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  • Marco Porello e il suo Asti che incanta i palati dal 1994

    Marco Porello e il suo Asti che incanta i palati dal 1994

    Marco Porello dal 1994 succede al nonno Cesare nella conduzione dell’azienda di famiglia

    Di Elsa Leandri

    A sud del Piemonte nella zona di Roero, il cui nome deriva dagli omonimi conti Roero, rappresentanti di una delle maggiori famiglie di Asti appartenenti alle casane astigiane, sorge l’azienda agricola Marco Porello.

    Marco Porello e il suo Asti che incanta i palati dal 1994, foto da sito
    Marco Porello e il suo Asti che incanta i palati dal 1994, foto da sito

    Marco è alla guida della cantina dal 1994 e segue le orme della famiglia facendosene portavoce e dimostrando un gran rispetto per la terra che calpesta quotidianamente. La famiglia Porello possiede dei vigneti fin dagli inizi del Novecento, ma è stato con il nonno Cesare Porello, negli anni Trenta, che si è assistito a un importante cambiamento con la trasformazione della proprietà in una vera e propria azienda vitivinicola. Successivamente i due fratelli Riccardo e Ettore ne hanno preso le redini e si sono fatti custodi di questa realtà per tramandarla a Marco, figlio di Riccardo.

    Ad oggi la proprietà è di circa 15 ettari vitati di cui alcuni sono localizzati nel comune di Vezza d’Alba caratterizzato da un terreno sabbioso, di origine marina e ricco di minerali ideale per l’allevamento di nebbiolo, favorita e arneis e altri, caratterizzati da unottima esposizione sud-ovest, sono invece a Canale d’Alba in cui il suolo diventa più ricco d’argilla e in cui barbera e nebbiolo, che sarà utilizzato per il Roero Toretta DOCG, trovano il loro idoneo habitat.

    Marco si dedica alla produzione di 10 etichette differenti in cui i protagonisti sono esclusivamente i vitigni autoctoni (arneis, favorita, barbera, nebbiolo e moscato) tanto è indissolubile e viscerale il legame tra loro e la loro espressione legata a questo territorio di origine pliocenica che si trova sulla riva sinistra del fiume Tanaro.

    Marco Porello e il suo Asti che incanta i palati dal 1994, foto da internet
    Marco Porello e il suo Asti che incanta i palati dal 1994, foto da internet

    In fase degustativa sono stati proposti il Langhe Nebbiolo Doc 2021, la Barbera d’Alba Mommiano 2021 e il Moscato d’Asti 2021.

    Langhe Nebbiolo 2021 – 100% nebbiolo proveniente dal comune di Vezza d’Alba. Il calice si riempie di un vivido rubino da cui si elevano dei sentori fragranti di ciliegia e lampone su un tappeto di violetta e di rosa rossa. In chiusura echi empireumatici di cacao e tabacco e note delicatamente speziate. La freschezza dinamicizza la bocca e accompagna dei tannini fruttati in fase di integrazione riuscendo a bilanciare in parte la nota calorica. Chiusura su pralina di amarena.

    Barbera d’Alba Mommiano 2021 – 100% barbera proveniente dal comune di Canale. Rubino luminoso. L’olfatto intrigante verte su confettura di lampone e di marasca e su petali di giacinto e lillà cosparsi da effluvi di vaniglia e di rabarbaro. La freschezza vibrante tipica del vitigno si coniuga con un tannino levigato e sostiene la nota pseudo-calorica lasciando il cavo orale su un finale delicatamente amaricante.

