Tag: bolle

  • Modena Champagne Experience 2024, evento affascinante

    Modena Champagne Experience 2024, evento affascinante

    A Modena il 20 e 21 ottobre 2024 ha avuto luogo la settima edizione dell’appassionante kermesse “Modena Champagne Experience”.

    Di Adriano Guerri

    All’ interno degli ampi spazi di Modenafiere è tornata la più grande manifestazione italiana dedicata esclusivamente ad una delle bollicine più note e apprezzate al mondo. I visitatori, in questa edizione hanno avuto la possibilità di presentarsi al banco d’ assaggio di ben 168 espositori, tra maison e vigneron con oltre 800 etichette in degustazione.

    Modena Champagne Experience 2024, evento affascinante, foto dell'autore
    Modena Champagne Experience 2024, evento affascinante, foto dell’autore

    L’ evento è stato ben organizzato da Excellence srl SIDI, prestigiosa società che raduna 21 importatori e distributori di vino italiani. Gli espositori sono stati divisi in cinque zone e con colori diversi: Maison Classiche, Montagne de Reims, Côte des Bar, Côte des Blancs e Vallée de la Marne. Molti Champagne da poter assaporare con vari dosaggi, e varie tipologie: Blanc de Noirs, Blanc de Blancs Cuvée e permanenze sui lieviti che vanno dai tre anni sino ed oltre 12 anni. Ce n’erano per soddisfare l’esigenza di ogni palato. Sottopongo alcuni assaggi avvenuti nella zona verde, ossia la Montagne de Reims.

    La Montagne de Reims si trova nella parte settentrionale della regione Champagne, più precisamente tra Reims ed Epernay. Vanta più comuni classificati come Grand Cru di altri distretti. Il vitigno maggiormente allevato è il Pinot Noir, tuttavia vengono coltivati anche il Meunier e lo Chardonnay. Caratterizzata da dolci colline, rilievi montuosi piuttosto bassi e pianure. Ho avuto il piacere di soggiornare a Reims, durante la mia breve permanenza nella regione. Non vedo l’ora di tornarci.

    Modena Champagne Experience 2024, evento affascinante, foto dell'autore
    Modena Champagne Experience 2024, evento affascinante, foto dell’autore

     Ecco alcuni assaggi da me effettuati

    Grand Assemblage Extra Brut Jeeper – Chardonnay 60%,Pinot Noir 25% e Meunier 15% – Dosaggio: 0 g/l – 48 mesi sui lieviti –  Bel paglierino brillante, al naso rivela note di pesca, pompelmo, frutti di bosco e pan brioche, il sorso è vibrante, cremoso e armonioso, decisamente duraturo.
    Sito di riferimentowww.champagne-jeeper.com

    Modena Champagne Experience 2024, evento affascinante, foto dell'autore
    Modena Champagne Experience 2024, evento affascinante, foto dell’autore

    Millesimè  2016 Barons de Rothschild – Chardonnay 51% e Pinot Noir 49% – Dosaggio: 5 g/l – 90 mesi sui lieviti – Giallo dorato luminoso, perlage fine e persistente, al naso svela note di zagara, pera , creme noisettes e pasticceria mignon, il sorso è fresco, setoso, armonioso, dal finale lungo.

    Sito di riferimento: www.champagne-brd.com

    Modena Champagne Experience 2024, evento affascinante, foto dell'autore
    Modena Champagne Experience 2024, evento affascinante, foto dell’autore

    L’Autre R Grand Cru Extra Brut Jacques Rousseaux– Pinot Noir 100% – Dosaggio: 6,5 g/l – 84 mesi sui lieviti – Giallo dorato luminoso, al naso si percepiscono note rosa canina, ribes, lampone, lime e croissant caldo, al palato è avvolgente, pieno e con una rinfrescante piacevolezza di beva.

    Sito di riferimento: www.champagne-jacquesrousseaux.com

    Modena Champagne Experience 2024, evento affascinante, foto dell'autore
    Modena Champagne Experience 2024, evento affascinante, foto dell’autore

    Epître Act Blanc de Noirs  Millésimé Premier Cru Extra Brut 2018 Crucifix Pere & Fils – Pinot Noir 100% – Dosaggio: 3,5 g/l – 84 mesi sui lieviti – Giallo dorato brillante, bollicine finissime, al naso sviluppa note di scorza d’agrumi, miele, frutta tropicale e crosta di pane, al gusto è  saporito e la sua freschezza ti invita ad un sorso successivo.

    Sito di riferimento: www.champagne-crucifix.fr

    Modena Champagne Experience 2024, evento affascinante, foto dell'autore
    Modena Champagne Experience 2024, evento affascinante, foto dell’autore

    L’ Alchime Charles Beaudouin – Chardonnay 100% – Dosaggio: 4,8 g/l – 72 mesi sui lieviti – Paglierino luminoso con riflessi dorati, perlage fine, al naso emana sentori di fiori bianchi, pera, melone, frutta esotica e croissant, il sorso è vibrante, fine, cremoso e delizioso. Rimane in bocca a lungo.

    Sito di riferimento: www.champagne-charles-beaudouin.com

    Modena Champagne Experience 2024, evento affascinante, foto dell'autore
    Modena Champagne Experience 2024, evento affascinante, foto dell’autore

    Extra Brut Millésimé Le Nid d’Agace Premier Cru Monmarthe – Pinot Noir 60% e Chardonnay 40% – Dosaggio. 5 g/l – 84 mesi sui lieviti – Giallo oro brillante, perlage finissimo, al naso sprigiona note di pesca, pan brioche, mandorla che ben si integrano con sottili nuances agrumate, al gusto è saporito, dinamico ed avvolgente, con finale veramente durevole.

    Sito di riferimento: www.champagne-monmarthe

    Modena Champagne Experience 2024, evento affascinante, foto dell'autore
    Modena Champagne Experience 2024, evento affascinante, foto dell’autore

    Extra Brut Millesimé 2013 Gardet – Pinot Noir 70% e Chardonnay 30% – Dosaggio: 4 g/l – 60 mesi sui lieviti – Tonalità oro brillante, perlage fine e persistente, al naso dipana sentori di biancospino, frutti di bosco e note di pompelmo rosa, il sorso è ricco, vibrante, cremoso e coerente, dotato e una lunga persistenza aromatica.

