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  • L’Alto Adige di Kettmeir 2023 di Cristina Santini

    L’Alto Adige di Kettmeir 2023 di Cristina Santini

    L’Alto Adige di Kettmeir 2023

    Di Cristina Santini

    Una storia lunga 100 anni fatta di persone, tradizioni e progresso

    Continua il mio viaggio-racconto nella Regione vinicola più a nord d’Italia, l’Alto Adige, una terra di contrasti tra identità antiche e modernità. Percorrendo sempre la Strada del Vino arrivo a fare visita alla Cantina Kettmeir dove, nel cortile antistante, davanti allo splendido panorama costituito da montagne, meleti e vigneti, mi attende Giulia dell’Hospitality pronta a raccontarmi la sua storia.

    La Cantina Kettmeir, articolo di Cristina Santini
    La Cantina Kettmeir, articolo di Cristina Santini

    Il territorio altoatesino è completamente diversificato: ci sono diverse altitudini, come per esempio il vicino lago di Caldaro che si trova a 200 mt e la Cantina che invece è ubicata a 400 mt; diversi microclimi ed esposizioni solari che hanno portato nel corso degli anni a coltivare qui ben 25 varietà di vitigni differenti su un territorio molto piccolo di circa 5300 ettari vitati. La maggior parte sono prevalentemente a bacca bianca e si trovano tra Termeno, Caldaro e Appiano.

    Un tempo il territorio era ben diverso da oggi. La viticoltura è arrivata nel ‘500 a.c. con la popolazione dei Reti che si stanziò qui e cominciò a coltivare la vite.
    Poi arrivarono i Romani e portarono le loro usanze e le loro tradizioni. Ma il massimo splendore si ebbe durante l’impero austro-ungarico poiché l’Alto Adige era la parte più a sud, quella più calda, considerata quindi più vocata alla coltivazione della vite.

    In particolare alla coltivazione della Schiava che dava un vino molto leggero, un bianco travestito di rosso, di soli otto gradi di alcool e per tradizione servito freddo come tutt’ora. Chiamato il vino della colazione, i contadini erano soliti berlo la mattina insieme allo speck. La tipica merenda altoatesina.

    Al posto della strada del vino precedentemente c’era una ferrovia che veniva utilizzata come mezzo di trasporto, di comunicazione e di commercio, tanto che tutte le cantine avevano un sistema di condutture tramite le quali si pompava la Schiava direttamente dalle vasche fino ai treni pronti per andare Oltralpe a dissetare tutto l’impero.

    Nel 1919, dopo la prima guerra mondiale, l’Alto Adige passa all’Italia. Qui venne varata una forte manovra di italianizzazione che si inasprì duramente durante il periodo fascista, di conseguenza vennero vietate tutte le esportazioni verso i territori dell’ex impero austro-ungarico.
    In passato, l’80% degli ettari vitati, circa 10000, erano dedicati alla coltivazione della Schiava, quindi quasi il doppio degli attuali. Tranne il Lagrein, le altre varietà sono subentrate strada facendo.

    Cosicché i contadini, ritrovandosi con enormi quantità di questa uva da piazzare e avendo le frontiere sbarrate a Nord, provarono a rivolgersi verso Sud. Ma un vino così leggero a confronto con Barolo, Chianti, Teroldego non ebbe molto successo. Per cui il territorio entrò in un lungo periodo di crisi finché i contadini decisero per prima cosa di estirpare parte dei vigneti a favore di un’altra coltivazione ovvero quella delle mele. Pensate che qui si coltiva circa il 50% delle mele italiane. Nonostante si pensi che sia una coltura centenaria come in Trentino, di fatto c’è da poco meno di cent’anni.

    Mentre poi l’altra soluzione più intraprendente, lungimirante e temeraria, che sposerà anche Giuseppe Kettmeir, il fondatore dell’Azienda, fu quella di effettuare uno studio di zonazione. Grazie anche alle nuove generazioni di enologi e di tecnici si andò a studiare tutto il territorio, tutte le singole parcelle di terreno, con lo scopo di mettere a dimora il vitigno nel proprio terroir ideale, nel luogo nel quale si potesse esprimere al meglio.
    Ecco dunque che dalla monocoltura di Schiava, oggi si coltivano ben 25 varietà differenti.

    Vigneti intorno al Lago di Caldaro visti da Castelvecchio, foto di Cristina Santini
    Vigneti intorno al Lago di Caldaro visti da Castelvecchio, foto di Cristina Santini

    I Vigneti e i Masi

    Kettmeir non ha vigneti di proprietà, solo mezzo ettaro dislocato intorno alla cantina e vocato a Moscato rosa con il quale si produce un vino passito. In Alto Adige sono solo sette gli ettari dedicati a questo vitigno e rappresenta un prodotto di nicchia.

    Moscato Rosa: unico vigneto di proprietà, foto di Cristina Santini
    Moscato Rosa: unico vigneto di proprietà, foto di Cristina Santini

    L’azienda si avvale di 60 fedeli fornitori per 55 ettari situati prevalentemente in tutta la vallata della Bassa Atesina, mentre alcuni vigneti si trovano in luoghi particolarmente vocati come per esempio il Maso Ebnicher ubicato sull’altopiano del Renon, a circa 800 mt di altitudine. Terreno di elezione per il Müller Thurgau, un suolo sabbioso molto ricco di porfido che consente a questo vitigno di esprimersi in tutto il suo corredo aromatico.

    La zona di Castelvecchio, che si trova a 600 mt di altitudine, presenta una grande escursione termica tra il giorno e la notte e un terreno calcareo-dolomitico ideale per la coltivazione del Pinot Bianco e Pinot Nero utilizzati per le basi degli spumanti.
    L’ultima zona è a Pochi di Salorno, a sud del lago di Caldaro, dove c’è il Maso Reiner. È il fornitore più grande con sei ettari dislocati tra i 300 e i 400 mt di quota, con un’ottima ventilazione e terreni calcarei con presenza di porfido, argilla e sostanza organica, terroir ideale per le uve di Pinot Nero, Chardonnay e Pinot Grigio delle Selezioni.

    Tutti i versanti sono rivolti verso ovest dove il sole arriva solo in tarda mattinata e i raggi diretti e più scarichi solo nel pomeriggio, a vantaggio di una lenta maturazione delle uve. Le rese, a seconda della varietà, sono tra i 60 e i 90 q/h.
    Kettmeir nel corso degli anni ha instaurato un bellissimo rapporto di collaborazione con i suoi conferitori, permettendo loro di crescere e mantenere le loro attività anche nelle zone più impervie.

    I Masi, tipiche residenze locali che comprendono la casa in cui vivere e il terreno circostante, ne testimoniano il sodalizio. Qui vengono coltivate le uve destinate ai quattro Cru più importanti.
    L’azienda produce 390000 bottiglie l’anno di cui 130000 sono di spumante.

    Cartina che evidenzia la posizione della Cantina, del Lago di Caldaro e dei Masi, Cristina Santini
    Cartina che evidenzia la posizione della Cantina, del Lago di Caldaro e dei Masi, Cristina Santini

    La nascita di un’Azienda e delle sue bollicine

    L’Azienda è stata fondata nel 1919 a Bolzano da Giuseppe Kettmeir, Esperto Enologo e Ingegnere agronomo. Da prima diplomato alla Scuola San Michele all’Adige, laureato poi all’Università di Vienna, iniziò a lavorare nell’import export, finché poi entrò in società con un’altra persona per staccarsi e creare successivamente la sua azienda.

    Arrivò nell’attuale sede a Caldaro nel 1934, una struttura originaria del 1903 rimasta intatta nel tempo, apportando numerosi miglioramenti.
    Il suo più importante progetto fu quello di realizzare nuovamente uno spumante in Alto Adige che ripercorresse la storia della belle époque dei primi anni del ‘900, durante i quali, ad Appiano, era prodotto un vino spumante base Riesling molto caro alla Principessa Sissi che soggiornò per lungo tempo in queste zone.

    Questo rimarrà un sogno per Giuseppe Kettmeir perché morirà e sarà il figlio, Guido, nel 1964, a far nascere la prima e unica bollicina metodo Charmat per la Cantina e per tutto l’Alto Adige, la Grande Cuvée 100% Pinot Bianco.
    Poi tutto passerà nelle mani del figlio di Guido, Franco Kettmeir, che però non porterà avanti la tradizione di famiglia.

    Siamo negli anni ’80, il mercato del vino si fa sempre più competitivo e l’Azienda, conosciuta solo sul proprio territorio, ha bisogno di una spinta ulteriore. Ecco che nel 1986 arriva il Gruppo Vitivinicolo Santa Margherita che nel corso degli anni ne acquisisce il 100%. Giungono numerosi investimenti e miglioramenti che permettono a Kettmeir di affinare le pratiche di cantina alzando la qualità dei vini, sempre rimanendo fedeli alla propria identità, al legame con tutti i fornitori e alle tradizioni.
    Nel 1992 nasce il primo metodo classico, l’Athesis Brut, nel 2000 il Rosé, nel 2011 la Riserva e nel 2019 il Pas Dosé.

    La vendemmia

    Si svolge esclusivamente a mano tra la metà di agosto e la metà di settembre, un tempo lungo avendo dieci varietà differenti da vendemmiare. Josef Romen, l’enologo, che lavora qui dal 1984, è riuscito ad instaurare un rapporto molto profondo con tutti i suoi fornitori. Analizza le uve fornitore per fornitore, rifiutando quelle che non raggiungono standard qualitativi stabiliti.