    Barbera d’Alba Mommiano 2021, foto dell'autrice, articolo: Marco Porello e il suo Asti che incanta i palati dal 1994
    Barbera d’Alba Mommiano 2021, foto dell’autrice, articolo: Marco Porello e il suo Asti che incanta i palati dal 1994

    Moscato d’Asti 2022 – 100% moscato d’Asti proveniente da Calosso, uno dei tre comuni riconosciuti patrimonio mondiale dell’Unesco per la coltivazione e la produzione di questo straordinario vitigno. La veste verdolina con riflessi paglierini è impreziosita da fini bollicine. L’aromaticità tipica del moscato offre echi di rosa bianca, salvia e muschio accompagnati da ricordi di pesca e ananas e da brezze di lemongrass e verbena. La delicata dolcezza viene sostenuta dalla freschezza offrendo un sorso equilibrato ed elegante stuzzicato dalla leggera effervescenza. Si dissolve lentamente su una scia di cedro candito.

    Marco Porello e il suo Asti che incanta i palati dal 1994, foto vigneti da sito
    Marco Porello e il suo Asti che incanta i palati dal 1994, foto vigneti da sito

    Dalla degustazione di questi tre campioni ritroviamo i concetti che l’attuale proprietario pone al primo posto: l’espressione delle caratteristiche del vitigno e del proprio territorio di cui lui stesso ne diventa difensore e garante per far sì che ogni peculiarità e tipicità del Roero si svelino ad ogni assaggio. Un’attenzione scrupolosa dalla vigna alla cantina guidata dalla passione offre prodotti di estrema piacevolezza ideali per accompagnare un momento tra amici attorno a una tavola imbandita con il Langhe, a una merenda con il Barbera d’Alba Mommiano o anche più semplicemente a un aperitivo con il Moscato d’Asti.

    Elsa Leandri autrice articolo, è sommelier, blogger, esperta vitivinicola.
    Elsa Leandri autrice articolo, è sommelier, blogger, esperta vitivinicola.

    Sito cantina: https://www.porellovini.it/

    Siti partners articolo: https://www.foodandwineangels.com/ https://carol-agostini.tumblr.com/ https://www.papillae.it/

     

  • Azienda Agricola FABIO PERRONE dal 1970, assaggi e storia

    Azienda Agricola FABIO PERRONE dal 1970, assaggi e storia

    Azienda Agricola FABIO PERRONE dal 1970, tre generazioni per una scelta di continuità territoriale

    Di Rosaria Benedetti

    Una ventina di ettari di vigneto, tra proprietà e affitto, circondano l’Azienda di Fabio Perrone nel cuore dell’astigiano a Valdivilla, frazione di Santo Stefano Belbo. Fondata da Mario negli anni 70, passata a Mauro, l’Azienda è oggi con Fabio alla sua terza generazione.

    Tre generazioni della famiglia Perrone

    Immutati nel tempo gli obiettivi di grande rispetto peri i ritmi naturali della terra e per la meticolosa cura della filiera gestita per intero dalla famiglia.
    Le referenze, tra le più classiche dalla viticoltura piemontese, riflettono vocazionalità e carattere del territorio mentre sulle etichette, nel delicato tratto figurativo che riproduce antiche piante di vigna, diverso per ogni tipologia, si specchia la positiva immagine della famiglia Perrone: tre tralci, tre generazioni in vigna.

    Azienda Agricola FABIO PERRONE dal 1970, tre generazioni per una scelta di continuità territoriale, foto dal sito
    Azienda Agricola FABIO PERRONE dal 1970, tre generazioni per una scelta di continuità territoriale, foto dal sito

    DA LEGGERE ANCHE: https://www.papillae.it/piwi-sara-una-rivoluzione-di-rosaria-benedetti/

     

    Azienda Agricola FABIO PERRONE dal 1970, assaggi e storia. foto dal sito
    Azienda Agricola FABIO PERRONE dal 1970, assaggi e storia. foto dal sito

    Vigneti a Valdivilla

    Azienda Agricola FABIO PERRONE dal 1970, assaggi e storia, Barbera D'Asti DOCG Superiore
    FABIO PERRONE Barbera D’Asti DOCG Superiore 2021

    Barbera d’Asti Docg Superiore – 2021

    Prodotto a 350 mt slm e affinato per ca 12 mesi in botti di rovere, si presenta con una bella complessità olfattiva, giocata sui tocchi floreali e fruttati con gradevoli ricordi di spezie dolci. In bocca entra fresco, la trama tannica ancora dinamica, per farsi poi generoso in centro bocca e riprendere nel finale il timbro fruttato arricchito di delicata vaniglia. Piacevolissimo.

