti con i meravigliosi piatti colorati dello Chef Marco Brioschi:

    Uovo morbido, Cavolo nero e Alici
    Funghi, Topinambur e Castagne
    Trippa, Fegatini, Cannellini e Olive
    Ravioli di Cinghiale, salsa verde e fonduta di Pecorino

    Abbinamenti con i meravigliosi piatti colorati dello Chef Marco Brioschi, articolo: Toscana IGT 2024: un patrimonio da preservare e valorizzare, foto di Cristina Santini
    Abbinamenti con i meravigliosi piatti colorati dello Chef Marco Brioschi, articolo: Toscana IGT 2024: un patrimonio da preservare e valorizzare, foto di Cristina Santini

     

    Cristina Santini Sommelier, winewriter, esperta vitivinicola
    Cristina Santini Sommelier, winewriter, esperta vitivinicola

    Siti di riferimento: http://www.consorziovinotoscana.it/

  • Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme 2024 Concorso

    Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme 2024 Concorso

    Concorso Internazionale Enologico “Emozioni dal Mondo: Merlot e Cabernet Insieme”: Un Incontro di Eccellenza tra Vitigni e Cultura Vinicola

    di Carol Agostini

    Nel vasto panorama enologico internazionale, il concorso “Emozioni dal Mondo: Merlot e Cabernet Insieme” rappresenta uno degli eventi più prestigiosi dedicati a due delle varietà di uva più conosciute e apprezzate al mondo: il Merlot e il Cabernet. La manifestazione, organizzata ogni anno a Bergamo, in Italia, non è solo un’occasione per celebrare il vino, ma anche un momento di confronto tra culture vinicole diverse, unite dalla passione per la qualità e l’innovazione. Questo evento, che raccoglie vini da ogni angolo del globo, rappresenta un omaggio ai vitigni che hanno modellato l’industria vinicola mondiale e continua a farlo anno dopo anno.

    Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme 2024 Concorso, foto di repertorio di tutti i commissari
    Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme 2024 Concorso, foto di repertorio di tutti i commissari

    Il Fascino del Concorso “Emozioni dal Mondo”

    Dal 2005, il concorso internazionale enologico “Emozioni dal Mondo: Merlot e Cabernet Insieme” riunisce produttori, esperti e appassionati del vino in un evento unico nel suo genere. Organizzato dal Consorzio Tutela Valcalepio, in collaborazione con l’OIV (Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino) e con il patrocinio di enti pubblici e privati, l’evento si svolge in provincia di Bergamo, una delle zone vinicole emergenti del nord Italia.

    La particolarità del concorso risiede nel fatto che i vini protagonisti sono tutti ottenuti da almeno l’85% di uve Merlot e/o Cabernet Sauvignon o Cabernet Franc, due vitigni che hanno scritto la storia del vino sia in Europa che nel resto del mondo. Ogni anno, centinaia di produttori inviano i propri vini da oltre 30 paesi per partecipare a questa competizione, che offre un palcoscenico internazionale per mettere in luce la qualità e la diversità delle produzioni basate su questi vitigni iconici.

    Merlot e Cabernet: Due Protagonisti del Mondo Vinicolo

    Per comprendere appieno l’importanza di questo concorso, è essenziale esplorare le caratteristiche e il ruolo che i vitigni Merlot e Cabernet hanno giocato nella storia del vino.

    Il Merlot: Eleganza e Morbidezza

    Il Merlot è uno dei vitigni più coltivati al mondo, apprezzato per la sua capacità di dare vita a vini morbidi, rotondi e dal carattere fruttato. Originario della regione di Bordeaux, in Francia, il Merlot si distingue per la sua versatilità e capacità di adattarsi a diversi terroir, contribuendo a creare vini di grande fascino. Il Merlot è spesso associato a note di frutti rossi maturi come ciliegie, prugne e more, arricchite da toni speziati e cioccolatosi nelle versioni invecchiate.

    È un vitigno che si presta sia alla vinificazione in purezza sia all’assemblaggio, dove spesso apporta morbidezza e rotondità ad altri vini più strutturati.
    La popolarità del Merlot ha superato i confini francesi, trovando una seconda patria in paesi come l’Italia, gli Stati Uniti (particolarmente in California e Washington), il Cile e l’Australia. La sua capacità di adattarsi a climi diversi e di esprimere caratteristiche uniche a seconda del terroir lo rende un vitigno estremamente apprezzato sia dai produttori che dai consumatori.

    Il Cabernet Sauvignon: Struttura e Longevità

    D’altro canto, il Cabernet Sauvignon è universalmente riconosciuto come uno dei vitigni più nobili del mondo. Anche questo vitigno ha le sue origini a Bordeaux, dove è spesso utilizzato insieme al Merlot per creare i famosi vini della regione. Il Cabernet Sauvignon si distingue per la sua struttura tannica, la sua longevità e la complessità aromatica, che varia dai frutti neri come ribes e mirtilli, alle spezie, al tabacco, al cuoio, fino alle note erbacee e mentolate.

    Grazie alla sua buccia spessa e al suo elevato contenuto di tannini, il Cabernet Sauvignon produce vini con un’ottima capacità di invecchiamento. Nel corso degli anni, questi vini sviluppano una complessità straordinaria, con l’integrazione perfetta di frutta, spezie e componenti terziarie. Oltre alla Francia, dove è il re indiscusso dei vini di Bordeaux, il Cabernet Sauvignon è coltivato con successo in numerosi altri paesi, tra cui l’Italia, la Spagna, gli Stati Uniti, il Sudafrica, l’Australia e il Cile.

    Il Ruolo dell’Assemblaggio: Merlot e Cabernet Insieme

    La combinazione di Merlot e Cabernet è una delle più celebri e iconiche della storia del vino, soprattutto nella regione di Bordeaux. Questi due vitigni si completano a vicenda: il Merlot apporta morbidezza, rotondità e frutto, mentre il Cabernet contribuisce con struttura, tannini e capacità di invecchiamento. È questa sinergia tra i due vitigni che ha dato vita ai grandi vini di Bordeaux, e che è celebrata con tanta passione nel concorso “Emozioni dal Mondo”.

    L’arte dell’assemblaggio tra Merlot e Cabernet non è tuttavia limitata alla Francia. Questo blend è stato adottato con grande successo in altre parti del mondo, dove i produttori sperimentano diverse percentuali e tecniche per esaltare le caratteristiche uniche dei due vitigni, creando vini che riflettono il terroir locale pur mantenendo la firma inconfondibile del blend Merlot-Cabernet.

    Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme 2024 Concorso, logo di OIV, partner del concorso
    Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme 2024 Concorso, logo di OIV, partner del concorso

    Il Concorso: Oltre il Vino

    Seppur focalizzato su Merlot e Cabernet, il concorso “Emozioni dal Mondo” è molto più di una semplice competizione enologica. Ogni anno, l’evento diventa un’opportunità di incontro e scambio tra professionisti del settore, con degustazioni, seminari e conferenze che esplorano le nuove tendenze del mercato, le tecniche di vinificazione all’avanguardia e l’importanza della sostenibilità nella produzione vinicola.

    Uno degli aspetti più interessanti del concorso è la giuria internazionale. Composta da enologi, giornalisti, sommelier e esperti del settore provenienti da tutto il mondo, la giuria valuta i vini partecipanti attraverso una degustazione alla cieca, garantendo imparzialità e rigore. I vini vengono giudicati non solo per la loro qualità intrinseca, ma anche per la loro capacità di emozionare, un criterio che pone l’accento sulla connessione emotiva che un vino può creare con chi lo degusta.

    I premi assegnati durante il concorso sono un riconoscimento importante per i produttori, poiché offrono visibilità internazionale e la possibilità di entrare in nuovi mercati. Le categorie principali comprendono le medaglie d’oro, d’argento e di bronzo, ma vengono assegnati anche riconoscimenti speciali per i vini che si distinguono per particolari caratteristiche o innovazioni.

    Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme 2024 Concorso, logo partner concorso
    Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme 2024 Concorso, logo partner concorso

    L’Impatto sul Territorio

    Nonostante la vocazione internazionale del concorso, l’evento ha anche un forte impatto sul territorio locale. Bergamo e la sua provincia, con le sue colline e vigneti, sono diventate una destinazione sempre più apprezzata dagli amanti del vino e del turismo enogastronomico. Il concorso contribuisce a promuovere l’immagine del territorio come una zona di eccellenza vinicola, mettendo in luce non solo i produttori locali, ma anche le ricchezze storiche, culturali e gastronomiche della regione.

    Il Valcalepio, il vino simbolo della zona, è spesso protagonista durante il concorso, permettendo ai partecipanti di scoprire una delle denominazioni più interessanti del panorama vinicolo lombardo. Ottenuto da uve Merlot e Cabernet Sauvignon, il Valcalepio rappresenta un perfetto esempio di come i vitigni internazionali possano essere interpretati in modo originale e autentico in un contesto locale.

    Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme 2024 Concorso, logo partner concorso
    Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme 2024 Concorso, logo partner concorso

    Il concorso internazionale “Emozioni dal Mondo: Merlot e Cabernet Insieme” è una celebrazione dell’eccellenza vinicola, che unisce produttori e appassionati di vino da tutto il mondo. Attraverso la competizione, i vini a base di Merlot e Cabernet trovano una vetrina prestigiosa dove esprimere la propria unicità e qualità, mentre la giuria internazionale garantisce un giudizio imparziale e rigoroso.

    L’evento non solo promuove i vini di eccellenza, ma favorisce anche il dialogo e lo scambio tra culture vinicole diverse, contribuendo a diffondere la conoscenza e l’apprezzamento per questi due vitigni iconici. Il concorso rappresenta, infine, un’opportunità per il territorio di Bergamo di affermarsi sempre più come una meta di riferimento per il turismo enologico e culturale, consolidando il suo ruolo nel panorama vinicolo internazionale.

    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer
    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer

    Sito concorso: https://www.emozionidalmondo.it/it/

    Siti partners articolo: https://carol-agostini.tumblr.com/ https://www.foodandwineangels.com/ https://www.papillae.it/

  • “Vitigni resistenti: passato, presente e futuro” 2023

    “Vitigni resistenti: passato, presente e futuro” 2023

    Il Consorzio Tutela Valcalepio e il mondo dei Piwi: i vitigni resistenti

    Di Carol Agostini

    La registrazione del convegno “Vitigni resistenti: passato, presente e futuro”, promosso dal Consorzio Tutela Valcalepio, è ora disponibile sul sito www.valcalepio.org. L’evento, svoltosi il 14 ottobre 2023 nella Sala Alabastro del Centro Congressi Papa Giovanni XXIII a Bergamo, ha riunito un panel di esperti del settore enologico.
    Il convegno, una piattaforma tecnico-scientifica, ha visto la partecipazione di sette figure accademiche e di ricerca italiane nel campo vitivinicolo, un rappresentante della comunità vitivinicola accademica slovena e due relazioni scritte provenienti da contesti francese e rumeno.

    Logo Piwi International, articolo: Vitigni resistenti: passato, presente e futuro" 2023
    Logo Piwi International, articolo: “Vitigni resistenti: passato, presente e futuro” 2023

    Nel suo discorso inaugurale, Sergio Cantoni, enologo e direttore del XIX Concorso Enologico Internazionale “Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme”, ha introdotto l’evento con un aforisma latino tratto da un recente editoriale di Riccardo Cotarella. “Rari Nantes in Pelago Profundo”, citazione dell’Eneide di Virgilio, è stata evocata da Cantoni per rappresentare la situazione attuale dell’enologia italiana, in cui pochi sono in grado di affrontare le sfide del settore.
    Cantoni ha sottolineato le criticità del comparto enologico italiano, dalla polemica sull’impatto dell’alcol alla questione dei trattamenti e ha esortato a un cambiamento di approccio. Ha evidenziato la mancanza di investimenti nella comunicazione e nella ricerca come una spada di Damocle che minaccia l’intero settore.

    “Il mare dell’enologia italiana attuale, però,” ha detto Cantoni “non è solo profondo ma anche agitato da continui attacchi ai quali il comparto non stato in grado di rispondere adeguatamente. Basti pensare alle accuse che pendono sul vino: l’alcol fa male, in vigneto si usano troppi trattamenti. E come rispondiamo noi? Dicendo di bere con moderazione. E’ ora di smettere di difendersi!”.