    Sito di riferimento: www.champagne-gardet.com

    Modena Champagne Experience 2024, evento affascinante, foto dell'autore
    Modena Champagne Experience 2024, evento affascinante, foto dell’autore

    MMIX Cuvée Millésimè  2009 Brimoncourt – Chardonnay 100% – Dosaggio 5 g/l – 144 mesi sui lieviti – Dorato luminoso, bollicine sottili, giungono al naso raffinati sentori di agrumi, mela cotogna, prugna mirabella, creme noisette e pan brioche, al palato è ricco, suadente, saporito e incredibilmente duraturo.

    Sito di riferimento: www.brimoncourt.com

    Modena Champagne Experience 2024, evento affascinante, foto dell'autore
    Modena Champagne Experience 2024, evento affascinante, foto dell’autore

     

    Adriano Guerri, sommelier professionista, wine critic e blogger freelance
    Adriano Guerri, sommelier professionista, wine critic e blogger freelance

    Sito evento: https://www.champagneexperience.it/evento/

    Siti partners articolo: https://www.foodandwineangels.com/ https://carol-agostini.tumblr.com/ https://www.papillae.it

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  • Modena Champagne 2024: un evento irresistibile

    Modena Champagne 2024: un evento irresistibile

    Modena Champagne 2024 e le sue bollicine, ma non solo

    di Elsa Leandri

    Impossibile non resistere al richiamo delle bollicine d’Oltralpe! Anche quest’anno partecipare all’evento promosso e organizzato, in modo eccelso, da Excellence Srl nei giorni del 20 e 21 ottobre era d’obbligo: Modena Champagne un appuntamento annuale che è giunto alla sua settima edizione! Ben 168 produttori presenti tra grandi e piccole maison e ovviamente non sono mancate delle masterclass per approfondire più da vicino la conoscenza di questo territorio che continua a affascinare sempre più persone.

    Elsa Leandri a Modena Champagne, articolo: Modena Champagne 2024: un evento irresistibile, foto dell'autrice
    Elsa Leandri a Modena Champagne, articolo: Modena Champagne 2024: un evento irresistibile, foto dell’autrice

    Solitamente ci dedichiamo alle bollicine (e per dire il vero del tempo lo abbiamo dedicato a questo), ma come è noto a tutti la Champagne racchiude altre 2 AOC: Rosé des Riceys e Coteaux Champenois. Quest’ultima, il cui riconoscimento è del 1974, in realtà rappresenta proprio la prima tipologia di vino che veniva prodotta in questa zona del nord est francese. Nel 1950 si è assistito all’affermazione dello champagne tale da oscurare la produzione di vini bianchi, rosati o rossi fermi. In questo ultimo periodo invece i viticoltori si stanno nuovamente indirizzando verso i Coteaux e Modena Champagne ha fatto lo stesso proponendo una masterclass guidata da Alberto Lupetti sui Coteaux Champenois, a cui abbiamo partecipato con grande interesse.

    Cinque i vini in degustazione:

    • Coteaux Champenois Rouge Cuvée Athenais Rouge 2019 (Champagne Gonet Medeville)
    • Coteaux Champenois Hauts Tourets 2019 (Champagne Rodez)
    • Coteaux Champenois Rouge 2020 ( Champagne Pierre Gerbais)
    • Coteaux Champenois Rouge 2018 (Champagne de Venoge)
    • Coteaux Champenois Rouge En Chanzeux 2020 (Champagne Devaux)
    BICCHIERI MASTERCLASS E VINI DELLA MASTERCLASS COTEAUX CHAMPENOIS, articolo: Modena Champagne 2024: un evento irresistibile, foto dell'autrice
    BICCHIERI MASTERCLASS E VINI DELLA MASTERCLASS COTEAUX CHAMPENOIS, articolo: Modena Champagne 2024: un evento irresistibile, foto dell’autrice

    Champagne Gonet Medeville: i terreni di questa maison si trovano nei dintorni di Epernay sia in zone Grand Cru che Premier Cru. La Cuvée Athenais è ottenuta da vigne vecchie di pinot nero della zona di Ambonnay (Grand Cru) allevato in una zona ricca di craie. La malolattica viene effettuata in barrique a cui segue una maturazione di 18 mesi con un utilizzo del 30% di barrique nuove. Frutto di unannata eccezionale si rende interessante per l’impatto di peonia e rosa rossa, cosparso da echi di cenere di camino e di grafite, con in chiusura un richiamo vegetale. Ottimo dinamismo tra acidità e tannino che rende il sorso piacevole.

    Champagne Rodez: rimaniamo ad Ambonnay ma in una zona in cui il terreno diventa più argilloso. La vinificazione è molto simile a quella di Gonet Medeville in quanto la malolattica viene svolta in barrique con una maturazione in legno di 18 mesi. Sentori di matita, di ciliegia in confettura, di ruggine che anticipano un sorso fresco con una trama tannica decisa.

    Champagne Pierre Gerbais: ci spostiamo ora nell’Aube, più precisamente a Celles sur Ource con un’esposizione delle vigne a nord e con l’uso di solo acciaio sia durante la fermentazione che la maturazione. In questo caso si avverte un profilo olfattivo floreale che si intreccia con la marasca e la fragolina di bosco. Un’eleganza che si riflette con una struttura più leggera in cui la freschezza guida il sorso accompagnato da tannini ben levigati.

    Champagne de Venoge: in questo caso il pinot nero proviene sempre dall’Aube, ma dalla zona di Les Riceys, la zona più vitata della regione Champagne e l’unica a accogliere le tre AOC. La fermentazione e la maturazione avviene in barrique e in acciaio. Frutta scura e nota speziata introducono sorprendentemente una freschezza di succo di ribes e un’elevata sapidità.

    Champagne Devaux: altra rappresentante della Côte des Bar sita a Bar-sur-Seine. Anche in questo caso il pinot nero deriva dal villaggio dalle tre chiese da un vigneto con esposizione a sud, le cui viti hanno più di 70 anni. Fermentazione e maturazione in barrique d’Argonne. Delicato e seducente con cenni di rosa rossa e peonia accarezzati da effluvi balsamici d’eucalipto e cosparsi da piccola frutta rossa. Connubio perfetto tra freschezza e tannini.

    Una degustazione che ha toccato principalmente due zone in cui il pinot nero è il vitigno principale e che ci ha permesso di apprezzarne la sua vinificazione come vino fermo, declinato in diverso modo a seconda delle scelte attuate dalle differenti maison.