    FABIO PERRONE Dolcetto d’ Alba DOC “Fontana” - 2022
    FABIO PERRONE Dolcetto d’ Alba DOC “Fontana” – 2022

    Dolcetto d’ Alba doc “Fontana” – 2022

    Colore rubino brillante, possiede un olfatto delicato dove primeggiano fiori e piccoli frutti. Il sorso è immediato e recupera in bocca un gradevole tratto speziato. La trama tannica, mai invadente, contribuisce all’equilibrio gustativo tra morbidezza e acidità. Vino quotidiano.

    FABIO PERRONE Langhe DOC Nebbiolo “Ciabot” 2021
    FABIO PERRONE Langhe DOC Nebbiolo “Ciabot” 2021

    Langhe doc Nebbiolo “Ciabot” 2021

    Rubino di bella trasparenza e olfatto ricco di note speziate, fiori rossi e frutti di bosco. Il sorso è varietale, fresco in ingresso, con trama tannica astringente ma già domata dalla buona struttura e dal prolungato contatto con il legno di secondo passaggio, che conferisce un gradito timbro vanigliato al finale.

    FABIO PERRONE Moscato d’Asti DOCG - 2022 Cascina Galletto
    FABIO PERRONE Moscato d’Asti DOCG – 2022 Cascina Galletto

    Moscato d’Asti DOCG – 2022 Cascina Galletto

    Dalla varietà più tradizionale, moscato bianco di Canelli, il vino simbolo dell’Azienda Perrone: Moscato d’Asti DOCG. Prodotto con passaggio in autoclave, il moscato conserva nel calice giallo dorato, l’ampio spettro aromatico varietale: generose note fruttate primarie legano con coerenza l’olfatto al sorso, generando una continuità gustativa fresca e piacevole. L’equilibrio tra acidità e residuo zuccherino garantisce l’armonia della beva.

    Rosaria Benedetti degustatore, sommelier, relatore ed esperta vitivinicola
    Rosaria Benedetti degustatore, sommelier, relatore ed esperta vitivinicola

    Sito cantina: https://www.fabioperrone.com/

    Siti partners articolo: https://www.foodandwineangels.com/ https://carol-agostini.tumblr.com/ https://www.papillae.it/

  • Piemonte, Albugnano DOC e uno dei suoi produttori 2022: Alle Tre Colline.

    Piemonte, Albugnano DOC e uno dei suoi produttori 2022: Alle Tre Colline.

    Piemonte, Albugnano DOC e uno dei suoi produttori 2022: Alle Tre Colline.

    Di Elsa Leandri

    Il Piemonte

    Si sa essere regione di vini e di nocciole. Oltre alle celebri denominazioni Barolo e Barbaresco un piccolo paese di 500 anime, che si trova nel Monferrato nordoccidentale vicino a Torino, custodisce una delle 341 doc italiane, la Doc Albugnano, che prende nome dall’omonimo paese. Alla scoperta di questa denominazione e dei vitigni autoctoni piemontesi grazie all’azienda agricola “Alle tre colline”.

    Albugnano Doc e uno dei suoi produttori: Alle Tre Colline. Lineup dei vini rossi della cantina
    Albugnano DOC e uno dei suoi produttori 2022: Alle Tre Colline. Lineup dei vini rossi della cantina

    La denominazione Albugnano DOC e l’Associazione Albugnano 549

    La denominazione che abbraccia quattro comuni del territorio Astigiano (Albugnano, Pino d’Asti, Castelnuovo Don Bosco e Passerano-Marmorito) vede come protagonista il Vitigno Piemontese per eccellenza, ovvero il nebbiolo.