    Enologo Sergio Cantoni
    Enologo Sergio Cantoni, articolo: “Vitigni resistenti: passato, presente e futuro” 2023

    Cantoni ha proseguito sostenendo che il mondo del vino italiano non stia investendo sui due ambiti che potrebbero aiutare a sventare la crisi che pende come una spada di Damocle sul comparto: la comunicazione e la ricerca. Una comunicazione fantasiosa e non mirata solo a vendere il vino ad un prezzo più alto, bensì a trasmettere il prodotto vino come parte di uno stile di vita, momento di piacere, convivialità ed emozione. E una ricerca in grado di risolvere i problemi veri dei viticoltori, ad esempio quello dei trattamenti ma anche quello delle malattie non espressamente crittogamiche.

    “Ai relatori di oggi chiediamo”, ha chiosato Cantoni, “a che punto siamo con la ricerca e la proposta di vitigni tolleranti; ma chiediamo anche una prospettiva, non solo per quanto riguarda odio o peronospora. In poche parole: cosa rispondo al contadino che mi chiede cosa piantare per stare tranquillo per qualche anno? Serve una risposta chiara e univoca ché parlare di PIWI come se fossero una sola varietà è sbagliato e traviante per il pubblico: i PIWI sono tanti, diversi tra loro, oggetto di studi e attenta osservazione.”

    Ha sollecitato chiarezza su questioni fondamentali come la ricerca sui vitigni tolleranti e la necessità di rispondere in modo preciso alle domande dei viticoltori riguardo a cosa piantare per garantire stabilità nel tempo. Cantoni ha sottolineato la varietà dei PIWI, oggetto di diversi studi e osservazioni, evidenziando la loro complessità.
    Il convegno si è concentrato su queste sfide cruciali del settore, sollevando interrogativi e spingendo a una riflessione profonda sul futuro dei vitigni resistenti nell’enologia italiana.

    DA LEGGERE: https://www.papillae.it/emozioni-dal-mondo-merlot-cabernet-insieme/

    Il Professore Luigi Bavaresco: argomento con un intervento sul tema “Attualità e prospettive dei vitigni resistenti alle malattie(PIWI)

    Il Professore Luigi Bavaresco, dell’Università del Sacro Cuore, ha incitato il settore vinicolo a diventare un esempio di sostenibilità ambientale per smorzare le critiche verso il vino. Ha sottolineato l’importanza di dimostrare che un mondo senza vino sarebbe notevolmente peggiore di uno con il vino, enfatizzando il valore culturale di questa bevanda. Bavaresco ha evidenziato la lunga e ricca storia delle varietà resistenti, con ricerche internazionali che potrebbero rappresentare una soluzione ai problemi attuali.

    Ha precisato che attualmente nel registro nazionale delle varietà coltivabili sono elencate 36 varietà definite come resistenti. Molte di queste varietà, soprattutto quelle bianche, presentano caratteristiche sensoriali simili alla vitis vinifera, ma non sono completamente immune alle malattie e richiedono trattamenti, ottenendo risultati migliori in ambienti controllati come quelli di breeding, evidenziando l’importanza del concetto di terroir.

    Bavaresco ha delineato prospettive per il futuro della ricerca, insistendo sull’importanza di considerare non solo la resistenza alle malattie ma anche il profilo organolettico di questi vitigni. Ha evidenziato l’urgenza di ampliare la conoscenza sulle malattie possibili per valutare nuove resistenze, proponendo la creazione di un ente nazionale per valutare i risultati ottenuti, prendendo spunto da esperienze simili in Francia.

    Il Consorzio Tutela Valcalepio e il mondo dei Piwi: i vitigni resistenti, foto da comunicato stampa
    Il Consorzio Tutela Valcalepio e il mondo dei Piwi: i vitigni resistenti, foto da comunicato stampa

    Marco Stefanini della Fondazione Mach ha presentanto“I Vitigni PIWI: il contributo della fondazione E. Mach

    Durante il suo intervento, il Dottor Marco Stefanini, rappresentante dell’Istituto Edmund Mach, ha enfatizzato l’importanza di migliorare l’interazione tra Genotipo e Ambiente per raggiungere la sostenibilità sociale ed economica nel settore vitivinicolo. Ha sottolineato i continui cambiamenti nell’ambiente, sottolineando la necessità di adattare le varietà di vite per permettere loro di prosperare in questo “nuovo” ambiente.

    Stefanini ha ripreso concetti chiave come resistenza e tolleranza, spiegando che la resistenza è la capacità della pianta di difendersi dalle malattie, mentre la tolleranza è la capacità dell’ospite di sopportare lo sviluppo del patogeno senza subire danni significativi.

    Ha chiarito che al momento l’obiettivo principale è la riduzione dei trattamenti, fornendo tre indicazioni ai viticoltori:

    1. Sarà necessario trattare le viti, ma i trattamenti saranno ridotti del 70%.
    2. Ha sottolineato che resistenza non equivale ad immunità.
    3. Ha evidenziato l’assenza attuale di una resistenza agli insetti.

    Ha ribadito l’importanza della comunicazione accurata, sottolineando che le varietà resistenti non rappresentano la soluzione definitiva per tutti i problemi della viticoltura.
    Stefanini ha anche suggerito che nelle zone in cui la coltivazione della vite si fonde con l’ambiente urbano, i vitigni PIWI potrebbero rappresentare un metodo per proteggere i vigneti che altrimenti sarebbero destinati alla rimozione.

    Vitigni resistenti: passato, presente e futuro" 2023, logo da sito
    “Vitigni resistenti: passato, presente e futuro” 2023, logo da sito

    Ermanno Murari ha portato l’argomento de “Le varietà resistenti a oidio e peronospora, la loro storia di ieri e il loro sviluppo di domani

    Ermanno Murari dei Vivai Cooperativi Rauscedo ha aperto il suo intervento ponendo l’attenzione sul concetto di sostenibilità, sia ambientale, per ridurre trattamenti ed emissioni, che economica e sociale, considerando la vicinanza dei vigneti ai centri abitati. Ha sottolineato l’importanza di una sostenibilità istituzionale che possa chiarire la confusione legata a marchi e slogan, evitando di ingannare i consumatori. Murari ha evidenziato il ruolo cruciale del marketing dietro la commercializzazione dei vini prodotti con vitigni resistenti, sottolineando la ricerca nella scelta del nome del vino e nella creazione delle etichette.