    Le uve arrivano in cantina nelle grandi cassette, passano alla pesa, vengono fatte le prime analisi e poi versate in un grande imbuto. Da qui, attraversano un nastro trasportatore e cadono direttamente nelle presse insieme ai raspi. La diraspatrice separa gli acini dai raspi, che interi arrivano per caduta gravitazionale direttamente nelle vasche.
    Toccando il meno possibile le uve, si cerca di preservare, nel miglior modo possibile, le loro caratteristiche organolettiche.

    La Cantina di vinificazione, foto di Cristina Santini
    La Cantina di vinificazione, foto di Cristina Santini

    Le linee: Classici, Selezioni, Spumanti

    Nella linea dei Classici, i bianchi fanno esclusivamente acciaio e sono vini molto freschi, giovani, d’annata che rispecchiano le caratteristiche varietali del vitigno impiegato. I rossi invece affinano in grandi tini troncoconici di legno che danno struttura e corpo ma per nulla invasivi per cui sono vini anch’essi giovani e freschi.

    Due livelli sotto terra si arriva nella sala di riposo degli spumanti e qui la temperatura diminuisce notevolmente. È stato fatto uno dei più importanti investimenti nel 2016 ovvero la creazione di un impianto di geotermia che, prelevando l’acqua da una falda acquifera, va a refrigerare tutte le zone di affinamento con una temperatura costante e omogenea per tutto l’anno.

    Ogni catasta di bottiglie ha un tappo a corona di colore diverso che va a identificare un prodotto diverso. Il remuage a mano viene fatto solo per i pochi grandi formati.
    Dell’Athesis Brut e Rosé vengono prodotte circa 49.000 bottiglie l’anno con più lotti di sboccatura e diversa permanenza sui lieviti di almeno 24 mesi.

    Si dà grande valore alla produzione del metodo classico ed è per questo che Kettmeir fa parte anche di un’Associazione, chiamata “Südtiroler Sekt“, di Aziende altoatesine che producono solo questo metodo. È stata fondata nel 1992 da dieci aziende e nata per valorizzare “le nobili perle dell’Alto Adige, fino ad ora prodotti di nicchia. È questa la mia ambizione per il prossimo triennio”, parole di Josef Romen, Enologo di Kettmeir e Presidente dell’Associazione Produttori Spumanti Metodo Classico dell’Alto Adige (suedtirolersekt.it).

    La sala degli spumanti, foto di Cristina Santini
    La sala degli spumanti, foto di Cristina Santini
    Remuage a mano solo sui formati grandi. Tappi colorati per diversificare i prodotti
    Remuage a mano solo sui formati grandi. Tappi colorati per diversificare i prodotti

    Scendendo qualche gradino e lasciandomi la sala degli spumanti alle spalle, si palesa ai miei occhi una splendida grotta di vari colori. Qui riposano, a luce soffusa, in tonneau e barrique francesi e austriache i bianchi e i rossi della linea “Selezioni”. Accanto al riposo dei guerrieri la Sala accoglienza.

    La barricaia, foto di Cristina Santini
    La barricaia, foto di Cristina Santini

    I vini in ordine di degustazione

    Grande Cuvée Brut da Pinot Bianco, metodo Charmat lungo che affina sette mesi sui lieviti in autoclave. Inizialmente era una Doc, poi si è concordato di mettere in etichetta la menzione “vino spumante“, preferendo puntare sul metodo classico e declassare questo prodotto per non confondere anche il consumatore.
    Bollicina fine e persistente, un profumo delicato di frutta a polpa bianca, mela, pera, sentori di lievito equilibrati. Al palato spicca per la sua freschezza, acidità e una sapidità che lo contraddistingue. Pieno ed elegante. Ideale per un aperitivo.

    Vino Spumante "Grande Cuvée"
    Vino Spumante “Grande Cuvée” Metodo Charmat lungo

    Athesis Brut 50% Chardonnay, 40% Pinot Bianco, 10% Pinot Nero. Metodo Classico di almeno 24 mesi sui lieviti, sboccatura 07/22. Grande prodotto raffinato, elegante, perlage molto fine per nulla aggressivo, naso intenso con leggere note di lieviti e crosta di pane, verte più sui fiori e la frutta. Al palato molto fresco, rotondo, elegante con una bella salivazione e un bel retrogusto di frutta secca. Incarna perfettamente quella che è l’essenza dell’Alto Adige, il suo territorio e l’altitudine.

    Athesis Brut, Cristina Santini
    Athesis Brut, Cristina Santini Metodo Classico di Kettmeir

    Athesis Brut Rosé 50% Chardonnay, 50% Pinot Nero. Almeno 24 mesi sui lieviti, sboccatura recente 10/22. Colore stupendo e particolare, quasi di oro rosa, ramato dato da una brevissima macerazione sulle bucce di circa 5 ore. Raffinato sia al naso sia al palato, è un calice con una bollicina fine e molto persistente che carezza tutta la bocca, sposa note di frutti rossi e spezie dolci espresse nettamente al naso. Avendo una presenza più considerevole del Pinot Nero è più dinamico e corposo al palato tanto da renderlo molto intrigante e cremoso. Chiude con bellissime note di erbe aromatiche.

    “1919” Riserva Extra Brut 70% Chardonnay, 30% Pinot Nero, il 20% dello Chardonnay fa un passaggio in barrique, annata 2016, sboccatura 05/22, almeno 60 mesi sui lieviti.
    I grappoli di queste varietà provengono da parcelle dedicate solo alla spumantizzazione e vinificano tutte separate. Colore molto intenso e brillante che si avvicina allo Champagne; all’analisi olfattiva presenta un bouquet ampio che spazia dalla frutta matura agli agrumi canditi con una bella e integrata presenza di frutta secca, miele e speziature. Al palato vibra, avvolge, dona energia e complessità. Ancora giovane ma suadente ed emozionante. Da dimenticare per un’esperienza sensoriale completa. Chapeau!

    Athesis Brut, Cristina Santini
    Athesis Brut, Cristina Santini di Kettmeir

    Athesis Pinot Bianco 2020 linea Selezioni, affinamento 11 mesi in barrique di acacia, provenienza uve da Castelvecchio. Un calice da attendere minuto dopo minuto per la sua continua evoluzione che parte dalle note più fresche di frutta a polpa bianca come la mela, mandorla fino alle note speziate dolci di pepe bianco e vaniglia.
    Nel finale molto profumato, di buon corpo, buona acidità con note evolute e toni burrosi. Elegante, avvolgente con una mineralità molto piacevole.

    Vigna Maso Reiner Pinot Nero 2019, un vero e proprio Cru affinato 15 mesi in barrique di rovere francese.
    Da un inconfondibile colore del Pinot Nero, il viaggio sensoriale di questo calice parte dal naso con frutti rossi di ciliegia, lampone, ribes, note delicate di vaniglia e tabacco. Il suo tannino è morbido, equilibrato in tutte le sue componenti. Si arriva ad un finale speziato intrigante e persistente. Decisamente con caratteristiche atte all’invecchiamento. Estremamente elegante.

    Athesis Pinot Bianco e Vigna Maso Reiner Pinot Nero
    Athesis Pinot Bianco e Vigna Maso Reiner Pinot Nero di Kettmeir

    Athesis Moscato Rosa 2018, unica parcella di proprietà vinificata in acciaio. Una parte delle uve viene vendemmiata normalmente e fermenta in acciaio; l’altra parte delle uve viene fatta appassire in vigna e assemblata al vino precedentemente prodotto. Il tutto viene pressato nuovamente e filtrato. Riposa per circa tre mesi in barrique di secondo e terzo passaggio.

    Bellissimi riflessi arancio per questo calice di rosso rubino tenue con profumi evidenti di rosa, sentori di speziatura incredibili come pepe nero in grani e chiodi di garofano. Al palato si avverte un tannino elegante, un’acidità spiccata e intatta con un coinvolgente retrogusto aromatico a colpire tutti i sensi.
    La freschezza dell’acciaio va a controbilanciare la dolcezza misurata del passito.
    Ottimo in abbinamento allo Strudel. In una sola parola: EMOZIONE.

    Athesis Moscato Rosa
    Athesis Moscato Rosa di Kettmeir

     

    Cristina Santini Sommelier, winewriter, esperta vitivinicola
    Cristina Santini Sommelier, winewriter, esperta vitivinicola

    Sito cantina: https://www.kettmeir.com/

    Siti partners: https://carol-agostini.tumblr.com/ https://www.foodandwineangels.com/

     

     

  • Alto Adige 2022 Tenuta Tiefenbrunner Schlosskellerei Turmhof

    Alto Adige 2022 Tenuta Tiefenbrunner Schlosskellerei Turmhof

    Alto Adige 2022 Tenuta Tiefenbrunner Schlosskellerei Turmhof

    Di Cristina Santini

    La partenza al mattino presto mi mette sempre un “friccico ner core“, è l’emozione di raggiungere la metà, è l’attesa che prepara all’incontro, al fascino delle vette che si ergono imponenti e solitarie sulle nostre vite.

    E quando sono arrivata in Alto Adige è stato come un bimbo alle prese con il suo primo giocattolo. Non sapevo dove guardare. Riflesso nei miei occhi il vasto scenario dei vigneti e dei frutteti immersi tra queste valli e maestose montagne, abitate e coltivate fino ad altezze e pendenze vertiginose, dominate da innumerevoli Tenute e Castelli.

    Una fiaba in un quadro e il quadro in una fiaba.