    Tuttavia per concludere non possiamo non citare alcune maison di Champagne soprattutto della Vallée de la Marne e della Côte des Blancs, zone su cui ci siamo maggiormente focalizzati: il nostro amore per l’effervescenza è difficile da domare!

    Nella Côte des Blancs:

    • Pierre Legras a Chouilly con Monographie Blanc de Blancs Grand Cru in cui lo chardonnay si declina in tutta la sua specificità con scorza di cedro, fiori bianchi e ananas arrostito
    CHAMPAGNE PIERRE LEGRAS, articolo: Modena Champagne 2024: un evento irresistibile, foto dell'autrice
    CHAMPAGNE PIERRE LEGRAS, articolo: Modena Champagne 2024: un evento irresistibile, foto dell’autrice
    • Champagne Cazals a Le Mesnil sur Oger con Extra Brut Cuvée Vive Grand Cru in cui il bouquet di caprifoglio e mughetto è da preludio a una vivace freschezza con finale di kumquat
    • André Robert a Le Mesnil sur Oger con Terre du Mesnil 2018 che dai ricordi di mango e papaya sorprende per la sua mineralità.
    ANDRÉ ROBERT TERRE DU MESNIL 2018, articolo: Modena Champagne 2024: un evento irresistibile, foto dell'autrice
    ANDRÉ ROBERT TERRE DU MESNIL 2018, articolo: Modena Champagne 2024: un evento irresistibile, foto dell’autrice

    Nella Vallée de la Marne:

    • Henri Giraud a Aÿ Champagne con Esprit in cui i frutti di bosco fragranti ci guidano verso un sorso caratterizzato dalla sapidità.
    • Vincent D’Astrée a Pierry con Collection 1997. Mandorle e noccioline tostate, ananas candito e fiori gialli si proiettano su una seducente ampiezza in bocca con chiusura di mandarino cinese. 
    COLLECTION 1997 Vincent D’Astrée, articolo: Modena Champagne 2024: un evento irresistibile, foto dell'autrice
    COLLECTION 1997 Vincent D’Astrée, articolo: Modena Champagne 2024: un evento irresistibile, foto dell’autrice
    • Roulot Fournier a Festigny con la Cuvée Brut Réserve in cui si sente la presenza del meunier con i tipici sentori di albicocca e di fiori gialli. Ottima integrazione delle bollicine e elegante sapidità finale

    Nella Montagne de Reims:

    • Crucifix Père et Fils con Epitre Act Blanc de Noirs Millesimé 2018 Premier Cru Extra Brut il pinot nero invita con i richiami di ciliegia marasca, ribes rosso e fragoline di bosco. Sorso dettato da una dinamicità tra freschezza e sapidità concludendosi su dei richiami agrumati.
    ELSA E CRUCIFIX ET FILS, articolo: Modena Champagne 2024: un evento irresistibile, foto dell'autrice
    ELSA E CRUCIFIX ET FILS, articolo: Modena Champagne 2024: un evento irresistibile, foto dell’autrice

     

    Elsa Leandri autrice articolo, è sommelier, blogger, esperta vitivinicola.
    Elsa Leandri autrice articolo, è sommelier, blogger, esperta vitivinicola.

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    https://www.papillae.it/

    Sito evento: https://www.champagneexperience.it/evento/ 

  • Lo Champagne Experience 2024, esclusivo evento a Modena

    Lo Champagne Experience 2024, esclusivo evento a Modena

    Lo Champagne Experience è alle porte per sedurre con tutte le bollicine francesi

    di Carol Agostini

    Lo Champagne Experience 2024, che si terrà il 20 e 21 ottobre a ModenaFiere, rappresenta un appuntamento imperdibile per gli amanti dello champagne e i professionisti del settore. Con oltre 150 produttori partecipanti, tra grandi maison e piccoli vigneron, la manifestazione offre la possibilità di degustare più di 800 etichette, suddivise in base alle principali zone di produzione della Champagne. Saranno presenti espositori di fama mondiale, e sarà possibile scoprire le ultime tendenze e le tecniche di produzione sostenibile, come l’agricoltura biologica e biodinamica, adottate da molte delle cantine presenti.

    Lo Champagne Experience 2024, esclusivo evento a Modena, foto da comunicato stampa
    Lo Champagne Experience 2024, esclusivo evento a Modena, foto da comunicato stampa

    Modena si conferma una sede ideale per eventi di questo tipo, grazie alla sua posizione strategica nel cuore dell’Italia e alla sua tradizione enogastronomica. Durante l’evento, sono previste anche masterclass e seminari guidati da esperti internazionali, oltre a incontri con critici, buyer e importatori, il che rende l’evento una vetrina di networking per gli operatori del settore.

    Lo Champagne Experience non è solo un viaggio tra le bollicine, ma anche un’immersione nella cultura dello champagne, un vino legato alla storia, alla leggenda e al territorio della regione francese da cui prende il nome. La Champagne, situata nel nord-est della Francia, ha una lunga tradizione vitivinicola che risale all’epoca romana, ma è diventata celebre nel XVII secolo grazie alla figura leggendaria di Dom Pérignon, un monaco benedettino che perfezionò il metodo champenoise, il processo di spumantizzazione che conferisce al vino le sue caratteristiche bollicine.

    Lo Champagne Experience 2024, esclusivo evento a Modena, foto da comunicato stampa
    Lo Champagne Experience 2024, esclusivo evento a Modena, foto da comunicato stampa

    Oltre alla degustazione, l’evento offrirà un’area ristorazione curata dagli chef di “Modena a Tavola”, con un menu ricco di piatti della tradizione modenese, unendo così due eccellenze: lo champagne e la gastronomia italiana.

    Per i visitatori, sarà disponibile un servizio di navetta gratuito da e per la stazione ferroviaria di Modena, rendendo facile l’accesso a ModenaFiere. La partecipazione richiede l’acquisto dei biglietti in anticipo, dato il grande afflusso previsto.

    Lo Champagne Experience 2024, esclusivo evento a Modena, foto da comunicato stampa
    Lo Champagne Experience 2024, esclusivo evento a Modena, foto da comunicato stampa

    Questa edizione si distingue anche per l’attenzione alla sostenibilità, con numerosi produttori che hanno scelto di adottare pratiche rispettose dell’ambiente, confermando che il futuro della viticoltura guarda sempre più alla responsabilità ambientale.