    Ha concluso ribadendo l’importanza della ricerca e della scienza nel campo vitivinicolo, usando un esempio esplicativo: “Gli incroci sono una cosa seria, decisamente non semplice. Poniamo il caso che un giorno Einstein incontri Marilyn Monroe. Il figlio dei due potrebbe uscire bello come l’attrice e intelligente come lo scienziato. Ma, attenzione, senza uno studio dietro potrebbe anche uscire brutto come Einstein e intelligente come Monroe! Ecco perché è necessario continuare a studiare e lavorare sulla ricerca di vitigni resistenti che ci aiutino a raggiungere i risultati che auspichiamo.”

    Professor Davide Modina dell’Università degli Studi di Milano “Studio, adattamento e valorizzazione dei vitigni PIWI in Lombardia. Il progetto VITAVAL”.

    Il professor Davide Modina dell’Università degli Studi di Milano ha esordito definendo i vitigni PIWI come uno strumento per affrontare le sfide della viticoltura lombarda. Ha sottolineato l’ostacolo principale, ovvero la mancanza di informazioni su cui basare scelte razionali, rendendo necessaria un’onerosa fase di prove da parte dei produttori.

    Modina ha evidenziato due concetti chiave:

    1. Valutare attentamente le tecniche di vinificazione basandosi sui risultati delle microvinificazioni sperimentali, poiché le tecniche tradizionali potrebbero non adattarsi ai nuovi vitigni resistenti.
    2. Ha ribadito l’importanza di valutare attentamente l’interazione tra genotipo e ambiente per garantire risultati ottimali e massimizzare la qualità dei prodotti.

    Il professor Franc Čuš dell’Università di Ljubljana (Slovenia) ha presentato le “Esperienze con i vitigni tolleranti in Slovenia

    Durante la conferenza, il professor Frank Cus dell’Università di Ljubljana ha offerto un’analisi dettagliata sulla produzione vinicola slovena. Ha evidenziato l’importanza di parlare di vitigni tolleranti anziché resistenti, per evitare la creazione di aspettative irrealistiche tra i viticoltori. Cus ha sottolineato che sia in Slovenia che in Italia c’è una crescente necessità di ridurre l’uso di pesticidi, spingendo così la ricerca verso varietà più tolleranti.

    Ha anche menzionato il dibattito in corso in Slovenia riguardo all’inclusione di questi vitigni nelle Denominazioni di Origine Protetta (DOP), ma ha notato che al momento i consumatori hanno una conoscenza limitata di queste varietà, rendendo cruciale un maggiore coinvolgimento e informazione del pubblico su tali vitigni, secondo quanto affermato dal ricercatore sloveno.

    Luca Gonzato di Vini e Viti resistenti.it ha offerto una panoramica della “Produzione PIWI in Italia

    Luca Gonzato di vinievitiresistenti.it ha condiviso dati chiave riguardanti l’attuale panorama dei vitigni resistenti. Secondo i suoi dati, su 680.000 ettari di vigneto in Italia, i vitigni PIWI occupano soltanto lo 0,3%. Attualmente, sono in commercio 165 produttori che offrono vini PIWI, principalmente concentrati in Veneto e Trentino-Alto Adige. Gonzato ha sottolineato che la maggior parte di questi produttori si dedica esclusivamente alla coltivazione di varietà resistenti, caratterizzandosi come piccole realtà, con i più grandi a dichiarare 5 ettari di vigneto coltivato e un caso singolo con 18 ettari.

    Il numero totale di vini PIWI disponibili per la vendita supera le 350 etichette, prevalentemente bianche, con una produzione stimata di oltre un milione di bottiglie. Circa il 40% di questi vini riporta il marchio IGT sull’etichetta, solitamente riferito a IGT Veneto e IGT delle Dolomiti per ragioni geografiche.

    La professoressa Francesca Venturi dell’Università degli Studi di Pisa ha portato l’argomento da una prospettiva sensoriale con un intervento dedicato alla “Comparazione sensoriale dei vini da vitigni resistenti e vini da vitigni tradizionali”.

    La professoressa Francesca Venturi dell’Università di Pisa ha presentato un’analisi comparativa tra i vini ottenuti da vitigni tradizionali e quelli da vitigni resistenti. Venturi ha affermato che la qualità dei vini dipende da diversi fattori, sia per i vitigni tradizionali che per quelli resistenti. Ha anche sottolineato l’importanza di considerare il vino non solo come alimento, ma come parte integrante della cultura, portando un aspetto emozionale e conviviale alle esperienze quotidiane.

    Venturi ha introdotto nuovi risultati ottenuti tramite un protocollo di degustazione innovativo, focalizzato su descrizioni emozionali inedite e coinvolgenti. Sul fronte dell’inclusione di questi vitigni nelle Denominazioni di Origine Controllata (DOC), Venturi ha sottolineato la necessità di un approccio cauto e ragionato, affermando che è fondamentale comprendere appieno l’impatto e le potenzialità di tali vitigni prima di integrarli completamente nelle DOC esistenti.

    Filippo Mobrici, vicepresidente di Federdoc e del Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, ha affrontato l’argomento “Vitigni resistenti nelle DOC?

    Filippo Mobrici, vicepresidente di Federdoc e del Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, ha affrontato il dibattito sull’inserimento dei vitigni resistenti nelle DOC, ufficialmente autorizzato dall’Unione Europea a partire dal 2022. Mobrici ha dichiarato che Federdoc ha affidato ai singoli consorzi il compito di esplorare e valutare questa opportunità.

    Ha sottolineato l’importanza di considerare la vocazionalità territoriale, chiedendo se sia realmente necessario introdurre i PIWI in tutte le aree vitivinicole. Ha ribadito che sebbene sia cruciale esplorare e sperimentare i vitigni resistenti, occorre tempo e diversi contesti territoriali per comprendere appieno il loro ruolo e impatto nelle produzioni vinicole.

    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer
    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer

    Sito consorzio: https://www.valcalepio.org/it/

    Sito vitigni resistenti: https://piwi-international.org/it/informazioni-su-piwi/cosa-sono-i-vini-piwi/

    Siti partners articolo: https://carol-agostini.tumblr.com/ https://www.foodandwineangels.com/

  • Concorso Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme 2023

    Concorso Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme 2023

    Torna a Bergamo l’Evento Enologico Internazionale “Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme”

    Di Carol Agostini

    Nel corso dei tre giorni, dal 12 al 14 ottobre, si è svolta a Bergamo la manifestazione enologica internazionale “Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme“, unica al mondo ufficialmente riconosciuta dall’OIV (Organisation International de la Vigne et du Vin) dedicata ai vini bordolesi. La kermesse ha avuto luogo nella suggestiva cornice di Villa Malliana ad Almenno San Bartolomeo.