    Il territorio

    Le colline che si ergono sopra i 400m s.l.m. e la presenza di boschi danno il loro contributo a rinfrescare il clima, rendendolo idoneo alla coltivazione dello stesso nebbiolo su questo terreno di matrice marnosa. Già Pier De Crescenzi nel XIV secolo lodava tale zona e tale vitigno: “Quest’uva Nubiola è molto lodata nella città di Asti e in quelle parti” e in quello stesso secolo il nome del vitigno compare nei catasti di Chieri, paese non lontano da Albugnano.

    La realtà, purtroppo, è che tale denominazione, nonostante siano presenti condizioni ideali climatiche, territoriali e storiche per tale vitigno, appare ai più misconosciuta.

    Albugnano, Piemonte Cantine Le tre Colline Albarossa
    Albugnano, Piemonte Cantine Le tre Colline Albarossa bottiglia e calice

    La volontà dei viticoltori locali è quella di riuscire ad affermare tale area a denominazione, che conta 44 ettari, nel mondo vitivinicolo ed è per questo che nel 2017 è nata l’associazione 549, il cui nome fa riferimento al punto più alto del comune di Albugnano appunto 549m s.l.m.

    L’azienda “Alle Tre Colline”

    Uno dei 14 produttori che è attivo in questa rivalutazione territoriale è Franco Carossa, proprietario dell’azienda agricola Alle Tre Colline, che si trova a Albugnano. Il nome della cantina rievoca il fatto che questo paese si estende appunto su tre colline, quelle tre colline che Cristina, la moglie di Franco, vedeva quando tornava da Chieri verso casa.

    Famiglia Carossa, storia, Piemonte, Albugnano

    Seppur la storia della famiglia Carossa affonda le sue radici in viticoltura già all’inizio del 1800, è nel 1999 che Franco Carossa decide di fare il grande passo e di incominciare a non vendere solo vino sfuso, ma anche vini imbottigliati direttamente da loro.

    I Vini di Alle Tre Colline Albugnano, Piemonte
    I Vini di Alle Tre Colline Albugnano, Piemonte

    Oggi l’azienda conta 35 ettari complessivi di cui 12 ettari a noccioleto e 13 a vigneto, in cui sono impiantati principalmente vitigni autoctoni piemontesi come la freisa, la barbera, il grignolino, l’albarossa e ovviamente il nebbiolo.

    Unico vitigno internazionale presente è lo chardonnay, l’amore in bianco di Franco, che viene vinificato secondo tre lavorazioni: Chardonnay (vinificazione in acciaio e maturazione in legno), “An costi” (fermentazione in legno con conseguenza maturazione di 12 mesi a contatto con le fecce nobili) e “C’ha bugia”, novità del 2022, spumantizzato con metodologia classica con sosta di 24 mesi sui lieviti.

    Attualmente Franco può contare sull’aiuto di tutta la sua famiglia: se Cristina, ex infermiera, ora è l’anima dell’agriturismo e delle lavorazioni con le nocciole, i tre figli Elisa, Paolo e Gabriella appena possono sono in azienda a “dare una mano”.

    La degustazione

    http://www.alletrecolline.com/i-vini/

    Partiamo dal più internazionale di tutti “An Costi” Piemonte Doc Chardonnay 2020
    Piemonte doc chardonnay An Costi Albugnano Alle Tre Colline
    Piemonte doc chardonnay An Costi Albugnano Alle Tre Colline

    La fermentazione che avviene in barrique e la successiva sosta sulle fecce nelle stesse barrique per 12 mesi offrono a questo vino un corredo olfattivo variegato che abbraccia frutti esotici, come la banana, ananas, pompelmo, cedro, fiori gialli, leggere erbette aromatiche e vaniglia. L’impatto in bocca offre una sensazione calorica percettibile e una sapidità decisa. Si chiude con un finale leggermente ammandorlato.

    E ora tuffiamoci nel mondo dei vitigni autoctoni: barbera, albarossa e nebbiolo accendiamo i riflettori su di voi!