    Alto Adige 2022 Tenuta Tiefenbrunner Schlosskellerei Turmhof, panorama altotesino
    Alto Adige 2022 Tenuta Tiefenbrunner Schlosskellerei Turmhof, panorama altotesino, foto di Cristina Santini

    La Strada del Vino

    Il mio viaggio, che vi racconterò articolo dopo articolo, comincia sulla Strada del Vino, una delle più antiche d’Italia che serpenteggia pittoresca e accogliente ovunque l’occhio si posi. Alla scoperta della viticoltura altoatesina, ho attraversato il dolce ritmo della natura e i suoi paesini dislocati lungo il suo percorso totalmente “invaso” da vigneti e antiche Cantine.

    Autenticità è la parola chiave di questa terra straordinaria.

    È una strada che corre parallela al fiume Adige per 70 km attraverso località che hanno scritto la storia del vino, da Nalles a Salorno, lungo l’Oltradige fino ad arrivare alla Bassa Atesina. 4300 ettari coltivati a vite su un totale di 5114 che rappresentano l’83% dell’intero territorio vitivinicolo altoatesino.

    Il Podere di “Linticlar”

    Direttamente catapultata nelle tradizioni, la mia prima tappa è stata l’Azienda vitivinicola Schlosskellerei Turmhof, un tempo chiamata Podere di Linticlar citato per la prima volta in un documento del 1225.

    Ad accogliermi calorosamente c’è Andreas, responsabile del settore enogastronomico che mi racconta “in italiano” (perché qui siamo sembra di essere in Italia) la storia di questa bellissima Tenuta antica.

    TENUTA TIEFENBRUNNER Schlosskellerei Turmhof, foto di Cristina Santini
    TENUTA TIEFENBRUNNER Schlosskellerei Turmhof, foto di Cristina Santini

    Sabina e Christof Tiefenbrunner, figlio del Fondatore Herbert Tiefenbrunner, sono i titolari attuali dell’Azienda, giunti alla quinta generazione e da sempre viticoltori che hanno saputo unire le antiche tradizioni e lo spirito di innovazione, mantenendo la forte personalità dei loro vini e rispettando e proteggendo l’habitat naturale.

    La Famiglia acquisisce la Tenuta nel 1908, ma la fondazione della Cantina risale al 1848 e questo la rende una delle tenute più antiche dell’Alto Adige.

    Il Castello è suddiviso in una parte referenziale e una parte operativa: al posto della cantina storica prima vi erano le vecchie stalle e oggi rappresenta il tratto più antico risalente al 1200. Poi, nel corso degli anni, quando è aumentata la produzione, è stata creata la nuova cantina.

    I vigneti dai 200 ai 1000 metri

    Di proprietà totali sono circa 25 ettari situati tra Niclara, Cortaccia e Magrè ad altezze che vanno dai 200 ai 1000 metri s.l.m.

    Dieci ettari circondano il castello distribuiti sia di fronte nella bassa valle a 200 metri, sia alle spalle della cantina fino ai 1000 metri. È lavorata maggiormente la fascia montuosa sopra i 700/800 metri, altitudini che permettono la coltivazione di una grande varietà di uvaggi e una grande varietà stilistica.

    Poi ci sono i conferitori della zona che appunto conferiscono le loro uve e rappresentano ulteriori 54 ettari. Quindi 80 ettari in totale che vengono lavorati ogni anno.

    A seconda dell’annata, la media di bottiglie prodotte all’anno è di circa 650.000, di cui 300.000 sono per l’export mondiale e l’80% rappresenta la produzione di vini bianchi.

    A 1000 mt si trovano i vigneti del Müller Thurgau punta di diamante dell’azienda; da un lato della montagna sui 700 metri c’è l’altro Muller Thurgau e lato opposto sotto i 700 mt il Pinot Nero e il Sauvignon, areale ideale per queste due vitigni che non hanno bisogno di eccedere con spiccate note esotiche a renderli troppo pieni.

    Vigneti aziendali, foto di Cristina Santini
    Vigneti aziendali Tenuta Tiefenbrunner Schlosskellerei Turmhof, foto di Cristina Santini

    Tra le quattro linee aziendali, solo la selezione “Vigna” è un vigneto di locazione, le altre portano nomi che definiscono la fascia di produzione, la qualità di uvaggio e non sono determinate da singoli vigneti.

    Le tre “Vigne”, Toren, Au e Feldmarschall sono nei pressi della Tenuta, mentre la Vigna Rachtl, è più lontano, a Nord, ai piedi del monte Sciliar. Sono dei Grandi Cru, i vini di punta dell’Azienda e sono coltivati su quattro singoli terreni diversi.

    Ad esempio il pluripremiato Feldmarschall Von Fenner, il Müller Thurgau di circa tre ettari, cresce a 1000 metri di quota su un altopiano con alle spalle una collina molto assolata che fa da riscaldamento artificiale e con i venti che passano in maniera differente su ogni filare. Tant’è che in certe annate c’è una differenza nella maturazione dell’uva di quasi due settimane che richiede dai due ai quattro passaggi di vendemmia.

    La bassa valle invece è la zona più calda dell’alto Adige ed è perfetta per il Cabernet Sauvignon della Vigna Toren che viene vendemmiato tardi, in autunno pieno, fine ottobre a volte inizi novembre.

    La Doc Alto Adige permette soltanto la raccolta a mano delle uve.

    Il carattere di questi vini dipende tutto dal clima mite e dai suoi terreni morenico calcarei, tendenzialmente argillosi in alcune zone, che donano una spiccata mineralità e una prorompente acidità, qualità comuni in tutta la gamma, soprattutto per i vini bianchi di alta quota.

    I bianchi aromatici, gewurztraminer e Sauvignon un po’ più in alto, sono coltivati verso la bassa valle insieme ad alcune varietà a bacca rossa come il Lagrein, mentre il Cabernet Sauvignon e il Merlot delle altre linee crescono su una collina esposta a sud ben soleggiata tutto il giorno.

    Il pinot nero è in alta quota, mentre lo Chardonnay a 350 metri su una media collina e poco più su il pinot bianco.

    In valle i terreni sono più sabbiosi, meno spessi, costituiti da detriti morenici di fondo valle.

    Il magazzino scavano nella montagna, TENUTA TIEFENBRUNNER Schlosskellerei Turmhof, foto di Cristina Santini
    Il magazzino scavano nella montagna, TENUTA TIEFENBRUNNER Schlosskellerei Turmhof, foto di Cristina Santini

    La sinergia tra l’antico e il nuovo

    Andreas mi porta a visitare sia la parte antica della cantina, sia la parte nuova costruita recentemente per ovviare al forte aumento, ogni anno, della produzione.

    Passando per il magazzino di stoccaggio mi viene spiegato che lo stemma della Famiglia Tiefenbrunner è diventato il simbolo esposto in etichettatura e rappresenta due cavalli a testimonianza dell’esistenza, in tempi remoti, in agricoltura, dei masi ognuno con uno stemma di famiglia.

    A seconda della linea, l’utilizzo della barrique anche nei bianchi tendenzialmente non è impegnativo, infatti trattasi di barrique usate di quarto passaggio. Ci sono botti di rovere francese che hanno più di vent’anni. Se impiegate nuove barrique, l’affinamento è fino ad un massimo del 40% della massa anche sui vini bianchi. Tutti i legni sono di media tostatura.

    La nuova zona di fermentazione, TENUTA TIEFENBRUNNER Schlosskellerei Turmhof, foto di Cristina Santini
    La nuova zona di fermentazione, TENUTA TIEFENBRUNNER Schlosskellerei Turmhof, foto di Cristina Santini

    Il nuovo ambiente di vinificazione

    La nuova cantina, progetto iniziato nella primavera del 2020, è posizionata due piani sotto, circa dieci metri di profondità, ed è caratterizzata, principalmente dalla zona di fermentazione.

    Prima la fermentazione era svolta in acciaio; ora il lavoro è più semplificato perché, a caduta libera, la materia prima scende direttamente dalle presse dei piani superiori nei serbatoi troncoconici Tulipe in cemento rivestiti all’interno da una particolare resina che migliora l’ossigenazione e vengono utilizzano sia per i bianchi sia per i rossi. Sono facili da pulire, molto comodi per controllare la temperatura in maniera efficace ed omogenea per tutto il processo fermentativo e hanno una grandezza che varia dai 45 ai 75 ettolitri.

    Principalmente sono utilizzati lieviti selezionati, ma ci sono anche vini dove avviene la fermentazione spontanea come per esempio nello Chardonnay.

    L’acciaio viene ancora utilizzato ma si sta passando gradualmente al cemento.

    Dopo la fermentazione, i vini proseguono per l’affinamento che, a seconda della linea, cambia e può essere in acciaio, in cemento o in barrique.

    Un terzo della produzione viene messo da parte, cioè non è in vendita da subito e continua l’affinamento in bottiglia uscendo sul mercato dopo dieci anni come annata storica. Quindi l’annata 2022, che solitamente fa un anno di barrique e due anni di bottiglia, uscirà nel 2035 come annata storica. Ovviamente sono vendite su prenotazione come anche per la selezione “Vigna” perché sono quantità piccolissime e sempre esaurite.

    La cantina storica, foto di Cristina Santini
    La cantina storica Tenuta Tiefenbrunner Schlosskellerei Turmhof, foto di Cristina Santini

    La storica cantina

    Passiamo ad un altro lato dell’edificio dove si trova la cantina storica con le antiche vasche di cemento ancora in funzione e le sale con i soffitti a volta dove riposano le botti grandi e le barrique.