    I giutati a lavoro durante "Emozioni dal Mondo"
    I giutati a lavoro durante “Emozioni dal Mondo” Carol Agostini

    L’evento, ideato nel 2004 da Sergio Cantoni, enologo di fama, e sostenuto nel tempo da Vignaioli Bergamaschi e dal Consorzio Tutela Valcalepio, ha attratto giudici internazionali e oltre 200 campioni di vino provenienti da vari paesi, offrendo un’occasione unica di esplorare il connubio tra territorio, vino, gastronomia, storia e cultura.

    Concorso Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme 2023, Sergio Cantini con i giurati in visita alla Cantina Sociale Bergamasca
    Concorso Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme 2023, Sergio Cantini con i giurati in visita alla Cantina Sociale Bergamasca

    Nell’edizione 2023, più di 90 giudici provenienti da 30 nazioni si sono riuniti ad Almenno San Bartolomeo per valutare i vini in competizione. Il premio più ambito è stato conquistato dal One Giant Leap Cabernet Sauvignon 2021 prodotto da Wakefield Taylors Wine nella Clare Valley, South Australia, ottenendo un punteggio di 92,70.

    1° classificato al Concorso Emozioni Dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme 2023: One Giant Leap Cabernet Sauvignon 2021 prodotto da Wakefield Taylors Wine nella Clare Valley, South Australia
    1° classificato al Concorso Emozioni Dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme 2023: One Giant Leap Cabernet Sauvignon 2021 prodotto da Wakefield Taylors Wine nella Clare Valley, South Australia

    Un fatto rilevante di questa edizione è stata la predominanza dei campioni esteri (270 provenienti da 22 Paesi Produttori) rispetto a quelli italiani (130), evidenziando la diversità delle regioni partecipanti. L’Italia ha comunque ottenuto 36 medaglie d’oro, di cui 5 attribuite a vini bergamaschi.

    Oltre alle degustazioni, la manifestazione ha incluso momenti di scoperta del territorio e visite alle aziende vitivinicole locali, nonché un convegno sul tema “Vitigni Resistenti: passato, presente e futuro”.

    Carlotta Grumelli Pedrocca, presidente di Vignaioli Bergamaschi, ha sottolineato l’importanza di mostrare agli ospiti la varietà degli ambienti del territorio bergamasco in cui si è tenuto il concorso. Sergio Cantoni, direttore dell’evento, ha enfatizzato l’unicità di Emozioni dal Mondo nel coniugare professionalità e convivialità.

    Concorso Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme 2023, tutti i giurati presenti a questa edizione, foto da comunicato stampa
    Concorso Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme 2023, tutti i giurati presenti a questa edizione, foto da comunicato stampa

    Le prossime date dell’evento, per l’edizione numero 20, sono state già dichiarate: 17-19 Ottobre 2024. Cantoni ha anticipato che si stanno già preparando per rendere quest’edizione ancora più speciale.

    L’appuntamento per gli amanti del vino e della cultura è quindi già fissato per il prossimo ottobre a Bergamo, in un evento che continua a promuovere e valorizzare il territorio bergamasco nel mondo.

    Concorso Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme 2023, logo dei Vignaioli Bergamaschi da sito
    Concorso Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme 2023, logo dei Vignaioli Bergamaschi da sito

    Successo Internazionale per il Concorso “Emozioni dal Mondo: Merlot e Cabernet Insieme”

    La XIX edizione del Concorso Enologico Internazionale “Emozioni dal Mondo: Merlot e Cabernet Insieme” ha lasciato il segno durante i tre giorni di degustazioni, dal 12 al 14 ottobre 2023, presso la rinomata Villa Malliana di Almenno San Bartolomeo (BG).

    Con la partecipazione di 270 campioni in degustazione provenienti da 22 nazioni, il concorso ha coinvolto 79 giurati provenienti da 31 paesi diversi, spingendo la giuria a valutare oltre 100 premi: una Gran Medaglia d’Oro, 80 Medaglie d’Oro e 22 Premi della Stampa.

    Concorso Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme 2023, foto 1°
    Concorso Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme 2023, foto 1°
    Concorso Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme 2023, foto 2°
    Concorso Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme 2023, foto 2°
    Concorso Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme 2023, foto 3°
    Concorso Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme 2023, foto 3°
    Concorso Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme 2023, foto 4°
     Concorso Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme 2023, foto 4°
     Concorso Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme 2023, foto 5°
    Concorso Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme 2023, foto 5°
    Concorso Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme 2023, foto 6°
    Concorso Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme 2023, foto 6°
    Concorso Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme 2023, foto 7°
    Concorso Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme 2023, foto 7°
    Concorso Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme 2023, foto 8°
    Concorso Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme 2023, foto 8°

    L’evento non si è limitato alle degustazioni, offrendo un programma ricco di eventi. Dal pomeriggio di giovedì, con la visita a Palazzo Palma Camozzi Vertova a Costa di Mezzate (BG) e la cena di benvenuto, ai momenti clou come le visite alle aziende del Consorzio Tutela Valcalepio il venerdì, seguite dalla cena di gala presso Villa Malliana. Sabato si è svolto un convegno di grande rilevanza sul tema “Vitigni Resistenti: passato, presente e futuro” presso la Sala Alabastro del Centro Congressi Papa Giovanni XXIII, moderato da Sergio Cantoni, Direttore del Consorzio di Tutela Vini Valcalepio.

    Concorso Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme 2023, Sergio Cantoni e giurati
    Concorso Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme 2023, Sergio Cantoni e giurati

    Il convegno ha visto la partecipazione di illustri relatori provenienti da diverse istituzioni accademiche e centri di ricerca internazionali, tra cui Luigi Bavaresco dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, Marco Stefanini della Fondazione Edmund Mach, e molti altri esperti nel settore, incluso il prof. Constantin Croitoru dell’Università Dunărea de Jos di Galați, Romania.

    LEGGI ANCHE: https://www.papillae.it/emozioni-dal-mondo-concorso-enologico/

    L’evento si è confermato non solo come una competizione enologica di alto livello, ma anche come un momento di condivisione e approfondimento sulle prospettive dei vitigni resistenti alle malattie, coinvolgendo una vasta rete di esperti e appassionati del settore.