    Barbera d’Asti DOCG 2020

    Il calice è impreziosito da un rosso rubino vivace. La freschezza della frutta rossa che spazia dal lampone, alle fragoline di bosco, alla ciliegia, la nota agrumata di arancia sanguinella con un eco di rosa e di mirto offrono un naso pulito e tipico di questo vitigno. Acidità schietta che spalleggia l’importante impatto calorico con tannini eleganti. Lunga chiusura con richiami fruttati.

    Piemonte Doc Albarossa 2019
    Albarossa DOC, Albugnano Piemonte Alle Tre Colline
    Albarossa DOC, Albugnano Piemonte Alle Tre Colline

    Prima di affrontare la degustazione due note su questo vitigno relativamente giovane. Nasce nel 1938 da un incrocio tra Nebbiolo e Barbera per volontà del Prof. Giovanni Dalmasso al fine di unire qualità e produttività. Solo più tardi negli anni Sessanta/Settanta gli studi ampelografici individuarono come progenitore, insieme alla Barbera, non tanto il Nebbiolo quanto lo Chatus (nebbiolo di Dronero).

    Rosso carminio vivace. Non lasciatevi incantare dalle note delicate di fragoline di bosco, mora, rosa e dal leggero finale amaricante di rabarbaro e di radice di liquirizia con echi di cipria, tabacco e caffè perché in bocca entra con prepotenza con un’alcolicità importante e un tannino che richiede ancora un po’ di affinamento in bottiglia. Saremmo curiosi di provare delle vecchie annate.

    Albugnano Doc 2020 (100% nebbiolo)

    Elegante veste carminia vivace che propone richiami di fragoline di bosco, lampone, melagrana con note di rosa e violetta. In chiusura refoli di pepe nero. Interessante l’impatto in bocca in cui freschezza e tannicità si sorreggono regalandoci un finale lungo, quasi cioccolatoso.

    Albugnano Doc Superiore “Va’Anait” 2018 (100% nebbiolo)
    Albugnano doc Superiore 549 Va’Anait Alle Tre Colline, Piemonte
    Albugnano doc Superiore 549 Va’Anait Alle Tre Colline, Piemonte

    È necessario spendere due parole sul nome che caratterizza questa etichetta in quanto richiama le parole che nonna Orsolina, al momento della vendemmia, indirizzava ai figli di Franco dicendo loro “Va’ Anait” (lett. “Datti una mossa”, “vai avanti”) perché anziché raccogliere l’uva pensavano a giocare tra i filari. Questa bottiglia rientra nella linea di produzione dell’associazione Albugnano 549 tanto che viene imbottigliata in un albeisa su cui è impresso il nome “Albugnano 549”.

    Veste carminia con riflessi aranciati. Il naso ci racconta di una ciliegia sottospirito e in confettura, di una confettura di lampone, di arancia essiccata. Accenni balsamici mentolati e richiami di pot pourri e cuoio completano elegantemente il quadro olfattivo. Decisa freschezza e tannino setoso caratterizzano la beva, offrendo, nel contempo, una chiusura persistente.

    Questo viaggio a Albugnano ci ha permesso di raccogliere una nuova identità del nebbiolo che in modo camaleontico sa trarre da ogni zona una sua peculiarità, non ci rimane che approfondire ulteriormente la conoscenza di questa realtà!

    Di Elsa Leandri

    Elsa Leandri autrice articolo: Albugnano Doc e uno dei suoi produttori: Alle Tre Colline,è sommelier, blogger, esperta vitivinicola
    Elsa Leandri autrice articolo: Albugnano Doc e uno dei suoi produttori: Alle Tre Colline,è sommelier, blogger, esperta vitivinicola

    Sito Cantina:

    http://www.alletrecolline.com/

    Versione Inglese: https://thesensesoffoodandwine.blogspot.com/2022/07/blog-post.html

    Partner Agenzia FoodnadWineAngels:

    https://www.foodandwineangels.com/