    Inebriata dal profumo di mosto che emanano queste stanze, attraverso la vecchia cantina che mi porta tra passato e presente a ricordi e immagini di qualcosa che non so nemmeno io cosa sia, se ideale o reale, ma che si libera nella mente.

    Scendo ancora su scale ripide, ad una profondità di otto metri, che portano ad un nicchia, una grotta bellissima costituita da roccia calcarea.

    L’aria e la temperatura sono diverse qui. Ci sono 13/15 gradi costanti tutto l’anno con un’alta umidità, del 75/85%, con due cambi d’aria. Queste sono le condizioni perfette per la maturazione dei vini e per tenere sempre bello liscio il legno. Qui riposano in botti da 42 ettolitri i Cabernet Sauvignon che hanno un periodo di affinamento più lungo, cioè 24 mesi, e alcuni vini bianchi in barrique.

    Davanti i miei occhi si dipana una nicchia piena di bottiglie datate e impolverate con un quadro che racconta la storia di un’entrata segreta di collegamento al castello.

    Castrum Linticlar

    Così chiamato all’epoca questo castello, non era solo una cantina ma anche una tenuta residenziale, costruita tra il 1200 e il 1300 in una posizione strategica importante per il controllo delle valli.

    In quegli anni, i Vescovi del Tirolo e quelli del Trentino, si dichiararono guerra per il dominio del territorio e per questo fu edificata una fortezza, che oggi non c’è più, sulla collina alle spalle del castello e ad esso collegata tramite un tunnel sotterraneo lungo 150 metri.

    Oggi questo tunnel è stato murato e la nicchia funge da riposo per una parte delle storiche bottiglie patrimonio della Cantina. La fortezza fu abbandonata nel momento in cui i Vescovi hanno suddiviso il territorio, ognuno dalla parte opposta delle sponde dell’Adige. Successivamente fu trasformata in un tribunale contadino con annessa prigione finché fu tutto murato e dimenticato.

    Castrum Linticlar, foto di Cristina Santini
    Castrum Linticlar Tenuta Tiefenbrunner Schlosskellerei Turmhof, foto di Cristina Santini

    La degustazione nel Bistrot Castel Turmhof

    Accanto al castello c’è il punto vendita e il Bistrot, una sala molto accogliente dove Andreas mi fa accomodare per degustare l’assortimento disponibile dei loro vini.

    La linea Classic MERUS

    “Merus” è un termine latino che significa puro e questo è il concetto che si vuole trasmettere in questa linea esaltando le proprietà del frutto puro dell’uva e la sua naturale eleganza.

    Questa linea è perfetta per capire bene l’essenza dell’uva che cresce in questa zona, con rese intorno ai 105/110 q/h, fermentazioni e affinamenti in cemento. Sono vini che vanno bevuti massimo entro 2/3 anni. A marzo dell’anno successivo la vendemmia, esce la nuova annata.

    Pinot bianco 2021

    Mostra al naso una profumazione intensa, chiaramente complice questo meraviglioso vitigno che esalta il frutto primario come la mela e la nota tropicale. Semplice e senza fronzoli.

    Al palato è molto fresco ed elegante, con una bella acidità e un fruttato leggero accompagnati da note minerali che lo rendono ideale per un aperitivo. È una bevuta piacevole che richiama il secondo calice. Percepisco una leggera astringenza dovuta sicuramente al poco residuo, quasi come una lama sulla lingua. Notevole nella pulizia del palato.

    Andreas mi racconta che il vino identitario è, per loro, il Pinot Bianco. Si beve durante gli aperitivi prima dei pasti, non ha una risonanza internazionale, non è molto venduto in Italia al di fuori dell’alto Adige, ma rappresenta il loro vino classico come se fosse un prosecco.

    Sauvignon Blanc 2021

    Un calice ancora più intenso del precedente, anche più aromatico, dove predominano freschezza e immediatezza del vitigno. Mostra vivacità con chiara presenza di note di erbe di montagna, di salvia e di ortica sua al naso sia al palato.

    Qui saliamo di quota, per cui il vino presenta un’acidità marcata, una bella sapidità, con frutto primario. Ancora più verticale del pinot Bianco, più diretto sulla lingua, più secco, molto minerale, con intense note citriche.

    Il tappo è lo Stelvin come la maggior parte delle bottiglie in degustazione.

    Andreas mi racconta che dal 2008 sono stati progressivamente sostituiti i tappi di sughero con i tappi a vite; un lavoro protratto nel tempo perché dieci anni fa c’era ancora il pregiudizio sulla qualità di un vino legata alla sua chiusura.

    Pinot Bianco e Sauvignon Blanc della linea Merus, foto di Cristina Santini
    Pinot Bianco e Sauvignon Blanc della linea Merus Tenuta Tiefenbrunner Schlosskellerei Turmhof, foto di Cristina Santini

    La linea Selection TURMHOF

    “Turmhof” è il nome proprio del Castello riportato in etichetta. Gli uvaggi sono simili alla linea Merus ma sono vini che hanno una certa importanza per quanto riguarda l’affinamento, provengono da vigneti selezionati che raggiungono i 900 metri di altitudine, con rese inferiori (90 q/h). Sono vini più strutturati, più corposi, che utilizzano botti di legno per un anno circa ed hanno un bel potenziale di evoluzione da tre a cinque anni.

    Vengono immessi sul mercato nella primavera del secondo anno.

    Sauvignon Blanc 2020

    Suadente è il termine che designa questo calice che al naso colpisce con i suoi sentori classici di pietra focaia e di peperone verde. Equilibrato, piacevolmente fresco e minerale.

    Parte della fermentazione e la malolattica avvengono nel legno grande, l’altra parte in cemento. Sta sui lieviti della fermentazione per l’intero periodo di affinamento.

    Per cui risulta più rotondo, più corposo, più largo e avvolgente al palato. Affina e riposa 10 mesi in legno grande e 5 mesi in bottiglia; ha un’ottima acidità, provoca una prolungata salivazione e ha un grande potenziale di evoluzione dai 5 ai 7 anni.

    Moscato giallo 2020

    Caratteristica è la sua elegante aromaticità sia all’olfatto sia al palato, un’uva spettacolare da pasto, abbinabile con molti cibi territoriali ma anche crostacei, aragosta, gamberi. Inconfondibile la nota di noce moscata e i suoi aromi di agrumi. Un calice con una struttura fine, fresco e ben bilanciato su tutto il palato.

    Non è un vitigno proprio tipico della zona, utilizzato soprattutto per fare vini dolci, ed è raro trovarlo nella versione secca.

    È un vigneto storico che l’enologo Stephan Rohregger ha conservato e dedicato, non essendo amante dei vini dolci, alla produzione esclusiva di questa bottiglia.

    Un prodotto di nicchia prodotto in 4000 bottiglie.

    Pinot Noir 2020

    Siamo nella zona classica dedicata proprio a questo vitigno che si trova 700 mt slm, altitudine giusta per avere vini secchi, non troppo marmellatosi e alcolici.

    All’olfatto presenta un bel bouquet di frutta fresca, more, lamponi e ciliege. Sensazioni gustative di frutta rossa in amalgamate in perfetta sintonia con le note di tabacco.

    Affina dieci mesi tra legno nuovo grande e barrique di secondo e terzo passaggio e 5 mesi di riposo in bottiglia. Morbido e pieno, ancora molto giovane ma con una notevole personalità e struttura.

    Cabernet Sauvignon 2020

    Questo è un vigneto coltivato in collina con esposizione a Sud, a 300 mt slm, con il sole che batte tutto il giorno e favorisce una tarda vendemmia e una maturazione ottimale per l’uva.

    Le sue dolci note di ribes e more percepite al naso, avvolgono tutta la bocca. I tannini eleganti regalano potenza ed eleganza per un finale decisamente armonico e persistente.

    Affina dieci mesi tra legno grande e barrique come il pinot nero. È un vino da dimenticare in cantina per almeno 5 anni.

    Tardus Gewurztraminer 2018 Spätlese Vendemmia Tardiva

    Con i suoi 60 gr/l di residuo zuccherino, non è il classico vino dolce da abbinare al dessert ma si abbina facilmente a dei piatti particolari tipo foie gras, formaggi molto stagionati, formaggi muffati tipo Stilton o Roquefort con crosta amara, strudel di mele.

    Un calice d’oro di frutta secca, fiori, agrumi, miele in armonia tra loro dal naso al palato. È un vino forte, corposo, strutturato, piccante, speziato. Un bellissimo connubio tra dolcezza e acidità checreagala un finale saporito e succoso.

    Sauvignon Blanc, Moscato Giallo, Pinot Nero, Cabernet Sauvignon e Gewurztraminer Vemmia Tardiva della linea Turmhof, foto di Cristina Santini
    Sauvignon Blanc, Moscato Giallo, Pinot Nero, Cabernet Sauvignon e Gewurztraminer Vendemmia Tardiva della linea Turmhof, foto di Cristina Santini

    Le linee terminate: la Selection LINTICLARUS

    “Linticlarus” è la selezione Riserva con rese molto basse, siamo sui 40/50 q/h, vini che maturano totalmente in barrique per 12 mesi, ulteriori 6 mesi in legno grande e affinamento di 12 mesi in bottiglia.

    La linea Selection VIGNA: Grand Cru

    In etichetta possiamo trovare menzionate quattro vigne: Rachtl, Feldmarschall Von Fenner, Vigna Au, Toren.

    Ogni singolo vigneto ha un affinamento diverso.