    Concorso Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme 2023, Sara Cantoni e Suzana Zivic
    Concorso Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme 2023, Sara Cantoni e Suzana Zivic

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  • Valle della Loira 2023, tra tanti Re una Regina

    Valle della Loira 2023, tra tanti Re una Regina

    Marie-Françoise Ratron-Galet e le sue vigne

    Di Elsa Leandri

    Il fiume Loira, principale via di comunicazione tra l’Oceano Atlantico e il centro della Francia, si muove lentamente tra le sue anse accogliendo silenziosamente i suoi numerosi affluenti e vigilando attentamente sui turisti che affollano questa zona, curiosi di immergersi nelle dimore estive dei reali francesi. I molti castelli regalano uno scorcio di quello che poteva essere la vita al tempo di Francesco I e dei suoi successori con le battute di caccia o con i ricevimenti che vi si tenevano, facendoci pensare all’ambiente raccontato nei romanzi storici.

    Tra tutte le regine e favorite che hanno riempito i corridoi con lo strusciare dei loro maestosi vestiti e con le loro risa e i loro pianti, una simpatia particolare la proviamo per la discussa Caterina de’ Medici, un po’ perché ci parla di Toscana, un po’ perché alla morte del marito Enrico II, si è impegnata con determinazione nel mantenere la sovranità facendo fronte alle rivalità tra cattolici e protestanti, dimostrandosi donna di cultura e di larghe vedute.

    Proprio questa determinazione di Caterina, mi fa pensare a un’altra figura femminile dei nostri tempi: Marie-Françoise Ratron-Galet, proprietaria della cantina Ratron Clos des Cordeliers, a Saumur-Champigny.

    Marie-Françoise ha dedicato più di 10 anni della sua vita alla vendita di dispositivi medici, poi ha voluto conoscere e approfondire quel mondo vitivinicolo che era parte importante della vita di suo marito Sébastien. Per evitare di “tartassarlo di domande” (anche se io credo che sarebbe stato molto contento di risponderle), si rimette in gioco nel 2011 sedendosi nuovamente sui banchi di scuola, e frequenta il liceo viticolo. Inizia così ad entrare attivamente in cantina occupandosi delle vendite, sposando ancora di più quel mondo fatto di sacrifici e anche di soddisfazioni che solo la Terra sa dare e che Sébastien conosce benissimo.

    MARIE-FRANÇOISE RATRON-GALET nelle sue vigne, articolo: Valle della Loira 2023, tra tanti Re una Regina, foto di Elsa Leandri
    MARIE-FRANÇOISE RATRON-GALET nelle sue vigne, articolo: Valle della Loira 2023, tra tanti Re una Regina, foto di Elsa Leandri

    Purtroppo improvvisamente una grave malattia mette a dura prova la tranquillità del nucleo familiare. Sébastien, ormai malato, pensa ai suoi tre amori: sua moglie, sua figlia, Anaïs, e la sua vigna e vuole “lasciare tutto in ordine prima della sua partenza”.

    Vengono effettuati così tutti i passi amministrativi e legali per far sì che la proprietà vitivinicola sia intestata a sua moglie, come lei stessa confida in “Le Vin Ligérien”, in modo da non dover affrontare la successione da vedova. Dopo solo un mese, nel 2017, quel grande vigneron, che le aveva rapito il cuore, muore.

    VIGNA CLOS DE CORDELIERS, articolo: Valle della Loira 2023, tra tanti Re una Regina, foto di Elsa Leandri
    VIGNA CLOS DE CORDELIERS, articolo: Valle della Loira 2023, tra tanti Re una Regina, foto di Elsa Leandri

    Ed è così che nello stesso anno Marie-Françoise prende le redini del suo “chateau” fatto di affetto, di tradizione e di dedizione, sposando il saper fare della famiglia Ratron. Lo studio dei manuali di enologia, gli scritti del marito su ogni singola parcella, su ogni singola fermentazione, su ogni singolo processo diventano pane quotidiano per lei: vuole assolutamente apprendere velocemente i termini tecnici in modo da potersi relazionare alla pari con il nuovo enologo, Paul De Surmont.

    Dal 1932 la cantina Ratron sempre capitanata dagli uomini di famiglia ora vede come condottiero una donna sorridente, determinata, carica d’amore e di passione per questa terra in cui il cabernet franc trova un terreno e un clima ideale.

    CABERNET FRANC INVAIATURA, foto di Elsa Leandri, articolo: Valle della Loira 2023, tra tanti Re una Regina
    CABERNET FRANC INVAIATURA, foto di Elsa Leandri, articolo: Valle della Loira 2023, tra tanti Re una Regina

    È bene tener presente che quest’attitudine alla coltivazione della vigna in questa zona è riportata negli scritti già nel 1630. Successivamente, come spesso accadeva all’epoca, furono i Cordeliers di Saumur, monaci francescani, che si occuparono della vinificazione e della produzione di vino fino alla Rivoluzione Francese ed è proprio da questo che deriva il nome della cantina. Il primo riconoscimento arriva nel 1830 quando il rosso del Clos des Cordelies rapisce il cuore dell’enologo A. Jullien citandolo nella Classificazione dei Vini del Mondo, quando la cantina era di proprietà della famiglia bordolese Amouroux.

    Ora è Marie-Françoise che vigila su questa terra costituita da 23 ettari, tutti impiantati a cabernet franc, tranne 3,5 ettari in cui lo chenin sta crescendo e di cui vedremo la prima produzione nel 2024.

    Due sono le tipologie di terreno che troviamo: uno ricco di tufo, capace di assorbire l’acqua durante le piogge e di renderla lentamente nei momenti di siccità così come di accogliere il calore durante il giorno e di restituirlo alla vigna nella notte; l’altro, già coltivato dai francescani, accoglie le vigne più vecchie ed è ricco di calcare, un terreno povero che mette la vigna a dura prova e che permette di produrre dei grappoli ricchi di polifenoli.

    Dal primo si ottiene la Cuvée Tradition, dal secondo la Cuvée Prestige, entrambe vinificate in acciaio.