    Lo Champagne Experience 2024 è una celebrazione del mondo dello champagne, un’occasione unica per scoprire le sfumature di uno dei vini più prestigiosi al mondo e per immergersi in una cultura che fonde tradizione, innovazione e lusso.

    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer
    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer

    Sito evento: https://www.champagneexperience.it/

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  • Champagne Canard-Duchêne, 3° tappa francese di bollicine

    Champagne Canard-Duchêne, 3° tappa francese di bollicine

    Terza tappa del mio viaggio in Champagne alla maison di Champagne Canard-Duchêne

    Di Elsa Leandri

    Verde e oro sono i due colori, il cui accostamento trasmette immediatamente regalità, che rappresentano questa azienda. Forse non è tra le cantine maggiormente conosciute in Italia ma il suo nome e le sue etichette sono sempre presenti in Francia dai supermercati alle enoteche fino a diventare proprio quest’anno, nel 2024, il fornitore ufficiale dell’Académie des Arts et Techniques du Cinéma: si tratta di Canard-Duchêne.

    Salotto di accoglienza Maison Canard-Duchêne, articolo: Champagne Canard-Duchêne, 3° tappa francese di bollicine, foto dell'autrice
    Salotto di accoglienza Maison Canard-Duchêne, articolo: Champagne Canard-Duchêne, 3° tappa francese di bollicine, foto dell’autrice

    Storia

    La storia di questa cantina nasce, nel 1868, dall’unione di Léonie Duchêne, figlia di viticoltore, e di Victor Canard, fabbricante di botti, nel cuore del parco naturale della Montagne de Reims a Ludes, uno dei 44 villaggi classificati come Premier Cru della Champagne.
    I proprietari particolarmente attenti alle dinamiche del mercato vedono, non a torto, un potenziale cliente nella Russia.

    Lo zar Nicola II diventa, infatti, un grande estimatore dello champagne prodotto da questa Maison e in suo omaggio viene introdotto nello stemma di Canard Duchêne l’aquila bicipite, blasone della famiglia Romanov, accanto alla sciabola che rievoca invece gli ussari di Napoleone i quali avevano l’abitudine di sciabolare le bottiglie di champagne in occasione delle vittorie.

    Champagne Canard-Duchêne, 3° tappa francese di bollicine, foto dell'autrice in primo piano durante la sua visita.
    Champagne Canard-Duchêne, 3° tappa francese di bollicine, foto dell’autrice in primo piano durante la sua visita.

    La nostra guida Isabel, una brasiliana che si è trasferita in Champagne, ci conduce nel dedalo delle cantine sotterranee che sono state scavate a mano nella craie e che si estendono per 6 chilometri ad una profondità che varia da 12 a 38 metri.

    Discesa nelle cantine della Maison, articolo: Champagne Canard-Duchêne, 3° tappa francese di bollicine, foto dell'autrice
    Discesa nelle cantine della Maison, articolo: Champagne Canard-Duchêne, 3° tappa francese di bollicine, foto dell’autrice

    Durante il percorso riviviamo oltre ai vari step del processo produttivo anche la fastosità del Château de Ludes, il castello che si ergeva anticamente laddove si trova l’attuale proprietà e che è stato distrutto durante le due guerre mondiali. Quello che ne rimane sono unicamente le cantine abbellite oggi da incantevoli vetrate dell’antica cappella che sono state restaurate dall’Atelier dei mastri-vetrai Simon-Marq e che vigilano sui nostri passi.

    Vetrate Atelier Simon-Marq, articolo: Champagne Canard-Duchêne, 3° tappa francese di bollicine, foto dell'autrice
    Vetrate Atelier Simon-Marq, articolo: Champagne Canard-Duchêne, 3° tappa francese di bollicine, foto dell’autrice

    Rimaniamo sempre estasiati e affascinati da quelle stanze in cui vengono custodite le bottiglie sur lattes e quelle più vecchie sur pointe proprio per evitare l’eccessivo contatto tra i lieviti e il volume liquido in modo da custodire quanto più possibile gli aromi imprigionati.

    Bottiglie sur pointe e sur lattes, articolo: Champagne Canard-Duchêne, 3° tappa francese di bollicine, foto dell'autrice
    Bottiglie sur pointe e sur lattes, articolo: Champagne Canard-Duchêne, 3° tappa francese di bollicine, foto dell’autrice

    Riemergiamo dalle cantine e ci accomodiamo in sala degustazione concentrando la nostra attenzione alle cuvée e ai millesimi che hanno visto fino ad oggi la luce grazie alle sapienti mani dello chef de cave Laurent Fédou, il quale, avendo ormai raggiunto l’età della pensione, lascerà il passo nel 2025 a Cynthia Fossier.

    Degustazione

    Charles VII – Blanc de Blancs– 100% Chardonnay- 30% vins de réserve- 6g/L
    Giallo paglierino con bollicine fini e persistenti. Impatto olfattivo floreale su ricordi di gelsomino e di mughetto accompagnato da sentori di pesca gialla, pera e da un delicato finale agrumato di scorza di pompelmo. L’avvolgenza del cavo orale è dinamicizzata dal formicolio dell’effervescenza e dall’elegante chiusura sapida.

    Charles VII - Blanc de Blancs, Champagne Canard-Duchêne, 3° tappa francese di bollicine, foto dell'autrice
    Charles VII – Blanc de Blancs, Champagne Canard-Duchêne, 3° tappa francese di bollicine, foto dell’autrice

    Millésime 2015 – 35% Pinot Nero, 35% Chardonnay, 30% Meunier- 7g/L
    Giallo paglierino vivace con riflessi verdolini. Rimandi di albicocca e di bergamotto si accostano alle note di pasticceria e di burro. Regala al sorso un’ampiezza sublime che si dissolve lentamente su echi di zest di limone.

    Millesime 2015, Champagne Canard-Duchêne, 3° tappa francese di bollicine, foto dell'autrice
    Millesime 2015, Champagne Canard-Duchêne, 3° tappa francese di bollicine, foto dell’autrice

    Cuvée Léonie – 50% Pinot Nero, 30% Meunier, 20% Chardonnay- 35% vins de réserve- 7g/L
    Il nome di questo champagne, come è facilmente intuibile, è un omaggio alla co-fondatrice.
    Giallo verdolino vivace con un’effervescenza continua. Si declina su frutti di bosco come lampone e ciliegia arricchiti da mango e da effluvi di anice stellato e di vaniglia anticipando un sorso incentrato sulla gourmandise e dotato di un’elevata lunghezza.