    Il Rachtl Sauvignon Blanc Riserva fa Tonneau e legno più grande; Il Feldmarschall Müller Thurgau fa cemento e legno grande; il Vigna Au Chardonnay Riserva fa barrique per il 40% nuove e il Toren Cabernet Sauvignon Riserva fa solo barrique di primo passaggio.

    Andreas e la line up TENUTA TIEFENBRUNNER Schlosskellerei Turmhof, foto di Cristina Santini
    Andreas e la line up TENUTA TIEFENBRUNNER Schlosskellerei Turmhof, foto di Cristina Santini

    E tutt’intorno, come per incanto, le acque dello stagno circondano il Castello. Caverne, grotte, laghi e isole immerse nella natura e animate da statue di figure umane e animali che sono lì a contemplare la bellezza e ad accogliere noi in terra straniera.

    Così in primavera e per tutta l’estate potrò sedere fuori, nel cortile adiacente al parco del Castello godendomi la natura, alla luce delle lanterne, e assaggiando i prodotti locali da abbinare a questi meravigliosi vini altoatesini.

    Grata per l’ospitalità e la gentilezza!

    Lo stagno animato da statue intorno al castello, foto di Cristina Santini
    Lo stagno animato da statue intorno al castello Tenuta Tiefenbrunner Schlosskellerei Turmhof, foto di Cristina Santini

    Di Cristina Santini

    Cristina Santini Sommelier, winewriter, esperta vitivinicola
    Cristina Santini Sommelier, winewriter, esperta vitivinicola

    Sito Cantina: https://www.tiefenbrunner.com/

    Partners redazione: https://www.foodandwineangels.com/ https://carol-agostini.tumblr.com/

  • Skiworld Ahrntal, al via la stagione sciistica in Valle Aurina 2022

    Skiworld Ahrntal, al via la stagione sciistica in Valle Aurina 2022

    Al via la stagione sciistica nell’area vacanze Valle Aurina: dal 3 dicembre, gli oltre 74 km di piste della Skiworld Ahrntal accolgono gli amanti della neve e degli sport invernali

    Redazione

    È la conca laterale più estesa dell’Alto Adige, conta 630 kmq di superficie e vanta panorami senza eguali con vette che toccano, e in molti casi superano, i 3.000 metri di altitudine:

    si tratta della Valle Aurina, composta dai 4 comuni Campo Tures, Valle Aurina, Selva dei Molini e Predoi, che dà il via alla stagione sciistica ‘22-‘23 programmata, quest’anno, da sabato 3 dicembre a domenica 16 aprile. La Skiworld Ahrntal vanta oltre 74 km di piste e 21 impianti di risalita di ultima generazione divisi tra i quattro comprensori di Klausberg, Speikboden, Rio Bianco e Riva di Tures, luoghi ideali per gli amanti della neve, sportivi e non solo, che qui vengono accolti, oltre che sulle piste, nelle numerose baite aperte al pubblico anche in inverno per godersi una pausa gourmet al sole e all’aria aperta tra una discesa e l’altra.

    Skiworld Ahrntal, al via la stagione sciistica in Valle Aurina 2022 @FilippoGalluzzi_Anna, foto da comunicato stampa
    Skiworld Ahrntal, al via la stagione sciistica in Valle Aurina 2022 @FilippoGalluzzi_Anna, foto da comunicato stampa

    In Valle Aurina, una delle regioni più caratteristiche dell’Alto Adige, inizia ufficialmente la stagione invernale: dal 3 dicembre 2022 al 16 aprile 2023, gli impianti sciistici della Skiworld Ahrntal sono aperti a tutti coloro che vogliono trascorrere giornate sulla neve tra una sciata e una passeggiata, a piedi o con le ciaspole, o semplicemente immersi nella natura innevata e particolarmente suggestiva tipica della regione, specialmente in questo periodo dell’anno.

    Skiworld Ahrntal, al via la stagione sciistica in Valle Aurina 2022, cartina delle piste, foto da sito:https://www.skiworldahrntal.it/it/info/piste_impianti/mappa-piste
    Skiworld Ahrntal, al via la stagione sciistica in Valle Aurina 2022, cartina delle piste, foto da sito:https://www.skiworldahrntal.it/it/info/piste_impianti/mappa-piste

    Le piste del comprensorio, per di più, sono idonee sia per gli esperti che per i principianti e in tutta la valle si trovano 30 baite aperte che offrono diverse soluzioni gourmet per chiunque desideri abbinare all’attività sportiva una pausa di gusto.

    Dal 3 dicembre prende il via la stagione invernale nella Skiworld Ahrntal, l’area sciistica della Valle Aurina con oltre 74 km di piste e 21 impianti di risalita moderni e sicuri, ad altitudini comprese tra i 950 e 2.510 mt s.l.m. Il comprensorio accoglie famiglie e bambini, giovani ed esperti così come amatori alle prime armi e amanti della neve.

    klausberg-winter, articolo: Skiworld Ahrntal, al via la stagione sciistica in Valle Aurina 2022, foto da sito:https://www.skiworldahrntal.it/it/info/piste_impianti/mappa-piste
    klausberg-winter, articolo: Skiworld Ahrntal, al via la stagione sciistica in Valle Aurina 2022, foto da sito:https://www.skiworldahrntal.it/it/info

    I due principali sono quelli di Klausberg e Speikboden che contano rispettivamente 33 e 41 km di piste; sono molto dinamici e offrono anche occasioni di puro svago ai più piccolini che, in modo particolare lungo le piste di Klausberg, possono divertirsi nel parco di Klausiland tra slalom, tappeti magici e scivoli, e sulla Alpine Coaster Klausberg-Flitzer, un fun-bob su rotaia lungo ben 1.800 mt su cui sfrecciare fino alla velocità di 40 km/h. Riva di Tures e Rio Bianco, con due piste ciascuno, sono invece più piccoli e ideali per i principianti di qualsiasi età che desiderano imparare.

    Non è tutto, però. Oltre allo sci di discesa, la Valle Aurina offre la possibilità di praticare altri sport e attività divertenti: prima tra tutte lo sci d’alpinismo, magari accompagnati da una guida esperta sulle cime Achsel, Faden e Henne, oppure sulle 83 vette che superano i 3.000 metri se si ha già un ottimo livello di preparazione.

    Qui, le emozioni sono assicurate. C’è poi la possibilità di fare sci di fondo in alta quota ungo le piste di Rio Bianco, sulla pista ad anello a Riva di Tures, la pista del Sole a Casere e quella Selva dei Molini Lappago.

    klausberg-winter, articolo: Skiworld Ahrntal, al via la stagione sciistica in Valle Aurina 2022, foto da sito:https://www.skiworldahrntal.it/it/info/piste_impianti/mappa-piste
    klausberg-winter, articolo: Skiworld Ahrntal, al via la stagione sciistica in Valle Aurina 2022, foto da sito:https://www.skiworldahrntal.it/

    Chi ama camminare può godersi passeggiate più o meno difficili, a piedi o con le ciaspole, tra boschi e prati innevati: i percorsi, anche in questo caso, sono tanti e di lunghezze diverse, dai più brevi di appena due o tre km, ai più lunghi di 15 km e più. Per chi non vuole faticare ed è alla ricerca del solo divertimento, la Valle Aurina offre anche 38 km di tracciati destinati esclusivamente a bob e slitte.

    Infine, per gli amanti delle sfide e dello sport di alto livello, c’è l’evento di Coppa Europa di slalom femminile ‘’Queens of Goasleitn’’, in programma nelle giornate di giovedì 8 e venerdì 9 dicembre: lungo i 581 mt dell’omonima pista nera, nel comprensorio di Klausberg, le migliori atlete gareggiano su pendenze da paura che sanno regalare brividi d’emozione.

    Dopo la gara, l’after-race party attende tutti con buon cibo grazie all’iniziativa ‘’gusto in pista’’ che propone specialità altoatesine e ottimi drinks da gustare a bordo pista e a ritmo di musica.

    La Valle Aurina si distingue indubbiamente per l’unicità dei suoi paesaggi, capaci di renderla una regione incontaminata e pura, ma anche per la sua forte vocazione al turismo e all’accoglienza che, di anno in anno, si rinnova con passione e attenzione. Qui, infatti, tra vette maestose e panorami suggestivi, si cerca sempre di agevolare ogni visitatore con iniziative convenienti come, ad esempio, quella delle Settimane dello skipass gratuito che permette, dal 3 al 23 dicembre, di ricevere per 3 o 6 giorni uno skipass gratuito oppure a metà prezzo con un pernottamento di, rispettivamente, almeno 4 o 7 notti nelle strutture convenzionate.

    Da Comunicato Stampa


    Sito Impianti: https://www.skiworldahrntal.it/it

    Sito Ufficio Stampa: https://www.smstudiopr.it/

    Partners Redazione: https://www.foodandwineangels.com/ https://carol-agostini.tumblr.com/

  • Spa Belvita Leading Wellnesshotels Südtirol 2022

    Spa Belvita Leading Wellnesshotels Südtirol 2022

    Trattamenti benessere 100% naturali nelle Spa dei Belvita Leading Wellnesshotels Südtirol

    Redazione

    Una vasta scelta di massaggi, trattamenti viso, bodyforming & peeling con un’attenzione particolare alle materie prime dei prodotti wellness proposti, rigorosamente di origine naturale e certificata; il benessere e la sostenibilità sono le due parole chiave che contraddistinguono le proposte di Amonti&Lunaris Wellnessresort e Alpine Luxury SPA Resort Schwarzenstein in Valle Aurina.