    Passiamo ora alla degustazione di cui riportiamo le nostre vive impressioni

    Cuvée Tradition 2021 frutto rosso fragrante e freschezza in evidenza su tannini in progressione.
    Cuvée Tradition 2020 il frutto diventa maturo ed è accompagnato da gradevoli note floreali. Il tannino e la freschezza lavorano in simbiosi regalando un sorso appagante.

    CUVEE TRADITION in assaggio degustativo di Elsa Leandri, foto dell'autrice, articolo: Valle della Loira 2023, tra tanti Re una Regina
    CUVEE TRADITION in assaggio degustativo di Elsa Leandri, foto dell’autrice, articolo: Valle della Loira 2023, tra tanti Re una Regina

    Cuvée Prestige 2018 opulento nella frutta croccante! Portando il calice al naso, parte la salivazione di Pavlov, un vino “da mangiare e con cui mangiare”. Dall’entrata intensa evolve con tannini decisi accompagnati da una freschezza elegante abbandonando lentamente il cavo orale.
    Cuvée Prestige 2017, complice l’annata meno calda, spinge maggiormente sulla freschezza che guida e sorregge i tannini. Un vino da saper aspettare ancora.
    Cuvée Prestige 2015 subentrano le note più speziate del vitigno con ricordi di chiodi di garofano, liquirizia e anice stellato che si intrecciano alla frutta rossa e nera in confettura.

    CUVEE PRESTIGE in assaggio degustativo di Elsa Leandri, foto dell'autrice, articolo: Valle della Loira 2023, tra tanti Re una Regina
    CUVEE PRESTIGE in assaggio degustativo di Elsa Leandri, foto dell’autrice, articolo: Valle della Loira 2023, tra tanti Re una Regina

    Oltre a regalarci questa bellissima verticale, Marie-Françoise, proprio mentre ci apprestavamo a lasciare la cantina, ci tiene a farci sentire i due prodotti di cabernet franc vinificati in bianco: Crémant de Loire Blanc di Noir e L’éclat du noir, ovvero il vin claire del crémant, nei quali emerge la freschezza del vitigno che dona un impatto al contempo vibrante e seducente!

    CREMANT DE LOIRE E ÉCLAT DU NOIR in assaggio degustativo di Elsa Leandri, foto dell'autrice, articolo: Valle della Loira 2023, tra tanti Re una Regina
    CREMANT DE LOIRE E ÉCLAT DU NOIR in assaggio degustativo di Elsa Leandri, foto dell’autrice, articolo: Valle della Loira 2023, tra tanti Re una Regina

    È vero che la proprietaria ha seguito e ha fatto suoi gli insegnamenti e le indicazioni del marito, tra cui la produzione della Cuvée Céleste a base di Cabernet Franc, di cui Sébastien aveva fatto un esperimento nel 2015 e che sta ancora maturando in legno, differenziandosi per questo dalle altre due. Marie-Françoise ha però introdotto alcuni cambiamenti sia in vigna, come l’uso della confusione sessuale rispetto a quello degli insetticidi o l’introduzione di pale eoliche che affiancano i fuochi per far fronte alle gelate primaverili, sia in cantina, come le prolungate macerazioni a freddo.

    ELSA LEANDRI E MARIE-FRANÇOISE, foto dell'autrice
    ELSA LEANDRI E MARIE-FRANÇOISE, foto dell’autrice, articolo: Valle della Loira 2023, tra tanti Re una Regina

    Tutto questo nell’ottica di portare sempre più in alto il nome e la reputazione della cantina Domaine Ratron Clos des Cordeliers, sperando segretamente in cuor suo di passare il testimone a sua figlia Anaïs.

    Elsa Leandri autrice articolo, è sommelier, blogger, esperta vitivinicola.
    Elsa Leandri autrice articolo, è sommelier, blogger, esperta vitivinicola.

    Sito cantina: https://www.clos-des-cordeliers.com/

    Siti partners: https://www.foodandwineangels.com/ https://carol-agostini.tumblr.com/

  • “EMOZIONI DAL MONDO: MERLOT E CABERNET INSIEME” 18° Concorso Internazionale Enologico

    “EMOZIONI DAL MONDO: MERLOT E CABERNET INSIEME” 18° Concorso Internazionale Enologico

    18° Concorso Internazionale Enologico “EMOZIONI DAL MONDO: MERLOT E CABERNET INSIEME”

    Redazione Carol Agostini

     

    Il Concorso Enologico Internazionale “Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme” nasce in seguito ad una serie di incontri dedicati al Taglio Bordolese nella realtà produttiva Bergamasca, svoltisi a Bergamo nel corso del 2004.

    Enologo Sergio Cantoni
    Enologo Sergio Cantoni

    In seguito a tali incontri, l’enologo Sergio Cantoni, propone di allargare la riflessione dedicata al Taglio di Merlot e Cabernet e di coinvolgere un bacino di utenza decisamente più ampio.
    Nasce quindi l’idea di un momento di confronto e scambio a livello internazionale che possa coinvolgere tutte le nazioni che producono vini Merlot, Cabernet e loro tagli.

    Cantoni ricerca la collaborazione delle realtà locali per realizzare questo progetto e incontra l’approvazione e il sostegno della Vignaioli Bergamaschi s.c.a. e del Consorzio Tutela Valcalepio che, da quel momento in poi, hanno in carico la realizzazione e gestione della manifestazione con Cantoni come supervisore e direttore.

    Il gruppo di giurati edizione 2021
    Il gruppo di giurati edizione 2021

    Vagliando diverse ipotesi, si riscontra che la formula più collaudata e di maggior impatto per questo tipo di incontri è quella dei Concorsi Enologici.

    Nel 2005 si svolge quindi la prima edizione del Concorso Enologico Internazionale Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme”.

    Cena di gala con premiazione delle aziende vincitrici
    Cena di gala con premiazione delle aziende vincitrici

    La scelta del nome non è casuale: si sceglie di inserire all’interno del titolo della kermesse un elemento, all’epoca ancora sottovalutato, il valore emozionale intrinseco legato alla degustazione.

    Sin dalla sua prima edizione il Concorso Enologico Internazionale “Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme” richiede e ottiene il patrocinio dell’OIV (Organisation International de la Vigne et du Vin).

    Riconoscimento di estrema importanza, in considerazione del fatto che OIV è l’ente internazionale che sovrintende ai concorsi enologici a livello mondiale e, da regolamento, può concedere il proprio patrocinio ad un unico concorso nel mondo per ogni tipologia di vino.

    Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme” è dal 2005 l’unico concorso enologico internazionale dedicato ai tagli di Merlot e Cabernet riconosciuto da OIV.

    “Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme”
    “Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme” i giurati del concorso

    In Italia i concorsi enologici con patrocinio OIV sono solo 5, ed “Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme” è uno di questi.

    Il Concorso Enologico Internazionale “Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme” ha inoltre l’autorizzazione ufficiale del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali.

    Per poter garantire la massima serietà e affidabilità del Concorso Enologico Internazionale si ricerca un partner d’eccellenza, in grado di affiancare il Consorzio Tutela Valcalepio e la Vignaioli Bergamaschi nella gestione dell’evento. Viene selezionato il Centro Studi Assaggiatori di Brescia che, da quel momento in avanti, si occupa della supervisione e certificazione delle attività di degustazione nel corso del Concorso Enologico Internazionale. Il Concorso, inoltre, può contare sull’appoggio e la collaborazione dell’Università Cattolica degli Studi di Piacenza.

    i vini vengono degustati tutti alla cieca
    I vini vengono degustati tutti alla cieca al Concorso Enologico Internazionale “Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme”

    Nel corso delle passate edizioni il Concorso Enologico Internazionale “Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme” è stato riconosciuto il Concorso Enologico con il più alto rapporto numerico tra giudici e campioni degustati. Sin dalla prima edizione, inoltre, il comitato organizzatore ha puntato all’internazionalità tanto dei giudici quanto dei campioni, nel tentativo di coinvolgere il maggior numero di paesi possibile nelle degustazioni.

    La formula scelta per “Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme” è unica nel suo genere: si è deciso di utilizzare questo importante appuntamento come momento di promozione del territorio e della sua produzione enologica, ma non solo.

    Altro giurato, Carol Agostini a lavoro al Concorso
    Altro giurato, Carol Agostini a lavoro al Concorso

    A questo scopo, il Concorso Enologico Internazionale non ha una sede fissa: ogni anno “Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme” cambia location in modo da permettere agli ospiti italiani e internazionali di conoscere una nuova zona della provincia di Bergamo.

    Inoltre durante i tre giorni del Concorso Enologico vengono organizzate visite turistiche e tecniche, nel corso delle quali i degustatori hanno modo di entrare in contatto con le realtà turistiche e produttive del territorio.

    I giurati a lavoro per giorni intensi di assaggio e visite a cantine e realtà produttive della zona
    I giurati a lavoro per giorni intensi di assaggio e visite a cantine e realtà produttive della zona

    La struttura di “Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme” è piuttosto concentrata ma, allo stesso tempo, mirata a riassumere al meglio l’anima del territorio che ospita la manifestazione.
    Il Concorso si sviluppa su tre giornate, storicamente un giovedì, un venerdì e un sabato.

    Nel corso del mercoledì e del giovedì sono previsti gli arrivi degli ospiti internazionali.
    Il giovedì pomeriggio viene organizzato un primo tour di tipo turistico, mirato a portare gli ospiti alla scoperta del territorio bergamasco.

    Il giovedì sera ha luogo la cena di benvenuto.
    La giornata di Venerdì è sicuramente il cuore pulsante di “Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme”. E’ infatti nel corso del venerdì mattina che si svolgono le degustazioni dei vini in concorso.

    Il venerdì pomeriggio viene dedicato ai tour alla scoperta del territorio ospite.

    I giutati a lavoro durante "Emozioni dal Mondo"2021
    I giutati a lavoro durante “Emozioni dal Mondo”2021

    I degustatori possono scegliere tra un tour di tipo turistico o uno di tipo più tecnico, con visita ad alcune aziende vitivinicole.

    La giornata del venerdì si conclude con una cena di gala.
    Il sabato mattina viene organizzato un convegno dedicato a temi tecnico scientifici nel corso del quale sono invitati relatori di fama internazionale.

    Al termine del convegno vengono resi pubblici i vini che si sono aggiudicati medaglia nel corso delle sessioni di degustazione.

    A questo punto i vini vincitori sono messi in degustazione con un grande banco d’assaggio aperto anche al pubblico.

    Scheda di degustazione che dal 2021 è utilizzabile tramite tablet, rendendo tutto in digitale per facilitare i controlli e voti dei giurati
    Scheda di degustazione che dal 2021 è utilizzabile tramite tablet, rendendo tutto in digitale per facilitare i controlli e voti dei giurati

    P R O G R A M M A

    18° Concorso Internazionale Enologico “EMOZIONI DAL MONDO: MERLOT E CABERNET INSIEME”

    Giovedì 13 Ottobre
    Arrivo degli ospiti e sistemazione presso il PALACE HOTEL ZINGONIA
    (Corso Europa, 2, 24040 Verdellino BG)
    15.30 Partenza del Bus dall’hotel per Sotto il Monte Giovanni XXIII
    16.00 Tour guidato di Sotto il Monte
    Durata visita circa 2h
    18.00 Rientro in hotel
    20.30 Cena di benvenuto presso PALACE HOTEL ZINGONIA

    Venerdì 14 Ottobre
    08.30 Partenza del Bus dal PALACE HOTEL ZINGONIA
    09.00 Inizio sessioni assaggio presso Villa Martinelli
    (via T. Tasso – 24030 Mapello – .BG)
    13.00 Pranzo a buffet presso la location
    14.30 Partenza del Bus in direzione Almenno
    15.00 – 17.00 Itinerario dedicato al Romanico ad Almenno
    17.30 Rientro in Hotel
    19.30 Partenza dal PALACE HOTEL ZINGONIA con il Bus per la Cena di gala presso
    Villa Martinelli
    23.30 Rientro in hotel con bus

    Sabato 15 Ottobre
    09.30 Partenza del Bus dal PALACE HOTEL ZINGONIA
    10.00 “Dall’analisi Sensoriale alle Neuroscienze”
    Simposio presso la Sala Mosaico della Camera di Commercio di Bergamo
    (Largo Belotti, 16 – Bergamo)
    12.00 Proclamazione vini vincitori della 18° edizione del Concorso Enologico Internazionale
    “Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme”
    12.30 Pranzo e Saluti Ufficiali.


    Sito Concorso: https://www.emozionidalmondo.it/it/

    Partner di Redazione:https://carol-agostini.tumblr.com/ https://www.foodandwineangels.com/