    Cuvée Léonie, Champagne Canard-Duchêne, 3° tappa francese di bollicine, foto dell'autrice
    Cuvée Léonie, Champagne Canard-Duchêne, 3° tappa francese di bollicine, foto dell’autrice

    Charles VII – Blanc de Noirs – 100% Pinot Nero- 50% vins de réserve di cui 25% metodo solera- 7g/L
    Paglierino con riflessi ramati con treni di bolle numerosi e continui. Kumquat, scorza di arancia e mirabelle sono i protagonisti a livello olfattivo che vengono impreziositi da brezze di tabacco e caffè. Attraente in bocca per l’entrata ampia e fruttata ravvivata dalla freschezza e dalla sapidità su rimandi di liquirizia.

    Charles VII - Blanc de Noirs, Champagne Canard-Duchêne, 3° tappa francese di bollicine, foto dell'autrice
    Charles VII – Blanc de Noirs, Champagne Canard-Duchêne, 3° tappa francese di bollicine, foto dell’autrice

    V Vintage 2012 – Blanc de Noirs – 70% Pinot Nero, 30% Meunier- Pas Dosé
    Il nome di questo Champagne vuole omaggiare, invece, il co-fondatore della cantina Victor Canard.
    Giallo paglierino con bollicine fini e persistenti. Susina gialla, mela cotogna, pesca tabacchiera, eleganti soffi di sottobosco e caffè tostato guidano verso un sorso elegante dettato dalla freschezza e dalla verticalità di bocca sorretta da un’effervescenza delicata. Lungo finale di lampone.

    V Vintage 2012 Champagne Canard-Duchêne, 3° tappa francese di bollicine, foto dell'autrice
    V Vintage 2012 Champagne Canard-Duchêne, 3° tappa francese di bollicine, foto dell’autrice

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    Elsa Leandri autrice articolo, è sommelier, blogger, esperta vitivinicola.
    Elsa Leandri autrice articolo, è sommelier, blogger, esperta vitivinicola.

    Sito Maison: https://www.canard-duchene.fr/fr/

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  • Elsa Leandri in Champagne 2024, seconda tappa a Verzenay

    Elsa Leandri in Champagne 2024, seconda tappa a Verzenay

    Elsa Leandri e i suoi viaggi alla scoperta delle bollicine francesi

    Di Elsa Leandri

     

    Percorrendo la statale che collega Reims a Epernay si vede da lontano, ad indicarci la via, l’emblematico faro di Verzenay, attualmente sede del Museo della Vite. Oggi, in questa giornata piovosa, siamo proprio diretti in questo villaggio della Montagne de Reims, che fa parte dei 17 Grand Cru della Champagne.

    Come in tutti i paesi della zona non mancano le indicazioni stradali di molte cantine di vigneron. Se a volte è bello lasciarsi guidare dall’istinto questa volta ci siamo organizzati e andiamo a colpo sicuro da Frédérique et Cédric Lahémade, i proprietari di Champagne Jean-Claude Mouzon.

    Domaine Jean Claude Mouzon, foto dell'autrice, articolo: Elsa Leandri in Champagne 2024, seconda tappa a Verzenay
    Domaine Jean Claude Mouzon, foto dell’autrice, articolo: Elsa Leandri in Champagne 2024, seconda tappa a Verzenay

    Quando arriviamo c’è un piccolo gruppo di turisti anglofoni che sta ultimando gli assaggi e gli acquisti tra risate e sorrisi ed il tutto ci mette di buonumore. È Cédric, impegnato fino ad ora nella filtrazione delle ultime cuvée, che ci guiderà nella visita della cantina.

    ELSA LEANDRI CON CÉDRIC LAHEMADE CHAMPAGNE JEAN CLAUDE MOUZON, foto dell'autrice, articolo: Elsa Leandri in Champagne 2024, seconda tappa a Verzenay
    ELSA LEANDRI CON CÉDRIC LAHEMADE CHAMPAGNE JEAN CLAUDE MOUZON, foto dell’autrice, articolo: Elsa Leandri in Champagne 2024, seconda tappa a Verzenay

    Appena arriva il suo sorriso ci conquista e traspare immediatamente la sua gentilezza. Inizia subito a raccontarci come questo progetto di amore e di vita sia nato su un tatami, in quanto è proprio a lezione di arte marziale che ha conosciuto sua moglie Frédérique.

    La maison, a conduzione familiare, è stata fondata all’inizio degli anni 80 da Jean Claude Mouzon, suocero di Cédric, ed è dal 2002 che sono subentrati i coniugi Lahémade diventando custodi e in parte innovando quello che è stato loro tramandato. Ad ora sono proprietari di 4 ettari suddivisi in 45 piccole parcelle impiantate a Chardonnay e Pinot Nero e localizzate nei comuni di Verzenay, Verzy, Beaumont-sur-Vesle e MaillyChampagne.

    La loro produzione annuale conta circa 20000 bottiglie di cui la metà è destinata all’export verso USA, Danimarca, Italia ma anche Giappone e, come spesso è consuetudine per i piccoli vigneron, una parte della loro uva viene venduta alle grandi maison di Champagne quali Krug e Bollinger.
    Nella cantina oltre alle immancabili cuvée inox ci colpisce la presenza di 6 tonneau destinati alla produzione dello champagne “Les Déliés”.

    Queste botti sono prodotte, per rimarcare il legame con il territorio della Montagne de Reims, con le querce locali di Verzy dalla Tonnellerie de Champagne di cui vi invitiamo a leggere l’articolo dedicato se non lo avete già fatto.

    CHAMPAGNE JEAN CLAUDE MOUZON, foto dell'autrice, articolo: Elsa Leandri in Champagne 2024, seconda tappa a Verzenay, botti e tonneau della cantina
    CHAMPAGNE JEAN CLAUDE MOUZON, foto dell’autrice, articolo: Elsa Leandri in Champagne 2024, seconda tappa a Verzenay, botti e tonneau della cantina

    Quando si pensa a quest’altro villaggio Grand Cru, istantaneamente viene fatta l’associazione di idee con i Faux de Verzy, alberi unici (faggi principalmente, ma anche querce e castagni) che hanno subito una mutazione genetica spontanea, ancora inspiegata da un punto di vista scientifico, e che presentano dei rami tortuosi e contorti il cui fascino viene magistralmente catturato dal fotografo Emmanuel Goulet (https://www.instagram.com/manugoulet/?hl=fr).