    Spa Belvita Leading Wellnesshotels Südtirol 2022, logo da comunicato stampa
    Spa Belvita Leading Wellnesshotels Südtirol 2022, logo da comunicato stampa

    Negli hotel Amonti&Lunaris Wellnessresort a Cadipietra e Alpine Luxury SPA Resort Schwarzenstein a Lutago, appartenenti ai Belvita Leading Wellnesshotels Südtirol gruppo di 30 hotel top wellness in Alto Adige, la prerogativa è rilassarsi e concedersi una vacanza lontano dallo stress, rigenerare corpo e mente in una dimensione di tranquillità.

    Benessere e sostenibilità sono le parole chiave che identificano al meglio la filosofia delle loro Spa in cui è vasta la scelta di massaggi, trattamenti viso e corpo, anche detox, e bodyforming & peeling con un’attenzione particolare alle essenze dei prodotti wellness proposti, rigorosamente provenienti dalla natura e certificati.

    L’impegno al rispetto dell’ambiente e della pelle passano anche da scelte come queste. Infatti, le due strutture ricettive fanno loro il concetto di sostenibilità declinata in vari ambiti; da quello ambientale, utilizzando prodotti certificati e privi di sostanza nocive per la salute e per l’ambiente, a quella sociale promuovendo le materie prime delle piccole aziende agricole locali utilizzandole nelle loro creme.

    Hotel Amonti & Lunaris foto da comunicato stampa
    Hotel Amonti & Lunaris foto da comunicato stampa

    I VINACCIOLI, LA MELA, LA ROSA CANINA TRA LE MATERIE PRIME NEI TRATTAMENTI LIFTING E BENESSERE.

    Amonti&Lunaris Wellnessresort, situato al fianco degli impianti sciistici Klausberg, è un nido di pace e benessere dove il design moderno e caldo accoglie gli ospiti per far vivere loro un’esperienza di totale relax. L’area benessere Amonti & Lunaris, con oltre 6 mila mq di area, è un vero e proprio universo dove abbandonarsi piacevolmente scegliendo tra 6 piscine, 5 saune e ben 80 tipi di trattamenti beauty avvolti dal panorama dei fiabeschi paesaggi invernali della Valle Aurina.

    Il 5 Stelle invita i propri ospiti a farsi coccolare e sedurre da una vasta scelta di massaggi rilassanti e da percorsi benessere guidati dal suo competente team di professionisti che utilizza esclusivamente linee e prodotti di alta qualità certificata. Si può cominciare da un Trattamento lifting !

    QMS, una terapia cosmetica che migliora la struttura dell’epidermide con un effetto che dona alla pelle energia e tonicità dall’interno con un risultato effetto “pesca”, oppure scegliere un Massaggio alpino vinaccioli e olivello spinoso ricco di polifenoli essenziali per la cura delle pelle e la protezione dai radicali liberi; e infine abbondarsi a un massaggio come quello Alpino alla mela e rosa canina, un sensuale abbraccio di bellezza fruttato e ideale per rigenerare la pelle disidratata e stressata.

    Un fiore all’occhiello dell’area wellness dell’hotel è rappresentato dalla Hamam: il caldo della sauna di contrasto con il freddo delle montagne, 80 minuti di trattamento benefico e terapeutico da fare anche in coppia. Un risveglio dei sensi con il vapore, con i profumi delle essenze orientali e con un massaggio saponato con la spazzola; gesti che nell’insieme danno origine a una complessa opera d’arte e che hanno l’obiettivo di raggiungere il massimo benessere; un viaggio a Oriente, un’esperienza da ricordare.

    6 piscine, 5 saune e ben 80 tipi di trattamenti beauty avvolti dal panorama dei fiabeschi paesaggi invernali della Valle Aurina
    6 piscine, 5 saune e ben 80 tipi di trattamenti beauty avvolti dal panorama dei fiabeschi paesaggi invernali della Valle Aurina, foto da comunicato stampa

    La Sky pool sulla terrazza del tetto dell’Amonti&Lunaris Wellnessresort è il punto d’arrivo di un rilassante viaggio sensoriale dove il tempo si ferma e le energie si ricaricano, anche in silenzio davanti alle montagne incorniciate dalle ampie vetrate.

    I BENEFICI DEL CIOCCOLATO SULL’ANIMA E SUL CORPO E IL RITUALE DI BELLEZZA AL PINO MUGO.

    L’Alpine Luxury SPA Resort Schwarzenstein, nelle immediate vicinanze delle aree sciistiche di Klausberg e Speikboden, è il rifugio ideale per chi cerca un design dalle forme essenziali e pulite ma con un’anima green e calda, dove gli elementi architettonici dell’hotel si armonizzano in maniera sapiente all’esterno. La Premium Spa dell’Alpine Luxury SPA Resort Schwarzenstein si sviluppa in 7.700 mq, con 6 piscine, 9 saune, 8 sale relax con enormi vetrate.

    La Beauty Vital Center con le sue 13 stanze per gli oltre 100 trattamenti di bellezza e benessere, la SPA privata per le coppie sono senza dubbio gli highlights di benessere dell’hotel dove anche l’ospite più esigente resta soddisfatto. La scelta di proposte è davvero ampia; si può optare per un trattamento rilassante e “goloso” al cioccolato con il suo inconfondibile profumo e il calore sulla pelle e che va a stimolare gli ormoni della felicità aumentando il buonumore con un potente effetto rassodante, idratante e snellente.

    Il Belvita Premium Spa Massage con olio di pino mugo è un rituale di bellezza che riduce lo stress in modo duraturo, ideale per riattivare il corpo dopo un’intensa giornata di sport. Grande rilievo ai trattamenti viso come quello Intensivo biolifting secondo il metodo Team Dr Joseph, un percorso di bellezza per tutto il corpo per un risultato duraturo dagli aspetti immediatamente visibili, ottenuti solo utilizzando materie di prima qualità.

    Da Comunicato Stampa


    Sito Hotel: http://www.belvita.it/it

    Sito Ufficio Stampa: https://www.smstudiopr.it/

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  • The WineHunter Award Platinum Wines – Food – Spirits – Beer 2022

    The WineHunter Award Platinum Wines – Food – Spirits – Beer 2022

    The WineHunter Award Platinum Wines – Food – Spirits – Beer 2022

    Redazione

    Proclamati al Teatro Puccini di Merano, in occasione della serata di inaugurazione del 31° Merano WineFestival, i nomi dei 28 vincitori del riconoscimento The WineHunter Award Platinum della categoria Wines e i 32 della categoria Food – Spirits – Beer, più 3 speciali premi alla sezione Wine Georgia.

    The WineHunter Award Platinum Wines - Food - Spirits - Beer 2022
    The WineHunter Award Platinum Wines – Food – Spirits – Beer 2022

    In occasione della serata di inaugurazione del 31° Merano WineFestival (4-8 novembre 2022) il WineHunter Helmuth Köcher premia con il più alto riconoscimento della sua guida The WineHunter Award le migliori eccellenze nella categoria vini e food – spirits – beer.

    Dopo un anno dedicato alla selezione e alla ricerca delle migliori eccellenze vitivinicole e culinarie italiane e la pubblicazione della guida The WineHunter Award, ieri il WineHunter Helmuth Köcher, ha assegnato il massimo riconoscimento, The WineHunter Award Platinum, ai vincitori delle categorie Wine, Food – Spirits – Beer e Wine Georgia. Per farlo ha scelto la serata ufficiale di inaugurazione della 31^ edizione del Merano WineFestival, nella suggestiva location del Teatro Puccini di Merano.

    The WineHunter Award
    The WineHunter Award

    Ecco l’elenco completo dei premiati, in via eccezionale da Gerry Scotti sul palco con loro, con The WineHunter Award Platinum:

    CATEGORIA WINE

    Fattoria La Valentina 2019 Bellovedere Montepulciano D’abruzzo Terra dei Vestini Riserva DOC
    Schreckbichl – Colterenzio 2020 Lafóa Alto Adige / Südtirol Chardonnay DOC
    Nals Margreid 2018 Nama Alto Adige / Südtirol Cuvée Gran selezione DOC
    Kellerei St. Michael-Eppan 2017 Appius Alto Adige / Südtirol DOC
    Galardi 2020 Terra Di Lavoro Campania IGP

    Quintodecimo 2017 Vigna Grande Cerzito Taurasi TAURASI RISERVA DOCG Riserva DOCG
    Bersi Serlini 2016 Cuvee N.4 Franciacorta Millesimato Brut DOCG
    Umani Ronchi 2018 Campo San Giorgio Conero Riserva DOCG
    Domenico Clerico 2018 Ginestra Ciabot Mentin Barolo DOCG
    Braida Di Giacomo Bologna 2018 Bricco Dell’Uccellone Barbera D’asti DOCG
    Vajra 2018 Bricco Delle Viole Barolo DOCG

    Tenute Cisa Asinari Dei Marchesi Di Gresy 2017 Gaiun Martinenga Barbaresco DOCG
    Gianfranco Fino Viticoltore 2020 Es Salento Primitivo IGT
    Antonella Corda 2019 Antonella Corda Cannonau Di Sardegna Riserva DOC
    Cantina Santadi 2017 Terre Brune Carignano Del Sulcis Superiore DOC
    Hauner Carlo 2019 Malvasia Delle Lipari Passito Selezione Carlo Hauner Riserva DOC
    Duemani 2019 Suisassi Costa Toscana IGP