    FAUX DE VERZY PH CREDIT EMMANUEL GOULET, articolo: Elsa Leandri in Champagne 2024, seconda tappa a Verzenay
    FAUX DE VERZY PH CREDIT EMMANUEL GOULET, articolo: Elsa Leandri in Champagne 2024, seconda tappa a Verzenay

    Piccola chicca della visita è la parte finale in cui ci mostra la zona in cui vengono custodite le vecchie annate sotto l’occhio vigile di Dom Mouzon.

     

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    È giunto il momento di passare alla degustazione.

    Candeur D’Esprit Blanc de Blancs
    (100% Chardonnay. 50% vendemmia 2019 e 50% vin de réserve, 5g/L)
    La freschezza dei fiori bianchi viene accompagnata dai sentori di pompelmo e di mandarino. Effluvi di zenzero in chiusura. In bocca il sorso è verticale e si allunga con una mineralità che rievoca il kumquat.

    Reverse
    (50% Chardonnay-50% Pinot Nero. 40% vendemmia base 2021 e 60% vin de réserve, 5 g/L)
    È impossibile non notare l’elevata percentuale dei vini di riserva tant’è che come ci fa notare Cédric il nome Reverse altro non è che l’anagramma di Réserve.
    La frutta si declina dalla pesca, alla mela renetta, alla carambola con una delicata nota floreale di biancospino. Lievi ricordi di polvere di caffè. Avvolgente in bocca conquista per la sua chiusura di cedro candito e per la sua freschezza.

    Reverse Champagne Jean Claude Mouzon, articolo e foto dell'autrice: Elsa Leandri in Champagne 2024, seconda tappa a Verzenay
    Reverse Champagne Jean Claude Mouzon, articolo e foto dell’autrice: Elsa Leandri in Champagne 2024, seconda tappa a Verzenay

    Et sans ciel?
    (65% Pinot Nero- 30% Chardonnay- 5% Meunier vendemmia base 2021 e 25-30% vin de réserve, 5g/L)
    Et sans ciel…la cui pronuncia in francese rimanda a “Essentiel” (essenziale) proprio come vuole essere.
    Menta limone, lemongrass, gelsomino, mughetto, pompelmo si intrecciano alla viennoiserie anticipando un sorso che verte inizialmente sulla verticalità per poi espandersi su echi di nocciola tostata.

    Et sans ciel? Champagne Jean Claude Mouzon, articolo e foto dell'autrice: Elsa Leandri in Champagne 2024, seconda tappa a Verzenay, foto dell'autrice
    Et sans ciel? Champagne Jean Claude Mouzon, articolo e foto dell’autrice: Elsa Leandri in Champagne 2024, seconda tappa a Verzenay, foto dell’autrice

    Grand Bouquin
    (70% Pinot Nero- 30% Chardonnay 20-25% vin de réserve, 5g/L)
    Il nome è un omaggio al paese di Verzenay essendo composto da Grand, che rimanda al fatto di essere tra i 17 Grand Cru della Champagne, e Bouquin, che indica il nome con cui vengono chiamati i suoi abitanti. La traduzione letterale è anche Grosso Libro e questo nome gli si addice pienamente essendo uno champagne dalle mille sfaccettature che si svela gradualmente con rimandi di pesca di vigna, lampone, fragola di bosco e ribes rosso, di pasticceria, pasta di mandorle, tiglio e acacia. L’entrata orizzontale seducente invoglia ed è ravvivata da una freschezza di piccola frutta rossa.

    Candeur D'Esprit e Grand BouquinChampagne Jean Claude Mouzon, articolo e foto dell'autrice: Elsa Leandri in Champagne 2024, seconda tappa a Verzenay
    Candeur D’Esprit e Grand BouquinChampagne Jean Claude Mouzon, articolo e foto dell’autrice: Elsa Leandri in Champagne 2024, seconda tappa a Verzenay

    Virdunacus 2015
    (80% Pinot Nero- 20% Chardonnay, extra brut, 3g/L)
    Di questo millesimo sono state prodotte volutamente unicamente 2015 bottiglie. Il nome che significa “verdeggiante” ci rimanda all’etimologia romana di Verzenay.
    Mela cotogna e pesca gialla si esprimono su un attraente sfondo di mandorla e nocciola tostate e di caffè. Avvolgente e sinuoso al palato si dissolve lentamente lasciando una reminiscenza di liquirizia.

    Virdunacus 2015 Champagne Jean Claude Mouzon, articolo e foto dell'autrice: Elsa Leandri in Champagne 2024, seconda tappa a Verzenay
    Virdunacus 2015 Champagne Jean Claude Mouzon, articolo e foto dell’autrice: Elsa Leandri in Champagne 2024, seconda tappa a Verzenay

    Le Déliés 2007 (100% Pinot Nero) e Le Déliés 2013 (100% Chardonnay)

    Prima di riportare le degustazioni di questi ultimi vini è necessario fare un approfondimento su questa etichetta. La sua prima produzione risale a venti anni fa ed ogni anno viene effettuata con il vitigno che maggiormente si è espresso in quella annata proveniente da una sola parcella: ad oggi infatti contiamo dieci Le Déliés a base Chardonnay e dieci a base Pinot Nero.
    Un vitigno, una parcella, un’annata: il tutto per racchiudere la massima espressione di quel particolare anno.
    Il vino viene vinificato nei tonneau per un anno dopodiché effettua l’affinamento sur lie sempre in legno per undici anni.

    Le Déliés 2007 (100% Pinot Nero) Champagne Jean Claude Mouzon, articolo e foto dell'autrice: Elsa Leandri in Champagne 2024, seconda tappa a Verzenay
    Le Déliés 2007 (100% Pinot Nero) Champagne Jean Claude Mouzon, articolo e foto dell’autrice: Elsa Leandri in Champagne 2024, seconda tappa a Verzenay

    Les Déliés 2007
    Ampio ed elegante sotto il profilo olfattivo: pesca nettarina, fragolina di bosco, ciliegia, burro, panna, pasticceria, caffè, cioccolato al latte, burro di arachidi e liquirizia. I profumi si declinano a mano a mano che la temperatura si scalda nel bicchiere regalandoci un’esperienza indelebile. Importante e distintiva l’entrata in bocca che seduce complice un’elevata persistenza su echi di marmellata di agrumi.

    Les Déliés 2013
    Bouquet di fiori bianchi, ananas, mango, mandarino cinese, fieno, cedro candito e un soffio di pepe bianco ci introducono a un sorso avvolgente e confortante con un affascinante finale di sapidità agrumata.

    Le Déliés 2013 (100% Chardonnay) Champagne Jean Claude Mouzon, articolo e foto dell'autrice: Elsa Leandri in Champagne 2024, seconda tappa a Verzenay
    Le Déliés 2013 (100% Chardonnay) Champagne Jean Claude Mouzon, articolo e foto dell’autrice: Elsa Leandri in Champagne 2024, seconda tappa a Verzenay

    Con questi ultimi assaggi a malincuore lasciamo Cédric e Frédérique con la promessa di andarli a trovare nuovamente non appena sarà possibile.

    Elsa Leandri autrice articolo, è sommelier, blogger, esperta vitivinicola.
    Elsa Leandri autrice articolo, è sommelier, blogger, esperta vitivinicola.

    Sito cantina: http://www.champagne-jean-claude-mouzon.com/index-en.html

    Siti partners articolo: https://www.papillae.it/ https://carol-agostini.tumblr.com/ https://www.foodandwineangels.com/

     

  • Elsa Leandri in Champagne 2024, primo tour a Hermonville

    Elsa Leandri in Champagne 2024, primo tour a Hermonville

    In Champagne e le Tonnellerie francesi di Hermonville

    Di Elsa Leandri

    Tutti quelli che parlano di vino spesso sono talmente concentrati a valutare il prodotto nel calice che si accontentano (erroneamente) di ricevere delle informazioni (come recipiente usato per affinamento o maturazione) finalizzate unicamente alla valutazione del campione. Ma se incominciassimo a chiederci che tipo di legno è stato usato, qual è la dimensione del contenitore o quale tostatura è stata effettuata saremmo spinti ad approfondire l’argomento al punto d’andare a visitare una Tonnellerie.

    Pensando alle botti vengono in mente immediatamente quelle, maggiormente diffuse, ottenute da rovere americano e da rovere francese, anche se sappiamo che possono essere utilizzate altre tipologie di legno come quello di acacia o di castagno, giusto per citarne alcune.

    La curiosità ci ha spinto fino in Champagne (l’amore per questa regione è atavico) a visitare una delle cento Tonnellerie francesi, la Tonnellerie de Champagne Ardenne che si trova a Hermonville a Nord-Ovest di Reims la quale vanta due certificati: uno il PEFC (Programme de reconnaissance des certifications forestières) che identifica la gestione sostenibile delle foreste e l’altro è l’EPV (Entreprise du Patrimoine Vivant) che racchiude le imprese francesi che si distinguono per il loro savoir faire.

    A farci da Cicerone è stato Jérôme Viard, che ha fondato questa impresa nel 1998 e che ci ha accompagnato lungo il percorso che il legno subisce per venir trasformato da albero in barrique o in botti di grandi dimensioni. 

    JEROME VIARD FOTO DI Tatiana Vereshchako, articolo: Elsa Leandri in Champagne 2024, primo tour a Hermonville
    JEROME VIARD FOTO DI Tatiana Vereshchako, articolo: Elsa Leandri in Champagne 2024, primo tour a Hermonville

    Il primo lavoro che viene effettuato è quello di Jérôme Fournaise il merrandier, che si occupa di selezionare in foresta le querce (unicamente della specie sessile o peduncolata), la cui età può essere compresa tra gli 80 e i 250 anni, tenendo comunque conto che è ideale che il diametro sia di almeno 40 cm.

    Come per la vite anche per gli alberi il terreno in cui crescono dona e offre determinate caratteristiche: nel caso specifico della Tonnellerie di Champagne, che opera principalmente nei boschi della Champagne Ardenne, si può passare da un terreno limoso-argilloso nella Montagne de Reims con dei sentori più incisivi a un terreno ricco di gaize (roccia sedimentaria composta di silice) che verterà invece su note più eleganti.

    Jérôme Fournaise foto di Elsa leandri, articolo: Elsa Leandri in Champagne 2024, primo tour a Hermonville
    Jérôme Fournaise foto di Elsa leandri, articolo: Elsa Leandri in Champagne 2024, primo tour a Hermonville

    Una volta selezionato l’albero questo viene trasportato alla tonnellerie dove viene segato (per ottenere botti di grandi dimensioni) o spaccato ( nel caso di barrique o tonneau) a seconda della grandezza del recipiente che si vuole ottenere: questo processo determina comunque una perdita di materiale tra il 70-80%, in quanto si devono considerare unicamente le sezioni in cui i raggi midollari hanno un andamento orizzontale.

    In caso contrario, infatti, avremmo un prodotto ad elevata permeabilità con conseguente fuoriuscita del liquido e con un elevato passaggio di ossigeno all’interno del recipiente che determinerebbe quindi un carattere ossidativo non ricercato.

    Alberi selezionati foto dell'autrice, articolo: Elsa Leandri in Champagne 2024, primo tour a Hermonville
    Alberi selezionati foto dell’autrice, articolo: Elsa Leandri in Champagne 2024, primo tour a Hermonville

    Le doghe ottenute vengono poste all’aria aperta per minimo 3 anni, in modo che la pioggia ne lavi via la clorofilla e i tannini verdi e che il vento e il sole essicchino il legno.  Trascorso questo periodo sono lavorate in modo da ottenere una configurazione bombata verso l’esterno e concava verso l’interno e successivamente sono allineate le une a fianco alle altre per andare a costituire la botte; la loro posizione viene assicurata da un cerchio di metallo. Si procede quindi al riscaldamento della struttura a 180°C così da far in modo che il legno riesca a curvarsi e che quindi sia flessibile così da ottenere la classica forma curvilinea.

    Stagionatura delle doghe, foto dell'autrice, articolo: Elsa Leandri in Champagne 2024, primo tour a Hermonville
    Stagionatura delle doghe, foto dell’autrice, articolo: Elsa Leandri in Champagne 2024, primo tour a Hermonville

    Lo step successivo prevede la tostatura della botte. Questo è il momento più importante e più delicato in quanto, in questa fase, i sentori presenti nel legno si modificano e saranno quelli che caratterizzeranno il vino: se la tostatura è veloce saranno presenti marcatamente i classici richiami associati all’uso del legno come vaniglia, noce di cocco, spezie, mentre se il processo viene effettuato per un periodo di tempo più lungo a temperature controllate oltre a degradare i tannini del legno si avrà anche una modifica dei sentori presenti ottenendo in tal modo delle note più evolute come quelle di pasticceria, panificazione, caffè, caramello, cacao. Jérôme predilige delle tostature lente e a basse temperature proprio per far in modo che il legno accompagni il vino e che non lo sovrasti.