    Collazzi 2019 Ferro Toscana IGT
    Vecchie Terre Di Montefili 2018 Anfiteatro Toscana IGT
    Il Marroneto 2017 Selezione Madonna Delle Grazie Brunello Di Montalcino Classico DOCG
    Tenuta Luce 2019 Luce Toscana Rosso IGT
    Maso Martis 2018 Rosè Trento Millesimato Extra brut DOC

    Antonelli San Marco 2016 Montefalco Sagrantino Passito DOCG
    Rosset Terroir 2020 Chardonnay 770 Valle D’Aosta DOC
    Carlo Ferragù 2018 Valpolicella Superiore DOP
    Tenuta Sant’Antonio 2012 Lilium Est Amarone Della Valpolicella Riserva DOCG
    Kellerei Terlan 2009 Rarity Alto Adige / Südtirol DOC
    Letrari 2011 976 Riserva Del Fondatore Trento Riserva Brut DOC

    FOOD - SPIRITS - BEER al Merano WineFestival 2022 #mwf2022 #31mwf #thewinehunter
    FOOD – SPIRITS – BEER al Merano WineFestival 2022 #mwf2022 #31mwf #thewinehunter

    FOOD – SPIRITS – BEER

    Interbrau Abbaye De Malonne – Bière Brut Calvados
    Selezione Baladin Xyauyù Kentucky
    Acetaia Sereni Mioaceto Sigillo Oro
    Ursini Piparolo Con Mousse Di Baccalà
    Frantoio Di Sant’Agata D’Oneglia Di Mela Carciofi All’Arancia

    Si.gi. Pera Coscia Marinata
    Adelia Di Fant Le Praline Pascot “Le Origini”
    Mencarelli – Cocoa Passion Crema Spalmabile Al Pistacchio
    I Peccatucci Di Mamma Andrea Extra Di Arance
    Azienda Agricola Rossoraro Miele Millefiori E Zafferano

    La Fabbrica Del Panforte Panforte Di Siena IGP Margherita
    Black Sheep Pasticceria Di Alta Qualità Bio, Raw E Vegan
    Purple Breath
    Scarpato Panettone Alto Al Pistacchio Salato Con “Pistacchio Verde Di Bronte DOP”
    Il Fienile Schiena D’Asino Giovane
    Caseificio Tosi Formaggio Gorgonzola DOP Piccante

    Luigi Guffanti 1876 Capra Rocchino Guffanti A Latte Crudo
    Up Stream Italiana Up.5 – I Trancetti Di Salmone Affumicato
    Pregio Pregio DOP “Colline Salernitane” Biologico
    Frantoio Antica Tuscia Battaglini Olio Extra Vergine D’Oliva Vigoroso Bottiglia Oro
    Accademia Olearia Gran Riserva Giuseppe Fois Fruttato Verde
    La Campofilone Maccheroncini Di Campofilone IGP
    Mastro Sapore Calamarata Rigata – Filiera 100% Puglia

    Damonte Natural Gnocchi Senatore Cappelli
    Salumi Tomeo Guanciale Al Pepe Nero
    Salumificio Gianferrari Canossello – Culatta Di Canossa
    Ma! Officina Gastronomica Brisaola Di Controfiletto
    Fratelli Corrà Salamino Di Cervo Con Mirtillo Nero

    Mirto Sannai Mirto Di Bacche E Foglie
    Alma De Lux – Spirits For Soul Liquore Al Pomodorino Del Piennolo
    Nonino Distillatori ùE® Acquavite D’Uva Nonino Riserva 5 Years Anniversary
    Glep Beverages Gin Fulmine London Dry
    Silvio Carta Amaro Estremista

    The WineHunter Award Platinum Wines - Food - Spirits - Beer 2022
    The WineHunter Award Platinum Wines – Food – Spirits – Beer 2022

    WINE GEORGIA

    Kakhuri Gvinis Marani 2020 Kisi Kakheti
    Wine Company Orshimo Ltd – Wine Anbani 2019 Rkatsiteli Kakheti
    Wine Company Shumi Ltd – Iberiuli 2019 Khikhvi Kakheti

    Comunicato Stampa

    Merano Winefestival 2022 Jerry Scotti
    Merano Winefestival 2022 Jerry Scotti

    Sito Manifestazione: https://meranowinefestival.com/

    Sito Ufficio Stampa: https://www.smstudiopr.it/it/pr-communication.html

    Partner Redazione: https://www.foodandwineangels.com/ https://carol-agostini.tumblr.com/

  • Rifugio Benessere & Resort Hotel Alpin Royal Natale 2022

    Rifugio Benessere & Resort Hotel Alpin Royal Natale 2022

    Rifugio Benessere & Resort Hotel Alpin Royal Natale 2022

    Redazione

    L’Avvento è magico al Rifugio Benessere & Resort Hotel Alpin Royal. A un mese dal Natale, l’hotel e la Valle Aurina regalano momenti di festa tra esperienze sulla neve, benessere in SPA e gusto.

    Rifugio Benessere & Resort Hotel Alpin Royal Natale 2022
    Rifugio Benessere & Resort Hotel Alpin Royal Natale 2022

    Nel lussuoso hotel della famiglia Mairhofer l’atmosfera del Natale è come quella in famiglia. Ci si prepara ad accogliere Babbo Natale con le renne, folletti sparsi nelle sale, un grande abete decorato all’ingresso, musiche natalizie e tante ghirlande che ravvivano il giardino dell’hotel. Benessere nella Royal SPA per tutta la famiglia e speciali proposte enogastronomiche. Il tutto arricchito dalla magia del Natale che avvolge la Valle Aurina; le case si “vestono” di colori e vengono addobbate con ghirlande di rami di pino, frutta e pungitopo. Le piazze ospitano alberi con splendide decorazioni e non mancano gli allestimenti natalizi.

    Il Natale, in Valle Aurina, si “colora di festa” e, al Rifugio Benessere&Resort Hotel Alpin Royal, il quattro stelle lusso della famiglia Mairhofer, l’atmosfera è quella tipica che si prepara in famiglia, per accogliere Babbo Natale con le renne: folletti sparsi nelle sale, un grande abete decorato, musiche natalizie diffuse e tante ghirlande che ravvivano il giardino. T

    utt’intorno le armoniose luci rischiarano il cielo e riflettono la voglia di vacanza da parte degli ospiti che scelgono questo territorio per lasciarsi abbracciare dalla natura, esplorando i sentieri nei boschi, costeggiando i torrenti, scivolando sugli sci, camminando con le ciaspole immersi nella neve fino alle ginocchia con una gran voglia di arrivare alla meta.

    Per chi ama guardare la Valle Aurina dall’alto, le funivie che sorvolano le piste da sci diventano un “palco sospeso privilegiato” per rimirare le bellezze naturali delle montagne innevate. Per i ricercatori del gusto non mancano gli itinerari per andare alla ricerca di una malga in quota per degustare i prodotti tipici per poi scendere a Valle con gli slittini per un’esperienza ad alto tasso adrenalinico.

    Vacanza di Natale all'insegna del Benessere al Rifugio Benessere & Resort Hotel Alpin Royal Natale 2022
    Vacanza di Natale all’insegna del Benessere al Rifugio Benessere & Resort Hotel Alpin Royal Natale 2022

    Una festa unica per chi sceglie di trascorrere le proprie vacanze al Rifugio Benessere&Resort Hotel Alpin Royal, tanti gli appuntamenti nei dintorni, infatti, per gli appassionati di sci, l’hotel si trova a 800 metri dalla Ski Area Ahrntal, dove si può sciare lungo la pista nera Goasleitn, sulla quale si disputerà lo “Slalom femminile di Coppa Europa”.

    Tantissime poi le opportunità che accompagnano gli ospiti al calar del sole, dopo una giornata vissuta all’aria aperta. L’hotel infatti ha pensato a tutto per assecondare i propri ospiti: dolci coccole all’interno della Royal SPA, un magico mondo di percorsi benessere per lui e per lei. Oltre 1000 i m² di Area wellness per viziarsi e lasciarsi abbandonare, tra aree umide e zone relax, all’interno anche la piscina con vasca idromassaggio, impianto controcorrente, cascata d’acqua e angolo per i golosi con tisane e piccole delizie. All’esterno il clou del benessere: la grande vasca idromassaggio posizionata nel suggestivo giardino.

    Gli ospiti possono poi scegliere di farsi abbracciare dai vapori profumati e dagli olii essenziali che si diffondono tra la Stubensauna tirolese, il bagno turco alle erbe, la laconium, cabina a raggi infrarossi e la stanza del fuoco che regalano momenti di completo rilassamento. La Royal Spa offre poi percorsi benessere per recuperare la forma fisica con trattamenti decontratturanti, rilassanti, stimolanti, drenanti e d’urto. Interessante il menu massaggi, bagni, impacchi, bendaggi, e trattamenti realizzati con i prodotti delle case Piroche Cosmétiques e Vitalis Dr. Josef.

    Il benessere passa anche da una beauty routine attiva con lezioni quotidiane di yoga, aquagym, nordic walking e momenti fitness nella palestra dotata di attrezzi TechnoGym.

    Perfetto il pacchetto “Natale da noi” (18/26.12.2022): sette notti in camera doppia Alpin, trattamento Royal, utilizzo dell’Area Wellness&Spa al prezzo di sei. Sono compresi i servizi più esclusivi: il benvenuto natalizio, il viaggio romantico sulla slitta trainata dai cavalli attraverso il paesaggio della Valle Aurina, un menù studiato per la vigilia di Natale, un buono beauty del valore di 50 euro a camera, l’Holidaypass con l’utilizzo illimitato dei mezzi pubblici per l’Alto Adige.
    Per gli ospiti dell’hotel lo skipass gratuito promosso dalla Valle Aurina sarà omaggiato agli ospiti dal 18/12 al 26/12.2022.

    A CENA IN STUBE O PRIVATA IN CAMERA

    Per i ricercatori del gusto il Rifugio Benessere&Resort Alpin Royal propone una cucina a base di prodotti locali e regionali acquistati nelle piccole aziende agricole della Valle. Gli ospiti potranno scegliere se trascorrere le proprie serate nella stube tirolese, oppure optare per una cena privata con servizio in camera. L’offerta gourmet si completa con degustazione di vini e di grappe.

    LE ATTRAZIONI NATALIZIE IN VALLE AURINA

    FoodandWineAngels

    Le attrazioni natalizie in Valle Aurina, Rifugio Benessere & Resort Hotel Alpin Royal Natale 2022
    Le attrazioni natalizie in Valle Aurina, Rifugio Benessere & Resort Hotel Alpin Royal Natale 2022

    Frizzante come mai nessuna Valle dell’Alto Adige, la Valle Aurina si presenta con una nuova veste per il prossimo Natale offrendo programmi culturali unici e mostre a cielo aperto come la nuova edizione della rassegna Klausberg Ice Games, statue di ghiaccio intagliate che si proiettano verso il cielo nella loro massima bellezza.

    Opere d’arte realizzate a grandezza naturale da artisti provenienti da tutto il mondo e che, per quattro giorni, si arrampicheranno sugli accumuli di ghiaccio sparato dai cannoni in una scenografia magica, quella delle imponenti montagne. Con punteruoli di ogni dimensione i partecipanti alla sfida inizieranno a picchiettare e scheggiare le rotondità fino a dare vita a maestose opere. Tra le attrazioni anche il Museo dei Presepi “Maranatha”, il suo nome deriva dall’aramaico “Venga nostro signore”, aperto nel 2000, custodisce le Natività provenienti da ogni parte del mondo, alcune realizzate in legno, altre con i cristalli Swarovski.

    A dare il benvenuto ai visitatori, un presepe di cavalieri, da lì si passa ad ammirare quello a grandezza naturale allestito sotto un cielo stellato. Per gli sportivi lo “Slalom femminile di Coppa Europa” sulla pista nera Goasleitn, nell’area Skiworld Ahrntal, una delle più impegnative del circuito di Coppa Europa. Parliamo di 581 metri di adrenalina pura, dove le campionesse e le stelle emergenti dello sci si sfidano nelle giornate dell’8 e del 9 dicembre. Alla vincitrice oltre al posto più alto del podio, il titolo di “Queen of Goasleitn”.

    Comunicato stampa Redazione


    Sito Hotel: https://www.alpinroyal.com/it/

    Sito Ufficio Stampa: https://www.smstudiopr.it/

    Partner Redazione: https://www.foodandwineangels.com/ https://carol-agostini.tumblr.com/

  • Chef Stephan Zippl confermate la Stella Michelin e la Stella Verde 2022

    Chef Stephan Zippl confermate la Stella Michelin e la Stella Verde 2022

    Per il Restaurant 1908 guidato dallo Chef Stephan Zippl confermate la Stella Michelin e la Stella Verde 2022

    Redazione

    Presentata la Guida Michelin 2023 che conferma sia la Stella Michelin che la Stella Verde al Restaurant 1908 dello Chef Stephan Zippl: un viaggio gastronomico che continua all’insegna dell’eccellenza e del rispetto della sostenibilità, con un occhio di riguardo al territorio, alla filiera corta e alla stagionalità dei prodotti utilizzati.

    Confermate la Stella Michelin e la Stella Verde allo chef Stephan Zippl e al suo Ristorante 1908 di Soprabolzano, realtà a 1.200 mt di altitudine che conta 25 coperti ed è immersa nella natura dell’altopiano del Renon, tra le migliori eccellenze del panorama ristorativo altoatesino e italiano.

    Chef Stephan Zippl confermate la Stella Michelin e la Stella Verde 2022
    Chef Stephan Zippl confermate la Stella Michelin e la Stella Verde 2022

    Chef Zippl è promotore, da 7 anni, di una cucina che è continua ricerca di qualità nel rispetto della sostenibilità e della stagionalità dei prodotti; una missione, la sua, che porta avanti con passione e determinazione e che riesce a compiere, come lui stesso ricorda «solo grazie alla rete di produttori e contadini locali che, assieme a me, condividono valori legati alla sostenibilità e mi forniscono di giorno in giorno materia prima eccellente, allevata e coltivata nel pieno rispetto della natura e del territorio in cui abbiamo la fortuna di vivere».

    Classe 1988, Stephan Zippl è nato e cresciuto sul Renon; conosce molto bene il territorio altoatesino dove seleziona prodotti e materie prime regionali di qualità per la creazione di piatti che si distinguono per gli speciali aromi e consistenza; un scelta guidata dal concetto di sostenibilità che va oltre la stagionalità e trova la sua massima espressione nella volontà di sostenere i piccoli cicli economici locali con equità, collaborando con rispetto e lealtà assieme ai produttori locali.

    La sua sperimentazione di sapori nuovi e inconfondibili quali la dolcezza, l’acidità, la piccantezza e la croccantezza è rappresentata dai “quattro passi” che invita a fare nel suo mondo culinario dal nome RE:VIER – in lingua tedesca “revier” significa regno, territorio, e “vier” quattro – ossia i quattro elementi alla base della sua cucina del Restaurant 1908.

    Ristorante gourmet inaugurato nel 2016 con 7 tavoli e 25 coperti, situato all’interno del Parkhotel Holzner struttura alberghiera che da 120 anni è sinonimo di qualità, bellezza e linearità dello stile Liberty alpino, cordialità dei padroni di casa: la famiglia Holzner.

    Comunicato Stampa


    Sito ufficio Stampa: https://www.smstudiopr.it/

    Sito Ristorante: https://www.restaurant1908.com/it

    Partner: https://carol-agostini.tumblr.com/ https://www.foodandwineangels.com/

  • RARUM Edizione 2022 Alois Lageder

    RARUM Edizione 2022 Alois Lageder

    RARUM Edizione 2022 Alois Lageder

    Redazione Carol Agostini

    Una selezione di sei annate pregiate del MCM Merlot: edizione limitata per appassionati e collezionisti

    Marchio aziendale Alois Lageder
    Marchio aziendale Alois Lageder

    Ottobre 2022_ “I vini d’annata portano con sé fascino ed eleganza sono qualcosa di molto speciale ed unico!”, così Alois Lageder descrive la particolarità di questo progetto RARUM. “Questi vini hanno un’enorme personalità, un carisma molto speciale. Grazie alla loro conservazione prolungata, scopriamo i segreti che si celano dietro all’interazione tra il luogo, il clima, la vinificazione ed il tempo, che ogni vino racchiude in sé. Per questo motivo nella selezione di vini RARUM vengono scelti soltanto vini sviluppatisi particolarmente bene e di qualità eccellente”, spiega Helena Lageder.

     

    Elena Lageder con in mano una bottiglia di RARUM MCM Helena
    Elena Lageder con in mano una bottiglia di RARUM MCM Helena

    L’edizione RARUM 2022 presenta sei annate del rinomato vino MCM Merlot, è dunque un’ottima opportunità per gli amanti del vino ed i collezionisti di confrontare lo stile e le caratteristiche delle migliori annate sperimentandone lo sviluppo e il potenziale di invecchiamento. La limited edition si presenta in una cassa di legno con uno stappa/tappa bottiglie di alta qualità.

    Negli anni ’80, Alois Lageder si rese conto che il potenziale qualitativo di un vino si rifletteva soprattutto nei vini maturi. Dalla vendemmia del 1995, l’Azienda mette da parte una piccola quantità dei suoi vini della linea Capolavori, per poter poi attingere ad un tesoro che consiste appunto nelle riserve della cantina RARUM. Per la nuova edizione del progetto la selezione delle annate del Merlot MCM è composta dai vini del 2003, 2004, 2008, 2009, 2011 e 2013.

    RARUM Edizione 2022 Alois Lageder le annate in degustazione
    RARUM Edizione 2022 Alois Lageder le annate in degustazione

    Nel 1995, un’annata eccezionale per i vini rossi in Alto Adige, le uve Merlot del vigneto “Punggl” si presentarono con un’eccellente qualità. Luis von Dellemann, l’allora enologo della Tenuta, si sentì ispirato dalla vendemmia e decise di vinificare in purezza. E sebbene le uve fossero destinate a far parte dell’assemblaggio del Casòn Hirschprunn Rosso, l’enologo, decise di pigiarle separatamente. Nacque così l’MCM. Da allora, questo vino proveniente dal più antico vigneto di Merlot della Tenuta viene prodotto solo in annate di qualità eccezionale.

    LINUP con scatola di legno di RARUM nelle 6 annate presentate
    LINUP con scatola di legno di RARUM nelle 6 annate presentate

    Le viti del vigneto MCM Merlot raggiungono un’età di 70 anni, motivo per cui, nel 2020 è stata aggiunta all’etichetta la denominazione di “VECCHIE VITI”. I numeri romani “LVII” indicano l’anno in cui è stato piantato il vigneto, ovvero nel 1957.


    Per maggiori informazioni sull’edizione RARUM 2022: https://aloislageder.eu/vini/rarum-it

    www.aloislageder.eu

    Partner articolo: https://carol-agostini.tumblr.com/ https://www.foodandwineangels.com/