    Doga curvata, Stagionatura delle doghe, foto dell'autrice, articolo: Elsa Leandri in Champagne 2024, primo tour a Hermonville
    Doga curvata, Stagionatura delle doghe, foto dell’autrice, articolo: Elsa Leandri in Champagne 2024, primo tour a Hermonville

    A questo punto si mettono le teste della botte (che non sono tostate) e tra un asse di legno e l’altro per garantire un perfetto isolamento viene messo del giunco. Si effettua quindi un foro (cocchiume) dal diametro di 4 a 6 cm e eventualmente può essere fatto un foro più piccolo sul fondo in cui viene applicato un rubinetto.

    Si capisce quindi che l’uso di un particolare legno, la sua dimensione e la tostatura modificano nettamente le percezioni che possiamo poi ritrovare nel calice, rendendo così ogni assaggio unico nel suo genere.

    Jérôme ci ha fatto degustare per concludere la visita tre champagne in cui sono state utilizzate botti di dimensioni diverse per poterne apprezzare la differenza.

    Champagne A&J. Demière Lysandre collection 2018 – 100% Meunier botte nuova da 1000L. I classici sentori di pera e mela cotogna sono accompagnati dalle note di miele di acacia e di brioche con un finale di agrume candito. In bocca offre un sorso elegante e seducente. 

    CHAMPAGNE A&J DEMIERE COLLECTION LYSANDRE 2018, foto dell'autrice, articolo: Elsa Leandri in Champagne 2024, primo tour a Hermonville
    CHAMPAGNE A&J DEMIERE COLLECTION LYSANDRE 2018, foto dell’autrice, articolo: Elsa Leandri in Champagne 2024, primo tour a Hermonville

    Champagne Guy de Chassey Blanc de Noirs Ecrin 2 2017 – 100% Pinot Noir botte nuova da 205L. I ricordi di mandarino e di lampone sono accarezzati da effluvi di scorza di cedro. Entrata diretta e minerale. Lascia lentamente il cavo orale su echi di kumquat.

    CHAMPAGNE ECRIN N 2 GUY DE CHASSEY, foto dell'autrice, articolo: Elsa Leandri in Champagne 2024, primo tour a Hermonville
    CHAMPAGNE ECRIN N 2 GUY DE CHASSEY, foto dell’autrice, articolo: Elsa Leandri in Champagne 2024, primo tour a Hermonville

    Alain Bernard Blanc de Noirs – 100% Pinot Noir botte di 600L. Impatto olfattivo speziato in cui la liquirizia e l’anice stellato si intrecciano al frutto. Potente e gourmand al contempo con un finale dettato dalla mineralità.

    Tre assaggi completamente differenti l’uno dall’altro nei quali si può apprezzare la manodopera del viticoltore che si intreccia alla maestria della Tonnellerie: entrambi hanno un unico obiettivo fare in modo che il calice seduca, conquisti e crei un ricordo indelebile!

    Elsa Leandri autrice articolo, è sommelier, blogger, esperta vitivinicola.
    Elsa Leandri autrice articolo, è sommelier, blogger, esperta vitivinicola.

    Sito azienda: https://tonnellerie-artisanale.com/#index

    Siti partners articolo: https://www.foodandwineangels.com/ https://carol-agostini.tumblr.com/ https://www.papillae.it/

  • Cesena in Bolla 2024 e non solo…viaggi sensoriali

    Cesena in Bolla 2024 e non solo…viaggi sensoriali

    Cesena in bolla, trionfo alle bollicine italiane e straniere 2024

    Di Carol Agostini

    L’evento “Cesena in Bolla, Non solo bollicine”, dedicato alle migliori spumanti Metodo Classico italiani e stranieri, si è svolto con successo il 12 e 13 febbraio presso i padiglioni di Pieve sestina della Cesena Fiera. Rivolto ai professionisti del settore, agli appassionati di vino e ai sommelier, la manifestazione ha offerto l’opportunità di degustare una vasta selezione di spumanti provenienti da 156 cantine e rappresentati da circa 900 etichette.

    Cesena in Bolla 2024 e non solo...viaggi sensoriali, locandina evento da comunicato stampa
    Cesena in Bolla 2024 e non solo…viaggi sensoriali, locandina evento da comunicato stampa

    Le bollicine in mostra includevano pregiati vini provenienti da territori italiani noti per la produzione di spumanti come Franciacorta, Trento Doc, Oltrepò Pavese e Alta Langa, insieme a una varietà di Champagne, Cremant e Cava provenienti dall’estero. Oltre alle spumanti, i visitatori hanno avuto l’occasione di assaggiare grandi vini rossi e bianchi, accompagnati da proposte culinarie di alta qualità.

    L’organizzazione dell’evento, curata da Taste Production, ha permesso agli operatori del settore di partecipare gratuitamente previa registrazione online, mentre agli appassionati di vino e ai sommelier è stato richiesto un ingresso a pagamento, con un numero limitato di biglietti disponibili per garantire un’esperienza di degustazione ottimale.

    Cesena in Bolla 2024 e non solo...viaggi sensoriali, foto di Carol Agostini
    Cesena in Bolla 2024 e non solo…viaggi sensoriali, foto di Carol Agostini

    L’evento, nato nel 2014 e inizialmente ospitato al Golf Club di Forlì, ha trovato la sua collocazione definitiva presso la Cesena Fiera a Pieve sestina nel 2022, per garantire una maggiore accessibilità e soddisfare le esigenze del settore dell’Horeca proveniente da diverse regioni del Nord Italia e dalla Riviera romagnola.

    La presenza dei produttori di vino durante l’evento ha consentito loro di promuovere i propri prodotti, raccogliere ordini e stabilire nuove relazioni commerciali con gli operatori del settore.

    La prossima edizione dell’evento si terrà il prossimo anno, offrendo nuovamente un’esperienza unica nel mondo delle bollicine di alta qualità.

    Cesena in Bolla 2024 e non solo...viaggi sensoriali, foto di Carol Agostini
    Cesena in Bolla 2024 e non solo…viaggi sensoriali, foto di Carol Agostini

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